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Peripli: è un genere nato intorno al VI secolo a.C e sono una serie di documenti utilizzati dai greci
per la navigazione e gli spostamenti via terra. Venivano usati per la rappresentazione delle terre da
colonizzare: la maggior parte utilizzati con il fine di registrare le colonie della Magna Grecia e le
città con cui si avevano vividi rapporti commerciali. La narrazione nei peripli è piuttosto
schematica, e le distanze sono con una misurazione detta “stadasimo”, in quanto misurata
secondo la forma metrica dello stadio. Dei peripli abbiamo testimonianza in Omero nelle sue
opere, Erodoto ed Esiodo.
Carta Pisana: carta nautica, la più antica relativa a tutto il mediterraneo, risale al 1260 circa,
presenta un reticolato usato come sistema di riferimento per la navigazione
Mappa di Bedolina: età del ferro, in valcamonica (vicino a Bergamo), rappresentano il territorio,
lasciando trasparire il rapporto che i Camuni avevano con l’ambiente montano circostante, incise
su pietra
Calvino:
Il ruolo dell’uomo nell’ambiente e che l’uomo crea il paesaggio (vedi pagina 89 Quaini)
<<anziché l’arte come rappresentazione del mondo, ci si apre un nuovo orizzonte in cui il mondo
vissuto è visto come opera d’arte e l’arte propriamente detta come arte al secondo grado o
semplicemente come parte dell’opera complessiva […] Tutto ciò che l’uomo fa è figurazione, è
creazione visuale, è spettacolo>>
Farinelli porta all’estremo quello che dice Gambi, descrivendolo come limitato, mentre Calvino fa
uno studio sul paesaggio visibile ed invisibile e analizza la relazione fra il paesaggio e l’uomo.
Gambi e l’Atlante d’Italia: Frutto dell’analisi della relazione fra storia e geografia Gambi mise
prima a punto l’Atlante Storico d’Italia, e da questo confluirà infine in un Atlante edito nel 1976 per
il volume la Storia d’Italia dove ne curerà prima la prefazione, ed in seguito ne rivaluterà l’analisi
paesaggistica.
- Elementi di continuità tra la critica del paesaggio di Lucio Gambi e la definizione di paesaggio
della Convenzione europea del paesaggio
Convenzione europea del paesaggio: proponeva un piano di gestione, protezione e
pianificazione dei territori europei, e riguardava i territori, urbani, periurbani, naturali, rurali. In
particolare l’articolo 1 afferma che "Paesaggio" designa una determinata parte di territorio, così
come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e
dalle loro interrelazioni. Mentre, come dice Gambi fondarsi su un paesaggio visivo, credendo che
sia sintesi della realtà, significa avere una visione monca, insufficiente, parziale, perché viene
scartata la parte non visibile
Per paesaggio si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall'azione di
fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni.
Mercatore: è un celebre cartografo moderno e matematico, autore nel 1589 dell’Atlas (che nasce
nel periodo delle grandi esplorazioni geografiche e assume valore anche rispetto a quella che è
l’organizzazione della conoscenza) e noto per la proiezione che porta il suo nome, che è conforme
e cilindrica e che permette di mantenere inalterati gli angoli (90°) formati dall’intersezione di
paralleli e meridiani. Questo tipo di rappresentazione ha consentito in seguito di creare mappe
particolarmente adatte alla navigazione.
Tolomeo: fu un cartografo e matematico del II secolo d.C, e le sue opere più importanti sono la
Geografia, che è un trattato di cartografia dove viene illustrato il mestiere del cartografo dove
espone vari metodi cartografici per disegnare le carte del mondo abitato e nella quale descrisse le
regole da seguire per la costruzione di globi e planisferi. Altra opera molto importante è il Trattato
Matematico, conosciuto come Almagesto, che è la versione araba del nome greco dell’opera che
vuol dire “il grandissimo”. In questa opera Tolomeo raccolse la conoscenza astronomica del
mondo greco basandosi soprattutto sul lavoro di Ipparco di Nicea. Nonostante non considerasse la
teoria eliocentrica, troppo avanzata per i tempi, descrisse brillantemente gli eplicicli che i pianeti
descrivevano intorno al deferente, la circonferenza, al cui centro si immaginava la Terra e la
precessione degli equinozi. I metodi di calcolo illustrati nell’Almagesto si dimostrarono essenziali
per astronomi e navigatori fino all’epoca delle scoperte geografiche.
CARTE GEOGRAFICHE
Proprietà carta geografica:
isogonia: conserva sulla carta gli angoli formati dall’intersezione tra meridiani e paralleli
(90°). Non sono rispettate le proporzioni tra distanze. Usate per le carte nautiche.
equivalenza: mantiene la proporzione delle aree sulla carta con quelle della superficie
terrestre. Si mantengono inalterati i rapporti tra le aree ma non le forme delle figure. Usate
per le carte a uso didattico.
equidistanza: le distanze misurate sulla carta sono proporzionali a quelle misurate sul
terreno.
Carta IgM: è la carta del rilevamento dello stato. Il compito del rilevamento fu affidato all’Istituto
Geologico Militare nel 1872, e questo consentì la formazione della Carta d’Italia su scala 1:100.000
Isoipse: Segnano la quota rispetto al livello del mare e possono essere di tre tipi:
DIRETTRICI: ogni linea vale 100 m e multipli di 100. Sono linee dal tratto continuo e molto
marcato.
INTERMEDIE: vale 25 m e multipli di 25, con linea continua dal tratto leggero.
AUSILIARIE: vale 5 m e multipli di 5, con linee tratteggiate
La differenza di quota tra due isoipse consecutive è detta equidistanza. Nelle tavolette IGM
l’equidistanza è sempre 25m, solitamente indicata sulla carta.
I portolani: è un manuale della navigazione costiera e portuale del XIII secolo e riporta
informazioni utili al riconoscimento dei luoghi sui pericoli e gli ostacoli durante la navigazione. I
percorsi segnati possono essere a STAREA ovvero un percorso a tappe, oppure a PILEGGIO
ovvero lunghe tratte a mare aperto. Il portolano più antico è del 1296 denominata COMPASSO DE
NAVEGARE, scritto in SABIR ovvero una lingua dovuta alla fusione di più parlate, ovvero quella
catalana, araba e bizantina. I portolani interessarono prima solo il
mediterraneo e poi i mari di tutto il mondo.
Cartografia di età romana: Le carte geografiche più conosciute di età romana sono le tabulae e
gli itinerari. Le tabulae sono la registrazione di dati tecnici su bronzo in duplice copia che
riproducono i vari luoghi con colori differenti. Testimonianza delle tabulae si trova ai musei
capitolini con la FORMA URBIS ROMAE e la TABULAE PENTIGERIANA che descrive tutto il
mondo conosciuto dai romani, databile nel 250-270 d.C.
Gli itinerari erano invece la descrizione dei luoghi o dei percorsi terrestri e si classificavano in
- ITINERARIA SCRIPTA E ADNOTATA: che contenevano annotazioni scritte in forma letteraria
con la descrizione della distanza, della posizione dei luoghi ecc.
-ITINERARIA PICTA: che rappresentavano graficamente la morfologia del territorio. Un esempio è
l’orbis pictus di Menenio Vispanio Agrippa del 12 d.C
Carte nautiche/ compasso: furono curate probabilmente dagli stessi che scrivevano i portolani
poiché furono la rappresentazione grafica dei percorsi che si trovavano descritti nei portulani.
Queste carte prestano attenzione ai parametri costieri, e sopravvivono dal medioevo fino all’età
moderna. La più antica carta nautica è la CARTA PISANA del 1275
Mappa dell'agro romano di Spinetti: La carta dell’agro romano sono quattro fogli con i confini
delle tenute e dei territori limitrofi in scala 1:75000, ed è una carta tematica, che riporta anche tutti i
nomi delle tenute dell’agro romano.
Mezzogiorno
il latifondo capitalista ad agricoltura estensiva
il microfondo contadino ad agricoltura estensiva
la struttura a colture promiscue, poco o mediocremente progredite, delle conche interne
la struttura a colture di pregio delle fasce litorali.
la nuova azienda delle classi contadine nata con la spartizione dei latifondi e con le
bonificazioni pianificate.
Centro-nord
l’agricoltura promiscua, nel più lato termine, con seminati e piantate di ogni tipo, ma
inadeguatamente progredita poiché conserva tradizioni agronomiche e forme aziendali che
raggiunsero il loro culmine di funzionalità nel secolo scorso
l’agricoltura promiscua già evoluta
le aree coordinate da grandi aziende
monocoltura fortemente industrializzata con aziende medio-piccole, a gestione famigliare
monocoltura basata su piante legnose di vecchia tradizione
Strutture agricole nel Nord d’Italia per Gambi: l’agricoltura promiscua che si sviluppa al di sopra
dei 500 metri ed è generalmente povera ed è inadeguatamente progredita.
L’agricoltura promiscua già evoluta, cioè con un numero limitato di coltivazioni, industrializzata
sulla base di aziende medio-piccole. Aree gestite da grandi aziende, gestite da imprenditori
capitalisti, dove si esercita un’agricoltura a ristretto numero di seminati ma con buon profitto. La
monocoltura basata su aziende a gestione familiare e la monocoltura basata su piante legnose.
-BOCAGE: è una tipologia di campo chiuso, i campi sono divisi secondo il sistema della piantata,
cioè attraverso siepi, rovi o alberi, o della costruita quando viene costruito un elemento in muratura
per dividere i campi (spesso quando è bassa è una divisione di stampo giuridico, se più alta è per
impedimento/protezione). I campi sono larghi e meno uniformi ma comunque piuttosto regolari
(soprattutto per via delle più recenti ripartizioni), mentre il paesaggio umano è disperso e i
contadini vivono in case isolate. Non vige il lavoro collettivo, la solidarietà comunale quindi è più
debole, e un aiuto scambievole di mano d’opera o il prestito di animali da lavoro sono frequenti
solo nei periodi di punta dei lavori stagionali più impegnativi.
Adeguamento del paesaggio (si può in realtà ricavare unicamente l’idea che vi è un
adeguamento del paesaggio alla funzionalità biologica delle coltivazioni)
al rilievo
alla natura del suolo
al clima
Fatti fortemente costitutivi delle realtà agricole e che figurano alle origini del paesaggio:
a) riflessi della vita religiosa
b) fatti psicologici (forza della tradizione e l’abitudine della imitazione, elementi di resistenza e di
conservazione per diverse arcaiche forme paesistiche)
c) rapporti fra individuo e gruppo
d) costumi giuridici intorno alla proprietà famigliare
e) la configurazione aziendale così come le forme di conduzione e i rapporti di lavoro: il cosiddetto
paesaggio li rivela poco o niente (anche qui il paesaggio è un risultato e non una causa di quelle
forme di conduzione)
f) tecnica di coltivazione
g) scelta delle colture e mercato
h) la strada (cambia largamente mentalità e costumi, a volte il dialetto, soprattutto la tecnologia e
infine anche le fattezze esterne e paesaggio)
i) l’influenza e il valore della città.
Rizzi Zannoni: fu un cartografo del XVIII secolo e fu famoso per aver delineato per ordine di
Ferdinando IV re delle Due Sicilie l’Atlante Geografico del Regno di Napoli, composto da 32 carte,
completata nel 1812.
È una delle più importanti realizzazioni cartografiche del Settecento, non solo italiano: la novità
scientifica consiste nell'esatta misurazione geodetica di tutta la planimetria del Regno. La sua
opera contribuì alla nascita della cartografia scientifica nel Mezzogiorno d’Italia, dove, tra l’altro,
diresse il Real Officio Topografico.
TIBURTINO III
Tipologie di case a Tiburtino III:
Case a ballatoio, numerosi minialloggi con una spesa modesta, contro, l’introspezione e la
promiscuità sui percorsi. Dove si hanno spazi comuni per accedere alle diverse stanze o
abitazioni. Chiarezza distributiva degli alloggi. Facciate piene su un lato e permeabili
sull’altro attraverso il ritmo di portali, che diventano portico e ballatoio»
Case in linea, a modulo singolo, doppio o ripetuto fino a quattro corpi di scala, composta
con appartamenti di piccolo e medio taglio, cucina e gabinetti accorpati ed in colonna, locali
giorno sovente più piccoli di quelli notte a ratifica dell’ipotesi dormitorio. Caratterizzate da
unità familiari accorpate e quindi una tipologia edilizia plurifamiliare. Queste tipologia di
abitazione erano caratterizzate da stanze piuttosto piccole rispetto ai nuclei familiari che
vennero deportati a Tiburtino III, ed inoltre il materiale da costruzione utilizzato per questa
tipologia di case fu povero e scadente. Uso razionale dello spazio, in linea con l’ideologia
fascista.
- quali erano gli aspetti in linea con l’ideologia fascista? ⟶ strade chiamate come stumenti di
lavoro; no luogo aggregazioni per evitare sommosse
Aspetti in linea con ideologia fascista: lotti, case in linea, forte per il controllo politico-poliziesco
(PAI), assenza di piazza, strade con il nome di attrezzi di lavoro
È il 1937 dunque e gli operai edili di Porta Metronia sono obbligati a raccogliere le loro cose e a
trasferirsi in una striscia di terra non molto ampia che dalla via Tiburtina arriva a lambire i terreni
incolti che confinano con la Collatina Vecchia, stretta tra via Grotte di Gregna e il Forte Tiburtino.
La deportazione avviene nel giorno di Sant’Antonio.
Da un lato c’è la volontà di allontanare il più possibile dal centro, dai luoghi cioè della gestione e,
soprattutto, della rappresentanza e della rappresentazione del potere, gli strati più poveri della
popolazione (operai non qualificati e sottoproletariato urbano), dall’altro lato, c’è la necessità di
aumentare la rendita di terreni ancora in quel periodo troppo distanti dalla città costruita e
consolidata. L’allontanamento delle fasce di popolazione meno abbienti soddisfaceva molteplici
bisogni: diluire la concentrazione di queste famiglie e individui, inibirne la capacità di
organizzazione e quindi di manifestazione e rivendicazione, aumentarne, allontanandole e
isolandole dalla città, il controllo in termini di ordine pubblico.
I lavori per la costruzione della borgata iniziano nel corso del 1936 e vedranno la conclusione in un
anno circa: nel novembre del 1937, infatti, i cineoperatori dell’Istituto Luce documentano
puntualmente la consegna delle chiavi dei primi alloggi
Sfollati che arrivano a Roma in fuga dalle zone di prima linea (in particolare i paesi e villaggi di
Lazio e Abruzzo dislocati lungo la Linea Gustav) e per la crescente massa di immigrati di varia
provenienza
Demolizioni
Dall’inizio degli anni Settanta la gran parte di queste abitazioni originarie, i cosiddetti lotti, che
costituivano, dalla metà degli anni Trenta in poi, un quadrilatero ai cui margini una platea di edifici
non elevati la distaccavano dal contesto circostante, venne abbattuta, sostituita da palazzi in
cemento armato e pannelli di gesso. Vie con nomi di musicisti.
Confini
Sorge sulla destra della via Tiburtina (all’ottavo chilometro, Ceroni, 1942), asse viario che
rappresenta il limite nord della borgata, mentre le mura e la pineta del Forte Tiburtino (oggi
Caserma Albanese Ruffo) ne costituiscono il limite occidentale. Ad est e a sud, Tiburtino III confina
oggi con gli alloggi, le infrastrutture e i servizi realizzati nell’ambito del «Piano di Zona Tiburtino
Sud» (rispettivamente, gli odierni quartieri di Colli Aniene e di Verde Rocca): il limite lineare
orientale può anche essere considerato via Grotta di Gregna, oltre la quale è situata la vaccheria
Nardi, che entra comunque a far parte del vissuto dei tiburtinensi.
Domenico Lanza: fu nominato Cavaliere del Lavoro che tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo
funse dapprima da catalizzatore di manodopera agricola, svolgendo successivamente un ruolo
determinante nell’avviare la modificazione dell’assetto produttivo e del paesaggio della Campagna
Romana. Riuscì infatti a comprare le tenute passando da lavoratore delle campagne ad
imprenditore comperando le tenute dei Boncompagni del Procojo Vecchio e Due Casini. Utilizzò
inoltre per la manodopera dei campi le macchine
Folwer potentissimi ed enormi macchinari a vapore, utilizzate per dissodare i terreni agli inizi del
XX secolo, con risultati rilevanti per la produttività delle aziende a partire dalla seconda metà degli
anni Venti e che fu utile per la bonifica del territorio che consentì a Domenico Lanza di raggiungere
la nomina di Cavaliere del Lavoro.