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Secondo Livio nel suo opere “Ab Urbe Condita”, la natività della Repubblica
Romana comincia con la espulsione di Tarquinio il Superbo da Lucio Giunio Bruto
nell’anno 509 a.C. In quel momento comincia il periodo del governo di due consoli:
ogni anno due consoli diversi ottengono la potestà. Questa lista si estende fino a 451
quando i Fasti Consulares (elenco dei consoli in carica di anno in anno) fermano con
l’inizio del governo dei “Decemviri”, cioè, dieci magistrati estraordinari eletti. Questi
decemviri avevano la potestà di elaborare e redigere le leggi. Nel 451 e 450 hanno
scritti le XII tavole che sono state la fonte del diritto romano.
Nel 449, L. Valerius e M. Horatius hanno fatto votare tre leggi che hanno
stabilito la divisione tra i patrizi e i plebei. Sebbene non era impossibile che un
plebeo fossi promosso a console, il numero di plebei è stato sempre molto basso
rispetto ai patrizi.
In questo periodo Roma ha mosso guerra contra i suoi vicini per diversi motivi:
nell’anno 437, contro i Etruschi di Veio a causa del controllo del camino del sale (via
Salaria). I Romani hanno anche subito qualche volte dei tentativi di invasione dai
gallesi.
Dopo tutte le riforme fatte dai decemviri e le conquiste democratiche, si può
dire che, alla fine del IV secolo, le istituzione della Repubblica Romana erano
proprio di una Repubblica Aristocratica, il cui senato la governava, mentre il popolo
prendeva parte nelle elezioni dei magistrati e nelle votazioni delle legge.
Nel secolo V e IV, una figura importante era o Dictator. Tra le magistrature
era l’unica che non aveva bisogno di elezione. Il dittatore era una magistratura
regolare e onorifica, però di eccezione, una volta che durava solo 6 mesi perché il
dittatore realizzasse una missione specifica. Lui era nominato dai senatori e poteva
solo esercire la sua funzione nel dominio civile. Lo incaricato degli affaire militari
era o maestro della cavalleria. Tuttavia, la figura del Dictator è quasi sparita nel
secolo III, tranne nel periodo delle guerre puniche.
Le magistrature romane erano divise così:
- Dittatura
- Censore: per cinque anni. Durazione di 18 mesi.
- Magistrature superiore (con potestà civile e militare): annuale e collegiale.
o Consolato
o Pretura
o Edilità.
o Tribunale de la plebe.
o Questura
Nel secolo III a.C, la Repubblica Romana possedeva già delle istituzioni
equilibrate. L’espansione territoriale continua e così l’economia sviluppa sempre di
più. Questa crescita troverà un nemico così grande: Cartago.
Rispetto a l’economia, si deve parlare di una economia agro-pastorale. È
soprattutto una economia de sussistenza. Però, questo ambito economico crescerà
notevolmente con l’arrivo massivo di schiavi come effetto delle guerre. Così, si
formano le primi raggruppamenti di proprietari. Inoltre, en 289 a.C appare la moneta
di bronzo (aes grave) con le figure di Jano e Minerva.
Rispetto all’esercito, il servizio militare era nazionale, cioè, era un diritto e un
dovere del cittadino, e non era permanente, cioè, le legioni duravano una campagna
di marzo a ottobre. Lei era composta da quattro legioni di 3000 soldati con armatura
pesante, 1200 soldati con armatura più leggera e 300 cavalieri.
Anche se la Roma del secolo III a.C. è ancora una città di contadini e che
l’architettura era semplice e tradizionale, si comincia a vedere pian piano una
influenza dell’arte greca. Nel inizio di questo secolo si vedono le statue onorifiche e
equestri fatte di bronzo che ci sono arrivati dalle città greche dell’Italia del Sud. E nel
275, Marco Curio Dentato ha portato dei dipinti antiche dopo la sua vittoria contro
Pirro.
Anche in quel periodo comincia l’arrivo degli schiavi greci chi saranno i
primi a scrivere i teatri latini a partir delle opere greche classiche. Il primo autore
latino è stato Livio Andronico, un greco che è arrivato a Roma quando ancore era
bambino. Lui, a partir della Odissea, comincia a comporre una epopea nazionale.
Possiamo anche parlare della influenza greca nel campo religioso. Questo
processo di prestito o di imitazione succede del secolo VII a.C. fino a l’inizio dell’era
cristiana. Però, nel secolo III, si può dire che l’ellenizzazione della religione romana
va in tre direzioni: l’introduzione di una nuova divinità: infatti, una pestilenza colpe i
romani e loro inviano un’imbasciata al Epidauro per riportare il colto di Asclepio.
Con l’avvento di Asclepio, il colto di Apollo Medico sparisce; l’introduzione di un
rito funerario Greco-Etrusco in cui due gladiatori dovevano luttare sopra la tomba
perché il loro sangue potesse rivivificare il defunto; e finalmente l’influenza del
pitagorismo e dell’orfismo. Erano due correnti di pensiero espresse negli oracoli di
Orfeo.
Un episodio molto importante in questo periodo e piuttosto in tutta la storia di
Roma sono le guerre puniche. Le tre guerre puniche sono successe tra 264 a.C. e 146
a.C. Cartago, situata nel Africa del Nord, è stata fondata a la fine del IX secolo a.C.
par le Fenici. Il suo territorio si estendeva fino al sud della Spagna. Era davvero un
imperio commerciale.
La prima guerra (264-241), comincia nel 264 a.C. I Mamertini di Messina,
nella Sicilia, erano assediati par i cartaginesi. Allora, i Romani hanno deciso di
portargli aiuto, soprattutto perché avevano interesse commerciale. Così abbiamo
l’inizio di una guerra che si estenderà per 23 anni, marcata per i combatti per terra e
per mare. Roma, ottenuta la vittoria, ha chiesto una grande indennizzo di guerra.
Cartago però, indebolita, a cominciato a conquistare la Spagna con il generale
Amilcar che a costituito una seconda capitale chiamata Cartagena.
La seconda (218-201), è conosciuta come la guerra di Anibal. Lui era figlio
del comandante Amilcare e fin da piccolo è cresciuto in questa atmosfera di ostilità
verso Roma. Livio racconta che il ragazzo Anibal ha fatto un giuramento con le mani
sopra l’altare di combattere Roma. L’offensiva di Anibal comincia nel 219 a.C. Lui
con suo esercito cartaginese arriva in Spagna e dopo un assedio di 8 mesi alla città di
Sagunto, la conquista. Così i Romani dichiarano guerra. Da Sagunto, Anibal voleva
arrivare in Italia per i Alpi. Nel cammino ha dovuto superare le popolazioni iberiche
e celtiche, sia offrendo la possibilità di unirsi a lui, sia vincendoli in guerra. Contro
l’aspettativa di tutti, Anibal decide di attraversare i Alpi. Dopo il difficile passaggio,
Anibal rimarrà in Italia per dieci anni, con diverse vittorie contro i Romani, pero
senza riuscire Roma. Nel frattempo, i Romani decidono di inviare il comandante
Publio Cornelio Scipio in Africa per attaccare Cartago. I Cartaginesi spaventati
chiamano Anibal. Però, Anibal e il suo esercito sono vinti da Scipio.
Si può fare una cronologia della seconda guerra così:
- 219: Assedio di Sagunto da Anibal.
- 218: Dichiarazione di guerra dai Romani.
- 218-214: Diverse sconfitte dei Romani da Anibal.
- 211: Anibal avanza verso di Roma e si ritira subito dopo.
- 211-205: Diverse vittorie e sconfitte dei Romani.
- 204: Scipio arriva in Africa
- 202: Vittoria di Scipio a Zama.
- 201: Pace con Cartago.
3. I Flaviani
Galba (68-69): Nemico di Nerone, il lui ha fatto opposizione. Dopo la morte
di quest’ultimo, i pretoriani e il senato lo riconosce come imperatore. Dopo una serie
di errori politici, il finisce par essere ucciso dai pretoriani.
Othon (69): Acclamato imperatori par i pretoriani, lui non riesce a mantenersi
nel governo che di gennaio a aprile, quando Vittelio lo vince.
Vittelio (69): Anche il successore di Othon sarà vittima di una rivolta.
Vespasiano, generale delle legioni dei giudei, uccide Vittelio e è riconosciuto
imperatore dal Senato.
Vespasiano (69-79) : Sarà un bon amministratore. Roma era, nel suo tempo,
un po’ devastata degli incendi. Lui ha cominciato un progetto di miglioramento degli
edifici pubblici. Lui ha iniziato la costruzione del Anfiteatro Flavio, cioè, il
Colosseo.
Tito (79-81): Bene educato, Tito ha finito per percorrere la carriera militare.
Dopo la morte del suo padre, ha immediatamente preso l’impero. Suo regno ha
durato solo 3 anni.
Domiziano (81-96): Come il suo padre e il suo fratello Tito, lui è stato un
buono amministratore fino alla insurrezione di Saturnino, dopo di che lui comincerà
a adottare un regime di terrore. Tacito dice che Domiziano ha istallato un gruppo di
delatori che gli riportavano tutto, di tal modo che nessuno era libero per parlare.
Anche a cominciato una repressione degli giudei e dei cristiani, benché, secondo
Tertulliano, lui non è stato così severo come Nerone.
4. I Antonini
Nerva (96-98): Domiziano è stato ucciso par una congiura dei Senatori e loro
avevano già deciso il suo successore: Nerva, un senatore anziano abbastanza
conosciuto e estimato. Tra le innovazioni di Nerva, magari la più importante sarebbe
la decisione di che il imperatore dovesse scegliere il suo successore (adottarlo) tra i
membri del Senato. E Nerva ha adottato Traiano che era il legato in Germania.
Traiano (98-117): Nel regno di Traiano l’impero riuscirà la sua massima
estensione. Traiano ha anche fatto un lavoro grande costruendo molti monumenti a
Roma: terme, il foro di Traiano, il mercato.
Adriano (117-138): Lui ha avuto una carriera senatoriale (è stato nominato
console solo con 32 anni) con diversi funzioni onorifiche. Adriano fu il comes di
Traiano e l’imperatore gli ha affidato la Syria. Rispetto al carattere di Adriano, i
storici hanno due opinioni diverse: per alcuni, lui era un intellettuale, curioso,
praticante di diversi forme d’arte, ammiratore della natura; per altri, Adriano era
bipolare e strano.
Il suo governo è, comunque, segnato per l’autoritarismo, sia nella giustizia,
sia nella codificazione della gerarchia sociale, sia nella volontà di mettere delle
regole morale nei rapporti sociali. Lui ha anche lasciato le nuove regioni conquistate
da Traiano, con una politica piuttosto di consolidazione. Adriano morì a 62 anni
come Traiano, a casa.
Antonino Pio (138-161): È stato definito come equilibrato, prospero e buono.
Con Antonino Pio l’impero riuscirà il suo apogeo. In questo periodo non si vede dei
Senatori assassinati, la riserva del stato cresce, l’amministrazione funziona bene. In
somma, niente di grave. Però in questo periodo apparano qualche menaci nelle
confini dell’impero, i barbari. A 75 anni, morì serenamente.
Marco Aurelio (161-180): Antonino Pio aveva nominato Marco Aurelio come
suo successore al trono imperiale. Lui era un filosofo stoico, però ha dovuto
affrontarsi con la guerra. Infatti, Roma godeva della pace da 117, però nel 161
cominciano a apparire attaci nelle frontiere: Bretagna, Rhetia, Germania superiore e,
di una maniera più violenta, nell’oriente.
En 167 cominciano anche le guerre contro i germani che iniziano a scendere
verso l’impero. Rispetto all’amministrazione dell’impero, Marco Aurelio ha seguito
il modello del suo predecessore. Durante il governo di Marco Aurelio si deve
crescere il numero dei martiri cristiani. La causa può esse magari l’espansione della
nuova religione e la aversione dei cristiani al colto dell’imperatore. Marco Aurelio
morì il 17 marzo 180.
Comodo (180-192): Figlio di Marco Aurelio, è il primo imperatore nato nella
porpora. Ben educato e preparato, Comodo era già co-imperatore en 177. Dopo la
sua ascesa al trono, è preso da paura di essere assassinato e comincia una
persecuzione contro il senato. Infatti, la sua sorella, Lucilla, organizza una
cospirazione contra il suo fratello che non riesce il suo oggettivo.
Se da un punto di vista, Comodo si ha mostrato autoritario e immaturo (vide
che lui si ha esibito come gladiatore e si fece nominare l’ercole romano), da un altro
punto de vista, ha curato lo sviluppo dell’arte e ha finito la persecuzione contro i
cristiani iniziato dal suo padre. Comodo finisce per essere assassinato in una
congiurazione fatta del prefetto del Pretorio e di altri senatori.
6. Un nuovo ordine