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IV serie - anno VI, 2016
IV serie - anno VI, 2016

SAPIENZA
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SilvanaEditoriale
Questo numero della rivista è stato stampato con il parziale contributo finanziario del Comune di Villongo
(Bergamo).

Arte medievale
Periodico annuale
IV serie - anno VI, 2016 - ISSN 0393-7267 © Sapienza Università di Roma
Direttore responsabile
Marina Righetti
Direzione, Redazione
Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo
Sapienza Università di Roma
P.le Aldo Moro, 5 - 00185 Roma
Tel. 0039 06 49913409-49913949
e-mail: artemedievale@uniroma1.it
www.artemedievale.it
I testi proposti per la pubblicazione dovranno essere redatti secondo le norme adottate nella rivista e consultabili nel suo
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del Comitato Scientifico al seguente indirizzo: artemedievale@uniroma1.it.
La rivista, impegnandosi a garantire in ogni fase il principio di terzietà della valutazione, adotta le vigenti procedure
internazionali di peer review, con l’invio di ciascun contributo pervenuto, in forma anonima, a due revisori anch’essi
anonimi.
II collegio stabile dei revisori scientifici della rivista, che si avvale di studiosi internazionali esperti nei diversi ambiti
della storia dell’arte medievale, può essere di volta in volta integrato con ulteriori valutatori qualora ciò sia ritenuto utile
o necessario per la revisione di contributi di argomento o taglio particolare.
La Direzione della rivista conserva, sotto garanzia di assoluta riservatezza, la documentazione relativa al processo di
valutazione, e si impegna a pubblicare con cadenza regolare sulla rivista stessa l’elenco dei valutatori che hanno
collaborato nel biennio precedente.
Autorizzazione Tribunale di Roma n. 241/2002 del 23/05/2002

In copertina: Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo, Archivio Cadei: disegno di
vetrata gotica.

Distribuzione Silvana Editoriale


Via de’ Lavoratori, 78
20092 Cinisello Balsamo, Milano
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Fax 02.453951.51
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Direzione editoriale Dario Cimorelli
Coordinamento e grafica Piero Giussani
Stampa e rilegatura Grafiche Aurora Verona
Finito di stampare nel dicembre 2016
Comitato promotore

F. Avril, B. Brenk, F. Bucher, A. Cadei, W. Cahn, V.H. Elbern,


H. Fillitz, M.M. Gauthier, C. Gnudi, L. Grodecki, J. Hubert, E. Kitzinger, L. Pressouyre, M.
Righetti, A.M. Romanini, W. Sauerländer, L. Seidel,
P. Skubiszewski, H. Torp, J. White, D. Whitehouse

Comitato direttivo

M. Righetti, A.M. D’Achille, A. Iacobini, A. Tomei

Comitato scientifico

F. Aceto, M. Andaloro, F. Avril, X. Barral i Altet, M. Bonfioli, G. Bonsanti, B. Brenk, C.A.


Bruzelius, S. Casartelli Novelli, M. D’Onofrio, J. Durand, V.H. Elbern, F. Gandolfo,
A. Guiglia, H.L. Kessler, J. Mitchell, E. Neri, G. Orofino, A. Peroni, P.F. Pistilli,
P. Piva, F. Pomarici, A.C. Quintavalle, R. Recht, S. Romano, A. Segagni,
H. Torp, G. Valenzano, G. Wolf

Redazione

R. Cerone, A. Cosma, C. D’Alberto, B. Forti, M.T. Gigliozzi, F. Manzari, S. Moretti, M.R. Rinaldi,
E. Scungio, M. Tabanelli

ANVUR: A
La ‘sua’ rivista dedica ad Antonio Cadei questo numero, che raccoglie gli studi presentati in
occasione del Convegno, svoltosi nel 2014 in due sedi: nel suo paese natale, Villongo, il 25
ottobre, e a Roma, negli spazi del suo Dipartimento, il 17 e 18 dicembre.
Nel 2014 Antonio avrebbe compiuto settanta anni e sarebbe stata una bella festa per i suoi amici e
i suoi allievi, ma cinque anni prima una terribile malattia, combattuta con grande dignità e
consapevolezza, lo aveva stroncato. Difficile, anche per naturale pudore, ricordare quei momenti
terribili che avevano colpito la sua famiglia scientifica, già duramente segnata dalla perdita, solo
qualche anno prima, di Angiola Maria Romanini.
Antonio, come Angiola Maria, aveva prima insegnato all’Università di Pavia e poi era arrivato a
Roma, alla Sapienza, dove, nonostante il suo carattere riservato, da bergamasco D.O.C., aveva
saputo generosamente aprirsi ad amicizie autentiche ed era diventato per tutti a poco a poco un
punto di riferimento, per consigli misurati e per lo più laconici, ma pieni di saggezza e attenzione.
Antonio non era però uno studioso solitario e introverso, come talora poteva apparire a chi lo
conosceva solo superficialmente; sapeva coinvolgere gli allievi - senza mai soverchiarli con la sua
straordinaria personalità - nella sua articolata operosità scientifica. La ricchezza di questo numero
di Arte medievale, dove molti articoli sono offerti da studiosi più o meno giovani al loro Maestro,
testimonia quanto la sua attività di docente sia stata fertile di esiti rilevanti. Numerosi sono anche i
contributi degli amici italiani e stranieri, che hanno potuto godere della sua splendida intelligenza e
della sua ironia, sottile ma sempre rispettosa degli altri. Abbiamo voluto mettere in copertina uno
dei suoi eccezionali disegni. Quante volte ho visto Antonio, nel corso di lunghe riunioni, astrarsi,
disegnando sui margini dei fogli particolari architettonici oppure schizzi di ritratti e di mani! Col
tempo ho capito che in realtà il disegnare non era per lui una distrazione, ma piuttosto una
consolidata via di concentrazione, un modo per liberare il suo pensiero, che così elaborava
silenziosamente quanto si diceva. Accadeva spesso, infatti, che alla fine fosse proprio Antonio a
pronunciare le parole risolutive del problema che si stava discutendo. Il disegno scelto per la
copertina è però anche espressione di un suo modo di procedere nello studio e nell’analisi storica
del periodo forse da lui più amato, il Gotico: Antonio ripercorreva passo dopo passo le vie
operative degli architetti, dei maçons e dei maestri vetrai delle cattedrali e il rilievo di questa
finestra è testimonianza di un procedere quasi in continuità con la prassi del cantiere medievale.
Marina Righetti
Il Convegno Internazionale “Medioevo tra Occidente e Mediterraneo” che si è tenuto a Villongo il
25 ottobre 2014, in memoria del professore Antonio Cadei, nato proprio nella nostra cittadina nel
1944, e ripreso in seconda sessione presso l’Università La Sapienza di Roma il 17 e 18 dicembre
2014, oltre che occasione ricca di interessanti interventi sui temi di studio e di ricerca cari al
professore, ha acceso un faro luminoso sulla sua figura. Una personalità carismatica e poliedrica,
ma al contempo schiva e sovente silenziosa. Senz’altro un motivo di orgoglio per il nostro piccolo
Comune che, grazie al lavoro di studio e di ricerca di Antonio Cadei, si è aperto ad un ampio
respiro culturale, anche al di fuori dei confini nazionali.
La presenza, inoltre, di professori e ricercatori della Sapienza di Roma, delle Università di Pavia,
Napoli, Barcellona, Baltimora, Chieti, Venezia, Urbino e della Soprintendenza di Venezia,
colleghi e amici del professor Cadei, infatti, ha portato alla luce non solo il suo grande spessore
culturale, ma anche la sua preziosa testimonianza umana.
Ho ben presente il ritratto che ne ha fatto il nipote Federico, durante il suo breve ma intenso
intervento: “...tuttavia quando parlava, in particolare con noi nipoti, era sempre occasione di forte
arricchimento interiore, egli non ci insegnava cose nuove, non ci riempiva di nozioni che avremmo
dimenticato qualche ora dopo, ma faceva socraticamente emergere pensieri e riflessioni da dentro
di noi, facendoceli analizzare da molteplici punti di vista...”.
Le giornate di studio ci hanno permesso dunque di conoscere ed apprezzare il suo enorme bagaglio
di studi, ricerche e lavori sulla storia e sull’arte medievale, che ora sono sapientemente raccolti in
questi Atti.
Un grazie al Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo della Sapienza di Roma che ha
coinvolto il Comune di Villongo in questo importante progetto.

Maria Ori Belometti Sindaco Comune di Villongo


SOMMARIO
Campania carolingia. I rilievi della cattedrale di Teano e il Ponzano: un antefatto
tentativo di espansione pontificia nel Ducato di Benevento piceno alla Riforma
Fabio Betti Maria Sole Cardullt
I segni della Riforma nella cattedrale di Terracina.
La committenza del vescovo La chiesa, il chiostro, il portico, la cattedra
Udalrico nella pieve di Maria Teresa Gigliozzi
I segni della Riforma nella cattedrale di Terracina. Dal Regnum Siciliae alla terra Imperii: Federico II e la
Temi e simboli nel fregio musivo del portico rifondazione del castrum di Monselice Giuliano Romalli
Mariella Nuzzo
II lascito di un maestro.
Le epigrafi del portale e del portico della cattedrale di Architettura fortificata
Terracina nel Regno di Sicilia: dal
Carlo Tedeschi castello ad ali svevo al
donjon capetingio
La decorazione muraria a intarsi nell’Italia normanna: gli
Pio Francesco Pistilli
episodi calabresi nel contesto dei rapporti tra Ducato e
Federico II e Fossanova. Dalle ceneri di una tradizione
Contea
storiografica alla genesi di una nuova riflessione
Margherita Tabanelli
Manuela Gianandrea
L’igumeno Theostiriktos e il ‘franco’ Girardo ai Ss. Pietro Il ruolo del ‘cantiere gotico’ nella basilica superiore di S.
e Paolo di Agrò Francesco ad Assisi
Antonino Tranchina Francesca Pomarici

Ai fianchi del sovrano? Qualche osservazione Svevi o Angioini alla periferia di Bisanzio.
sulle porte metalliche della Cappella Palatina di Palermo Le Storie di Santa Caterina e Santa Margherita sulla volta di
Giovanni Gasbarri S. Maria della Croce a Casaranello (Lecce)
Gaetano Curzi
Percorso di Oderisio da Benevento
Francesco Aceto La pittura di età paleologa a Costantinopoli: un tormentato
percorso di scoperte, perdite, sparizioni e recuperi
Gli amboni della cattedrale di Salerno e la liturgia
Mauro della Valle
riformata di Romualdo II Guarna
Nino Zchomelidse I Regia Carmina dedicati a Roberto d’Angiò nella
British Library di Londra: un manoscritto tra Italia e
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della
Provenza
Sibilla in Campania (xi-xiii secolo)
Alessandro Tomei
Manuel Castineiras
La rinascita dell’iniziale figurata nella miniatura
Sul primo impianto della chiesa abbaziale di Chiaravalle
gotica e la sua circolazione tra Europa e Italia
Milanese
settentrionale
Luigi Carlo Schiavi
Francesca Manzari
Immagini e graffiti: alcuni esempi di devozione
bergamasca tardomedievale
Barbara Villa

Sulle tracce dei maestri d’Alemagna. Testimonianze e


riverberi dell’arte teutonica nell’Italia medio-adriatica del
tardo Medioevo
Giorgia Corso

II palazzo di Giovanni Burcardo: Tardogotico oltremontano


e Roma rinascimentale
Maurizio Ficari

Nicola da Guardiagrele: le firme e le opere


Stefano Riccioni
Medioevo disegnato/Medioevo ritrovato: in
viaggio con Aubin-Louis Millin nella Puglia
normanna
Anna Maria D’Achille, Antonio lacobini

Da Émile Bertaux ad Antonio Cadei: un


percorso sulla nozione di castello federiciano
Xavier Barral i Altet

I monumenti del Mezzogiorno medievale nei


taccuini di Giacomo Boni (1888-1898):
documentazione, tutela, conservazione del
patrimonio artistico nell’Italia post-unitaria
Andrea Paribeni

II progetto di Antonio Cadei per un manuale


sull’arte del Duecento
Carola Delpino

Antonio Cadei
Pio Francesco Pistilli
DA VIRGILIO AL MEDIOEVO: POSTILLE SULLA RINASCITA DELLA SIBILLA
IN CAMPANIA (XI-XIII SECOLO)

secolo, la Sibilla non sembra aver mai perduto


Manuel Castineiras

La musica dovrebbe essere per la poesia ciò che la vivacità dei colori, e una
felice mescolanza di luci e d’ombra, sono per un disegno privo di errori e ben
ordinato: tali elementi servono unicamente per animare le figure, senza
distruggere i contorni.
(Nietzsche, Il dramma musicale greco)
nessuno dei suoi tratti schiettamente antichi:
[! ÿ
vergine, saggia, visionaria (...) e soprattutto
consapevole del proprio potere negromantico
(véxrna), che le permetteva l’accesso all’Ade e al
mondo dell’oltretomba.3 In questo modo l’aveva
immaginata il vates Virgilio nel celebre canto VI
dell’Eneide, a Cuma, accanto all’eroe troiano
Enea.4 Tanto nel suo aspetto quanto nella sua
-r
iconografia la Sibilla non ha mai smesso di essere
pagana, di tramandare dal mondo antico il
cl'- carattere patetico ed emotivo delle profetesse:
f
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dalla Pitonessa - Pitia - di Delfi, alla Cassandra
troiana, fino alla stessa Sibilla cumana.5 La forza e
la sopravvivenza di questa Pathosformel ha molto
a che vedere con la sua successiva interpretazione
t o performance drammatico-liturgica nella veglia di
L a partecipazione ad un progetto di ricerca sul Natale: dalla recitazione retorica del Iudicii signum
Sant’Angelo in Formis,
iesa abbaziale (1072-
Canto della Sibilla nel Medioevo condotto da nei monasteri e nelle cattedrali medievali, all’attuale
087), navata centrale,
arete settentrionale,
una collega musicologa mi ha riportato sulle performance del Cant de la Sibil-la nella cattedrale
ttura murale, la Sibilla strade, fascinose e controverse, dell’arte di Palma di Maiorca, dove nel 2010 il rituale che
itrea annuncia il Giudizio
nale (foto Autore). romanica campana.1 Rivisitare oggi i dipinti sopravvive senza interruzioni dal Medioevo a oggi è
murali di Sant’Angelo in Formis stato dichiarato dall’UNESCO Bene del Patrimonio
o i marmi del pulpito di Sessa Aurunca può Immateriale dell’Umanità. È opportuno ricordare
sembrare a prima vista ingenuo, se non addirittura che la stessa consuetudine è rimasta viva anche in
inutile. Ma il mio approccio è cambiato Sardegna - in particolare nella cattedrale di Alghero
profondamente ed è nuovo il punto di vista dal quale (Alguer) - che dal 1324 al 1718 fece parte della
osservo queste opere: al di là della riflessione su Corona Catalano-Aragonese.6 Su questa base
un’immagine d’origine pagana, della sua intendo rivisitare alcune delle più note raffigurazioni
sopravvivenza e conseguente reinter- pretatio medievali della Sibilla concentrando la mia
cristiana, oggi mi interessa studiare la Sibilla nella attenzione sul caso campano tra XI e XIII secolo. Su
sua valenza patetica, performativa e drammatico- questo argomento sono comparsi contributi
liturgica. importanti di Fernanda de’ Maffei (1984), Dorothy
La scelta di un tale metodo per lo studio delle arti Glass (1987) e, ultimamente, Lucinia Speciale
figurative non comporta altro che tornare alle idee di (2009).7 Riprenderò qualcuna delle loro preziose
Aby Warburg sulla rinascita del paganesimo, riflessioni allo scopo di chiarire meglio la storia o
all’album Mnemosyne e alla sempre allettante idea piuttosto il fenomeno della rinascita della Sibilla
della lunga vita delle Pathosformeln, le formule del nell’arte campana tra XI e XIII secolo.
patetico.2 Sotto questo aspetto, la Sibilla è una figura La mia argomentazione si basa su tre assi portanti.
che non ha mai perso la sua forza rituale di matrice In primo luogo, non si può ignorare che l’insorgere
pagana, nei suoi gesti così come nella sua voce ha monumentale del tema coincida con il successo della
sempre cercato di commuovere gli animi. È difficile recitazione retorica o drammatizzazione del Canto
dire se la Sibilla pagana sia mai stata della Sibilla tra XI e XII secolo sia come parte del
‘addomesticata’ dalla Chiesa. Nell’appropriazione e sermone De Symbolo di Quo- dvultdeus (421-439),
reinterpretazione cristiana del soggetto, tra IV e V sia come vivace punto finale del dramma liturgico

9
7
Manuel
Castineiras

Ordo Prophetarum (XI secolo).8 Questo punto è


stato giustamente sottolineato da Dorothy Glass nei
casi delle rappresentazioni della Sibilla in
Sant’Angelo in Formis (1072-1087) [1] e nei
pennacchi del pulpito di Sessa Aurunca (prima del
1224) [7]. In tutte e due queste rappresentazioni la
Sibilla sventola un cartiglio con l’inizio dei versi del
ludicii

98
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

signum e si può quindi mettere abbandonare le coordinate geo-politiche che


in relazione con il testo del l’ancorano ai suoi luoghi mitici, come si addice ad
sermone De Symbolo di un’iconografia mediterranea legata al suo genius
Quodvultdeus, che veniva letto loci.12 Come spiegare altrimenti il successo della
la notte della veglia di Sibilla Tiburtina a Roma e il suo uso politico
Natale. Sulla base di questo durante la Riforma Gregoriana e la Lotta delle
uso liturgico ben documentato Investiture?13 E quale spiegazione dare del fatto che
nell’arcivescovado di Salerno una terra come la Campania Felix - con l’Antro
- Officia Propria Festorum Salernitane, 1594 della Sibilla a Cuma,14 la Solfatara a Pozzuoli e la
- e nell’abbazia di città di Napoli - sia diventata un luogo privilegiato
Montecassino - Cass. 99, 100, del diffondersi delle leggende sibilline di origine
103, 106, 107, 115 e 4629 - virgiliana e del pronto recupero della Sibilla tra XI e
Dorothy Glass ha spiegato XIII secolo? Come avrebbe altrimenti potuto la
numerose figure di profeti che Sibilla Eritrea, autrice dei versi acrostici che si
compaiono nei pulpiti campani conformano alle lettere iniziali del ludicii Signum
di Salerno (ca 1180), Capua IHSOYS XPEISTOS 0EOY YIOS SWTHP
(1200-1210), Teano, S. (sant’Agostino, De civitate Dei, XVIII, 23),15
Eustachio a Pontone, Caserta ottenere un tale ruolo da protagonista nella
Vecchia (1207-1216) e Sessa paraliturgia natalizia? Proprio in questo particolare
Aurunca (prima del 1224). In ‘paesaggio’ mitico, politico e geografico, si deve
secondo luogo, parallelamente inquadrare anche il tentativo, sostanzialmente fallito,
a queste performance liturgiche, di Fernanda de’ Maffei di identificare la «(syb)il/la
le raffigurazioni artistiche pr(o)/phit(issa)» della navata di Sant’Angelo in Formis
della Sibilla non sono nella popolare Sibilla Tiburtina di ascendenza
soltanto capaci di riprendere romana. Tranne che nell’ormai più che centenario
le primitive Pathosformeln ma studio di Domenico Comparetti17 non è stato mai
anche di assumere leggendari dato il giusto rilievo alla peculiare geografia mitica
valori geografici, politici e locale, nella quale, nel giro di appena una
escatologici connessi alla cinquantina di chilometri da Cuma, si trovano due
loro funzione nel mondo delle più antiche raffigurazioni della Sibilla: quella
antico. Si tratta di un di Sant’Angelo in Formis e quella di Sessa
fenomeno che si riscontra in Aurunca.18 Entrambe le rappresentazioni appar-
molte rappresentazioni tengono a un tipo iconografico anticheggiante, di
mitologiche nel Medioevo, che donne gesticolanti, che sembrano appoggiarsi
vengono riferite a un o sdraiarsi su un fianco e che ricoprono la loro testa
prestigioso passato locale, con un fazzoletto. Questi dettagli trovano riscontro
come, ad esempio, l’Ercole nella numismatica antica, in cui la Sibilla Eritrea era
dell’Arazzo della Creazione raffigurata seduta su una roccia, coperta da un velo e
nella Cattedrale di Girona - con le mani portate alla bocca.19 Al di là di questi
allusivo alla mitica tratti formali e motivi iconografici, è degno
fondazione della città da d’attenzione anche il contesto culturale della
parte dell’eroe greco e alla regione. A partire dal X secolo si nota un crescente
collocazione geografica di interesse per la copia e l’illustrazione di testi
Esperide in Catalogna10 - o la virgiliani, da Napoli a Montecassino. Sono codici
mensola raffigurante il nei quali si poteva leggere: l’ottimistica egloga IV
Minotauro proveniente della reinterpreta
facciata del
Duomo di Pisa (ora al Museo Nazionale di San
Matteo), che era intesa come prova dell’origine
greca della città secondo quanto raccontato da
Virgilio (Aen., X, 179) e dal Liber Maiolichinus de
gestis Pisanorum illustribus, del primo quarto del
XII secolo.11 È una valenza da non perdere di vista:
nell’arte italiana la Sibilla non sembra mai

99
Manuel
Castineiras

ta come profezia della Vergine


Maria, la quale partorirà il
Messia che porterà l’umanità
in una nuova era; lo
stupefacente canto VI dell’Eneide
(Montecassino, Archivio
dell’Abbazia, Compact XV, f.
21, tardo XI secolo),20 che
era stato illustrato nel V
secolo a Roma nel celebre
Virgilio Vaticano (Città del
Vaticano, Biblioteca Aposto-
lica Vaticana, Vat. lat. 3225,
ca 420);21 così come
i commenti di Servio alle opere virgiliane. Per
numero e precocità spiccano i manoscritti eseguiti
a Napoli al tempo del duca Giovanni III (928-969),
che fanno pensare che la città fosse divenuta un vero bene, quanto bene conosce i libri che la Sibilla,
centro di studi virgiliani. Ne è prova un esemplare piena di collera, bruciò in risposta al 2. Sant'Angelo in
Formis, chiesa
illustrato, forse ispirato ad un archetipo antico, che compratore che li aveva rifiutati). abbaziale (1072-
1087),
contiene le tre opere maggiori - Bucoliche, Il terzo asse della mia argomentazione è quel controfacciata,
pittura murale,
Georgiche ed Eneide2 - e due manoscritti con il lo che apporta forse maggiori novità e rende il Arcangelo con il
cartiglio che
commento di Servio.23 Sin dalla tarda antichità si dibattito più articolato. Pochi sono gli studiosi condanna
all'Inferno (foto
riteneva Virgilio un’anima naturaliter christiana che hanno sottolineato l’importanza del luogo Autore).
quando non un vero e proprio poeta e profeta di che la raffigurazione della Sibilla occupa in questi
Cristo. Così Lattanzio (ca 245-325) (Divinae contesti monumentali e l’importanza della relazione
Institutiones, VII, 24) aveva interpretato in chiave tra collocazione e interpretazione drammatica del
millenarista la IV egloga come un annuncio della canto, sia per l’ubicazione scenica della cerimonia
venuta / ritorno di Cristo trionfante nel regno dei sia per la sua esatta collocazione temporale nel corso
giusti; mentre Fulgenzio (VI-VII secolo) (De dell’anno liturgico. Gli esempi campani sono molto
continentia vergiliana) leggeva l’Eneide come suggestivi sia per quanto riguarda il significato della
un’allegoria della vita umana.24 D’altro canto, il figura sia per la sua performance liturgica.
grammatico pagano Servio alla fine del IV secolo A Sant’Angelo in Formis, la Sibilla - «(syb)il/ la
sosteneva, seguendo Varrone, che ‘Sibilla’ pr(o)/phit(issa)» - è collocata all’inizio della navata
significasse ‘la saggezza di Dio’ (dei sententia).25 centrale, sul muro nord, adiacente alla
Particolarmente significativo è l’interesse per controfacciata. È da lì che sventola un cartiglio con
Virgilio che si riscontra nell’abbazia di Monte- l’inizio dei versi che annunciano la fine dei tempi:
cassino. Non è un caso che Alfano di Salerno sia «iudicii signum tellus sudore madescet» (il segnale del Giudizio, la
stato identificato come l’autore dei tituli del ciclo terra sarà coperta di sudore). È da quella parete che
pittorico di Sant’Angelo in Formis. In esso la Sibilla contempla il Giudizio Finale dipinto sul muro di
sventola un cartiglio con il primo verso del canto: fondo della navata. Questa particolare posizione si
«iudicii signum tellus sudore madescet» (il segnale del Giudizio, la spiega nei termini di un’interazione tra topografia
terra sarà coperta di sudore), appartenente in origine sacra dell’edificio e immagine, e sottolinea il
all’VIII libro sibillino.26 Va sottolineato che soltanto contenuto escatologico di questa figura. Non a caso
qualche anno prima Alfano ricordava in un poema Fernanda de’ Maffei fece notare che la gesticolante
(carmine 18), dedicato al puer schola- sticus profetessa si rivolge, in particolare, verso
Transmundum, poi abate di S. Maria delle Tremiti, l’arcangelo che sorregge il cartiglio con l’annuncio
la necessità per l’insegnamento monastico dello della punizione del gruppo dei condannati: «ite maledicti
studio a memoria dei versi virgiliani e dei libri in ignum eternum» (Andate, maledetti, nel fuoco eterno)
sibillini: (Mt 25, 41) [2].28
«Versus tam bene scit Virgilianos discens a In una posizione simile, un secolo più tardi, la
puero, Quam bene novit quos irata libros igne Sibilla Eritrea sarà rappresentata nella controfacciata
Sibylla combussit, quod eos renuit emptor».27 del Portico della Gloria della cattedrale
(Conosce i versi virgiliani recitati da bambino tanto

10
0
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania
3. Santiago di
Compostela, cattedrale,
nartece del Portico della
Gloria (1168-1211),
controfacciata, ingresso
nord,
Sibilla Eritrea?
(foto Autore).

4. Testi
latini del
profeta Michea e della
Sibilla Eritrea
appartenenti all'antica
decorazione musiva
della controfacciata
della basilica di
Betlemme (1167-1169)
(da de Sandoli, Corpus
inscriptionum, p. 211).

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10
1
Manuel
Castineiras

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10
2
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

tur, mosaic
ino, Archivio
Cass. 132
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no 1022),
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3
Manuel
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ero (FUTU)R
3
annun US» a
ciato ribadir
la e il
venuta messa
di ggio
Cristo: escatol
Gioele ogico
, con un
Amos, rife-
Naum, riment
Ezechi o alla
ele, Secon
Isaia, da
Miche Venut
a, così a di
come Cristo
due propri
profeti o nel
pagani luogo
, per

10
4
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

eccelle Sepolc
nza ro e di
della Betle
sua mme.35
incarn Secon
azione. do il
A mio Brevi
avviso, ario-
la Ritual
compa e di
rsa di Barlett
un a, alla
sogget vigilia
to così di Na-
schiett tale, il
ament patriar
e ca
latino latino
in e il
mosaic priore
i del
finanzi Santo
ati Se-
dall’i polcro,
m- accom
perator pagnat
e i dal
Manue praec
le I entor
Comn (maest
eno, ro di
da
Amalri
co I di
Gerusa
lemme
e dal
vescov
o
Raoul
(Rodol
fo), si
spiega
nella
liturgi
a
latina
dei
canoni
ci
agosti
niani
del
Santo

10
5
Manuel
Castineiras

cant nando
o) e etiam
da de
due Christ
cano o
nici clama
, si uerit
diri in
geva mediu
no a m
Bet- profer
lemm amus:
e ludici
per um
conc signu
eleb m:
rare tellus
lì, sudor
con e
il mades
capi cet
tolo (...
, )»,
l’uf ff.
fi- 69b-
cio 70a)
nott ;
urno poi,
fino a
l’al Ger
ba, u-
dove sale
nell mme,
a dura
lezi nte
one l’uf
sest fici
a o
veni nott
va urno
inte di
rpre Nata
tato le,
il si
Cant legg
o eva
dell il
a Liber
Sibi Gener
lla ationi
(«Qui s,
d la
Sibilla prof
vatici ezia

10
6
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

di ogra
Isai fici
a di
«Popu buon
lus a
gentiu part
m qui e
ambul dei
at in mosa
tenebr ici
is» e, dell
se a
la nava
fest ta
ivit cent
à rale
rica di
deva Betl
di emme
dome : i
nica bust
, i
l’in degl
no i
«O ante
Maria nati
lesse ,
Virga trat
m».b ti
È dal
bene Liber
sott Gener
olin atio-
eare nis
che di
ques Matt
te eo
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ure dest
dura ra)
nte e di
le Luca
cele (a
braz sini
ioni stra
nata ), e
lizi il
e monu
forn ment
ivan ale
o i Albe
sogg ro
etti di
icon Jess

10
7
Manuel
Castineiras

e ’Ott
con ocen
i to
prof in
eti. un
Rece nasc
ntem ondi
ente glio
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osto ento
che fran
l’or cesc
gano ano
(di a
251 Betl
cann emme
e) e e
il appa
cari rten
llon uti
(a nel
13 pe-
camp riod
ane) o
- croc
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o foss
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ium util
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i- ti
cum per
Fran l’ac
cisc comp
anum agna
a ment
Geru o di
sale ques
mme to
ma dram
trov ma
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10
8
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

o cara
nata tter
lizi izza
o, zion
in e di
cui ques
risu ta
onav figu
a la ra,
voce il
tuon pitt
ante ore
dell abbi
a a
Sibi pres
lla. o
37
ispi
Torn razi
ando one
a dall
Sant a
’Ang rapp
elo rese
in ntaz
Form ione
is, dell
molt e
o si diec
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disc Sibi
usso lle
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’ico roni
nogr ane’
afia del
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dell scri
’ide tto
ntit di
à Raba
del- no
la Maur
Sibi o,
lla De
raff rerum
igur naturi
ata. s
Non (XV,
c’è 3:
dubb De
io Sibilli
che s),
per illu
la stra

10
9
Manuel
Castineiras

to i
pres loro
so vati
l’Ab cini
bazi su
a di dei
Mont libr
e- i.
cass Come
ino già
nel segn
1022 alat
(Archi o da
vio altr
dell’A i, i
bbazia, loro
Cass. trat
132, p. ti -
379b) figu
[6].38 ra
Queste femm
sibille, i-
sedute nile
e di- sedu
vise in ta
due con
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di cope
cinque rto
, -
indoss deri
ano vano
tunica da
e un’i
dalmat cono
ica: le graf
due ia
princip numi
ali smat
hanno ica
la testa dei
copert seco
a con li
un II-
fazzo III,
lett in
o cui
anno la
dato Sibi
alla lla
nuca Erit
e rea,
scri vela
vono ta,

11
0
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

si
appo
ggia
ad
una
rocc
ia,
giac
ché
risu
lta
abit
are
su
uno
scog
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a
Samo
.39 A
Sant
’Ang
elo,
la
Sibi
lla
port
a lo
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s

11
1
Manuel
Castineiras

so e,
abbi poi
glia ripe
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o a
che Sess
trov a,
iamo sug-
nell geri
a sce
mini che
atur la
a figu
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Raba vogl
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Maur quas
o, i
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il ta.
fazz Si
o- trat
lett ta
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. Il ’eco
suo lont
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cheg cono
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’att e
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to: mone
la te?
bizz Sull
arra a
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zion iden
e tifi
inst cazi
abil one

11
2
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

non autem
cred inter
o cxtera
che s ac
ci nobili
sian or
o Erytr
più &a
dubb perhib
i. etur,
Il qux de
test Christ
o di o
Raba quxda
no m
Maur consc
o ripsit,
asse ut
risc sunt
e versus
che eiusde
la m in
più quoru
cele m
bre capiti
Sibi bus
lla Gr&c
era a
quel lingua
la Iesus
Erit Christ
rea us
e le Theou
attr uios
ibui soter
sce, contin
segu etur
endo quod
sant Latine
’Ago interp
stin reta-
o, i tur
vers Iesus
i Christ
acro us Dei
stic Filius
i Salvat
del or».40
Iudicii Questi
Signu versi
m: erano
«C ben
elebri noti
or all’am

11
3
Manuel
Castineiras

biente li per
desi- accom
derian pagnar
o. e il
Doroth Canto
y della
Glass Sibilla.
menzi Valga
ona sei da
mano- esempi
scritti o la
con la second
lezion a parte
e del del
sermo Cass.
ne De 106,
Symb del
olo period
risalen o
ti dell’ab
all’XI ate
secolo Teobal
(Cass. do
99, (1022-
100, 1035),
103, dove
106, la
107 e lettura
462).41 del
Veniv sermo
ano ne si
tutti situa
letti nella
nella Lectio
veglia VIII
di del
Natale giorno
o a di
Natale Natale
(In (pp.
vig. 279b-
Natali 287a).4
s 2

Domi Qualc
ni o he
In. anno
Nat. fa
Domi Lucini
ni) e a
conten Specia
evano le ha
notazi attirato
oni l’atten
musica zione

11
4
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

sulla Canto
presen della
za del Sibilla,
Cantu tra-
s scritto
Sybill alle
ae pagine
nell’O 97-99
miliari del
o volum
Cass. e, si
99.43 Il conclu
manos de con
critto, delle
lus- parole
suosa che
mente vengo
decora no
to a tratte
Monte dal
cassin testo
o di
prima Quodv
del ultdeu
1072, s:
fu «H
commi ae
ssionat c
o dal de
monac Ch
o rist
Giova i
nni per Na
far tivi
parte tat
del e,
nuovo Pa
corred ssi
o della on
basili e
ca et
maior Re
di s-
Monte sur
cassin ect
o, ion
consac e
rata atq
appena ue
un sec
anno un
prima do
(1071) eiu
. Il s

11
5
Manuel
Castineiras

ad
ve
ntu
ita
di-
cta
su
nt»
(Si è
detto
questo
sulla
Nativit
à, la
Passio
ne, la
Risurr
ezione
e sulla
second
a
venuta
del
Cristo)
.
Questo
indica
che il
canto
poteva
essere
into-

11
6
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

(Napol
i 1594)
dal
lector
della
cerimo
nia
dopo il
Canto
della
Sibilla
Eritrea
.44 Non
mi
risulta
che la
cosa
sia
stata
notata
finora
dalla
nato critica.
anche Negli
durant ultimi
e la anni la
Pasqua ricerca
, ed in music
partico ologic
lare a sulla
durant Sibilla
e le ha
celebra palesat
zioni o il
nottur fatto 7. Sessa Aurunca,
cattedrale, pulpito, lato
ne del che in occidentale, pennacchio
dell'arco, Sibilla Eritrea
Sabato alcune (prima del 1224) (foto
Autore).
Santo. chiese
Le il 8. Roma, S. Maria
Maggiore, mosaici
stesse Canto dell'arco trionfale (432-
440), lato sinistro, scena
parole veniva dell'Epifania, Sibilla
Eritrea? (foto Roma,
erano interpr Istituto Superiore per la
Conservazione ed il
intonat etato Restauro).

e negli anche
Offici nel
a giorno
propri di
a Pasqua
Festor . Così
um si
Salern riscont
itana ra in
Eccles Catalo
ia gna,

11
7
Manuel
Castineiras

nelle avviso,
consue nel
tudini caso di
della Mon-
Seu tecassi
d’Urge no,
ll (XII Sant’A
secolo ngelo
) e in
nella Formis
versio e delle
ne in diocesi
catalan campa
o della ne,
cattedr questo
ale di compo
Barcel rterebb
lona e una
(XV stretta
secolo relazio
), ne tra
come il
parte canto
della deWE
Lectio xultet
terza e
del quello
Nottur della
no del Sibilla.
Sabato Non
Santo.4 per
5
caso
Quello nell’in
che troito
agli dell’O
occhi rdo
dei Proph
music etaru
ologi m di
sembr Saint-
ava Martia
inizial l di
mente Limog
un es (XI-
errore XII
è secolo
divent ), il
ato un cantor
dato e, in
in- un
contro verso
vertibi indiriz
le. A zato ai
mio pagani

11
8
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

, li ra
invita, della
in gioia
modo della
esplici terra
to, a per la
cacciar risur-
e rezion
l’oscur e di
ità Cristo.
«pellit 47

e Queste
caligi riflessi
nem». oni mi
Siamo portan
forse o a
di- parlare
nanzi di un
ad se-
un’eco condo
del proble
Canto ma
dell’E attinen
xultet, te alla
il Sibilla
quale campa
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con la luogo
creazio della
ne sua
della rappres
luce entazio
«totiu ne
s liturgic
orbis a. In
se tutta
sentia Europa
t , il
amisis sermon
se e De
caligi Symbo
nem» lo e la
(senta sua
di derivaz
essersi ione
liberat nell’Or
a dalla do
tenebr Proph
a in etaru
tutta la m
sua erano
estensi recitati
one), in
metafo forma

11
9
Manuel
Castineiras

di una
dialog sorta
o a due di
voci - tribuna
o da allestit
due ca- a per
nonici l’occas
o da un ione -
praece deno-
ntor e minata
un trona -
coro - dove
all’inte saliva
rno un
dello canoni
spazio co
del travest
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che in Sibilla
Italia : «la
normal Sybill
mente a deu
coincid estar
e con ja
la aparel
recinzi lada
one en la
presbit trona
eriale. e
In Spa- vestid
gna a com
sappia a
mo che dona»
- per (Valen
esempi za
o nella 1533).
cattedr Nel
ale di caso
Barcell della
ona cattedr
(1575) ale di
e in Valenz
quella a, la
di Sibilla
Toledo era
[5] accom
- i pagnat
cantori a
utilizz addirit
avano tura da
il tre
pulpito accolit
così i: due
come portav

12
0
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

ano
ciascu
no un
candel
iere,
mentre
l’altro
la
guidav
a dalla
sacrest
ia fino
al
pulpito
del
Vange
lo.48

12
1
Manuel
Castineiras

Non c(t)or
per um,
caso ce(ssa
nel bit
pulpito unctio
di )» - e
Sessa Zaccar
Aurun ia -
ca «Ecce
(prima vir
del horien
1224) s
la nom(e
Sibilla n
e i eius)»
profeti -;
che nell’ar
svent co a
olano destra,
dei la
cartigli Sibilla
fanno Eritrea
parte -
della «Judi
decora cii
zione si(g)ni
dei (u)m»
pennac (sic)
chi sul [7]
lato - e
occide una
ntale. figura
Le maschi
quattro le non
figure identif
sono icata,
divise che
in po-
coppie trebbe
: essere
nell’ar sia
co a Isaia
sini- sia
stra, Amos
Daniel (tutti e
e - due
«Cum raf-
veneri figurat
t i nel
s(an)c vicino
(tu)s pulpito
s(an) di

12
2
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

Teano) Sant’A
.49 Nel ngelo
caso di in
Daniel Formis
e e .
della Inoltre
Sibilla, a
i testi Sessa
nei è
cartigli inclus
ripro- o
ducon anche
o, ad Zaccar
pedem ia,
littera presen
m, il te in
testo entram
che bi i
recitan testi
o tanto liturgi
nel ci. Per
sermo quel
ne De che
Symb riguar
olo da la
come caratte
nell’ rizzazi
Ordo one
Proph dei
etaru person
m, e aggi
mostra essi
no sembr
pertant ano
o seguir
un’ass e le
oluta rubric
fedeltà he
alla della
lezion rappre
e sentazi
liturgi one
ca, dramm
cosa atica
che dell’O
non rdo
acca- Proph
deva etaru
invece m
con i della
cartigli cattedr
dei ale di
profeti Laon
a (XIII

12
3
Manuel
Castineiras

sec.), è stata
almen molto
o per dibattu
la ta da
figura nume-
di rosi
Daniel studios
e - i, tra
«Dani cui
el: spicca
adoles no
cens, Pace,
ueste Gando
splend lfo e
ida Glass.
indutu Dalla
s» - scritta
tanto a lungo
Sessa l’arco
Aurun della
ca scalet-
quanto ta -
nei «HOC
resti PRIUS
del INCEPTU
pulpito M
di PANDULF
S. US
PRAESUL
Eustac AD
hio a APTUM
Ponton FINEM
e, che PERDUXI
è stato CUI
riutiliz CELICA
zato CONCIO
come DUX
porta SIT»
presso (Quest
l’Hotel a
Caruso impres
Belved a, già
ere ben
(Palaz comin
zo ciata,
d’Affli condus
tto) a se a
Ravell termin
o.50 La e il
data vescov
del o
pulpito Pandol
di fo, al
Sessa quale

12
4
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

il re due
Supre- pulpiti
mo sia sul
favore model
vole lo
ad
accogl della
ierlo in cattedr
cielo)51 ale di
- si Salern
deduce o.
che il Nell’u
pulpito nificaz
fu ione
conclu del
so progett
sotto il o
vesco- furono
vo riutiliz
Pandol zati,
fo tra gli
(1224- altri,
1259) i rilie
a vi dei
partire Profeti
da una ,
serie prossi
di mi
rilievi stilisti
preced camen
enti. te al
Probab cantier
ilment e della
e, facciat
come a, così
ha come
sottoli le
neato cariati
Gando di, più
lfo, si classic
fece heggia
conflui nti ma
re in ugual
un mente
solo eseguit
pulpito e
quanto prima
era del
stato 1224.
inizial L’artis
mente ta
concep Pellegr
ito per ino fu
costrui respo

12
5
Manuel
Castineiras

nsabile sotto il
del vescov
riallest o
imento Giova
dell’op nni
era (1259-
sotto 1283)
Pan- della
dolfo; realizz
riallest azione
imento della
per cui base
furono dello
realizz spettac
ati dei olare
nuovi candel
rilievi abro
molto pasqua
natural le e di
istici un
che second
denun- o
ciano pulpito
la , a cui
cultura dovev
dell’a a
mbient appart
e di enere,
Federi second
co II o
(mi Gando
riferisc lfo, la
o ai scalett
capitel a con
li, alle le
menso lastre
le e ai raffigu
leoni). ranti la
Secon storia
do di
quanto Giona.
53
si Non
legge intend
nelle o
iscrizi riaprir
oni e
che si questo
sono dibattit
conser o, ma
vate, sol-
Pellegr tanto
ino fu sottoli
incaric neare
ato la

12
6
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

coeren Aiello
za del -
progra decora
mma to da
iconog una
rafico figura
dell’in maschi
sieme. le
È vero attorni
che ata da
nella serpen
cat- ti.
tedrale Vanno
di poi
Salern aggiun
o si ti
fecero anche
due altri
pulpiti arredi
nel de- liturgi
cennio ci,
1180- come
1190, il
uno - candel
conosc abro
iuto pasqua
come le o il
il fonte
pulpito battesi
Guarn male.
a - con Si è
un detto
progra spesso
mma che
comp questi
osto da pulpiti
Profeti serviv
(Gere ano
mia, per
Isaia) una
e doppia
simbol funzio
i degli ne
Evang liturgi
elisti ca: il
(Matte pulpito
o e Guar-
Giova na per
nni); gli
l’altro offici
- cono- della
sciuto Nativit
come à, cioè,
pulpito per la

12
7
Manuel
Castineiras

unca,
ellegrino?,
ello, lato
e i grifoni?

lettura e diede
del luogo
sermo a
De un’ope
Symb ra ori-
olo; ginale,
quello in cui
Aiello si
per la produs
litur- se, a
gia mio
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le.54 l’unità
A tra il
Sessa, Canto
la della
conflu Sibilla
enza di e
tutti quello
gli dell’E
eleme xultet.
nti in Il
uno risorge
stesso re
insiem della

12
8
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania

natura,
che i
rotoli
degli
Exulte
t
rendon
o
visibil
e
attrave
rso
l’imm
agine
di una
lumino
sa
Tellus
che
scaccia
l’oscur
ità
(calli-
gine),5
5
viene
tradott
o, a
Sessa,
nella
lussure
g

12
9
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania
giante vegetazione e animata figurazione che
circonda tanto la cornice alla base della cassa
del pergamo quanto il piede del cero pasquale.
Allo stesso modo, sia la maschera dell’A- de-
Abyssus alla base del lettorino sia l’uomo
attorniato da serpenti aggrovigliati non sono
alieni dal contenuto del Canto della Sibilla:
«gemens facinus miserum variosque
labores, / Tartareumque chaos monstrabit
terra dehiscens» (Che esprimerà il lamento dal
misero atto e i multipli rimpianti, / e aprendosi
la terra lascerà vedere il caos del Tartaro).57
Ritengo che alcune di queste immagini
potrebbero essere intese come una libera
versione medievale, una specie di
aggiornamento, del repertorio iconografico del
Virgilio Vaticano, nel quale la Sibilla conduce
Enea all’ingresso dell’Ade (Aen., vv. 264-
272).58 La figura tanto discussa dell’uomo attor-
niato dai serpenti, da sempre messo in relazione
con il Beemoth-Leviatano del manoscritto di
Rabano Mauro di Montecassino (1022) (De
rerum naturis, XV, 6),59 potrebbe essere invece
una re-interpretazione della punizione d’Issio-
ne che, come nella sua rappresentazione nel
Virgilio Vaticano, è condannato a girare eter-
namente su una ruota a cui è legato da dei ser-
penti (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica
Vaticana, Vat. lat. 3225, f. 9).60
Il ‘paesaggio paganizzante’ del pulpito di Sessa
è palese nei capitelli che sorreggono gli archi, 10. Malibu, The John Paul

tra cui spicca, perché è il primo a sinistra del Getty Museum, Kylix a
figure rosse attribuita al
lato nord, quello che raffigura una figura ma- Pittore di Meleagros (Inv.
schile anticheggiante seminuda con aureola tra n. 82.AE.43) (Atene ca 380
due grifoni [9]. Potrebbe trattarsi di un’allusione a.C.), Apollo cavalca un

ad Apollo, con cui questi animali mitologici grifone (© The J. Paul


Getty Museum, Villa
sono sempre stati vincolati dopo il suo soggior- Collection, Malibu,
no nei paesi degli Iperborei [10], e di cui, in California, Gift of Herbert

quanto dio della divinazione, degli oracoli e L. Lucas).

della musica,61 la Sibilla Eritrea era sacerdotessa


anche secondo YOratio Constatini ad
sanctorum coetum (ca 369).62 La disposizione
dei soggetti nel pulpito sembra quindi
articolarsi, ad un primo livello, intorno al
passaggio dalle ombre del paganesimo e della
mantica antica (capitelli) all’annuncio dei
profeti (pennacchi degli archi) tra cui spicca la
Sibilla Eritrea. Poi, ad un secondo livello, si
contrappongono le immagini legate all’Ade -
uomo con i serpenti e maschera

13
0
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania
dell’Abisso - con la gioia patrimonio artìstico y cultural como motor de desarrollo social
y econòmico: El canto de la Sibila (MICINN-
delle figurine della HAR2012-32289), è diretto
cornice, in una sorta di dalla Prof.ssa Maricarmen
miscuglio tra i contenuti Gómez Muntane (Universitat
apocalittici del Canto della Autònoma de Barcelona). I
primi risultati della mia
Sibilla e la speranza di partecipazione sono stati
salvezza dell’Exultet. pubblicati nei saggi: M.A.
Sono consapevole delle difficoltà di mettere a Castineiras Gonzales. Vox Domini: el òrgano medieval del
festività di Natale e che a
Museo del Studium Biblicum
posto tutti i tasselli del puzzle costituito dal pro- Betlemme forniva il soggetto della decorazione
gramma iconografico del pulpito di Sessa sulla della navata centrale. Proprio in quegli anni
base della sola mia ipotesi. Essa si basa sulla nello stesso progetto di riallestimento
dell’edificio si faceva a Salerno
convinzione del carattere intertestuale delle im-
ilpulpito Guarna, il quale, non a caso, era deco-
magini del pulpito - la loro capacità di evocare
rato con i rilievi dei Profeti Geremia e Isaia così
una molteplicità di testi - e sull’importanza che
come dai simboli degli Evangelisti Matteo - con
le performance natalizie e pasquali dovevano
ilcartiglio del Liber Generationis - e Giovanni,
avere nella percezione medievale dell’insieme.
espressione per antonomasia dell’incarnazione
Il legame tra Virgilio e la Sibilla - ribadito
del Logos.
annualmente nella recitazione del sermone De
In conclusione vorrei ricordare l’ipotesi di Ma-
Symbo-
rie-Louise Therel che leggeva una possibile rap-
lo e in quella dell’ Ordo Prophetarum, nel
presentazione della Sibilla nell’arco trionfale dei
quale partecipavano entrambi alla sfilata dei
mosaici paleocristiani (432-443) della basilica
profeti in qualità di testimoni pagani - veniva
mariana per eccellenza: S. Maria Maggiore. 66 La
talvolta tradotto in immagini, come nel caso
figura femminile seduta alla destra del Bambino
delle statue della controfacciata del Portico della
[8], quasi un doppio della Vergine Maria (a
Gloria della cattedrale di Santiago ( 1168-
sinistra), sarebbe da identificare con una rap-
1211).63 Anche se a Sessa Virgilio non compare,
presentazione della Sibilla. Questa decorazione
tutti gli elementi messi a confronto finora
musiva è stata sovente messa in relazione con le
confermano la forza e la consapevolezza della
miniature del Virgilio Vaticano, eseguito forse
tradizione virgiliana in Campania.
soltanto qualche anno prima.
La storia della Sibilla è una catena di cui ci
Nel V secolo l’emergente società romano-cri-
mancano molti anelli. Non si conserva nulla
stiana si trovava sottoposta ad un processo di
della decorazione parietale interna della
permeabilità rispetto all’arte e alla cultura pa-
basilica maior di Montecassino. Da ultimo,
gana che conduceva a risultati come questi.
Teemu Immone ha sostenuto che la navata
Sono gli anni dopo l’edizione della Civitas Dei
doveva essere decorata da un programma
di sant’Agostino - dove la Sibilla Eritrea era
pittorico che fece da modello a Sant’Angelo in
considerata la profetessa di Cristo e del Giudizio
Formis, e che avrebbe incluso la
Finale - quando Quodvultdeus (421-439)
rappresentazione dei Profeti, della Sibilla e del
approdò in Italia fuggendo dall’Africa. In quel
Giudizio Finale. Anche nella cattedrale di
particolare contesto, non si poteva trovare im-
Salerno - l’altro centro nevralgico dell’arte cam-
magine migliore della Sibilla per esemplificare
pana - il programma musivo realizzato intorno a
la Chiesa dei Gentili. Nel sermone di Quodvul-
1180-1200 è andato in parte perduto. Lì, come a
tdeos, la profetessa era il terzo testimone dei
Betlemme, i veri protagonisti erano la Vergine
gentili portato a dimostrazione che Cristo era
Maria e la Natività di Cristo. Mentre i versi del
stato annunciato anche da loro:
catino absidale celebrano la nascita di Cristo
«ex gentibus tertius testis introducatur, ut
annunciata dai profeti - «ecce dei natum sine MATER DEUM
testimonium veritatis ex omni parte
GENERATUM / PRAEDICANT VATES NASCI de virgine mater » - sulla
roboretur. QuidSibylla vaticinando etiam
controfacciata l’evangelista Matteo sorregge il
de Christo cla- maverit, in medium
cartiglio con il Liber Generationis, lettura che
proferamus (...)» (presentiamo inoltre un
veniva recitata nella
terzo testimone pagano affinché sia ribadita
la testimonianza di verità da ogni parte.
NOTE Esponiamo pubblicamente quello che
1
Il progetto di ricerca, El
vaticinò la Sibilla su Cristo .).

13
1
Manuel
Castineiras
Franciscanum de Jerusalén y oracolari. Mito. Storia.
la perdida Sibila de la Tradizione, a cura di I. Chirassi Colombo, Pisa-
iglesia de la Natividad de Roma 1999.

Belén, «Ad Limina», V (2014), pp. 63-82;


6
M.C. Gómez Muntane, El Canto de la
I d., El transfondo mitico de la Sibila y sus metamorfosis Sibila II. Cataluna y
(si- glos IV-Xlll): Santa Marta la Mayor, Sant’Angelo in Baleares, Madrid 1997, pp. 31-39. Sul tramandarsi
Formis, Belén y Santiago de Compostela, in La Sibila. del canto della Sibilla a Maiorca e in Sardegna, vedi: F V icens,
Sonido. Ima- gen. Liturgia. Escena , dirigido
por M. Gómez, E. Carrero, El Cant de la Sibil-la a
Madrid 2015, pp. 169-206. Mallorca. Un fenòmeno
Colgo l’occasione per emergent, Palma 2004; Id., El “Canto
ringraziare le persone che
mi hanno accompagnato in de la Sibila” en la
questo itinerario sibillino: actualidad: modelos de
Ludovico Geymonat, Julian tradiciòn oral, in La Sibila.
Gardner, Mari- carmen
Muntane, Jordi Ballester, Sonido. Imagen. Liturgia.
Antonio Milone, Chiara Escena, pp. 145-165.
Frugoni e Anastasios 7
F. de’ Maffei, La Sibilla
Papadopoulos.
Su questo soggetto e i “Tiburtina” e “Prophitissa”
concetti attinenti, vedi: A. nel ciclo degli affreschi di
Warburg, La rinascita del paganesimo antico,
Firenze 1991. Cfr. anche Sant’Angelo in Formis, in
E.H. Gombrich, Aby Warburg. Una biografia inte- Monastica. IV. Scritti
lectual, Madrid 1992, pp. 225- raccolti in memoria del XV
242, 263-282.
3
Sull’appropriazione cristiana delle Sibille pagane, vedi: P. centenario della nascita di
Dronke, Medieval Sibyls: Their S. Benedetto (480-1980)
Character and Their “Au- («Miscellanea Cassinese», 48), Montecassino 1984, pp. 9-20;
ctontas”, «Studi Medievali», s. III, XXXVI (1995), D. Glass, Pseudo-Augustine,
2, pp. 581-615; M. Geymonat, Un falso Prophets, and Pulpits in
cristiano della seconda metà Campania, «Dumbarton Oak Papers», XLI (1987),

del IV secolo (sui tempi e pp.214-226; L. Speciale, Memoria e


le motivazioni della “Oratio scrittura. Tituli,
Constantini ad sanctorum programma, scelte d’immagine
coetum’”), «Aevum Antiquum», da Mon- tecassino a
I (2001), pp. 349-366; M. Sant’Angelo in Formis, in
Hooker, The Use of Sibyls and Sibylline Oracles in Early Medioevo: immagine e memoria,
Christian Writers, University of «Atti del Convegno internazionale di studi, Parma, 23-28
Cincinnati 2007 (tesi di settembre 2008», a cura di A.C. Quintavalle, Parma-Milano
dottorato); I. Cervelli, Questioni 2009, pp. 144-153: 150-151, figg. 11-12.
Sibilline, Venezia 2011, pp. 44- 8
Per uno studio complessivo
64. di questa tradizione della
4
Aeneidos, VI, in P. Vergili performance del Canto della
Maronis, Opera, a cura di R.A.B. Sibilla sia nel contesto del
Mynors, Oxford 1986, pp. sermone De Symbolo sia nell’ Ordo
227-255. Sul nekro- manteion, luogo Prophetarum, vedi gli studi
della negromanzia della fondamentali di M.C. Gómez Muntané,
Sibilla cumana vedi D. Ogden, El Canto de la Sibila. I. Leòn y Castilla. II. Cataluna y
Greek and Roman Necromancy, Princen- ton- Baleares, Madrid 19961997; E.
Oxford 2004, pp. 66-71. Castro, El Drama Liturgico, Barcelona
5
New Laurousse Encyclopedia 1997, pp. 290-291; Ead.,
Quodvultdeus: el Sermòn “Contra Iudaeos” y los Oraculos
of Mythology, Hong Kong Sibilinos, in La Sibila. Sonido. Imagen. Liturgia.
1973, pp. 113, 213. Sulle Sibille pagane, vedi: P. G rimal,
Escena, pp. 37-84.
s.v. Apolo, Casandra, Pitia, 9
Tutti manoscritti che
Sibila, in Diccionario de risalgono all’XI secolo
Mitologia Griega y Romana, tranne il Cass. 115 databile
verso il 1200, vedi Glass, Pseudo-
Barcelona 1986, pp. 35-38, 89-90, 478-479; M. Caccamo, Augustine, pp. 217 e 225. Tanto
s.v. Sybillae, in Lexicon l’omelia di Quodvultdeus
Iconographi- cum Mythologiae quanto il Canto della
Sibilla si ritrovano anche
Classicae, VII, Zürich 1994, pp. 753-757; in altri manoscritti di
Sibille e linguaggio ambito romano-campano:

13
2
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania
Benevento, Biblioteca (1977), pp. 19-46; A. Pascucci,
Capitolare, 19 e 20; L’iconografia medievale della Sibilla Tiburtina, Tivoli
Orvieto, Archivio di Stato, 2011; G. Santarelli, Le Leggende dei Monti
Pergamene di ricupero, 157; Sibillini, Montefor- tino 1974; The
Roma, Archivio di Stato, Sibyl of the Apennines. Two texts by Andrea da Barberino and
Ospedale del Santissimo Antoine de La Sale, edited by J.
Salvatore, 994; Roma, Richards, L. Pierdominici,
Biblioteca Vallicelliana, B Macerata 2014.
5; Città del Vaticano, 13
La profezia della Sibilla
Biblioteca Apostolica Tiburtina che annunciava la
Vaticana, Urbin. lat. 602; fine dell’Impero Romano e la
vedi G. Baroffio, Un nuovo testimone della vittoria di san Michele e
tradizione musicale romana, «Rivista dei profeti Enoch ed Elia
Storica del Lazio», IV sull’Anticristo fu raccolta
(1996), pp. 23-28: 23, n. 2. nel testo Explanatio somnii,
10
M. Castineiras, Hércules, Sansòn y traduzione latina del IV
Constantino: el Ta- piz de secolo, aggiornata nei
secoli X e XI, di un
la Creación de Girona como originale greco. Edizione
“speculum principis”, in del testo in E. Sackur, Sibyllinische
Texte und Forschungen, Halle 1898, pp.
L’officina dello sguardo. 177-187. Secondo Dorothy
Scritti in onore di Maria Glass, il testo venne
Andaloro. I. I luoghi utilizzato dal Papato e dai
riformisti gregoriani per
dell’arte, a cura di G. Bordi, I. Carlettini, M.L. fini propagandistici e
Fobelli, M.R. Menna, P. Pogliani, Roma 2014, pp. 209-214. spiegherebbe, ad esempio, il
11
Le origini elleniche di ruolo preminente della
Pisa farebbero derivare il raffigurazione di Enoch ed
nome Arno dal fiume Alfeo Elia nella facciata
nel Peloponneso e il nome occidentale del Duomo di
della città dall’Apxaia Modena: D. Glass, Revisiting the ’Gregorian
niaaa (attuale Olimpia): «Le Reform’, in Romanesque Art and Thought in the Twelfth
navi, infine scendono Century, edited by C.
allestite / nell’onde, e Hourihane, Princeton 2008,
l’Arno le riceve, Alfeo / pp. 200-218: 206-208.
dal greco fiume detto, in D’altra parte, la memoria
cui l’antica / Pisa, or della leggenda della Sibilla
distrutta, si specchiava, e Tiburtina nella topografia
il nome / quindi un Pisano romana - ovvero
all’italico fiume / e alla l’apparizione della Madonna
città ch’egli fondò donava», con il Bambino sul colle
Il Libro di Maiorca (Liber maiolichinus), trad. P Capitolino ai tempi
Loi, Pisa 1964, p. 18: I, dell’imperatore Augusto -
vv. 179-184. veniva conservata a S. Maria
11
Liber maiolichinus non esita a in Capitolio (o Aracoeli),
paragonare le torri d’as- il cui primitivo altare fu
salto costruite dai pisani a rimaneggiato dai francescani
Maiorca con l’arte dello dopo il 1249 per creare una
stesso Dedalo: «Nulla fece / confessio con la
con maggiore arte Dedalo rappresentazione della
sagace», ibid., VI, vv. 103-104, visione augustea, vedi C.
p. 130. Cfr. A. Ducci, Il Minotauro di Bolgia, New Light on the “Bright Ages”: Experiments with
Pisa, un dedalo di congetture, in Progettare le arti. Studi Mosaics and Light in Medieval Rome, in New Light on
per Clara Baracchini, a cura di L. Old Glass: Recent Research on Byzantine Glass and Mosaics ,
Carletti e C. Giometti , edited by L. James, C. En-
Pisa 2013, pp. 13-20: 17-20, twistle, London 2013, pp.
fig. 1. 221-225. Vedi anche: B. Pesci,
12
Sul ricco e ampio La leggenda di Augusto e le origini della chiesa di S. Maria
patrimonio artistico, Aracoeli, in Incoronazione della Madonna d’Aracoeli,
testuale e leggendario della Roma 1938, pp. 18-33.
Sibilla nella geografia 14
F. Piccirillo, s.v. Sibilla, in Enciclopedia
italiana, vedi: F Neri, Le tradizioni Virgiliana, IV, a cura di F. Della
italiane della Sibilla, «Studi Corte, Roma 1998, pp. 825-
Medievali», IV (1912-1913), 828.
pp. 213-230; M. Piccat, La 15
«Eodem tempore nonnulli
raffigurazione delle sibille nel Saluzzese e nelle zone
circostanti, «Bollettino della Sibyllam Erythraeam
Società per gli Studi uaticina- tam ferunt.
Storici Archeologici della Sibyllas autem Varro prodit
Provincia di Cuneo», LXXVII

13
3
Manuel
Castineiras
plures fuisse, non unam.
Haec sane Erythraea Sibylla
quaedam de Christo manifesta
conscripsit; quod etiam nos
prius in Latina lingua
uersibus male Latinis et non
stantibus legimus per nescio
cuius interpretis
imperitiam, sicut post
cognouimus. Nam uir
clarissimus Flaccianus, qui
etiam proconsul fuit, homo
facillimae facundiae
multaeque doctrinae, cum de
Christo conloqueremur,
Graecum nobis codicem
protulit, carmina

13
4
Manuel
Castineiras
esse dicens Sibyllae pp. 55-66. Vedi nn. 20, 22 e
Erythraeae, ubi ostendit 23 infra.
19
Caccamo, s.v. Sibyllae, p. 755, n. 18:
quodam loco in capitibus aes del periodo di Valeriano
uersuum ordinem litterarum (253-260), coniato nelle
città di Eritre e Chio.
ita se habentem, ut haec in 20
O. Pecere, Virgilio, Aeneis, in
eo uerba legerentur: Iesous Virgilio e il chiostro, pp.
Chreistos Theou vios soter, 2 1156-157.
quod est Latine, Iesus 21
T.B. Stevenson, Miniature Decoration
Christus Dei filius in the Vatican Virgil: A
saluator», Agostino, De civ Dei, XIII, Study in Late Antique, Tübingen
23, 27-43 (ca 412-426). Agostino traduce e riduce l’inno 1983, pp. 66-74.
acrostico di 34 versi - I^ffouç Xpeifftoç Qeou Yioç Staupoç 22
Napoli, Biblioteca
- relativo alla venuta Nazionale Vittorio Emanuele
del Messia il giorno del III, Vin- dob. lat. 6. Cfr.
Giudizio Finale, che era G. Orofino, Virgilio, Bucolica; Georgica; Aeneis, in
contenuto nel Libro Sibillino VIII, Virgilio e il chiostro, pp. 176-177; P.
vv. 217-250, attribuito da Courcelle, La tradition antique dans les miniatures inédites
Agostino alla Sibilla d’un Virgile de Naples, «Mélanges
Eritrea. Dal canto suo d’Archéologie e d’Histoire
Lattanzio (Inst., VII, 18, 7; de l’École Française de
XII; ca 305-313) aveva Rome», LVI (1939), pp. 249-
attribuito a questa stessa 280.
Sibilla il Libro Sibillino III. 23
Napoli, Biblioteca
Vedi: Gómez Muntané, El Canto de la Sibilla. II. Nazionale Vittorio Emanuele
Cataluna y Baleares, pp. 9-10; Cervelli, III, Vin- dob. lat. 5; Città
Questioni sibilline, pp. 18-25; Castro, del Vaticano, Biblioteca
Quodvultdeus, pp. 56-59. Apostolica Vaticana, Vat.
de’ Maffei, La Sibilla “Tiburtina”, lat. 3317. Cfr. V. Boni, Servio,
16

pp. 18-22. Commentarti in Bucolica; Commentari in Aeneidem, in


17
D. Comparetti, Virgilio nel Medioevo, Livorno Virgilio e il chiostro, pp. 172-173; M.A.
1872. Adorisio, Servio, Commentario a Virgi
18
Ibid., ristampa a cura di G. lio, ibid. , p. 178.
Pasquali, Firenze 1981, II, 24
Comparetti, Virgilio nel Medioevo, I, pp.
pp. 86 ss. Malgrado le 124, 133-137. Cfr. Lactancio,
ipotesi di Comparetti Instituciones divinas. Libros IV-VII, VII, 24,
abbiano suscitato critiche trad. E. Sànchez Valor,
da parte di Pasquali (Prefazione Madrid 1990, pp. 340-343.
dell’editore, in Virgilio nel Medioevo, I, p. 25
Servius, In Vergilii carmina commentarti, 2
xxii), il quale sottolinea voll., recensuit G. Thilo,
che le leggende medioevali H. Hagen, Leipzig 1923, in
su Virgilio a Napoli non Aen, VI, 12, citato da W.L.
sono anteriori alla seconda Kinter, J. R. Keller, The Sibyl: Prophetess of An-
metà del XII secolo e tiquity and Medieval Fay, Philadelphia
propagate da autori 1967, pp. 3 e 5 (n. 4).
(Giovanni di Salisbury, Anche Lattanzio spiega
Corrado di Querfurt, l’etimologia della parola
Gervasio di Tilbury, Sibilla come una derivazione
Alessandro Neckham) che del dialetto eolico, in cui
provenivano dall’Europa del gli dèi si dicono ffioûç e
Nord, anche altri indizi le decisioni Boûlaç, così
indicano un precoce e inusi- che Sißulla o Sißilla
tato interesse nei riguardi sarebbe «la volontà o
dell’opera del vates di decisione di Dio», Lactancio,
Mantova, tanto nella copia Instituciones divinas. Libros IV-VII, VI, 7, p.
di manoscritti quanto nello 86.
sviluppo di una iconografia 26
Alfano, monaco di
virgiliana, tra X e XI Montecassino e amico di
secolo sia a Napoli sia Desiderio, fu dal 1058 al
nell’abbazia di 1085, arcivescovo di
Montecassino: M. Dell’Olmo, Da Salerno. Scrittore versatile
Paolo Diacono a Pietro Diacono: Montecassino medievale e la e colto fu responsabile dei
tradizione classica, in Virgilio e il chiostro. Manoscritti tituli che, in forma di venti-
di autori classici e civiltà monastica, a cura di tre esametri leonini,
M. dell’Olmo (cat. della decoravano la basilica
mostra, Abbazia di consacrata nel 1071 a
Montecassino, 8 luglio-8 Montecassino sotto il
dicembre 1996), Roma 1996, governo dell’abate

13
5
Manuel
Castineiras
Desiderio. seguo l’edizione della
I detti versi, che sono versione compostellana
raccolti nel Ms. Cass. 280, (Madrid, Biblioteca
hanno permesso di ipotizzare Nacional, Incunables 874,
che Alfano sia anche stato Breuiarium Compo- stellanum,
autore dei tituli del programma Ulyssipone 1497): Castro, Teatro
di Sant’Angelo in Formis medieval, pp. 288-293.
(10721087). Cfr. I carmi di Alfano I, 31
Seguo la datazione
arcivescovo di Salerno, a cura di A. dell’insieme musivo proposta
Lentini, F Avagliano, da M.
Montecassino 1974, pp. 35- Andaloro, Dalla Terrasanta alla
37, 39-41, 139-140 (carme Sicilia, in Il cammino di
15), 233-234 (carme 63);
Speciale, Memoria e scrittura, pp. 147-151; Gerusalemme, a cura di M.S. Calò, Bari 2002, pp.
T. Immonen, Le programme de fresques bibliques de la 463-474, e R. Menna, Immagini e
basilique du Mont-Cassin à la lumière des vers que Alphanus
de Salerne rédigea pour l’église, «Cahiers de scritture nei mosaici della
Civilisation Medievale», chiesa della Natività di
LVII (2014), pp. 169-197. Betlemme, ibid., pp. 647-658. Per uno stu-
27
I carmi di Alfano I, pp. dio complessivo dei mosaici di Betlemme rimando a: L.A. H unt,
145-146; F. Newton, The Scriptorium and Art and Colonialism: The
Library at Monte Cassino, Mosaics of the Church of the
1058-1105, New York 1999, pp. 241-242. Nativity in Bethlehem (1169)
28
de’ Maffei, La Sibilla and the Problem of “Cru-
“Tiburtina’’, p. 29. Vedi anche Glass, sader’’ Art, «Dumbarton Oaks Papers», XLV
Pseudo-Augustine, p. 218; Speciale, (1991), pp. 69-85: 74-75; J. Folda, The Art of
Memoria e scrittura, pp. 150-151. the Crusaders in the Holy
29
Il primo a individuare una Land 1098-1187, New York 1991, pp. 347-
rappresentazione della
Sibilla Eritrea nel Portico 364; D. Pringle, The Churches of the
della Gloria fu S. Moralejo, El Pòrt- Crusader Kingdom of
ico de la Gloria, «FMR. Franco Maria
Ricci», CIC (1993), pp. 28- Jerusalem: A Corpus, I, Cambridge
46. L’identificazione è 1993, p. 141; B. Kuhnel, Crusader Art of
stata messa in discussione the Twelfth Century: A
di recente da E. Valdez del Alamo,
Palace of the Mind: The Cloister of Silos and Spanish Geographical, an Historical,
Sculpture of the Twelfth Century, Turnhout or an Art Historical Notion,
2012, pp. 271-273. Ritengo Berlin 1994, pp. 57-58.
che sulla controfacciata del 32
Fr. F. Historica
Quaresimo,
Portico della Gloria vi
siano rappresentate due Theologica et moralis Terrae
Sibille: la Sibilla Eritrea, Sanctae elucidatio, II, Amberes 1639,
sulla quale offriamo un p. 645.
ampio commento nel presente Ibid., p. 487. Cf. S. DE Sandoli, Corpus
contributo, e una seconda
Sibilla, quella Tiburtina, Inscriptionum
che corrisponde alla figura Crucesignatorum Terrae
identificata da Moralejo
nella Regina di Saba: Castineiras, Sanctae (1099-1291), Gerusalemme
El transfondo mitico de la Sibila, pp. 199-206, 1974, pp. 208-210. Un
figg. 8-9. La Regina di Saba manoscritto settecentesco
è stata a lungo identificata proveniente dal convento di
nella tradizione medievale S. Francesco a Barcellona e
con la Sibilla Tiburtina, conservato nella Biblioteca
secondo quanto affermato, ad de la Universitat de
esempio, da Philippe de Barcelona (Ms. 90, f. 173v)
Thaon nel Livre de Sibile, vv. 45-54 sotto il titolo Terra Santa o Jardi
(ca 1140). Cfr. H. Shields, Le livre Seràfich Històrich comprende una
de Sibile by Philippe de Thaon, London 1979, descrizione anonima in
vv. 46-90, pp. 56-57; Cervelli, catalano della decorazione
Questioni Sibilline, pp. 152-153. della basilica della
30
Per questa particolare Natività di Betlemme con il
lettura dell’insieme, mosaico perduto dell’Albero
rimando ai miei contributi: di Jesse: «un grandissim Arbre que entre las
Vox Domini, p. 79; El trasfondo mitico de la Sibila, ramas representaba diferents Profetas y cada un ab los
pp. 199-206. Per il testo Vaticinis al intent, es a saber la Vinguda del Divino
del Canto della Sibilla

13
6
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania
Verbo, en carn mortai, com troverebbe nella facciata
en aquest sagrat Lloch se del Duomo di Orvieto (1305-
1308), M.D. Taylor, A Historiated Tree of
cumplt». Vedi J. Pijoan, Un nou Jesse, «Dumbarton Oaks Papers»,
viatge a Terra Santa en XXXIV-XXXV (1980-1981), pp.
125-176. Non condividiamo
català (1323), «Anuari de l’Institut l’ipotesi di Gouloulis,
d’Estudis Catalans», I (1907), pp. 370384: 376; A. Homs i secondo cui il tema sarebbe
Guzman, Relats de Pelegrinatge a stato promosso per la sua
Terra en llengua catalana. valenza dinastica dalla
famiglia Laskaris a Nicea
Un camt de set segles, «Analecta tra il 1204 e il 1261:
Sacra Tarraconensia», LXXVI (2003), pp. 5-43: 28-29. PiZa lessai. O svvOeroj eixovogQafyixój
S. Toyaóyahs,
34
B. Bagatti, Gli antichi edifici sacri di Betlemme, rvpoj (l3oj-18oj). révestj, eQfir)veia xai eXéliXh evój
Gerusalemme 1952, p. 67; de òv- vasnxov fivQov, Salonicco 2007,
Sandoli, Corpus Inscriptionum, pp. 210-211. pp. 457-460. La tipologia
L’inserimento della figura ortodossa è caratterizzata
della Sibilla Eritrea dalla presenza (normalmente
nell’Albero di Jesse è un alla base dell’albero) dei
soggetto latino che si dodici filosofi pagani o
sviluppa lungo il XII secolo saggi greci, tra cui viene
in una serie di esempi inclusa la Sibilla (Grande
occidentali: le porte di Lavra, Prizren, Mol- dovita,
bronzo di S. Zeno a Verona Sucevita, Cetatuia,
(ca 1138), i manoscritti De Arbanasi, Backovo), ibid., p.
laudibus Sanctae Crucis di Rabano Mauro 135, n. 34; r. Myawna, I.A.
dell’abbazia di Anchin nAnArrEAOS, nagastàseij $i1osó$a)v otij àgioQeinxéj
(1160-1170) (Douai, roixogQafyiej, in Agiov OQOj xai
Bibliothèque Municipale, Ms. nQOXQisnavixt] AQxaióTtjTa, Salonicco
340, f. 11) e il Salterio 2006, pp. 250264: 253. I
d’Ingeborg (Chantilly, Musée pittori bizantini e
Condé, f. 62), così come, in postbizantini avevano
coppia con la Sibilla prescrizioni iconografiche
Tiburtina, nel trumeau del precise su come
Portico della Gloria della rappresentare questi
cattedrale di Santiago di personaggi, come si legge in
Compostella (1168-1188); Gerusalemme, Biblioteca del
Castineiras, El trasfondo mitico de la Sibila, pp. Patriarcato Ortodosso,
198-199, fig. 10. Vedi Staurou 85, f. 165r (un
anche: C.R. Dodwell, Artes pictóricas en manoscritto cinquecentesco
Occidente, 800-1200, Madrid 1995, pp. proveniente dal Monastero
518-519; D. Rini, L’iconografia del profeta della Santa Croce in
Isaia nelle arti del Medioevo, Università Gerusalemme) e nel celebre
degli Studi di Pisa 2004 Manuale del Pittore del Monte Athos del
(tesi inedita), pp. 141, XVIII secolo, A. Wassertein, Byzantine
146, 151; Valdez del Alamo, Palace of the Mind, Iconographical Prescriptions in a Jerusalem Manuscript,
pp. 271-273. «Byzantinische Zeitschrift»,
35
Sull’introduzione della LXVI (1973), pp. 383-386; The
liturgia latina in Terra “Painter’s Manual” of Dionysius of Fourna, trad. a
Santa da parte dei crociati, cura di P. Hetherington,
vedi: C. Dondi, The Liturgy of the Canons London 1981, p. 31.
Regular of the Holy Sepulchre of Jerusalem, Tur- 36
Breviario-Rituale di Barletta
nhout 2004; I. Shagrir, The Visitatio (Archivio della Chiesa del
Sepulchri in the Latin Church of the Holy Sepulchre, Santo Sepolcro, Ms. s.n, ff.
«Al-Masaq», XXII (2010), pp. 49v-50 e 69v-74r, C. Kohler, Un
57-77. L’Albero di Jesse con rituel et un bréviare du Saint-Sépulchre de Jerusalem (XIIè-
gli antenati e i profeti di XIIIè siècle), «Revue de l’Orient
Cristo è alieno Latin», VIII (19001901), pp.
all’iconografia bizantina 383-500: 404-408, 475. Cfr.
fino alla seconda metà del Castineiras, Vox Domini, p. 72; Id., El
XIII secolo. Taylor ha trasfondo mitico de la Sibila, pp. 193-194.
studiato il suo successo in 37
Id., Vox Domini, figg. 1-7 (con
Serbia, Grecia, Bulgaria, ampio commento sull’organo
Romania e Moldavia tra XIII con carrillon rinvenuto a
e XVI secolo: i diciassette Betlemme e conservato nel
esempi che vi si trovano Museo dello Studium Biblicum Franciscanum).
sembrano derivare da un Sul codice illustrato, vedi
archetipo italiano originato G. Orofino, l codici decorati dell’Archivio di
ad Orvieto nel 1264, in seno Montecassino. Il.2. I codici preteobaldiani e teobaldiani,
alla corte papale, di cui un Roma 2000, p. 78. Le dieci
riflesso diretto si sibille di Varrone vengono

13
7
Manuel
Castineiras
così nominate nel testo di Ead., Pseudo-Augustine, pp. 223-224. Sul
Rabano Mauro: Persica, pulpito di Sessa, vedi anche: C. C apomaccio, La
Libica, Delfica, Cimmeria,
Eritrea, Samia, Cumana, basilica cattedrale di Sessa
Elle- spontica, Frigia e Aurunca, Gaeta 1988, p. 35; V. Pace, Arte
Tiburtina.
39
Vedi n. 19 supra. Cfr. de’ medievale in Italia
Maffei, La Sibilla “Tiburtina", p. 24. meridionale, Napoli 2007, pp. 171-175; F.
40
Rabano Mauro, De universo, XV, 3 (De Gandolfo, La scultura normanno-
Sibillis), in Patrologia Latina, 111, a cura
di J-P. Migne, Parigi 1864, sveva in Campania. Botteghe
coll. 420b-d. e model
41
Vedi n. 9 supra. li, Roma-Bari 1999, pp. 111-
L. Massa, Produzione libraria e 115.
attività miniaturistica a 50
Sui rilievi reimpiegati a
Montecassino nella prima Ravello, vedi: F. Nevile Reid, Ra-
vello, ed. a cura di A. Milone,
metà del secolo XI. I codici Sarno 1997, pp. 68 e 116.
106, 104 e 109, Montecassino 1998, pp. 41, 51
Capomaccio, La basilica
60. cattedrale, p. 37.
43
Speciale, Memoria e scrittura, p. 150. 52
Seguo l’ipotesi sostenuta
Sull’Omiliario Cass. 99, vedi da Gandolfo, La scultura nor- manno-sveva, pp.
anche G. Orofino, Homiliarium Cod. Cass. 99, 111-115.
in L’Età dell’abate Desiderio, 3 voll., a 53
Ibid., pp. 111-119. Per la
cura di S. Adacher e G. lettura delle scritte
Orofino, Montecassino 1989: eseguite da Pellegrino
I, pp. 37-94. (Peregrinus), vedi: Capomaccio, La basilica cat-
44
K. Young, The Drama of the Medieval tedrale, pp. 38 e 40. Sui
Church, 2 voll., Oxford 1933: rilievi della facciata della
II, p.137. cattedrale di Sessa Aurunca,
45
Gómez Muntané, El Canto de la Sibila, II, p. rimando ai miei articoli: l
22; Ead., Una tradiciòn medieval en el siglo XXI: el poderi sono venduti, a ciò segue l’inganno: per una nuova
caso del Canto de la Sibila, in La Sibila. Sonido. Imagen. lettura del programma iconografico del portico della
Liturgia. Escena, pp. 105-135: 121. Nelle consuetudines della cattedrale di Sessa Au- runca, «Annali della
Seu d’Urgell (Vic, Museu Episcopal, Ms. Scuola Normale Superiore di
131, f. 37v), eseguite a Pisa», s.
metà del XII secolo, III, XXIV (1994), 2-3, pp. 565-
s’includeva il Canto dei 585; l “loca sancta’’ nel ciclo di Pietro nella cattedrale
profeti dopo la benedizione di Sessa Aurunca, in Il cammino de Gerusalemme
del cero pasquale: M. Gros, La («Rotte mediterranee della
consueta antiga de La Seu d’Urgell (Vic, Mus. Episc. Ms. 131), cultura», 2), «Atti del
«Urgellia», I (1978), pp. Convegno internazionale di
183-266: 228-229. studio, Bari-Brindi- si-
46
Per il testo della versione Trani, 19-22 maggio 1999», a
del manoscritto di Limoges cura di M.S. Calò Mariani,
(Paris, Bibliothèque Bari 2002, pp. 619-632.
nationale de France, Ms. 54
A. Braca, Il Duomo di Salerno, Salerno
lat. 1139, ff. 55v-58r), 2003, p. 166. Vedi anche:
vedi: Young, The Drama of the Medieval Church, Glass, Pseudo-Augustin, p. 225. Secondo
p. 138. Nino Zchomelidse tanto il
47
Vedi l’edizione del testo doppio pulpito di Salerno
dell’Exultet in: Exultet. Rotoli liturgici quanto quello ‘frustrato’ di
del medioevo meridionale, a cura di G. Sessa Aurunca sarebbero una
Cavallo, Roma 1994, pp. 483- conseguenza della piena
484. introduzione della Riforma
48
Gómez, El Canto de la Sibila, I, Gregoriana in Campania,
pp. 26-27 e II, p. 26-27. Sui diversi scenari per lo svolgimento giacché questa aveva
della cerimonia della Sibilla, vedi: E. C arrero, Entre comportato la recitazione
el transepto, el pulpito y ‘dialogata’ dell’Officio
Divino da parte della schola
el coro. El espacio cantorum da questi imponenti
conmemorativo de la Sibila, in arredi liturgici, N. Zchomelidse,
Art, Ritual, and Civic Identity in Medieval Southern Italy,
La Sibila. Sonido. Imagen. University Park 2014, pp.
Liturgia. Escena, pp. 207-260. 79-107.
D. Glass, Romanesque Sculpture in
Si veda, ad esempio, l’Exultet
55

della cattedrale di Salerno,


Campania. Patrons, Programs, eseguito a metà del XIII
and Style, University Park 1991, pp. 211-218; secolo. Cfr. A. D’Aniello, Salerno,
Museo Diocesano, Exultet, in Exultet. Rotoli liturgici,

13
8
Da Virgilio al Medioevo: postille sulla rinascita della Sibilla in
Campania
pp. 394 e 400. pulpito: l’uomo artigliato dall’aquila e attaccato dal serpente,
La maschera, accompagnata
56
«Icono- graphica», XIV
sui lati da due figurine (2015), pp. 44-51: 45-46
maschili con il corpo (fig. 2).
proteso verso l’esterno ma 60
Mi riferisco alla scena di
la testa rivolta Orfeo che lascia il mondo
all’indietro, potrebbe degli Inferi, in cui sono
essere interpretata, secondo raffigurati Cocito, con il
l’iconografia biblica, come lamento delle anime, il cane
un riferimento al primo Cerbero e la punizione
giorno della Creazione (Gen d’Issione (Georgiche, IV, v. 484).
1, 3-4), nel quale dal Caos Cfr. Stevenson, Miniature decoration, pp.
primigenio (Abyssus) si 37-38.
produceva la separazione 61
Sui diversi attributi di
della Luce dalle Tenebre. Apollo nell’antichità, vedi:
D’accordo con l’esegesi R. Far- nell, The Cults of the Greek States, IV, Oxford
cristiana durante la 1907, pp. 313-315; G. Roux, Delphes,
liturgia del Sabato Santo la son oracle et ses Dieux, Paris 1976, pp.
Risurrezione di Cristo era 121-129, 226 (tav. XI, 21:
invocata come una metafora Grifone); P Monbrun, Le Voix d’Apollon.
della Terra risplendente L’Arc, la Lyre et les Oracles, Rennes 2007.
della Creazione: «Gaudeat se tantis Nel Rabano Mauro di
tellus irradiata fulgoribus, et aeterni regis splendore lustrata, Montecassino (1022), Apollo
tanti luminis adornata fulgore, totius orbius se sentiat amisisse è raffigurato seminudo e con
caliginem». Cfr. Exultet. Rotoli liturgici, pp. aureola raggiata (Cass. 132,
483-484; M. Castineiras, Il tappeto del gigante: p. 389b) e Griphus - un
programma, cerimonia e commitenza nell’Arazzo della quadrupede dal corpo leonino
Creazione di Girona, in Medioevo: Natura e Figura, ma la testa e le ali da
«Atti del Convegno rapace (Cass. 132, p. 191a)
internazionale di studi, - è considerato una bestia
Parma, 20-25 settembre che abita nei Monti
2011», a cura di A.C. Iperborei (Ety., XII, 21), Orofino,
Quintavalle, Ginevra-Mi- I codici decorati, II, 2, pp. 67 e 80,
lano 2015, pp. 359-378: 359 tavv. XIX (Grifone), LIIIb
e 369. Va sottolineato che (Apollo).
la rappresentazione 62
Hooker, The Use of Sybils, pp. 253-256.
dell’Abisso si trova anche Sulla datazione dell’Oratio,
lungo la base del balconcino vedi: Geymonat, Un falso cristiano, p. 364.
del pulpito Guarna nella 63
Vedi: Moralejo, El Pòrtico de la
cattedrale di Salerno: Glass, Gloria; Castineiras, El trasfondo
Romanesque Sculpture in Campania, p. 80,
fig. 68. Ciò nonostante, il mitico de la Sibila, p. 201.
fatto che le figurine che 64
Immonen, Le programme de
affiancano la maschera a
Sessa portino piccoli scudi fresques.
e mazze suggerisce una 65
Braca, Il Duomo di Salerno, pp. 115-
diversa lettura: forse si 126; A. Iacobini, Immagini, ideologie,
tratta di due fanciulli
armati in atto di storiografia: il mosaico
abbandonare il duello absidale del duomo di
dinanzi alla visione
spaventosa dell’Ade-Abyssus, Salerno e l’arte della
Gandolfo, La scultura nor- manno-sveva, p. 113. Riforma gregoriana, in
57
Traduco in italiano la Medioevo: immagini e
versione spagnola dei versi
del Canto della Sibilla ideologie, «Atti del Convegno internazionale di
recentemente proposta da Eva studi, Parma, 23-27 settembre 2002», a cura di A.C. Quin-
Castro (Quodvultdeus, p. 79). tavalle, Milano 2005, pp. 288-301.
58
In questa scena del 66
M.-L. ThÉrel, Une image de la Sibylle sur l’arc
Virgilio Vaticano (Città del triomphal de Sainte-Marie-Majeure à Rome,
Vaticano, Biblioteca «Cahiers Archéologiques»,
Apostolica Vaticana, Vat. XII (1962), pp. 156-158;
lat. 3225, f. 47v) vengono Castineiras, El trasfondo mitico de la Sibila, pp.
rappresentati, tra gli 172-177, figg. 175. Per il
altri, l’Idra, la Discordia, dibattito
i Centauri, la Chimera, sull’identificazione di
Briareo, Scilla e l’Arpia: questa figura, vedi anche:
Stevenson, Miniature decoration, pp. 68-69. C. Cec- chelli, I mosaici della basilica di S. Maria
59
Montecassino, Cass. 132, p. Maggiore, Torino 1956, pp. 213-
387. Cfr. Glass, Romanesque Sculpture, 219; M. Andaloro, Atlante. Percorsi visivi, Roma
pp. 88-90; E. Di Natale, Al centro del 2006, pp. 337-338.

13
9
Manuel
Castineiras
67
Contra
Quodvultdeus, Ivdaeos, Carthaginiensi episcopo tri-
Paganos et Arrianos, XVI, 1-2, in buta, a cura di R. Braun, Turnhout 1976, pp. 227-258:
Opera Quodvulteo 248.

FROM VIRGIL TO THE MIDDLE AGES:


NOTES ON THE SIBYL’S REBIRTH IN CAMPANIA (II -13
TH TH
CENTURIES )
Manuel Castineiras

The depictions of the Erythraean Sibyl at


Sant’Angelo in Formis and in the pulpit at
Sessa Aurunca have been connected to the
performance of her chant during the Christmas
liturgy. A new approach makes it possible to
expand our view of the reception of the Sibyl in
the Middle Ages. In Campania, the Sibyl was
closely linked to the Virgilian tradition and a
number of Sibylline sites in the region. The
performance of her chant, which was centered
on a frightful description of the Last Judgment,
not only at Christmas but also on Holy
Saturday, breaks new ground in the
interpretation of the iconographic programs that
involve the Sibyl.

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