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Nella Roma antica l'istruzione era una pratica molto importante con la quale i
bambini venivano "traghettati" verso l'età adulta. Sia i bambini che le bambine, dopo
essere stati allevati dalla nutrice, venivano affidati alle cure di un pedagogo che,
svolgendo l'attività di educatore, seguiva i piccoli fino al settimo anno di età.
Era infatti a sette anni che cominciava la scuola vera e propria, sia privatamente
che in appositi istituti. L'istruzione e la pratica scolastica divennero consuetudine
soprattutto nella Roma imperiale, quando l'intera struttura dell'educazione divenne
complessa e finemente articolata.
Gli antichi romani davano molta importanza al ricordo dei defunti, così come alla
cerimonia per congedarli dalla vita. I funerali erano infatti una cerimonia
imprescindibile, tanto che anche i nullatenenti ricevevano esequie pagate dallo
Stato.
Ovviamente, il tenore del rito funebre dipendeva dal prestigio del defunto: se si
trattava, infatti, di un personaggio illustre, durante il rito il feretro veniva circondato
da fasci littori listati a lutto e, durante il corteo, veniva seguito da portatori di cartelli
che recitavano le gesta del morto.
La preparazione del della salma, invece, era affidata a una vera e propria impresa di
pompe funebri che, oltre alla vestizione, si occupava di adagiare il corpo sul letto
funebre e di organizzare il corteo.
Il nostro mezzogiorno corrispondeva quindi all'ora sesta, mentre il tramonto del sole
alla dodicesima.
Per esempio le ore estive potevano addirittura essere il doppio di quelle invernali
poiché il sole, in tale stagione, tramonta molto più tardi rispetto all'inverno.
Chi erano i centurioni?
I centurioni erano gli ufficiali che comandavano la più piccola unità di fanteria
appartenente alla forma più antica di esercito romano.
Ogni centurione comandava quindi l’unità di base della legione, ovvero la centuria;
un gruppo di uomini che andava da 80 a 100 di numero. Le centurie, che si
associavano due a due, formavano dei manipoli nei quali si riconoscevano i due
centurioni prior e posterior. Nomi ai quali non si è certi se poter accreditare anche il
livello di comando delle rispettive figure.
Il centurione di una legione con il grado più elevato fra tutti gli altri era quello del
primo manipolo della coorte, detto Primis i manipoli: i suoi compiti erano all’incirca
come quelli detenuti dalla figura attuale del colonnello o dell’ufficiale poiché era
l’unico a poter accedere al gabinetto di guerra di una legione.
I primi erano disposti da nord a sud, mentre i secondi in direzione est-ovest. E'
proprio dove s'incontravano queste due "strade" che sorgeva il Foro, ovvero la
piazza, ed intorno ad esso si snodavano gli edifici pubblici principali.
I mezzi a trazione animale, nell'Antica Roma, erano consentiti solo fuori dall'Urbe:
contando oltre un milione di abitanti, la Roma di un tempo era decisamente caotica e
trafficata per permettere al suo interno anche la circolazione di animali!
Ecco perché era solo al di fuori delle mura cittadine che il trasporto di oggetti o
persone avveniva attraverso carri o calessi. Esistevano differenti tipi di carro, ognuno
dei quali veniva utilizzato per le esigenze più diverse.
Per esempio esisteva l'essedum, un carro a due ruote con cocchiere, utilizzato per
brevi passeggiate o veloci spostamenti. Per lo stesso scopo si utilizzavano il cisium,
il coninnus e il birotus.
Quando era necessario spostarsi con bagagli a seguito, invece, si utilzzavano veicoli
a quattro ruote trainati da cavalli o muli, ovvero la rheda e la carruca.
Per il trasporto di sole merci, come derrate agricole e materiali edilizi, si solevano
utilizzare solidi mezzo di trasporto che, con ruote piene e ferrate, venivano chiamati
plaustrum e sarracum.
Votati alle comodità, gli antichi romani avevano anche ideato il prototipo di quello che
poi sarebbe diventato il vagone letto, le carrucae dormitoriae!
Cos’era il sesterzio?
Il sesterzio era una moneta in uso nell’Antica Roma. Come il denario, fu coniato per
la prima volta nell’anno 211 a. C., ma poco utilizzato per tutto il periodo
repubblicano.
Nel II secolo, infatti, divenne la moneta più utilizzata che, oltre a rappresentare
meglio delle altre l’abilità degli incisori romani, fu un efficace mezzo di propaganda in
periodo imperiale. I sesterzi scomparvero dal sistema monetario a partire dal IV
secolo d. C.
Se invece si fa riferimento al senso figurato si può dire che il termine indica l’insieme
del popolo romano nei rapporti politici, militari e civili, quindi tutto ciò che
contraddistinse le attività di un cittadino dell’Antica Roma, il Quirite.
Il denario era la moneta più diffusa dell’Antica Roma. Gli studiosi fanno risalire
l’introduzione di questa moneta d’argento al 211 a. C. durante la Seconda Guerra
Punica.
Composta dai migliori soldati provenienti dalle legioni, la Guarda Pretoriana venne
istituita per volere dell'Imperatore Augusto e dismessa sotto Costantino I.
I compiti dei soldati facenti parte della guardia pretoriana, tuttavia, non erano di
semplice difesa dell'imperatore. E' stato infatti appurato che spesso tali personalità
svolgevano altresì ruoli amministrativi, di polizia e di servizio segreto.
Ogni guardia pretoriana doveva rimanere in servizio per sedici anni, un periodo di
gran lunga inferiore rispetto al mandato dei semplici legionari: questo aspetto e la
paga maggiore facevano della guardia pretoriana un ruolo molto ambito tra i
legionari romani.
Cos'erano le naumachie?
Le naumachie erano molto costose e, infatti, nell’arco di diversi secoli non ne furono
organizzate molte. Solitamente, i combattenti erano impersonati da prigionieri o
criminali condannati a morte che dovevano riprodurre fedelmente le battaglie navali
per le quali, tra l’altro, erano utilizzate imbarcazioni molto simili a quelle vere,
complete di ogni dettaglio.
La cosa più difficile, sicuramente, era allagare gli anfiteatri dove le naumachie
avevano luogo. Per questo motivo, per alcune di esse, furono scavati appositi bacini
temporanei come nel caso della naumachia del 46 a.C. finanziata da Giulio Cesare
in occasione dei suoi molteplici trionfi. L’imperatore fece scavare un ampio bacino
vicino al fiume Tevere nel Campo Marzio. In tale occasione, furono impiegati circa
6000 prigionieri.
Per quanto riguarda i primi gladiatori, quelli di epoca repubblicana, non si hanno
molte notizie riguardo alle armi utilizzate. Probabilmente, queste erano simili a quelle
dei popoli sconfitti da Roma. Tito Livio, per esempio, racconta che i combattenti
campani avevano le armi e l’equipaggiamento dei nemici sconfitti: i Sanniti. Il
Sannita era dunque un gladiatore provvisto di: elmo con cresta, scudo alto e uno
schiniere sulla gamba sinistra.
Il trace, invece, aveva una spada a lama ricurva (la sica) e un elmo con cresta e
visiera sormontato da un grifone. Lo scudo era piccolo, rettangolare e leggero. Il
mirmillone fu una delle prime tipologie di gladiatore e, probabilmente, anche
Spartaco ne fece parte. Il mirmillone era dotato di gladio, di un grande scudo
rettangolare ricurvo, di un parabraccio detto lorica manica e di uno schiniere. Il suo
elmo era crestato con visiera e, spesso, decorato con penne colorate.
All’interno del Colosseo si svolgevano diversi spettacoli il cui scopo era quello di
intrattenere nobili e popolo; dai combattimenti tra gladiatori, alle Venationes, alle
battaglie navali (naumachie) fino alle condanne a morte o altri tipi di esecuzione, a
cui potevano assistere fino a 50.000 spettatori.
Il termine gladiatore deriva dalla parola gladio (in latino gladius), l’arma
comunemente usata durante i combattimenti nelle arene e in dotazione ai legionari
dell’esercito romano. Il gladio era una spada piccola e corta a lama larga e a doppio
taglio corredata di una punta affilatissima.
Cos’erano le venationes?
Per far si che fosse possibile cacciare queste bestie, bisognava prima prenderle e
portarle a Roma, poiché si trattava di animali esotici il cui habitat naturale era molto
lontano dall’Impero romano.
I Fori Romani, i Saepta e il Circo Massimo erano i luoghi nei quali si tenevano
questi “giochi”; poiché gli animali potevano facilmente scappare da questi luoghi,
furono erette diverse precauzioni: barriere e fossati.
Durante le venationes erano pochi gli animali selvatici che riuscivano a sopravvivere,
ma c’erano anche quelle volte che era lo stesso cacciatore, oevvero il gladiatore
bestiarius, a perdere la vita.
Durante queste cacce venivano uccisi migliaia di animali in un solo giorno. Quando
Traiano fu incoronato imperatore furono uccisi più di 9.000 animali.