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PERICLE

Pericle comandante della flotta che aveva sconfitto i persiani amicale era figlio di
Santippo e discendeva dalla famiglia degli Alcmeonidi. Uomo colto, raffinato e
vicino al popolo, dominò la scena politica ateniese per trent'anni.
Non assunse atteggiamenti autoritari e riuscì a coniugare una vera democrazia
partecipata con un solido potere personale.
-RIFORME ISTITUZIONALI-
“Per tutto il tempo in cui fu a capo della città vi fu un periodo di pace e mantenne
una politica moderata garantendo la sicurezza dello Stato che con lui raggiunse la
sua massima grandezza. Era amante della città amministrava il popolo
controllandone la libertà e lo guidava senza cercare di sopraffarlo odi addolcirlo con
parole vuote.”
Tucidide
Sulla carta si trattava di una democrazia ma in pratica era un governo del singolo.
“Per i che confortava il popolo spaventato e
lo rimetteva al suo posto quando era tracotante”
Pericle ridimensionò le prerogative dell'areopago, limitandone la competenza ai
soli processi religiosi e per omicidio a favore dell'eliea.
Estese l'accesso all’arcontato agli zeugiti confermando il sorteggio come metodo
per la nomina di magistrati e arconti.
La carica degli strateghi rimase ripetibile ed elettiva ciò gli consentì di rivestire
questo ruolo per molti anni.
Ampliò i poteri della bulè e dell'ecclesia che divennero così il fulcro del potere
esecutivo.
L'assemblea concedeva a tutti di esprimere la propria opinione anche se le voci che
si levavano più spesso erano quelle di uomini a lui legati portavoce delle sue idee.
-SOSTEGNO DELLA DEMOCRAZIA-
Pericle allargò la democrazia ateniese in ragione di alcuni provvedimenti di natura
economica:
 La mistoforia  la retribuzione dei magistrati eccetto strateghi, membri della
bulè, dell’ecclesia e dell’eliea
 La liturgia  contributo versato dai cittadini ricchi alla città per finanziamento
di attività pubbliche
 Il teorico  fondo che consentiva ai cittadini meno abbienti di partecipare agli
spettacoli teatrali
Erano esclusi dall'esercizio dei diritti pubblici gli schiavi, le donne e i metici.
Nel 451 a.C. fu approvata una legge che escludeva dal diritto di cittadinanza i figli
dei matrimoni misti.
Fu proprio per questo che Pericle tardò a sposare Aspasia originaria di Mileto.
-POLITICA CULTURALE-
Pericle determinò un ampliamento della città. Nel V sec a.C. Atene era principale il
centro culturale greco definita da Tucidide “la maestra dell'Ellade”.
Grazie ad Ippodamo di Mileto si attuò un ripensamento della pianta urbana con
riguardo agli edifici pubblici e all'area portuale del Pireo.
anche l'acropoli di Atene venne restaurata.
-SCIENZA MEDICINA E FILOSOFIA-
Ad Atene furono realizzate opere di eccezionale valore artistico, ma non fu solo
questa l'eredità che Pericle lasciò alla città, in quegli anni confluivano ad Atene
scrittori, scienziati e pensatori provenienti da tutto il mondo greco.
Qui giunse il filosofo Anassagora di Clazomene maestro di Pericle.
Si sviluppò la scuola di pensiero della sofistica di cui Erodoto e il poeta tragico
Sofocle furono alcuni dei massimi esponenti.
Giunsero ad Atene Democrito di Abdera, il primo ad elaborare il concetto di atomo
ed Empedocle studioso di cosmologia e fondatore di una scuola di medicina.
Anche Ippocrate si trattenne per un periodo di Atene a lui si attribuisce la nascita
dell'indagine scientifica sul corpo umano.
-LA POLITICA ESTERA-
Con le spese per l’attività edilizia monumentale e la retribuzione dei magistrati tra il
449 il 433 a.C. Pericle utilizzo metà dei tributi versati dagli alleati nelle casse della
lega delio-attica per Atene.
Solo Tucidide si oppose a questo stato di cose ma nel 442 a.C. subì l’ostracismo.
Pericle tentò di intraprendere una politica estera impegnata
 contro il nemico straniero cioè persiani
 contro la rivale Sparta allo scopo di conseguire il primato sulla Grecia
Atene inviò la flotta agli egiziani che si erano ribellati al Gran re dopo la morte di
Serse e intervenne in Grecia con azioni di disturbo nell'area spartana.
Nel 456 a.C. gli ateniesi furono sconfitti dai persiani in acqua egizie nel 449 a.C.
guidati da Cimone batterono la flotta persiana presso il Cipro e nonostante la morte
del comandante costrinsero il nemico a venire a patti.
-PACE CON I PERSIANI E TRATTATO DI CALLIA-
Callia ambasciatore ateniese stipulo un trattato di pace trentennale detto appunto
pace di Callia nel 449 a.C. nel quale Atene rinunciava a intervenire in aiuto
dell'Egitto e di Cipro qualora si fossero ribellati al gran re dovendo cessare la
politica aggressiva contro la Persia.
Atene sconfitta a Coronea dai Beoti nel 447 a.C. e in difficoltà nel mantenere il
controllo della Tessaglia e dell'Eubea stipulò un accordo trentennale con Sparta
nel 446 a.C. nel quale le due pòlis riconoscevano le rispettive zone di influenza
I trattati apparentemente definirono una forma di imperialismo pacifico e prudente
ma in realtà Atene inaspriva il proprio dominio sugli alleati e si organizzava per far
fronte alla spaccatura interna del mondo greco, cioè ad affrontare militarmente
Sparta.

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