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11-07-2002
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I PROTAGONISTI
Romolo,
il fondatore dellUrbe
La figura leggendaria di Romolo, inserita
a sua volta nel pi vasto epos di Enea
e dei suoi discendenti, conferiva alla
nascita e al destino di Roma una solida
veste razionale, che dava opportuna
spiegazione a molti degli aspetti della
complessa storia mitico-religiosa di Roma.
Gi gli storici romani ne riferiscono
i particolari con molto scetticismo. Tuttavia
qualcosa di vero, nel vasto complesso delle
narrazioni fantastiche intorno al fondatore
dellUrbe, nato dalla stirpe regale
di Albalonga discendente da Iulo, cresciuto
insieme al fratello da una lupa, divenuto re
di Roma dopo il fratricidio e infine assunto
tra gli dei con il nome di Quirino,
deve esserci. Cos, ad esempio,
la cronologia tradizionale per
la fondazione di Roma, fissata dagli
antichi alla met dellVIII secolo a.C.,
ASCENDENZE ILLUSTRI
Romolo e Remo erano ritenuti figli di Marte, il dio della guerra,
e, come discendenti dalla casa reale di Albalonga, vantavano la
discendenza da Iulo, figlio di Enea, e tramite lui dalla dea Venere.
La gens Iulia, che pretendeva di discendere anchessa dai re di
Albalonga, coltivava con
particolare cura le leggende
di Enea e di Romolo,
entrambi considerati come
progenitori ed entrambi
celebrati da Cesare e da
Augusto con lerezione di un
tempio a Venere genitrice
e di statue nel Foro.
Leroe ferito
Affresco di Ercolano
che raffigura Enea ferito.
Gli accanto il figlio Ascanio,
fondatore di Albalonga
e capostipite della gens Iulia.
Lultima fatica di Enea
Con il duello tra Enea e Turno, re dei Rutuli, si conclude l Eneide,
il poema di Virgilio dedicato alleroe troiano. Dopo aver sconfitto il rivale,
promesso sposo di Lavinia, figlia del re Latino, Enea potr sposare
la fanciulla e divenire il successore designato del regno laziale. A fianco,
Enea vince Turno, particolare di un dipinto di Luca Giordano (1632-1705).
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I PROTAGONISTI
Il carisma
di un leader
Pur senza
rivestire
particolari
magistrature,
Scipione
lAfricano
(a fianco)
ebbe a Roma
uninfluenza
pari a quella
di un re, tanto
da lasciare
intravedere
linsufficienza
delle strutture
repubblicane a
resistere a forti
personalit
politiche.
La conquista di Veio
Posta sulla riva occidentale del Tevere,
a soli 20 chilometri da Roma, Veio era una
delle principali citt etrusche. Furio
Camillo la espugn con uno stratagemma:
fece scavare una galleria sotto le mura,
permettendo a un gruppo di soldati
di penetrare in citt e di aprire
le porte allesercito romano.
Sopra, testa di fanciullo in terracotta
proveniente da Veio (V sec. a.C.).
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I PROTAGONISTI
Generale innovatore
e intellettuale grecizzato
Con lesclusione di Giulio Cesare, genio
supremo in guerra come nella politica e
nella letteratura, Publio Cornelio Scipione
fu il pi grande generale di Roma.
Seppe prendere in mano le legioni
demoralizzate dalle dure sconfitte inflitte
da un altro fuoriclasse dellarte della
Lultima dimora
Il sarcofago pi antico della tomba degli Scipioni
(a fianco) appartiene a Lucio Scipione Barbato.
Scena di saccheggio
Rilievo di unurna raffigurante il saccheggio
di un tempio da parte di guerrieri galli
(IV sec. a.C.).
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Romani 64-65
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I PROTAGONISTI
I GRACCHI,
MARIO E SILLA
Mentre si espandeva allesterno, arrivando a dominare tutto il bacino
del Mediterraneo, Roma fu travagliata da sempre pi feroci contrasti interni,
in parte derivanti proprio dai grandi cambiamenti provocati dalle conquiste.
Aristocratici rivoluzionari
Tiberio Sempronio Gracco e suo fratello
Caio provenivano da una delle grandi
famiglie aristocratiche dellUrbe. La loro
madre, Cornelia, era figlia di Scipione
lAfricano. I loro precettori (scelti dalla
Esercito personale
Mario e Silla
disponevano di un
vero e proprio esercito
personale, che
foraggiavano
con i proventi delle
campagne militari.
Sopra, bassorilievo
raffigurante due
legionari allattacco.
Lo sfruttamento
dellager publicus
L ager publicus,
costituito dalle terre
confiscate ai popoli
vinti, era destinato
in parte al pascolo
e in parte
allagricoltura.
Nella foto, mosaico
con scene campestri
proveniente
da Cesarea.
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I PROTAGONISTI
Il trionfo
di Silla
Questo denario
di Silla raffigura
probabilmente
il dittatore stesso in trionfo su una quadriga.
Diventato lunico padrone di Roma, Silla stil
le famigerate liste di proscrizione, mandando
a morte migliaia di avversari politici.
COMBATTONO E MUOIONO
PER LA RICCHEZZA DI POCHI
Le tristi condizioni delle classi povere
di Roma sono efficacemente descritte
in questo passo di un discorso di Tiberio
Gracco, riportato (e forse abbellito)
da Plutarco: Le fiere che sono in Italia
hanno le tane e ciascuna di esse ha un
proprio giaciglio e un proprio rifugio;
mentre, a coloro che combattono
e muoiono per lItalia, non concesso nulla
se non laria e la luce, sono senza casa n
ricovero e vengono costretti a vagabondare
con i figli e con le mogli combattono
e muoiono per la ricchezza di pochi.
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I PROTAGONISTI
I FONDATORI DELLIMPERO:
CESARE E AUGUSTO
Intorno alla met del I secolo a.C. la Repubblica agonizzava tra scontri di fazioni,
crisi sociale e ambizioni personali. Emerse allora uno dei pi grandi uomini
della storia, Caio Giulio Cesare, che abbozz le linee della nuova struttura
destinata a reggere la societ romana per i secoli successivi: il Principato,
a cui il nipote ed erede di Cesare, Ottaviano Augusto, diede consistenza,
solidit e radicamento.
Privilegio imperiale
Questo denario con il ritratto di Giulio Cesare
fu la prima moneta romana con leffigie
di una persona vivente.
Laspetto di Cesare
Ecco il lato umano di Cesare secondo
Svetonio: Si dice che fosse di alta statura,
di carnagione chiara, ben proporzionato
e di fibra robusta Non sopportava
di essere calvo, soprattutto perch si era
accorto che suscitava le canzonature
dei suoi avversari.
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I PROTAGONISTI
Ricostruzione del
tempio di Marte Ultore
Al centro del Foro di Augusto
sorgeva il tempio di Marte Ultore
(Vendicatore), nel quale
si riuniva il Senato per decidere della
pace e della guerra e per accogliere le legazioni
straniere che venivano a Roma a fare atto
di sottomissione o a sottoscrivere alleanze.
Il timido autocrate
Quando il prozio Cesare, che in
mancanza di discendenti diretti lo aveva
nominato suo figlio adottivo ed erede,
cadde sotto i pugnali dei congiurati, Gaio
Ottavio ora Caio Giulio Cesare
Ottaviano aveva solo diciotto anni, una
salute cagionevole e un aspetto timido
e fragile. Sembrava, nonostante ladozione
prestigiosa, il meno dotato e importante
dei tre uomini (lui stesso, Marco Antonio
La moglie
di Augusto
Testa in
basalto
di Livia, terza
moglie di
Augusto, che
svolse un ruolo
di primo piano
sia accanto al
marito, sia accanto
al figlio, limperatore
Tiberio, dal quale
fu divinizzata dopo
la morte (29 d.C.).
In corazza da guerra
Pur non mostrando una particolare
attitudine per larte della guerra, Augusto,
qui raffigurato nelle vesti di comandante,
introdusse importanti riforme in campo
militare: tra queste listituzione di un esercito
permanente, il cui assetto rimase invariato
fino alla meta del III secolo d.C.
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I PROTAGONISTI
Testa di Nerone
Testa in bronzo di Nerone proveniente dalla
Cilicia (I sec. d.C.). Limperatore era eccentrico
anche nel taglio dei capelli, che portava
pi lunghi del normale e a volte con boccoli
inanellati dal taglio scalato.
Parenti serpenti
Agrippina Minore (sopra), quarta moglie
di Claudio, si sbarazz del marito ricorrendo
allarma usuale negli intrighi di corte, il veleno.
Quindi pose sul trono il figlio Nerone che,
insofferente alla sua tutela, la fece uccidere
da un sicario.
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I PROTAGONISTI
Il dispotismo
di un giovane viziato
I primi anni di regno di
Nerone (54-68 d.C.) furono
caratterizzati da un governo
equilibrato ed efficiente, sotto
la direzione di due eccellenti
collaboratori, il prefetto del
pretorio Afranio Burro
e il filosofo Lucio Anneo
Seneca. Morto Burro nel 62 d.C.
e ritiratosi a vita privata Seneca,
la situazione peggior
rapidamente, sia nella vita
privata, con lesilio e poi
luccisione della prima moglie
dellimperatore, Ottavia, sostituita da
Poppea, sia nella sfera pubblica, dove
acquist triste fama il nuovo prefetto del
pretorio, Tigellino. Si ebbero processi
sommari, confische di beni, congiure
vere o presunte stroncate nel sangue
e una feroce persecuzione dei cristiani,
Un imperatore stonato
La musica, la poesia, il teatro erano
le vere passioni di Nerone. Fin da ragazzo
compose versi e da imperatore
si esercit fino allo sfinimento
nel canto per il quale
sembra fosse negato
e nello studio della cetra,
strumento che appare
in questa scultura
raffigurante Apollo
citaredo.
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I PROTAGONISTI
Cronaca di guerra
La Colonna Antonina fu eretta per ricordare
le vittorie di Marco Aurelio sui Sarmati
e i Marcomanni. Il suo lungo fregio spiraliforme
inizia con il passaggio delle truppe romane
sul Danubio e si dispiega in un crescendo
di scene di battaglia, allocuzioni
dellimperatore, distruzioni di case, esecuzioni
di prigionieri e sottomissioni di barbari.
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I PROTAGONISTI
Marco Aurelio:
un filosofo sul trono
Il regno migliore di tutti i tempi: cos
pass alla storia lepoca di Marco Aurelio
(161-180 d.C.). Fu un imperatore colto,
saggio, equilibrato e competente,
che considerava la filosofia la propria
professione e un ingrato compito
il regnare. Eppure proprio in quel
luminoso periodo molti storici vedono
linizio del declino dellImpero.
Dopo cinquantanni di pace, alle frontiere
esplosero gravissimi problemi, che
minacciarono di polverizzare il confine
orientale e quello danubiano e costrinsero
limperatore a una serie di estenuanti
campagne militari. I legionari di rientro
da una di queste campagne, quella contro
i Parti, furono linvolontario veicolo
di unepidemia di peste che si diffuse
in tutto lImpero. Questo flagello falci
secondo alcuni storici circa met della
popolazione, con conseguenze a catena:
attivit produttive in caduta libera, crollo
delle entrate, mancanza di reclute per
lesercito, terre abbandonate e incolte.
E mentre le decimate legioni tentavano
di tamponare le invasioni germaniche
sul fronte danubiano, le truppe in Oriente
si ribellarono proclamando imperatore
il loro comandante Avidio Cassio.
Quello che Marco Aurelio, morendo
a Vienna nel marzo del 180, lasci
al successore era un impero squassato
fin dalle fondamenta.
I ricordi dellimperatore
Marco Aurelio, qui raffigurato in un busto
in oro, ci ha lasciato una preziosa eredit,
i Ricordi, unopera letteraria
in cui, accanto al racconto autobiografico,
emerge il rigoroso codice morale al quale
limperatore cerc di attenersi per tutta la vita.
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Romani 72-73
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I PROTAGONISTI
LA DIVISIONE DELLIMPERO:
DIOCLEZIANO E COSTANTINO
Per salvare lImpero dalla rovina, Diocleziano prese una decisione drastica:
la divisione del suo immenso territorio in due tronconi. Il successore Costantino
ne trasse le estreme conseguenze, togliendo a Roma il privilegio di capitale.
a trasformazione impressa
da Diocleziano alla struttura imperiale fu
radicale. Per poter difendere efficacemente
i confini e al tempo stesso affrontare le crisi
esterne, Diocleziano associ al trono
il fedele amico Massimiano, cui affid
il controllo dellOccidente, mentre lui
si occupava dellOriente. I due sovrani uniti
riuscirono in breve tempo a ripristinare
lordine, spazzando le bande di fuorilegge
LE PIETRE DELLIMPERATORE
Luso di pietre preziose, che con i loro
bagliori e riflessi multicolori circondavano
di splendore la figura del sovrano, conobbe
sotto limpero di Diocleziano unenorme
diffusione. Con sottile ironia si diceva che
limperatore pretendeva intarsi di gemme
persino nei calzari, cosa ritenuta infamante,
degna di sovrani dissoluti come Eliogabalo.
Sempre a Diocleziano, e alla sua pretesa
vanit (che era in realt unassai pi politica
volont di esaltare la carica imperiale,
ponendola fuori della portata delle persone
comuni), veniva collegata lintroduzione
come simbolo distintivo del diadema,
originariamente una semplice benda bianca
che cingeva la fronte dei sovrani ellenistici,
trasformata ora in prezioso ornamento
doro e di pietre preziose.
Romani 72-73
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I PROTAGONISTI
Tomba
di un cristiano
Questo frammento
di lastra sepolcrale,
databile tra la fine
del III e linizio del IV secolo,
raffigura un celebre episodio
del Nuovo Testamento:
la moltiplicazione dei pani.
La resa al cristianesimo
Il complicato sistema di successione messo
a punto da Diocleziano non funzion.
Al ritiro dellimperatore si scaten
immediatamente la lotta tra i successori
designati. Da questa emerse vincitore
Costantino: un imperatore destinato a restare
sul trono per ben un quarto di secolo
e a introdurre nellImpero le modifiche che
ne avrebbero connotato tutta la restante vita,
proiettandosi anche nel lontano futuro.
I cristiani, che avevano appoggiato
Costantino, ricevettero nel 313 piena libert
di culto e un peso rapidamente crescente
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I PROTAGONISTI
GIULIANO LAPOSTATA
E GALLA PLACIDIA
Pur ancora forte ed esteso, lImpero era ormai entrato, nel IV secolo, nella
sua fase di decadenza, che divenne irreversibile nel secolo successivo.
Produsse tuttavia ancora grandi figure, come limperatore Giuliano
e la principessa imperiale Galla Placidia.
Labiura di Giuliano
Giuliano, qui raffigurato con la toga da filosofo
greco e la corona da sacerdote pagano, fu
educato nella fede
cristiana, che abiur
dopo essere entrato
a contatto con
le tradizioni pagane
e il misticismo
neoplatonico.
Per questo fu detto
lApostata.
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