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Architettura greca
Storia e monumenti del mondo della polis
dalle origini al V secolo
Bruno Mondadori
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© 2007, Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A.
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Indice
XIII Prefazione
1 I. L’eredità micenea
Continuità e discontinuità tra Età del Bronzo e Età del Ferro
1 I.1 L’architettura nella Grecia preistorica e protostorica
1 I.1.1 Introduzione
2 I.1.2 Dal Neolitico all’Antica Età del Bronzo
7 I.1.3 I palazzi minoici
13 I.1.4 I palazzi micenei
21 I.2 Problemi e aspetti della trasformazione nella prima Età del Ferro
21 I.2.1 Tra storia e mito
24 I.2.2 Il problema dei Dark Ages
911 Mappe
Questo libro nasce dall’esigenza di integrare una lacuna degli studi, non solo italiana: i
principali testi complessivi ancora in uso, infatti, sono The Architecture of Ancient Greece di
W.B. Dinsmoor, edito a Londra, che dipende dall’aggiornamento del 1950 di un testo ap-
parso già nel 1902, e Greek Architecture, di A.W. Lawrence, edito nel 1957 e rivisto da R.A.
Tomlinson fino a un’ultima edizione nel 1996. Accanto a questi saggi fondamentali, si pos-
sono ricordare solo una sintesi dovuta a R. Martin, Architettura greca, pubblicata nel 1972 a
Milano (l’unico testo complessivo in italiano), di carattere esclusivamente introduttivo, op-
pure numerosi lavori specifici in lingua straniera qualcuno di recente tradotto in italiano. Si
tratta, per esempio, di Die Tempel der Griechen di G. Gruben, del 1966, che conta numerose
riedizioni, fino all’ultima del 2001 (Griechische Tempel und Heiligtümer), o dell’approfondi-
mento di H. Lauter sull’architettura dell’età ellenistica (Die Architektur des Hellenismus),
pubblicato a Darmstadt nel 1986. Il rinnovato interesse per gli studi sull’architettura antica
è mostrato soprattutto da due nuovi e fondamentali lavori, ancora una volta caratterizzati
da un taglio particolare; si tratta della monumentale ricerca di D. Mertens, L’architettura
dei Greci di Occidente, uscita in versione tedesca e italiana contemporaneamente nel 2006,
e del progetto sistematico condotto in Francia da M.Ch. Hellmann (L’architecture grecque).
Questo, tuttora in corso di edizione dopo la comparsa dei primi due volumi, intende ab-
bracciare l’intero percorso areale e cronologico dell’architettura greca, scegliendo, però,
una presentazione tipologica per categorie di edifici, che articola la ricca documentazione
raccolta in una serie di singole sintesi.
Negli ultimi decenni, inoltre, si sono aggiunte numerose nuove scoperte, recuperi di
testimonianze non completamente approfondite, una migliore e più consapevole lettura di
interi periodi storici, il riconoscimento più chiaro del ruolo di ambienti culturali e di mae-
stranze, una messe di nuove acquisizioni che ha profondamente mutato il quadro tradizio-
nale dello sviluppo dell’esperienza costruttiva nell’articolato mondo dei Greci. Cronologie
più precise, monumenti che hanno rivoluzionato le nostre conoscenze, come l’importante
edificio protogeometrico di Lefkandi in Eubea o il tempio classico recentemente scoperto a
Prefazione XIII
Prasidaki, non lontano da Olimpia, il riesame integrale delle stesse costruzioni dell’Acropoli
di Atene in occasione degli imponenti restauri promossi dal governo greco, l’importante
messa a punto del ruolo dell’architettura ionica e dorica delle Cicladi da parte delle missioni
congiunte greco-tedesche, la sistemazione dei dati relativi alle coperture, così importanti
per la conoscenza delle architetture, nei fondamentali lavori di sintesi di N. Winter e A.
Ohnesorg, le esplorazioni condotte a Metaponto, Poseidonia, Selinunte nelle aree occiden-
tali, per citare solo alcuni dei fatti nuovi, contribuiscono a rendere necessaria una riscrittura
dell’esperienza architettonica ellenica nel suo divenire e nelle sue realizzazioni.
La ricerca contemporanea, nel contempo, ha provveduto a togliere alla tipologia del
tempio il ruolo di espressione assoluta e ideale, posta al di fuori delle contingenze storiche
e considerata come modello, valutazione dipendente soprattutto dalla lettura che della tra-
dizione architettonica antica era stata fatta nella cultura tedesca a partire dall’Ottocento.
Negli ultimi decenni, poi, la rivalutazione dei vari livelli del contesto, inteso come unità
conoscitiva, ha offerto un più valido strumento ermeneutico per comprendere la realtà ar-
cheologica, determinando un profondo cambiamento di prospettiva. Analogamente, anche
le ricerche indirizzate all’approfondimento della dimensione antropologica del mondo anti-
co hanno permesso di leggere in maniera diversa le testimonianze disponibili, con proposte
e provocazioni che contribuiscono a far riemergere ancora meglio la Grecia antica dall’iso-
lamento idealizzato e improduttivo in cui finiva per essere collocata.
Tra i diversi indirizzi di ricerca e nella feconda discussione metodologica che caratterizza
in maniera particolare gli studi più recenti, è difficile muoversi con un orientamento defi-
nito e scegliere una forma di lettura “privilegiata” dei fenomeni presi in esame. Un saggio
complessivo come quello proposto non può, infatti, non tenere conto dei diversi modi di
approfondire la materia esaminata e delle diverse proposte interpretative. Nel contempo si è
preferito cercare una forma di esposizione che potesse illustrare le testimonianze attraverso
un percorso diacronico, non per recuperare un modo tradizionale di leggere la realtà antica,
ma al contrario per valorizzarne la dimensione storica, sottolineando i processi di trasforma-
zione e l’esigenza di spiegare una dinamica sociale complessa e mutevole. Mancano ancora
strumenti adeguati ad analizzare l’incidenza dei fattori economici, il rapporto con la strut-
tura sociale e con la costruzione di culture e di identità specifiche o comuni, aspetti che si
è cercato comunque di segnalare come fattori qualificanti dell’esperienza architettonica. Si
è certi, inoltre, che l’esame filologico dei monumenti e delle testimonianze non costituisce
un limite o un’alternativa ad altri mezzi interpretativi, ma fornisce una base conoscitiva
indispensabile, che deve essere opportunamente valorizzata e rapportata alle altre forme di
analisi. Non si tratta di una prospettiva classificatoria fine a se stessa, ma di un’analisi volta al
riconoscimento dei tratti costitutivi e parlanti dell’oggetto esaminato, che permettono di in-
serirlo in un sistema complesso, di compiere un passo nella costituzione di una conoscenza
che si può confrontare ad altre analisi possibili, attivando collegamenti diversi e altrettanto
utili a comprendere senso e significato delle testimonianze.
Indipendentemente dalla eventuale chiarezza degli intenti, ci rendiamo conto del carat-
tere di certo limitato della realizzazione finale, che dipende da una serie di elementi contin-
Questo libro, però, nasce soprattutto dalle numerose occasioni di lavoro condotte insie-
me, dalle serate trascorse a discutere dei problemi delle nostre esperienze di ricerca e del
senso che possono avere nel mondo in cui viviamo, dalla condivisione di interessi scientifici
e di prospettive di lavoro, da una conoscenza e un’amicizia che hanno raggiunto la maturità
e l’affetto durante un ventennio trascorso per vite parallele. Nasce dalla disponibilità di un
Prefazione XV
editore che ha accolto una proposta difficile e certamente impegnativa dal punto di vista
economico, mostrandosi interessato soprattutto a un’operazione culturale, in un contesto
sociale non sempre attento a esigenze di questo tipo.
Il lavoro condotto non sarebbe stato possibile senza l’attenzione, la disponibilità e la
concreta collaborazione dei trenta “giovani” ricercatori, archeologi e architetti, che hanno
realizzato il Catalogo dei monumenti, perseguendo un interesse culturale e di ricerca, in un
sistema accademico che purtroppo difficilmente permette sviluppi di lavoro adeguati all’im-
pegno e all’interesse profusi. I nostri ringraziamenti iniziano da loro e comprendono tutti
coloro che sono stati coinvolti, a vario titolo, nella difficile impresa di questo libro; ricordia-
mo Nicola Cucuzza, autore del primo, indispensabile capitolo sui legami tra l’architettura
greca e le sue origini minoiche e micenee, e Roberta Belli e Isabella Baldini, non solo per
l’infaticabile e paziente lettura di bozze, ma per il continuo e prezioso sostegno in tutte le
fasi del lavoro. Una gratitudine particolare va, però, alla affettuosa e colta pazienza di Luigi
Maria Caliò, che ha curato e collazionato varie parti del volume (Catalogo, Bibliografia
generale, Indici), condividendo la discussione e le difficoltà; alla disponibilità e ai consigli
degli amici Carla Villata e Gianluca Bertucci, alla precisione di Irma De Ceglia e di Daniela
De Mattia, che hanno collaborato con Monica Livadiotti all’elaborazione delle immagini.
Ringraziamo inoltre gli amici che hanno cortesemente offerto alcune delle loro foto (L.
Boccardi, A. Carrone, P. Cassanelli, N. Cucuzza, C. D’Amato Guerrieri, A. Dell’Aglio, E.
Jud, G. Ortolani, G. Pasqua, M.A. Rizzo, V. Tuccillo). Il volume nasce infine grazie al-
l’abilità e alle capacità professionali di Graziella Aquino e Valentina Visigalli, della Bruno
Mondadori, alle quali hanno fatto capo la progettazione e la realizzazione editoriale; a loro
va tutta la nostra riconoscenza.
Avvertenza
Le illustrazioni a corredo del testo comprendono per lo più prospetti, ricostruzioni e vedute, piante di fase
dei principali complessi monumentali, mentre le planimetrie sono state inserite nel Catalogo dei monumenti.
Le fotografie, con l’eccezione dei casi segnalati in didascalia, sono degli Autori; i disegni, salvo quelli a
opera degli stessi Autori, sono rielaborazioni da pubblicazioni esistenti, sempre citate in didascalia, uni-
formandone la grafica.