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Che cos il mondo?

E un globo di cartone
CAPITOLO 1: CARL RITTER (1779-1859) Carl Ritter nasce in Prussia, per poi stabilirsi fino alla fine a Berlino. Per tutta la vita, rimane in contatto con Pestalozzi, suo insegnante ed amico, cercando di diffonderne e sostenerne il metodo e le idee. La sua opera principale Erdkunde, rimasta incompiuta, composta in 9 parti e 21 volumi. La geografia per Ritter richiede lesperienza sul campo e, in base a tale convinzione, viaggia in lungo e in largo per lEuropa, visitando pi volte diversi paesi. Ritter mostra un grande interesse per la realt dei paesi extracomunitari, in particolare lAfrica: nella descrizione di tale continente, Ritter si mostra nemico della schiavit e della tratta degli schiavi. Inoltre Ritter aveva una profonda convinzione religiosa ed accettava una teologia che si deve manifestare sia nella natura che nella cultura umana. Il geografo diventa in primo luogo un educaatore, la terra la scuola dellumanit e la geografia la maestra dellumanit. Per Ritter la geografia deve essere una scienza viva, rivolta alla formazione dei cittadini. La sua geografia, costruita su uno stretto legame tra natura, paesaggi ed esseri umani, si basa sullosservazione diretta, lontana da tutte quelle liste di nomi prive di spirito. Ritter rimane molto colpite dallincontro e dalle idee di Pestalozzi; il suo metodo era concepito come una scala a tre stadi: 1. Stadio generale 2. Stadio comparativo 3. Stadio elementare. Per Ritter la geografia generale : la conoscenza delle leggi e delle condizioni sotto linfluenza delle quali la grande variet delle cose e dei popoli e degli esseri umani sulla terra, genera, muta, si amplia e si sviluppa. Una geografia il cui carattere principale consiste nella comparazione e nel rapporto reciproco tra natura organica e inorganica e con la storia delle popolazioni. Quindi il clima, la popolazione, la cultura, la produzione, lindustria e la storia, non sono unit indipendenti tra loro, ma moduli collegati da relazioni che si influenzano a vicenda. Linsegnamento della geografia deve cominciare dal luogo in cui viviamo e dallosservazione della natura in relazione con il tutto. Una visione della natura nella sua assoluta integrit. La regola fondamentale che dovrebbe garantire la verit del tutto, , per Ritter, questa: procedere da osservazione a osservazione, piuttosto che da opinione/ipotesi a osservazione. Nei primi scritti di Ritter troviamo una conferma del suo interesse per i temi che riguardano la didattica e una visione critica dellinsegnamento della geografia: secondo lui ci sono e ci sono stati tanti errori nella conoscenza della geografia, per questo che la verit la possiamo trovare attraverso losservazione del mondo. Lo scopo dellinsegnamento per Ritter, quello di condurre lessere umano verso uno sviluppo armonico di se stesso, per fare in modo che luomo non viva solo nel mondo delle idee o dei dati empirici, ma promuova una formazione delle sua facolt cognitive. Ritter si mostra sostenitore convinto dellinterdisciplinariet: lesistenza di una stretta connessione dei nostri saperi, dove le materie in armonia e stretta prossimit vanno verso un unico fine. Gli esseri umani sono situati al centro di una disciplina che si propone di offrire una formazione dellintero popolo, una formazione dellumanit. Per Ritter la geografia non pu essere considerata una scienza pura ma deve essere considerata una scienza storica. Carl Ritter: alcune osservazioni sul metodo di insegnamento della geografia. La geografia non pu essere una scienza pura perch non pu produrre una forma di conoscenza che sia derivata dai soli principi della ragione e non dellesperienza. - Le scienze pure o razionali procedono da concetti generali - Le scienze storiche procedono da fenomeni della percezione, guidandoci dallesperienza alla teoria.

La geografia la descrizione della condizione della terra, in tutti i suoi aspetti; ma la descrizione della terra si divide in due parti: 1. La natura (geografia fisica) 2. Lazione dellessere umano (geografia economica/geografia umana): a questa parte spetta il compito di caratterizzare linfluenza che gli elementi appartenenti alle condizioni naturali della terra esercitano sullindustria, il commercio, la cultura e i rapporti civili allinterno di territori e popolazioni. Lo scopo della geografia condurre luomo a una conoscenza particolare e generale dellambiente in cui avviene la sua attivit. La geografia il legame che unisce la natura e il mondo dellessere umano. Se non si ha la sola idea di ritenere ogni cosa come il risultato dellazione dellessere umano, si possono mettere le basi per una grande visione generale del mondo, alluniversalit delle cose, secondo cui il dettaglio non va considerato per se stesso ma soltanto in relazione al tutto. - Attivit dello spirito delle scienze razionali: consiste nellastrarre, individuare ci che semplice. Facolt di comprendere. Si possiede quindi la comprensione. Lanimo attivo. - Attivit dello spirito delle scienze storiche e descrittive: consiste nellafferrare il molteplice. Facolt di afferrare. Si richiede quindi lintuizione. Lanimo ricettivo. la capacit di afferrare che rende capace luomo di apprendere; ma per raggiungere la conoscenza, sono necessarie entrambe le facolt. Quindi: entrambi i metodi (descrittivo e razionale), conducono luomo verso una sviluppo armonico di se stesso, senza farlo vivere solo nel mondo delle idee, ma sviluppando le sue facolt cognitive. Viene chiamato pragmatico il modo con cui si sviluppa il metodo di queste scienze, secondo cui una disciplina non sta una accanto allaltra, ma pu essere compresa solo attraverso laltra. Un approccio pragmatico a tutte le scienza, costituisce la premessa ad una grande visione generale del cosmo. CAPITOLO 2: WILLIAM WOODBRIDGE, EMMA WILLARD, SAMUEL G. GOODRICH. 1.William C. Woodbridge ed Emma Willard. La vita. I due si conobbero quando gi erano adulti, insegnanti di professione e entrambi impegnati nella riforma della didattica della geografia, e anche se condussero poi una vita decisamente diversa luno dallaltra, difficile separare il contributo scientifico delluno da quello dellaltra, perch giunsero ciascuno per proprio conto ad elaborare un metodo didattico sostanzialmente identico. Dopo aver scoperto ci decisero di mettere insieme i propri sforzi per mgliorarlo. 2.Samuel G. Goodrich. La vita. Inizi a dedicarsi alla letteratura per ragazzi per impedire che altri fossero costretti a leggere le cose sciocche o spaventose che aveva letto lui da piccolo. Nei suoi testi decise di miscelare intrattenimento e formazione e, per evitare di essere noioso, invent la figura del narratore avventuroso. Nacque cos il personaggio di Peter Parley, uomo di Boston, zoppo ad una gamba, il quale, essendo stato in passato un grande viaggiatore, racconta le proprie avventure per il mondo a un gruppo di ragazzini. Samuel rinnov la didattica della geografia, trasformandola in una modalit di apprendimento piacevole e quasi divertente. Attraverso il racconto dei viaggi di Peter Parley, il fanciullo potr immaginare di compierli insieme al narratore. Questo approccio genera la fantasia. Lidea di mescolare intrattenimento e istruzione si colloca invece, allinterno di una tradizione didattica radicata nel pensiero filosofico di John Lock. Di solito si tende a insegnare prima le cose difficili, e poi quelle pi familiari. Goodrich invece vuole rovesciare il metodo e cominciare dalla fine, mettendo in connessione conoscenze storiche e un gran numero di illustrazioni e di immagini. Cominciare dalla casa, insegnare prima la geografia dellaula, poi quella del villaggio o citt in cui si trova il fanciullo, poi quella dello stato. Si inizia con cose note e famigliari per poi passare alla conoscenza dellintero globo. Anche i libri di testo cos come erano presentati piacevano poco a Goodrich; i suoi libri si collocano a met strada fra i libri di testo veri e propri e la letteratura per linfanzia. 3.riforma della didattica della geografia: Woodbridge, Willard e Goodrich. Woodbridge e Willard hanno entrambi il desiderio di superare lapproccio didattico alla geografia la quale prevedeva una ripetizione mnemonica di liste di dati.

Lattributo di Woodbridge fu quello di classificare e comparare gli oggetti geografici ( rappresentazione visuale) per cogliere le dimensioni rispettive dei singoli oggetti e la possibilit di rappresentare in un atlante aspetti non di geografia fisica (mari, monti) o politica (confini, citt, capitali), ma anche caratteri culturali, come i gradi di civilt dei popoli umani. Secondo Woodbridge, i popoli potevano essere distinti in 5 stadi di civilizzazione: selvaggi, barbari, semicivilizzati, civilizzati, illuminati. I due autori ruppero il sistema didattico antiquato, cercando di mettere in luce limportanza di connettere i fenomeni luno con laltro, sia per comprenderne lessenza sia per favorirne la memorizzazione. Entrambi diedero grande importanza alla carta e alluso delle tecniche di visualizzazione (tabelle, cartogrammi, figure). Il merito della Willard invece consiste nel condurre il bambino ad apprendere, in termini geografici, prima le cose vicine e note, poi quelle lontane e meno note: metodo che dal vicino va al lontano. Anche Goodrich vuole andare oltre la geografia degli elenchi e delle liste di nomi, promettendosi di stimolare linteresse del discente, divertendolo, e di stimolare la sua fantasia, ossia la sua capacit di immaginare le cose che non pu vedere. Attraverso il personaggio dei suoi libri, Peter Parley (il narratore protagonista un uomo anziano di Boston, zoppo da una gamba, il quale essendo stato un grande viaggiatore, racconta le proprie avventure per il mondo a un gruppo di ragazzini), le informazioni geografiche vengono arricchite da una grande quantit di dettagli, personaggi ed episodi che sollecitano la memoria e la curiosit del pubblico. La grande lezione di Goodrich, sta nellinsegnare a chi legge i suoi libri, che la geografia lesperienza della diversit, esperienza che si pu acquisire viaggiando, oppure immaginando di viaggiare. Quindi la geografia si impara soprattutto con limmaginazione. Tutti 3 gli autori fecero largo utilizzo di immagini.La sola descrizione, non pu offrire una visione chiara della geografia di una regione quanto una carta, un disegno o un incisione. I metodi visuali non solo consentono allo studente di apprendere, ma anche di stimolare il suo interesse allo studio, migliorando la sua mente e abituandolo a sistematizzare la sua conoscenza aiutandolo a formarsi una visione di insieme. W.C. WOODBRIDGE ED E. WILLARD. Premesse per un metodo di insegnamento della geografia. In un lavoro destinato agli studenti meglio seguire il piano adottato dagli anatomisti e presentare prima le montagne e i fiumi, climi, prodotti e abitanti della terra, presentandoli a grandi linee e facendo in modo che lo studente familiarizzasse con essi. Prefazione di Emma Willard. Bisogna fare dellocchio, il principale mezzo per convogliare le informazioni. Una persona che impara solamente a memoria arriva a un punto in cui non pu memorizzare tutto. Il migliore di tutti i metodi per ridurre la fatica della mente e far si che la memoria raccolga il massimo con il minimo sforzo, di classificare i casi particolari allinterno di schemi generali. Nonostante sia utile insegnare allo studente cosa pensare, anche importante insegnargli come pensare. Oltre ad avere una buona conoscenza della geografia anche importante avere la capacit di giudizio e un buon regolato intelletto. Insegnata secondo questo metodo, la geografia pu mettere in atto la capacit di comparare e astrarre. Goodrich, come tutti gli autori dell800 ha una rappresentazione dellaltro, in quanto diverso da s, ricca di stereotipi negativi, stereotipi nazionali e regionali ma anche raziali, che vedono elogiare la razza bianca collocandola a un livello superiore rispetto alle altre.

CAPITOLO 3: LEV TOLSTOJ (1812-1910). Nasce a Polijana in Russia da una famiglia aristocratica. Dopo la morte dei genitori, inizia luniversit ma avvicinandosi sia al mondo delle lingue orientali sia a giurisprudenza. Si arruola nellesercito russo affrontando diverse battaglie della guerra di Crimea. Comincia poi la sua carriera da scrittore e pronunciando la sua prima idea

pedagogica: unimportante riflessione sul legame tra societ e scuola e sul ruolo sociale e morale delle singole discipline ; si converte al cristianesimo diventando predicatore e formando un gruppo di seguaci i dogmatici. Muore a Crimea in compagnia della figlia Alessandra, unico membro della famiglia vicino allo scrittore. 2 Abolire la scuoladunque abbandonare linsegnamento? Per comprendere al meglio il pensiero di Tostoj, bisogna puntualizzare che la relazione tra lui e la storia russa un elemento di grande rilevanza. Tolstoj critica la scuola tradizionale a sostegno di uneducazione libertaria. Esso non fa emergere solo il tema della messa in crisi del sistema scolastico, ma anche il ripensamento della funzione sociale esercitata dallinsegnamento delle diverse discipline allinterno dellistituzione scuola. Uno dei punti fondamentali di questa critica lidea che la scuola miri a plasmare e mutare le menti dei bambini attraverso linsegnamento, poich la scuola non stimola domande ne tanto meno risponde alle domande che vengono sollevate spontaneamente dai bambini. Altro elemento la sua riflessione sullincompetenza del corpo decente; per Tolstoj, la scuola non esercita la funzione di formare cittadini pronti alla vita civile e rispettosi dei valori di una societ, ma di trasmettere conoscenze, da individuo a individuo, nel contesto di riferimento. 3 Critica dei libri di testo. Tolstoj critica gli strumenti utilizzati dallinsegnamento, affermando che nessuno dei nuovi manuali in circolazione davvero interessante, soprattutto se ci sono insegnanti che concepiscono la didattica come esercizio meccanico finalizzato solo allapprendimento di nozioni. Per Tolstoij i materiali didattici non devono solo avere lo scopo di trasmettere nozioni, ma anche di suscitare interesse e curiosit . 4 Didattica della geografia: temi e metodi. Per Tolstoj, la geografia da insegnare a scuola, corrisponde alla geografia fisica che include anche alcuni temi della geografia economica e umana. Linsegnamento della geografia non deve essere di tipo nozionistico, infatti adottando una geografia descrittiva, ci si allontana dagli interessi del discente. Bisogna sempre mantenere connessi i metodi e i temi, in ununit metodologica e teorica sulla quale dovrebbe fondarsi linsegnamento della geografia. Pensare quindi alla didattica come strumento che stimoli linteresse e la curiosit dei bambini. LEV TOLSTOJ: la prima lezione di storia e geografia. Lerrore che commettevo, che nelle mie lezioni non trasmettevo concetti nuovi ai mie alunni, ma gli inducevo, tramite la mia influenza morale, a darmi le risposte che io volevo ricevere (metodo socratico). Nellinsegnamento della geografia, come del resto in molte alte discipline, lerrore pi comune quello di procedere di fretta. Ho iniziato dallo studio del piccolo(laula) per procedere poi sempre pi in grande. La geografia, come la storia, non qualcosa che si impara solo sui libri di testo (per rendere la storia piacevole agli studenti occorre personificare gli eventi, con un contenuto narrativo e artistico). Per suscitare linteresse per la geografia importante lo studio delle scienze naturali, sia attraverso il viaggio (Tostoj elogia la traduzione russa di Peter Parley), ma dato che questo non accessibile a tutti grazie anche linteresse riguardo a come si vive, come si vissuti in passato, come si sviluppata lumanit, la comprensione delle leggi i fenomeni naturali in ogni parte del pianeta. Conosco solo due modi per raggiungere questi obiettivi: - il sentimento artistico e la personificazione degli eventi - il patriottismo. Oggi non esistono manuali che aiutano a sviluppare tali obiettivi, e fino a quando non ci saranno, dobbiamo continuare a ricercare. CAPITOLO 4: ELISEE RECLUS (1830-1905) Ragazzo dal carattere molto ribelle, dopo aver rifiutato la strada sacerdotale che il padre gli offr, viene espulso anche dal seminario per indisciplina. Allievo di Ritter, si interessa del dibattito geo-politico del suo tempo e soprattutto questo lo porta a vivere lesilio pi volte. In Francia in quegli anni si diffonde lidea di una geografia legata alle esplorazioni di terre ancora poco conosciute e Reclus se ne interessa.

La sua pi importante opera la Nuovelle Gographie Universelle. Non si tratta solo di un riassunto enciclopedico delle pi aggiornate notizie sulla conoscenza del mondo e sulle esplorazioni, ma anche lintenzione dellautore di rappresentare unumanit unita, che si auspica possa imparare a vivere fraternamente sul pianeta che la ospita nel rispetto delle reciproche differenze. a partire da questopera che i critici utilizzano per la prima volta la definizione di geografia sociale. 2 Globo, rilievi e insegnamento della geografia. Per Reclus, la geografia deve studiare in primo luogo lumanit, con la sua societ, la sua storia e le sue differenze. Poich essa non mai scissa dalla natura, deve essere insegnata mostrando ai ragazzi linterazione fra questi due aspetti del mondo; per farlo non serve far studiare elenchi ma molto pi utile portare gli allievi a esplorare attivamente il territorio. Per Reclus, nellinsegnamento della geografia c linadeguatezza degli strumenti e dei testi a disposizione, i quali, secondo lui, sono da riscriver ex novo. Alla lezione in aula, Reclus preferisce lescursione che consente agli allievi di prendere contatto diretto con la natura e il mondo, poich secondo lui la vera scuola deve essere la libera natura. Bisogna anche assumere un linguaggio semplice che non deve comunque impedire di tenersi al passo con le ultime scoperte e di mostrare (nei manuali di geografia) disegni verosimili che stimolano limmaginazione eliminando la noia della sola descrizione delle cose. Uno degli strumenti da non usare nelleducazione primaria almeno sono le carte. Non ha senso che gli insegnanti, oltre a uninutile elencazione, spieghino agli allievi che la terra una sfera, per poi mostrarla loro sui fogli bidimensionali. Questa sua posizione ha un carattere oltre che didattico, anche politico: allepoca di Reclus, la carta geografica uno strumento dello Stato la cui produzione rigidamente monopolizzata dai militari. Per questo Reclus preferisce il globo, pi giusto e verosimile, rispetto alla carta. ELISEE RECLUES: linsegnamento della geografia. questo il vero metodo: vedere, creare dal nuovo e mai ripetere a memoria. Dallosservazione diretta del globo che bisogna procedere nelleducazione didattica del giovane. Discorso per la seduta solenne di inizio anno del 22 Ottobre del 1895 alluniversit di Bruxelles. - La scienza il legame per eccellenza che viene dato dal rispetto per il pensiero umano. Essa anche il legame assicurato dalla volont di trarre delle conclusioni che derivano dallosservazione e dallesperienza e scartare tutte quelle idee preconcette e mistiche. - Gli allievi: noi dobbiamo loro un insegnamento, se non sempre nuovo, almeno costantemente rinnovato dalla ricerca e dalla profonda riflessione. Poich a noi che spetta di formare degli uomini ed allallievo che appartiene lavvenire. Lo scopo degli alunni non sar quello di mostrare di sapere, ma di sapere. Gli studenti degni di questo nome non devono imparare a memoria frasi trovate su libri o dizionari bens di raggiungere il sapere. La natura sar il loro campo di osservazione, lei che devono interrogare e scrutare senza vederla attraverso descrizioni dei libri o disegni degli artisti. Tale attivit promuove anche lamicizia con i compagni di lavoro, poich nulla pi stimolante di una conversazione seria tra compagni che cercano la verit e la conoscenza. Ma lo studente non deve diventare prigioniero de propri studi, ma padrone. Con la crescita del sapere si diventa veramente felici. La felicit non si ottiene solo tramite le scoperte, ma anche tramite i sentimenti di solidariet tra coloro che scoprono le gioie nella comprensione delle cose. CAPITOLO 5: PETR ALEKSEJEVIC KROPOTKIN (1842-1921). Definito il principe anarchico, si arruola con il corpo dei paggi dello zar e compie numerosi viaggi che gli rivelano le durissime condizioni dei contadini e dei perseguitati politici russi. La sua principale teoria si discosta dallevoluzionismo darwiniano, e ne da una interpretazione solidaristica, affermando che dagli animali fino alluomo, il principale fattore evolutivo non la competizione, ma la cooperazione.

2 Come insegnare la geografia Uno dei suoi pi importanti concetti: la convinzione che lallievo apprende solo se quello che gli viene proposto gli interessa, stimolando la sua curiosit. Non sono quindi efficaci aridi manuali pieni di nomi e dati da imparare a memoria ma sono pi utili i romanza che fanno sognare terre lontane. Il viaggio il mezzo per ottenere lattenzione del bambino risvegliando la sua fantasia; questo avviene anche attraverso il racconto di viaggi, descrizioni delle diversit di tradizioni e costumi Tutto ci fa in modo che i bambini si interessino ai fenomeni della natura, risvegliando in essi il desiderio di conoscerli e spiegarli. La geografia di tutte le scienze quella che pu meglio insegnare a disfarsi degli odi e dei pregiudizi nazionalistici della sua epoca. Linsegnante di geografia deve far passare il messaggio che tra esseri umani siamo tutti fratelli in unepoca in cui gran parte della letteratura di viaggio sottolineano la superiorit delluomo bianco. Difatti un altro dei compiti dellinsegnante di geografia quello di eliminare la pretesa superiorit delluomo bianco nei confronti delle razze delle inferiori. Conoscendo gli altri popoli si combatte il razzismo e i pregiudizi. Kropotkin sostiene che la geografia un ottimo ponte fra scienze umane e scienze naturali. Allepoca difatti era una disciplina ibrida. Kropotkin divide in quattro le branche della geografia: 1. Geologia 3. Zoofitogeografia 2. Climatologia 4. Geografia umana Sul piano didattico bisogna lasciare che sia il giovane a cercare le risponde attraverso un lavoro autonomo di ricerca in cui il ruolo del docente quello di sostenere e facilitare, non il ruolo di autorit che sa le risposte giuste. in questa ottica le escursioni sono un elemento fondamentale. Per Kropotkin, luso della carta geografica ha senso solo dopo che lallievo ha potuto sperimentare e creare delle sue carte, per poi rendersi conto dei simboli ingannevoli di quelle vere. Un altro problema poi quello di trovare gli insegnanti giusti: chi si dedica allinsegnamento deve essere davvero appassionato, il che diverso dal sentire linsegnamento come una missione. Kropotkin parla dellintegrazione fra il lavoro manuale e quello intellettuale. Chi lavora ha il diritto di godere, per tutta la vita, di tempo libero per dedicarsi ad attivit culturali, tra cui lo studio, per una piena realizzazione individuale. Iniziano cos a formarsi le prime scuole serali per gli operai, in unottica di formazione permanente. Linsegnamento della geografia deve perseguire un triplice scopo: 1. Risvegliare nei bambini il gusto per le scienze naturali 2. Insegnar loro che tutti gli uomini, di qualunque nazionalit, sono fratelli. 3. Insegnargli il rispetto per le razze inferiori. Bisogna anche abituare i bambini, al ragionamento autonomo e allindagine. Inoltre la geografia ha il compito di occuparsi dellaspetto umanitario della nostra educazione, che si pu sviluppare solo attraverso la pratica quotidiana del bambino. Per quanto riguarda listruzione invece, bisogna cercare di dare pi libert per lo sviluppo individuale del fanciullo, pi spazio al lavoro indipendente, e solo laiuto strettamente necessario dellinsegnante. Meno libri di scuola, e pi libri di viaggi. Linsegnamento delle scienze deve essere pi concreto: per quanto belle siano le carte geografiche che mettiamo in mano ai bambini, noi non riusciremo mai a fargliele comprendere e amare se non proviamo a farle fare a loro. Importante anche lo scambio tra scuole, stabilendo dei contatti vivi fra esse. Lo scopo delleducazione delle scienze quello dello sviluppo dellintelletto. Le scienze naturali devono mettere in relazione Uomo e Natura. Ma quali insegnanti sono in grado di attuare questo immenso compito educativo?. Sono quelli che non vedono linsegnamento come una professione, perch ispirati dal desiderio di aiutare i discenti nel loro sviluppo intellettuale. Linsegnante sar vero insegnante solo se sar ispirato da un sincero amore sia per i bambini sia per la materia che insegna.

CAPITOLO 6: PAUL VIDAL DE LA BLACHE (1845-1918). Per Vidal, la geografia doveva inserirsi nelle grandi questioni della societ, come la colonizzazione; linsegnamento invece, doveva assumere un approccio umanista. 2 Una nuova piega da dare allintelligenza. Vidal parla della formazione del cittadino: lattaccamento alla patria passa attraverso una buona conoscenza geografica del suo territorio, dei paesaggi, delle risorse La geografia deve essere per il cittadino, unapertura alla modernit e ai problemi contemporanei. La geografia pu apparire come scienza morale solo se legata allattivit umana sulla terra. Vidal parla anche di possibilismo: approccio che insiste sullaccettare lesistenza di possibilit nellambiente che solo la creativit e liniziativa umana, riescono o meno a valorizzare. Non bisogna mai separare la geografia fisica da quella umana: la prima il mezzo della seconda, infatti necessario analizzare lambiente per comprendere tutti i particolari dellazione umana. I metodi utilizzati dal geografo devono privilegiare losservazione e lanalisi. 2.2 Una sintesi sulla didattica della geografia: larticolo del 1905 Larticolo (tratto da una serie di conferenze pubbliche tenute da Vidal) fa leva su tre sfide: 1. Sviluppare lo spirito geografico 2. Insegnare un metodo 3. Mantenere la continuit tra le geografa insegnata e quella scientifica. Vidal, nellarticolo 1905 insiste molto sullautonomia di cui deve beneficiare la geografia e al tempo stesso la solidariet che egli auspica tra le differenze sociali. Per Vidal insegnare la geografia significa insegnare anzitutto un metodo basato su ci che permette lo spirito umano. Vidal attribuisce molta importanza a tutto ci che visuale poich facilmente si imprimono nel ricordo; attribuisce inoltre molta importanza al terreno nella pratica della disciplina. Il principio essenziale, anche nellinsegnamento, la messa in evidenza di cause ed effetti, che Vidal chiama concatenazione dei fenomeni. PAUL VIDAL DE LA BLACHE: la concezione attuale dellinsegnamento della geografia. La geografia inseparabile dalla storia: i fatti umani sono legati alle cause naturali. Linsegnante non si deve accontentare di denominare i fatti, ma di spiegarli; deve ci utilizzare oltre che a un metodo descrittivo, anche uno esplicativo. Nellinsegnamento, la semplice nomenclatura non basta; dobbiamo penetrare nellintimit delle cause. necessario che la geografia consideri le societ umane in rapporto alla Terra. Bisogna partire facendo conoscere allalunno il paese che abita, la terra dove si sono formate le sue abitudini; distrarlo da nozioni che non gli possono dare nulla di concreto e vivo. Pensare a ci che reclama lintelligenza e la curiosit del bambino; una volta che il suo spirito di osservazione e curiosit si sar svegliato, sar il bambino stesso a reclamare maggiori spiegazioni. Si riconoscer in un mondo dove anche la sua modesta esperienza personale potr dire la sua. Occorre che gli insegnamenti si aiutino reciprocamente e si armonizzino, in modo che lalunno, nel passaggio da una materia allaltra, non si senta spaesato e turbato nelle sue abitudini mentali. CAPITOLO 7: PATRICK GEDDES (1854-1932). Propone di risanare i quartieri della citt vecchia di Edimburgo, dove vivevano in condizioni inaccettabili le classi pi povere; promuove anche conferenze e lezioni al di fuori delle aule, per allargare a tutta la popolazione la possibilit della conoscenza. Geddes da fiducia alla tecnologia che divide in due fasi: - Fase paleotecnica: in cui dominano il carbone, le grande industrie - Fase neotecnica: nuove possibilit date dalla tecnologia (lelettricit) e levoluzione di un pensiero che permetta di costruire una nuova societ impostata su luoghi pi vivibili.

Geddes stato uno dei promotori di uneducazione permanente e interdisciplinare da svolgersi, in primo luogo, al di fuori delle aule. Geddes crea la VALLEY SECTION: la metafora del cammino della civilt: la discesa lungo questa valle (parte pi alta= attivit pi antiche dellevoluzione dellumanit) dal punto pi alto a quello pi basso una sorta di metafora della storia materiale dellumanit e delle corrispondenti tipologie di utilizzo del suolo. La rappresentazione della Valley Section non ha solo lintento geografico di mostrare la corrispondenza tra ambienti e attivit, ma serve come guida storica per leggere le citt e riscoprire i segni e i luoghi delle attivit che hanno accompagnato la sua evoluzione. Come alcuni suoi predecessori, Gaddes condivide la critica per la carta bidimensionale come strumento di presentazione e insegnamento; privilegia invece la costante interazione tra esseri umani e ambiente parlando di uneducazione geografica attiva: attraverso lescursione e la concreta esperienza del mondo. Lasciare libero corso alla curiosit e la meraviglia dei bambini verso il mondo, pone le basi per stimolare linteresse verso argomenti, come la geografia e le scienze, che solo in unet pi avanzata potranno essere trattati in forma pi teorica. Il concetto di paesaggio ha a che fare con lestetica; il paesaggio lo strumento dellindagine, un attrezzo critico da applicare alla conoscenza della realt e del mondo. Per Geddes, questo legame tra geografia e arte, prende il nome di guerra contro la bruttezza moderna, ovvero laffermazione che bisogna allenare i 5 sensi per lo studio della natura,di modo da stimolare il piacere-bellezza delle cose del mondo Il mondo sar migliore se a pensarlo saranno persone educate alla bellezza della scoperta e della conoscenza. PATRICK GEDDES: lo studio della natura e leducazione della geografia. Linsegnamento della natura non comincia n con la conoscenza n con la disciplina, ma attraverso il piacere: il piacere di vedere le cose per la prima volta, di osservarle Prima di osservare le cose per ottenere da loro una conoscenza ordinata, bisogna sviluppare un interesse generale. Prima di produrre lordinata bellezza dellarte, bisogna conoscere il bello. Fondamentale larte del vedere. Leducatore dovrebbe sviluppare una ginnastica per i suoi alunni per allenarsi a vedere la bellezza del mondo in continuo cambiamento ed evoluzione. CAPITOLO 8: ARCANGELO GHISLERI (1855-1938) Ghisleri propone un modello di geografia militante che si definisce nel sociale. La sua opera pi importante latlante dAfrica, relativa al continente nero che diventa il tema su cui esemplificare le sue idee anticoloniali. Ghisleri si occupa di scuola e insegnamento: il suo obiettivo quello di mettere in mostra linadeguatezza degli strumenti didattici e degli insegnanti dove il vero scopo deve essere la formazione scientifica e riflessiva dei giovani. Secondo Ghisleri, il compito della geografia quello di essere una narrazione del mondo dove la descrizione e lindagine dei fenomeni vengono relazionati alla storia delluomo che lo abita. Linsegnamento della geografia, deve appassionare attraverso la stimolazione della fantasia e dellimmaginazione; solo dopo che questo avviene, si pu poi procedere alla trasmissione di dati geografici. La cultura geografica diviene lo strumento per far acquisire alle nuove generazioni il senso civico e responsabilit sociale. Linsegnamento della geografia deve essere interessante socialmente: - Il principio di nazionalit: che fa emergere la necessit della conoscenza del territorio di cui si compone la propria regione.

- Il suffragio popolare: che fa emergere la necessit di unistruzione sulle condizioni fisiche del proprio paese. - Lemigrazione: che fa emergere la necessit di conoscere le condizioni geografiche dei paesi di destinazione affinch giovino nelle scelte tra chi partito e chi rimasto. - La politica coloniale: che impone agli uomini di stato di avere una giusta cognizione del territorio occupato, al fine di poter agire prudentemente. Bisogna per avere degli strumenti idonei: per Ghisleri gli atlanti non sono solo una raccolta di carte ma abbinano testo scritto e cartografico in ununit comunicativa che si compie sia a livello referenziale che contenutistico. Il ruolo dellinsegnante quello di far emergere la passione per le meraviglie del mondo. ARCANGELO GHISLERI: geografia. La geografia ha il compito di descrivere la terra come un organismo planetario, sede di fenomeni che mettono questo globo in rapporto con luomo. Il luogo di una battaglia o il rilievo dun massiccio montuoso, sar geografia. Ma il nome dei generali o gli stipendi di funzionari, non sar geografia. La geografia ha anche bisogno di altre discipline, ma mentre queste si occupano dellinvestigazione e dellessenza dei fenomeni, la geografia li indaga e li descrive nella loro forma esteriore e la loro distribuzione e localizzazione sul globo. La geografia la scienza del come e del dove. Linsegnante deve fare in modo che ogni cosa che sta intorno al bambino parli di questo vasto globo stimolando il desiderio di conoscerlo. Questo lo scopo dellinsegnamento della geografia. Il tutto stimolando in loro limmaginazione attraverso narrazioni geografiche che provengono dal maestro non dai libri; questo significa chiedere allinsegnante di mettervi la propria personalit. Quando emerge la curiosit del dove negli alunni, allora il maestro pu far riferimento alla topografia e cartografia. Bisogna accennare ai simboli mano a mano che le cose si insegnano, altrimenti il rischio quello di annoiare e rendere le cose difficili ai bambini. Un errore degli insegnanti quello di far insegnare agli alunni la geografia dal particolare al generale; in realt il contrario: bisogna partire dalla terra intera, far conoscere prima che cos un globo. 1. Limpiego della memoria e della nomenclatura: imparare 200 o 300 nomi di fila non serve! Bisogna fare in modo che i 300 nomi siano imparati poco per volta, 7 o 8, non di pi a lezione. E fare anche in modo che i nomi vengano localizzati sulla carta dallalunno. Tali nomenclature non devono essere date allinizio della lezione, ma alla fine, come sigle riassuntive. In questo modo tutti questi nomi verranno con il tempo ricordati e non dimenticati. Inoltre il maestro deve soffermarsi sul alcuni di questi nomi, per narrare allalunno qualche particolarit geografica, degli abitanti, dei prodotti, della loro storia questo stimola linteresse degli alunni. Figure di monumenti, vedute di paesaggi aiuteranno la vivificazione della nomenclatura. 2. Carte murali e atlanti. 1. Carta datlante: deve dare i nomi con maggiore profusione, registrare le particolarit; fatta per essere consultata pi volte come un dizionario; 2. Carta murale: deve essere fatta per essere vista da lontano da tutta la classe; deve presentare pochi nomi e semplicit di rappresentazione. 3. Delle carte disegnate dallallievo: la carta disegnata dallallievo non deve servire altro che ha illustrare la fisionomia dun paese e collocarvi i punti pi importanti. 4. Dei plastici: sarebbero utili le carte di rilievo per permettere di percepire le caratteristiche della superficie terrestre. CAPITOLO 9:HALFORD JOHN MACKINDER (1861-1947) Nasce in Inghilterra. Dal punto di vista geografico, i suoi interessi possono essere raggruppati in tre settori: la didattica, lesplorazione e la geografia politica.

2 La geografia come materia perno delleducazione. Mackinder proponeva una scansione della storia dellumanit in epoche distinte in base ai mezzi di trasporto. Mackinder era convinto dellimportante delleducazione sia per le lite che per le masse. In entrambi i casi, la geografia era riconosciuta come uno strumento per esercizio del potere: - Le lite erano destinate a governare lImpero, e quindi il mondo, pertanto dovevano conoscerlo - Per le masse, leducazione geografica, era strumento della democrazia. Mackinder offr uneducazione universitaria anche ai lavoratori e si dedic anche alla formazione degli insegnanti. Lo scopo di Mackinder, era quello di insegnare ai cittadini dellimpero di pensare in termini geografici. Per Mackinder, la geografia una e una sola disciplina, che mira a capire in che relazioni si pone la societ. Dalla descrizione di passa poi alla spiegazione: lavorare sul campo, analizzare i dati, riflessioni critiche, senza limitarsi a mettere insieme une collezione di dati. Lenfasi poi viene posta sulla capacit di visualizzazione delle cose, prima con la fantasia che nella pratica. H.J. MACKINDER: la sviluppo dellinsegnamento della geografia dallo studio della natura. La geografia una questione di immaginazione; la sua principale funzione nella educazione ampliare, allenare e rendere precisa e agile limmaginazione. La geografia non dovrebbe iniziare con quella matematica, ma con casa nostra. Credo che la geografia contenga elementi di tre cose: 1. Scienza: perch la geografia conoscenza ragionata, misurata, ordinata 2. Arte: perch la geografia per met arte, per met belle arti 3. Filosofia: perch la filosofia della storia, della politica e delleconomia contiene abbondante materia geografica. Importante poi la visualizzazione, occorre essere capaci di visualizzare ogni cosa. Linsegnamento della geografia implica cinque punti: 1. La capacit di delineare un piano: far provare ai bambini a tracciare dei semplici disegni 2. La capacit di modellare per ottenere lidea di rilievo: ricorrere a un plastico 3. Il processo geografico fondamentale: le forme geografiche non sono qualcosa di statico, ma dinamico; la natura cambia continuamente e le forme della terra vengono modellate e scolpite. 4. I principale contrasti con il mondo: mettere in conto che i bambini hanno linnato desiderio di giocare; quindi molte narrazioni, senza insistere subito con le carte. 5. Lidea del mondo rotondo: non parlate del globo, non mostrate carte, ma indicate le cose! Senza utilizzare un globo, senza una palla, senza giochi, ma con il realismo perch se anche una sola volta utilizzate un globo, restringerete limmaginazione del bambino. Mantenere limmaginazione in scala con la realt. Successivamente si pu passare al globo, magari un globo con continenti colorati di bianco di modo che il bambino possa imparare a riconoscerli partendo dalla loro forma. Linsegnante pu poi indicare qualche nome, stabilendone la posizione. 1. Ora possiamo muoverci verso la carta, ma lasciate che siano i bambini a costruire le proprie carte, che, in un primo momento, non devono essere mirate alla precisione; lasciateli disegnare a mano libera. 2. Prima utilizzare una carta muta, poi una carta con i nomi. La perfezione della carta stampata in confronto ai loro tentativi imperfetti li colpir, ma essendo una tappa successiva, essa agir come un ideale a cui tendere, piuttosto che suggerire una semplice copiatura e limitare il loro naturale desiderio di fare qualcosa da soli. 3. Il passo successivo modellare: si passa ora a disegnare un modello e i bambini dovranno provare a rappresentare il rilievo di montagne, aggiungendo poi nomi. 4. Possiamo poi introdurre le fotografie, incoraggiando comunque il bambino a fare uno sforzo per immaginare le scene rappresentate.

5. Bisogna considerare i nostri giovani come migranti: anche se la maggioranza dei giovani rester in patria, dovr essere in grado di confrontarlo con gli altri imperi. CAPITOLO 10: ZONIA BABER (1862-1956) Zonia Baber si occupa dellinsegnamento della geografia nelle scuole. Al centro della sua critica allinsegnamento, vi lesigenza di confrontarsi con la realt che ci circonda, e di non limitare lo studio della geografia ai libri. Baber critica anche luso eccessivo delle carte geografiche. I bambini oggi vivono per lo pi in citt, e quindi hanno perso la capacit di osservare la natura e di confrontarsi con essa. Quindi Baber insiste sulla differenza delle esperienze del mondo da parte dei bambini che provengo da paesi diversi della citt o da culture differenti. Tra gli strumenti per linsegnamento della geografia vi : 1. la gita scolastica: i bambini hanno bisogno di frequenti escursioni fuori dalla scuola. I vantaggi non sono puramente di tipo intellettuale, ma riguardano anche la conoscenza del mondo fuori dalla scuola: la sfera sociale, i rapporti allievi-allievi e allievi-insegnante, coinvolgendo anche la sfera emotiva. un occasione per passare qualche giorno lontano da casa,stare con gli amici e per rompere le regole della classe. Per Baber per ci sono 4 elementi che ne ostacolano lattivit: - La mancanza di apprezzamento da parte di insegnanti e genitori - La poca disponibilit e capacit degli insegnanti a scendere dalla cattedra per rispondere alle domande dei bambini curiosi. - La difficolt pratica di gestire una classe fuori dalla scuola. - Limpegno economico per la scuola e per le famiglie. 2. Trasformare gli strumenti scolastici dinsegnamento: labilit dellinsegnante nel disegnare, dipingere, modellare, far aumentare la sua capacit dinsegnamento della geografia. Baber suggerisce quindi di introdurre nelle scuole delle attivit pratiche e manuali. Baber si impegna in organizzazioni femministe, antirazziste, antimperialiste e conservazioniste. La geografia diventa lo strumento per educare al rispetto dei diritti umani: linsegnante di geografia, pi di ogni altro, ha la possibilit di cancellare i pregiudizi razziali, perch la geografia lunica materia che ci mette in contatto con tutta la gente vivente nel mondo. In campo ambientalista e conservazionista si batte per ottenere la preservazione di aree significative del paese a scopi educativi e ambientali. Protagonista di due guerre mondiali, Baber mette al centro della sua attivit, la pace nel mondo. Gran parte del lavoro a scuola solo routine, e non ha a che fare con la vita del bambino. Ci servono risultati educativi pi personali, modellati a mano; solo allora il bambino potr crescere apprezzando larmonia della natura e delluomo. ZONIA BABER: opportunit perdute nellinsegnamento della geografia. Fino a quando lEuropeo o la razza bianca manterr la sua credenza infantile di essere superio re a tutte le altre genti e quindi di essere destinata da Dio a dominare le altre razze, non ci potr essere la speranza di una pace permanente. Fino a quando la credenza nella fratellanza tra gli uomini non diventer una convinzione invece che un luogo comune, la guerra tra le razze sar inevitabile. Linsegnante di geografia ha la possibilit di cancellare i pregiudizi razziali, perch la geografia lunica materia che ci mette in contatto con la gente del mondo. Bisogna far si che lo studente possa apprendere a mettere in evidenzia le migliori qualit naturali degli altri, mettere in evidenzia le maggiori conquiste e caratteristiche di tutti i popoli stranieri studiati. Poich la geografia, in virt del suo contenuto, cos responsabile del nostro atteggiamento riguardo alle altre persone, ne consegue che essa dovrebbe essere riscritta, in quanto troppo spesso presenta il punto di vista nazionalistico. Solo cos si potr raggiungere linternazionalismo.

CAPITOLO 11: TSUNESABURO MAKIGUCHI (1871-1944). Nasce in Giappone. Per le sue idee pedagogiche e convinzioni pacifiste egualitarie, si scontra spesso con il governo. Si converte anche al buddismo. Morir di fame e di stenti nella prigione. 2 La geografia come educazione La geografia aveva lo scopo di formare i cittadini della nazione, promuovere lidentit nazionali e un senso di cittadinanza. Gli insegnanti dovevano educare un popolo obbediente allo stato. Per Makiguchi questo sistema giapponese rigido e distruttivo per il potenziale creativo dei bambini. Per lui leducazione della geografia deve essere antinozionistica e paritaria: la maggior parte degli insegnanti, attenti solo alle esigenze degli adulti, sono soliti imbottire i propri studenti di nozioni che non hanno importanza o significato per la loto vita presente. La geografia di Makiguchi, pone al centro lessere umano e la sua relazione con lambiente che lo circonda. La scuola deve essere legata al territorio, in modo da fondere i saperi umili delle comunit e della gente che lo abita con le materie scolastiche. La geografia non deve quindi essere appresa solo dai libri di testo. Makiguchi attribuisce importanza alla nozione di luogo: il luogo si carica di valenze affettive che richiamano la geografia umanistica. Mikiguchi, coerente con i suoi ideali, rifiuta la lotta per la sopravvivenza come principio costitutivo della societ e preferisce unidea di cooperazione. Al centro della sua riflessione vi lidea di comunit: linsieme sia delle attivit quotidiane sia come osservazione del resto del mondo. Egli usa il termine kyodo che significa: - Comunit locale - Patria, Terra natia La comunit locale quindi il punto di riferimento per il percorso di apprendimento dei bambini. Nella sua riflessione sulla comunit locale, spiccano due temi: - Educazione alla globalizzazione: la geografia dovrebbe contribuire a renderci cosciente dellinterrelazione che esiste fra tutti gli esseri umani. - Educazione ambientale: relazioni tra esseri umani e tutti gli altri esseri viventi, con un indagine sia degli aspetti fisici che spirituali.

TSUNESABURO MAKIGUCHI: geografia della vita umana.


Il rapporto tra gli esseri umani e la terra, molto complesso. Dovremmo cercare di realizzare quanto preziose siano le cose che il mondo ci fornisce; questi doni sono cos presenti e vicini a noi, che molto spesso non riusciamo ad apprezzarli o riconoscerli. Per comprendere il mondo in modo corretto, dobbiamo prima diventare coscienti del nostro luogo dorigine, la propria comunit locale. Quindi bisogner considerare la geografia come lo studio dei rapporti tra i fenomeni naturali della terra e la vita umana. La maggior parte di noi, si limita a guardare le cose solo in modo superficiale. Soprattutto nellinsegnamento, si abbandona spesso la comunicazione diretta e intima con la natura, finendo per dipendere da opinioni che derivano dai libri. NON la solo intima osservazione della propria comunit, MA ogni aspetto dellintero universo si pu trovare nel piccolo spazio della nostra comunit. I bambini devono essere educati a una comunicazione diretta, attiva e personale con i fenomeni naturali.

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