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IMPRESSIONISMO
Corrente artistica che appare in Francia a partire dal 1860 e dura solamente 10 anni
→ 1874 (PRIMA MOSTRA IMPRESSIONISTA)
Nasce dal Realismo ma è influenzato dalle teorie scientifiche sul colore (con la nascita della fotografia).
Mette al centro la trasposizione pittorica della percezione visiva I principali artisti di questo movimento
sono: Manet, Monet, Pissarro, Renoir, Sisley, Degas, Caillebotte e per un periodo anche Cezanne.
Nel 1886 ci fu l’ultima mostra a cui partecipò anche Gauguin. Nell’impressionismo nasce la fotografia, la
scultura, l'architettura del ferro, la pittura si indirizza verso la realizzazione istantanea all’aria aperta
➔ abbandono a soggetti storici, mitologici, letterari → a favore di scene della vità quotidiana,
osservazione della natura, città, paesaggi fuori Parigi → pittura deve rappresentare la prima
impressione che l’occhio riceve
➔ le linee sono generalmente assenti → opere preparate senza disegno preparatorio (disegno non
delinea i contorni ma da movimento e intensità alle figure)
➔ pittura en plein air → percezione dei riflessi e della luce (ricerca pittorica)
➔ brevissimi tempi nella realizzazione delle pitture, lavorano sull’attimo
➔ effetti luminosi e atmosferici: la luce bianca è data di tutti i colori e il nero è l’assenza di tutti i
colori è il buio. il nero esiste per l’assenza della luce→ abbandono del nero
➔ non c’è più lo studio e il lavoro accademico
➔ forme, colori, riflessi dei corpi, luci sull’acqua in movimento
➔ ombre caratterizzate da colore
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EDOUARD MANET → PRE IMPRESSIONISTA
più vecchio di monet, non è un impressionista → si distingue dagli Impressionisti per i legami con il
precedente Realismo, l’interesse verso temi di carattere narrativo, l’uso dei neri e dei grigi. Alle scene
della mitologia preferì quelle della cruda realtà del suo tempo provocando reazioni scandalizzate di
critica e pubblico. Sul piano della tecnica di rappresentazione Manet fu ugualmente rivoluzionario:
infatti fece a meno della prospettiva geometrica ispirandosi alle stampe giapponesi in voga al tempo.
Dipinse, quindi, figure bidimensionali e prive di volume. Fece ricorso alla linea di contorno, a forti
contrasti e ad un uso dei colori → Quest’ultima caratteristica del suo stile contribuisce a definirlo come
pittore pre-impressionista. Negli anni 70-80 lo stile di Manet subì l’influsso degli artisti più giovani,
evidente nella nuova luminosità, nella pennellata più libera e nei soggetti meno provocatori e
scandalosoi degli inizi
Ha una formazione ricca dal momento che ha una situazione economica benestante, non è un
innovatore ma ha portato dei cambiamenti. Nel 1874 presso lo studio del fotografo Nadar non ha
partecipato alla mostra impressionista. L’artista è legato molto alla Spagna, purtroppo si ammala, perde
una gamba e muore in età giovane.
COLAZIONE SULL’ERBA
E’ un dipinto olio su tela realizzato nel 1863,
attualmente conservato a Parigi. E’ un'opera
che va in contrasto con il realismo (con il
salon) poiché capovolge il messaggio
dell’opera di Raffaello (Marcantonio
Raimondi) da cui il pittore ha tratto
ispirazione. Il colore è steso a grandi
macchie senza contorni ne dettagli.
Pur riprendendo da Tiziano il soggetto del
nudo femminile nella natura assieme ad
altri personaggi, Manet ritrae donne reali e
non figure allegoriche, suscitando scandalo
(le donne rappresentano i bordelli ).
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IL BAR ALLE FOLIES-BERGÈRE Viene raffigurato
un ambiente quotidiano parigino, ed è il dipinto più
impressionista di Manet sia per il soggetto sia per la tecnica.
Dunque viene rappresentata la realtà del loro tempo
mantenendo uno sguardo diverso per osservare. La tecnica
che utilizza sono rapide pennellate di colore puro accostate
sulla tela ricompongono nell’occhio dell’osservatore
un’immagine che suggerisce vitalità e movimento.
La pennellata ampia e solida del primo piano si sfalda man
mano che si precede verso il fondo del dipinto. Lo sfondo è
uno specchio dove si vede il riflesso di un bar affollato, la
schiena della barista e un’uomo con il cappello,ovvero il cliente (che dovrebbe essere lo
spettatore). Manet non rispecchia più i canoni della realtà,cambia prospettiva. Ciò che
riflette lo specchio sono delle macchie di colore però riusciamo a capire ciò che accade lo
stesso. In alto a sinistra si intravede un trapezista, le persone osservano la scena e ciò che
sta facendo il trapezista. Sulle colonne sono presenti delle lampade di forma circolare, al
centro c’è un ampio e magnifico lampadario. La barista ha una postura già impostata,
sembra sconsolata, svogliata, pensierosa, infelice, occhi vuoti, pieni di malinconia. Nello
sfondo si percepisce un brusio molto forte accompagnato da musica. (dobbiamo cercare
di immergersi, abbandonarci a ciò che vediamo, l'opera ha mille punti di vista ci sono mille
interpretazioni) La scena si svolge all’interno del bar delle Folies-Bergère, una delle
music-hall più frequentate di Parigi alla fine dell’Ottocento. Manet si servì di una vera
cameriera delle Folies-Bergère per realizzare il ritratto della statuaria ragazza al bancone.
Nell’angolo in alto a sinistra si vedono le gambe dei trapezisti che stanno intrattenendo la
folla, il dipinto ha un taglio orizzontale. L’immagine non ha una prospettiva certa: la
posizione frontale della ragazza, infatti, non corrisponde al riflesso della sua schiena
dell’uomo che le sta parlando, che dovrebbe essere posizionato di fronte a lei
MONET
uno dei fondatori dell’impressionismo,concentrò la propria ricerca sulla realizzazione
della dell’immagine fuggevole, sullo studio della luce riflessa e sulla tecnica coloristica,
era quasi cieco. Nella sua pittura, quindi prevale la visione al soggetto
SOLE NASCENTE / LEVAR DEL SOLE
Monet compie un gesto rivoluzionario poiché
abbandona lo studio e aderisce alla pittura en plein
air→ pittura all’aria aperta → esigenza di portarsi dietro
tutto il necessario per pitturare quindi tele di piccole
dimensioni Dipinto realizzato nel 1872 che raffigura il
porto di Le Havre sulla Manica dell’alba. Siamo dunque
di fronte ad un paesaggio fluviale, a destra è presente il
riflesso sull’acqua di un porto, il sole che nasce illumina
le ciminiere e le barche.In contrasto ci sono il blu scuro
della barchetta realizzata in controluce e il riflesso
sull’acqua del sole nascente. Monet con una semplice
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pennellata ci fà intravedere le molteplici cose presenti nel quadro.
LE NINFEE ALL’ORANGERIE
La serie di 8 composizioni di Ninfee,
disposte in due sale, si basano sul
coinvolgimento e sulla partecipazione
alle sensazioni generate dal dipinto.
Il suo obiettivo è quello di evocare
l’infinita variabilità del reale.
DEGAS
Tra i pochi impressionisti che non dipinge mai all’aria aperta, ritrae realtà dei caffè, delle ballerine.
Inizia a sentire l’influenza della fotografia→ impostazione dipinto fotografica - figura intera-
dettagli. Oltre ad essere pittore è stato anche uno scultore
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verso chi guarda e la posizione dell’uomo a destra apre lo spazio verso l’esterno.
RENOIR
rappresenta nelle sue opere la gioia di vivere della società del suo tempo colta nella quotidianità.
Utilizza pennellate brevi e leggere e colori caldi e luminosi, mentre il soggetto si dissolve in
macchie cromatiche che danno un senso di vitalità.
La luce del pomeriggio è filtrata da una tenda a righe che produce una serie di riflessi
rosa che va a contrastare le tonalità di verde della vegetazione sullo sfondo. Le forme
appaiono distinte grazie all’accostamento studiato dei colori caldi-freddi e chiari-scuri
che delineano volti, abiti e la scena
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NEO IMPRESSIONISMO→ PUNTINISMO
GEORGES SEURAT
E’ esponente del Puntinismo (Pointillisme): movimento pittorico la cui caratteristica è quella della
composizione dei colori sulla retina dell’occhio e non sulla tela→ tecnica realizzata e basata su leggi
ottiche e dunque su studi scientifici. I piccoli punti che compongono il dipinto vengono affiancati uno
all’altro sulla tavolozza. Seurat partecipa alle mostre impressioniste e attua una profonda analisi
scientifica della luce e del colore. E’ importante per aver coniato il termine Neoimpressionismo che
evidenzia l’interesse per la luce e la percezione, ma ribadisce il nuovo orientamento: la luce era
concepita come un’entità da analizzare e separare sulla tela.
POST-IMPRESSIONISMO
I mutamenti tecnologici e sociali ponevano agli artisti nuovi stimoli e nuovi problemi da risolvere →
un impatto importante fu l’invenzione della fotografia e del cinema.
Con il 1880 iniziò a diffondersi una nuova tendenza che ≠ da impressionismo per
- la libertà del colore
- le linee decise dei contorni delle figure
- dipingevano negli studi e non en plein air
- solidità nell’immagine → principale tecnica era il puntinismo
Appartenenti a questa corrente sono Seurat, Cézanne, Gauguin, Van Gogh
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CEZANNE precursore del cubismo: abbandono della prospettiva lineare
E’ la figura chiave per comprendere la contemporaneità: osservare la vita attraverso elementi geometrici:
cono, cilindro, sfera → ATTUA UNA RIVOLUZIONE DELLO SPAZIO
La sua arte non mira a raffigurare l’impressione personale in trasformazione, ma la realtà eterna e
immutabile del mondo che lo circonda
Il pittore focalizza la sua attenzione soprattutto all’essenza della figura, al suo carattere. E con il sintetizzare
la composizione nelle figure geometriche essenziali (cono, sfera e cilindro) riesce a rendere il modello
nella sua immobilità e monumentalità. Il suo studio della figura umana non differisce da quello attuato per
le nature morte: il pittore non mostra grande interesse nel penetrare la psicologia dell’essere umano ritratto
e ne pretende dallo stesso la medesima immobilità di un oggetto
LE MONTAGNE DI
SAINTE-VICTOIRE
Cezanne raffigura più volte le
montagne che vede dalla sua finestra
(come Monet che dipinge la cattedrale).
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Dalla prima all’ultima versione cambia la linea d'orizzonte, le dimensione delle tavole,
dipinge prima con i pennelli e successivamente con le dita (lavora solo su cromatismi, gli
alberi sono solo macchie di colori
SIMBOLISMO
corrente artistica sviluppata a partire dal 1885 inizialmente in Francia e poi in Europa
Coglie la realtà interiore e profonda → sfiducia nella scienza perché è incapace di spiegare i desideri
dell’inconscio e incapace di penetrare nella profondità dell’animo
Nella pittura ciò si manifesta attraverso l’assenza di oggetti e l’espressione di idee attraverso simboli
Le sue opere sono caratterizzate dall’uso di colori molto accesi e da scene che ritraggono una natura
incontaminata ed esotica. E’ considerato un sintetista (corrente post impr) che tende alla
rappresentazione di forme naturali e sentimenti
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rivoluzionaria di un tema religioso interpretandolo e rappresentandolo con una donna
del luogo
Il titolo dell'opera è scritto nell'angolo giallo in alto a sinistra, quello a destra reca invece la
sua firma. L'opera doveva così apparire, così come sostenne lo stesso Gauguin, come un
"affresco rovinato agli angoli". Il dipinto si legge da destra a sinistra, infatti in quest'ordine
sono rappresentate le fasi della vita: infanzia, maturità e vecchiaia, ciascuna delle quali
costituisce una risposta alle domande che costituiscono il titolo dell'opera.
In basso a destra è presente un bambino in fasce, simbolo dell'infanzia, che, disteso sul
manto erboso, si gode il suo primo giorno di vita, godendosi la parte migliore
dell'esistenza. A questo punto, procedendo verso sinistra, è possibile notare tre donne che
vegliano sul bambino e intraprendono con l'osservatore un dialogo di soli sguardi.
Al centro del dipinto è presente un giovane che, senza curarsi di essere osservato, tende le
braccia verso l'alto e raccoglie un frutto. Tale gesto potrebbe alludere al momento della
procreazione ma anche alla forza della gioventù, età della vita umana nella quali si è più
lieti e spensierati. Quest'età è però anche velata da un sentimento di malinconia, che
scaturisce dall'incertezza del domani e dall'impossibilità di rispondere a quesiti
esistenziali come quelli proposti dal titolo dell'opera.
Nella parte sinistra troviamo rannicchiata una vecchia in posizione quasi fetale, con il volto
tra le mani. Quest'anziana signora è investita dall'assalto dei ricordi insorgenti, dei
rimpianti e dei rimorsi: la sua giornata terrena sta per concludersi, ed è tremendamente
spaventata dal destino ignoto che la attende, ovvero la morte. La fanciulla distesa al suo
fianco prova compassione per la vecchia, tanto che la guarda intensamente, impensierita,
nonostante presenti il corpo rivolto verso la giovinezza gioiosa e effimera. Alle tre età
dell'uomo si accompagnano angosce e desideri qui incarnati da figure secondarie, come
i due personaggi che passeggiano in fondo a destra e che, spiega l'artista, "si confidano le
loro riflessioni", o la figura seduta di spalle con la mano sul capo che guarda "stupita quei
due personaggi che osano pensare al loro destino". L'opera, oltre che per i suoi contenuti
filosofici, è particolarmente interessante anche per la sua tecnica pittorica. Le varie figure
si susseguono, infatti, secondo un andamento orizzontale, che ricorda i fregi greci, e
sembrano quasi ritagliate e incollate sullo sfondo, essendo prive di profondità
prospettica. L'esigenza di rappresentare la natura in modo realistico - si guardi il bambino
a sinistra, accompagnato da due gattini - si dissolve nell'utilizzo di colori anti-naturalistici,
che vogliono evocare più che descrivere.
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VAN GOGH (1853-90)
proviene da una famiglia benestante, si appassiona per l’arte, lascia tutto per dedicarsi all’arte→ è un
uomo di estrema cultura. Cerca di avere un incontro con Cézanne, incontrerà Gauguin e condividevano
le stesse passioni. Dopo un litigio con un amico si taglia l’orecchio e lo porta ad una prostituta.
Solamente all’età di 27 anni si dedica alla pittura, 10 anni dopo si suicida
Nella sua pittura vuole raccontare dei suoi disturbi interiori, l’esplosione di gioia di fronte alla natura, il
bisogno insoddisfatto di relazione, il dolore del suo disagio mentale, ma allo stesso tempo vuole
trasmettere lo smarrimento e l’eccitazione di ogni uomo di fronte a se stesso→ vuole dare una visione
della realtà soggettiva → toni cupi, forme massicce, vita dei contadini umili che è fatta di poche cose
semplici, presenza di chiaroscuri, gesti duri ma dignitosi.
MANGIATORI DI PATATE
vengono raffigurati 5 contadini condividono a
tavola la cena quotidiana: le patate, il cibo che si
potevano permettere→ mangiano il frutto del
loro raccolto. Rappresenta la realtà: non ci sono
piatti, ma solo un vassoio da cui tutti prendono
le patate. La luce arriva solamente dalla
lampada a olio, che illumina le figure deformi
dei contadini→ vengono evidenziate le
espressioni grottesche e caricaturali che
esprimono la durezza della fatica quotidiana. I
personaggi hanno gli occhi incavati, le labbra
grosse, le mani ossute. Van Gogh utilizza
pennellate grosse, forti e nere, a contrasto con colpi di bianco. Il risultato finale è l’esito di
circa 50 studi preparatori.
LA NOTTE STELLATA
Composta nella sede dell’ospedale psichiatrico dove fu
ricoverato. Il dipinto esprime lo stupore e l’ansia dell’artista
che guarda dalla finestra dell’ospedale di Saint-Remy lo
spettacolo del cielo di giugno→ è un paesaggio interiore
Dipinge la sua angoscia ma anche la sua totale adesione
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alla natura, la sua immersione completa nel paesaggio. Ci sono molteplici scontri
cromatrici
Van Gogh ha realizzato un numero enorme di autoritratti nel corso della propria breve
carriera, ma questo è l’unico autoritratto metaforico, privo della propria reale fisionomia. La
sedia (sx) con cui si rappresenta è scheletrica, scialba, povera. È una sedia modestissima, in
legno e paglia, costruita con lunghe linee rette e pungenti. I colori sono i suoi, il giallo e
l’azzurro, uno dei contrasti cromatici preferiti dal pittore durante il periodo di Arles. La
seduta appare economica, scomoda, di poco conto, ma il pavimento sotto di essa è ben
riconoscibile questa volta, con le piastrelle arancioni che portano alla fuga sullo sfondo
dove si intravedono la firma del pittore e i germogli di qualche vegetale, a simboleggiare
la nuova vita che van Gogh stava disperatamente inseguendo dopo il disastro. Sulla
seduta sono poggiati la pipa del pittore e la sacca di tabacco. Nient’altro. Niente libri,
niente romanzi e nessuna luce intellettuale per van Gogh, il pittore non si attribuisce alcun
privilegio, riconosce solo di essere vittima di un vizio.
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