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Archeologia romana Fabrizio Slavazzi

Modulo A: Introduzione all’archeologia romana. Urbanistica e architettura.


Modulo B: Arte romana e storia dell’archeologia
Modulo C: Roma, la città e i suoi monumenti

Archeologia→ termine greco antico che viene utilizzato da noi con un significato diverso
- La parola greca significa “storia antica del mondo” -
- Nei primi capitoli della sua storia La guerra del Peloponneso, Tucidide menziona diverse
volte l’importanza dell’archeologia come studio delle popolazioni passate, mediante cioè
la scoperta e i rinvenimenti delle testimonianze materiali.
- Oggi noi usiamo questo termine per definire la scienza storica che studia le città del
passato, attraverso la cultura materiale → tutto ciò che l’uomo ha prodotto e non i letterari
Oggetti d’indagine → opere dell’uomo
- Anche un frammento di ceramica ha un’importanza notevole in uno scavo
- La classe ceramica è ben studiata per forma e dimensione
- Permette di datare uno scavo, in cui possono esserci altri reperti che non hanno
datazioni così precise.
- Oltre al frammento c’è anche la possibilità di trovare una vera e propria città
- PAVIA - città di origine romana
- Nella sua struttura urbanistica ha conservato perfettamente la sua origine
- Isolati quasi quadrati
- É stata una capitale longobarda e una dei Visconti
- Impronta romana ancora leggibile
- L’intervento dell’uomo può riguardare anche un intero territorio → quando veniva
conquistato, o fondata una colonia, veniva suddiviso in lotti tutti uguali (tenendo conto
della rete stradale) → CENTURIAZIONE
- Es. Cremona
- La rete stradale dell’impero romano, in certi casi è ancora utilizzata → la strada
statale 1 è la vecchia Via Aurelia
- L’archeologia può avere come oggetto di studio una qualsiasi civiltà del passato
- Permette di studiare civiltà che non hanno una cultura scritta
- Civiltà dell’Africa o America centrale/meridionale, Polinesia
- Testimonianze di carattere monumentale - Isola di Pasqua
Periodizzazione dell’Archeologia romana
Archeologia greco-romana → area mediterraneo
- Periodo che va dal XI sec. a.C. (in area greca) fino al V sec d.C.
- Area di massima espansione: impero romano II sec d. C. + impero di Alessandro
Magno fino ai confini dell’India
Date convenzionali:
- Inizio età greco-romana
- Metà XI sec. a.C. → età protogeometrica → inizio decorazione
geometrica su ceramiche corredo funerali
- Prima manifestazione della civiltà Greca propria
- Ultimo quarto del VII sec a.C. → inizio età arcaica (620 a.C. circa)
- Fine età greco-romana: sulla fine abbiamo diverse date sulle quali molti
studiosi discutono ancora e fra queste abbiamo:
- 330 d.C. 🡪 trasferimento della sede imperiale da Roma a
Costantinopoli - CARATTERE POLITICO
- 476 d.C. 🡪 caduta dell’Impero romano d’Occidente e deposizione
dell’ultimo Imperatore Romolo Augustolo; CARATTERE POLITICO
- 528 d.C. 🡪 chiusura dell’ultima accademia neoplatonica ad Atene da
parte dell’Imperatore Giustiniano; CARATTERE CULTURALE
- 641 d.C. 🡪 Conquista di Alessandria d’Egitto da parte degli arabi.
Caduta dunque di un centro culturale e di sapere fondamentale
dell’epoca, brucia la biblioteca con tutti i testi d’età classica
- 29 maggio 1453 🡪 conquista di Costantinopoli e caduta dell’Impero Romano
d’Oriente.
Roma fu fondata il 21 aprile 753 a.C. dando inizio allo Stato romano
- Per molto tempo questa data è stata considerata un’invenzione degli storici romani ma è
stata, poi, confermata da studi archeologici.
- 1° forma urbana del Palatino risale alla metà del VIII sec a.C.

Johann Joachim Winckelmann è considerato il padre dell’archeologia moderna

- Nel 1764 pubblica l’opera “storia dell’arte nell’antichità”


- 1° testo che considera la produzione artistica della città all’interno di un quadro
storico
- Dalla lettura delle opere d’arte si passa alla lettura di tutte le opere prodotte dagli
antichi
URBANISTICA
L’urbanistica è la scienza che studia e progetta le città. La civiltà romana è una civiltà urbana, cioè
che questa civiltà ha il suo centro principale nella città, della vita sociale, come luogo dove si
concentrano le funzioni principali, a partire quella politica, religiosa, commerciale, amministrativa
ed economica. Anche una parte della produzione. Le città sono la sede dei poteri locali o
principali. Sono i luoghi di residenza di gran parte della popolazione e della classe dirigente.
Gran parte della vita di queste civiltà si svolge all’interno o in connessione delle città.
- La principale impronta che i romani danno via via al loro stato è proprio la fondazione
delle città e dal punto di vista della fondazione della città non è semplicemente la
creazione della città fisica, ma l’esportazione del modo di vivere romano in queste
comunità 🡪 esportazione di un modello di vita insieme alla rete stradale, acquedotti ecc
- Avviene contestualmente con la creazione di reti stradali → per ridisegnare i
territori e collegare le città
- Il modello di città urbana è applicato dai romani sia
a territori con già dei centri urbani (che vengono
trasformati - Gallia Narbonense) ma anche in
territori di popolazioni che non conoscono il genere
urbano
Le città fondate dai romani sono quello che Adriano
(l’imperatore) dice con la frase “effigen parvae
simulacraque Romae” ovvero delle immagini in piccolo
delle rappresentazioni di Roma
- Si riproduce l’idea di Roma → elementi replicati,
non copiati, dove Roma è il modello di riferimento e
viene riprodotta in centinaia di versioni diverse.
Immagine della massima espansione di Roma
e le principali strade
Roma pianta della città – fine III secolo d.C. - massima
espansione
Non ha nulla del modello di “città romana”
Piena di problemi: città caotica, strade e traffico eccessivo,
problemi di approvvigionamento di viveri e acqua,
sovrappopolamento (si tratta ormai di una grande metropoli,
con più di 1 milione di abitanti), approvvigionamento di beni e
materiali, ecc. Le strade non sono rettilinee, gli edifici sono alti e
bassi e questo lo sappiamo dalle descrizioni di rumore,
sporcizia, traffico, citati largamente nelle opere letterarie. Parti delle città molto spesso vengono
riutilizzate in epoche seguenti.
L’archeologia urbana è molto difficile perché richiede tanta esperienza e la possibilità di scendere
in profondità, in certi casi, molto consistenti e magari in punti molto stretti.

La fondazione di una nuova città è un’operazione complessa: incide sul territorio per creare le
condizioni giuste per far vivere la città
- Deve seguire certe regole → legislative e religiose
- Bisognava avere il consenso delle divinità e quindi vengono eseguiti determinati
processi e a seguito di buoni auspici e secondo determinate regole. Si doveva
determinare se le divinità erano favorevoli, sulla base di regole molto antiche,
arcaiche 🡪 esempio: volo degli uccelli che permette al sacerdote di capire se le
divinità sono favorevoli o l’aruspicina. Avuto il consenso, si procede in modo
cerimoniale alla fondazione della città, tracciando un solco per definire i limiti della
città

La cerimonia della fondazione


Alla cerimonia abbiamo delle persone con le toghe e un
magistrato che con due buoi solcano i confini di una città
(pomerio). Si crea uno spazio definito e fisico (un dentro e
un fuori). Il solco si interrompe solo per le porte della
città, nei punti in cui proseguiva all’esterno poi la strada
romana.
- Non è solo un confine fisico ma anche concettuale
- Le regole dentro la città non valgono fuori
Chi vive in città deve rispettare certe regole e usanze. Dove viene fatto il solco, saranno collocate
le mura della città.
Le suddivisioni interne vengono tracciate a partire dall’incrocio del cardo maximus (nord-sud) e
del decumano maximus (est-ovest).
- Tutti gli assi stradali paralleli ai due principali, prendono il nome di cardo/decumanus
minori
Queste regole funzionano per tutte le città ma non per Roma.
- Roma: frutto di secoli di trasformazione di un territorio molto irregolare→ fiumi, colli
Roma nasce come città singola, in un’area dove ci sono attorno diverse popolazioni:
- Nord: stato Etrusco, Sud: Latini
- Viene fondata in una posizione strategica dal punto di vista delle vie di comunicazione
- Controlla sia il corso del Tevere sia i traffici Nord- Sud
- La città acquista potenza e si espande
Lo Stato, però. ad un certo punto, acquista delle dimensioni talmente grandi che, in giornata, è
impossibile raggiungere i confini
- Occorrono nuove città per controllare i territori che si aggiungono e poter organizzare
nuove spedizioni militari
- è necessario creare insediamenti stabili di cittadini romani → Nasce il fenomeno della
COLONIZZAZIONE

Due fasi di colonizzazione, con due modelli diversi di fondazione della città:
Fase più antica IV secolo a.C.
- Ostia
- Fondata nel 380 a. C.
- Controlla la foce del Tevere ed è una città di età imperiale (Adrianea)
- Forma e dimensione tipica di colonie romane:
- Forma quadrata e rettangolare
- n° di cittadini ridotto → circa 300 coloni
- Coloni = nucleo familiare (il colono è il padre → l’uomo con diritti che
si sposta con moglie, figli e servi)
- Abbastanza vicino Roma
- Impianto stradale perpendicolare → incrocio Cardo-Decumanus
- Porte nelle Mura
- Capitolium → tempio dedicato alla Triade Capitolina → 3 divinità che
proteggono Roma (Giove, Guidone e Minerva)
- Di norma si trova sulla piazza principale delle città
- Questo modello di città ha una vita piuttosto breve → una parte di queste città si
estingue
- Gli abitanti erano troppo pochi e non superano le prime generazioni di
coloni
- Si cambia il modello
- Fino a qualche anno fa, questo modello, si pensava derivasse dall’accampamento
militare→ credevano fosse un modello castrense
- L'idea però è sbagliata, perché semmai la castra è fatta in questo modo
copiando un centro abitato romano. Nella fase delle guerre puniche dove si
combatte molto lontano venivano creati degli accampamenti militare che
traevano la loro forma dalla colonia romana, dalla città romana 🡪 questo
perché un accampamento romano doveva offrire tutto quello che una città
romana poteva. Le guerre duravano per anni e i soldati dovevano
praticamente vivere in questi accampamenti.
- Accampamenti, poi, vengono creati dopo il IV sec. a.C.
- Modello città latine
- Gli abitanti hanno uno status diverso: svolgono il diritto dei latini (popolazione del
Lazio meridionale che venne sconfitta e annessa allo stato romano)
- Diritti minori
- Il numero dei coloni è molto più alto→ dai 4 ai 6 mila
- Dal punto di vista urbanistico si guarda alle città della Magna Grecia
- Modello per strigas (es. città Selinunte)
- Via principale che attraversa la città e vie secondarie parallele che creano
isolati rettangolari allungati
- Cosa, colonia latina nella Toscana meridionale
(273 a.C. dopo sconfitta dei Vulci)
- La città è situata su un promontorio roccioso
con due alture a est e sud e sella centrale,
lungo la via Aurelia: posizione strategica di
controllo territoriale.
- Mura poligonali con torri: abbiamo un
sistema difensivo evoluto.
- Strade ortogonali, che dividevano isolati
allungati (strigae);
- divisione in zone: area centrale a destinazione amministrativa
giudiziaria e commerciale (foro) e acropoli a destinazione sacra
(no capitolium).
- Questo è il modello vincente.

Fase della colonizzazione dell'Italia settentrionale IIe I sec a.C.


Mano a mano che i territori vengono conquistati, viene creata la rete stradale e subito dopo le città
- i territori erano fertili e ricchi, con abbondanza di acqua e grandi pianure
Vengono create 4 regioni:
1. Emilia
2. Liguria
3. Venezia
4. Transpadana
La Via Emilia (da Rimini verso Piacenza) e Via Postumia (da Genova verso Aquileia) sono le 2 vie
principali della rete stradale
- Nord- Sud e Est-Ovest
A partire dalle due colonie, Piacenza e Cremona, nel 218 a. C. vennero fondate le altre città
- Controllano il fiume Po
- Aquileia fu fondata nel 181 a. C e successivamente Parma, Pavia, Asti, Verona, Como,
Concordia, Torino, Aosta,...
Nella maggior parte dei casi si tratta di città nuove o sono adattamento romano di città già
esistenti (Verona Milano e Brescia, per esempio).
- Torino e Aosta sono le ultime in ordine cronologico → chiudono la fase di colonizzazione
dell’Italia settentrionale
Molte di queste città vennero dotate di mura solo a scopo propagandistico, solo per richiamare
l’immagine della città romana

Verona, colonia latina (prima metà del I secolo a.C.)- fondazione età cesariana
Si colloca sulla via Postumia che fa da Decumano della città
- Mischia i due modelli precedenti
- Modello latino dal punto di vista politico- amministrativo
- Modello colonia romana per l’impianto urbanistico
- Adattabili a qualsiasi situazione
- Modello utilizzato anche per le fondazioni fuori Italia → situazione geografiche e climatiche
diverse
- Thamugadi (Timgad, 100 d.C.)
Strutture di grandi dimensioni costruite fuori la città:
- Il teatro
- Terme
- Templi di grandi dimensioni

Con l’età Imperiale lo sviluppo delle città è impressionante, e acquistano spazio e importanza
terme e anfiteatri e il foro
- Il teatro diventa luogo identitario per la comunità e per il potere centrale
- notiamo uno sforzo di monumentalizzazione, l’immagine che la città dà di sé stessa mostra
la competizione virtuosa che la comunità fa con un’altra attraverso gli edifici principali e
gli edifici amministrativi, attraverso gli stessi materiali da costruzione utilizzati, il marmo,
rappresentativo di questa fase di abbellimento delle comunità 🡪 il marmo è un materiale
costoso e bello e quindi rappresenta il massimo del lusso, spesso viaggia da migliaia di
chilometri e quindi molto costoso anche nel trasporto: simboleggia non solo il lusso ma è
anche mezzo di propaganda, politica, azioni di prestigio e fama.
L’ultima fondazione è Costantinopoli (330 d. C) che diventa la nuova Roma.

GLI ARCHITETTI ROMANI


L’architettura romana è sentita come molto vicina a noi anche se lontana nel tempo. Questo
perché i risultati ottenuti dagli architetti romani, rispetto alla capacità di risolvere i problemi delle
costruzioni delle civiltà antiche, la rendono un’architettura avanzata.
La capacità progettuale e pratica degli architetti romani, permette di costruire edifici di grandi
dimensioni, dalle piante complesse.
- Hanno trovato soluzioni per coprire grandi superfici senza dover ricorrere a sostegni interni
- Sfruttarono soluzioni messe a punto da altre civiltà architettoniche, portandole ai massimi
livelli → es, Arco (costruzione etrusca).
L’architettura romana si ispira a quella greca → considerata l’espressione più alta dell’arte greca,
ma con dei forti limiti dal punto di vista delle forme che erano in grado di realizzare.
- Esempi: tempio di Atena Nike, Tempio Concordia - Agrigento
- Architettura di tipo trilitico → principio composto da 3 elementi: 2 verticali e uno
orizzontale (pilastri, colonne e architrave)
- Sistema replicato che fa ricorso a materiali naturali e si basa sulla forza di gravità
- Pietre o legno
- Questi materiali hanno però dei limiti:
- Dimensioni massime che dipendono dalla natura (es. alberi di una certa
altezza)
- Peso → rischia di crollare, per esempio, sul suo stesso peso
- No distanza eccessiva tra i 2 pilastri
- Sistema replicabile all'infinito → Porta dei Leoni a Micene
- Piante dalle forme molto semplici → per stare in piedi, l’edificio, deve appoggiarsi ad
elementi verticali
- Poca possibilità di essere sviluppati in altezza
- Non oltre un secondo piano più leggero
- Edificio Telesterion di Eleusi
- Fa parte di un santuario dedicato ad un culto misterico
- Culto misterico= i partecipanti devono essere iniziati attraverso
esami e cerimonie e i riti devono essere segreti
- Necessità di spazio coperto e chiuso che, però. possa accogliere un
numero adeguato di partecipanti.
- Necessità di sostegni per sorreggere il tetto
- Visione ostacolata
- Il tetto è crollato per i pochi sostegni
I romani, facendo ricorso ad altri materiali, riescono a trovare nuove soluzioni e proporre edifici più
grandi e più alti, e coperti.
- Materiali poveri e brutti esteticamente ma versatili nell’uso:
- Mattone- laterizio
- Calcestruzzo
- Materiali artificiali, frutto di manipolazione o processi di realizzazione
- Cottura e processi chimici
- Cocciopesto → materiale impermeabile per rivestire gli esterni e ciò che era a contatto con
l’acqua o umidità (vasche, cisterne, acquedotti,...)
- Polvere di laterizi impastato con calce
- usato anche per i pavimenti
- Calce Idraulica → permette di costruire dentro l’acqua (Porti, ponti,..)
- Mattoni: realizzati con argilla (facile da trovare)
- Vantaggio nell’essere modulari
- Vengono prodotti secondo delle misure standard che possono essere tagliati per
creare a loro volta moduli (mezzi mattoni, un quarto,...)
- Per le operazioni di cantiere si sa già quanti mattoni occorreranno
- Si ordinano prima → tempi fissi
- I mattoni non si possono realizzare durante stagioni troppo calde o
troppo fredde
L’architettura romana sembra un’architettura realizzata in mattoni → i mattoni fanno solo da
contorno→ all’interno contiene una massa indistinta di pezzi di pietra, scaglie laterizie,... il tutto
miscelato e tenuto insieme dal calcestruzzo.
- Rivestito esternamente da triangoli che formano un paramento con la funzione di rendere
impermeabile l’interno
- Es. torre mura tardoantiche di Milano e muro salone terme di Caracalla
Il calcestruzzo ha il vantaggio di essere fluido durante il processo di realizzazione e quindi può
essere modellato.
- Miscela di calce, sabbia, pozzolana (polvere vulcanica), scaglie, mattoni, macerie.
- Nella fase di realizzazione è versato in casse che danno la forma quando si secca
- Dette “casse forme”
- Casse di legno con ghiere di mattoni dentro cui viene colato il calcestruzzo.
Tutto questo permette di non dover dipendere dalla distanza tra i due supporti verticali e dal peso
del materiale.
- Gli edifici romani possono avere grandi superfici coperte, volte, cupole.
Per rendere la struttura più leggera vengono fatti degli accorgimenti → le pietre / laterizi nel
calcestruzzo possono essere calibrate sulla base del peso
- In certe volte o cupole, si possono inserire dentro il calcestruzzo dei recipienti vuoti
(anfore)
- Con il compito di tenere insieme il sistema e alleggerire il peso delle coperture
- es. basilica di Massenzio
Non avevano vincoli rispetto alle forme della pianta e del volume (piante circolari, ottagonali…)
- Possibilità di creare finestre e porte
- La cupola del pantheon è rimasta la cupola più grande mai realizzata fino a oltre la metà
dell’ottocento, quando si è iniziato a costruire con il cemento
- I lacunari della cupola non sono scolpiti ma realizzati nella cassaforma
- rettangoli posizionati in prospettiva
- Tutti sfalsati in modo da essere percepiti dall’occhio come una serie di
quadrati concentrici
- Progettato il tutto su una struttura di oltre 44 metri d’altezza retta da
un’impalcatura e con una capacità di progettazione a livello matematico
avanzatissima
Aspetto interessante degli architetti romani era la loro formazione 🡪 ciò avveniva nell’esercito, gli
architetti innanzitutto erano ingegneri militari, dovevano essere molto preparati ed essere in
grado di progettare e costruire in tempi brevi anche nei territori sconosciuti, utilizzando materiali
che potevano reperire in quella determinata area, in genere materiali di base sono legno e pietra.
Gli ingegneri e architetti romani avevano una capacità di progettazione matematico di livello
altissimo ed erano in grado di costruire in modo sicuro nonostante anche le difficoltà del territorio
ponti, accampamenti, strade, torrioni, recinti. Materiali che hanno a disposizione e condizioni di
emergenza da cui dipende la sopravvivenza dei soldati e/o la vittoria dell’esercito .
Devono essere in grado di portare l’acqua all’accampamento 🡪 smaltire anche le acque nere che
un intero esercito produce ogni giorno.

De Architectura di Vitruvio 🡪 l’autore presenta la sua opera


come un manuale di formazione dell’architetto e nel mentre
indaga anche questo aspetto della formazione dell’architetto
e mostra come ciò avvenga prettamente nell’ambito
militare.

Vitruvio presenta ad Augusto il De


Architectura (stampa del 1654)

Nella Roma antica gli architetti non vedono le opere e le costruzioni con uno sguardo solamente
estetico, anche se quella parte è comunque importante soprattutto dalla tarda repubblica in poi,
ma il punto fondamentale prima di tutto è risolvere problemi spesso con ciò che hanno a
disposizione 🡪 le costruzioni devono essere il più funzionale possibile 🡪 devono servire a
qualcosa, sono mezzi e devono perlomeno facilitare. I romani guardano l’utilità prima di tutto, poi
l’estetica e la bellezza degli edifici come avvaloramento e incremento del prestigio e del potere
privato o, in età imperiale, appunto della famiglia imperiale.

Spagna, Puente del Diablo, la costruzione matematicamente deve essere molto precisa, con
un’inclinazione minima tale da poter far scorrere l’acqua e trasportarla anche in luoghi lontani.
Esistono anche acquedotti sotterranei 🡪 Yerebatan Sarayi. La Cisterna
Basilica (in lingua turca Yerebatan Sarnıcı oppure Yerebatan Sarayı,
letteralmente "palazzo sommerso") è la più grande cisterna sotterranea
ancora conservata ad Istanbul.

Dal punto di vista estetico, i materiali che venivano usato non sempre
erano belli.
- Inferiorità della cultura romana rispetto a quella greca
- La maggior parte degli artisti che lavorano per i romani, soprattutto gli scultori, erano
Greci
- Molte espressioni dell’arte greca vengono fatte proprie dall’arte romana (forme,
valori estetici presi da altre civiltà)
- soluzione di ripiego
- Ordine applicato → modalità di decorazione degli edifici
- Colosseo, magazzino di Ostia
- Architravi, semicolonne, semi capitelli
- Ordini architettonici greci
- Ornamenti appiccicati alle facciate → nessuna funzione strutturale
- Bisogno di mascherare le forme e i materiali dell’edificio
- Inquadrare delle aperture che fanno ricorso a forme che non sono presenti
nell’architettura greca (es. arco)
- La struttura è romana, l’aspetto è greco
- Questo sistema di decorazione compare sugli edifici romani a partire dalla fine del
II sec a. C., inizio I sec a.C.
- Grecia conquistata

Esempio lampante e più famoso è il Pantheon, il quale


possiede chiaramente elementi del linguaggio
architettonico classico nel modo più assoluto e preciso.
Il Pantheon è un edificio nel centro storico Romano,
costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate,
presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. da Marco Vipsanio
Agrippa.
- Ricorda un tempio greco con facciata ottastila, architrave con dediche e frontone
triangolare.
- Ordini architettonici classici rispettati
- il pronao, però è appoggiato ad una struttura totalmente diversa dal tempio greco
→ edificio complesso
- Pronao è più tradizionale perchè ha il podio
- la cella, invece, è a pianta circolare
- Un modello di questo genere di edifici lo si trova nelle Terme
- Necessità di mascherare l’edificio
- Vi erano delle ali laterali del portico che
impedivano di vedere la struttura dietro
- Era posizionato più in alto, su scalinata e
podio
- Il tempio fa parte della categoria di edifici,
considerata la più importante dagli architetti romani
- Primo edificio costruito in pietra
È composto da una struttura circolare unita a un pronao in colonne
corinzie (otto frontali e due gruppi di quattro in seconda e terza fila) che
sorreggono un frontone. La grande cella circolare, detta rotonda, è cinta
da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui è ripartito il
peso della caratteristica cupola emisferica in calcestruzzo che ospita al suo apice un'apertura
circolare detta oculo, che permette l'illuminazione dell'ambiente interno.
Pianta del Pantheon adrianeo.
Arco di Adriano ad Atene
L'arco di Adriano è un arco monumentale simile, per alcuni aspetti, ad un arco trionfale romano.
- Sintetizza le due architetture
- la parte alta è costruita secondo i principi dell’architettura greca → principio trilitico
- la parte bassa è costruita secondo i principi dell'architettura romana → arco
Monumento pensato proprio per mettere insieme le due realtà → arco che la città dedica ad
Adriano
- Due iscrizioni sono incise sulla parte centrale del fregio dell'ordine inferiore, in
corrispondenza dell'apertura centrale. Sul lato nord-occidentale, l'iscrizione recita: “Questa
è Atene, l'antica città di Teseo” mentre l'iscrizione sul lato sud-orientale dice: Questa è la
città di Adriano, e non di Teseo”

Nell’architettura romana, la struttura dell’edificio, spesso prevedeva un rivestimento


- stucco / intonaco per dare un aspetto uniforme
- marmi colorati → materiale più nobile e costoso
- Inizialmente usato solo per i templi
- Con l’età augustea inizia ad essere usato per gli edifici pubblici → terme imperiali
- Solo pochi lo usano per la loro casa
- Le principali cave sono di proprietà imperiale
- L’imperatore usa i marmi per costruire edifici a sue spese
DECORAZIONI INTERNE → l’architettura greca era pensata per essere vista principalmente
dall’esterno → spazi interni piccoli e poco decorati
L’architettura romana, invece, aveva grandi spazi coperti e anche le case erano dotate di numerosi
ambienti
- La decorazione degli interni è un aspetto fondamentale
- Pittura: intonaco dipinto che riveste pareti e soffitto
- I romani amavano il colore
- Segue delle mode → stili diversi
- Pavimenti → quello che si conservano di più
- A mosaico (bicromo- bianco e nero o policromo) con decorazioni geometriche o
figurate (fiori, storie,..)
- In pietra o in marmo
- No solo lusso ma espressione della nobiltà dell’architettura e dell’impero (marmi)
- Propaganda
- Rappresenta ciò che l’impero può offrire
- Biblioteca foro di Traiano
I MARMI
Biblioteca foro di traiano →uso dei Marmi colorati in modo abbondante
- tutte le superfici degli edifici del foro sono rivestite di marmo
- colonna di Traiano→ marmo
- celebrazione della conquista della Dacia.
- Questa colonna ha uno sfondo storico profondissimo dietro di sé. Spesso gli
imperatori per celebrare una vittoria, una conquista o una spedizione
andata a buon fine, riflettevano il tutto con una costruzione edilizia che può
essere una colonna come in questo caso, o spesso anche un arco.
- il foro ha una duplice funzione: serve a qualcosa (funzione piazza) e celebra
l'imperatore e l'esercito Romano
- il marmo non serve solo a decorare ma ha anche un valore propagandistico→ omaggio di
tutti i territori dell'impero all'imperatore
- Marmi unici di colori e disegni che si ricavano in un unico punto per tutto l'impero
- una sola cava per tipo di marmo
- pregiatissimi e costosissimi
- in certi casi estratti in condizioni estreme o fatti estrarre e lavorare dai condannati
ai lavori forzati
- Ogni marmo ha caratteristiche diverse: alcuni sono fragili, altri si deteriorano in certe
condizioni, altri durissimi,...
- ormai, gran parte degli edifici oggi, li vediamo spogliati del marmo→ riutilizzato
- riutilizzato nelle chiese o cotto per ricavare la calce
- nella biblioteca vengono scelti colori tenui: bianco, grigio, giallo
Sappiamo dei marmi adoperati e conosciuti anche grazie a una fonte importante, Plinio il Vecchio,
il quale dedica una parte consistente nella sua opera Naturalis historia (Storia naturale, dal
latino, propriamente "Osservazione della natura"), precisamente i capitoli sulla mineralogia
vanno dal XXXIII al XXXVII, e tratta tutti questi materiali, la loro morfologia, caratteristiche, colori,
l’utilizzo e anche alcune opere edilizie dove si possono trovare.

I primi marmi ad essere usati sono i MARMI BIANCHI


- Cave usate in età romana: area Egea e Asia minore ( isola di taso)
- Usati sia in scultura che in architettura
- pietra: carbonato di calcio pura→ senza colori ( impurità)
- cristallizza secondo regole diverse
- no bianco assoluto ma con sfumature di colore
- importanza nella scelta del marmo → alcuni più o meno adatti alla scultura
- Nella stessa cava possono esserci filoni di marmi di colori diversi più o meno adatti
alle diverse funzioni
- Marmo Lunense→ cava alghe Apuane; Cava più importante in Italia nota dal I secolo a.C.
- Usato a partire dai monumenti di Cesare
- due qualità cromatiche diverse:
- bianco
- grigio→ bardiglio ( Sono convenzionali, dati dai marmorari dell'età
moderna) nome latino citato nelle Fonti
- Il marmo bianco è difficilissimo da distinguere perché ha pochissime impurità→
teoricamente hanno tutti la stessa composizione chimica
- per secoli vengono distinti solo attraverso osservazione superficiale ed esperienza
degli artisti
- analisi chimiche con prelievo
- ma per capire la provenienza precisa, bisogna identificare la cava
- Marmo pentelico→ Acropoli di Atene
- usato molto spesso soprattutto per la scultura
- É un marmo bianco a grana fine, che può assumere tenui tonalità di giallo oro,
talvolta con brillanti venature verdastre, caratteristico della regione greca. La cava
da cui si estrae si trova a pochi chilometri a nord di Atene, precisamente nel monte
Pentelico.
- Questo marmo è stato usato per la costruzione del Partenone sull'Acropoli di
Atene e di molte altre opere scultoree di autori greci. Non venne solo utilizzato dai
greci ma anche dai romani, ad esempio nel tempio di Giove Ottimo Massimo sul
Campidoglio, e nell'Arco di Tito
- Il marmo Pario è il più apprezzato per la scultura
- paros due
- nome antico: licnite
- Unico marmo estratto in miniera→ in galleria sotterranea
- colore bianco brillante, quasi puro, straordinariamente trasparente
- pregiatissimo e usato quasi esclusivamente in scultura
- estratto in blocchi di dimensioni medio piccole
- Resta comunque il marmo più apprezzato dagli elleni estratto in cava nell’isola di
Paro.
- Marmo di Taso→ Più facile da estrarre→ Cave al livello del mare→ blocchi estratti e
imbarcati direttamente
- meno rischio di danneggiare i blocchi→ navi apposite
- esistono decine di relitti di navi naufragate con colonne, blocchi e sarcofagi di
marmo
- Asia minore:
- marmo sinnadico in Frigia
- bianco brillante di montagna→ deve viaggiare per diversi chilometri prima
di arrivare ad un corso d'acqua→ costoso
- frigio→ nome regione
- marmo afrodisia→ viaggia per un lungo tratto via terra prima di essere imbarcato
- molto apprezzato per la scultura
- Italia unica cava→ marmo Lunense/ apuano
- usato da Michelangelo: lui stesso andava direttamente a scegliere i blocchi per le
sue opere, e da qui proviene la celebre frase che l’artista vedeva già la statua
dentro il blocco e che lui andava a liberarla.
- diverse qualità→ Cava gigantesca
- varietà colorata in grigio→ bardiglio
- statuario→ adatto per la scultura
- qualità inferiore per l'architettura
- possono esserci venature scure→ episodio di Bernini che si rifiuta di consegnare il
ritratto al cardinale perché rovinato da una vena scura sul viso
- in Occidente il marmo bianco più importante è quello pirenaico→ usato in età romana in
alternativa al marmo Lunense
- Proconnesio
- Isola Proconneso
- Estratto in mezzo al Bosforo
- comoda per il trasporto
- bianco con bene grigio orizzontali
- trova fortuna nell'età tardo antica
I MARMI COLORATI
Dei marmi colorati i principali si trovano in Grecia e nella penisola Anatolica. Siamo comunque
nell’Egeo. Alcuni marmi colorati provengono anche in Tunisia, il marmo numidico, e anche in
Egitto, usato dai faraoni.
- Il marmor numidicum (nome in latino) → GIALLO ANTICO
- ha un colorito giallo.
- Viene adoperato in vari modi come per esempio per i pavimenti, elementi
architettonici come colonne, lastre di rivestimento, sculture.
- Usato già dai cartaginesi, arriva a Roma nel I secolo a.C.
- Aspetto caratterizzante del materiale è che se esposto al calore cambia colore e
diventa rosa con varie intensità.
- Cava di Chemtou - Tunisia ai confini con l'Algeria
- Accostamento di piastrelle formando disegni e giocando sul contrasto tra i diversi
Marmi colorati
- il giallo varia da pallido e intenso→ venature rosse più o meno accentuate
- Il marmo africano→ luculleum.
- Questo marmo in età moderna viene chiamato africano anche se le cave sono
vicino a Smirne a Teos. (turchia)
- Nome latino indica il personaggio che, si dice, lo usò per primo per la sua
residenza privata: Lucio Licinio Lucullo
- bianco, rosso sangue, nero→ colori esaltati al massimo quando lucidati a specchio
- Il marmo pavonazzetto→ Phrygium
- È chiamato anche frigio, per la sua provenienza dall'omonima regione dell'Asia
minore, l'attuale regione Egea, nei pressi di İscehisar in Turchia.
- Il pavonazzetto fu uno dei marmi colorati più apprezzati e diffusi nella Roma antica;
veniva usato per pavimenti, colonne e ornamenti sia per colonne sia per statue
come nel Foro di Traiano.
- A fondo bianco tenuto insieme da un cemento color purpureo (rosso sangue)
- usato in scultura per rappresentare personaggi feriti e sanguinanti→ Marsia
spellato
- interno del Pantheon pavimento in pavonazzetto e giallo antico
- Marmo rosso antico→ tenarium
- Scuro e intenso.
- Viene estratto vicino a Sparta (Capo Tenaro).
- Si tratta di un marmo molto molto omogeneo→ struttura microcristallina
- Conosciuto fin dall’epoca micenea.
- In genere veniva utilizzato per la scultura di soggetti legati a Dioniso, chiaramente
per il vino.
- Marmo verde→Lacedaemonium
- nonché il serpentino o porfido verde di Grecia, sempre della regione di Sparta (da
cui prende il nome “Lacedemone”.
- Quando è lucidato è molto intenso con le 2 tonalità di un verde molto forte.
- Costoso→ Cave ridotte→ per elementi di piccole dimensioni
- Marmo cipollino → carystium
- un marmo poco costoso soprattutto nell’ambito del trasporto perché si trova vicino
al mare.
- Proviene dall’isola dell’Eubea, usato in tutta l’epoca imperiale.
- In età bizantina ha un enorme fortuna.
- Ha un colorito bianco grigiastro con delle vene verdi.
- In genere non si usa per la scultura ma solo per rivestimenti.
- Inoltre ha un difetto 🡪 in riva al mare si deteriora velocemente, la venatura verde si
scioglie e il marmo diventa fragile.
- Varietà diverse a seconda delle venature
- più comune è quella con le vene dritte
- Cipollino Marino: vene onde del mare
- si ottengono grandi lastre aperte a specchio sui due lati, corto e lungo, formando
un disegno
- San Marco Venezia
- Marmo verde antico → thessalicum
- proveniente dalla Tessaglia (Grecia).
- Utilizzato dall’età adrianea in poi, quindi abbiamo una buona cronologia nel datare
anche le opere fatte con questo materiale.
- Viene adoperato anche nell’età bizantina.
- Porfido rosso egiziano→ Lapis porphyrites
- Non è un marmo perché la composizione è diversa
- Viene estratto nel deserto orientale egiziano a circa 100 km dal Nilo, quindi un
costo di trasporto elevato.
- Estratto in condizione spaventose, era sostanzialmente una condanna a morte.
- i blocchi venivano trasportati dal deserto fino al Nilo.
- Lavoravano i condannati ai lavori forzati E le temperature erano altissime
- La cava è proprietà imperiale, come spesso accadeva per le cave di marmi preziosi.
- esistono ancora
- moduli ben precisi di estrazione
- le colonne del Pantheon dovevano essere estratte in un unico blocco e
trasportate senza romperle
- navi apposite
- è estremamente duro e quando lucidato con polveri fini rimane così per centinaia di
anni, senza graffiarsi.
- Sienite o granito rosa di Assuan, sempre Egitto
- Sempre apprezzato
- colori caldi
- colonne interne del pronao del Pantheon
- Granito grigio - granito del foro
- Fondo bianco grigiastro con macchioline scure/nere
- lucidatura a specchio resistentissima
- Altre varietà di graniti molto rari: alabastro
- Pietre tenere trasparenti usate come lastre da finestra
- l’alabastro cotognino, proveniente dall’Egitto
- con disegni e sfumature di bianco e giallo.
- Molto facile da lavorare in lastre→ fragile
- no sculture o elementi architettonici
Quando in un edificio, come in un Foro Imperiale, vengono usate una serie di pietre da diverse
località servono per dare omaggio all'Impero, alla capitale, ad Augusto che ha riportato la pace
I TEMPLI
Partiamo subito con il dire che il tempio, qualsiasi esso sia, è la casa del dio e fin dalle epoche più
remote, è il primo edificio costruito utilizzando un materiale durevole e compare nell’età romana
prima ancora delle case private. Sia al suo esterno che al suo interno non mancano mai apparati
decorativi.
Il tempio romano stesso deriva dai templi italici-etruschi. Il tempio etrusco-italico ha diverse
caratteristiche:
- Una struttura che lo innalza rispetto al terreno circostante, podio
- Questo livello del tempio è accessibile da una rampa o facciata con scalinata.
- Il materiale utilizzato in genere è quello reperibile. Gli alzanti per esempio sono in legno
rivestiti in placche di terracotta (impermeabili)
- Triangolo che il tetto forma nella facciata, il frontone, è supporto per le decorazioni

Tutti questi elementi passano al tempio romano→Tempio della Triade capitolina sul
Campidoglio a Roma.
- Più importante e più grande
- Il suo nome preciso è Tempio di Giove Ottimo Massimo o di Giove Capitolino
- dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva), il più grande monumento
esistente sul Campidoglio. Questo edificio è un tempio molto grande con tre ambienti
(celle) per le tre divinità.
- il tutto è chiuso in un colonnato disposto su tutti i lati, tranne quello
posteriore
- periptero sine postico esastilo
- sistema codificato che risale a Vitruvio
- esastilo 🡪 6 colonne in facciata
- sine postico 🡪 senza lato posteriore, cioè parte dietro del
tempio
- Il numero di colonne in facciata sono pari perché così si può vedere la
cella, quindi una chiara attenzione alla visibilità.
- Templi greci sono peripteri ( su tutti e quattro i lati)
- In quelli romani, la parte posteriore non ha le colonne, ma un muro continuo fino
all'altezza del colonnato
- In alcuni casi il lato posteriore non c’è perché l’edificio è addossato sulle pendici di
un colle.
- Intercolumnio (spazio tra due colonne) centrale è maggiore rispetto a quelli delle colonne
laterali 🡪Cella centrale più larga
- le colonne sono allineate ai muri delle celle per un motivo di visibilità.
- Nelle celle entrano solamente i sacerdoti, non i fedeli. 🡪 Le celle ospitavano la
statua e le immagini di culto, le offerte più preziose
- Gli altari sono fuori e tutte le cerimonie avvengono all’esterno davanti al tempio
- motivo di rischio incendi→sacrifici
- motivo di spazio insufficiente per i fedeli
- Lo spazio coperto permette di partecipare alle cerimonie anche durante il brutto tempo
Ad un certo punto si abbandonano i materiali reperibili e si usano i materiali duraturi→ pietra
(Tufo) e marmo
- Il marmo veniva importato dalla Grecia in blocchi da montare → lettere e numeri
Cambiano le forme decorative delle colonne ( basi e Capitelli), forma architrave e Frontone
- si passa da un apparato decorativo in terracotta a sculture di pietre marmo
- linguaggio decorativo di tipo greco ellenistico
- arrivo della cultura greca a Roma (dopo seconda guerra punica) e moda
Tempio di Portunus (Portuno), a Roma.
- Tempio della Fortuna virile
- dedicato a portunus→ dio dei porti, si trovava nel porto urbano, a Roma
- Alle spalle c'era il Foro Boario →il mercato degli animali e della frutta e verdura
Si tratta di un tempietto di dimensioni piccole 🡪 trasformato poi in chiesa cristiana.
- Tempio pseudo periptero octastilo
- finto colonnato
- ordine Ionico
- Su un podio con un accesso con una scala
- Tufo (pietra scura) → pietra vulcanica del Lazio centrale
- molto fragile, si sgretola facilmente. Dopo la conquista di Veio,
- Travertino (pietra più chiara)🡪 estratto a Tivoli, materiale resistente e bello.
- podio
- esposta ad agenti atmosferici assume un colore dorato
- Le parti in tufo sono rivestite in stucco 🡪 1. impermeabilizzare 2. più bello.
Maison Carrée a Nimes (Francia), Gallia Narbonense
- Pseudo periptero esastilo → ordine corinzio (diventa elemento distintivo dell'architettura
imperiale romana → evoluzione età augustea)
- dedicato al culto imperiale 🡪 membri della famiglia imperiale e l’Imperatore divinizzato.
- Alto podio e una cella
Tempio di Marte Ultore nel foro di Augusto a Roma
- Inaugurato nel 4 a.C.
- rappresenta bene quelli che poi saranno i grandi templi nei fori e nelle città di provincia.
- Dedicato a “Marte vendicatore” (Ultore)
- Promesso la notte prima della battaglia di Filippi (Ottaviano e Antonio si scontrano
contro Bruto e gli altri assassini di Cesare)
- Ottaviano promette a Marte un tempio in caso di Vittoria
- Periptero sine postico, octastilo (con otto colonne sulla fronte).
- Il podio supera i tre metri d'altezza
- Disposizione colonne fitta→ intercolumnio di una colonna e mezza
- effetti visivi diversi→ fa sembrare la struttura ancora più grande
- Vitruvio definisce questi effetti:
- picnostila→ intercolumnio di una colonna
- eustilo→ intercolumnio di una colonna e mezza
- pianta chiusa, edificio enorme appoggiato sul colle.
Tempio di Veiove sul Campidoglio a Roma
Forma diversa dal tempio normale
- Tempio a Cella trasversa
- Non c’è un colonnato tutto intorno all’edificio
- ingresso sul lato più lungo, con una cella come se si fosse girata di 90 gradi
- Pronao addossato sull'ingresso
- No spazio circostante
No motivi di tipo culturale ma motivi pratici→ no spazio abbastanza per disporre la cella
normalmente
- In altri casi si sceglie una versione accorciata
Esempi tra I sec a.C. e I sec d.C.
Deciso dal console Lucio Furio Purpureo il quale promise di erigere un tempio dedicato a Veiove
nel 200 a.C. durante le guerre contro le popolazioni galliche.
Tempio della concordia, foro di Roma
Questo è un tempio a cella trasversa.
Il prònao, nei templi antichi (sia greci che romani), è lo spazio davanti alla cella preceduto da
colonne (formanti il pròdromo). Per estensione, indica la parte anteriore di un qualsiasi edificio
(anche moderno) che ha una forma simile a quella di un tempio, con facciata colonnata e
frontone.
Tempio di Ercole, foro Boario a Roma
Risalendo al 120 a.C. circa, si tratta del più antico edificio di Roma di marmo conservatosi.
- Tempio a pianta circolare
- scelta estetica
- costruito in marmo🡪 caso assolutamente eccezionale. Anche in età imperiale i muri o per
intero l’edificio non è mai tutto in marmo, sia per l’economia che per la messa in opera, è
costosissimo.
- Viene utilizzato il marmo pentelico proveniente da Atene→ Già realizzato da montare
(siglato)
Tempi di questo tipo sono noti fin dall’età classica, Olimpia Delfi ne abbiamo.
- La costruzione di edifici circolari è molto difficile e complessa, perché bisogna tagliare gli
elementi sulla forma geometrica curvilinea molto precisa e complessa. Ecco perché sono
rari.
- costi elevati
IL FORO E I SUOI EDIFICI

Il foro sostanzialmente è una piazza. Luogo aperto circondato da edifici nel quale si svolgono una
parte delle attività della città:
- commercio (fino a un certo punto, valido per le comunità piccole,)
- Attività scomoda per lo spostamento delle merci e per i rifiuti che generavano
- Viene spostato in luoghi appositi, in parte al coperti
- Sulle rive del fiume per sbarcare e imbarcare le merci facilmente e smaltire i
rifiuti
- Fori speciali: Foro Boario e foro Olitorio
- Nel foro rimane solo il commercio degli oggetti preziosi e cambiavalute
- Nel foro c’è l’erario, centro dove si teneva il tesoro.
- politica→ riunione di tutti i cittadini (comizi) in uno spazio dedicato.
- Senato → curia (luogo in cui si riunisce il senato)
- giudiziaria (a Roma i processi di ordine maggiore e pubblico, nelle altre città fatti locali e
questioni minori)
- Si svolge nella basilica→ spazio coperto oppure in piazza. I fori sono quasi sempre
circondati da portici, così da stare al coperto nel caso.
- La basilica è un edificio coperto, grande, con degli spazi ampi e ben
illuminati
- Ha funzioni multiple→ viene usata anche per il commercio, uffici
amministrativi e anche attività giudiziaria.
- Religiosa → tempio religioso
- Nelle colonie romane → capitolium (tempio delle divinità che proteggono Roma)
- Nelle colonie latine → su acropoli
- Foro di Cosa → tempio distilo su alto podio
- Abitativa → case
- scompariranno, lo spazio intorno al foro viene progressivamente occupato da edifici
pubblici e le abitazioni vengono allontanate.
- Giochi: spettacoli, giochi gladiatori e cacce degli animali selvatici
- L’organizzazione dei giochi era molto costosa e richiedeva molto tempo.
- Venivano montate delle gradinate e l’arena
- Dall’età augustea in poi vengono creati gli anfiteatri
- Anche in questo caso poteva essere utilizzata la basilica
- Era un’attività costosa che generava traffico.
Gli edifici nel foro sono: templi, basiliche, spazio politico, comizio, tribuna degli oratori, curia,...
La piazza del foro ospita anche i monumenti destinati a onorare i personaggi importanti per la
comunità
- statua, cippo iscritto,...
- Ad un certo punto diventano troppo ingombranti e vengono tolti
- alcuni vengono danneggiati o altri raffiguravano personaggi dannati e condannati
alla damnatio memoriae
Esempi di fori con forme ed edifici diversi:
- Foro di Pompei
- Piazza lunga e “stretta”
- un lato occupato dal tempio (Giove)
- Tempio di Apollo → santuario
- Sul podio dentro quadriportico
- Basilica innestata attraverso il lato corto
- Mercato
- Edificio per il culto imperiale
- Curia e sedi associazioni
- monumenti di culto (statue equestri,...)
- Foro di Augusta Raurica - Svizzera
- progettato unitariamente con uno spazio destinato altre attività di carattere sacro,
uno spazio per le attività politiche e civili
- Struttura architettonica armoniosa
- Portici della stessa altezza
- Separazione degli spazi con strada o con un differente livello di altezza.
TEATRI
Teatro di Epidauro, in Grecia
Rappresenta al meglio il teatro greco antico per quanto riguarda l'acustica e l'estetica.
- Il teatro romano è l’evoluzione del teatro greco.
- La forma è basata sull’idea che uno spazio è adibito al pubblico e uno spazio per gli attori.
- Il pubblico prende posto nella cavea, seduto sulle gradinate, con settori
raggiungibili in maniera più o meno facili sia per chi deve entrare sia per chi deve
uscire 🡪 sono adibiti spazi per percorrere l’intero emiciclo.
- Per gli attori lo spazio è doppio:
- Spazio circolare per l’orchestra → dove si move il coro
- Palcoscenico per gli attori → rialzato e indipendente
- L’edificio si deve appoggiare → la Cavea + appoggiata su un pendio naturale → limita la
costruzione di questi teatri
Il teatro romano risolve i problemi del teatro greco
- edificio indipendente → può essere collocato ovunque perché la cavea poggia su
costruzioni
- l’orchestra è semicircolare → spazio ridotto perchè non serve più ai fini della
rappresentazione → commedie
- Spazio riservato ai sedili per i personaggi più importanti
- No coro
- La scena è saldata alla cavea → edificio vero e proprio con una facciata monumentale che
fa da sfondo alle rappresentazioni → arriva a tre piani di altezza
- Spazi fissi per funzioni precise (vedi dopo)
- Edificio chiuso, all’interno della città, con una struttura architettonica molto imponente che
sembra la facciata di un palazzo
- Teatro di Marcello 🡪 è un teatro della Roma antica (I sec a.C.), tuttora parzialmente
conservato, innalzato per volere di Augusto nella zona meridionale del Campo
Marzio.
- la cavea a pianta semicircolare sorretta da articolate sostruzioni, il tutto
chiuso all’esterno.
- Parte interna del settore dell’edificio in basso è vuota, troviamo scale, muri,
spazi per immagazzinare attrezzi scenici, facendo appoggiare le gradinate
stesse. Si tratta di un edificio di tre piani, con una facciata monumentale.
Verso l’esterno è un edificio vero e proprio con ambienti, macchinari scenici,
montacarichi, camerini per gli attori e tutti i materiali racchiusi in questo
grande edificio.
L’allestimento di uno spettacolo è un lavoro complesso, costoso e richiede grande impegno.
- Deve sopportare spettacoli per tutto il giorno per più spettacoli che si susseguono in modo
alternato con anche caratteristiche diverse.
- Gli spettatori nei momenti di pausa andavano in grandi sale (chiamate basiliche, per via
della forma).
- Gli spettacoli in genere venivano organizzati dai magistrati 🡪 serie di spettacoli con tanti
scopi (politici, ideologici, per i voti).
L’anfiteatro sembra essere un’evoluzione dello stesso teatro romano 🡪 abbiamo un edificio
gigantesco dal punto di vista dello spazio e grandezza degli edifici.
Dall’età augustea l’edificio viene costruito sempre, diventa l’elemento identificativo della città, dà
l’idea di una città di un certo tipo.
→ Teatri particolarmente conservati
Teatro di Orange (Francia)
É il teatro meglio conservato in occidente
A primo impatto può sembrare un teatro greco perché è appoggiato a un pendio 🡪 in realtà i
romani l’hanno costruito così per praticità, non che fosse edificato con gli elementi greci.
- Edificio scenico enorme che chiude la visuale → non vedi cosa c’è dietro
- Tre piani di struttura con muro con mensole su cui veniva ancorato il velario, che copriva il
teatro in caso di sole eccessivo o pioggia.
Interno 🡪 oggi purtroppo non c’è più tutto l’apparato decorativo della scena del teatro di Orange,
ma possiamo immaginare che tutti questi edifici fossero decorati al massimo.
- Nella parte bassa vi sono 3 porte: al centro quella principale con scala, inserita in un
settore della scena più grande rispetto a quelli laterali.
- La struttura delle porte aveva un senso, ed è preso dal teatro greco 🡪 ogni porta aveva un
suo significato → entrare da una porta significava arrivare da un determinato luogo (agorà
reggia, campagna)
- Nel teatro romano non abbiamo questo significato, però le porte sono rimaste.
- In certi teatri le porte erano 5
- Muri che emergono e su cui si dispone la decorazione architettonica
- Statue disposte tra le colonne → luogo di esposizione di immagini → membri della
famiglia imperiale, dei della città. di chi ha pagato la costruzione, …
- Possono essere aggiornate
Teatro di Sabratha (Libia)
Facciata ricostruita
Colonne e enorme quantità di statue.
Il teatro si trova presso il foro cittadino, con la cavea rivolta verso il mare, a nord, sensibilmente
disassato rispetto alla pianta regolare del quartiere.
- L'edificio è costruito in blocchi di arenaria rossastra proveniente da cave in prossimità
della città, in origine rivestiti di stucco.
- Le fondazioni poggiano su un sottosuolo roccioso, una leggera depressione del quale
venne utilizzata per ricavare l'orchestra.
Teatro di Aspendos (Turchia)
Dei teatri quello di Aspendos è quello meglio conservato in assoluto, tanto che è sopravvissuto
pure il portico superiore, conservato molto bene (portico summa cavea 🡪 per tenere all’ombra la
cavea stessa).
- Talvolta, nel punto più alto, in corrispondenza del centro della scena, può trovarsi un
tempietto in summa cavea
I posti erano assegnati a seconda della classe sociale
- in basso classi sociali più alte
- più si saliva meno elevata era la classe sociale
- L’unico vantaggio era che il portico in summa cavea era in ombra
La scena era una facciata lussuosa decorata in marmo e luogo per immagini
- in diversi teatri, a lato della scena, ci sono anche delle fontane → l’acqua rappresenta la
ricchezza e usarla a scopo decorativo dimostra le capacità economiche il potere e il fatto
che chi paga può permettersi costi del genere.
- Nel teatro abbiamo immagini sacre 🡪 Apollo e Dioniso
nel mondo greco 🡪 un altare della divinità.

Teatro di Merida (Spagna)


Illustra bene anche cosa succede dietro l’edificio scenico 🡪 spazio dietro è per gli spettatori e delle
volte può essere uno spazio molto lussuoso per i momenti di pausa tra gli spettacoli.
- porticus
Abbiamo varie statue e un’esedra per il culto imperiale 🡪 esedra è un incavo semicircolare,
sovrastato da una semicupola, posto spesso sulla facciata di un palazzo (ma usato come apertura
in una parete interna).
Pompei, area dei teatri 🡪 quartiere dei teatri

A Roma gli edifici teatrali arrivano molto tardi perché il senato stesso blocca la costruzione di
edifici fissi per giochi e spettacoli
- esti luoghi di assembramento luoghi in cui potrebbero svilupparsi rivolte e disordini, sia
per il caos e disagi che potrebbero crearsi → si prediligono edifici provvisori
Tra Magna Grecia e Roma, nella Campania, invece, abbiamo gli edifici di anfiteatri e teatri più
antichi in assoluto. Questi teatri sono particolarmente importanti perché non subiscono
trasformazioni 🡪 inoltre anche perché è ben conservato e mantenuto.
- edifici di spettacolo romani con elementi e forme degli edifici greci, chiaro segno di
passaggio da un teatro greco a quello poi ritoccato e rielaborato teatro romano.
Il teatro più antico è quello di Pompei
- Sepolto nel I secolo d.C. (79) e datato intorno al 100 a.C.
- Poggia in parte su una piccola altura e in parte sostruzionato. Scena non completamente
saldata all’edificio principale 🡪 non è un blocco unico, ma una struttura corta con spazi
vuoti in mezzo 🡪 è ancora in formazione, sono le prime costruzioni e si stanno facendo
delle prove.
- La parte dell’orchestra non è un semicerchio perfetto
- Accanto c’è un secondo edificio teatrale, più piccolo, circondato da 4 muri →Teatro piccolo
coperto🡪 Odeion
Il Teatro Piccolo, chiamato anche Odeion, è un teatro di epoca romana, sepolto dall'eruzione del
Vesuvio del 79 d.C. e ritrovato a seguito degli scavi: al suo interno si tenevano spettacoli musicali
e declamazioni di poesie.
- è il più antico datato 90 a.C. e la sua forma non è del tutto definitiva
- Usato per concerti, conferenze, spettacoli con pochi spettatori, o per brutto tempo
- Travi di legno del libano molto grandi e lunghe così da appoggiare il tetto.
Odeion di Agrippa ad Atene
Teatro coperto molto grande.
Edificio come questo di tipo romano viene realizzato da Agrippa nella piazza principale di Atene,
trasformato poi nel palazzo del governatore.
- L'Odeion di Agrippa fu in realtà una sala per concerti e conferenze collocato al centro
dell'antica agorà di Atene e costruito probabilmente tra 16-14 a.C. come dono alla città
da parte di Agrippa, amico e genero di Augusto.
Aveva pianta rettangolare e poteva ospitare circa un migliaio di spettatori su file di sedili disposte
in una cavea divisa in settori e che manteneva la forma circolare, all'interno dello spazio
rettangolare della sala.
- Comprendeva inoltre un palcoscenico rialzato, con una scena decorata da erme in marmi
colorati con teste in marmo bianco, e un'orchestra pavimentata in marmi colorati.
- Riceveva luce da aperture praticate nella parte alta dei muri e da un doppio colonnato con
sei grandi colonne corinzie aperto sul retro.
I due edifici erano in una posizione molto comoda: vicino alle porte. Questo permette loro di
attirare molta gente e non creano traffico al centro cittadino → spettacoli, venditori, materiali
- Con il grande portico formano il quartiere degli spettacoli

ANFITEATRI
Sono sempre a Pompei i più antichi teatri e anfiteatri che conosciamo 🡪 la Campania era area di
sperimentazione.
L’anfiteatro è un edificio prettamente romano, non ci sono altri casi in altre civiltà. Le funzioni che
ha sono tipicamente romane e gusti romani:
Negli anfiteatri le attività prevedevano:
- giochi gladiatori 🡪 scontri tra due o più avversari di combattenti professionisti 🡪 per
mestiere
- finte battaglie navali (quindi riempito d’acqua, con tutti i suoi costi)
- caccia di animali esotici (cruenti, barbari, ma che ai romani piaceva) 🡪 venationes
- parate militari
- finti combattimenti (guerra di Troia fatta dalla gioventù romana come uno spettacolo)
Per questo tipo di spettacoli viene messo a punto un edificio grande in modo tale che potesse
ospitare tante persone e che tutti potessero vedere (visibilità)
- Non si possono tenere in un teatro perché lo spazio al centro è ridotto e il palcoscenico non
era adatto
Ovviamente si dava molta attenzione anche agli spettatori i quali non devono incrociare i
gladiatori e gli animali. Gli animali non devono salire su in mezzo agli spettatori.
- Vari problemi di sicurezza → percorsi interni separati
Per le naumachie serviva un sistema idraulico che permettesse di allagare l’arena
Non sappiamo attraverso quali fasi siamo arrivati a questa forma di anfiteatro.
- La forma ellittica, però, fa pensare che questo tipo di edificio sia nato dall'accostamento di
due teatri
- edificio senza palcoscenico
- la figura richiede conoscenze matematiche molto avanzate
- permette buona visibilità
Tutto quello che sta intorno all’anfiteatro:
- spazi dove accedere per gli spettatori
- spazi dove accedere all’arena per i “lavoratori”
- Attrezzature
- Spazio adibito agli animali e gladiatori mentre non fanno nulla
Si tratta dunque di uno spazio enorme 🡪 Colosseo poteva ospitare circa 80 mila persone. Questo
flusso di persone aveva dei bisogni (cibo, cuscino) e i gladiatori dovevano avere uno spazio per
allenarsi, gli animali dovevano cibarsi e aspettare il loro turno. Questi sono tutti aspetti che
vengono presi in considerazione.
- Aveva quindi un grande impatto sulla città per gli altri costi di realizzazione
Struttura dell’anfiteatro di Pompei
Anfiteatro più antico - 90 a.C.
Quella di Pompei ha una struttura particolare, diversa da quelle delle altre città:
- Si trova dentro il muro della città.
- Costruito su terrapieni e non su ostruzioni. Si appoggia, per due lati, sulle mura della città e
sul terreno di riporto.
- Ha una struttura relativamente semplice.
- Per accedere all’interno dell’edificio abbiamo due porte che immettono nell’arena.
- Dall’arena non si può passare sulle gradinate perché vi era un muro → muro
parapetto per evitare che gli animali salissero.
- Rampa esterna che porta al punto più alto delle gradinate → passaggi per
scendere nella cavea e raggiungere il posto
A Roma - Anfiteatro Statilio Tauro
L'anfiteatro di Statilio Tauro (console all’epoca di Augusto, nell’ultima seconda metà del I secolo
a.C.) fu il primo anfiteatro permanente costruito a Roma e venne costruito 90 anni dopo quello di
Pompei, nel Campo Marzio
- non è stato ancora trovato
- era un edificio privato molto piccolo → non veniva usato per gli spettacoli dell’imperatore
Colosseo
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio, situato nel centro della città di
Roma, è il più grande anfiteatro romano del mondo (in grado di contenere un numero di spettatori
fino a 80 mila).
- È il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente e famoso monumento
dell'antica Roma che sia giunto fino a noi.
- Viene costruito in età Flavia, promosso da Vespasiano e inaugurato da Tito (79-81 d.C.) 🡪
non sono anni bellissimi perché in questo periodo avviene l’eruzione del Vesuvio e incendio
tremendo a Roma e nell’80 d.C. inaugurazione del Colosseo come piccolo sollievo.
Il nome "Colosseo" si diffuse solo nel Medioevo, e deriva dalla deformazione popolare
dell'aggettivo latino "colosseum" (traducibile in "colossale", come appariva nell'Alto Medioevo tra
le casette a uno o due piani).
- Il Colosseo è la forma compiuta dell’anfiteatro romano che diventa modello per gli altri
edifici e poteva accogliere decine di migliaia di persone e progettato per limitare code e
intasamenti.
- Struttura enormemente ingombrante 🡪 prende il posto di una parte della Domus Aurea di
Nerone → dentro la città, prosciugando il lago artificiale.
Attorno all’anfiteatro vi erano altre strutture:
- 4 caserme dei gladiatori
- 1 caserma per i marinai della flotta, che manovravano il velario
L’edificio è tutto traforato e percorribile e lo scopo principale è quello di sorreggere le gradinate.
- sono presenti setti murari e pilastri
- 80 ingressi tra i pilastri, numerati, che permettono gli ingressi scaglionati per gli spettatori
- Gettone con numero dell’arco e del posto
- gli spettatori venivano divisi per classe sociale
- Non c’erano incroci tra gli spettatori dei vari settori, per evitare il traffico
- In cima a tutta la struttura, al di sopra dei 4 piani, c’era la cornice con mensole forate che
servivano per ospitare i pali per reggere il velario
Sistema dei piani sotterranei:
- corridoio per il personale di servizio
- Posti per i gladiatori che si preparavano al combattimento
- Gabbie per gli animali che raggiungevano l’arena attraverso montacarichi
- gallerie che collegavano le caserme dei gladiatori
- sistema fognario per lo smaltimento delle acque
L’arena era coperta di sabbia per assorbire il sangue e non ostacolare i futuri combattimenti
Anfiteatro di Thysdrus (oggi El Jem, Tunisia)
Come grandezza è il terzo o quarto (la seconda si trova nella città di Capua, secondo anfiteatro per
dimensioni).
Edificio centrale enorme in un’area pianeggiante intorno a case di un solo/due piani 🡪 impatto sulla
città anche nell’aspetto visivo impressionante.
- 3/4 piani visibile su tutta la città
Anfiteatro di Nimes e Anfiteatro di Arles
Gallia narbonense → usati ancora oggi per le corride provenzali
Anfiteatro di Verona (arena di Verona
→ Riutilizzazione degli edifici
Molti anfiteatri sono giunti fino a noi ben conservati perché vennero riusati già dall’età medievale.
I motivi principali che hanno spinto al riutilizzo è che sono molto solidi, già fortificati naturalmente
(quindi anche una buona difesa) e il materiale utilizzato non si deteriora facilmente nel tempo (si
usa pietra, per esempio).
- Venivano usati come alloggi e luoghi per assemblee popolari, dato che possono ospitare
tante persone.
Dall’Ottocento in avanti invece vengono eliminate le strutture costruite dopo così da riportare
indietro l’edificio classico, perché comincia appunto da questo secolo in poi una sensibilizzazione
verso il passato e verso la storia antica.
Gli anfiteatri li troviamo perlopiù in Occidente, rarissimi lo sono in Oriente, quasi non ne troviamo
(Egitto, Turchia, Grecia, Medioriente) 🡪 si preferiva adattare i teatri agli spettacoli gladiatori
- veniva abbassato il livello dell’orchestra e realizzata una balaustra per separarla dai
gradini.
Mezzi anfiteatri (Parigi) → anfiteatro con scalinate disposte su ¾ e appoggiate su una collin

I CIRCHI
Con il circo siamo sempre in un’altra categoria di spettacolo e giochi anch’essi tipicamente romani
🡪 messo a punto per una competizione della gara di cavalli (bighe o quadrighe). Il circo è un
edificio molto più antico rispetto ai teatri e anfiteatri.
Il più famoso resta sempre il Circo Massimo.
Il Circo Massimo è un antico circo romano che si trova a Roma, situato nella valle tra il Palatino e
l'Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città: nella valle sarebbe
avvenuto il mitico episodio del ratto delle Sabine, in occasione dei giochi indetti da Romolo.
- Nel VIII sec. a.C. Romolo invita i Sabini ad una gara di carri. I romani li assalgono e
rapiscono le donne portandole sul palatino, perché i romani (che erano solo uomini)
dovevano riprodursi
Nel corso dei secoli questo spazio per la corsa di cavalli resterà, poi, monumentalizzato sempre di
più fino a raggiungere lo stadio finale (con fino al massimo 200 mila spettatori, praticamente l’1/5
degli abitanti di Roma).
- la struttura iniziale prevedeva i box per i cavalli. Al segnale del magistrato (lasciava cadere
un fazzoletto e arrivava a toccare la pista) i box si aprivano e in senso antiorario dovevano
correre per un numero x di volte, arrivando al palco imperiale.
La pista era divisa in 2 corsie, prima separate da un ruscello e poi da un muro su cui si
accumulavano una serie di elementi:
- Templi
- cappelle per divinità legate al circo
- obelisco
- mete
- contagiri
Il circo ha un valore politico molto importante → si trova ai piedi del palazzo imperiale (per motivi
di propaganda) e con un numero così elevato di spettatori, l’Imperatore si faceva vedere così a
tutti.
- Poche città potevano permettersi una struttura così
- Non si prestavano ad essere riutilizzate → poche tracce
- A Milano sono rimasti dei muri (nelle cantine) e una torre (area museo archeologico)
Il monumento venne restaurato dopo un incendio e probabilmente completato da Augusto, che
per decorare la spina vi aggiunse (come testimoniato da una moneta di Caracalla) un obelisco
dell'epoca di Ramses II portato dall'Egitto, l'obelisco flaminio, che nel XVI secolo fu spostato da
papa Sisto V in piazza del Popolo.
Circo di Massenzio a Roma (IV secolo d.C.)
Il circo di Massenzio, detto anche circo di Romolo e, impropriamente durante il medioevo, circo di
Caracalla, è un circo romano, fatto edificare intorno al 311 dall'usurpatore Massenzio a Roma,
all'interno del complesso edilizio costruito lungo la via Appia, e che includeva la villa di Massenzio
e il mausoleo del figlio Valerio Romolo.
- Dedica appunto questo edificio a lui.
- Si tratta di un circo privato.
Anche Massenzio decora il circo con un obelisco proveniente dal tempio di Iside al Campo Marzio,
oggi a Piazza Navona
- È stato calcolato che, essendo riservato alla famiglia imperiale e agli amici, era in grado di
ospitare solo qualche migliaio di spettatori.
Stadio di Domiziano a Roma
Lo Stadio di Domiziano è il primo esempio di stadio in muratura dell'antichità greco-romana,
riservato a competizioni atletiche (corsa, lotta, pugilato) e gare musicali. Dopo la rovina nel
medioevo, lo spazio su cui sorgeva non fu mai occupato stabilmente, ed è oggi Piazza Navona.
- Fu fatto costruire nel Campo Marzio tra l'85-86 d.C. da Domiziano, sia per offrire al popolo
un'ulteriore sede di festa (e di lode dell'imperatore), sia per soddisfare l'imperiale passione
per l'atletica.
La sua forma si ispirava agli stadi di Olimpia e di Atene e fu fatto costruire per lo svolgimento dei
giochi atletici greci, molto apprezzati dall'imperatore, il cui scopo era quello di coinvolgere i
Romani nel praticare più atletica, disciplina atletica per eccellenza, e altre discipline non violente.
- Le gradinate erano in pietra ed erano presenti eleganti elementi architettonici di decoro di
ispirazione greca.
Nella storia dell'antica Roma, quello di Domiziano fu l'unico esempio di stadio in muratura
(insieme a quello di Pozzuoli, lo Stadio di Antonino Pio).
- Vi si svolgevano principalmente gare di atletica
- Purtroppo i giochi greci, tanto amati dall'imperatore, non divertivano molto gli antichi
romani, i quali li consideravano poco virili, poco duri e poco violenti.
In Occidente però questo edificio non ha fortuna a Roma. Questi edifici li troviamo perlopiù
nell’area Orientale dell’Impero.
- Stadio di Domiziano è un caso (fra i pochi) di uno stadio nell’Occidente.
Altri stadi di età romana sono quelli di Atene (stadio di Panatenaico - 1896 prime olimpiadi della
storia) e Delfi costruiti da Erode Attico, ricco e nobile
LE TERME
La popolazione di Roma (così come il suo territorio) è cresciuta moltissimo negli ultimi secoli della
repubblica e anche in seguito.
- Ciò ha comportato ampliamenti degli edifici e infrastrutture come gli acquedotti.
Le terme romane erano edifici pubblici dotati di impianti che oggi si chiamerebbero
igienico-sanitari.
- Rappresentavano uno dei principali luoghi di ritrovo durante l'antica Roma, a partire dal II
secolo a.C. → parte della vita quotidiana dei romani
- La giornata lavorativa romana cominciava all’alba
- dopo il pranzo e una parte del primo pomeriggio (14) ci si trasferiva alle terme per
lavarsi, incontrare gli amici, fare attività fisica, leggere, svaghi sessuali, mangiare e
stare in luoghi di culto
- Necessitavano zone coperte e scoperte destinate alle diverse attività → un blocco
dell’edificio era destinato all’igiene → zona più complessa, riscaldata e con acqua continua
- Alle terme poteva avere accesso quasi chiunque, anche i più poveri, in quanto in molti
stabilimenti l'entrata era gratuita o quasi (la più piccola moneta romana) → costo
simbolico.
- Le numerose terme erano un luogo di socializzazione, di rilassamento e di sviluppo di
attività vive per uomini e donne, in spazi e orari separati, probabilmente.
Come funzionano le terme
Affinché possano esistere le terme è necessario un sistema di riscaldamento funzionale: forno in
cui brucia la legna → genera aria calda che circola attraverso un sistema di camere e tubi lungo le
pareti, arrivando alle varie sale e vasche.
- forno=praefurnium
- il forno è collegato a delle camere sotterranee che sono realizzate con un sistema di
pilastrini che reggono sia le vasche che i pavimenti degli ambienti, creando
un’intercapedine ampia in cui circola aria calda
- L’aria calda sale verso l’alto e riscalda quello che sta sopra
- Ai lati incontra dei mattoni forati addossati alle pareti che funzionano come via di sfogo →
l’aria sale ancora
- allontanandosi dal forno, l’aria progressivamente si raffredda → permette di avere una
gradazione diversa delle temperature negli ambienti più o meno vicini al forno
- I forni devono funzionare 24h su 24 senza mai spegnersi → anche di notte
- L’acqua delle vasche doveva continuamente circolare → mettere acqua pulita e defluire
quella sporca
→ tutto questo comporta una deforestazione di interi territori e la necessità di un sistema idrico
della città nuovo → nuovo acquedotto
Prima del I sec a.C. gli edifici termali erano più piccoli; non c’era acqua corrente (veniva portata con
secchi) e funzionava attraverso dei bracieri posizionati nei locali stessi
- questo tipo di struttura deriva dai bagni greci → legati ai ginnasi (attività fisica)
- Nel corso dell’età repubblicana i bagni erano di piccole dimensioni e gestiti privatamente
→ numero di clienti ridotto
- Con l’età augustea vengono aperti i primi grandi edifici termali pubblici 🡪 terme di grandi
dimensioni, imperiali → vero e proprio tipo architettonico → termine dell’evoluzione delle
terme
Le prime sono le Terme di Agrippa nel Campo Marzio (principale collaboratore di Augusto,
generale nella battaglia di Azio, ammiraglio e anche grande costruttore).
- Acqua Giulia e Acqua Vergine (due acquedotti), sempre costruiti da lui.
- Quando Agrippa muore (12 a.C.) lascia in eredità edifici di grandi dimensioni ad Augusto,
per il popolo, poi finanziati dallo Stato → tra questi le terme, che diventano pubbliche.
- Nerone, Tito, Traiano, Caracalla, gli imperatori successivi costruiscono terme sempre più
ricche e imponenti, sia per dimensione e altezza e sia per l’area occupata.
Sempre in età augustea, qualcuno poteva, per legami particolari con l’imperatore, avere il
privilegio personale dell’allaccio della propria casa all’acquedotto → il resto della popolazione
usava i secchi e li riempiva dalle fontane o con acqua piovana.
- Le terme erano più comode per lavarsi
Lo sviluppo interno prevedeva 2/3 ambienti fondamentali:
- Calidarium generalmente rivolto a mezzogiorno, con bacini di acqua calda → immersione
- Frigidarium solitamente circolare e con acqua a temperatura bassa → immersione
- Tepidarium tra il frigidarium e il calidarium vi era un passaggio intermedio con acqua
tiepida → no immersione
→ il percorso può essere dalla sala calda alla sala fredda o al contrario
Era possibile trovare anche la latrina → luogo comune, no box che separavano
- Terme di Adriano a Leptis Magna, latrina con 50 posti.
- C’è una fogna che passa tutt’intorno, nel pavimento con sopra un sedile di marmo forato e
davanti ad esso una canaletta in cui scorreva acqua pulita per pulirsi
Attorno a questi spazi principali, si sviluppavano gli spazi accessori:
- l'apodyterium → uno spazio non riscaldato adibito agli spogliatoi
- potevano esserci dei box in muratura dove si collocavano gli abiti → non erano
chiusi → rischio di essere derubati → chi poteva permetterselo, andava alle terme
con lo schiavo e lo lasciava a controllare
- Sudatorium🡪 si tratta del luogo dove fare bagni di sudore 🡪 bagni turchi.
- La sala di pulizia
- Ambienti per massaggi, depilazione
- La palestra e piscina all’aperto
All'interno delle terme più sontuose (come le terme di Caracalla) si poteva trovare spazio anche
per piccoli teatri, fontane, mosaici, statue e altre opere d'arte, biblioteche, sale di studio e
addirittura negozi.
Le terme dei Cacciatori sono costituite da una serie di ambienti con volte a botte scavati
nell'arenaria. Il complesso venne realizzato nel II secolo d.C. e fu utilizzato per quasi tre secoli.
- Conservano mosaici e affreschi, uno dei quali, situato nel frigidarium e nel quale sono
raffigurate scene di caccia ambientate nell'anfiteatro, ha dato il nome al complesso.
- Uno degli affreschi risale ad un'epoca precedente alle terme e vi è stato riutilizzato al
momento della loro costruzione. Sono inoltre presenti pannelli marmorei scolpiti.
Terme Stabiane a Pompei
Le Terme Stabiane sono un complesso termale di epoca romana, sepolte dall'eruzione del
Vesuvio del 79 d.C. e ritrovate a seguito degli scavi archeologici dell'antica Pompei: nel suo
genere, è l'edificio più antico della città.
Troviamo questo spazio ormai sempre 🡪 spogliatoi (apodyterium) 🡪 Tolti gli abiti si fa il percorso 🡪
dalla sala calda a quella fredda o il contrario (e sempre in mezzo quella tiepida).
Inoltre abbiamo un portico aperto che permette di fare esercizi (sul prato o sotto i portici). Alle
terme non si andava solo per pulirsi ma anche per curare il proprio corpo.
Le terme di Traiano a Roma - colle oppio
Qui il processo di elaborazione di questa forma nuova arriva a compimento.
- Si vede molto bene cosa si intende per terme imperiali🡪 cura del corpo, palestre, grandi
spogliatoi, sale termali principali come asse principale dell’edificio, ambienti per altre
attività, sudatoria, spazi per il culto, biblioteche, il tutto circondato dal recinto, perimetro,
ma con grandi spazi aperti e sale di dimensioni impressionanti.
- Il tutto doppio e speculare
- L’asse centrale è costituito dai grandi ambienti dedicati all’igiene personale
- Natatio 🡪una vera e propria piscina aperta.
- Frigidarium → Spazio rettangolare diviso in tre campate con volte a crociera e con vasche
grandi di acqua fredda ai lati
- Calidarium 🡪 7 vaschette per l’acqua calda, orientato verso sud- ovest → punto di massima
insolazione → raccoglie il calore del sole
Sale doppie sia per maschi e femmine 🡪 leggi che stabilivano la destinazione delle terme
dividendo i sessi.
- Nelle fonti scritte si parla di divisione ma, a Roma, erano bravi ad aggirare le leggi o
modificarle a loro favore → in certi periodi la divisione viene rispettata, mentre in altri no.
- Le sale principali, però, erano uniche, quindi se la frequentazione era comune, non si
dividevano.
- Si può immaginare che le terme funzionassero:
- con orari diversi → esempio la mattina per le donne, mentre gli uomini lavoravano
- con giorni diversi
- Non sappiamo moltissimo.
Terme di Caracalla
Le terme di Caracalla o antoniniane costituiscono uno dei più grandiosi esempi di terme imperiali a
Roma, ancora conservate per gran parte della loro struttura e libere da edifici moderni.
- Furono fatte costruire dall'imperatore sul Piccolo Aventino tra il 212 e il 216 d.C. in
un'area adiacente al tratto iniziale della via Appia.
- Queste terme pubbliche furono le più imponenti mai edificate nell'Impero romano fino
all'inaugurazione delle terme di Diocleziano (306 d.C.).
Possiamo ripercorrere l’itinerario dell’intera struttura:
- Il recinto esterno era costituito da un portico, del quale non resta praticamente nulla
- Ai lati vi erano due grandi esedre che includevano una sala absidata, preceduta da un
colonnato e fiancheggiata da due ambienti minori.
- Sul lato di fondo un’esedra schiacciata, a forma di stadio mancante di un lato e munita di
gradinate, nascondeva le enormi cisterne.
- Ai lati dell’esedra erano situate due sale absidate - biblioteche.
- Il corpo centrale era accessibile da quattro porte, due che si aprivano sui vestiboli e due
direttamente sulle palestre. Dal vestibolo, che si apriva sulla natatio, si entrava
nell’apodyterium.
- Prossimo all’apodyterium, si affiancavano tre ambienti pavimentati con mosaico bianco e
nero ed originariamente coperti con volte a crociera;
- Sull’altro lato minore della palestra il percorso invece proseguiva in una serie di quattro
sale, tutte riscaldate e caratterizzate da piccoli ingressi obliqui: nella sala rettangolare con
due lati curvi si deve riconoscere il laconicum (la sauna).
- Da qui si entrava nel calidarium, nel tepidarium, nella natatio
Terme di Antonino Pio a Cartagine (Tunisia)
Le terme di Antonino sono uno stabilimento termale di Cartagine (Tunisia), di età imperiale
romana, il più vasto delle province africane.
- Non erano le sole terme della città: dalle fonti antiche conosciamo l'esistenza di una
decina di edifici termali.
- In modo analogo alle grandi terme pubbliche della città di Roma, il complesso era
organizzato in una serie di ambienti simmetrici ai due lati dell'allineamento delle grandi
sale riscaldate, dove la circolazione degli utilizzatori si svolgeva secondo un percorso a
semicerchio.
- La presenza di una piscina riscaldata era un ulteriore segno del lusso dell'edificio.
- Costruito vicino al mare, vicino all’attuale palazzo presidenziale tunisino.
Altre terme imperiali in Germania, entrambi a Treviri:
- Barbara thermen e Kaiserthermen (letteralmente “terme imperiali”)
A Milano, tra corso Emanuele e corso Europa, abbiamo le terme Erculee. Ora nulla è visibile.
Terme di Diocleziano a Roma
Le Terme di Diocleziano, le più grandi fra le terme della Roma antica, furono iniziate nel IV secolo
d.C.
- in gran parte conservata
- La Basilica di Santa maria degli Angeli era il frigidarium
- L’ingresso è il caldarium
- Il recinto delle terme è oggi piazza Esedra
LA CASA ROMANA
La casa romana, dovendo tener conto nella sua struttura architettonica del poco spazio a
disposizione per la sua edificazione, contrariamente a quello che si pensa, era molto simile a
quella dei nostri giorni.
Casa ad atrio (Domus ad atrio)🡪 casa unifamiliare per ricchi, casa della famiglia aristocratica, non è
la casa per tutti.
- La sua forma e i percorsi interni e apparato decorativo devono rappresentare il ruolo della
famiglia e capofamiglia nella società e devono seguire certe regole e mostrare tutto questo
attraverso certe manifestazioni con degli spazi destinati alla frequentazione di ospiti e altri
spazi destinati agli abitanti della casa, inaccessibili agli esterni.
- Case a un piano che necessita una superficie adeguata → si sviluppa in larghezza e
lunghezza, non in altezza. In genere sono così, anche con l’eccessivo affollamento di Roma.
- Nelle città il terreno è molto costoso, contingentato e diviso in blocchi.
Regole di convivenza sociale: lusso moderato
- A partire dalla città di Roma, alcuni quartieri e spazi diventano ambiti e ricercati, il Palatino
per esempio, lo spazio degli aristocratici, o personaggi politici che si affacciavano sulla
scena, e lo sappiamo dalle lettere di Cicerone 🡪 casa sua viene sequestrata quando lui
viene esiliato, perché il Palatino è molto prezioso.
- Avere la casa più lussuosa e in un centro importante diventa gioco politico nella società
romana, tutti elementi che vengono utilizzati nell’ambito dell’abitazione urbana anche a
livello di propaganda.
In questo senso la casa diventa un elemento importante 🡪 l’atrio, ambiente più grande della casa
accoglie i clientes, famiglie di rango inferiore che hanno come patrono quel capofamiglia.
- Salutatio 🡪 ogni mattina queste famiglie andavano a salutarlo 🡪 aula (o sala) decorato e
grande, luogo adibito di accoglimento e di ricevimento.

Il sistema repubblicano oligarchico va in crisi quando singolarmente alcuni personaggi iniziano e


ambiscono a raggiungere il potere politico senza limiti, ponendo in primo piano i loro interessi
personali, ignorando la classe, il ceto o persino la famiglia di provenienza
- la società e la politica romana cominciano a girare intorno a importanti personaggi, gli
eserciti non sono più soltanto di Roma ma anche dei generali che li conducono, i quali con
le spedizioni e campagne aumentano il loro prestigio e la loro fama sempre di più,
desiderando poi un potere politico sopra le stesse istituzioni e sopra le norme e leggi
tradizionali (le quali imponevano a loro di restare entro certi limiti e certe leggi
- la guerra civile scoppia nel momento in cui questi personaggi cominciano ad essere tanti e
dividono le stesse istituzioni a loro favore.
La casa è centrale perché è luogo di esibizione di ricchezza e lusso, del proprio prestigio e valore,
anche a partire dalla sua ubicazione
- avere una casa nel Palatino significava molto, designava già un ceto di appartenenza
- Cesare abitava nella Suburra (un quartiere popolare), mentre Cicerone era appunto
al Palatino (colle più importante e aristocratico della città di Roma).
Organizzazione della casa
Casa totalmente chiusa all’esterno, non ha tante finestre, chiuse da sbarre di ferro per impedire ai
ladri di entrare, un’unica porta/entrata
La pioggia entra dal tetto e passa attraverso le grondaie (impluvium, vasca che sta al centro del
pavimento) e finisce nella cisterna sottostante per l’acqua corrente
- le case non avevano l’acqua, ma potevano averla in questo modo 🡪 nelle case popolari
invece l’acqua viene presa dalle fontane.
- Questo sistema permette di far entrare luce e acqua a casa.
- Il portinaio controlla chi entra e chi esce.
Intorno all’atrio abbiamo le camere 🡪 cubicula (hanno funzione per dormire e ambito privato).
Nel tablino 🡪 il padrone di casa riceve gli ospiti più importanti ed espone i busti e gli oggetti più
importanti della famiglia
- esposizione della nobiltà aristocratica 🡪 quindi massimamente decorata.
- Mobili all’interno della casa non sono tantissimi.
- Il letto può essere usato anche come divano e i diversi ambienti della casa possono essere
riutilizzati per altri scopi.
Vi è una netta divisione tra la parte mostrata e frequentata da estranei e alcuni ambienti
totalmente privati.
Collegato al tablino sono le due alae 🡪 non hanno chiusura o separazione tra l’ambiente e/o l’atrio.
Casa del Fauno 🡪 più grande dei palazzi dei macedoni di Pella (più di 3000 mq).
- Siamo a Pompei, quindi non in una grande città, ma qui parliamo della casa più grande di
una stessa città 🡪 motivazioni di tale grandezza ovviamente sono riconducibili a prestigio e
onore.
- Questa casa copre un intero isolato.
Enorme peristilio grande con un peristilio piccolo, un atrio abbastanza grande intorno a tutte le
altre stanze e poi un altro atrium tetrastylum di dimensioni leggermente piccole.
- Intorno all’atrio abbiamo vari cubicoli, il tablino, terme, latrina e stalla tutti di fianco, la
cucina è subito di fianco, un vestibolo e infine l’esedra di Alessandro Magno.
- Il vestibolo è, edifici pubblici o privati, l’ambiente di ingresso, intermediario fra l'esterno e
l'interno, di varia forma e imponenza secondo le funzioni di disimpegno che gli vengono
attribuite e l'importanza dell'edificio stesso.
Accorpamento di due nuclei diversi 🡪 uno di fianco all’altro, atrio più grande più avanti dove c’è
Alessandro che combatte contro Dario III nella battaglia di Isso.
- La casa del Fauno prende il nome dalla notissima statuetta bronzea che tornò alla luce
nell’atrio toscano.
- Gli antichi proprietari erano probabilmente membri dell’aristocrazia sannitica.
La casa del labirinto
Sempre poco lontana dalla casa del Fauno, abbiamo la casa del labirinto.
- L’atrio sta nella parte sinistra
- Lungo il corridoio sopra abbiamo il quartiere termale, bagni, magazzini, forno, cucina.
- Il peristilio è molto significativo: non è solo per allietare o illuminare la casa.
Esistono anche degli orti nelle case romane, ma non questo. Questo è semplicemente un cortile.
Casa di Loreio Tiburtino, giardino (Pompei)
La casa di Ottavio Quartione (detta anche casa di Loreio Tiburtino) è il nome moderno di una
grande domus di Pompei.
- Canale pieno d’acqua 🡪 euripus. Apparato decorativo del giardino che fa pensare a quello
di una villa, non a una casa della città
- idea di pranzare nel giardino in una casa di città è un lusso enorme.
- Riempire il giardino con statue, fontane, decorazioni di ogni genere è troppo per uno spazio
così piccolo🡪 idea di comodità per una casa in città troppo piccola, quando queste comodità
dovrebbero essere in uno spazio periferico, una villa.
- Ossessione del riempimento, di riempire ogni piccolo spazio.
→ Esempio di casa a due piani
Il piano superiore quando c’è esiste solo per membri della famiglia romana 🡪 famiglia e personale
di servizio, schiavi e servi che fanno funzionare la casa, non solo stretti familiari.
- Materiale leggero per la costruzione del primo piano 🡪 non è un luogo dove si sta sempre
(infatti in genere ci sono camere da letto)
Casa degli amanti, Pompei
Il resto della popolazione viveva nelle insulae 🡪 soluzioni: casa a giardino di Ostia (un grande
isolato racchiude tante case replicate con in mezzo un giardinetto.
Altro genere di edificio abitativo 🡪 edifici su più piani con delle stanze, piccoli appartamenti con i
servizi in comune, anche le cucine.
- Potevano ospitare molti abitanti con tutta una serie di svantaggi che conosciamo grazie
alla tradizione dei testi letterari (Giovenale, Marziale,…) 🡪 rumori, servizi in comune, disagi,..
- Strutture superiori in legno 🡪 rischio elevato di incendio 🡪 incendi erano frequentissimi 🡪 il
fuoco si diffonde molto velocemente 🡪 legislazione dopo l’incendio Neroniano 🡪 64 d.C.
- imposizione di larghezza minima di strade per far passare mezzi dei pompieri
perché nei vicoli stretti non ci riuscivano, gli edifici non potevano più essere costruiti
attaccati uno all’altro.
- Sotto questi edifici c’erano negozi di vario genere.
Queste insulae le troviamo nelle città affollatissime e non sono così frequenti nelle altre città. In
genere lo spazio era sempre occupato da edifici di privati che volevano occupare più spazio.
LE VILLE
Abbiamo casi di ville in oriente ma la villa nasce più che altro per esigenze romane
La villa è l’edificio all’interno di una proprietà agricola in cui si raccolgono le risorse della proprietà
stessa (fundus nome della proprietà agricola).
- Nasce come magazzino dei prodotti agricoli e come ambiente per la lavorazione dei
prodotti
- Nella rustica vive il proprietario 🡪 magazzino per la raccolta e degli strumenti per la
coltivazione, magazzino per la trasformazione e lavorazione dei prodotti: frantoi torchi ecc.,
magazzino per gli animali e anche animali da cortile.
- Nella villa abbiamo gli alloggi degli schiavi.
Nel corso del II secolo a.C. la villa diventa un luogo dove allontanarsi dalla città e allontanare
anche le attività del cittadino per riposarsi
- si possono fare tante cose perché lo spazio è enorme e si può fare di tutto.
- Nelle ville si possono mettere opere d’arte a piacimento e in quantità abbondante e
chiamare artisti e far fare a loro qualsiasi cosa.
Questo passaggio avviene quando arrivano gli influssi della cultura greca dopo la conquista del
mondo ellenico.
- La villa deve offrire un bel panorama al proprietario e deve essere visibile da chi ci passa
vicino o lontano.
Villa dei misteri, Pompei
Nasce nel ii sec a.C.
- Tipico esempio di edificio fuori porta → vicino alle città
Elementi che compongono la villa della prima fase 🡪 peristilio, atrio con un tablino.
- Entrando ci si trova non nell’atrio ma nel peristilio.
- Portico affacciato al mare, villa in posizione panoramica. Vista migliore dove si godeva
tutto il panorama.
Ristrutturazione della villa in modo molto sostanziale agli inizi del I secolo a.C.
- Nella trasformazione abbiamo il numero dei locali 🡪 dimensioni più piccole dei locali.
- Sala da pranzo con questa forma semicircolare aperta sul panorama
- Settore sinistro alto dedicato all’attività fondo agricolo
- Parte bassa a destra → totale ridecorazione aggiornata alla moda, con pareti e pavimenti 🡪
sala affreschi dei misteri
- Villa compatta e più semplice
Riprende l’apparato più antico dal punto di vista architettonico → esemplata sul modello della
domus
- blocco unico costruito per metà da una sostruzione
II d.C. 🡪 moda delle ville marittime
- Le ville marittime sono costruite sulla costa, dentro il mare in certi casi, quasi sfidando la
capacità degli architetti romani di realizzare qualsiasi cosa.
- Possibilmente erano costruite in località rinomate, con bei paesaggi.
- Se non c’era l’acqua la si portava o si creavano cisterne.

Villa di Torre Astura (LT)


Questa è una villa a padiglioni, nel senso che non c’è un blocco unico.
- Corpo principale sulla spiaggia collegato con un ponte ad un grosso scoglio su cui è
costruito il secondo nucleo.
- Allevamento di pesci.
- Le ville hanno anche una funzione economica 🡪 con una ricaduta al lusso 🡪
mantenere delle vasche con pesci. Attenzione all’acqua dolce, cibo per i pesci, che
non si mangiassero da soli, temperatura.
- Richiedeva personale e abilità
Torre dove Corradino di Sveva è stato rinchiuso prima di essere decapitato
Acquedotto.
Villa romana a Sperlonga (LT)
LE ISOLE
Capri
Qui abbiamo diverse ville di proprietà dell’Impero e dell’Imperatore.
- Grotte naturali inglobate nelle ville. Nell’isola di Capri luogo di Tiberio nei suoi ultimi anni,
guida l’Impero qui, nella villa Jovis.
→ Villa Jovis
In cima a una montagna senza una goccia d’acqua palazzo di 7 piani che arriva a 45 m di altezza al
di sopra della roccia con 360 tutto quello che c’è intorno
- 6 piani di sostruzione destinato a tutti i funzionari e lavoratori + 7° piano per l’imperatore.
- Questa casa è una gigantesca cisterna
→Grotta azzurra nell’isola di Capri
Personaggi del corteggio di Nettuno → statue che emergono dall’acqua
- Banchetti sull’acqua lo sappiamo da Svetonio e Tacito
Villa Adriana, Tivoli
Ville imperiali, quasi ogni imperatore si dota di una sua villa con residenza privata, con in dote
tutte le ville dei suoi predecessori, per la maggior parte usate ancora
- La più grande villa imperiale 🡪 200 ettari almeno 200 persone
Su grandi strade che escono da Roma troviamo le ville, per la vicinanza alla città, visibili e perchè
permettono di avere più spazio che la domus di città non dà.
Modulo B: arte romana e storia dell’archeologia moderna

RITRATTO
No genere inventato dai romani però sono i migliori a svilupparlo e a produrli.
- Racconto raramente realistico ma con modalità di trasmettere un messaggio di fatti
accaduti → rilievo storico narrativo
- esempio più importante è la colonna traiana, o anche l’ara pacis di Augusto.
Premessa 🡪 in ambito greco la riproduzione delle fattezze di una persona avviene attraverso una
statua intera, mai di mezzo busto, o solo la testa.
- Con i romani viene rappresentata a volte solamente la testa e altre volte solo il busto.
- Nel ritratto troviamo i tratti fisici, tratti psicologici e sociali di un dato personaggio.
- Non spesso corrisponde alla realtà ma attraverso vari elementi o vari simboli noi possiamo
comprendere il messaggio che si vuole trasmettere.
- Ritratto fisiognomico 🡪 gradi di rappresentazione
In genere il nome viene scritto sulla statua stessa e viene sempre rappresentata come un giovane
o una giovane al meglio della bellezza e vitalità, ma sempre in maniera idealizzata.
I tipi di ritratti possono essere di vario genere:
- Ritratto tipologico 🡪 cioè la rappresentazione mostra e raffigura un personaggio
appartenente a una certa categoria, un sovrano, un atleta, un soldato, un filosofo.
- Testa di atleta
- Basta poco per identificarlo.
- Fascia sui capelli → vincitore
- Ritratto di Pericle
- Originale era una statua intera nell’Acropoli di Atene, poi però è rimasta solo
la testa.
- Barba, elmo, sono tutti elementi identificativi e simbolici, che attribuiscono
valore e significato alla rappresentazione. A lato la testa.
- Demostene altro esempio importante di rappresentazione scultorea
- Ritratto di ricostruzione → sulla base di elementi e aspettative
- ritratto con personaggi di cui non abbiamo le immagini
- Ritratti di Omero
- Lo vediamo anziano cieco e con la barba (questo aspetto poteva e doveva
avere un poeta del suo calibro).
- La cecità viene rappresentata con occhi chiusi lo sguardo perso in alto,
espressione sopracciglia digrignata
- Nel IV sec a.C. appare il primo ritratto di persona in vita
- Alessandro Magno → Le prime immagini di Alessandro sono fatte risalire a
Lisippo, il quale è stato uno scultore e bronzista greco antico.
- Queste rappresentazioni mostrano e caratterizzano anche il suo tratto
comportamentale e psicologico 🡪 sguardo del sovrano è sempre perso verso
un orizzonte irraggiungibile o verso il basso o verso l’altro, mai lo spettatore,
cioè non guarda davanti
- Attalo II di Pergamo → Simile a quello di Alessandro.
- Stesso sguardo, capelli scompigliati e molto simili a quelli del re macedone
- ciocca ribelle si dice 🡪 anastolè.
- Qui sta alla base la volontà precisa di sembrare Alessandro, data l’eredità e
tutto l’aspetto della legittimazione del potere.
- Capigliatura e stile libero senza ordine 🡪 Antistene, filosofo greco, nella sua
stessa impostazione e apparenza fisica esterna, esibisce il suo stesso
pensiero
- non si pettina, non si lava, non ama le cose belle, cinico (cinici
litigavano con tutti) → espressione del suo pensiero nel suo aspetto
esteriore.
RITRATTI ROMANI
Il ritratto romano proviene dal ritratto etrusco (del quale sappiamo davvero poco).
- Gli etruschi prendono solo la testa 🡪 rappresentazione sintetica della figura, praticamente
oggi diremmo semplicemente ciò che importa di una raffigurazione.
Il ritratto nasce da due esigenze fondamentali:
- Ritratto privato: legato al culto degli antenati della classe dirigente, regolata da norme
molto antiche
- imagines maiorum(“immagini degli antenati”)→ ritratti copiati e trasmessi di
generazione in generazione per certificare l’antichità della famiglia
- nei funerali partecipano anche queste immagini.
- In origine sono dei calchi fatti sui volti dei defunti, resi in negativo e
trasformati in statue di bronzo/pietra/marmo.
- Ritratto virile, Aquileia: Ritratto in calcare, con caratteristiche nel volto di
uno che è morto
- In questo caso ha gli occhi aperti
- Statua del “Patrizio Barberini”: Esibisce il ritratto realistico e due busti
idealizzati di gesso o cera
- Importanza comunicazione politica → rappresentazione iperrealistica
- Patrizio Torlonia 🡪 aristocratico si fa rappresentare nel suo disfacimento
fisico
- Ritratto di Sacerdote isiaco → Severo
- Ritratto femminile tardorepubblicano → Severa
- Cicerone → Rassicurante
- Pompeo 🡪 immagine totalmente diversa, elegante, ben pettinato,
rassicurante,
- toga, modalità di rappresentazione totalmente diversa rispetto ai
ritratti di prima.
- Rassicurante
- Ritratto onorario: per rendere omaggio a qualcuno
- figura intera
- 3 modalità:
- Togato→toga abito del cittadino, perché impedisce di fare qualsiasi cosa 🡪
raffigurazione del cittadino romano che gode dei pieni diritti.
- Lungo anche 5 m di stoffa legato al di sopra della tunica, avvolto,
tenuto dal braccio destro, gira intorno al corpo e l’ultimo lembo si
appoggia al braccio sinistro.
- Ci sono delle mode che indicano in che periodo siamo, perché la
moda cambia col tempo.
- Imperatore Tito
- Nerone bambino (si capisce che è un bambino dal ciondolo,
bulla)
- Senatore 🡪 bordo rosso porpora largo, ampio, laticlavio 🡪
attraverso alcuni simboli si capisce se si tratta di un senatore.
- Nudità eroica: Plinio le definisce achillee 🡪 rappresentazione dell’eroe nudo
seminudo 🡪 statue destinate alla rappresentazione di personaggi già
defunti
- Generale di Tivoli
- La statua fu rinvenuta nella prima metà del Novecento, tra le
rovine del Tempio di Ercole a Tivoli.
- Mancano la parte superiore della testa, la spalla e il braccio
destro, oltre alla gamba destra del ginocchio in giù.
- Qui è rappresentato un generale dell'esercito romano,
avvolto nel suo mantello che scende dalla spalla sinistra fino
a cingere i fianchi.
- La statua è sorretta da una corazza, posta ai suoi piedi, con
una Gorgone al centro.
- La testa risulta leggermente inclinata verso la spalla destra,
le rughe profonde sulla fronte, gli occhi piccoli e infossati, la
bocca dischiusa, danno idea di un carattere estremamente
forte e volitivo.
- Gaio Cesare, Corinto 🡪 i due fratelli morti sono mezzi nudi, il fratello
invece togato
- É stato un politico e militare romano, membro della dinastia
giulio-claudia, morto giovanissimo, all’età di 24 anni circa.
- Abito militare:
- Traiano (Loricato) 🡪 corazza, personaggio militare, generale
vittorioso, volto sicuro, deciso, rassicurante e sicuramente in grado di
mantenere ben saldi i confini dell’impero, conquistando e pacificando
i territori della Dacia.
- Marco Aurelio statua equestre 🡪 tridimensionale perché mostra
visibilità totale
- come se avesse concluso una campagna militare 🡪
onorificenza enorme per una figura romana venire
rappresentati in questo modo

Ritratti di Augusto e l’età imperiale


Dopo il 31 a.C. una guerra civile distrugge la classe repubblicana dirigente e le poche famiglie che
sopravvivono sono quelle schierate dalla parte del vincitore (Ottaviano che si chiama così dal
44-27 a.C.).
- Padrone della scena politica è comunque Ottaviano, imperatore dal 44 a.C. al 14 d.C., fino
alla sua morte. È anche uno dei pochi principi che poi moriranno di cause naturali, mentre
gli altri verranno assassinati, avvelenati e deposti brutalmente.
- Augusto viene chiamato dal sensato pater di tutta Roma e delle sue istituzioni, padre
della patria, e, come per Cesare, assume e accumula gran parte dei poteri.
All'inizio il ritratto aveva funzione funeraria o onorifica e quindi l’immagine era una sola. Con il
ritratto imperiale c’è una moltiplicazione enorme del numero di immagini 🡪 un’unica autorità e
quindi va diffusa questa immagine in tutto l’Impero.
- Molte parti dell’Impero non hanno mai visto l’Imperatore di persona. Nella maggior parte
dei casi l’Imperatore se ne sta a Roma, non va in giro per l’Impero (a parte qualche
occasione particolare tipo Adriano che decide di andare in ogni parte dell’Impero per
controllare i confini e le frontiere).
- Un singolo ritratto viene replicato in migliaia e diffuso in tutto l’Impero, con copie
sparpagliate ovunque 🡪 oltre 200.
- Immagine dell’Imperatore anche sulle monete 🡪 modo più facile per la circolazione di
un’immagine.
Augusto si mostra come un uomo al di sopra di ogni passione e lotta, quasi divina, in un mondo
pacifico, tranquillo ordinato equilibrio e capacità di controllo 🡪 classicismo, ispirazione al modello
classico, incarnazione di tutti questi valori.
- Mussolini farà la stessa cosa.
- L’immagine è talmente classicistica che il tempo non passa mai 🡪 più passa tempo più
acquista un aspetto atemporale, non ci sono rughe, aspetto sempre più tranquillizzante,
sempre più idealizzante.
- Segni che lo identificano:
- Acconciatura: ciocca doppia che forma una tenaglia sull’occhio destro
- Sguardo serio
- Corona di quercia → Giove
Augusto usa tutte le versioni dei ritratti (toga, nudo, cavallo)
Augusto di Prima Porta
Immagine eroica con l’immagine militare → Eros a cavallo di un delfino
- Il delfino è Venere/Afrodite (protettrice della famiglia) e Ottaviano sosteneva fosse sua
antenata
- È a piedi nudi → immagine eroica
- Aveva una lancia nella mano sinistra che però ora non c’è
- Nel mantello:
- 19 a.C. battaglia di Carré, sconfitta romana contro i Parti, e Tiberio ottiene di nuovo
le insegne
- arco celebrativo per la restituzione delle insegne 🡪 celebrato come se fosse una
vittoria.
Augusto non è solo un comandante dell’esercito
- Doriforo di Policleto → stessa posizione
- evidente legame con l’età classica
Augusto di Via Labicana
Statua togata
- Corpo velato che indica non solo il Principe rappresentato come cittadino romano e con
tutte le virtù che esso possiede, ma anche l’aspetto religioso 🡪 coprirsi il capo con la toga
significa che il cittadino o magistrato agiva come sacerdote, atto religioso, sacrificio.
- Ciocca a tenaglia
La statua è in realtà una copia di età tiberiana di un ritratto dell'imperatore eseguito alla fine del I
secolo a.C. o all'inizio del I secolo d.C.
- i tratti somatici piuttosto emaciati infatti suggerirebbero la realizzazione negli ultimi anni di
vita, con i segni già visibili della malattia e della stanchezza.
- Si tratta del più importante ritratto augusteo di questo periodo «finale», tra i pochi trovati a
Roma.
Figure femminili - Livia 🡪 moglie di Augusto
I membri femminili lanciano le mode e le acconciature → molti ritratti sono anonimi e non si sa la
datazione → le acconciature permettono di riconoscerne la data
- ritratta spesso in figura intera
- Personifica virtù e ruoli imperiali
- Diadema, benda → posizione elevata
- Divinità che porta abbondanza → la pace costituita permette la prosperità dell’impero
Il ritratto del principe è così forte che attira e condiziona i volti degli altri membri di famiglia o delle
adozioni, troviamo la stessa pettinatura addirittura 🡪 motivi di legittimazione anche per la
successione di Augusto.
- A succedere è Tiberio che non ha legame di sangue con Augusto 🡪 adottato. La gens
Claudia diviene famiglia imperiale.
- Gaio Cesare → pettinatura di augusto
- Tiberio → non si condiziona ma mantiene le caratteristiche della sua famiglia dei claudi
- Adottare l’acconciatura di Augusto vuol dire adottare la sua ideologia
- Pochi ritratti dell’imperatore Caligola → Damnatio memoriae decisione del senato 🡪 oltre
alla condanna della persona si condanna anche l’immagine e che vengono cancellati
fisicamente i nomi e ritratti 🡪 "condanna della memoria".
Ritratti di Vespasiano
Vespasiano primo imperatore non nato a Roma, ma è sabino e non rinnega mai la sua origine.
Due tipi di ritratto:
- idealizzato
- iper-realistico → visibile solo nelle residenze imperiali
- Rughe e uno sguardo solenne e rassicurante. No abbellimenti
La figura di Vespasiano è quella di stabilizzatore dell’impero, sia in ambito militare, proteggendo e
rafforzando le frontiere, sia in ambito finanziario perché risolve il problema legato alle casse dello
stato dopo Nerone.
- Militare per tutta la vita. Vedovo. Non vuole vivere nelle case di Nerone. Si presenta così
com’è → no lusso
- I suoi successori seguiranno questa linea
Nerva mette in piedi un governo diverso da quello fin’ora mantenuto → anche se il suolo imperiale
non è ereditario
- Il senato non può comportarsi come l’Imperatore, però lo sceglieva.
- La morte dell’Imperatore determinava le crisi perché la successione non era già
scelta, non esisteva quello che oggi diremmo una costituzione, non vi era una
regolamentazione in legge della successione imperiale, ma i poteri venivano
conferiti dopo per scelta, spesso via via oppure concessi diciamo di colpo per
acclamazione dell’imperatore.
- La scelta dell’imperatore poi assumerà un modo rivolto alla scelta del migliore, quello
capace di dirigere lo Stato e le istituzioni e in grado di reggere la politica romana.
Traiano → ultimo grande conquistatore romano
Fu un grande comandante militare 🡪 è sia un buon imperatore e gestisce bene lo stato, sia un
bravissimo condottiero, fa guerre, li vince
- l’impero arriva in Dacia e al golfo persico, conquistando dunque la Mesopotamia.
Cambia l’immagine dell’imperatore 🡪 non pacificatore ma il conquistatore 🡪 Traiano si presenta
come grande comandante, molto spesso è seminudo
- tratto eroico, con lo sguardo perso in un orizzonte come se stesse guardando le sue
imprese militari.
Traiano nasce in Spagna 🡪 primo imperatore proveniente da una provincia, neanche Italia. Adriano
Non sappiamo dove sia nato di preciso. Ciò che conta per questo imperatore nei suoi ritratti è che
compare la barba → ricorda bruto capitolino
Nell’antichità la barba è segno del lutto🡪 quando muoiono familiari come segno del lutto la barba
non si fa per qualche giorno.
- Adriano, invece, dà un’immagine di moda greca → uomo di cultura; la barba è quella del
sapiente, filosofo, uomo colto greco.
- La scelta ha successo totale, quelli dopo di lui proseguono con la stessa moda.
Adriano tra gli imperatori non è il conquistatore ma il consolidatore, colui che difende il confine,
che porta stabilità, prosperità all’interno dell’Impero.
- Adriano non conquista nulla, rafforza le frontiere 🡪 vallo di Adriano.
- Lui era il governatore della Siria durante la guerra con i Parti.
- Ottiene il sigillo imperiale 🡪 accordo con i Parti.
É il primo imperatore che si fa raffigurare anche in altri abiti, diversi da quelli romani: statue con
l’abito greco, la barba greca, abito da eroe, nudo, con lo scudo.
Antinoo è l’amico di Adriano, ed è l’unico caso dove nei ritratti di un privato viene mostrato con
tratti e temi imperiali.
- Nel 130 muore nel Nilo e viene divinizzato
Nella rappresentazione viene mostrato sempre giovane, divinizzato e lucido, liscio, capigliatura
giocata sulle ombre profonda (questo è un tratto caratteristico).
- Si dice che egli abbia avuto una relazione sentimentale e amorosa con l'imperatore romano
Adriano, il quale lo divinizzò.
Antonino Pio
Adottato da Adriano assieme ad altri due ragazzi, per la successione
Anche lui conduce la stessa politica di Adriano di difesa dei confini.
- Esempio di buon padre di famiglia, difensore dello stato romano, buon cittadino.
Antonino mantenne sempre un atteggiamento deferente verso il senato, amministrò saggiamente
l'impero evitando sperperi e non avviò nuove costruzioni importanti o riforme urbanistiche.
- Fu attento alle tradizioni religiose senza però perseguitare i culti non ufficiali.
Ha la barba come Adriano, corta e curata

Marco Aurelio e Lucio Vero


Primo è filosofo e l’altro grande comandante militare.
- Regnano insieme, situazione del tutto inedita, sembrano dei consoli (due augusti però).
- Epoca della difesa dei confini i quali sono attaccati 🡪 difesa
2 busti di uguale autorità
- Volti e ritratti rassicuranti di Imperatori i quali difenderanno tutti i confini e i cittadini.
- Barba sempre più fluente e decorativa.
- La barba di Lucio Vero invece è ancora più folta.
- La moda cambia: capelli lunghi e cotonati. Barba più folta e lunga
Ritratto femminile
Età flavia → elaborata e complessa
- uso di parrucche e strutture per attaccare ricci veri
- Proiettata verso l’alto
- Giulia di Tito 🡪 figlia di Tito, forse di un ufficiale, Domiziano
- Il livello di acconciatura aumenta sempre di più.
- Dura fino all’età di Adriano
Sabina 🡪 cambio del gusto. Imperatrice che adotta strutture più semplici
- Grossa treccia fissata sulla parte posteriore
- Nei ritratti della maternità la soluzione è ancora più lineare con elementi di età classica 🡪
capelli divisi al centro in modo elegante e facile da realizzare ispirata a modelli che hanno
questa ascendenza divina.
- diadema che indica il ruolo
- Cambio di rotta molto forte: l’acconciatura detta la moda
- Sabina, per le sue statue, si ispira ai modelli di figura intera dell’età classica
- Grande ercolanese → avvolta da un ampio mantello che gira tutto intorno al
- corpo e forma questo gioco di pieghe nel braccio destro incrocio braccio sinistro
- Volto dell’Imperatrice e corpo della divinità. La creazione di questo tipo risale alla
metà del IV secolo. Da Adriano in avanti avrà molto successo, anche in ambito
privato (volto normale e corpo divino).
- statua di culto del tempio di Venere progenitrice.
- Tempio costruito da Cesare nel foro 🡪 tempio di Venere 🡪 famiglia dei Giuli
(secondo loro) erano discendenti di Enea figlio di Venere (Enea aveva figlio
Iulo 🡪 gens Giulia)
Ritratto imperiale
Il ritratto imperiale detta la moda dell’epoca ed è facilmente riconoscibile e meglio datato nel loro
periodo storico
- Dinastia dei Severi → Settimio Severo viene da Leptis Magna e sua moglie invece dalla
Siria (provinciali)
- i membri della famiglia nascono alcuni in Africa e altri in Italia.
- Problema di Settimio 🡪 deve farsi legittimare quando sale al potere
- Il ritratto ricorda quello degli imperatori della famiglia Antonini
- Capigliatura ancora con folte ciocche separate da profondi solchi scuri
- 4 ciocche divise bene 🡪 segue la Serapide (culto di una divinità egiziana, la
quale ha 4 ciocche).
- Barba con caratteristiche precise 🡪 barba divisa in due.
- Caracalla
- Caracalla (il successore) assassina il fratello in grembo alla madre per la sua stessa
successione.
- Ritratto diverso → notiamo in questo busto uno sguardo torvo, mai diretto verso lo
spettatore, fronte corrugata con una acconciatura e barba diversa dai precedenti
- barbetta rada.
- Non è un’immagine rassicurante, non ispira fiducia e tranquillità, anzi desta
preoccupazione, sembra lo sguardo di un masnadiere.
- In età moderna diventa immagine modello del ritratto del tiranno.
- È particolare questa immagine perché in genere l’Imperatore mostra
i valori positivi e rassicuranti 🡪 Caracalla mette in disparte questa
immagine.
- Busto nudo che richiama gli eroi e Traiano
- Però Caracalla con il suo editto del 212 a.C. estende la cittadinanza a tutti gli
abitanti dell’impero (tutti uguali)🡪 Constitutio Antoniniana 🡪 questo imperatore
verrà venerato moltissimo dalle popolazioni, per questo suo editto.
Successori di Caracalla
Eliogabalo → imperatore giovanissimo e gran sacerdote di El-Gabal, portando a Roma il
monoteismo e proclamando il monoteismo come religione di Stato 🡪 Dio Sole
- viene ucciso lui e la madre, unico imperatore senza tomba.
- Subisce la Damnatio Memoriae
- Pupille → prima erano dipinte →dall’età adrianea in avanti, vengono incise
- sguardo immobilizzato, proiettato verso l’alto
Alessandro Severo → oltre a mettere ordine nell’Impero per i danni apportati dal monoteismo,
egli cerca di arginare le continue invasioni e incursioni dei barbari 🡪 necessità di mantenere e
difendere l’Impero.
- Passa gran parte della sua vita nei campi militari
- Ultimo rappresentante della dinastia
- Capelli molto corti e non si insiste più ad identificare ciocca per ciocca
- No barba
- Sguardo particolare 🡪 occhi più grandi del naturale.
- Sguardo che dà fiducia e sicurezza ma non certo allegro. Deciso.
- Volume della testa in cui risalta la giovane età → età dell’angoscia
Giulia Domna 🡪 moglie di Settimio Severo
- Acconciatura che sembra un casco militare, sopracciglia mascoline folte e accentuate
- ciocche molto lunghe fino alle spalle e raccolte posteriormente, raccolte in una grossa
crocchia
- Capigliatura spesso realizzata in un marmo colorato
Probo → al potere da anziano
- rughe e borse sotto agli occhi
Filippo l’Arabo → è stato imperatore romano per cinque anni, dal 244 alla sua morte.
- Sono poche le notizie sui cinque anni e mezzo di regno di questo imperatore nato di umili
origini e passato alla storia per aver celebrato il primo millennio di Roma e per la sua
origine araba.
- Dopo una breve campagna sul fronte danubiano, di nuovo in subbuglio per la minaccia
delle popolazioni germaniche, Filippo si recò a Roma per consolidare i rapporti con il
senato e per celebrare con grande sfarzo, il 21 aprile 247, le feste del millenario di Roma.
- Sui confini, però la situazione fu drammatica, i Goti passarono il Danubio e invasero la
Mesia. Vari usurpatori vennero acclamati dalle truppe. Così nel 249 anche il regno di
Filippo terminò nel sangue e il suo posto fu preso dal senatore Messio Decio, comandante
delle truppe sul fronte danubiano.
- Sontuosa toga patrizia che attraversa il petto → moda del III sec a.C.
- Capigliatura corta militare e una più solida espressione, un’immagine senz’altro
rassicurante
Dopo il III secolo a.C. entra in scena Diocleziano, dalmata di origini. Secondo il proseguimento
della storia di Roma egli divide l’impero in 4 parti, 2 Augusti (autorità primaria) e 2 Cesari
(autorità secondaria) 🡪 lo scopo principale era quello di evitare le usurpazioni e divisioni interne e
lotte che si potevano generarsi.
tetrarchi → doppio gruppo statuario in porfido rosso egiziano, costituito da quattro figure in
altorilievo, collocate all'angolo del tesoro di San Marco, nell'omonima piazza a Venezia.
- L'altezza delle figure è di 1 metro e 36 cm.
- 4 personaggi identici e indistinguibili → due coppie in cui c’è un augusto e un cesare, ma
sono tutti uguali perché rappresenta l’autorità imperiale
- augusto che abbraccia il cesare (successore) 🡪 conferisce.
- Inoltre chi abbraccia ha la barba.
- Segni del potere:
- spada gemmata con testa d’aquila
- cintura gemmata.
- Copricapo pannonico 🡪 cappello di feltro tolto poi per mettere l’elmo → immagine militare
- Compattezza assoluta → scopo finale è la difesa dell’impero e la sua buona
organizzazione. L’abbraccio è la concordia.
- Creati in porfido rosso egiziano 🡪 marmo più prezioso nell’elenco dei marmi che richiama la
porpora imperiale
- Diocleziano deciderà circa l’utilizzo di questo marmo solo in ambito imperiale.
- occhi dallo sguardo magnetico → spiritato, innaturale
Costantino I → Riporta il ruolo unico dell’imperatore e di quello che definiamo primus inter pares
- sposta e trasferisce l’asse verso l’Oriente, perché Roma non è più una città affidabile e
sicura, soprattutto dopo tutte le guerre civili, congiure e attentati avvenuti.
- Ritratti giganti 🡪 gigantismo, diversi ritratti sono davvero grandi.
- Occhi enormi, capigliatura come se fosse un elmo, quasi artificiale, molto
compatta. → testa 1,5 metri

IL RILIEVO STORICO-NARRATIVO
Il rilievo è un genere artistico, uno dei generi più peculiari e artistici e originali dell’arte romana. Si
tratta praticamente della registrazione degli avvenimenti della storia romana.
- Non però originale perché ha precedenti → arte greca, età classica
- I romani elevano questo genere perché si tratta di un mezzo di comunicazione
potentissimo.
- Rari i rilievi che raccontano dei fatti storici 🡪 in genere non raccontano la realtà
- comprende anche rappresentazioni di allegorie, personificazioni e elementi e azioni
reiterate e legate al ruolo o all’Imperatore nel corso della sua vita ma non
riconducibili a un’occasione specifica ma allegorizzando quelle azioni.
- No esclusivamente scultura bidimensionale ma anche:
- Gran Cammeo di Francia (23 d.C.), Parigi, Cabinet des Medailles → Confronto
con marco aurelio
- Precedenti:
- Rappresentazione della battaglia di Platea → Atene, fregio del tempio di Atena
Nike (fine V secolo a.C.)
- fondo neutro
- Pergamo, altare di Zeus, fregio di Telefo, II secolo a.C – Berlinol,
Pergamonmuseum
- Telefo: figlio di Erecle, fondatore di Pergamo
- Racconta la vita
- Narrazione continua, non divisa in scena, come nel fregio dorico in cui vi
erano scene, ma tutto continuo
- due persone di schiena → passaggio scena
Non solo rappresentazione pubblica ma anche in ambito privato, soprattutto nel funerario.
Monumento funerario di C. Lusius Storax (Chieti, Museo archeologico), 30-50 d.C.
- Episodi della sua vita, anche se siamo sulla sfera privata
Delfi, monumento di L. Emilio Paolo (metà II secolo a.C.) → Fu eretto nel Santuario di Apollo a
Delfi poco dopo il 168 a.C.
- per commemorare la vittoria romana nella battaglia di Pidna sul re Perseo di Macedonia,
sconfiggendola definitivamente.
- Il pilastro parzialmente completato doveva essere una base per un ritratto del re Perseo.
- Probabilmente i romani si sono serviti di artisti greci, che però non conoscevano le figure.
- Sfondo neutro 🡪 come nei fregi di età classica.
- Lotta tra due o tre contendenti 🡪 monomachie. Non è esercito contro esercito e non si
distinguono nemmeno le due parti.
Ara di Domizio Enobarbo – rilievo con thiasos marino (Monaco di Baviera, Gliptoteca), inizi I
secolo a.C.
- Però questa non è un’ara (altare) e probabilmente non è di Domizio Enobarbo →
convenzionale
- La cosiddetta Ara di Domizio Enobarbo è un'opera della scultura romana tardo
repubblicana conservata in quattro lastre conservate in parte a Parigi.
- Le lastre a bassorilievo provengono dal tempio di Marte (o di Nettuno) nel campo marzio.
- Rappresenta il corteo matrimoniale di Poseidone e la moglie; due episodi legati tra loro:
- Il quarto lato (rispetto agli altri 3) ha come soggetto il census → registrazione dei
componenti della famiglia romana per le tasse
- parte destra, altare e magistrato che offre sacrificio a Marte
- Presenza della divinità → gerarchia nella rappresentazione → Marte e
animali
- Il punto focale è sull'ara al centro e in particolar modo sulla figura togata a destra, dove
convergono alcune linee di forza come la diagonale degli animali in fila per il sacrificio.
- Si tratta del censore sacrificante, assistito da tre camilli (due dietro l'altare e uno
alle spalle).
- Alle spalle del dio si trovano due suonatori.
- A destra dell'ara quattro vittimarii accompagnano gli animali sacrificali del
suovetaurilia, che si trovano in un ordine insolito (bue, pecora e scrofa invece di
scrofa, pecora e bove), forse per un motivo prettamente artistico di convergere
l'attenzione dell'osservatore verso il centro tramite la linea ascendente del corteo.
- Il toro è di dimensioni particolarmente grandi, un espediente espressivo per
far risaltare l'entità del sacrificio e quindi la solennità dell'avvenimento.
- Infine all'estrema destra compaiono tre soldati (uno con cavallo), mentre
altri due si trovano a sinistra dei suonatori: si tratta di una precisa allusione
al popolo in armi e forse addirittura raffigura le cinque classes del censo
dell'esercito romano.
- All'estrema sinistra si trovano due figure sedute che rappresentano scribi.
- La prima figura, uno iurator, registra sulle tabulae censorie la dichiarazione di un
cittadino che ha in mano un dittico, forse contenente le prove della veridicità della
sua dichiarazione;
- il secondo si rivolge a un togato in piedi e gli posa una mano sul braccio che indica
il vicino soldato, che guarda l'accaduto: si tratta dell'attribuzione alla classe, alla
tribù e al compito militare di un cittadino, mentre la scena più a destra è la
dichiarazione che il cittadino è idoneo alle armi.
- I personaggi hanno pose studiate, in maniera da essere identificabili inequivocabilmente e
il loro accostamento è paratattico, cioè realizzato con la semplice collocazione schematica
di figure per lo più frontali una accanto all'altra.
- suovetaurilia 🡪 consisteva nella consacrazione di un maiale (sus), di un montone (ovis) e di
un toro (taurus) generalmente al dio Marte, anche se poi solo il toro veniva sacrificato a
questo dio
Glanum (Francia), mausoleo dei Giulii (30-20 a.C.)
- Monumento funebre privato
- Famiglia dei giulii
- Racconti di carattere militare, legati alle imprese militari del personaggio principale della
famiglia di cui non sappiamo con precisione
- comprensibile a tutti → immagine immediata anche per chi non sa leggere
Ara pacis Augustae, Roma (13 - 9, a.C.)
- Questo monumento è manifesto dell’arte augustea → ritorno di Augusto dalla battaglia
- Altare all’interno di un “recinto” di supporto
- All’esterno nella parte alta su tutti e 4 lati ci sono dei rilievi figurativi, nella parte
bassa abbiamo fregi vegetativi con una rappresentazione simbolica dell’ordine del
cosmo nell’età augustea, perfettamente simmetrici, occupano l’intero pannello e
contengono elementi che appartengono a 40 specie di vegetali diversi e di animali
- rappresentazione dell’età dell’oro augustea frutto della pace.
- Lato principale è rivolto verso il Campo Marzio.
- Rilievi:
- Facciata: rilievo simbolico e mitologico → origini di roma
- 2 fianchi; Processione con collegio sacerdotale e una serie di personaggi storici +
altro lato della processione con i membri della famiglia del principe
- Giulia è la figlia, Livia è la moglie di Ottaviano. Compaiono anche Gneo
Domizio Enobarbo e Germanico.
- Questo rilievo rappresenta una processione che accoglie il principe in ritorno
dalla spedizione e offre il sacrificio di dedica all’altare 🡪 appunto alla pace
- Ordine ristabilito nello stato Romano → impero pacificato
- No rilievo storico →questa processione non si è mai svolta
- lo sappiamo dalle fonti storiche, Augusto entra in città di notte e quindi non può
essere accolto in questo modo.
- Poteva risalire al 9 a.C. quando l’altare viene completato ma ci sono alcuni
personaggi, nel rilievo, (tipo Agrippa) che non arrivano al 9 a.C. 🡪 Agrippa muore
nel 12 a.C. non può esserci stato lì
- Rilievo storico per i personaggi rappresentati, che esistono
- No fotografia di un avvenimento storico ma la rappresentazione di come i
committenti vogliono che si ricordi l’avvenimento
- Famiglia del principe per confermare la legittimità
- i bambini e le donne sono fondamentali nella definizione della famiglia anche se
non sono persone giuridiche e non hanno nessuna carica politica
- Designa la successione fino a Nerone
- Tutte figure fondamentali per la successione.
- Germanico padre di Caligola
- Linguaggio artistico:
- richiamo al fregio ionico del Partenone nell’acropoli di Atene (metà V secolo a.C.)
- Linguaggio classicistico, perché è il modo migliore per esprimere i valori che l’ara
pacis vuole mostrare, la concordia della famiglia, la concordia del corpo civico
mostrato dalla classe sacerdotale 🡪 sotto la pace che determina tutto questo.
- Rilievo con Telius - Venere - Pax
- Figura femminile che rappresenta la terra con due bambini in grembo
seduta nella natura con frutta, fiori, ninfee che rappresentano aria e mare
- Nel complesso l’universo che offre i frutti della prosperità
- Lato principale 2 episodi mitologici:
- Lupercale → Romolo e Remo, ritrovamento faustolo con lupa e
Marte
- origine storia di Roma
- Sacrificio di Enea ai penati di Troia
- Stile prevalentemente classicistico ma non solo 🡪 abbiamo
abbondante rappresentazione del contesto, del paesaggio, e questo
non vi è nell’arte classica 🡪 aria che piega, acqua, roccia su cui si
siede
In età Flavia però abbiamo rarissimi rilievi con fatti storici reali
Il trionfo giudaico - Arco di Tito a Roma
- 2 rilievi dopo la morte di Tito - 8 d.C.
- Apoteosi di Tito (tito con Aquila)
- Aquila ad ali spiegate che trasporta Tito ormai divinizzato verso i cieli 🡪 da
umano a dio.
- Corteo trionfale sui lati → Tito non ancora imperatore in mezzo ai soldati e alle sue
spalle la vittoria alata che lo incorona
- Quadriga su cui si trova Tito guidata dalla Dea Roma 🡪 73 d.C.
- Questo personaggio a petto nudo è il genio del popolo romano,
come la personificazione del popolo romano.
- Ricerca di vivacità e movimento → rilievo chiaroscurato
- Primo piano quasi a tutto tondo
- Secondo piano rilievo bassissimo
Corteo trionfale verso il Campidoglio
Il trionfo era il massimo onore che nell'antica Roma veniva tributato con una cerimonia solenne al
generale che avesse conseguito un'importante vittoria.
- In questa processione si sta passando sotto l’arco appunto di Tito. L’arco è collocato sul
percorso del trionfo.
- le figure non si muovono su una linea retta, ma la lettura procede su una grandiosa curva
prospettica convessa, ben visibile nel rilievo della processione, dove a sinistra le figure
sono viste di tre quarti e di faccia, e all'estrema destra di dorso mentre entrano sotto il
fornice illusionisticamente rappresentato della Porta Triumphalis.
- Tesoro del tempio di Salomone → Candelabro a 7 braccia, trombe d’argento e tavolo dei
sacrifici
- Profondità di piani molto studiata → movimento
Rilievo della cancelleria (Città del Vaticano, Museo Gregoria Profano)
Della cancelleria perché è stato trovato nelle botteghe di uno scultore nel Campo Marzio.
- Domiziano il quale subisce la damnatio memoriae e quindi il suo volto è sostituito da
Nerva che muore pochi mesi dopo per vecchiaia
- Partenza e ritorno della spedizione militare
- Imperatore guida i soldati che escono dalla città, verso il luogo dove si terrà la
guerra
- Figure che accompagnano: genio senato, genio popolo romano, Minerva divinità
protettrice di Domiziano, Marte, dea Roma.
- Personaggi reali mescolati a divinità
- Stile completamente diverso da quello dell’arco di Tito.
- Tutti collocati su un unico piano
- Fondo neutro
- teste ideali in secondo piano
- La rappresentazione è molto classicistica ma in senso deteriore, raggelata,
manca la vita che c’era nell’arco di Tito
Colonna traiana (113 d.C)
200 metri di narrazione continua, enorme rilievo.
Monumento del tutto nuovo → Colonna centenaria che sorregge una statua bronzea 🡪 su una base
e sopra vi era la statua di Traiano 🡪 poi sostituita dalla statua di S. Pietro
- racconto delle due guerre di Traiano in Dacia: 101-102 e 105-106 d.C. 🡪 conquista della
Dacia, attuale Romania
- La colonna si trova all’interno del nuovo foro di Traiano
- Monumento dedicato a Traiano e all’esercito romano con il bottino.
- La colonna poggia su una base con una catasta di armi dei nemici 🡪 gigantesca corona
d’alloro
- Racconto in maniera continua → No interruzione delle scene, tutto si svolge in un
continuum.
- Lunghissima narrazione che colloca i diversi episodi con elementi naturali e
artificiali
- Scene simili (es. assedio, scontri militari, discorsi di Traiano,...) che fanno riferimento a
schemi ripetuti
- il nucleo della narrazione è lo stesso, lo sfondo è diverso.
- Questo consente una riconoscibilità agli spettatori così possono essere identificati
- Collocazione delle scene su asse verticale.
- Grande abbondanza di particolari → imperatore in primo piano che non si sovrappone con
nessuna figura umana
- Non capiamo molto sulla datazione delle scene e degli episodi → no cronaca precisa che
segue gli avvenimenti su ordine cronologico.
- Abbiamo anche immagini della vita quotidiana dell’esercito (Scene di mietitura, ponte di
barche sul Danubio)
- Una delle ultime scene è la morte del re barbaro, sconfitto.
- I rilievi erano colorati
- Elementi in bronzo dorato (armi) inseriti nel rilievo di marmo, rendendo vivace la
rappresentazione e identificare i soggetti delle scene.
- La tecnica è quella del bassorilievo ma con la capacità dell’artista di ottenere effetti di
profondità molto riusciti.
Età di Adriano
Arco di Costantino 315 d.C.
Arco dedicato da Costantino come recita la dedica del senato
Decorato da una serie di rilievi di epoche più antiche
- rilievo Traianeo che viene dal suo foro
- 8 pannelli di Marco Aurelio (180 -192 d.C.)
- episodi generici della vita dell’imperatore
- clemenza verso i nemici sconfitti, inginocchiati
- sacrificio nell’ambito dell’esercito
- discorsi all’esercito
- rilievi storici → iscrizione che definiva l’occasione per cui era dedicato il monumento
di Marco Aurelio → spostati e sostituita la figura di Marco con Costantino
- 8 Tondi Adrianei (130 – 138 d.C.)
- Forma nuova circolare
- Circa 2 m di diametro, forma insolita, provenienza sconosciuta
- 4 rappresentano caccia, 4 divinità campestre (culto fatto all’aperto)
- Di storico abbiamo: protagonista Adriano con Antino
- scena di caccia al leone → caccia del re (per dimostrare il proprio valore)
- Per rappresentare la virtus dell’imperatore e pietà (devozione del re)
dell’imperatore
In sostanza i rilievi di Traiano simboleggiano la virtù militare, quelli di Adriano la caccia e quelli di
Marco Aurelio il ruolo dell’imperatore.
Ai lati dell’arco ci sono due figure che rappresentano le vittorie e un fregio più piccolo che gira
intorno all’arco i cui episodi sono:
- Arrivo di Costantino in Italia
- Assedio di Suda
- partenza da Milano
- assedio di Verona
- battaglia di Ponte Milvio 🡪 esercito di Massenzio (imperatore usurpatore) viene sconfitto
Unici rilievi di età costantiniana più piccoli degli altri
Costantino combatte contro i romani → guerra civile
- Mai era stata rappresentata una guerra tra i romani, in cui essi appaiono nemici
- I personaggi sono compressi nello spazio del rilievo.
- Disposizione dell’esercito in fila, comandante molto visibile.
- Carri ristretti
- Qui non si usa una prospettiva ribaltata per far vedere quello che avviene
all’interno delle mura ma si alzano i personaggi 🡪 soluzione diversa da quella di
prima.
- Questo episodio è drammatico, gli uomini di Costantino che massacrano gli uomini di
Massenzio, sotto vi è la personificazione del Tevere che sembra essere dalla parte di
Costantino (massa di uomini per terra).
A vittoria ottenuta, la rappresentazione è questa:
- Costantino parla al popolo nel Foro romano 🡪 monumento dei decennali dietro
- Posizione gerarchica dell’imperatore romano al centro e rialzato
- La testa manca perchè danneggiata
- Unico personaggio su un solo registro → non si sovrappone a nessuno
- Dietro l’imperatore non c’è nessuno.
- Figure in primo piano interi 🡪 secondo piano hanno solamente la testa, in maniera
non realistica ma che consente di far vedere la grande folla ad assistere il discorso
- Sullo sfondo sono probabilmente riconoscibili la basilica Iulia, l'arco di Tiberio, i
Rostri col palco imperiale, il monumento del decennale dei Tetrarchi (4 colonne) e
l'Arco di Settimio Severo, la colonna di Giove
- Discorso di Costantino nel Senato romano
- Senatori con la lunga toga e benda
- Folla meno monotona → presenza dei bambini, bambini su spalle. stessa
gerarchia
- Imperatore al centro, seduto e rialzato
Colonna di Antonino Pio
La colonna venne eretta tra il 161 e il 162 in onore dell'imperatore Antonino Pio e di sua moglie
Faustina Maggiore (moglie) da parte degli imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero.
- La colonna era costituita da granito rosso egiziano, materiale utilizzato già al tempo dei
faraoni per la costruzione degli obelischi.
La zona scelta era quella dove si era svolto l'Ustrinum Antoninorum, cioè la cremazione del corpo
dell'imperatore.
A differenza della precedente colonna di Traiano e della successiva colonna di Marco Aurelio,
costruita pochi anni più tardi, questa colonna non possedeva decorazioni sulla superficie del fusto.
- Misurava 15 m in altezza e 2 in larghezza
Rilievo totalmente simbolico → personificazione e divinità a parte Antonino e faustina
- Marito e moglie, 2 aquile, la dea Roma seduta a destra sulla catasta di armi (pacificata) e
abbiamo persino la personificazione del Campo Marzio.
- Apoteosi di Antonino Pio e di sua moglie Faustina mentre ascendono verso gli dei, sorretti
da un genio alato, Ayon, simbolo dell'eternità.
- rappresentazione del tempo Eterno, cioè tempo degli dei, senza misura e infinito
- Aeternitas imperii → forma definitiva dello stato romano
- Il genio regge in mano i simboli del globo celeste e del serpente ed è affiancato da due
aquile, che attestano la divinazione.
Linguaggio classico → fondo neutro
Coppia imperiale che quasi “Non ci sta”
2 rilievi ai lati:
- 2 momenti della cerimonia dell’apoteosi
- Cavalieri → carosello attorno ai militari con insegne delle regioni/ corpi militari
diversi
- Linguaggio diverso → prospettiva ribaltata, figure piccole, lontana dall’arte
classica (arte plebea?), no proporzioni
Colonna di Marco Aurelio (180 – 192 d.C.)
Non sappiamo la data precisa, sappiamo però che fu eretta da Commodo per il padre.
Nel fregio della colonna si raccontano le guerre di Marco Aurelio contro i Quadi e i Marcomanni.
- Non erano guerre di conquista ma guerre di difesa (171-172 d.C.).
In cima alla colonna abbiamo Marco Aurelio, sostituito poi da S. Paolo nel Rinascimento.
Fregio più corto della colonna di Traiano
- Schemi che si ripetono più spesso, stile più semplice, e scene in numero minore
Arco di Settimio Severo 203 d.C.
Dedicato a Settimio e ai due figli: Caracalla e Geta
Rilievi storici con una nuova modalità: 4 pannelli epis guerra barbari
- racconto organizzato in modo caotico: in un unico spazio vengono condensati più episodi
- Serie di corpi e serie di teste mostrano il numero dei soldati in secondo e terzo piano.
- Gli episodi di assedio o guerre vengono mostrati in entrambi i casi: sia gli assedianti sia gli
assediati.
- Gli unici gruppi più facilmente identificati sono quelli più vicini all’Imperatore 🡪 l’Imperatore
deve essere sempre visibile, unico e distinto, in genere al centro della scena.
Registri da leggere come il fregio della colonna traiana, da capire come se fosse un testo scritto.
- esercito che si sposta e assedia le città
Richiama la pittura trionfale → illustrazioni mandate dal senato romano con la spiegazione
dell’opera
- dipinte su tavole di legno o tela, accompagnando il corteo e rendendo visibili gli episodi
della campagna militare
In primo piano una serie di corpi e più teste in secondo e terzo piano.
Episodi di assedio / accampamento hanno la prospettiva ribaltata per far vedere quello che c’è
dietro e fuori le mura
- i gruppi più marcati è dove c’è l’imperatore
Racconto difficile da seguire → soluzione mai più riadottata
Al di sotto dei rilievi principali c’è un piccolo fregio 🡪 altri episodi legati alla vicenda bellica.
Sui plinti delle colonne sono raffigurati gruppi di prigionieri con soldati romani che li
accompagnano.
- non solo il soldato ma tutta la popolazione (madre e bambini) → modi per integrare il
racconto
Iscrizione → linea più scura
- c’era il nome di Geta che, dopo l'uccisione per mano di Caracalla, viene condannato alla
damnatio memoriae
Nel secolo che intercorre da Settimio Severo fino alla fine dei Severi gli archi con rilievi storici sono
quasi inesistenti. Bisogna arrivare alla tetrarchia
Roma, Foro romano, Base dei Decennali (della fondazione della tetrarchia, 303 d.C.)
Monumento con quattro colonne con basi decorate da rilievi
- Di questi sopravvive solamente uno 🡪 base dei Cesari e 4 rilievi (uno per lato)
- Iscrizione → trofeo con due prigionieri incatenati e due vittorie che reggono uno scudo con
dedica
- due trofei alle spalle
- Episodio scena del sacrificio → tetrarca in tofa che versa il vino sull’altare
- Marte al suo fianco
- No sfondo
- Figure in secondo piano disegnate con un solco di contorno → realizzato con
trapano una serie di forellini uno di fianco all’altro e introdotto nel III sec d.C.
- compare già nella colonna di Marco Aurelio e crea una zona scura tra la
figura e lo sfondo, come per ingrandire la figura e renderlo più visibile,
maggiore dimensione e maggiore visibilità
- Questo viene usato sia nei rilievi di carattere ufficiale sia in quelli privati 🡪
sarcofagi funerari
Istanbul, Stadio, Obelisco di Teodosio (390 d.C.)
L'obelisco di Teodosio è un obelisco egizio del faraone Tutmosis III che venne eretto per volere
dell'imperatore romano Teodosio nell'ippodromo di Costantinopoli, al centro dello spazio dello
stadio
- Riprende e imita l’obelisco del circo massimo di Roma.
- In granito
La base sulla quale appoggia l’obelisco ha 4 rilievi:
- 3 di questi rappresentano Imperatore nella tribuna dello stadio in cui avvengono i giochi
- Al centro e più grande
- al suo fianco i 2 figli, Onorio e Arcadio, e i membri della corte imperiale
- Lo sfondo sintetizza il luogo
- folla rappresentata da una serie di teste in fila
- in piccolo, i giochi dello stadio
- Palco imperiale lo incornicia e lo esalta. Gerarchicamente superiore
- Nel quarto dei rilievi abbiamo persino l’operazione di trasporto e innalzamento
dell’obelisco con le corde
PITTURA ROMANA
Fino al 1700. della pittura romana si conosceva solo attraversi i testi letterari di pochi che ne
parlavano (come Vitruvio)
- Con la scoperta delle città vesuviane fu possibile studiare le decorazioni di interni
- Venne creato un sistema di classificazione da August Mau (studioso tedesco)→ nota come
stili pompeiani
- 4 stili diversi → modi di decorare la parete secondo epoche diverse
- Dopo il 79 d.C. le testimonianze si arrestano → grande limite
Della pittura romana è rimasto solo un genere → decorazione di interni (edifici privati)
- La pittura con cavalletto su tavola è interamente perduta, nemmeno abbiamo la
conservazione di autori soggetti o altri.
- La pittura romana è quasi anonima.
- Di edifici pubblici si è conservata raramente.
PRIMO STILE - “a incrostazione”
Delo
Stile ad incrostazione o stile a “lastre” (dal IV secolo a.C. alla fine del II secolo a.C.). Nasce
nell’ambito orientale, nella Grecia (Delo) e alcuni centri dell’asia.
Delo ne conserva le testimonianze
- definito così perché si limita ad una parete decorata da lastre di pietra con una serie di
ordini sovrapposti che hanno gli elementi di dimensione e di forme diverse dipinti a
imitazione di pietre decorative differenti.
- Generano così uno stile tridimensionale 🡪uso dello stucco
- Lastre ed elementi in rilievo
Nella parte inferiore abbiamo blocchi di grandi dimensioni, cornici, un piccolo fregio dipinto, sopra
una parete di blocchi di dimensioni minori, una cornice ancora e ultimo tratto di parete liscia
- sistema più diffuso →stile internazionale
- Modelli di riferimento:
- reggia → lo scopo è far diventare la casa una piccola reggia → casa del fauno
SECONDO STILE 🡪 architettonico (fine II a.C. - 20 a.C.)
Composizione architettura realizzabile 🡪 imitazione realistica dell’architettura
Casa dei Grifi, dimora aristocratica di fine repubblica 🡪 Roma
- imita un’architettura reale → può essere costruita veramente
- Spazio tridimensionale illusionistico con una dimensione maggiore e molto più lussuosa.
- uso di materiali pregiati
- Nella parte bassa c’è un incrostazione di pietre colorate
- Imitazione di colonne su plinti che reggono un architrave
- Singoli elementi e ombre che creano tridimensionalità
- uso dei cubi prospettici ( rombi di color bianco rosso nero)
Oplonti, Villa Poppea
Pitture di secondo stile → parete sfondata in grandi aperture verso l’esterno
- giardini, colonnati
- stile che inizia ad animarsi di animali (uccelli) e oggetti (moschea, vaso,...)
Pompei, Villa dei Misteri
Grandi affreschi che raccontano la cerimonia dei misteri di Dioniso, ambientati in uno spazio
architettonico
- Pavimento leggermente rialzato su cui abbiamo figure di grandezza naturale
- lungo fregio in alabastro su parte alta
- Megalografia 🡪 tipo di stile di rappresentazione a grandezza naturale
PASSAGGIO SECONDO E TERZO STILE
Roma, Palatino, Casa di Cesare Augusto 🡪 abbiamo il passaggio dal II al III stile
Imita architettura realistica → stanza eretta da esili pilastri con aperture su peristilio a sua volta
con uno spazio aperto
- ghirlanda che accentua la prospettiva
- supporti sempre più esili → architettura finta → scena teatrale
Parete simmetrica → secondo stile
centro della parete si apre e collega lo spazio esterno
Pittura idillico sacrale → con riferimenti al sacro (templi, statue, divinità,..)
TERZO STILE Stile ornamentale
Con l’età augustea abbiamo un cambio di stile → (20 a.C. e il 54 d.C. - fine età claudia, momento
in cui grossomodo indicato per la fine di un sistema decorativo e inizio di quello nuovo, anche se il
gusto precedente conviveva ancora)
- Nelle residenze del principe si sperimenta la nuova moda di decorazione degli interni
- Stili adottati dall’Imperatore poi vengono imitati nel privato
Villa della Farnesina (museo nazionale romano)
Villa costruita sulle rive del Tevere
- Sontuosa decorazione pittorica, forse gli stessi che hanno lavorato nella pittura della casa
di Augusto 🡪 ma qui abbiamo un altro stile.
- Stile architettonico → parete scandita da costruzioni architettoniche con elementi che
rimandano a colonne, frontoni, fregi ma di pura fantasia 🡪 no realistico
- No per ampliare lo spazio o rendere più lussuosa la parete ma per animare la
parete con degli elementi gradevoli da vedere creando delle zone o partizioni dove
trovano posto dei quadri o delle edicole.
- Alcune pareti avevano sportelli per coprire e proteggere il quadro dal colore.
- 2 quadri con cornice → scene di carattere antico –> pittura età classica
Altro elemento da notare è il colore 🡪 uso di contrasti anche forti per rendere più lussuosa la
parete e più fantasioso l’insieme
- Lungo corridoio con colore prevalente nero → poca architettura
- L’uso del nero per esempio simboleggiava il massimo del lusso
- Paesaggi esili, fantastici a monocromo
Spazio centrale 🡪 quadro mitologico 🡪 Dioniso allevato.
- Quadro copia di un’opera famosa.
- L’idea è quella di avere la copia di una rappresentazione di una pinacoteca 🡪 Augusto era
collezionista di opere e quadri famosi.
- La parte centrale della parete diventa il luogo dove raccontare storie mitologiche.
Affresco da Pompei 🡪 Perseo e Andromeda (Napoli, Museo Archeologico Nazionale)
- il mito diventa protagonista degli affreschi
- quadro famoso del passato
- la sfera privata diventa uno spazio dove il padrone di casa vive in mezzo agli eroi
Villa di Boscotrecase
Appartenuta all’ultimo figlio di Agrippa e Giulia. Le decorazioni sono ormai solo dei pannelli con
delle colonne esili → struttura architettonica quasi invisibile
Il colore è l’elemento principale
Roma, villa di Livia a Primaporta (Museo Nazionale Romano) → Pittura da giardino
Villa di Livia, moglie di Augusto 🡪 questo quadro doveva trovarsi nella sala del banchetto per le
serate estive, per dare un senso di zona recintato e immerso nel giardino
- recinto di canne oltre il quale c’è un recinto marmoreo
- rappresentazione non realistica di un giardino perché è costruito in maniera rigorosamente
simmetrica
- Gli alberi e i cespugli sono rappresentati nella loro espressione migliore (con frutta
o fiori) → natura costruita
- Posizione degli alberi studiata → grande albero al centro, ai lati disposti in primo
piano simmetricamente altri alberi e in secondo piano ancora elementi arborei
- Giardino popolato esclusivamente di uccelli 🡪 non ci sono farfalle o creature viventi
che in un giardino ci sarebbero
Natura che rende omaggio ad Augusto, per aver riportato la pace → offre il meglio che
ha → prosperità
Sfondo che chiude il paesaggio → azzurro → rappresenta il cielo
- visione chiusa da un fondale
- A volte abbiamo sfondi irrealistici 🡪 colore nero (ovviamente sempre usato dai
romani)
- A confronto le due pareti:
- Pompei, casa del bracciale d’oro → balaustra e arredi da giardino
- Pompei, casa del frutteto → Sfondo irreale nero
Si contano una 50ina di rappresentazioni di questo tipo
QUARTO STILE. stile fantastico o ultimo stile (quasi contemporaneo al terzo) → Età Neroniana
In queste residenze abbiamo soluzioni decorative nuove in cui il sistema architettonico continua ad
essere importante, ma non quanto il secondo stile
- gli elementi sono di pura fantasia
- i singoli elementi e le singole porzioni di architettura sono accostate con esiti fantastici
Domus Aurea, ultima casa di Nerone. 12 m di altezza dei soffitti
Pareti spaziose e interamente rivestite di pittura con solchi architettonici fantasiosi → partizioni
per creare spazi in cui spesso accolgono al centro dei paesaggi fantastici.
Elaborati anche i soffitti
- Uso dello stucco→ tridimensionali.
- Cornici a rilievo
- Volta dorata della Domus Aurea
- Lusso totale.
- Lapislazzuli afghani o indiani.
- Nero apprezzato e particolare nella creazione.
- Oro e Rosso, due colori lussuosi.
- Simmetria totale delle pareti e delle divisioni.
- Scene di dimensioni piccole sui lati
I soggetti dipinti: paesaggi che vanno visti da lontano → uso del colore a macchia
- scena di città portuale
- Ponti, città, ville sull’acqua → atmosfera gradevole
Casa dei Vettii, Pompei
Fratelli che costruiscono una casa con affreschi e pitture estremamente alla moda, con grandi
quadri mitologici e soggetti e scene cruente, con cornice, totalmente fantastiche
- elementi che dividono i quadri e squarci aperti fantastici
- attività commerciali → ambiente lussuoso con fregio nero e pannelli con amorini che fanno
dei lavori specifici

FONTI LETTERARIE DELL’ARCHEOLOGIA E STORIA DELL’ARTE ANTICA


Le fonti letterarie sono la base fondamentale per le informazioni che non possono essere
recuperate in altro modo
Fonti dirette:
- Vitruvio, De Architectura
- Plinio il Vecchio, Naturalis Historia
- Pausania, Periégesis tes Hellados
Fonti indirette:
- Singole notizie
- descrizioni
- parti città;...
Nei testi letterari non abbiamo una descrizione punto per punto dei monumenti o quartieri, ma una
citazione dell’opera (Ovidio, lettere di Cicerone, epigrammi di Marziale, Quintiliano nella sua
istituzione oratoria).
- Gli artisti romani sono per la maggior parte anonimi.
- in molti casi non firmavano nemmeno le loro opere.
Raccolta fonti letterarie per le arti figurative:
- Johannes overbeck → estrapolare singoli passi e raccoglierli in ordine cronologico → greco
e latino
PLINIO IL VECCHIO, NATURALIS HISTORIA
Cittadino romano che, dopo varie magistrature, diventa comandante della flotta militare, e,
secondo il racconto del nipote Plinio il Giovane, egli ha visto in pieno l’eruzione del vesuvio nella
quale scompare (disperso).
- Egli era un cittadino appartenente alla classe elevata e colta, curioso, nel suo tempo libero
si faceva leggere dallo schiavo libri ed estrapolava tutte le notizie che lo incuriosivano.
- mette tutto nell’opera enciclopedica → raccolta di notizie con fonti diversissime
- no revisione finale (morto)
- Sono 37 libri, dedica a Vespasiano nel 69-70 d.C.
- Cosmologia e geografia (libri I - VI)
- Antropologia e zoologia (libri VII - XI)
- Botanica (libri XII - XXVII)
- Medicina e farmacologia (libri XXVIII - XXXII)
- Mineralogia (XXXIII - XXXVII)
Opera da leggere con cura perché opera non originale ma una summa di informazioni 🡪 ripetizioni
e contraddizioni
- egli non era esperto in nulla principalmente.
Libri sulla mineralogia (ultimi) sono organizzati per argomenti
- si parla di opere realizzate in quei materiali esaminati
- oro e argento (libro 33) → toreutica e oreficeria
- bronzo (libro 34) → scultura in bronzo
- Colori minerali (libro 35) → pittura
- marmo
- gemme e pietre preziose.
Non possiamo trarre la fonte principale perché perduta e perché Plinio non cita quasi mai l’opera o
l’autore
Apollodoro di Atene, Chronikà 🡪 dalla guerra di troia fino al II secolo a.C. 🡪
- Notizie divise per anni
- Fonte principale di Plinio→ vive nel II secolo ad Atene sotto il dominio romano
- Autore classicista che guarda al passato → per lui l’arte muore nella 121°
olimpiade e resuscita nella 156°, quando lui scrive la sua opera.
- No amante dell’arte ellenistica → influenza il suo giudizio
- Lui guarda l’epoca in cui Atene era potente economicamente e politicamente,
momento migliore per produrre opere artistiche
Senocrate di Atene (III secolo a.C.) 🡪 scultore, artista e allievo di Lisippo
- non può che apprezzare il primo ellenismo (quindi copre il buco di Apollodoro)
- La posizione di Senocrate quindi è molto diversa da quella di Apollodoro.
- Plinio non è un critico d’arte e quindi lui prende in considerazione entrambi.
Passo di Plinio → Libro 34 dedicato al Bronzo, cap 57/58
si ricava:
- artista e le sue informazioni
- opere in ordine alfabetico tratte da una lista
- opere messe insieme per motivi diversi
- Menziona Erinna
- Sintetizza arte di Mirone
Passo 57 su Mirone
Quando Plinio indica delle date, di solito è una data sola espressa in olimpiadi.
- Le Olimpiadi valevano per tutti e cadevano ogni 4 anni 🡪 121esimo per noi è dal 296 al
293 a.C. 🡪 questo non è quindi un anno preciso ma un quadriennio, ecco perché diciamo
che Plinio non dà una data certa e unica.
- Inoltre Plinio non cita la data di nascita e la data di morte dell’artista ma della data del
punto massimo dell’artista, la data di creazione dell’opera migliore e più importante.
- Avendo un’unica data dobbiamo considerare un periodo precedente e un periodo
successivo dell’artista del quale vogliamo studiare → ma può essere nella sua
gioventù o nella sua vecchiaia l’opera e l’attività dell’artista.
- Ebbe la sua espressione 🡪 fiorì 🡪 florit, dice Plinio.
Scritti e notazioni personali 🡪 ogni tanto nei testi Plinio aggiunge notazioni suoi personali di opere
che lui ha visto e testimonia.
- Queste sono notizie aggiunte da Plinio e integrano dei testi di cui si è servito.
OPERA DI PAUSANIA
Percorso della Grecia → 10 libri
- mancano l’inizio e la fine, perché si slegavano e si perdevano.
- L’unica copia arrivata in Occidente mancava già l’inizio e la fine.
- Inizio scomparso è un problema perché in genere all’inizio abbiamo la dedica o a chi è
rivolto e quindi non possiamo datarlo.
Definiamo il periodo entro il quale l’opera è stata scritta tra il 143 e il 175 d.C.
- Non sappiamo esattamente in quali anni.
Le notizie su Pausania sono poche: nasce a Magnesia in Asia minore.
- L’opera parla della Grecia continentale, con una descrizione divisa per regioni secondo un
itinerario in cui l’autore porta il lettore idealmente alla visita della Grecia.
Non sappiamo se l’opera sia rimasta incompiuta per la morte dell’autore o se come aveva fatto per
la Tessaglia l’aveva lasciato incompleta lui.
Struttura dell’opera
Si parte dall’area meridionale dell’Attica e regione per regione si passa nei centri principali e
santuari.
- Nelle descrizioni vi sono anche i miti delle diverse città e delle comunità e eroi fondatori 🡪
miniera della mitologia greca anche dei singoli centri locali 🡪 importante quest’opera anche
per la storia della religione greca 🡪 Frazer
- Indica i monumenti, le cose da vedere, le informazioni principali e aspetti di queste località
alla metà del II secolo d.C.
- La situazione della Grecia era disastrosa e in decadenza, in quel periodo.
Le comunità locali cercano nel loro passato un motivo per ricostruire un’identità nella comunità
- Questo porta a non focalizzarsi e alla selezione delle opere contemporanee di allora
- Pausania non cita opere romane.
Le descrizioni delle mitologie erano talmente tante che quest’opera non venne presa sul serio.
→Santuario di Olimpia
In questo caso il testo di Pausania diventa preziosissimo 🡪 corrispondenze nel testo di Pausania
man mano che si riporta alla luce parte del santuario, ma sempre con una certa attenzione perché
qualche errore nella descrizione è emerso.
- Aspetto interessante è lo sguardo al passato per Pausania, il contemporaneo non mostra
nulla di positivo e infatti non compaiono nella stragrande maggioranza dei casi mentre
vengono citati gli edifici passati, di epoche d’oro e classiche della storia greca 🡪 selezione
di quello che vede e quello che registra.
- Di solito parla di edifici migliori e meglio conservati con un’opera famosa.
→Tempio di Hera a Olimpia
Nel suo libro questa statua si trovava proprio dove è stata trovata negli scavi ottocenteschi
VITRUVIO, DE ARCHITECTURA
Quest’opera è un trattato e preso in considerazione per secoli come manuale d’uso e con
un’influenza enorme per i moderni.
- Rappresenta una sintesi dell’architettura ellenistica.
Tra 27 e 23 a.C. sulla base di materiali precedenti e dedicata all’Imperatore Augusto
Manca tutto quello dell’architettura dell’età imperiale 🡪 non c’è
È un testo di carattere tecnico, non è letterario-descrittivo ed è indirizzato a dei lettori che da
quest’opera devono formare e imparare.
- L'architettura romana nasce nell’ambito militare. La sua formazione avviene lì, con degli
scopi precisi → Architetto romano deve risolvere problemi in ambito militare.
- Questo aspetto ha una ricaduta nell’opera di Vitruvio e infatti si nota nei primi argomenti
della stessa opera.
Argomenti dei 10 libri:
1. formazione dell'architetto, fondamenta, orientamento e scelta dei luoghi → dove costruire
accampamenti
2. Origini dell’edilizia, materiali: mattoni, calce,
3. Il tempio
4. Considerazione degli ordini 🡪 capitello Ionico (ordine per eccellenza nell’età greca, diffuso
in tutta l’epoca ellenistica), Corinzio (solo il capitello è più decorativo, il resto è ionico)
dorico (pochissimo considerato e arcaico come modello architettonico).
a. Ordine tuscanico 🡪 ordine etrusco o italico che è una elaborazione locale dell’ordine
dorico.
b. si analizzano anche le diverse parti degli edifici.
5. Foro e basilica; teatro, terme e palestre. Porti
6. struttura della casa (domus con atrio)
7. Decorazione pavimenti, intonaci, pitture parietali, uso del marmo e colori
8. Sistemi idrici e acquedotti
9. nozioni di astronomia e astrologia per orientarsi, misurazione del tempo e costruzioni di
orologi, meridiana, clessidre, orologi ad acqua
10. sfera militare (macchine e strumenti)
a. macchine idrauliche (mulini)
b. strumenti balistici (catapulte)
c. macchine poliorcetiche
→Res Gestae Divi Augusti 🡪 ("Le imprese del divino Augusto")
Mausoleo di augusto a Roma
Unica opera giunta a noi firmata da un Imperatore, composta in prima persona 🡪 arrivata a noi con
testi epigrafici e non in forma manoscritta
- la troviamo all'ingresso del mausoleo a Roma ma perduto in buona parte
- la versione completa è ad Ankara 🡪 Monumentum
- Ancyranum (tempio di Augusto) 🡪 il testo è inciso sulle pareti del tempio
- è abbastanza conservato perchè su pietra, ma ci sono piccoli buchi
Oltre a parlare delle grandi imprese egli parla anche dei grandi restauri nella sua permanenza
- restauri dei templi e quindi riorganizzazione dei templi e quindi della religione 🡪
menzionati.
- Ci sono anche i grandi edifici pubblici e nuove costruzioni sia quelli completati a partire da
un cantiere aperto da Cesare sia quelli promossi da Augusto, acquedotti, via Flaminia,
nuovi edifici 🡪 indicazioni

STORIA DELL’ARCHEOLOGIA
Arriva un momento nella storia dell’archeologia in cui le comunità locali entrano in crisi
- Si perdono le competenze per svolgere determinati mestieri e le miniere non funzionano
più
- Non si estrae più il metallo e non si estraggono più le pietre dalle cave
- Chi rimane cerca di trovare materiale per armi e utensili sulla base di quello che ha intorno
e quindi edifici ex romani diventano cave di materiale, pietre già tagliato, marmi calcificati,
mattoni e tegole già pronti per essere estratti, il metallo da tutto quello che si può
prendere dalle opere e creando buchi nelle altre opere.
- si recupera sia da edifici privati che da quelli pubblici
Questo nel Medioevo nella situazione di sopravvivenza.
Altri edifici romani vengono riutilizzati in abitazioni 🡪 edifici come teatri e anfiteatri che sono molto
spessi e solidi diventano fortezze e case fortificate
Federico II di Svevia e nel Trecento la corte pontificia di Avignone guardano all’antichità come un
passato glorioso da cui imparare e che va imitato
- si riguarda ai simboli dell’Impero romano e si prende spunto da loro e dai loro testi
letterari → anche i monumenti sono fonti inesauribili → modelli
→ Statua equestre di Marco Aurelio a Roma
con l’Umanesimo questo atteggiamento acquista ancora più significato 🡪 ripresa delle forme
architettoniche e sia in campo letterario e diventano modelli da imitare.
Leon Battista Alberti 🡪 Sant’Andrea a Mantova
- Struttura ad arco che richiama il passato → architravi e capitelli e archi romani
- studiato sulla base di monumenti antichi

Leon Battista Alberti - Tempio Malatestiano a Rimini


Porfido e verde antico presi evidentemente da edifici antichi e riutilizzati per nobilitare l’edificio
stesso
Inizi del ‘500 cominciano le scoperte di sculture che diventano subito famose.
- Prima collocazione importante nella villa del Belvedere in Vaticano.
- Papa Giulio II è il papa antichista e iniziatore di quello che saranno poi molto diffusi cioè i
musei aperti al pubblico, appunto i Musei Vaticani.
- Inizia a raccogliere opere e ad esporle.
Laocoonte, 1506. → opera citata da Plinio
- prima volta in cui si associa l’opera alle fonti
Raffigura il famoso episodio narrato nell'Eneide che mostra il sacerdote troiano Laocoonte e i suoi
figli assaliti da serpenti marini.

- Probabile copia marmorea eseguita tra I secolo a.C. e I secolo d.C. di un originale bronzeo
del 150 a.C. circa.
Plinio raccontava di aver visto una statua del Laocoonte nella casa dell'imperatore Tito,
attribuendola a tre scultori provenienti da Rodi: Agesandro, Atenodoro e Polidoro.

Si apre così l’era del collezionismo pubblico o privato di opere antiche e delle loro esposizioni,
della raccolta di testi e reperti antichi, uno status symbol.
- Cominciano a nascere vari centri di recupero delle opere 🡪 in generale il Lazio (Roma) e la
Campania. Mantova, Ferrara, o spesso all’estero (Madrid) 🡪 dove migrano le opere trovate.
- Italia fonte principale
Nel ‘500 si inizia a raccogliere le opere su base di attività di scavo
Nel ‘600 iniziano a scarseggiare i rinvenimenti e l’attenzione si sposta su oggetti minori di vita
quotidiana
- più facili da reperire e meno costosi
Nascono i primi musei in cui si trova la natura e la creazione dell’uomo fin dall’antichità, una sorta
di comparazione.
- Museo Kircheriano (collegio romano) → opere del nuovo mondo. Museo universale
- Nasce la figura del conservatore delle antichità di Roma per tutelare i monumenti antichi.
- Il primo è Raffaello stesso.
- Egli fu nominato architetto di San Pietro nel 1514 e si dedicò anche all'urbanistica.
- Non aveva in realtà il potere di impedire lo spoglio dei monumenti → rapporto
ambiguo
Le prime scoperte e i primi scavi avevano due scopi principali:
- materiale pregiato
- materiale da costruzione prelevabile e riutilizzabile per le nuove costruzioni di edifici.
Infatti molti pezzi appartenenti un tempo ad altri edifici vennero riutilizzati come parti di nuove
costruzioni.
Studio dell’antichità
Ai primordi dei primi scavi e rinvenimenti non vi era una sensibilità e un’idea della dimensione
storica di ciò che è antico.
L’antiquaria nell’epoca e nel mondo post-classico è tutto ciò che l’antichità ha prodotto e viene
visto con interesse
- curiosità di sapere qualcosa del mondo antico, spesso spiegato con i testi letterari che sono
un’importantissima chiave di lettura del passato.
- Antico: periodo indistinto → no datazione precisa
Partendo appunto dai testi letterari si cerca la spiegazione delle opere d’arte, degli oggetti, dei
soggetti delle opere, quindi ciò che si vede nelle sculture e nei rilievi.
- Spesso riscontriamo forzature di interpretazione osservando le opere
- interpretazioni sbagliate e fatte senza metodo.
- Greco, Etrusco e Romano vengono interpretati così sullo stesso piano e in un’ottica sola.
La scienza antiquaria arriva al punto di non saper più dare delle risposte accettabili perché cerca
spiegazioni in modo sbagliato, si focalizza e pone come obiettivo aspetti sbagliati.
Qui in questo momento bisognerebbe andare a concentrarsi e prendere in considerazione la Storia
dell'arte nell'antichità (Geschichte der Kunst des Alterthums) un saggio appunto di storia dell'arte
del 1763 di Johann Joachim Winckelmann, considerato il suo capolavoro storiografico e padre
dell’archeologia moderna.
Proprio in questo periodo, nel Settecento, succedono due fatti che cambiano la percezione
dell’antico.
-La prima è la sopracitata opera di Winckelmann, il quale apre la strada all’archeologia moderna.
-La seconda è la scoperta delle città vesuviane.
- 1738 viene scoperta per caso Ercolano
- Scavi nella cittadina di Resina → vengono trovati oggetti della vita quotidiana.
- La Corte di Napoli manda delle indagini
- Era sommersa nel fango a causa dell’eruzione e diventato un bando di tufo
- Lo scavo fu fatto in galleria, stile miniera e a farlo furono i detenuti
condannati ai lavori forzati
- Pianta delle gallerie che furono scavate per cercare il teatro di Pompei
- no trovato
- lo scopo era recuperare oggetti e opere d’arte, dipinti interi → i frammenti
venivano distrutti
- le gallerie seguivano le pareti degli edifici lungo le quali si riteneva che
fossero collocati oggetti in bronzo, dipinti (che venivano staccati tagliando il
muro), le sculture,...
- Non si potevano fare disegni e nemmeno prendere appunti 🡪 l’idea era quella di
incentivare le visite nella città.
- Per accedere agli scavi occorreva un permesso dalla Corte
- L’evento, per quanto traumatico, aveva per i contemporanei risvolti assai positivi 🡪
era la prima volta che veniva scoperta un’intera città fermata e preservata
completamente.
- Cominciò a riemergere la pittura romana antica 🡪 ne parlano alcuni testi
antichi, come Plinio, e la considerano l’arte più importante ma di cui non si
conosceva praticamente nulla
- Idea di pubblicazione ufficiale delle immagini (no acquistabili) come doni del re a
personaggi importanti → cominciano ad apparire operette anonime o firmate che
portano anche all’esclusione dei permessi di visita
- Winckelmann visita la città, scrive un’operetta e viene bandito dalla corte di
Napoli, costretto a non poter più tornare.
- Tutto questo fa aumentare l’interesse
- Dopo una decina d’anni gli scavi vengono abbandonati → troppo impegnativi
- Le opere e le pitture vengono portate nel Museo di Portici (sud Napoli),
trasformando il pianoterra della reggia della corte nel museo ercolanense.
- La ripresa degli scavi ad Ercolano si dovranno aspettare circa 200 anni: alla metà
del XX secolo (anni ‘50) si ricomincerà a scavare.
- 1748, viene scoperta Pompei
- Questi scavi iniziati a metà Settecento non si sono mai interrotti.
- La città, a seguito dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., venne interamente
sommersa dalla cenere caduta dall’alto e quindi gli scavi sono ancora più semplici.
- Per la prima volta si vedono sia i grandi edifici pubblici (teatri, fori, anfiteatri) che
quelli privati (case)
- Enorme fortuna di quello che viene recuperato → gusto pompeiano
Gusto pompeiano 🡪 riproduzione della villa di Cicerone a Pompei
- Le immagini delle case di Pompei ed Ercolano vengono replicate nelle case di tutti anche a
livello europeo.
- Ogni esponente delle classi elevate in Europa cercano di costruire le loro case in questo
stile e riprendono le vecchie case romane.
Vi sono periodi o decenni senza scoperte archeologiche e episodi come Canova che si rifiuta di
restaurare le opere perché secondo lui non andavano toccate (come del resto fece Michelangelo
col torso del Belvedere).
1812 🡪 arrivo dei marmi del Partenone a Londra: prime opere autentiche di Fidia in Europa, età
napoleonica
- ogni città si occupa di avere un museo per le esposizioni.
- Arrivano due frontoni (del tempio) di Egina a Monaco di Baviera.
- I tedeschi invece, i quali si sentono eredi della civiltà antica, dicono di sì al restauro.
Nel corso dell’800 cominciamo a intravedere i primi viaggi in Asia minore, Grecia, alla ricerca dei
luoghi più famosi dell’antichità.
- I più famosi sono quelli promossi dalla Società dei dilettanti di Londra 🡪 persone che
potevano permettersi viaggi delle volte anche di un anno e anche solo a scopo conoscitivo.
- Disegnavano tutto ciò che vedevano e tornando in patria pubblicavano le opere su ciò che
avevano visto.
- Fu nel 1776 l'archeologo inglese Richard Chandler, con la sua spedizione Society of
dilettanti, colui che per primo portò alla luce le rovine dell'antica Olimpia.
- Spedizioni archeologiche per cercare l’antico, esplorare e trovare qualcosa per arricchire i
musei delle loro città
- in Grecia non si poteva ancora andare per via della dominazione dell’Impero
ottomano, neanche al sud Italia per via dei costi e per le difficoltà negli
spostamenti.
Durante l’età napoleonica abbiamo i primi scavi da parte dei francesi nel foro romano, intorno alla
colonna traiana.
- Sempre agli inizi dell’Ottocento riconduciamo proprio in quegli anni l’inizio dello studio
dell’antico Egitto sotto il nome di Egittologia, sviluppata a seguito dell’arrivo dei francesi in
Egitto.
Da questo momento in poi, dalla seconda metà dell’Ottocento aumentano a dismisura le
spedizioni archeologiche, finanziate molto spesso dai governi dei vari paesi interessati.
- Prevalentemente le motivazioni erano di carattere scientifico.
Durante la dominazione turca della Grecia, lo spostamento e gli scavi erano abbastanza liberi.
- Da quanto i greci negli anni ’20 ottennero l’indipendenza, la situazione cambiò perché il
passato diventa un aspetto dell’identità da proteggere e custodire e quindi bisognava
chiedere il permesso per scavare e soprattutto nulla poteva essere portato via.
Samotracia (isola a nord dell’Egeo)
Gli scavi in questa isola non si sono mai fermati da quando hanno avuto inizio (1863)
- Una spedizione fortunatissima francese aveva portato alla luce la statua della Nike (si
stava cercando un santuario), databile al 200-180 a.C. circa e oggi conservata al Museo
del Louvre di Parigi.
- La statua, rinvenuta acefala e senza braccia, raffigura Nike, personaggio della mitologia
greca, personificazione della vittoria, adorata dai Greci come personificazione della vittoria
sportiva e bellica e raffigurata sempre alata.
Intanto nella seconda metà dell’Ottocento ad Atene si scava la necropoli più grande della civiltà
antica → Necropoli di Dípylon 🡪 il Dípylon è una porta monumentale
- In questa necropoli per esempio è stata trovata un’anfora omonima famosissima.
- Il vaso del Dípylon o anfora del Dípylon è un'anfora funeraria greca, prototipo dello stile
tardo geometrico e datata al 750 a.C. circa.
- È conservato nel Museo archeologico nazionale di Atene.
Santuario di Olimpia 🡪 più importante santuario dell’età classica.
I primi scavi effettuati nella città di Olimpia vennero eseguiti da un gruppo di archeologi francesi
nel 1829, seguiti poi da un gruppo di tedeschi tra il 1875 ed il 1881 (dopo la guerra
franco-prussiana), i quali evidenziarono l'esistenza delle piante di molti edifici.
- Durante gli scavi successivi vennero poi riportate alla luce (oltre alla famosa statua di
Ermes col piccolo Dioniso, opera dello scultore Prassitele) diverse altre statue, altari,
oggetti votivi in bronzo e in marmo.
Gli scavi iniziano alla fine della guerra franco-prussiana (1870-1871) in cui Napoleone III, a
seguito della schiacciante vittoria prussiana, viene costretto all’esilio.
- I francesi, secondo il trattato di pace, dovevano risarcire ai prussiani un certo debito di
guerra da pagare in oro e lo stato prussiano lo usa per finanziare la spedizione
archeologica a Olimpia.
- I tedeschi si definivano eredi dell’età classica
A questo punto i tedeschi riportano alla luce il grande santuario e pubblicano a mano a mano le
scoperte effettuate.
- Ovviamente il permesso di scavare non includeva anche la possibilità di portare via i
rinvenimenti.
- Viene fondato un museo sul luogo dove vennero esposte le scoperte → accordo tra
tedeschi e greci prevedeva il divieto di esportare qualsiasi ritrovamento
- Ancora oggi gli scavi sono diretti dagli archeologi tedeschi.
Sculture del tempio di Zeus a Olimpia
Il più famoso tempio di Olimpia era quello eretto in onore di Zeus: internamente vi si trovava la
gigantesca statua del dio realizzata in oro e avorio da Fidia nel 430 a.C.
A lato Apollo, scultura centrale del frontone occidentale del tempio di Zeus, Museo archeologico
di Olimpia.
Nell’impero ottomano il governo centrale richiedeva il pagamento di una tassa per poter ottenere
il permesso di scavo e quello che veniva ritrovato poteva essere trasferito all’estero
- Gli stati che agiscono in questo periodo si concentrano su posti precisi
- Gli austriaci scavano ad Efeso, capitale romana in Asia.
- Abbiamo l’Ephesos Museum a Vienna, anche se poi le scoperte e i rinvenimenti
sono rimasti a Efeso.
Biblioteca di Celso
La biblioteca di Celso è una delle antiche costruzioni di stile romano a Efeso, nella costa egea
dell’Anatolia.
- Fu realizzata in età traianea, in onore di un illustre personaggio omonimo che ricoprì tutte
quante le cariche previste dal cursus honorum romano.
- A lato, è ricostruita la facciata con frammenti antichi.
Pergamo
Primi scavi archeologici sono iniziati nel 1870 e le rovine scoperte durante gli scavi vengono
mostrati nel museo di Pergamo.
- Sono rimaste solo alcune rovine del tempio di Athene
- Nota attraverso testimonianze letterarie
La città ebbe una fioritura in età ellenistica, quando divenne capitale dell'omonimo regno,
raggiungendo il massimo splendore sotto la dinastia illuminata degli Attalidi (283-133 a.C.).
- La città divenne un importantissimo centro artistico, considerata quasi una seconda Atene
ellenistica.
- In seguito divenne parte dell'Impero romano.
I resti della capitale furono scavati a partire dal 1873. L'opera venne poi portata a termine da
ricercatori tedeschi
- Nel 1878 l'archeologo tedesco Carl Human cominciò una vasta campagna di scavi nella
città di Pergamo che in otto anni portò alla scoperta di una acropoli di inestimabile valore
artistico e archeologico.
- L'accordo fatto con il governo turco prevedeva che Human poteva portare in Germania
metà delle opere scoperte, metà doveva invece rimanere in Turchia.
- Così Human riuscì a portare a Berlino il fregio che circonda la base del tempio di Pergamo,
lungo 170 metri, che oggi costituisce la parte più preziosa del tempio esposto nel museo.
- La parte soprastante è una ricostruzione dell'originale rimasto in Turchia.
Inoltre negli scavi i tedeschi smontano le mura bizantine recuperando appunto l’altare di Zeus e lo
trasferiscono a Berlino nel museo.
- La città alta è la più importante, quella in cui si concentrano le funzioni politiche ed
amministrative, comprende una doppia agorà, fiancheggiata da un tempio ionico di
Dioniso.
- Sulla spianata superiore si trova il grande tempio di Zeus e di Atena, uno degli edifici più
notevoli sia per le dimensioni colossali che per la bellezza della sua decorazione scultorea.
- Sempre nella città alta troviamo la biblioteca, il palazzo e il teatro: gli edifici simbolo della
polis.
Delo (1877)
Nella mitologia greca Apollo, figlio di Zeus, fu partorito nell'isola di Delo, nelle Cicladi.
- Lì sorgeva un tempio del dio frequentato da gente proveniente da ogni parte della Grecia.
- L’isola stessa si presenta interamente come un santuario, in cui nessuno poteva nascere
proprio perché sacra.
- Si tratta per l’appunto dell’isola più importante dell’Egeo.
- In realtà, secondo la tradizione più diffusa, Apollo e anche Artemide nacquero nell'isola
prima chiamata di Ortìgia, che dopo la nascita fu ribattezzata Delo (da délos,
«splendente»).
Dal 1872 la Scuola archeologica francese incominciò nell'isola scavi sistematici che ancora oggi
continuano.
- L'isola è oggi praticamente disabitata ed è un immenso sito archeologico.
Santuario di Delfi
Verso la fine degli anni ’80 dell’Ottocento, sotto la direzione della Scuola archeologica francese,
iniziò il cosiddetto "Grande Scavo".
- La spedizione rimosse vaste quantità di terreno da numerose frane fino a rivelare i
principali edifici e strutture del Santuario di Apollo e Santuario di Athena Pronaia,
insieme a migliaia di oggetti, iscrizioni e sculture.
- Il “Grande Scavo” durò per dieci anni e si concluse con la creazione del primo museo sul
posto.
- Negli anni a seguire comunque, il sito non ha mai smesso di essere scavato e indagato.
Tempio di Athena Pronaia
Santuario di Apollo Teatro antico
HEINRICH SCHLIEMANN
Di professione Schliemann faceva il mercante, l’imprenditore, in Germania, ma per amore
dell’antichità e dei poemi omerici decise di andare ad effettuare degli scavi nella città di Troia,
vicino all’Ellesponto, origine della cultura classica.
- La città in realtà non era ancora stata identificata e aveva una connotazione “favolosa”, e
quindi mitologica e probabilmente inesistente.
- Convinto del contrario egli decide di vendere tutto e di andare a cercare la città 🡪 la scelta
del luogo dove scavare lo identifica attraverso gli stessi racconti omerici.
- Divenne una delle figure più importanti per il mondo dell'archeologia per la rilevanza delle
scoperte da lui compiute nel XIX secolo.
- Raggiunse la celebrità con la scoperta, dopo anni di ricerche e studi, della mitica città di
Troia e del cosiddetto tesoro di Priamo, perlopiù gioielli.
Non è un archeologo di professione, ma un ricercatore ambizioso.
- Presenta le sue scoperte in conferenze in tutto il mondo.
La fama e la notorietà e l’importanza che subito acquisisce questo sito però incrementano le
ricerche e gli scavi in avvenire.
- I suoi risultati scientifici sono meno validi: non ha una critica archeologica adeguata per
analizzare i ritrovamenti, non ha i materiali necessari per studiare e catalogare in modo
storicistico le scoperte.
- Rompe i rapporti con l’impero ottomano perché a Istanbul si rendono conto dell’importanza
delle sue scoperte e le vogliono controllare.
- Gli viene così vietato il ritorno a Troia per continuare con gli scavi.
- Prosegue in Grecia e continua gli scavi nelle città degli eroi omerici.
Micene e Tirinto 🡪 due città pre-classiche che non avevano alcun interesse da parte degli altri
studiosi.
Micene - Necropoli reale di Micene 🡪 tomba circolare A e tomba circolare B.
- Trova le tombe e le maschere d’oro 🡪 la più importante è la maschera di Agamennone (da
alcuni considerato un falso perché le sepolture sarebbero avvenute alcuni secoli prima).
- dubbi sull’originalità → baffi guglielmo
Schliemann muore a Napoli nel 1890.
1945 🡪 Seconda Guerra Mondiale, gli oggetti che aveva trovato arrivano a Berlino e scompaiono
quando Berlino viene presa dai russi, per poi comparire di nuovo 50 anni dopo in Russia 🡪
“accaduto misterioso”.
GLI SCAVI NELL’ISOLA DI CRETA
Isola ancora sotto l’egemonia dell’Impero Ottomano alla fine dell’Ottocento. Personaggio più
importante è Federico Halberr, italiano triestino con origini austriache
- arriva alla capitale della provincia romana di Creta e Cirenaica in età imperiale e ritrova
questa gigante iscrizione 🡪 Leggi di Gortyna, la più lunga iscrizione di leggi in greco in
assoluto, sono tutte le leggi incise via via nel tempo
- Intorno a questa iscrizione e quindi al senato si estende l’intera città.
- Vicino a Gortyna c’è Festos, il secondo palazzo minoico più grande per estensione
conservato fino al giorno d’oggi.
In questa fase nasce l’interesse per quest’epoca classica minoica e gli italiani sono pionieri.
- Festos inizia ad essere scavata nel 1884 nello stesso anno di Gortyna (dove fra l’altro a
Festos scava anche l’Università di Milano) e anche Agía Triáda (in greco antico: Αγία
Τριάδα, "Santa Trinità") sempre un sito archeologico cretese
Evans si concentra su Cnosso riportando alla luce il più grande palazzo del re mitico Minosse e
quindi dei cretesi.
- Le indagini iniziano nel 1900, quindi qualche anno dopo quelle italiane di Festos.
- Le esplorazioni portano a delle ricostruzioni molto significative sia dell’architettura sia degli
affreschi
- le ricostruzioni spesso si sono rivelate però come delle reinvenzioni
- restauro del restauro però, perché i restauri si sono verificati incompleti e sbagliati, i
colori sono scomparsi e il cemento si sta sgretolando.
Sia gli scavi italiani sia quelli inglesi aprono una fase nuova di conoscenza e di reinterpretazione 🡪
fase ancora più antica di Troia dello Schliemann che aveva riportato alla luce.
- Un esempio di un edificio smantellato e poi ricostruito con i pezzi originali si trova nel
centro della civiltà greca, ad Atene
- iniziano alla fine del XIX secolo, arrivano poco dopo l’indipendenza greca, viene
ricostruito il tempio di Atena Nike, la quale era smantellata e smontata in
precedenza per la costruzione delle mura medievali
- gran parte dell’edificio era stato smontato ma poi la ricostruzione e il montaggio fu
errato e persino il rimontaggio dopo si è rivelato sbagliato
- per la terza volta viene rifatto - Olimpiade 2004.
- Questo fa capire come la ricostruzione non sia una cosa così immediata e bisogna
tenerne conto in ogni sito.
- Quest’ultima ricostruzione ora forse è nella sua versione corretta → Se un restauro
non è supportato da studi diventa complicato e rischioso perché dà al monumento
un’immagine non corretta e quindi di conseguenza interpretazioni errate.
Alla fine del XIX secolo abbiamo una operazione archeologicamente importante: scavando il
terreno tra le mura di Temistocle e il Partenone fu trovata una fossa piena di tanti frammenti di
scultura e materiali architettonici.
- Questo perché quando nel 480 a.C. i persiani arrivano e bruciano Atene e distruggono
l’Acropoli, il materiale era stato profanato e i templi devastati e quindi nella fase successiva
i templi erano stati ricostruiti
- esempio Fidia costruisce il Partenone dopo la distruzione 🡪 i materiali che componevano
questi nuovi edifici però non potevano essere quelli della distruzione eseguita dai persiani,
le pietre e i resti dei templi non potevano essere riutilizzati
- i materiali erano degli edifici dei templi della divinità, erano sacri e con un loro
valore.
- Quindi questa fossa generata dai persiani venne chiusa e sigillata
- esempio del professore tra le cose ritrovate: il Moscoforo una scultura greca in marmo di
età arcaica (570-560 a.C. circa), conservata nel Museo dell'Acropoli ad Atene.
- Sono stati trovati anche opere dell’inizio dell’arte classica.

Tra i grandi Stati che hanno partecipato in questa corsa degli scavi ne manca uno: gli Stati Uniti a
Corinto (dal 1896).
- Capitale della provincia romana e importante polis dell’età classica.
- Corinto viene distrutta nel 146 a.C. da Roma e poi in tempo di Silla ricostruita e quindi è
quasi tutta romana.
- Ricostruzione anche nell’età di Cesare e quindi anche in epoca imperiale continua a essere
una città con impronta romana.
Dal 1928 gli americani puntano su Olinto, Macedonia, distrutta da Filippo II padre di Alessandro
Magno, e non viene più ricostruita.
- È un’operazione archeologica di grandissima rilevanza perché l’intera città e le parti
residenziali di questa città sono di età tardoclassica (metà del V secolo), mantenuta
sottoterra e non più frequentata
- si può notare la somiglianza come nelle case di Pompei anche se le distruzioni erano più
vaste qui a Olinto, mentre il Vesuvio aveva seppellito interamente Pompei abbiamo un
mantenimento molto migliore degli edifici.
Altro luogo preso in considerazione dagli americani: agorà antica di Atene 🡪 in corso fin dal 1931
seguiti oggi dagli americani
- negli anni ’50 mettono in atto un’operazione di ricostruzione 🡪 Stoà di Attalo II (re di
Pergamo)
- è regalo del sovrano ellenistico alla città di Atene, sempre stata un’importante città
greca
- particolare qui che gli americani ricostruiscono questa stoà con le tecniche antiche e
materiali antichi
- lavorano il marmo come lo era stato fatto nel II a.C.
- Si tratta di un enorme porticato e nel piano superiore ospitava botteghe mentre al
giorno d’oggi l'edificio ospita il Museo dell'agorà.

Giacomo Boni 🡪 personaggio curioso, non nasce come archeologo ma ingegnere il quale adotta il
metodo della stratigrafia
- il metodo è l’analisi degli strati, livelli del terreno, che cambiano e che vengono ricondotti
a fasi diverse di occupazione di un sito o di una comunità, datando i materiali contenuti in
ogni strato.
- L’analisi di questi strati ci permette di capire scientificamente ogni fase e di come si
è sviluppata
- Questo metodo è largamente utilizzato negli scavi orientali.
Egli mette a punto metodi di indagine e documentazione che entreranno nell’archeologia italiana
molto dopo, fa scavi molto accurati
- però rimane molto isolato per il suo metodo che non avrà un seguito immediato ma ottiene
risultati significativi.
- Verrà ripreso dopo.
- Boni è colui che ricostruisce anche il campanile di San Marco.

Altre regioni prese in considerazione largamente dagli archeologi sono la Magna Grecia e la
Sicilia.
- Qui spesso i monumenti sono sempre rimasti in vista, spesso con intorno i centri abitati
- scavi e indagini che diventano sempre più sistematiche e centralizzate dalla II
guerra mondiale in poi.
Dopo la lettura del passato con caratteristiche e difetti degli scavi, a Winckelmann si fa ricorrere
come l’iniziatore e padre della storia archeologica e storia dell’arte antica
- le generazioni dopo seguono in parte le idee del predecessore e si dedicheranno alla
messa a punto di un modo di leggere i reperti, nuove impostazioni e nuovi metodi
- archeologia filologica.
Winckelmann pensa che la storia dell’arte antica sia in realtà lo studio della storia dell’arte greca
- persino la storia dell’arte romana secondo lui è l’ultima fase dell’arte greca, una fase di
decadenza e piena di modifiche dall’arte classica greca.
- L’arte romana non è a sé stante ma un prodotto dell’arte greca.
Per Winckelmann esistono fasi dell’arte greca:
- fase di nascita e evoluzione (epoca arcaica)
- fase di maturità (età classica) con gli artisti più famosi citati nei testi letterari che abbiamo
visto e la produzione di capolavori, di monumenti, statue, templi
- fase di declino e discesa.
- Alla fine di questa fase lui ci colloca l’età e l’arte romana, fino alla caduta
dell’impero.
Filologia archeologica 🡪 metodi della filologia testuale agli scavi e scoperte archeologiche
- Per le generazioni successive il grosso del lavoro era quello di ricostruire le personalità
artistiche partendo dalle opere romane (quindi dalle copie, dato che non abbiamo
l’originale) applicando quindi all’archeologia lo stesso metodo della filologia testuale
- Sappiamo che il metodo e lo studio della filologia testuale era quello della ripresa
delle trascrizioni fatte dai monaci amanuensi medievali.
- Questi manoscritti avevano tutti degli errori, lacune e pezzi mancanti, e quindi il
lavoro della filologia era quello di riproporre il testo originale dopo lo studio critico
cercando appunto di avvicinarsi il più possibile all’autore, anche se perso.
- Questo stesso metodo si pensa di applicarlo anche all’archeologia: si seleziona l’opera
d’arte che più si avvicina all’originale, sempre secondo uno studio filologico, quella che
doveva essere l’immagine dell’originale.
- Questo metodo è molto usato dalle scuole tedesche, i quali avevano effettuato colossali
raccolte di opere e testimonianze, manoscritti e reperti, sistematicamente selezionati e
pubblicati nei loro saggi e negli studi
- iscrizioni latine e greche, vasi figurati, gemme antiche, …, tutto veniva preso in
considerazione.
- Questi grandi opere patrocinati da accademie e università sono le basi per studiare
l’antichità 🡪 testi e opere storiche che parlano dell’antichità.
Qualche decennio dopo questi lavori, ci si rende conto che continuare con questo metodo solo su
opere artistiche partendo dalle idee di Winckelmann, allontana gli studiosi dalla produzione
originale di artisti classici, perché ci si è resi conto che non c’è quasi mai una coincidenza tra le
notizie delle fonti che riportano queste opere e gli originali stessi (metalli, in bronzo, avorio, oro), e
spesso le copie di queste opere erano molto diversi
- raramente coincidono con le descrizioni delle opere scritte.
- Abbiamo quindi una serie di opere greche e nessuna opera romana, ma nell’età medievale
abbiamo moltissime opere romane in copia e quasi nulla delle copie greche.
Alcuni archeologi si pongono questo problema e quindi di tornare alle origini e chiedersi che senso
ha la produzione artistica greca.
Questi sono:
EMANUEL LOEWY (Vienna 1857 - 1938)
Storico dell’arte antica che ritorna alle origini → che senso ha la produzione artistica greca?
- Loewy è il primo docente di archeologia classica in un’università italiana, dal 1891 alla
Sapienza di Roma, la prima cattedra di archeologia e gli allievi saranno i primi archeologi
italiani.
→Typenwanderungen (“Migrazioni tipologiche”, 1909) 🡪 Studio dell’iconografia che perdura nel
tempo.
- Alcune di queste iconografie hanno vita lunga, i grifi per esempio, e queste immagini
durano secoli e la prima comparsa risale alle civiltà artistiche dell’oriente e non greche fino
all’età romana e successiva.
- La produzione di queste opere non è l’opera di un genio creatore che sconvolge la sua
epoca, ma si tratta di una produzione artigianale in una bottega, continuando una
tradizione di famiglia che passa da generazione in generazione
- questo comporta anche la trasmissione delle tecniche e delle iconografie
- lo arricchisce e lo conserva ma non lo stravolge, lo mantiene integro
- fra questi c’è appunto l’iconografia, la base è sempre è la stessa;
→Die Naturwiedergabe in aeltern griechischen Kuns (“La natura nell’arte greca più antica”,
1900, stesso anno della pubblicazione a Vienna dell’Interpretazione dei sogni di Freud del quale
Loewy ne è amico)
- qui Loewy indaga le modalità di rappresentazione della natura, dell’uomo all’interno della
natura e quindi ritorna a uno dei problemi fondamentali di Winckelmann su come l’uomo
viene rappresentato (lui diceva incarnazione del bello nella natura).
- frontalità, simmetria, linearità
- scelta artistica che per essere capita la raffigura nel modo più chiaro → no
incapacità ma frutto di situazione culturale
JULIUS LANGE
Studioso danese (1838-1896) il quale affronta i problemi della rappresentazione dell’uomo nelle
civiltà molto più antiche.
- Egli dice che ci sono delle modalità di rappresentazioni che vengono affrontate nel
medesimo modo in tutte le civiltà: frontalità, simmetria, linearità.
- É il modo più semplice e chiaro di rappresentare l’uomo.
- Questi sono modi anche per semplificare l’immagine perché gli artisti non sono in
grado di rappresentarli in altri modo.
- Questo è un limite delle prime fasi.

SCUOLA DI VIENNA
Mentre Loewy si divide tra Vienna e Roma (che dovrà abbandonare l’Italia per via della I guerra
mondiale), negli stessi anni un gruppo di storici dell’arte costituiscono la Scuola di Vienna
- si dedicano a studi che fondano nuove metodologie per risolvere problemi di carattere
storico artistico
La scuola viennese di storia dell'arte è stata un'istituzione accademica che ha dato origine a un
nuovo approccio teorico nello studio della storia dell'arte
- Gli allievi di questa scuola non furono sempre in accordo tra loro e non mancarono le
contraddizioni, ma il complesso dei loro studi e delle loro teorie contribuì a fondare
un'impostazione nuova nei confronti della disciplina, superando definitivamente gli schemi
risalenti a Winckelmann.
Due personaggi in particolare non sono archeologi della storia dell’arte antica ma di storia
dell’arte moderna:
ALOIS RIEGL (Linz 1858 - Vienna 1905)
Spaetroemische Kunstindustrie (“Industria artistica tardoromana”, 1901) 🡪 gli oggetti
dell’industria artistica tardoantica saranno la base dell’arte medievale e del suo patrimonio
iconografico
FRANZ WICKHOFF
Die Wiener Genesis (“La ‘Genesi’ di Vienna”, 1895) 🡪 egli è uno storico dell’arte del
Rinascimento.
- Gli viene affidato un manoscritto in pergamena purpureo in miniatura della Genesi di
Vienna
- importantissimo dal punto di vista della qualità e immagini le quali si pensava
risalissero all’età romana.
- Da qui scrive la prima storia dell’arte romana considerata autonoma e slegata da quella
greca.
- Gli elementi che portano Wickhoff a descrivere la civiltà romana come indipendente e
autonoma sono:
- ritratto
- rappresentazione della natura
- rilievo storico-narrativo.
- Questi tre secondo lui sono straordinariamente originali 🡪 quindi arriva a questa
conclusione;
RANUCCIO BIANCHI BANDINELLI (Siena 1900- Roma 1975)
Storicità dell’arte classica, 1943 🡪 archeologo, introduce le idee della Scuola di Vienna in Italia.
- Applica alla lettura dell’arte antica il quadro storico: la produzione artistica va letta
nell’ambito del contesto storico, non può prescindere da essa
- monumenti, rilievi storico-narrativi, opere e edifici vanno visti nell’ambito politico,
sociale, economico e culturale del periodo storico, in un contesto in cui l’artista è
totalmente anonimo.
ROMA
La città di Roma è l’eccezione alla città romana, perché non rispetta le prescrizioni urbanistiche
che si ritrovano in quasi tutte le città fondate dai romani.
Questo per una serie di motivi:
1. Area geologica complicata in cui è stata fondata:
piano vulcanico che viene progressivamente eroso
dai corsi d’acqua.
- Oltre al Tevere ci sono corsi d’acqua che
hanno creato una serie di valli che hanno
frammentato il piano, creando le alture.
- Il risultato è un terreno che non è
pianeggiante, con profonde valli che
separano i vari elementi.
- Nel fondo valle non è possibile abitare,
perché è esposto alle continue inondazioni del Tevere, e in occasioni delle piene
allaga tutta la parte bassa del territorio (l’unica pianeggiante).
- Questa situazione non è limitata all’età romana, ancora nel ‘500-600 si presentava
la stessa situazione con la Roma moderna, che si concentra principalmente nella
zona del Campo Marzio.
- 1770: il re Vittorio Emanuele II arriva in treno e la città è allagata, allora si
decide di fare dei lavori per limitare il Tevere e da allora la città viene messa
al sicuro.
- Tutto questo portò alla necessità di fare bonifiche e collegamenti tra le due sponde,
perché ad un certo punto la città si espanderà anche alla destra del fiume, e di
creare un sistema fognario funzionale
2. Roma è quasi alla foce del Tevere, leggermente all’interno, nell’ultimo punto in cui il
fiume è attraversabile prima della foce, all’ultimo guado (punto in cui la profondità del
fiume è tale che si può attraversarlo a piedi).
- Era molto importante poter attraversare il Tevere per gli scambi commerciali, il
fiume divideva due territori.
- Fino a Roma, inoltre, il Tevere è facilmente navigabile, e in epoca molto antica i
mercanti greci arrivano fino ai piedi dell’Aventino.
- Il controllo di quel punto determina la fondazione della città.
Secondo l’annalistica romana, la data di fondazione di Roma è il 753 a.C. e per tanto tempo
questa data si è considerata di pura invenzione → ricostruita a posteriori dagli storici romani
- Gli scavi degli ultimi 30 anni nella zona del Palatino, hanno però confermato che il primo
insediamento stabile e strutturato in una forma urbana, corrisponde alla metà del VIII
secolo a.C.
- Quindi è archeologicamente confermata, anche se non possiamo essere sicuri della data
precisa (21 aprile, giorno in cui i romani festeggiavano le pariglie).
Esiste poi il racconto mitico della formazione della storia di Roma.
- Sul Palatino, così come sul Campidoglio, si sono trovati resti della fondazione
archeologica di Roma.
- Sono due colli significativi, perché erano nella posizione di controllo del guado del Tevere.
- Secondo la leggenda Roma viene fondata proprio sul Palatino (il più pianeggiante) da
Romolo, sul quale ci sono le tracce più antiche di frequentazione.
La parte più antica di frequentazione del colle corrisponde
all’angolo più vicino al fiume, dove c’è una scala (scala di Caco,
personaggio che nel mito tenta di rubare il gregge di Ercole e
viene sconfitto).
- Ai piedi di questa scala si trova il Lupercale: grotta in
cui si trovava la lupa di Romolo e Remo.
- Il palatino diventerà poi la sede del palazzo imperiale,
che ricoprirà l’intero colle tranne un angolo in cui si
riteneva ci fosse il luogo in cui Romolo abitava (in cime
alle scale di Caco).
- Non sappiamo però se la grotta era a destra o a sinistra della scala.
Sono due tracce (una non stabile e una stabile) di insediamento sui colli che non solo hanno un
fine strategico, ma sono anche collocate lontano dalle esondazioni del fiume, su un terreno non
paludoso e meglio abitabile.
Sono tra l’altro due colli con caratteristiche diverse:
➢ Campidoglio è il più vicino al guado, ma è più piccolo, non ha una superficie pianeggiante
ma ha il vantaggio di essere naturalmente difeso dalle pendici scoscese (c’è un unico punto
di approdo attraverso dei percorsi non pedonali: clivo capitolino, strada che faceva il
trionfatore sul carro dopo aver percorso tutta la via sacra per arrivare fino al tempio e
deporre la corona di alloro).
➢ Il Palatino è più grande, anche in questo caso ha le pareti scoscese quindi naturalmente
difeso.
- Ha un unico accesso “facile”, ma ha il vantaggio di essere pianeggiante, per cui ha
molto più spazio. Secondo la leggenda la città di Roma
viene proprio fondata sul Palatino da Romolo.
Le parti basse, a conferma del fatto che non erano abitabili, erano
usate come luoghi di sepoltura.
- In quello che poi diventerà il foro romano sono state trovate
tombe o piccole necropoli: una al centro della piazza e una più
spostata verso fuori.
- Sono sepolture preistoriche, antecedenti alla fondazione della
città.
- Nella parte bassa esistono anche dei percorsi, delle vie che
diventeranno poi effettivamente le vie della città quando essa
si evolverà.
- Questi percorsi sono collocati nei punti di terreno in cui il terreno è più alto
(preservati in caso di esondazione del fiume).
- I percorsi nelle valli servono a collegare le diverse alture.
Secondo una parte della storiografia romana, la fondazione della città nel 753 avviene proprio con
una confederazione di insediamenti che occupavano le alture dei colli; esse alla metà dell’VIII
secolo decidono di unirsi per formare una città vera e propria.
- Il Palatino è accessibile con facilità da un unico punto, in cui c’era una sella che collegava il
Palatino con un pezzo dell’Esquilino.
- Invece, essendo più piccolo, il Campidoglio diventerà il centro religioso, l’acropoli della
città.
Alla metà dell’VIII secolo si inizia a sviluppare una forma urbana con la nascita di un sinecismo,
ovvero dell’unione degli abitati posti in cima ai colli.
- Questi vengono strutturati in una città unica con una autorità che li governa, con
progressivi passaggi che porteranno a una costruzione di mura e infrastrutture.
- Nel corso di un paio di secoli (fino alla fine del VI secolo che corrisponde all’età regia)
queste porteranno alla formazione di una città che diventerà sempre più potente e
strutturata dal punto di vista urbanistico.
Roma nasce come città stato →Progressivamente la zona controllata dalla città diventerà sempre
più vasta, allargandosi prima sulla riva sinistra del fiume
- cominciando a scontrarsi con le popolazioni che abitavano nei territori circostanti, i Latini e
poi con gli Etruschi
Della fase più antica di insediamento le tracce sono poche, ma almeno fino alla fine del VI secolo
a.C. le parti basse della zona non vengono usate.
Numa Pompilio è il secondo re di Roma, colui che regola la vita civile e religiosa attraverso le
leggi. L’altro passaggio fondamentale sono i re etruschi:
➢ Tarquinio Prisco: permette l’insediamento anche nelle parti basse, perché promuove la
costruzione della Cloaca Massima, il sistema fognario che permette la bonifica e il deflusso
delle acque che scendevano nel fondo valle.
- Questo porta alla formazione della piazza principale, in cui si terrà l’attività
giudiziaria, commerciale, pubblica ecc. quindi è una operazione fondamentale.
- Inoltre, egli costruisce il tempio principale sul Campidoglio: tempio della Triade
Capitolina → Dotando quindi la città anche di un centro religioso
➢ Servio Tullio: prosegue nel miglioramento della città che ormai è etrusca, dotata del più
grande tempio di tipo etrusco.
- Tullio fa costruire le mura della città: il circuito delle mura serviana è gigantesco (11
km) e racchiude i sette colli.
Con la costruzione delle mura si ritaglia un territorio interno, che deve
essere regolato dal punto di vista amministrativo.
- Si divide la zona in 4 regioni, che corrispondono a divisioni di
carattere politico-amministrativo: non coincidono con suddivisioni
di carattere geografico.
- Lo scopo principale era legato al sistema di votazione dei
magistrati,corrispondevano a delle tribù che
corrispondevano alle parti da votare.
1. Suburana: regione della Suburra + monte Caelius.
2. Esquilina
3. Collina: all’interno del quale c’è il Colle, ovvero il Quirinale.
4. Palatina: che comprendeva il colle Palatino.
C’era poi la regione del Capitolium che però non era numerata e non veniva considerata come
regione, perché non era abitata, era la zona sacra con il Campidoglio.
- status diverso → sistema difensivo proprio
- Nel 390 a.C. quando i Galli invadono la città, il Campidoglio non viene invaso perché le
oche svegliano le guardie che impediscono ai galli di entrare
Questo sistema di organizzazione della città dura sei secoli (fino all’età augustea).
Nel 509 a.C. l’ultimo re etrusco (Tarquinio il Superbo) viene cacciato e inizia l’età
repubblicana.
- Il governo è in mano a due consoli che comandano per un tot di tempo.
Nei secoli successivi la città si allarga molto, e Roma diventa capitale di uno stato gigantesco
che viene urbanizzato.
- In particolare, la zona che viene urbanizzata molto è quella del Campo Marzio, con la via
Flaminia (via del Corso oggi) che esce dalla città verso nord.
- Tutta la zona viene progressivamente occupata da edifici che richiedono grandi spazi.
- Il Campo Marzio diventerà progressivamente zona degli edifici di spettacolo e degli edifici
termali, oltre ad alcuni edifici sacri.
Dopo la fine delle guerre civili c’è un cambio della classe politica dominante.
- Molte famiglie che governavano la città scompaiono, perché si uccidono tra di loro.
- Famiglie dell’aristocrazia repubblicana che rimangono attive nell’età augustea: gli Emili, i
Domizi, i Claudi e i Giuli.
In tutto questo la città ha subito delle ripercussioni molto forti, e una delle prime operazioni che fa
Ottaviano, dopo il 31 a.C., è di pianificare una serie di interventi sull’edilizia pubblica di Roma, a
partire dai templi.
- La religione diventa uno dei pilastri della politica di Ottaviano, che voleva ridare splendore
alla religione, soprattutto con la parte legata ai riti come elemento identitario dello stato.
- Oltre 80 templi restaurati + nuovi templi significativi (Marte, Giulio,..)
Ci sono poi interventi nelle opere pubbliche e sul foro, ma la città ha anche bisogno di un
intervento dal punto di vista amministrativo → Da 4 regioni si passa a 14 quartieri.
- Questa suddivisione ha soprattutto carattere gestionale (7 a.C.).
- Il sistema è completamente cambiato, questa riorganizzazione ha una funzione legata
soprattutto alla organizzazione del singolo quartiere urbano
e alla sicurezza.
- Alcune regioni sono comprese all’interno del vecchio
tracciato delle mura.
- Ci sono delle regioni anche fuori dalle mura, perché esse
non servono più, i confini sono a migliaia di km lontani da
Roma, vengono dismesse dopo la costruzione dell’Ara
Pacis, alcuni tratti vengono abbattuti e dimenticati.
Queste regioni sono rette da un magistrato e a ogni coppia di
regioni viene attribuita una corte di vigili, cioè un corpo di vigili che
si occupava di controllare gli incendi e l’ordine pubblico.
- Avevano inoltre una sede, ogni due corti.
- paura per le manifestazioni e assembramenti della popolazione → teatri e anfiteatri ci
metteranno secoli ad arrivare
Gli incendi erano un problema gigantesco che ha tormentato Roma durante tutta la sua storia.
- Incendi più celebri:
- 390 a.C. incendio dei galli.
- 82 a.C. durante l’età sillana, distruggendo il Campidoglio con il tempio di Giove.
- 64 d.C. Neroniano, distrugge due terzi della città e prosegue per diversi giorni.
- 69 d.C. Vitellio incendia il Campidoglio per uccidere i partigiani di Vespasiano
(guerra civile), in cui ancora una volta il tempio di Giove Capitolino va distrutto.
- 80 d.C. altro incendio nel brevissimo regno dell’imperatore Tito.
- 81 d.C. esplosione del Vesuvio.
La città di Roma è molto complessa dal punto di vista della
sua struttura perché è una stratificazione di secoli.
- Non c’è una struttura urbana regolare, la città ha
continuato a vivere ininterrottamente durante i secoli.
- C’è però una fonte molto importante per la
conoscenza della città antica, di carattere grafico: la
Forma Urbis (pianta marmorea di Roma).
→ Basilica dei santi Cosma e Damiano: la parete esterna è
quella della Forma Urbis.
- Si data dopo il 203 d.C. (epoca di Settimio Severo)
quando, dopo l’assassinio di Commodo, il Templum Pacis viene ricostruito/restaurato dopo
uno degli incendi disastrosi che lo danneggiano pesantemente.
La mappa della città viene rifatta ed incisa su lastre di marmo, appese sulla parete, che esiste
ancora (parete esterna posteriore).
- Ci sono dei fori sulla parete a cui era appesa la Forma Urbis.
- Questi fori sono quelli in cui, nella parete della sala, erano appese 151 lastre di marmo,
che ricreavano in scala 1:40 la mappa della città.
Era un documento ufficiale e probabilmente aveva funzioni legate al
catasto e alle tasse sugli immobili.
- Il sud è posto in alto.
- I frammenti della mappa non sono stati trovati lì ma per tutta la
città, e alcuni li conosciamo solo per dei disegni che erano stati
fatti della mappa.
- La parte bassa è andata completamente perduta, perché era più
facile da raggiungere ed è stata distrutta per prima.
- I frammenti sono migliaia e di diverse dimensioni, e sono secoli
che si cerca di metterli tutti insieme.
- Alcuni dei frammenti sono una testimonianza fondamentale, perché presentano i nomi e le
iscrizioni degli edifici →La pianta degli edifici era molto dettagliata, era un documento
ufficiale.
Esistono delle altre piante di questo genere, probabilmente dell’età di Vespasiano → Sappiamo
che esistevano altre piante di città o del mondo allora conosciuto.
- Ci sono dei frammenti di piante che sicuramente appartengono a mappe più antiche.
- Non sappiamo però se la mappa a cui apparteneva
era di tutta la città o solo di quartieri o piccoli pezzi.
Tutti questi sono documenti molto preziosi, perché
danno molte informazioni riguardo alla struttura
della città in un determinato periodo.
Questi dati vanno ovviamente messi a confronto con altre
fonti e i dati dei testi letterari.

INFRASTRUTTURE
I ponti sono delle infrastrutture fondamentali in una città costruita sulle rive di un fiume.
- Il fiume rappresenta per la città il motivo fondamentale per la scelta del luogo dove è stata
costruita.
- Il Tevere ha funzionato per secoli come confine per territori occupati da popolazioni diverse.
- I ponti hanno una importanza fondamentale per i traffici, i collegamenti, ma devono
essere controllabili.
- Inoltre, sono soggetti a delle prescrizioni di carattere religioso: vanno costruiti secondo
certe regole e sono consacrati a delle divinità.
I ponti più antichi li conosciamo principalmente dalle fonti di Livio, che però non sono complete.
- Ci sono lungo il corso del fiume in età romana, circa, 10 ponti.
- L’incertezza è data dal fatto che c’è un ponte che non si sa se effettivamente c’è stato o
solo progettato.
- Queste opere vengono chiamate con il nome della
famiglia del costruttore;
- il magistrato in carica paga di tasca sua l’opera e
in cambio lascia il nome all’opera
- in questo modo si tramanda la sua memoria, ma è
anche obbligato a mantenere l’opera.
- Comporta vantaggi per tutti, i cittadini ottengono
infrastrutture e i magistrati e la famiglia per la
notorietà.
➢ Ponte Sublicio → Ponte più antico.
- Era costruito in legno e non ha lasciato tracce, non esiste più. Sappiamo solo che era vicino
al guado e non siamo neanche sicuri di quando è stato costruito (II secolo a.C. ma
probabilmente ce ne era una versione ancora più antica).
- Il fatto che fosse in legno comportava una manutenzione grandissima, ma il fatto di avere
un ponte del genere comportava una grande facilità nello smontaggio e abbattimento del
ponte (dato che dall’altra parte c’erano popoli nemici).
➢ Ponte Milvio. → Secondo ponte per antichità.
- Viene costruito nel 220 a.C., in un punto abbastanza distante dalla città.
- Viene comunque considerato ponte di Roma perché si trovava lungo la via Flaminia e
dall’altra riva del fiume partono altre due strade (via Cassia e via Valeria) che attraversano
l’Etruria: è un nodo stradale fondamentale per i collegamenti con il nord.
- Anche questo viene costruito in legno ma poi i romani lo ricostruiscono in pietra (109 a.C.),
andando contro il divieto religioso che ne vietava modifiche.
- Nella parte romana del ponte (altre parti vengono ricostruite anche in seguito) ci sono le
finestre nei piloni. → Avevano funzione di far passare l’acqua durante le piene.
- Il ponte è famoso per la battaglia del 312 d.C., in questo punto l’esercito di Costantino si
avvicina alla città di Roma e Massenzio cerca di ostacolarlo.
- È il ponte, inoltre, da cui passavano tutti i pellegrini per andare a San Pietro.
➢ Ponte Emilio → Noto anche come ponte rotto, perché è rimasta solo
un’arcata.
- Costruito presumibilmente intorno al III secolo a.C., viene
restaurato nel 179 a.C. da due magistrati, i censori in carica in
quel momento (è significativo che il restauro sia avvenuto da un
componente della famiglia del costruttore).
- Famiglia Emili e famiglia Fulvi
- È costruito in una posizione sfavorevole, dato che il fiume, dopo
essersi diviso in due per superare l’isola Tiberina, riacquista
velocità, perché la corrente si ricompone.
- Ad un certo punto non viene più restaurato fino al Rinascimento,
quando il Papa Gregorio XIII Boncompagni lo fa restaurare
(seconda metà del ‘500) e il simbolo della famiglia sono i draghi
presenti negli intradossi dell’arco.
- La parte superstite del ponte romano viene foderata di travertino, infatti nell’arco che si è
conservato tutta la parte interna che è ancora quella del ponte romano.
- Poco tempo dopo viene parzialmente distrutto da una piena e rimane collegato solo alla
sponda sinistra.
- Nel 1800 un’altra piena porta via anche quest’ultima, e il ponte viene ricostruito in ferro.
- Sulla riva destra partiva la Via Aurelia, una delle più importanti che uscivano da Roma.
➢ Ponte Fabricio → 62 a.C. - ancora conservato
- iscrizione magistrato: Lucio Fabricio
- più corto: 2 arcate con finestra centrale
- balaustre in metallo sostituite con muretti
- Ponte dei 4 capi → estremità erme 4 fronti (teste) che reggevano le balaustre
➢ Ponte Cestio
- Costruito nella metà del I secolo a.C., sopravvissuto fino alla fine dell’800 quando vennero
rifatte le sponde del fiume, il vecchio ponte viene abbattuto e ricostruito.
- 2 arcate e più volte rifatto
➢ Ponte di Agrippa (ponte Sisto)
- Ingloba in parte un ponte di età Augustea; era un ponte privato fatto costruire per
collegare le proprietà di Agrippa sulle due rive del fiume.
- Sul ponte passava anche un ramo di un acquedotto di Roma.
- Nella seconda metà del 1400 Papa Sisto IV della Rovere fa restaurare il ponte; infatti, ora
è noto come ponte Sisto; è un ponte pedonale.
➢ Ponte Elio → Ponte s. Angelo - 134 a. C
- Fatto costruire da Adriano per collegare il suo mausoleo (che si trova sulla parte del fiume
meno abitata) alla città.
- fino alla fine dell’800 era conservato per intero → rive del fiume rifatte
- rampe laterali distrutte
- Solo 3 arcate centrali sono antiche (prima c’erano altre due arcate, ora moderne)
- Dalle monete sappiamo che sui piloni che scandiscono il ponte erano presenti delle statue,
poi sostituite da altre statue realizzate da Bernini che ora prendono il posto di quelle di
epoca romana.
- Questo è uno dei pochi ponti rimasti sempre in funzione; percorso dal medioevo fino
all’epoca moderna dei pellegrini.
Le strade
Il sistema stradale romano è una delle infrastrutture più importanti e spettacolari; molte delle
strade esistono ancora oggi e hanno lasciato dei segni duraturi anche sul paesaggio.
- Le prime 10/12 strade statali italiane, corrispondono alle strade consolari romane; la
strada statale n.1 corrisponde alla via Aurelia, che esce da Roma e si dirige verso nord
lungo la costa tirrenica.
- Le altre strade sono numerate con i numeri progressivi procedendo in senso orario a
partire dalla via Aurelia.
Quando i romani costruivano una strada lo facevano per motivi precisi e studiavano attentamente
il progetto della strada per sfruttare al meglio tutti i vantaggi: tutto era progettato in maniera
tale da rendere l’operazione molto fruttuosa.
Funzioni:
- Militare: è la funzione principale, l’esercito e le merci dovevano muoversi in modo sicuro.
- Commerciale: le strade collegavano il centro del potere, ovvero Roma, al resto dei territori
dell’impero in modo da poter trasportare merci di commercio.
- Per questo scopo però venivano utilizzati principalmente i fiumi.
Le strade erano mantenute dai comuni che si preoccupavano di sistemare il loro pezzo quando era
necessario.
La crisi dell’Impero Romano avvenne in seguito alla crisi del sistema stradale, avvenuta perché i
comuni non erano più in grado di sistemare le strade.
- Le strade venivano utilizzate solo per tratti brevi perché si preferiva viaggiare su acqua.
- Questo vale anche per le merci, difatti la navigazione era un sistema molto più
economico, veloce e meno rischioso.
Sulle strade passava il servizio di posta pubblica, utilizzato per gli ordini ufficiali soprattutto
durante i periodi di guerra.
- La posta pubblica viaggiava via terra perché era presente un sistema di cambio di cavalli,
che permetteva di fare lunghi tratti di strada cambiandoli negli appositi punti di sosta,
utilizzati per far riposare i cavalli, ma anche le persone in viaggio.
Le strade principali partono da Roma → pensate per collegare Roma con i nuovi territori
- Monumento Miliarium Aureum → punto 0 dal quale si misuravano le strade
- Era presente un sistema di misurazione delle strade (cippi); grazie a delle
colonnine presenti lungo la strada su cui erano indicati i km mancanti per
raggiungere la meta.
- Ancora oggi alcuni cippi si sono conservati
Come vengono denominate le strade:
- Le strade prendono il nome delle famiglie che le hanno fatte costruire. Es. via Flaminia,
Appia, Valeria ecc.
- Altre strade hanno il nome della meta. Es. via Tiburtina. → Solitamente sono strade corte
che da Roma vanno a sud-est.
Ci sono però anche alcune eccezioni:
- Via Salaria: collegava Roma alla Sabina (Lazio settentrionale), poi prolungata fino a San
Benedetto del Tronto.
- Questo corrispondeva al percorso che i Sabini facevano per arrivare alla foce del
Tevere per prendere il sale, successivamente edificata dai romani nel senso
opposto; venne mantenuto comunque il nome di via Salaria.
- Via Trionfante: collegava Roma a Veio, città etrusca conquistata da Camillo.
- L’esercito tornando vincente percorse questa via.
- Questo era abbastanza comune, tutti gli eserciti che tornavano vincitori la
percorrevano.
- Via Latina: chiamata così perché attraversava la terra popolata dai latini. Non è chiamata
così in nome della città di Latina, la quale fu costruita successivamente.
Vie principali di Roma:
➢ Via Aurelia (sx), via Cassia (dx), via Clodia (in mezzo).
- Queste strade attraversano l’Etruria.
- La via Aurelia passa lungo la costa, la via Cassia ai piedi dell’Appennino e la via Clodia nel
mezzo dell’Etruria.
➢ Via Flaminia
- Da Roma arriva fino alla costa adriatica in prossimità di Rimini.
- Costruita dal censore Gaio Flaminio nel 223 a.C. Questa via si rivelò fondamentale durante
la conquista del territorio dei Galli.
➢ Via Appia
- Strada più importante costruita verso sud, di cui ancora oggi si conservano dei tratti.
- Il primo tratto costruito nel 321 a.C. da Appio Claudio Cieco (costruisce anche il primo
acquedotto) andava da Roma a Capua. - Questo tratto era paludoso quindi la strada era
rialzata rispetto alla palude.
- Il secondo tratto di strada venne costruito nella Magna Grecia fino a Brindisi, luogo
importante per la presenza di un porto militare.
- Successivamente venne creata una strada alternativa da Benevento a Brindisi (Via Appia
Traiana), la cui costruzione venne celebrata con l’arco di Traiano a Benevento.
- Questa strada venne fatta realizzare da Traiano per semplificare il passaggio dell’esercito,
questo perché la strada dopo un breve tratto sull’Appennino proseguiva lungo il Tavoliere
in pianura.
- La strada in prossimità delle città era realizzata con dei blocchi di pietra che la rendevano
più stabile, e a schiena d’asino, in modo tale che in caso di pioggia l’acqua potesse
raccogliersi sul bordo della strada e defluire senza allagarla.
➢ Via Ostiense
- A Roma l’uscita dalle città è segnata dalle porte.
- Lungo le strade non era raro trovare delle necropoli definite dalla presenza di monumenti
funerari
- famiglie principali → visti da chi entrava o usciva dalla città
Le mura
➢ Mura Serviane → Prime mura di Roma vennero fatte costruire da Servio Tullio e dismesse in
età augustea. Caratteristiche:
● Lunghe 11 km, dotano la città di un sistema difensivo, racchiudendo tutti e sette i colli in
un’area di più di 400 ettari.
● Le mura comprendevano degli ampi spazi liberi, perché bisognava tenere in considerazione
una futura espansione dovuta alla crescita della popolazione.
● Dove era possibile, queste si poggiano sulle pendici dei colli per avere un maggiore
supporto.
● Il materiale di costruzione è tufo locale, materiale fragile,→ pietra vulcanica friabile, facile
da lavorare e costa poco. No resistente
- abbattuto con molta facilità dai Galli durante l’invasione di Roma nel 390
- Rifatte con il tufo da Veio (di grotta oscura) → oggi ancora dei pezzi (stazione
Termini)
Era però necessario trovare un sistema di difesa più solido, venne così introdotto il sistema ad
aggere: Fuori dalla città, prima delle mura, era presente un fosso che rendeva difficile agli invasori
avvicinarsi alle mura.
- Il muro presentava un doppio strato in modo da fortificarlo maggiormente, all’interno della
città vi erano 42m di terrapieno che impedivano di sfondare le mura.
- Dopo il terrapieno, per evitare che la terra si sparpagliasse per tutta la città, era costruito
un muretto che la contenesse.
- Dietro al muro vi era il passaggio di ronda dove i soldati stavano a sorvegliare che nessuno
si avvicinasse alle mura e in caso di attacco lanciavano frecce.
- L’intero sistema era lungo circa 80m.
In corrispondenza delle mura vi erano delle porte che era necessario chiudere per non fare entrare
nemici; venivano chiuse con dei portoni in legno.
- Queste però, proprio per il loro materiale di costruzione, erano considerati dei punti deboli,
per questo si cercava di farne il meno possibile.
- circa 1 porta per colle (da cui prendono il nome)
- In età repubblicana le mura perdono sempre di più la loro funzione → espansione e nemici
lontani
- Sconfitti i cartaginesi le mura vengono trascurate e in età augustea, dismesse
- Le porte sono le uniche cose rifatte perchè consacrate alle divinità e stabilivano un
confine dentro e fuori della città → passaggio importante con un valore diverso
Nel III secolo d.C. la situazione cambia →con le pressioni da parte dei barbari si arriva alle prime
guerre difensive dello stato romano. Dopo la morte di Alessandro Severo lo stato romano entra in
crisi:
- Ogni esercito pensa di poter eleggere il proprio imperatore → anarchia militare.
- I nuovi imperatori riescono a rimanere al governo solo per pochi mesi.
La situazione si aggrava quando i barbari sfondano le difese sui confini.
- Quando i barbari arrivano fino ad Aquileia l’imperatore in carica, ovvero Aureliano, decise
che era necessario costruire delle nuove mura.
- Aureliano è uno degli imperatori che riesce a rimanere al potere a lungo → fa
realizzare una nuova cinta muraria per la città di Roma
➢ Mura Aureliane
Mura fatte costruire da Aureliano tra il 272 e il 275 d.C.
Problemi affrontati:
- La città si era espansa oltre le prime mura, quindi era necessario comprendere nuovi
territori allungando il cerchio di mura.
- Le nuove mura avrebbero dovuto comprendere le terme di Caracalla e la caserma dei
Pretoriani → edifici che prima erano esterne ma che ora vengono inseriti per evitare che
diventino fortini dei nemici
- Il materiale per la costruzione delle mura non era facile da reperire in breve tempo.
- Per la costruzione delle mura era necessario espropriare e pagare i terreni privati.
- Le nuove mura non potevano più poggiare sui colli.
Soluzioni trovate:
- Le mura vengono costruite recuperando i mattoni di altri edifici, per questo motivo il loro
colore non è uniforme. Questo perché era impossibile produrre in poco tempo molti
mattoni dato che la loro produzione deve tenere in considerazione molti aspetti.
- Le mura vengono costruite per la maggior parte su territori imperiali, in modo da non dover
pagare dei terreni privati ed espropriarli.
- Nelle mura vengono compresi degli edifici già presenti in modo da non dover costruire
ulteriori pezzi di mura o abbattere i monumenti.
- Ad esempio, il monumento funebre di Gaio Cestio (piramide) e l’anfiteatro
Castrense vennero inglobati nelle mura.
- Anfiteatro villa imperiale - caserma pretoriana
- Teatro Castrense: gli archi della facciata esterna vengono murati e all’interno
vengono tolte le scale in modo da farlo diventare un bastione.
Caratteristiche:
• Mura lunghe 19km
• Costruite in meno di tre anni con una struttura in cemento mischiata a laterizi e frammenti di
pietre per consolidare la struttura, e successivamente rivestita in mattoni per renderle
impermeabili → recuperati da edifici
• Presentavano una torre ogni 100 piedi, quindi 30m; queste venivano costruite per difendere
e controllare l’esterno.
Problemi dovuti alla fretta:
- porte in corrispondenza delle strade
- persone con metà proprietà dentro le mura e metà fuori, non potevano andare dalla
porta più vicina, perché era lontana → Postierle (aperture di piccole dimensioni)
- punto debole difficile da proteggere
- possono essere murate in tempi veloci
Restauri:
- In origine le mura erano alte 6m
- Primo restauro: dopo circa venticinque anni dalla costruzione delle mura queste richiesero
già un intervento, a causa della scarsa qualità dei materiali utilizzati.
- Secondo restauro: le mura vengono alzate fino a 12m; venne aggiunta la protezione del
cammino di ronda: vennero creati dei passaggi coperti in modo tale che le sentinelle
potessero essere protette dal lancio di frecce o giavellotti, essi potevano tirare a loro volta
frecce mediante delle finestrelle poste nel cammino di ronda.
Le mura Aureliane vennero utilizzate anche in età medievale.
Le porte
Le porte venivano costruite in corrispondenza delle strade, esse costituivano un punto debole
quindi si cercava di averne il minor numero possibile.
- Alcune di esse vennero chiuse; questa scelta doveva essere ponderata perché chiudere
una porta significava che la strada in sua corrispondenza sarebbe stata dismessa e non più
utilizzata.
➢ Porta Appia = costruita in due diverse fasi
- meglio conservata
➢ Porta Ostiense = unica a conservare il cortile interno della prima versione
- Nella porta era presente un cortile interno nel quale sostavano i carri che entravano in città
per essere controllati. Questo, quindi, entrava attraverso la prima porta, con la seconda
ancora chiusa, e dopo essere stato controllato veniva aperta la seconda e fatto entrare il
mezzo.
➢ Porta Asinaria = arco rivestito in marmo travertino
- La parte bassa della porta veniva rivestita in travertino per renderla più solida; nel caso
della porta Asinaria, questa venne rivestita totalmente.
➢ Porta Latina = rivestita completamente in travertino
➢ Porta Clausa = dismessa perché erano necessarie troppe sentinelle → murata
- interruzione strada → scelta importante
Le porte, ed in particolare la porta Appia, venne edificata in due diverse fasi:
1. Prima fase = le porte venivano costruite con due archi, uno per senso di marcia; le torri ai
lati venivano realizzate con base quadrata; galleria posizionata sopra gli ingressi
- all’interno c’era la corte che controllava chi passava
2. Seconda fase = le porte vengono raddoppiate di conseguenza alle mura; gli archi vengono
ridotti ad uno per avere maggiore controllo sulle entrate e uscite dei mezzi; le torri vengono
realizzate a base circolare in modo da avere maggiore visibilità sull’esterno delle mura;
vengono aggiunti dei merli in modo tale che le sentinelle potessero ripararsi dai colpi di
frecce.
- doppia galleria e finestre
- Parte bassa: porta rivestita di lastre di Travertino
Gli acquedotti
Gli acquedotti sono le infrastrutture più spettacolari e avanzate dal punto di vista delle
conoscenze che richiedono e dei vantaggi che offrono.
- caratterizzano ancora alcuni paesaggi → Pont du Gard (spagna)
Funzionamento: l’acqua è posta all’interno di canali con un’inclinazione costante che, con la forza
di gravità, dalla fonte giungono fino alla città.
Caratteristiche:
• L’inclinazione deve essere adeguata perché l’acqua non può viaggiare troppo lentamente,
altrimenti rischierebbe di fermarsi rendendo l’acqua non più bevibile, e non troppo
velocemente altrimenti sarebbe incontrollabile.
- pochi cm di differenza su chilometri di distanza
- Es. acquedotto di Nimes è inclinato di 16cm per 50km.
• L’acqua viaggia in canali in parte sotterranei e in parte esterni, perché non si deve fermare
di fronte a nulla
Componenti:
• Fonte idrica: è una fonte naturale, i romani attingevano acqua in particolare dal fiume Aniene
e dal lago di Bracciano.
- preferibilmente da un punto più alto rispetto all’arrivo
• Speco: canale in cui passa l’acqua impermeabile; questo deve essere abbastanza grande da
poter far passare una persona (per ispezione e manutenzione) e deve essere privo di
spigoli affinché non si creino alghe e impurità.
- L’interno dello speco è costituito da cocciopesto in modo da rendere il canale
impermeabile, e rivestito in mattoni.
• Pozzi di ispezione: creati per permettere l’entrata di persone, addetti al mantenimento dei
canali; questi si trovano in prossimità di tratti posizionati sottoterra.
• Vasche di sedimentazione: presenti ogni tot km, qui si depositano eventuali impurità.
• Vasche di distribuzione: tubature che distribuiscono l’acqua.
Siamo a conoscenza di tutte queste informazioni perché si è conservata una fonte che spiega il
funzionamento tecnico dell’acquedotto.
A Roma erano presenti nove acquedotti fino all’età traianea, e successivamente ne vennero
costruiti altri due, per un totale di 11.
- Gli acquedotti più lunghi arrivano fino a 90km di lunghezza.
- alcuni esistono ancora oggi → rimessi in funzione nell’età moderna
Acquedotti di epoca traianea:
➢ Acqua Appia: acquedotto più antico costruito nel 312 a.C. da Claudio Appio Cieco, è
l’acquedotto più corto e attinge l’acqua da una zona di sorgenti a 16 km a est della città.
➢ Anio Vetus: secondo acquedotto di Roma, l’inizio della sua costruzione risale al 272 a.C.
- Attinge acqua dal fiume Aniene (da cui prende il nome).
- Fino al I sec d.C. si chiama Anio, poi dalla metà del I sec si costruirà un secondo acquedotto
con lo stesso nome
- Ancora oggi è fonte di approvvigionamento per la città.
➢ Acqua Marcia: realizzato da Quinto Marcio Re;
- è l’acquedotto più lungo, di 91km e la sua acqua era considerata la migliore dai romani.
- Precedentemente al IV secolo veniva utilizzata l’acqua del Tevere, ma in seguito al troppo
inquinamento non era più possibile utilizzarla.
- Inoltre, i pozzi a Roma sono di difficile costruzione a causa della conformazione del
territorio e la loro acqua non era buona.
- In età imperiale con la costruzione di nuove terme era necessario avere un altro acquedotto
per rafforzare la città sotto questo punto di vista.
I nuovi acquedotti costruiti successivamente all’edificazione di un complesso termale non sempre
servivano ad alimentare le terme, in molti casi costituivano solo un ulteriore supporto proprio
perché per riempire le vasche delle terme era necessaria moltissima acqua.
Fino all’età augustea non era più necessaria la costruzione di acquedotti, ma Augusto ne fece
costruire di nuovi per incrementare la rete idrica.
Acquedotti di età augustea:
➢ Acqua Julia
➢ Acqua vergine: costruito nel 19 a.C. da Agrippa ed è uno dei più corti (20 km)
- Primo acquedotto che entra in città da nord per fornire acqua al Campo Marzio
- ancora oggi alimenta il Campo Marzio e piazza Navona.
Imperatore Claudio
➢ Anio Novus e Acqua Claudia: 2 acquedotti giganteschi
- Anio Novus ha la portata maggiore di 2274 l/s.
- Con la costruzione di questo acquedotto si placò la necessità di acqua.
- Acqua claudia: per il palazzo imperiale sul palatino
Gli acquedotti successivi vennero iniziati da Caligola nel 38 d.C. e conclusi da Claudio nel 52 d.C.
➢ Acqua Traiana: costruito nel 109 d.C. e attinge dal lago di Bolsena entrando nella città da
occidente.
➢ Acqua Alexandrina: fu l’ultimo acquedotto costruito fino alla metà del 1500.

TEMPLI DEL CAMPIDOGLIO


Il campidoglio è il colle più piccolo con un’altezza di 43m e primo dei colli da Nord.
- ha una forma irregolare: no supporto pianeggiante ma 2 alture:
- Arx: più piccola ed elevata → basilica di santa Maria.
- Capitolium: più grande ma bassa→ palazzo dei conservatori.
- In mezzo c’era Asylum: depressione in cui adesso c’è piazza del Capitolio, con palazzo
senatorio (costruito su tabularium)
Oggi non rimane più nulla di romano → le strutture si sovrappongono o inglobano
Tempio della Triade Capitolina (scheda 4) →Edificio più importante del Campidoglio.
- Tempio etrusco fatto costruire da Tarquinio Prisco e concluso da Tarquinio il Superbio.
• Esastilo, su alto podio periptero, sinepostico, costruito in legno e terracotta.
• Le decorazioni del frontone sono state fatte costruire da Vulca, artista etrusco.
• Caratterizzato da tre celle perché dedicato alla triade capitolina.
• La cella centrale è più grande delle celle laterali, di conseguenza l’intercolumnio delle
colonne centrali è maggiore.
- colonne che corrispondono agli ingressi per far vedere il dentro dai fedeli fuori →
entra solo il sacerdote
• Dopo l’incendio dell’82 a.C. venne ricostruito in marmo; non si riuscirà a salvare agli
incendi successivi e nel 69 d.C. venne distrutto.
• Le statue di culto sono state ricostruite grazie alle testimonianze: al centro c’è Giove
insieme al suo uccello simbolico, ovvero l’aquila, a sinistra Minerva riconoscibile dalla
civetta e sulla destra Giunone con il pavone.
• Si trova in una posizione elevata quindi visibile da tutta la città.
Tabularium (scheda 31)
- Edificio che invece è sempre rimasto in parte in vista, l’unico edificio di tipo civile insediato
sul colle. → edificio rimasto
Siamo nel I secolo a.C. Opera di ricostruzione affidata da Silla, il quale fa ricostruire il tempio di
Giove Capitolino e realizza il primo grande tempio dedicato all’archivio dello stato.
- Funzione: conservazione delle tavole e di documenti di grande rilevanza per lo stato
romano.
La posizione ha una duplice funzione:
- Si trova sul Campidoglio.
- Ma si trova anche nel foro romano, c’è una gigantesca sostruzione che arriva fino al livello
del foro romano.
Nel medioevo poi si insediano altre strutture sul Campidoglio, che diventano la sede del potere di
Roma (adesso ci vive il sindaco).
È uno dei primi edifici in cui compare questa soluzione decorativa (ordine dorico), per una struttura
costruita non secondo gli schemi dell’ordine greco, ma secondo quelli romani.
- Gli archi sono inquadrati da delle semi colonne doriche che reggono il fregio.
- Le posizioni degli altari non li scelgono gli uomini ma le divinità, quindi, anche se bisognava
avere spazio sul colle per l’edificio, c’era una zona sacra dedicata al culto di Veiove che non
si poteva toccare (templum: spazio ritagliato, area consacrata con uno stato speciale).
- I luoghi di culto non si possono neanche spostare, anche se i confini non sono materiali.
- Ritagliano quindi un angolo dell’edificio per collocarvi un nuovo tempio per la divinità.
Tempio di Veiove: è ancora visibile, sta sotto un angolo della piazza, e lo si può vedere dalla
galleria che collega il palazzo dei conservatori e il palazzo dei musei capitolini.
- È uno dei pochi templi che hanno l’ingresso sul lato lungo: la cella viene ruotata per poter
recuperare più spazio
Nel corso dei secoli si sono accumulati diversi edifici e templi veri e propri nella zona: era l’area
sacra più importante della città.
Tempio di Ops e di Fides: edifici dedicati a due divinità, che appartengono alla fase più antica
della religione romana (acquisiti dal pantheon greco).
- Ops è la divinità della ricchezza
- Fides è la divinità che garantisce il rispetto dei patti
Questi due edifici, di età tardo repubblicana, sono poi scomparsi e ritrovati ai piedi del
Campidoglio.
Tempio di Giunone Moneta: occupava la parte più alta del colle
- l’edificio è della metà del IV secolo a.C. (343) era dedicato a Giunone ma in una accezione
particolare (moneta=ammonitrice).
- Nei pressi di questo tempio sorgeva la zecca (luogo dove si batteva moneta) che prese il
nome dal tempio.
- E da qui nasce il nome moderno dell’oggetto della moneta.

FORO ROMANO
È la piazza principale di Roma, in cui si concentrano tutte le attività principali della città → luogo
di incontro dei cittadini
- È frutto di una stratificazione di edifici nel corso dei secoli, e di scavi fatti dall’inizio del
‘900, che però sono stati in gran parte spogliati dopo l’età antica e distrutti.
- Quello che è sopravvissuto è molto poco e non rende l’idea della piazza, sembra tutto
confuso.
- Prima del foro di Augusto, c’è tutta una fase iniziale che va dalla monarchia etrusca all’età
di Cesare, ma di questa fase non vediamo più quasi nulla.
Il foro romano è una struttura unitaria, un organismo architettonico, che si discosta dai modelli
dei fori delle città dell’impero.
- Per molti anni è stato senza un progetto che desse una unità architettonica, problema
molto sentito all’inizio dell’impero in cui si penserà a ridisegnare l’intero spazio della
piazza → spazio irregolare con edifici accumulati attorno
L’area del foro romano è un fondo valle, con tutti i problemi conseguenti:
- impaludamento
- situazione malsana per la presenza della malaria
- impossibilità di un insediamento fisso per la prima fase della città.
- Era anche esposto alle piene del fiume.
Infatti, nell’area sono state ritrovate una serie di tombe protostoriche nelle parti più basse, le zone
in cui non si poteva costruire.
- La zona in cui vengono ritrovate le tombe, percorso molto antico precedente alla
fondazione della città, diventerà poi la via sacra.
Ad un certo punto la strada si sdoppia e porta al Campidoglio.
- Questo percorso rimarrà poi in vita per tutta la durata della città.
- Se ne terrà poi conto per l’organizzazione dell’area.
- Quest’ultima sarà possibile solo dopo aver risolto i problemi dovuti all’impaludamento: si
crea la Cloaca Massima → Consente di rendere abitabile la zona vicino ai vari colli
(Campidoglio, Palatino, Esquilino)
- Il terreno diventa asciutto e viene pavimentato.
Attività politica
Uno dei primi interventi nell’area del foro è la costruzione di uno spazio dedicato all’attività
politica.
● Prima costruzione è lo spazio per le assemblee del popolo e una per il senato.
● Prima curia (sede del senato) risale all’epoca regia, costruita con Tullio Ostilio.
● Davanti alla curia c’era il comizio: spazio circolare con una gradinata, infossato in modo tale
da poter accogliere tutti i cittadini romani in quegli eventi in cui veniva richiesto.
- Questa area, oltre che come luogo di riunione, serviva anche per gli oratori (parte
alta della struttura) che per parlare ai cittadini si mettevano là e potevano fare i loro
discorsi.
- Questo spazio si chiamava rostra: perché la facciata esterna venne usata per
appendere i trofei degli scontri navali (rostri=estremità anteriori delle navi
da guerra).
● Nell’area del comizio c’era anche il Lapis Niger, che era parte di un santuario dedicato al
dio vulcano: divinità legata agli artigiani, un luogo di culto molto antico dove, secondo la
tradizione, morì Romolo.
- Esiste però un secondo luogo di morte di Romolo
Regia (inizio VI secolo a.C.) (scheda 28)
- È una struttura triangolare perché si trova nel cuneo della biforcazione della via sacra.
- Era la casa di Numa Pompilio: secondo re di Roma, autore delle 12 tavole e riforma
religiosa.
- Dopo il cambio della struttura dello stato romano, la regia viene restaurata e riconvertita in
un luogo sacro. → Diventa la sede di alcuni sacerdozi: del pontefice massimo e del rex
sacrorum.
La regia è uno degli edifici più antichi che stanno nell’area del foro, e fino all’età augustea si
affacciava sulla piazza.
- Nei locali degli ambienti minori ci sono alcuni culti, accanto alla regia viene costruito il
tempio di Vesta, è uno dei luoghi più antichi del foro romano.
Tempio di Vesta →Era un tempio molto importante e strettamente collegato con la regia. (inizi IV
sec a.C.)
Si conservano le reliquie e il fuoco sacro → unico sacerdozio femminile
- Accanto al tempio c’era la sede delle vestali(Vergini bambine consacrate alle divinità che
per 30 anni dovevano dedicarsi a non far spegnere il fuoco).
Tempio di Saturno. → Saturno era una divinità preromana, appartiene agli dèi greci di una fase
precedente a Giunone, rappresenta una fase molto antica della religione romana.
- È in una posizione elevate quasi già sul Campidoglio.
- Viene fondato nel 498 a.C., pochissimi anni dopo la creazione della Repubblica.
- È collocato lungo il percorso in salita che arriva al Campidoglio.
- Esiste ancora oggi ma è uno degli edifici che viene fatto e rifatto varie volte nel corso della
storia.
- Ha un podio molto alto accessibile da una porta, all’interno era conservato l’aerarium:
luogo dove si teneva il tesoro dello stato per le operazioni di carattere pubblico.
Tempio dei Castori (scheda 58)
È il secondo tempio, promesso alle divinità nel 499 ma inaugurato nel 484 a.C.
- Castore e Polluce sono i gemelli divini, ma essendo figli di un dio e di una mortale devono
decidere chi è mortale e chi è divino: decidono di diversi a metà lo status, avevano
entrambe le posizioni.
- Nelle città romane, all’intero del pomerium, non possono esserci culti di divinità straniere.
- I dioscuri erano divinità greche, quindi perché sono all’interno della piazza
principale?
- Nel 499 i romani sono in guerra con i latini, ad un certo punto c’è un grande scontro
e tutto l’esercito romana sta lontano dalla città. Ad un certo punto nel foro arrivano
due giovani cavalieri e fanno abbeverare i cavalli a una fonte, e annunciano alla
piazza che i romani hanno vinto la battaglia, poi se ne vanno. Dopo un po’ arrivano
gli ufficiali ad annunciare la vittoria, e i romani capiscono che i due giovani erano
delle divinità.
- Decidono allora di fondare un tempio per queste due divinità nel luogo in cui erano
stati visti.
- Il tempio dei Castori diventa il tempio della classe intermedia della società romana, una
classe che ha uno status sufficiente per mantenere un cavallo per andare in guerra.
- Il loro tempio diventa sempre più importante nel corso della storia.
Tempio della concordia → arriva molto più tardi (367 a.C.) da Furio Camillo.
- Creato per la concordia tra gli ordini sociali, un concetto che viene divinizzato (molto più
recente di Saturno o dei Dioscuri). → per sancire la pace sociale dopo uno dei tanti scontri
I templi si dispongono intorno alla piazza.
Attività giudiziaria
BASILICHE (II secolo a.C.).
Sulla piazza del foro rimangono poche attività di carattere commerciale. Sono le attività che
riguardano le merci più preziose e che hanno bisogno anche di un maggiore controllo.
- Le basiliche, invece, sono degli spazi coperti dove si possono svolgere varie attività.
- Giudiziaria: tutti i processi che vedevano coinvolto un cittadino romano in qualsiasi
punto dell’impero, dovevano essere svolti a Roma.
- Discussioni
Nel caso del foro romano, nel corso del II secolo, vengono create ben 4 basiliche:
1. Basilica Porcia (184) → più antica
- famiglia dei catoni, ed è quella che scompare prima.
2. Basilica Emilia (179): costruita da Marco Fulvio Nobiliare e da Marco Emilio Lepido.
- Nel corso dei secoli la basilica viene rifatta più volte, ma sempre solo dalla famiglia
degli Emili.
- È di grandi dimensioni ed è l’unica che sopravvive ai rifacimenti dell’età di Cesare e
di Augusto. Era la più ricca dal punto di vista architettonico.
- Nei tempi del rifacimento dell’età augustea, viene realizzato un fregio molto
importante, perché illustra episodi dalla fondazione della città.
3. Basilica Sempronia (170): viene costruita al posto della casa di Scipione l’Africano.
- Era indicazione del fatto che almeno fino al III secolo, intorno alla piazza del foro,
potevano ancora esserci abitazioni private.
4. Basilica Opimia (121): è la più piccola, costruita in uno spazio molto ridotto, realizzata in
occasione del rifacimento del Tempio della Concordia.
Le basiliche servono anche come luogo di contrattazione commerciale, erano molto importanti.
ETÀ CESARIANA
Cesare è il primo che prende consapevolezza del fatto che l’Impero Romano si è molto espanso,
ma l’immagine della città è rimasta quella di una città stato, con un apparato monumentale non
adeguato; che non rispecchia il suo ruolo
- Già Silla e Pompeo avevano proposto un’immagine più adeguata.
- Pompeo costruisce il primo teatro stabile nel Campo Marzio; questi sono tuti interventi
limitati al singolo luogo.
Cesare ha una visione più ampia e vuole intervenire su tutta la città.
Campo marzio = pianura con molto spazio per progettare su larga scala.
➢ Cesare ipotizza di deviare il corso del Tevere per preservare Roma dalle inondazioni
(progetto mai realizzato).
➢ Realizza una naumachia che sfrutta i resti dell’aria paludosa. Al posto del bacino dopo
troveranno spazio lo stadio e l’odeion di Domiziano.
➢ Viene costruito il luogo delle votazioni (e piazza durante il resto dei giorni dove ci sono
botteghe di lusso), fatta nel comizio inizialmente (ma troppo piccolo), e successivamente
trasferite nel Campo Marzio (con transenne)
- Qui viene creata per la prima volta una piazza in marmo lunense → poi diventata
piazza per le botteghe di lusso.
- I saepta non vengono terminati perché Cesare viene assassinato.
➢ Nuovo teatro poggiato alle pendici del Campidoglio, realizzato poi da Augusto.
- dimensione gigantesca → poi ridimensionato
➢ Villa pubblica = sede dei censori, che presiedevano le opere pubbliche.
Questi interventi nel foro romano hanno carattere politico e popolare
- si ricercava un aspetto più regolare possibile → la piazza principale aveva forma
geometrica
- Il comizio inutilizzabile perché troppo piccolo → la curia (legata al comizio) venne
ricostruita lungo l’asse argileto
- eliminando il comizio si elimina anche la tribuna degli oratori → ricostruita
Basilica Giulia → facciata allineata al tempio dei Castori
- aspetto più regolare → piazza tende al rettangolo
Il foro di Cesare è la prima piazza pensata come un monumento celebrativo di quella famiglia,
e sarà poi il modello dei successivi fori imperiali (che andranno alle spalle di quello di Cesare).
- è un ampliamento del foro romano per le funzioni che in esso non ci stavano
- Di tutto questo Cesare riesce a vedere realizzata solo la nuova tribuna degli oratori: la sua
morte improvvisa bloccherà tutti i cantieri.
- sul fondo c’è un tempio nuovo dedicato a Venere genitrice → rimasto incompiuto
Gli anni immediatamente successivi sono gli anni delle guerre civili quindi tutto si ferma, bisogna
aspettare il consolidamento di Ottaviano e poi la battaglia di Azio (che chiude le vicende).
- I nuovi edifici vengono inaugurati nel 29.
Un ulteriore elemento pensato da Cesare era la costruzione di gallerie sotterranee per i
combattimenti gladiatori e le cacce.
- Non c’era ancora uno stadio, la piazza veniva occupata dall’arena e dalle gradinate; quindi,
tutte le altre attività veniva bloccate anche per settimane.
- C’era anche la questione legata alla sicurezza degli spettatori: percorsi dedicati ai servizi,
per far accedere le fiere e i gladiatori senza passare dai civili.
- Vengono realizzate delle gallerie e dei montacarichi, che però rimangono in uso molto
poco.
Augusto vieta l’allestimento dei giochi gladiatori nella piazza del foro e sposta gli spettacoli nel
Campo Marzio, dove verranno utilizzati i saepta.
- La piazza del foro verrà poi completamente pavimentata nell’età augustea, e tutta la parte
delle gallerie viene scoperta solo agli inizi del secolo scorso.
Quando Ottaviano arriva al potere, si ritrova con tanti lavori appena iniziati.
- Ha accettato l’eredità di Cesare quindi si prende in carico anche gran parte di questi
progetti e ne completa alcuni
- Questi cantieri proseguono a fasi alterne, finché dopo il 31 a.C. possono essere ripresi in
maniera continuativa → Inaugurazione di alcune strutture nel 29 a.C.
Ottaviano però non si accontenta di completare i progetti di Cesare. Nel suo periodo di potere
interviene più o meno direttamente su tutti gli edifici che circondano il Foro: sia quelli di cesare (da
completare o rifare → basilica giulia, emilia, incendi) che non
Alla conclusione dell’età augustea la piazza è completamente ridisegnata, e tutti gli edifici recano
il nome della famiglia di Augusto (piazza augustea).
- Il foro resterà poi più o meno così, verranno solo aggiunti pochi edifici, anche perché non
c’era più spazio rimasto.
La maggior parte degli interventi di Ottaviano riguardano i cantieri aperti, in particolare i più
importanti come la curia, che era anche stata chiusa dopo l’assassinio di Cesare.
- Il senato quindi si riuniva in sedi diverse, soprattutto nei templi, e fino al 29 non ha una
sede fissa.
Nel 42 cominciano gli interventi sugli edifici esistenti.
Tempio di Saturno viene ricostruito da Lucio Munazio Planco, grande personaggio della politica
romana che si schiera dalla parte di Ottaviano.
Tempio del Divo Giulio, l’unico edificio nuovo che viene realizzato durante l’età augustea (scheda
58)
- È un edificio che diventa praticamente necessario.
- Dopo il funerale di Cesare il corteo esce dalla città, ma il cadavere di Cesare viene preso
dai rappresentanti del partito popolare e riportato nella piazza dove viene cremato: atto
sacrilego, perché viene cremato davanti alla sua regia nella piazza del foro.
- Subito dopo il funerale, il luogo della cremazione comincia a diventare sede di un culto
popolare: viene posta una colonna con una iscrizione di Cesare, anche se lui non era una
divinità.
- Nel frattempo, Ottaviano arriva a Roma (18 anni) e scopre che Cesare nel suo testamento
ha lasciato tutto a lui (Antonio ci rimane male).
- Ciascuno dei più potenti si posizionano uno contro l’altro: Antonio e suo fratello, i consoli,
siamo in uno stato di guerra civile.
- C’è un tentativo di controllare la situazione del culto di Cesare, e Ottaviano si allea con il
senato per fare questo. Nel 42 il senato proclama la divinizzazione di Cesare: divus iulio.
- Perdendo lo status umano però perde anche lo status di politico.
- È la prima volta che succede dopo Romolo, ma questo apre la strada alla
divinizzazione degli imperatori.
- Essendoci un nuovo dio nel firmamento è apparsa una nuova stella, e la cometa, così come
era avvenuto nell’età ellenistica, ha bisogno della costruzione di un tempio per il nuovo
dio.
- Viene creato un nuovo sacerdote (flamen iulialis) destinato al culto del divus iulio e viene
costruito un tempio nel punto in cui era stato cremato il cadavere.
Nel nuovo tempio non si vede la scalinata di accesso, per una duplice motivazione:
- per cercare di sottrarre il minor spazio possibile alla piazza, il tempio viene accorciato e
viene soppressa la scalinata anteriore.
- deve essere risparmiata la parte centrale per il cippo.
- si crea un dislivello tra la terra e il tempio, come se fosse collocato ad un livello più alto e
impossibile da raggiungere.
Una parte della scalinata anteriore c’è, ai lati, manca il pezzo finale.
Il tempio appoggia su un basamento che è come se fosse un secondo podio con la scalinata, che
viene spinta quasi dentro le colonne.
- Si vede la stella di Cesare al centro del frontone.
Nella parte bassa della facciata c’è una esedra che lascia in evidenza un cippo.
- L’esedra è dovuta al fatto che il tempio viene costruito intorno al cippo del culto originario.
- Questo luogo di culto è comunque scomodo, perché continua a rievocare la vita politica di
Cesare e la sua morte.
Augusto sarà attentissimo a evitare ogni riferimento a un potere di carattere monarchico, anche
per non fare riferimenti a Cesare la sua figura politica viene congelata, il nome di Cesare
scompare e rimane solo la divinità.
- Ottaviano sarà però l’unico dei romani che potrà vantarsi di essere figlio di un dio, che lo
porta in una posizione superiore a tutti i suoi avversari.
Tutto questo comporterà il fatto che in seguito viene realizzato un muro per coprire l’altare.
- Lo spazio dentro l’esedra, dalla media età augustea, viene murata.
Viene realizzato il doppio podio perché verrà utilizzato come tribuna per gli oratori.
- I nuovi rostri inoltre vengono realizzati durante l’età giulio-claudia e dove vengono fatti i
discorsi della famiglia.
Rostri: Vengono rifatti da Cesare e rivestiti da Augusto, inaugurati nel 29
- Sulla facciata dei rostri venivano appese le liste di proscrizione: liste dei nomi dei cittadini
romani che venivano condannati a morte.
- Dopo le guerre civili vengono rivestite in marmo da Ottaviano →monumento con una fama
molto negativa.
Curia: Anche questa viene inaugurata nel 29 a.C.
- È la sede del Senato, con due ingressi sulla piazza del foro e due sul fondo che la mettono
in contatto con il foro di Cesare.
- Dentro ci sono dei grossi gradoni in marmo e sul fondo era collocata la tribuna del
presidente del Senato.
Milliarium Aureum (20 a.C.) Si tratta di un monumento di carattere simbolico ed è il punto di
partenza della misurazione di tutte le strade che partono da Roma.
- Si tratta quindi del punto zero per misurare le miglia (corrisponde circa a 1,5 km).
- Lungo le strade romane si trovavano dei cippi con l’indicazione della distanza percorsa e di
quanto mancasse al punto di arrivo della strada.
Arco Partico.
Era uno degli accessi al foro, è l’ultimo degli archi fatti costruire da Augusto in quella zona.
- Gli archi sono almeno 3 (e mezzo): Arco di Nauloco, Arco Azziaco e Arco Partico.
1. Arco di Nauloco: celebrava la vittoria contro Sesto Pompeo. Agrippa lo sconfigge nella
battaglia di Nauloco.
- Il monumento però scompare molto in fretta, anche perché si tratta di un arco per
celebrare una vittoria contro un romano.
2. Arco Azziaco: inaugurato nel 29, per il trionfo della battaglia di Azzio.
- Viene ricordata non come la sconfitta di Antonio ma come la vittoria su Cleopatra.
- Anche questo arco poi scompare.
3. Arco Partico: nel 19 Augusto con una missione diplomatica ottiene la riconsegna delle
insegne durante la battaglia dei Parti, Tiberio viene mandato a trattare con il re dei Parti e
riconsegna le insegne.
- L’operazione viene celebrata come se fosse una grande impresa di carattere
militare.
- Arco a 3 fornici su cui erano le liste dei consoli: fasti consolari.
Questi archi dal punto di vista della collocazione sono difficili da fissare.
- Sono collocati a destra o a sinistra del Tempio del divo Giulio.
Basilica Aemilia (14 a.C.) è l’unica struttura tra le 4 che sopravvive.
- Rientrava tra i progetti di Cesare di adeguamento della piazza, durante i due rifacimenti
dell’età augustea viene quindi mantenuta e abbellita.
- All’interno vengono anche utilizzati dei marmi colorati.
Basilica Iulia: progetto cesariano iniziato nel 46 e poi concluso da Augusto.
- Nell’incendio del 14 a.C. brucia e viene ricostruita e inaugurata di nuovo pochi anni dopo
- Viene ricostruita probabilmente uguale al progetto cesariano.
- È la più grande di Roma, con 5 navate, e nel 12 a.C. viene inaugurata come Basilica Gai et
Lucii.
Tempio dei Castori: rifatto nel II secolo a.C. da Quinto Cecilio Metello Delmatico.
- Questo tempio è legato alla classe dei cavalieri quindi con grande significato politico.
- Il tempio viene rifatto durante l’età augustea (6 d.C.) da Tiberio per Augusto.
- Tiberio sarà l’unico possibile erede di Augusto → figliastro (figlio della moglie)
- Tempio rifatto a nome di Druso e si propongono come nuovi castori.
- Tre colonne di fase augustea, uniche rimaste. Tempio periptero, forma particolare perché
non romana.
Tempio della Concordia (scheda 58)
Siamo ai piedi del campidoglio, nel punto in cui la Via Sacra forma una svolta per salire al colle
dove il comandante degli eserciti che aveva ottenuto il trionfo deve andare a depositare la corona
di alloro.
- Costruito nel IV secolo a.C. da Furio Camillo, ma poi viene rifatto nel 121 a.C.
- Il tempio verrà poi rifatto da Tiberio tra il 7 a.C. e il 10 d.C per Augusto
- il tempo di ricostruzione è così lungo perché nel 6 a.C. Tiberio si auto esilia a Rodi e torna a
Roma solo 10 anni dopo, quando i rivali erano morti.
È in una posizione molto importante per le cerimonie che si svolgevano.
Ha una dimensione molto importante, e adotta la soluzione della cella trasversa, perché lo spazio
a disposizione era molto poco.
Grande pronao, che noi conosciamo da una moneta che conserva una immagine della facciata
(adesso del tempio non rimane quasi nulla).
- Sulla base del testo di Plinio sappiamo che il tempio era una specie di museo: conservava
una serie di quadri e opere messe insieme da Tiberio, e che ne facevano uno dei più ricchi
per quanto riguarda le opere d’arte presenti.
- Serie di statue di divinità che stavano in delle nicchie addossate alle pareti.
- Sul podio sul fondo c’era la statua di Concordia, in modo da essere visibile anche
dall’esterno. Sempre all’esterno della cella c’erano poi diversi quadri molto famosi.
Sulla facciata c’erano una serie di figure: due statue erano collocate ai basamenti ai lati (Mercurio
e Ercole).
- Al di sopra del tempio ci sono 3 figure femminili abbracciati tra di loro, due guerrieri armati
(Druso Maggiore e Tiberio) e 3 vittorie.
La divinità è significativa, è una personificazione. La Concordia doveva sancire il rinnovato accordo
di pace, in questo caso assume anche un aggettivo: Concordia Augusta, interna alla famiglia del
principe.

Tutti gli edifici che si affacciano sulla piazza del foro sono in qualche modo legati alla famiglia
del principe.
- Sia che i monumenti siano del passato, sia che siano stati costruiti dal principe.
Si è riusciti da una parte a trovare una soluzione per dare una forma più equilibrata alla piazza
principale: lo spazio aperto ha più o meno una forma regolare, con i lati lunghi scanditi dalle due
basiliche e dalle facciate dei templi.
➢ Dal punto di vista del significato dei diversi edifici e interventi, si può constatare che una
parte del foro rappresenta il foro politico (curia e rostri) che è stato completamente
ridisegnato tra l’età cesariana e quella augustea(non ci sono più edifici di età repubblicana).
➢ L’altra parte è molto più legata alla famiglia: il tempio del divo giulio celebra l’antenato
divinizzato, gli archi celebrano le vittorie legate al principe e alla famiglia.
- Inoltre, il tempio dei Castori celebra le divinità greche che però sono identificate
nella coppia Tiberio e Druso.
Questo assetto rimane immutato fino all’età di Domiziano: gli interventi hanno dato una
struttura che viene considerata ormai immutabile e lo spazio che rimane non basta per inserire
nuovi edifici.
- Durante tutta l’età giulio-claudia non ci sono interventi, e anche durante l’età Flavia.
- Bisogna aspettare Domiziano per avere delle modifiche significative.
Durante tutto il suo regno e per l’inizio del regno di Traiano, i principali edifici vengono ricostruiti.
Domiziano ha anche bisogno però di legittimare il suo potere.
- Volendo affermare l’esistenza di una nuova dinastia, in parallelo ma con un punto di
partenza molto diverso, deve rendere visibile l’esistenza di una nuova dinastia.
I suoi interventi sono legati a questa esigenza:
• Viene costruito un tempio a Vespasiano divinizzato.
• Un arco sul percorso della via sacra a un altro membro della famiglia, il fratello Tito
divinizzato.
• Verrà anche dedicato un tempio alla gens Flavia, sul Quirinale, dove verranno trasferite le
ceneri dei componenti della famiglia.
Tempio del dio Vespasiano (80 d.C.) → Sta sulle pendici del campidoglio, ancora più in alto del
Tempio della Concordia.
- Per avere uno spazio adeguato, il Divo Capitolino viene ristretto.
È un tempio che deve essere costruito nel minor spazio possibile; quindi, utilizzano delle soluzioni
che gli danno un aspetto normale ma con una pianta in realtà accorciata:
- Cella accorciata (non trasversa).
- Anche il pronao è accorciato.
Sono sopravvissute 3 colonne (un angolo) e della struttura del tempio è sopravvissuta solo una
iscrizione, sotto la quale ce n'è una più piccola che testimonia un restauro in età severiana
- Sopravvissuta anche una parte del fregio sui lati della trabeazione (ora conservata nella
galleria del tabulario) con decorazione di strumenti legati al culto (cappello, coltello del
sacrificio, brocca,..)
Il tempio in questa posizione, dedicato al padre dell’imperatore e primo dio della famiglia
(fondatore della dinastia), è in una posizione molto significativa perché sta proprio davanti al
tempio del Divo Giulio, il primo divinizzato.
Arco di Tito (81 d.C.) (scheda 106)
La parte antica è quella centrale, le due colonne laterali sono costruzioni del medioevo attaccate
agli edifici
- Siamo sul percorso della processione trionfale e l’arco, anche se è dedicato a Tito defunto
divinizzato, è un arco trionfale. → parte opposta del foro
La struttura dell’arco è semplice, a passaggio unico.
- L’apparato decorativo è concentrato sullo spazio dell’arco stesso.
- Due vittorie con trofei (4 perché le due facciate sono uguali).
- La volta interna è decorata da cassettoni.
- Al centro c’è la rappresentazione dell’apoteosi di Tito che, durante il funerale, è trasportato
in cielo da un’aquila.
- Sui due lati in basso sono disposti 2 pannelli con il trionfo giudaico del ’71.
Equus Domitiani (91 d.C.)
Il terzo monumento di Domiziano si colloca al centro della piazza, è una statua equestre colossale,
alta 12m, che lo rappresenta come conquistatore.
- Sotto la zampa del cavallo c’era la personificazione del fiume Reno schiacciato, come
simbolo per le vittorie delle tribù germaniche.
- Rimane in vita davvero pochissimo, perché la statua dopo pochi anni viene distrutta (96)
dopo l’assassinio di Domiziano.
- Monete che ne conservano l’immagine
II/III SECOLO D.C.
Da Domiziano si arriva direttamente a Adriano. Ai limiti dell’area del foro viene realizzato un
tempio colossale: il più grande della città di Roma.
Tempio di Venere e Roma (135 d.C.) (scheda 123)
- È un edificio di 100x145m che occupa uno spazio che già esisteva e che era l’ultimo relitto
della domus aurea di Nerone.
- Adriano fa spostare la statua di Nerone in maniera colossale, perché viene spostata in piedi
dal centro della piattaforma: è il colosso che dà il nome al Colosseo (Commodo farà poi
cambiare il volto alla statua, che sopravviverà fino al Medioevo).
Sopra la piattaforma artificiale che c’era già, viene posizionato il nuovo tempio, collocato accanto
ad un altro edificio colossale (il Colosseo).
- Il risultato è la creazione di un tempio grandissimo, che si rifà a una tradizione di edifici
simili che però stanno nella Ionia, in Asia minore, con l’unico esempio in occidente
dell’Olimpeion di Atene.
Edificio di tipo greco-orientale.
- Tempio diptero di 10x20 colonne.
- Dedicato a due divinità: Venere e Roma, che occupano due celle diverse contrapposte l’una
all’altra.
- Ci sono quindi due lati anteriori, come se fossero due templi accostati.
- La cella verso il Colosseo è dedicata a Venere, quella verso il foro è dedicata a
Roma.
- Ogni cella ha 3 navate con un muro di fondo rettilineo e due porte che collegano le due
celle.
Viene inaugurato nel 135 d.C. ma viene finito da Antonino Pio, che nel suo principato la ridedica.
- L’area del tempio è aperta verso il foro e verso il Colosseo, mentre i lati lunghi sono chiusi
da due portici che delimitano lo spazio all’interno del quale sta il tempio.
Alla fine del III secolo il tempio viene pesantemente danneggiato da un incendio che danneggia il
foro romano.
- Di conseguenza l’imperatore Massenzio, dopo diversi anni, propone una ricostruzione
dell’edificio che consolida le strutture sopravvissute: viene creato una doppia cella in
muratura e laterizi (non più in pietra e marmo).
- Si modifica così l’aspetto delle celle, viene costruito anche un doppio abside.
- Nelle celle, inoltre, ci sono una serie di nicchie sui lati che ne trasformano completamente
l’interno dell’edificio.
Tempio di Antonino e Faustina (141, poi 160 d.C.)
Edificio ben conservato perché all’interno dell’edificio si è insediata una chiesa, conserva l’intera
facciata e i lati lunghi con la struttura della cella.
- Tempio prostilo.
- Colonne solo nella parte anteriore dell’edificio.
- Fregio decorava la trabeazione (che è conservato).
- Le colonne sono di 17m, in cipollino (marmo verde).
- podio di 5 metri
Si trova sulla Via Sacra di fronte alla regia.
- Viene realizzato per Faustina, moglie di Antonino Pio, e morta nel 141 d.C.
- Il marito la fa divinizzare e le costruisce un tempio.
È l’unico tempio dedicato ad una imperatrice nell’area del foro e il primo con le colonne in marmo
colorato (modo che si afferma nel II secolo d.C.)
- Quando muore Antonino Pio nel 160, il tempio viene ridedicato associando all’imperatrice
anche il nome del nuovo dio.
Nel XVIII secolo il tempio è a rischio e ci sono le tracce del tentativo di abbatterlo → segni sulle
colonne delle corde
ETÀ SEVERIANA
Arco di Settimio Severo (203 d.C.) (scheda 165)
Il senato dedica all'imperatore un grande arco a 3 forbici lungo il percorso della Via Sacra, in
occasione del trionfo partico, dell’imperatore con i due figli (Caracalla e Geta).
- Il nome di Geta viene poi cancellato perché il fratello, dopo averlo assassinato, lo condanna
alla damnatio memoriae.
- Gli interventi nel foro erano quasi impossibili ormai, quindi questo arco è molto importante
per la dimensione, l’apparato decorativo e la posizione.
- per metà interrato per molti secoli
Salto di quota molto notevole che non poteva essere superato dai carri; quindi, non è ancora
chiaro come facessero ad arrivare al Campidoglio.
Tempio di Vesta (dopo 191 d.C.) → Viene rifatto in seguito ad un incendio, assieme alla Casa
delle Vestali (64 d.C.) su volere della moglie di Settimio
ETÀ TETRARCHICA
Ricostruzione del Tempio di Saturno (dopo 283 d.C.)
- Viene ricostruito in tempi molto brevi ma con materiali di recupero, presi da edifici distrutti
dallo stesso incendio che aveva danneggiato il tempio (283).
- Fregio di un altro edificio che è stato recuperato e girato per essere riusato per la facciata
del nuovo edificio (probabilmente prima era visibile sulla facciata esterna di un altro
edificio).
- Questo non significa che non ci fossero a disposizione i mezzi per ordinare materiali per
una nuova facciata, ma in questo modo si risparmiava sia tempo che soldi.
Durante l’età tetrarchica ci sono poche costruzioni nuove ma molti restauri dovuti agli incendi.
- Si rifà la curia, la basilica di Massenzio, e altri edifici.
- La curia costruita da Diocleziano doveva avere un aspetto molto simile a quella di Cesare e
Augusto.
Monumento dei Decennali (303 d.C.) (scheda 189)
Erette 5 colonne (una con la statua di Giove).
- Eretto nel 303 per celebrare i 10 anni della tetrarchia. È collocato alle spalle dei rostri.
Basilica di Massenzio (scheda 177)
Ultima grande costruzione realizzata in quest’area.
- Nuova basilica civile, molto diversa rispetto alle precedenti: non c’è più la struttura
allungata circondata dal colonnato.
C’è uno spazio molto più ampio con ampi spazi interni, destinati alle diverse funzioni ospitate
all’interno dell’edificio.
- Massenzio non ha mai una ratifica del titolo imperiale e ad un certo punto ci sarà lo scontro
con Costantino, in cui Massenzio morirà.
Massenzio però aveva sede a Roma e questo gli permette di costruire vari monumenti:
➢ Strutture sul Palatino
➢ Villa fuori dalla città
➢ Mausoleo di Romolo
Quando Costantino viene riconosciuto dal Senato, mette mano anche alle costruzioni di
Massenzio. La basilica non è ancora compiuta e per cancellare la memoria del predecessore, fa
cambiare l’asse dell’edificio.
- Pone favore l'ingresso sul lato affacciato sulla via Sacra e fa costruire una nuova abside
orientata a 90° rispetto alla precedente.
Dentro alla basilica c’era una statua molto grande che occupava l’abside sul fondo: rappresenta
Costantino, realizzata con parti di materiali diversi.
- Probabilmente era su una struttura di legno che doveva tenere insieme la statua.
- Sono sopravvissute solo alcune parti, che ora si trovano nei giardini del Palazzo dei
Conservatori.
FORI IMPERIALI
Man mano che la piazza si amplia continua ad essere il centro politico, sociale ecc. della città.
Ad un certo punto però lo spazio del foro diventa troppo piccolo; quindi, è necessario trovare un
altro spazio per dislocare alcune funzioni.
- Un nuovo spazio che però sia monumentalmente adeguato alle funzioni che si devono
svolgere, che corrisponda all’immagine che deve dare all’esterno la grande capitale.
- Cesare pensa allora di creare una nuova piazza che sia un prolungamento del Foro
Romano, e che rappresenti in qualche modo il nuovo ruolo di Roma.
Con il tempo si andranno poi a creare 5 piazze monumentali (fori imperiali) che rappresentano il
cuore della città.
- Tutta l’area del foro e dei fori romani verrà poi sommersa di acqua e paludi fino al
Rinascimento.
- Viene costruito un nuovo quartiere sopra la zona dei fori imperiali e negli anni ’30 si
interviene in quest’area con Mussolini.
- Viene progettata la costruzione di una grande strada rettilinea molto larga, per
poter svolgere le parate del regime: via dell’Impero, che da piazza Venezia arrivasse
fino al Colosseo.
- Per fare questo viene abbattuto il quartiere rinascimentale e contemporaneamente si
riportano alla luce i fori imperiali. Quella che viene riportata alla luce è una parte delle
piazze più antiche e grandi porzioni delle piazze monumentali.
Documento importante è il plastico di Roma Imperiale di Gismondi (1938).
Le parti esistenti (di cui c’erano delle tracce) sono quelli in nero, mentre le parti ipotizzate sono
quelle a tratto vuoto, realizzate dall’architetto sulla base di ipotesi e confronti per dare una forma
a tutto il settore centrale che non era stato scavato.
- Questa pianta dei fori imperiali rimarrà fino alla fine del XX secolo, fino a quando una serie
di lavori nell’area dei fori imperiali permettono di indagare archeologicamente altri settori
delle piazze monumentali.
Foro di Cesare (Foro Giulio/Iulium) 54-29 a.C. (scheda 57)
È frutto di un progetto unitario, con un pregio architettonico e con un'immagine completamente
diversa.
- Per adeguare l’aspetto di Roma al suo ruolo
Per far questo Cesare deve acquistare i terreni che erano al centro della città, urbanizzata da
secoli.
- È un’operazione quindi di carattere privato, non c’è una legge a cui fare riferimento, i terreni
vengono acquistati attraverso il fratello di Cicerone.
All’inizio non è previsto il tempio, l’idea iniziale era solo della piazza porticata, monumentale,
nella quale venissero trasferite una serie di funzioni che non era più possibile mantenere nel foro
romano.
- 54 è una data significativa perché l’anno prima Pompeo inaugura il teatro nel Campo
Marzio.
- Nel 48 lo scontro con Pompeo arriva all’esito finale: prima della battaglia di Farsalo,
Cesare promette che in caso di vittoria avrebbe costruito un tempio a Venere (antenata
famiglia).
- Nel 46 il tempio viene inaugurato, probabilmente non è ancora finito ma è già utilizzabile,
mentre il foro è ancora in costruzione.
Si tratta di una piazza rettangolare che collega l’Esquilino con il Foro Romano → aperto sulla
strada, non sappiamo come.
- portici doppi su 3 lati doppi, molto profondi, con il colonnato interno che ha le colonne a
distanza doppia rispetto a quelle sulla facciata esterna.
Sul fondo della piazza viene collocato il tempio di Venere Genitrice e la statua equestre di
Alessandro Magno, al quale era stato sostituito il volto con quello di Cesare..
- Nella prima fase del foro il lato posteriore del tempio si appoggia alle pendici del
Campidoglio, perché non c’era la struttura della Basilica Argenteria.
Presenza della curia, che serve da collegamento con il Foro Romano
- Il livello della piazza era leggermente più basso rispetto al portico.
Il tempio di Venere Genitrice (46-44 a.C.) è una struttura molto originale perché ha delle
caratteristiche che compaiono qui per la prima volta, e che poi vengono riprese:
● Abside: serve a creare uno spazio speciale per la statua di culto → Lo spazio crea una
cornice sacralizzazione.
- L’accesso poi avveniva attraverso un arco che incorniciava la statua.
● Scalinata frontale che non arriva fino al livello della piazza (si arresta al primo podio).
● Decorazione interna della cella con colonne libere alle pareti
● Colonnato è particolare perché l’intercolumnio è picnostilo (1,5 D) (come lo definisce
Vitruvio): ha le colonne molto ravvicinate.
- Questo contribuisce a dare uno slancio verso l’alto all’edificio.
- podio di 5 m e colonnato fitto
- Impressione di un edificio irraggiungibile
Vengono riprese in parte nel Tempio del Divo Giulio e poi nel Tempio di Marte.
Nel 44 Cesare riceve il senato e lui sta in una posizione sopra elevate grazie al tempio, al contrario
dei senatori che sono nella piazza in basso.
- Quando Cesare viene assassinato il foro non è completo: era stato inaugurato solo il
tempio ma non la piazza.
Nel tempio con il tempo si accumulano tutta una serie di opere d’arte all’interno della cella.
- Lo stesso Cesare colloca all’interno del tempio delle opere molto famose e costose
- una corazza recuperata in Britannia molto costose
- 6 raccolte di anelli con pietre preziose.
- 2 quadri
Augusto farà inserire all’interno del tempio una statua di Cesare divinizzato (con stella sulla
fronte) e una statua in oro di Cleopatra.
Questo edificio è pubblico, ma siccome è costruito interamente da Cesare può anche essere
considerato come suo tempio privato.
- È un monumento che si inserisce nella tradizione dei monumenti trionfali, cioè delle opere
realizzate da parte dei generali che hanno ottenuto il trionfo finanziate con il bottino di
guerra.
- In età repubblicana questa pratica comportava alla costruzione di un tempio nell’area del
campo marzio intorno al circo flaminio.
- Qui la modalità è la stessa, il tempio viene inaugurato dopo i trionfi delle guerre galliche.
È una celebrazione di sé stesso e della propria famiglia. I
- noltre, si tratta comunque di un’opera di pubblica utilità. Duplice funzione.
La piazza verrà poi completata da Augusto, con varie modifiche molto consistenti, perché
l’incendio di Tito danneggia pesantemente il foro e il tempio (ricostruiti da Domiziano e finito da
Traiano).
- Traiano inaugurerà contemporaneamente il nuovo Tempio di Venere Genitrice e la Colonna
Traiana (113 d.C.).
Per i lavori del Foro ??? lo spazio non è più sufficiente, e per inserire una struttura bisognerà
eliminare un pezzo delle mura serviane e un pezzo di terreno che collegava i due colli.
- In questo modo, quando viene rifatto, il Tempio di Venere Genitrice ha anche una parte
posteriore.
- Nel rifacimento del tempio vengono collocati anche vari rilievi, che decoravano la facciata
della cella e la parte superiore → tema legato con Venere (amorini) → saccrificano tori,
reggono festoni, incenso, armi,... → attività legate alle diverse divinità
Foro di Augusto (42-2 a.C.) (scheda 60)
Augusto fa un progetto analogo, ha accettato l’eredità di Cesare quindi è ricco.
- Battaglia dei Filippi: Marco Antonio, Cesare, Marco Lepido Vs. Bruto, Cassio (42).
- Appena prima di iniziare la battaglia Ottaviano promette un tempio a Marte
Ultore (vendicatore degli assassini di Cesare) nel 42 a.C.
Augusto ci mette 40 anni a completare il suo foro
È contemporaneamente simile e diverso dal Foro di Cesare:
● Il tempio in questo caso sta dentro la piazza, mentre in quello di Cesare era esterno
● Le orecchie del foro: due esedre ai lati → gigantesche sale interne oltre ai portici
● Grande piazza porticata, con un tempio che ha la funzione di accogliere diverse attività: la
finalità è la stessa di Cesare. → funzione politica e giudiziaria
● È orientata in modo diverso dal foro di Cesare: è ruotata di 90°, sfrutta lo spazio tra il foro
di Cesare e le pendici dell’Esquilino (che però sono problematiche).
○ Sono invalicabili, inoltre alle spalle c’è la suburra e quindi abitazioni mal costruite,
dove scoppiano molto di frequente incendi.
○ Viene quindi realizzato un muro alto 33m, in peperino, che taglia la zona dei fori
dal quartiere retrostante, proteggendolo.
○ Il Foro di Augusto infatti è stato meno tormentato dagli incendi.
○ A questo muro colossale si appoggiano il tempio e le estremità dei portici. Ci sono
due ingressi che permettono di entrare nel foro dalla parte posteriore.
● È il primo edificio in cui si usano molto i marmi colorati.
● I portici sono molto ampi.
● L’apparato decorativo del foro è carico di messaggi, ogni singolo elemento ha un
significato soprattutto propagandistico.
Tempio di Marte Ultore: è l’edificio che diventerà il modello dell'architettura augustea e quindi
imperiale.
Con l’età augustea si assiste alla messa appunto di una architettura che verrà ripresa molte volte
sia del punto di vista delle forme che dei singoli dettagli.
● Tempio ottastilo con alto podio – ai lati due fontane
● Si ispira ai modelli di età classica, riprendendo gli elementi decorativi.
È il primo edificio che mette appunto certe soluzioni e scelte decorative che entreranno nello
stile architettonico dell’età imperiale.
- Questo tempio non c’è nel testo di Vitruvio perché è già un edificio della nuova
architettura di età imperiale.
● L’altare è incassato dentro la scalinata del tempio.
● Il frontone comprende una serie di figure: rappresentano Marte e Venere, Fortuna, la dea
Roma, Romolo e le personificazioni del Palatino e del fiume Tevere.
● Le colonne sono realizzate in blocchi di marmo sovrapposti, alte quasi 18m
● All’interno del tempio, sul fondo, non c’era un base ma un lungo bancone con dei gradini.
● Le statue di culto erano 3: Marte affiancata da una statua di Venere e una del Divo
Giulio.
- La statua di Marte è in atteggiamento pacificato, inoltre è maturo, è un Marte padre
e non ragazzo.
- Fino a quel momento Marte non era mai entrato in città, dentro il pomerio non si
poteva entrare armati.
- Augusto inserisce il culto di Marte all’interno della città, ma l’aspetto di lui come
vendicatore viene progressivamente dimenticato, perché ricorda la guerra civile.
- insegne con legioni perse che Augusto si impegna a recuperare
- Qui Marte, affiancato a Venere, è il padre di Romolo.
Nelle esedre e nei portici c’erano una serie di sculture, in seguito vengono messe anche davanti
alle colonne. Il programma decorativo comprendeva anche l’attico dei portici.
Uso molto abbandonate di marmi colorati per una scelta estetica ma anche perché questi marmi
arrivano da tutto l’impero (propaganda), è come se tutte le province contribuissero alla bellezza di
questo monumento.
● colonnato marmo giallo antico (esterno) e cipollino (interno)
● Pavimento africano, giallo antico
Esedra nord: statua di Enea che fugge da Troia al centro, membri della famiglia giulia ai lati
(tranne Cesare) e i re di Albalonga.
Esedra sud: statua colossale di Romolo trionfatore al centro, affiancato da personaggi della storia
romana (summi viri, coloro che avevano fatto grande Roma) + titolo ed elogio per ogni
personaggio
● Al centro della piazza c’era la quadriga offerta dal senato, con al centro Augusto con il
titolo di padre della patria.
● Sull’attico dei portici c’è un motivo decorativo: con le cariatidi, copiate all’Eretteo, alternate
a grandi scudi che hanno al centro delle teste (Medusa e divinità maschili, con collana
rigida sia celtica che orientale, con valore militare).
○ Sono le rappresentazioni delle popolazioni sottomesse dai romani, sui cui grava il
peso dell’edificio.
○ Questo motivo verrà poi ripreso dalle province romane d’occidente.
Nel foro, che è completamente simmetrico, c’è solo un pezzo atipico: Aula del Colosso, sala sul
fondo settentrionale, che non ha un corrispondente sull’altro lato.
- Era sontuosamente decorata, e sul fondo della sala c’è una base di una statua con le
impronte dei piedi della statua.
- Probabilmente la statua era alta una dozzina di metri, colossale.
- Dietro la statua c’era un rivestimento di marmo bianco rivestito in azzurro, porpora e oro,
come per ricreare dei tessuti.
- L’immagine di questa sala era sicuramente legata al culto imperiale, e si riferiva
all’essenza dell’imperatore → ipotesi diverse ma nessuna confermata e nessuna fonte
- Sulle pareti della sala ci sono 6 incassi, in cui probabilmente era inserito qualcosa.
Tutti questi spazi, soprattutto quelli coperti, avevano una forte funzione di propaganda del
principe.
- Ospitavano i tribunali per i procedimenti che vedevano coinvolti da una parte i cittadini
romani, che facevano capo al pretor urbanus e quelli che vedevano coinvolti gli stranieri,
che facevano capo al pretor peregrinus.
- Questi due tribunali erano ospitati negli emicicli, perché si è calcolato che su tribune di
legno potevano essere accolti un numero consistente di partecipanti alle udienze: il
giudice, gli imputati, i testimoni e un pubblico (fino a un centinaio).
Gli spazi coperti bisogna immaginarli divisi in settori che ospitavano le varie funzioni. Non erano
propriamente delle piazze, sono degli edifici chiusi con delle porte (che venivano chiuse alla sera)
e accessibili solo con una modalità di controllo.
- Erano la sede di uffici molto importanti.
- Inoltre, alcuni edifici, come il Tempio della Pace, conservavano enormi ricchezze.

Foro e tempio della Pace (scheda 98) → sull’altro lato dell’Argileto


Tempio costruito nella prima parte del regno di Vespasiano, prendendo il posto di un grande
mercato alle spalle della basilica Emilia. Dopo il ritorno a Roma di Vespasiano, egli restituisce al
pubblico gli spazi della Domus Aurea.
- Iniziano una serie di trasformazione delle strutture della Domus Aurea; una delle
operazioni sarà la costruzione dell’anfiteatro Flavio (Colosseo) al posto del lago al centro
della residenza imperiale.
Il nome ufficiale è “templum Pacis”, ma in epoca tardo antica assume il nome di forum pacis.
- Questo foro monumentale è differente da quelli precedenti in quanto presenta un carattere
sacro, questo si può intendere già dal nome.
Questa di fatto non è una piazza, ma un santuario; è presente un’aula di culto inserita nella
struttura stessa dell’edificio, e non indipendente come avviene nel foro di Cesare e di Augusto.
Questa struttura fa parte del quartiere dei fori imperiali perché:
● Costruita con le stesse modalità, ovvero con un bottino di guerra
● Presenta delle funzioni civili
Lo spazio aperto però è differente dagli altri:
● È più ampio
● Ha portici su tre lati con colonnato che si interrompe sul fondo in corrispondenza
dell’ambiente centrale destinato al culto, dove si imposta una facciata monumentale con
colonne più alte
● Non è una piazza ma un giardino
● Area non pavimentata, tranne che sulla facciata (marmo)
● Lunghe fontane rettangolari lungo i quali c’erano cespugli di rose canine
● Portico alzato rispetto al giardino
● La facciata, avente sette porte che davano sull’Argileto, è decorata da un colonnato
composto di colonne libere accostate, ma non appoggiate alla parete.
- Sopra di esse si poggia una trabeazione che emerge dal muro in corrispondenza
della colonna, per poi rientrare a livello del muro.
- Soluzione che crea un effetto tridimensionale, considerando che questo colonnato
non ha nessuna funzione, ma è solo decorativo: serve a dare una tridimensionalità
a un muro liscio.
- L’effetto tridimensionale è aumentato, non solo dalla presenza di colonne libere, ma
anche dalla soluzione della trabeazione che entra e esce, creando un effetto di luci
e ombre che cambiano durante il giorno.
- Ma non ha una funzione pratica, non c’è lo spazio per camminare. Architettura
Flavia: di tipo illusionistico.
● I portici del foro sono molto profondi, hanno una larghezza considerevole.
- Sono divisi in due da una balaustra che crea due corsie, su cui poggiano le opere
d’arte conquistate
Il Tempio del Foro della Pace era molto ricco di opere d’arte, in quanto Vespasiano trasferisce qui
molte opere che Nerone aveva rinchiuso nella sua domus aurea.
- Opere d’arte in certi casi molto famose, sia prese da Roma sia sottratte ad altre città
dell’impero.
Il Tempio della pace diventa quindi un luogo di esposizione di queste opere, una sorta di
museo.
- Sono anche state trovate delle basi con il nome del soggetto e dell’artista, che reggevano
le opere.
- Altre sculture trovavano posto nelle basi collocate nello spazio antistante al luogo di culto,
accoglievano dei gruppi e non delle figure singoli (lo sappiamo dall’immagine del tempio
che si ricava dalla Forma Urbis).
Davanti alla facciata del luogo di culto c’era un grande altare.
L’edifico diventa anche un luogo dove fare lezioni, conferenze, discussioni, ecc.
- Ci sono delle esedre lungo degli spazi che potevano essere utilizzate per fare queste
lezioni.
- C’erano anche delle attività amministrative: aula Forma Urbis sicuramente connessa con la
prefettura urbana.
- Non abbiamo invece testimonianze che ci dicono di attività commerciali o negozi ecc.
Questa forma è molto più vicina alla forma del gimnasio greco: un grande spazio aperto con, sul
fondo, degli spazi destinati alle lezioni e al culto degli dèi.
- La componente culturale è quella che prevale, è uno spazio tranquillo e armonioso, al
contrario degli altri fori, dedicato all’ascolto.
L’edificio viene costruito nella prima parte del regno di Vespasiano, prendendo il posto di un
grande mercato che aveva sede in quella zona (alle spalle della Basilica Emilia).
- Quando Vespasiano arriva a Roma nel 70 la prima cosa che fa è restituire e ricostruire gli
spazi della domus aurea (Nerone aveva sottratto quello spazio della città, interrompendo
anche le vie di comunicazione).
- Questo coinvolge anche gli spazi intorno, compreso lo spostamento del mercato nella zona
dei fori boari e la costruzione del nuovo grande edificio, costruito con il bottino della
guerra giudaica nel 75 d.C.
Nel 192 l’edificio viene distrutto da un incendio e verrà ricostruito da Settimio Severo, e verrà
anche rifatta la Forma Urbis (Severiana).
L’edificio viene inaugurato nel 203 d.C. Rifacimento Severiano: rispetta sicuramente le forme
dell’edificio precedente, ma dell’apparato decorativo precedente non conosciamo niente, quello
che vediamo oggi è il frutto del rifacimento.
- Questo rifacimento comporta l’uso del granito rosa per i colonnati del portico,
- Le superfici, sia dei portici che dell’area di culto, erano rivestite da pavimento marmoreo, in
cui era presente il porfido, africano, pavonazzetto ecc.
- All’interno dell’aula di culto è stato trovato il basamento della base della statua:
parallelepipedo di 3,5m di altezza, e al di sopra di questo cubo c’era la statua gigantesca
della Pace.
- Nel pavimento dell’aula ci sono inserite delle lastre di travertino, con dei fori che dovevano
reggere qualcosa, probabilmente gli oggetti più preziosi trasferiti dal Tempio di
Gerusalemme.
Foro di Nerva o Transitorio (scheda 102)
Nerva regna pochissimo e si occupa solo di inaugurare l’edificio costruito da Domiziano.
- C’era ormai la necessità di avere un foro per ogni imperatore, perché avevano una
grandissima funzione propagandistica, oltre che pratica e per l’amministrazione della
giustizia.
Un’altra esigenza è quella di completare la sezione dei fori imperiali: sono stati costruiti fino
adesso 3 fori, che fanno un po’ sfigurare questo quartiere della città.
- Il problema maggiore è che non c’è più spazio. L’unico spazio disponibile era la strada,
uno spazio molto stretto e che doveva rimanere praticabile (era uno dei principali accessi al
foro romano).
- sotto la strada c’era la fogna e quindi non si poteva costruire nulla di pesante
- Mal grado questo, l’architetto (di Domiziano, Rabirio), realizza una piazza con un tempio
riuscendo in questa impresa.
Il progetto colloca, in questo spazio molto ridotto (anche dall’esedra del foro di Augusto), una
piazza e un tempio.
- Dovendo anche mascherare tutto quello che stava intorno e che dava fastidio.
Soluzione: tutto quello che c’è è finto o dimezzato. Questo consente di far pensare
all’osservatore di essere in un foro grande come gli altri, ma se si guarda i particolari si vede che
in realtà gran parte dello spazio non c’è.
● Crea dei finti portici, per dare l’idea di una piazza porticata (soluzione adottata anche per il
Tempio della Pace).
○ C’è però il problema delle porte che danno sul Tempio della Pace, quindi
l’intercolumnio non è sempre uguale, se le colonne avessero avuto tutte la stessa
distanza avrebbero ostruito il passaggio.
○ Chi entrava nel foro però non percepiva questa cosa.
○ L’irregolarità si sarebbe potuta percepire avendo davanti l’intera parete, ma i
visitatori non potevano vedere l’intero colonnato insieme.
● I lati corti non sono rettilinei ma sono leggermente curvilinei. Questo perché la percezione
dell’occhio, con una curvatura di questo tipo, percepisce una sezione più ampia rispetto a
quella reale.
Lo spazio per inserire un tempio intero non c’era: risulta visibile solo la parte anteriore del
tempio (pronao), mentre la cella è incastrata tra spazi chiusi → si appoggia all’esedra del foro di
Augusto
● La percezione dell’osservatore è quella di un tempio esastilo su pronao regolare → no
periptero, no sinepostilo
● Il tempio è dedicato a Minerva.
● Esisteva in condizioni sufficienti fino al 1606 quando viene demolito per recuperare i
marmi.
● La dedica di Nerva quasi sicuramento sostituiva la dedica di Domiziano.
Per costruire il tempio è stato necessario deviare la Cloaca Massima (fogna).
- Questo perché altrimenti la costruzione di un edificio pesante come un tempio avrebbe
danneggiato l’infrastruttura.
- Negli scavi degli anni ‘60 è stato individuato un gigantesco basamento, ed era quasi
sicuramente il basamento di un tempio che però non è mai stato realizzato → è crollato (il
terreno non era solido, prima era paludoso).
- Probabilmente era la prima idea per la realizzazione del Tempio di Minerva o del
Tempio di Giano (citato nelle fonti ma mai trovato)
L’edificio viene costruito durante il regno di Domiziano (a buon punto già nll’86 d.C.), nel 95-96
(pochi mesi prima dell’assassinio di Domiziano) l’edificio è stato completato ma non inaugurato.
C’era un problema legato agli accessi.
- Normalmente questi fori avevano un accesso sul lato opposto in cui si trova il tempio, ma
qua lo spazio doveva rimanere praticabile per la strada.
- Si prevedono allora due accessi, per consentire il transito verso il Foro Romano e verso
l’Esquilino:
1. Il primo ingresso consente al cittadino di entrare mediante un portico a ferro di
cavallo, tramite il quale si accede ad una sala a forma trapezoidale che consente
l’entrata nel foro transitorio e nel Tempio della Pace.
- Questa entrata si trova di fianco al tempio, e dall’altro lato è creato un
ingresso finto in modo tale che lo spettatore all’interno del foro percepisca
una struttura simmetrica.
2. Il secondo ingresso si trova in prossimità della basilica Emilia.
Tutte le strutture sono pensate per mascherare quello che sta intorno; quindi, i muri che chiudono
il Foro Transitorio superavano i 20m.
● Viene creata una Porticus Absidata a U, a ferro di cavallo, su due piani, che maschera
tutte le irregolarità che stanno dietro e che potrebbero alterare la simmetria.
- Allo stesso tempo deve convogliare chi entra nel foro verso il punto giusto di
ingresso, che non è al centro.
● L’edifico aveva tutte le pareti rivestite in marmi colorati, che servivano a rendere ancora
più prezioso l’insieme.
● Lungo tutta la piazza correva un fregio largo 20 cm, dal tema difficile da precisare (ne
abbiamo una porzione molto ridotta).
- Quel poco che è rimasto è legato a opere di Minerva, non è un fregio storico ma
racconta degli episodi mitologici.
● Al di sopra del fregio c’era un attico dove, in corrispondenza delle colonne, c’erano dei
fori che dovevano ospitare delle figure in bronzo (non sappiamo bene cosa).
- I frammenti rimasti permettono di ricostruire dei pannelli nei quali sono presenti le
personificazioni di territori, isole e altre zone dell’impero.
Domiziano non era molto contento di questa piazza, quindi interviene cominciando a far sbarcare
parte del Campidoglio, ma la morte interrompe il suo progetto.

Foro di Traiano (scheda 104)


Traiano, di ritorno dalla II guerra dacica, fa realizzare l’ultima piazza: Foro Traiano, l’ultimo grande
progetto di questo tipo.
- Per essere realizzato ha bisogno di spazio, che però non c’era e deve essere creato
artificialmente.
- L’edificio viene inaugurato nel 112 a.C. ad esclusione della colonna Traiana inaugurata
l’anno successivo.
Complesso di una struttura gigantesca.
Abbiamo due mappe: pianta Gismondi e una pianta degli inizi XXI secolo.
- Architetto di Traiano: Apollodoro di Damasco, che compare più volte nelle fonti. Progetta
una struttura che comprende una piazza gigantesca, la più grande Basilica romana mai
costruita e un monumento spettacolare come la colonna.
- Inoltre, come conseguenza del lavoro per ottenere lo spazio sufficiente, nel progetto
vengono compresi anche i mercati (fuori dal foro).
L’opera di sbancamento riguarda la sella che collegava Campidoglio e Quirinale, che costituiva un
grande impedimento per la città (ci passavano anche le mura serviane).
● C’è un ingresso monumentale che immette in un cortile porticato, dove si trova al centro la
colonna traiana.
● Ai due lati si aprono due edifici, che sono interpretati come biblioteche. Sono stati però
modificati in età adrianea, rispetto a una primitiva funzione che non conosciamo.
- Hanno l’aspetto di due templi, che vengono riconvertiti in spazi per ospitare degli
armadi per libri o archivi.
● Dal primo settore si entra nella Basilica Ulpia, gigantesca, con doppio deambulatorio
interno e uno spazio centrale molto vasto. Era illuminato dall’alto, dalle finestre che si
trovavano nel piano superiore.
- Era interamente rivestita in marmi colorati.
- La Basilica deve essere attraversata per passare da una parte all’altra del foro.
● Inoltre, è caratterizzata dalla presenza di due gigantesche esedre, che richiamano quelle
del Foro di Augusto. Ospitavano i tribunali.
● Nel porticato, sono applicati tutti i nomi delle legioni e trofei in bronzo. Sono presenti delle
figure colossali, utilizzate come cariatidi, di prigionieri barbari con le mani incrociate davanti
al corpo in atto di sottomissione.
- Questi personaggi sono i Daci ma incarnano una serie di altri nemici orientali
dell’Impero Romano. Realizzati in differenti tipi di marmo colorato che richiamano
la loro origine.
- Tra queste figure sono posizionati degli scudi che ritraggono membri della famiglia
imperiale e di quelle precedenti, altri personaggi con importanza militare che hanno
contribuito alle vittorie romane (questa sequenza è simile a quella presente nel
foro di Augusto).
● Nella piazza è presente la statua equestre di Traiano alta circa 12m.
- La piazza prende a modello il foro di Cesare.
- Sul fondo vi era un muro sul quale erano applicate delle statue all’interno di
nicchie; dietro di questo vi era una galleria decorata con marmi pregiati.
Sul fondo della piazza c’è una parete che è composta da 3 settori: ingresso monumentale a quello
che stava dietro, ovvero una galleria di marmi molto pregiati e molto fini, oltre la quale c’era un
ambiente a cielo aperto con un portico su 3 lati.
- Questo spazio interno era ribassato, con una nicchia sul fondo e una iscrizione
sull’architrave del portico.
- Questo settore è il più elaborato e ricco dal punto di vista dei marmi, ma è anche quello
che rimane più incerto dal punto di vista della funzione.
Qualcuno ha pensato che fosse il Templum Traiani. →Dentro doveva esserci qualcosa di prezioso,
è il punto conclusivo del percorso del foro ed è il punto in cui ci si aspetta (sulla base degli altri
fori) di trovare un tempio.
Qualcun altro ha pensato che ci fossero esposti i bottini di Decebalo.
La colonna Traiana (scheda 116) (dedicata al divo Traiano e alla diva Plotina) oltre a celebrare le
vittorie di Traiano ecc., ha un altro significato: nella base della colonna, sulla sinistra, ci sono due
ambienti. Uno che funziona da anticamera alla camera più interna, con bancone di marmo, in cui
erano collocate le ceneri di Traiano e Plotina: era la tomba di Traiano.
- È l’unico che è stato seppellito all’interno del pomerio, un onore straordinario perché
all’interno non si potevano realizzare delle sepolture.
- Ma Traiano non poteva prevedere che da morto sarebbe stato divinizzato; quindi, non
sappiamo se la colonna era già stata progettata come tomba o se è stata modificata in
seguito alla morte di Traiano.
Il tempio del foro è stato collocato in fondo perché si pensava che il tempio fosse collocato alla
fine del percorso, e inoltre quello era l’unico spazio disponibile adeguato.
- Per molto tempo in questa zona non è stato possibile fare scavi archeologici.
- In quella zona nel corso del tempo sono emerse delle colonne gigantesche, attribuite
probabilmente all’entrata monumentale.
- Negli scavi che sono stati fatti, in tempi recenti, sono stati trovati dei quartieri di abitazioni
all’interno dei quali ci sono muri colossali.
- Ancora non si sa se quei muri possano essere dei resti del Tempio di Traiano.
Una conseguenza dell’intervento del Foro di Traiano è anche il rimodellamento del fianco del
Quirinale → Era necessario un sistema di comunicazioni che doveva tenere conto del fatto che,
dove prima c’erano delle strade, ora c’è un monumento chiuso.
- Si creano una serie di spazi monumentali, che non erano solo per i commerci, ma erano
destinati anche a funzioni di carattere amministrativo, per risolvere i problemi di spazio.
- Il foro di Traiano è l’ultimo di questi grandi monumenti. Dopodiché non c’è più spazio.
- Adriano si concentrerà sul Tempio di Venere e Roma e la costruzione del nuovo mausoleo
imperiale.
PALATINO
Il colle più significativo della storia di Roma, qui viene fondata la città da Romolo.
- Conserva tracce di frequentazione pre-urbana.
Insieme al Campidoglio permette di controllare il guado, e rispetto al Campidoglio ha una
superfice pianeggiante.
- Forma quadrata con pareti scoscese, tranne una sella che collegava Palatino ed Esquilino
(sella Velia). Creava un isolamento tra il foro e lo spazio poi occupato dal Colosseo, e dove
venne costruito il primo accesso di Adriano divinizzato.
La Velia è l’unico punto dove è possibile accedere al Palatino con un percorso facile, con mezzi di
trasporto e non solo a piedi. → Uno degli accessi è la scala di Caco.
● Intorno al colle ci sono 3 valli: una è quella del Velabro, che è l’accesso diretto al Foro
dalla riva del fiume; l’altra separa il Palatino dal celio; la terza valla, Murcia, è la più larga
dove si insedierà il Circo Massimo.
● Area del Tempio della Magna Mater, c’è un angolo che conserva l’aspetto dell’età
repubblicana. Era quello più carico di memorie antiche della storia della città.
Nel corso dell’età repubblicana il Palatino è luogo di residenze, perché:
➢ È collocato in alto
➢ È al di sopra del clima e dei problemi della parte bassa paludosa
➢ Il settore del colle che si affacciava sul foro era molto ambito. Le case erano viste da chi
frequentava il foro.
Ci abitavano le grandi famiglie antiche (Claudi, Metelli) ma anche gli uomini nuovi, che non hanno
antenati da esibire ma vogliono raggiungere una posizione politica, in una competizione che ormai
è con scontri personali (Cicerone e suo fratello).
Quando Cicerone viene mandato in esilio, la sua casa viene sequestrata e data a Clodio.
- Di queste residenze e questo quartiere non sappiamo quasi nulla, perché viene occupato
dalla Domus Tiberiana.
Dopo il 44 a.C., Ottaviano decide di andare ad abitare sul Palatino: acquista la casa che era stata
di Ortensio Ortalo, che viene presentata negli scritti come una casa molto modesta.
- La casa guarda verso il Circo Massimo.
- Augusto (Ottaviano) fa questa scelta perché voleva mantenere un profilo sobrio e farsi
vedere dalla parte del popolo, e perché subito sotto si trova la grotta del Lupercale.
La successiva costruzione del palazzo di Domiziano ingloba alcune costruzioni, mentre un altro
settore della casa viene svuotato e seppellito (per questo motivo abbiamo degli affreschi e dei
pavimenti di marmo intarsiato ben conservati).
Tempio di Apollo Palatino
Considerato il Tempio di Giove, ma poi si capisce che non lo è.
- Un fulmine cade nell’area della casa, questo fatto è interpretato come un segno di Apollo
che vuole coabitare con Ottaviano.
- Ottaviano fa allora costruire all’interno della proprietà un tempio per Apollo.
In un settore della casa c’è una rampa di scale che porto al piano superiore della casa e al Tempio.
Un aspetto importante di questo edificio è l’apparato pittorico.
- Le pitture delle pareti e i pavimenti a mosaico sono gli unici elementi che si sono
conservati, che non sono stati esportati (tutto ciò che si poteva recuperare viene tolto dalla
casa).
- Il terzo stile è rappresentato molto nello studiolo, decorato con affreschi ricomposti con un
lungo restauro.
- La casa di Augusto viene rifatta un paio di volte: una volta perché brucia, e poi quando
viene fatto Pontefice Massimo, che doveva risiedere su terreno pubblico, in una casa dello
stato.
- Augusto però non ha intenzione di cambiare casa, quindi trasferisce la sede del Pontefice,
dalla Regia a casa sua, e rende pubblica la sua abitazione.
- Questo gli consente di restare a casa sua anche come Pontefice Massimo, in più lo stato gli
deve pagare i lavori di manutenzione.
- Trasferisce inoltre sul Palatino il Culto di Vesta.
L’area del Tempio ha un ruolo molto importante perché, oltre al tempio vero e proprio, c’era
intorno un’area sacra che comprendeva: un portico decorato con le 50 statue delle Danaidi, che
secondo il mito avevano assassinato il proprio marito (tranne una).
- Il mito è ambientato in Etiopia, alle sorgenti del Nilo, e quindi queste figure in marmo nero,
possono essere solo loro (nere perché africane).
Ci sono varie ipotesi di ricostruzione dell’area intorno al tempio con la disposizione delle figure,
tempio che nasce come privato e che poi diventerà pubblico.
- Esastilo e pseudoperiptero.
Le statue di culto erano 3: Apollo, Artemide e Latona.
- Le tre statue erano di tre artisti greci molto famosi, di età classica.
- La politica religiosa di Augusto prevedeva non solo il restauro dei templi più antichi, o la
costruzione di nuovi templi, ma anche il ripristino dei valori religiosi.
- Sottolineato dalle vecchie immagini di culto, e dal trasferimento a Roma dalla Grecia di
statue antiche, che garantiva l’antichità del culto.
Il tempio era decoratissimo → Sulle porte erano scolpiti in avorio dei miti, tra cui quello dei
niobidi che ha come protagonisti Apollo e Artemide che uccidono i quattordici figli di Niobe, la
quale si era vantata di essere più prolifera di Latona e punita con la pietrificazione.
- Questi miti hanno un valore politico perché sottolineano il tentativo da parte di un umano
di fare qualcosa che superi le capacità del dio; questo in chiave politica è un ammonimento
agli avversari.
Quando Augusto diventa Pontefice Massimo aveva ricevuto degli onori che facevano diventare la
sua casa molto diversa il Senato gli aveva attribuito onori straordinari, immortalati nelle monete
(denario di L. Caninius Gallus, 12 a.C., in cui è raffigurata la casa di Augusto).
- Sopra la moneta c’è una ghirlanda di quercia, che viene data a chi salva un concittadino (a
lui la danno per aver salvato tutti i concittadini romani).
La corona era collocata al di sopra della porta della casa di Augusto, mentre ai lati della porta ci
sono due piante di Alloro: perché è la pianta sacra ad Apollo e veniva usata per le corone dei
generali trionfatori.
- Questi onori si concludono nel 2 a.C. con il titolo di pater patriae.
L’area del Tempio di Apollo è stata ricostruita più volte, e nella prima versione doveva essere
decorata con degli elementi particolari: lastre a “Campana”, riprendono un ambito decorativo in
terracotta che serve a rendere impermeabile.
Il portico del tempio doveva essere decorato da queste lastre. Sono tra le più grandi e più belle
che conosciamo (alte più di 1m).
- Su una lastra ci sono Ercole e Apollo, con in mezzo un tripode che i due si contendono.
- Tripode: bacile/vasca su tre piedi, in questo caso è quello di Delphi su cui si sedeva
la Pizia per i suoi oracoli. Il protagonista della scena ovviamente è Apollo che
rivendica la proprietà del tripode.
- Sull’altra ci sono Atena e Perseo, il quale consegna alla dea la testa di Medusa.
- Ci sono rappresentati miti legati ad Augusto, che di rivede in Apollo, inoltre nella
testa di Medusa si può riconoscere il ritratto di Cleopatra e Perseo viene identificato
con Ottaviano.
- Queste lastre sono molto ben conservate, alcune hanno ancora il colore originario.
Devono essere rimaste esposte agli agenti atmosferici per pochi anni, poi
probabilmente tutta l’area è stata rifatta in marmo per aggiornarla e renderla più
adeguata all’architettura imperiale classicheggiante.
Palazzo imperiale (scheda 101)
Dopo la morte di Augusto, la sua casa diventa ufficialmente la sede dell’imperatore, e verrà
utilizzata come sede ufficiale del principe dai successori, che cercano di ampliarla. Questo
ampliamento progressivo è dovuto al fatto che nella residenza abitava non solo il principe, ma
anche tutta la sua famiglia e altri personaggi che ruotavano intorno alla figura del principe.
- Ci abiteranno anche certi personaggi della famiglia reale di Mauretania ecc.
Area residenziale piuttosto vasta, e progressivamente dovevano esserci dei funzionari che
permettevano all’impero di essere governato
- Il principe aveva sotto di sé direttamente funzionari e altri personaggi che governavano le
province. Tutte queste funzioni si ampliano sempre di più, e aumentano questi personaggi
che dovevano essere collocati da qualche parte per lavorare.
Il Palatino, quindi, subisce una serie di costruzioni.
- Dopo l’esperienza neroniana, in cui la casa del principe arriva ad occupare un’area molto
vasta, quando Vespasiano diventa imperatore restituisce a uso pubblico gran parte di
questi spazi: la residenza imperiale ritorna a essere sul Palatino.
- Vespasiano sul Palatino non ci abita mai, Tito vive da imperatore pochi mesi; quindi,
quando Domiziano diventa imperatore si ritrova a dover ricostruire molte cose a causa
dell’incendio avvenuto sotto Tito, inoltre deve finire il Colosseo. Decide di andare ad
abitare sul Palatino. Fa progettare un vero e proprio palazzo sul Palatino: Domus
Augustana.
Questo sarà l’edifico definitivo, tutti i successori lo modificheranno ma resterà sempre il palazzo
imperiale.
- Il nome del colle passa all’edificio che lo occupa, che diventa la sede fisica del potere
imperiale.
- Il nome Palazzo (nome proprio del colle) passerà a definire tutti i palazzi costruiti in età
medievale moderna che diventano la sede del potere.
L’operazione di Domiziano ha una ricaduta molto significativa, che influenzerà tutti i successori nei
secoli successivi → Fino a Costantino, l’ultimo imperatore che risiederà a Roma.
- Questo edificio spesso ha due nomi diversi:
- Nome ufficiale: Domus Augustana, casa dell’Augusto.
- Dopo la morte di Augusto il nome passa ai successori, l’unico che lo rifiuta è Tiberio
(per il padre) ma tutti gli altri useranno il nome come titolo e non come nome
proprio.
Gli archeologi moderni ad un certo punto hanno cominciato a usare il nome di Domus Flavia per
definire un settore del palazzo, che si differenzia dagli altri (ma non compare mai nelle fonti
antiche).
Domiziano regna dall’81 al 96 (quando viene assassinato in questo palazzo).
- In questo caso conosciamo il nome dell’architetto: Rabirio, a cui è attribuito anche il Foro
Transitorio.
- Riesce a progettare un edificio che assomma diverse funzioni.
- È collocato sulla sommità del colle su due livelli diversi.
Può essere suddiviso in quattro settori differenti in base alle funzioni.
1. Settore pubblico
Settore in alto a sinistra: ci sono pochi ambienti ma grandi (4 + peristilio) inoltre il settore è a due
livelli.
- Ci sono 3 grandi sale sulla facciata del palazzo.
- Dietro le grandi sale c’è un grande peristilio, con al centro una fontana con labirinto.
- Sull’altro lato c’è un’unica grande sala con due fontane laterali. In realtà queste sono solo
sale di passaggio.
- Le tre sale sono: aula regia (al centro), basilica (angolo dell’edifico) e il larario (la più
piccola).
- Sono grandi sale di rappresentanza, ciascuna organizzata architettonicamente in
modo diverso. Le pareti del larario sono caratterizzate da delle nicchie.
- Tutti e tre gli ambienti sono raggiungibili dal peristilio.
- Hanno l’accesso principale sul portico, sull’esterno del palazzo, possono ricevere
un pubblico di frequentatori che arrivano dall’esterno senza dover attraversare
tutto il palazzo. Sono sale d’udienza.
Conosciamo la facciata del palazzo grazie ad un sesterzio. Sopra la facciata c’era una sorta di
tempio, che era la copertura dell’Aula regia, da cui la luce arriva per illuminare la sala sottostante.
- Nelle nicchie della sala erano collocate statue colossali, in un materiae pregiatissimo
(statue di Eracle e Dioniso). Nella nicchia in mezzo c’era Domiziano, che riceveva il popolo.
La sala della Basilica ha le sembianze di una cella di un tempio.
- Trasferire questa forma architettonica, destinata ad un uso sacro, in un luogo civile è una
scelta ardita. Spazio destinato all’imperatore è all’interno dell’abside, come se fosse la
statua di culto del tempio.
- L’interpretazione che è stata data è che le tre sale fossero destinate a 3 pubblici diversi.
- A seconda del numero di persone che partecipavano si utilizzava una delle sale.
Sul lato opposto del grande peristilio c’era un solo grande ambiente: Triclinio imperiale (Coenatio
Jovis), la sala da pranzo di Giove. Era illuminata sia dalle finestre in basso che in alto.
- In basso c’era un ambiente rivestito in marmo. Adriano la farà ristrutturare e metterà il
riscaldamento.
2. Ingresso
Settore in mezzo, porticato, permette di raggiungere tutte le parti dell’edificio.
- Non ne sappiamo molto. In quella zona inoltre c’era un laghetto artificiale con isola che
affacciava sul tempio dedicato a Minerva.
3. Settore privato
La zona sotto (settore con molte più sale, piccole) era più controllata e per entrare bisognava
avere un permesso speciale.
- Questo perché le sale erano molto piccole e ci entravano poche persone
contemporaneamente.
- Domiziano era ossessionato dalla sicurezza. Si sentiva minacciato dai visitatori e l’uso del
marmo lucidato a specchio gli consentiva di guardarsi sempre alle spalle (secondo
Svetonio).
Tutti gli ambienti piccoli erano riccamente decorati, e da lì si arrivava fino al punto più esposto
verso il Circo Massimo, con sale dotate di triclini per un numero molto ridotto di ospiti.
- Questo settore inoltre ha due piani: superiore con le sale concatenate l’una con l’altra,
piano inferiore aveva delle vasche d’acqua (fontane), che era una specie di grande ninfeo.
Questa zona era destinata ai banchetti estivi, era semi sotterranea e molto umida, per accedervi
c’era solo una scala.
- Le vasche erano collocate in fondo a delle strutture chiuse su due piani, su cui la luce si
riflette e illumina le sale.
- La funzione delle vasche era quindi quella di rinfrescare e illuminare gli ambienti
sotterranei.
4. Settore del giardino
Molto romano, perché chiuso dentro l’edificio.
- È un giardino pensile, visibile solo dagli abitanti del palazzo, circondato da un portico su
tutti i lati, alto due piani. Era ad uso esclusivo di chi abitava dentro il palazzo e dei suoi
ospiti.
- Era un giardino spettacolare, racchiuso in due piani di architetture, e su cui si affaccia una
specie di torre semicircolare: gigantesco ninfeo, struttura da cui sgorgava l’acqua a diversi
livelli, che doveva ospitare anche sale da pranzo.
Il palazzo aveva un grande facciata che dava sul Circo Massimo, ma non c’erano aperture dirette
verso di esso. C’era solo un passaggio che portava al palco imperiale nel circo.
- Questo edificio spettacolare, essendo sopra al colle, è rimasto esposto agli agenti
atmosferici per secoli.
- Nel corso del Medioevo quella zona non viene neanche più abitata, nel Rinascimento il
Palatino è un giardino lussuoso in mezzo alle rovine dei palazzi imperiali. Questo comporta
il fatto che, per secoli, gli edifici diventano luogo in cui andare a cercare materiali pregiati.
- Sopravvive pochissimo. Ma quello che viene trovato è di altissima qualità.
Le sculture che sono state trovate in quella zona sono, la maggior parte, dello stadio (giardino).
Molto interessanti per i soggetti.
- Hera Borghese: immagine colossale di Afrodite, o forse il ritratto di un’imperatrice
rappresentata come Afrodite.
- Musa seduta: fa parte di un gruppo che rappresentava la contesa tra Apollo e Marsia alla
presenza della musa che fungeva da giudice.
I soggetti richiamano la competizione, questo è da attribuire al luogo di ritrovo, ovvero il giardino
che richiama per forma lo stadio, dove si svolgevano gare sia atletiche che musicali.
- Dunque, le statue che erano poste nel giardino richiamano la sfera della competizione
anche dal punto di vista mitologico.
- Apparato decorativo fatto anche di copie di statue molto famose, che rimandano a soggetti
legati al mondo militare e atletico.

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