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Storia Romana

1 PARTE: ROMA REPUBBLICANA

1. La natività o la gioventù della Repubblica:

Secondo Livio nel suo opere “Ab Urbe Condita”, la natività della Repubblica
Romana comincia con la espulsione di Tarquinio il Superbo da Lucio Giunio Bruto
nell’anno 509 a.C. In quel momento comincia il periodo del governo di due consoli:
ogni anno due consoli diversi ottengono la potestà. Questa lista si estende fino a 451
quando i Fasti Consulares (elenco dei consoli in carica di anno in anno) fermano con
l’inizio del governo dei “Decemviri”, cioè, dieci magistrati estraordinari eletti. Questi
decemviri avevano la potestà di elaborare e redigere le leggi. Nel 451 e 450 hanno
scritti le XII tavole che sono state la fonte del diritto romano.
Nel 449, L. Valerius e M. Horatius hanno fatto votare tre leggi che hanno
stabilito la divisione tra i patrizi e i plebei. Sebbene non era impossibile che un
plebeo fossi promosso a console, il numero di plebei è stato sempre molto basso
rispetto ai patrizi.
In questo periodo Roma ha mosso guerra contra i suoi vicini per diversi motivi:
nell’anno 437, contro i Etruschi di Veio a causa del controllo del camino del sale (via
Salaria). I Romani hanno anche subito qualche volte dei tentativi di invasione dai
gallesi.
Dopo tutte le riforme fatte dai decemviri e le conquiste democratiche, si può
dire che, alla fine del IV secolo, le istituzione della Repubblica Romana erano
proprio di una Repubblica Aristocratica, il cui senato la governava, mentre il popolo
prendeva parte nelle elezioni dei magistrati e nelle votazioni delle legge.
Nel secolo V e IV, una figura importante era o Dictator. Tra le magistrature
era l’unica che non aveva bisogno di elezione. Il dittatore era una magistratura
regolare e onorifica, però di eccezione, una volta che durava solo 6 mesi perché il
dittatore realizzasse una missione specifica. Lui era nominato dai senatori e poteva
solo esercire la sua funzione nel dominio civile. Lo incaricato degli affaire militari
era o maestro della cavalleria. Tuttavia, la figura del Dictator è quasi sparita nel
secolo III, tranne nel periodo delle guerre puniche.
Le magistrature romane erano divise così:
- Dittatura
- Censore: per cinque anni. Durazione di 18 mesi.
- Magistrature superiore (con potestà civile e militare): annuale e collegiale.
o Consolato
o Pretura

- Magistrature inferiore (potestà civile): annuale e collegiale.

o Edilità.
o Tribunale de la plebe.
o Questura

2. La crescita della Roma Repubblicana

Nel secolo III a.C, la Repubblica Romana possedeva già delle istituzioni
equilibrate. L’espansione territoriale continua e così l’economia sviluppa sempre di
più. Questa crescita troverà un nemico così grande: Cartago.
Rispetto a l’economia, si deve parlare di una economia agro-pastorale. È
soprattutto una economia de sussistenza. Però, questo ambito economico crescerà
notevolmente con l’arrivo massivo di schiavi come effetto delle guerre. Così, si
formano le primi raggruppamenti di proprietari. Inoltre, en 289 a.C appare la moneta
di bronzo (aes grave) con le figure di Jano e Minerva.
Rispetto all’esercito, il servizio militare era nazionale, cioè, era un diritto e un
dovere del cittadino, e non era permanente, cioè, le legioni duravano una campagna
di marzo a ottobre. Lei era composta da quattro legioni di 3000 soldati con armatura
pesante, 1200 soldati con armatura più leggera e 300 cavalieri.
Anche se la Roma del secolo III a.C. è ancora una città di contadini e che
l’architettura era semplice e tradizionale, si comincia a vedere pian piano una
influenza dell’arte greca. Nel inizio di questo secolo si vedono le statue onorifiche e
equestri fatte di bronzo che ci sono arrivati dalle città greche dell’Italia del Sud. E nel
275, Marco Curio Dentato ha portato dei dipinti antiche dopo la sua vittoria contro
Pirro.
Anche in quel periodo comincia l’arrivo degli schiavi greci chi saranno i
primi a scrivere i teatri latini a partir delle opere greche classiche. Il primo autore
latino è stato Livio Andronico, un greco che è arrivato a Roma quando ancore era
bambino. Lui, a partir della Odissea, comincia a comporre una epopea nazionale.
Possiamo anche parlare della influenza greca nel campo religioso. Questo
processo di prestito o di imitazione succede del secolo VII a.C. fino a l’inizio dell’era
cristiana. Però, nel secolo III, si può dire che l’ellenizzazione della religione romana
va in tre direzioni: l’introduzione di una nuova divinità: infatti, una pestilenza colpe i
romani e loro inviano un’imbasciata al Epidauro per riportare il colto di Asclepio.
Con l’avvento di Asclepio, il colto di Apollo Medico sparisce; l’introduzione di un
rito funerario Greco-Etrusco in cui due gladiatori dovevano luttare sopra la tomba
perché il loro sangue potesse rivivificare il defunto; e finalmente l’influenza del
pitagorismo e dell’orfismo. Erano due correnti di pensiero espresse negli oracoli di
Orfeo.
Un episodio molto importante in questo periodo e piuttosto in tutta la storia di
Roma sono le guerre puniche. Le tre guerre puniche sono successe tra 264 a.C. e 146
a.C. Cartago, situata nel Africa del Nord, è stata fondata a la fine del IX secolo a.C.
par le Fenici. Il suo territorio si estendeva fino al sud della Spagna. Era davvero un
imperio commerciale.
La prima guerra (264-241), comincia nel 264 a.C. I Mamertini di Messina,
nella Sicilia, erano assediati par i cartaginesi. Allora, i Romani hanno deciso di
portargli aiuto, soprattutto perché avevano interesse commerciale. Così abbiamo
l’inizio di una guerra che si estenderà per 23 anni, marcata per i combatti per terra e
per mare. Roma, ottenuta la vittoria, ha chiesto una grande indennizzo di guerra.
Cartago però, indebolita, a cominciato a conquistare la Spagna con il generale
Amilcar che a costituito una seconda capitale chiamata Cartagena.
La seconda (218-201), è conosciuta come la guerra di Anibal. Lui era figlio
del comandante Amilcare e fin da piccolo è cresciuto in questa atmosfera di ostilità
verso Roma. Livio racconta che il ragazzo Anibal ha fatto un giuramento con le mani
sopra l’altare di combattere Roma. L’offensiva di Anibal comincia nel 219 a.C. Lui
con suo esercito cartaginese arriva in Spagna e dopo un assedio di 8 mesi alla città di
Sagunto, la conquista. Così i Romani dichiarano guerra. Da Sagunto, Anibal voleva
arrivare in Italia per i Alpi. Nel cammino ha dovuto superare le popolazioni iberiche
e celtiche, sia offrendo la possibilità di unirsi a lui, sia vincendoli in guerra. Contro
l’aspettativa di tutti, Anibal decide di attraversare i Alpi. Dopo il difficile passaggio,
Anibal rimarrà in Italia per dieci anni, con diverse vittorie contro i Romani, pero
senza riuscire Roma. Nel frattempo, i Romani decidono di inviare il comandante
Publio Cornelio Scipio in Africa per attaccare Cartago. I Cartaginesi spaventati
chiamano Anibal. Però, Anibal e il suo esercito sono vinti da Scipio.
Si può fare una cronologia della seconda guerra così:
- 219: Assedio di Sagunto da Anibal.
- 218: Dichiarazione di guerra dai Romani.
- 218-214: Diverse sconfitte dei Romani da Anibal.
- 211: Anibal avanza verso di Roma e si ritira subito dopo.
- 211-205: Diverse vittorie e sconfitte dei Romani.
- 204: Scipio arriva in Africa
- 202: Vittoria di Scipio a Zama.
- 201: Pace con Cartago.

3. Le conquiste et le loro conseguenze


Possiamo osservare che le conquiste romane da 200 a 148 sono state piuttosto
une sorte di imperialismo difensivo in cui non c’è ancora un desiderio di espansione
territoriale.
Un primo esempio sarebbe la seconde guerra contro la Macedonia (197).
Roma ha deciso di ponere un termo a la presenza del re della Macedonia, Filippo V,
in Grecia, una volta che questa presenza ripresentava, in qualche misura, un pericolo
per la penisola italica. Però, dopo la conquista, Roma ha lasciato la Grecia senza
imporre tributo.
Tuttavia, dopo la morte di Filippo V, gli ha successo il giovane Perseo.
Questo nitriva il desidero di ricuperare la Grecia e ha cominciato a avere relazioni
con la Siria. Allora, Roma decide di intervenire: en 168 Lucio Emilio Paulo lo vinse.
Dopo la vittoria, Roma non ha voluto allegare la Macedonia, sebbene ha imposto
delle esigenze dure.
Finalmente, en 148, Roma ha allegato la Macedonia e l’ha fatta provincia
Romana. Questo successe perché un certo Andriskos a cominciato a sollevare un
movimento contro di Roma e dunque il Senato Romano ha deciso di inviarci un
proconsole che risiedesse a Tessalonica. Quindi, la Macedonia fu la prima provincia
Romana nel bacino orientale del Mediterraneo.
A partire da 147 si vede una postura un po’ diversa rispetto al imperialismo
Romano. En 146, dopo una sollevazione di un partito greco contro gli Spartani, amici
dei Romani, L. Mumio ha preso la città di Corinto e ha ucciso il capo della
sollevazione. Allora, il Senato Romano decisi di distruggere la città. Questo
saccheggio di Corinto segna la fine della Grecia libera. A partire da questo momento,
lei diventa provincia romana sotto il nome di Acaia.
Ancora en 147, dopo un contro-attacco dei Cartaginesi contro i Numidi,
Scipio Emiliano a preso la città di Cartago e l’ha bruciato. Le cittadini sono fatti
schiavi. Così, il territorio punico è diventato la provincia romana dell’Africa.
Fino a questo momento si può precisare le conquiste romane così:
- Sicilia: 241
- Sardegna: 238
- Corsa: 227
- Creazione di due provincie iberiche: 197
- Zante e Cefalonia: 168
- Delo: 166
- Macedonia: 146
- Acaia: 146
- Asia: 133-129
- Gallia meridionale: 121
La storia delle intervenzioni Romane in Gallia comincia quando Marseglia fa
un appello a Roma perché intervenga contro i Galli. Dopo l’intervenzione, è stata
fondata la città di Arquae Sextiae, con una guarnigione Romana che la rendeva
maestra delle vie à l’est del Rhone meridionale. En 118 si vede la fondazione di
Narbo Martius, la prima colonia di cittadini Romani e la Gallia del sud diventa
provincia Romana.
Anche in questo periodo, si vede: l’influenza di Roma su la Mauritania; si
costituì la provincia della Cilicia dopo una operazione contro i pirati; Dopo una
battaglia lunga e difficile contro Mitridate che tentava riconquistare l’Asia, Pompeio
ha risistemato la regione dell’Asia; lo stesso Pompeio ha anche conquistato la Siria e
l’ha fatta provincia romana.
Si può segnare così le conquiste:
- Cilicia: 101
- Creta: 68
- Bitinia: 64
- Siria: 64-63
In questo momento, si osserva dei grandi cambiamenti in diversi settori della
Repubblica Romana: l’economia guadagnerà un novo impulso, perché i saccheggi
delle città conquistate porteranno molto denaro a Roma. Anche il numero degli
schiavi est cresciuto esponenzialmente. Si trova un cambiamento anche nel tipo de
produzione rurale. Un esercito così grande impegnato nelle guerre chiederà una
grande produzione di cereali. Si osserva anche in questo periodo la cresciuta di
mercatori romani nell’oriente chi porteranno novità di questa parte della terra ancora
sconosciuta; c’è altresì un grande cambiamento sociale e politico, le città si
svilupperanno in modo tale che inizia ad apparire delle grande città in tutta l’Italia. Si
vide anche una nuova classe sociale apparire, le equites. Dopo, si vede anche i
clientes, chi erano i schiavi liberati ma che continuavano a servire ai suoi signori.
Un avvenimento importante in questo periodo è la guerra civile o sociale (91-
88). Roma aveva in questo momento due classi di persone. La prima era dei cives,
cioè, dei Romani che avevano tutti i diritti, e l’altra degli aliati e i latini, cioè delle
persone che abitavano nelle colonie. Questa seconda classe richiedeva il diritto della
cittadinanza, una volta che loro pagavano tutti gli imposti, mentre i cives erano
esenti. Dopo una guerra intestina dura, il senato ha riuscito a controllare la sedizione
e per la Lex Iulia (90), ha concesso l’essenziale di quello che richiedevano. Così, nel
censimento di 70/69, c’erano 910 000 cittadini, il doppio del numero prima della
guerra civile. Questo ingresso dei nuovi cittadini porterà dei importanti cambiamenti
sociali, culturali e anche spirituali.

4. Crisi e il fine della Repubblica

Polibio, Sallustio, Seneca e Diodoro della Sicilia hanno denunciato il desidero


infrenato del piacere, potestà e ricchezze come le cause della caduta della Repubblica
Romana. Infatti, si vede che nella Roma un cambiamento subito e grandioso della
cultura, architettura, stilo di vita, ideale, religiosità etc. I valori tradizionali sono
sempre di più corrotti.
Inoltre oppure, per questo, si verrà le guerre civile, che magari saranno il
sintomo della crisi sociale e anche la causa della caduta.
Un personaggio molto interessante di questo periodo è Gaio Mario. Nacque
ad Arpinum, nel Lazio nel 157. La sua famiglia apparteneva all’ordine equestre e non
aveva nessun passato politico. Però, come Mario aveva delle qualità miliari insigni, a
ricevuto aiuto dei Metelli che lo hanno fatto partecipante della casse senatoriale. Si
ha fatto conosciuto soprattutto per le sue realizzazioni militari in Spagna. Metellus lo
fara en 109 il suo legato nella Numidia contro Giugurta. Quando era lì, decide di
presentarsi al consolato senza il consentimento del suo Patrone. Fu eletto console en
107 e la sua carriera si estenderà per 20 anni, fino a la sua morte en 86.
En 88 ha avuto un conflitto con Sulla. Questo è venuto a Roma per
richiamare il suo diritto di andare a fare la guerra contro Mitridate e ha ottenuto dal
Senato che Mario fosse bandito. Dopo che Sulla è partito in Asia, Mario ha radunato
delle forze popolari e ha preso Roma. Così Mario ha riuscito dal Senato che Sulla
fosse dichiarato nemico pubblico.
Però Mario è morto nel 86 e Sulla ritorna della Asia vittorioso en 83. Quando
lui arriva comincia una guerra civile che Sulla vincerà il 1º novembre. Attraverso la
legge Valeria, lui ha fatto una vera rivoluzione istituzionale le cui conseguenze
saranno: la approvazione dei suoi atti passati; il diritto della vita e della morte; il
diritto de condividere le terre pubbliche e creare delle colonie; e il diritto di disporre
dei regni vitti. Questa legge è davvero una prima spinta di una autorità imperiale.
Questa dittatura di Sulla è durata fino a 81 quando lui le ha rinunciato.
Un’altra figura della fine della Repubblica Romana è il generale Pompeo. Lui
ha riuscito una fama grande e rapida per le sue capacità militari e per le sue vittorie
nella guerra civile nell’anni 83-82. Infatti, Pompeo prenderà il posto di Sulla. A
Roma, avrà come aliato Crasso. Questi due chiederanno al senato di diventare
consoli en 70. I Senatori hanno consentito, anche se le candidature erano illegali.
Così, Crasso e Pompeo cominciano a annullare le leggi di Sulla.
Tra le sue gesta, dobbiamo parlare soprattutto del combatte contro le pirati nel
mare mediterraneo. I pirati erano una vera minaccia al commercio mediterraneo. E
per vincerli, Pompeo avrà l’aiuto di un giovane senatore chiamato G. Giulio Cesare.
Pompeo godeva di una frotta di 500 navi e un esercito di 20 legioni. Nessuno
generale nella storia della Repubblica ha mai avuto una potestà uguale. La sua
campagna ha durato 3 mesi, di marzo a maggio delle 67. Il Mediterraneo era libero e
sicuro.
Dopo questa realizzazione nel mare, Pompeo è partito nell’oriente dove ne
avevano bisogno. Nello spazio di due anni, lui ha conquistato il Ponto, la Siria, e
Gerusalemme. Lui ha ancore sistemato l’oriente con nuove provincie: Ponto-Bitinia,
Cilicia e Siria. Si vede che lui non era solo un generale bravo, ma era capace di gerire
bene l’amministrazione. En 61il torna a Roma dopo avere conquistato 14 nazioni.
En 60 Cesar torna da Spagna a Roma e con Pompeio e Crasso fa un patto.
Infatti, ognuno a contributo secondo le sue quello che aveva da dare: Crasso aveva il
denaro, era ricco; Pompeo aveva il prestigio militare; e Cesar aveva il favore dei
popolari. Questo accordo sarà formalizzato solo en 56, a Luca, sotto il nome de
Triumvirato, il primo nella storia romana.
Però la situazione a Roma non era così stabile. C’era confusione ovunque.
C’erano il partito di Clodio, capo dei popolari, e il partito di Milone, sostenuto dei
Senatori. In mezzo a questa situazione il sanato decise di consegnare il consolato a
Pompeo solo. Pompeo ha immediatamente cominciato a ristabilire l’ordine civile
mettendo fine a la guerra. Mentre a Roma succedeva queste cose, Cesar era in Gallia
dove aumentava le sue conquiste (58-51).
Tuttavia, la rottura tra Pompeo e Cesar succede subito quando questo torna
dalla Gallia. Così comincia una nuova guerra civile. Cesar a riuscito a proclamarsi
signore di Roma, mentre Pompeo è partito in Asia e dopo in Africa, dove in Egitto
sarà ucciso il 28 settembre.

5. Gaius Iulius Caesar

Le principali eventi dalla natività di Cesar fino a la sua Dittatura:


- 100: Natività a Roma.
- 80-78: Servizio nel esercito in Asia, dopo in Cilicia.
- 75: prigioniero dai pirati
- 73: Tribuno militare
- 67: Si è sposato con Pompea.
- 63: Eletto pretore a 38 anni. Eletto pontefice.
- 60: Primo Triumvirato
- 59: Eletto console; La lex Vatinia le dà per cinque anni il governo della
Gallia Cisalpina con tre legioni e poi la Gallia Transalpina con quattro
legioni.
- 58-51: Proconsole in Gallia.
- 56: Ricostruzione del primo triumvirato con Pompeo e Crasso.
- 49: Passaggio del Rubicone e marcia su Roma.
- 48: Pompeo assassinato
La solita domanda riguardo a le intenzioni di Cesare è se lui aveva o non un
piano d’azione fin da giovane. Però, secondo l’evolversi degli eventi sembra che lui
agisse di una maniera spontanea. Fino a 49, il suo principale sforzo sarà di evitare il
ritorno della guerra civile. Per questo lui ha fatto la alleanza con Pompeo e Crasso.
Tuttavia, in questo periodo, Cesare ha ottenuto la sua indipendenza finanziaria e la
gloria in Gallia.
Dall’anno 46 a 44, lui diventa come il signore di Roma. Sono innumeri i
onori che lui riceverà e i monumenti che saranno costruiti in suo omaggio. En 46 il
Senato le dà 10 anni di dittatura. La verità è che dopo i suoi trionfi, lui vivrà come un
re. La sua statua è collocata nel Capidoglio accanto ai sette re di Roma. D’ora in poi,
lui sarà chiamato Parens Patriae e se presenterà come il nuovo Romolo, fondatore
della Urbs.
Però, a partire dal 45, comincia a nascere l’idea di mettere fine a la sua
dittatura. C’erano due partiti: quelli che lo sostenevano e gli altri che aspiravano a la
libertà. Così, il 15 marzo, giorno delle Idus, un gruppo di congiurati, condotti da
Bruto e Cassio lo uccise con vari colpiti di coltello.

6. La fine della Repubblica: il secondo Triumvirato.


Dopo la morte di Cesare, la situazione a Roma è la seguente: Marco Antonio,
caro amico di Cesare se porterà come il suo successore; Ottavio, nipotino di Cesare,
se rende conte che lui è designato come il primo erede del suo zio. Allora, Ottavio
comincia a visitare i veterani di Cesare e recluta 3 mila uomini per presentar-si come
il avversario di Antonio; Cicerone si une a Ottavio, soprattutto perché odiava Marco
Antonio, e cerca di restituire il Senato.
Nonostante la disapprovazione di Cicerone, Ottavio fa un accordo con Marco
Antonio e Lepido e insiemi loro costituiscono il secondo Triumvirato per cinque
anni. En 37, questo Triumvirato viene rinnovato par la legge Titia che lo consacra
ufficialmente. Tra i termini dell’accordo c’era un ordine di esecuzione di 17
avversari (tra di loro Cicerone), e la divisione delle terre per ognuno.
En 35 appare il primo segno di rottura: Ottavio recusa inviare un aiuto
militare a Antonio. En 34, Marco Antonio invia una lettera al Senato chiedendo la
restaurazione della Repubblica. E, finalmente, en 33, Ottavio annuncia la rottura.
Nel Luglio 32 Marco Antonio prepara un esercito in oriente e comincia una
propaganda intensa contro Ottavio. Altresì, Ottavio, a Roma, se fa eletto console e fa
la propaganda contro Marco Antonio. Il 2 settembre 31 succede la battaglia ad
Actiium: Ottavio vince Marco Antonio che torna in Asia con i suoi soldati.
2 PARTE: ROMA IMPERIALE

1. Il principato di Augusto: la natività di un regime

La prima difficoltà che appare quando parliamo dell’inizio del principato di


Augusto, oppure dell’inizio dell’impero è la data de la sua natività. Infatti, i storici
hanno pensato a diversi date, come: 31 a.C.; 29 a.C.; 27 a.C.; 23 a.C. Questa
difficoltà viene del fatto che il principato non è nato ex nihilo, neppure secondo un
plano preconcetto.
Dall’anno 40, Augusto è già chiamato Imperator. Appare come l’uomo della
pace et della vittoria. Nel 29, il Senato da autorità a tutti i suoi atti anteriori. Nel 28,
insieme ad Agrippa comincia il suo sesto consolato.
Però, in questo periodo non c’è guerra. Lui ordina un censo, sistema il senato
e lui stesso diventa il princeps senatus. Però, nel 27, lui passe la sua potestà al Senato
che renoverà il suo status di console ogni anno dandogli potestà e onori. Benché
Roma fossi ancora una repubblica, non c’è dubbio che Augusto era un vero principe
con una potestà imperiale o reggia.
Nel anno 17 a.C. si sono celebrati i ludi saeculares per commemorare la pace
in tutti in confine dell’impero è hanno costruito l’ara pacis augustae.
Augusto, durante il suo governo, ha riuscito un grande successo
nell’amministrazione dell’impero. Nel 7 a.C. lui divide il territorio urbano in 14
regioni e ogni regione in 265 quartieri. Per ogni quartiere lui mette un Vicomagister
con funzioni amministrativi e religiosi. Per risolvere i problemi di rivitalizzazione lui
crea un sindaco per amministrare il denaro e mette dei carabinieri per combattere gli
incendi e per assicurare la polizia notturna.
Il principe se distingue anche per l’abbellimento della città di Roma con un
grandioso progetto di urbanizzazione. Infatti, il suo impegno sarà così grande che
Suetonio dirà che lui ha reso marmorea la città che era di mattoni.
Rispetto all’aspetto religioso di quel periodo, si può riassumere in due ponti:
Augusto si è impegnato nella restaurazione de rinnovazione della religione
tradizionale, ma anche ha provato di fondare un nuovo colto, il colto imperiale.
Finalmente, la questione della successione. Augusto non aveva figli naturali e
tutti quelli che lui sceglieva morivano. Adottato da Augusto, Tiberio sarà l’erede del
impero che sarà assegnato nel testamento del suo padre. Augusto muore nel 14 a.C.

2. Gli imperatori Giuli-Claudiani.


Tiberio (14-37): il suo nome era scritto nel testamento di Augusto insieme a
Livio. Questo è stato subito ucciso perché non rischiasse di succedere una rivolta.
Dopo la sua investitura ufficiale, è stata votata una legge (lex de imperio) che ha
servito di segno formale dell’inizio dell’impero. La prima parte del suo governo che
se stende fino all’anno 23, è stata come un periodo liberale, in cui lui ha dovuto
affrontare delle rivolte. Abitando a Capri, Tiberio governa di una maniera abbastanza
confusa e crudele: lui comincia a perseguire i suoi oppositori sotto il crime di lesa-
maestà. Lui confiscava i suoi beni e spesso li puniva con la morte o con l’esilio.
Malato, lui è morto nel 37 senza lasciare il suo successore.
Caligola (27-41): Ancora non si sa bene perché lui è arrivato al posto
d’imperatore. Infatti, Nevio Sertorio Macro fu un personaggio importante nel suo
innalzamento. È stato imperatore solo per quattro anni. La cosa più misteriosa è che
se all’inizio del suo governo lui è stato acclamato dal popolo, nessuno si lamenterà
della sua morte, ucciso dalla guarda del pretorio.
Claudio (41-54): Lui non avrebbe stato imperatore, una volta che non era
nella lista dei eredi. Però, i pretori ce l’hanno fatto. Era un uomo delle lettere
piuttosto che militare. La sua amministrazione sarebbe stato abbastanza buona,
poiché ha trasformato le istituzioni e ha fatto diversi lavori di urbanizzazione. Lui è
stato ucciso magari da sua moglie Agrippina nel 54.
Nero (54-68): Figlio di Agrippina con Domizio e adottato da Claudio, fu
imperatore con 17 anni dopo aver si presentato ai pretori. Nel suo primo discorso,
elaborato da Seneca, lui a riuscito a tirarsi i senatori parlando di un equilibrio tra il
principe e il senato.
I primi 4 anni del suo principato non c’era ancora nessun segno di quello che
doveva figurarsi poco dopo. Infatti, dopo la morte della sua madre (che dicono aver
stata uccisa dal proprio figlio), la sua postura fu cambiata completamente. Vediamo
un Nero che non faceva altra cosa che giocare, fare festa, cercare il lusso e il piacere.
Tutto questo con una crudeltà incredibile.
In questo periodo si verifica che i Giudei avevano una particolarità
nell’impero. Sebbene la maggioranza assoluta del mondo antico era pagano e non
aveva problema a cominciare a adorare una nuova divinità, come quella del
imperatore, i Giudei, monoteisti, non lo ammettevano in nessuna ipotese. Però, i
giudaismo era una religione licita e bastava soltanto che i giudei cittadini Romani,
per onorare l’imperatore, offrissero il sacrificio a suo dio per il bene dell’imperatore.
Il Cristianesimo, però, appare come una religione più universale, aperta a tutti
e con un ardore di predicazione più forte. La prima menzione del cristianesimo nel
mondo Romano pagano è fatta nel tempo di Claudio quando loro sono ancora stati
confonditi con i giudei. Però, nel 64, dopo l’incendio di Nero, i cristiani verranno
condannati da Nerone.

3. I Flaviani
Galba (68-69): Nemico di Nerone, il lui ha fatto opposizione. Dopo la morte
di quest’ultimo, i pretoriani e il senato lo riconosce come imperatore. Dopo una serie
di errori politici, il finisce par essere ucciso dai pretoriani.
Othon (69): Acclamato imperatori par i pretoriani, lui non riesce a mantenersi
nel governo che di gennaio a aprile, quando Vittelio lo vince.
Vittelio (69): Anche il successore di Othon sarà vittima di una rivolta.
Vespasiano, generale delle legioni dei giudei, uccide Vittelio e è riconosciuto
imperatore dal Senato.
Vespasiano (69-79) : Sarà un bon amministratore. Roma era, nel suo tempo,
un po’ devastata degli incendi. Lui ha cominciato un progetto di miglioramento degli
edifici pubblici. Lui ha iniziato la costruzione del Anfiteatro Flavio, cioè, il
Colosseo.
Tito (79-81): Bene educato, Tito ha finito per percorrere la carriera militare.
Dopo la morte del suo padre, ha immediatamente preso l’impero. Suo regno ha
durato solo 3 anni.
Domiziano (81-96): Come il suo padre e il suo fratello Tito, lui è stato un
buono amministratore fino alla insurrezione di Saturnino, dopo di che lui comincerà
a adottare un regime di terrore. Tacito dice che Domiziano ha istallato un gruppo di
delatori che gli riportavano tutto, di tal modo che nessuno era libero per parlare.
Anche a cominciato una repressione degli giudei e dei cristiani, benché, secondo
Tertulliano, lui non è stato così severo come Nerone.

4. I Antonini

Nerva (96-98): Domiziano è stato ucciso par una congiura dei Senatori e loro
avevano già deciso il suo successore: Nerva, un senatore anziano abbastanza
conosciuto e estimato. Tra le innovazioni di Nerva, magari la più importante sarebbe
la decisione di che il imperatore dovesse scegliere il suo successore (adottarlo) tra i
membri del Senato. E Nerva ha adottato Traiano che era il legato in Germania.
Traiano (98-117): Nel regno di Traiano l’impero riuscirà la sua massima
estensione. Traiano ha anche fatto un lavoro grande costruendo molti monumenti a
Roma: terme, il foro di Traiano, il mercato.
Adriano (117-138): Lui ha avuto una carriera senatoriale (è stato nominato
console solo con 32 anni) con diversi funzioni onorifiche. Adriano fu il comes di
Traiano e l’imperatore gli ha affidato la Syria. Rispetto al carattere di Adriano, i
storici hanno due opinioni diverse: per alcuni, lui era un intellettuale, curioso,
praticante di diversi forme d’arte, ammiratore della natura; per altri, Adriano era
bipolare e strano.
Il suo governo è, comunque, segnato per l’autoritarismo, sia nella giustizia,
sia nella codificazione della gerarchia sociale, sia nella volontà di mettere delle
regole morale nei rapporti sociali. Lui ha anche lasciato le nuove regioni conquistate
da Traiano, con una politica piuttosto di consolidazione. Adriano morì a 62 anni
come Traiano, a casa.
Antonino Pio (138-161): È stato definito come equilibrato, prospero e buono.
Con Antonino Pio l’impero riuscirà il suo apogeo. In questo periodo non si vede dei
Senatori assassinati, la riserva del stato cresce, l’amministrazione funziona bene. In
somma, niente di grave. Però in questo periodo apparano qualche menaci nelle
confini dell’impero, i barbari. A 75 anni, morì serenamente.
Marco Aurelio (161-180): Antonino Pio aveva nominato Marco Aurelio come
suo successore al trono imperiale. Lui era un filosofo stoico, però ha dovuto
affrontarsi con la guerra. Infatti, Roma godeva della pace da 117, però nel 161
cominciano a apparire attaci nelle frontiere: Bretagna, Rhetia, Germania superiore e,
di una maniera più violenta, nell’oriente.
En 167 cominciano anche le guerre contro i germani che iniziano a scendere
verso l’impero. Rispetto all’amministrazione dell’impero, Marco Aurelio ha seguito
il modello del suo predecessore. Durante il governo di Marco Aurelio si deve
crescere il numero dei martiri cristiani. La causa può esse magari l’espansione della
nuova religione e la aversione dei cristiani al colto dell’imperatore. Marco Aurelio
morì il 17 marzo 180.
Comodo (180-192): Figlio di Marco Aurelio, è il primo imperatore nato nella
porpora. Ben educato e preparato, Comodo era già co-imperatore en 177. Dopo la
sua ascesa al trono, è preso da paura di essere assassinato e comincia una
persecuzione contro il senato. Infatti, la sua sorella, Lucilla, organizza una
cospirazione contra il suo fratello che non riesce il suo oggettivo.
Se da un punto di vista, Comodo si ha mostrato autoritario e immaturo (vide
che lui si ha esibito come gladiatore e si fece nominare l’ercole romano), da un altro
punto de vista, ha curato lo sviluppo dell’arte e ha finito la persecuzione contro i
cristiani iniziato dal suo padre. Comodo finisce per essere assassinato in una
congiurazione fatta del prefetto del Pretorio e di altri senatori.

5. Il regno degli Africani e Siri

Settimio Severo (192-211): Dopo l’assassinato di Comodo, Roma ha avuto


due imperatori antoniani senza un valore vero, Pertinace e Giuliano. Severo, che
voleva vendicare la morte di Comodo, a cominciato una guerra civile che è finita con
la sua ascesa al trono.
Severo ha fatto profonde modifiche nel sistema di governo. Si finora il
principato era qualcosa estremamente attaccato al Senato, Severo riprenderà l’impero
dinastico seguendo Marco Aurelio. Per fare questo ha tolto il potere del Senato
creando l’autocrazia militare. Così pensava di poter evitare una congiura contro di lui
e di suo figlio Caracalla.
Rispetto al Cristianesimo, Severo non ha stabilito nuove legge né per
aumentare la persecuzione né per la diminuire. Infatti, continuava a vigorare quelle
legge di Traiano e Adriano. La persecuzione sarebbe così più forte dove i prefetti
locali per decisione propria volessero.
Settimio Severo morì nel febbraio 211 a Eboraco (York). Sarebbe il suo
successore il suo figlio Caracalla.
Caracalla (211-217): Nei primi anni Caracalla ha dovuto divedere il suo regno
con il suo fratello Geta. Pero, en 212, Caracalla ha assassino il suo fratello davanti la
sua madre. Et per giustificare la sua condotta, lui ha detto al Senato che ha tolto la
vita del suo fratello perché c’era una congiurazione contro di lui. Dopo di che, tutti i
partigiani di Geta sono stati uccisi e la memoria di quest’ultimo è stata dannata. Nel
217 Caracalla è assassinato da un ufficiale pretoriano sotto l’ordine de son prefetto
Macrino.
Macrino, Eliogabalo: Dopo l’assassinato di Caracalla, Macrino si ha
proclamato imperatore. Lui sarà il primo imperatore senza fare parte del Senato. Però
Macrino non ha riuscito a mantenersi nel trono: dopo una ribellione a Antiochia, è
stato catturato in Cappadocia e ucciso (218) come usurpatore del trono.
Alessandro Severo (222-235): Alessandro Severo ha successo a Eliogabalo,
suo zio che lo aveva adottato. Severo prova de fare una riforma in tre aree: riforma
morale del Palazzo, adottando una postura di semplicità; riforma senatoriale,
istituendo un consiglio di reggenza en 222 composto da 16 senatori; riforma
religiosa, i dei dell’Urbs saranno messi nel suoi posti.
Severo, però, considerato troppo debole da suoi soldati, è stato ucciso da loro
in una campagna militare in Germania.
Dopo severo comincia una serie di imperatori di minori espressioni:
Massimino il Trace, barbaro di natività, è stato acclamato imperatore in castris e non
ha mai conosciuto Roma. Fu ucciso dai suoi soldato quando tentava tornare a Roma;
Balbino e Pupieno; Gordiano III; Filippo l’Arabo.
Decio (249-251): Decio fu un grande persecutore dei Cristiani, nel suo intento
di restaurare la religione romana pagana. Nel 250 a emanato un edito obbligando a
tutti i cristiani offrire un sacrifico pubblico agli dei e a se stesso. Quelli chi non
sacrificassero, erano giudicati, torturati e condannati alla morte. Il papa Fabiano è
stato martirizzato e finché Decio è morto, la chiesa non ha potuto scegliere un nuovo
Papa.
Decio morì in campagna quando provava di difendere i confini dell’impero
contro i Goti.
Successori di Decio furano: Treboniano Gallo e dopo Emiliano.
Valeriano (253-260): Con Valeriano l’impero conoscerà suoi momenti più
difficili. I attacchi dei barbari si succedono in diversi ponti della frontiera: i goti in
Grecia e in Asia, e i franchi e germani in Gallia. Mas, nel 260 si trova la crisi più
profonda: i Rossolani e i Sarmati nella Pannonia; i Alamanni minacciavano l’Italia.
Valeriano, preso dall’Iraniani nel 259 fu assassinato nel 260 e i vestiti sono
stati esposti nelle principali città dell’Iran.
Galliano (260-268): Galliano, eredita l’impero del suo padre in questa
situazione disastrosa. Subito si mete a riorganizzare l’esercito. Anche in questo
periodo si deve fare menzione dell’impulso che Galliano ha dato alle lettere e
all’arte. Infatti, la sua moglie, Salonina era una grande fautore di Plottino, il filosofo
neo-platonico. Suo regno vedrà una grande crescita verso la coltura.
Galliano, però, non ha potuto sistemare e proteggere l’impero così grande.
Lui finisce per essere assassinato nell’anno 268.
Claudio (268-270): Claudio ha riuscito a sistemare un po’ la situazione con
due vittorie: una sui Alamanni nell’Italia del Nord; e una sui Goti vicino al Nish. È
morto probabilmente a causa di una peste.
Aureliano (270-275): Aureliano ha continuato le guerre per difendere le
frontiere dei Barbari. Però, questo impegno non ha impedito che qualche riforme
fossero fatte nell’ambito interno: infatti, lui costruì le mura circa Roma e ha provato
di restaurare l’unità religiosa intorno al dio Sol. Fu assassinato nell’anno 275 da uno
dei suoi segretari.
Dopo Aureliano, l’impero ha conosciuto altri imperatori di minori
espressioni, Tacito (275-276), Probo (276-282), Caro (282-283).

6. Un nuovo ordine

Tutte le disordini viste in questo periodo conturbato è stata l’occasione per


una profonda riforma nell’impero. Infatti, Diocleziano e Costantino si impegneranno
per riorganizzare lo stato, l’economia e la società. Così si vedrà nel secolo IV un
periodo d’equilibrio.
Diocleziano (284-305): Nacqui nell’anno 245 in una famiglia semplice e
umile. Diocleziano seguirà la carriera militare che lo metterà a la testa dei protectores
di Caro. Dopo l’assassinato di Caro (284), lui prende la potestà. Comincia subito a
riorganizzare con intelligenza le istituzioni, l’esercito (ha creato la Tetrarchia) e la
religione.
Nel 286 lui fa Massimiano, Galero e Costanzo diventare Cesare, però sempre
subordinati a lui. Questo sistema politico ha funzionato bene nell’ambito militare:
Diocleziano ha riuscito a ridurre le usurpazioni, impedire le insurrezioni provinciali e
allontanare i nemici esteriori.
Diocleziano ha anche modificato la amministrazione centrale, in cui ha creato
funzioni nuove per i chef di servizio, i magistri.
Il ha anche s’interessato alle finanze: il ha riformato il sistema monetario
basato adesso su l’oro e l’argento. E nell’anno 301, per mezzo di un edito, ha fissato
un limite massimo per i prezzi e salari.
Però, purtroppo, si vedrà nel suo tempo la persecuzione più atroce verso i
cristiani. Magari per influenza di Galerio, Diocleziano ha cominciato ordinando che
tutti i soldati cristiani fossero espulsi dell’esercito. Diocleziano ha anche perseguito i
Manichei chi, nella sua opinione, erano nocivi non soltanto alla religione tradizionale
dell’impero, ma anche ai giovani. Ha ordinato dunque che i manichei di basso ordine
sociale fossero condannati alla morte e quei di alto grado sociale fossero ridotti al
lavoro forzato.
Possiamo riassumere i punti dell’edito così:
- Confiscazione dei libri sacri e distruzioni delle chiese.
- Arresto dei capi delle comunità.
- Liberazione dei pentiti.
- Organizzazione dei sacrifici in tutto l’impero.
Oltre all’edito di Diocleziano, possiamo sistemare i principali fatti del suo
governo nel seguente ordine cronologico.

- 284, ascesa al trono


- 285, elezione di Massimiano Cesare.
- 293, elezione di Costanzo e Galero Cesare
- 294, riforma monetaria
- 296, riconquista della Britannia.
- 297, Attacco dell’Iran.; legge contro i Manichei.
- 298, Pace di Nisba.
- 301, i festeggi delle Vicennalia
- 303-304, principale persecuzione contro i Cristiani.
- 305, abdicazione di Diocleziano e Massimiano.

7. Costantino, l’imperatore cristiano

Costantino nacque a Nish, nell’anno 280, figlio di Costanzo Chlore e


d’Helena; come Diocleziano fu militare e pragmatico.
Nell’anno 305, Galero diventa Augusto nell’Oriente e Costanzo Chlore nel
Occidente. Però, con la morte di Chlore nel 306, l’esercito decide di proclamare
Costantino imperatore. Tuttavia, i pretoriani, a Roma, oppongono Massenzio. Galero
allora decide di costituire la seconda tetrarchia che lasciava a Galero l’oriente e
affidava l’occidente a Costantino e a Licinio. Però, Massimiano e Massenzio hanno
mantenuto i suoi pretoriani, e Domizio sceglie i suoi in Africa. Così, c’erano sette
imperatori.
Cominciano allora una sequenza di morti, però spesso provocate, in modo tale
che nell’anno 324 Costantino diventa finalmente l’imperatore da solo.
Nell’ambito militare lui sistema una nuovo quadro di governo (magistri,
comites e duces); soprattutto cerca di rinforzare l’esercito interno, chiamato
Comitatus, a scapito dell’esercito di frontiere. Tutte queste modifiche succedono
entro 325.
Costantino ha anche trasformato l’amministrazione dell’impero. A livello
centrale, lei diventa una vera monarchia: i Cesare, sempre subordinati a Augusto,
hanno avuto una potestà molto minori. A livello regionale, Costantino ha portato
cose nuove. Così c’erano le diocesi che erano un aggruppamento di prefetture e le
province che erano un aggruppamento di diocesi. E Costantino a inviato molti spie,
chiamati agentes in rebus.
Però, Costantino è conosciuto in primis par le sue azione nel campo religioso.
Il primo problema che si mette è la sua conversione. Sembra che lui fossi prima un
adoratore del dio Sole, condotto soprattutto da una apparizione di Apollo. La sua
conversione si deve anche a una apparizione, però questa volta di un altro segno.
Quando combatteva nella battaglia del ponte Milvio, Costantino ha visto una croce e
una iscrizione: “Hoc signo vinces”. Benché Costantino si fece battezzare solo al letto
di morte, ha auto sempre dei clerici che gli consigliavano.
Dopo questo episodio della battaglia, Costantino promulgherà nell’anno 313
l’edito di Milano, con cui dava ai cristiani la libertà di colto e gli restituiva tutti i beni
confiscati.
L’imperatore si ha anche impegnato nella costruzione di Costantinopoli.
L’inaugurazione ha avuto loco nell’anno 330. La nova città era una imitazione di
Roma. Costantino gli ha messo in capo un proconsole e non un prefetto, e l’ha fatta
la seconda capitale dell’impero.
Costantino è morto nell’anno 337, a Nicomedia. In qual momento preparava
una campagna militare contro i Sasanidi. Lui ha diviso il potere tra i suoi tre figli
Cesari Costante I, Costantino II e Costanzo II e due nipoti, Annibaliano e Dalmazio.
La cronologia dei fatti del regno di Costantino sono:

- 306, morte di Costanzo;


- 308, rincontro di Carnuntum;
- 310, usurpazione di Domizio Alessandro;
- 311, Edito di Galero su il Cristianesimo; morte di Galero
- 312, Vittoria di Costantino su Massenzio (Ponte Milvio)
- 313, Edito di Milano;
- 314, Sinodo di Arles;
- 316, Guerra di Costantino contro Licinio,
- 317, Crispo, Costantino II e Licinio diventano Cesari.
- 324, Vittoria di Costantino su Licinio;
- 325, Concilio di Nicea;
- 326, Esecuzione di Crispo e Fausta;
- 330, Dedicazione di Costantinopla;
- 337, Morte di Costantino.

8. La riorganizzazione dell’impero nel IV secolo


Il potere è stato sempre centrale. Le iscrizioni e le valute portano sempre la
faccia degli imperatori che volevano mostrare il loro potere. Nel quarto secolo il
potere dell’imperatore era esercito in tre settori:

- Nel settore civile: l’imperatore era la legge e lui interveniva


personalmente quando voleva. Lui era il legislatore e il fonte del diritto.
Quello che lui emanava assicurava l’ordine tra gli uomini e la stabilità
sociale. Questo è uno dei punti fondamentali della mentalità collettiva dei
Romani. Il Sovrano poteva designare con tutta la libertà i suoi
ripresentanti nelle provincie, i governatori. È anche lui che fissava
l’imposto.
- Nell’esercito: l’imperatore era il comandante supremo. Il suo carisma
particolare assicuravano a lui la vittoria. Gli imperatori pagani portavano,
come Mitra, il titolo di “invictus”. Però, per lasciare questa referenza
pagana, a partire da 324, Costantino ha cominciato a si chiamare “victor”.
- Nella religione: C’era una stretta relazione tra l’ordine civile, l’esercito e
la religione. Come l’imperatore era il sovrano nelle due prime settori, non
sarebbe diverso con lo terzo. Tuttavia, dopo Costantino, cioè, con
l’avvento degli imperatori cristiani, questa potestà religiosa si è diminuita
drasticamente. La Chiesa aveva il suo sovrano, le sue legge, il suo ordine
interno. L’imperatore così, benché abbia una influenza maggiore o minore
secondo il tempo, non aveva il potere per imperare su la nuova religione.

Rispetto al potere territoriale, possiamo riassumere questo periodo così: lo


stato doveva garantire l'ordine dei confini e la parte interna dell'impero. A tal fine,
l'impero ricorse a un complesso sistema di istituzioni, ereditato dall'alto impero. In
questo modo c'era sempre un'organizzazione dello spazio nelle Province. In questo
periodo i governatori ricevano il titolo di 'praeses'. Da Costantino in poi perderanno
ogni potere militare, essendo responsabili solo dell'ufficio giudiziario. Il
raggruppamento delle province in diocesi è stato fatto da Diocleziano. A capo di ogni
diocesi c'era un personaggio importante, che porta il titolo di vicario. Il numero e la
composizione di queste diocesi variarono nel tempo. Dopo l’anno 381 erano 4 in
Oriente, 6 in Italia e 3 in Gallia.
Con la fondazione di Costantinopoli l’impero sembra avere due capitali.
Infatti, Le due città mantennero lo status di capitali. A Roma il Senato fu ridotto al
ruolo di consiglio comunale. La gente non aveva influenza. L'amministrazione è stata
affidata a una serie di figure di alto rango come prefetti, guardie e altri funzionari.
Infine, il prefetto ha avuto il ruolo di protagonista. Era sempre una persona molto
ricca, spesso della vecchia aristocrazia.
A Costantinopoli, che era un'imitazione di Roma, era dotata di
un'amministrazione di alti funzionari e di un senato, che aveva meno prestigio di
quelli di Roma. Tuttavia, fino a Costantino, la città non era altro che una seconda
capitale dell'impero, e per questo non aveva un prefetto, ma un proconsole. Il ruolo
del popolo non era diverso a Costantinopoli che a Roma.
Per quanto riguarda l'economia, è degno di menzione la ripresa economica
che inizia chiaramente al tempo di Diocleziano. I segni di una nuova crisi
appariranno solo al tempo di Giuliano (361-363).
In questa ripresa di Diocleziano si vede un nuovo sistema monetario, con una
grande diversità di pesi e nuove denominazioni. L'oro, ad esempio, occupa un posto
sempre più importante nel commercio. Tuttavia, l'introduzione di questo sistema
provoca una grave crisi finanziaria segnata dall'aumento del costo della vita. Nel 301
viene stabilito l'editto che fissava il prezzo massimo dei beni e dei salari. Questa
misura è piaciuta a tutti.
Un altro aspetto della vita nel IV secolo è lo sviluppo delle ville. In Africa,
l'archeologia ha trovato numerosi siti fortificati. In Sicilia, un'immensa villa decorata
con bellissimi mosaici doveva essere la dimora di Massimiano fino all'anno 309. Il
famoso villaggio di Monte Montmaurin, nel sud della Gallia, era immenso.
In breve, il IV secolo vide una ripresa dell'economia, accompagnata da una
riorganizzazione della società, segnata da un forte intervento statale.

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