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o
glia, si era allora rivolto al pole
Tavra.. Tov K«^lluaxov: nel cap. marco, comandante supremo,
prec. E. ha narrato che i pareri Callimaco, illustrandogli le ragioni
dei dieci strateghi
-
ciascuno dei
quali comandava mille soldati del
che consigliavano di muovere all'of
fensiva *e riuscí con le sue parole
la propria tribú
-
sull'oppor tunità
a« trarlo dalla sua parte» (Tpo0
Dipende ora da te, Callimaco, che Atene sia asservita, o che tu la liberi
lasci per tutti tempi un ricordo quale neppure Armodio e Aristogitone.
i
Perché certo è questo il rischio più grave che, da quando essi esistono,
abbia minacciato gli Ateniesi, Se piegheranno sotto i Medi, saranno conse
gnati a ppia e
il
loro destino segnato: mentre, se questa Città vince, è in
grado di diventare la prima dell'Ellade. E adesso ti dirò perché siano queste
le prospettive, e come proprio tu sia l'arbitro della situazione.
pareri .di noi dieci strateghi sono discordi; gli uni vogliono attaccare.
Erodoto 183
xTäTau).
oTparnroi Tav
8t.. cUu
TpoyEvoLuÉVms
parere
i Epepe orußáa
gli altri no. Ma se non attacchiamo, io temo che grave contesa sorga a
scuotere l'alto morale degli Ateniesi, piegandoli a favore dei Medi. Se invece
attacchiamo prima che una parte degli Ateniesi
pensi a mal fare: ove gli Dei
avere
rimangano imparziali,
noi
siamo
scontro. Tutto ciò è dunque adesso
in grado di
tue mani e dipende da
nelle
i
sopravvento
te.
Se tu
nello
aderisci al mio parere, la
invece
patria è libera
e la
città prima dell'Ellade; se
la
scegli quello di chi sconsiglia la battaglia, subirem0 la sorte opposta
al quadro di
prosperità che ti ho tracçiato ».
Erodoto (trad. P. Sgroj)
..
base del nuovo ordinamento Clistenepose la divisione dello Stato
**A
Le dieci tribů (ou.al) vennero designate coile
in dieci tribù territoriali, che sostituironoantiche tribù personali
nomi_dei più famosi eroi locali,
e furono,nell'ordine ufficiale: Eretteide, Egeide, Pandionide. Leontide, Aca
mantide, Eneide, Cecropide, lppotoontide, Eantide, Antiochide ...].nuovo
Con le
co
della
(Arist. 5) attribuisce
decisione ad Aristide
il*. merito lore finale): « Quando il turno di
comando (sogg sott. tpuTavnn)
giunse a lui allora soltanto (év8av
11. Lo scHIERAMENTO DEI GRECI A Ta 8n) gli Ateniesi si schierarono
MARATONA
*. (rhocovTo; l'impf., che troveremo
spessissimo e tradurremo per lo piú
1.
N dt
(= autem: segna
della narrazione)...
con il passato remoto, « ê costante
continuazione mente usato in ogni descrizione det
uaEOVTES (Part. fut. con va- tagliatae concreta, in opposizione
** La Maratona
topografia di cambiata poco col tempo. Tra l'alta
cresta del Pentelico e lo Stretto di Eubea un altopiano ondulato si apre
verso
sud su un'ampia insenatura, protetta ad est da una lunga punta roc-
ciosa, la Coda
del Cane (Cynos-oura). Questa ha arrestato la ghiaia traspor-
lata da sud, fino a
formare una costa piatta larga una o due miglia e lunga
quasi Cinque
miglia. Dietro la spiaggia, che arresta il drenaggio della collina,
entrambi limiti estremi sono paludosi,_
il« letto del finocchio» (Marathon
i
come
Crommyon « letto della cipolla », Sycion * letto del cetriolo »): ma la
parte centrale è stata
colmata dai depositi di un corso d'acqua che defluisce
verso .
al'altopiano ed ha scavato un letto di torrente (charadra ora duplice) attra-
suoi stessi depositi. La parte superiore di questo corso d'acqua rasenta
i
i
straniere e cittadinį divisi per comuni, eframmezzo le vittime incoronate
dalle dorate corna: 9lorioso spettacolo che Fidia eternò nel fregio marmoreo
corrente lungo tutto
in una il
muro esterno della cella del tempio e che celebrava
cerimonia sacra l'apoteosi della città
A. De Marchl
** All'entrata della pianura l'ala destra si tenne stretta alle erte pendici
dell'Aforismo e dell'Agrieliki. La sinistra, con i Plateesi, si dispiegð verso
letto del torrente con Kotroni alle spalle. La linea di battaglia cosl era
rivolta
Undicimila uomini, disposti per quattro- la formazione
verso sud-est.
coprirebbero 2750 yards, la distanza circa tra piedi dell'Agrieliki i
e
U6uale
coluto, poiché
vov resta senza
il nom. T.. EisovuE
verbo, seguito com'è
dell'azione, duratura in questo impf,
momentanea nell'aor. áteidrnTav) di
dalla specificazione To Ev auToU corsa (SpójuD: è dat. strumentale.
uÉTOv... Tò
&è iépas. Trad.: « lo schie Osserva giustamente il EGRAND che
ramento era pari a quello persia- l'espressione va intesa nel senso di
no: il centro di esso era costituito «pas accelerato »: i Greci non
di poche file (rdEig: cfr. S 2 Tavn- avrebbero potuto avere la forza di
rUpLs), e in questo punto (tavTn: coprire la distanza che li separava
avv. di luogo) lo schieramento era dal nemico « correndo ») contro i
molto debole, mentre invece en- barbari: lintervallo che li separava
(lett. « di
numero (deiali
trambe le erano forti per il essi »; LETalyuuov, da alyuh
agg.
soldati) ». LËrov:
sostantivato;= lat. media
acies. NarraPlutarco (Arist. 5): T.. =lancia » era propr. la distanza
tra le due fronti degli eserciti
trapposti) era (nTav è
con-
accordato
« Nella battaglia il punto
piú tar
tassato del fronte ateniese fu il
centro. Lí, davanti alle tribú Leon
con
di i
non
pred. anziché con il sogg)
meno di otto stadi ». Uno
stadio equivaleva a circa 180 me
tide e Antiochide, i barbari resi- tri: quindi l'intervallo era di un
stettero piú a lungo, lí Temistocle chilometro emezzo circa.
e Aristide presero posto, fianco
a
fianco, giacché l'uno apparteneva
a 2. Oi 8è Iépoau... oÜte Tokeuuá-ruv:
E. si compiace di interrompere per
alla Leontide, l'altro all'Antiochide; un momento la descrizione della
e si batterono fuminosamente » battaglia per rilevare l'impressione
(trad. C. Carena).- Eppwro: ppf. di stupore e di compatimento in
pass. con valore di impf. da pthvvujut. sieme destata nei Persiani dallin-
consueta tattica dei Greci. «I Per
siani li vedevano avanzare di corsa
112.
I GRECI MUOVONO ALL'AsSALTO.
e si disponevano a riceverli: con
1.
g ro (per questo dat. v.
ot
Prooem. n. a "EAno.. BapBápoiar).
vinti, nello scorgerne il numero
scarso, e come si affrettassero cae
6nTh: Quando essi ebbero com-
« corressero senza disporre né di
pletatolo schieramento (lett. « da valleria né di arcieri, che fossero
-
essi era stato... »; il ppf., da öa pazzi e destinati a morte certa
TúTGu, indica una situazione ormai (trad. Sgroj). éruóvTas (pres. éT
stabile) ed
i
sacrifici risultarono
favorevoli, allora gli Ateniesi, appe
na ricevettero l'ordine di attaccare
Eluu): part. pred. di dpwvTEG,
oEĘOLEVoL: part. fut. con valore n
nale, non sempre preceduto,
come
(lett.«furono
dTeLbngav, =
pass.
lasciati andare »;
o-
att.àp-lnuu), per psilòsi,
qui, da ds. - Lavlnv TE..
«attribuivano agli Ateniesi una
6AETpény:
èaor. di si slancia-
rono (tevTO:, nota il diverso aspetto
pazzia,, una pazzia (con la ripet
zione del sostantivo si può rendere
Erodolo
189
.-
per il quale v. Prooem. n.) addi- «si servirono della corsa contro i
rittura rOvinosa EvTaS.. ETTEL nemici ». E. insiste su questa no
YouEvousg
participi di
pred. dpuvTEG. vità tattica, perché essa _presuppo
(lat. eosque): « e per ne, oltre che prestanza fisica, una
-giunta ». TTOU.. TOĘEULLÓTWV:
xal TovTOUS
gen. salda e sentita disciplina, sorretta
ass. con
valore concessivo; il_verbo da indomito spirito aggressivo. In
inapyt è, qui, sinonimo di eltul.
opu: dat.
di possesso.
essa
si rivelö,il inoltre,
di Milziade,
intelligenza
quale in tal modo
3. Taüta Lév vuv (particella in- raggiunse il duplice scopo di espor
tensiva, per cui la contrapposizior.e re il minor tempo possibile i suoi
tra questa frase ela seguente risulta soldati al tiro delle frecce nemiche
accentuata).. xATELXAgov: Cosi e di ottenere una piú vigorosa forza
dunque pensavano i barbari ». d'urto. Si aggiunga infine l'effetto
kôpóou TpooĚĻLEUĘIV
(pres. EirvUJat):
vennero a contatto, a ranghi ser della sorpresa sui Persiani. Gli sto-
rati, con.. ». àEug Aóyou:« in rici moderni ricostruiscono in ma
modo degno di elogio» *. --IIptiToL niera diversa la fase iniziale della
LE Yap.. T6 oüvoLua (= övoLua) To battaglia [v., per es., G. DE SANCTIS,
Mrotuv góßos áxovgaL:
« Primi fra Storia dei Greci, vol. II, Firenze
tutti i Greci che
(Tuv è pron. rel. 1942, pp. 20-21 **], ma il giudizio
attratto dal prec. genitivo)noi co- sull'abilità del comandante e sul
nosciamo (tojuev: att. tauev) mossero valore degli Ateniesi rimane immu-
*A
Chiudevano a
Maratona gli Ateniesi si accamparono sopra una delle alture che
mezzogiorno la pianura, quella di Agrieliki, donde si sorveglia
le strade principali conducenti verso la città
ei
vano facilmente movimentu
dell'esercito e della squadra persiana,
Qui conveniva a Milziade e a' suol
colleghi temporeggiare aspettando si riteneva dovessero
gungere gli aiuti spartani che
alpiù presto; ma, se i Persiani si decidevano all'attacco, si era in
ouona
posizione tanto per respingerli quanto per contrattaccare.
due eserciti awersari si fronteggiarono, immobili,per gualche giorno.
G Ateniesi, insieme con quelli di Platea che erano venuti al loro soccorso
on tutte le forze, Persiani erano certo numerl
contavano un 10.000 opliti.
1
tato), per primi (efficacissima l'ana poßepol uèy losiv, 8stvol 8è páyny e
fora tpüToL uév... Tpurou dé) osarono il passaggio dei condottieri sui carri
sostenere la vista (&véoxovTo.. dpuv poßepd&v &uv tpoauðértai (ibid, 48).
TES, part. pred., « Sostennero di ve
dere ») dell'abbigliamento persiano - èuadrau: infinito con valore limi
tativo, corrispondente al cosiddetto
e di uomini che lo indossavano supino passivo latino.
(totnévous, = Ho8., part. pf. di
todéw: lett. « vestiti » di.; è costrui- 113. La vITTORIA ARRIDE AI GRECI
to con l'acc., come indutus in lati-
no); fino ad allora il solo (xai ha M ouévav (gen. ass. con il
forte valore intensivo) nome dei Sogg. sott.).. TOAAóG: « Mentre essi
Persiani era, a udirlo, motivo di combattevano a Maratona, passò
terrore per i Greci ». L'affermazio molto tempo» 0, meglio, « La bat
ne puo. apparire esagerata, a taglia a Maratona durò a lungo,
ma, non solo in senso relativo alla du-
parte il fatto che E. si riferisce
qui, evidentemente, ai Greci del- rata generalmente breve degli scon-
I'Europa e non a quelli d'Asia, abi- tri militari di allora, ma anche in
tuati a vedere
confini e
rappresenta
neiloro i Persiani ai loro
territori,
vividamente
il
senso
essa
di
senso assoluto: dal primo mattino
fino a mezzogiorno. Kai To gév
uÉTOv.. TE xal AataéEG: tutto si
.
Sgomento provato dai Greci di svolse secondo il geniale piano di
fronte al _pericolo persiano. Anche Milziade Al centro (To.. |pégov:
Eschilo (Pers. 27) dice i Persiani acc. di relazione), dovè erano schie
*La tattica di Milziade fu davvero originale (nova ars Nep.): poiché egl
solo fra capi greci aveva esperienza del modo di combattere persiano, una
rara combinazione di abilità ereditaria. Di questo, Aristagora aveva fatto una
caricatura a cleomene (V 49). In primo luogo, l'arte di cavalcare propria o
un popolo originariamente (e tuttora in
luogo, arco parte) nomade (
125): in secondo
potente degli stessi nomadi, ma ora maneggiato dalla fanternta
eggera inginocchiata in terreni cespugliosi, protetta e mascherata da ripan
di vimini; in terzo luogo, la massa compatta di lancieri, caratteristica dei lorO
Erodoto 191
orientale (odierne steppe dei Kir- Toot xĖPaG ÈNátepov: altro acc. di
ghisi), vincevano i barbari: ed era relazione, contrapposto a tò uèv
stato previsto, data l'inconsistenza LETOV.
dello schieramento greco; ma alle 2. Nux@vTEG 6... éne^außávovro
ali la
dei
vittoria fu
degli Ateniesi
Plateesi. Milziade aveva anche
e
Tuv vEUv: si
ca di Milziade.
conclude l'azione tatti-
Pur vincendo alle
previsto che dopo lo sfondamento ali, i Greci non si lanciarono all'in-
al centro
èhEavres: pres. pirvuuu; seguimento dei reparti barbari in
sott. To uÉTov) i Persiani inseguis-
sero gli Ateniesi verso ritirata (to TETPaLILÉVOv, part. so
interno (és stantivato, pres. Tpétw: « la parte
Th EGOYaLav).
T (avv. rel.): volta in fuga »), ma li lasciarono
là dove
.-xaT
(la particella sottolinea
ToUTo LEV
con vigore
dT)
(Ewv: att. slwv, impf. di čkw) fug
gire e congiunte entrambe le ali,
la situazione presente): « in questo ingaggiarono battaglia con quelli
settore dunque ». « Si
EOtuwxov:
diedero all'inseguimento Es, THv che avevano sfondato il loro cen-
Eg6YLEV:« questo significa ».- che tro, e vinsero gli Ateniesi » (tvlxav
fuggitivi e inseguitori correvano al- o "ABnvatou: è come un'eco della
clausola del s prec. tvlxwv 'A®nvatot della Erod roLxlkm di Atene il pit.
IAaTauéeg *). Dopo aver ri-
Te al a tore Panainos, fratello di Fidia e
solto loro favore la situazione
nel centro, i Greci si diedero all'in-
collaboratore di
Polignoto, rafigurò
la battaglia di Maratona. Della pit.
seguimento dei barbari messi in tura, distrutta dal tempo, rimane
fuga dalle ali e ne fecero strage la descrizione di Pausania (I 15 4)**.
(pEUYouaL è part. congiunto a Ilép
dat. retto da sltovto; x6TtT»=
no,caedo:
lat. « faccio a pezzi »), « fin-"
114.
DUTI ***.
ALCUNI NOMI DI ILLUSTRI CA-
*Questa seconda volta sono ricordati solo i maggiori atefici della vit
toria:
iloro nome è in rilievo in fine di proposizione in una frase di sem-
plicità incisiva, che nella sua brevità risalta con straordinaria efficacia, dopo
le varie e lunghe digressioni che hanno ritardato la descrizione della bat
taglia C. Schick
**In basso gli Ateniesi e Persiani combattevano con egual valore: nel
i
i
centro nemici in fuga per le paludi, nello siondo le navi verso cui nemici
volevano precipitarsi, ma erano trucidati dai Greci. Vi spiccava, con Milziade,
Teseo, che pareva uscire dalla terra, con Pallade e con Eracle, altro dio
protettore. Vi era effigiato anche l'eroe Echetlo, il quale nella mischia appan
i
n veste di colono, e armato di vomere fece macello dei nemici e po
spari.
Pausania (trad. G. Castello)
narrare le battaglie, Erodoto non
**Nel
politico o sul loro svolgimento strategico e
si ferma solo sul loro significato
tattico; ma si interessa di
varn
*Perdapprima
lasciare l'ormeggio (EE), lenavi, la cui prua era rivolta verso terrea
facevano « marcia indietro» (-ava-), poi viravano di bordo; nel cor
so appunto di questa manovra Cinegiro si era aggrappato a una poppa.
Ph. E. Legrar
**Unita alla carenza di cavalleria, l'esiguità del numero delle navi ca
turate induce a credere che gli Ateniesi ebbero a che fare solo con u
frazione delle forze di Dati. Il grosso della flotta era dovuto partire print
è
per tentare di sorprendere Atene. Ed appunto alla flotta che era sta
dato, da un punto del Pentelico, il segnale che Erodoto, per diminuirne
gravita, pone in un momento in cui non aveva più ragion d'essere.EA
prevenire l'arrivo della flotta al Falero, i vincitori di Maratona dovettero a
una marcia forzata; la retroguardia dei Persiani, che si fermò ad imbarcare
prigionieri lasciati ad Egilia, non si affrettava. Ph.-E. Legr=
Erodolo 195
i
Toùs ßapBápoug nxetv, xai torparóte-
TE
&muxbuevOL Tpiv
evoavro niyuévou eĘ 'Hpaxleiov Toü év Mapadövu ev älhy
Hpaxeio Tộ év Kuvoa&.pyei. Oi Sè BépBapou Tfio vnuai
inepawpmBévres Oalhpou (Tovro ràp hv érivEtov Tóre T@v
ABnvaiov), Ütep ToÚToU &vaxwxEÚTavTEŞ TAs vÉas &nénleov
onisw ts Thv 'Agtnv.
*Le perdite ateniesi furono minime: 192 combattenti. Assai più conside.
revoli le perdite persiane, per le quali non pare esagerata la cifra di 6000
uomini (agosto 490). Fu battaglia per se stessa e per suoi effetti memora
i
bile: la prima solenne affermazione di quella superiorità degli Europei su gli
Orientali che doveva costituire uno dei tratti più salienti della storia uni-
versale.
G. De Sanctis
L'esito della lotta stupi quasi 9li stessi vincitori. Essi avevano battuto
Medi sul camp0, in battaglia regolare; con l'aiuto degli dèi la lotta della
disperazione si era trasformata in una splendida vittoria. E Atene Il'aveva otte
nuta da sola, senza Sparta, le cui forze erano arrivate dopo la giornata
fatale Per, la prima volta polevano sentirsi come i campioni degli Elleni,
al pari del prostates delr'Ellade
H. Berve (trad. F. Codino)