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- Lo troviamo nell’affermazione del geografo che afferma che i libri di Geografia sono eterni
(è molto difficile che una montagna si sposti e che un oceano si prosciughi).
- A questa visione di una geografia statica, il Piccolo Principe contrappone una geografia
dell’effimero, del fiore, qualcosa che non è eterno, ma è destinato ad avere una vita
breve.
1. Una Geografia delle ossa, per citare Dematteis, qualcosa che rimane, che è statico (quando
un vivente ha esaurito il suo ciclo vitale, le ossa sono l’ultima cosa che rimane)
• Si ragiona con una logica paratattica, cioè che assegna a ciascuna cosa un proprio
posto;
2. Geografia del fiore, qualcosa nel momento stesso in cui lo strappo dal terreno in cui è nato,
lo sto condannando alla morte.
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Logica della mappa
2. In contrapposizione c’è la logica liminare, in quanto vede lo spazio come qualcosa che
ricompone e si modifica continuamente.
- Una nostra vecchia di fotografia di dieci anni fa, è vera perché siamo noi, ma al tempo stesso
oggi è superata, siamo cambiati, ci siamo trasformati.
- PERÒ la mappa fotografa un momento della realtà, ma non riesce a rendere conto del
cambiamento della realtà. Quindi, la mappa è uno strumento efficace (vd. video Franco Farinelli
in materiale didattico).
In sostanza
COSA È LA GEOGRAFIA?
Quindi, la Geografia è una scienza doppia, un sapere che tiene conto di queste due
caratteristiche del mondo
1. da un lato le permanenze e la stabilità, il paratattico, ciò che rimane e ciò che ha un posto,
2. ma al tempo stesso la scrittura del mondo, ovvero la trasformazione, i flussi, i processi che
modificano la realtà nella quale viviamo.
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2. La parabola della Geografia tra Sette e Ottocento
Vediamo la parabola della Geografia tra 700 e 800.
- Noi possiamo distinguere tra storia e storiografia, possiamo distinguere tra l’oggetto e la
narrazione di questo oggetto, oppure pensate a società e sociologia.
Sono vestiti in maniera diversa e gli ambienti in cui sono raffigurati sono diversi, però notiamo
una serie di caratteristiche comuni,
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- l’utilizzo del compasso che è peculiare e contraddistingue il geografo; è uno dei suoi
strumenti di lavoro.
- Alcuni di questi indossano dei vestiti militari, questo ci suggerisce che spesso il cartografo
è un militare, un dipendente dello Stato.
Indossa una divisa ed è un ufficiale dell’esercito.
Inoltre tutti questi personaggi sono ritratti nel chiuso del loro gabinetto scientifico.
Geografia del compasso vuol dire che nel 600-700 i geografi sono geografi di stato, geografi
del re, cioè sono uno strumento di governo del potere aristocratico feudale.
I geografi offrono una rappresentazione politica della Terra e mostrano come la superficie della
Terra sia divisa in partizioni politiche, cioè in regioni, in Stati che sono amministrati da un
potere.
- Il geografo del re realizza delle mappe che sono la rappresentazione grafica, iconica,
visiva del potere del re;
- N.B.
L’unico modo per dare visibilità e rendere percepibile la dimensione e i confini di uno Stato è
trasformarlo in un oggetto cartografico.
- il geografo permette di rendere visibile, dare una forma materiale a qualcosa che di per sé
non ha una forma materiale, lo Stato.
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1. conoscere l’estensione della propria giurisdizione
2. Il territorio sarebbe uno spazio in cui c’è qualcuno che ha la forza di incutere paura negli
altri. La mappa permette di creare tutta una serie di operazioni, fissare un’identità, cioè
stabilire fino a dove è Francia e creare un’idea d’identità, di appartenenza a un territorio
nazionale.
La mappa non è mai uno strumento semplicemente riproduttivo della realtà, ma la mappa è anche
una rappresentazione ridotta della superficie della Terra, distorce e crea una certa idea del
mondo.
Nel 500-600-700 si discute sul modo in cui si può definire il potere di un monarca e di un
sovrano, come faccio io a definire fin dove arriva il mio potere?
- Alcuni sostengono che il potere del sovrano arrivi fin dove arriva la gittata dei suoi
cannoni.
- Invece, con la mappa posso stabilire fin dove arriva il potere del sovrano.
Capite l’importante funzione dell’aristocrazia nel 700, il potere aristocratico feudale coincide con
la mappa che è un rispecchiare di questa visione politica del mondo.
REGIONE
Il termine regione deriva da rex, il territorio è sempre uno spazio gestito e controllato da
qualcuno che ha il potere.
L’utilità della mappa è, quindi, quella di dare visibilità allo Stato, cioè a qualcosa che di per sé
non è un oggetto visibile e poter definire quelli che sono i confini dello Stato e permettere al re di
capire fin dove si estende la sua sovranità.
- Quindi abbiamo questa coincidenza tra Geografia dello Stato e Geografia di Stato.
- Coincide perché chi produce queste mappe è un’emanazione del re, dello Stato, un
funzionario del re. È una geografia dello Stato perché l’oggetto della rappresentazione
cartografica è lo Stato, la descrizione del mondo si identifica con la descrizione politica del
mondo.
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4. La Geografia del fiore
Contrapposta alla geografia del compasso, abbiamo la Geografia del fiore, la geografia borghese
di cui Alexander von Humboldt è il rappresentante.
Tra 700 e 800, c’è il grande scontro politico e sociale tra la borghesia e il vecchio regime.
- La Borghesia vuole sostituire le vecchie forme del potere, l’Ancient Regime, con
nuove forme.
RICORDA…
1. l’ideologia del mondo feudale è un’ideologia verticale, cioè è legata al censo, alla nascita;
Alexander von Humboldt è sempre ritratto all’aperto a differenza dei suoi predecessori e il fatto
che venga ritratto all’aperto lo rende un viaggiatore.
Inoltre non regge in mano un compasso, ma regge in mano un fiore che si chiama Meriana
Speciosa e che è originario della Colombia, fiorisce oltre 1800 metri d’altitudine.
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GEOGRAFIA BORGHESE
Emergono gli interessi della Borghesia che mira a una determinata rappresentazione del mondo
- Nel momento stesso in cui Humboldt fa disegnare delle mappe del mondo che non sono
fatte come quelle in precedenza, apparentemente non sta facendo politica,
- Ma in realtà la sta facendo, perché sta dicendo che un altro modo di rappresentare il
mondo esiste, oltre a quella del vecchio regime.
CARL RITTER
Humboldt, che vive all’inizio dell’800, riesce a coniugare questa visione romantica del
paesaggio con una visione scientifica. Quindi questa contrapposizione si può riassumere nella
contrapposizione tra
2. visione romantica (Casper David Friedrich, ‘Monaco in riva al mare’ 1810 circa – mostrare
uno stato d’animo, una sensibilità, un’emozione).
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MAPPA E VISIONE ROMANTICA
Possiamo contrapporre
PRIMA DIFFERENZA
1. Con la mappa abbiamo abbiamo la visione dall’alto che contraddistingue la carta geografica
moderna
2. Con la visione romantica una visione orizzontale, una visione tipicamente paesaggistica.
Il concetto di paesaggio nasce nel 1336, quando Francesco Petrarca compie una famosa
ascensione del monte ventoso e, con questo gesto, Petrarca è uno degli inventori della
modernità (non inventa la parola, perché questa nascerà successivamente, piuttosto inventa il
tipo di esperienza).
Porta avanti un gesto tipicamente moderno che non troviamo tra gli autori greci e latini:
- contemplare il monte per il gusto di guardarlo, guardare la natura per il puro gusto di
contemplarlo, in maniera disinteressata.
- Non abbiamo testimonianze di autori greci e latini che l’abbiano fatto prima.
SECONDA DIFFERENZA
1. la mappa è silenziosa, non ci restituisce gli odori, i sapori, il tatto e le sensazioni, la mappa
rende il carattere sinestetico del mondo;
2. il viandante prova delle sensazioni termiche (il caldo, il freddo, il rumore del vento) etc.
TERZA DIFFERENZA
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2. il viandante per arrivare in quel punto ha dovuto muoversi, camminare e abbiamo una visione
odeporica, in movimento, in cammino, in viaggio.
Questo ci riporta alla distinzione tra il geografo cartografo del 700 e quelli critici come
Humboldt o Ritter.
IN SOSTANZA…
La Geografia è un sapere ambiguo, un sapere doppio. La mappa e il paesaggio sono due visioni
diverse della Geografia.
Abbiamo due visioni antitetiche, che convivono nel sapere geografico.
- In cui racconta del suo viaggio nelle regioni inesplorate dell'Africa centrale compiuto tra il
1868 e il 1871
- L’opera ebbe un ruolo importante nella costruzione dell’africanismo, vale a dire nella
rappresentazione che i paesi europei elaboravano in quegli anni dell’Africa subsahariana
Dopo la riunificazione del Reich (1871), la fase successiva sarà esplicitamente caratterizzata
Perciò il testo di Schweinfurth segna davvero un momento chiave nella storia del processo
coloniale tedesco perchè
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- il suo ruolo nella costruzione dell"africanismo", vale a dire la conoscenza scientifica
che i paesi europei stanno cercando di elaborare dell'Africa subsahariana è
fondamentale
RITRATTO DI SCHWEINFURTH
Il suo ritratto incarna meglio di ogni altro lo spirito di quell’epoca nel quale Schweinfurth è
pienamente immerso
1. sguardo fiero
3. in un angolo – a terra – i quaderni con gli appunti e gli esemplari della flora africana raccolti
durante il viaggio (come Humboldt, al quale viene paragonato dai propri connazionali,
Schweinfurth è un botanico)
FIGURA DEL FUCILE: Il fucile non come un elemento secondario, accessorio bensì come il
necessario complemento dell’equipaggiamento e dell’identità del geografo-esploratore.
IN SOSTANZA…
il fucile in Schweinfurth
1. dal punto di vista iconografico richiama la pericolosità del suo viaggio di esplorazione,
2. Poi apparenta la sua figura di geografo più a quella di un militare che all’uomo di scienza
nel senso classico del termine
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