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LI.

ad Lesbiam Quell’uomo mi sembra uguale ad un dio,


quell’uomo, se è lecito, sembra superiore agli
Ille mi par esse deo uidetur,
dèi,
ille, si fas est, superare diuos,
lui che, mentre ti siede di fronte,
qui sedens aduersus identidem te
incessantemente ti
     spectat et audit
osserva e ascolta
dulce ridentem, misero quod omnis
mentre ridi dolcemente, il che, misero, mi
eripit sensus mihi: nam simul te,
priva di ogni sensazione: infatti non appena ti
Lesbia, aspexi, nihil est super mi
vedo,
<vocis in ore;>
Lesbia, non mi resta più
un filo di voce in gola;
lingua sed torpet, tenuis sub artus
flamma demanat, sonitu suopte
ma la lingua si intorpidisce, tenue un ardore
tintinant aures gemina, teguntur
si diffonde a fior di pelle, di suono proprio
     lumina nocte.
fischiano le orecchie, sono coperte
dal buio le luci degli occhi.
otium, Catulle, tibi molestum est:
otio exsultas nimiumque gestis:
L’ozio ti rovina, Catullo,
otium et reges prius et beatas
nell’ozio ti dimeni e troppo ti agiti;
     perdidit urbes.
l’ozio re e città prima beate
ha già distrutto. (trad. A. Barone)

CONSEGNA

Rispondi alle seguenti domande propedeutiche

1. Chi è stato a formulare la definizione di poëtae novi? Perché?


2. Chiarisci in che termini si può parlare di rivoluzione neoterica? A quali elementi
culturali si può ricondurre il cambiamento di gusto da parte di questi poeti?

Sul carme LI

1. Commenta il carme evidenziando i rapporti col modello in termini di analogie e


differenze (contesto di produzione, situazione descritta, etc.) alla luce dei principî della
poesia neoterica.

2. L’ultima strofe contiene una riflessione che appare distaccata e quasi ironica rispetto
alla situazione presentata. Prova a spiegarne il significato anche sulla base di una
analisi linguistico-concettuale, chiarendo in che senso è possibile parlare di “ironia” a
proposito di questi versi.
Fr. 31 Voigt

Mi sembra uguale agli dei


l’uomo che ti siede di fronte
e da vicino ascolta
la tua voce dolce

il fascino del tuo sorriso. A me questo


mi fa balzare il cuore nel petto,
come infatti io ti vedo, subito
non mi è più possibile
più di parlare,
 
ma la lingua si spezza, sottile
un fuoco subito mi scorre sotto la pelle,
non vedo nulla con gli occhi,
ronzano le orecchie,
 
un freddo sudore mi avvolge, un tremito
mi prende tutta, e sono più verde dell’erba
sono, e sembro a me stessa
poco lontana dall’esser morta
 
Ma tutto si può sopportare, poiché….

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