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LEONARDO DA VINCI

Cenni biografici:
Leonardo da Vinci, uno dei più noti artisti del Rinascimento, nasce
nel 1452 A Vinci, vicino Firenze. Lui frequenta la bottega di Andrea
del Verrocchio nel 1469; invece nel 1482 lascia Firenze per Milano,
dove presta servizio alla Corte di Ludovico Moro, inoltre, visiterà
altre città come Mantova, Venezia e Roma Per poi tornare nel 1501 a
Firenze. Muore ad Amboise nel 1519.
Leonardo da Vinci è pittore, disegnatore, scienziato, musicista e
inventore. Leonardo è un uomo che vuole conoscere il mondo
attraverso la ragione, utilizzando un metodo scientifico.

Nelle sue prime opere si trovano alcuni aspetti tipici del suo stile,
come l'uso dello sfumato e l'attenzione alla resa atmosferica. Il
primo lavoro conosciuto, un disegno che rappresenta un paesaggio.
Egli utilizzò la linea non più come fosse un contorno ma come un
nuovo modo di suggerire la presenza di elementi naturali e anche
per dare l’effetto di sfocatura.

Per Leonardo il disegno era anche il mezzo per progettare


architetture e macchine. Nel 1482 si trasferì a Milano per lavorare
da Ludovico Sforza, disegnò chiese, schizzi scientifici di anatomia,
botanica, astronomia, cartografia e il famoso uomo Vitruviano, cioè
una figura maschile inserito in un cerchio e un quadrato. Questa
immagine, disegnata nel 1490, è l'esempio del suo interesse per le
proporzioni classiche e il suo tentativo di legare l'uomo e la natura.
In quel periodo Leonardo si dedica alla scienza basandosi sulla
sperimentazione sullo studio scientifico della realtà e
approfondendo l'anatomia umana grazie allo studio dei cadaveri.

La Vergine delle rocce:


Nel periodo milanese Leonardo dipinse due capolavori: la Vergine
delle rocce ed il Cenacolo.
Il primo dipinto è stato realizzato nel 1483, ma tra il 1506 al 1508
sarà replicato in una seconda versione. Nel dipinto è raffigurato
l'incontro tra Gesù e San Giovanni Battista bambino. I personaggi
sacri sono collocati all'interno di una forma piramidale e questa
organizzazione geometrica è animata da un movimento rotatorio.
Gli effetti di luce e ombra modellano le figure attraverso lo sfumato,
questo fa sì che i passaggi tra i colori sono molto graduali e le figure
non presentano un contorno come quelle di Botticelli. Infine, sullo
sfondo, è possibile osservare, grazie alla prospettiva aerea, i profili
delle montagne diventano sempre più sfocati.

L’annunciazione:
Nel 1475 Leonardo dipinge “L'Annunciazione”, un’opera molto
innovativa. La tavola è divisibile orizzontalmente in due parti, nella
parte inferiore si svolge l'evento miracoloso e straordinario
dell'annunciazione, invece, nella parte superiore si può ammirare
un ampio paesaggio fluviale. La scena è quindi all'aperto e questo ha
un significato molto chiaro: il concepimento di Cristo è un evento
che coinvolge tutto il mondo.
Nell'annunciazione Leonardo utilizza la prospettiva lineare, un
sistema di rappresentazioni che
creare l'illusione della terza
dimensione.
Per il paesaggio sullo sfondo,
Leonardo utilizza la prospettiva
aerea per rendere la distanza delle
montagne.
Il manto rosso dell'angelo e quello azzurro di Maria sono
drappeggiati in modo del tutto naturale, testimoniando della
maestria di Leonardo e della lunga pratica nel ritrarre trappi. Il
Prato è ricco di fiori e piante, questo ci fa capire l'interesse
scientifico di Leonardo per la natura in generale e in particolare per
la botanica.
In quest'opera Leonardo applicò il metodo dell'osservazione diretta
della natura e della registrazione sistematica attraverso schizzi.
Questo dipinto se pur perfetto ha una piccola imperfezione: il
braccio della vergine, infatti, è troppo lungo e la sua posizione è
praticamente impossibile. Leonardo ha sempre cercato le
proporzioni perfette, sia nel corpo umano che
nella composizione dei suoi dipinti; la sezione
aurea, una proporzione che nel rinascimento
veniva chiamata “divina proporzione”.

Cenacolo:
A Milano, sulla parete di fondo del refettorio di Santa Maria delle
Grazie, Leonardo dipinse L'ultima cena. Il cenacolo viene
commissionato nel 1495 da Ludovico il Moro a Leonardo, che lo
termina nel 1498. Leonardo rinnova l'iconografia tradizionale
nell'ultima cena, poiché sceglie di rappresentare il momento in cui
Gesù annuncia che verrà tradito; infatti, si può vedere come i dodici
apostoli si stanno domandando tra di loro, con un certo
turbamento, chi sarebbe stato il traditore. Inoltre, nel dipinto, si
può notare ansia e movimento ed ogni
personaggio ha un’espressione del viso
diversa.
I 12 apostoli sono divisi in gruppi di tre
persone che creano quattro piramidi.
Gesù è solo al centro poiché è solo di fronte
al suo destino e la sua espressione serena mostra che ha accettato il
suo destino. L'artista costruisce la composizione con la prospettiva
geometrica (lineare), che trova il punto di fuga nella testa e Gesù.
Dietro le aperture sul fondo della stanza è visibile un vasto
paesaggio reso con la prospettiva atmosferica: chiaro, sfumato dei
toni bluastri. Anche qui Leonardo utilizza la prospettiva atmosferica
per rappresentare il vasto paesaggio sullo sfondo. La scena è posta
più in alto rispetto al punto di vista dell'osservatore e le figure sono
più grandi rispetto al vero; queste caratteristiche conferiscono
solennità all'opera.
Per Leonardo è molto importante caratterizzare ogni Apostolo con
un'espressione facciale diversa; infatti, esegue molti disegni
preparatori su di loro.
Per quest’opera Leonardo decide di abbandonare l’affresco e
sperimentare, come suo solito, una nuova tecnica a secco. Questa
nuova tecnica permise a Leonardo di avere più colori sulla
tavolozza, ma il risultato si rivelò poco resistente nel tempo infatti è
stato necessario un lungo restauro.

Battaglia di Anghiari:
Nel 1503 a Leonardo viene commissionata un'opera nel Palazzo
Vecchio a Firenze, che ha per tema la battaglia di Anghiari. La
narrazione della battaglia si concentra su un momento di lotta per
strappare lo stendardo di battaglia.

Quando uno dei due contendenti cattura il vessillo del nemico, la


battaglia è vinta.
Ci lavora dal 1503 e nel 1506 Leonardo prepara la parete per
realizzare l’affresco: vuole realizzare un’opera che faccia parlare di
lui nei secoli successivi. Vuole usare la pittura ad encausto, che deve
essere asciugata dal fuoco, +ma nel momento in cui stende i colori e
cerca di asciugarli avviene il disastro. Il colore si scioglie e cola
lungo la parete: tutto il lavoro di Leonardo è compromesso e né lui
né la Repubblica insistono nel completamente di quest’opera.

I ritratti della corte sforzesca:


A Milano Leonardo realizza ritratti dei membri della
Corte e dimostra di conoscere la pittura fiamminga.
Leonardo indaga anche i “moti dell'animo” delle
figure. Egli raffigura Cecilia Gallerani, donna nobile
favorita da Ludovico il Moro; in quest'opera colpisce
il naturalismo dei tratti del volto e la capacità
Leonardo di analizzare la psicologia del personaggio.

Gioconda:
L'opera più importante di Leonardo da Vinci e
forse l'opera più conosciuta al mondo è
la Gioconda, che oggi viene esposta al
Louvre a Parigi. Leonardo tornò a
Firenze e dipinse il ritratto di Monna
Lisa Gherardini tra il 1503 e il 1506, opera che non consegnerà mai
al suo committente e che porterà con sé in tutti i viaggi. Infatti,
venne portata in Francia dall'artista stesso quando il re Francesco I
invito Leonardo a lavorare per lui.
L'opera, realizzata d'olio su un pannello di legno di pioppo. La
tavola mostra una giovane donna in posa davanti a un parapetto, tra
due colonnine di una loggia, mentre oltre quello si estende la più
grandiosa visione geologica mai immaginata da un'artista. Infatti, il
dipinto è la sintesi delle ricerche scientifiche e pittoriche di
Leonardo: gli studi di geologia si riflettono nel paesaggio, l'utilizzo
dello sfumato crea l'effetto di fusione della figura nella natura
circostante (d'altra parte è proprio della cultura rinascimentale
considerare l'essere umano e la natura parte della stessa unità), lo
sfondo è realizzato in prospettiva aerea. Molti studiosi hanno
cercato individuare il luogo dipinto nel quadro, ma non ci sono
ancora certezze.
Osservando l'espressione della donna possiamo notare la quiete
serenità di chi controlla con la sua razionalità il mondo circostante.
Inoltre, il velo trasparente posato sul capo rende ancora più
imprecisi i contorni, gli angoli della bocca ci danno un'impressione
incerta e non ci fanno capire se la Monna Lisa stia sorridendo o no.
Ovviamente è possibile riscontrare la sezione aurea anche nella
Monna Lisa: La tavola ha le proporzioni di un triangolo aureo, il
parapetto divide l'immagine in due e il volto della donna è definito
da diversi triangoli.
Infine, alla Monna Lisa Leonardo continuò a lavorare nel tempo
modificandola ma alla sua morte presentava ancora tratti non finiti.

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