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I PERSIANI

LA STORIA DEI PERSIANI


A partire dal VI secolo a.C. si stabilirono nel vicino Oriente i Persiani. Un
popolo molto abile e coraggioso, guerrieri che misero fine agli imperi
della Mesopotamia e dell'Egitto.
I persiani, nella tragedia di Eschilo, una delle più celebri tragedie del
teatro antico, vengono descritti come un popolo di arroganti ma umiliati,
aggressivi e forti ma respinti, piegati e annientati in battaglie memorabili.
A Persepoli,una delle cinque capitali, degli archeologi hanno ritrovato dei
bassi rilievi contenenti rappresentazioni di vari popoli, in tutto 23, che
non avevano nulla in comune tra di loro, per questo per molto tempo il
loro significato rimase un enigma, fino a quando si interpretarono tutti i
popoli e si capì che era la rappresentazione dell'impero persiano, primo
impero della storia, e di tutti i popoli che confluivano nella sua capitale.
L'immenso dominio persiano era esteso dal continente africano fino al
fiume indo, comprendeva l'Egitto, il Sudan, entrava anche in Europa
tramite i regni degli sciti e dei traci, occupava l'Arabia e le terre
babilonesi tra il tigri e l'Eufrate, a nord est arrivava fino all'attuale
Uzbekistan e a sud est invece l'impero è riuscito ad entrare in una parte
dell'India ed infine al centro la grande Persia.
Per decenni la scrittura persiana ha rappresentato un mistero per gli
archeologi perché oltre ad essere cuneiforme il testo è scritto in lingue
diverse, a decifrarla nel 1835 è stato un archeologo inglese, Rawlinson.
Grazie alla comprensione della lingua persiana gli archeologi hanno
potuto scoprire molto altro sulla loro cultura.
All'imperatore persiano, Ciro il grande, si deve la costruzione di
Pasargade, città scelta nel 553 a.C. come nuova capitale del regno ed
edificata secondo moduli architettonici ispirati a una fastosa
monumentalità e divenuti poi tradizionali dell'arte persiana. In un rilievo
frammentario di un pilastro della porta della città venne posizionata
un'iscrizione «Io, Ciro, il Re, Achemenide (ho fatto questo)», che è tutto
quello che rimane della produzione scultorea dell'epoca del regno di
Ciro. A Pasargade è anche presente la tomba di Ciro.
Allora la gente desiderava ordine e la fine delle discordie tra i popoli e le
diverse tribù, c'era quindi la volontà di fare parte di un mondo comune, ai
giorni nostri chiamiamo quest'idea ecumenismo, il primo a mettere in
pratica un impero con queste caratteristiche fu Ciro.
In Persia non c'erano tempi, ma sono stati ritrovati resti di zone utilizzate
per dei sacrifici. Grazie a questi ritrovamenti siamo potuti venire a
conoscenza della natura della religione persiana, per i persiani il divino
era ciò che riguardava il creato, quindi la terra, la volta celeste e tutti gli
elementi. Ecco perché i sacrifici non venivano svolti dentro un tempio ma
a cielo aperto. Il dio che veneravano era Ahura Mazda, colui che incarna
il bene supremo, questa fu una delle prime forme di monoteismo. I
persiani non obbligavano tutti a credere in Ahura Mazda ma lasciavano
molta libertà di culto.
A Susa, uno dei più importanti siti archeologici in Iran, sono emersi
reperti risalenti al 4000 a.C., con gli scavi però è stata riportata alla luce
solo una parte della città, tra cui colonne e capitelli. Susa
successivamente divenne capitale insieme a Persepoli. Le capitali erano
due perché durante l'inverno Persepoli veniva sommersa dalla neve ed
era quindi inagibile a molte delle attività governative così il governo, date
le dimensioni dell'impero, non si poteva fermare e si trasferiva a Susa.
A Susa sono state ritrovate delle mattonelle che incastrate tra loro
raccontano una storia, in particolare sono rappresentate delle guardie
personali dell'imperatore, erano in 10mila a proteggere l'imperatore e
quando in guerra se uno di loro veniva colpito veniva subito sostituito da
un compagno, dando l'impressione che non fosse cambiato nulla, da qui
la denominazione mitici immortali.
Persepoli fu ridotta a pezzi dalle truppe di Alessandro Magno e con il
tempo la sabbia la copri, purtroppo al momento è stata riportata alla luce
solo una piccola parte della città, tra cui i palazzi di corte. In uno dei
palazzi è stata trovata una tavola di circa 4 kg d'oro che oltre a costituire
un tesoro ha permesso agli studiosi di approfondire le varie fasi di
costruzione della città.
È stata anche trovata una tavola che rappresenta il combattimento tra la
costellazione del leone e quella del toro, è un tema ricorrente tra le
sculture e i bassorilievi di epoca achemenide, ancora oggi visibili nella
loro capitale Persepoli.
Alcuni esperti interpretano il suo significato in termini astronomici, come
il cambiamento stagionale all’epoca dell’equinozio invernale: il leone,
simbolo del sole estivo, sfida il toro, la pioggia dell’inverno. Durante il
primo giorno di primavera per i persiani era festa.
Altri studiosi notano inoltre che a Persepolis, al crepuscolo durante
l’equinozio, la costellazione del Leone è al suo apice mentre quella del
Toro è fissa.
Il palazzo reale di Persepoli aveva due grandi sale destinate ai
ricevimenti, la prima è la Apadana, stanza che poteva contenere fino a
10 mila persone e la seconda la sala delle 100 colonne, tra le due c'era il
tripylon, una sala privata utilizzata dal re e dai suoi consiglieri. Sul retro
c'erano gli appartamenti reali, protetta da un cane in metallo. Stipiti e
porte del grande palazzo erano intagliati nella pietra, materiale molto
abbondante.
L'aramaico era la lingua ufficiale della burocrazia persiana, un passo
importante per passare da tanti popoli allo stato, un unico popolo.
Dopo aver visto la sfilata il re si recava nel tripylon, la sala del consiglio,
nella porta del tripylon è scolpito il re sorretto dai suoi popoli, immagine
che allude a ciò che accadeva all'interno, infatti il re si riuniva con i suoi
uomini fidati per organizzare l'impero e per prendere decisioni
rivoluzionarie. Si può pensare che tra queste decisione sono comprese
l'apertura di nuove strade tra cui molte marittime e lo stabilire un unico
sistema di pesi e misure e anche di adottare un unico sistema
monetario.
Artabaz era una delle poche persone a cui era possibile avvicinare il re,
mentre per i delegati era difficile anche solo intravede la figura del re.
Nella sala delle 100 colonne potevano essere offerti omaggi al re, che
però era circondato da tendaggi per far rimanere la sua figura offuscata.
Lo scintillio del suo scettro era il segnale che dava a qualcuno il diritto di
parlare, solo pochissimi avevano il permesso di avvicinarsi e di
omaggiarlo con un bacio.
A pochi chilometri da Persepoli è stata ritrovata una costruzione a base
quadrata alta 12 metri, cosa fosse in realtà è ancora oggi un dibattito tra
vari studiosi. Una delle ipotesi più affascinante è che potesse essere una
biblioteca in cui venivano conservati dei testi sacri.
LO SCONTRO TRA I PERSIANI E I GRECI
Uno dei re più importanti dell'impero persiano è Dario III di Persia. Il re
Dario voleva costruire un impero forte e grande e voleva sottomettere
tutte le civiltà nemiche, tra cui la civiltà Greca. Per i Greci, l'impero
persiano era una minaccia soprattutto dal punto di vista del commercio.
Nel 499 a.C. Dario inizio ad attaccare la Grecia, cercando di conquistare
la città di Nasso, ma non ci riusci. Ma alcune delle Città greche scelsero
ugualmente di ribellarsi, tra cui delle città ioniche e Atene. Dopo un
lungo conflitto durato 7 anni Dario riuscì a fare sottomettere molte città,
ma altre invece nonostante fossero in conflitto tra di loro, come Sparta e
Atene, si unirono contro un unico nemico, i Persiani.
Le guerre persiane furono due, durante la prima inizialmente i Persiani
ebbero la meglio ma ad un certo punto durante la battaglia di Maratona i
Persiani furono attaccati di sorpresa dalle truppe di Milziade e con l'aiuto
di Sparta e Atene riuscirono a sconfiggere i Persiani.
Durante la prima battaglia morì Dario ma il figlio Serse non si arrese e
inizio a mettere su un esercito composto da 200.000 mila uomini e 700
navi. I Greci vedendo i movimenti dei Persiani sotto il controllo di Serse
si preoccuparono e per difendersi crearono la lega pallenica, una lega
composta da Sparta, Atene e altre ventinove città-stato greche, con lo
scopo di lottare contro un unico nemico.
Il comando di questo esercito venne dato a Leonida, uno spartano.
La seconda guerra inizio nel 480 a.C. quando Serse insieme al suo
esercito inizio ad avanzare ma i rinforzi greci non arrivarono in tempo e
Leonida insieme al suo esercito composto da circa 300 uomini non riuscì
a contrastare i Persiani.
Mentre i Persiani continuavano ad avanzare i Greci evacuarono la città,
che però venne distrutta, e si rifugiarono nelle flotte che erano nel Pireo.
Vennero raggiunti dai Persiani che questa volta furono sconfitti, grazie
alle numerose e agili navi Greche. Questa fu solo una delle prime
sconfitte dei Persiani.
Dopo aver raggiunto il loro intento la Lega pallenica si spezzo e Atene
sotto il controllo di Temistocle avviò una politica antispartana.
Alla morte di Temistocle prese il controllo Cimone che ristabilì pace con
Sparta e riprese la guerra contro i Persiani.
Gli Ateniesi però ormai influenzati dall'ideologia di Temistocle non
andava bene la pace con gli spartani e il potere fu trasferito a Pericle.
Pericle salì al potere nel 460 a.C., riprese la guerra contro la Persia e
dopo aver vinto nuovamente contro i persiani nel 449 a.C. iniziarono le
trattative di pace.
Dopo il lungo periodo di guerre contro la Grecia l'impero Persiano si
indebboli e riuscì a sopravvivere solo fino all'arrivo di Alessandro Magno
che con il suo esercito macedone conquistò l'impero.

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