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LA CHANSON DE ROLAND

Il contesto geopolitico della Francia nel XI secolo e la letteratura francese medievale


Nei primi secoli del Medioevo la lingua dominante in FRANCIA era stata il LATINO. Fu poi la CHIESA a
comprendere la necessità di RIVOLGERSI AL POPOLO, perciò decide di far stilare TESTI RELIGIOSI in LINGUA
ROMANZA (Concilio di Tours, 813), specie di carattere AGIOGRAFICO (vite dei santi).

A partire dalla SECONDA META’ DEL XI SECOLO iniziarono ad essere scritti anche TESTI LAICI IN VOLGARE,
scritti da autori e trattanti temi altrettanto laici. Rispetto ai testi religiosi in volgare troviamo degli elementi in
continuità (tipi di versi e strofe; musicalità; metafore e topos poetici).

Questi testi in volgare si sviluppano diversamente a seconda del CONTESTO GEOPOLITICO: al SUD della Francia
vigeva una DOMINANZA DI VARI DI POTERI LOCALI, perciò trova fortuna UNA POESIA AMOROSA (LIRICA
DEI TROVATORI); al NORD della Francia vigeva una DOMINANZA DEL POTERE MONARCHICO, perciò trova
fortuna UNA POESIA EROICA.

In quest’ultima categoria rientrano le “CHANSONS DE GESTE”.

Il genere delle “Chansons de geste”


“CHANSON” indica LA LORO MODALITA’, per cui VENIVANO CANTATE DA DEI GIULLARI, in luoghi
pubblici (probabilmente i versi erano tutti intonati su una stessa frase musicale, mutata nell’ultimo verso di ogni
lassa). Il carattere compostivo di queste canzoni era fisso ed era il seguente:

- STRUTTURA PARATATTICA (episodi agganciati)


- INTRECCI, o in orizzontale (prequel e sequel) o in verticale (richiamo a gestes precedenti)
- SCHEMI TIPICI E INTERTESTUALITA’ (es. le enfaces, il racconto di come l’eroe è diventato com’è)

“GESTE” (dal lat. Res gestae) indica IL LORO CONTENUTO, per cui si raccontavano CRONACHE E IMPRESE
CAVALLERESCHE. Tra le chanson de geste la più antica e celebre è LA CHANSON DE ROLAND.

La Chanson de Ronald: la sua fortuna letteraria e filologica (i manoscritti)


La Chanson de Ronald ebbe una fortuna sia letteraria sia testuale.

IL SUCCESSO IMMEDIATO che ebbe la Chanson de Ronald trova le sue ragioni nel CONTESTO STORICO E
NELL’ARGOMENTO DELLA CHANSON: l’opera venne composta qualche lustro avanti LA PRIMA CROCIATA
(1095) e nel periodo delle INCURSIONI FRANCESI CONTRO I MUSULMANI IN SPAGNA; questo fa si che il
contenuto della Chanson, che ci mostra un CARLO MAGNO CONTRO I SARACENI, SI MOSTRI MOLTO
ATTUALE PER L’EPOCA, facendo di Carlo Magno un precursore delle crociate e Orlando un eroe della guerra
santa. La Chanson de Ronald si poneva su una linea che ESORTAVA ALLE LIBERAZIONE DELLE TERRE
VICINE OCCUPATE DAGLI INFEDELI E ALLE LOTTE CON GLI ARABI D’AFRICA E DEL MEDIO
ORIENTE, ed esprimeva il PRINCIPIO DELL’ASSOLUZIONE per cui se si muore difendendo il cristianesimo si
diventa martiri e si ha più benevolenza in Paradiso. L’opera ha quindi un’INTENZIONE PROPAGANDISTICA (“I
PAGANI HANNO TORNO E I CRISTIANI HANNO RAGIONE” v. 1015)

La Chanson de Ronald trovò MOLTA FORTUNA ANCHE DOPO, con molte rielaborazioni e con opere di varia
forma e qualità, fino a culminare con l’”ORLANDO FURIOSO” di ARIOSTO nel Cinquecento.

Dopo essere però stato dimenticato nei secoli successivi dalla critica e dalla letteratura, la Chanson trova una
RINNOVATA FORTUNA LETTERARIA E FILOLOGICA nel 1835 quando FRANCISQUE MICHEL ritrova LA
VERSIONE PIU’ ANTICA E PIU’ FEDELE DELLA GESTA DI RONALDO (risale al XII secolo) nella
BIBLIOTECA BODLERIANA DI OXFORD; il manoscritto verrà ribattezzato “MANOSCRITTO OXFORDIANO” e
verrà siglato come documento O.

Al manoscritto O si affiancano poi altri, riscoperti dopo la nuova spinta filologica:

- TRADIZIONE FRANCOVENETA: V4, C, V7


- TRADIZIONE FRANCESE: P, T, L, F, l, B
- ALTRI: n, K , w, h

I testi francoveneti sono posteriori al codice O, e presentano delle DIFFERENZE, segno di INTERVENTO NEL
VECCHIO MATERIALE PER “MODERNIZZARLO” (metà XII secolo):

- REVISIONE METRICA: il codice O ha la primitiva REDAZIONE ASSONANZATA; i documenti veneti la


consideravano troppo arcaica e l’hanno cambiata in una REDAZIONE IN RIMA
- AMPLIFICAZIONE DEL TESTO: il codice O presentava dei VUOTI negli episodi delle lasse per via delle
ELLISSI, e questo rendeva la narrazione UNITA DA SINGOLI EPISODI STACCATI; i documenti veneti
cercano CONTINUITA’ (sono più vicini al nostro romanzo) e RIEMPIONO I VUOTI con NUOVI EPISODI
o RECUPERO DI INTRECCI ESTERINI

Il rapporto tra la Chanson la materia “precedente” storica e letteraria


La Chanson de Ronald è ispirata ad un fatto di cronaca REALMENTE ACCADUTO.

Le FONTI STORICHE si dividono in 2 categorie: LE FONTI ARABE e LE FONTI FRANCHE (ANNALES


LAURISSENES, ANNALES QUI DICUNTUR EINHARDI, “VITA KAROLI” dello storico EGINARDO,
l’”ASTRONOMO LIMOSINO”). Per testimoniare in particolare l’esistenza di un personaggio di nome Orlando ci
vengono offerte, oltre ai nuclei di fonti scritte appena citati, anche la NUMISMANTICA (monete che portano inciso il
nome di “Orlando”) e LA DIPLOMATICA (documento che registra un certo Orlando all’interno di una lista di
cospicue personalità di corte).

L’episodio storico si inserisce nell’ottica del CONFLITTO TRA GLI OMMAYADI E GLI ABASIDI. Nella
PENISOLA IBERICA nel 756 L’EMIRATO DI CORDOVA PROCLAMA LA SUA INDIPENDENZA DAL
CALIFFATO ABASSIDE; da allora erano emerse RIBELLIONI MUSULMANE VERSO IL POTERE CENTRALE,
SOPRATTUTTO A NORD. In questo quadro, il governatore abaside di Barcellona e Gerona SULEMAIN IBN AL-
ARABI’ CHIEDE L’INTERVENTO DI CARLO MAGNO IN SPAGNA, che ACCETTA per ESPANDERE IL
DOMINIO DEI FRANCHI. Tuttavia la spedizione in Francia si rivela un FALLIMENTO, per via di occasioni
perdute, del tempo e dei mezzi dissipati; le FONTI FRANCHE ci riportano tra le cause anche LA PERDITA DI UNA
RETROGUARDIA, attaccata nelle gole pirenaiche dai BASCHI, una popolazione montanara cristiana. Tra le vittime
di questo attacco dei Baschi EGINARDO ci indica una data (il 15 agosto) e ci tiene a citare 3 nomi di personalità di
spicco: EGGIARDO (siniscalco), ANSELMO (conte palatino) e infine ORLANDO (signore feudale preposto alla
marca di Bretagna) (questi nomi sono autentici in quanto riportanti anche in un codice del IX secolo della Biblioteca
nazionale di Parigi).

Le fonti storiche dimostrano come il testo letterario abbia subito delle VIOLAZIONI; esempi più evidenti:

- La guerra in Spagna dura 7 anni; Carlo ha conquistato quasi tutta la spagna tranne Saragozza
- Carlo ha 200 anni ed è imperatore (mentre invece ne ha 36 e il suo regno non è ancora “Impero”)
- Orlano è nipote di Carlo e figliastro di un certo Gano, che neanche esiste
- L’attacco alla retroguardia è stato causato esclusivamente dal tradimento del soldato Gano
- Nelle fonti storiche il luogo dell’assedio alla retroguardia non è citato, mentre qui è “Roncisvalle”
- Presenza di personaggi inventati (Gano, Olivieri) e personaggi realmente esistiti ma cronologicamente lontani
(l’arcivescovo di Reims Turpino)
- I nemici sono i Saraceni, di fede islamica (mentre invece sono i Baschi, di fede cristiana)

QUESTE VIOLAZIONI SONO CONSAPEVOLI E SISTEMATICHE: devono rinviare funzionalmente a un preciso


orizzonte ideologico, quello della LOTTA CONTRO GLI INFEDELI.

Ci si è spesso chiesti nella critica quale sia il RAPPORTO TRA TRADIZIONE E INVENZIONE: le violazioni sono
FRUTTO DELL’INGEGNO LETTERARIO DEL POETA o PROVENGONO DA UNA TRADIZIONE
LEGGENDARIA E STORICA?

Oggi si ritiene che LA SECONDA TEORIA SIA QUELLA CORRETTA e che L’AUTORE ABBIA FATTO UNA
SINTESI DEL MATERIALE LEGGENDARIO E DEL MATERIALE STORICO. L’uso del materiale leggendario
testimonia non tanto le ripetute citazioni dell’autore ad un testo chiamato l’”antica gesta”, ma fonti meglio
controllabili come il riferimento alle tombe di Orlando, Oliviero e Turpino a Blaye e l’olifante di Orlando conservato
dai pellegrini nella chiesa di San Severino a Bordeaux (Forse la leggenda era nata per “sponsorizzare” le visite al
corno). L’uso del materiale storico invece lo testimonia lo spirito anti-islamico della Chanson (per cui il materiale
storico da cui si è attinto è antecedente alla leggenda, poi rielaborato).

Nonostante questo però oggi NON METTIAMO IN DISCUSSIONE L’ORIGINALITA’ NELL’AUTORE: EGLI
SPLENDE COMUNQUE DI LUCE PROPRIA, TUTTO ALLA FINE RICONDUCE A LUI; IL MODO DI
TRATTARE IL MATERIALE E’ DEL TUTTO ORIGINALE.

Cronologicamente facciamo risalire l’inizio della leggenda di Orlando (la proto-Ronald) alla SECONDA META’
DELL’XI SECOLO. LE PROVE a riguardo sono le seguenti:

1) “GESTA REGUM ANGLORUM” DI GUGLIELMO DI MALMESBURY: racconto della Battaglia di


Hastings del 1066, in occasione della quale le truppe di Guglielmo il Conquistatore intonò una canzone di
Orlando, detta CANTILENA HORLANDI (quindi viene anche testimoniata una TRADIZIONE ORALE DI
ROLAND)
2) “GESTA TANCREDI” DI RODOLFO DI CAEN: poema del 1125; in un passo due illustri partecipanti della
prima crociata vengono paragonati a Orlando e Oliviero, in quanto uno aveva in mano una lancia e uno una
spada (“Tu con la lancia colpisci, io con la spada” v.1120)
3) EPISTOLA “AD BERNARDUM” DI RODOLFO TORTARIO: risale al 1114; viene citata la consegna della
spada Durendala ad Orlando
4) LE REGISTRAZIONI DEI NOMI DI COPPIE DI FRATELLI ORLANDO E OLIVIERO: avviene a partire
dal 1090 circa, ed è un fenomeno che accade con il successo immediato di un’opera
5) NOTA EMILIANENSE: scoperta di DAMASO ALONSO del 1953; viene scritta da un monaco di San Millàn
de la Cogolla (Rioja); consiste ad un BREVE RIASSUNTO IN LATINO DI “UNA” CANZONE DI
ROLANDO; vengono citati eventi diversi dal manoscritto di Oxford (es. LA BATTAGLIA DI BALIGANTE,
la battaglia della definitiva sconfitta dei Saraceni che rivendicava la morte di Ronaldo).

Nello specifico, nell’individuare i termini “a quo” e “ad quem”, AURELIO RONCAGLIA COLLOCA IL TERMINE
“AD QUEM” AL 1095, e a testimoniarlo sarebbe IL SILENZIO RIGUARDO IL CULTO DI SAN GIACOMO:
l’autore non cita il celebre culto spagnolo per una VOLONTARIA RETICENZA motivata dall’ATTRITO TRA LA
CHIESA DI SPAGNA E IL PAPATO nel periodo 1049 e appunto 1095, data del CONCILIO DI REMIS CHE
PONEVA FINE AL CONTRASTO.

Chi è l’autore del codice O?


Molti sono i dubbi e molte le teorie riguardo all’AUTORE DEL MANOSCRITTO OXFORDIANO. Le teorie si
basano soprattutto sul dubbioso ULTIMO VERSO: “CI FAIT LA GESTE QUE TUROLDUS DECLINET” (v.4002),
tradotto probabilmente in “La gesta qui descritta da Turoldo ha fine”. Molti perciò considerano TUROLDO COME
L’AUTORE DEL TESTO. Tra i sostenitori di questa teoria abbiamo anche RONCAGLIA, che lo identifica nello
specifico nel MONACO TURODLO DI FECAMP; questo non solo per la sua teoria cronologica, ma anche per LA
BUONA PREPARAZIONE SUI TESTI CLASSICI E SUI TESTOILITURGICI che l’autore sembra mostrare
all’interno della Chanson. Questo ultimo aspetto perciò invita a riconoscere quasi certamente all’autore
UN’APPARTENENZA ALLA CLASSE ECCLESIASTICA O QUANTOMENTO UNA FORMAZIONE
CLERICALE. MOLTO INCERSO E’ IL SUO LUOGO DI APPARTENENZA, in quanto nel suo linguaggio utilizza
termini e morfologie tipiche di vari paesi conquistati da Carlo Magno; più probabile che provenga dalla
NORMANDIA.

Divisione del contenuto e il cronotopo


La Chanson si presenta NETTAMENTE TRIPARTITA:

1) LE PREMESSE (vv. 1- 702): Dalla presentazione dei consigli di guerra dei due re all’accordo tra Gano e
Marsilio
2) LA GUERRA (vv. 703-2608): Dall’arrivo a Roncisvalle alla morte di Orlando
3) LA VENDETTA (vv. 2609-4002): Dal ritorno di Carlo a Roncisvalle alla condanna a morte di Gano
Gli avvenimenti narrati nella Canzone avvengono in un TEMPO VASTO: SEI GIORNI, la stessa durata della
CREAZIONE BIBLICA (sette giorni, di cui il settimo va escluso in quanto giorno del riposo):
- GIORNO 1: Consiglio di Marsilio, ambasciata di Biancandrino da Carlo
- GIORNO 2: Consiglio di Carlo, ambasciata di Gano da Marsilio, tradimento di Gano
- GIORNO 3: rientro di Gano, l’esercito franco si ritira dai Pirenei
- GIORNO 4: (giorno decisivo) Orlando e i suoi compagni sono attaccati da Marsilio e muoiono, Carlo giunge
a Roncisvalle e sbaraglia i Pagani
- GIORNO 5: Baligante arriva a Saragozza, mentre Carlo provvede ai funerali dei suoi prodi; Carlo arriva nella
piana dell’Ebro per lo scontro decisivo e la conquista
- GIORNO 6: Rientro dei Franchi ad Aquisgrana; giudizio di Gano e sua esecuzione
Lo SPAZIO invece E’ RISTRETTO: le distanze tra Saragozza, Roncisvalle, Valle dell’Ebro e Aquisgrana è
cortissima, rispetto alla reale distanza.
Insomma, IL RAPPORTO SPAZIO-TEMPO (cronotopo) E’ ALTERATO.
L’ottica è quindi assolutamente IRREALISTICA, QUASI MITICA.
A questo si ricollega L’ELEMENTO DEL SOVRANNATURALE, molto semplice nel mondo della Canzone di
Orlando.

Specularità e parallelismi
I nessi tra gli avvenimenti sono STRETTISSIMI, anche a distanza di tempo. Tutto il poema è infatti COSTRUITO SU
PRINCIPI DI SPECULARITA’ E PARALLELISMO (O CONTRAPPOSIZIONE). Parallelismi e contrapposizioni
sono fondamentali non solo nella CONCEZIONE DELL’INTRIGO, ma anche nel suo SVOLGIMENTO FORMALE.

CONCEZIONE DELL’INTRIGO
Esempio di SPECULARITA’ è IL MONDO SARACENO E IL MONDO FRANCO (es. entrambi adorano “gruppi di
idoli”, i saraceni la trinità Maometto, Apollo e Tervagante mentre i cristiani i santi; entrambi hanno dodici Pari; il
consiglio di Marsilio e di Carlo si svolgono allo stesso modo; le rassegne degli eserciti sono speculari; ecc.). In questo
senso allora vediamo che, a differenza di testi posteriori, LA CHANSON DE RONALD NON DEMONIZZA I
SARACENI, MA RICONOSCE DI LORO LA SAGGEZZA, LA DIGNITA’ E IL VALORE; i Saraceni sono
MORALMENTE INFERIORI SOLO PER LA MANCANZA DELLA VERA FEDE.

Esempio di CONTRAPPOSIZIONE lo troviamo anche dentro gli stessi schieramenti e uno di questi è LA
CONTRAPPOSIZIONE TRA ORLANDO E GANO (i due sono fortemente rivali; Orlando designa Gano
all’ambasceria, Gano designa Orlando alla retroguardia). La loro non è solo una RIVALITA’ FAMILIARE (Gano
pensa che Orlando, in quanto figliastro, voglia appropriarsi delle sue terre, che invece Gano vuole dare al figlio
naturale Baldovino), ma anche una RIVALITA’ CONTESTUALE AL PERIODO dell’XI secolo: ORLANDO
rappresenta LO IUVENIS, I GRANDI UFFICIALI DEL RE, che puntano sulla guerra e hanno FIDELITAS nel loro
sovrano; GANO rappresenta IL CASATUS, I GRANDI VASSALLI, che puntano a mantenere il loro status quo e
potere locale e quindi trascurano la fidelitas verso il re. Altro esempio di contrapposizione, che troviamo sempre
all’interno dello schieramento franco, è LA CONTRAPPOSIZIONE TRA ORLANDO E OLIVIERO. Oliviero “E’
SAGGIO” E MISURATO: E’ FEDELE VERSO IL RE e IL SUO VALORE E’ GUIDATO DAL SENNO. Orlando
invece “E’ PRODE” ed è segnato dalla DESMESURE: E’ FEDELE A SE’ STESSO e IL SUO VALORE NON E’
GUIDATO DAL SENNO, perciò SI PECCA DI YBRIS, convinto di portare avanti un bellum iustum.

Al centro delle relazioni dei personaggi vi è LA FIDES FRA SIGNORE E VASSALLI; il tema è a sua volta motore di
altri intrecci, come in questo caso quello di VASSALLO FEDELE/VASSALLO INFEDELE: Gano è infedele;
Oliviero è fedele; Orlano si rifiuta di suonare il corno, ma è infedele nella sua fedeltà di servire Carlo.

SVOLGIMENTO FORMALE
Vediamo richiami a distanza, legami verbali tra lassa e lassa, ripetizioni di immagini e motivi, talvolta alternati con
felici variazioni (es. stesso verbo, inizio lassa 1 e fine lassa 2): si esplicita IL GUSTO MEDIEVALE per LA
VARIATIO E LA REPETITIO, che concatenano il poema.

Il procedimento della ripetizione/variazione si realizza al massimo nelle cosiddette “LASSE SIMILARI”: 2 O PIU’
LASSE NETTAMENTE COLLEGATE DALLA PRESENZA DI TEMI CONCETTUALI-VERBALI RIPROPOSTI
IN POSIZIONI E RAPPORTI ANALOGHI. Fra i molti episodi in cui le lasse similari istituiscono sequenze MOLTO
COMPATTE spicca ad esempio la “SCENA DEL CORNO” (prima modulo 2+2+2+1, seconda modulo 2+1+3+1). Le
lasse similari PIU’ FAMOSE sono quelle della MORTE DI RONALDO (3).

La dialettica variatio/repetitio NON RENDONO LO STILE DELLA CHANSON UNO STILE FORMULARE (stile
che ricorre a sintagmi cristallizzati e a repertori di formule riempitive per integrare, improvvisando, i vuoti della
memorizzazione o della composizione). E’ IMPOSSIBILE CHE LA CHANSON SIA STATA COMPOSTA SENZA
SCRIVERLA UN MINIMO. Inoltre le formule riempitive sono segno di povertà ed espedienti, VARIATIO E
REPETITIO SONO SEGNO DI RICCHEZZA E DI PROCEDIMENTI ARTISTICI.

Oltre al sistema di variatio/repetitio, troviamo ALTRI ASPETTI DELL’ORGANIZZAZIONE FORMALE:

- COMUNICAZIONE METONIMICA
- “MASCHERATIZZAZIONE” di alcuni eventi tradizionali (es. episodio di Baligante con l’emiro di
Babilonia)
- RICERCA DI SOBRIETA’ E SEMPLICITA’ DELLE RISORSE ESPRESSIVE
- LE LASSE (tipica della letteratura agiografica; max. 35 e min. 5; legame VERTICALE con LE
ASSONANZE e legame ORIZZONTALE con la SCANZIONE UNIFORME DEL DECASILLABO)
- QUALITA’ RAPPRESENTATIVE PROPRIE DELL’AUTORE (aspetti del cielo e della natura; i colori e i
suoni della truppe; la caratterizzazione dei personaggi; eloquenza essenziale nei discorsi; rigidezza nella
gestualità).

Il sistema dei preanunci e l’ineluttabilità


All’interno della narrazione troviamo inserito IL SISTEMA DEI PREANNUNCI, cioè L’INSERIMENTO DI
PRESAGI E PRESENTIMENTI. Essi emergono sia attraverso personaggi che oscuramente hanno una certa
conoscenza del futuro, ma anche attraverso lo stesso poeta narratore (es. “Dio, che dolore che i Franchi non lo
sappiano!”). Solitamente i lettori amano rifugiarsi in una volontaria ignoranza della sua conclusione, ma il poeta ce la
ricorda continuamente: IL POETA INSISTE PIU’ SULLA FATALITA’ INVECE CHE SUL LIBERO SNODO
DEGLI AVVENIMENTI, IN MODO DA CREARE UN’ATMOSFERA DI INELUTTABILITA’, COME PER
INSERIRE L’AZIONE IN UN ORDINE PROVVIDENZIALE. Segre ci riporta come esempi tutti i preannunci e i
presagi legati al tradimento di Gano, come la caduta del guanto e anche le stesse parole del soldato (“Partirò a
Saragozza da Marsilio; lì farò qualche pazzia”).

I personaggi della Canzone SEMBRANO CONOSCERE la vicenda alla quale partecipano, ma questa conoscenza
NON E’ NE’ UNIFORME NE’ GENERALE. Possiamo dire che i personaggi e il poema si distingue su DUE PIANI
NARRATIVI: QUELLO SOVRATEMPORALE E SACRALE, di chi presagisce e ha una visione sovratemporale di
cosa accadrà; QUELLO PRESENTE ED EROICO, di è immerso nel presente ed è cieco di fronte a cosa accadrà. Il
primo è IL PIANO DEL RITO, il secondo è IL PIANO DELL’AZIONE

CARLO MAGNO, una senex che si mostra come un re-sacerdote; si pone come ESTREMO del PIANO
SOVRATEMPORALE E SACRALE. Egli prevede tutto quello che accadrà (proprio come IL POETA che racconta
gli avvenimenti). ORLANDO invece si pone come ESTREMO del PIANO PRESENTE ED EROICO. ENTRAMBI
NON RICONOSCONO I PIANI OPPOSTI: Carlo Magno sa del tradimento di Gano e della morte di Orlando e gli
altri eroi, ma nonostante questo NON AGISCE e lascia che il corso degli eventi si avveri, per cui il suo personaggio è
“strappato” dal piano dell’azione; Orlando NEGA la futura sconfitta, considerandola come UNA DELLE TANTE
POSSIBILITA’ (basti pensare che la caduta del guanto di Gano Orlando non lo interpreta come segno di malaugurio
come fanno tutti, ma, volontariamente, come segno della viltà di Gano; oppure pensiamo al fatto cheè vero, come dice
Orlando, che Carlo non avrà nulla da temere nel suo ritorno ed è veri che i saraceni saranno uccisi, ma silenzia e
omette la sua morte e quella dei suoi compagni), credendosi signore e padrone del proprio futuro (EROISMO E
PRESENTE). ORLANDO SOLO ALLA FINE RICONOSCERA’ E AMMETTERA’ LA VERITA’ (“ora so bene”,
“ora so veramente”): perché? CARLO NON FERMA LA TRAGEDIA PERCHE’ L’INSENSIBILITA’ DI
ORLANDO DI FRONTE AL FUTURO E LA TARDIVITA’ DEL RICONOSCIMENTO E’ CONDIZIONE
NECESSARIA AFFINCHE’ IL RITO DI SACRIFICIO E DI PURIFICAZIONE, IL MARTIRIO E LA GLORIA SI
CONSUMINO NELLO SPAZIO DELL’ETERNITA’. Interessante è la riflessione che ne fa JAMESON: “IL
LETTORE PARTECIPA AL RITO, e L’OBIETTIVO DEL RITO non è quello di sviluppare una trama ma di
RACCONTARE UNA VERITA’”.

Ciò spiega perché la ChR non può essere considerata un romanzo, e giustifica il tono primitivo e cerimoniale più
affine ai poemi, per le fondamenta ideologiche sacrali ed eroiche.

Il rapporto con i poemi agiografici e i vangeli


Tra la Chanson de Ronald e I POEMETTI AGIOGRAFICI (=sui santi) dei secolo X-XI sussistono ELEMENTI DI
CONTINUITA’.

Ciò trova spiegazione non solo per la FINALITA’ PROPAGANDISTICA della Chanson nel suo periodo storico, ma
anche per la CONTINUITA’ CON LA CELEBRE TRADIZIONE LETTERARIA AGIOGRAFICA PRECEDENTE
NEL NORD DELLA FRANCIA. La poesia agiografica e la poesia epica sussiste una continuità non solo linguistica,
metrica, stilistica (l’alternarsi di scene appartenenti all’”anticipo” con quelle relative al “presente”) e musicale, ma
anche per la FINALITA’ PEDAGOGICA E AMMONITRICE: l’itinerario agiografico è un PARADIGMA DELLA
VITA DELL’UOMO, e nella Chanson anche i morti di Roncisvalle sono santi martiri.

La PRINCIPALE AFFINITA’, oltre alle congruenze metriche e i procedimenti stilistici, consiste nella FABULA,
negli avvenimenti e il modo in cui si intrecciano: l’elezione da parte di Dio, la conquista delle virtù, le prove a cui il
santo è sottoposto da un persecutore, il martirio e il premio celeste.
LA FABULA DI ORDANDO è QUELLA DI UN SANTO: ma in che senso? Nel senso dell’OMOLOGIA, posta dalla
Chiesa, TRA ITINERARIO DI VIRTU’ (la Chanson de Ronald) E GUERRA SANTA (la Sancta Fides, scritta intorno
al 1060 che narra delle crociate in Spagna). Se ne ha conferma nell’episodio della morte di Orlando, quando due
arcangeli e un cherubino portano la sua anima in paradiso.
Una volta individuata l’omologia, le corrispondenze si affollano. Notiamo una CORRISPONDENZA TRA GANO E
GIUDA, sia per coincidenze testuali (vengono presentati allo stesso modo; “Gano, che poi tradì”) sia per affinità di
condotta morale (non sono traditori dall’inizio, ma lo diventano; Gano è mosso dall’odio e il desiderio di vendetta
verso Orlando); notiamo una CORRISPONDENZA TRA I PARI E GLI APOSTOLI, entrambi dodici; notiamo una
CORRISPONDENZA TRA CARLO MAGNO E DIO PADRE, per la barba bianca, la sua vecchiezza miracolosa, la
sua veggenza e la sua attitudine a contatti col sovrannaturale.

Segre ci ricorda come uno degli avvenimenti che più mette in risalto il LEGAME TRA I VANGELI LA CHR è la
lassa 110 (CX). In questa lassa ci vengono raccontati gli stessi PRODIGI avvenuti in occasione della MORTE DI
GESU’, ovvero LA TEMPESTA E IL TERREMOTO, che però in questo caso PREANNUNCIANO LO SCONTRO
MORTALE DI RONCISVALLE

Il legame con i Vangeli è anch’esso un segno di IRREVERSIBILITA’ DEGLI EVENTI.

Anche se il modello evangelico affiora a tratti nella narrazione della Chr, esso NON LA CONDIZIONA: i personaggi
e gli avvenimenti sono comunque innovativi. Esempio per esplicitare questo concetto è il personaggio di Gano: egli
tradisce non perché così deve accadere (Giuda) o perché è mosso dall’avidità (“Gano tipico”), ma perché è mosso
DALL’ODIO E DAL DESIDERIO DI VENDETTA VERSO RONALDO.

Guida filologica al testo


L’edizione BURR ha LA TRADUZIONE del 1966 di RENZO LO CASCIO e LA CRITICA DI SEGRE.
Guida al TESTO CRITICO DI SEGRE:
- Segre nella sua traduzione dà la MASSIMA PRIORITA’ AL CODICE O
- Segre sul codice O ha seguito tali direzioni:
1) ACCOGLIEMENTO DELLE LEZIONI DEL CODICE O CONFERMATE DALLA TRADIZIONE
ALTERIATIVA
2) ACCOGLIMENTO DELLE LEZIONI DEL CODICE O NON CONFERMATE DALLA TRADIZIONE
ALTERNATIVA, SONO SE GARANTISCONO UNA PROPRIA QUALITA’
3) INTERVENTO SUL TESTO DI O, QUANDO L’ERRORE E’ IDENTIFICABILE E QUINDI
RICOSTRUIBILE
4) RINUNCIA ALL’INTERVENTO SUL TESTO O, IN ASSENZA DI UNA PLAUSIBILE SOLUZIONE
- Segni ortografici di guida al testo di Segre:
-CRUX, per segnare la rinuncia all’intervento nel testo O
-PARENTESI UNCINATE, per segnare gli interventi sul testo O
-PARENTESI QUADRE, per segnare quelle lettere o parole che sostituiscono lettere o parole del testo O
-PARENTESI GRAFFE, per segnare versi del testo O che l’editore ha ritenuto non genuini
-“A” E “B” COME ESPONENTI, per segnare la frattura all’interno di lasse considerate unitarie

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