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Fiore dei Liberi

chi era costui?


Fior Furlan de Cividale d'austria che fo di messer Benedetto de
la nobel casada de li liberi di Premariacco de la diocesi delo
Patriarchado de Aquilegia in sua çoventù volse imprender ad
armiçare arte de combatter in sbarra de lança açça spada e
daga et de abraçare a pe' e a cavallo in arme e sença arme.
Anchora volse savere tempere di ferri e fateççe d'çaschuna
arma tanto a defendere quanto ad offendere e
maximamente chose de combatter ad oltrança.
Fiore dei Liberi fu
un Uomo d’Arme.
Nasce attorno 1350 a Premariacco, nelle
vicinanze di Cividale del Friuli, all’epoca
compreso nel Sacro Romano Impero. Muore
presumibilmente negli anni attorno al 1420.

Fin da giovane, scrive lui stesso, era attratto


dalle armi e naturalmente incline a praticare
l’arte del combattimento: Fiore “à imprese le
ditte cose de molti magistri todeschi. Anchora
de molti ytaliani in molte provintie e in molte
zitade cum grandissima fadiga e cum grande
spese, e per la gracia de dio de tanti magistri
e scolari”; in particolare da “Johane detto
Suveno” che fu allievo di “Nicholai de
Toblem” della diocesi di Metz.
FIORE TRA IL 1383 E IL 1384
«Lunedì 3 Agosto 1383
Consiglio di Udine. A Maestro Fiore di Cividale è stata concessa la residenza secondo le
norme stabilite, e il fideiussore è stato il Signor Federico»

Federico Savorgnan fu un capitano


generale in opposizione al papato

«30 Settembre1383, durante il consiglio della Terra di Udine è stato deliberato riguardo le
balestre grosse e le armi da getto e alla loro manutenzione: è stipendiato dal Comune il
maestro balestriere […] già di Pordenone ed il maestro Fiore già di Cividale, che esamini e
rimetta in ordine tutte le armi esistenti nella camera del Comune e anche quelle della
confraternità»

Udine sta perdendo una guerra contro


Cividale
«Riguardo alle spese proposte dal cameraio Giovanni in ragione di tre marche date
all’incaricato Bertrando di Mels che è stato inviato come ambasciatore per richiedere
aiuto e assistenza per l’arrivo della compagnia d’arme, e in ragione di due marche per il
noleggio di due cavalli, e dieci ducati al maestro Fiore e Domenico Parussini inviati a
controllare la compagnia e a unirsi ad essa e in ragione di dieci ducati assegnati a Ser
Moschino della Torre ambasciatore a Venezia per chiedere aiuti. È stato deliberato che il
camerario ha speso bene il denaro e che quanto ha fatto sia legittimo»

Fiore viene incaricato a febbraio 1384 di


incontrarsi con una compagnia d’arme
assoldata da Udine

«Domenica 23 maggio. Sopra il magnifico palazzo del Consiglio dove intervennero le


seguenti persone, ossia Ser Nicolò notaio e vicecapitano … [omissis] Maestro Fiore
schermitore»
Fiore risulta ancora a Udine a presenziare
una riunione del Consiglio
«quarto (1384) indizione settima. Sono elencati coloro che hanno giurato di dare
assistenza al Signor Capitano per il buono e tranquillo andamento della Terra riguardo al
fatto che la giustizia criminale abbia effetto contro qualunque delinquente o trasgressore
e provvedano secondo le lodevoli disposizioni della terra di Udine e le deliberazioni del
Maggior Consiglio e del Consiglio Segreto … [omissis]
Borgo Gemona:…. [omissis] Maestro Fiore Schermitore»

Fiore è tra gli uomini fidati con il compito di


pattugliare la città durante la guerra

Dopo questo giuramento di Fiore non si


ha più notizia nel Friuli, mentre la guerra
continua per altri 4-5 anni.
FIORE TRA IL 1384 E IL 1409
Le notizie che abbiamo di Maestro Fiore
provengono principalmente dal suo
trattato: scrive di aver avuto parecchi
allievi, dopo la guerra in Friuli viaggia nel
nord Italia mettendo le sue conoscenze
militari a disposizione di chi è disposto a
pagarlo.
Como de loro si fo el nobele e gagliardo
chavaliero Misser piero del verde el quale
debea combattere cum Misser piero d'la
corona i quali forono ambidoy todeschi. E la
Bataglia debea esser a Perosa.
Anchora a lo valoroso chavaliero Misser
Nicolò thodesco che debea combatter
cum nicolò Inghileso. Lo campo fo dado ad
Imola.
Anchora al notabele valoroso e gagliardo
chavalliero Misser Galeaço di Captani di
Grimello chiamado di Mantoa che debea
combattere cum lo valoroso chavalliero
Misser Briçichardo de fraça lo campo fo a
padoa.
Anchora al valoroso schudiero Lancilotto
da Becharia de pavia el quale fe' VI punti
de lança a ferri moladi a chavallo contra lo
valente cavalliero Misser Baldassare todescho
i quali ad Imola debea combatter in sbarra.
Anchora al valoroso schudiero Zoanino da Bajo da Milano che fe' in
pavia in lo castello contra lo valente schudiero Gram todesco tre punti
di lança a ferri moladi a chavallo. E poy fe' a pe' tre colpi d'açça e tre
colpi d'spada e tre colpi di daga in presença del nobilissimo principe e
Signore Missier lo Ducha di Milano e d'Madona la duchessa e d'altri
infiniti Signori e donne. Anchora al cauteloso chavalliero Missier Açço
da Castell Barcho che debea una volta combatter cum çuanne di
Ordelaffi. E un'altra volta cum lo valente e bon chavalliero Misser
Jacomo di Bosom e 'l campo debea esser al piasere de lo Signore
ducha di Milano…
…. di questi e d'altri i quali io fiore ò magistradi io son molto contento perché io son stado

ben rimunerato e ò aibudo l'onore e l'amore di miei scolari e di parenti loro digo anchora

che questa arte io l'ò mostrada sempre ocultamente sì che non glie sta' presente alchuno a la

mostra se non lu scolaro et alchuno so discreto parente e se pur alchuno altro glie sta' per

gracia o per cortesia cum sagramento gli sono stadi prometendo a fede de non

palesare alchun çogo veçudo da mi fiore magistro


I CODICI DEL FLOS DUELLATORUM
«Fior di Battaglia» MS Ludwig XV 13: Getty Museum
1400?
«Fior di Battaglia» MS M.383: Morgan Library
1400?
«Che io fiore sapiando legere e scrivere
e disegnare e habiando libri in quest'arte
e ley ò studiado ben XL anni o più,
anchora non son ben perfetto magistro
in quest'arte»

«Flos Duellatorum»: Pisani Dossi MS


10 febbraio 1409 De mille quatrocento e noue a dì X de lo
mese de febraro fo principiada de mi fior
furlano dei liberi de Ciuidal d'ostria che
fo de meser benedecto de la casada
dei liberi da premergiago

«Florius de Arte Luctandi» MS Latin 11269: Bibliothèque Nationale de France


Post 1410?
Pisani - Dossi
Getty
Morgan
Florius
I Codici Getty e Morgan presentano un
prologo in dialetto pressoché identico.
Il Codice Pisani Dossi ha due prologhi, uno in
latino ed uno in dialetto.
Il Florius non ha prologo, ma solo un breve
epilogo
Tra le righe delle diverse introduzioni il Fiore
svela parecchie notizie su di sé: i suoi maestri, i
suoi allievi, la sua formazione, i suoi contrasti, le
sue idee. Si scopre un uomo che ha vissuto
una vita difficile, ma dalla quale ha ricevuto
anche grande soddisfazione; un uomo
cosciente del valore delle sue conoscenze
che le difende dagli indegni anche a rischio
della vita, ma che fa fruttare condividendola
con i Signori che sanno remunerarlo.
Così la preparazione e gli insegnamenti per
chi si prepara ai duelli, o la stesura dello stesso
codice per Nicolò III d’Este
E in corte di grandi signori principi duchi marchesi e conti chavalieri e schudieri in tanto à impresa
questa Arte, che lo ditto fiore à stado più e più volte richiesto da molti Signori e chavallieri e schudieri per
imprender del ditto fiore sifatta arte d'armizare e d'combatter in sbarra a oltrança la quale arte ello à
mostrada a più sori ytaliani e todeschi e altri grandi Signori che àno debudo combattere in sbarra, e
ancho ad infiniti che non àno debydo combattere, e de alguni che sono stadi miei scolari che àno
debudo combatter in sbarra de' quali alchuni qui ne farò nome e memoria. (Getty/Morgan)
E mazormamente me ò guardado da' magistri scrimidori a da' suoy scolari e loro per invidia çoè
gli magistri m'àno convidado a çugare a spade di taglio e di punta in çuparello d'armare
senç'altra arma salvo che un paio di guanti de camoça e tutto questo è stado perché io non ò
vogl(i)udo praticar cun loro nè ò vogliudo insegnare niente di mia arte. E questo accidente è
stado V volte per mio honore m'à convegnu' çugare in luoghi strany sença parenti e sença amisi
non habiando sperança in altruy se non in dio in l'arte e in mi fiore e in la mia spada. E per la
gracia di dio io fiore son rimaso cum honore e sença lesione di mia persona. (Getty/Morgan)
Quicunque ergo generosi animi hoc nostrum opus quoddam quasi thesaurum dilligat et
recondat, ne quando inter rurales nullatenus propaletur: ipsos enim obtusi senssus et agilitati
ineptos ac ut iumenta oneribus applicandos cellum generauit. Quapropter ab hoc precioso
archano censeo reppellendos et per opositum ad ipsum comitandos reges duces principes
et barones, ceteros denique curiales et alios habiles in duello iuxta illud: " Imperatoriam
mayestatem non sollum armis decoratam « (Pisani Dossi)
Chiunque di animo nobile studi questa nostra opera, ne abbia cura e la conservi come un
tesoro, affinché non venga divulgata tra i contadini: questi infatti il Cielo generò ottusi, goffi
e adatti solo ai lavori pesanti come le bestie da soma. Perciò bisogna allontanare questi da
tal preziosa e segreta scienza, e, al contrario ad essa avvicinare re, duchi, principi, baroni e
gli altri nobili autorizzati a battersi in duello: «La maestà Imperatoria non è decorata solo
delle armi».
STRUTTURA DEI TRATTATI
Getty Morgan Pisani Dossi Floris
Prologo in dialetto Prologo in dialetto Prologo in Latino Segno di spade
Abraçar Scherma a cavallo Prologo in dialetto Scherma a cavallo
Daga Lancia Abraçar Lancia
Spada ad una mano Spada in arme Daga Azza in arme
Spada a due mani Spada a due mani Spada ad una mano Spada a due mani in armis
Azioni non convenzionali Spada contro daga Azioni non convenzionali e sine armis
Segno di spade Azioni non convenzionali Lancia Abraçar e daga
Spada in arme Segno di spade Spada a due mani
Azza in arme Spada a due mani Daga
Daga (errore impaginazione) Spada in arme Abraçar
Lancia in arme Azza in arme
Scherma a cavallo Scherma a cavallo
Azioni non convenzionali
UN CONFRONTO:
Appiedato con lancia contro cavalieri nelle 4 diverse
edizioni
Si Rolando e Pulicano cum lança me fesse inuito,
Cum ghiauarina o bastone lo spetaria a questo partito;
Rebaterò lor lançe e la testa io ferirò
Como de questa guardia io me partirò.

Cum mia ghiauarina te tagio la testa


Per la guardia del magistro ch'è tanto presta.

Cum lo pedalle t'ò ferido de la ghiauarina,


Però che tegno quella da l'altra punta più fina.

CODICE PISANI-DOSSI
Si me Rolandus peditem Pulicanus et asper
Fraxinea peterent hasta spectando morarer
Dextraque vel jaculum teneat vel turbida clavam,
Atque repercussis feriam furibundior hastis,
Quamprimum hoc actu retraham capita alta
primentum.

Nunc secat ista tuum caput amplo vulnere mestum


Lancea, meque movet tumidi cautela magistri.

Callidus hic ictu percussi labia duro


Expectans reparare gravi cum cuspide vulnus.

CODICE FLORIUS
Qui sono tre compagni che voleno alcider questo magistro. Lo primo
lo vole ferir sotto man che porta sua lanza a meza lanza. L'altro porta
sua lança restada a tutta lança. Lo terzo lo vole alanzare cum sua
lanza. E si è de patto che nissuno non debia fare più d'un colpo per
homo. Anchora debano fare a uno a uno.

Vegna a uno a uno chi vol venire, che per nessuno di qui non mi son
per partire. Anche in dente di cenghiaro son presto per aspettare.
Quando la lanza contra me vignirà portada overo de mane zitada,
subito io schivo la strada zoè che io acresco lo pe' dritto fora de
strada e cum lo stancho passo ala traversa rebattendo la lanza che
mi vene per ferire. Sì che d'mille una non poria fallire. questo ch'io
façço cum la ghiavarina cum bastone e cum spada lo faria. E lla
deffesa ch'io fazo contra le lanze, contra spada e contra bastone
quello faria li mie zoghi che sono dredo.

Questo si è zogho del magistro ch'è denanzi che aspetta cum la


ghiavarina quegli da cavallo in dente di cenghiaro, in passar fora de
strada e rebatter ch'elo fa ello intra in questo zogho, e perché ello sia
inteso io lo fazo in suo logo, che cum taglio o punta lo posso ferire in la
testa, tanto porto la mia ghiavarina ben presta.

Anchora è questo zogho del ditto magistro ch'è denanzi in posta de


dente de zenghiaro, in suo scambio io fazo questo ch'ello lo pò fare.
quando la lanza è rebatuda io volto mia lanza, e sì lo fiero cum lo
pedale, che questo ferro si è tempreado e di tutto azale.

CODICE GETTY
Aqui sono tri compagni che volemo ferire aquesto magistro lo
primo vole ferire sotto man che porta sua lanza a meza lanza,
l'altro porta sua lanza a resta de a tuta lanza, lo terzo lo vole
alanza cum sua lanza. E si è de patto che nesuno non debia fare
più de uno colpo per homo, anchora debano fare a uno a uno.

Vegna a uno a uno chi vole venire che per nesun di qui non (mi
son) per partire. Anche in dente de zenghiar sono posto per
aspetare, quando la lanza contra me vignirà portada overo de
man zitada subito io schivo la strada zoè che io acresco lo pe'
dritto fuora de strada e cum lo stancho passo a la traversa
rebattendo la lanza che mi vene per ferir. Sì che de mille una non
poria falire. Aquesto io fazo cum la chiavarina cum bastone cum
spada lo faria. E la defesa ch'io fazo l'è contra le lanze contra
spada contra bastone aquello faria li mie zoghi sono de dredo,
guardagli ch'io ven prego.

Aquesto zogo si è de lo magistro ch'è denanzi che aspetta cum


la chiavarina quisti da cavallo in dente de zenghiar. In pasar fora
de strada e rebater ch'ello fa ello intra in questo zogo e perch'ello
sia inteso io lo fazo in suo logo, che cum taglio e punta lo posso
ferire in la testa, tanto porto la mia chiavarina ben presta.

Anchora è aquesto zogo dello ditto magistro che denanci in


posta de zenghiar in suo scambio io fazo aquesto ch'ello pò fare.
Quando la lanza è rebatuda, io volto mia lanza e sì lo fiero cum lo
pedale, che aquesto ferro si è temprado e de tuto azale.

CODICE MORGAN
CODICE GETTY
CODICE PISANI-DOSSI

CODICE MORGAN

CODICE FLORIUS
IL SEGNO DI SPADE
GETTY PISANI DOSSI
Questo Magistro cum queste spade significa gli Noy semo quatro animali de tal conplesione:
Setti colpi de la spada. E lli quattro animali significa Chi uole armiçar de noy faça conparatione;
quattro vertù, zoè avisamento, presteza, forteza,
et ardimento. E chi vole esser bono in questa arte E chi de nostre uertù harà bona parte
de queste vertù conven de lor aver parte. In arme hauerà honor chomo dise l'arte.

Avisamento. Prudentia
Meglio de mi lovo cervino non vede creatura. Meio de mi louo ceruino non uede creatura
E aquello mette sempre a sesto e a misura. E aquello meto sempre a sesto e mesura.

Presteza. Celeritas
Io tigro tanto son presto a correr e voltare Yo tigro tanto son presto a corer e uoltare,
che la sagitta del cielo non mi poria avanzare. Che la sagita del cello non me pò auançare.

Ardimento. Audatia
Più de mi Leone non porta core ardito, Più de mi lione non porta cor ardito,
però di bataglia fazo a zaschun invito. Però de bataia faço a zaschaduno inuito.

Forteza. Fortitudo
Ellefante son e un castello porto per chargo. Ellefant san e uno castello ho per cargho,
E non mi inzinochio nè perdo vargo. E non me inçenochio ni perdo uargho.
DE ARTE GLADIATORIA DIMINICANDI
CODEX WALLERSTEIN FILIPPO DI VADI
Spada son contro ogni arma mortale,
né lanza né azza né daga contra mi vale.
Longa o curta me posso fare
e me strengo e vegno allo zogho stretto,
e vegno allo tor d’ spada e allo abrazare,
mia arte si è rotare e ligadure so ben fare
de coverte e ferire
sempre in quelle voglio finire.
Chi contra me farà ben lo farò languire.
E son Reale e mantengo la justicia,
la bontà acresco e destruzo la malizia.
Chi me guarderà facendo in me crose,
de fatto d’armizare gli farò fama e vose.

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