Sei sulla pagina 1di 2

13 Roma padrona del

Roma padrona del Mediterraneo


A partire dal III secolo a.C. la politica di Roma divenne sempre di più un imperialismo (volontà di espandere
il proprio territorio) con una serie di azioni mirate alla sottomissione dei popoli. La natura non si sa se sia
difensiva offensiva ma probabilmente è una sintesi di entrambe con un’accentuazione nel corso del II
secolo a.C. della dimensione aggressiva a causa dell’entusiasmo delle vittorie precedenti.

Cartagine era stata fondata nell’814 a.C. dei Fenici sulla coste dell’odierna Tunisia e favorita dalla posizione
al momento dello scontro con Roma Cartagine controllava partite dell’Africa settentrionale della Spagna
meridionale della Sicilia occidentale la Sardegna e la Corsica ; si trattava di un impero economico basato
sullo sfruttamento delle popolazioni sottoposte che alimentavano dunque una fiorente agricoltura,
traevano anche profitto dallo scambio di prodotti artigianali e agricoli lungo il Mediterraneo. Le relazioni
esterne invece: con i greci vi era un contrasto mentre con Roma vi era un trattato di non belligeranza già dal
509 a.C. Ma la situazione era cambiata dopo le guerre tarantine quando Roma conquistò la città della
Magna Grecia minacciando così la supremazia di Cartagine.

Si pensa che le guerre non sono solo di natura geopolitica ma anche sulla sorprendente somiglianza tra le
istituzioni dei due Stati infatti anche Cartagine era retta da due magistrati supremi detti i Sufeti aveva
funzionato e un’assemblea popolare .

Le tre guerre puniche durarono oltre un secolo e vengono chiamati così poiché i romani chiamavano i
cartaginesi punici . Il motivo del contrasto fra le due potenze è economico tuttavia nella mitologia romana
viene attribuito un atto di vendetta della regina cartaginese Didone che ora è stata abbandonata da Enea.

La prima guerra punica fu scaturita dalla colonia greca di Messina allora controllata dai Mamertini
minacciati da Siracusa dunque chiesero aiuto ai cartaginesi i quali però si stabilirono nel loro porto così i
Mamertini capendo le loro intenzioni chiesero a sua volta aiuto ai romani. Roma e Cartagine erano alleate
da un patto di non belligeranza e inoltre Roma sapeva che rompendo i patti avrebbe rischiato sia per le
conseguenze economiche della guerra ma anche per quelle culturali, pensava infatti che la conquista di
nuove terre avrebbe fatto perdere la cultura latina e italica di Roma; nonostante questo Roma accetto la
richiesta e durante la prima fase della guerra conquistò Messina Siracusa e Agrigento. Durante la guerra
però ebbe diversi problemi poiché Roma non aveva un’adeguata flotta militare pertanto fece costruire un
centinaio di navi da guerra. La prima grande vittoria dei romani fu a Milazzo nel 260 a.C. dove
sperimentarono i cosiddetti corvi cioè ponti con i quali agganciare le navi nemiche alle loro per far salire i
loro soldati. La guerra durò per altri vent’anni con un alternarsi di vittorie e sconfitte.

Alla fine Cartagine si arrende presso le isole e Gaddi nel 241 a.C. e venne sottoposta a dure condizioni di
pace i cartaginesi infatti avrebbero dovuto lasciare la Sicilia e pagare una consistente indennità . Dunque
Roma prese subito il controllo della Sicilia della Sardegna e della Corsica le quali furono organizzate come
province cioè territori retti e amministrative a Roma.

Tra la prima e la seconda guerra punica Roma fu impegnata su altri conflitti in Illiria(oggi Croazia) e nella
Galia cisalpina.

Nel 225 a.C. a tal omone Roma sconfisse gli insubri e i boi permettendogli di conquistare la pianura padana
e scontrarsi ancora una volta con gli insubri conquistando anche il controllo di Mediolanum cioè Milano e
fondare le colonie latine di Piacenza e Cremona nel 218 a.C.. i galli diventarono dunque popolazioni
federate ma nonostante questo non si dimostrarono alleati fedeli infatti durante la seconda guerra punica
diede aiuto ai cartaginesi così Roma attuò un vero e proprio genocidio nel 191 a.C. e a lei si arresero anche i
liguri e i veneti.

Nel frattempo che roma rafforzasse la sua flotta cartagine conquistò nuovi territori in Spagna. Inoltre i
romani si erano alleati con la citta di sagunto e avevano imposto un trattato che limitava l’area di
espansione di cartagine vicino il fiume Ebro. Le guerre riniziarono nel 219 a.C. quando Annibale conquistò
proprio la citta di Sagunto. Roma però non intervenne ricordando le enprmi perdite avute dalal prima
guerra punica ma Annibale vedendo il suo atteggiamento incerto nel 218 a.C. guidò il prorpio esercito in
marcia verso l’Italia.

Nel 210 poi il giovane generale Publio Cornelio Scipione iniziò la guerra con una vittoria in Spagna e la
conquista della città punica di Cartagena.

Tornato a Roma trasferì Laura in Africa così sbarcò sulle coste africane dove strinse un’alleanza con
Massinissa e ottenne alcune vittorie che indussero i cartaginesi a richiamare in patria Annibale. Scipione
Annibale si affrontarono ed ebbe la meglio Scipione.

Nella battaglia di zama i romani mostrarono la loro forza obbligando i cartaginesi a dargli come bottino di
guerra la Spagna e la propria politica estera .

Durante la seconda guerra punica Roma combattè con diverse altre popolazioni e tra queste vi erano i
macedoni. Si svolsero tre guerre macedoniche , la prima si svolse dal 215 al 205 a.C. e si era svolta
contemporaneamente alla seconda guerra punica. Il centro della battaglia fu però nella seconda guerra
Macedonica dal 200 al 197 a.C. quando Roma intervenne in aiuto di alcune città greche e del regno di
pergamo contro le mire espansionistiche del re Macedonico Filippo V che nel frattempo si era alleato con la
Siria; il conflitto si concluse con la battaglia di Cinoscefale nel 197 a.C. nella quale il console Tito Quizio
Flaminino sconfisse Filippo costringendo ad abbandonare le città greca e a pagare a Roma un pesante
tributo. In seguito i romani conquistarono anche parte dei domini Siri A.C.I. che passarono sotto il controllo
del regno di pergamo un loro fedele alleato perciò Roma nonostante non governasse direttamente il
territorio esercitava sul larga parte una tutela militare dunque il suo regno in quei territori viene indicato
come un dominio indiretto.

La terza guerra Macedonica invece avvenne dal 171 al 168 a.C. tra il re Perseo figlio di Filippo è il console
Lucio Emilio Paolo il quale vince la battaglia a Pidna; Perseo sfuggì e il suo regno venne diviso nel 148 a.C.
come provincia romana. Durante la battaglia alcune città greche non erano stati del tutto fedele romani e
perciò vennero duramente punite e alcune di queste nel 146 a.C. si ribellarono. Nel 133 a.C.
successivamente Attalo terzo lascia in eredità a Roma il regno di pergamo che divenne la provincia d’Asia.

In meno di un secolo dunque Roma aveva conquistato il dominio sul Mediterraneo e tutto ciò comportava
non solo a una espansione territoriale ma anche economica culturale e demografica;

politica : venne introdotta la figura dei governatori delle province(ex consoli o pretori) vigilati dal Senato.

economico-sociale: con l’affermazione degli equites (cioè coloro che potevano permettersi un cavallo e il
loro lavoro era la riscossione delle imposte nelle province) i quali entrarono in conflitto con i senatori per la
gestione della vita politica e del possesso terriero.La crisi di produzione agricola , la devastazione di alcuni
terreni trasformando i piccoli proprietari terrieri in clienti di uomini ricchi.

culturale: con la perdita della moralità dovuta ai consoli che gestivano il potere per lungo tempo. Tra il
terzo il II secolo inoltre i romani ebbero diversi contatti con i greci che erano considerati una popolazione di
filosofi e letterari dunque parte della popolazione era favorevole all’unione con il mondo greco e seguirne
le idee gli usi e costumi cioè la corrente filellenica mentre un’altra parte cioè i conservatori erano contro.

Potrebbero piacerti anche