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PETRARCA

26/04
Petrarca si differenzia da Dante soprattutto perché la sua visione è già proiettata verso l’umanesimo dove
prevale il metodo induttivo e il modello sperimentale. Mentre nel medioevo dio è al centro di tutto, ogni
spiegazione è rimandata a dio e qualsiasi mistero è un mistero della fede. Mentre nell’umanesimo c’è un forte
senso laico dove prevale il modello di uomo vitruviano, dove a livello letterale e culturale prevale un pensiero
laico. Durante l’umanesimo non c’è più il coinvolgimento politico da parte dei cittadini, cadono i comuni e
sorgono le signorie dove non domina più la “democrazia”, ma un governo oligarchico governato da una famiglia
nobile. Gli intellettuali modificano allora la propria posizione, non saranno più intellettuali comunali, ma
diventano cortigiani, stanno a corte e seguono gli ordini delle varie corti. Petrarca come abbiamo visto prende in
carica gli ordini minori.
Un’altra cosa importante dell’umanesimo è l’interesse per l’antiquaria, il recupero delle opere latine in forma
autentica. Lorenzo Valla durante la metà del 400, fonda la filologia, allo scopo di ricostruire le opere classiche
latine nella loro forma più autentica. Poiché prima gli amanuensi ricopiavano le opere e i testi antichi sulla base
del credo della chiesa, tralasciando o modificando degli avvenimenti.
Petrarca vuole emancipare il volgare e dargli un altro valore, cercando di elevarlo al latino, che considera la
lingua per eccellenza.
Lo vediamo anche quando scrive le lettere epistolari in latino.
Ricostruendo la figura di Petrarca possiamo dire che Petrarca sia un precursore dell’umanesimo,
ricontestualizzando il latino e facendosi carico di quella cultura laica che verrà. Lo vediamo ad esempio nel
canzoniere, una raccolta di liriche 366 componimenti, scandite tra la morte e la vita di laura, chiamate
“frammenti di cose in volgare” o “canzoniere”, che rappresenta più una raccolta di canzoni, ma comprende
molto altro. Petrarca ha costruito questa raccolta riprendendo i suoi sonetti e canzoni e liriche, ricostruendole in
un percorso di crescita interiore scandite nell’arco di un anno, lo vediamo anche dal numero di componimenti
che riprende quello dei giorni dell’anno, escludendo quello proemiale.
L’idea dell’amore per la donna è semplicemente strumentale, un espediente che permette al poeta, Petrarca,
quasi una storia intorno a sé stesso. Nel canzoniere non troviamo né l’amore in senso generale, né l’amore per
laura, né dio, ma solo l’ego di Petrarca. Che rispecchia l’idea umanistica di uomo al centro dell’universo. Laura,
quindi, è solo uno strumento per parlare di sé stesso. Che caratteristiche ha questa donna? Sono tutte donne
stereotipate, proiezione di un’idea, la figura di laura è ambigua: sia perché ha un’immagine molto terrena di sé e
d’altra sembra che non esista. Quando dice che scrive il canzoniere dalla vita alla morte di laura, ci fa notare
come scandisce anche lo scorrere del tempo nella vita degli individui, anche di laura, a favore di una fisionomia
prima più matura e poi più anziana. Dall’altra parte la figura di laura è molto evanescente anche per il modo in
cui ne parla, anche sul nome laura ce molta ambiguità: molte volte scrive l’aura…non sappiamo quindi se sia mai
esistita. Laura ricorda lauro, l’alloro che si dava a coloro che avevano raggiunto la massima onorificenza.

Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono


Questo sonetto è un dei più maturi. Lo pone all’inizio del canzoniere. Ma appartiene all’età matura.
Il voi iniziale è un chiaro riferimento al pubblico, ma non noi, ma il narratario, ovvero il pubblico del suo tempo.
Nelle prime due quartine usa il captatio benevolentiae, verso 8, cerca di trovare per se stesso una giustificazione
nei confronti del suo pubblico.
L’oggetto di questa poesia non è né l’amore ne laura che non viene citata, ma l’oggetto in questione lo vediamo
scandito nel verso 11, dove capiamo che il verso è Petrarca. L’allitterazione della M serve per sottolineare ancora
di più che l’oggetto del canzoniere è l’ego del poeta stesso.
Il suono di quei sospiri…. = perifrasi, amore poesia stilnovistica. Enj
Onde+Core=latinismo
Verso 3-4 sono l’emblema del fatto che il sonetto è stato scritta in età matura.
Verso 5-8. CI FA CAPIRE CHE IL SUO Errore di età giovanile è l’amore. Cosa ci fa capire che ha una concezione di
un amore al negativo, quando dice verso 6 “vane speranze, vane dolore”, ci fa capire che Petrarca pensi a questo
amore come vano. Nella donna angela il fine unico è quello di salvarsi l’anima, qui è solo fino a sé stesso.
“del vario stile”: perifrasi allude alle sue poesie
“piano e ragiono”: perifrasi, amore tipica dello stil novo
Lui si sta scusando con il suo pubblico che ha manifestato da giovane un amore che non è stato utile ma inutile. E
quindi spera che le sue opere che raccontano qualcosa di diverso da dante possano essere apprezzate perché
frutto di un pensiero più moderno.
Nella prima terzina: dice io vedo guardando indietro come sono stato lo zimbello di tutti i cittadini.
“favola”: perifrasi
“vaneggiar”: amore in chiave negativa
Ripeto che rimane ambiguo non da spiegazione
E in fine ci da la sua visione dell’amore che ritiene essere un breve sogno e illusione. Verso 14
Tutto questo perché la prospettiva secondo Petrarca è laica e per questo possiamo giustificare e forse anche
condividere quello che lui pensa sull’amore.

376-394

Bocaccio è umanista perche accoglie la mentalita laica a scapito di quella religiosa, che ha dominato nel periodo
di dante. Nelle sue opere, soprattutto nel decameron, sono da contestualissare in un ambito puramente
comunale. Decamero o decamerone raccolte di novelle o storie. Esisteva la corruzzione in prosa. La cornice che
permette a boccaccio di tenere insieme queste 100 novelle divise in 10 giornate. La peste del 1348. Quest
occassione permette ai dieci giovani di scappare dallla peste e trovare rifiugio al di fuori delle mura di firenze.
Questi giovani condividono espierenza in questa villa, ci si racconta ogni giorno una novella, che a seconda del re
e della regina possono avere un tema o tema libero. I temi manifestano quella priorità bocciaccesca del 400:
centralitta del uomo, mentalità laica, fortuna invece della provvidenza divina, ingegno, capacita di eloquio.
Bocciaccio produce in maniera eroica un quadro parcolareggiato (finzione narrativa) di quella che pè l amentalita
del suo temopo. Unamentalita laica che non permette

È evidente che qui è sottesa una mentalit laica, come se fosse ragiiro popolo iinieinanie micje aleni del frate cio
che emerge il popolo e la giustificaziione del perche al momento della letteratura e di intrattenimento vedremo
che la struttura del decameron ispirato alla narrazione della notte per intrattennere òa principessa non
intrattetiene la denunica aspra di ujna astrazine in termini piacevolik omolto divertenti in cjui i oopersonanfgi i
pn olpevo di qjualcisavoslgia oecato o copa tutte doci ci f acapir eocme. Maknka micjeieoja la chiedi la nkd
mamniorja a scopo di lucro sulleinidnaaas kkankd dekna adiina mudun a

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