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DODECAEDRI

1
in ricordo di Ettore Janulardo
I lettori che desiderano informarsi
sui libri e sull’insieme delle attività di
Kinetès – Arte.Cultura.Ricerca.Impresa.
possono consultare il sito internet:
www.kinetes.com
Pubblicazione del
Centro di Ricerca e Applicazione Tecnologica di Ateneo
sulla Didattica e sul Patrimonio culturale
Università Telematica “Giustino Fortunato” di Benevento

L’Arco di Traiano a Benevento


e gli archi trionfali romani:
tra ideologia e propaganda

A cura di
Livio Zerbini
DODECAEDRI
Patrimoni delle Arti

Comitato scientifico
Livio Zerbini
Direttore del Centro di Ricerca e Applicazione Tecnologica di Ateneo sulla didattica
e sul patrimonio culturale dell’Università Telematica “Giustino Fortunato” di Benevento
Rossella Del Prete
Università degli Studi del Sannio
Alessio Guasco
Università Telematica “Giustino Fortunato” di Benevento
Ida D’Ambrosio
Università Telematica “Giustino Fortunato” di Benevento
Antonio Ciaschi
prorettore Università Telematica “Giustino Fortunato” di Benevento
Paolo Palumbo
Università Telematica “Giustino Fortunato” di Benevento

Coordinamento redazionale
Laura Audino

© Copyright 2021 by Kinetès-Arte.Cultura.Ricerca.Impresa. Srl

ISBN 978-88-945378-5-7

Realizzazione editoriale e progetto grafico

Via Salvator Rosa, 27


82100 Benevento
www.kinetes.com
info@kinetes.com

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Giuseppe Fusco

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foto-copiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi
forma o mezzo – elettronico, meccanico, reprografico, digitale – se non nei
termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d’Autore.
Sommario

9 Presentazione 113 Le colonie traianee: status quaestionis 7


Giuseppe Acocella Radu Ardevan

11 Introduzione 119 Interventi sulla Via Appia, da Roma a Benevento, nel contesto
Livio Zerbini dei lavori per l’Appia antica
Lorenzo Quilici – Stefania Quilici Gigli
13 L’Arco di Traiano nella storia di Benevento
Marcello Rotili 131 Viam a Benevento Brundisium pecunia sua fecit. Riflessioni storiche
e topografiche sulla costruzione della via Traiana
37 L’Arco di Benevento tra ideologia e propaganda Giuseppe Ceraudo
Livio Zerbini
147 L’Appia traiana e le guerre daciche
43 L’iconografia del trionfo sulla propaganda traianea – alcune Adrian Ardeţ
osservazioni sull’iconografia della conquista della Dacia Anca
Cezarina Fulger – Florica Bohîlţea-Mihuţ 153 Il ponte di Traiano sul Danubio e le infrastrutture stradali tra-
ianee in Dacia
61 L’Arco di Benevento e le Institutiones Alimentariae Emanuela Borgia
Laura Audino
165 Gli interventi di Traiano sulla rete viaria delle province afri-
67 Geometrie del diritto romano nell’Arco di Benevento cane e orientali
Alessio Guasco Giuseppe Scardozzi

73 Il processo biunivoco di conoscenza storica ed intervento: Il 183 La Via Nova di Traiano in Arabia
caso dell’arco di Traiano a Benevento Marcello Spanu
Rosalba De Feo
191 Per un’economia della bellezza: il ruolo della storia nella go-
79 Considerazioni preliminari su alcuni aspetti architettonici e vernance del patrimonio culturale
strutturali dell’Arco di Traiano, alla luce delle nuove acquisi- Rossella Del Prete
zioni dai lavori di manutenzione alla copertura dell’Attico
Alfredo Balasco

91 Rilievo e rappresentazione dell’Arco di Traiano a Benevento,


per il restauro e la valorizzazione
Marcello Balzani – Federico Ferrari

105 Ceti dirigenti e società cittadina a Beneventum in età traianea: Il


contributo dell’epigrafia
Aniello Parma
L’iconografia del trionfo sulla propaganda traianea - alcune osservazioni sull’iconografia della conquista
della Dacia
Anca Cezarina Fulger – Florica Bohîlțea-Mihuț, Centro di Storia Comparativa delle Società Antiche (CICSA) – Università di Bucarest

Le campagne daciche hanno rappresentato per l’imperatore L’inscrizione scolpita direttamente nella roccia, situata sulla 43
Traiano un’importante vettore nel costruire la sua immagine di riva serba celebrava il rifacimento della strada militare romana
leader politico e militare. Partendo dalle sue effige monetali, che conduceva al ponte di Traiano. La vittoria nella prima cam-
analizzando anche opere artistiche ed architettoniche come la pagna dacica assicurava ai romani il controllo effettivo sulla
Colonna Traiana, Tropaeum Traiani e l’Arco di Benevento, che zona settentrionale del Danubio, ed è allora che si decise di co-
hanno avuto come tema iconografico il conflitto bellico dacico, struire il ponte nella zona di Drobeta – Turnu Severin, sulla
il nostro intervento desidera identificare le particolarità del re- riva romena, e Pontes – Kostol, sulla riva serba, su progetto di
gistro iconografico che serve alla magnificenza dell’operato di Apollodoro di Damasco. Capolavoro dell’ingegneria antica, il
Traiano e quindi un’analisi del modo in cui lo spazio fisico e il ponte era la chiara manifestazione degli intenti di Roma: im-
contesto di edificazione ed esposizione di alcuni artefatti ven- piantarsi stabilmente sulla sponda nord del Danubio e prepa-
gono ad influenzare le modalità di raffigurazione di alcune te- rare l’annessione dell’intera Dacia. Costruito per ordine
matiche iconografiche simili. Le effigie monetali sono dell’imperatore Traiano, il ponte sul Danubio rappresentava
considerate parte di un discorso propagandistico frammentario, una delle più spettacolari e significative opere costruttive di
mentre le opere architettoniche si sottopongono a certi muta- questo genere sia per la sua grandezza, la qualità del lavoro
menti a livello visivo, che oltre alla loro testimonianza nel svolto, sia per la sua rapidità di esecuzione, tra la primavera del
tempo, arrivano a comunicare in una maniera più complessa 103 e la primavera del 105 d.C.
ed articolata l’intera ideologia propagandistica dell’imperatore. Alla fine della seconda guerra, con i Daci definitivamente
sconfitti, Traiano di ritorno a Roma, dà via a dei festeggiamenti
Il nemico dacico nell’iconografia monetaria all’epoca di Traiano grandiosi, che stando alle fonti di Cassio Dione (68,15) si svol-
La serie delle effigi monetali riguardanti le campagne daciche sero per 123 giorni con giochi (lusiones), naumachie e doni verso
cominciano ad essere coniate al ritorno dal primo conflitto bel- la popolazione (congiaria). I festeggiamenti si prolungarono nei
lico quando la vittoria non era del tutto confermata. Utilizza la successivi due anni proprio per sottolineare a pieno l’impor-
nomina trionfale Dacicus che lo aggiunge alla nomina di Germa- tanza dell’evento con un munus che durò 13 giorni svolto a
nicus nella sua titolatura imperiale. Insieme alla nomina di Daci- marzo del 108 ed altri 117 giorni di festa eseguite fra 4 giugno
cus sulle effigi monetali compare l’immagine della dea e 1 novembre del 109 d.C., alle quali si aggiunse la naumachia
Vittoria-Nike che tiene un diadema, talvolta è raffigurato il carro di circa 6 giorni del mese di novembre dello stesso anno.
trionfale. Per il resto dei tre anni fino alla conquista definitiva L’iconografia numismatica riservata a questo preciso e par-
della Dacia, Traiano si preoccupa e concentra tutti i suoi forzi ticolare evento comprende quindi come tematica la sconfitta
sull’ampliamento dei lavori di costruzione di opere murarie della Dacia, la conquista del loro territorio e l’organizzazione
come il ponte sul Danubio, vera infrastruttura romana, menzio- della Dacia, oramai sotto dominio romano, ed è per la vasta
nata nelle fonti scritte letterarie ed epigrafiche, che ha goduto, modalità di raffigurazione presente sul rovescio delle effigie
visto la sua estrema importanza anche di una serie di monete monetali, che la tematica iconografica connessa ai fatti, in primis
coniate in merito1. La realizzazione del ponte sul Danubio va ai fatti bellici, si concretizza in alcune tipologie2:
inserita nel più ampio intervento di predisposizione del territo- a) il prototipo del nemico dacico sconfitto in associazione con
rio all’annessione della riva sinistra del Danubio. La via sulla riva il simbolo del trionfo insieme all’imperatore stesso oppure con
destra del fiume, nella zona delle Porte di Ferro, era stata com- una divinità, in genere la dea Roma (fig. 1 a3; fig. 1 b4; fig. 1 c5);
pletata intorno all’anno 100, e come attesta la Tabula Traiana il b) il nemico calpestato ai piedi dell’imperatore raffigurato
canale di Sip era stato reso navigabile a partire dal 101. in una postura equestre rammentando una mitologia greca (fig.
44 2 a6; fig. 2 b7; fig. 2 c8); motivo iconografico ricorrente nell’arte funeraria greca ed el-
c) il nemico con la testa mozzata sotto il piede dell’impera- lenistica e Traiano rappresentato in simile ipostasi rimanda
tore o di una divinità (fig. 3 a9; fig. 3 b10); direttamente alla ferocità dei suoi atti di fronte ad un nemico
d) il nemico dacico inginocchiato di fronte ad una divinità tanto potente, ed è per questo che vi sono raffigurati ben due
(fig. 411). figure cadute, trovatosi in fin di vita ai piedi del cavallo impe-
A queste raffigurazioni del nemico sconfitto, oppure chi- riale. Sempre nello stesso registro vi è suggerito anche il mo-
nato si aggiunge la personificazione dello spazio geografico tivo iconografico in cui Traiano tiene un piede sul corpo del
conquistato – la Dacia sconfitta – Dacia Victa e sottomessa dacio caduto a terra28 che rimanda molto probabilmente ad
(Dacia Capta) (fig. 5 a12; fig. 5 b13; fig. 5 c14; fig. 5 d 15; fig. 5 e16), e la un riutilizzo dell’arte statuaria29 – così come lo testimonia
Dacia come provincia romana (sulle monete in bronzo – fig. 7 anche una statua loricata dell’imperatore Adriano da Hierape-
a17 – o in argento – fig. 7 b18), includendo proprio come simbolo tra. Difficile da spiegare, rimane l’immagine in cui la testa del
il fiume Danubius. nemico dacico poggia sul piede di una divinità, e nel nostro
Ecco perché le gesta di Traiano sono anche appoggiate dalle caso più concreto, proprio la dea Pax, poiché matrici mone-
divinità, dove su alcune serie monetali compaiono associate il tarie simili non presentano analogie ed è quindi da conside-
simbolo del trofeo e del dio Marte19 (fig. 8 a 20; fig. 8 b 21; fig. 8 c rare di carattere temporaneo nell’iconografica numismatica
22
; fig. 8 d 23), di Vittoria (fig. 9 a), Providentia24 (fig. 9 b) e Giove romana.
(fig. 9 c) che incoronano Traiano e legittimano non solo la nuova Le serie monetali coniate da Traiano30 si concentrano nel
conquista ma anche lo status di leader politico di Roma. Il le- periodo tra 101 e 107 d.C. sul tema centrale della sconfitta
game con il Dio Marte rimane consolidato, pertanto Traiano dei Daci mentre le effigi monetali del periodo successivo 107-
concentra tutte le sue forze e del suo esercito negli eventi bellici, 111 d.C. sull’atto di sottomissione, fatto che corrisponde e
adottando come formula iconografica per il discorso visuale dimostra la graduale opera propagandistica dell’imperatore
numismatico anche la protezione del dio supremo così come collegata a determinati e precisi simboli iconografici collegati
lo fece Domiziano25, proprio per affermare il suo potere di ca- anche ad un discorso cronologico dove il confronto bellico vi-
rattere monarchico. scerale e la vittoria del genio militare romano a guida del suo
Tuttavia, stando alle attente ed accurate ricerche scientifi- imperatore si sostituiscono con il messaggio visuale dei sot-
che di recenti studiosi26 vi è dato a sapere che in parte l’im- tomessi che implorano la pace. Per quanto riguarda invece la
magine del barbaro raffigurato sulle effigie monetali traianee raffigurazione del fiume Danubius come anche la personifica-
ha origine nei modelli scultorei già esistenti oppure che il tema zione della Dacia in quanto nuovo territorio conquistato e in-
iconografico utilizzato doveva essere tributario alla dinastia cluso nelle frontiere dell’impero, notiamo che Traiano decide
Flavia. D’altronde, il motivo iconografico del nemico scon- di rimanere fedele alle vecchie modalità di raffigurazione ico-
fitto e inginocchiato ai piedi di un trofeo lo ritroviamo spesso nografica seguendo le fasi cronologiche precise ed inizia31 con
sul rovescio delle monete di Vespasiano e dei suoi figli, co- Victa, coniata subito dopo la prima guerra, successivamente
niate subito dopo la conquista della Giudea, quando su di Capta e finalmente Augusta. Il suo particolare legame con il
esse compare l’immagine di un prigioniero con le mani legate dio Marte primeggia nei periodi in cui Traiano era impegnato
vicino ad un albero trofeo, per poi essere sostituito dal motivo nei confronti bellici, per poi a Giove, già in passato scelto
iconografico della palma e il simbolo che ne deriva27. Il mo- anche da Domiziano, per legittimare il suo potere monar-
tivo iconografico del barbaro schiacciato dal suo conquista- chico.
tore con le zampe del cavallo, quindi in posa equestre, è un
45

Fig. 1. a Aureo, 101-102, Roma; diritto: profilo lau- Fig. 2. a Sesterzio, 103-111, Roma, diritto: profilo lau- Fig. 3. a Denario, 103-111, Roma; Diritto: profilo
reato, falde sulla spalla destra, leggenda: IMP CAES reato, falde sulla spalla sinistra, leggenda: IMP CAES laureato, leggenda: IMP TRAIANO AVG GER
NERVA TRAIAN AVG GERM. Rovescio: NERVAE TRAIANO AVG GER DAC P M TR DAC P M TR P COS V P P. Rovescio: Pax con
l’imperatore nudo raffigurato con lance, incoronando un P COS V P P. Rovescio: Traiano a cavallo pronto per cornucopia e un ramo poggiato con un piede sulla testa
trofeo, con un piede sul un Dacio caduto a terra raffi- lanciare la sua lancia in un nemico Dacio caduto ai piedi di un prigioniero Dacio, leggenda: SPQR OPTIMO
gurato con la mano destra chiedendo pietà, leggenda: del cavallo, leggenda: S P Q R OPTIMO PRINCIPI S- PRINCIPI (RSC 405. RIC II 190a; Cohen 400;
PM TRP COS IIII P P (RIC 71; BMCRE 135) C (RIC 534; BMCRE 833; Cohen 503; Sear 3204) BMCRE 214)

Fig. 2. b Dupondio, 103-111, Roma. Diritto: profilo con


Fig. 1. b Denario AVG GER DAC P M TR P P Fig. 3. b Sesterzio, 103-111, Roma (Orichalchum)
coronada raggiante, falde sulla spalla sinistra, leggenda:
COS V P P. Rovescio: Dacio vici, 103-107, Roma. (RIC II 503)
IMP CAES NERVAE TRAIANO GER DAC
Diritto: profilo con diadema leggenda: IMP TRA-
PM TR P COS VI PP. Rovescio: Traiano a cavallo
IANO no ad un albero trofeo leggenda: S P Q R OP-
pronto a lanciare la sua lancia in un Dacio inginocchiato
TIMO PRINCIPI, (RIC 222; BMC 187; RSC
leggenda: SPQR OPTIMO PRINCIPI, SC (RIC 538;
537; Woytek 190bA)
Cohen 506; Woytek 208b; BMC 902; Strack 360)

Fig. 4. Denario, 103-104, Roma. Diritto: profilo


drept laureato, falde sulla spalla sinistra, leggenda:
IMP TRAIANO AVG GER DAC P M TR P
COS V P P. Rovescio: Pax seduto, con ramo nella
Fig. 1. c Sesterzio, 103-111, Roma, Diritto: profilo Fig. 2. c Denario, cca 103-111, Roma. Diritto: profilo mano destra, davanti a lei un dac in ginocchio, leggenda:
con diadema, leggenda IMP CAES NERVAE laureato dell’imperatore, falde sulla spalla sinistra leg- SPQR OPTIMO PRINCIPI (RIC II, 187, Cohen
TRAIANO AVG GER DAC P M TR P COS genda: IMP CAES NERVAE TRAIANO AVG 417)
V P P. Rovescio, Roma con Nike e lance, dove ai suoi GER DAC P M TR P COS V P P. Rovescio: Tra-
piedi sta un Dacio inginocchiato, leggenda: S P Q R iano a cavallo pronto a lanciare la sua lancia in un
OPTIMO PRINCIPI S-C (RIC 485) Dacio inginocchiato vicino al suo scudo, mentre un altro
giace già morto, raffigurato sotto la linea di exerga, leg-
genda: S P Q R OPTIMO PRINCIPI. (AE38)
46

Fig. 5. a Denario, 103-111; Roma; Diritto, profilo Fig. 5. d Sesterzio, 102-111, Roma, Diritto: profilo Fig. 6. b Dupondius, cca 112-115, Roma, Diritto:
laureato; leggenda: IMP TRAIANO AVG GER laureato, leggenda: IMP CAES NERVAE TRA- profilo con coroana raggiante, leggenda: IMP CAES
DAC P M TR P. Rovescio: Dacia in piedi con le IANO AVG GER DAC P M TR P COS V P NERVAE TRAIANO AVG GER DAC PM
mani legati avanti, vicino alle armi catturate, leggenda: P. Rovescio: Dacia in lutto davanti ad un albero trofeo TR P COS VI PP. Rovescio: Dacia seduta su una
COS V P P S P Q R OPTIMO PRINC, in exerga atitudine de doliu în fața unui arbore trofeu (i scudi roccia insieme a due bambini che hanno nelle mani delle
DAC(ia) CAP(ta) (RIC II 99; RSC 121). sono raffigurati al contrario della moneta sopra indi- spighe, leggenda: DACIA AVGVST(a), in exerga
cata, leggenda: SPQR OPTIMO PRINCIPI, SC PROVINCIA SC (RIC II 623a; BMCRE 990d;
(RIC 564 var; Cohen 534; Woytek 326cD) Cohen 127).

Fig. 5. b Denario, 103-11, Roma. Diritto: profilo lau-


reato, IMP TRAIANO AVG GER DAC P M
TR P. Rovescio: dacio catturato legato con le mani die- Fig. 5. e Denario, 103-111, Roma; Diritto: profilo lau- Fig. 6. c Denario, 107-108, Roma. Diritto: profilo
tro seduto su scudi e armi, leggenda: SPQR OPTIMO reato, leggenda IMP TRAIANO AVG GER DAC laureato, leggenda: IMP TRAIANO AVG GER
PRINCIPI, in exedra DAC(ia) CAP(ta), (RSC PM TR P COS V PP. Rovescio: Dacia in lutto, vicino DAC P M TR P. Rovescio: Danubius velicans, leg-
118, RIC 96, Sear (1988) 981) ad una sica, leggenda: SPQR OPTIMO PRINCIPI genda: COS V P P SPQR OPTIMO PRINC, in
(RIC II 219; BMCRE 175; RSC 529) exerga: DANVVIUS (RIC 100; Sear 982; BMC
395; RSC 136; Woytek 277b).

Fig. 5. c Sesterzio, 102-111, Roma; Diritto: profilo


laureato, leggenda: IMP CAES NERVAE TRA- Fig. 6. a Sesterzio, cca 113, Roma. Diritto: profilo
IANO AVG GER DAC P M TR P COS V P laureato, leggenda: IMP CAES NERVAE TRA- Fig. 7. a Sesterzio, 101-102, Roma, sul dritto del pro-
P. Rovescio: Dacia in lutto davanti ad un albero trofeo, IANO AVG GER DAC PM TR P COS VI PP. filo Laureato di Traiano, la leggenda IMP CAES
leggenda: SPQR OPTIMO PRINCIPI, SC (RCV Rovescio: Dacia seduta su una roccia insieme a due bam- NERVA TRAIAN AVG GERM P M, sul ro-
3196, RIC 564) bini che hanno nelle mani delle spighe, leggenda: vescio la leggenda TR POT COS IIII SC, Marte, in
DACIA AVGVST(a), in exerga PROVINCIA posizione nuda, con trofeo e lancia (RIC 426)
SC (RIC II 621); BMCRE 960 var. ; Cohen 125
var.; Banti, I Grandi Bronzi, 55)
47

Fig. 7. b Denario, 103-104, Roma, dritto: profilo del


vincitore Traiano con egida, leggenda IMP CAES Fig. 7. d Denario, 108-109 Roma, dritto, profilo lau- Fig. 8. b Denario, Roma, 104-107, Diritto: profilo lau-
NER TRAIANO OPTIMO AVG GER DAC; reato di Traiano, con egida, leggenda IMP TRA- reato, leggenda IMP CAES NER TRAIANO OP-
sul rovescio la leggenda PM TRP COS VI PP IANO AVG GER DAC PM TRP COS V P P; TIMO AVG GER DAC. Rovescio: Providentia con
SPQR, Marte in posizione nuda, in mano con il trofeo sul rovescio, Marte con scudo e lancia in contrapposto, scettro vicino ad una colonna, leggenda P M TR P COS
della vittoria e su Nike (RIC 337, RSC 270.RIC leggenda SPQR OPTIMO PRINCIPI (RIC 162) VI P P S P Q R, in campo PRO-AVG (RIC 358;
337, SEAR 88, 987) Woytek 528; RSC 308)

Fig. 8. a Sesterzio, 104-107, Roma, Diritto: profilo Fig. 8. c Aureus, Roma, cca 112-114, Diritto: profilo
Fig. 7. c Denario, 108, Roma, dritto: profilo laureato laureato, leggenda; IMP CAES NERVAE TRA- laureato leggenda: IMP TRAIANO AVG GER
di Traiano, leggenda IMP TRAIANO AVG GER IANO AVG GER DAC P M TR P COS V P DAC PM TRP COSVI PP. Rovescio: Giove con scet-
DAC PM TRP; sul rovescio la leggenda COS V PP P. Rovescio: Traiano incoronato da Nike tiene il ful- tro e fulmini davanti ad una piccola raffigurazione di
SPQR OPTIMO PRINC, Marte con il trofeo della mine da Giove e una lancia, leggenda S P Q R OP- Traiano in toga, tenendo in mano un ramo, leggenda:
vittoria e su Nike (RSC 63.RIC 114, SEAR 3119) TIMO PRINCIPI S-C (RIC 549, Cohen 516, CONSERVATORI PATRIS PATRIAE (RIC II
BMC 825; Sear 3202) 249; BMCRE 493; Calicó 991a; Cohen 46)

La raffigurazione iconografica dei Daci sulla Colonna Traiana e sul Tro- dell’imperatore e la glorificazione della supremazia militare ro-
paeum Traiani mana.
Da sempre l’utilizzo dell’immagine in quanto tipo di raffi- Diario in pietra delle guerre daciche, la Colonna Traiana è
gurazione, assume oltre alle valenze puramente estetiche anche considerata un’innovazione artistica e scultorea carica di valori
significati comunicativi ed è proprio per questo che Traiano ideologici e simbolici, con i suoi significati politici ed estetici,
utilizza tematiche iconografiche simili su due monumenti trion- esalta la propaganda e l’ideologia imperiale romana. La Colonna
fali come la Colonna Traiana e il monumento trionfale di Traiana sviluppa un messaggio iconografico complesso, dove
Adamclisi. Il messaggio simbolico che emerge dalle raffigura- il fregio spiralato va letto anche in una chiave verticale, in modo
zioni artistiche presente su entrambi monumenti svela l’inten- tale che l’intento del committente possa essere percepito così
zione dell’imperatore Traiano di celebrare la vittoria e la come fu ideato, cioè un programma iconografico, storico-rea-
conquista della provincia Dacia attraverso le sue due campagne listico, topografico e ideologico ben articolato32. Il principale
belliche (101-102; 105-106 d.C.), mentre attraverso l’architettura tema riporta la superiorità del genio militare romano, dove at-
e i temi iconografici utilizzati si sono volute esaltare la figura traverso virtus, ratio e disciplina, l’esercito romano, sotto l’attenta
48

Fig. 9. a. – Scena XVIII Colonna Traiana (le im-


magini della Colonna Traiana Fig. 9. a – h- apud
Radu Vulpe, Columna lui Traian/Trajan’s Co-
lumn, București, cIMeC, 2002) Fig. 9. c. – Scena XLIII, Colonna Traiana Fig. 9. f. – Scena XXXIX, Colonna Traiana

Fig. 9. d. – Scena XXVIII, Colonna Traiana Fig. 9. g. – Scena XC, Colonna Traiana

Fig. 9. b. – Scena LVI, Colonna Traiana

Fig. 9. e. – Scena LXXVI, Colonna Traiana Fig. 9. h. – Scena XCI , Colonna Traiana
guida dell’imperatore Traiano sempre vicino al suo esercito che Paragonate alle scene presenti sulla Colonna di Marco Au- 49
governa, istruisce e parla, vuole dimostrare che la guerra non relio, laddove le donne ed i bambini sono parte integrante degli
riporta con se soltanto un’azione ingiusta, crudele o la sotto- acerbi scontri bellici e la violenza applicata al nemico da parte
missione di un popolo barbaro ma una giusta, necessaria e po- dell’esercito romano includono anche loro (scene 29, 96, 104),
sitiva azione da parte di Roma come strumento necessario per le scene che contengono donne e bambini sulla Colonna Tra-
fare trionfare la civiltà romana33. iana, sono quindi riservate soltanto ai contesti civili, ove il trat-
Analizzando il fregio spiralato della Colonna Traiana34 e le tamento applicato dai romani, anche nel caso della cattura della
sue 155 scene contenenti ben 124 episodi bellici, notiamo che sorella del re e i suoi figli, sembra uno moderato e rispettoso.
i Daci vengono raffigurati per lo più impegnati nel campo di Tuttavia, i personaggi femminili sulla Colonna Traiana, raf-
battaglia e tumultuosi scontri dove spesso rimangono uccisi op- figurati accanto ai personaggi maschili, esprimono di solito la
pure sono decapitati, ma anche in scene in cui sono sottomessi loro maternità e il ruolo protettivo verso i propri bambini,
o prigionieri nelle processioni civili (fig. 9 a-e). La cura degli scul- spesso raffigurati nelle braccia delle loro madri. Sovra un tale
tori e la modalità artistica di raffigurazione dei Daci e dello monumento che glorifica soprattutto il genio militare romano
stesso Decebalo vuole sembrare realistica, connessa al concetto simili scene rispecchiano nella persona dell’imperatore Traiano,
della superbia e della perfidia dei Daci. Tralasciando il fatto che oltre alle sue virtù militari anche una figura equilibrata con qua-
la presenza dei Daci abbonda sul fregio spiralato, si nota però lità che conducono verso la sua humanitas, temperantia e moderatio
la particolare cura degli scultorei impegnati nel decoro icono- (Plin., Paneg., 2, 6-7; 3, 2) con una certa clementia verso i nemici
grafico, di raffigurare i loro tratti sommatici, giacché si può in- sconfitti (Plin., Paneg,, 16, 56), considerato un ideale per ogni
dividuare con certezza fra loro anche l’ordine di gerarchia cittadino romano e il prototipo dell’eroe nella mentalità politica
sociale, come i pileati e i comati e i loro dettagli etnografici. La anche dai senatori conservatori, dove anche la letteratura lo ha
meticolosità del dettaglio iconografico la si incontra anche dipinto cosi come merita, un Optimus princeps. D’altronde la Co-
quando si fa riferimento al modo di esecuzione scultorea delle lonna è complementare al piano artistico ed architettonico del
statue dei Daci che decoravano l’intero Foro di Traiano35. Foro e la presenza della statuaria dacica, in quanto barbari scon-
L’iconografia presente sulla Colonna si sottomette ai canoni fitti ma non prosternati, accentua proprio l’intera retorica del
di raffigurazione del personaggio collettivo dove il dinamismo ruolo politico-militare sulla quale Traiano basa la sua politica
delle scene corrisponde alla disposizione in verticale delle ideologica e propagandistica. Traiano quindi non è soltanto
masse. In questo registro prevalentemente maschile e guerriero, l’abile stratega militare, ben determinato, ma anche il vincitore
tributario al mondo ellenistico quando si fa riferimento alla coraggioso, potente e saggio, capace di sottomettere e di go-
scultura del volto umano, dieci scene considerate secondarie, vernare in modo coerente, in quanto guidato da giuste e cle-
riportano in primo piano anche dei personaggi femminili, bam- menti azioni – il vir fortis sapientisque.
bini o gruppi della popolazione autoctona (fig. 9 e-h) impegnate Un messaggio artistico simile per la sua complessità ma raf-
in processioni pubbliche (ovationes) e cerimonie religiose, oppure figurato in una maniera più stilizzata lo si incontra anche sul
raffigurate come gruppo nella scena di fondazione della for- monumento del Tropaeum Traiani (Adamclisi, Dobrugia, Roma-
tezza Nicopolis ad Istrum, come anche la cattura della famiglia di nia) (fig.10). Di carattere trionfale, corrispondente all’arte ro-
Decebalo, la resa e il ritorno a casa dopo la guerra e la scena mana ufficiale ai margini dell’Impero Romano, con una
XLV in cui sono torturati da parte delle donne daciche i pri- struttura architettonica composta da un mausoleo cilindrico
gionieri (romani, dopo molti studiosi contemporanei oppure con tetto troncoconico e piedistallo sorreggente il trofeo, il mo-
proprio dei daci). numento sviluppa attraverso episodi slegati, che però riman-
50 ai loro abiti, raffigurati nel secondo registro figurativo, compo-
sto all’origine da 26 bassorilievi36. L’intero filo iconografico
delle metop37e riporta in primo piano scene di battaglie ma
anche sequenze di vita quotidiana riportate su tre metope (fig.
11a-c) fatto che riconferma la contaminazione dell’iconografia
di questo monumento con il messaggio aulico della capitale.
Impronta territoriale ai margini dell’Impero, la costruzione
del monumento di Tropaeum Traiani corrisponde ad un messag-
gio preciso espresso al livello della propaganda imperiale ro-
mana, che oltre all’idea della supremazia militare dell’esercito
romano sulla provincia, testimonia che ci troviamo di fronte
ad una commissione imperiale dunque corrispondente dell’arte
ufficiale romana, proprio a causa della dedica presente sull’in-
scrizione a Marte Ultore.
Le guerre daciche hanno costituito un tema prioritario nella
propaganda di Traiano che però ha delle particolarità differenti
Fig. 10. - Il monumento triofale Tropaeum Traiani (Adamclisi, Romania) e molto importanti al livello iconografico dei rilievi monumen-
tali rispetto alle raffigurazioni monetali. Le monete sono quindi,
gono difficili da mettere in sequenza, un momento particolare se le vogliamo chiamare “notizie a caldo”40, dei mezzi tempo-
della campagna mesica nella prima guerra dacica e quindi la ranei per un sistema abbreviato41 di simboli visivi che glorifi-
battaglia di Adamclisi. La sua complessa decorazione che si di- cano l’immagine dell’ottimo principe. Poiché le monete sono
vide in due categorie di elementi scultorei: sculture figurative destinate a circolare da mano a mano, diventano in questo
(metope e merli) e sculture ornamentali (il fregio superiore e modo anche il metodo più efficace per diffondere il messaggio
inferiore, nonché i pilastri usati per dividere tra loro le metope), imperiale nella sfera privata giacche lo spazio pubblico era pre-
presenta scene, i cui temi appaiono simili a quelli della Colonna disposto a discorsi propagandistici ben più elaborati.
Traiana. A livello iconografico le raffigurazioni metopali vi sono Il ritmo dinamico con cui vengono coniate da parte dell’im-
rudimentali e rigidi seguendo una linea di esecuzione provin- peratore Traiano serie intere di emissioni monetarie, tenendo
ciale, laddove i maestri artigiani impegnati elaborano le com- conto proprio del significato della loro iconografia e cosa com-
posizioni in maniera selettiva e dividono i personaggi tra porta essa, va inteso come un messaggio chiaro trasmesso sia
appartenenti alla categoria militare e non combattenti. Le figure per testo che immagine dovunque le masse circolano. In com-
sono meno perfette e meno adeguate, stilizzate e disarticolate penso, i monumenti architettonici di carattere trionfale, non di
e le proporzioni anatomiche non rispettate. La schematizza- facile portata alle collettività, edifici destinati a perpetuare nel
zione dei fatti fa sì che nel campo artistico di raffigurazione tempo la gloria militare romana – si integrano in una sintassi
delle metope, giacche ridotto, non subentrano nel campo visivo più complessa, decisamente propagandistica e ideologica. Con
più di quattro figure quando analizziamo le raffigurazioni di ca- uno spazio espositivo artistico ben più ampio in cui la retorica
rattere puramente militare. Tuttavia, è doveroso notare l’inten- della vittoria militare viene tradotta plasticamente, si aggiunge
zione degli scultori-artigiani di rendere i tratti somatici di ogni la durabilità del supporto materiale utilizzato con l’intento
personaggio in parte, in base alla loro pettinatura e soprattutto chiaro di esprimere ai posteri, e più al lungo possibile, il mes-
Fig. 11. a. – Metopa IX, Tropaeum Traiani Fig. 11. b. – Metopa XLVIII, Tropaeum Traiani Fig. 11. c. – Metopa XLIX, Tropaeum Traiani 51

(Le immagini delle Fig. 11. a-c sono fotografie d’autore)

saggio che lo contiene. stinatario come il più coraggioso degli imperatori romani.
La seconda osservazione è strettamente legata al tema della A differenza dell’arco di Tito con il quale si possono fare
sconfitta dei Daci e la conquista della Dacia e osserviamo che delle riflessioni iconografiche correlate, l’arco di Benevento ha
il registro visivo che si concentra su questi eventi bellici si mo- conservato interamente i suoi bassorilievi e la sua decorazione
dica nel tempo. La convalida di simile osservazione è compro- dell’arco44 riporta rilievi scultorei sull’intera superficie, fatto che
vata dalla costruzione dell’Arco di Benevento edificato per lo particolarizza già dagli archi conservati in Italia durante le
ordine senatoriale nel 114 d.C.42 dall’imperatore Traiano. prime dinastie imperiali e tra quelli a cui è associato il nome di
Di tradizione augustea, l’arco celebrativo glorifica l’impera- Traiano45. Le ambedue facciate sono composte da sei panelli
tore Traiano e le sue gesta, seguendo la consuetudine di tra- metopali posti verticalmente e divisi dal fregio continuo di tra-
sformare i monumenti architettonici in edifici monumentali beazione e da altri panelli minori (fig. 13), laddove le scene-lato
come mezzi di diffusione della propaganda e l’ideologia impe- città fanno riferimento alla pace e alle provvidenze verso i cit-
riale. Eretto tra il 114-117 d.C., in occasione dell’apertura della tadini e alle città stesse mentre i rilievi situati sul lato campagna
Via Traiana e concepito con molta probabilità da Apollodoro alludono a scene di guerra e provvidenze per le province. Sulla
di Damasco, l’arco dispone di un solo fornice ed è alto 15,60 volta dell’arco di Benevento decorato a bassorilievi (simile al-
m e largo 8,60. Costruito con massici blocchi di pietra calcarea l’arco di Tito), la Dea Vittoria Alata incorona Traiano in un
rivestiti di marmo pario, l’arco sviluppa degli elementi architet- pannello centrale. Gli archivolti delle facciate hanno decora-
tonici che riportano quattro semicolonne disposte agli angoli zioni diversificate: verso la città una coppia di Vittorie con co-
dei piloni, le quali sorreggono una trabeazione. Sull’attico esat- rona (a destra) e vexillum/labrum (a sinistra), mentre sul
tamente sopra il fornice vi è un’iscrizione dedicatoria43 (fig. 12) lato-campagna è raffigurata una coppia di divinità quale perso-
che attesta la data di inizio della costruzione (corrispondente nificano le terre conquistate. Il messaggio dal patrocinatore di-
al 18-esimo rinnovo del podestà tribunizia) e la qualifica del de- venta più chiaro correlando la lettura delle due facciate,
52

Fig. 12 – L’iscrizione
dell’Arco di Benevento

secondo ogni registro sull’asse verticale. Su ciascuna delle fac-


ciate, il livello inferiore e quello medio contengono composi-
zioni chiuse, indipendenti, mentre l’attico sviluppa rilievi
compositivi aperti, quasi narrativi delle tematiche iconografiche
impegnate.
Nei pannelli inferiori della facciata rivolta verso la città Tra-
iano di ritorno dalla Germania, forse nel 99 d. C., fa rientro a
Roma, accolto da Praefectus Urbis e dai Geni del Popolo Ro-
mano, venne raffigurato senza cavalcatura davanti ad un edifi-
cio, che si presume fosse il tempio di Vespasiano (fig. 14). Nei
pannelli mediani (fig. 15) l’imperatore assegna le terre ai veterani
del Reno e del Danubio e vengono celebrate le provvidenze in
favore del commercio in presenza di Portunus, Ercole e Apollo
mentre nei bassorilievi superiori (fig. 16) – a sinistra, di fronte
agli auspici di Giunone, Minerva, Cerere ed Ercole, Giove offre
a Traiano il fulmine, per poi – nel rilievo a destra sempre sul
lato citta, l’imperatore seguito dai littori, fa ingresso nel tempio
del Dio Marte in presenza della Dea Roma.
La facciata dell’arco rivolta sul lato-campagna raffigura sui
bassorilievi inferiori (fig. 17) Traiano togato che scortato dai
suoi littori incontra Ercole, immagine che allude al consolida-
mento delle regioni danubiane mentre nel rilievo a sinistra l’im-
peratore in presenza di Giove stipula il patto di pace con i
Fig. 13 – Arco di Benevento, lato città
53

Fig. 16. a – Gli Dei del tempio attendono Traiano,


Fig. 15. a – Assegnazione delle terre ai veterani del
lato città (fotografie Alfredo Balasco)
Reno e del Danubio, lato città (fotografie Alfredo
Balasco)

Fig. 14. a – Trionfo di Traiano a Roma, lato città


(fotografie Alfredo Balasco)

Fig. 15. b – Provvidenze in favore del commercio,


lato città (fotografie Alfredo Balasco)
Fig. 16. b – L’ingresso di Traiano al tempio del Dio
Marte, lato città (fotografie Alfredo Balasco)

Fig. 14. b – Trionfo di Traiano a Roma, lato città


(fotografie Alfredo Balasco)
54 Germani e i Daci. L’area mediana (fig. 18) dell’arco fa celebrare
l’Istitutio Alimentaria, istituita a Benevento nel 101 d.C. ed
espressamente voluta da Nerva per aiutare i fanciulli poveri e
favorire l’agricoltura. In questa scena, situata a destra, Traiano
sempre circondato dai suoi littori, affiancato da Indulgentia e Fe-
licitas presenta a Roma e Marte due bambini, scena che insieme
alla cornucopia raffigurata a sinistra del pannello allude proprio
alla generosità e la cura dell’imperatore rivolte verso l’intera po-
polazione che la governa. A sinistra, il rilievo raffigura l’impe-
ratore nel compito di riordino dell’esercito delle provincie sotto
gli auspici della Dea Roma raffigurata con il diadema. In chiave
di lettura consideriamo che la scena di reclutamento delle le-
gioni rimanda allo statuto di comandante militare di Traiano,
dovere virtù del quale recluta legioni e congeda veterani, per
Fig. 17. a – La pacificazione della Germania, lato campagna (fotografie Alfredo
poi badando al loro benestare assegnandoli delle terre, garan-
Balasco)
tendo il sostentamento delle loro famiglie nelle future colonie
e città dell’Impero romano. Il simbolismo iconografico degli
sfondi con architettura verso la città e alberi sul lato campagna
invia direttamente verso un’autorità che si esercita attraverso il
binomio domi forisque è sottolineato il ruolo di Traiano come
leader e mediatore, presente sia nel centro dello stato che ai
margini dell’impero. I panelli dell’attico (fig. 19) suddivisi dal-
l’inscrizione epigrafica raffigurano proprio il tema di sottomis-
sione della Dacia dove le divinità della provincia Cerere, Diana
e Silvano accolgono l’imperatore, dove proprio nel rilievo a de-
stra Traiano riceve l’omaggio di una provincia inginocchiata,
circondata dall’allegorica raffigurazione dei fiumi di confine
della regione – Tisia e Alutus.
I rilievi sulle due facciate dell’attico mettono i maggiori pro-
blemi di interpretazione, forse proprio per il fatto che molto
probabilmente sono stati finalizzati da Adriano, subito dopo la
morte di Traiano46. Ma se restiamo fedeli alla chiave di lettura
correlata su piani, allora l’attico sul lato-città valorizza il tema
della divina provvidenza di Traiano, mentre l’attico opposto
rappresenta forse la successione di Adriano come personaggio
adatto a seguilo alla guida dell’impero e simile interpretazione
Fig. 17. b – Traiano si incontra con Ercole, lato campagna (fotografie Alfredo rimane fedele con l’evoluzione dell’istituzione del trionfo nel-
Balasco) l’epoca imperiale, che diventa piuttosto una cerimonia di glori-
55

Fig. 18. a – Traiano riordina l’esercito nelle provincie, lato campagna (fotografie
Alfredo Balasco)

Fig. 19. a – Le Divinità della Dacia: Cerere, Diana e Silvano accolgono Tra-
iano, lato campagna (fotografie Alfredo Balasco)

Fig. 18. b – Celebrazione dell’Istituto Alimentaria, lato campagna (fotografie


Alfredo Balasco)

ficazione del potere imperiale47. All’interno di questo messaggio


dinastico, l’accento dell’immagine raffigurata sull’attico del lato-
campagna cade sul gesto di sottomissione della figura femmi-
nile che personifica la provincia Dacia (fig. 19 b).
L’ampio schema figurativo ed iconografico che si snoda sui
suoi quattro lati subito sotto la trabeazione è dedicato alla pompa
triumphalis (fig. 20 a-g), una narrazione del trionfo che insieme Fig. 19. b – La sottomissione della Dacia (fotografie Alfredo Balasco)
56

Fig. 20. a-h – Frammenti del corteo trionfale (fotografie Alfredo Balasco)
al suo carro e il lungo bottino di arredi e prigionieri, riporta zia dell’esercito romano venne stilizzata dalle due Vittorie Alate 57
presumibilmente la processione dei Daci. che portano lo stendardo militare e la corona da vincitore men-
L’elemento figurativo di collegamento dell’inizio del corteo tre sul lato opposto, sopra il fornice compaiono la personifica-
lo costituisce un piccolo tempietto posto all’angolo nord-occi- zione della Dacia e di Danubius.
dentale48. La processione contiene a pieno gli elementi com- Tuttavia, a quasi un decennio dall’uccisione di Decebalo e
provati dalle fonti antiche che riguardano la magnificenza l’insediamento dell’amministrazione romana sulla zona inglo-
dell’evento connesso alla cerimonia di trionfo dacico svoltasi bata nell’Impero romano, quello che permane nella visione
nel 107 d.C., dove infatti i brani di Cassio Dione (68, 15) testi- dell’architetto e del suo comandatario è proprio la capacità di
moniano il carattere festoso e la grandezza del trionfo dacico Traiano di essere un efficiente governatore, garante dell’armo-
laddove furono offerte 123 giorni di spettacoli dove furono uc- nia e della fecondità, un imperatore trovatosi sotto la prote-
cisi circa 10.000 animali selvatici e domestici e combatterò al- zione divina di Giove. Proprio questa situazione che
trettanto 10.000 gladiatori. In questo contesto, il fregio sull’arco convalidava già il ruolo dell’architettura commemorativa ro-
rimane un elemento visivo dell’intero schema iconografico mana a partire con la tarda repubblica e l’epoca augustea, cioè
spiegando chiaramente il ruolo per cui fu creato il monumento fondare duraturo la propaganda politica del discorso ideolo-
e cioè la chiara intenzione di lasciare ai posteri, per volontà di- gico, che funziona come un “quadro di esposizione”, ed ine-
retta del comandatario, le sue gloriose gesta. rente a ciò l’arco di Benevento corrisponde alla valorizzazione
Fermandoci proprio su questi pannelli direttamente colle- ideologica dell’architettura pubblica. D’altronde Cassio Dione
gati alle guerre daciche possiamo affermare alcune ipotesi in- sottolineava la particolare cura dell’imperatore di esternare la
terpretative. La prima è collegata al fatto che simili magnificenza del suo potere di fronte ai Re giunti a Roma. Tale
raffigurazioni riprendono già delle tematiche iconografiche nu- grandezza e non i corpi trafitti dei Daci, tematica iconografica
mismatiche esistenti dentro le quali vengono amplificati li coniata sulle effigie monetali anteriori49, rappresenta l’opzione
aspetti violenti della campagna bellica. Notiamo cosa rimane dell’imperatore a circa dieci anni distanza dal conflitto bellico
degno da ricordare, l’immenso bottino di guerra e la sfilata dei “di modellare la memoria collettiva”.
prigionieri che si snoda su quasi tutta la lunghezza del fregio L’interminabile pompa triumphalis servirà per ricordare le glo-
decorativo. Il secondo aspetto è legato al fatto che gli archivolti riose gesta dell’imperatore cosicché l’arco diventa “un docu-
non contengono in modo esplicito il motivo decorativo dell’al- mento-archivio dell’immenso programma politico” visibile al
bero-trofeo così come si osserva sull’arco di Settimio Severo o popolo e ai passanti che percorrevano la Via Traiana nel loro
di Costantino. Sul lato città dell’arco di Benevento la suprema- cammino da e tra l’Adriatico.
58 Note var. 130-147. TIS et Al., La Colonna Traiana, To-
18
RIC 623a; BMCRE 990d; 30
WOYTEK, cit. rino 1988; ID., La colonne Trajane:
COHEN, 127. l’Empereur et son public, in “Revue Ar-
Sentiti ringraziamenti vanno all’archi-
31
S. VASILIŢĂ, Victoria Dacica et le
chéologique”, 1991, pp. 186-98; GA-
tetto Alfredo Balasco per i molti consigli
19
J BENNETT, Trajan: Optimus monayage dacique de Trajan”, in “Les
LINIER, La Colonne Trajane et les
sulla decorazione dell’Arco di Benevento Princeps. A Life and Times, Lon- Dossiers d’archeologie”, 359,
Forums impériaux, cit.; J.E. DAVIES,
ed averci fornito preziose fotografie det- don-New-York 1997, pp. 89-90. 2013, pp. 60-65; A. BARNEA, Les
The Politics of Perpetuation: Trajan’s
tagliate. 20
RIC 426. monnaies de Trajan du trésor de Tro-
Column and the Art of Commemora-
1
CASSIUS DIO, 68, 13; PROCO- paeum Traiani, in “Les dossiers
21
RIC 337; RSC 270; SEAR, 88, tion”, in “American Journal of Ar-
PIUS, De Aedificiis, IV, 11-13; CIL,
d’archeologie”, 359, 2013, pp. 66-
987. chaeology”, Vol. 101, 1, 1997, pp.
III 8267; RIC 569, Cohen 542. 69.
22
RSC 63. 41-65; T. ANTONESCU,
2
H. MATTINGLY-E.A. SYDEN-
32
W. GAUER, Untersuchungen zur Columna Traiana: studiată din punct de
23
RIC 114; SEAR, 3119; RIC Trajanssäule. Erster Teil Darstellungs-
HAM, The Roman Imperial Coinage, vedere archeologic, geografic şi artistic,
162. programm und künstlerischer Entwurf,
vol. II – Vespasian to Hadrian, Iași 1910; D. ANTONESCU, Co-
London 1926, pp. 238-239.
24
A. WALLACE-HADRILL, The in “Monumenta Artis Romanae”, 13, lumna  lui Traian. Arhitectura de pe
Emperor and his virtues, in “His- 1977, pp. 45-49; M. GALINIER, La friza sculptată, București 2009; M.
3
RIC 71; BMCRE 135. toria”, 30, 1981, pp. 298-323; colonne trajane et le forums impériaux, MACREA, Un disegno inedito del Rinas-
4
RIC 222; BMCRE 187; RSC 312-317. Coll. EFR, 303, Rome 2007, pp. 1- cimento relativo alla Colonna Traiana”,
537; B. WOYTEK, Die Reichsprägung 25
B.W. JONES, The Emperor Domi- 37 : «Si l’arrière-plan historique in “Ephemeris Dacoromana”, 7,
des Kaisers Traianus (98-117), Mo- tian, London-New York 1993, pp. existe bien, il n’est que le prétexte 1937, pp. 77-116; C. DAICOVICIU-
neta Imperii Romani, vol. 14, 99-108. à une représentation, à une mise H. DAICOVICIU, Columna lui Traian,
Vienna 2010, 190 bA. en scène du princeps, de l’armée et București 1968; D. TUDOR, Pelen-
26
A. CALÓ LEVI, Barbarians on
5
RIC 485. de la romanité dans son ensemble. dava-Craiova, Columna lui Traian in
Roman Coins and Sculpture, in “Nu-
6
RIC 534; BMC 833; COHEN, Juger la frise à l’aune de son réa- epoca Imperiului Roman, Craiova
mismatic Notes and Mono-
503; SEAR, 3204. lisme, à sa cohérence topographi- 1980; R. VULPE, Columna lui Traian,
graphs”, 123, 1952; cf. Y.A.
que ou chronologique ou, pire, à București 1988; R. FLORESCU, Lim-
7
RIC 538; COHEN, 506, WOY- DAUGE, Le Barbare. Recherche sur la
son adéquation au texte de Dion bajul artistic al Columnei lui Traian.
TEK, cit., 208b; BMC 902; conception romaine de la barbarie et de
Cassius, revient à lui assigner un Noi cercetări în domeniul istoriei artei
STRACK, 360. la civilisation, Coll. Latomus, 176,
objectif qui ne comptait pas parmi româneşti, Bucureşti 1983, pp. 6-14;
8
AE 38. Bruxelles 1981.
les impératifs fixés par le comman- A. BARNEA, Le trophée de Trajan et
9
RSC 405; RIC 190a; BMCRE
27
RIC 4; 288-289 (Vespasiano); ditaire du projet». la colonne de Rome, in “Les dossiers
214. BMC 294; BMCRE 43; RSC 229. 33
G. CALCANI, Apollodoro e la Co- d’archeologie”, 359, 2013, pp. 42-
La presenza del barbaro vicino
10
RIC 503. lonna Traiana a Damasco, in “Apol- 49; C.C. PETOLESCU et Al., La co-
all’albero trofeo fu discussa anche
11
RIC 187; COHEN, 417. lodoro e la Colonna Traiana a lonne trajane et trophées romaines,
in CALÓ LEVI, cit., che dichiara un
Damasco”, Roma 2003, p. 36. Bucarest 2013.
12
RIC 99; RSC 121. ricupero iconografico repubbli-
cano da parte di Domiziano pre-
34
R. BIANCHI-BANDINELLI, Il 35
L. VELCESCU, Réflexions sur le
13
RSC 118; RIC 96; SEAR, Maestro delle imprese di Traiano, in forum de Trajan (Rome), in C.C. PE-
(1988) 981. sente sulle monete di L. Caninius
Gallus – BMC I, p. 27, nos. 127– “Storicità dell’arte classica”, Firenze TOLESCU et Al., cit., pp. 114-
14
RCV 3196; RIC 564. 130, pl. 4, 16. 1950; R. BRILLIANT, The Column of 152.
15
RIC 564 var; COHEN, 534; Trajan and its Heirs: Helical Tales, 36
A.C. FULGER, Mars Ultor ai con-
28
CALÓ LEVI, cit., pianta VI 1.
WOYTEK, cit., 326cD. Ambiguous Trails, in “Visual Narra- fini dell’impero: Il Tropaeum Traiani di
29
P.J. HOLLIDAY, Roman Trium- tives. Storytelling in Etruscan and
16
RIC 219; BMCRE 175; RSC phal Painting: Its Function, Devel-
Adamclisi e il Bellum Iustum in Dacia,
529. Roman Art”, Ithaca-New York- in “Minima Epigraphica et Papy-
opment, and Reception, in “The Art London 1986, pp. 90-123; S. SET-
17
BMCRE 960 var.; COHEN, 125 rologica”, XXII, 2019, 24, pp. 19-
Bulletin”, Vol. 79, 1, 1997, pp.
38; pp. 28. 40
R. GÖBL, Einführung in die Mün- l’arco et la città, Napoli 1985. 46
Si è affermato che la figura 59
37
A.C. FULGER, Il monumento zkunde der römischen Kaiserzeit, 43
CIL, IX 1558: IMP[eratori] maschile vicino a Traino sembra
trionfale Tropaeum Traiani: simbolismo Vienna 1960, p. 3. CAESARI DIVI NERVAE essere il dio Marte con le sommi-
iconografico al servizio dell’ideologia im- 41
C. HOWGEGO, Ancient History FILIO / NERVAE TRAIANO glianze visive di Adriano v. K.
periale, in “Ephemeris Dacoro- from Coins, New York-London OPTIMO AVG[usto] / GERMA- FITTSCHEN, Das Bildprogramm des
mana”, XVI, 2014, pp. 201-234. 1995, PP. 56-59. NICO DACICO PONTIF[ici] Trajanbogens zu Benevent, in “Ar-
MAX[imo] TRIB[unicia] / PO- chäologischer Anzeiger”, 4, 1972,
38
A. BARNEA, Considèrations con- 42
A. MEOMARTINI, I monumenti e
TEST[ate] XVIII IMP[eratori] VII pp. 742-788.
cernat les portraits de Tropaeum Traiani le opere d’arte della città di Benevento,
(Adamclisi, Roumanie), in “Quaderni Benevento 1889; F.J. HASSEL, Der CO[n]S[uli] VI P[atri] P[atriae] / 47
H.D. VERNSEL, Triumphus. An
della ricerca scientifica”, 116, Ri- Trajansbogen in Benevent. Ein Bowerk FORTISSIMO PRINCIPI SE- Inquiry into the Origin, Development,
tratto ufficiale e ritratto privato, des römischen Senates, Mainz 1966; NATVS P[opulus]Q[ue] R[omanus]. and meaning of the Roman Triumph,
Roma 1988, p. 131 ss. M. ROTILI, L’arco di Traiano a Bene- 44
Nel Medioevo l’arco era inglo- Leiden 1970; M. BEARD, The Roman
vento, Roma 1972; M.A. TOMEI, Os- bato nella cinta muraria della città Triumph, Cambridge-Massachu-
39
CIL, III 12467: Ma[rti] Ultor[i]
servazioni su alcune personificazioni e prese il nome di Porta Aurea; sol- setts-London 2005, pp. 219-256.
Imp(erator) [Caes]ar divi Nerva[e
f(ilius)] N[e]rva [Tr]aianu[s feminile dell’arco di Traiano a Bene- tanto nel 1850 l’arco venne libe- 48
v. S. ADAMO MUSCETTOLA, Per
Aug(ustus) Germ(anicus)] [Dac]i[c]us vento, “Scritti in memoria di G. Be- rato, isolando il suo perimetro, una riedizione dell’arco di Traiano a Be-
p[ont(ifex) max(imus)] [trib(unicia) catti”, Studi Miscellanei, 22, Roma chiuso da una cancellata di ferro. nevento: appunti sul fregio trionfale, in
potes]tate XIII [imp(erator) VI 1976, pp. 205-221; B. ANDREAE, 45
Soltanto a nome di Traiano vi “Prospettiva”, 67, 1992, pp. 2-16.
co(n)sul] V p(ater) p(atriae) [victo Zum Triumphries des Trajansbogens furono edificati sette archi; quattro 49
N HANNESTAD, cit., p. 42,
exerc]itu [Dacorum et —- ………… von Benevent, in “Römische Miteil- di essi con un solo fornice: An- dove si riconferma il carattere ag-
……….E…………[trop(aeum) lungen”, 86, 1979, pp. 325-329; S. cona, Benevento, Canosa e Me- gressivo dell’iconografia monetaria
consecravit]. ADAMO MUSCETTOLA-A. BA- rida; due con tre fornici fornici a associata alle guerre daciche.
LASCO-D. GIAMPAOLA, Benevento: Thamugadi e Mactaris.

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