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ROMA INVASA DAI GALLI DI BRENNO

Roma riuscì a concludere la guerra con la città etrusca di veglio (per il sale) sotto il comando
del dittatore Furio Camillo. Roma sembrava tornare a esercitare il ruolo di supremazia
regionale.l’espansione fu bloccata dai celti che penetrarono nel nord d’Italia e nella pianura
padana, fondarono la loro capitale Midland (città nel mezzo della regione). Una banda di
Galli Sénoni guidata da Brenno giunse sino ai confini del Lazio e sconfisse l’esercito romano
nel 390 a.C. soltanto la rocca del Campidoglio riuscì essere difesa (le oche sacre
starnazzando avvertire i romani del pericolo), i romani furono costretti a venire a patti con i
galli che si ritirarono con il bottino e un cospicuo riscatto e andarono verso il sud dove
entrarono al servizio delle città greche come soldati mercenari.

LE LEGGI LICINIE SESTIE


dopo i galli Roma costruì una cinta di fortificazioni più ampie e robuste le “mura serviane“
(Servio Tullio) E così Roma divenne la difesa principale. In politica interna il conflitto tra
Patrizi e plebei si attenua, l’espansione territoriale aveva permesso di fondare colonie. Nel
367 a.C. i tribuni Gaio Licinio stolone e Lucio Sestio Laterano emanarono le “leggi Licinie
Sestie“ che imponevano di eleggere ogni anno un console plebeo e distribuire tra i plebei le
terre conquistate. Le nuovi leggi prevedevano che nessun cittadino potesse possedere più di
500 iugeri di terreno pubblico.

LA SOTTOMISSIONE DEI LATINI


nel III secolo a.C. Roma adottò una linea politica espansionistica. Ci fu una ridefinizione dei
rapporti con le città latine poiché gli interessi erano diversi il contenimento di Equi, Volsci e
Sabini si perse e permise una sollevazione delle città. I latini furono rapidamente sconfitti nel
338 a.C. la lega Latina fu sciolta e fu sostituita con un sistema di patti di alleanza fra Roma e
le città che mantenevano il possesso dei rispettivi territori, erano liberi di eleggere i loro i
magistrati ma la loro politica estera era decisa da Roma. Solo le città rimaste fedeli a Roma
furono ricompensati con la cittadinanza romana.

LE GUERRE SANNITICHE
L’espansione verso il sud portare a Roma a scontrarsi con le popolazioni italiche
particolarmente con i sanniti.lo scontro si prolungò per diversi decenni, la prima guerra
sannitica scoppiò nel 343 avanti Cristo e dopo una serie di scontri nel 341 avanti Cristo si
concluse con la stipulazione di un trattato di pace. Quando Capua chiese aiuto ai romani
contro i sanniti scoppiò la seconda guerra sannitica che durò oltre vent’anni (326,3 104
a.C.), nella prima fase Roma subì una grave sconfitta, infatti nel 321 a.C. l’esercito romano
fu imbottigliato presso Claudio e i sanniti obbligarono i romani a passare sotto un giogo
simbolico in segno di sottomissione (Forche Caudine). La guerra si riaccese nel 315 a.C. e
finì con una vittoria romana presso Boiano, i romani avevano conquistato l’intera campagna.
Una terza guerra sannitica scoppiò nel 298 a.C. con una coalizione di popoli che
attaccarono Roma (etruschi, celti e sanniti), la battaglia decisiva avvenne nel 295 a.C. a
sentina e vinsero i romani, infatti a uno a uno i popoli italici stipularono Paci separati con
Roma. Solamente i sanniti rimasero sui loro monti a difendere la loro libertà con una
guerriglia che durò altri 5 anni. Nel 290 a.C. il console Manio Curio Dentato chiuse
definitivamente il conflitto.

LA CONQUISTA DEL SUD ITALIA


L’ultimo avversario di Roma in Italia era la colonia greca di Taranto contro cui la Repubblica
romana mosse guerra approfittando di una contesa relativa uno sconfinamento di navi, infatti
Turi aveva chiesto aiuto a Roma che era intervenuta Inviando una legione e 10 navi che
attaccarono nel porto di Taranto. I tarantini sentendosi minacciati assalirono le 10 navi e
chiesero aiuto a Pirro re dell’Epiro. Nel 280 a.C. Pirro sbarcò in Italia con un esercito scelto e
alcuni elefanti da combattimento, scontro avvenne a Eraclea, i romani resistettero la falange
ma davanti gli elefanti furono costretti a ritirarsi.la vittoria di Pirro fu sanguinosa e con molte
perdite, per i romani era più facile ricostruire l’esercito mentre i soldati di Pirro erano truppe
scelte. Falliti alcuni tentativi di pace e Pirro nel 279 a.C. ottenne una nuova vittoria ad Ascoli
satriano l’anno successivo si trasferì in Sicilia per combattere i cartaginesi tuttavia fu
abbandonato e costretto a tornare in Italia si scontrò di nuovo con i romani nel 275 a.C.
presso Malevento. Subì una pesante sconfitta e dovette rientrare in Grecia dove morì. Nel
272 a.C. Taranto si arrese ai romani, Che completarono l’occupazione della Puglia e della
Calabria e fondarono diverse colonie, le città greche dall’ora furono obbligati a fornire navi
per la flotta romana.

COLONIE, MUNICIPI E SOCII


Le conquiste di Roma fecero sorgere l’esigenza di aggiornare le forme di controllo e
gestione del territorio per farlo i romani adottarono soluzioni diverse:
municipia: per le città fedeli
-gli abitanti erano cittadini romani e avevano l’autonomia amministrativa
-dovevano pagare le tasse a Roma, fornire generi alimentari e soldati alle legioni e fornire
legname
-alcuni municipi avevano il diritto di voto gli altri erano sine suffragio (non avevano tale
diritto)
federate: socii (alleati)
-Per evitare un’eccessiva estensione della cittadinanza i romani conferivano alle città di
nuova conquista lo status di civitates foederatae (legate da foedera, i trattati), Che erano di
due tipi: i foedera aequa (equi), che avevano indipendenza E dovevano prestare aiuto nel
caso di un’aggressione nemica, i foedera inqua (iniqui), privavano la città conquistate del
diritto di dichiarare guerra e la obbligavano a combattere a fianco di Roma
-le città latine erano privilegiate poiché continuavano a possedere i diritti acquisiti i tempi
della lega latina come il connubium (possibilità di contrarre matrimonio con i cittadini
romani), il commercium (la possibilità di essere difesi nei tribunali romani nelle questioni
relative al commercio) e lo ius migrando (il diritto di trasferissi a Roma e di acquisire la
cittadinanza romana)
colonie:
-nelle zone di interesse strategico i romani fondarono spesso colonie militari, queste città
erano ritenuti “frazioni“ di Roma ed erano popolate da veterani

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