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EDVARD MUNCH

Nel 1892 ebbe luogo a Berlino una mostra che dest grande scandalo e fu chiusa dautorit; vi erano esposte opere del giovane pittore norvegese Edvard Munch. Munch si era formato a Oslo a contatto con pittori di ascendenza naturalista, come rivelano le sue prime opere, caratterizzate da temi legati alla vita quotidiana e da una pittura dai toni scuri. Una serie di viaggi a Parigi risult determinante per levoluzione della sua arte. Inizialmente essa sub linflusso degli impressionisti, pur mostrando rispetto a questi una maggiore intensit emotiva; in seguito, attratto da Van Gogh e Gauguin, lartista norvegese trov in loro punti di riferimento per acquisire un linguaggio maggiormente espressivo, consono a rappresentare quella che sar la caratteristica pi originale della sua arte: una tragica, angosciosa visione esistenziale. La pittura di Munch pu considerarsi finalizzata alla rappresentazione dei sentimenti pi autentici e nascosti che colgono luomo di fronte ai fondamentali misteri dellesistenza: la vita, lamore e la morte. Lallontanamento dal realismo, nelle sue inclinazioni naturalista e impressioniste, si attua con il dipinto > La bambina malata in cui luso del colore diventa funzionale allevocazione di una profonda inquietudine esistenziale. La ricerca di un senso ultimo rispetto alle imprevedibili sofferenze dellesistenza porta a una sorte di semplificazione deformante sul piano figurativo. SERA NEL CORSO KARL JOHANN La Sera nel corso Karl Johann del 1892 un'opera inquietante. Il passeggio per la via principale della citt visto come una processione di zombie in abiti alla moda. Tutte le fisionomie sono stravolte, hanno gli sguardi fissi, le teste ricordano dei teschi, hanno anche un colore bianco-giallastro, i corpi sembrano dei fantocci. Sembrano venire avanti inesorabilmente, come degli automi telecomandati, senza espressione, senza vita, senza umanit. Sulla destra la figura nera che cammina in direzione opposta. Eppure nonostante l'aspetto esile, - sembra un'ombra, non si vede il volto - ha un aspetto p umano, non un essere svuotato e mostruoso come quelli in primo piano. Cammina, da solo, in silenzio va per la sua strada, sembra avere una volont, una meta. E' la metafora della libert e dell'artista, che procede controcorrente e non viene compreso dalla societ (mostruosa). IL GRIDO Langoscia induce il personaggio, probabilmente una donna, ad urlare. Il suo sguardo atterrito non diretto alleventuale osservatore, non invoca laiuto. Le mani sono premute alle orecchie per non sentire nulla. Alle spalle una coppia cammina in direzione opposta. La vita, se per vita sintende la quiete, irrimediabilmente lontana e perduta, nei profili azzurrati delle barche e nella sagoma tenue del campanile. Le pennellate accese che si propagano intorno alla donna sono come onde sonore (lanalogia tra suono e colore rivela il legame dellartista con il simbolismo) sprovviste di una legge che ne governi il moto e conformi soltanto allimprevedibilit di un impulso emotivo talmente violento da mutarsi, per paradosso, nel suo esatto contrario: la lacerante assenza demozioni. La figura deturpata, la scarna e deformata sagoma del volto della donna pi simile ad un teschio che ad un viso. Nella litografia dellurlo, eseguita dallartista due anni dopo , laggressivit del segno risulter ancora pi accentuata. Munch seppe imprimere alla propria arte uninedita intensit emotiva cui guarderanno come ad un modello i fauves e soprattutto gli espressionisti tedeschi, uniti a Munch da una altrettanto tragica visione del vivere.

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