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Nella colonna degli errori (B), il maestro registra le forme in cambiamento, ossia quelle del
latino in volgare.
Appendix Probi
➢ Caduta (sincope) della postonica: SPECULUM non SPECLUM
➢ TUL > TL > CL : VETULUS non VECLUS
➢ E atona davanti a vocale > J: VINEA non VINIA
➢ U > O chiusa: COLUMNA non COLOMNA
➢ caduta M finale: PASSIM non PASSI
Apocope > troncamento, funziona anche davanti consonante > Santo -> San (caduta in
posizione finale)
Prostesi > consiste nell’aggiunta di una vocale all'inizio della parola per una
ragione eufonica > scala, in spagnolo Escala.
Epentesi > consiste nell’inserimento di un suono non etimologico all’interno di una parola,
per agevolare la pronuncia
Epitesi > consiste nell’aggiunta di una vocale d’appoggio o un suono non etimologico alla
fine di una parola.
SPECULUM > accento nella E iniziale, quindi, entra in crisi la vocale post tonica, ossia, la U.
Speculum = specchio > la U passa ad O, si ha un raddoppiamento di K, il nesso KL si è
trasformato in I, IOD (= palatalizzazione) ; la H non ha valore fonetico, ma serve per farci
capire che non bisogna pronunciare quella CH in C (dolce).
La colonna degli errori (B) giustifica i cambiamenti e gli esiti delle lingue
romanze.
SPECULUM > ESPEJO ( spagnolo) -> cade la M finale, si ha l’aggiunta della E (prostesi).
La Jota è un suono velare, un suono arretrato > inizialmente si ha especho che diventa, poi,
con la jota espeJo.
AURIS (latino classico) > AURICULAM (forma diminutiva) > ORICLA (forma latino
volgare).
Evoluzione da AURICULAM ad ORICLA = la M finale cade, si ha anche una sincope della
vocale post tonica, il suono AU diventa O (= monottongamento)
- Tre codici del monastero di Richenau (dal sec. VIII), oggi a Karlsruhe, scritto nella
Francia settentrionale.
- Due parti
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IL ROMAN DE TRISTAN
Tematica tra le più importanti dell’ambito medievale > storia di passione, adulterio, di
impulsi che infrange ogni regola etica e sociale.
➢ Tema del tutto nuovo per il genere romanzo (materia non appartiene alla tradizione
classica)
➢ Ha anche un risvolto sul piano sociale > Tristano è il nipote del re Marco ed è il
presunto erede perché re Marco non ha figli. Per questo motivo, Tristano è invidiato
dai vassalli che lo denunciano al re per essere diventato l’amante di Isotta che è la
moglie del re Marco.
➢ Spunti risalenti a tradizioni celtiche e bretoni > leggende, storie, miti del nord
Europa (Scozia, Inghilterra)
➢ Matrice popolare-folklorica, non colta-clericale (racconti mitici della Gran Bretagna e
dell’Irlanda del IX-X secolo
● In queste leggende è presente il tema della Liberazione di un popolo
oppresso da un pesante tributo umano (popolo che ogni anno deve
consegnare giovani o fanciulle perché vive sotto la minaccia di un mostro o
di un sovrano potente) > Tristano combatte con Morholt che è un
cavaliere d’Irlanda gigantesco, dai tratti sovrumani, che è pure zio di
Isotta. Morholt è venuto a reclamare presso il re Marco l’annuale consegna di
giovani servi > Tristano si ribella e, quindi, combatte contro Morholt,
liberando il popolo da questa imposizione.
● Tema del Aithed (= rapimento), rapimento della moglie del capo > tema
leggendario che prevedeva, in alcuni casi, che il rapitore fosse il nipote del
capo del popolo [Tristano, nipote del re Marco, rapisce Isotta].
- Prototipo perduto?
↪ Probabile circolazione dell’estoire presso la corte di Enrico Plantageneto (= corte di
matrice culturale francese, ma corte inglese)
↪Narrazione completa dalla nascita (con vicende dei genitori) fino alla morte di
Tristano.
Tristano è innamorato di Isotta (moglie di re Marco), Isotta che viene distinta con
“Isotta la bionda” viene distinta così perché Tristano, nel tentativo di dimenticare la
sua amata Isotta, sposa un’altra donna di nome Isotta che viene denominata con
l’epiteto di Isotta dalle Bianche Mani.
Tristano, in un duello, viene ferito quasi a morte e, soltanto, la vera Isotta (Isotta la
Bionda) sarebbe in grado di guarirlo perché conosce le arti della medicina, dunque,
Tristano la fa chiamare con un patto: se Isotta avesse accettato di salire sulla nave e
raggiungere Tristano, allora quella nave avrebbe montato le vele bianche come
segnale di accettazione da parte di Isotta, in caso contrario la nave avrebbe montato
le vele nere.
Isotta la Bionda accetta di aiutare Tristano, MA Isotta dalle Bianche Mani aveva
sentito questo accordo e, quindi, quando Tristano chiede a lei se la nave stava
arrivando e se le vele che erano montate erano bianche o nere, lei (Isotta dalle
Bianche Mani) comunica a Tristano che le vele erano nere (in realtà erano bianche) e,
in questo momento, Tristano si arrende e si lascia morire.
Isotta la Bionda arriva quando Tristano era già morto e, quindi, anche lei si lascia
morire davanti al cadavere di Tristano.
Morte Tristano > causata dalla menzogna di sua moglie delle vele bianche e delle vele
nere.
Per leggere il Tristano nella sua completezza narrativa, bisogna guardare l’ambito
germanico:
➔ In tedesco, Tristant di Eilhart von Oberg > contiene tutta la vicenda, è il
testimone più completo della versione comune.
[Isotta dopo che Tristano ha liberato il regno da questo pegno umano del gigante Morholt,
viene destinata in sposa al re Marco. Per fortificare il legame fra i due che non si
conoscevano, l’ancella di Isotta, Brangien, decide di creare una pozione magica, ossia, un
filtro amoroso; filtro che, nelle intenzione dell’ancella, bevuto da Isotta e dal re Marco
avrebbe consolidato il loro amore.
Successivamente, però, il filtro non viene somministrato al re Marco e Isotta, bensì viene
somministrato a Isotta e Tristano > i due si ritrovano soggiogati da una forza amorosa che è
anche una forza magica.
I due diventano amanti in virtù di questo filtro amoroso.]
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*Elemento narrativo viene trattato in modo diverso da Beroul e Thomas, difatti in Beroul il
filtro amoroso ha una scadenza > la forza del filtro amoroso dura 3 anni.
In questi 3 anni Tristano e Isotta diventano amanti, consumano il loro amore, si rifugiano in
una foresta per sfuggire all'ira del re Marco.
Alla scadenza dei 3 anni, i due si risvegliano nella foresta non avendo più la motivazione
dell’amore e, quindi, decidono di rientrare a corte probabilmente per ottenere il perdono di
re Marco > non si sa realmente perché la vicenda si conclude nella foresta (non c’è il finale).
GAUTIER D’ARRAS
Gautier d’Arras è un altro romanziere che, però, non si occupa della tematica tristaniana.
Cerca, invece, di coniugare il filone classico con la nuova mentalità
cortese-cavalleresca.
● Autore di alcuni romanzi che stanno a metà strada tra la materia “antica” e
la nuova narrativa cortese e cavalleresca > Eracle e Ille et Galeron
● Rifiuta l’elemento meraviglioso > propone dei romanzi più realistici
● Realismo descrittivo con attenzione all’elemento quotidiano.
> Leggenda arturiana → gesta dei celti e bretoni che, guidati dal re Artù, resistono
all’invasione della Britannia da parte degli Angli e dei Sassoni.
Re Artù > personaggio realmente esistito, nelle fonti celtiche-bretoni si parla di questo re
Artorius.
Queste vicende trovano una prima realizzazione scritta in un’opera storica, storiografica,
ossia, Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth > opera in latino, in prosa che
racconta le vicende celtico-bretoni dalle origini mitiche fino al VII secolo.
Historia Regum Britanniae > costituisce la base per i passaggi successivi.
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1. Wace, Roman de Brut > romanzo in francese
➢ Traduzione-rifacimento in versi dell’Historia Regum Britanniae
(riprende i contenuti rielaborandoli).
➢ Opera completa (con explicit), conservata da 18 testimoni (opera aveva
avuto tanto successo ed era stata riscritta numerose volte)
➢ Wace > poeta anglo-normanno
➢ Testo presentato a Eleonora d’Aquitania che era la moglie di Enrico II
Plantageneto*
*Nella seconda metà del dodicesimo secolo, il re d’Inghilterra era Enrico II Plantageneto,
dinastia che aveva una connotazione culturale francese, difatti, presso la corte di questo re
inglese troviamo molti autori francesi.
Wace dedica la propria opera ad Eleonora d’Aquitania, moglie di un re inglese perché, in
realtà, la corte plantageneta ha una matrice francese.
> Roman de Brut > Bruto è il nipote di Enea ed è il mitico fondatore del regno
dei bretoni.
Nel Roman de Brut, l’attenzione di Wace si pone sul regno di re Artù (VI secolo) quando il
mitico condottiero Artù difende la popolazione celtico-bretone dall’assalto degli
Angli e dei Sassoni > rappresenta il momento di massima espansione del regno
dei Bretoni
➔ “Invenzione” della Tavola Rotonda (elemento NON presente nella Historia Regum
Britanniae).
- Secondo alcuni studiosi la Tavola Rotonda avrebbe un'origine celtica
ed arriverebbe dai banchetti (tipici della cultura celtica) che si
svolgevano attorno a tavoli circolari, TUTTAVIA, sussiste un’altra
ipotesi, secondo cui l’immagine della Tavola Rotonda arriverebbe dall’Ultima
Cena
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Perché è così importante la tavola rotonda?
Perché è un elemento fortemente simbolico > la Tavola Rotonda è una sorta di
traduzione visiva del concetto di armonia che regna tra i cavalieri.
↪ In questi testi, Artù è definito primus inter pares, ossia, primo tra pari, tra cavalieri del
suo stesso livello [pone il re Artù attorniato da cavalieri di pari livello].
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Un elemento di congiunzione tra la tavola dell’Ultima Cena circolare e quella
rotonda di re Artù è un elemento numerologico > gli apostoli sono 12, come 12 sono
i cavalieri della Tavola Rotonda.
➔ Tavola Rotonda > diventa simbolo del codice etico-cavalleresco fondato sulla
curteisie (=cortesia, in senso tecnico)
- Onore, gentilezza, virtù > modello di riferimento per la società medievale
Chrétien de Troyes
● Creatore e maestro del romanzo cortese arturiano
● Il più grande scrittore medievale prima di Dante
FLAMENCA
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● Archimbaut (marito di Flamenca) è prigioniero della sua stessa gelosia che lo isola
dal mondo
● Flamenca, concretamente, perché rinchiusa nella torre
● Guillem è prigioniero della sua stessa ossessiva impresa, cioè conquistare Flamenca.
Quando l’impresa riesce, Flamenca e Guillem, nelle loro felicità, si trovano rinchiusi in
un’altra prigione, confinati nell’isolamento di una liasion illecita
La vera joy potrà essere raggiunta soltanto con la piena condivisione della corte, la vera
scena di joy è all’inizio quando si ha il festeggiamento del matrimonio tra Archimbaut e
Flamenca perché si ha la piena condivisione della corte.
Guillem e Flamenca vivono una relazione clandestina, non riconosciuta dalla corte.
Temi principali
● Geloso punito (tema ricorrente nella poesia antica e medievale), la gelosia non viene
accettata, dunque, il geloso deve essere punito.
● Libertà della donna (Flamenca vuole essere una donna libera -> libertà fisica, ma
anche sociale) -> ideale che proviene dalla lirica provenzale.
● Gelosia = malattia, ha dei sintomi fisici
● Eroe liberatore > Guillem è l’eroe salvatore di Flamenca
● Lo sguardo e gli altri sensi
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Gelosia = malattia
Archimbaut, a causa della gelosia, subisce una sorta di trasfigurazione, di imbarbarimento
> cambia il suo aspetto e il suo comportamento:
↪“Diventa intrattabile, aggressivo e petulante insieme, trasandato, sospettoso e violento”
(Mancini: 20).
➢ Il suo imbarbarimento trova espressione attraverso una serie di paragoni con il
mondo animalesco: pecora (1040), cane (1067, 1504), orso o leopardo (1430), toro
(4581).
➢ Associazione tra Archimbaut e il diavolo > lo fers aversiers (= il terribile avversario,
nemico di Dio, cioè il diavolo), diabot semblet de la testa → Archimbaut è il diavolo
perché Dio sta dalla parte degli amanti (Guillaume e Flamenca).
➢ La gelosia porta Archimbaut a prendere la decisione estrema, ossia, quella di
sequestrare Flamenca e chiuderla in una torre
⬇
(1301-1305) Mais eu, si puesc, la gardarai, / engien e forsa i metrai, / en zo sera totz mos
aturs./ La tocr›s es grans e fortz le murs; / laïns la tenrai ensarrada. 'Ma io, a tutti i costi, la
custodirò, / con l'astuzia e con la forza, / sarà questo il mio unico pensiero./
=
“Grande è la torre, forti sono le mura, / là dentro la terrò prigioniera”.
↪Nella sua mente desolata e farneticante nasce l'idea della torre (Mancini: 22)
Nel testo troviamo alcuni termini tecnici tra cui: gardarai (= fare la guardia) > tema della
sorveglianza; ensarrada > la folle gelosia di Archimbaut, lo porta alla decisione di mettere
Flamenca sotto chiave, Flamenca potrà uscire dalla torre solamente per i bagni
termali o per andare a messa.
➢ L'atteggiamento di Archimbaut ricorda quello del Jaloux nel Roman de la rose
(= opera allegorica medievale popolata da varie personificazioni: virtù e vizi vengono
personificati).
In Flamenca, si hanno delle riprese del Roman de la rose tra cui:
- Folle aspirazione al controllo assoluto sulla donna, fondata sulla
forza e sulla costrizione fisica.
- In Flamenca, Archimbaut rinchiude Flamenca nella torre, ma anche nel
Roman de la rose, Jaloux aveva il pensiero di incatenare la moglie con degli
anelli di ferro (volontà non realizzata).
Guillem > cavaliere perfetto perché assomma in sé le doti più variegate: viene definito,
attraverso una serie di paragoni, superiore ad alcuni personaggi biblici e classici (es. più
intelligente di Ulisse, più forte di Achille).
Guillem è insieme cavaliere-chierico, ovvero gentiluomo in grado di unire le
qualità del cavaliere (coraggio, avventura, mondo dell’impresa, prodezza, abilità in armi)
e quelle del chierico (sapienza, cultura, conoscenza, istruzione) → Guillem, dunque, è
insieme uomo d’armi e uomo di lettere.
Ci sono, anche, delle annotazioni che fanno riferimento alla sua eleganza, alla sua
raffinatezza nei modi e alla sua galanteria, caratteristiche che vivono in contrasto rispetto
alla trasandatezza di Archimbaut.
➔ Lo sguardo gioca un ruolo fondamentale nel rapporto tra Guillem e Flamenca >gli
occhi sono il canale di primo contatto tra i due amanti.
- “Ab los oilz la baisa” (= con gli occhi la bacia), Guillem scorgendo da lontano
Flamenca, in chiesa, attraverso gli occhi avviene il processo di
innamoramento.
- si ha comunque una forza dello sguardo, anche dopo che gli amanti hanno
conosciuto tutti i piaceri dell’amore.
- le persone volgari, lontane dalla cortesia, non conoscono il piacere che viene
dagli occhi (e dai sensi in generali).
«Il vertiginoso dialogo di brevi battute, due sillabe, che Flamenca e Guillem si scambiano
nella chiesa, domenica dopo domenica, festa dopo festa, in segreto e sotto gli occhi di tutti
[...] riprende da vicino [...] una poesia del trovatore Peire Rogier (attivo negli anni 1160-80
ca.)» (Mancini: 31)
*in segreto e sotto gli occhi di tutti > corteggiamento pubblico, ma segreto [avviene in chiesa,
ma nessuno si accorge di questo corteggiamento].
La forza espressiva del romanzo Flamenca sta nella varietà degli stili > romanzo capace di
muoversi tra registri alti e bassi, con grande attenzione alle sfumature e notevole abilità nella
descrizione psicologica
- La degradazione di Archimbaut è descritta in modo dettagliato nelle sue fasi, come se
fosse il progredire di una malattia
- La relazione tra Guillem e Flamenca è ripercorsa con grande delicatezza da parte
dell’autore: da un dialogo all’altro ci sono tutti i tormenti, i desideri e i timori dei due
amanti.
Si ha una notevole capacità descrittiva, l’autore crea anche il contesto, non si limita al singolo
personaggio, ma dà l’idea della scena in cui si svolgono le diverse vicende.