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coriolano

Nome: Gaius (o Gnaeus) Marcius Coriolanus


Nascita: 527 a.c.
Morte: 488 a.c. Antium
Professione: Generale e politico

Gaio Marzio Coriolano generalmente conosciuto come Coriolano, peraltro denominato dagli autori anche come Gneo
Marcio Coriolano, membro dell'antica Gens Marcia, antichissima gens di origine sabina che vantava di discendere dal
re Anco Marzio, o Marcio, che fu uomo politico e valoroso generale al tempo delle guerre contro i Volsci,
antico popolo italico di origini osco-umbra.

Secondo Tito Livio e Plutarco a Gneo Marcio fu attributo il cognome di Coriolano a seguito della vittoria di Roma
contro i Volsci di Corioli, ottenuta anche grazie al valore del giovane patrizio; secondo altri storici il cognome indica
che la sua famiglia fosse invece originaria di questa città.

I VOLSCI

I Volsci erano un popolo di origine indoeuropea di indole bellicosa, dedito alle attività agricole. Abitavano in un’area
molto ricca di minerali comprendente il basso Lazio, l’alta Campania e il basso Molise. Alcuni aspetti della loro cultura
permangono ancora oggi in Campania, come quello di effetture il pranzo dopo un funerale. I loro centri più importanti
furono Sora, Satricum, Frusino, Velitrae, Arpinum e Fregellae. Tutte queste città divennero in seguito importanti
colonie romane. Molti dubbi sussistono circa i modi e l’itinerario seguito dai Volsci nell’occupazione del Lazio
meridionale. L’unica certezza è che questa spedizione partì tra il Fucino e l’alto Sannio. Molti dubbi persistono invece
sulla cronologia degli avvenimenti; primo fra tutti se l’occupazione dell’agro pontino sia esclusivamente da collocarsi
nel V secolo a.C. o se già sul finire del secolo precedente, essi iniziarono ad affacciarsi all’area meridionale dei Colli
Albani e nella zona costiera compresa tra questi e la città di Terracina. Un’altra certezza è che intorno alla metà del V
secolo a.C. i Volsci occupavano la vasta regione delimitata a nord-ovest dall’asse Anzio-Satricum-Velletri-Cori, che era
anche la linea di frizione tra questo popolo ed i romano-latini, lungo la quale si svolse una lotta con esiti alterni. Il loro
controllo si estendeva da questa linea di confine alla valle dell’Amaseno compresa la città di Terracina, sulla valle del
Sacco, su tutta la valle del fiume Liri compresa la città di Cassino e sulla val Comino. La richezza del territorio abitato
dai Volsci accese le brame dei Sanniti e dei Romani. Essi uscirono sconfitti dalle guerre sannitiche ed in seguito
parteciparono senza successo alle guerre civili e sociali. Fecero poi parte della Lega Italica e capeggiarono diverse
rivolte contro Roma subendo come ritorsione perdite di autonomia, di risorse e deportazioni in altre zone del loro
popolo. Ai Volsci è legata anche la storia di un nobile patrizio romano che nel 493 a.C. condusse l'esercito di Roma alla
conquista della città di Corioli: Gneo Marcio che in seguito a questa vittoria assunse l’appellativo di Coriolano.

Attio Tullio
Capo dei Volsci, V secolo a.C.
Accolse Cneo Marcio Coriolano esule da Roma per aver oltraggiato i tribuni della plebe ed insieme a lui organizzò una
campagna militare con la quale vennero rapidamente ripresi molti territori volsci conquistati dai Romani negli anni
precedenti.
Come è noto Coriolano fu convinto dalla moglie Volumnia e dalla madre Veturia a non attaccare Roma e le truppe
dei Volsci si ritirarono dall'assedio.
Successivamente, in occasione dell'alleanza fra Equi e Volsci, Attio Tullio venne destituito.
circeo
Il Circeo secondo Plinio e Strabone, era il limite meridionale del Latium Vetus, la terra madre dei Latini. Le fonti
letterarie antiche ci informano della presenza sul promontorio di una colonia latina alla fine del VI secolo a.C. e le
testimonianze archeologiche lo confermano. In località Colle Monticchio sono stati trovati alcuni reperti attribuibili ad
un tempio di epoca arcaica e le mura più antiche del paese, in opera poligonale di prima maniera, sono attribuite al VI
secolo a.C. Il Trattato romano-cartaginese del 509 a.C. inserisce Circeii tra le varie città latine del Lazio che non
dovevano essere molestate, perché sotto il controllo e l’influenza di Roma.
In questo periodo comincia ad infiltrarsi sul territorio anche un’altra popolazione italica proveniente dal centro della
Penisola, i Volsci, che secondo la tradizione occuparono Circeii nel 491 a.C.
Riconquistata definitivamente dai romani vi fu dedotta una seconda colonia latina nel 393 a.C. A questo periodo risale
probabilmente la costruzione della cinta muraria dell’Acropoli, in opera poligonale, collegata a sua volta alla cinta
poligonale del centro abitato da un muro di difesa, all’interno del quale si snodava una strada che saliva all’Acropoli
stessa.

La città era di modeste dimensioni, aveva una forma rettangolare, possedeva due porte una a nord (l’attuale entrata
in piazza Vittorio Veneto) ed una a sud-est. A differenza del suo territorio che alla fine dell’età repubblicana vide un
notevole sviluppo, la città non ebbe mai una grande importanza. In epoca imperiale la zona di Torre Paola divenne il
centro di tutte le attività e anche il luogo privilegiato per la costruzione di ville residenziali, grazie alla costruzione del
porto canale. Qui forse transitava anche la via Severiana, costruita da Settimio Severo nel III secolo d.C., di cui ci
parlano le fonti. La Tabula Peutingeriana, cartina geografica medievale copiata da una carta romana, colloca due
stazioni della via al Circeo: una a Torre Paola (Circeios), l’altra presso Torre Vittoria (ad Turres).
Dopo la caduta dell’impero romano la zona perse importanza e quindi scarse sono le notizie riguardanti il Circeo. Ha
inizio un periodo buio, fatto di incursioni barbariche e soprattutto di scorrerie dei pirati Saraceni che giunti nel IX
secolo riuscirono ad insediarsi stabilmente per circa 30 anni nella zona del Garigliano.

corbione
Nel 496 a.C., poco prima della Battaglia del Lago Regillo, fu conquistata dai Latini che vi scacciarono la guarnigione di
soldati romani. Corbione era una città degli Equi situata alle falde del Monte Algido mentre per un'altra ipotesi si
trovava nel sito dell'attulae Rocca Priora.

Labico
Secondo una leggenda la città di Labicum sarebbe stata fondata da Glauco, figlio del re cretese Minosse. La tradizione
la considerava tuttavia colonia albana. Virgilio cita i Labici, definiti come guerrieri che portavano "gli scudi dipinti", tra i
popoli alleati di Turno contro Enea.
Labicum o Labici (in latino Lăbīcum o Lăbīcī) fu una delle città del Latium vetus. Era ubicata nella Valle del Sacco tra
Roma, Tusculum e Praeneste, ma non è ancora noto con certezza dove sorgesse.

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