LE GUERRE SANNITICHE
I sanniti erano un popolo che abitava aree molto inospitali
dell’Italia meridionale interna. Essi avevano invaso aree di
influenza romana soprattutto in Campania ciò è lla base
dello scoppio delle tre guerre sannitiche.Durante la guerra,
si allearono con i Sanniti alcuni popoli quali: Lucani,
Umbri,Sabini ed Etruschi. Dopo alterne vicende che videro
anche Roma sconfitta(forche caudine). Roma vinse
definitivamente a Sentino(fra Umbria e Romagna) nel 295
a.C. L’espansione romana giungeva ora tra l’attuale
Toscana,Umbria e Marche a nord, ed al confine della
Campania , Molise e Puglia del nord(vedi cartina pag 445)
FORCHE CAUDINE
Nel 321 a.C. durante la seconda guerra sannitiche,
l’esercito romano si addentrò senza preparazioni in territorio
sannitico presso le forche Caudine, una gola montuosa tra
Caserta e benevento, fu costretto ad una resa umiliante: I
romani che avevano alle spalle una gola strettissima con
una breve grotta finale furono costretti a percorrerla
inchinandosi al nemico, chi si rifiutava veniva messo a
morte.
LA GUERRA TARANTINA,LA GUERRA CON PIRRO
I romani nel 303 a.C. avevano stipulato un patto con
Taranto per chi alle navi romane era proibito navigare sotto
capo di Lucinio, cioè entrare nel Golfo di taranto, Ciò
sarebbe stato ritenuto un atto di guerra. Nel 282 a.C.
terminate le guerre Sannitiche , una flotta di navi romane
interviene a difesa della città di Turi,minacciata dai Lucani e
per questa ragione viola il trattato. Davanti a Taranto, tutte
le navi vengono prese e distrutte, mentre i diplomatici giunti
a chiedere chiarimenti vengono umiliati: Roma, dichiara
guerra. I Tarantini, consci della inferiorità chiedendo aiuto
ad un principe di coltura greca, di nome Pirro e regnava
sull'Epica attuale albania. Le intenzioni di Pirro erano quelle
di distruggere Roma e conquistare l’italia, utilizzò quindi un
trucco semplice ma efficace: sbarcò in Puglia(Puglia) con
una certa quantità di elefanti, probabilmente acquistati da
mercanti africani che spaventaroono i romani al punto che
pensarono a un atto di magia. Con questi animali Pirro vinse
Eraclea in Lucania(ora basilicata) e ad Ascoli satriano
elefanti e uomini, credendo di aver sottomesso tutta l’Italia
meridionale commette l’errore di andare in Sicilia e
combattere i cartaginesi aiutando i Greci. I presidi nell’Italia
interna minacciati dall’esercito romano, richiamarono
immediatamente Pirro, che ormai stanco,si scontrò con i
romani a Maleventum (benevento) dove perse
miseramente. il nome della città, di sicura matrice
preistorica, avendo un'accezione negativa per i romani, fu
cambiato in Beneventum. Casa non da poco, al confine
nord del territorio romano, viene fondata nel 264 a.C. la città
di Rimini.
COLONIE
Le città fondate o assoggettate dai romani si divideranno in:
municipia optimo iure e municipio sine suffragio, I socii
erano i popoli alleati che godevano di ampie libertà, ma in
tempo di guerra dovevano fornire uomini (tributo di sangue).
Le colonie si divideranno in: romane e latine. Le prime
godevano di piena cittadinanza e le seconde avevano una
situazione simile a quella dei socii.
LA GUERRA GIUGURTINA
Il regno di Numidia, alleato e vassallo di Roma, subì nel 118
a.C. un colpo di stato ad opera di un figlio illegittimo del
defunto re Micipsa, di nome Giugurta. Egli scacciò e uccise i
due eredi legittimi, Ièmpsale e Aderbale ( due ciofeche).
C’era bisogno dell’intervento di Roma ma nessuno dei
generali che erano stati inviati riuscì a risolvere la situazione
perché Giugurta aveva capito che le alte gerarchie di Roma
erano facilmente corruttibili con l’oro. Fu eletto a
grandissima maggioranza come console Mario nel 107 per
sostituire il generale Metello.In due anni Mario sconfisse
Giugurta e lo portò a Roma in catene tenendo le catene per
tutto il viaggio dalla Numidia a Roma. La Numidia venne
smembrata e ridotta a provincia governata da un
proconsole.(la numidia è l’attuale Marocco orientale)
LA SECONDA IMPRESA DI MARIO
Due popolazioni germaniche, i Cimbri e i Teutoni, avevano
dal 113 invaso il sud della Gallia (attuale Francia) e avevano
sconfitto i romani ad Arausio.
IL BELLUM SOCIALE
Nel 91 A.C. un altro tribuno della plebe, Druso, tentò una
conciliazione tra patrizi e plebei e propose oltretutto la
cittadinanza a tutti gli Italici.
Anche in conseguenza di una legge frumentaria che
favoriva la plebe di Roma scoppiò il malcontento degli Italici
che a sorpresa si allearono ribellandosi contro Roma.
La confederazione secessionista prese il nome di Italia e la
capitale dei territori confederati fu Corfinio in Abruzzo, che
ricevette il nome di Italica.
Per curiosità la confederazione stampò monete d’argento di
un certo pregio storico-artistico e attualmente di grande
rarità: raffiguravano un toro (simbolo degli Italici) che
schiacciava una lupa simbolo di Roma.
Fu una guerra durissima e Roma, dopo aver perso due
consoli in battaglia, prese tempo e venne a trattative:
sarebbe stata concessa la cittadinanza a coloro che non
avevano partecipato alla ribellione o avevano deposto le
armi entro un certo termine. Roma passava da città
egemone * a capitale °.
*un comando incontrastato
°maggiore centro amministrativo
SILLA
Al termine della guerra sociale il partito oligarchico trovò un leader
fortissimo che era luogotenente di Mario nelle campagne contro
Giugurta e i Germani.
Era colto, era astuto, era un manipolatore, era prodigo di denaro,
amante dei piaceri ma niente affatto inferiore al suo comandante
Mario. Fu eletto console nel 88 a.C. e risolse con una certa
brillantezza il caso di Mitridate, re del Ponto che è la regione a nord
del Mar Nero, attualmente Ucraina sotto controllo russo.
Mitridate aveva invaso alcune regioni come la Bitinia e la provincia
di Asia uccidendo molti romani che ci abitavano. Nel frattempo a
Roma era ritornato Mario e il popolo lo aveva acclamato capo della
spedizione in Bitinia, esautorando Silla.
Alla notizia Silla irruppe in armi a Roma (cosa che era
assolutamente proibita dagli uomini e dagli dei), cosa che accadde
per la prima volta in assoluto e fece strage dei democratici, Mario fu
messo in proscrizione e fuggì avventurosamente in Africa. Silla
quando viene esautorato torna a Roma e fa strage dei mariani , lo
stesso Mario si rifugia per la seconda volta in Africa. Nel 87 A.c.
Silla credendo di avere sedato le rivolte democratiche, torna a
combattere contro Mitridate(re del ponto). Con l’aiuto del console
Cinna, altro democratico , Mario ritorna a Roma e fa annullare tutte
le leggi di Silla. Mario morirà l’anno successivo, ma i suoi seguaci
tengono il potere per oltre cinque anni. Per la prima ed unica volta
nella storia di Roma, dopo l’invio dell’esercito mariano a combattere
contro mitridate, si verifica la paradossale situazione di due eserciti
romani nemici che affrontano un’altro nemico, in pratica, tre eserciti
tutti contro tutti. il peso maggiore della guerra fu comunque
sostenute da Silla perché l’esercito dei romani non aveva una guida
forte. Nell’ 83 Silla rientra a Roma e trova che Cinna era stato
ucciso durante una rivolta di Silla…
Entrato in roma nell’82 A.c. Silla affrontò i mariani ormai privi di
qualunque salva guida nella terribile battaglie di Porta collina.
Morirono tra battaglie e condanne a morte 56.000 romani mariani
alleati con popolo italici ed etruschi. Si tratta della più strage di una
guerra civile all’intero di Roma. La battaglia proposizioni (denunce)
sia a Roma che in tutto il territorio Italico. Nell’82 a.C. Silla diventa
dittatore (unica carica a Roma ricoperta da una sola persona, la
carica di dittatore si assume in caso di forte pericolo per lo stato) e
aumenta il senato (da 300 a 600 membri), decide che i processi
vengano celebrati soltanto da oligarchia, abbassa i privilegi del
popolo e dei cavalieri, vieta ai tribuni della plebe di emanare leggi,
aumentò ad 8 il numero dei pretori e 20 quello dei
questori( rispettivamente cariche amministrative di varia natura
(pretoni), sicurezza pubblica(questori). Silla aveva raggiunto un tale
prestigio che poteva ambire al titolo di imperatore ma incredibile si
ritirò a vita privata e morì mentre scriveva il libro delle sue memorie
(78 a.C.). La perdita di questa opera anche se parziale rappresenta
una delle più grandi perdite della letteratura latina. Il giudizio su
Silla è molto controverso è stato definito uomo da grande polso e
carattere-hitler dell’antichità.
L’ASCESA DI POMPEO
(Hispania), nazione conquistata durante la II guerra punica,
rimaneva un enorme gruppo di seguaci di Mario, che veniva
quasi adorato nonostante fosse morto da ormai 10 anni.
Il generale mariano Quinto Sertorio si alleo con le genti
indigene e fondò per la prima e unica volta nella storia di
Roma uno stato secessionista autonomo (si stacca da Roma e
diventa uno stato autonomo) con istituzioni identiche a quelle
romane.
È probabile che alla secessione abbiano partecipato anche
genti di etnia basca (presenti ancora oggi in Spagna).
Contro Sertorio fu mandato un luogotenente di Silla di nome
Gneo Pompeo che fu tenuto in scacco da Sertorio per ben
cinque anni (77-72 a.C.) e riuscì a vincere solo alla morte di
Sertorio avvenuta per omicidio.
GIULIO CESARE
RIPASSO