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Il Manie smo

Il termine deriva da Maniera, che viene già usato nel Rinascimento.

Nell’uso comune, una cosa manierata è una cosa forzata, ricercata, con molta attenzione nella
realizzazione, studiata, elegante, ra nata, priva di naturalezza e senza originalità.

Il termine Maniera veniva utilizzato come un termine per criticare il fatto che i nuovi artisti
copiassero i vecchi artisti che, partendo dai classici e dalla realtà, sviluppano la loro arte.

I manieristi “copiano” proprio Michelangelo.

La fase in cui si sviluppa il manierismo può essere sovrapposta al rinascimento.

Ha però un linguaggio anticlassico, che si sviluppa in contemporanea ad artisti che sono i


massimi esponenti del Rinascimento.

È una ricerca ne a se stessa, compiaciuta, si ricerca un determinato oggetto ne a se stesso, per


cercare la bellezza. È esercitazione accademica solo tecnicamente precisa, che a livello di tecnica
è precisa, ma è come se non avesse un’anima, come se non comunicasse niente. Questa era la
connotazione negativa, in realtà questi artisti esprimono qualcosa, ma all’epoca, quando venne
attribuito questo termine, questo tipo di arte venne considerata un po’ vuoto e ripetitivo.

>Pontormo >Rosso Fiorentino _

Proporzioni improbabili e posizioni assurde, non naturali, sulle punte reggendo il corpo di Cristo
morto, ad esempio. Ci sono donne che sembra come se volassero, senza una connotazione reale
o un punto di appoggio e ettivo.

I colori sono innaturali, tutto piuttosto piatto, anche se un po’ sfumato.

In sintesi, il manierismo ha un linguaggio anticlassico, a causa del suo antinaturalismo (perchè gli
artisti non si ispiravano alla natura, alla realtà, ma alla maniera dei grandi maestri del 500 -
Leonardo, Ra aello, eccetera). È considerato una “involuzione” del rinascimento, ma in realtà è
semplicemente un linguaggio diverso.

Un chiaro riferimento ai maestri del 500 sono le pose un po’ forzate, arti ciose, e la gura
serpentinata di Michelangelo, qui molto più accentuate.

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Lo sfondo non è reale, ma proprio tutta l’ambientazione, che spesso viene meno e lo sfondo ha
un colore uniforme, con paesaggi molto limitati e colori molto accentuati, che servono proprio a
togliere concretezza. Inoltre manca la prospettiva, tranne in qualche opera.

Un altro elemento spesso frequente è la drammaticità. Le gure appaiono esasperate, non


proporzionate e non ci si concentra sulla proporzione dei corpi, ma li si modi ca apposta per far si
che trasparisca quella drammaticità.

Mancano però tutti gli elementi tipici del linguaggio rinascimentale, derivato dai classici e
dall’imitazione della natura.

Il linguaggio si di onde e si sviluppa principalmente nelle corti cinquecentesche e comunica più


eleganza e ra natezza, a discapito della naturalezza.

Un elemento manierista è la licenza dalla regola. Dalla regola che aveva supportato il linguaggio
rinascimentale, da Brunelleschi a Bramante.

Un esempio è il

>Palazzo Te di Mantova
È una villa che i Gonzaga si erano fatti realizzare.

Ogni facciata ha delle forme e delle caratteristiche


diverse. Ogni facciata è diversa dalle altre, e ha degli
elementi particolari: il modulo che si ripete varia nelle
dimensioni, ad esempio.

Vengono riutilizzate liberamente le forme dell’arte


classica. Le proporzioni proprio delle forme classiche
sono di erenti, il triglifo, ad esempio, che faceva parte
del fregio dorico, ora lo troviamo che scivola verso il
basso; oppure il frontone, con l’architrave sotto,
spezzato.

Ciò rinnega l’ordine dell’arte classica, e lo fa per


esaltare l’uso libero, fantasioso, dell’arte.

Sono proprio elementi di superamento della forma


classica.

Dal Concilio di Trento, escono indicazioni precise e rigorose per gli artisti (come dovevano essere i
santi, che emozioni dovevano suscitare, eccetera).

Ma i manieristi li rinnegano.

Per tali motivi, alla ne del 500 prevale un po’ di distacco dalla realtà, che permette di capire
anche gli artisti barocchi, come Caravaggio, ad esempio.
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