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Scuola di Atene di Raffaello Sanzio: analisi completa

dell’affresco
DI DARIO MASTROMATTEI · PUBBLICATO 2 DICEMBRE 2015 · AGGIORNATO 21 FEBBRAIO 2017
Eccoci all’ultimo appuntamento con l’opera che senza dubbio è la più popolare in assoluto di tutta la produzione
di Raffaello Sanzio. Dopo l’analisi di quest’ultimo lavoro, ti suggerisco di leggere un altro articolo che ho scritto
riguardo le opere realizzate dal celebre artista del Cinquecento. Il capolavoro di cui mi appresto a parlarti ora è
l’affresco “Scuola di Atene”.
All’interno di questo articolo troverete prima di tutto la storia della commissione dell’opera, poi successivamente la
descrizione ed analisi di tutta la composizione, in modo da avere una panoramica completa di questo
importantissimo capolavoro.
“Scuola di Atene” Raffaello Sanzio

Data di produzione: 1509-1511


Dimensioni: 500 x 770 cm
Dove si trova: Stanza della Segnatura, Musei Vaticani, Città del Vaticano
La storia di questo lavoro risale al momento in cui a capo della Chiesa c’era il papa Giulio II, il quale, a differenza dei
propri predecessori, scelse di insediarsi nelle stanze superiori dei Palazzi Apostolici. Data la novità, tali ambienti non
erano adatti ad ospitare un pontefice e necessitavano di un vistoso restauro: a tal proposito, lo stesso Giulio II
convocò un gruppo di artisti, e nel 1508 tra questi c’era anche Raffaello Sanzio.
Rimasto affascinato dallo stile dei lavori del Sanzio, il papa ordinò immediatamente di distruggere tutto il lavoro fatto
fino a quel momento, e ciò significava eliminare completamente l’opera di un altro importante artista già presente
all’interno della stanza della segnatura, ovvero Piero della Francesca (riguardo tale lavoro non abbiamo ulteriori
informazioni).
La Stanza della Segnatura, dove poi Raffaello andò a realizzare proprio la “Scuola di Atene”, probabilmente era
destinata a diventare una biblioteca oppure uno studio privato di Giulio II. Nel 1527, l’anno in cui ci fu il Sacco di
Roma ad opera dei lanzichenecchi, questo bellissimo affresco rimase irrimediabilmente danneggiato, insieme ad altri
lavori, ma ancora dopo, questi danni vennero ricoperti da successive pitture del Seicento.
Riassunta molto brevemente la storia dell’opera, adesso passiamo scoprire qualcosa di più riguardo il significato de
la scuola Raffaello Sanzio.

Riguardo il tema rappresentato, non sappiamo se sia stato scelto volontariamente da Raffaello oppure sia stato frutto
delle direttive di Giulio II, ma una cosa è certa: ci fu un intenso ed accurato studio prima della realizzazione effettiva
dell’affresco, infatti sono rimasti diversi cartoni che testimoniano l’evoluzione di questo lavoro, come ad esempio
quello conservato all’Ambrosiana.
Cartone della “Scuola di Atene” Raffaello Sanzio (Pinacoteca Ambrosiana)

I soggetti rappresentati all’interno della della composizione del Raffaello Sanzio scuola, sono i filosofi più conosciuti e
popolari della storia, impegnati a discutere tra loro, davanti ad un edificio appartenente al mondo classico (proprio
come nello “Sposalizio della Vergine”).
Il grande numero di protagonisti presente in questo lavoro, che viene considerato uno dei lavori più interessanti
presenti tra le realizzazioni delle stanze di Raffaello, può essere suddiviso in gruppi ancora più piccoli, sparsi
all’interno dell’ambiente grazie alla presenza della grande scalinata in primo piano. La divisione è la seguente:

 La maggior parte dei filosofi e studiosi si trovano alla sinistra ed alla destra dei protagonisti centrali.
 Un gruppo si trova in primo piano sulle scale di sinistra, e probabilmente sono gli studiosi e pensatori legati
al mondo della natura e dei fenomeni relativi.
 Altro gruppo si trova sulle scalinate in primo piano a destra, il cui campo di studi è ancora fonte di discussione
attualmente, ma si pensa che sia legato al mondo della geometria.
Il senso di tutto il capolavoro di Raffaello, è conoscibile solo ponendolo in relazione a tutti gli altri lavori presenti
all’interno della stanza, ed in particolare mettendolo a confronto con la “Disputa del Sacramento” che si trova proprio
sulla parete di fronte; se da una parte la “Scuola di Atene” mette in risalto la facoltà dell’animo umano di poter
conoscere il Vero grazie agli studi di scienza e filosofia (prima dell’avvento del Cristianesimo), dall’altra parte
la “Disputa del Sacramento” non fa altro che dare primaria importanza alla fede e alla teologia, dove il Vero è
raggiungibile solo attraverso Dio.
La presenza di così tanti pensatori del mondo classico in questa composizione presente nella stanza della
segnatura, non fa altro che dimostrare di come l’uomo avesse “conquistato” la realtà che lo circondava attraverso la
cultura ed i suoi studi, diventando un punto fondamentale e di congiunzione tra l’antichità ed il successivo avvento
del Cristianesimo.

In sintesi, Scuola di Atene Raffaello, rappresenta il complesso ed inscindibile rapporto tra la cultura e la religione.
L’architettura ha un ruolo fondamentale all’interno della composizione della scuola ritratta da Raffaello: alle spalle del
folto gruppo di studiosi si erge un antico tempio che ricorda il progetto della Basilica di San Pietro del Bramante,
dimostrando ancora una volta il forte interesse da parte di Raffaello anche in altri campi artistici.
Ai lati del grande tempio sono presenti due grandi colonne, di cui quella a sinistra ha le fattezze di Apollo con in
mano una lira, e quella a destra invece raffigura Minerva con un elmo, lancia e scudo.
Sotto a ciascuna divinità sono riportate alcuni bassorilievi a loro collegati: sotto Apollo ritroviamo due scene, ovvero
una “Lotta di ignudi” e “Tritone che rapisce una nereide”, che rispettivamente stanno ad indicare la violenza ed il
desiderio sensuale; i bassorilievi presenti sotto alla figura di Minerva, purtroppo, non sono molto chiari.
Colonna di Apollo (a sinistra) e Colonna di Minerva (a destra)

Queste piccole scenette presenti sotto le colonne sono molto interessanti, poiché quelle presenti sotto Apollo
rappresentano quei vizi legati all’istinto animale dell’uomo che possono essere facilmente domati attraverso la ragione;
per quanto riguarda il significato delle scenette sotto Minerva, la questione è ancora oggetto di discussione, ma
probabilmente hanno un significato similare ai bassorilievi indicati in precedenza.
Mettendo da parte un momento l’importante architettura che domina la scuola di Atene Raffaello, passiamo un
momento ai personaggi presenti nella composizione: sono ben cinquantotto studiosi e filosofi, i quali hanno però le
fattezze di artisti ed intellettuali contemporanei di Raffaello, esaltando un legame tra la classicità e i colleghi di
Raffaello (compreso egli stesso).
“Scuola di Atene” Raffaello Sanzio (Schema personaggi)

Ecco l’elenco dei principali personaggi presenti nella scena:

1. Platone (con l’effigie di Leonardo da Vinci)


2. Aristotele (con l’effigie di Bastiano da Sangallo)
3. Socrate
4. Senofonte
5. Eschine
6. Alcibiade
7. Zenone
8. Epicuro (con l’effigie di Fedra Inghirami)
9. Federico Gonzaga
10. Averroé
11. Pitagora
12. “Bellezza e bontà” (con l’effigie Francesco Maria della Rovere)
13. Eraclito (con l’effigie di Michelangelo Buonarroti)
14. Diogene
15. Euclide (con l’effigie di Bramante)
16. Zoroastro (con l’effigie di Baldassarre Castiglione)
17. Tolomeo
18. Apelle (con l’effigie di Raffaello Sanzio)
19. Protogene (con l’effigie del Sodoma o di Perugino)
Oltre a quelli presentati nell’elenco, ci sono anche altre figure ancora oggetti di studio e le cui identità contemporanee
sono in discussione. Tra questi ricordiamo:

 Zenone di Cizio
 Telauge
 Alessandro Magno
 Antistene o Senofonte
 Parmenide o Senocrate o Aristosseno
 Diogene di Sinope
 Pllotino
 Claudio Tolomeo
Al centro della composizione con protagonista scuola Raffaello Sanzio, si riescono a distinguere due figure che
discutono tra loro, uno con una veste rossa e l’altro con la veste blu: sono rispettivamente Platone ed Aristotele.
 Il primo, come riportato nell’elenco precedente, viene rappresentato con le fattezze di Leonardo da Vinci, mentre ha
in mano il “Timeo” e con l’altra mano indica verso l’alto, verso la sfera celeste, dove risiede il Bene.
Aristotele, rappresentato da Bastiano da Sangallo, ha in mano un altro libro intitolato “Etica Nicomachea”, mentre
l’altro braccio è disteso, completando il pensiero e la filosofia di Platone, indicando il ritorno dal mondo del pensiero e
per cercare di trasformare la realtà in cui viviamo nella realtà ideale, per quanto possibile.
Le due filosofie sono prossime alla fusione, proprio come veniva enunciato negli studi di tale materia ai tempi di
Raffaello; l’artista riesce a mostrare tale unione mediante la gestualità dei protagonisti, donando a tutta la scena una
forte naturalezza.

Sono presenti anche altri personaggi di forte interesse all’interno di questo lavoro presente nelle stanze di Raffaello,
come ad esempio la figura di Zenone di Cizio, che si trova all’estrema sinistra dell’affresco, mentre sta reggendo,
insieme ad un bambino, un libro ad un altro uomo che poggia proprio il documento sulla base di una colonna;
numerosi studiosi hanno identificato il lettore come Epicuro, fondatore della filosofia dell’epicureismo, appartenente
al mondo classico.

“Scuola di Atene” Raffaello Sanzio (dettaglio di Zenone di Cizio ed Epicuro)

Proprio sotto la base della colonna, è possibile notare la presenza di un uomo che sta leggendo un libro, ed affianco
a questa figura si trova un ragazzo che regge una lavagnetta con sopra dei simboli: l’uomo è Pitagora, mentre il
ragazzo è Teleauge; sulla stessa tavoletta retta da Teleauge sono stati identificati dei segni che rimandano alla
suddivisione pitagorica dell’ottava musicale e la forma della tetrattide.
“Scuola di Atene” Raffaello Sanzio (dettaglio di Pitagora e Teleauge)

Sopra questa coppia presente nella raffaello sanzio scuola, si trova una figura vestita di bianco (numero 12),
rappresentante probabilmente la “bellezza e bontà” greca, impersonato da Francesco Maria della Rovere, nipote del
papa Giulio II, il committente dell’affresco.
“Scuola di Atene” Raffaello Sanzio (dettaglio di Francesco Maria della Rovere)

Passando al gruppo di destra, degni di interesse sono la figura di Euclide, il quale è riconoscibile poiché sta
tracciando su una tavoletta a terra delle figure geometriche, circondato da studiosi che ascoltano interessati.
“Scuola di Atene” Raffaello Sanzio (dettaglio di Euclide)

Dietro a questo gruppo di studiosi che fa parte dei protagonisti de la scuola di atene raffaello, si nota un uomo con la
barba e la veste chiara, identificato come Zoroastro, che regge un globo di acqua, mentre discute con altre figure.
Le figure che stanno colloquiando con Zoroastro non sono altro che Apelle, in un autoritratto dell’artista (è colui che
guarda lo spettatore), e al suo fianco si trova un uomo anziano, identificato o come il Sodoma (ma pare improbabile
per l’età, dato che tra il 1509 ed il 1511 doveva avere poco più di trenta anni) oppure come il Perugino (poco
probabile anche questa identificazione poiché differisce troppo dagli autoritratti dello stesso artista).
Apelle/Raffaello e uomo anziano/Sodoma o Perugino (a sinistra) Zoroastro (a destra)

Questa è la scuola di Atene Raffaello descrizione, con la precisa descrizione di una delle opere (se non la più
importante) presenti all’interno della stanza della Segnatura o meglio definite anche Stanze di Raffaello in virtù
dell’artista che vi ha lavorato.

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