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La mappa e concetti geografici

Una carta geografica è una rappresentazione ridotta, approssimata e simbolica, in piano, di


tutta la superficie terrestre o di parte di essa

1. RIDOTTA 

necessità di rappresentare l’oggetto cartografato in una dimensione minore di quella reale. La
riduzione è realizzata in maniera omogenea e in base a un preciso rapporto (rapporto di scala)


2. APPROSSIMATA

l’approssimazione della c. geografica procede da due distinti fattori:

• l’inevitabile deformazione dipendente dalla riduzione in piano della superficie sferica


della Terra; 


• dall’altro lato, le tecniche di ‘generalizzazione’ e ‘selezione’ applicate nel disegnare


qualsiasi c. geografica. 

Una superficie curva non può essere ridotta in piano senza provocarne una
deformazione: solo il globo può fornire una rappresentazione cartografica correttamente
proporzionale della forma della Terra)


3. SIMBOLICA

Adotta, per rappresentare classi o qualità dei fenomeni rappresentati, colori (soprattutto dal
XIX sec.) e segni convenzionali, in parte analogici (o figurativi), in parte simbolici

TIPI DI CARTA GEOGRAFICA

1. Fisiche, 

mostrano gli elementi fisici della Terra, come monti e mari 


2. Politiche, 

raffigurano la suddivisione della Terra nei differenti Stati 


3. Tematiche, 

rappresentano aspetti particolari: per esempio, la distribuzione della vegetazione o il clima

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1. Cenni storici

TABULA PEUTINGERIANA

L’unico importante documento cartografico dell’epoca romana è la grande Tabula


Peutingeriana


- pervenuta sotto forma di copia medievale (XII-XIII sec) di un originale probabilmente del IV
sec. d.C


- Rappresenta le vie stradali dell'Impero romano, dalle isole britanniche alla regione
mediterranea e dal Medio Oriente alle Indie e all'Asia Centrale.

MAPPAI MUNDI

Venuta meno, nell’alto Medioevo, l’utilità della cartografia come strumento pratico, si utilizzano
rappresentazioni a carattere più cosmogonico che cartografico

- fortemente influenzate dalla meditazione religiosa

- prive di scopi applicativi.

Sono fortemente diffuse le mappae mundi dette ‘T-O’, che rappresentano l’emisfero in cui si
riteneva contenuto il Vecchio Mondo.

È il termine con cui in generale si indicano le carte del mondo di epoca medievale

I mappamondi avevano una forma T-O:

- il Mediterraneo era rappresentato a forma di T


- divideva la Terra in 3 parti i tre continenti Asia, Africa e Europa

- tutti circondati da un grande oceano, la O

SCOPO
Questi mappamondi avevano un valore simbolico: 


1. Gerusalemme veniva posta al centro del mappamondo

2. l’Oriente, dove si pensava fosse il Giardino dell'Eden, veniva disegnato in alto.

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TOLOMEO

Nel XV secolo si riscopre l’opera cartografica di Tolomeo, astronomo e geografo greco vissuto
nel II secolo d.C.

Viene tradotta dal greco la sua opera Geografia, divisa in otto libri,

1. il primo dei quali espone le basi teoriche della geografia matematica.

2. I sei successivi sono dedicati alle diverse parti del mondo conosciuto (ecumene) e
contengono soprattutto le coordinate di oltre 6.000 località con le loro latitudini e
longitudini. 


IMPORTANTE
Una delle innovazioni di tale opera fu proprio l’utilizzo della latitudine e della longitudine per
l'identificazione dei luoghi sulla superficie terrestre.

3. L’ultimo libro includeva 27 mappe: una generale e ventisei di particolari regioni.

LA MAPPA DI WALDSEEMÜLLER

Abbiamo poi la mappa di Waldseemüller 


- una mappa murale del mondo 


- prodotta dal cartografo tedesco Martin Waldseemüller e pubblicata per la prima volta
nell'aprile del 1507. 


- È nota per essere la prima mappa su cui compare il nome «America», posizionato su quello
che è oggi noto come Sudamerica.

Questo nome venne scelto per commemorare l'italiano Amerigo Vespucci

PROIEZIONE CILIDRICA - GERARDO MERCATORE

Gerardo Mercatore (1512-1594) fu celebre per i suoi studi nella cartografia e per aver inventato
un sistema di proiezione cartografica detta "proiezione cilindrica di Mercatore":

- la carta geografica ottenuta è caratterizzata da una notevole deformazione della


latitudine man mano che ci si allontana dall'equatore

- ma al tempo stesso è conforme (o isogonica) perché conserva gli angoli.


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Gerardo marcatore è famoso anche per il suo atlante. L’Atlante di Mercatore è il principale
pilastro cinquecentesco della cultura cartografica europea

Il suo successo fu enorme, e da allora le raccolte di carte geografiche si chiamano atlanti dal
nome dell’Atlas di Mercatore

La sistematizzazione mercatoriana è di fondamentale importanza per la cartografia moderna,

1. dal punto di vista storico, ha raccolto e ordinato le nozioni geografiche dell'antichità, 


2. dal punto di vista metodologico, perché ha trasformato la composizione delle carte in una
vera e propria scienza, basata su calcoli matematici e non più su procedimenti
empirici.


2. Arte o cartografia?
1. Per secoli, disegno topografico e disegno artistico hanno convissuto (il cartografo è anche
un artista) 


2. Claes Jansz Visscher (1587-1652) e Cristoforo Sorte (1510-1595), sono 2 pittori che
diventarono successivamente editore e commerciante di carte l’uno, e ingegnere idraulico e
cartografo l’altro 


3. È solo nella prima metà dell’Ottocento che la pittura di paesaggio si libererà dagli
obblighi utilitaristici, che rimarranno di pertinenza del disegno topografico, e acquisterà uno
statuto autonomo.

Prima dell’800
Anton van den Wyngaerde (1525- 1571), è stato un cartografo e disegnatore fiammingo.
Realizzò molte vedute di città spagnole ma anche francesi, inglesi, olandesi e italiane.

1. determinante nello sviluppo di uno stile di disegno prospettico. 


2. Iniziò a dipingere e disegnare nella parte meridionale dei Paesi Bassi e in Italia, poi si trasferì a
Londra e finì, verso il 1562, in Spagna. 


3. Dal suo periodo olandese/italiano derivano i disegni di diverse città in vista prospettica su
larga scala in primo piano e su piccola scala in lontananza.


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Le dimensioni impressionanti delle sue vedute consentivano una topografia dettagliata,
utilissima per lo studio della geografia storica.

3. Il linguaggio della mappa


Il reticolato geografico (o reticolo geografico) è una rete di linee immaginarie.

Sono costituite dai meridiani e dai paralleli, che permette di definire in modo univoco la
posizione di un punto posto sulla superficie terrestre.

MERIDIANI
I meridiani sono 360 e servono a calcolare la longitudine a partire da un meridiano di
riferimento. Per ragioni storiche, questo è quello che passa per Greenwich (Londra)

PARALLELI
I 180 paralleli servono a calcolare la latitudine rispetto all’equatore (la circonferenza massima
che divide la Terra in due emisferi uguali)

DUE EMISFERI
1. L’emisfero boreale (emisfero nord o emisfero settentrionale) è la calotta semisferica del globo
terrestre posta a nord dell'equatore, quindi con latitudine N 


2. L'emisfero australe anche detto emisfero sud, emisfero meridionale o emisfero antiboreale,
è la calotta semisferica del globo terrestre posta a sud dell'equatore terrestre, quindi con
latitudine S

RICORDA:
L’incrocio tra un parallelo e un meridiano ci indica l’esatta posizione di un punto sulla terra
(coordinate geografiche)

LA SCALA

La scala indica il rapporto di riduzione: ossia, il rapporto tra la realtà e il territorio


rappresentato

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Si indica con una frazione ( 1/100.000 , 1/50.000, 1/25.000 ) dove il denominatore indica quante
volte la carta è più piccola del territorio che rappresenta:

1. In una carta 1:50.000, 1 centimetro corrisponderà a 500 metri dati dall'operazione 1X


50.000/ 100 = 500 m. 


2. Punti distanti 1 mm in una carta in scala 1:10.000 corrispondono a 10 metri sul terreno
così nella scala al 15.000 a 15 metri e al 20.000 a 20 metri.

N.B:

Più piccolo è il numero al denominatore della scala e più grande è la scala di rappresentazione
della carta
GRANDE SCALA = MOLTI DETTAGLI = PICCOLE AREE (ad es. 1:5.000)

Più grande è il numero al denominatore della scala e più piccola è la scala di rappresentazione
della carta
PICCOLA SCALA = POCHI DETTAGLI = GRANDI AREE (ad es. 1:3.000.000)

4. La carta è una rappresentazione approssimata 



(LA PROIEZIONE)
La proiezione cartografica è il risultato di trasformazioni geometriche, matematiche o
empiriche di punti geografici espressi in coordinate geografiche in punti espressi in coordinate
cartesiane.

1. Una proiezione cartografica, per potere essere considerata corretta, deve possedere alcuni
requisiti fondamentali quali l'equivalenza, l'equidistanza e l'isogonia. 


2. La rappresentazione ideale sarebbe quella in cui tutte le posizioni relative e assolute dei
punti della superficie terrestre, o più semplicemente le figure geometriche di-segnate
sull'ellissoide, risultassero simili a quelle riportate sulla carta nel giusto rapporto di
similitudine, cioè alla scala assegnata.

Data l'impossibilità di mantenere inalterati contemporaneamente gli angoli, le aree e le distanze


reali, le proiezioni cartografiche possono essere realizzate in funzione dell'obiettivo da
raggiungere

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EQUIDISTANTI
Le carte equidistanti sono quelle che conservano la proprietà fondamentale, lungo una
direzione, i rapporti tra due distanze reali e quelli misurabili nella rappresentazione
cartografica

EQUIVALENTI
Hanno la proprietà di mantenere inalterati i rapporti delle superficie reali con le aree
rappresentate anche talvolta indipendentemente dalla corrispondenza delle forme

ISOGONICHE
le carte isogoniche consentono di riprodurre sul piano gli stessi valori angolari delle
intersezioni dei paralleli e dei meridiani che sulla sfera sono ortogonali fra loro. 

La conseguenza della precedente proprietà è la "conformità" (talvolta indicata come
sinonimo) che consiste nella conservazione del rapporto locale delle forme tra le figure
della superficie di proiezione e quelle della sfera.

TIPI DI PROIEZIONE

PROIEZIONE CARTOGRAFICA
il risultato di trasformazioni geometriche, matematiche o empiriche di punti geografici
espressi in coordinate geografiche in punti espressi in coordinate cartesiane.

PROIEZIONE DI GOODE
La proiezione di Goode rispetta abbastanza bene le proporzioni e indica i paralleli centrali per
ogni Continente, ma per essere così si è convenuto che il planisfero debba essere suddiviso in
quatto "fette".

PROIEZIONE DI MERCATORE 

Nella proiezione di Mercatore i meridiani e i paralleli risultano tutti orizzontali, ma questo crea
una grossa sproporzione tra i Paesi vicini all'Equatore e i Paesi a nord e a sud, come per
esempio la Groenlandia (2,2 milioni di kmq), che appare più vasta della Cina (9,6 milioni di kmq)

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PROIEZIONE AZIMUTALE DI LAMBERT
La proiezione Azimutale di Lambert è una visuale conica presa dall'alto oppure frontalmente
sull'equatore, che ha lo scopo di fornire l'equidistanza tra i vari punti della terra. 

La proporzione però, al contrario di Mercatore, rimane più fedele vicino al Polo Nord o
all'equatore sull'Africa, mentre i territori risultano schiacciati verso sud

PROIEZIONE DI PETERS
La proiezione di Peters è tra le più recenti proiezioni: Arno Peters si propone di dare la giusta
proporzione sulla superficie dei vari Stati e dei vari territori.

- In questo caso la Groenlandia risulta molto più piccola della Cina, ma le distanze e la
forma risultano quanto mai deformate, in quanto i Continenti sono rappresentati come
lunghi e stretti: 


- confrontando la carta di Peters con un mappamondo, ci si rende subito conto della


stridente differenza.

PROIEZIONE DI MOLLWEIDE
La proiezione di Mollweide presenta un piacevole disegno ellittico del planisfero, ma questo fa
sì che i territori rimangano schiacciati laddove l'ellisse si stringe.

5. i segni cartografici
Intendiamo quella metodologia rappresentativa che si avvale di simboli convenzionali per
illustrare su una carta geografica tutte le particolarità che contraddistinguono un territorio,
dalle caratteristiche fisiche (monti, fiumi, ecc.) alle strutture costruite dall'uomo (confini, città, vie
di comunicazione, ecc.).

- Saper leggere correttamente questi simboli è fondamentale per una valida lettura della
carta

RILIEVI

Per rappresentare i rilievi e le depressioni del terreno si utilizzano due simbologie principali: le
isoipse e le tinte altimetriche.

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1. Le tinte altimetriche raffigurano le aree situate a diversa altezza con tonalità differenti di
colore, più i colori sono intesi, maggiori sono le altezze o le profondità.


2. Le isoipse o curve di livello sono linee che servono per rappresentare i dislivelli presenti
nella superficie terrestre.

Le curve di livello sono linee chiuse che uniscono tutti i punti che si trovano ad una stessa
altezza dal livello del mare


•Se sulla carta troviamo curve di livello molto ravvicinate tra loro significa che
ci troviamo di fronte ad un pendio molto ripido. 


•Viceversa, se ci troviamo di fronte a curve di livello distanziate le une dalle


altre significa che il pendio è meno ripido.

6. Analisi della carta

LA CARTA NON È SCIENTIFICAMENTE ATTENDIBILE

Una carta geografica non è una rappresentazione imparziale e scientificamente attendibile di


un territorio. 


- una rappresentazione del territorio, è sempre uno strumento ambiguo e comunque è la


raffigurazione di un punto di vista. 


- Si può trovare più o meno esplicitamente il punto di vista del committente o dell'autore
della carta o in modo meno dichiarato il frutto delle relazioni di potere che si muovono
intorno alla carta e al territorio che essa raffigura. 


- Troveremo sempre uno tra gli infiniti punti di vista o di osservazione possibili, è
geograficamente localizzato e storicamente determinato.

PERCIÒ in un luogo dello spazio e in un momento un individuo ha scelto arbitrariamente come


rappresentare un territorio, 


• Sceglie cosa mettere in risalto e cosa omettere di quest'ultimo. Due individui possono
rappresentare lo stesso territorio nella medesima maniera. 


• È piuttosto frequente incontrare rappresentazioni molto diverse di uno stesso territorio,


in cui la differenza è sostanzialmente nell'occhio di chi lo guarda e disegna la carta.

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NUOVA VISIONE DELLA SECONDA METÀ DEL 900

A partire dalla seconda metà del Novecento si è aperta la strada a interpretazioni innovative
del concetto di carta.

Alcuni ricercatori cominciano a riconoscere il valore delle carte come testi, espressione della
concezione dello spazio nel contesto delle culture e delle società che li hanno prodotti.

- Più documenti che possono essere considerati rappresentazioni cartografiche. 


- Sono annoverati nella storia della cartografia manufatti prima esclusi.


- Si moltiplicano inoltre i significati riconosciuti alla carta geografica, oltre a quello di


strumento tecnico. 


- l'atto di mappare è uno dei modi di prendere le misure del mondo, in senso proprio e
figurato, e di rappresentarle in modo che possano essere comunicate tra persone,
luoghi e persone diverse.

I SIGNIFICATI DELLA MAPPA

La riproduzione cartografica, si presta interesse ad altri elementi:

1. i significati più immediati del documento grafico costituito dalla mappa;

2. il suo uso come strumento di governo, o di oppressione, di regolazione e politico;

Si tratta, secondo Christian Jacob (1992), di passare

1. da una visione trasparente della mappa come neutrale trasferimento di informazioni


esterne nella semplice cornice classificatoria dello spazio cartografico 


2. a una visione opaca della mappa che tenga in conto selezioni, omissioni, aggiunte e
inevitabili influenze che il contesto ha nel dare forma a tale trasferimento.


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6.1. In sintesi
IL ‘900
Le carte sono interpretazioni della realtà. 


• PRIMA: 

Fino agli anni sessanta del Novecento la storia della cartografia si era fondata sui criteri
di attendibilità e verosimiglianza, le mappe erano valutate secondo la precisione nel
disegno e la verosimiglianza rispetto a un ben ricono-scibile spazio geografico.


• ORA:

Si possono studiare come testi che permettono di comprendere le società che le hanno
prodotte, la loro competenza tecnica e scientifica, la loro visione del mondo. 


MAPPA NEL MONDO CONTEMPORANEO


Le mappe sono diventate oggetti della quotidianità, tra i più diffusi. Hanno subito un processo
di "naturalizzazione", sono divenute oggetti familiari in una società moderna di altissima
alfabetizzazione cartografica.

La carta geotopografica a cui siamo oggi abituati nasce con l'epoca moderna e deriva dalla
concezione illuminista dello spazio geometrico misurato con gli strumenti della geometria
euclidea. 


- Essa è il prodotto di un preciso momento storico con i suoi forti portati ideologici, 


- è anacronistico continuare a farne un uso acritico, inconsapevole delle sue implicazioni


storiche. 

Gli studiosi ci insegnano che il percorso con cui sono giunte a noi e il linguaggio che ne deriva
non sono affatto lineari, né tanto meno neutrali.

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