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is s n 0 3 9 2-04 3 7
S TU D I V E N E Z I A N I
N. S. L XXII (2 0 1 5 )
e str atto
PISA · RO M A
FABRIZIO SERRA EDITORE
MMXVI
FONDAZIONE GIORGIO CINI
san giorgio maggiore · venezia
Direttore scientifico:
Gino Benzoni
Direttore responsabile:
Gilberto Pizzamiglio
TRA FRANCIA E VENEZIA.
FRA’ GIOCONDO, GIANO LASCARIS
E IL VITRUVIO DEL 1511 *
Francesca Salatin
2013. Sono grata a Peter Fane-Saunders e Carlos Plaza per aver discusso con me aspetti
diversi, a Manuela Morresi, Pier Gros e Pier Nicola Pagliara per i loro preziosi consigli
nello studio di Vitruvio, a Gino Benzoni e alla Fondazione Giorgio Cini per aver stimolato
questo contributo.
Abbreviazioni
bav Biblioteca Apostolica Vaticana
bnf Bibliothèque nationale de France
bmve Biblioteca Marciana di Venezia
1
L. Pacioli, Diuina proportione. Opera a tutti glingegni perspicaci e curiosi necessaria […] Ve-
netiis : impressum per probum virum Paganinum de Paganinis de Briscia, 1509 Klen. Iunii. Inoltre :
greco del secolo xiv agli inizi del xvi, in Storia della cultura veneta, 3, i, Dal primo Quattrocento
al Concilio di Trento, a cura di G. Arnaldi, M. Pastore Stocchi, Vicenza, Neri Pozza, 1980, p.
19 ; E. M. Black, La prolusione di Luca Pacioli del 1508 nella chiesa di San Bartolomeo e il contesto
3
Per il contesto milanese cfr. A. Battaglia, F. Repishti Fra Giocondo, Giano Lascaris e lo
studio di Vitruvio a Milano, in Vitruvio nella cultura architettonica antica, medievale e moderna,
a cura di G. Ciotta, 2 voll., Genova, De Ferrari, 2003 : ii, pp. 414-421.
4
« Frater Iocundus Veronensis Antiquarius. Omnes prelibati Eiusdem Minoritanae Fa-
Biografico degli Italiani, lvi, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2001, pp. 326-338. Gli
studi più recenti su Giocondo e il suo Vitruvio : I. Rowland, The Fra Giocondo Vitruvius
at 500 (1511-2011), « Journal of the Society of Architectural Historians », 70, 3, 2011, pp. 285-
289 ; A. Tura, Fra Giocondo et les textes françaises de geometrie pratique, Genève, Droz, 2008.
Fondamentali restano : L. A. Ciapponi, Fra Giocondo da Verona and His Edition of Vitruvius,
« Journal of the Warburg and Courtauld Institutes », xlvii, 1984, pp. 72-90 ; M. Tafuri, Ce-
sare Cesariano e gli studi vitruviani nel Quattrocento, in Scritti rinascimentali, cit., pp. 387-405 ;
P. N. Pagliara, Vitruvio da testo a canone, in Memoria dell’antico nell’arte italiana, iii, Dalla
tradizione all’archeologia, a cura di S. Settis, Torino, Einaudi, 1984, pp. 32-38.
5
Su questi progetti e il dibattito sul ruolo avuto da Giocondo cfr. M. Tafuri, Venezia
e il Rinascimento, Torino, Einaudi, 1985, pp. 24-78 ; D. Calabi, P. Morachiello, Rialto : le
fabbriche e il ponte 1514-1591, Torino, Einaudi, 1987 ; E. Concina, Fondaci : architettura, arte e
mercatura tra Levante, Venezia e Alemagna, Venezia, Marsilio, 1997, pp. 152-180 ; D. Calabi, Il
Fondaco degli Alemanni, la chiesa di San Bartolomeo e il contesto mercantile, in La chiesa di San
Bartolomeo, cit., pp. 113-127 ; La chiesa di San Salvador, storia arte teologia, a cura di G. Guida-
vi errori e che dovevasi serbare obbligo immortale alla memoria de fra Giocondo, che a
buon proposito poteva chiamarsi il secondo edificatore di Venezia ». Cfr. L. Marinelli,
Fra’ Giocondo (1435-1515), « Rivista d’artiglieria e genio », ii, 1902, p. 43. Queste parole allu-
dono alle opposizioni che Aleardi manifestò contro il progetto sul canale della Brentella
avanzato da Giocondo : cfr. V. Fontana, Fra Giovanni Giocondo Architetto 1433 c.-1515, Vicen-
nome di si affaccia nel colophon del Vitruvio del 1511 (Fig. 2), affondano
verosimilmente nella Roma di fine Quattrocento, dove il frate – pre-
stando fede alle parole di Vasari 10 – è a caccia di iscrizioni per la sua
7
La precedente edizione veneziana del De architectura (1497) si inserisce in un più gene-
rale interesse per i classici e non si presta ad essere strumento di lavoro per gli architetti.
Solo la revisione filologica operata dal frate e l’inserimento delle figure apriranno il testo a
una prospettiva e a un pubblico diversi.
8
M. Ceresa, in Dizionario Biografico degli Italiani, lxiii, Roma, Istituto della Enciclope-
dia Italiana, 2004, pp. 785-791.
9
A. Ventura, M. Pecoraro, in Dizionario Biografico degli Italiani, viii, Roma, Istituto
della Enciclopedia Italiana, 1966, pp. 103-111.
10
G. Fiocco, Introduzione, note e bibliografia alla ‘Vita di Fra Giocondo e d’altri veronesi’ di
Giorgio Vasari, 2 voll., Firenze, Bemporad, 1915.
11
C. Grayson, Un codice del « De re aedificatoria » posseduto da Bernardo Bembo, in Studi su
Leon Battista Alberti, a cura di P. Claut, prefazione di A. Tenenti, Firenze, Olschki, 1998,
pp. 119-127.
250 francesca salatin
con tutta probabilità colui che nella propria autobiografia, Vita del
1536, testimonia un rapporto personale e di collaborazione fattiva col
frate, prendendo parte con Lascaris e un matematico tedesco – identi-
ficabile con Andreas Coner – all’elaborazione del Vitruvio :
12
M. Danzi, La biblioteca del cardinal Pietro Bembo, Genève, Droz, 2005 pp. 23-32 ; A.
lettera del 2 agosto 1514, indirizzata dal Giocondo ad Aldo, nella quale
si discute del De re rustica 22 e del Cornucopiae 23 – con un Nonio Marcello
16
Per i rapporti tra Aldo Manuzio e Giocondo : Aldo Manuzio editore : dediche, prefazio-
ni, note ai testi, introd. di C. Dionisotti, testo latino con trad. e note a cura di G. Orlandi,
Milano, Il Polifilo, 1975, pp. 358-360, 361-362, 369-370, 364-365 ; L. Ciapponi, A Fragmentary
Treatise on Epìgraphic Alphabets by Fra Giocondo da Verona, « Renaissance Quarterly », 39, 1979,
pp. 18-40 ; M. Lowry, Il mondo di Aldo Manuzio, affari e cultura nella Venezia del Rinascimento,
Roma, Il Veltro, 1984, pp. 365-366 ; Idem, Nicholas Jenson and the rise of Venetian publishing in
22
Libri de re rustica M. Catonis lib. i M. Terentij Varronis lib. iii L. Iunij Moderati Columellae
lib. xii…, Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae soceri, mense Maio 1514.
23
In hoc volumine habentur haec. Cornucopiae, siue linguæ Latinæ commentarij diligentissime
recogniti…, Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae soceri, 1513 mense Nouembri.
254 francesca salatin
sempre di origine francese – venute alle stampe nel 1513, anno in cui
videro la luce anche i Commentaria 24 di Cesare, dedicati a Giuliano de’
24
Commentariorum de bello Gallico libri viii…, Venetijs, in aedibus Aldi, et Andreae soceri,
1513 mense Aprili.
25
V. Brown, The textual transmission Cesar’s Civil War, Leiden, Brill, 1972, pp. 3-4 ; T. Fof-
fano, Niccoli, Cosimo e le ricerche di Poggio nelle biblioteche francesi, « Italia Medioevale e Uma-
26
Su Tacuino : M. Breccia Fratadocchi, in Dizionario Biografico degli Italiani, lv,
Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2001, pp. 779-780. Inoltre, due lavori inediti : A.
Romagna, Le edizioni del xvi secolo di Giovanni Tacuino, tesi di Laurea in Lettere, rel. Prof.
G. Montecchi, Università degli Studi di Venezia Ca’ Foscari, a.a. 1988-1989 ; M. Viero, Le
edizioni del xv secolo di Giovanni Tacuino, tesi di Laurea in Lettere, rel. Prof. G. Montecchi,
Università degli Studi di Venezia Ca’ Foscari, a.a. 1988-1989. Su questo editore sto portando
avanti una ricerca come borsista del Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana
« Vittore Branca » presso la Fondazione Giorgio Cini, Isola di S. Giorgio Maggiore, Venezia.
27
Euclidis Megarensis philosophi Platonicj mathematicarum disciplinarum ianitoris, habent in
hoc volumine quicumque ad mathematicam substantiam aspirant, elementorum libros xiii…, Im-
pressum Venetiis, in aedibus Ioannis Tacuini librarii accuratissima dilligentia recognitum,
1505, viii Kalendas Nouembris. Cfr. V. Gavagna, La tradizione euclidea nel Rinascimento in
Federico Commandino, Degli Elementi d’Euclide volgarizzati da Federico Commandino, Urbino,
Accademia Raffaello, 2009, pp. 1-10.
28
E. M. Cosenza, Biographical and Bibliographical Dictionary of the Italian Humanists and
of the World of Classical Scholarship in Italy, 1300–1800, Boston, Hall, 1962, iii, pp. 2294-2296
e v, p. 1170.
fra ’ giocondo, giano lascaris e il vitruvio del 1511 255
Georgi Cornelii Equitis et decemviri Clarissimo filio », 29 del quale era
32
Iacobo foel ».
Ivi, dedica a Jacopo.
33
Su Lascaris si veda il tributo di Bartolomeo di Leonico Tomeo. Cod. Marc. clviii-
clxii. Reg. Appendice ii. Testo trascritto in A. Mustoxydis, Nichtlateinische Schriftzeichen,
Corcyra, 1872.
34
Cfr. S. Gentile, Lorenzo e Giano Lascaris : il fondo greco della biblioteca medicea privata
in Lorenzo il Magnifico e il suo mondo. Convegno internazionale di studi, Firenze, 9-13 giu. 1992,
a cura di G. C. Garfagnini, Firenze, Olschki, 1994, pp. 177-194. Su Alopa : A. Mondolfo, in
Dizionario Biografico degli Italiani, ii, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1960, p. 523.
Inoltre : Lowry, Il mondo di Aldo Manuzio, cit., pp. 11-112, 175.
256 francesca salatin
rentina : la sua Silloge epigrafica – Collectio inscriptionum Latinarum et
M. Koortbojian, Fra Giovanni Giocondo and hisepigraphic methods, « Kölner Jahrbuch », 26,
1993, pp. 49-55 ; Eadem, A Collection of Inscriptions for Lorenzo de’ Medici. Two Dedicatory Let-
ters from Fra Giocondo. Introduction, Texts and Translations, « Papers of the British School at
Rome », lxx, 2002, pp. 297-317 ; M. Buonocore, Un testimone inedito (o quasi) della silloge epi-
grafica di Giocondo, in « Est enim ille flos Italiae ». Vita economica e sociale nella Cisalpina romana.
Atti delle giornate di studi in onore di Ezio Buchi (Verona, 30 novembre – 1 dicembre 2006), a cura di
P. Basso, A. Buonopane, A. Cavarzere, S. Pesavento Mattioli, Verona, QuiEdit, 2008, pp. 529-546.
36
Cfr. L. Ciapponi, Appunti per una biografia di Giovanni Giocondo da Verona, « Italia Me-
37
Nelle sue due opere De institutione rei publicae e De regno ed regis institutione Patrizi
concede largo spazio al tema della città. Su Patrizi e Francesco di Giorgio cfr. M. Mussini,
Francesco di Giorgio e Vitruvio : le traduzioni del ‘De architectura’ nei Codici Zichy, Spencer 129 e
‘De re aedificatoria’, in Filologia umanistica. Per Gianvito Resta, a cura di V. Fera, G. Ferraù,
Padova, Antenore, 1997, iii, pp. 1821-1860.
39
T. D’Urso, Un manifesto del ‘classicismo’ aragonese : il frontespizio della ‘Naturalis historia’
di Plinio il Vecchio della Biblioteca di Valenza, « Prospettiva », cv, 2002, pp. 29-50 : 43 ; C. Cor-
fiati, Lettori della naturalis Historia di Plinio a Napoli nel rinascimento, in La naturalis Historia
di Plinio nella tradizione medievale e umanistica, a cura di V. Maraglino, Bari, Cacucci, 2012, p.
259. L’esemplare di Valencia verrebbe completato dai codd. Vat. Ott. Lat. 1593 e 1594.
fra ’ giocondo, giano lascaris e il vitruvio del 1511 257
re alla terminologia vitruviana relativa alla machinatio quale spia di un
possibile scambio intellettuale con il Veronese. 40 Un interesse che avrà
40
B. de Divitiis, Fra Giocondo nel Regno di Napoli : dallo studio antiquario al progetto all’an-
41
Cfr. C. Vecce, Chierici e laici tra Francia e Italia all’inizio del xvi secolo : scoperte di codici
classici e patristici, in Echanges religieux entre la France et l’Italie du Moyen Age à l’époque mo-
derne, Genève, Editions Slatkine, 1997, pp. 193-204; C. Vecce, Iacopo Sannazaro in Francia.
Scoperte di codici all’inizio del xvi secolo, Padova, Antenore, 1988.
42
Cfr. R. Brenzoni, Fra Giocondo Veronese, Firenze, Olschki, 1960, p. 27.
43
J. L. D’Étaples, Libri logicorum ad archetypos recogniti, Parisiis, in ædibus Francisci Re-
gnault sub elephanti insigni, 1525, ff. 14r, 71r.
44
Lowry, Il mondo di Aldo Manuzio, cit., p. 367.
258 francesca salatin
intellettuali che si riunisce in casa di Germain de Ganay, 45 mecenate,
45
S. Gentile, Giano Lascaris, Germain de Granay e la ‘prisca theologia’ in Francia, « Rina-
46
Cfr. F. Mattei, F. Salatin, Lezioni vitruviane. Guillaume Budé e Giano Lascaris, « Scho-
lion », 8, in c.d.s.
47
Cfr. V. Juren, Fra Giovanni Giocondo et le début des études vitruviennes en France, « Rina-
scimento », xiv, 1974, pp. 101-114 ; L. Ciapponi, Agli inizi dell’umanesimo francese : Fra Giocondo
e Guglielmo Budé, in Forme e Vicende. Per Giovanni Pozzi, a cura di O. Besomi, G. Gianella, A.
Martini, G. Pedroietta, Padova, Antenore, 1989, pp. 101-118 ; inoltre il codice è stato oggetto
degli studi di P. Gros, autore della scheda relativa all’ed. 1497 nel database del Centre d’Études
Supérieures de la Renaissance, Université « François-Rabelais », Tours, http ://architectura.
ampiamente citato tra gli altri da Pagliara e Ciapponi, non ci è noto, poiché rimase inedito.
La segnatura del codice è ricordata da A. Pontani, Le maiuscole greche antiquarie di Giano
Lascaris, « Scrittura e civiltà », xvi, 1992, pp. 77-227. Pontani pubblica il solo f. 56r discutendo
la lezione diagonios invece di diagonis. Il codice viene citato con segnatura anche in F. Lo
Monaco, Aspetti e problemi della conservazione dei secondi « Miscellanea » di Angelo Poliziano,
« Rinascimento », xxix, 1989, pp. 302-304, dove lo studioso cita esclusivamente, senza pub-
blicarlo, il f. 53r.
fra ’ giocondo, giano lascaris e il vitruvio del 1511 259
L’esemplare vaticano si presenta mutilo delle prime sette carte
contenenti l’Harmonicum Introductorium di Cleonide, tagliate e rilega-
te in un altro incunabolo conservato alla Biblioteca Apostolica Vati-
cana (Inc. ii.60), insieme a una nota che conferma la paternità delle
postille : « Vitruvio tocco dal Lascaris ». Intonsi sono, come nel caso
31) con hypothyri (accolta nell’ed. 1511, f. 39v), scrive « hypothyron putat
(f. 19v) un parallelo con il passo dell’Eneide dove la caduta del gigante
Bizia ucciso è paragonata a quella di una pila gettata in mare. 51 Ricorre
49
« Libellam Plinius appellare videtur fornicem ut putat Jucundus praeceptor qui pon-
50
« Hanc Plinius appellare videtur fornicem Dedali ut ipse ait inventum, ut putabat Ju-
cundus » (bb5r).
51
Virgilio, Eneide, ix : « talis in Euboico Baiarum litore quondam saxea pila cadit, ma-
gnis quam molibus ante constructam ponto iaciunt, sic illa ruinam prona trahit penitusque
vadis inlisa recumbit ».
260 francesca salatin
del testo non sono, però, frutto di un libero arbitrio lessicale, ma attin-
gono alla terminologia vitruviana trovando parallelismi e autorevole
giustificazione in altri autori. Altro esempio della profonda revisione a
cui viene sottoposto il testo ci viene da una pagina del libro vii : Budé
hoc quod deletum est legatur post illud ut interarescant ubi signum
[simbolo] in capite 9 modo ab his verbis conduntur et molluntur tran-
seas ad signum hoc [simbolo] circa finem Vii capitis ». È l’esito di quel
il caso degli strumenti per la livellazione dell’acqua (f. 53v - Fig. 5),
dell’opus sectile – del quale viene data una definizione –, 55 dell’origine
52
M. Pittau, Dizionario Comparativo Latino-Etrusco, Sassari, Edes Editrice Democratica
Sarda, 2009, ad vocem.
53
Ciapponi, Fra Giocondo da Verona, cit.
54
M. Tafuri, Venezia e il Rinascimento : religione, scienza, architettura, Torino, Einaudi,
1985, p. 402.
55
« pavimenta sectilia sunt quę ex tabulis sectis aut marmoreis aut alterius lapidis fiunt
que tabulę aut trigone aut tetragone aut scutulatę aut hexagone [ ?] ad favorum formam
quę maximum omnium cointegi et coagmentari potest. Tesselata pavimenta fiunt ex tes-
saris parvis quadratis » (f. 45).
56
« Canterii tigna columini apposita non falcientia columen ut capreoli iis rursum tran-
sversa imponuntur templa et super his asseres qui sunt circiter iii digitorum crassitudinis
et latitudinis ad iiiior asses sive potius axes tabulę sunt scandali latiores sed eiusdem longitu-
dinis quales sunt quibus cuppę fiunt » (f. 29r).
fra ’ giocondo, giano lascaris e il vitruvio del 1511 263
57
Per i soggetti rappresentati si veda Appendice 1.
264 francesca salatin
autonome sollecitate della lezione giocondiana, bensì della puntuale
trascrizione di un modello proposto dal frate. Come noto, il corpus
xilografico dell’ed. Tacuino diventa la chiave di accesso al trattato per
quello « strato culturale intermedio » fatto di tecnici, padroni della lin-
scaris, che, come visto, già nel periodo napoletano si era interessato
alla machinatio, è anche traduttore di un frammento polibiano fino ad
58
Ciapponi, Fra Giocondo da Verona, cit., pp. 82-84.
59
Sulle possibili frequentazioni della biblioteca di Poliziano da parte di Lascaris cfr. A.
Poliziano, Miscellaneorum Centuria secunda, a cura di V. Branca, M. Pastore Stocchi, Fi-
renze, Olschki, 1978, p. 66. Per analogie e discrepanze tra il testo di Poliziano e quello di
Giocondo cfr. Lo Monaco, Aspetti e problemi, cit., p. 312.
60
Cfr. F. Salatin, “In alcune figure errò Giocondo” : note su alcune xilografie del Vitruvio del
1511, in Vitruvio e l’archeologia, a cura di P. Clini, Venezia, Marsilio, 2014, pp. 175-191.
fra ’ giocondo, giano lascaris e il vitruvio del 1511 265
no, in Guerra e diritto nel mondo greco e romano, a cura di M. Sordi, Milano, Vita e Pensiero,
2002, pp. 289-290.
266 francesca salatin
vino spazio i disegni della testudo arietaria (f. 65r) 62 e di alcuni partico-
lari della testuggine ideata da Hegetor di Bisanzio (f. 65v). 63 Una fa-
le xilografie della catapulta (f. 105v) e della balista (f. 106v). Si tratta
di un ambito estremamente specialistico, astrusi elenchi di numeri e
tecnicismi, in cui anche un intelletto come quello di Giocondo fati-
ca a raccapezzarsi, come egli stesso ammette nell’edizione del 1511 :
62 63
Vitr., x, 13, 6. Ivi, 15, 2.
64
Cfr. P. N. Pagliara, Una fonte di illustrazioni del Vitruvio di fra Giocondo, « Ricerche
di storia dell’arte », 64, 1977, pp. 113-120. Sul codice : F. Festa Farina, Tra Damasco e Roma.
L’architettura di Apollodoro nella cultura classica, Roma, L’« Erma » di Bretschneider, 2001, pp.
14-17.
65
Bibliothèque nationale de France : Rés.v.2263. Si veda Juren, Fra Giovanni Giocondo,
cit., p. 113.
66
Su Vives : cfr. G. Calò, in Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, xxxv, Roma,
67
Cfr. J. L. Vives, De disciplinis, Colonia, 1532, l. iii, pp. 301-302.
68
Cfr. L. B. Campbell, Scenes and Machines on the English Stage During the Renaissance,
New York, Cambridge Universiy Press, 1923 (2013), pp. 74-76 ; D. Thomson, Renaissance Ar-
chitecture : Critics, Patrons, Luxury, Manchester, Manchester University Press, 1993, pp. 78-79 ;
sui rimandi di Vives a Budé : M. Carpo, L’architettura dell’età della stampa, oralità, scrittura,
libro stampato e riproduzione meccanica dell’immagine nella storia delle teorie architettoniche,
Milano, Jaca Book, 1998, p. 120. Inoltre : la relazione Architettura in Spagna tra Quattro e
Cinquecento e l’Antico : alcuni problemi e prime indagini di C. Plaza per il Dottorato di Storia
Lettere ed Arti », Classe di scienze morali, lettere ed arti, xcix, 1940, p. 878.
268 francesca salatin
APPENDICE I
Per bav, Inc. ii.556 si fa riferimento ai numeri di pagina scritti a bistro, per
il bnf, v.318 di Budé alle lettere di fascicolazione. I riferimenti al De archi-
tectura rimandano alla traduzione e al commento di Antonio Corso e Elisa
Romano per l’edizione del 1997 curata da Pierre Gros.
- f. 19v (Vitr., ii, 8, 1). Vengono restituiti graficamente due rivestimenti
dell’opera cementizia, l’opus reticulatum e l’opus incertum, confrontabili con
f. 16v dell’edizione del 1511 e Bivv di Budé.
L’opera reticolata si traduce in un paramento murario ottenuto con
piccoli blocchi troncopiramidali, connessi fra loro a formare un reticolo di
rombi. Si tratta di un perfezionamento dell’opera incerta, caratterizzata in-
vece – almeno in origine – dall’utilizzo di elementi con forme irregolari e
abbondate malta.
- f. 25v (Vitr., iii, 5, 1-3). Delineata la base attica e data indicazione delle
parti che la compongono : « spira q(uia) basis dicitur ; torus superios ; quadra ;
grafica del moto apparente del sole sul piano meridiano di un dato luogo,
sebbene secondo alcune interpretazioni sia uno strumento vero e proprio.
La rappresentazione corrisponde perfettamente, lettere chiave incluse, al. f.
92r dell’edizione del 1511. Poiché si tratta dell’unico disegno ‘in pulito’ non si
esclude si tratti di una redazione successiva, sebbene non sussistano i margi-
ni per formulare attribuzioni.
- f. 65r (x, 13, 6-8). Rappresentazione della testuggine aretaria, restituita
da Giocondo al f. 107v e da Budé al f. Lii. Si tratta di una macchina d’assedio
simile a una torre a più piani, con ampiezza di base di 30 cubiti – come Lasca-
ris annota – e con un restringimento sommitale. In questa piccola torre su-
periore, che Vitruvio prescrive di quattro piani, vengono disposti scorpioni
e catapulte all’ultimo piano, mentre nella parte inferiore si raccoglie l’acqua
da utilizzare in caso di incendio. Alla torre viene poi associata il vero e pro-
prio ariete. La rappresentazione di Lascaris è priva di turricula e scorpiones.
- f. 65v (x, 15, 2). Questo disegno, pur avendo un corrispondente in bnf,
v.318 f. Liiv, non trova corrispondenze nell’ed. Tacuino. Si tratta probabil-
mente della rappresentazione delle ruote della testuggine ideata da Hegetor
di Bisanzio : le ruote, alte sei piedi e ¾ e spesse 3 piedi, erano costituiti da
tre strati di legno uniti tra loro da graffe a coda di rondine a incastro e legati
insieme con placche di ferro battute a freddo (Fig. 9).
- f. 70r (x, 6, 1-4). Applicazione del teorema di Pitagora alla coclea o vite
d’Archimede, una macchina per far sollevare l’acqua, che Giocondo mise in
opera nel Ponte di Notre Dame. Confrontabile con Budé Kiiv e Giocondo
102r (Fig. 8).
fra ’ giocondo, giano lascaris e il vitruvio del 1511 271
APPENDICE II
Regesto tematico, bmve : Lat., cl. xii, 158 (= 4023), cc. 70v-76r, In laudem
Ioannis Lascari.
Il componimento in lode a Lascaris si apre con un’ammissione di incapaci-
tà da parte dell’Autore, Bartolomeo Leonico Tomeo, seguita dalla ragione
alla base del componimento : ricambiare all’amore con l’amore utilizzando
i doni concessi all’Autore da parte di Febo e delle Muse (« mea numina »).
per sé chiara, essa, spesso oscurata dalla « caligine del volgo », non può mo-
una gemma che resti sepolta nella terra rimane « rudis » e non mostra ciò
vale, se viene ripulita ad essa si volgono con interesse gli sguardi dei dotti,
ed essa finalmente si guadagna l’onore che merita.
Terminata questa prima parte, l’Autore inizia a parlare al futuro, con tono
vaticinante, utilizzando come chiave quella dell’annuncio per l’avvenire di
una nascita felice (quella del lodato), con predizione di doni ricevuti e gesta
compiute. Leitmotiv ricorrente è il verso « Nascere Corcyrae iubar undiso-
accrescere la sua patria di nitidi splendori, in modo che essa non risplenda
inferiore ad Atene. Appare un riferimento al nome del destinatario del com-
ponimento : il suo nome sarà Giano, perché da lui sarà spalancata la porta
un rimando mitologico : così come Delo rise di fiori profumati per la nascita
divina di Apollo e Artemide, così Lucina, la dea del parto, ha visto le terre
dei Feaci – popolo mitico di navigatori che approdò a Corcira, appunto, fer-
mandovisi – fiorire di gemme.
Iniziano le predizioni : il lodato potrà vincere i canti antichi con soavi mo-
già vede schiere di sapienti gioire di cotanto nipote, che sarà conteso da
scuole tra di loro avverse negli studi. Il lodato sarà una sorta di stella del
mattino, che, risplendendo a Oriente, porterà a nuova vita gli insegnamenti
degli antichi seppelliti nelle tenebre, e attraverso di lui la Grecia riguadagne-
rà la forza e gli allori perduti. Il lodato rifulgerà anche per saggezza : in nulla
sparisce, e l’Autore proferisce voti augurali tanto per la sua opera quanto
per il suo destinatario.
70
Così nel manoscritto.
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Giugno 2016
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la renaissance d ’ alberto tenenti (1924-2002):
portrait intellectuel d ’ un historien franco-italien
Gino Benzoni, Premessa 15
Maurice Aymard, François Dupuigrenet Desroussilles,
Carlo Ossola, Liminaire 17
Maurice Aymard, Alberto Tenenti entre l’Italie et la France (1947-
1964) 21
Leandro Perini, Alberto Tenenti et l’héritage intellectuel de Delio
Cantimori 63
Paola Zambelli, Tenenti «pendolare transalpino» e le sue sintesi
storiche 73
Giorgio Tenenti, Les archives d’Alberto Tenenti 95
Gino Benzoni, Ricordo di un amico ignorante 103
Anna Bellavitis, Alberto Tenenti e la storia della società veneziana 113
Isabella Palumbo Fossati Casa, Dagli archivi notarili alla casa
veneziana del Cinquecento: un itinerario umano e intellettuale 123
Bosko Bojović, Dubrovnik (Raguse). Diplomatie et Libertas: une
diplomatie de médiation entre deux mondes méditerranéens 129
Carlo Ossola, Il senso della morte dans les Archives Einaudi 147
Pierroberto Scaramella, Sens de la mort et amour de la vie:
trente ans de débats autour d’un chef d’œuvre 155
Francesco Furlan, Tenenti lecteur d’Alberti 173
François Dupuigrenet Desroussilles, Un érasmien 183
studi
Giuseppe Gullino, L’elmo di Gattamelata 193
Giuseppe Trebbi, I Provveditori ai boschi della Repubblica di Vene-
zia. Tra storia delle istituzioni ed ecostoria 231
Francesca Salatin, Tra Francia e Venezia. Fra’ Giocondo, Giano
Lascaris e il Vitruvio del 1511 247
Andrea Donati, Tiziano e il ‘Gran Turco’ 275
Claudia Passarella, Tre pratiche civili del foro veneziano: un pri-
mo confronto 293
note e documenti
Romina N. Tsakiri, La concessione dei salvacondotti agli esiliati
del Levante: una competenza penale del bailo a Costantinopoli, dal-
la fine del xvi sec. in poi 329
12 sommario
Fiorella Pagotto, Bernardino Prudenti, pittore (1588-1640) 355
Laura Facchin, Ferdinando Obizzi: un caso di mecenatismo all’om-
bra dell’Aquila imperiale nell’età di Leopoldo I d’Asburgo 379
Mario Bulgarelli, Francesco Pesaro: ambasciatore della Serenis-
sima, traditore della municipalità di Venezia, consigliere dell’impe-
ratore d’Austria 407
Giulia Pellizzato, Personaggi e genealogie nelle Confessioni
d’un Italiano 443
recensioni
Marina Montesano, Marco Polo. Un esploratore veneziano sulla
Via della seta: il primo europeo alla scoperta dell’Asia (G. Pellizzari) 467
Hans Ulrich Vogel, Marco Polo was in China. New Evidences
from Currencies, Salts and Revenues ( J.-Cl. Hocquet) 472
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the City… (M. Knapton) 476
Donata Degrassi, Continuità e cambiamenti nel Friuli tardo me-
dievale (xii-xiv secolo). Saggi di storia economica e sociale (G.
Trebbi) 482
Claire Judde de Larivière, La révolte des boules de neige. Mura-
no face à Venise (G. Trebbi) 487
Spazi veneziani. Topografie culturali di una città, a cura di Sabine
Meine (M. Pilutti Namer) 489
Andrea Pelizza, Riammessi a respirare l’aria tranquilla… (A.
Zappia) 492
Annamaria Pozzan, Istituzioni, società, economia in un territorio
di frontiera. Il caso del Cadore… (M. Pitteri) 495
Claudio Povolo, Furore. Elaborazione di un’emozione nella secon-
da metà del Cinquecento (M. Pitteri) 500
Nick Wilding, Galileo’s Idol. Gianfrancesco Sagredo and the Poli-
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a cura di E. M. Dal Pozzolo con la collaborazione di P. Bertelli
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Pitteri) 511