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C
)
T media annua
T media annua 1966-2006
39
Analisi statistica su:Temperatura
Serie dati:Lug-1966_Gen-2006
Comb. 12.7 Pearson 0.5813
Rif. combinaz. trend mesi 12 inizio mese Lug t-test 4.3457
Coef. angolare p. 0.0327 Signif. t-test 0.01
Intercetta p. 13.275577 Coef. ang. n.p. 0.029
Err.standard 0.5289 Interc. n.p 13.335
Coeff. det. 0.3379 Signif. Kendall 0.00016
Figura 3.2.2b. Andamento delle temperature medie mensili della stazione di Monte del Lago e risultati ottenuti dalle elaborazioni
statistiche dei dati.
Dal grafico in figura 3.2.2a si pu vedere che, negli ultimi 20 anni circa, le temperature medie annuali
sono state caratterizzate da un andamento crescente. Nella regione in atto un aumento della
temperatura attorno a 0.03 C/anno. Ci indicato dai trend, in gran parte statisticamente significativi,
delle stazioni disponibili.
3.3 Precipitazioni
Le precipitazioni mensili sullo specchio e sul bacino del Trasimeno sono state calcolate con il metodo
dei poligoni di Thiessen o metodo dei topoieti, a partire dalle precipitazioni mensili delle stazioni
riportate in figura 3.3.1.
Per il periodo 1963-2001, sono state utilizzate le quattro diverse carte dei topoieti tracciate da
Evangelisti (2003), mentre per gli anni 2002-2006 stato necessario costruirne una nuova (fig. 3.3.1).
Le cinque carte dei topoieti sono riferite ai seguenti intervalli temporali:
1.Periodo 19631993 (comprensiva della stazione di Monte del Lago).
2.Periodo 19941997 (esclusa la stazione di Monte del Lago).
3.Periodo 19981999 (escluse le stazioni di Monte del Lago e Castiglione del Lago).
4.Periodo 20002001 (escluse le stazioni di Monte del Lago, Castiglione del Lago, Tuoro sul
Trasimeno, Castel Rigone e Ceraso).
5.Periodo 20022006 (sono stati utilizzati i dati pluviometrici delle stazioni riportate in tab. 3.1.1).
Quindi, con il metodo dei poligoni di Thiessen, sono state calcolate le piogge mensili sullo specchio
lacustre (P
s
), sul bacino imbrifero naturale (P
n
) e sui bacini allacciati artificialmente (P
a
). In seguito, le
piogge sul bacino naturale e sui bacini allacciati sono state ulteriormente ragguagliate per ottenere cosi
40
le piogge sul bacino complessivo (P
b
= bacino naturale + bacini allacciati artificialmente); elaborando
tali dati sono stati ottenuti i seguenti risultati.
Figura 3.3.1. Carta dei topoieti relativa al periodo 20022006.
I due grafici riportati rispettivamente in figura 3.3.2 ed in figura 3.3.3, indicano landamento delle
piogge totali annue sullo specchio e sul bacino durante il periodo esaminato. Il calcolo delle piogge
annue stato effettuato scegliendo come inizio dellanno idrologico il mese di luglio. Da tali grafici si
pu osservare una certa ciclicit nellandamento delle precipitazioni annue e ci pu essere messo in
relazione con la ciclicit dellandamento dei livelli del lago (cfr. par. 3.5).
41
La tabella 3.3.1 riassume i risultati ottenuti dallelaborazione statistica dei dati di pioggia mensili
relativi al periodo 1966-2006; in essa si pu vedere che la piovosit media annua sul bacino imbrifero
leggermente superiore a quella sullo specchio lacustre, infatti il rapporto tra le due molto piccolo.
Tabella 3.3.1 Risultati ottenuti dallelaborazione statistica dei dati di pioggia del periodo 1963-2003.
Pioggia media annua sullo specchio (P
s
), (mm)
(1)
706
Pioggia media annua sul bacino (P
b
), (mm)
(1)
731
P
b
/P
s
1.03
Pioggia annua minima sullo specchio (mm)
(2)
382 (mag.01 apr.02)
Pioggia annua massima sullo specchio (mm)
(2)
1098 (feb.84 gen.85)
Pioggia annua minima sul bacino (mm)
(2)
426 (mag.01 apr.02)
Pioggia annua massima sul bacino (mm)
(2)
1037 (feb.76 gen.77)
1-calcolo eseguito con anno idrologico dal 1 luglio
2-dopo aver eseguito il calcolo con anno idrologico a partire da ogni mese.
Lanalisi statistica svolta sui dati di pioggia dallo specchio e dal bacino non presenta grosse differenze;
faremo quindi riferimento ai risultati ottenuti dalle elaborazioni del programma sulle informazioni di
natura statistica ottenute dalle precipitazioni sul bacino.
La pioggia media annua ragguagliata sul bacino, pur presentando una diminuzione media annua nel
secondo periodo del 3% (fig. 3.3.2), non presenta un trend significativo (tab. 3.3.2).
Figura 3.3.2 Andamento delle piogge medie mensili sullo specchio nel periodo 1966-2006.
Volume medio annuo pioggia su bacino periodo 1966/2006
0
50
100
150
200
250
300
1
9
6
7
1
9
6
8
1
9
6
9
1
9
7
0
1
9
7
1
1
9
7
2
1
9
7
3
1
9
7
4
1
9
7
5
1
9
7
6
1
9
7
7
1
9
7
8
1
9
7
9
1
9
8
0
1
9
8
1
1
9
8
2
1
9
8
3
1
9
8
4
1
9
8
5
1
9
8
6
1
9
8
7
1
9
8
8
1
9
8
9
1
9
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0
1
9
9
1
1
9
9
2
1
9
9
3
1
9
9
4
1
9
9
5
1
9
9
6
1
9
9
7
1
9
9
8
1
9
9
9
2
0
0
0
2
0
0
1
2
0
0
2
2
0
0
3
2
0
0
4
2
0
0
5
anno
V
P
b
(
M
m
3
)
Mm
3
/anno
195,85
189,65
-3,17
Volume medio annuo pioggia su bacino
I serie 1966-1984
II serie 1984-2006
Variazione volume %
42
Tabella 3.3.2 Trend e risultati test di significativit valori annui.
Analisi statistica su:Pioggia bacino
Serie dati:Lug-1966_Gen-2006
Comb. 12.7 Pearson 0.0907
Rif. combinaz. trend mesi 12 inizio mese Lug t-test 0.5537
Coef. angolare p. -0.947 Signif. t-test 0.58049
Intercetta p. 749.29 Coef. ang. n.p. -1.442
Err.standard 120.2 Interc. n.p 780.36
Coeff. det. 0.0082 Signif. Kendall 0.39204
Pi interessanti dal punto di vista statistico sono i risultati ottenuti sulle analisi stagionali della pioggia;
in particolare durante il trimestre invernale (gennaio-marzo) si evidenzia una variazione negativa con
una differenza del 26% tra il valore medio della prima e della seconda serie (figura 3.3.3); nel trimestre
autunnale invece la variazione positiva con una differenza del 10% tra i valori medi nei medesimi
periodi (fig. 3.3.4). In entrambi i casi i trend hanno valori di significativit superiori al 95% (tabs. 3.3.3,
3.3.4).
Figura 3.3.4. Andamento delle piogge medie mensili sul bacino (trimestre gen.-mar.), periodo 19662006.
mm
183
135
-26
pioggia su bacino media per trimestre (gen-mar)
I serie 1966-1984
II serie 1984-2006
Variazione %
Pioggia su bacino (trimestre gen-mar) periodo 1966-2006
y = -2,0654x + 198,38
0
100
200
300
400
500
600
1
9
6
7
1
9
6
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1
9
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1
1
9
7
3
1
9
7
5
1
9
7
7
1
9
7
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1
9
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1
1
9
8
3
1
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8
5
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9
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1
9
9
1
1
9
9
3
1
9
9
5
1
9
9
7
1
9
9
9
2
0
0
1
2
0
0
3
2
0
0
5
anno
P
b
(
m
m
)
43
Figura 3.3.3. Andamento delle piogge medie mensili sul bacino (trimestre set.-nov.), periodo 19662006.
Tabella 3.3.3. Trend e risultati test di significativit trimestre invernale.
Tabella 3.3.4. Trend e risultati test di significativit trimestre autunnale.
Analisi statistica su: Pioggia bacino
Serie dati: Lug-1966_Gen-2006
Comb. 3.9 Pearson 0.2231
Rif. combinaz. trend mesi 3 inizio mese Set t-test 1.4107
Coef. angolare p. 1.762 Signif. t-test 0.16445
Intercetta p. 224.29 Coef. ang. n.p. 1.078
Err.standard 91.2298 Interc. n.p 230.53
Coeff. det. 0.0498 Signif. Kendall 0.08755
Analisi statistica su: Pioggia bacino
Serie dati: Lug-1966_Gen-2006
Comb. 3.1 Pearson 0.3803
Rif. combinaz. trend mesi 3 inizio mese Gen t-test 2.5009
Coef. angolare p. -2.065 Signif. t-test 0.013
Intercetta p. 196.45 Coef. ang. n.p. -2.427
Err.standard 58.13 Interc. n.p 200.50
Coeff. det. 0.1446 Signif. Kendall 0.01638
Pioggia su bacino (trimestre set-nov) periodo 1966-2006
y = 1,7629x + 222,53
0
100
200
300
400
500
600
1
9
6
6
1
9
6
8
1
9
7
0
1
9
7
2
1
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7
4
1
9
7
6
1
9
7
8
1
9
8
0
1
9
8
2
1
9
8
4
1
9
8
6
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9
8
8
1
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9
0
1
9
9
2
1
9
9
4
1
9
9
6
1
9
9
8
2
0
0
0
2
0
0
2
2
0
0
4
anno
P
b
(
m
m
)
mm
246
270
10
pioggia su bacino media per trimestre (set-nov)
I serie 1966-1984
II serie 1984-2006
Variazione %
44
3.4 Deflusso dal canale
I dati riguardanti le portate defluite dallemissario artificiale sono disponibili per tutto il periodo
esaminato (19662006) e derivano dai dati idrometrici rilevati dal Consorzio di Bonifica fino al 1980 e
dalla Provincia di Perugia (S.I.G.L.A.) per gli anni successivi.
Nel corso del periodo in studio, il canale emissario non ha funzionato per alcuni intervalli di tempo, i
pi lunghi dei quali vanno rispettivamente dallestate 1970 alla primavera del 1978 e dal luglio 1988 ad
oggi; ci dovuto al fatto che, nel corso di tali intervalli temporali, si sono verificate due delle
maggiori crisi idriche del Trasimeno. Nel grafico in figura 3.4.1 si possono osservare i volumi dacqua
mensili defluiti dallemissario dal 1966 al 2006 e gli anni in cui esso non ha funzionato; il volume
dacqua totale defluito dal canale artificiale nel periodo 19662006 stato di circa 155 Mm
3
/anno.
Figura 3.4.1 Volumi dacqua in Mm
3
/mese defluiti dallemissario nel periodo 19662006.
3.5 Livelli del Lago
I dati riguardanti i livelli del Lago Trasimeno sono quelli misurati a San Savino; il rilievo degli stessi
viene gestito dalla Provincia di Perugia (S.I.G.L.A.) e le misure vengono effettuate mediante un
idrometro ad ultrasuoni. Lincertezza delle letture dellordine di 34 cm a causa delle sesse del lago,
la cui dinamica sconosciuta. Il grafico in figura 3.5.1 mostra landamento dei livelli del lago misurati
Volume d'acqua defluiti dall'emissario 1966-2006
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
8,0
9,0
10,0
mag-61 ott-66 apr-72 ott-77 mar-83 set-88 mar-94 ago-99 feb-05
mese/anno
v
o
l
u
m
e
(
M
m
3
)
45
il primo giorno di ogni mese a partire da gennaio 1921 ad agosto 2008. La figura mostra chiaramente
che i livelli del lago sono soggetti a oscillazioni, stagionali e pluriennali, molto ampie rispetto la scarsa
profondit del Lago.
Figura 3.5.1 Andamento dei livelli del lago misurati il 1 giorno di ogni mese da gennaio 1921 ad aprile 2008.
Loscillazione stagionale dei livelli regolare con un minimo nel mese di ottobre, un successivo
periodo di crescenza fino ad un massimo nel mese di maggio, e quindi con un successivo periodo di
decrescenza. Questo andamento deriva dalla distribuzione nellanno delle precipitazioni e delle
temperature: il periodo di salita, novembre maggio, coincide con il periodo delle maggiori
precipitazioni e delle minori temperature, mentre il periodo di decrescenza, giugno ottobre, coincide
con quello delle minori precipitazioni e delle maggiori temperature. Il grafico in figura 3.5.2 mostra
landamento dei livelli medi mensili nel periodo 19632006 e conferma quanto detto a proposito
delloscillazione stagionale dei livelli del lago.
Il regime dei livelli del Lago Trasimeno, come gi accennato, soggetto anche a variazioni pluriennali,
pi irregolari di quelle stagionali, derivanti da variazioni, abbastanza cicliche, del clima. Lalternanza
di serie di anni a livelli medi elevati con serie di anni a livelli medi bassi delineata nel grafico in
Livelli del lago misurati il primo del mese (gennnaio 1921 - agosto 2008)
251,57
252,57
253,57
254,57
255,57
256,57
257,57
258,57
0
1
/
0
1
/
1
9
2
1
0
1
/
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/
1
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4
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1
/
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9
/
1
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2
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1
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1
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1
/
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1
9
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2
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1
9
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2
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0
5
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1
9
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0
2
/
0
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/
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/
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/
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1
/
0
7
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1
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/
0
5
/
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2
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1
/
0
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/
1
2
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1
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1
0
/
1
9
9
3
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/
0
8
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1
9
9
7
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0
6
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2
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0
1
3
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0
4
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2
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0
5
2
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2
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2
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0
9
L
i
v
e
l
l
i
d
e
l
l
a
g
o
(
m
s
.
l
.
m
.
)
livelli del lago (m s.l.m.)
quota assoluta della soglia di sfioro dell'emissario (m s.l.m.)
quota assoluta del punto pi profondo (m s.l.m.)
46
Figura 3.5.2 Andamento dei livelli medi mensili nel periodo 1966-2008. In media il livello massimo si raggiunge in maggio, il minimo
fra ottobre e novembre, con una differenza di circa 3540 cm, confermando quanto gi rilevato trent'anni addietro (Deffenu e Dragoni,
1978; Dragoni, 1982).
figura 3.5.3 e rappresenta la risultante dellalternarsi di periodi pi o meno piovosi e pi o meno caldi.
Sempre nello stesso grafico si pu osservare che la crisi idrica di maggiore rilievo che ha interessato il
Trasimeno (se ne temette il prosciugamento) iniziata nel 1944 e si conclusa allinizio degli anni 60
in concomitanza con lampliamento artificiale del bacino imbrifero naturale del lago.
Figura 3.5.3 Andamento dei livelli del lago misurati il 1 giorno di ogni mese da gennaio 1921 ad aprile 2008.
livelli medi mensili
256,50
256,60
256,70
256,80
256,90
257,00
257,10
257,20
g
e
n
f
e
b
m
a
r
a
p
r
m
a
g
g
i
u
l
u
g
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g
o
s
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o
t
t
n
o
v
d
i
c
Mese
L
i
v
e
l
l
o
m
.
s
.
l
.
m
Livelli del lago misurati il primo del mese (gennnaio 1921 - agosto 2008)
251,57
252,57
253,57
254,57
255,57
256,57
257,57
258,57
0
1
/
0
1
/
1
9
2
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1
/
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2
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2
0
0
9
L
i
v
e
l
l
i
d
e
l
l
a
g
o
(
m
s
.
l
.
m
.
)
livelli del lago (m s.l.m.)
quota assoluta della soglia di sfioro dell'emissario (m s.l.m.)
quota assoluta del punto pi profondo (m s.l.m.)
crisi 1944-1960
crisi 1970-1975
1988-oggi
47
Negli anni successivi al 1963, nonostante lampliamento, si sono verificate altre due crisi idriche: la
prima avvenuta nella prima met degli anni 70, mentre la seconda, iniziata nel 1988, attualmente in
corso; infatti, a partire dal 1988 ad oggi, il livello del lago si trova costantemente al di sotto dello zero
idrometrico: il problema dei livelli bassi comporta non solo gravi danni per lambiente, la pescicoltura,
la navigazione ma anche fenomeni di eutrofizzazione in quanto le sostanze inquinanti, disciolte nelle
acque del lago, tendono a concentrarsi maggiormente nei periodi siccitosi, quando, con emissario non
in funzione, luscita di gran lunga pi rilevante di acqua levaporazione. La soluzione avanzata al
momento quella di un ulteriore ampliamento del bacino imbrifero o di un apporto di acqua dal vicino
bacino del Tevere (tramite il serbatoio di Montedoglio), almeno per compensare i prelievi per
lirrigazione, peraltro ancora mal quantificati: su ci, comunque, si discuter nel seguito. Unevidente
conferma del fatto che landamento dei livelli del lago sia strettamente legato alla meteorologia locale
osservabile nel grafico in figura 3.5.4. Utilizzando i dati relativi al periodo 1966-2006, sono state
eseguite delle regressioni lineari tra pioggia annua sullo specchio e variazioni annue di livello del lago,
con anno idrologico a partire da ogni mese: la migliore regressione stata ottenuta con anno idrologico
a partire dal 1 luglio e utilizzando i dati relativi ai soli anni con emissario non funzionante.
Figura 3.5.4 Migliore correlazione ottenuta per il periodo 1966-2008 tra pioggia annua sullo specchio e variazione annua di livello del
lago. Il risultato statisticamente significativo sulla base dell F test (i.e. significativit superiore al 90%).
Ponendo H=0 nellequazione riportata nel grafico in figura 3.5.4, si ottiene il valore della pioggia
critica ovvero la pioggia annua necessaria e sufficiente a bilanciare le uscite dal lago. Essa ha un valore
di circa 707 mm, in accordo con quanto ricavato da precedenti autori (Dragoni, 1982; Dragoni e
Lago Trasimeno:correlazione tra P annua sullo specchio e variazione
annua di livello (anno idr. dal 1luglio). Periodo analisi 1966-2006.
h = 2,3083Ps - 1,6332
R
2
= 0,8333
-0,80
-0,60
-0,40
-0,20
0,00
0,20
0,40
0,60
0,80
1,00
0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 1,1
Ps (m)
H
(
m
)
48
Evangelisti, 2000): ci significa che mediamente per piogge superiori ai 700-710 mm/anno il lago
aumenta di volume. Se per ci accade quando il livello del lago superiore alla quota di sfioro, entra
in funzione lemissario, pertanto da questo livello in poi il lago non sale pi. Viceversa, per piogge
inferiori ai 700-710 mm/anno, il lago scende di livello: se si ha una serie di anni con pioggia annua
inferiore alla pioggia critica, anno dopo anno continuer a scendere. Ci ovviamente vale finch la sua
superficie pu essere considerata approssimativamente costante, i.e. indipendente dal livello.
Il grafico in figura 3.5.5 evidenzia landamento dei livelli misurati il primo giorno di ogni mese durante
il periodo esaminato (19662006) e in esso si vede che per la maggior parte del tempo il livello del
lago si mantenuto al di sotto dello zero idrometrico; in particolare, evidente anche landamento
decrescente dei livelli negli ultimi 20 anni.
Figura 3.5.5 Andamento dei livelli misurati il 1 giorno di ogni mese da agosto 1966 a gennaio 2006.
La tabella 3.5.1 riassume, invece, i risultati ottenuti dalle elaborazioni statistiche dei dati sui livelli del
lago relativi al periodo 19662006.
Livelli del lago misurati il primo del mese (ago 1966 - gen 2006)
251,57
252,57
253,57
254,57
255,57
256,57
257,57
258,57
l
u
g
-
6
6
n
o
v
-
6
7
m
a
r
-
6
9
a
g
o
-
7
0
d
i
c
-
7
1
m
a
g
-
7
3
s
e
t
-
7
4
g
e
n
-
7
6
g
i
u
-
7
7
o
t
t
-
7
8
m
a
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-
8
0
l
u
g
-
8
1
d
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c
-
8
2
a
p
r
-
8
4
a
g
o
-
8
5
g
e
n
-
8
7
m
a
g
-
8
8
o
t
t
-
8
9
f
e
b
-
9
1
l
u
g
-
9
2
n
o
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-
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3
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r
-
9
5
a
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o
-
9
6
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-
9
7
m
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g
-
9
9
s
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t
-
0
0
f
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b
-
0
2
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0
3
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t
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-
0
4
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0
6
L
i
v
e
l
l
i
d
e
l
l
a
g
o
(
m
s
.
l
.
m
.
)
livelli del lago (m s.l.m.)
quota assoluta della soglia di sfioro dell'emissario (m s.l.m.)
quota assoluta del punto pi profondo (m s.l.m.)
49
Tabella 3.5.1 Statistiche sui dati relativi ai livelli per il periodo 1966-2006.
Livello medio
1
(m s.l.m.) 257.00
Livello massimo
1
(m s.l.m.)
257.83 (apr. 79)
Livello minimo
1
(m s.l.m.) 255.53 (ott. 03)
Massimo incremento annuo del livello
2
(m) +0.78 (feb. 76gen. 77)
Massimo decremento annuo del livello
2
(m) - 0.68 (mag. 01apr. 02)
1- Dati misurati il 1 giorno di ogni mese.
2- Valore ottenuto dopo aver eseguito il calcolo con anno idrologico a partire da ogni mese.
50
CAPITOLO 4 - IL MODELLO IDROGEOLOGICO MENSILE DEL LAGO TRASIMENO
4.1 Introduzione
Per descrivere i processi da cui dipende il volume dacqua invasato nel Lago Trasimeno e portare un
contributo alla soluzione dei problemi del lago, stato messo a punto un modello matematico che, a
partire dai dati di pioggia e temperatura mensili, descrive le variazioni di volume e livello del Lago
mese per mese. Questo modello, da ora in poi denominato LAGO, la versione evoluta di una serie di
modelli simili (cfr. per esempio De Felice e Dragoni, 1991; De Felice et alii, 1993; Dragoni e Valigi,
1995; Evangelisti, 2000; Dragoni et alii, 2002; Cambi et alii, 2003); numerose le variazioni apportate al
modello lo rendono pi flessibile e con risultati pi rigorosi.
Un modello matematico costituito da un insieme di criteri logici e/o da una o pi di equazioni con cui
si possono descrivere le relazioni dinteresse esistenti tra gli elementi di un sistema; un modello uno
strumento che permette di prevedere le risposte di un sistema a delle sollecitazioni esterne, magari non
accadute nella realt, purch tali risposte dipendano dai processi considerati dal modello. Trascurando i
modelli puramente probabilistici, i modelli si possono suddividere in due grandi categorie: 1) a scatola
nera, costituiti cio da una serie di relazioni matematiche totalmente empiriche tra le cause che
agiscono in un sistema e le conseguenze che ne derivano; 2) deterministici, che si basano su relazioni
fisiche conosciute o ipotizzate che legano cause ad effetti. Esistono poi, e rappresentano la maggior
parte, i modelli misti.
La complessit di ogni modello varia in accordo con la disponibilit dei dati, la tipologia della
componente idrologica da modellizzare, la scala temporale e laccuratezza richiesta. Non c un
modello universale che possa essere applicato con successo a tutti i bacini; questo fatto, data la grande
variet delle circostanze e delle esigenze pratiche ha contribuito a dare origine ad una grande variet di
modelli della trasformazione afflussi-deflussi (cfr. ad es. Vandewiele et alii, 1991, 1992, 1998; Hughes,
1995; Mohseni e Stefan, 1998; Abulohom et alii, 2001).
Un modello a scala mensile, una volta tarato, pu essere molto utile per valutare gli effetti delle
variazioni climatiche sul comportamento idrologico medio di un bacino e per stimare le potenziali
conseguenze del riscaldamento a scala globale (Mohseni e Stefan, 1998). A tal fine la scala mensile la
migliore per varie ragioni: la gestione delle risorse idriche avviene a scala mensile o a scala maggiore;
gli effetti del clima, ad esempio sulla vegetazione, sono pi facilmente valutabili a scala mensile o
stagionale che a scala giornaliera od oraria; le proiezioni delle variazioni climatiche attraverso i modelli
di circolazione globale (GCM) sono forniti tipicamente come valori mensili, ed infine, la scala mensile
51
richiede solo valori non distribuiti (medi) delle caratteristiche del bacino e dei dati in ingresso. In
letteratura abbastanza diffuso lutilizzo di modelli concettuali, fisicamente basati, applicati a sistemi
lacustri per valutare la risposta idrologica del lago in termini di deflusso, evaporazione, livello del lago
e propriet termiche, alle variazioni climatiche. Nella maggior parte dei casi i modelli sono del tipo
water balance model (cfr. ad es. Jones et alii, 2001), basati cio sullequazione del bilancio
idrologico; vi sono poi casi di modelli accoppiati del tipo afflussi-deflussi + modello termico o
termodinamico (ad es. Boqiang et alii, 1998) e, nel caso in cui la componente sotterranea sia rilevante,
un modello afflussi-deflussi viene spesso associato ad un modello di flusso delle acque sotterranee
utilizzando un codice alle differenze finite tipo MODFLOW (cfr. ad es. Hrissanthou et alii, 2003).
4.2 Il modello idrogeologico del Lago Trasimeno
In questo lavoro la modellizzazione del Lago Trasimeno stata effettuata essenzialmente tramite la
messa a punto e successiva applicazione di un codice di calcolo che simula le variazioni di livello del
Lago, ed basato sullequazione di continuit (in altri termini conserva la massa).
Il modello, di tipo determistico, esegue il bilancio idrogeologico del lago ed costituito da un insieme
di relazioni per stimare le componenti del deflusso superficiale e sotterraneo, questultimo proveniente
anche da zone esterne al bacino imbrifero.
Linsieme dei processi che costituiscono il ciclo idrologico e gli effetti sul bacino vengono in questo
modello rappresentati concettualmente come blocchi in serie (fig. 4.3.4); a ciascun blocco corrisponde
un certo volume nello spazio fisico, cos che si possano definire con esattezza le quantit dacqua
entranti ed uscenti e far valere lequazione di conservazione della massa. I singoli processi di
trasferimento vengono descritti da relazioni matematiche e criteri logici che, insieme allequazione di
continuit, costituiscono il modello.
4.3 Struttura complessiva del modello
Il modello idrogeologico mensile qui presentato consiste in un codice di calcolo scritto in Visual Basic,
chiamato LAGO e costituito da moduli collegati tra loro da un mainframe generale di gestione (fig.
4.3.1). Ciascuna routine esegue una parte delle operazioni e dei calcoli necessari per la modellizzazione
vera e propria che viene effettuata in uno di questi moduli assemblati. Uno dei moduli infatti, dopo aver
acquisito i dati in ingresso, calcola il bilancio idrogeologico del lago e, quindi, il livello del lago mese
per mese, esegue la calibrazione dei coefficienti e restituisce in uscita i livelli simulati e tutti gli altri
dati relativi alla miglior calibrazione effettuata.
52
Figura 4.3.1 Capture modello LAGO, mainframe generale di gestione dati.
Nel caso del Lago Trasimeno il modello stato calibrato utilizzando i dati del periodo 1984-2006,
unico intervallo di tempo in cui c stata contemporanea, continua, e buona registrazione dei dati; il
modello stato inoltre sottoposto ad un processo di validazione utilizzando i dati nel periodo tra il 1966
e il 1984.
Schematicamente il modello richiede come dati in input (tutti a scala mensile, fig. 4.3.2):
le temperature dellaria sul bacino e sul lago;
le piogge ragguagliate sullo specchio e sul bacino imbrifero;
le portate dellemissario;
i prelievi artificiali da falda e dallo specchio;
il livello del lago al dato zero, ossia al mese precedente quello da cui si vuol far partire la
calibrazione o la simulazione.
i livelli reali misurati, che servono solo in fase di calibrazione.
Tutti questi dati devono essere scritti su un file preparato preventivamente.
53
Figura 4.3.2. Capture modello LAGO, dati in ingresso al modello.
Dati necessari al funzionamento del modello sono anche quelli relativi alla curva ipsografica del lago,
che permettono di effettuare il calcolo dellarea e del volume corrispondente ad un determinato livello;
inoltre sono necessari i parametri del bilancio secondo Thornthwaite e i coefficienti relativi alle varie
versioni della formula di Dragoni e Valigi (1994) per il calcolo dellevaporazione dallo specchio. Tutte
queste informazioni sono immagazzinate in appositi Database esterni collegati al programma
principale e facilmente accessibili per eventuali modifiche.
Il numero massimo di coefficienti il cui valore viene ricercato in fase di calibrazione 20; tali
coefficienti, che saranno descritti pi dettagliatamente nei paragrafi successivi, sono:
capacit di campo del terreno iniziale (ST
0
) e massima (SM);
quantit di acqua presente in falda allinizio del bilancio (T
0
);
coefficienti che controllano la variazione dellarea del bacino idrogeologico (A
1
, A
2
);
coefficiente che controlla la quantit di eccedenza idrica che arriva al lago dalla falda ();
coefficiente per la formula di Thornthwaite (MEX);
coefficiente che controlla la formazione del deflusso superficiale (C
0
);
fattori di correzione dei prelievi artificiali da lago (C
1
, C
N
);
fattore di correzione dei prelievi artificiali da falda (C
2
);
coefficienti che regolano i valori di evaporazione min e max dal lago (EVL
min
, EVL
max
);
coefficienti che regolano i valori di evapotrasp. potenziale min e max (EVT
min
, EVT
max
);
54
coefficienti che regolano la fase e la forma della funzione donda per il calcolo dellevaporazione
da lago e evapotraspirazione potenziale (SHL, ESL)
lago
, (SHT, EST)
terra
coefficiente che regola gli ingressi e le uscite dallemissario artificiale (EM
1
).
Una volta calibrati i coefficienti, tra i dati in uscita forniti dal modello i principali sono:
livelli mensili del lago in m s.l.m.;
deflusso superficiale sul bacino imbrifero;
infiltrazione sul bacino imbrifero;
evapotraspirazione potenziale e reale, e confronto con i valori derivati con la formula di Turc;
deflusso sotterraneo attraverso la falda alimentante il lago;
valore dei prelievi da lago e da falda;
coefficienti di deflusso globale, superficiale;
La figura 4.3.3 mostra uno schema delle principali procedure eseguite dal modello.
Figura 4.3.3 Schema delle procedure eseguite dal modello. Ogni blocco rappresentato funziona utilizzando uno o pi moduli collegati tra
loro.
La figura 4.3.4 mostra lo schema concettuale su cui si basa il modello, come anticipato al paragrafo
precedente. Il bacino imbrifero viene assimilato a due serbatoi in serie (TANK
1
e TANK
2
). Il primo
serbatoio rappresenta il suolo e la vegetazione, riceve le precipitazioni (Pb) che cadono sul bacino
imbrifero e regola la produzione di evapotraspirazione (Etr) e del volume dacqua disponibile
allinfiltrazione (inf), che vengono calcolati sulla base dei criteri di Thornthwaite-Mather (1955) (cfr.
Alley, 1984). Va per sottolineato che il metodo stato modificato, calibrando 3 coefficienti.
IMPOSTAZIONI INIZIALI DEL MODELLO
INSERIMENTO DATI IN INPUT
CALIBRAZIONI/SIMULAZIONI
LETTURA E SALVATAGGIO DATI IN OUTPUT
55
A partire dalla pioggia sul bacino imbrifero e dal contenuto dumidit del suolo (SM), sul primo
serbatoio viene controllata la formazione della componente QUICK che rappresenta il deflusso
superficiale e la quantit di prelievi dalla falda (Pa
falda
).
Leccedenza idrica (inf) prodotta dal primo serbatoio va ad alimentare il secondo serbatoio concettuale,
che viene utilizzato per simulare il deflusso sotterraneo dalla falda libera; dal serbatoio TANK
2
viene
tolta la componente Pa
lago
che rappresenta i prelievi artificiali (calibrata tramite C
1
e C
N
). Viene poi
considerato che questa ipotetica falda riceva o perda acqua per via sotterranea da o verso altri bacini
imbriferi (coefficienti A
1
, A
2
). Per simulare poi la lentezza con cui si muove lacqua sotterranea
rispetto a quella superficiale solo una parte di tutta lacqua contenuta nel secondo serbatoio alla fine di
un certo time-step arriva al lago durante lo stesso time-step; tale quantit viene regolata dal coefficiente
. Al sistema lago viene poi applicata lequazione del bilancio idrologico considerando le quantit
dacqua provenienti dai due serbatoi e quelle che direttamente entrano (piogge sullo specchio) ed
escono (evaporazione e deflusso dallemissario) dallo specchio del Lago, cos ad ogni time-step
vengono simulati le variazioni di volume e quindi le corrispondenti variazioni di livello.
Figura 4.3.4 Schema concettuale del modello.
I paragrafi seguenti descrivono nel dettaglio le caratteristiche di ciascun modulo di cui costituito il
modello; in particolare vengono descritte le equazioni che stanno alla base dello schema concettuale
appena descritto.
56
4.4 Calcolo della evaporazione dallo specchio
Concluse le fasi di impostazione iniziali e di inserimento dei dati, il modello procede al calcolo della
quantit di evaporazione mensile. Tale calcolo viene effettuato tramite la formula di Dragoni e Valigi
(1994), chiamata anche formula Walda. Allo stato attuale, il calcolo viene effettuato con la seguente
variante della formula:
EV = b i
(m)
a1
t
(m)
a2
(0)
con:
EV = evaporazione mensile (mm);
b, a
1
e a
2
=coefficienti che possono assumere i valori riportati in tabella 4.4.1;
m = indice relativo al mese;
i
(m)
= indice di insolazione mensile di Thornthwaite;
t
(m)
= temperatura media mensile (C).
La (0) rappresenta una delle 4 formule empiriche ricavate da Dragoni e Valigi (1994) per il calcolo
della evaporazione mensile da evaporimetro di classe A (le altre 3 formule richiedono la conoscenza
della radiazione globale e dellumidit relativa medie mensili). Si scelto di utilizzare questa formula
perch da un lato mancano i dati per lapplicazione dei metodi pi rigorosi (per esempio la formula di
Penmann) e dallaltro essa il risultato di uno degli studi pi recenti sullevaporazione da superfici
liquide nellItalia centrale. La tabella seguente riporta i valori che possono assumere, nella (0), i
coefficienti b, a
1
e a
2
in funzione della stazione in cui sono ubicati gli evaporimetri considerati da
Dragoni e Valigi.
Tabella 4.4.1 Valori dei coefficienti b, a1 e a2 della formula (0) in funzione della stazione considerata da Dragoni e Valigi (1994).
Stazione b a
1
a
2
Roma 8.347 2.506 0.777
Viterbo 19.491 2.698 0.516
Papiano 20.133 3.218 0.475
RoViPa (formula complessiva) 19.007 3.063 0.486
57
Il programma consente di effettuare il calcolo scegliendo una qualunque delle 4 combinazioni di
parametri riportate in tabella 4.4.1. Successivamente i risultati ottenuti vengono utilizzati da moduli
descritti in seguito che forniscono la stima finale della quantit di acqua evaporante (cfr. par. 4.5.2).
4.5 Modulo di calcolo (calibrazione/simulazione)
Si tratta del modulo centrale e pi complesso di tutto il programma. Esso costituito da una struttura
principale che richiama progressivamente diverse procedure o funzioni. Ciascuna di esse svolge
determinati calcoli e/o operazioni. La struttura di questo modulo schematizzata nella figura 4.5.1.
Prima di passare alla descrizione dettagliata delle parti principali del modulo di calcolo, opportuno
fare alcune osservazioni utili per meglio comprendere quanto riportato nel seguito:
lindice del time-step (i.e. del mese), nel seguito chiamato i, ha un significato diverso a seconda
della variabile a cui si riferisce. Pu infatti indicare linizio del time-step considerato oppure
lintera durata dello stesso. Pi precisamente, per le variabili livello, area e volume del lago, i
indica linizio del time-step, poich i livelli utilizzati sono quelli misurati il primo giorno di ogni
mese (da cui vengono ricavati area e volume in base alla curva ipsografica). Per le variabili
variazione di livello, temperatura, pioggia, evaporazione, eccedenza idrica, deflusso
dallemissario, prelievi, ecc., i indica lintera durata del time-step. Ad esempio, la variabile
S
s
(i) rappresenta la superficie dello specchio allinizio del time-step i ; la variabile P
s
(i)
rappresenta la pioggia totale caduta sullo specchio durante tutto il time-step i. Ulteriori
chiarimenti verranno dati nel seguito qualora necessario.
In riferimento a quanto riportato al punto precedente, va osservato che nel modello, durante ogni
time-step, livello, area e volume del lago non sono assunti costanti e pari al valore degli stessi
allinizio del time-step. Infatti, varie prove indicano che questa semplificazione produce un errore
non trascurabile sul bilancio di massa complessivo; si dunque proceduti alla implementazione
di una procedura che tiene conto di questo problema, e che verr descritta in seguito.
Nel modulo di output, le varie componenti del bilancio del lago vengono espresse sia in volume
(Mm
3
) che in altezza (generalmente in mm). Per quanto riguarda le altezze, va specificato a quale
superficie esse sono riferite: mm di pioggia sullo specchio, evaporazione dallo specchio e prelievi
artificiali sono intesi come altezze rispetto alla superficie dello specchio; mm di pioggia sul
bacino, evapotraspirazione reale, eccedenza idrica, deflusso sotterraneo sono intesi come altezze
rispetto alla superficie del bacino. Tranne diversamente specificato, questa linterpretazione
data nel resto del testo.
58
Figura 4.5.1 Struttura del modulo di calcolo di LAGO.
Inserimento dati in ingresso
(Pb, Ps, T, Ve, Vi, Pa, H)
Definizione iniziale
(calcolo delle componenti al time step
Evaporazione dal Lago
Evapotranspirazione potenziale
Deflusso superficiale (QUICK)
Evapotranspirazione reale e
infiltrazione
Ingresso acqua sotterranea
intra ed extra bacinale
Aggiornamento delle variabili globali
Variazione di volume
Livello, Superficie, Volume (simulati)
mese,anno
finale
raggiunto
Errore sul
livello
( )
( ) n N
H H
Err
s r
=
2
( )
( ) n N
DH DH
Err
s r
=
2
Err prodotto <
Err minimo
corrente
Aggiorna errore minimo
Processo di
annealing
concluso
Genera un nuovo
SET di coefficienti
da calibrare
Time-Step inziale
Si
No
No
Si
Seleziona il
SET dei
coefficienti
errore
No
Si
No
Si
Fase di
calibrazione
Si
Scelta del SET di
coefficienti gi
calibrati
No
Fase di
calibrazione Output dati
Elaborazione
No
Si
Time-Step
=
Time-Step +1
59
4.5.1 Impostazioni iniziali
Il modulo di calcolo che permette di ricercare il miglior set di coefficienti si chiama annealing e si basa
sui lavori di Aarts e Korst (1990). Il modulo deve essere preventivamente impostato per definire gli
intervalli di ricerca di ciascun coefficiente, e le condizioni per le quali il processo di minimizzazione
dellerrore deve arrestarsi. Terminata questa operazione, il modello pronto per realizzare il calcolo
mensile del bilancio e stimare le diverse grandezze in gioco.
4.5.2 Calcolo della evaporazione dal lago e dell evapotraspirazione potenziale dal bacino imbrifero
Come descritto precedentemente, la stima di queste due grandezze idrologiche viene eseguita
utilizzando alcune relazioni empiriche a partire dal valore di evaporazione ottenuto da evaporimetri
standard di classe A. I valori forniti da tali equazioni non tengono conto delle note differenze fisiche tra
il sistema evaporimetro e i sistemi lago e bacino e, pertanto, risultano in generale sovrastimati in estate
e sottostimati in inverno rispetto a quello che realmente dovrebbe accadere (Moisello, 1999).
Il valore di evaporazione da evaporimetro viene quindi corretto con 12 coefficienti mensili (fig.4.5.2.1),
rispettivamente per il lago e per il bacino imbrifero, ottenuti attraverso due funzioni donda, contenenti
ciascuna quattro coefficienti ricercati in fase di calibrazione. (EP).
Figura 4.5.2.1 Ricalibrazione della curva di evaporazione ottenuta da evaporimetro attraverso 12 coefficienti mensili, per la stima
dellevapotraspirazione potenziale e dellevaporazione dal Lago.
=
=
= =
+ =
12 " mese del indice " 1 1 0 fase di e variazion di te coefficien
ampiezza dell' minima e massima e variazion di ti coefficien
forma di e variazion di te coefficien KL mensile, te coefficien
con
(1) ) (
L
max , min
KL
L min max min
L
Lago
Lago
EVL
C
EVL EVL EVL C
0,600
0,800
1,000
1,200
1,400
1,600
1,800
2,000
g
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n
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150
200
250
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c
(
a
d
i
)
0
50
100
150
200
250
E
V
(
m
m
)
__ Curva evaporimetro __Curva calibrata LAGO (bacino/lago) Coefficienti
60
La funzione donda (1) permette di calibrare landamento dellevaporazione da evaporimetro nel corso
dellanno variandone ampiezza, fase e forma cos da meglio stimare levaporazione dal lago (EV) e
levapotraspirazione potenziale
4.5.3 Calcolo del deflusso superficiale QUICK
Le precipitazioni che cadono sul bacino imbrifero arrivano al lago in parte come deflusso superficiale e
in parte come deflusso sotterraneo attraverso la falda freatica che alimenta il lago. Esistono in
letteratura numerose equazioni ricavate da vari idrologici nel tentativo di descrivere e valutare il
ruscellamento superficiale in un bacino imbrifero, (cfr. ad es. Vandewiele et alii, 1991, 1992, 1998;
Hughes, 1995; Moheseni e Stefan, 1998; Abulohom et alii, 2001).
Nella versione del modello qui proposta lequazione che permette di stimare la componente veloce
del deflusso superficiale (QUICK) mese per mese la seguente (da Vandewiele et alii,1992):
in cui:
QUICK = deflusso superficiale dal bacino nel time-step (i) (mm);
Pb = pioggia totale caduta nel bacino imbrifero nel time-step (i) (mm);
STOLD = umidit del suolo nel time-step (i) (mm);
C
0
= coefficiente calibrato.
4.5.4 Calcolo delleccedenza idrica superficiale e sotterranea
Nel serbatoio concettuale TANK
1
si realizza il bilancio idrologico: il bacino imbrifero riceve come
quantit in ingresso le precipitazioni e su di esso, attraverso suolo e vegetazione, viene prodotta
evapotraspirazione e pioggia effettiva. Questo per il modello avviene attraverso criteri simili ma pi
evoluti di quelli di Thornthwaite-Mather (Alley, 1984). A tal proposito il modello utilizza un
coefficiente correttivo MEX (Dragoni e Valigi, 1994) ricercato in calibrazione, che modifica la curva di
evapotraspirazione dellumidit del suolo attraverso lequazione (3):
(2) 1
0 0
0
(
(
(
=
|
|
\
|
|
|
\
|
C
P
C
STOLD
b
b
e e C P QUICK
61
Nelle versioni precedenti del modello il valore dello stato di umidit iniziale del suolo veniva assunto
pari a quello medio calcolato su tutta la serie, producendo per un errore quando linizio del bilancio
era diverso. La versione attuale del modello, per ogni processo di calibrazione, utilizza un diverso stato
iniziale delle riserve del suolo (ST
0
), riducendo in fase di simulazione lerrore prodotto per le diverse
impostazioni di partenza del bilancio. In ogni caso i valori calibrati devono soddisfare la situazione
idrogeologica reale.
La fig. 4.5.4.1 mostra il diagramma di flusso del metodo di Thornthwaite-Mather modificato, per il
bilancio eseguito dal modello LAGO.
Figura 4.5.4.1 Diagramma di flusso che illustra il metodo di Thornthwaite-Mather per il bilancio del TANK
1
.
(i) step time al suolo del riserve delle variazione DST(i)
suolo del massime amento immagazzin di riserve SM
(i) step - time nel (quick) le superficia deflusso del netto al pioggia P
, potenziale irazione evapotrasp EP
1) - (i step - time nel suolo del riserve ST
: con
(3) e 1 ST DST
(i)
(i)
1) (i
SM
P EP
MEX
1) (i (i)
(i) (i)
=
=
=
=
=
|
|
\
|
(
|
|
|
|
\
|
=
|
|
\
|
SM
P EP
MEX
i i
i i
e ST DST
) ( ) (
1
) 1 ( ) (
ETR
(i)
=P
b(i)
+ DST
(i-1)
ST
(i)
= ST
(i-1)
- DST
(i-1)
no si
si
(i)
=POP
(i)
- EP
(i)
S
(i)
=
0
ETR
(i)
= EP
(i)
(i)
SM - ST
(i-1)
no
ST
(i)
= SM
S
(i)
=
(i)
(SM-ST
(i-1)
)
S
(i)
= 0
ST
(i)
= ST
(i-1)
+
(i)
POP =pioggia al netto del deflusso superficiale
EP
=evapotraspirazione potenziale
ETR =evapotraspirazione reale
DST=variazione delle riserve del suolo
ST=riserve del suolo
i=time step
62
4.5.5 Calcolo della quantit dacqua mensile proveniente da falda
Ad ogni time-step nel serbatoio TANK
2
, che rappresenta concettualmente la falda, arriva lacqua che si
infiltra nel bacino imbrifero e lacqua in ingresso per via sotterranea extra-bacinale, mentre vengono
tolti i prelievi artificiali (pozzi).
Poich la maggior parte dei sistemi idrogeologici segue lequazione di Darcy e lequazione di Maillet,
dipendenti dalle dimensioni del sistema, dalla porosit efficace dalla permeabilit, ecc, il modello tiene
conto del ritardo che le acque di falda hanno rispetto a quelle superficiali, calibrando un coefficiente
compreso tra 0 e 1 che, moltiplicato per il volume dellacqua contenuta in falda, consente di calcolare
la porzione rilasciata in quel mese al lago. Questo coefficiente funzione della costante di esaurimento
di Maillet () e del numero dei giorni di ciascun mese; la relazione utilizzata :
4.5.6 Calcolo della superficie del bacino idrogeologico
Lestensione del bacino idrogeologico (Si), e quindi il volume di acqua alimentante il lago per via
sotterranea da fuori bacino imbrifero, come noto, variabile in funzione dei livelli piezometrici e
quindi delle condizioni di ricarica (cfr. Cambi e Dragoni, 2000; Fetter 2001). Su questa base il modello
considera lipotesi che nel serbatoio-falda, possano esserci ingressi dacqua che simulino
lalimentazione sotterranea extra-bacinale; lequazione (5) tiene conto delle seguenti grandezze:
1) la quantit di acqua presente in falda (TANK
2
);
2) la superficie totale del bacino (Sb);
3) la superficie lacustre (Sl);
4) coefficienti ricercati in calibrazione (A
1
e A
2
).
mese giorni (Maillet), di funzione te coefficien
step(i) - time al falda in contenuto acqua d' volume
lago a falda da o sotterrane deflusso
con
(4)
2
) (
2 ) (
=
=
=
=
TANK
Ds
TANK Ds
i Lago
i Lago
(5)
2
1
TANK2
Sl e Sb Si
a
Sb
a
=
(
(
|
|
\
|
63
Questa relazione fornisce il valore dellarea del bacino idrogeologico a partire dal valore dellarea
totale del bacino imbrifero moltiplicata per un fattore esponenziale crescente al diminuire del rapporto
tra il TANK
2
e la superficie totale del bacino. La formula (6) in accordo con la relazione ricavata a
partire dalle assunzioni di Dupuit-Forchheimer (cf. per esempio Fetter, 2001), in cui la distanza (d) che
segna lo spartiacque sotterraneo caratterizzato dallaltezza massima (h
max
) risulta inversamente
proporzionale alla ricarica (w) (fig. 4.5.6.1).
Figura 4.5.6.1 Schema della variazione dello spartiacque sotterraneo in funzione del volume di acqua in falda.
4.5.7 Calcolo prelievi irrigui da Lago
Assumendo che i prelievi per uso irriguo, prelevati e non dal Lago, siano soggetti a diminuzioni,
correlate generalmente ad un aumento della pioggia, il modello simula questo attraverso la relazione
(7), che esprime mediante un coefficiente C
2N
ricercato in calibrazione, la variazione dei fabbisogni
idrici (Vf) prelevati dal lago in funzione della pioggia caduta sullo specchio (Vps).
Si sottolinea che per i prelievi si hanno solo varie stime molto grossolane, fra loro non concordanti, e
che quindi tale grandezza deve essere trovata tramite calibrazione.
( )
(6)
2
2
2
2
1
2 L
h h
w
k L
d
=
(7)
2
(
=
|
|
\
|
Vps Vf
Vf
N
C
e Vf Vf
h
max
h
1
h
2
d
L
W
x
y
64
4.5.8 Calcolo della variazione di volume e di livello del Lago
Il modello esegue mensilmente il calcolo della variazione di volume sulla base delle componenti che
costituiscono il bilancio (8), poi aggiorna il volume totale.
La variazione di volume mensile V(i) viene calcolata come:
Figura 4.5.8.1 Schema concettuale di una porzione di lago in due time step (i, i+1).
In realt per tutto il mese la superficie S
i
non rimane costante (fig. 4.5.8.1), ma varia in funzione di EV,
P
S
, ecc; questo pu generare errori sulla conservazione della massa e sulla stima della variazione
mensile di livello.
Il modello, per evitare tutto questo, riproduce questa variazione suddividendo il processo definito dalle
formule (8), (9), (10), in 10 sottoprocessi, ognuno dei quali permette di considerare 1/10 delle
grandezze in gioco; in questo modo la superficie viene calcolata volta per volta, aggiornando il valore
del volume totale senza produrre significative perdite di massa dal sistema.
La variazione di livello del lago durante il mese (i) (variazione di livello simulata, H) data da:
H(i) = V(i) / S
s
(i) (11)
(10) ) (
(9)
(8) ) ( ) (
1 1
1
+ +
+
=
+ =
+ + =
i i
i
V f S
i
V
i
V V
i
S
i
E
s
P
i b
S Q
i
Vk
i
V
imbrifero bacino superficie specchio; dallo evaporaz.
lago; superficie specchio; sullo Pioggia ; imbrifero) bacino dal (deflusso
fabbisogni vol. emissario; vol. i; sotterrane ingressi ; immissario vol.
mese del indice volume; di variazione
con
= =
= = =
= = = =
= =
+ =
b
S E
S
s
P quick Q
f
V
emi
V
s
I
imm
V
i V
f
V
emi
V
s
I
imm
V Vk
S
i
S
i+1
65
e il livello simulato durante il mese (i) infine calcolato come:
H(i) = H (i-1) + H(i-1) (12)
4.5.9 Minimizzazione della funzione errore
LAGO utilizza il criterio dei minimi quadrati sulla base dellerrore standard commesso nella stima dei
livelli (13):
(13)
con:
H = livello reale
H
= livello simulato
N = numero dati
n = numero di coefficienti di calibrazione
Per minimizzare questa funzione il modello usa un processo di tipo probabilistico. Allesterno del
modulo centrale di calcolo inserito un modulo chiamato ANNEALING; esso sfrutta un algoritmo di
calcolo (Aarts e Koerst, 1990) che, dopo un certo numero di tentativi random, ricorda le
configurazioni dei coefficienti che hanno prodotto un errore sufficientemente piccolo, e
concentrandosi in un intorno di esse, procede alla determinazione di un minimo relativo che nella
migliore delle ipotesi coincide con quello assoluto. In questo modo possibile ricavare il valore di
massimo 20 coefficienti, mantenendo entro limiti accettabili il tempo per ottenere la calibrazione.
n N
H H
Err
n
1
2
) ' (
66
CAPITOLO 5 - RISULTATI DELLA CALIBRAZIONE
5.1 Scelta della migliore calibrazione
Sulla base dei criteri esposti nel capitolo precedente, la procedura di calibrazione del modello sui dati
del periodo 1984-2006 ha fornito la seguente combinazione di coefficienti riportata in tabella 5.1.1:
Tabella 5.1.1 Risultati del set coefficienti della miglior calibrazione del modello Lago.
Informazioni generali
Lago: Trasimeno
Superficie bacino imbrifero: 383.4
Estremi temporali bilancio: Agosto1984 - Gennaio2006
Risultati calibrazione coefficienti
1 ST iniziali ST
0
3 11 EVL
min
LAGO 0.8043
2 Tank iniziale T
0
(Mm
3
) 2.9442 12 EVL
max
LAGO 1.0021
3 Ris. suolo max SM 262 13 Fase SHL LAGO 11
4 Coeff. area_idro A
1
0.0013 14 Forma ESL LAGO 1.4124
5 Coeff. area_idro A
2
-0.0048 15 EVT
min
TERRA 0.5951
6 Coeff. BETA 0.4895 16 EVT
max
TERRA 0.8406
7 Coeff. MEX 0.586 17 Fase SHT TERRA 2
8 Coeff. Quick C
0
794.603 18 Forma EST TERRA 0.5314
9 Prel. falda C
1
1.234 19 Coeff. emissario EM
1
0.671
10 Prel. lago C
2
1.1223 20 Prel. lago C
2N
1.069
Tale combinazione di coefficienti deriva da una serie di elaborazioni successive, effettuate variando gli
intervalli di ricerca. Analizzando inoltre linsieme delle soluzioni ottenuto, sono state escluse tutte le
calibrazioni che, nonostante un errore accettabile, non risultassero coerenti con la realt idrogeologica e
fisica del Lago.
Per controllare la consistenza del modello, alla fase di calibrazione (fig. 5.1.1) seguita la fase di
validazione (fig. 5.1.2), cio la verifica che il set di coefficienti scelto fosse in grado di riprodurre un
insieme di dati reali diverso da quello su cui il modello stato calibrato.
La validazione stata eseguita su una serie di 18 anni con inizio dal 1966: i risultati ottenuti sono da
considerarsi buoni dato che, nonostante una piccola crescita dellerrore standard rispetto ai valori medi
ottenuti in calibrazione, la sequenza di livelli simulati risulta non divergente da quella reale; questo
garantisce una sufficiente affidabilit del modello. Sulla base dei risultati di validazione, la migliore
calibrazione ha fornito i risultati di tabella 5.1.2.
67
Figura 5.1.1 Grafico delle calibrazioni del modello Lago eseguite sulla serie dal 1984/2006; sono riportate le tre migliori calibrazioni con
errore standard compreso tra 7 e 8 cm.
Figura 5.1.2 Grafico delle validazioni del modello Lago eseguite sulla serie dal 1966/1984; sono riportate le tre migliori validazioni con
errore standard di 14 cm.
Calibrazioni Livelli lago Trasimeno agosto 1984 - gennaio 2006
250
251
252
253
254
255
256
257
258
259
260
a
g
o
-
8
4
f
e
b
-
8
5
a
g
o
-
8
5
f
e
b
-
8
6
a
g
o
-
8
6
f
e
b
-
8
7
a
g
o
-
8
7
f
e
b
-
8
8
a
g
o
-
8
8
f
e
b
-
8
9
a
g
o
-
8
9
f
e
b
-
9
0
a
g
o
-
9
0
f
e
b
-
9
1
a
g
o
-
9
1
f
e
b
-
9
2
a
g
o
-
9
2
f
e
b
-
9
3
a
g
o
-
9
3
f
e
b
-
9
4
a
g
o
-
9
4
f
e
b
-
9
5
a
g
o
-
9
5
f
e
b
-
9
6
a
g
o
-
9
6
f
e
b
-
9
7
a
g
o
-
9
7
f
e
b
-
9
8
a
g
o
-
9
8
f
e
b
-
9
9
a
g
o
-
9
9
f
e
b
-
0
0
a
g
o
-
0
0
f
e
b
-
0
1
a
g
o
-
0
1
f
e
b
-
0
2
a
g
o
-
0
2
f
e
b
-
0
3
a
g
o
-
0
3
f
e
b
-
0
4
a
g
o
-
0
4
f
e
b
-
0
5
a
g
o
-
0
5
f
e
b
-
0
6
a
g
o
-
0
6
mesi
l
i
v
e
l
l
i
(
m
)
Lr Livello reale (m) Fondo lago s1_i=22,53_sm=262_ev=1031_cdg=0.251_err=0.076
s1_i=23,0_sm=260_ev=1029_cdg=0.251_err=0.076 s3_i=23,46_sm=259_ev=1043_cdg=0.251_err=0.08
Fondo lago 251.57 m s.l.m.
Validazioni Modello Lago Trasimeno agosto 1966 - agosto 1984
250
251
252
253
254
255
256
257
258
259
260
a
g
o
-
6
6
f
e
b
-
6
7
a
g
o
-
6
7
f
e
b
-
6
8
a
g
o
-
6
8
f
e
b
-
6
9
a
g
o
-
6
9
f
e
b
-
7
0
a
g
o
-
7
0
f
e
b
-
7
1
a
g
o
-
7
1
f
e
b
-
7
2
a
g
o
-
7
2
f
e
b
-
7
3
a
g
o
-
7
3
f
e
b
-
7
4
a
g
o
-
7
4
f
e
b
-
7
5
a
g
o
-
7
5
f
e
b
-
7
6
a
g
o
-
7
6
f
e
b
-
7
7
a
g
o
-
7
7
f
e
b
-
7
8
a
g
o
-
7
8
f
e
b
-
7
9
a
g
o
-
7
9
f
e
b
-
8
0
a
g
o
-
8
0
f
e
b
-
8
1
a
g
o
-
8
1
f
e
b
-
8
2
a
g
o
-
8
2
f
e
b
-
8
3
a
g
o
-
8
3
f
e
b
-
8
4
a
g
o
-
8
4
f
e
b
-
8
5
a
g
o
-
8
5
f
e
b
-
8
6
a
g
o
-
8
6
f
e
b
-
8
7
a
g
o
-
8
7
f
e
b
-
8
8
a
g
o
-
8
8
mesi
l
i
v
e
l
l
i
(
m
)
Lr Livello reale (m) Fondo lago VAL1_er=0,144_cal1 VAL2_er=0,143_cal2 VAL3_er=0,144_cal3
Fondo lago 251.57 m s.l.m.
68
Lerrore standard minimo sulla stima dei livelli risultato di 7.6 cm in fase di calibrazione e di 14.4 cm
in fase di validazione.
Tabella 5.1.2 Risultati modellizzazione del Lago Trasimeno secondo LAGO.
5.2 Osservazioni sui risultati ottenuti con la miglior calibrazione
5.2.1 Osservazioni sul deflusso superficiale
Secondo il modello LAGO si ha un deflusso superficiale medio annuo di circa 160 mm, corrispondente
a circa l83% delleccedenza idrica totale prodotta sul bacino. Il grafico di figura 5.2.1.1 riporta
landamento medio mensile del deflusso superficiale e la sua percentuale rispetto alla pioggia che cade
sul bacino imbrifero. Il valore del ruscellamento ottenuto risulta in accordo con le stime trovate in
letteratura per questo tipo di terreni, con un coefficiente di infiltrazione potenziale compreso fra il 20-
30% (Dragoni e Valigi, 2000). Si pu osservare, sempre dallo stesso grafico, come le percentuali di
deflusso superficiali derivate mese per mese risultino pi alte nelle stagioni invernali e primaverili;
questo comporta, come mostrato successivamente nellanalisi delleccedenza idrica, un ridotto apporto
diretto al Lago, dovuto ad un decremento della pioggia nei trimestri invernali (cfr. Cap. 3 - trend
delle precipitazioni).
Lago Trasimeno EVWALDA evaporaz. dallo specchio mm/anno 1082
Superficie bacino imbrifero 383.4 EVMODELLO evaporazione dallo specchio calibrata mm/anno 1031
Estremi temporali bilancio 1984-2006 EVWALDA / EVMODELLO variazione % 4.8
Temperatura media mensile C (min: 1,0
max: 27,0)
14.3 Deflusso superficiale mm/anno 160.22
Pioggia sullo specchio (mm/anno) 696 Infiltrazione mm/anno 23.46
Pioggia sul bacino (mm/anno) 727 CDG Coefficiente di deflusso globale 0.251
ETP (evapotraspirazione potenziale) mm/anno 872 CDGT Coefficiente di deflusso globale Turc 0.237
ETR MODELLO(evapotraspirazione reale) mm/anno 534 CDSUP Coefficiente di deflusso superficiale 0.219
ETR TURC (evapotraspirazione potenziale Turc)
mm/anno
555 Quick su lago mm/anno: 348
ETR MODELLO / ETR TURC variazione % -3.94 TANK 10
6
m
3
Medio 0.7
Area media bacino idrogeologico km
2
263.44 PRELIEVI ARTIFICIALI (Mm
3
/anno )
Area max. bacino idrogeologico km
2
267.49 Input Calibrati
Area min. bacino idrogeologico km
2
259.40 Prel. lago 7.0 11
Area media specchio lacustre km
2
120.43 Prel. falda 0.3 0.4
Area max. specchio lacustre km
2
124.49 Vol. immiss. 0.0 -
Area min. specchio lacustre km
2
116.41 Vol. emiss. 2.6 1.7
69
Figura 5.2.1.1 Andamento del deflusso superficiale medio mensile sul bacino imbrifero in mm e percentuale di deflusso superficiale
rispetto alla pioggia caduta nel bacino imbrifero.
5.2.2 Capacit di Campo ed evapotraspirazione reale dal bacino imbrifero
L'immagazzinamento iniziale nel suolo ST
0
stata stimata in 3 mm, come plausibilmente prevedibile
per il mese di agosto che quello con il quale inizia il bilancio. La capacit di immagazzinamento
massima del suolo (SM) risultata di 262 mm. Tale valore in accordo con quelli riportati sulle tabelle
di Thornthwaite-Mather (1957) e riferito ad aree coltivate caratterizzate da un valore di SM compreso
fra 200 e 300 nel caso di suoli a media permeabilit.
Per quanto riguarda invece la stima dellevapotraspirazione, il modello ha fornito un valore medio
annuo dal bacino pari a 534 mm, praticamente coincidente con le stime fatte secondo metodi diversi
(tab. 5.2.2.1).
Tabella 5.2.2.1 Stime dellevapotraspirazione reale media mensile sul bacino imbrifero in mm.
Metodo utilizzato ETR
bacino
(mm/mese) % mod. LAGO
Modello idrogeologico mensile Evangelisti (1997) serie '63-'97 557 4.1
Modelli mensili di Angelini (1989) serie '62-'87 520 -2.7
Formula di Turc, serie '84-'2006 555 3.8
Formula di Coutagne, serie '63-'97 544 1.8
Modello idrogeologico mensile Lago (2007) serie 84-2006 534 -
0,00
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
mese
D
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l
u
s
s
o
s
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c
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l
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(
m
m
)
0
5
10
15
20
25
30
%
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c
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l
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s
p
e
t
t
o
a
P
b
Deflusso superficiale (QUICK) % Deflusso superficiale/Pb
70
Il grafico di figura 5.2.2.1 riporta landamento medio mensile dellevapotraspirazione reale dal bacino
imbrifero. Landamento dei valori dell Etr media annua sulla serie analizzata dal 1966 al 2006 inoltre
non presenta alcun trend statisticamente significativo (tab. 5.2.2.2), a dimostrazione della costanza di
questa grandezza idrologica nel tempo, nonostante apprezzabili variazioni termopluviometriche.
Figura 5.2.2.1 Andamento dellevapotraspirazione reale media mensile sul bacino imbrifero in mm.
Tabella 5.2.2.2 Trend lineare annuo e risultati test di significativit.
5.2.3 Alimentazione sotterranea dal lago
Secondo il modello il LAGO riceve in media per via sotterranea, dalla falda che lo alimenta, poco pi
di 5.58 Mm
3
/anno pari ad unaltezza sul bacino e sul lago rispettivamente di 2 e 5 cm. Landamento
medio mensile del deflusso sotterraneo riportato nel grafico di figura 5.2.3.1.
Il contributo dellapporto idrico sotterraneo rappresenta in media, appena l11% delleccedenza idrica
totale prodotta nel bacino imbrifero; questo valore risulterebbe sottostimato rispetto ai lavori svolti da
Analisi statistica su: ETR
bacino
Serie dati: Lug-1966_Gen-2006
Comb. 12.7 Pearson 0.0491
Rif. combinaz. trend mesi 12 inizio mese Lug t-test 0.2991
Coef. angolare p. 0.1728 Signif. t-test 0.76532
Intercetta p. 531 Coef. ang. n.p. 0.109
Err.standard 40.61 Interc. n.p 537
Coeff. det. 0.0024 Signif. Kendall 0.29598
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
mese
E
v
a
p
o
t
r
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s
p
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r
a
z
i
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n
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r
e
a
l
e
(
m
m
)
Evapotraspirazione reale (Etr)
71
Figura 5.2.3.1 Andamento del deflusso medio mensile in Mm
3
.
attraverso i modelli di Angelini (1989), che invece stima tale percentuale tra il 30 e il 40%. Il modesto
contributo di alimentazione sotterranea giustificabile dalla litologia del bacino, che ha permesso di
impostare soltanto una falda freatica, molto superficiale, che circonda tutto il Lago Trasimeno e che
deriva dallinfiltrazione diretta delle acque meteoriche (cfr. Cap. 3); il modello inoltre mostra che non
esistono afflussi sotterranei extra-bacinali: nel Capitolo 3 sono stati decritti i motivi per i quali si pu
assumere coincidente la superficie idrogeologica e quella idrografica, ma, indipendentemente dalla
ricostruzione dei flussi ottenuta attraverso i dati raccolti nellultima campagna piezometrica, anche il
modello pervenuto alla medesima conclusione, simulando delle variazioni della superficie
idrogeologica con la superficie del bacino imbrifero che non superano il 2%. Il confronto tra le due
superfici riportato in figura 5.2.3.2.
5.2.4 Coefficiente di deflusso
Il coefficiente di deflusso medio annuo del bacino del Trasimeno, ottenuto con la formula 1, risultato
essere di 0.26 in accordo con i lavori precedenti:
(1)
) (
b
b b
d
P
ETR P
C
=
con
P
b
=pioggia media annua sul bacino (mm)
ETR
b
=evapotraspirazione media annua dal bacino secondo il modello (mm)
0,00
0,20
0,40
0,60
0,80
1,00
1,20
1,40
1,60
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
mese
D
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s
s
o
s
o
t
t
e
r
r
a
n
e
o
(
M
m
3
)
Deflusso sotterraneo da falda
72
Figura 5.2.3.2 Confronto tra superficie bacino imbrifero (linea fucsia) e bacino idrogeologico (linea blu).
In realt il coefficiente di deflusso variabile di anno in anno e va anche ricordato che questo inteso
come il rapporto tra la quantit dacqua totale (superficiale + sotterranea) che arriva al lago dal bacino e
la pioggia caduta sul bacino stesso (coefficiente di deflusso totale).
Landamento medio mensile, secondo il modello, dei vari coefficienti di deflusso (totale, superficiale,
sotterraneo), riportato in figura 5.2.4.1.
Figura 5.2.4.1 Confronto tra coefficienti di deflusso medi mensili.
I coefficienti di deflusso mese per mese, da cui i valori mensili riportati in figura 5.2.4.1 sono stati
calcolati con le relazioni della tabella 5.2.4.1.
380,0
381,0
382,0
383,0
384,0
385,0
386,0
387,0
388,0
l
u
g
-
8
4
l
u
g
-
8
5
l
u
g
-
8
6
l
u
g
-
8
7
l
u
g
-
8
8
l
u
g
-
8
9
l
u
g
-
9
0
l
u
g
-
9
1
l
u
g
-
9
2
l
u
g
-
9
3
l
u
g
-
9
4
l
u
g
-
9
5
l
u
g
-
9
6
l
u
g
-
9
7
l
u
g
-
9
8
l
u
g
-
9
9
l
u
g
-
0
0
l
u
g
-
0
1
l
u
g
-
0
2
l
u
g
-
0
3
l
u
g
-
0
4
l
u
g
-
0
5
mese
(
k
m
2
)
bacino imbrifero bacino idrogeologico
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
0,30
0,35
0,40
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
mese
C
o
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f
f
i
c
i
e
n
t
e
d
i
d
e
f
l
u
s
s
o
cd superficiale cd totale cd sotterraneo
73
Tabella 5.2.4.1 Coefficienti di deflusso ottenuti con il modello Lago.
Coefficiente di deflusso Formula Valore medio annuo
Totale
0.26
Superficiale
0.23
Sotterraneo
0.03
Dal grafico di figura 5.2.4.1 si osserva che il coefficiente di deflusso totale non si annulla mai e
raggiunge valori compresi tra 0.30 e 0.40 nel periodo invernale, quando, oltre al contributo principale
del deflusso superficiale, si somma quello dalla falda.
Il coefficiente di deflusso assume quindi valori massimi in inverno e minimi nel periodo estivo,
coerentemente con quelli che dovrebbero essere lo stato di imbibizione del suolo e la temperatura nelle
diverse stagioni.
5.2.5 Prelievi artificiali
Come accennato nel paragrafo 4.5.7 per i prelievi si hanno solo varie stime, molto grossolane e fra loro
non concordanti. Esistono diverse fonti ufficiali, ma i dati che ne derivano non possono essere
considerati del tutto attendibili a causa dei prelievi abusivi, sicuramente numerosi e non trascurabili. Di
fatto quindi lentit dei prelievi artificiali (autorizzati e abusivi, dal Lago e dalla falda) rappresenta
unaltra incognita sul bilancio del Lago. I dati dei prelievi inseriti nel modello sono stati dunque distinti
in quelli provenienti da falda e quelli direttamente dal Lago. Per i primi la somma annua, costante per
tutto il periodo considerato per la calibrazione, stata di 0.3 Mm
3
, distribuiti per l87% nel periodo
estivo (maggio-settembre) quando il fabbisogno idrico maggiore, e il restante 13% nel periodo
invernale. Per i prelievi diretti dal Lago distribuiti solo nel periodo estivo, il valore medio annuo
inserito pari a 7 Mm
3
. La tabella 5.2.5.1 riassume i dati relativi ai prelievi artificiali inseriti nel
modello.
Tabella 5.2.5.1 Prelievi artificiali utilizzati in input dal modello.
PRELIEVI ARTIFICIALI Mm
3
/anno Mm
3
/mese (mag-set) Mm
3
/mese (ott-apr)
Prelievi diretti dal lago 7.000 1.29 0
Prelievi da falda 0.342 0.06 0.006
) (
b
d
P
Tank Quick
tot C
+
=
) (
sup
b
d
P
Quick
C =
) (
b
d
P
Tank
sott C
74
Dopo la fase di calibrazione, e per mezzo dei coefficienti utilizzati per ciascun tipo di prelievo, i dati in
uscita dal modello hanno mostrato variazioni positive rispetto ai dati originari e dunque
presumibilmente sottostimati in partenza; il confronto riassunto nella tabella 5.2.5.2.
Tabella 5.2.5.2 Confronto tra i prelievi artificiali immessi e quelli calibrati dal modello.
PRELIEVI ARTIFICIALI Mm
3
/anno (input) Mm
3
/anno (calibrati) Variazione %
Prelievi diretti dal lago 7.0 11.0 57
Prelievi da falda 0.3 0.4 33
5.2.6 Evaporazione dal Lago
Levaporazione rappresenta una delle pi importanti ed influenti perdite di risorsa idrica; tuttavia nello
studio dei laghi le misure ad oggi disponibili di questo parametro sono frammentarie e poco affidabili.
Pertanto levaporazione dallo specchio del Lago Trasimeno , di fatto, ancora non nota. Da quanto
esposto, risulta che gli unici dati disponibili sullevaporazione dallo specchio del lago sono, in realt,
soltanto varie stime, effettuate con metodi diversi.
Nel calcolo del bilancio idrogeologico medio annuo si qui fatto riferimento alla stima di evaporazione
effettuata attraverso la formula ottenuta da Dragoni e Valigi (1994), elaborando i dati sperimentali
ottenuti da varie vasche evaporimetriche di Classe A, modificati successivamente da una particolare
routine del modello (cfr. cap. 4, par. 4). Il volume dacqua ceduta dal lago per evaporazione stimato
in 124 Mm
3
/anno, corrispondente ad unaltezza sul lago di 1031 mm; questo risultato mostra come la
pioggia che cade direttamente sullo specchio del lago non sia sufficiente a compensare del tutto le
perdite per evaporazione (cfr. cap. 4); questo evidenzia quindi, oltre che la stretta dipendenza del Lago
dallapporto superficiale e sotterraneo, anche il marginale effetto, su base annua, prodotto dai prelievi,
che incide solo in minima parte sullo stato di crisi idrica. La quantit di acqua che viene prelevata
artificialmente rappresenta infatti solo il 10% di quella evaporata dallo specchio.
5.2.7 Considerazioni sulleccedenza idrica
Come descritto nel Capitolo 3, le variazioni del regime pluviometrico negli ultimi 40 anni sono risultate
variabili a scala stagionale. Nello specifico, dal confronto tra laltezza di pioggia nel trimestre invernale
mediata sul periodo 1966-84 e quella dei 22 anni successivi, si riscontra una riduzione tra le due medie
del 26%; la stessa analisi svolta per il trimestre estivo mostra un incremento del 10%.
Questo equivale a dire che leccedenza idrica diminuisce a causa della riduzione della pioggia nel
periodo in cui, essendo bassa lETR, si dovrebbe produrre maggior pioggia efficace; nel periodo estivo
lincremento di pioggia non tale da fornire sufficiente eccedenza idrica per compensare il deficit
75
Figura 5.2.7.1 Volume di pioggia efficace nel trimestre gennaio-marzo dal 1966 al 2006.
idrico invernale. Tutto ci, a fronte di unevaporazione dallo specchio sostanzialmente costante,
contribuisce ad un progressivo abbassamento dei livelli del Lago. Nella figura 5.2.7.1 riportato
landamento della pioggia efficace espressa in volume dal 1966 al 2006 e la variazione percentuale sui
valori medi nei due periodi.
Volume Pioggia efficace (trimestre gen-mar) periodo 1966-2006
0
5
10
15
20
25
30
1
9
6
7
1
9
6
9
1
9
7
1
1
9
7
3
1
9
7
5
1
9
7
7
1
9
7
9
1
9
8
1
1
9
8
3
1
9
8
5
1
9
8
7
1
9
8
9
1
9
9
1
1
9
9
3
1
9
9
5
1
9
9
7
1
9
9
9
2
0
0
1
2
0
0
3
2
0
0
5
anno
P
b
e
f
f
(
M
m
3
)
13
10
-28
I serie 1966-1984
II serie 1984-2006
Variazione %
volume pioggia efficace media per trimestre (gen-mar) Mm
3
76
CAPITOLO 6 - APPLICAZIONI DEL MODELLO
6.1 Stabilizzazione dei livelli ad una quota accettabile
Conclusa la fase di calibrazione e validazione, il modello stato utilizzato per simulare i livelli del
Lago sotto diverse ipotesi, allo scopo di valutare lesistenza di strategie per la gestione delle risorse
idriche migliori di quelle adottate negli ultimi anni che hanno contribuito a portare il Lago nello stato di
crisi attuale.
Utilizzando la serie della calibrazione (1984-2006), sono stati simulati i livelli del Lago supponendo un
apporto idrico, dall'esterno del bacino, variabile da 5 a 15 Mm
3
allanno, mantenendo costanti i prelievi
da esso e da falda, precedentemente calibrati (fig. 6.1).
Figura 6.1 Simulazioni livelli mensili del Lago Trasimeno attraverso il modello LAGO con immissione di volumi di acqua variabile e
portata dellemissario artificiale costante.
Si pu osservare come un apporto di 5 Mm
3
a partire dal 1989 (anno in cui lemissario ha smesso di
funzionare) avrebbe sicuramente alzato il livello medio, ma la quota di sfioro dellemissario artificiale
non sarebbe stata mai raggiunta. Nelle altre due simulazioni invece, con apporti rispettivamente di 10 e
15 Mm
3
, i livelli sarebbero stati notevolmente pi alti rispetto a quelli avuti, raggiungendo pi volte la
Simulazioni dei livelli mensili lago Trasimeno con immissione di 5,10 e 15 Mm
3
dal gennaio 1989 ( portata
emissario 6 m
3
/s)
250,50
251,50
252,50
253,50
254,50
255,50
256,50
257,50
258,50
lug-84 nov-85 mar-87 ago-88 dic-89 mag-91 set-92 gen-94 giu-95 ott-96 mar-98 lug-99 dic-00 apr-02 ago-03 gen-05 mag-06
L
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v
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l
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d
e
l
l
a
g
o
(
m
s
.
l
.
m
.
)
Livelli Reali (luglio 1984-gennaio 2006)
Livelli simulati con 5 milioni di mc/anno (emissario 6mc/s)
Livelli simulati con 10 milioni di mc/anno (emissario 6mc/s)
Livelli simulati con 15 milioni di mc/anno (emissario 6mc/s)
Soglia dell'emissario
Fondo lago 251.57 m.s.l.m.
77
quota di sfioro; questo avrebbe permesso allemissario di entrare di nuovo in funzione, garantendo
quindi unefficace mobilit delle acque nel tempo. Osservando ancora il grafico, inoltre, le due
simulazioni appaiono simili a fronte di un incremento in una delle due del 50% del volume di acqua
invasato. Questo effetto dovuto essenzialmente alla quantit di acqua che viene evacuata dal Lago nei
mesi in cui lemissario artificiale entra in funzione con una portata di 6 m
3
/s (15 Mm
3
/mese), valore
preventivamente scelto e impostato nel modello.
Figura 6.2 Simulazioni livelli mensili del Lago Trasimeno attraverso il modello LAGO con immissione di volumi di acqua costante e
portata dellemissario artificiale variabile.
In questo modo per le due simulazioni la frequenza di entrata in funzione dellemissario quasi la
stessa, ma i volumi di acqua mobilitati allesterno sono notevolmente diversi. In unottica quindi di
possibili interventi per garantire il mantenimento del livello medio del lago entro accettabili valori,
unitamente ad un adeguato e necessario ricambio delle acque, una buona strategia potrebbe essere
quella di intervenire con un apporto artificiale di almeno 15 Mm
3
di acqua (abbattendo completamente i
prelievi diretti dal lago sarebbero sufficienti 5 Mm
3
) e gestendo lemissario con una portata non
superiore a 3 m
3
/s. In figura 6.2 sono riportate le simulazioni per la stessa serie di dati di figura 6.1 con
un apporto costante di acqua al lago e una gestione dellemissario artificiale variabile tra 1 e 6 m
3
/s.
Simulazioni dei livelli mensili lago Trasimeno con immissione di 15 Mm
3
dal gen 1989 ( portata emissario di
1,3,6 m
3
/s)
250,50
251,50
252,50
253,50
254,50
255,50
256,50
257,50
258,50
lug-84 nov-85 mar-87 ago-88 dic-89 mag-91 set-92 gen-94 giu-95 ott-96 mar-98 lug-99 dic-00 apr-02 ago-03 gen-05 mag-06
L
i
v
e
l
l
i
d
e
l
l
a
g
o
(
m
s
.
l
.
m
.
)
Livelli Reali (luglio 1984-gennaio 2006)
Livelli simulati con 15 milioni di mc/anno (emissario 1mc/s)
Livelli simulati con 15 milioni di mc/anno (emissario 3mc/s)
Livelli simulati con 15 milioni di mc/anno (emissario 6mc/s)
Soglia dell'emissario
Fondo lago 251.57 m.s.l.m
78
6.2 Impatto delle variazioni climatiche sul Lago Trasimeno
6.2.1 Introduzione
Il Lago Trasimeno attualmente sottoposto ad una forte pressione antropica, dovuta soprattutto
allaumento dei prelievi dacqua sia dal lago che dal bacino. Gli effetti di tale pressione sono in parte
amplificati da un trend negativo delle precipitazioni e da un incremento nella temperatura che si sta
verificando nellItalia Centrale. Questi trend climatici sono riconducibili allaumento di temperatura
che si rileva a scala globale (i.e. Doll, 2001; IPCC, 2007). Latmosfera terrestre a scala globale sta
infatti, passando attraverso una fase di riscaldamento valutata in media, a partire dal 1850 circa, attorno
a 0.5 C. Indipendentemente dalle cause, tale riscaldamento influenza il ciclo idrologico e quindi le
risorse idriche e gli eventi estremi, specificatamente siccit, intensit delle precipitazioni e piene
(Singer, 1999; IPCC, 2007; Evans et alii, 2002). In linea di principio, a scala globale un aumento della
temperatura dell'atmosfera comporta una maggiore evaporazione e quindi un aumento delle
precipitazioni medie (globali). Localmente, per, si pu avere una diminuzione di piovosit: questo
quanto sta accadendo nellarea del Mediterraneo occidentale (cfr. ad es. De Felice e Dragoni, 1994;
Piervitali et alii, 1997a, 1997b; Dragoni, 1998; Dragoni e Valigi, 2000).
L'analisi delle serie storiche di pioggia, temperatura e portata pi lunghe ed affidabili fin qui analizzate
(vedi tabella 6.2) sembra evidenziare nellItalia centro-meridionale negli ultimi 50100 anni il binomio
lieve aumento della temperatura media annua-diminuzione della piovosit annua (Dragoni et alii,
2007); Cambi et alii, 2000).
Tabella 6.2.1 Analisi di alcune serie di temperatura e pioggia dellItalia centro-meridionale (Cambi et alii, 2000 aggiornati da Dragoni e
Melillo, 2007).
Stazione Intervallo di
tempo per P
Intervallo di
tempo per T
T media
annua (C)
P media
annua
(mm)
Gradiente di T
(C/anno)
Gradiente di P
(mm/anno)
Perugia 1929-2006 1910-1995 13.2 840 +0.012 -1.5
Perugia Lago 1929-2006 1966-2006 14.3 718 +0.03 No trend
Roma 1929-2006 1880-1995 16.0 720 +0.008 -1.7
Potenza 1929-1996 1921-1996 12.5 778 - -2.7
Camaldoli 1929-2006 - - 1630 - -4.4
Terni 1960-2006 - - 923 - -3.8
Anche la maggior parte dei GCMs (Gaudioso et alii, 1995; Hasselman, 1997; IPCC, 2007), suggerisce
per i prossimi decenni nel Mediterraneo un aumento della temperatura, in genere accoppiato ad una
diminuzione della piovosit.
La diminuzione delle precipitazioni medie annue inoltre accompagnata, in media, da un aumento
dellintensit giornaliera delle precipitazioni stesse (Brunetti et alii, 2001). Contemporaneamente, negli
79
ultimi cinquantanni, si avuto un incremento dei periodi di siccit e della loro durata (Arena et alii,
2000; Brunetti et alii, 2002). La situazione climatico meteorologica degli ultimi anni, caratterizzata
sia da siccit che da un alto numero di eventi a forte intensit, rientra in tale quadro, peraltro gi
delineato una quindicina di anni addietro (cfr. per es. De Felice e Dragoni, 1994). L'estrapolazione dei
trend sopra descritti ai prossimi decenni indica nel complesso un decremento considerevole delle
risorse idriche rinnovabili (Piervitali et alii, 1997a, 1997b; Cambi et alii, 1998; Dragoni, 1998). A
conferma di ci i sistemi idrogeologici dellItalia centro-meridionale mostrano negli ultimi decenni,
coerentemente con i dati climatici, una diminuzione delle portate e, nel caso dei laghi, dei livelli.
Rimane logicamente tutta una serie di problemi aperti sugli effetti dellattuale trend climatico sul ciclo
idrologico nella regione italiana. Leffetto delle variazioni climatiche sulle portate e sul regime dei
sistemi idrologici si sovrappone, infatti, agli effetti dellattivit antropica, e quindi difficile
distinguere gli uni dagli altri.
6.2.2 Applicazione del modello per valutare linfluenza delle variazioni climatiche sul Lago
Come anticipato nel Capitolo 3 attualmente, per quanto riguarda il Lago Trasimeno, la pioggia
ragguagliata sullintero bacino mostra una diminuzione nel trimestre invernale e un lieve incremento in
quello estivo. Nel complesso, quindi quanto sembra verificarsi nellarea di studio concorda, nella
diminuzione delle precipitazioni annue, con quanto evidenziato nel precedente paragrafo a riguardo
dellItalia centro-meridionale; per la temperatura il trend lineare annuo risulta positivo.
Al fine di valutare leffetto della diminuzione delle precipitazioni (P) e dellaumento di temperatura (T)
sul regime del lago, il modello LAGO stato applicato inserendo, come dati di input, una serie di
piogge e temperature fittizie in grado di riprodurre tali trend (scenari a P, T variabili). Sono state,
inoltre, fatte altre simulazioni per periodi pi lunghi mantenendo costanti le piogge e le temperature
(scenari a P, T costanti).
- Simulazioni a P, T variabili
In ingresso sono stati inserite le piogge mensili (medie del periodo 1984-2006, tab. 6.2.1) modificate
per ogni anno in relazione ai trend mensili ricavati dallanalisi statistica e risultati statisticamente
significativi; la tabella 6.2.2 riassume tali variazioni apportate.
80
Tabella 6.2.1 Valori di Ps, Pb, T mensili ricavati dallanno idrologico medio sulla serie storica 1984-2006.
Tabella 6.2.2 Valori dei trend ricavati dallanalisi statistica per la serie storica dal 1966-2006.
Per quanto riguarda le temperature stato evidenziato in vari tentativi che il loro effetto sui livelli del
lago senzaltro inferiore rispetto allinfluenza esercitata da variazioni sulle precipitazioni. Infatti,
secondo tutte le formule e secondo il modello l'aumento della temperatura di 1-2 C, produce un
aumento non superiore al 2-3 % dell'evaporazione.
In questo lavoro per ipotizzare le condizioni peggiori, nella simulazione delle variazioni climatiche
sono state inserite in ingresso le temperature del periodo 84-06 aumentate di 0.0028 C allanno.
La lunghezza delle serie di dati mensili in ingresso stata 480 dati, ossia la serie 84-06, diminuita nelle
piogge ed aumentata nelle temperature, stata ripetuta pi volte; ci stato fatto non al fine di simulare
i successivi 480 mesi (40 anni) ma per far s che il sistema del Lago Trasimeno raggiungesse un nuovo
equilibrio sotto condizioni climatiche differenti da quelle attuali. Il grafico in figura 6.2.3 mostra i
risultati ottenuti applicando il modello con i coefficienti calibrati riportati nel Cap. 5 I livelli medi del
Mese Media Pb (mm) Media Ps (mm) Media T (C)
lug 30 30 24.0
ago 40 39 24.4
set 80 76 19.7
ott 88 84 15.5
nov 109 104 9.9
dic 63 59 6.0
gen 43 40 5.1
feb 46 44 6.1
mar 46 45 9.3
apr 70 67 12.2
mag 58 56 17.4
giu 54 50 21.1
Variazione annua
Mese
Trend Ps (mm) Trend Pb (mm)
lug -0.23 -0.33
ago -0.23 -0.33
set 0.00 0.00
ott 0.00 0.00
nov 0.00 0.00
dic 0.00 -0.33
gen -0.63 -0.57
feb -1.03 -1.02
mar -0.07 -0.33
apr -0.23 0.37
mag -0.23 -0.33
giu -0.23 -0.33
81
lago che ci si potrebbe attendere con queste condizioni di pioggia e temperatura raggiungerebbero un
pseudo - equilibrio a partire dai prossimi 30 anni con un livello medio vicino alla quota di fondo lago.
Figura 6.2.3 Simulazioni livelli mensili del Lago Trasimeno attraverso il modello LAGO per i prossimi 40 anni sotto condizioni
climatiche differenti da quelle attuali.
Il risultato ottenuto non costituisce una previsione precisa, viste le numerose incertezze ancora presenti
nei dati utilizzati e la non certezza sulle condizioni climatiche future. Il fine di questa simulazione
stato quello di ottenere unindicazione di massima dellimpatto che i trend climatici in atto potrebbero
avere sul livello medio del lago e sul suo regime.
- Simulazioni a P, T costanti
Per queste simulazioni sono stati utilizzati i dati della serie calibrata ripetuta pi volte per un periodo di
complessivo di 84 anni (dal 1984-2048). Il grafico in figura 6.2.4 mostra i risultati ottenuti applicando
il modello con i coefficienti riportati nel Capitolo 5. Nel grafico possibile osservare landamento
decrescente dei livelli del lago fino a 50 anni dallinizio della simulazione. Successivamente il livello
medio del lago si attesta intorno ai 255 m.s.l.m. equivalente ad una profondit media inferiore ai 4 m.
Simulazioni dei livelli mensili lago Trasimeno dal 2006 al 2026
250,5
251,5
252,5
253,5
254,5
255,5
256,5
257,5
258,5
lug-06 mar-09 dic-11 set-14 giu-17 mar-20 dic-22 ago-25 mag-28 feb-31 nov-33 ago-36 mag-39 feb-42 ott-44
L
i
v
e
l
l
i
d
e
l
l
a
g
o
(
m
s
.
l
.
m
.
)
Soglia dell'emissario Fondo lago 251.57 m.s.l.m. Livello simulato 2006-2046 p,t variabili
82
Figura 6.2.4 Simulazioni livelli mensili del Lago Trasimeno attraverso il modello LAGO per i prossimi 60 anni sotto condizioni
climatiche identiche a quelle del periodo 1984-2004.
Simulazioni dei livelli mensili lago Trasimeno dal 1984 al 2068
250,5
251,5
252,5
253,5
254,5
255,5
256,5
257,5
258,5
lug-84 giu-89 mag-94 apr-99 mar-04 feb-09 gen-14 dic-18 dic-23 nov-28 ott-33 set-38 ago-43 lug-48 giu-53 giu-58 mag-63 apr-68
L
i
v
e
l
l
i
d
e
l
l
a
g
o
(
m
s
.
l
.
m
.
)
Soglia dell'emissario
Livelli simulati (luglio 1984-gennaio 2048) serie T-P 08-28=serie T-P 84-04 calibrazione 2
Fondo lago 251.57 m.s.l.m.
LIVELLO MEDIO 1984-2012 256.65 m.s.l.m.
LIVELLO MEDIO 2012-2040 255.57 m.s.l.m.
LIVELLO MEDIO 2040-2068 254.93 m.s.l.m.
120.07 km
2
111.71 km
2
116.32 km
2
gen 2006
83
CAPITOLO 7 - CONCLUSIONI
7.1 Osservazioni generali
Il modello idrogeologico descritto in questa Tesi di Dottorato rappresenta un miglioramento rispetto a
tutti i modelli precedentemente realizzati, poich descrive in modo pi preciso il comportamento fisico
del sistema preso in considerazione. Ci dimostrato non soltanto dalle buone calibrazioni, ma
soprattutto dalle soddisfacenti validazioni del modello ottenute su un periodo di venti anni.
Lapplicazione di questo modello ha permesso inoltre di ottenere informazioni su alcuni parametri poco
noti relativi al Lago e al suo bacino. Alcuni dei risultati sono concordanti con quelli deducibili dalla
letteratura; altri sono originali (evapotraspirazione, evaporazione dal lago, deflussi, prelievi). Ulteriori
affinamenti del modello idrogeologico, che porterebbero a risultati ancora pi attendibili di quelli
ottenuti, sono certamente possibili, fermo restando che i dati utilizzati siano pi affidabili e consistenti.
7.2 Osservazioni sui risultati ottenuti
Dallapplicazione del modello idrogeologico sono state ottenute stime dellevapotraspirazione reale e
potenziale del bacino, del coefficiente di deflusso, dellapporto superficiale e sotterraneo al Lago, del
rapporto tra spartiacque sotterraneo e superficiale, prelievi artificiali da falda e dal Lago, uscite dal
Lago per evaporazione.
I risultati ottenuti possono essere sintetizzati come segue:
Evapotraspirazione reale
La stima dellevapotraspirazione medio annua dal bacino fornita dal modello di 534 mm, ed
praticamente coincidente con i risultati ottenuti con metodi diversi.
Deflusso sotterraneo e superficiale
Lalimentazione sotterranea della falda superficiale al lago stimata dal modello risultata di 5.58
Mm
3
/anno (un volume dacqua pari al 6% della pioggia che in media in un anno cade sul bacino
imbrifero); tale valore risultato pi basso delle stime ottenute in precedenza da altri Autori, ma
pi coerente considerate le caratteristiche litologiche del bacino; il valore di infiltrazione efficace
media annua nel bacino idrogeologico del lago risulta di 22 mm/anno;
Il deflusso superficiale medio annuo risulta il 22% della pioggia che cade sul bacino imbrifero e al
83% delleccedenza idrica; tale valore risulta congruente con la tipologia di terreni affioranti.
84
Coefficiente di deflusso
Il coefficiente di deflusso medio annuo del bacino del Trasimeno stimato, sulla serie storica dal
1984 al 2006, risulta di 0.26.
Rapporto spartiacque bacino idrografico e idrogeologico
Il modello ha simulato una variazione tra la superficie del bacino imbrifero e quello idrogeologico
del 2%; questo risultato conferma quanto detto sullipotesi di coincidenza dei due bacini derivata
dallo studio eseguito sui dati dellultima campagna piezometrica fatta.
Uscite dal Lago
Prelievi artificiali:
la stima dei prelievi da falda 0.4 Mm
3
/anno; mentre per il prelievi diretti dal Lago il valore
risulta di 11 Mm
3
/anno; tali valori non corrispondono ai dati ufficiali che sono stati utilizzati per
la calibrazione.
Evaporazione dallo specchio:
il volume dacqua ceduta dal Lago stimato in 124 Mm
3
/anno, corrispondente ad unaltezza sul
Lago di 1031 mm; tale valore si accorda con molte delle stime gi note.
Tramite il modello LAGO stata inoltre stimata la costante di recessione relativa allacquifero che
alimenta il Lago. Il valore ottenuto circa 2.24*10
-2
giorni
-1
, paragonabile ai valori relativi ad alcuni
sistemi idrogeologici dellItalia centrale caratterizzati da bacini a permeabilit medio-alta. Nel
confronto tra i livelli reali e quelli simulati, lerrore standard minimo sulla stima dei livelli di 7.6 cm
in fase di calibrazione, e di 14.4 cm in fase di validazione.
Dopo queste due fasi, il modello stato applicato utilizzando sia una serie di piogge e temperature
fittizie costruite per simulare leffetto delle variazioni climatiche in atto nella regione, sia la serie di 24
anni dal 1984 ripetuta fino al 2068 senza variazione di alcun dato. Nel primo caso i test effettuati hanno
indicato una discesa costante del livello del Lago che raggiungerebbe un pseudo - equilibrio dopo circa
30 anni. Nel secondo caso, lequilibrio si raggiungerebbe nello stesso tempo ma ad una quota
maggiore; la profondit media del lago sarebbe comunque molto bassa in quanto oscillerebbe attorno a
4 m.
Il modello stato inoltre utilizzato per simulare i livelli sotto diverse ipotesi gestionali; lo scopo stato
quello di ipotizzare strategie migliori di quelle adottate negli ultimi anni che hanno contribuito a
portare il Lago nellattuale stato di crisi. Utilizzando la serie della calibrazione (1984-2006), sono stati
simulati i livelli del Lago supponendo un apporto idrico variabile da 5 a 15 Mm
3
allanno, mantenendo
85
costanti i prelievi dal lago e da falda. Una gestione del lago sotto queste ipotesi consentirebbe oltre che
ad un assestamento dei livelli cui corrisponderebbe una profondit media intorno ai 5-6 m, anche
unadeguata mobilit delle acque dovute allemissario artificiale che tornerebbe di nuovo a funzionare.
7.3 Problemi aperti
Lapprofondimento delle conoscenze sulle caratteristiche del Lago Trasimeno richiede innanzitutto la
disponibilit di un adeguato e preciso sistema di rilevazione dei dati. Sarebbe, infatti, necessario
integrare il gi esistente sistema S.I.G.L.A con altre stazioni adeguatamente attrezzate per la misura
dellevaporazione dallo specchio. Ci consentirebbe di risparmiare numerosi coefficienti nella fase di
calibrazione rendendo molto pi snello lintero processo di calcolo svolto dal modello.
Sarebbe opportuno effettuare ulteriori prove di pompaggio per determinare i parametri idrogeologici
dellacquifero che circonda il Lago e indagini piezometriche pi dettagliate e continue utili a
quantificare il deflusso sotterraneo diretto al Lago; inoltre studi geochimici ed isotopici potrebbero
servire a verificare il bilancio del Lago.
Soltanto, dunque, sulla base di una pi consistente ed attendibile banca-dati, sarebbero possibili
ulteriori e significativi miglioramenti del modello Lago.
86
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