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IL NEOPLATONISMO NEL RINASCIMENTO


Author(s): Anna Laura Puliafito and Letizia Pierozzi
Source: Rivista di Storia della Filosofia (1984-), Vol. 46, No. 4 (1991), pp. 775-779
Published by: FrancoAngeli srl
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/44025454
Accessed: 18-03-2017 16:06 UTC

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IL NEOPLATONISMO NEL RINASCIMENTO

di Anna Laura Puliafito e Letizia Pierozzi

Si svolto a Roma e a Firenze, tra il 12 e il 15 dicembre 1990, il


Convegno Internazionale su Il Neoplatonismo nel Rinascimento, orga-
nizzato dall'Istituto della Enciclopedia Italiana d'intesa con l'International
Society for Neoplatonic Studies (che in questa occasione ha fondato una
propria sezione italiana) e l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici con
il patrocinato dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Un tema vasto e con
diverse implicazioni, che ha investito diversi campi, dalla storiografia filo-
sofica alla storia dell'arte e della musica, ripercorrendo la storia della fortu-
na del neoplatonismo dagli episodi del tardo Medioevo tedesco fino alla
grande sintesi ficiniana e agli esiti pi significativi del pieno Cinquecento.
Un ampio dibattito su Platone, neoplatonismo, letteratura ermetica e cab-
balistica, che ha ripercorso gli echi di una discussione che da puro confron-
to filosofico si fatta motore anche di nuove espressioni artistiche.
I chiari elementi platonizzanti presenti nella discussione sul tempo con-
dotta da alcuni dei discepoli di Alberto Magno attorno agli anni '60 del
Duecento (Dietrich di Freiburg, Ulrich di Strassburg, Bertold di Mosburg)
sono stati posti in rilievo da Kurt Flasch ( Neuplatonismus in der deutschen
Philosophie des spaeten Mittelalters ), che non ha mancato d'altra parte
di sottolineare come parlare di un possibile confronto tra dottrina platonica
ed aristotelica nel dibattito filosofico tedesco di questo periodo sia in parte
inadeguato, per la complessit delle interconnessioni tra le diverse posizioni
dottrinali, del resto evidente gi in Alberto Magno.
Le tappe fondamentali del neoplatonismo di Niccol Cusano sono state
ripercorse da Giovanni Santinello (Il neoplatonismo di Niccol Cusano ).
Fonti di un pensiero che ebbe tanto influsso sulla cultura tedesca ed euro-
pea, certamente i testi dello Pseudo Dionigi, come quelli della Scuola di
Chartres. D'altra parte fondamentale (e ben rintracciabile) la lettura diretta
dei testi platonici e, ancor pi, la conoscenza delle dottrine di Proclo (testi-
moniate da un esame attento condotto sui marginalia ), di cui Cusano pu
essere considerato il primo grande diffusore in Occidente.

Rivista di storia della filosofia n. 4, 1991

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Ancora su Cusano, ma sulla necessit


ad una matrice prettamente proclia
Pseudo Dionigi), per considerarla inv
niano tra ermetismo e neoplatonism
vini ( Temi ermetico-platonici della
stata proposta in tal senso una se
alcuni concetti fondamentali presen
del Liber ventiquatuor philosophoru
lazione dell'ermetismo gi in et m
Stravaganti ricette per la generazion
ti nel Liber vacce sono state argom
(Plato's Hermetic Book of the Cow
origine siriana risulta ben chiaro c
qui proposte dipendano da teorie su
mali presenti tanto in Platone che i
nel Rinascimento da intellettuali com
mente fra i maghi. Pingree ne ha ric
attraverso la fortuna dei dodici man
dal 1200 al 1500. Dopo il 1500 il L
propria (tranne in Inghilterra); part
ad avere circolazione indiretta come
zio anche in ambienti di pi alta le
alcuni dei principali rappresentanti
quecentesca.
Il ruolo innovatore del platonismo
to stato ribadito nell'intervento d
e il neoplatonismo religioso) che, in
al Patrizi ha sottolineato come il ric
sca la risposta pi soddisfacente all
organica religiosit spiritualistica,
su base certa un sapere capace di do
di tale risveglio Marsilio Ficino, c
philosophiat gett le basi teoriche d
ed ermetica, biblica ed oracolare, s
Tra i momenti fondamentali di tal
ro delle dottrine dello Pseudo Dionig
to di Marta Cristiani (Marsilio Ficin
altro aspetto degli sforzi ermeneuti
prisca theologia stato esemplifica
ficinienne des Oracles Chaldaiques
ha ripercorso i tentativi ficiniani di i
cula Chaldaica.
Attorno alla posizione del Ficino rispetto alla tradizione magico-astrologica
si sono sviluppate le relazioni di Michael Alien e Brian Copenhaver. Il
primo (Ficino and the Tutelary Spirit) ha ricostruito la meditazione ficinia-

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Il Neoplatonismo nel Rinascimento 111

na sul tema del demone familiare a partire dall


Plotino scritta da Porfirio. Se da un lato Ficino si
aspetti operativi dell'evocazione del demone, che g
verso una riflessione sugli Inni orfici, dall'altro
l'interesse ficiniano per queste pratiche vada com
interpretato solo come uno degli aspetti della rifo
teologia platonica.
Al raccordo fra tradizione platonica ed ermetica
di B. Copenhaver (The Hermetic Tradition) sull'us
metici, il cui significato stato, con interpretazio
ampliamente svalutato. Sottolineando il venir men
una volta conclusa la celebre traduzione di richiami ai testi ermetici estranei
alla raccolta dei tratti I-XIV del Pimander (in particolare il Liber ventiqua-
tuor philosophorum ), l'importanza del riferimento di Ficino ad Ermete
andrebbe individuata nel ruolo attribuitogli di teologo-egizio precursore
di Platone. Restano tuttavia aperti molti degli interrogativi suscitati dal
testo dell' Asclepius, e, pur non giungendo ad una definizione coerente
della posizione ficiniana rispetto a magia naturale e demonica, Copenhaver
sembra in ogni caso concludere che Ficino non trovasse in prima istanza
negli Hermetica la fonte della propria interpretazione della magia, naturale
o demonica che fosse.
Al di l dei temi ficiniani la discussione si articolata, del resto, intorno
ad altre figure centrali del pensiero rinascimentale europeo.
Un Erasmo pi vicino ai testi originari di Platone che all'indirizzo misti-
co del neoplatonismo (in particolare procliano) scaturito dalla relazione
di Jean-Claude Margolin (Erasme et le no-platonisme ) che ha sottolineato,
d'altra parte, come la conoscenza erasmiana dei testi neoplatonici fosse
in gran parte indiretta e filtrata attraverso l'esperienza culturale dei circoli
fiorentini. Margolin, ha, per altro verso, insistito sulla presenza di motivi
origeniani, in particolare nell'interpretazione allegorica delle Scritture.
Edward Mahoney (Neoplatonism in Agostino Nif o and Other Aristote-
lians of the Italian Renaissance) ha ribadito il profondo impatto della
tradizione neoplatonica anche su autori generalmente catalogati tra i massi-
mi esponenti dell'aristotelismo italiano fra Quattro e Cinquecento quali
Nicoleto Vernia e Agostino Nifo.
Le valenze speculative dell'immaginazione in Giordano Bruno sono state
al centro dell'analisi condotta da Hlne Vedrine (Images et imagination
chez G. Bruno) in un'accezione tesa a sottolinearne gli aspetti pi moderni.
Pur sfuggendo ad una definizione certa, il ruolo che l'immaginazione rico-
pre nell'epistemologia bruniana stato rintracciato, soffermandosi innanzi-
tutto sulla natura dell'anima, incapace - secondo Bruno - di pensare
senza immagini. In secondo luogo si imposta una riflessione sul significa-
to delle ombre delle idee, il medio tra visibile ed invisibile, la cui corri-
spondenza alla realt viene garantita da quell'unit del mondo che giunge
all'uomo come attraverso uno specchio, capace di riflettere l'immagine

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778 Anna Laura Puliafito e Letizia Pierozzi

occultando la cosa, ma rinviando ad una essenza. L'inter


telica dell'immaginazione lascerebbe in tal senso il posto
neoplatonica della coscienza immaginativa intesa come fa
possibile all'uomo la rappresentazione dell'infinito.
Un'interpretazione particolarmente incisiva di alcuni n
della filosofia campanelliana (dalla natura e funzione de
della mens alla giustificazione della profezia e alla scala delle virt)
stata offerta da Germana Ernst (Nascosto in ciclpea caverna . Natura
e condizione umana in Campanella) che, a partire dall'immagine del carce-
re in cui Campanella si era trovato rinchiuso, evocata da Naud nel 1655,
ne ha illustrato il significato metaforico, rintracciandone le valenze tanto
sul piano gnoseologico che su quello morale e profetico. Facendo per molti
lati convergere naturalismo telesiano e tradizione ficiniana, l'immagine del
carcere da dato biografico diviene mirabile rappresentazione di una realt
non solo umana, ma anche cosmica, poich in essa si ritrova la sintesi
dell'opposizione tra energia vitale e materia inerte, anima e corpo,
che sta all'origine della natura come della condizione umana.
Gli intrecci fra neoplatonismo, ermetismo e cabbalismo nelle opere di
Egidio da Viterbo e di Guillaume Postel sono stati analizzati con la consue-
ta finezza filologica da Francois Secret (La kabbale selon Egidio da Viter-
bo et le noplatonisme de la Renaissance).
Ampio spazio stato riservato inoltre agli esiti del rinnovato neoplatoni-
smo post-ficiniano in ambiti estranei al dibattito filosofico propriamente
detto.
La musica come pi alta espressione dell'esaltazione ficiniana dell'armo-
nia stata presentata da Raffaello Monterosso e Anna Maria Vacchelli
(Dall'Accademia platonica alla Camerata fiorentina: presupposti teorici e
realt musicali ). Il primo ne ha presentato gli esiti tanto sul piano della
produzione che dell'esecuzione musicale sulla scorta dei testi del Plet one
e dello stesso Ficino. La seconda ha insistito, per altro verso, sul ruolo
di Platone e del neoplatonismo nella definizione dei modi e dei fini della
musica, da Zarlino a Caccini.
Bruno Contardi (Il neoplatonismo nella Storia dell'arte) ha proposto
invece, ancora una volta, una sorta di ripensamento sulle funzioni e i
limiti dell'iconologia: anche il neoplatonismo come sistema interpretati-
vo si disgrega di fronte alla critica storico-filologica.
Alcuni degli aspetti particolari assunti dai motivi neoplatonici nel fonder-
si con gli specifici attributi della cultura elisabettiana tanto sul piano della
riflessione filosofica che su quello della produzione poetica sono emersi
dalla relazione di Luigi Punzo (Influssi del neoplatonismo sulla cultura
rinascimentale inglese).
Una significativa espansione di campo, anche sul piano cronologico,
si avuta con l'intervento di Maurizio Torrini (Galileo e il neoplatonismo ),
che ha sottolineato l'aridit fuorviante di mantenere una contrapposizione
netta tra platonismo e aristotelismo come categorie interpretative delle

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Il Neoplatonismo nel Rinascimento

fonti galileiane in una storiografi


Il convegno si concluso con la
Kristeller ( Neoplatonism and the
volta a non considerare il neoplat
monolitico, ma a ripensare allo sc
zioni che costituiscono la base del
albori della nuova scienza.

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