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FORMAZIONE E DECLINO DELL’IMPERIALISMO ATENIESE

Interrogazione storia

LA SUPREMAZIA DI ATENE (PAG 191)


-Nuove alleanze
Con la vittoria sui persiani e l'inizio della successiva guerra del Peloponneso la Grecia visse un periodo di
pace e tranquillità durato circa mezzo secolo—> pentecontetìa
Questo periodo fu, inoltre, segnato dall'ascesa di Atene a massima potenza greca. In questo arco di tempo
i greci si divisero tra Ateniesi e Spartani e si creò, appunto, un clima di tensione.

SPARTA E LA LEGA DEL PELOPONNESO (PAG 191)


Sparta mantenne la supremazia terrestre sul continente con la potenza sul Peloponneso, inoltre il generale
di Sparta Pausiana, mantenne attiva l’alleanza greca contro i Persiani. Le sue decisioni però furono
ostacolate dagli spartiti e dopo qualche anno fu accusato di tradimento e condannato a morte.

ATENE E LA LEGA DELIO-ATTICA )PAG 192)


Atene, con Aristide, propose un'alleanza navale istituita nel 478-477 a.C. Questa alleanza venne chiamata
lega Delio-attica visto che la sede del consiglio federale era il tempio di Apollo nell’isola di Delo e poi la
guida della coalizione fu af data ad Atene, situata appunto nell’Attica.
Era un accordo permanente di tipo difensivo di cui facevano parte le città costiere della Ionia, alcune città
dell’Egeo (Chio, Samo e Lesbo) e le poleis della Tracia. L’adesione era volontaria e non includeva la perdita
dell’autonomia ma Atene regolò alcuni aspetti economici dell’alleanza attraverso i propri magistrati
(ellenotami).
Ogni città della lega doveva contribuire fornendo delle navi, oppure dovevano pagare un tributo e in
questo modo anche le poleis non coinvolte nell’allestimento della flotta si ritrovarono in una posizione
inferiore rispetto ad Atene a cui dovevano pagare delle grandi somme di denaro. Atene ne approfittò
anche da un punto di vista territoriale, infatti nel 476-475 a.C. conquistarono le città di Eione, e l’isola di
Sciro.

LE RIVOLTE INTERNE ALLA LEGA E L’EGEMONIA ATENESE


(PAG 192)
Questa situazione creò un malcontento da parte degli alleati, infatti non condividevano la politica instaurata
da Atene che era diventata offensiva. Atene, dunque dovette fronteggiare la rivolta di Nasso nel 476 a.C.
e poi nel 463 a.C. impedì la defezione di Taso (Taso voleva distaccarsi dall’alleanza ma per Atene era molto
importante visto che quest’isola controllava un territorio ricco di miniere d’oro).
La supremazia degli Ateniesi diventò evidente quando trasferirono il tesoro della lega da Delo ad Atene e
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imponendo diversi provvedimenti alle città alleate:


• Ogni città aveva la stessa moneta e lo stesso sistema di pesi e misure

Il divieto di battere monete o di avere un sistema


differente di pesi e misure costituiva una grande
violazione per l’autonomia delle poleis

• Presenza di un presidio militare ateniese che controllava le decisioni della lega —> tutte le poleis
dovettero instaurare un sistema politico democratico simile a quello di Atene

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RADICALI E MODERATI: TEMISTOCLE E CIMONE (PAG 192)


Temistocle sostenne la costruzione di forti cazioni ad Atene (le Lunghe Mura); e l’ampliamento del
porto del Pireo, che divenne il fulcro del commercio e un cantiere navale per la costruzione della otta.
Infatti, il progetto politico di Temistocle assicurava ad Atene il dominio su tutta la Grecia, con una politica
antispartana. Alla linea radicale di Temistocle si opponeva la linea moderata di Cimone

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Sostenuta da aristocratici e grandi


Sostenuta da artigiani,
proprietari terrieri e appoggiava
mercanti, marinai e piccoli
l’accordo con Sparta e una più equa
proprietari terrieri
gestione dell’alleanza navale

In queste lotte tra moderati e radicali, a perdere fu Temistocle che nel 471 a.C. venne allontanato dalla
città.
Cimone al potere delle forze della lega Delio-attica sconfisse i Persiani in Asia minore. Successivamente,
però, la credibilità della politica di Cimome fu danneggiata dal fallimento di una sua iniziativa a favore
degli Spartiani: i Lacedemoni, respinsero l’aiuto ateniese in soccorso a Sparta che era in difficoltà a causa
delle conseguenze di un terremoto e per una rivolta degli Iloti.
L’ostracismo divenne un mezzo per regolare le lotte politiche tra fazioni, la rovina di Cimone favorì l’ascesa
dei democratici più radicali guidati da Efalte (fu poi ucciso nel 460 a.C.)

L’ETA’ DI PERICLE (PAG 194)


-La politica interna
Pericle discendeva dalla famiglia degli Alcmeonidi. Periclè ebbe potere su Atene per trent’anni
ricoprendo le cariche più importanti ma nonostante ciò non assunse mai atteggiamenti autoritari—>
governò con moderazione e riuscì a ottenere una vera democrazia.

LE RIFORME ISTITUZIONALI (PAG 194)


Pericle introdusse delle riforme istituzionali allo scopo di avere maggiore stabilità interna e un maggior
coinvolgimento delle classi popolari.
• Ridimensionò le caratteristiche dell’areopago, limitandone la competenza ai soli processi religiosi e per
omicidio, a favore dell’eliea.
• Estese l’accesso all’arcontato agli zeugiti e confermo il sorteggio come metodo per la nomina dei
magistrati, come gli arconti che non potevano essere eletti più di una volta, al contrario degli strateghi
che potevano ricoprire l’incarico più volte.
• Ampliò i poteri della bulè e dell’ecclesia che divennero il punto fondamentale del potere esecutivo.

IL SOSTEGNO DELLA DEMOCRAZIA (PAG 195)


Pericle allargò la democrazia prendendo provvedimenti economici per aumentare la partecipazione dei
cittadini al governo della città:
- La mistoforia: compenso per i magistrati tranne gli strateghi e i membri della bulè, dell’ecclesia e
dell’eliea.
- La liturgia: contributo versato dai cittadini più ricchi
- Il teorico: fondo che consentiva ai cittadini più poveri di partecipare gratuitamente agli spettacoli di
teatro
GLI ESCLUSI DELLA DEMOCRAZIA (PAG 196)
Tutte le misure prese da Pericle erano state prese allo scopo del benessere della poleis anche se la
democrazia di Pericle non può essere messa a confronto con quella di oggi infatti, dai diritti politici
erano esclusi gli schiavi, le donne e i meteci. Nel 451 a.C. fu instaurata una legge che escludeva il
diritto di cittadinanza ai gli di matrimoni misti.

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LO SPLENDORE DI ATENE (PAG 197)


L’acropoli di Atene distrutta dai Persiani fu ricostruita da Percile, inoltre, venne costruito il Partenone.

UNA STAGIONE STRAORDINARIA (PAG 197)


Atene conobbe uno straordinario sviluppo culturale, nell’arte, nella letteratura, nelle loso e e nelle
scienze. Il 5° secolo a.C. viene ritenuto l’età classica della Grecia, durante la quale gli ateniesi beneficiarono
di un ampio programma di opere pubbliche e di formazione culturale, in particolare attraverso l’attività del
teatro.

LA POLITICA ESTERA DI PERICLE (PAG 198)


L’imperialismo e lo sfruttamento delle città alleate nella lega Delio-attica garantirono il necessario
mantenimento per la democrazia di Pericle —> infatti circa la metà dei tributi versati dagli alleati nelle casse
della lega furono usati per pagare il compenso dei magistrati (mistoforia) e anche per l’attività edilizia.
Un esponente del partito conservatore si oppose a questi comportamenti, Tucilide ma venne cacciato dalla
città. Pericle si impegno:
• Contro i Persiani
• Contro la rivale Sparta

LA PACE CON LA PERSIA E L’ACCORDO CON SPARTA (PAG


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Vennero stipulati due trattati di Pace: uno con la Persia= Pace di Callia del 449 a.C. e uno con Sparta=
Pace Trentennale del 446 a.C.
Questi trattati vennero però interrotti da Atene che provocò la Guerra del Peloponneso

IMPERIALISMO
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Azioni contro Sparta Azioni contro i Persiani
Sconfitta a Coronea (447 a.C.) Vittoria a Cipro (449 a.C.)
Pace trentennale (446 a.C.) Pace di Callia (449 a.C.)

LA GUERRA DEL PELOPONNESO (PAG 200)


Cause della Guerra:
• Cause remote: dominio di Atene sulle poleis confederate, opposizione storica tra Atene e Sparta
• Cause prossime: Atene appoggia la ribellione di Corcira, strinse d’assedio Potidea e stabilì un embargo
(provvedimento che interrompe relazioni economiche tra due Stati) contro Megara Sparta impone la revoca
e Atene la rifuta—> SCOPPIA LA GUERRA

LE T RE FASI DEL CONF ILI T TO (PAG 201)


La guerra del Peloponneso è divisa in tre fasi salienti:
• La guerra archidamica (431-421 a.C.)
• La spedizione ateniese in Sicilia (415-413 a.C.)
• La guerra deceleica (413-404 a.C.)

LA GUERRA ARCHIDAMICA (PAG 201)


Il re spartano Archidamo, invase l’Attica costringendo i popoli a rifiutarsi dentro le mura di Atene. Pericle
adottò una tattica di attesa, e grazie aò collegamento fortificato del porto di Pireo riuscì a abbandonare le
campagne devastate dagli spartani. Cercò poi di effettuare un blocco navale per impedire i rifornimenti ai
nemici.





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LA PESTE AD ATENE E LA MORTE DI PERICLE (PAG 201)
Nella città si diffuse la peste nel 430 a.C. Gli Spartani si erano ritirati per evitare il contagio però il clima
politico di Atene era ormai compromesso, la conseguenza fu, quindi, un malcontento verso la politica di
Pericle che portò alla sua deposizione dalla carica di stratego. L’anno successivo, dopo aver assistito alla
morte dei suoi figli, anche Pericle morì di peste e la sua morte è stata considerata come una delle cause
della sconfitta ateniese.

LA POLITICA DI CLENONE E LA PACE DI NICIA (PAG 201)


Ad Atene inizia un periodo di instabilità politica e in un primo tempo gli aristocratici, guidati da Nicia, si
sottomisero a Clenone, sostenitore di una linea più aggressiva. Nel 428 a.C. represse una ribellione
scoppiata nella città di Mitilene, nell’isola di Lesbo che aveva lasciato la lega Delio-attica passando dalla
parte di Sparta, gli iniziatori della rivolta vennero giustiziati e la flotta fu sequestrata da Atene. Sparta,
attaccò Platea che era alleata di Atene uccidendo tutti gli uomini e rendendo schiavi donne e bambini.
Nel 425 a.C. a Pilo, la flotta ateniese vinse sulle forze navali e terrestri degli Spartani che erano rifugiate
nell’Isola di Sfacteria.
Cleone, in seguito, occupò l’isola di Citera e triplicò il tributo che dovevano gli allegati alle lega. Per
vendicare la sconfitta di Sfacteria il generale spartano Brasida si diresse verso An poli incoraggiando le
città a liberarsi dalla tirannica supremazia di Atene. Nelle battaglie morirono sia Brasida sia Cleone.
La morte di entrambi dei due generali portò a stipulare una pace, chiamata Pace di Nicia, il trattato
prevedeva una tregua cinquantennale. Si conclude così la prima fase della guerra del Peloponneso ma sia
Sparta sia Atene sapevano che sarebbe stata una pace illusoria.

LA SPEDIZIONE IN SICILIA
-LA POLITICA DI ALCIBIADE E LA REAZIONE DI SPARTA
Tra il 421 e il 418 a.C. ci fu un periodo di rivalità tra Nicia e Alcibiade.
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Sosteneva un Sparta reagisce


atteggiamento più infrangendo la pace di
aggressivo e riuscì a NIcia e con la battaglia di
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conquistare le città del Mantinea ristabilisce la
Peloponneso di Argo, proprio supremazia nel
Elide, e Mantinea Peloponneso

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LA FINE DELLA TREGUA (PAG 203)
Anche Atene ruppe la tregua e mise in atto due mosse offensive che riaccese il conflitto con Sparta: una
brutale azione di rappresaglia contro è un intervento navale in Sicilia. L'isola di Mello aveva mantenuto una
posizione neutrale ma durante il conflitto Atene pretese la sua adesione alla coalizione antispartana. Ma il
popolo di Mello rifiutò e l'intera popolazione fu infatti sterminata e deportata suscitando lo sdegno di tutta
la Grecia. La spedizione in Sicilia, invece ebbe origine quando la città allegata di Segesta aveva chiesto
aiuto ad Atene contro Selinunte appoggiata da Siracusa. Il principale sostenitore dell'estensione a
occidente del conflitto fu Alcibiade.

LA DISFATTA ATENIESE (PAG 203)


Atene allestì una flotta comandata da Alcibiade, ma fu presto richiamato in patria per difendersi dall’accusa
di aver profanato le immagini in pietra sacre del Dio Hermes.temendo l'esito negativo del processo,
Alcibiade cerco riparo a Sparta che lo accolsero nella speranza di poter ricavarne informazioni utili. Dopo
aver assediato Siracusa, gli ateniesi tentarono un assalto navale che però si rivelò fallimentare e l'esercito
subì una grave sconfitta. Nicia e altri ufficiali furono fatti prigionieri e giustiziati mentre i soldati vennero
rinchiusi nelle latomie (antiche cave di pietra).

LA GUERRA DECELEICA (PAG 206)


-LA PERSIA SOSTIENE SPARTA, LE POLEIS ALLEATE ABBANDONANO ATENE
Il re spartano Agide II, invase l’Attica e occupò Decelea. Sparta sostenne economicamente la Persia e molte
isole dell'Egeo decisero di abbandonare la lega delio-attica.

COLPO DI STATO AD ATENE (PAG 207)


La situazione di Atene era davvero critica, i conservatori sfruttarono il calo di consenso dei democratici e
con un colpo di Stato presero il potere insediando un consiglio di 400 membri guidato da Teramene. Il
regime dei 400 durò poco a causa delle fallimentari trattative di pace che tentò di condurre con Sparta e in
seguito a due vittorie navali ateniesi. La prima vittoria avvenne nella battaglia di Cizico, la seconda invece si
svolse presso le isole Arginuse. Le perdite per Atene furono gravi e fu inventato un processo contro i
generali artefici della vittoria delle Arginuse: Trasibulo e Teramene, colpevoli di non aver soccorso i
sopravvissuti durante la tempesta scatenata subito dopo lo scontro.

LA BATTAGLIA DI EGOSPOTAMI E LA RESA DI ATENE (PAG 206)


Di tale caos approfittò lo spartano li Sandro che annientò la flotta ateniese a ego spot ami e guidò poi
l'esercito terrestre all'assedio di Atene. I vincitori imposero ad Atene condizioni di pace:

• Scioglimento della lega delio attica e adesione alla lega peloponnesiaca


• Rinuncia alla flotta che fu interamente consegnata agli spartani
• Abbattimento delle lunghe mura che collegavano la città al Pireo

LA SUPREMAZIA DI SPARTA (PAG 207)


Dopo la vittoria nella guerra del Peloponneso, Sparta esercitò forti pressioni perché Atene cambiasse il suo
ordinamento politico in oligarchico. L'incarico di stendere una nuova costituzione fu dato a Krizia insieme ad
altri 30 membri. I membri di questo consiglio furono soprannominati i 30 tiranni perché andarono ben oltre
l'incarico ricevuto: Abolirono le riforme di Pericle e approfittando del potere loro accordato per eliminare gli
avversari politici creando un regime di terrore.

RIRISTINO DEL GOVERNO DEMOCRATICO (PAG 207)


Il malcontento provocato da questa situazione si concretizzò quando un gruppo di democratici, sotto la
guida di Trasibulo, occupò il Pireo, abbattè il governo dei Trento e ristabilì un regime democratico. I vuoti di
potere creato ogni declino di Atene, creava opportunità al ritorno della minaccia persiana.

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