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L’EUROPA DEL SECONDO OTTOCENTO

La seconda metà dell’Ottocento è il periodo della Seconda Rivoluzione Industriale: si


assiste all’affermazione della borghesia e alla diffusione di una nuova fiducia nel progresso
tecnologico.
- nel 1870 si avvia la Seconda Rivoluzione Industriale e l’Imperialismo
- nel 1871 l’unità nzionale in Germania porta alla nascita dell’impero tedesco
- nel 1873 dopo la morte dell’imperatore Napoleone III torna in Francia la Repubblica
- nel 1874 viene inaugurata la prima mostra degli impressionisti nello studio del
fotografo Nadar
- nel 1889 viene esposta per la prima volta la Tour Eiffel
- nel 1897 nasce la Secessione Viennese

IMPRESSIONISMO
Corrente artistica che appare in Francia a partire dal 1860 e dura solamente 10 anni
→ 1874 (PRIMA MOSTRA IMPRESSIONISTA)

Nasce dal Realismo ma è influenzato dalle teorie scientifiche sul colore (con la nascita della fotografia).
Mette al centro la trasposizione pittorica della percezione visiva I principali artisti di questo movimento
sono: Manet, Monet, Pissarro, Renoir, Sisley, Degas, Caillebotte e per un periodo anche Cezanne.
Nel 1886 ci fu l’ultima mostra a cui partecipò anche Gauguin. Nell’impressionismo nasce la fotografia, la
scultura, l'architettura del ferro, la pittura si indirizza verso la realizzazione istantanea all’aria aperta

➔ abbandono a soggetti storici, mitologici, letterari → a favore di scene della vità quotidiana,
osservazione della natura, città, paesaggi fuori Parigi → pittura deve rappresentare la prima
impressione che l’occhio riceve
➔ le linee sono generalmente assenti → opere preparate senza disegno preparatorio (disegno non
delinea i contorni ma da movimento e intensità alle figure)
➔ pittura en plein air → percezione dei riflessi e della luce (ricerca pittorica)
➔ brevissimi tempi nella realizzazione delle pitture, lavorano sull’attimo
➔ effetti luminosi e atmosferici: la luce bianca è data di tutti i colori e il nero è l’assenza di tutti i
colori è il buio. il nero esiste per l’assenza della luce→ abbandono del nero
➔ non c’è più lo studio e il lavoro accademico
➔ forme, colori, riflessi dei corpi, luci sull’acqua in movimento
➔ ombre caratterizzate da colore

Padre fondatore Monet. si conclude con la modernità

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EDOUARD MANET → PRE IMPRESSIONISTA
più vecchio di monet, non è un impressionista → si distingue dagli Impressionisti per i legami con il
precedente Realismo, l’interesse verso temi di carattere narrativo, l’uso dei neri e dei grigi. Alle scene
della mitologia preferì quelle della cruda realtà del suo tempo provocando reazioni scandalizzate di
critica e pubblico. Sul piano della tecnica di rappresentazione Manet fu ugualmente rivoluzionario:
infatti fece a meno della prospettiva geometrica ispirandosi alle stampe giapponesi in voga al tempo.
Dipinse, quindi, figure bidimensionali e prive di volume. Fece ricorso alla linea di contorno, a forti
contrasti e ad un uso dei colori → Quest’ultima caratteristica del suo stile contribuisce a definirlo come
pittore pre-impressionista. Negli anni 70-80 lo stile di Manet subì l’influsso degli artisti più giovani,
evidente nella nuova luminosità, nella pennellata più libera e nei soggetti meno provocatori e
scandalosoi degli inizi

Ha una formazione ricca dal momento che ha una situazione economica benestante, non è un
innovatore ma ha portato dei cambiamenti. Nel 1874 presso lo studio del fotografo Nadar non ha
partecipato alla mostra impressionista. L’artista è legato molto alla Spagna, purtroppo si ammala, perde
una gamba e muore in età giovane.

COLAZIONE SULL’ERBA
E’ un dipinto olio su tela realizzato nel 1863,
attualmente conservato a Parigi. E’ un'opera
che va in contrasto con il realismo (con il
salon) poiché capovolge il messaggio
dell’opera di Raffaello (Marcantonio
Raimondi) da cui il pittore ha tratto
ispirazione. Il colore è steso a grandi
macchie senza contorni ne dettagli.
Pur riprendendo da Tiziano il soggetto del
nudo femminile nella natura assieme ad
altri personaggi, Manet ritrae donne reali e
non figure allegoriche, suscitando scandalo
(le donne rappresentano i bordelli ).

Infatti la donna nuda non è una ninfa o una


dea, ma una spregiudicata ragazza del tempo ed è situata in mezzo a due uomini vestiti
eleganti, che sono intenti a parlare durante una colazione sulla riva Senna.Viene data
attenzione ad una realtà che non veniva rappresentata a quel tempo. Gli artisti
cominciano ad abbandonare lo studio (posto) per andare a dipingere a contatto con la
natura. La donna è troppo grande e non rientra nei canoni della prospettiva
rinascimentale (a differenza di David, Hayze). Da un punto di vista strutturale il dipinto
segue una logica geometrica rigorosa ma manca di organicità. La natura morta di frutta e
gli abiti abbandonati, in primo piano, sembrano svincolati dalla narrazione a causa del loro
differente trattamento pittorico. Lo scandalo che provocò l'esposizione del dipinto di
Édouard Manet, fu dovuto alla presenza, contemporanea, di un nudo femminile e di
borghesi abbigliati con abiti contemporanei.

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IL BAR ALLE FOLIES-BERGÈRE Viene raffigurato
un ambiente quotidiano parigino, ed è il dipinto più
impressionista di Manet sia per il soggetto sia per la tecnica.
Dunque viene rappresentata la realtà del loro tempo
mantenendo uno sguardo diverso per osservare. La tecnica
che utilizza sono rapide pennellate di colore puro accostate
sulla tela ricompongono nell’occhio dell’osservatore
un’immagine che suggerisce vitalità e movimento.
La pennellata ampia e solida del primo piano si sfalda man
mano che si precede verso il fondo del dipinto. Lo sfondo è
uno specchio dove si vede il riflesso di un bar affollato, la
schiena della barista e un’uomo con il cappello,ovvero il cliente (che dovrebbe essere lo
spettatore). Manet non rispecchia più i canoni della realtà,cambia prospettiva. Ciò che
riflette lo specchio sono delle macchie di colore però riusciamo a capire ciò che accade lo
stesso. In alto a sinistra si intravede un trapezista, le persone osservano la scena e ciò che
sta facendo il trapezista. Sulle colonne sono presenti delle lampade di forma circolare, al
centro c’è un ampio e magnifico lampadario. La barista ha una postura già impostata,
sembra sconsolata, svogliata, pensierosa, infelice, occhi vuoti, pieni di malinconia. Nello
sfondo si percepisce un brusio molto forte accompagnato da musica. (dobbiamo cercare
di immergersi, abbandonarci a ciò che vediamo, l'opera ha mille punti di vista ci sono mille
interpretazioni) La scena si svolge all’interno del bar delle Folies-Bergère, una delle
music-hall più frequentate di Parigi alla fine dell’Ottocento. Manet si servì di una vera
cameriera delle Folies-Bergère per realizzare il ritratto della statuaria ragazza al bancone.
Nell’angolo in alto a sinistra si vedono le gambe dei trapezisti che stanno intrattenendo la
folla, il dipinto ha un taglio orizzontale. L’immagine non ha una prospettiva certa: la
posizione frontale della ragazza, infatti, non corrisponde al riflesso della sua schiena
dell’uomo che le sta parlando, che dovrebbe essere posizionato di fronte a lei

MONET
uno dei fondatori dell’impressionismo,concentrò la propria ricerca sulla realizzazione
della dell’immagine fuggevole, sullo studio della luce riflessa e sulla tecnica coloristica,
era quasi cieco. Nella sua pittura, quindi prevale la visione al soggetto

SOLE NASCENTE / LEVAR DEL SOLE
Monet compie un gesto rivoluzionario poiché
abbandona lo studio e aderisce alla pittura en plein
air→ pittura all’aria aperta → esigenza di portarsi dietro
tutto il necessario per pitturare quindi tele di piccole
dimensioni Dipinto realizzato nel 1872 che raffigura il
porto di Le Havre sulla Manica dell’alba. Siamo dunque
di fronte ad un paesaggio fluviale, a destra è presente il
riflesso sull’acqua di un porto, il sole che nasce illumina
le ciminiere e le barche.In contrasto ci sono il blu scuro
della barchetta realizzata in controluce e il riflesso
sull’acqua del sole nascente. Monet con una semplice

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pennellata ci fà intravedere le molteplici cose presenti nel quadro.
LE NINFEE ALL’ORANGERIE
La serie di 8 composizioni di Ninfee,
disposte in due sale, si basano sul
coinvolgimento e sulla partecipazione
alle sensazioni generate dal dipinto.
Il suo obiettivo è quello di evocare
l’infinita variabilità del reale.

Monet isola un piccolo frammento dello


stagno e lo riproduce a grandezza naturale in
questo modo inaugura un nuovo senso dello
spazio che va verso l’arte astratta.
Il colore è applicato con pennellate dense e
molto meriche Utilizza una pennellata leggera
e fluida per privilegiare gli effetti luminosi,
vengono utilizzati colori freddi, i toni del rosa e
del blu riproducono l’alba. Le forme si
confondono in un flusso continuo di materia,
colore e luce. Monet dipinge questo soggetto
dal 1914 al 1926 per cercare di coglierne tutte le
varianti luminose e atmosferiche.

DEGAS
Tra i pochi impressionisti che non dipinge mai all’aria aperta, ritrae realtà dei caffè, delle ballerine.
Inizia a sentire l’influenza della fotografia→ impostazione dipinto fotografica - figura intera-
dettagli. Oltre ad essere pittore è stato anche uno scultore

ASSENZIO raffigura due frequentatori di un caffè


parigino (una prostituta e un clochard) probabilmente
conoscenti (vista vicinanza). Il pittore si colloca come un
osservatore diretto e distaccato di una realtà di sofferenza e
solitudine: La spontaneità dell’impressione, però, non deve
far dimenticare che Degas non dipinge dal vivo la scena: il
quadro è frutto di continui ripensamenti e correzioni
dell’impianto compositivo che rivelano la volontà di
realizzare un dipinto di grande controllo formale. La
composizione è volutamente sbilanciata a destra per dare
il senso di una visione improvvisa tuttavia l’immagine è
costruita in maniera molto rigorosa attraverso la
prospettiva inclinata, che per la particolare disposizione dei
tavoli conferisce una grande profondità della scena, e il
taglio fotografico, che estende l’immagine anche fuori dal
quadro → Ill tavolo in primo piano apre lo spazio del dipinto

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verso chi guarda e la posizione dell’uomo a destra apre lo spazio verso l’esterno.

CLASSE DI DANZA, LE BALLERINE


Il dipinto vuole raffigurare l’istante in cui il maestro di
danza controlla i passi di una ballerina circondata dalle
altre compagne che sono poste in semicerchio. Tutte le
ballerine sono diverse per abiti e pose e rivelano gesti
spontanei a volte goffi → rappresenta la spontaneità e
naturalezza delle ballerine durante lezione
Degas guarda la scena dalla fessura della porta ed ha
utilizzato la struttura secondo un taglio di tipo
fotografico, per cui alcune ballerine fuoriescono dalla
scena. L’atmosfera dell’ambiente è data da una luce
soffusa che conferisce movimento ai tutù.
La prospettiva con il punto di fuga fuori dal quadro dà
dimensione alla scena.

RENOIR
rappresenta nelle sue opere la gioia di vivere della società del suo tempo colta nella quotidianità.
Utilizza pennellate brevi e leggere e colori caldi e luminosi, mentre il soggetto si dissolve in
macchie cromatiche che danno un senso di vitalità.

​LA COLAZIONE DEI


CANOTTIERI
Dipinto olio su tela e raffigura una
situazione di relax e svago
≠ con impressionismo tradizionale —>
le figure sono ben distinte e definite.
Non ci sono contorni anche se l’artista da
più attenzione alla forma ed è più
preciso.

Il soggetto è solo un pretesto per una


rappresentazione en plein air di un
sereno momento di vita sociale parigina,
l’atmosfera è vivace e naturale nei vari
giochi di sguardi e negli atteggiamenti.

La luce del pomeriggio è filtrata da una tenda a righe che produce una serie di riflessi
rosa che va a contrastare le tonalità di verde della vegetazione sullo sfondo. Le forme
appaiono distinte grazie all’accostamento studiato dei colori caldi-freddi e chiari-scuri
che delineano volti, abiti e la scena

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NEO IMPRESSIONISMO→ PUNTINISMO
GEORGES SEURAT
E’ esponente del Puntinismo (Pointillisme): movimento pittorico la cui caratteristica è quella della
composizione dei colori sulla retina dell’occhio e non sulla tela→ tecnica realizzata e basata su leggi
ottiche e dunque su studi scientifici. I piccoli punti che compongono il dipinto vengono affiancati uno
all’altro sulla tavolozza. Seurat partecipa alle mostre impressioniste e attua una profonda analisi
scientifica della luce e del colore. E’ importante per aver coniato il termine Neoimpressionismo che
evidenzia l’interesse per la luce e la percezione, ma ribadisce il nuovo orientamento: la luce era
concepita come un’entità da analizzare e separare sulla tela.

UNA DOMENICA POMERIGGIO


ALL’ISOLA DELLA GRANDE JATTE
(pronunciato giat)
E’ conservato in un museo a Chicago. Viene
accolto nell’ultima mostra 1886 impressionista
con questa pittura: sembra una scena teatrale. Ci
mette 2 anni per realizzare il quadro perché
utilizza la tecnica che unisce il colore attraverso il
nostro occhio, sono puntini posti vicinissimi.
Questo tipo di pittura viene esclusa dal Salon, era
troppo avanti era troppo rivoluzionario. L'unica
figura che sta guardando l’osservatore è la bambina. Si privilegiano le linee rette verticali,
le figure sono viste e rappresentate di profilo → posizione poco diffusa nel rappresentare la
scena di un parco→ profilo ci dà l’idea di una figura ritagliata → il pubblico rimane
disgustato dall’uso del profilo. I colori sono caldi: blu e giallo accostati = verde.
Rappresenta la società borghese del suo tempo mettendola in ridicolo attraverso i vestiti e
le posizioni. Nella cornice è presente la continuazione del dipinto

POST-IMPRESSIONISMO
I mutamenti tecnologici e sociali ponevano agli artisti nuovi stimoli e nuovi problemi da risolvere →
un impatto importante fu l’invenzione della fotografia e del cinema.

Con il 1880 iniziò a diffondersi una nuova tendenza che ≠ da impressionismo per
- la libertà del colore
- le linee decise dei contorni delle figure
- dipingevano negli studi e non en plein air
- solidità nell’immagine → principale tecnica era il puntinismo
Appartenenti a questa corrente sono Seurat, Cézanne, Gauguin, Van Gogh

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CEZANNE precursore del cubismo: abbandono della prospettiva lineare
E’ la figura chiave per comprendere la contemporaneità: osservare la vita attraverso elementi geometrici:
cono, cilindro, sfera → ATTUA UNA RIVOLUZIONE DELLO SPAZIO

La sua arte non mira a raffigurare l’impressione personale in trasformazione, ma la realtà eterna e
immutabile del mondo che lo circonda

Il pittore focalizza la sua attenzione soprattutto all’essenza della figura, al suo carattere. E con il sintetizzare
la composizione nelle figure geometriche essenziali (cono, sfera e cilindro) riesce a rendere il modello
nella sua immobilità e monumentalità. Il suo studio della figura umana non differisce da quello attuato per
le nature morte: il pittore non mostra grande interesse nel penetrare la psicologia dell’essere umano ritratto
e ne pretende dallo stesso la medesima immobilità di un oggetto

LE GRANDI BAGNANTI sono volumi, l’assenza di forma


nello spazio possiede un volume. Architettura (data dagli alberi
che riporta sempre il concetto di osservare il mondo
attraversano figure geometriche del cono, cilindro e sfera ). I
due gruppi di donne alla destra e alla sinistra dell’opera si
distinguono per diverse ragioni. La principale è il numero di
figure del gruppo. A destra infatti il gruppetto sembra più unito
con un numero più alto di elementi. A sinistra invece vediamo
solo sei figure. Lo sfondo dell’opera è caratterizzato da un
paesaggio cittadino. Oltre il fiume infatti sullo sfondo si
distinguono degli edifici. Questo paesaggio però non disturba
la composizione per via della scelta dei colori. Cézanne infatti
utilizza le stesse sfumature e riesca a riunire nel lavoro i nudi, il
paesaggio naturale e quello cittadino.

NATURA MORTA CON MELE E ARANCE


Custodita al museo d’Orsay appartiene ad un ciclo di 6
composizioni. Cezanne raffigura sempre una brocca con un
decoro floreale, piatti contenente frutta e tendaggi con fantasie a
contrasto. Sulle tovaglie bianche Cezanne colloca sfere colorate
che raffigurano arance e mele. L'artista supera la descrizione
prospettica tradizionale e fornendo all’osservatore molteplici
punti di vista→ cubismo

LE MONTAGNE DI
SAINTE-VICTOIRE
Cezanne raffigura più volte le
montagne che vede dalla sua finestra
(come Monet che dipinge la cattedrale).

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Dalla prima all’ultima versione cambia la linea d'orizzonte, le dimensione delle tavole,
dipinge prima con i pennelli e successivamente con le dita (lavora solo su cromatismi, gli
alberi sono solo macchie di colori

SIMBOLISMO
corrente artistica sviluppata a partire dal 1885 inizialmente in Francia e poi in Europa

Coglie la realtà interiore e profonda → sfiducia nella scienza perché è incapace di spiegare i desideri
dell’inconscio e incapace di penetrare nella profondità dell’animo

Nella pittura ciò si manifesta attraverso l’assenza di oggetti e l’espressione di idee attraverso simboli

PAUL GAUGUIN (gogen)


artista complesso, cresciuto in Perù, ma vive nella Parigi di fine 800. Non si dedica da subito all’arte,
lavora come impiegato di banca. Ha una vita scombussolata: viaggia molto, va in Bretagna, incontra
Van Gogh ad Arles, ha una famiglia composta da una moglie danese e 5 figli. Tenta il suicidio per un
paio di volte, muore nelle isole dell’indonesia. Non accetta la cultura occidentale, cerca un recupero
dei valori veri che si trovano nell’arte primitiva.

Le sue opere sono caratterizzate dall’uso di colori molto accesi e da scene che ritraggono una natura
incontaminata ed esotica. E’ considerato un sintetista (corrente post impr) che tende alla
rappresentazione di forme naturali e sentimenti

LA VISIONE DOPO IL SERMONE


opera che appartiene alla prima fase di produzione.
Rispetto a Seurat, Gauguin fa l’opposto: le figure sembrano
ritagliate e appicicate sopra. Fa parte delle opere prodotte
in Gran Bretagna. L'opera rappresenta un’interpretazione
fantasiosa presente nella mente del pittore che raffigura il
momento in cui le donne bretoni escono dalla chiesa dove
avevano ascoltato con interesse un episodio tratto dalla
Genesi (32, 23-33), in cui si narra della lotta notturna di
Giacobbe, secondogenito di Isacco, con un angelo
misterioso.

Affascinate dall'orazione sermonica, le contadine bretoni nell'opera si lasciano travolgere


dalla fantasia e immaginano la biblica lotta, rappresentata sull'immenso campo rosso
dello sfondo e dall’albero che divide il reale (donne) dall’immaginario.
Gaugin rinuncia sia alla prospettiva sia alla fonte di luce (≠tradizione occidentale) Sono le
figure a dare senso allo spazio → la scena ha un taglio fotografico

TE TAMARI NO ATUA (la nascita di Gesù Cristo)


l'artista raffigura una donna polinesiana appena nel
momento dopo il parto = nascita di gesù raffigurata con
un’aureola = madonna. Dà una lettura innovativa e

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rivoluzionaria di un tema religioso interpretandolo e rappresentandolo con una donna
del luogo

DA DOVE VENIAMO? CHI


SIAMO? DOVE ANDIAMO?
Il dipinto che rappresenta la sua
interiorità, tutto ciò che ha
imparato dalla vita, una
riflessione sull'esistenza
dell'uomo moderno, il suo
testamento spirituale.

Il titolo dell'opera è scritto nell'angolo giallo in alto a sinistra, quello a destra reca invece la
sua firma. L'opera doveva così apparire, così come sostenne lo stesso Gauguin, come un
"affresco rovinato agli angoli". Il dipinto si legge da destra a sinistra, infatti in quest'ordine
sono rappresentate le fasi della vita: infanzia, maturità e vecchiaia, ciascuna delle quali
costituisce una risposta alle domande che costituiscono il titolo dell'opera.

In basso a destra è presente un bambino in fasce, simbolo dell'infanzia, che, disteso sul
manto erboso, si gode il suo primo giorno di vita, godendosi la parte migliore
dell'esistenza. A questo punto, procedendo verso sinistra, è possibile notare tre donne che
vegliano sul bambino e intraprendono con l'osservatore un dialogo di soli sguardi.
Al centro del dipinto è presente un giovane che, senza curarsi di essere osservato, tende le
braccia verso l'alto e raccoglie un frutto. Tale gesto potrebbe alludere al momento della
procreazione ma anche alla forza della gioventù, età della vita umana nella quali si è più
lieti e spensierati. Quest'età è però anche velata da un sentimento di malinconia, che
scaturisce dall'incertezza del domani e dall'impossibilità di rispondere a quesiti
esistenziali come quelli proposti dal titolo dell'opera.

Nella parte sinistra troviamo rannicchiata una vecchia in posizione quasi fetale, con il volto
tra le mani. Quest'anziana signora è investita dall'assalto dei ricordi insorgenti, dei
rimpianti e dei rimorsi: la sua giornata terrena sta per concludersi, ed è tremendamente
spaventata dal destino ignoto che la attende, ovvero la morte. La fanciulla distesa al suo
fianco prova compassione per la vecchia, tanto che la guarda intensamente, impensierita,
nonostante presenti il corpo rivolto verso la giovinezza gioiosa e effimera. Alle tre età
dell'uomo si accompagnano angosce e desideri qui incarnati da figure secondarie, come
i due personaggi che passeggiano in fondo a destra e che, spiega l'artista, "si confidano le
loro riflessioni", o la figura seduta di spalle con la mano sul capo che guarda "stupita quei
due personaggi che osano pensare al loro destino". L'opera, oltre che per i suoi contenuti
filosofici, è particolarmente interessante anche per la sua tecnica pittorica. Le varie figure
si susseguono, infatti, secondo un andamento orizzontale, che ricorda i fregi greci, e
sembrano quasi ritagliate e incollate sullo sfondo, essendo prive di profondità
prospettica. L'esigenza di rappresentare la natura in modo realistico - si guardi il bambino
a sinistra, accompagnato da due gattini - si dissolve nell'utilizzo di colori anti-naturalistici,
che vogliono evocare più che descrivere.

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VAN GOGH (1853-90)
proviene da una famiglia benestante, si appassiona per l’arte, lascia tutto per dedicarsi all’arte→ è un
uomo di estrema cultura. Cerca di avere un incontro con Cézanne, incontrerà Gauguin e condividevano
le stesse passioni. Dopo un litigio con un amico si taglia l’orecchio e lo porta ad una prostituta.
Solamente all’età di 27 anni si dedica alla pittura, 10 anni dopo si suicida

Nella sua pittura vuole raccontare dei suoi disturbi interiori, l’esplosione di gioia di fronte alla natura, il
bisogno insoddisfatto di relazione, il dolore del suo disagio mentale, ma allo stesso tempo vuole
trasmettere lo smarrimento e l’eccitazione di ogni uomo di fronte a se stesso→ vuole dare una visione
della realtà soggettiva → toni cupi, forme massicce, vita dei contadini umili che è fatta di poche cose
semplici, presenza di chiaroscuri, gesti duri ma dignitosi.

La sua composizione artistica si può dividere in 4 fasi:

nei primi quattro anni lavorò ad acquerello → temi naturali

pittura a olio → nature morte, vita quotidiana, contadini

pennellate → utilizzo colori più chiari

pittura su tela → girasoli

MANGIATORI DI PATATE
vengono raffigurati 5 contadini condividono a
tavola la cena quotidiana: le patate, il cibo che si
potevano permettere→ mangiano il frutto del
loro raccolto. Rappresenta la realtà: non ci sono
piatti, ma solo un vassoio da cui tutti prendono
le patate. La luce arriva solamente dalla
lampada a olio, che illumina le figure deformi
dei contadini→ vengono evidenziate le
espressioni grottesche e caricaturali che
esprimono la durezza della fatica quotidiana. I
personaggi hanno gli occhi incavati, le labbra
grosse, le mani ossute. Van Gogh utilizza
pennellate grosse, forti e nere, a contrasto con colpi di bianco. Il risultato finale è l’esito di
circa 50 studi preparatori.

LA NOTTE STELLATA
Composta nella sede dell’ospedale psichiatrico dove fu
ricoverato. Il dipinto esprime lo stupore e l’ansia dell’artista
che guarda dalla finestra dell’ospedale di Saint-Remy lo
spettacolo del cielo di giugno→ è un paesaggio interiore
Dipinge la sua angoscia ma anche la sua totale adesione

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alla natura, la sua immersione completa nel paesaggio. Ci sono molteplici scontri
cromatrici

LA STORIA DI DUE SEDIE


VAN GOGH VS GAUGUIN
La sedia di Gauguin (a dx) ha i colori caldi dei verdi e
dei rossi. È un notturno, la luce arriva dalla candela
appoggiata sulla seduta e da quella sullo sfondo.
La sedia in sé è in legno scuro. Il pavimento non si
distingue, sembra ricoperto da riflessi di luce e ombre
Sulla sedia sono posati due libri, due romanzi francesi,
come precisa van Gogh in una lettera, e la candela. I
libri rappresentano la cultura, l’altezza intellettuale di
Gauguin, e la candela la luce spirituale che essi portano, e che Paul sprigionava agli occhi
di Vincent. La seduta appare morbida, l’imbottitura verde confortevole.

Van Gogh ha realizzato un numero enorme di autoritratti nel corso della propria breve
carriera, ma questo è l’unico autoritratto metaforico, privo della propria reale fisionomia. La
sedia (sx) con cui si rappresenta è scheletrica, scialba, povera. È una sedia modestissima, in
legno e paglia, costruita con lunghe linee rette e pungenti. I colori sono i suoi, il giallo e
l’azzurro, uno dei contrasti cromatici preferiti dal pittore durante il periodo di Arles. La
seduta appare economica, scomoda, di poco conto, ma il pavimento sotto di essa è ben
riconoscibile questa volta, con le piastrelle arancioni che portano alla fuga sullo sfondo
dove si intravedono la firma del pittore e i germogli di qualche vegetale, a simboleggiare
la nuova vita che van Gogh stava disperatamente inseguendo dopo il disastro. Sulla
seduta sono poggiati la pipa del pittore e la sacca di tabacco. Nient’altro. Niente libri,
niente romanzi e nessuna luce intellettuale per van Gogh, il pittore non si attribuisce alcun
privilegio, riconosce solo di essere vittima di un vizio.

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