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(39) Cfr. Karl Giehlow, Die Hieroglyphenkunde des Hutrtanismus in der Alle
gorie der Renaissance, in Jahrbuch d. AUerh. Kaiserhauses, Bd. 32, 1912, S. 35.
(40) Giovanni Ferro, Teatro delle Imprese, Venetia 1623, sotto: «Scrittori di
quali si è servito l'Autore nella presenta Opera... ». « Iconologia di Cesare Ripa, da cui
pochissime ne ho io raccolte, essendo quelle proprie imagini di cose, non Imprese ».
delle sue figurazioni dalle imprese, ed, anzi, non ritiene la forma dell'impresa
per buona figurazione. Malgrado ciò il Ripa non evitò sempre questo tipo di
forma. Si richiede ad un'impresa ben formata ch'essa consista di figure e di
un motto, cosicché le parole formino 1' « anima del corpo ». Paolo Giovio, uno
degli autori di imprese che ebbero maggior seguito, pose le condizioni se
guenti al motto d'un'impresa (41): egli distingue cinque principi fondamen
tali sui quali si fonda l'impresa e conclude : « l'impresa richiede il motto che
è l'anima del corfo, e vuole essere comunemente di una lingua diversa dal
l'idioma di colui, che fu l'impresa perchè il sentimento sia alquanto più co
perto. Vuole anche essere breve, ma non tanto che si faccia dubbioso; di sorte
che di due o tre parole quadra benissimo, eccetto se fosse in forma di verso,
o integro o spezzato. E per dichiarare queste condizioni diremo, che la so
pradetta anima e corpo s'intende per il motto o per il soggetto, e si stima
che mancando o il soggetto a l'anima, o l'anima al soggetto, l'impresa non
riesca perfetta ».
(41) Paolo Giovio, Ragìonatnento so-pra le Imfrese. Nuova edizione, Milano 1863;
cfr. pag. 5.
Ripa sono annesse all' « Ardire ultimo, et necessario », costituiscono per es.
il motto dell'impresa di Scipione Costanzo (42) ; le parole « Vires acquirit
eundo » della Consuetudine del Ripa appartengono all'impresa di Alessan
dro Piccolomini (fig. 16) (43), e la parola «Suave», che, secondo il Ripa,
deve portare l'Obedienza (fig. 17 e 18), fu notoriamente il motto dell?impresa
di papa Leone X.
Una volta il Ripa si appropria un'impresa tutta completa, ossia non ne
(42) Cfr. Ieronimo Ruscelli, Le imprese Illustri, Venetia 1584, pag. 486.
(43) Scipione Bargagli, DM'Imprese, Venetia 1594, pag. 26.
(44) Cfr. a questo proposito Giovanni Ferro, op. cit., che ha riunito tutte le singole
interpretazioni.
(45) Paolo Giovio, op. cit. La quarta condizione alla quale deve soddisfare un'im
presa è, secondo lui, la seguente : « non ricerca alcuna forma umana » ; e nell'opera di
Scipione Bargagli (op. cit.) nessun impresa ha sembianza umana.
or là, da punti disparati, affinchè non riuscisse ad ognuno, al primo colpo d'oc
chio, d'indovinarne la fonte. A volte però era questa così evidente, che chi
que l'avrebbe subito riconosciuta, come poteva avvenire per es. a proposito
motto « Medio Tutissimus ibis » dell'impresa di Gabriele Zaia, tratto dal
Fetonte d'Ovidio (46); tale motto scelse il Ripa come «Anima» della su
(46) Vedi Ieronimo Ruscelli, op. cit. In questo caso l'autore dell'impresa ha il
Ripa fece di questa ben nota forma allegorica l'ornamento dell'elmo per la
sua rappresentazione dell' « Ira » (fig. 23).
Se gettiamo uno sguardo complessivo a tutte le forme figurative fin qui
nominate : la figura mitologica, la medaglia, l'impresa, l'emblema, il cimiero,
osserviamo che alla loro formazione servì come fonte essenzialmente lo stesso
materiale e che poscia esercitarono l'una sull'altra grande influenza. Uno
degli elementi costitutivi di queste immagini è rappresentato dalla scienza d
geroglifici.
Del significato del geroglifico nelle allegorie del rinascimento e della
sua influenza sull'emblematica Giehlow e Volkmann hanno trattato così esau
rientemente (49), che basterà, per tale argomento, riferirci ad essi.
(49) Karl Giehlow, op. cit. A questa ottima dissertazione del Giehlow si richiam
pure in molti punti Ludwig Volkmann nella sua opera : « Bilderschriften der Renaissanc
Hieroglyphik und Emblematik in ihren Beziehungen und Fortwirkungen », Leipzig 19
le sue allegorie. Spesso egli usufruì dei versi d'un autore, senz'altra aggiunta
delucidativa, come descrizione d'una figurazione (52). Versi di Omero, Ora
zio, Ovidio, Virgilio, Stazio, Ariosto e molti altri vennero, non di rado, in
trodotti nell'Iconologia; anche Dante e Petrarca furono in isvariati casi utiliz
zati. I nomi di umanisti contemporanei del Ripa, i sonetti dei quali trovarono
(52) Cfr. Cesare Ripa, Iconologia, Siena 1613, pag. 210: «Fraude» dell'Ariosto
e «Furie» di Stazio. Inoltre pag. 355 la descrizione di Scilla presa dall'Eneide di
Virgilio; pag. 260, Antonio Cataldi sull'Ingratitudine. Infine pag. 404, Bernardo Tasso
e il « Pensiero » e molte altre.
(53) Una descrizione di questo corteo ce la ha fornita Bastiano de' Rossi nella
« Descrizione dell'Apparato e degl'Intermedi. Fatti per la Comedia rappresentata in
Firenze nelle nozze dei Serenissimi Don Ferdinando Medici, e Madonna Cristina di Loreno,
Gran Duchi di Toscana. Firenze, MDLXXXIX». Il Ripa stesso nella sua allegoria Arma,
Armonia e Inventione si richiama a questo corteo. Inoltre il Ripa ha preso molte altre
figurazioni da questa descrizione del suddetto corteo, senza indicarne espressamente le
fonti.
Le seguenti allegorie, oltre a quelle già accennate, furono prese da tale descrizione
del corteo del 1589 :
Riso 3 » » » » 437 » » » 13
Poema Pastorale I » » » » 408 » » » 13
Poema Satirico I » » » » 408 » » » 13
14 Allegrezza » 56 57 » 11
(6i) Gio. Batt. Cini, La Vedova. Firenze, Giunti 1569; e II Buratto nel Cod. cart.,
in-4°, No. 142, CI. VII, Magliab., Firenze.
tuttavia aiutato dalla dottrina e dal giuditio, credo che ne saprà scrivere molto bene. Viddi
già alcuni scritti suoi che era giovane, et doverrà in questo mezzo tempo avere acquistato
assai di giuditio et d'esperientia ; et come che faccia instantia d'avere feste, et nozze, et
mascherate, non dubito punto che è cognosca in una vita di sì gran signore, che ne basta
toccare un motto accinciamente.... ».
(71) Cfr. fra altri Mutio Pansa, della Libreria Vaticana, Roma 1590
Delle Pitture della Libreria Vaticana, pag. 35. « .... Sisto V. fece inc
raglia.... sopra la quale.... fece dipingere molti imagini.... onde dalla ba
vi fu pinta.... la Profetia.... ».
(72) Giorgio Vasari, I Ragionamenti e le Lettere, Ed. Milanes
renze 1882, pag. 528.
Fig. 30 — Vasari,
Vasari,Paolo
Paolo III
III riceve
riceve l'omaggio
l'omaggio delie
delie Nazioni.
Nazioni
Roma, Palazzo della Cancelleria.