Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Lungo il corso del Reno e del Danubio l’impero Romano aveva costruito una serie di fortificazioni,
con lo scopo di proteggersi dalle incursioni germaniche (ovvero i barbari delle pianure dell’Europa
Nord Orientale)
Molte colonie/città fortificate erano nate lungo questa zona settentrionale. Abbiamo una cintura
di città a baluardo della civiltà umana
4. Est: confini incerti. Erano regolati di volta in volta da guerre con potenze orientali. Grosso
modo passa per la Siria, Turchia orientale e la parte dell’Arabia saudita.
- Confini in particolare
1. Limes africano
Il limes africano era il più lungo da difendere estendendosi per più di 4000 km.
Andava dal Mar Rosso fino a raggiungere le coste africane nord occidentali bagnate
dall’Oceano Atlantico.
Fu il più facile da difendere, grazie anche alle afose temperature e a una minore
urbanizzazione in diversi parti del territorio.
2. Britannicus
Dopo un invasione di Pitti (confederazioni di celti nella Scozia orientale ) si fecero erigere
nuove strutture per la salvaguardia delle città romane nella provincia: Il Vallum di Adriano
(122-125 d.C.) e quello di Antonino Pio (142-144 d.C.)
3. Limes renano
Il limes renano fu senza dubbio uno dei più difficili da gestire a causa delle numerosi e ostili
tribù germaniche.
Esso sanciva il confine con la Gallia romana. Qui si tenne la disfatta di Teutoburgo (9 d.C.)
dove il generale Varo e 3 intere legioni furono annientate. L’imperatore di allora, Augusto, fu
costretto a sancire i confini territoriali della zona con il fiume Reno annullando le campagne
di conquista verso la Germania Magna.
4. Limes Danubiano
Fu assieme a quello renano il più ostile da difendere a causa della sua enorme lunghezza,
circa 3000 km.
Comprende le barriere naturali del fiume Danubio e della catena montuosa dei Carpazi
5. Armeno - Cappadocio
Comprendeva la provincia della Cappadocia e la provincia dell’Armenia, istituita
dall’imperatore Traiano dopo averla conquistata nel 114 d.C.
La provincia dell’Armenia fu un continuo teatro di scontro tra Parti e Romani e non fu tenuta
in mano dagli ultimi costantemente.
6. Mesopotampico
Comprendeva la provincia della Mesopotamia istituita sempre nella campagna partica
di Traiano nel 116 d.C.
Fu abbandonata un anno dopo la conquista.
7. Araibico
Andava dal fiume Eufrate fino al Mar Rosso attraversando la fascia nordica del deserto
arabico; qui furono costruite la Via Traiana Nova e la Strata Dioclezianea, lunghissime
vie di comunicazione comprendenti castra, castella e statio.
Lungo la striscia del deserto arabico si affacciavano le province della Siria, dell’Arabia e
della Giudea (dietro le due province). Tra il 60 d.C. e il 135 d.C. si combatterono le tre
guerre giudaiche.
Gli accampamenti romani nei confini divenivano prima o poi la residenze dei legionari e
degli ausiliari e nacquero a ridosso delle frontiere vere e proprie città chiamate
CANABAE (agglomerati civili) che potevano diventare col tempo municipi e colonie
dell’impero.
B. Nelle città più grandi operavano delle assemblee locali che erano una copia ridotta del
senato romano. Quindi ripetevano lo schema del governo della città con assemblee di
ottimati, di aristocratici e via dicendo.
D. Mano a mano che ci si allontana dal cuore del Mediterraneo, l’ aspetto del territorio e
del paesaggio cambia:
1. Le città sono più piccole, più rade, meno sviluppate
2. l’ urbanesimo lascia un’ impronta più debole
In generale si parla di un impero a base urbana ma con queste sfumature
descritte.
- Queste città almeno fino alla seconda metà del III secolo non avevano delle mura, se le
avevano avute, come molte delle città preromane, non le avevano mantenute efficienti, per
questi motivi:
• Le mura furono ricostruite solo alla fine del II secolo, per hè la minaccia di saccheggi,
renderà indispensabile una cinta difensiva.
C. una campagna
si svolgevano le operazioni agricole
- Economia:
- In sintesi:
C. I ceti alti tendono a spendere il proprio denaro per aumentare il proprio prestigio
3. Crisi impero romano
- L’impero creatosi con secoli di guerre, comincia ad entrare in crisi
D. Quando? III secolo
E. Dove? La crisi riguarda la parte occidentale dell’impero, meno quella orientale
- Fattori di debolezza
• Tasso del 25%, ovvero una percentuale enorme per il periodo (III secolo).
8 milioni di abitanti in Italia e 1 milione a Roma, per avere una città con tutti questi
abitanti bisognerà attendere l’eta napoleonica
• Spese di tipo annonario, bisogna rifornire di prodotti di base le città più grandi
N.B.
Una spese crescente comporta una fiscalità crescente, perciò:
1. Più pressione fiscale (indiretta e diretta)
2. Più inflazione (provocata dagli imperatori stessi)
D. Fenomeni contingenti
• Un esempio è la grande anarchia militare che coinvolge l’impero dagli anni 30 del
III sec fino agli anni 80.
Si arriva ad una successione interminabile di imperatori, ma questa situazione di
caos verrà normalizzata dall’imperatore Diocleziano attraverso:
- militarizzazione delle istituzioni
- imperatore come autocrate
- L’ anarchia militare, menzionata al punto D), che dura circa 50 anni, dagli anni 30 agli anni 80
del III secolo, viene superata grazie all’imperatore Diocleziano con una profonda
trasformazione dei valori all’interno dell’impero stesso:
G. L’élite senatoria invece, non è più quella della Roma repubblicana; l’elemento
guerresco non fa più parte del bagaglio di questa élite
- Diocleziano assume i caratteri autocratici che sono tipici degli imperatori medievali
- Una riforma che varò Diocleziano è quella della tetrarchia (potere di 4)
A. Abbiamo due imperatori (AUGUSTI): uno per la parte orientale e uno per la parte
occidentale
C. Scopo:
- Evitare successioni traumatiche
- Meno guerre civili
- Si diffonde all’interno delle province una nuova religione: CRISTIANESIMO, che inizialmente
viene percepito come variante dell’ebraismo (i primi cristiani sono ebrei)
D. La predicazione di San Paolo è indirizzata verso ceti urbani della lingua greca
1. Non semplicemente città greche, ma anche dove il greco era la lingua della cultura
2. Il fenomeno dell’ellenismo è stato un veicolo per il cristianesimo
- Organizzazione istituzionale
1. Presbiteri
Capo delle comunità e officia i sacramenti (prete)
2. Episcopi
Sorveglia le comunità dei fedeli (da cui il nostro vescovo che controlla una regione)
3. Diaconi
Assistono i presbiteri
1. Dio non consente di adorare lui, come una sorta di dio e diventare quindi dei sudditi
5.1 Costantino
C. Gli ebrei non possono convertire gli schiavi e ne praticare su di loro la circoncisione
(326)
N.B. Costantino non proibì mai nessun culto pagano, infatti manifesta rispetto verso le altre
religioni
C. Tutti gli ufficiali dell’impero che professavano altre religioni perdono la loro carica
- Formalmente dovevano essere eletti da un’assemblea del clero e del popolo locale.
Ciò però vuol dire tutto e niente. Dobbiamo porci alcuni quesiti:
• Chi del popolo poteva dire la sua in assemblea? Bisogna considerare il fatto che nelle
grandi città poteva coinvolgere tantissime persone
- Dopo l’editto di Costantino si ebbero scontri molto forti intorno ai principi dogmatici
I principi dogmatici sono quei valori che devono essere accettati come verità di fede a
priori.
- Per risolvere questi problemi Costantino convoca un grande concilio ecumenico a Nicea
(323 d.C.)
• Lo scopo era regolare i dogmi, il rito della messa, e mettere in ordine tutti i principi
fondamentali e i sacramenti
• Si noti che il concilio viene tenuto in una città orientale di lingua greca
A. Furono poste le basi per alcuni usi liturgici (come il credo e la datazione della
Pasqua).
La pasqua ebraica faceva riferimento alla fuga degli ebrei dall’Egitto; la pasqua cristiana
fa riferimento al sacrificio di cristo per la resurrezione
B. Ma allo stesso tempo troviamo una grande letteratura apologetica cristiana che afferma
che il mondo romano è da cancellare perchè peccaminoso
C. Esempio: Egitto e dalla Siria dove i vescovi e con essi anche i fedeli, sono in netta
maggioranza Monofisiti (cristo ha solo la natura divina), Ciò provocherà problemi con la
gestione delle due province
5.4 Monachesimo
- È una forma di vita che si forma ai margini della società che ha molto fascino, si suddivide
in:
A. ANDRETICI (individuale)
I primi monaci sono andretici, le ritroviamo nelle province orientali (Egitto - deserti
egiziani).
È una vita fatta di rinunce estreme, infatti ci si allontana dalla corporeità, con lo
scopo di entrare in contatto con Dio e la società rappresenta il peccato.
I passaggi fondamentali di questo tipo di vita è dato dall’abbandono della ricchezza
delle tentazioni del diavolo (come le donne)
B. CENOBITICI (comunitaria)
Si basa su una vita comunitaria, in quanto credono che la vita andretica è per gli spiriti
forti. Vivere in comunità gli permette ad ognuno di aiutare l’altro.
Abbiamo diverse regole per ogni monastero, ma una delle più importanti è la regola
Benedettina, che prevede di tenere conto delle debolezze umane. San benedetto
prende diverse regole che conosce dalle altre tradizioni di altri monasteri per
scrivere una regola generale più duttile ed equilibrata.
In sintesi…
1. Abbiamo visto l’impero romano (occidentale) negli ultimi secoli della sua esistenza; la porzione
orientale avrà vita più lunga
3. L’impero romano Occidentale nel V secolo è completamente cristianizzato (almeno nelle città).