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LEZIONE 1:
Gli oggetti cartografici come le carte, nessuna delle rappresentazioni sono neutrali.
Ciascun dispositivo cartografico o immagine veicola delle informazioni che sono state
selezionate, o manipolate (processo di rielaborazione del dato). Le carte sono filtrate
rispetto allo sguardo di chi seleziona gli oggetti cartografici da pubblicare.
Nella storia della geografia c’è stata una fase millenaria in cui l’oggetto dell’investigazione
era il DOVE, dove si collocano gli oggetti, luoghi, risolse. L’informazione del reperimento
delle risolse era cruciale per la sopravvivenza delle società.
E’ prevalsa nella prima parte della geografia la sfera fenomenica cioè lo spiegare dove le
cose vanno a collocarsi e restituirle attraverso rappresentazioni; elemento prevalente ma
che ha creato maggiori difficoltà.
Soltanto a partire da 200/300 anni la geografia è diventata una scienza attenta alla
dimensione cognitiva, andare ad esplorare il perché alcuni fenomeni avvengono nello
spazio-tempo.
Géo: vuol dire terra. I greci avevano un altro modo per riferirsi alla terra ovvero Kton,
perché alla fine ha vinto géo? Kton fa riferimento alla terra ma soprattutto all’aspetto
geologico sotterrano, mentre Geo all’aspetto più visibile/superficiale.
Franco Farinelli ci spiega il perché: in una chiave geografica racconta il mito di Dioniso e
dei Titani. Dioniso era figlio di Giove e Persefone, ed era incapace di separare ciò che è
vero ciò che è falso.
I Titani sono i figli di Urano (cielo) e Kton (terra), durante la notte vanno nelle stanze di
Dioniso cosparsi di gesso bianco, con lo stesso gesso ricoprono il suo volto e quando si
sveglia e si specchia non si riconosce e ha un momento di smarrimento; loro ne
approfittano e lo fanno a pezzi e spargono i suoi 7 pezzi in giro per il mondo, essendo un
Dio non muore.
In quanto divinità Dioniso è incapace di poter distinguere ciò che lo compone, è un’unità,
un interno e nello smembrarlo i titani sono riusciti ad analizzarlo.
I titani perdono e si guarda ciò che della natura possiamo apprendere.
Un altro passaggio ci spiega il passaggio tra Kton e Geo: Urano si sposa con Kton ma
nell’atto dello sposarla le mette il velo e nel processo di velazione la verità si schiude e
velandosi Kton diventa Gé.
La geografia si occupa di quel velo che copre le verità del mondo e si occupa di svelarle
all’umanità.
SPAZIO: è una parola che utilizziamo nel linguaggio geografico da poco tempo, in latino
significa solo luogo aperto, ma nell’utilizzo moderno normalmente intendiamo uno spazio
misurabile in modo oggettivo. E’ importante che questa dimensione non sia trascurata
(SPAZIO ASSOLUTO).
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Geografia
Lo spazio relativo è una dimensione mobile o una misura dello spazio assoluto che i
nostri sensi definiscono in relazione alla sua posizione rispetto ai corpi.
La distanza che c’è tra Siena e le città d’Italia viene percepita molto più lunga e difficile da
percorrere rispetto a Roma e Milano.
LEZIONE 2:
SINTESI:
- Geografia letto alla lettera significa scrittura del mondo il che sposta il baricentro della
geografia sulle questioni che riguardano le descrizioni del mondo, in passato la
geografia si è affermata come scienza della rappresentazione cartografica e anche
dello studio e della descrizione dei caratteri specifici che gli esseri umani e lo spazio
geografico nella loro relazione producono.
- Prevale ancora il DOVE sono le cose, l’obiettivo fino al 1800 era quello di arrivare a una
conoscenza il più possibile dettagliata e integrale della superficie terrestre, in
particolare del luogo di ubicazione e la distribuzione spaziale dei fenomeni.
- Alla geografia del DOVE si affianca anche una geografia del PERCHE’
- Quello che noi oggi studiamo non sono solo le terre note ma anche l’insieme dei
processi sociali ed economici che formano il territorio. Nel corso dei secoli e
comprende anche la geografia contemporanea, l’oggetto di studio rimane la terra.
- GE vs KTON
Per molto tempo non si è parlato di spazio ma luoghi e il modo in cui misuravamo questi
luoghi non era oggettivo, non era standard come lo intendiamo oggi. Se non c’era la
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Geografia
possibilità di misurare in un modo standardizzato. Nel libro di Marco Polo non si parla mai
di lunghezza, ma seguiva il vento e misurava lo spazio attraverso le giornate.
Quello che caratterizza dopo è il legame che una o più persone instaurano con quel
luogo, per ciascuno è un’esperienza diversa perché cambia il senso del luogo (Yi-Fu
Tuan).
Marc Augé: I non luoghi sono presenti nella nostra esperienza quotidiana, la nostra
esperienza non si caratterizza solamente da luoghi che ci trasmettono sensazioni di
appartenenza/familiarità, ci sono anche non luoghi che si ripetono nello spazio in modo
uniforme nei quali non riusciamo a riconoscerci nello spazio, regione, parte del mondo.
Spazio e luogo non sono dati ma sono anche questi risultati di processi sociali complessi,
sono costruzioni sociali quindi quello che conta sapere è il modo in cui noi intendiamo il
rapporto tra spazio e società e si può fare in diversi modi.
- Possiamo considerare che lo spazio siano il riflesso delle differenze sociali, è la società
che forma lo spazio, implica che siamo in grado di riconoscere le differenze sociali che
sono a monte. Le differenze spaziali che io noto derivano alla base delle differenze
sociali che le hanno prodotte quindi sono le differenze sociali che formano lo spazio.
E’ un ragionamento che ha molti limiti perché sono categorie a priori dell’analisi,
abbiamo già in testa camminando la categoria di povertà/ricchezza.
- Il modo migliore per intendere il rapporto tra spazio e società sono co-costruite tra loro
quindi ci sono costruzioni spaziali che sono generate da differenze sociali e il contrario.
Se lo intendiamo in questo rapporto biunivoco, è anche lo spazio che forma la società.
Spesso è lo spazio che detta le nostre possibilità di avere un certo stile di vita o un
altro. A volte il luogo in cui ci troviamo, cresciamo per un lungo tempo determina in noi
un senso di appartenenza.
- Alcuni luoghi sono più adatti al transito di alcuni soggetti rispetto ad altri, alcuni luoghi
diventano inarrivabili per alcune persone. Tipo un parco notturno, meno accessibile per
una donna rispetto a un uomo.
Regione: si riferisce a una porzione contigua di spazio che ha una proprietà comune che
la rende distinguibile da altre zone.
LEZIONE 3:
Riepilogo:
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Geografia
Tra le funzioni del geografo c’è anche quella del cartografo e gli obiettivi di chi faceva
geografia secoli fa, era quello di assicurarsi che le conoscenze fossero trasmesse anche
alle generazioni successive, non solo oralmente ma anche scritto.
questo e qui si intravedono delle tecniche di luneggiamento. E’ una rifrazione dei raggi
solari, a seconda di cui i raggi solari/luminosi toccano la superficie è più facile che
emergano dei petroglifi.
Gli elementi più visibili sono delle linee, strade.
I primi utilizzi delle carte non è per viaggiare in terre lontane ma lo stare e organizzare
luoghi.
Qui siamo in tempi più vicino ai tempi nostri, 1500 ac, siamo nella città di Nippur e qui ci
sono degli aspetti interessanti; in quelle zone si stava affermando un sistema definito
palazziale, prevede una gerarchia di funzioni quindi ci sono persone che avevano il
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Geografia
controllo e la responsabilità di organizzare gli spazi, i
tempi dei raccolti, i trasferimenti da un luogo all’altro,
importazioni/esportazioni di merci ecc. ma questa
differenziazione non riguarda solo i ruoli ricoperti dalla
classe dirigente ma anche degli spazi, è un frammento di
qualcosa che ci ricorda la carta di una città. Quello che è
interessante osservare è che c’era la necessità di
formalizzare alcune informazioni geografiche quanto ve
ne era di
cominciare a
costituire un
sistema di segni che
poi portò alla nascita della scrittura. Le primissime
forme di scritturano erano per scambi
commercianti. La delineazione dei confini e le
ripartizioni territoriali erano ben accurate. La
geografia sumera, babilonese, in questo periodo le
credenze che ciò che si trovasse sulla superficie
terrestre fosse un’esatta immagine specchio di ciò
che si trovasse in cielo, cioè un’esatta
corrispondenza tra cielo e terra (attività mistica).
In quell’epoca andavano di moda i periploi che sono degli itinerari scritti in cui ritroviamo
una descrizione del discorso in modo sequenziale (VI sec
a.C).
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Geografia
dall’equatore e sono i punti di un parallelo.
La latitudine e la longitudine si misurano in gradi, primi e secondi che sono le stesse unità
di misura che utilizziamo per misurare gli angoli.
Fino a dove arriva la latitudine e longitudine? 0-90, se abbiamo definito la latitudine come
la misura dell’angolo corrispondente all’arco di meridiano che separa quel punto
dall’equatore, l’angolo massimo che possiamo raggiungere spostandoci dall’asse
dell’equatore fino al polo si parte da 0 gradi fino ad arrivare a un massimo di 90 gradi. Il
punto di coordinate 0, 0 è dove si incontra il meridiano di Greenwich con l’equatore.
I meridiani e fusorari non sono la stessa cosa perché seguono logiche politiche.
LEZIONE 4:
Riepilogo:
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Geografia
Alessandria che all’epoca assumeva il ruolo di uno dei centri culturali più importanti
dell’era antica. Non soltanto perfezionò le idee di Eratostele e arrivò a un reticolato
geometrico molto sofisticato, anche paragonandolo a quello che poi per secoli è stato il
corpus di conoscenze che ha dominato la scena della geografia occidentale. Nelle sue
carte si può notare la qualità dell’elaborazione cartografica che rappresentavano le zone
del bacino Mediterraneo, raggiungendo anche territori abbastanza ignoti all’epoca. I
rapporti diplomatici, militari, abbracciavano già il continente asiatico, europeo e africano.
Si possono vedere le sorgenti del Nilo e l’estensione di questa carta arrivano fino alla
Cina, Indo-Cina.
Sono carte che si stirano in lungo, questo perché la rappresentazione delle terre tende a
essere un po’ deformata lungo i paralleli e un po’ più esatta lungo i meridiani. Se ci
collochiamo lungo un meridiano, noi possiamo notare le differenze d’inclinazione dei
raggi, se facessimo lo stesso su un parallelo le informazioni sono meno reperibili.
Spostandoci da un meridiano all’altro, sappiamo che se ci troviamo su due meridiani
diversi lungo lo stesso parallelo in quel momento l’ora sarà diversa, questo Tolomeo riuscì
a farlo solo una volta: calcolò dei dati arrivati da una battaglia di cui ci furono diverse
cronache che arrivavano da diverse parti del mondo, in particolare dal luogo della
battaglia e da Cartagine. Questo episodio è importante perché durante la battaglia c’è
stata un’eclissi, a seconda dell’orario dell’eclissi Tolomeo ne derivò che tra questi due
luoghi corressero circa 5 ore e calcolò in funzione di questo la distanza, la sovrastimò.
C’è un certo stiramento lungo i paralleli perché si sovrastimavano le lunghezze.
PROIEZIONI PROSPETTICHE:
PROIEZIONI DI SVILUPPO:
Si ottengono
immaginando di sviluppare la superficie terrestre
sulla superficie di un altro solido (cilindro e cono).
Quella conica ha il privilegio di non sovrastimare
eccessivamente le zone più in alta latitudine rispetto
a quella cilindrica. Queste proiezioni di sviluppo
erano note alla scuola Tolemaica.
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Geografia
Una delle proiezioni più famose è quella di Mercatore, ha una proprietà che poche altre
proiezioni hanno ovvero l’isogonia. Per iso intendiamo stesso, gonia angoli. Vuol dire che
questa proiezione presenta gli stessi angoli. La rotta dritta va ad incontrare in modo
identico i meridiani, per un navigatore questa è una conoscenza cruciale. Se un
navigatore sa dov’è il nord, sa quindi qual è l’angolo che va verso il nord e quello suo di
navigazione, è in grado di poter raggiungere seguendo la rotta sulla carta è in grado di
raggiungere la destinazione seguendo sempre lo stesso angolo.
La proiezione di Ball-Peters si
pone il problema di tentare di
non sovra rappresentare le aree
del nord, non renderle schiacciate. La zona bianca è di Mercatore, quella grigia di Ball-
Peters.
La carta perfetta per poter esistere dovrebbe non soltanto avere l’isogona di Mercadore,
cioè il mantenimento degli stessi angoli, ma anche l’equivalenza ovvero che la
proporzione delle aree rappresentate sulla carta deve essere equivalente alla proporzione
delle aree nella realtà, non deve esserci una dispoporzione.
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Geografia
Era orientata con il sud-est in alto e fornisce una rappresentazione schematica di tutti gli
edifici pubblici e privati dell’epoca facendolo a sezione, ovvero prende solo il primo piano
di ogni cosa. Non ci sono colli, solo il fiume e poche mura. La precisione del tratto murale
non è di alta precisione. Ci lascia intendere che oltre all’utilizzo pratico,
contemporaneamente si affianca uno scopo di
tipo celebrativo. Il catasto di Roma aveva delle
rappresentazione in pergamene di tutte le terre.
LEZIONE 5:
SINTESI:
- Regime Tolemaico
Con la caduta dell’Impero Romano si perde gran parte della tradizione cartografica,
almeno nella zona dell’Europa centrale. Soltanto nella cultura bizantina continua. La
cultura romana si era focalizzata su aspetti più pratici, politici-amministrativi.
Nel vicino Oriente erano state tradotte in arabo alcune parti delle opere Tolemaiche quindi
nella cultura araba delle conoscenze geografiche della cultura ellenistica riescono ad
andare avanti.
La cultura bizantina si colloca in una sorta di continuità con quella ellenistica ma non ci ha
lasciato valide testimonianze cartografiche nell’alto medioevo. Ma la traduzione e
conservazione dei testi fu di fondamentale importanza del pensiero cartografico e della
sua evoluzione e si incontrerà nuovamente con la cultura occidentale soltanto all’inizio del
XIV secolo.
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Geografia
Quello che accade dopo la fine dell’epoca antica è che si mantiene in uso l’utilizzo della
carta con funzioni di uso propagandistico e religioso, in particolare quelle a piccola scala.
Quest’aspetto celebrativo che era già presente nell’antichità ritorna e rimane.
Contemporaneamente pure il ruolo delle carte a grandi scala inizia a cambiare.
L’alto Medioevo dalle epoche precedenti eredita poca tradizione greca romana
conservata nell’Europa occidentale, eredita informazioni geografiche in particolare di
luoghi più lontani e descrizioni molto favolose e leggendarie e avrà ripercussioni
sull’evoluzione cartografica. Quello più importante che viene ereditato è la tradizione
Biblica, perché nei testi sacri ci sono dei riferimenti a quali sono le caratteristiche
principali della terra e poi le memorie delle popolazioni germaniche che avevano invaso i
territori dell’ex impero romano occidentale.
Da quest’eredità ne deriva che dal medioevo prevale e prevarrà per diversi secoli una
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Geografia
L’immagine del Cristo che sovrasta il globo è un canone che le carte dell’epoca tende a
rispettare.
In questa carta
notiamo che
Gerusalemme è al
centro del Mondo,
in alto sotto Mundi
sotto la testa della
Luna troviamo una
figura maschie e
femminile, dove ci
sono Adamo ed
Eva che raffigurano
a loro volta in
Paradiso Terrestre.
La carta a destra è anche comunemente chiamata carta di Hereford (circa 1285), qui il
Cristo è rappresentato seduto sulla mappa, nell’angolo a destra c’è sempre un omaggio a
chi ha commissionato la carta.
La testa di Cristo rappresenta ciò che è stato prima della creazione, i piedi l’umana
creazione di Dio e le mani il divino potere di poter creare, governare e punire.
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Geografia
Questa è la mappa di Idrisi e ci collochiamo all’incirca nel XII secolo e come si può ben
notare non è una forma T in O quindi come ci si orienta? Innanzitutto il sud è verso l’alto
ed ha elementi dell’epoca Tolemaica.
Sempre nel XII secolo arriva un’altra invenzione tramite gli arabi, la bussola però è un
invenzione cinese, è un braccio di magnete che si orienta verso nord ed era nota già
prima della nascita di Cristo.
Gli arabi la portano alla disponibilità delle corti delle repubbliche marinare di quel periodo,
specialmente ad Amalfi. Stimolò la produzione dei cosiddetti portolani che sono delle
produzioni testuali dei tratti costieri accompagnati da una rappresentazione grafica del
tratto di costa a cui si riferiscono. Questi portolani che venivano prodotti da una tipologia
particolare di navigazione, non a mare aperto ma cabotaggio cioè che si passa di costa in
costa perché così non si perdeva la direzione, con l’avvento della bussola diventano più
sofisticati.
Com’è quindi possibile la coesistenza di due tradizioni cartografiche? La trasmissione
delle innovazioni tecnologiche non era così veloce, ci vuole tempo, ma anche perché le
carte avevano scopi diversi; da un lato abbiamo scopi prettamente pratici, dall’alto scopi
prevalentemente simbolici.
I bizantini riuscirono a portare avanti con continuità almeno la lettura dei testi classici
della tradizione Tolemaica, l’Almagesto, e quest’opera cominciò ad arrivare in Europa.
Grazie al monaco Maximus Planudes si è riuscito a recuperare una copia dell’opera, per
arrivare alla traduzione latina si deve aspettare il 1406 e ci collochiamo a Firenze.
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Geografia
Per salire questa montagna e fare meno fatica possibile bisogna utilizzare il principio che
sta dietro alle isoipse (la parola stessa significa che mantiene la stessa altezza lungo tutta
la linea) ovvero percorrerla perché non sto salendo. Se le attraverso significa che sto
salendo di quota e quindi percepisco maggiormente la fatica.
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