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Storia e archeologia a Palermo in Piazza Marina

LAVO RI : IND AGINI, SAG GI E SC AVI AR CH E OL OGIC I IN P IA ZZA MA R INA, P IA Z ZA BO L OGNI E PIAZZA D E L LA V ITTOR IA COMUNE DI PALERMO - UFFICIO CITTA’ STORICA REGIONE SICILIANA - ASSESSORATO BB.CC.I.S. - SOPRINTENDENZA L’area di Piazza Marina - che oggi si presenta come un vasto pianoro - è stata sempre di cruciale im-
Misura P.O.R. 5.02 - Valorizzazione degli assi monumentali del Centro Storico di Palermo - Riqualificazione urbana di Piazza Marina, Piazza Bologni e Piazza della Vittoria BB.CC.AA. DI PALERMO - SEZIONE PER I BENI ARCHEOLOGICI portanza per gli studi di topografia urbana, soprattutto per quel che riguarda i limiti e l’estensione
del porto dell'antica Panormos (dal greco: “tutto porto”), fulcro vitale della città fin dall'epoca del
primo emporio fenicio.
Varie sono le ipotesi circa la morfologia e l'estensione della profonda insenatura portuale (Figg. 1, 5)
1 2 3 che ospitò, nel 480 a.C., le navi cartaginesi in procinto di sferrare l'attacco contro la città greca di
Himera e dove, circa un millennio dopo (nel 535), sbarcarono le truppe bizantine di Belisario alla con-
quista della città.
Solo con G. M. Columba (1910) si ha la prima ricostruzione attendibile che delinea adeguatamente
la morfologia del sito. Più recentemente, il problema è stato affrontato dal punto di vista geomor-
fologico e paleogeografico da P. Todaro (1998), che propone una ricostruzione del porto-estuario del-
l’antica Panormos e delle sue possibili aree di ormeggio, suggerendo l’ipotesi che le acque del mare
penetrassero abbastanza profondamente il tratto finale del fiume Kemonia creando delle condizioni
pressoché lagunari. In questa ricostruzione, l’area di Piazza Marina costituirebbe la zona esterna di
attracco portuale in età punica e romana.
Anche in età araba il porto deve aver giocato un ruolo senza dubbio di primaria importanza strate-
gica e commerciale, tuttavia sembra che, in questo periodo, alcune zone fossero già in buona parte
interrate. Nel 937, circa un secolo dopo la conquista, gli arabi fatimidi costruirono proprio nel quar-
tiere intorno a Piazza Marina (l’attuale Kalsa) la cittadella fortificata della al-Hālişa (l’Eletta), per
esigenze connesse ad una più sicura localizzazione del potere politico-amministrativo. Nella descri-
zione del viaggiatore arabo ‘Ibn Hawqal, che visitò Palermo nel 973, si tramanda che ivi sorgessero,
oltre a due bagni pubblici (hammam), anche “una moschea, piccola ma frequentata, la prigione del
sultano, l’arsenale (di marina) e il diwan (gli uffici amministrativi)“.
Oggi, grazie alle numerose indagini di archeologia urbana effettuate negli ultimi anni in occasione di
interventi per opere pubbliche, siamo in grado di specificare meglio, su basi archeologiche, l'aspetto
dell'antica insenatura portuale in corrispondenza della Piazza.
Gradualmente, nel corso dei secoli, si accumulò nel bacino una grande quantità di detriti, traspor-
4 tati dai torrenti Kemonia e Papireto, fino al suo totale riempimento che si completò con un’ultima
imponente colmata artificiale, realizzata probabilmente dopo l'età islamica. Per il periodo medievale
intorno al X-XI secolo, infatti, ci sono i dati per affermare che il bacino di Piazza Marina, ormai quasi
completamente interrato, aveva perduto la funzione di attracco portuale, che aveva probabilmente
nell'antichità, per diventare un'area destinata all’attività cantieristica navale, caratterizzata da ter-
reni umidi in prossimità della costa e da zone dedicate alle attività artigianali gravitanti nei pressi
del porto. Suggeriscono quest’ipotesi i ritrovamenti all’angolo nord est della piazza (Figg. 3,4,7) di
legname, grezzo o in corso di lavorazione, alla profondità di circa 4 m dal livello stradale; i resti li-
gnei di probabili imbarcazioni rinvenuti nel saggio davanti al Palazzo Fatta (Figg. 11,12), alla pro-
fondità di circa 2 m, le tracce di installazioni artigianali e di strutture murarie riscontrate in alcuni
altri saggi nella piazza. La datazione di tali scoperte al periodo tra X e XI secolo è confermata dai ma-
teriali ceramici provenienti dai saggi stratigrafici (Figg. 9 a-f) e dalle analisi al radiocarbonio effet-
tuate sui legni.
Da quel momento in poi, l’area di Piazza Marina sembra perdere la propria connotazione portuale per
diventare nel corso dei secoli, grazie a svariati interventi di bonifica, una vasta area libera, come mo-
stra un suggestiva veduta della fine del XVII secolo (Fig. 2, il punto di ripresa si trova davanti all’at-
tuale Palazzo Fatta), quasi due secoli prima dell’impianto del Giardino Garibaldi nel 1863.
Topografia antica di Palermo – V. Di Giovanni (1889) Ancient topography map of Palermo – V. Di Giovanni (1889) Piazza Marina in una veduta di Anonimo pittore siciliano (fine XVII sec.) Piazza Marina in a view by Anonymous Sicilian painter (end 17th cen.)

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S. Maria della Catena

S. Giovanni dei
Napoletani
Tre ipotesi ricostruttive del bacino portuale in rapporto alla città Three reconstructive hypothesis of the harbour basin in relation to Palazzo della Zecca
antica the old city

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S. Maria in Porto Salvo
Ex Hotel de France

Fontana del
Garraffo Pianta schematica di Palermo con evidenziazione del centro Schematic map of the old town of Palermo and in evidence
storico e localizzazione di Piazza Marina. In bianco la città pu- Piazza Marina. In white the Punic city, in yellow the necropo-
nica, in giallo la necropoli, in grigio la città medievale lis, in gray the medieval town
3-4-7 Legname rinvenuto nel 2006, alla profondità di m 4 circa, 3-4-7 Wooden trunks found, in 2006, at a depth of about 4 m,
a b c d all'angolo NE della piazza, tra S. Giovanni dei Napoletani e il by the NE corner of the square, between S. Giovanni dei Na-
Giardino Garibaldi. Nella fig.7 sono ben visibili le tracce del poletani and the Giardino Garibaldi. In fig.7 traces of cordage History and Archaeology in Palermo in Piazza Marina
cordame utilizzato per il trasporto used for carriage are visible The area of Piazza Marina - that actually looks like a vast plain - has always been of crucial impor-
tance for the study of urban topography, especially with regard to the boundaries and extension of
STERI the port of Panormos (from the greek "tutto porto"), vital center of the city since the time of the
Palazzo Fatta first Phoenician Emporium.
14 15 There are various hypotheses about morphology and extent of the deep port inlet (Figs. 1, 5) which
hosted, in 480 BC, the Carthaginian ships which were about to launch an attack against Himera and
where, nearly a thousand years later (in 535 a.D.), the Byzantine troops of Belisarius landed to con-
quer the city.
Only with G. M. Columba (1910) we have the first reliable reconstruction that adequately outlines
the morphology of the site. More recently, the problem has been dealt from the geomorphological
and paleogeographic point of view by P. Todaro (1998), which proposes a reconstruction of the estuary
e f g port of the ancient Panormos and its possible mooring areas, suggesting that the water sea entered
deeply the mouth of Kemonia creating lagoon conditions. In this reconstruction, the Piazza Marina
Alcuni dei reperti rinvenuti negli scavi archeologici: Some of the finds unearthed in archaeological excavations: Palazzo Galletti should coincide with the external docking port in the Punic and Roman ages.
a-b, frammenti di ceramica invetriata di età islamica (X-XI sec.); a-b, fragments of glazed pottery of the Islamic period (10th-11th Even in the islamic period the harbour must have undoubtedly played a role of primary strategic and
c-f, frammenti di anfore sovraddipinte in bruno e di recipiente da cent.); commercial importance, however it seems that, in this period, some parts were already largely bu-
cucina risalenti ad epoca islamica (X-XI sec.); c-f, fragments of amphorae over painted in brown and cooking ves- ried. In 937 a.D., about a century after the conquest, the Arabs Fatimids built, right in the nei-
g, frammento di piatto in ceramica smaltata con decorazione poli- sel dating back to the Islamic period (10th-11th cent.); ghborhood around Piazza Marina (the current Kalsa), the fortified town of al-Halisa (the Elect), for
croma figurata (XVIII sec.) rinvenuto nel saggio presso Palazzo Fatta g, fragment of glazed ceramic plate with polychrome figurative reasons related to a safer location of power governance. In the description of the Arab traveler 'Ibn
decoration (18th century) found in the essay at Palazzo Fatta Stralcio della carta tecnica di Palermo con indicazione (asterischi in rosso) Extract of technical cartography of Palermo, in evidence, by red asterisks, Hawqal, who visited Palermo in 973 a.D., it is said that therein arose, as well as two public baths
dei principali saggi archeologici the main archaeological investigations (hammam), also "a mosque, little but popular, the prison of the sultan, the arsenal (naval) and the
diwan (administrative offices)”.
Today, thanks to numerous urban archaeology investigations carried out in recent years on the oc-
10 11 12 13 casion of public works, we can better specify, based on archaeological excavations, the look of the
old harbour inlet by the Piazza.
Gradually, over the centuries, a large amount of debris carried by Kemonia and Papireto streams ac-
cumulated in the basin, until its total coverage that was completed with a final artificial fill, pro-
bably after the Islamic age. Around the medieval period, between the 10th or 11th century, we can
assert, the area of Piazza Marina, now almost completely buried, had lost its docking port function
to become an area dedicated to shipbuilding activity, characterized by wet soils near the coast and
by areas devoted to various craft activities gravitating near the harbour.
The finds of wood by the NE corner of the square (Figs. 3,4,7), rough or in progress, at a depth of
about 4 m from the street level, the wooden remains of probable boats found in the essay in front
of Palazzo Fatta (Figs. 11,12), at a depth of about 2 m, the traces of buildings, for craft activities,
and of wall structures, found in some other escavation essays in the square, suggest this hypothe-
sis. The dating of these findings to a period between the 10th and 11th century is supported by the
ceramic materials found during the stratigraphic essays and the radiocarbon analysis performed on
the wooden trunks.
From then on, the area of Piazza Marina seems to lose its port connotation to become over the cen-
G. Guadagnino turies, through a series of remediation projects, a wide open area, as shown in a striking view of
18th century pavement found Foto e rilievo dei frammenti lignei rinvenuti alla profondità di m 2 circa- Photo and relief of wood fragments found at a depth of about 2 m in the Saggio presso Palazzo Fatta Essay at Palazzo Fatta where Saggio sul lato sud della piazza nei pressi di vicolo Palagonia, Essay by the south side of the square near Vicolo del Palagonia,
the end of the 17th century (fig. 2, the pick was shot from the current Palazzo Fatta), nearly two cen-
Selciato ottocentesco rinvenuto
nel saggio presso Palazzo Fatta in the essay at Palazzo Fatta nel saggio presso Palazzo Fatta essay at Palazzo Fatta in cui sono visibili i livelli pa- you can see the floor levels visibili i livelli stradali medievali in evidence the different medieval pavement levels turies before the creation of the Giardino Garibaldi in 1863.
vimentali della piazza e le of the square and the holes
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/musei/guide_brevi/Palermo/Guida
buche legate ad attività ar- related to craft activities
tigianali (XVII sec.) (17th century) %20breve%20-%20Palermo.html

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