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3. La monarchia romana
Dal 753 a.C. fino al 509 a.C. Roma è una monarchia. Conosciamo il nome di 7 re, ma
quasi sicuramente furono più numerosi, perché avrebbero dovuto regnare ognuno circa 30
anni.
La monarchia romana non era ereditaria, ma elettiva, il re infatti viene scelto dal senato,
costruito da cento membri anziani, senatori ereditari.
2) Assemblee popolari
C’erano due assemblee, una si chiamava comizi centuriati, l’altra si chiama comizi
tributi, aveano rispettivamente i poteri seguenti:
Comizi centuriati: eleggono i consoli, i pretori, i censori; approvano o respingono le
leggi presentate dai magistrati.
Comizi tributi: eleggono i tribuni della plebe, gli edili e i questori.
Stato distribuiva gratuitamente ai poveri permetteva almeno di sopravvivere. Due tribuni della
plebe, i fratelli Gracchi, tentarono di rimediare a queste ingiustizie. Prima Tiberio, nel 133
a.C. e dieci anni dopo Caio, chiesero che una parte delle terre appartenenti allo Stato e quelle
che i grandi proprietari lasciavano incolte fossero distribuite ai poveri. I patrizi però si
oppossero e li fecero uccidere.
3) La Guerra sociale
Il peso delle guerre d’espansione dei Romani ricadeva principalmente sugli alleati italici
che senza la cittadinanza romana non avevano il diritto di partecipare alle attività politiche. E
alla fine la loro scontentezza sfociò nella Guerra sociale(91-88 a.C.), così chiamata perché
“socius” in latino significa “alleato”. Gli alleati italici si ribellano a Roma, che dopo durissimi
scontri viene costretta a concedere loro la cittadinanza romana. Sono 600.000 i nuovi cittadini
romani.
4) La Guerra servile
Per la Guerra servile si intende la rivolta degli schiavi successa fra il 73 e il 71 a.C.
Guidati da Spartaco, 200.000 schiavi si rivoltano contro Roma. La ribellione che iniziò nella
scuola di Capua, in Campagna, dove gli schiavi erano addestrati come gladiatori, si concluse
tragicamente due anni dopo. Spartaco morì in battaglia, mentre il suo esercito veniva
sconfitto. Coloro che sopravvissero furono crocifissi: la fila delle 6.000 croci da Roma
giungeva fino a Capua.
2. La famiglia e la casa
La famiglia romana comprendeva il padre, la madre, i figli con le loro famiglie e gli
schiavi. Il capo assoluto di questa comunità era il padre, che aveva diritto di vita e di morte su
tutti i membri della famiglia.
Le ricche famiglie patrizie vivevano in lussuose abitazioni a uno o due piani, chiamate
domus, fornite d’acqua corrente, servizi igienici, fontane, perfino un giardino interno
circondato da un colonnato. Molti patrizi possedevano anche una villa al mare oppure n
campagna.
Le famiglie plebee vivevano in miniappartamento di una o due stanze, privi di servizi
igienici e di acqua, ricavati all’interno delle insulae, grandi edifici di tre o quattro piani dei
quartieri popolari.
3. L’istruzione nobiliare
Nei tempi più antichi l’istruzione era impartita ai figli dal padre, e si limitava alle nozioni
fondamentali del leggere e dello scrivere. In epoca successiva l’insegnamento venne
suddiviso in tre fasi: quello elementare affidato a un maestro; quello più avanzato svolto da un
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grammatico; infine quello che potremmo paragonare ai nostri studi universitari, tenuto da un
retore, che insegnava l’arte di parlare e di scrivere in modo efficace e persuasivo.
Non esistevano le scuole pubbliche: i più ricchi mantenevano in casa propria il maestro e
il grammatico; chi non poteva permettersi tanto lusso, si associava con altri studenti per
dividere le spese degli insegnanti. Infine chi voleva diventare avvocato o intraprendere la
carriera politica, proseguiva gli studi con un retore.
5. Schiavi
In origine essi erano o prigionieri di guerra, o figli di schiavi, o neonati rifiutati, o
bambini rapiti dai pirati o dai briganti. Diveniva schiavo anche chi era condannato dal
tribunale alla perdita della libertà personale, o chi, non avendo pagato un debito, diventava
proprietà del suo creditore. La maggior parte degli schiavi lavorava nei campi o nelle miniere.
Quelli che vivevano in città, erano al servizio delle famiglie ricche come insegnanti, cuochi,
sguatteri, camerieri, giardinieri, portatori di lettighe, coppieri nei banchetti; oppure facevano i
ballerini, i mimi, i musicisti.
Gli schiavi potevano essere messi in vendita. Se uno schiavo si macchiava di qualche
colpa, era sottoposto a pene crudeli come la fustigazione, la mutilazione, la rottura degli
stinchi, oppure veniva steso su una ruota fatta poi girava velocemente o bruciato con lame di
metallo incandescente passate sulla carne. Nei casi giudicati più gravi, essendo condannati a
morte, gli schiavi venivano crocifissi, o dati in pasto alle belve, o bruciati vivi.
6. La religione
Come i Greci, i Romani erano politeisti e veneravano un folto gruppo di divinità
antropomorfiche. Ma la religione greca era piuttosto fantastica e poetica, invece quella
romana era più pratica e ragionevole, che ricercava piuttosoto l’utilità.
● I Romani adoravano piuttosto le divinità che potevano proteggere la loro vita privata e
pubblica.
● Per ogni azione importante, i Romani facevano la divinazione. Per esempio, senza il
permesso delle divinità, i Romani non scatenavano mai una guerra o una battaglia. Ma
l’interpretazione della volontà delle divinità dipendeva da chi faceva la divinazione.
Dunque se il risultato non corrispondeva alla volontà dei Romani, essi preferivano
ripeterla, fino all’ottenere il risultato che volevano.
● I Romani ereditarono varie divinità greche modificandone il nome, per esempio: Zeus-
Giove, Hera-Giunone, Poseidone-Nettuno, Hades-Plutone, Demetra-Cerere, Afrodite-
Venere, Febo-Apollo, Artemide-Diana, Atena-Minerva, Ares-Marte, Efesto-Vulcano,
Hermes-Mercurio, Dioniso-Bacco.
7. La filosofia
La filosofia romana nacque nell’ultimo periodo della Repubblica, fortemente influenzata
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8. La letteratura e la storiografia
La storia della letteratura romana è stata divisa in 5 periodi:
Il primo periodo va dalle origini di Roma fino alla conquista dell’Italia e all’inizio delle
guerre esterne, cioè fino al 264 a.C. E’ il tempo dell’infanzia della letteratura latina.
Il secondo periodo corrisponde al tempo delle guerre esterne, fino alle guerre civili, cioè
dal 264 al 133 a.C. E’ il periodo dell’adolescenza della letteratutra latina.
Il terzo è il periodo aureo della letteratura latina, comincia con i fratelli Gracchi e finisce
con la morte d’Augusto, va cioè dal 133 a.C. al 14 d.C. In questo periodo, risplendettero
moltissimi oratori come i Gracchi, Marc’Antonio, Crasso, Pompeo, Cesare, Catone, Cicerone
che era il sommo degli oratori; poeti come Lucrezio, Virgilio, Orazio, Ovidio; storici come
Tito Livio. Grazie alla politica per la protezione culturale d’Augusto, la letteratura latina
ragguinge il massimo splendore all’inizio dell’Impero romano.
Il quarto periodo va dal 14 al 138 d.C. Con lo spegnersi della libertà venne meno ai poeti
l’ispirazione, agli storici la sincerità, agli oratori la vera eloquenza; nello stesso tempo anche
la lingua perdette la semplicità e l’eleganza, acquistando invece affettazione ed ampollosità
retorica. Tuttavia esistevano ancora eccellenti scrittori come il filosofo Seneca, lo storico
Tacito, il poeta Quintiliano, ecc.
Il quinto periodo va dal 138 al 476 d.C. abbracciando gli ultimi tre secoli e mezzo
dell’Impero, non si trovano se non pochi scrittori degni d’essere ricordati.
9. La giurisprudenza
Il sistema giudiziario romano garantivano l’ordine e la relativa stabilità sociale a Roma,
quindi le grarantiva anche di essere prospera e potente.
Le Dodici Tavole segnarono la nascita del sistema giudiziario romano. E nel corso dei
vari secoli, il senato, i magistrati e gli imperatori promulgarono innumerevoli disposizioni,
ordini, editti e i giuristi fecero tantissime spiegazioni teoriche sulle leggi o sui decreti
pubblicati, sicché il sistema giudiziario romano fu sempre più arricchito e più completo. La
raccolta delle leggi romane, detta Corpus iuris civili di Giustiniano, realizzata nel sesto
secolo, costituisce sicuramente uno dei più importanti patrimoni culturali lasciati dai Romani.
10. L’architettura
I Romani impararono molte tecniche costruttive dai Greci. Se non superarono i loro
maestri nella creazione d’opere belle, sicuramente li superarono di gran lunga nella
costruzione di opere utili.
● I Romani appresero dagli Etruschi la tecnica della costruzione di archi e la
perfezionarono applicandola su larghissima scala a edifici, ponti, acquedotti.
● Un’importante scoperta consenti ai Romani di costruire archi sempre più ampi, e muri
sempre più robusti: calcestruzzo. In luogo dei fragili tetti in legno dei templi greci, i
Romani erano in grado di costruire enormi volte a cupola, grazie al calcestruzzo.
Le costruzioni più importanti dei Romani erano anfiteatri come il Colosseo a Roma,
terme, teatri, archi di trionfo, colonne di trionfo, templi, acquedotti, sistema d’acqua
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Domande
I. Rispondete oralmente alle domande seguenti:
1. Come fu fondata la città di Roma secondo la storia?
2. Come fu fondata la città di Roma secondo la leggenda?
3. Che significa la monarchia? E come si organizzava la monarchia di Roma?
4. Che significa la repubblica? E politicamente come si organizzava la Repubblica romana?
5. Che cosa sono le Dodici Tavole? E che importanza avevano?
6. Chi sono i tribuni della plebe? E che poteri avevano?
7. Contro chi i Romani fecero le guerre puniche? E che importanza avevano queste guerre?
8. Quali erano le conseguenze delle guerre di conquista per i Romani?
9. Chi erano i fratelli Graccchi? E che cosa fecero?
10. Perché tramontò la repubblica a Roma?
11. Chi era Giulio Cesare? E cosa fece?
12. Chi era il primo imperatore romano? E che cosa fece?
13. Come era la famiglia e la casa dei Romani?
14. Come era la vita quotidiana dei Romani?
15. Che tipo di religione avevano i Romani?