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L’IMPERO ROMANO (occidentale)


1. Punto di vista geografico


- Era uno stato imperniato sul mediterraneo.


- Sia a Nord che a Sud era delimitato da barriere naturali:

1. Sud: Grandi deserti africani (Sahara/Egiziano)

2. Nord: Grandi fiumi (Reno/Danubio)


Nord) Limes Renano Danubiano

Lungo il corso del Reno e del Danubio l’impero Romano aveva costruito una serie di fortificazioni,
con lo scopo di proteggersi dalle incursioni germaniche (ovvero i barbari delle pianure dell’Europa
Nord Orientale)

Molte colonie/città fortificate erano nate lungo questa zona settentrionale. Abbiamo una cintura
di città a baluardo della civiltà umana

Nord) Il vallo di Adriano


Gigantesco terrapieno con fossato che separa la Britannia romanizzata dalla parte +
settentrionale dell’isola


- Per quanto riguarda Ovest ed est:


3. Ovest: delimitato dall’oceano Atlantico

4. Est: confini incerti. Erano regolati di volta in volta da guerre con potenze orientali. Grosso
modo passa per la Siria, Turchia orientale e la parte dell’Arabia saudita.

- Confini in particolare


1. Limes africano

Il limes africano era il più lungo da difendere estendendosi per più di 4000 km. 

Andava dal Mar Rosso fino a raggiungere le coste africane nord occidentali bagnate
dall’Oceano Atlantico. 

Fu il più facile da difendere, grazie anche alle afose temperature e a una minore
urbanizzazione in diversi parti del territorio.


2. Britannicus

Dopo un invasione di Pitti (confederazioni di celti nella Scozia orientale ) si fecero erigere
nuove strutture per la salvaguardia delle città romane nella provincia: Il Vallum di Adriano
(122-125 d.C.) e quello di Antonino Pio (142-144 d.C.)

3. Limes renano 

Il limes renano fu senza dubbio uno dei più difficili da gestire a causa delle numerosi e ostili
tribù germaniche. 

Esso sanciva il confine con la Gallia romana. Qui si tenne la disfatta di Teutoburgo (9 d.C.)
dove il generale Varo e 3 intere legioni furono annientate. L’imperatore di allora, Augusto, fu
costretto a sancire i confini territoriali della zona con il fiume Reno annullando le campagne
di conquista verso la Germania Magna.


4. Limes Danubiano

Fu assieme a quello renano il più ostile da difendere a causa della sua enorme lunghezza,
circa 3000 km.

Comprende le barriere naturali del fiume Danubio e della catena montuosa dei Carpazi


5. Armeno - Cappadocio

Comprendeva la provincia della Cappadocia e la provincia dell’Armenia, istituita
dall’imperatore Traiano dopo averla conquistata nel 114 d.C. 

La provincia dell’Armenia fu un continuo teatro di scontro tra Parti e Romani e non fu tenuta
in mano dagli ultimi costantemente.


6. Mesopotampico

Comprendeva la provincia della Mesopotamia istituita sempre nella campagna partica
di Traiano nel 116 d.C.

Fu abbandonata un anno dopo la conquista.


7. Araibico

Andava dal fiume Eufrate fino al Mar Rosso attraversando la fascia nordica del deserto
arabico; qui furono costruite la Via Traiana Nova e la Strata Dioclezianea, lunghissime
vie di comunicazione comprendenti castra, castella e statio. 

Lungo la striscia del deserto arabico si affacciavano le province della Siria, dell’Arabia e
della Giudea (dietro le due province). Tra il 60 d.C. e il 135 d.C. si combatterono le tre
guerre giudaiche.

Gli accampamenti romani nei confini divenivano prima o poi la residenze dei legionari e
degli ausiliari e nacquero a ridosso delle frontiere vere e proprie città chiamate
CANABAE (agglomerati civili) che potevano diventare col tempo municipi e colonie
dell’impero.

2. Quadro politico (impero romano)

- (VAI ALLA FINE DEL PARAGRAFO CHE C’È LA PARTE IN SINTESI)



Era una grandissima federazione di città:


A. comprendeva un numero enorme di Municipi (città che godevano di ampie autonomie


amministrative).


B. Nelle città più grandi operavano delle assemblee locali che erano una copia ridotta del
senato romano. Quindi ripetevano lo schema del governo della città con assemblee di
ottimati, di aristocratici e via dicendo.


C. Questa immagine dell’Impero a base cittadina per l’area propriamente mediterranea.


D. Mano a mano che ci si allontana dal cuore del Mediterraneo, l’ aspetto del territorio e
del paesaggio cambia:

1. Le città sono più piccole, più rade, meno sviluppate

2. l’ urbanesimo lascia un’ impronta più debole


In generale si parla di un impero a base urbana ma con queste sfumature
descritte.

- Queste città almeno fino alla seconda metà del III secolo non avevano delle mura, se le
avevano avute, come molte delle città preromane, non le avevano mantenute efficienti, per
questi motivi:


E. La pax imperiale romana. 



È il lungo periodo di pace imposto sugli stati all'interno dell'Impero Romano grazie
alla presa del potere da parte di Augusto e chiamato per questo anche Pax Augustea.

Il dominio romano pacificò le regioni che avevano sofferto per le dispute tra capi rivali


F. La manutenzione di queste opere difensive costava troppo.


• Le mura furono ricostruite solo alla fine del II secolo, per hè la minaccia di saccheggi,
renderà indispensabile una cinta difensiva.


- La civitas era costituita da: 


A. Un nucleo urbano più denso (città), cioè fortemente edificato e popolato.



B. Un Suburbium 

le abitazioni si facevano + rade

C. una campagna 

si svolgevano le operazioni agricole


• Non esisteva una separazione fisica tra questi tre elementi

- Economia:


D. Basi economiche che poggiavano sul settore primario, cioè sull’agricoltura



Perciò la ricchezza dei ceti dominanti proveniva in grandissima parte dalla rendita
fondiaria.


E. I ceti dominanti vivevano nelle città, ma la base economica era costituita da


giganteschi latifondi.

- In sintesi:

A. L’impero romano è costituito da città più meno grandi, e la politica e la cultura si


svolge nelle città


B. Tutto è imperniato sulla città, ma la ricchezza è legata al settore primario cioè


all’agricoltura. 


C. I ceti alti tendono a spendere il proprio denaro per aumentare il proprio prestigio
3. Crisi impero romano
- L’impero creatosi con secoli di guerre, comincia ad entrare in crisi
D. Quando? III secolo
E. Dove? La crisi riguarda la parte occidentale dell’impero, meno quella orientale

- Fattori di debolezza


F. Un tasso di urbanizzazione troppo elevato per le capacità del settore primario 


• Tasso del 25%, ovvero una percentuale enorme per il periodo (III secolo). 

8 milioni di abitanti in Italia e 1 milione a Roma, per avere una città con tutti questi
abitanti bisognerà attendere l’eta napoleonica


• Ciò provocherà livelli di povertà straordinari nelle periferie:



Lo stato doveva farsi carico di distribuire grano a prezzo gratuito per la plebe per
evitare rivolte, ma c’era un fattore di squilibrio, ovvero l’incapacità di soddisfare le
necessità primarie, infatti la tecnologia del tempo non permetteva livelli di produttività
soddisfacenti.


G. Etica economica parassitaria


• I valori dominanti del mondo greco e romano riguardanti l’economia premiavano la


figura del rentier (quello che, ricco di immobili, di terre, non si sporca le mani con le
attività imprenditoriali)


• Il De officiis di Cicerone descrive perfettamente l’etica romana economica:


1. I guadagni di coloro che vendono il lavoro delle loro braccia è ignobile ed


abbietto (lavoro manuale = servo)


2. Il commercio se condotto in piccola scala vergognoso.


3. Se invece il commercio è condotto in vasta scala ed è fonte di ricchezza ed è


esercitato per acquistare proprietà può essere lodato (è considerato un
passaggio temporaneo)

C. La ricchezza dell’impero veniva indirizzata verso spese + crescenti e improduttive. Le


spese sono:
• Costo dell’esercito (600.000 soldati), ovviamente i soldati devono essere pagati


• Burocrazia crescente, abbiamo un apparato amministrativo di grande rilievo che


necessita i suoi costi 


• Spese di tipo annonario, bisogna rifornire di prodotti di base le città più grandi


N.B.

Una spese crescente comporta una fiscalità crescente, perciò:

1. Più pressione fiscale (indiretta e diretta)

2. Più inflazione (provocata dagli imperatori stessi)


D. Fenomeni contingenti 


• Un esempio è la grande anarchia militare che coinvolge l’impero dagli anni 30 del
III sec fino agli anni 80. 

Si arriva ad una successione interminabile di imperatori, ma questa situazione di
caos verrà normalizzata dall’imperatore Diocleziano attraverso:

- militarizzazione delle istituzioni 

- imperatore come autocrate

4. Diocleziano e anarchia militare


- L’ anarchia militare, menzionata al punto D), che dura circa 50 anni, dagli anni 30 agli anni 80
del III secolo, viene superata grazie all’imperatore Diocleziano con una profonda
trasformazione dei valori all’interno dell’impero stesso:


E. Promozione della figura dell’imperatore


F. Lo stato è militarizzato e sempre più autoritario (Diocleziano prima di diventare


imperatore era un generale)


G. L’élite senatoria invece, non è più quella della Roma repubblicana; l’elemento
guerresco non fa più parte del bagaglio di questa élite


- Diocleziano assume i caratteri autocratici che sono tipici degli imperatori medievali


- Le misure varate da Diocleziano sono:



A. Editto sui prezzi, l’imperatore fissa un tetto sui prezzi e salari, ma alla fine non riesci ad
applicarla.

B. Imposizione ereditaria dei mestieri

- Una riforma che varò Diocleziano è quella della tetrarchia (potere di 4)


A. Abbiamo due imperatori (AUGUSTI): uno per la parte orientale e uno per la parte
occidentale


B. Sotto ogni Augusto c’è un CESARE scelto 


C. Scopo:

- Evitare successioni traumatiche 

- Meno guerre civili


D. Non funzionò, quando Diocleziano si dimise il collega occidentale non si volle


dimettere.

Dopo ciò si scatenarono contese tra i vari generali dell’impero e scoppiò un’altra
guerra civile che sarebbe stata risolta solo dalla vittoria finale di Costantino, il quale
era figlio di un altro generale. 


5. Questione religiosa e cristianesimo

- Si diffonde all’interno delle province una nuova religione: CRISTIANESIMO, che inizialmente
viene percepito come variante dell’ebraismo (i primi cristiani sono ebrei)


- Il rapporto tra cristianesimo e autorità è difficile 


A. Nessun problema dal punto di vista religioso


B. Il cristianesimo, essendo legato agli ebrei, si creano problemi politici. Infatti gli ebrei
erano un popolo di recente conquista che si era distinto per la sua ribellione

- Le caratteristiche del cristianesimo


A. Seconda religione monoteista (prima ebraismo, terza islam)


B. Si diffonde nel I secolo d.C. e ha come veicolo fondamentale la lingua greca


C. Importante è la predicazione di Paolo Tarso 



1. Il cristianesimo è una religione ecumenica
2. Per l’ebraismo il popolo eletto sono gli ebrei, non chi abbraccia la religione
3. Per i cristiani ciò che conta è la religione, non etnia, non tradizioni, non la lingua
etc…


D. La predicazione di San Paolo è indirizzata verso ceti urbani della lingua greca


1. Non semplicemente città greche, ma anche dove il greco era la lingua della cultura
2. Il fenomeno dell’ellenismo è stato un veicolo per il cristianesimo

- Organizzazione istituzionale

A. Si diffonde prima in oriente, infatti le prime grandi chiese sono orientali


3. In occidente solo più tardi


4. Uscire dall’ambiente mediterraneo sarà molto difficile

B. Nel momento in cui c’è la creazione di comunità cristiane, ci si da un’organizzazione


istituzionale:


1. Presbiteri

Capo delle comunità e officia i sacramenti (prete)


2. Episcopi

Sorveglia le comunità dei fedeli (da cui il nostro vescovo che controlla una regione)


3. Diaconi

Assistono i presbiteri

N.B. La chiesa cristiana modella secondo le istituzioni romane


- Perché il cristianesimo è in rotta di collisione con l’impero?

A. Inizialmente perchè si assimilano i cristiani agli ebrei e ne fatto un fatto politico


B. Si rifiutano di adorare l’imperatore


1. Dio non consente di adorare lui, come una sorta di dio e diventare quindi dei sudditi

2. Per l’impennare era un dovere credere in lui come dio

C. La più grande ondata di persecuzioni è rappresentata da quella di Diocleziano


D. Poi avremo l’editto della tolleranza (313). Il cristianesimo sarà regimo licita.

5.1 Costantino

N.B. Punto storico


1. Abbiamo una tetrarchia in cui:

• Ovest: Costantino e Licinio

• Est: Galerio e Massimo Daia


2. Costantino vide Dio in sogno che gli pronosticò la vittoria della battaglia contro Massenzio
(312)

3. Editto nel 313


4. Licino sconfigge Massimo Daia (parte est) e da cessare le persecuzioni cristiane

5. Abbiamo una diarchia per 11 anni tra Costantino e Licino

6. Costantino sconfigge Licinio (323)

7. Perciò l’impero torna ad essere un’istituzione monarchica guidata da un cristiano

- Emise nuovi editti in favore dei cristiani.



Lo scopo fu quello di far confluire in un’unica forma e idea le credenze religiose di tutti i
popoli.
• La chiesa cattolica diviene universale

- I principali provvedimenti religiosi


A. La domenica è riconosciuta come giorno festivo (321)


B. Proibì magia e alcuni riti della religione tradizionale (324)


C. Gli ebrei non possono convertire gli schiavi e ne praticare su di loro la circoncisione
(326)


D. Fa ampie donazioni di terre e immobili.



Le comunità cristiane diventano ricche in poco tempo


N.B. Costantino non proibì mai nessun culto pagano, infatti manifesta rispetto verso le altre
religioni

- Costantino da un enorme stimolo verso la conversione al cristianesimo



A. Senatori stimati nel giro di qualche settimana vescovi. Le prerogative morali e
culturali sono le stesse.

- Grande trasformazione religiosa e le istituzioni cristiane si rafforzano


A. Ricalcano le istituzioni imperiali romane


B. Nascono le sinodi (assemblea per regolare riti e vita religiosa)

- L’imperatore Teodosio promulga un editto nel 380

A. Il cristianesimo viene dichiarato religione di stato

B. Le altre religioni sono fuori legge

C. Tutti gli ufficiali dell’impero che professavano altre religioni perdono la loro carica

D. L’impero romano diventa l’impero cristiano


• I vescovi assumono funzioni politiche


5.2 Chi sceglieva gli arcivescovi?

- Formalmente dovevano essere eletti da un’assemblea del clero e del popolo locale.


Ciò però vuol dire tutto e niente. Dobbiamo porci alcuni quesiti:

• Quanti sono questi chierici?

• Hanno tutti la stessa influenza all’elezione?

• Chi del popolo poteva dire la sua in assemblea? Bisogna considerare il fatto che nelle
grandi città poteva coinvolgere tantissime persone


A. Perciò l’elezione era fortemente influenzata dalle aristocrazie locali

- Roma aveva semplicemente un primato morale, determinato da 2 motivi


A. Era la capitale dell’impero e il cristianesimo era la religione dell’impero


B. San Pietro era morto a Roma, quindi la basilica per eccellenza risiedeva li (era
dedicata a san Pietro)

5.3 Principi dogmatici e concilio ecumenico

- Dopo l’editto di Costantino si ebbero scontri molto forti intorno ai principi dogmatici 

I principi dogmatici sono quei valori che devono essere accettati come verità di fede a
priori.


- Per risolvere questi problemi Costantino convoca un grande concilio ecumenico a Nicea
(323 d.C.)
• Lo scopo era regolare i dogmi, il rito della messa, e mettere in ordine tutti i principi
fondamentali e i sacramenti
• Si noti che il concilio viene tenuto in una città orientale di lingua greca


A. Furono poste le basi per alcuni usi liturgici (come il credo e la datazione della
Pasqua). 

La pasqua ebraica faceva riferimento alla fuga degli ebrei dall’Egitto; la pasqua cristiana
fa riferimento al sacrificio di cristo per la resurrezione


B. Il concilio stabilì cosa è ortodossia e cosa è eresia:




L’ortodossia: è l’interpretazione corretta ed ammissibile

In cristo ci sono 2 nature perfettamente operanti allo stesso modo: natura umana e
natura divina.

L’unico modo per salvarsi è che dio stesso incarnato si offra a se stesso come
sacrificio. Dio diviene spirito.


L’eresia: cosa viola la giusta interpretazione e i dogmi della religione.

La prima eresia condannata è l’arianesimo, secondo gli ariani la natura umana del cristo
prevaleva su quella divina.

- Il cristianesimo è un continuo susseguirsi di concili ecumenici


• Caratterizzati da scontri focosi


• Le disposizione venivano fatte applicare da soldati imperiali. I vescovi che si
rifiutavano di obbedire alle decisioni venivano espulsi con forza

- Nascono dispute cristiologiche, che sono:


• Natura del cristo
• Natura della vergine
• Natura del verbo incarnato

A. Questo tipo di dispute riflettono il modo di ragionare antico

B. Ma allo stesso tempo troviamo una grande letteratura apologetica cristiana che afferma
che il mondo romano è da cancellare perchè peccaminoso

- Dietro queste dispute ci sono conflitti tra singole province

A. Il modo di vedere il cristianesimo diventa ad un certo punto un fattore identitaria. Ad


esempio inglesi anglicani, irlandesi cattolici etc…


B. Molte volte queste liti apparentemente insulse, nascondono motivazioni molto


concrete, come le proteste per la fiscalità etc…


C. Esempio: Egitto e dalla Siria dove i vescovi e con essi anche i fedeli, sono in netta
maggioranza Monofisiti (cristo ha solo la natura divina), Ciò provocherà problemi con la
gestione delle due province

5.4 Monachesimo

- È una forma di vita che si forma ai margini della società che ha molto fascino, si suddivide
in:


A. ANDRETICI (individuale)


I primi monaci sono andretici, le ritroviamo nelle province orientali (Egitto - deserti
egiziani). 

È una vita fatta di rinunce estreme, infatti ci si allontana dalla corporeità, con lo
scopo di entrare in contatto con Dio e la società rappresenta il peccato.

I passaggi fondamentali di questo tipo di vita è dato dall’abbandono della ricchezza
delle tentazioni del diavolo (come le donne)


B. CENOBITICI (comunitaria)


Si basa su una vita comunitaria, in quanto credono che la vita andretica è per gli spiriti
forti. Vivere in comunità gli permette ad ognuno di aiutare l’altro.


- Il lavoro è importante, in quanto è un qualcosa di umiliante, infatti questa è una


caratterista del vero monaco, inoltre contribuisce all’organizzazione del
monastero.

- Ognuno si deve mortificare e umiliare di fronte agli altri.


- Il primo grande teorico e Basilio di Cesarea, quest’ultimo crede che la vita
eremitica è pericolosa perché non permette la carità verso il prossimo

Abbiamo diverse regole per ogni monastero, ma una delle più importanti è la regola
Benedettina, che prevede di tenere conto delle debolezze umane. San benedetto
prende diverse regole che conosce dalle altre tradizioni di altri monasteri per
scrivere una regola generale più duttile ed equilibrata.

In sintesi…

1. Abbiamo visto l’impero romano (occidentale) negli ultimi secoli della sua esistenza; la porzione
orientale avrà vita più lunga


2. Esplosione e diffusione del cristianesimo con l’editto di Costantino (tolleranza) e editto di


Teodosio (cristianesimo religione di stato). Cambiamenti a livello edilizio, vengono costruite
chiese su preesistenti edifici paganti


3. L’impero romano Occidentale nel V secolo è completamente cristianizzato (almeno nelle città).

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