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Pino > pianta simbolo, in ambito amoroso della fedeltà, ma in questo caso non c’è una
parte amorosa e, dunque, è un simbolo di eternità.
Sul punto di morte, il conte Orlando si stende sotto il pino, ma volge lo sguardo verso il
nemico in modo tale da essere considerato comunque vincitore.
L’offerta del guanto deriva dall’ambito feudale (gesto del vassallo che offre il suo
servizio al signore).
Battersi il pugno sul petto corrisponde all’atto di pentimento, corrisponde alla sua
confessione di peccato.
Orlando si rivolge a Dio pentendosi > estrema confessione dalla nascita alla morte.
Orlando offre a Dio il proprio guanto, quindi, si offre al servizio di Dio.
Nell’ultima parte della lassa 174 c’è un dettaglio nuovo, ossia, gli angeli che discendono dal
cielo verso di lui.
Nelle lasse successive, si ha una continua ripetizione di ciò che è già stato visto e analizzato in
precedenza.
“San Gabriele dalla sua mano l’ha raccolto” = fa riferimento alla lassa precedente dove si
parlava degli angeli che discendono dal cielo verso di lui.
Chanson appartenenti al ciclo dei “Vassalli ribelli”: (non è importante ricordare tutti i
nomi)
- Chevalier Ogier: dissidi tra Carlo Magno e Ogier (non ottiene il consenso di
vendicare la morte del figlio).
- Raoul de Cambrai: rivendicazioni di un feudo negato al legittimo erede
- Girart de Roussillon: rivalità tra Carlo il Calvo e il suo vassallo Girart
- Renaut de Montauban: valoroso vassallo privato dei suoi possedimenti
Gormont et Isembart - “Vassalli Ribelli” (importante, da sapere per l’esame)
➔ Antico frammento di 661 octosyllabes in lasse assonanzate
➔ Anonimo; codice duecentesco, ma originale databile alla fine dell’XI secolo.
➔ Isembart si ribella al re di Francia Luigi III, si pone al servizio del re saraceno
Gormont, rinnegando la fede cristiana. Isembart esorta Gormont a muovere
guerra ai Francesi (suo ex popolo), Luigi III uccide Gormont e Isembart uccide
per errore suo padre.
Isembart muore invocando la Vergine Maria e Dio, quindi ritorna alla fede
cristiana, pentendosi. Poco dopo la morte di Isembart, si ha la morte del re.
Interpretazione:
★ Fatto storico > Luigi III aveva subito un attacco straniero, ma ad opera della
popolazione scandinava nell’880, non da parte dunque dei saraceni.
★ Sorta di ritornello alla fine di ogni lassa
★ Valori tipici del genere epico
↪ Lotta tra Cristiani e Saraceni
★ Elemento particolare nella conversione del protagonista Isembart alla fede pagana
★ Pur pentendosi in fin di vita, Isembart muore senza onori.
1. Roman de Thèbes:
➔ Anonimo, conservato in due redazioni di diversa lunghezza (10.000 e più di
14.000 versi)
➔ Ispirato alla Tebaide di Stazio
↪ Storia di Tebe da Edipo alla guerra fratricida tra Eteocle e Polinice e
successiva ascesa al trono di Creonte.
➔ Prologo che vuole collegare l’opera in un livello alto:
> Riferimento ai modelli classici
> Ceti colti come pubblico di riferimento
> Presa di distanza dalla produzione fabliolistica (= fabliaux > racconti
comici)
2. Roman d’Eneas
➔ Anonimo (10.000 versi)
➔ Ispirato all’Eneide di Virgilio
↪con aggiunte e variazioni su argomenti romanzeschi e dimensione
psicologica.
➔ Rilettura in chiave cavalleresca e cortese
↪ Enea viene visto come “franc chevalier”
Racconta le vicende di Alessandro Magno, e si tratta del più importante romanzo grazie al
suo successo.
Presenta ripetute rielaborazioni, dovute all’interesse medievale per le vicende.
Il primo autore del Roman d’Alexandre fu Alberic de Pisançon nel XII secolo; l’opera,
però, è stata poi modificata, e vi sono state aggiunte delle parti, in modo disordinato, negli
anni successivi.
Fu poi Alexandre de Paris (secondo autore), che nel 1180 lo riordinò in quattro
redazioni (= branches, spezzoni dell’opera), secondo un ordine
cronologico-biografico (dalla nascita alla morte di Alessandro).
L’opera ebbe un tale successo grazie alla figura di Alessandro Magno, la cui considerazione
andava oltre la realtà storica: veniva identificato come modello assoluto del sovrano per
alcune caratteristiche della sua vita.
Si ha:
➔ L’importanza del personaggio e il fascino esotico delle avventure >
Alessandro si spinse verso il mondo sconosciuto e affascinante dell’Oriente
➔ Incarnazione dei valori fondativi del XII secolo, qualità tipiche del perfetto
cavaliere > sapienza e prodezza, giustizia e larghezza (=generoso,
riconosceva il suo valore attraverso donazioni di beni)
➔ Un’unione tra abilità del cavaliere e l’educazione del sapiente: le virtù del
corpo e dello spirito erano riunite nella sua persona. A questa posizione contribuisce
l’educazione di Aristotele, autorità fondamentale nel Medioevo: il massimo
sapiente, che educò il migliore dei sovrani (presenta tratti dello speculum principis,
mandato da Aristotele) -> sodalizio tra chevalerie (prodezza) e clergie
(conoscenza).