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1. Crisi ecologica
(TEORIA BRUNO LATOUR)
2. Ecumene
(TEORIA AUGUSTIN BERQUE)
La parola è antica. Deriva dal greco oikos, che significa “casa”. Questa radice è la stessa di
ecologia ed economia.
1. PRIMA
I geografi dell’Antichità lo usavano per designare le terre abitate. Questo è l’uso classico
del termine: l’ecumene è la parte della Terra abitata dall’uomo.
Questo uso è ormai considerato obsoleto da quando l’umanità ha conquistato tutta la
superficie della Terra.
2. ORA
Oggi l’ecumene è la Terra stessa.
Non la Terra come semplice corpo fisico, né come entità ecologica, come potrebbe essere
se l’umanità non esistessimo più;
l’ecumene è la Terra in quanto noi l’abitiamo: noi diamo il senso
Obbiettivo di Berque è analizzare questa relazione etica per cercare di comprenderne i principi
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3. Antropocene
[dal greco antropos, uomo, e koinos, recente, da cui deriva il suffisso -cene, frequente in italiano per identificare le ere
geologiche]
3. dall’urbanizzazione sempre più frenetica del mondo, del consumo irrazionale di acqua e
petrolio, dell’aumento rapido
4. dei gas a effetto serra, dell’acidificazione degli oceani e dello scioglimento dei ghiacci.
Nell'anno 2000, durante una conferenza scientifica a Città del Messico, il presidente del convegno
fa più volte riferimento all'Olocene per designare l'era geologica attuale.
- Paul Crutzen, chimico olandese afferma che non siamo più nell'Olocene, ma siamo entrati
nell'Antropocene!".
- la Terra è entrata in una nuova era geologica. Uno di questi, dal titolo evocativo, è Geology
of mankind (Geologia del genere umano), pubblicato per la prima volta nel 2002, sulla rivista
Nature e destinato ad avere un grande impatto.
1) dimostrare che esistono prove certe del fatto che l’attività antropica ha modificato
profondamente lo stato della Terra, producendo un salto di qualità tra un «prima» e un
«dopo»
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2) identificare con esattezza il periodo in cui è avvenuto/avviene la transizione da un mondo
preantropocenico a un mondo antropocenico
[1] Esistono prove certe del fatto che l’attività antropica ha modificato
profondamente la Terra, producendo un salto di qualità tra un «prima» e un
"dopo» ?
2. oltre 525 miliardi di tonnellate di CO2 emesse in atmosfera dal 1870 a oggi
6. perdita di biodiversità
I Esempio
Cairo, Egitto. Nel 2018, un rapporto di The Eco Experts sull’inquinamento di 48 città in 24 paesi
di tutto il mondo, misurando la quantità di inquinamento atmosferico, acustico e luminoso
presente ha svelato che Il Cairo è la città più inquinata al mondo:
- i residenti respirano aria afflitta da pm2.5 (polveri sottili) che è 11,7 volte più pericoloso
rispetto al livello di sicurezza raccomandato dall’Organizzazione mondiale della Sanità
II Esempio
Favela a Rio de Janeiro, Brasile.
Secondo i dati del Brazilian Institute of Geography and Statistics, nelle favelas brasiliane vivono
più di undici milioni di persone.
Quella di Rio de Janeiro – la più grande del Brasile – è composta da un certo numero di comunità
isolate e da complexos più grandi; secondo i dati della prefettura aggiornati al 2016, il loro numero
totale ammonta a 1.019 favelas, con una popolazione di circa 60.000 abitanti (quasi un terzo di
questi vive al di sotto della soglia di povertà).
III Esempio
l gigantesco mosaico di 30.000 serre a San Agustín (El Ejido) in Andalusia, Spagna.
Si tratta della più grande concentrazione di serre del mondo (oltre 40.000 ettari di superficie).
Studi e rapporti curati hanno rilevato la scarsa sostenibilità sociale di questa struttura: molti
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lavoratori – retribuiti con un salario minimo giornaliero – sono immigrati provenienti dall’Africa e
dall’Europa dell’Est che vengono assunti senza contratto fisso e senza garanzie e copertura
sanitaria perché privi di documenti e alloggiati in baracche senza acqua e servizi igienici
IV esempio
Feedlots presso Bakersfield, California.
Nel 2018 l’USDA (United States Department of Agriculture) ha calcolato per ogni consumatore
medio americano 222,2 Kg annui tra carne rossa e pollame. Un vero e proprio “ecocidio”,
V esempio
Residui petroliferi fuoriusciti durante la lavorazione delle sabbie bituminose a Fort
MacMurray, provincia di Alberta, Canada.
Per estrarre le sabbie bituminose, da cui si ricava una sostanza vischiosa molto simile al petrolio,
la terra è stata scavata per oltre 60 metri di profondità.
- L’impatto ambientale è molto forte: le popolazioni che vivono a valle di questi bacini
mostrerebbe alti tassi di tumori rari, insufficienza renale, lupus e ipertiroidismo. In Canada
esiste un vasto e variegato movimento di contestazione contro le sabbie bituminose
VI esempio
Centrale elettrica a carbone presso Konin (Polonia).
Le centrali elettriche polacche e tedesche occupano i primi sei posti nella classifica di quelle
più inquinanti e sono responsabili del 30% delle emissioni di mercurio in Europa, una quantità
maggiore di quella prodotta dall’industria danese, olandese, francese e belga messe insieme.
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[2] Quando è avvenuta/avviene esattamente la transizione da un mondo
preantropocenico a un mondo antropocenico?
Dove collocare il "chiodo d'oro" [golden spike] ?
b) Nel 1784 abbiamo l’invenzione della macchina a vapore di James Watt. Con
l’inizio rivoluzione industriale e delle grandi emissioni di CO2
d) la "grande accelerazione" (a partire dagli anni '50 del XX sec.) - libro John R.
McNeill e Peter Engelke
Diverse posizioni:
b) solo una piccola parte della popolazione ha effettivamente generato l'attuale impatto
critico sull'ambiente!Eurocene, Anglocene, Capitalocene, ecc.
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4. Ambiente
La parola ambiente sembra apparentemente banale, in realtà come molti dei termini che si usano
in Geografia è polisemico.
Non ha un significato universalmente condiviso e non può essere rinchiuso in una sola
definizione, perché si riferisce ad una varietà di entità e processi che ricoprono uno spettro molto
ampio:
• in qualità di nozione figurata, nel senso francese di milieu, ambiente significa l'insieme
delle condizioni socio-economiche culturali, storiche e geografiche nelle quali noi
viviamo.
Milieu per i geografi francesi sono le realtà locali ognuna contrassegnata da usi, tradizioni,
modi di vivere particolari specifici che rendono quell’ambiente unico e diverso da tutti gli
altri;
• per l'informatica ambiente è l'insieme dei software e delle componenti grafiche che
permettono l'interfaccia tra un utente e un sistema operativo;
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IN GEOGRAFIA…
2. L’ambiente non è una realtà separata dalle altre dimensioni della vita sociale. Nel mondo
globalizzato, nel mondo della complessità, l’occupazione, la salute, la politica, il turismo e
l’ambiente sono tutte facce diverse di un’unica realtà.
Tutti questi aspetti sono interlacciati tra di loro, perché si sovrappongono e si influenzano
reciprocamente.
Paesaggio, luogo e ambiente sono tre manifestazioni empiriche, concrete, tangibili che può
assumere il territorio.
• Il territorio è l’esito dei processi di trasformazione dello spazio terrestre attuati dalla
specie umana sulla superficie della Terra da quando è comparso sul pianeta.
• L’ambiente è la serie delle caratteristiche fisiche (clima, rilievo, suolo, idrologia ecc.) e
biologiche (fauna, flora) di un territorio.
Quindi, possiamo dire che l’ambiente è la natura filtrata dallo uomo, per cui l’ambiente
contiene una serie di caratteristiche che definiremmo naturali ma queste caratteristiche
naturali sono mediate, passano per un lavoro di trasformazione e ricomposizione
dell’uomo.
• Il paesaggio è la dimensione visiva del territorio: è ciò che il nostro sguardo può catturare da
una posizione sopraelevata. Richiede, quindi, la presenza di un osservatore. Il paesaggio è un
oggetto visivo, laddove l’ambiente include una realtà a 360 gradi.
• Il luogo è dato dalle qualità topiche che rendono una località individuabile e riconoscibile.
La località non è un luogo perché non ha tali caratteristiche da rendere quel punto
completamente diverso da tutti gli altri, riconoscibile, unica e speciale.
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5. Natura o ambiente?
NATURA
“Natura” è il nome che diamo ad un’entità o ad una serie di proprietà indefinite (il mare, la
montagna, ecc.), prive di qualunque connotazione specificamente territoriale. La fisicità del
mondo è ricondotta ad una ideale wilderness sospesa fuori dal tempo e dallo spazio
La «Natura» precede ogni attribuzione di senso e qualunque progettualità umana
AMBIENTE
Veicolano informazioni che hanno a che fare con i sistemi di valori e con le pratiche che gli attori
mettono in atto nel rapportarsi a determinati contenuti naturali.
L’ambiente è l’esito di un’ attribuzione di senso, valori e e progettualità umana
(realtà mediata)
1. Determinismo
L’ambiente è il fattore che determina la vita umana in uno spazio dato
2. Possibilismo
L’ambiento è, insieme alla cultura, uno dei tratti che definiscono l’identità di uno spazio
dato
3. Funzionalismo
L’ambiente non viene preso in considerazione
TUTTE QUESTE ANALISI PORTANO A PORRE SULLO STESSO PIANO AMBIENTE E NATURA
(natura = ambiente)
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VISIONE CORRETTA: VISIONE TERRITORIALISTA (ambiente ≠ natura)
Ambiente e società sono 2 variabili della stessa realtà.
Thomas Kuhn è stato uno storico scienziato della fisica e che introduce il concetto di
paradigma scientifico.
Il paradigma scientifico implica due significati simultaneamente.
- E come opera e come lavora, quali strumenti adopera il geografo o se preferite qual è la
cassetta degli attrezzi del geografo.
Secondo Kuhn la storia del pensiero scientifico è intervallata da una serie di rivoluzioni
scientifiche che coincidono con l’invenzione, la definizione, l’assunzione da parte della comunità
degli scienziati di un nuovo paradigma.
Il paradigma è una certa immagine scientifica del mondo e una certa maniera di definire e di
fare scienza. Il paradigma risponde contemporaneamente a due domande:
Tra queste due domande c’è un rapporto circolare, perché quello che c’è da conoscere, per
rispondere a questa domanda devo capire con quali strumenti, perché cambiando la lingua
dello scienziato cambia anche l’oggetto.
N.B.
Sociologo, geografo ed economista possono studiare lo stesso oggetto, ma con esiti ed
approcci differenti.
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COSA SIGNIFICA CAMBIARE PARADIGMA?
La storia della scienza è caratterizzata da questo processo perciò una data epoca è
caratterizzata dall’adesione ad un paradigma scientifico
1. Ai tempi di Aristotele, questa divaricazione così profonda ancora non c’è perché la
scienza dell’antichità è una scienza ingenua
2. La grande rivoluzione da cui nasce la riflessione di Cartesio, nasce nel momento stesso
in cui l’uomo inventa degli strumenti che gli permettono di semplificare le sue capacità
perfettive.
Scopriamo l’esistenza di soggetti fenomeni che non sono visibili a occhio nudo, che
non possono sentirsi con il nostro apparato. Nel momento stesso in cui gli studiosi si
rendono conto che i sensi non coprono tutto ciò che esiste, ma c’è una buona parte di
fenomeni che noi non riusciamo a percepire allora il dubbio di Cartesio ha senso.
IN SOSTANZA
Il testo di Thomas Kuhn del 62 ci mostra che l’accumulo del sapere scientifico non ha un
carattere additivo, ma la sovrapposizione, l’accumulazione di informazioni riguarda la
scienza normale,
- la storia del pensiero scientifico è intervallata da crisi e rivoluzione scientifica che portano a una
ridefinizione di paradigmi.
Ogni paradigma è collegato a un momento della storia moderna, stadio mercantile, stadio
paleoindustriale etc.
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PARADIGMA E AMBIENTE
Ogni paradigma definisce l’ambiente in maniera diversa e come potete vedere le definizioni di
“ambiente” cambiano nel tempo.
Non è lo stesso dire Natura e non è lo stesso dire Ambiente, perché a seconda del termine
che uso, sto veicolando una serie di significati molto diversi e che sono in contrapposizione gli uni
con gli altri.
Qualità naturali
La Natura è una serie di qualità naturali che però sono indistinte e ubiquitarie.
Natura è il nome che diamo a un’entità o a una serie di proprietà indefinite, il mare, la montagna,
il fiume ecc. prive di una connotazione specificatamente territoriale.
- Dire la Natura significa parlare si di qualcosa che ha a che fare con le caratteristiche
fisiche del mondo, ma che non ha una collocazione spaziale specifica. Si tratta di un’entità
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metafisica. La Natura è dappertutto, ma quando dico la Natura sto parlando di qualcosa
che è fuori dal tempo e dallo spazio, la Natura.
Qualità ambientali
Discorso molto diverso dobbiamo fare per le qualità ambientali, che invece sono concrete e
ubicate. Quando parlo di qualità ambientali, non sto parlando di una natura generica, il mare, ma
sto parlando del mare Adriatico o del mar Tirreno etc.
Perde tutta quella genericità e diventa qualcosa di concreto e ubicato. L’Ambiente è sempre
ubicato, è sempre in quel posto.
1. l’Ambiente è la Natura ma filtrata dallo sguardo, dalle intenzioni, dai progetti, dai valori
dell’uomo, non generico, ma di un uomo particolare, di un uomo che vive in un certo
momento storico, a una certa latitudine, in una certa parte dl mondo.
RICORDA:
Poi Ambiente e Natura vanno di pari passo, perché senza Natura, non c’è Ambiente.
- Nel Determinismo, nel Possibilismo e nel Funzionalismo questi due concetti non vengono
specificati, alcuni autori parlano di Natura, altri di Ambiente, però i due termini li utilizzano
come sinonimi, non c’è distinzione.
- Invece noi tendiamo a distinguerli. Nel caso dei paradigmi non esiste un paradigma più
corretto ma oggi, nel linguaggio delle scienze del territorio, il concetto di Sistema Territoriale è
quello in uso.
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6.1. Determinismo
È l’idea di un rapporto causale tra le caratteristiche geografiche, fisiche e ambientali e le
caratteristiche umane, sociali, storiche e culturali.
ES. Un esempio di Determinismo è che la Sardegna essendo un’isola è isolata.
- l’ambiente, che coincide con la natura, è il fattore che determina la vita umana in uno
spazio dato
RATZEL
Ratzel fonda alla fine 800 il Determinismo e crea questa disciplina Antropogeografia, la
geografia antropica, il cui obiettivo è produrre una visione organicistica del territorio.
Ratzel è Il rappresentante di questo paradigma. Afferma che la natura precede (ed è esterna) alla
storia umana.
2. L’uomo rappresenta l’effetto, ovvero la struttura e valori sociali capacità tecniche cultura,
demografia
SIGNIFICATO
Le cause del comportano umano risiedono nelle componenti fisico-ambientali dello spazio
geografico;
- esiste un legame fra una certa area geografica e i costumi che regolano la vita dei
suoi abitanti.
2. "il freddo tipico dei paesi del Nord Europa può spiegare la generale attitudine dei loro
abitanti alla razionalità, al rigore, alla programmazione e al pragmatismo"
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3. "la povertà di un dato territorio dipende strettamente dalla scarsità delle risorse e delle
materie prime presenti al suo interno.
A questo vanno aggiunti i suoli poco fertili e il clima che inibiscono le pratiche agricole"
- Attenzione il determinismo ha una delle ricadute di tipo ideologico, perché spesso è stato
utilizzato per legittimare delle situazioni politicamente diverse.
• Ad esempio, spesso nei testi di geografia del passato è probabile che le aree
geografiche e i paesi economicamente meno fortunati erano tali a causa di un clima
avverso.
• Oppure a causa delle caratteristiche negative dei suoli, laddove la ricchezza dei paesi
più sviluppati veniva attribuita alla posizione geografica favorevole.
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6.2 Possibilismo
l’ambiente (che coincide con la natura) è, insieme alla cultura, uno dei tratti che definiscono
l’identità di uno spazio dato
BLACHE
2. nel 1873 gli viene assegnata la prima cattedra universitaria di geografia (Università di Nancy)
3. Nel 1891 fonda la rivista Annali di geografia e pubblica nel 1903 il suo capolavoro, il Tableau
de la géographie de la France
2. essa si interessa agli eventi storici nella misura in cui questi producono e mettono in luce,
nei paesi in cui hanno luogo, delle proprietà e delle potenzialità che senza di essi sarebbero
rimaste irrealizzate.
3. La storia d'Inghilterra è insulare, quello della Francia è divisa tra il mare e la terraferma; la
geografia ha un ruolo in ciascuna di esse»
- Egli definisce la Geografia come ‘scienza dei luoghi’, non degli uomini.
FRANCIA E GERMANIA
Vidal tenta di definire la Geografia francese in contrapposizione a quella tedesca. In realtà, Vidal
ammira Ratzel, lo chiama maestro e, quando morirà, gli scriverà un necrologio, ma è anche vero
che Vidal de la Blache è un repubblicano.
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I francesi guardano tutto ciò che arriva dal Secondo Reich con sospetto e si rendono conto
di essere stati sconfitti dai prussiani, dai tedeschi, anche da un punto di vista culturale.
2. In Francia, invece, la Geografia non era una materia scolastica, non è insegnata
all’università o a scuola.
Questo significa che, durante la guerra, il fante tedesco è in grado di leggere e capire la carta
topografica, mentre il fante francese non sa nemmeno né leggere né scrivere. Perciò quando
riceve gli ordini, non è in grado di capirne il senso; e questo è uno dei fattori di cui i francesi si
rendono conto.
STUDI DI VIDAL
- Per scuola geografica s’intende una comunità di studiosi che si riconosce in certi paradigmi, in
certi linguaggi, in certi strumenti di lavoro e porta avanti gli insegnamenti di un maestro.
Quindi Geografia come “scienza dei luoghi”, perché deve trovare un oggetto di studio che non
sia quello già praticato da altre discipline.
- inoltre, luogo, in francese, permette di non confondere la Geografia con la Geologia e con le
discipline fisicaliste.
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CONCETTO BASE
I due concetti fondamentali della visione di Vidal de la Blache sono il concetto della natura e di
comunità umana.
• Natura non è solo una creazione di vincoli (come ci direbbe un determinista: natura =
creazione di vincoli) ma produzione di opportunità.
L’incontro di questi due aspetti, natura e comunità umane, produce una regione geografica.
- nel Possibilismo abbiamo un rapporto circolare, perché la Natura non determina l’uomo in
maniera unidirezionale, ma c’è uno scambio reciproco tra le caratteristiche fisiche del suolo e
quelle sociali culturali ed economiche degli attori locali, degli abitanti di quel territorio.
La regione è, per Vidal, l’incontro tra certe caratteristiche naturali e certe caratteristiche
umane, la regione è il risultato della fusione tra caratteristiche naturale e caratteristiche umane,
ossia della fusione tra Geografia e Storia.
I due elementi che dobbiamo tenere in considerazione sono il paesaggio e il genere di vita,
perché sono le due categorie che Vidal utilizza per caratterizzare le singole regioni.
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Differenza con il determinismo
A differenza del Determinismo, che vede un rapporto unidirezionale tra Natura e uomo, la regione
ha certe proprietà fisiche, ad esempio la vicinanza o lontananza dal mare, il clima, la sua
configurazione montuosa o collinare etc. ma questa è solo una delle due facce della regione.
L’altra faccia è data dal genere di vita, dal fatto che gli uomini coltivano, e se coltivano che cosa
etc.
- Questo aspetto va a modificare l’aspetto della regione, è ben diverso un paesaggio del grano a
un paesaggio della vite o del riso, pensate in termini visibili come cambia.
6.3 Funzionalismo
Questo paradigma sorge dopo la II guerra mondiale e dopo la crisi del Possibilismo.
I limiti del Possibilismo vengono fuori con la velocizzazione della vita, con le società che, dopo la
II guerra mondiale, diventano più complesse, la diffusione della macchina, dei mezzi di
trasporto, l’industrializzazione, l’omologazione della vita e dei paesaggi di fronte a cui il
paradigma di Vidal fa fatica a dare i risultati sperati.
Fa fatica, perché la Geografia vidaliana è più propensa a descrivere ciò che non cambia e ciò
che permane nel tempo, le ossa del mondo.
- Negli anni 60 a questo modo di rappresentare la realtà si usa una visione vuole oggettivo
che mira non alle qualità del mondo, ma alle quantità del mondo.
1. negli anni '60 i geografi statunitensi Fred Schaefer (1953), William Bunge (1962) e Peter
Haggett (1965) impongono lo standard epistemologico neo-positivista tipico della geografia
quantitativa
2. La conoscenza geografica del mondo è imperniata su una rigida separazione tra giudizi di
valore e fatti osservabili
3. La geografia non deve limitarsi a descrivere il mondo: deve misurarlo attraverso la raccolta
dei dati, le generalizzazioni, la definizione di leggi universali e teorie generali, la
costruzione di modelli spaziali
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4. Ogni fenomeno può essere cartografato, trasformato in un fenomeno spaziale e in un dato
statistico e ricondotto a leggi
DEFINIZIONE
1. La geografia studia le leggi che governano la distribuzione spaziale di certe funzioni sulla
superficie della Terra»
2. La geografia, quindi, deve prestare attenzione alla disposizione spaziale dei fenomeni in
un'area e non tanto ai fenomeni stessi.
Di tutte le limitazioni sulla geografia, questa sembra essere la più difficile da osservare per i
geografi. A giudicare anche da ricerche recenti non sempre distinguono chiaramente tra, diciamo,
relazioni sociali da un lato e relazioni spaziali tra fattori sociali dall'altro
IN SOSTANZA…
- Conta la capacità di poter collegare i diversi punti nello spazio, a prescindere che queste
località si chiamino Parigi, New York, Bologna,
GERARCHIA
I vari punti esprimono una visione gerarchica, perché esprimono la gerarchia urbana, la gerarchia
spaziale della regione.
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La struttura di una regione polarizzata è data
1. LOCALITÀ CENTRALI (o magneti): centri che servono un territorio circostante più o meno
vasto, fornendo agli abitanti beni e servizi
Tanto più i beni e servizi sono rari, quanto più quella località è importante (un servizio raro
non è poter comprare il giornale, ma, ad esempio, è l’università).
Inoltre
LIMITI FUNZIONALISMO
Il grosso limite del funzionalismo è stato quello di mostrarci la realtà solo attraverso la sua
dimensione orizzontale, cioè individuando gli elementi che uniscono le località sulla superficie
della Terra.
- il paradigma funzionalista impediva di poter parlare di ciò che rendeva unico questi luoghi
dagli altri.
• Questo paradigma astrae l’identità dei luoghi ed è interessato soltanto alle relazioni
orizzontali.
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Quindi, non è capace di parlare dei problemi ecologici, di utilizzo buono o cattivo delle
risorse non è capace di parlare della sostenibilità.
SIGNIFICATO BASE
Per superare questi silenzi e queste omissioni, il paradigma territorialista introduce l’idea di
territorializzazione che può essere definita o come la trasformazione dello spazio in territorio
o come l’intervento di trasformazione sul territorio stesso che preesiste.
La territorializzazione è il passaggio, la serie degli atti trasformativi che portano uno spazio a
diventare territorio
(portano la Natura a diventare ambiente, portano la località a diventare luogo e portano la veduta
a diventare paesaggio)
C’è una duplicità di significati, proprio per questo non può esserci determinismo.
Altro elemento:
il territorio è sia il prodotto della nostra vita, di quello che noi facciamo, ma anche la
condizione per il nostro agire. Il territorio vale due volte nel processo di territorializzazione:
- è condizione per i comportamenti sociali (la presenza di una strada vi permette di spostarvi),
- ma al tempo stesso voi usando il territorio o producendo nuovi aspetti del territorio, lo
create.
- IMPORTANTE
Il territorio è qualcosa che noi già troviamo pronto alla nostra nascita, ma è anche qualcosa
che modifichiamo nel tempo.
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IL TERRITORIO
• Macchina Non-banale
La macchina banale è quella che reagisce sempre allo stesso modo agli impulsi che
arrivano dall’ambiente esterno, è quella che funziona con il codice 0- 1, con il codice
binario. La macchina non-banale è quella il cui comportamento non può essere descritto nei
termini 0 e 1
• Complessa
non una macchina complicata, che è quella che può essere composta nelle sue parti;
mentre complessa vuol dire che, per essere compresa, non deve essere scomposta nelle
sue parti
7. Spazio e territorio
SPAZIO
natura, località e veduta sono indicatori generici che non necessariamente richiedono la
presenza dello sguardo dell'uomo. Ne precedono la presenza e le intenzioni
TERRITORIALITÀ
Il filtro date dalle visioni, progettualità e sensibilità tipicamente umane porta alla territorialità
TERRITORIO
Ambiente, luogo e paesaggio sono indicatori specifici: veicolano informazioni che hanno a che
fare con i sistemi di valori, con gli obiettivi e con le pratiche che gli umani mettono in atto nel
rapportarsi allo spazio
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