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La Chanson de Roland e il

codice V4
Andrea Beretta
La Chanson de Roland: dati cronologici e
contenutistici
• Cronologia di composizione terzo quarto dell’XI sec., nel quadro
dell'indizione della Prima Crociata da parte di papa Urbano II, il quale
esplicitamente, durante il concilio di Clermont-Ferrand (1095), esorta
a prendere le armi in nome di Carlo Magno, del figlio Ludovico il Pio e
degli altri re di Francia:
«Moveant vos et incitent animos vestros ad virilitatem gesta
praedecessorum vestrorum, probitas et magnitudo Karoli Magni regis,
et Ludovici filii ejus aliorumque regum vestrorum, qui regna paganorum
destruxerunt et in eis fines sanctae Ecclesiae dilataverunt»
(da Roberto Monaco [cronista delle Crociate del XII sec.], Historia
Iherosolymitana, I-II)
• trad.: ‘Vi spingano e incitino i vostri spiriti all’azione di forza i grandi fatti dei vostri
predecessori, la sobrietà e la grandezza del re Carlo Magno e di suo figlio Ludovico e
degli altri vostri re, che distrussero i regni dei pagani e vi espansero i confini della santa
• Contenuto:
guerra di Carlo Magno e dei suoi Franchi contro gli infedeli in Spagna,
in corso da sette anni (vv. 1-2: «Carles li reis, nostre emperere magnes
/ set anz tuz pleins ad estét en Espaigne»)

ma in realtà la Vita Karoli di Eginardo (prima metà IX sec., una delle fonti più
attendibili su Carlo Magno) parla di una campagna contro i Baschi, avvenuta
nel 778
 la chanson racconta la fase finale della spedizione
1. richiesta di pace da parte del re saraceno di Saragozza Marsilio
2. assemblea dei Franchi: su richiesta di Orlando viene proposto Gano come
ambasciatore da inviare a Marsilio – grande ira di Gano, patrigno di Orlando,
perché lo ritiene responsabile della sua nomina per l’ambasceria [da qui viene il
testo antologizzato e proposto oggi]
3. Gano a Saragozza si allea con Marsilio per vendicarsi di Orlando
4. al ritorno, Gano fa in modo che Orlando venga nominato capo della retroguardia
dell’esercito franco
5. a Roncisvalle la retroguardia è attaccata dall’esercito saraceno in massa, ma
Orlando si rifiuta di richiamare il resto dei Franchi suonando l’olifante, nonostante
i suggerimenti di Olivieri
6. la battaglia volge in strage dei Franchi, e solo alla fine, ormai esausto, Orlando
suona il corno, cadendo morto
7. Carlo torna, insegue i Mori con l’ausilio del sole, che si ferma nel cielo fin quando i
Franchi non hanno raggiunto i nemici, sterminandoli
8. accorre l’esercito dell’emiro Baligante, per vendicare Marsilio, ma viene anch’esso
annientato da Carlo e dai suoi
9. rientro ad Aquisgrana di Carlo, dove Gano viene processato: nel duello giudiziario
il suo campione viene sconfitto, e allora Gano viene fatto squartare da quattro
Tradizione manoscritta
• O = Oxford, Bodleian Library, Digby 23
• manoscritto anglo-normanno, databile circa alla metà del sec. XII

• V4 = Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, fr. IV (= 225)


• manoscritto franco-italiano, databile probabilmente al 1320-1345 sulla base
dell’ornamentazione (miniature di scuola bolognese) e proveniente dalla biblioteca
Gonzaga; contiene la Chanson d’Aspremont (ff. 1r-68r) e la Chanson de Roland (ff. 69r-
98v); mano unica, testo trascritto in due colonne per facciata; due explicit, alla fine
dell’Aspremont («Explicit Romanus Aspremontis. Deo gracias et toti curie celesti.
Amen») e del Roland («Explicit liber tocius Romani roncivalis. Deo Gracias. Amen»),
con quest’ultimo che pare una dicitura finale per entrambe le chansons

• C = Châteauroux, Bibliothèque Municipale, ms. 1


• V7 = Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, fr. VII (= 251)
• manoscritto franco-italiano della fine del XIII sec. (biblioteca dei Gonzaga)

• P = Parigi, Bibliothèque Nationale de France, fr. 860


• manoscritto a.fr. (con tratti lorenesi) della seconda metà del XIII sec.

• T = Cambridge, Trinity College, ms. R 3-32


• manoscritto a.fr. (con tratti occidentali) della fine del XV sec.

• L = Lione, Bibliothèque de la Ville, ms. 743


• manoscritto a.fr. (probabilmente borgognone) del XIV sec.

• l = frammento Lavergne (nome dell’editore)


• due frammenti utilizzati come copertura di una legatura, trascritti con tratti
a.frr. orientali
• F = Parigi, Bibliothèque Nationale de France, nouvelles acquisitions
françaises 5237
• frammenti di un manoscritto del XIII sec., probabilmente lorenese

• B = Londra, British Library, Additional 41295 G


• frammento di un manoscritto della fine del XIII sec., trascritto nell’est o nel
nord-est della Francia
traduzioni:
• n = traduzione norrena (antico norvegese) del XIII sec.
• contenuta nella branche VIII della Karlamagnus Saga; il modello è
probabilmente anglo-normanno, assonanzato

• K = Konrad, Ruolandes Liet


• riscrittura dell’opera nell’ambito di un poema originale in antico alto tedesco del
XII sec.

• w = Cân Rolant
• romanzo gallese in prosa della prima metà del XIII sec.; il modello è
probabilmente un ms. anglo-normanno assonanzato del XII sec.

• h = Roelantslied fiammingo
• testimoniato da più frammenti, appartenenti a diverse redazioni databili tra XIII
e XIV sec.: tutte le testimonianze risalgono a un medesimo rimaneggiamento
Stemma
Roland V4
• Montaggio di tre sezioni:

 vv. 1-3846: testo in lasse assonanzate, ma con forti deformazioni


delle parole a fine verso, condotte in modo tale da creare delle
pseudo-rime

 vv. 3847-4417: presa di Narbona da parte di Carlo Magno e sua


consegna al giovane Aimeri de Narbonne

 vv. 4418-6011: testo appartenente alla seconda redazione rimata


della Chanson de Roland
La Prise de Narbonne di V4
• Innovazione nel racconto probabilmente insorta nel modello di V4 o all’atto di
allestimento dello stesso

• Consacrazione a cavaliere del giovane Aimeri de Narbonne (Aimeriget), con


dono fattogli direttamente da Carlo della città appena conquistata

 parallelo nell’Aspremont, pure presente in V4: il giovane Roland (Rolandin)


raggiunge Carlo in Calabria e viene ordinato cavaliere insieme ai suoi amici
paladini (sempre adolescenti)

 esplicito riferimento a Roland nella Prise de Narbonne: ad Aimeriget vengono


consegnati l’usbergo e l’elmo che Orlando vestì a Roncisvalle e la spada di
Amerigo è stata provata al paragone proprio di quella di Orlando
Il concilio dei Franchi e la nomina di Gano
quale ambasciatore secondo V4
lassa IX, vv. 101-107
Çarle Maine è in un gran verçer, è: italian.; gran: caduta di –t
Aprés lui Rollant et Oliver, verçer: avanz. delle affricate
Sanson li dux et Anseïs li fier,
Gui de Gaschogna, Nantelmes e Garner,
Çufroi d’Ançoi, li lor confaloner. Çufroi e Ançoi : avanz. delle affricate
Asa’ li sunt de vecli et de barber: asa’: ai > a; vecli: -cl- per [ʧ]
Di Franchi de França plu de .xv. miler. Franchi e França: italian.

trad.: ‘Carlo Magno sta in un gran giardino, / Accanto a lui Rolando e Oliviero, / Il duca Sansone e Anseïs
l’intrepido, / Guido di Guascogna, Nantelmo e Guarnieri, / Goffredo d’Angiò, il loro gonfaloniere. / Sono
presenti molti vecchi e barbuti: / Più di quindicimila Franchi di Francia’
lassa X, vv. 129-134
– Segnur baron, – dist l’inperer Çarle segnur: -ù- it. sett. e anglo-norm.; inperer: infl. it.
– Consia’‑me d’onor et de bernaçe! consia’: italian.; bernaçe: avanz. affric.
Veés Marsilio che me mande messaçe:
Seguirà mi in le tere de France, seguirà mi: enclisi per italian.
La nostra loi serà tuta plus salve. – nostra: italian.
Dist li Francischi: – Qui à mister gran guarde! – Francischi e qui: italian.

trad.: ‘– Signori baroni, – disse l’imperatore Carlo, / – Consigliatemi secondo onore e nobiltà! / Vedete Marsilio
che mi invia un messaggero: / Mi seguirà nella terra di Francia, / La nostra fede sarà più sicura. – / Dissero i
Francesi: – Qui occorre molta cautela! –’
lassa XII, vv. 150-156
Gaine li conte comença soa raxon: raxon: -x-grafema it. sett. e ven.
– Droit enperer, no creez al bricon,
Né a mi né ad altri, se del vostro pro non! altri e vostro: italian.
Qui vos otria che questo plaite sia o non, questo e sia o non: italian.
El no à cura a qual mort nu morun. cura e qual: italian.; morun: la -u- prima di
Faites vos pro, que nu vos seguiron; nasale è tipica it. sett. (emil.) ma anche a.-norm.
Concordez vos cum roi Marsilion! – cum: italian.

trad.: ‘Il conte Gano comincia il suo discorso: / – Giusto imperatore, non credete a questo pazzo [Orlando, che vuole
continuare la guerra], / Né a me, né ad altri, se non nel vostro interesse! / Chi vi consiglia che questo accordo non si
faccia / Non si cura di qual morte noi morremo. / Agite nel vostro interesse, ché noi vi seguiremo; / Accordatevi col
re Marsilio! –’
lassa XVII, vv. 206-213
– Segnur baron, – dist li enperer Çarle, segnur: -ù- it. sett. e anglo-norm.
– Eleçì‑me un bon vasal de paraçe eleçì-me: sint. it. e metafonesi it. sett.; paraçe:
affric.
Che a Marsilio porti lo messaçe, che, Marsilio, porti, lo, messaçe: it.
Se mester †et† ben possa conbatre. – †et†: slide succ.; possa: it.
Respose Rollant: – Gayno, meo parastre! respose, Gayno e meo: it.
Se lui lassa’, no n’avrì un tan saçe. – lassa’: it.; avrì: metafonesi it. sett.; saçe: affric.
François respont: – Ben lo pò faire!
Se li roi vol, ben è droit che li vade. – vade: it. con -e finale fr.

trad.: ‘– Signori baroni, – disse l’imperatore Carlo, / – Designatemi un valoroso vassallo di nobile stirpe / Che porti il
messaggio a Marsilio / E, se occorre, sia ben in grado di combattere. – / Rispose Rolando: – Gano, il mio padrigno! / Se
escludete lui, non ne avrete uno tanto saggio. – / I Francesi rispondono: – È ben in grado di farlo! / Se il re lo vuole, è
«Se mester †et† ben possa conbatre»

• errore del ms., con lezione alterata: è probabile che et celi un est, che
però avrebbe assorbito in sé anche le funzioni della congiunzione
coordinante et: una possibile correzione sarebbe se mester est, ben
possa conbatre, ma il v. comunque rimane irrelato col contesto
lassa XX, vv. 229-237
Gayno desfibla sa grant pelle de màrtire; Gayno e pelle: it.
Davant les autres remist en son brialde,
Grosso per le spalle et por lo bugo graille. grosso e spalle: it.; bugo: a.fr. buc con
El est sì bel que tuti so per lo guarde. tuti: it. | sonorizz. it. sett.
E dist a Rollant: – E!, fel, per que vo rage?
Ça sa’‑tu ben que sum to parastre, sa’-tu: sintassi it. sett. e ven. con enclisi del sogg.
E poi un çorno ben sai que no m’amaste. çorno: it. con avanz. delle affr.; amaste: it.
Ma s’eo vivo, el ve tornarà a damauçe: vivo e tornarà: it.
Eo abassarò stretuto vestre lignaçe. – abassarò: it.; stretuto: pref. it.; lignaçe: avanz.
| affr.

trad.: ‘Gano si toglie la sua gran pelle di martora; / Davanti agli altri rimase nella sua tunica, / Largo di spalle e
sottile in vita. / È tanto bello che tutti i suoi pari lo guardano. / E disse a Rolando: – Ah, fellone, a cosa è dovuta
la vostra rabbia? / Lo sai bene che sono il tuo patrigno, / E so anche bene che non mi avete amato mai. / Ma se
resto in vita, questo tornerà a vostro disonore: / Io umilierò tutta la vostra stirpe. –’
lassa XX, vv. 238-248
Rollant respont: – No ò cura de menaçe. cura: it.
Ogna prodom de’ ben porter messaçe. ogna: it. sett.; messaçe: avanz. affric.
Se·l roi l’otria, presto sum per vos faire. – presto: it.
Dist Gaynes: – Oncha Domenedé ne plaçe! oncha: it. per la -a
Eo non sum vost hom et vos non si’ mon sire. eo: it.; si’: metafonesi
Questo messaçe sum presto de dire. questo e presto: it.; messaçe: avanz. affric.
Per quel sam Pero que Deo in Roma mise, quel, Pero, Deo, Roma, mise: it.
Ançi li farò un pocho de felonie, ançi, farò, pocho: it.
Sì esclarerò mon talento e ma ire. esclarerò e talento: it.
Rebassarò tut homes de vostre lignaçe. – rebassarò: it.; lignaçe: avanz. affric.
Quand Rollant l’olde, non pò star de rire. olde: < AUDĪRE con evoluz. it. sett. AU > ol;
star: it.

trad.: ‘Rolando risponde: – Non mi curo di minacce. / Ogni uomo valoroso è ben tenuto a recare messaggio. / Se il
re lo concede, sono pronto a farlo al vostro posto. – / Disse Gano – Che Domineddio non voglia mai! / Io non sono
vostro uomo né voi siete il mio signore. / Sono pronto a recare questo messaggio. / Ma per quel san Pietro che Dio
mise in Roma, / Prima mi comporterò un poco da fellone / E allevierò il mio cruccio e la mia ira. / Umilierò ogni

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