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SCHEDA 9
Le relazioni
Tra Romani e Germani
tra i popoli non solo guerre
Se gli storici fino a qualche decennio fa avevano sottolineato quasi esclusivamente i rapporti conflittuali tra i Ro-
mani e i Germani, la storiografia più recente ha invece messo in luce un quadro di relazioni ben più complesso
e diversificato. Nonostante le frequenti guerre, gli scambi commerciali furono intensi e, insieme con il crescente
arruolamento di soldati germanici nell’esercito imperiale, determinarono una profonda influenza del mondo romano
su quello dei Germani. Lo evidenzia con chiarezza lo storico Stefano Gasparri nelle pagine che qui riportiamo dalla
sua opera Prima delle nazioni.
”
nei Germani. Il mondo germanico divenne la periferia del sistema imperiale romano.
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L’ambra, una resina parzialmente fossilizzata, conobbe nel mondo antico una particolare
fortuna, dovuta a due ragioni: da un lato la sua bellezza, luminosità e trasparenza, dall’altro
le virtù magiche e terapeutiche che le venivano attribuite per il fatto che si elettrizza per
strofinamento. Non a caso il nostro termine elettricità deriva da quello greco dell’«ambra»,
élektron.
Nell’antichità la maggior parte dell’ambra proveniva dall’area del Baltico, dove la preziosa resina
veniva depositata dalle mareggiate sulla costa o in mare a poca profondità e dove esistevano
anche giacimenti terrestri. In Italia l’ambra baltica cominciò a giungere fin dalla tarda età del
bronzo (XII-X secolo a.C.) e fu poi largamente utilizzata da Etruschi e Romani. Nella figg. 1
2 vediamo fibule di fabbricazione etrusca (sec. VII a.C.), nella fig. 3 un portafortuna romano
a forma di amorino che gioca con un cane (sec. I-II d.C.), nella figura 4 una testa di barbaro
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(fabbricazione romana, I-II secolo d.C.). I due oggetti romani provengono da Aquincum (l’antica
Budapest), sulla via dell’ambra.
I ritrovamenti archeologici mostrano che un forte flusso commerciale fatto di armi, vasellame, oggetti di lusso (statuette, perle
di vetro, fibule, oggetti in metallo, tessuti), vino raggiungeva la Germania proveniente dall’area dell’Impero. Non sempre, per la
verità, possiamo essere sicuri che si trattasse di frutti del commercio e non del prodotto di razzie o di tributi, ma comunque que-
sti ritrovamenti sono la riprova dell’intensità dei contatti fra mondo mediterraneo e area barbarica. Il commercio con i Romani
conobbe il suo apogeo [cioè il punto più alto] nel II-III secolo, poi si ebbe una prima contrazione, che corrispondeva con l’accen-
tuata attività bellica dei Germani in conseguenza, anche, della crisi interna dell’Impero romano. Gli intensi contatti commerciali
con l’Impero ebbero tra l’altro per effetto l’ingresso della Germania nell’area della circolazione monetaria. Le monete romane, è
vero, erano impiegate forse soprattutto per fabbricare oggetti, in bronzo o in altro metallo; ma al tempo stesso le monete, e in
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particolare il denarius d’argento, erano senza dubbio impiegate anche come misura di valore.
Trasformazioni sociali e politiche nel mondo germanico prodotte dalle relazioni con i Romani
“ […] L’influenza romana provocò processi di trasformazione sociale molto forti nel mondo germanico. Si accentuarono le
differenze sociali ed economiche all’interno di tessuti [ossia organizzazioni] tribali che, in periodi arcaici, avevano conosciuto
minori dislivelli di fortune; e si accentuavano le differenze di rango e di potere tra i vari capi, i quali erano i soli a detenere i
simboli di rango che provenivano dal mondo mediterraneo, [cioè] denaro e oggetti di lusso. Il fenomeno di reciproca compene-
trazione tra Roma e la Germania crebbe moltissimo da quando, a partire dal II secolo in poi, aumentò il fenomeno dell’arruola-
mento dei Germani nelle file dell’esercito romano, giacché gli ex soldati dell’Impero, quando tornavano nella loro patria, porta-
vano con sé usi e costumi appresi durante la ferma. Inoltre, gli stessi capi germanici, entrando in rapporto di alleanza con Roma,
ne traevano lo spunto per aumentare ulteriormente la loro autorità, accrescendo numericamente il loro seguito – il comitatus [«i
compagni d’arme»] –, che utilizzarono per sottomettere altri capi. Accanto all’influenza guerriera dei [popoli] nomadi, fu questa
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un’altra delle strade attraverso le quali si sviluppò il potere monarchico presso i Germani.
(da Prima delle nazioni)
Rango
il gLOSSaRiO
Il termine rango nel linguaggio storico è usato in almeno due significati e indica: a) schiera, fila di soldati (tornati all’ac-
campamento, i Romani ruppero i ranghi); b) grado, condizione, livello sociale (è il senso in cui la parola è usata la prima
volta in questa scheda). Occorre però notare che in questo significato talvolta si sottintende a fianco di rango l’agget-
tivo alto, elevato, come fa Gasparri la seconda volta in cui usa il termine.