1
CIVILTA’ MINOICA O CRETESE: civiltà che si sviluppò nell’isola di Creta
tra il 2000 e il 1400 a. C è anche chiamata minoica dal leggendario re Minosse. La
civiltà cretese è stata una civiltà palaziale, perché le più importanti città dell’isola
(come Cnosso e Festo) si svilupparono attorno ad una residenza reale, il palazzo, che
costituiva il centro del potere politico, religioso e anche economico. I palazzi, hanno
conosciuto molteplici distruzioni e rimaneggiamenti.
PERIODO PROTOPALAZIALE coincide con la costruzione die palazzi
PERIODO NEOPALAZIALE caratterizzati dalla distruzione dei vecchi palazzi e
dalla costruzione dei nuovi; tranne per quello di Cnosso
Tutti i muri del palazzo erano decorati con splendidi affreschi spesso contengono
riferimenti al culto o a episodi legati alla sfera religiosa. Essi venivano costruiti su più
piani sfalsati, per seguire i dislivelli del terreno e comprendevano sale di
rappresentanza, uffici amministrativi, luoghi adibiti al culto, spazi per giochi e
spettacoli, frantoi e luoghi adibiti al commercio in cui si accumulano i PITHOI, vasi
dipinti o affreschi ispirati ad animali esotici, processioni, motivi marini ecc..uso di
colori vivaci su sfondo nero. Accanto a questi palazzi fastosi si sviluppano città
ordinate attraverso strade lastricate e piazze pubbliche. Un particolare che colpisce
è l’assenza di mura quindi la civiltà cretese era pacifica, o quantomeno non si
sentiva minacciata da nemici esterni. Questo è testimoniato anche dal fatto che le
pitture parietali e le ceramiche non raffigurano scene di guerra. La loro forza era
costituita dalla flotta potente di cui disponevano. Infatti in pochi secoli la civiltà
cretese si sviluppò fino a dominare (TALASSOCRAZIA= DOMINIO DEL MARE)
una vasta area geografica, stabilendo contatti commerciali con l’Egitto, la Turchia, il
Libano, la Siria.
SCRITTURA: Creta conobbe tre forme di scrittura.
1. geroglifico-pittorica
2. Lineare A i cui caratteri erano tracciati tra 2 linee parallele. 3. Sia la prima che
la seconda forma di scrittura non sono state decifrate
3. Lineare B (corrispondente al 1450 a. C., periodo in cui Creta cadde sotto il
dominio dei Micenei).
SOCIETA’: quanto alla gerarchia dei poteri, si è immaginata la presenza al vertice di
un RE che deteneva il potere politico, religioso ed economico. Si presuppone la
presenza di una classe aristocratica dovuta al ritrovamento di ville. Alle classi
2
inferiori appartenevano i mercanti, artigiani, contadini e schiavi , ma rispetto alle altre
civiltà esse non vivevano in condizioni difficili.
CULTO RELIGIOSO: all’interno del palazzo c’erano spazi riservati alle
celebrazioni religiose. Inoltre sono stati ritrovati molti santuari con altari oltre che
sulle vette anche nei territori. I resti delle sepolture costituiscono una parte
sostanziale di materiale ed evidenza archeologica riguardo al periodo. Alla fine del
secondo periodo palaziale minoico la pratica di sepoltura è dominata da due forme
essenziali: 'Tombe circolari', o Tholoi, (situate nella Creta meridionale) 'Tombe a
casa', (localizzate ad oriente e ad occidente). Lungo tutto questo periodo c'è una
tendenza verso sepolture individuali o di gruppo e possono rappresentare dunque le
cripte di sepoltura per generazioni di un gruppo consanguineo. In prossimità delle
tombe venivano lasciati oggetti votivi.
Indebolita da una serie di cataclismi, Creta venne devastata e conquistata dai Micenei
o Achei
4
CULTO RELIGIOSO: Le principali costruzioni architettoniche del periodo
miceneo sono le tombe reali: le più antiche, costruite fra il 1500 a.C. e il 1300 a.C.,
sono le thòloì (sing. thòlos), imponenti edifici a pianta circolare con copertura
conica. Nella thòlos appare uno dei primi esempi di cupola dell'antichità. Costruita
tagliando una collina e disponendo grandi pietre in cerchi concentrici sovrapposti,
fino a chiudere completamente la sommità dell'ambiente conico. Fra gli altri tipi di
edifici funerari, ricordiamo quello delle tombe a fossa, scoperte tanto nella parte
bassa della città quanto nell'acropoli; qui, nel recinto superiore lo spazio destinato ai
defunti era separato da quello dei vivi per mezzo di un cerchio di pietre sovrapposte.
Alle tombe a fossa succedettero quelle a camera, nelle quali uno stretto passaggio
conduceva, in genere, a una camera scavata nella roccia.
DECLINO: si pensa possa essere avvenuto per 3 motivi non del tutto chiari:
1. L’invasione dei Dori, popolo indoeuropeo, che grazie alle armi di ferro, ebbero
la meglio sui micenei.
2. Cause naturali: perturbazioni climatiche che danneggiarono l’economia
3. Conflitti interni: tra aristocratici e sudditi o tra le varie città indipendenti.
SPARTA: città ai piedi del monte Taigèto lontana dal mare conquistata dai Dori i
quali ridussero la popolazione spartana a sudditi che non potevano esercitare i diritti
politici.
SOCIETA’: 3 CLASSI
1. SPARTIATI = appartenevano ai discendenti degli antichi dori: avevano tutti i
diritti di comando e governo. Possedevano tutte le terre che non coltivavano
personalmente ma dagli Iloti.
2. PERIECI= vivevano nella periferia ed erano contadini, commercianti e
artigiani sorvegliati dagli efori. Erano liberi ma non avevano diritti politici,
pagavano forti tasse. Coltivavano le proprie terre. Facevano parte degli opliti .
3. ILOTI= schiavi. Non avevano nessun diritto e lavoravano i campi degli
spartiati costretti a versare l’apophora, un canone sui raccolti.
AGOGHE’ SPARTANA=EDUCAZIONE RIGIDA infonde amore per le armi e
spirito di sacrificio.
Alla nascita gli anziani si assicuravano che il bambino fosse sano altrimenti lo
gettavano dal monte Taigeto.
A 7 anni lasciava la famiglia x andare a vivere in un campo militare
Nei campi venivano sottoposti a dure prove di resistenza, KRiPTEIA,
dovevano procurarsi da sopravvivere e prepararsi alle missioni più difficili.
Imparavano a non avere pietà per il nemico e ad obbedire sempre.
5
A 30 anni si integrano negli spartiati e almeno una volta al giorno dovevano
partecipare ai SISSIZI= MENSE SOCIALI lo scopo era quello di favorire
uno spirito cameratesco . ogni spartiata doveva dare una somma fissa come
contributo. Chi non riusciva a dar eil suo contributo veniva degradato tra gli
inferiori.
COSTITUZIONE DI LIGURGO ( rhetra): prevede il governo aristocratico
basato sull’oligarchia.
Prevede:
Santuario di Zeus e Atena
Una suddivisione in tribù (obai)
La DIARCHIA = 2 re - sacerdoti ( archagetai= capostipiti) appartenenti a
due famiglie gli Agiadi e gli Euripontidi le cui unioni matrimoniali sono
vietate e spesso sono in contrasto. Con potere assoluto in tempo di guerra e
sotto controllo degli Efori in tempo di pace.
5 EFORI = sorveglianti eletti fra i cittadini per un anno costituiscono un
collegio democratico
GHERUSIA= consiglio di anziani di 30 membri 28 spartiarti con età
maggiore di 60 e 2 re. Erano nominati dall’Apella. Proponevano leggi e
giudicavano i casi gravi
APELLA= ASSEMBLEA DI Spartiati con + di 30 anni. Approva o
respinge le leggi.
LE 3 GUERRE MESSENICHE: guerre combattute da Sparta contro i Messeni.
1. La prima guerra messenica durata 20 anni avvenne tra il 743 a.C. e il 724 a.C
perché c’era bisogno di più spazio per ospitare la popolazione spartana che
cresceva .Si concluse con una faticosa vittoria degli Spartani e i messeni
furono resi Iloti.
2. I messeni ridotti in schiavitù non accettarono tale condizione e si ribellarono .
duro 30 anni e fu vinta da Sparta nella battaglia alla gran Fossa. I messeni
furono resi nuovamente schiavi
3. Intorno al 5 secolo. I messeni si ribellarono nuovamente dopo un pauroso
terremoto allora sparta chiese aiuto ad Atene che inviò il suo esercito di 4000
opliti grazie a Cimone. Gli iloti messeni furono sconfitti ma nel frattempo gli
spartiati rimandarono indietro l’esercito ateniese. Atene ritendendo tale fatto
come un oltraggio, ostracizzò, esiliò Cimone.
6
ATENE: si trovava nell’Attica, ed ergeva al centro di una pianura circondata da
montagne. Gli ateniesi erano amanti del cambiamento. Ricca di miniere di argento,
piombo e marmo.
DALLA MONARCHIA ALLA DEMOCRAZIA : la monarchia ad Atene durò fino
al 750 a. C.
Poi diventò oligarchia i poteri passano, infatti, dal re a poche famiglie di aristocratici
che formavano gli ARCONTI 9: avevano il compito di CONTROLLARE
L’APPLICAZIONE DELLE LEGGI. Rimanevano in carica x un anno. Erano formati
dagli Eupatrìdi (nobili)
Arconte re ( funzioni religiose)
Arcinte eponimo (giudiziarie)
Arconte polemarco (militari)
6 arconti tesmoteti
Quando finivano il mandato entravano nell’AREOPAGO con funzione di controllo e
giudiziario.
ECCLESIA= ASSEMBLEA FORMATA DAI CITTADINI i geomeri ( piccoli
proprietari) e i demiurgi ( artigiani e operai); eleggeva gli arconti.
POI
Alla fine del VII secolo a.C., il legislatore DRACONE scrive le prime leggi scritte
per limitare il potere delle grandi famiglie aristocratiche. Erano molto severe, da qui
deriva il termine draconiano. Dracone emanò una legge sull'omicidio che segnò la
nascita del diritto penale. In questa legge si distingueva per la prima volta nel diritto
il grado di responsabilità personale: chi aveva commesso l'omicidio
involontariamente, si pensi ad esempio al progettista di una casa che poi era crollata
uccidendone gli abitanti, era condannato all'esilio. Chi invece aveva commesso
l'omicidio volontariamente era condannato a morte dall'areopago. la pena di morte era
la punizione anche per piccole infrazioni
POI
Cosi CLISTENE nel 508 fu nominato arconte. L’opera compiuta denota maturità
politica grazie alla costituzione democratica.
Abolisce le classi sociali. Tutti i cittadini sono uguali.
Divise il territorio in 3 zone: la città, l’interno e la costa.
ogni zona fu suddivisa a sua volta in dieci unità amministrative chiamate
trittìe o tribù
ciascuna trittìa fu ulteriormente suddivisa in unità più piccole chiamate demi
ciascuna delle dieci tribù era composta dalla popolazione di tre trittìe: una
della città, una della costa e una dell’interno. In questo modo in ogni singola
tribù erano raggruppati, in modo equilibrato
8
organi politici:
I cittadini divisi nelle dieci tribù partecipavano all’assemblea popolare
ECCLESIA. Approva le leggi, elegge gli arconti, estrae a sorte i membri della
bulè e dell’eliea e gli strateghi.
LA BULE’: formata da 500 cittadini 50 per ogni tribù. Preparavano le
leggi. Restavano in carica per una PRITANìA ( un mese dell’anno che era
diviso in 10 mesi). I futuri buleti erano sottoposti a un esame chiamato
dokimasia.
ELIEA: tribunale del popolo
10 ARCONTI uno per ogni tribù
10 STRATEGHI comandanti militari che affiancano l’arconte polemarco.
Fu l’inventore della legge sull’ostracismo= la possibilità da parte dell’Ecclesia di
allontanare da Atene x 10 anni i cittadini considerati pericolosi. Il voto dei
cittadini era scritto sopra un coccio detto òstracon.
Questo sistema è chiamato ISONOMICO= di uguale partecipazione.
9
A questo punto Dario mira a conquistare Atene e la Grecia, così da poter diventare
padrone del Mediterraneo.
Nel 490 a.C iniziò la prima guerra persiana. Dario I inviò navi persiane guidate da
Dati e Artaferne. L’obiettivo era quello di punire Atene e Eretria per aver aiutato
Mileto. Così si diressero prima a Eretria che fu distrutta e poi attraversarono il
mare per raggiungere Atene, nella pianura di MARATONA. Atene chiede aiuto
invano a Sparta e nel frattempo decise di andare ad affrontare i persiani a Maratona.
Atene era guidata da Milziade. Lo svolgimento della battaglia mostra la maturità
tattica della falange ateniese che, seppur con pochi opliti ( protetti da uno scudo
rotondo e i gambali ed erano armati di lance e spade), decide di far avvicinare i
nemici colpendoli nei corpo a corpo. VINCE ATENE. Così Dati ritorna in Persia
senza tentare altri sbarchi.
2 GUERRA PERSIANA 480 A. C
Atene dopo la prima vittoria non poteva considerarsi completamente al sicuro anche
perché essa riceveva il grano dal mar Nero che però era in gran parte controllato dai
persiani. Per fronteggiare questi rischi Temistocle, succeduto a Milziade, fece
costruire 200 navi dette triremi molto veloci e agili queste inoltre avevano
montato sulla prua un lungo sperone di bronzo. e fece realizzare il Porto di Pireo
per resistere ad un attacco via mare. Le città greche si allearono dando vita alla lega
ellenica: a Sparta fu affidato il compito del comando dell’esercito mentre ad
Atene il controllo del mare.
Passati dieci anni dalla prima guerra Serse partì all'attacco creando due ponti di
barche sull'Ellesponto su cui passarono i soldati; essi avrebbero fatto il tragitto fino
in Grecia via terra, seguiti via mare dalla flotta che avrebbe fornito gli
approvvigionamenti togliendo alle truppe il peso delle provviste.
Battaglia di TERMOPOLI Marciarono senza intoppi fino alla prima strettoia del
percorso, le Termopoli. Purtroppo, quando arrivò la chiamata alle armi a Sparta,
erano in corso ben due festività religiose molto importanti: le Carnee e i giochi
Olimpici. Benché fosse proibito a Sparta marciare per la guerra durante le festività
sacre, gli efori, i magistrati anziani della città, decisero che la posta in gioco era
troppo alta. Permisero dunque a Leonida di marciare a nord con la sua guardia del
corpo, 300 opliti spartani. L’esercito spartano si sarebbe appostato in alto alla
strettoia dalle sembianze di un canyon;
La conformazione delle Termopili era tale che pochi uomini potevano occupare lo
stretto passaggio disponibile. Qui gli opliti spartani pesantemente armati e schierati a
falange avevano gioco facile dei numerosi soldati persiani, più abituati ad una guerra
di movimento e quindi armati alla leggera così i Persiani sarebbero stati ridotti
notevolmente di numero. Serse, sconvolto dall’iniziale sconfitta, decise di inviare
10
subito le proprie truppe migliori, gli Immortali ma vennero respinti anche loro. Ma i
Greci vennero traditi da Efialte e ai Persiani fu rivelato un sentiero segreto valicabile
per prendere i nemici alle spalle. Allora Leonida consapevole della sconfitta fece
ritirare le forze di coalizione e di sacrificarsi cin i suoi fedeli. Cosi gli spartani, i 300,
che combatterono fino alla fine furono sconfitti il 3 giorno di battaglia.
battaglia di SALAMINA Sapendo che l'avanzata dei Persiani non era stata fermata,
gli Ateniesi consultarono l'oracolo di Delfi per sapere come salvarsi, e il responso fu
che andavano costruite delle mura di legno. Temistocle interpretò astutamente la
risposta capendo che le mura di legno erano le navi. Allora fece evacuare tutti i non-
combattenti dell'Attica e con le navi furono portati in Peloponneso.
Temistocle escogitò un piano: inviò un servo a chiedere udienza a Serse (persiano)
riferendogli che molti greci presi dal panico, si stavano preparando alla fuga. Serse
non aspettava altro, impaziente di distruggere la flotta greca prima che riuscisse ad
uscire, diede ordine di attaccare. I persiani irruppero nello stretto, sicuri di avere la
vittoria in pugno ma si trovarono schierate le triremi greche che per la loro agilità
costrinsero le pesanti navi persiane a ripiegare scontrandosi con il resto della truppa.
Nella confusione la flotta greca lanciò l’attacco decisivo contro il fianco della flotta
persiana mentre Serse assisteva da un trono che si era fatto erigere sul monte Egaleo.
I persiani persero 200 navi contro le 40 dei greci. Serse tornò in Persia mentre in
Grecia rimase l’esercito persiano che fu sconfitto dai greci a Platea.
Così Atene conquistò l’egemonia sul Mediterraneo. Esportavano vino, olio, marmi
pregiati e ceramiche. Questo periodo mi massimo splendore è detta epoca classica.
LEGA DI DELO COS’E’?
e’ un’alleanza politica e militare stipulata tra le città marittime della Grecia con
l’obiettivo di difendersi dagli attacchi dei persiani e dei greci dell’Asia minore.
Prese questo nome dall’isola di Delo che divenne sede del consiglio della
confederazione. fu istituita da Aristide nel 477.. Ogni città si impegnava a fornire
navi e soldati per formare un esercito forte e numeroso oppure si potevano dare
tributi in denaro per l'allestimento della flotta. Atene, che era la città
economicamente più forte, fu messa alla guida della Lega di Delo e si incaricò di
raccogliere il denaro e costruire le navi. In questo modo Atene ottenne una
posizione di supremazia sulle altre città imponendo alle altre poleis governi di tipo
democratico e reprimendo con la forza i tentativi di ribellione delle confederate----
>imperialismo
CIMONE: figlio di Milziade che aveva vinto la battaglia di maratona. Ebbe un ruolo
chiave nella creazione del grande impero marittimo ateniese. Egli supportava l’idea
che il principale nemico degli ateniesi fosse la Persia e quindi vedeva di buon occhio
l’alleanza con Sparta al contrario di Temistocle. Nel 462 a.C. condusse una fallita
11
spedizione per supportare gli Spartani durante una rivolta degli Iloti( messeni) e così
gli spartani mandarono via le truppe di Atene. Così Cimone fu ritenuto responsabile
di tale affronto subito dagli spartani e fu ostracizzato nel 461. Cimone guidò inoltre
il partito aristocratico ateniese contro Pericle e si oppose alla rivoluzione democratica
di Efialte, cercando di mantenere il controllo del partito conservatore sulle istituzioni
ateniesi.
PERICLE: ha legato il suo nome al secolo che viene definito tra i secoli d’oro. Nato
verso il 490, appartiene per parte di madre Agariste, nipote di Clistene, agli
Alcmeonidi. Si racconta che la madre prima del parto avesse sognato di dare alla luce
un leone. Secondo Erodoto quel leone poteva presagire il potere, tirannico come
quello del nonno Clistene. Grazie alle sue doti oratorie nel 460 riuscì ad essere eletto,
dopo la morte di Efialte, per circa 30 anni alla carica di stratego. Pericle iniziò le sue
riforme con la MISTOFORIA, un’indennità di presenza destinata a compensare la
perdita di una giornata di lavoro. Tale provvedimento fu molto importante perché
permetteva di realizzare l’uguaglianza tra i cittadini, già stabilita da Clistene ma non
realizzata concretamente in quanto coloro che vivevano del loro lavoro non potevano
permettersi di perdere una giornata di lavoro.
Inoltre nel 451 fece approvare la legge sulla cittadinanza attica che limitava la
cittadinanza ai cittadini attici i cui genitori erano entrambi ateniesi; quindi quelli nati
da stranieri o da matrimoni misti non erano considerati cittadini pur essendo protetti
dalla legge. All'affermazione all'interno della città della democrazia più radicale
corrispose all'esterno un acceso imperialismo, di cui fecero le spese soprattutto gli
alleati della Lega Delio-Attica, le cui competenze, a cominciare dal trasporto del
tesoro comune da Delo ad Atene, vennero progressivamente accentrate nelle mani
degli Ateniesi. Con questi fondi Atene celebrava anche le feste religiose, e si dotò di
12
quei monumenti celebri che costituiscono ancora oggi il simbolo del «miracolo»
ateniese. Tucidide di Melesia, genero di Cimone ed esponente del partito
conservatore, tentò di opporsi a tale politica di sfruttamento degli alleati, ma fu
ostracizzato (443) e Pericle, rimasto padrone assoluto della città, poté disporre
liberamente dei tributi degli alleati per dare incremento a quella imponente serie di
lavori pubblici:
Costruzione di mura di cinta e fortificazione del porto del Pireo così da
diventare più sicuro
Fu costruita l’Acropoli che era stata distrutta dai Persiani. I lavori furono
coordinati da Fidia.
Fu costruito il Partenone dedicato alla dea Atena
Costruiti tempio di Efesto e Odeion che dovevano accogliere gli spettacoli di
musica.
In questo periodo era possibilE anche seguire le conferenze dei sofisti,
intellettuali itineranti, insegnavano ad organizzare un discorso su ogni tipo di
problema. Il termine però assume un termine negativo .
La città presiede l’organizzazione di concorsi drammatici in cui venivano
messe in atto le tragedie e le commedie in particolare di Aristofane.
Per quanto riguarda la politica estera, Pericle aveva come obiettivo
l’espansione nel Mediterraneo Orientale, in modo da eliminare il potere dei
Persiani.
La pace di Callia
La Pace di Callia, tra Ateniesi e Persiani, stipulata nel 449/448, è uno degli eventi più
discussi di tutta la storia greca di cui è molto dubbia la storicità. Pericle continua le
ostilità contro i persiani sostenendo la rivolta anti-persiana in Egitto. Tutto nasce da
un grande attacco Ateniese contro Cipro e i Persiani nel 451, alla guida di Cimone.
L’assedio fallisce e Cimone viene ucciso in azione, ma nella ritirata riesce ad
infliggere danni immensi alla flotta persiana che gli tese un imboscata nelle acque di
Salamina. Proprio a causa di questa sconfitta i persiani iniziano trattative di pace con
Atene, negoziate dal nobile Callia, parente di Pericle.
Con questa pace Atene e la Persia stabilirono le loro rispettive aree di influenza:
Atene non si sarebbe più intromessa in Egitto e a Cipro
I Persiani non sarebbero più entrati nel Mar Egeo e non avrebbero attaccato le
città dell’Asia Minore.
Atene è così la padrona incontrastata dell’Egeo e, essendosi liberata dei persiani, può
concentrarsi contro Sparta per dominare la Grecia. Questa pace però ha conseguenze
enormi nella Lega di Delo poiché viene meno lo scopo per cui venne creata: la difesa
13
anti-persiana. L’alleanza viene scossa da forti turbolenze, ma Atene non vuole
rinunciare ai vantaggi per l’alleanza e così trasforma con la forza la Lega in un
dominio imperialistico, riducendo gli alleati alla condizione di sudditi. Impose a
tutti gli alleati la stessa moneta, la dracma. Furono istituite le colonie militari per
evitare insorgimenti contro Atene. ATENE DIVENTO’ UNA GRANDE POTENZA
IMPERIALISTICA.
CAUSE:
o contrapposizione tra principio aristocratico spartano e democrazia ateniese
o il potere commerciale di Atene
o il comportamento di Atene nei confronti delle città della Lega di Delo
SCOPPIO DELLA GUERRA: FASE ARCHIDAMICA
La guerra del Peloponneso scoppiò quando alcune poleis, alleate di Sparta e
minacciate dall’espansionismo ateniese, in particolare Corinto, Tebe, Megara,
riuscirono a convincere Sparta a rompere la pace trentennale del 445 a.C. e ad
iniziare le ostilità. QUESTA FASE PRENDE QUESTO NOME dal re di Sparta
Archidamo che decise di attaccare Platea, alleata di Atene e successivamente
invase l’Attica con lo scopo di devastare il territorio.
Pericle era consapevole che l’esercito peloponnesiatico era più forte e numeroso. Per
questo pensò di far rifugiare tutti gli abitanti di Atene all’interno delle mura lasciando
che Sparta devastasse le campagne. Ma per la troppa sovrappopolazione si diffuse
una febbre tifoidea che provocò molti morti tra cui Pericle che morì nel 429. Con la
scomparsa di Pericle, in Atene si rinnovarono le tensioni tra i democratici, favorevoli
al proseguimento della guerra, e gli aristocratici, che avrebbero voluto la pace con
Sparta. Ebbero il sopravvento i democratici guidati da Cleone che ottenne alcuni
successi militari ma nello stesso momento anche Sparta si risollevò guidata da
Bràsida conquistando molte città ateniesi tra cui Amfipoli. Così atene inviò un
14
esercito contro gli spartani ma Cleone fu ucciso così come anche Brasida. Così sia
Atene che Sparta rimasero senza capi.
Si giunge così alla PACE DI NICIA NEL 421. L’accordo, stipulato tra gli ateniesi,
gli spartani e i rispettivi alleati, stabilì di porre fine a tutte le ostilità; di restituire i
prigionieri; di regolare le controversie future in modo pacifico PER 50 ANNI.
LA FASE INTERMEDIA
la fase intermedia ebbe invece al centro la Sicilia. La pace di Nicia fu infatti un
compromesso di breve durata. in Atene si accese nuovamente il dibattito tra chi,
come lo stesso Nicia, voleva seguire una linea prudente, che accettasse l’equilibrio
con Sparta, e chi invece sosteneva che si dovesse riprendere il conflitto per realizzare
un’egemonia globale sul mondo greco.
Di questo avviso era anche il leader dei democratici Alcibiade, nipote di Pericle. Le
ostilità con Sparta ripresero con l’assedio di Melo, unica città che non faceva parte
della lega di Delo ed era ancora colonia di Sparta. Nel 415 Atene occupò l’isola
uccidendo gli uomini e rendendo schiave le donne.
Le mire espansionistiche di Alcibiade si concentrarono anche sulla Sicilia così da
appropriarsi delle sue risorse naturali. L’occasione che portò alla spedizione ateniese
nacque dalla richiesta di aiuto di Segesta, città siciliana, agli ateniesi perché era
assediata da Selinunte alleata di Sparta. Anche qui Atene fu divisa in 2 fazioni: i
favorevoli all’intervento in Sicilia guidati da Alcibiade, e i prudenti guidati da Nicia.
A Prevalere fu Alcibiade. Ma la guerra in Sicilia fu catastrofica. Privi di Alcibiade,
che fu richiamato in patria con l’accusa di sacrilegio (gli fu imputata la mutilazione
delle Erme, le statue del dio Ermes, avvenuta poco prima della sua partenza), gli
ateniesi subirono una disastrosa sconfitta presso Siracusa; solo pochi superstiti
riuscirono a tornare in patria.
Sparta comprese che l’occasione era propizia per assestare al nemico il colpo di
grazia. Per fare questo, però, erano necessarie una flotta e risorse finanziarie di cui
Sparta non disponeva. Maturò qui una svolta destinata ad avere enormi conseguenze
sulla Grecia: Sparta chiese e ottenne l’aiuto dei persiani. Da questo momento,
senza impiegare un solo soldato, i persiani riacquisteranno una influenza decisiva
sulla vita della Grecia.
TERZA FASE: GUERRA DECELEICA
Dopo la violenta sconfitta subita in Sicilia fece presto sentire le conseguenze in
Grecia. Dove nel 413 a . C il re spartano Agide 2 invase l’Attica occupando Decelea
che controllava le vie di accesso alla città di Atene. Gli spartani sotto consiglio di
Alcibiade che si era rifugiato presso di loro, si accordarono con i persiani. Inoltre
molte isole dell’Egeo abbandonarono la Lega delio-attica. Nel 411 Alcibiade lascia
15
Sparta e fugge in Persia. Alcibiade trovò riparo presso Tissaferne nemico di
Farnabaso. Arrivato da Tissaferne mandò un messaggio agli ateniesi dove diceva che
se avessero lasciato il governo oligarchico, avrebbero avuto prima l’opportunità di
accordarsi con la Persia. Così avvenne e si ebbe un colpo di Stato. Nel 411 gli
aristocratici conservatori di Atene riuscirono ad impadronirsi del potere con un colpo
di stato instaurando un regime oligarchico dei 400. A reagire furono i marinai della
flotta di Samo, che guidati da Trasibulo giurarono di restare fedeli alla democrazia e
di proseguire la guerra.
Atene ebbe parecchi successi tra cui quello a Cizico e alle isole Arginuse in cui
morì lo spartano Callicratida. La vittoria sulle Arginuse fu accolta con giubilo
ad Atene a tal punto che i cittadini votarono per concedere la cittadinanza agli
schiavi e ai meteci che avevano combattuto nella battaglia. La successiva notizia
del disastro avvenuta a seguito di una tempesta la quale impedì alle navi
incaricate di recuperare i sopravvissuti della navi triremi, sconvolse a tal punto
gli abitanti ateniesi da far condannare 6 degli 8 strateghi che avevano guidato le
navi.
Nel 407 Alcibiade è accolto trionfante ad Atene, liberato dalle accuse che pesavano
su di lui e fu eletto stratego a pieni poteri ma fu assassinato da parte di Farnabazo.
Nel frattempo nel 404 a Sparta Lisandro distrusse la flotta ateniese a Egospotami
nell’ellsponto. Ciò che restava dell’impero a quel punto crollò e gli ateniesi affamati
cercarono di negoziare con Lisandro. La trattativa durò tutto l’inverno e alla fine gli
Spartani decisero di non distruggere definitivamente Atene ma imposero di far
abolire le mura e di tornare all’oligarchia nelle mani dei 30 tiranni dal 404 al 403 che
annullarono le leggi di Efialte e ristabilirono i poteri all’Aeropago. A capo dei 30 vi
era Crizia, uomo ambizioso e violento. In questo anno i 30 tiranni afflissero la città
di atene con saccheggi, vendette, omicidi e perseguitando i democratici. Così
molto ateniesi fuggirono, tra cui Trasibulo, il quale inseme ad altri democratici,
riunitisi a Tebe, riuscì ad entrare nell’Attica ingrandendo il suo esercito e facendo
uccidere Crizia. Così riuscì a proclamare l’amnistia, reintrodusse la costituzione di
solone e Clistene e reintrodusse l’indennità per lo svolgimento delle cariche
pubbliche. Tale democrazia però, non ebbe vita facile perché ‘incominciò a ceecare la
causa dei ripetuti fallimenti fino ad affermare che fosse una punizione degli dei a
causa dell’irriverenza dei filosofi.
PROCESSO DI SOCRATE
Così Socrate venne ingiustamente accusato di corrompere i giovani e offendere gli
dei . Il filosofo rifiuta di riconoscersi colpevole, cosa che probabilmente gli avrebbe
salvato la vita. Il tribunale popolare, l’eliea, lo condanna a morte: Socrate morirà
sorbendo una tazza di letale cicuta. Socrate venne condannato perché “scomodo” per
il potere. In apparenza non faceva nulla di pericoloso: si limitava a dialogare con
16
chiunque lo volesse, dai più grandi sofisti ai semplici cittadini, soprattutto giovani,
che lo seguivano con grande entusiasmo. La sua vera professione, egli diceva, era la
maieutica, vale a dire la tecnica di far nascere i bambini, il mestiere delle levatrici.
Come queste ultime facevano partorire i corpi, così egli faceva partorire le menti,
rivelando verità semplici e ignote. Il suo metodo si basava sulla parola e sul dialogo, e
aveva un unico scopo: far comprendere che gli uomini credono di conoscere la verità.
L’EGEMONIA TEBANA
Dopo la pace di Antalcida Sparta si preoccupò di tenere divise le polis greche. Ma
Tebe non volle riconoscere il trattato stipulato con i persiani e fondò la LEGA
BEOTICA con lo scopo di sconfiggere Sparta. Per questa ragione Sparta dichiarò
guerra a Tebe nel 371. L’esercito Tebano era affidato a PELOPIDA ED
EPAMINONDA. L’esercito spartano penetrò in Boezia scontrandosi con l’esercito
di Tebe nei pressi di Lèuttra. Per la prima volta l’esercito tebano usò per la prima
volta uno schieramento obliquo: attaccò solo un’ala del nemico concentrando in
quel punto la maggior parte dei suoi uomini e disponendo gli altri lungo una linea
obliqua leggermente arretrata rispetto agli altri per impedire di esssere accerchiati.
L’esercito spartano fu distrutto. Inoltre nel 370 Epaminonda giunse a Messenia
sottraendola a Sparta. Le vittorie di Epaminonda fecero intendere che la nuova
politica tebana poteva costituire un vero rischio, così Atene convocò gli stati
peloponnesiaci per rinnovare la pace comune. Nel 362 i Tebani sconfissero Sparta e
Atene a Mantinèa, ma durante lo scontro diretto Epaminonda morì segnando la
fine dell’Egemonia tebana. Tebe non riuscì a mantenere il predominio per mancanza
di risorse economiche per mantenere un esercito e una flotta in grado di controllare la
Grecia.
I MACEDONI
Erano un popolo di origine ellenica, vissuto per gran parte del tempo con i popoli del
Balcani. Infatti gli Ateniesi, spartani e tebani li disprezzavno. La Macedonia era
organizzata come una monarchia con a capo la dinastia degli Argeadi.
18
Il primo sovrano che fece uscire la Macedonia dal suo passato arretrato fu Filippo II,
grande uomo politico, diplomatico e combattente. Alla morte del padre salì prima al
trono il fratello Alessandro e poi Perdicca III. Quest’ultimo morì presto e siccome il
figlio era troppo giovane, al suo posto subentrò Filippo nel 359. Egli si occupo
dell’esercito creando la famosa FALANGE MACEDONE, composta da 16 file di
uomini armati di lunghe lance di 5/6 mestri dette SARISSE. Gli uomini delle prime
file avanzavano con le lance dirette verso il nemico e gli altri le tenevano vrso l’altro.
I lati della falange erano protetti dalle cavalleria che aveva il compito di attaccare il
nemico sul fianco.il desiderio più grande di Filippo era quello di conquistare le
città greche. Per aprirsi una via veros l’Egeo, conquistò Anfipoli sottraendola agli
Ateniesi impadronendosi anche delle miniere d’oro.
Inoltre approfittò delle discordie che dividevano le città greche x impadronirsene. In
particolare nel 356 l’anfizionia di Delfi (lega di stati aventi in comune il culto di una
particolare divinità) aveva condannato al pagamento di una grossa multa alcune
personalità della città di Focea accusate di aver commesso un sacrilegio nei confronti
del santuario. I focesi mandarono un esercito contro Delfi per impsdronirsi del tesoro
fino a quando la città di Larissa, in Tessaglia,chiese aiuto a Filippo il quale cacciò i
focesi dalla Tessaglia che passò sotto il suo dominio.
Ad Atene prevaleva l’idea di non provocare Filippo per conservare la pace ma
DEMOSTENE riteneva che fosse un uomo pericoloso e che le città greche dovevano
impegnarsi per evitare di essere conquistate dai macedoni. Così scrisse le Filippiche
nelle quali incitava il popolo a contrastare l’ascesa dei Macedoni. Così per prendere
tempo fu conclusa la Pace di Filocrate nel 346 in cui Atene rinunciava ad Anfipoli.
Nonostante ciò Filippo non fermò le sue mire espansionistiche ed occupò Focea
espellendo i focesi dal consiglio degli anfizioni e il loro posto fu preso da Filippo che
entrò nell’anfizione delfica. Ciò non fu visto di buon occhio da Atene, che iniziò a
riorganizzare la sua flotta alleandosi con Tebe. Così nel 338 Atene e Tebe furono
sconfitte nella battaglia di Cheronèa dalla falange macedone. Tale battaglia segnò
la fine delle poleis che passarono sotto il dominio macedone.
Nel 337 Filippo creò la Lega di Corinto o Alleanza Panellenica per riunire sotto
un’unica bandiera tutte le poleis ad eccezione di Sparta. La lega si presentava come
un unico stato federale tra città libere, ma a capo di essa vi era il re macedone a cui
veniva riconosciuto il potere di intervenire nella politica di ciascuna città. Filippo
fece approvare alla lega una grande spedizione contro l’impero persiano in quanto
il suo massimo obiettivo era quello di conquistarla ma non riuscì nella sua impresa
perché fu assassinato nel 336.
19
ALESSANDRO MAGNO
Alla morte di Filippo II successe il figlio Alessandro detto Magno, grande, perché
fu un uomo intelligente che creò un grande impero. A 13 anni venne affidato alle cure
di Aristotele grazie al quale potè ammirare la cultura e l’arte greca.
Appena salì al potere iniziarono delle rivolte da parte delle poleis greche contro i
Macedoni. Tebe cercò di risollevarsi; ad Atene Demostene era convinto che
Alessandro non avrebbe avuto le stesse capacità del padre. Così Alessandro si recò a
Tebe assediando la città in 13 giorni e chiedendo o nomi degli autori della rivolta, ma
Tebe non cedette e quindi egli decise di radere al suolo la città schiavizzando i
superstiti.
Dopo aver sedato le rivolte delle città greche, riprese il disegno del padre Filippo di
conquistare la Persia. Così partì con un esercito non molto grande e con poche
risorse finanziarie; convocò a Corinto l’assemblea degli stati ellenici ricevendo il
titolo di comandante supremo della spedizione. Tale spedizione durò 10 anni dal
334 al 324 e si divise in 2 fasi
spedizione in Persia
spedizione in India
il primo scontro tra Alessandro e i Persiani si ebbe nel 334 nei pressi del fiume
Granico, in Turchia e tale battaglia fu vinta dai Macedoni, che poterono controllare la
fascia dell’Asia minore e controllare gli sbarchi dei persiani.
Nel 333 avvenne lo scontro decisivo contro Dario III, re dei Persiani nella piana di
Isso. Qui Dario attese Alessandro con il suo esercito, ma venne sconfitto e fuggì
verso l’interno del suo impero lasciando moglie e figli che vennero catturati ma
trattati con dignità.
Dopo di che Alessandro si diresse verso Sud, dove conquistò la Siria, la Palestina e
l’Egitto. In Egitto Alessandro venne accolto con grane entusiasmo come liberatore
dalla sottomissione dei persiani. Egli ebbe un profondo rispetto per gli usi e la
religione dei popoli conquistati tanto da farsi proclamare successore dei faraoni. Sul
delta del fiume Nilo costruì una città chiamata Alessandria che diventò centro
culturale del Mediterraneo.
La fine dell’Impero persiano fu segnata dalla battaglia di Guagàmela nel 331.
Dario III fuggì ma venne ucciso poco dopo. Le principali città persiane si sottomisero
al vincitore come Babilonia, Persepoliecc..
Alessandro non volle mai umiliare i Persianie ne favorì sempre la fusione con i
Macedoni tanto da consentire i matrimoni tra soldati macedoni e donne persiane.
20
Poi decise di intraprendere una spedizione in India, organizzando un grande esercito
di 100.000 uomini, in gran parte persiani. Si spinsero fino al fiume Indo e alla sua
foce fece costruire un porto importante per gli scambi commerciali con l’Oriente. Ma
la sua spedizione non proseguì perché i suoi uomini erano stanchi dopo 10 anni di
combattimenti e quindi fu costretto a tornare indietro. Un anno dopo, nel 323, fu
colpito da una febbre violenta e morì a Babilonia.
21
stratego. Una carica che veniva occupata ogni anno dal personaggio più carismatico.
Plutarco divide la storia politica di Pericle in due momenti, quello che va dal 470 fino
al 444, poi dal 443 fino al 429 anno della sua morte. Il 444 coincide con una serie di
eventi importanti come ad esempio la fine delle costruzioni delle lunghe mura, le
quali consacravano la vocazione di Atene all’imperialismo marittimo. Quell’anno,
però, è anche l’anno in cui si ha l’ostracismo di Tucidide di Melesia e l’anno anche
della fondazione di Turi, città panellenica che doveva sancire la pace tra Atene e gli
altri greci. Dal quel momento in poi avremo avuto un’indiscussa supremazia di
Pericle ad Atene fino all’anno della sua morte. Vattuone cerca di capire se il ruolo di
pericle nella prima fase fosse da inserire nella The age of Pericles. La prima volta che
abbiamo notizie di Pericle in piano politico è il 472, si tratta di un’iscrizione in cui si
dice che Pericle avrebbe finanziato la tetralogia del tragediografo Eschilo. Secondo
Vattuone, Pericle avrebbe finanziato una tragedia che si chiama “I Persiani” per
rendere omaggio a Temistocle, tra l’altro Plutarco riconosce a Pericle due qualità che
sono dell’uomo politico ovvero l’intelligenza politica e la lungimiranza. Nel 455
sappiamo di una spedizione di pericle contro Sicione, alleata di Sparta, ancora una
volta si conferma che Pericle aveva come obiettivo quello di continuare la politica di
Temistocle, ma la questione più lunga secondo le fonti è la pace di Callia, ovvero la
pace che si colloca nel 449, ma non tutte le fonti sono concordi con questa data. Si
tratta di un evento molto discusso. La pace di Callia è una pace siglata tra Atene e la
Persia. secondo Callistene questa pace si sarebbe siglata dopo la battaglia
dell’Eurimedonte (466) vinta da Cimone. Nel 464 si ha notizia di un terremoto
avvenuto a Sparta. Dopo questo terremoto gli spartiati chiesero aiuto a Cimone contro
i rivoltosi, la spedizione fu fallimentare e Cimone fu ostracizzato (461). Nel
frattempo ad Atene la scena politica venne conquistata da Efialte. Vattuone, allora, si
chiede come giustificare la spedizione in Egitto nel 460 contro i persiani, anche
questa spedizione degli ateniesi risultò fallimentare. La sconfitta costrinse Pericle a
trasferire il tesoro della Lega Delio Attica ad Atene e, inoltre, fu costretto a
richiamare Cimone (451), il quale era stato ostracizzato. Nel 450 Cimone conquistò
Cipro (isola controllata dalla Persia), anche se quest’ultimo Cimone muore in
battaglia, lo storico allora si chiede se è giusto inserirla qui la pace di Callia. Vattuone
pensa di si. Si può, dunque, affermare che The age of Pericles inizia nel 449 perchè
Pericle può darsi una veste nuova rispetto ai suoi predecessori, un uomo di pace in
quanto sigla la pace con i persiani, la pace dei 30 nel 446 con Sparta, fonda una
colonia panellenica e nella disputa che precede la guerra del PeloponnesO, Pericle
insieme ad Archidamo non voleva iniziare la guerra.
22
TERZO CAPITOLO- LA LEADERSHIP NEL TEMPO DELLA
CRISI
Il 449 oltre ad essere il presunto anno della pace di Callia, è l’anno in cui Pericle
tentò di promuovere un congresso panellenico. Tentò di fare una sorta di incontro di
tutte le città greche per cercare di costruire insieme il futuro della Grecia. L’incontro
fu un fallimento perché le città greche parteciparono in parte, nello specifico non si
presentarono le città amiche di Sparta. Nel 443 invece ci fu, poi, il tentativo di
fondare una città panellenica a Turi (Calabria) in Italia in Italia meridionale. Tra
queste due date, precisamente nel 446, si colloca un avvenimento molto importante,
la rivolta dell’Eubea, defezione di Megara e defezione dell’attica. l’Eubea a fronte di
una politica repressiva da parte di Atene aveva deciso di ribellarsi, le ribellioni in
genere avvengono perché dentro le città ci sono fazioni opposte di oligarchici quelli
più inclini a Sparta e di democratici più inclini a appunto ad Atena. Megara invece si
trova a sud di Atene. Pericle decide cosi di mandare delle navi per reprimere questa
rivolta, ma anche Sparta interviene e invia un esercito nell'attica. L’ esercito spartano
dopo qualche giorno di permanenza all’interno dell’attica decise di rientrare a Sparta.
Secondo le fonti ci sarebbe stato un avvicinamento da parte di Pericle, il quale
avrebbe corrotto i generali spartani.
Da questo avvenimento possiamo dedurre la forte personalità di Pericle, uomo
determinato che avrebbe fatto di tutto per raggiungere i suoi obiettivi politici.
Secondo Vattuone questa operazione fu un'operazione che sottolinea invece una certa
difficoltà di Pericle, il quale non è ancora in grado di affermare se stesso come uomo
di comando, come uomo militare, come stratego. La stessa pace dei 30 anni del 446
secondo Vattuone fu una pace controproducente per Atene, la quale perdeva diversi
territori. Per Plutarco, invece, questa pace segna l’inizio di un duopolio ovvero
l’esistenza di due poteri, da quel momento la Grecia si divise in due poteri.
L’ altro episodio su cui riflette lo storico è un episodio importante riportato a dalle
fonti. Siamo nel 441 quindi e lo scontro avvenne da Samo e Mileto. I due popoli
litigarono per il possesso di un terreno vicino a Micale.L’ Atene di Pericle decise di
intervenire al fianco dei della città di Mileto, ma gli accusatori subito attaccarono lo
stesso Pericle sul personale, affermando che Pericle avrebbe trascinato la città di
Atene in guerra solo per amore, visto che Aspasia l’amante di Pericle era di Mileto.
La rivolta di Samo fu repressa e dice Vattuone non come iniziativa singola di Atene,
ma alla repressione avevano partecipato anche gli amici Ioni.
La battaglia di Samo rappresenta l’ultimo episodio importante che precede la guerra
del Peloponneso, anche se ci fu un’altra operazione che interessò Pericle, si tratta
della fondazione della città di Anfipoli, in Tracia. Anfipoli era importante per Pericle
23
perchè garantiva il controllo strategico di un’area fondamentale per il controllo
dell’imperialismo ateniese.
In questo capitolo Vattuone si chiede se si può parlare di imperialismo. In questi anni
Pericle stava affermando la sua posizione, lo si vede anche dalle manovre politiche e
militari sempre più imponenti con obiettivi sempre più alti, però all'interno della città
doveva fronteggiare una resistenza ben organizzata, che aveva come esponente
Tucidide di Milesia anche quando fu ostracizzato, 443, la resistenza proseguì per
qualche altro anno.
Tucidide di Milesia ebbe un merito quello di non permettere che i cosiddetti agatoi
(aristocratici) di non mescolarsi con il demo (popolo) com'era avvenuto prima.
NODO GORDIANO
Il nodo gordiano era il nodo con il quale Gordio stringeva il giogo al timone del carro
consacrato a Zeus. Secondo una leggenda greca, Gordio era un povero contadino che
arrivò con la moglie in una piazza della Frigia con il suo carro. Dal momento che un
oracolo aveva comandato ai Frigi di incoronare re il primo uomo arrivato alla guida
di un carro, la popolazione lo nominò sovrano e, in suo onore, chiamò Gordio la città
sorta sulla riva del fiume Sangario. In segno di gratitudine Gordio dedicò il suo carro
a Zeus, legando il giogo al timone con un nodo talmente particolare da essere
inestricabile. Un’altra profezia diceva che chi fosse riuscito a scioglierlo sarebbe
diventato imperatore d’Asia. Ci riuscì Alessandro Magno, giunto in città nel 334 a. C.
Il macedone dopo alcuni tentativi falliti, sguainò la spada e troncò il nodo con un
fendente. E divenne imperatore. Per questo la locuzione “nodo gordiano” significa
una difficoltà inestricabile che può essere risolta solo agendo con decisione ed
energia.
24