Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
- Globale
- Nazionale
- Locale
Rappresenta una schematizzazione che CONGELA una realtà DINAMICA
In realtà non esistono schemi OVVI, NECESSARI O ESSENZIALI per l’esame del rapporto tra spazio e
politica
TUTTE LE GEOGRAFIE SONO SEMPRE STATE L’ESITO DI UNA LETTURA POLITICA DEL MONDO à la
geografia di Powell differisce perché RINNEGA LA SUA NATURA POLITICA RELEGANDO LE PROPRIE
RESPONSABILITA’ AL DISPOSITIVO
Il moderno è l’epoca in cui avviene la trasformazione, l’epoca dell’IMMAGINE DEL MONDO, che non è
raffigurazione del mondo, ma molto più crucialmente L’EPOCA IN CUI IL MONDO INIZIA A ESSERE
CONCEPITO COME IMMAGINE, e tale immagine è la CARTE GEOGRAFICA è implica che la storia della
cultura occidentale diventi la storia della progressiva colonizzazione del discorso-logos-ragione da
parte dell’immagine cartografica. IL MODERNO ASSEGNA ALLA CARTA GEOGRAFICA UN PRIMATO SULLA
REALTA’, tale per cui essa non è più solo un modello della costruzione materiale ma anche della
costituzione ontologica del mondo.
= con le scoperte geografiche che caratterizzano storicamente il periodo della modernità, aumenta la
tendenza alla raffigurazione del mondo. Questa, tuttavia, viene progressivamente a sostituire la
conoscenza empirica del mondo da parte dell’uomo e, da modello rappresentativo che era, da
modello INTERPRETATIVO, viene a sostituire il mondo stesso, finendo così col diventare il filtro
stesso attraverso cui l’uomo interpreta il mondo
La geografia dà sicurezza agli uomini perché semplifica è non è inutile, ma NON È INNOCENTE,
perché essa viene spesso adottata dal potere come STRUMENTO STRATEGICO:
“la geografia dice cose vere, tanto da essere condizione necessaria per la costruzione di un
dominio reale; ma ciò che dice è necessariamente parziale, e le sue osservazioni non possiedono
la oggettività che il potere cerca di farci credere”
“i politici sanno che SI VEDE SOLO QUELLO CHE SI CERCA, quindi cercano di convincere a gente
CHE NON CI SIA NIENTE DA CERCARE dicendo che tutto ormai è già stato scoperto”
Con la nascita della geografia borghese si afferma una e una sola immagine del mondo, immutabile,
oggettiva, geometrica, trasforma i luoghi in spazi!
DEMATTEIS
D. ritiene che il momento che porta la borghesia al potere rappresenti un passaggio storico-politico
ambiguo durante cui si viene a costituire la geografia moderna
Risultato = presentare ciò che prima era arbitrario come risultato di leggi
Secondo i geografi borghesi, l’ancien regime fondava la sua politica sull’arbitrarietà, mentre i borghesi
rivendicavano il valore oggettivo della scienza
In altre parole: i confini dello Stato definito dall’ancien regime erano ritenuti stabiliti a tavolino,
mentre la geografia moderna poneva in primo piano la sua matrice scientifica che pretendeva di
poter rivendicare l’oggettività e l’assolutezza dei risultati delle proprie ricerche. Pretende di essere
una geografia superiore allo Stato, che lo contiene, che studia le regioni naturai come esistenti
prima e a prescindere dall’esistenza di una struttura statale.
QUESTA ASTRAZIONE RAPPRESENTA UNO DEI PRESUPPOSTI NECESSARI PER L’AFFERMAZIONE
DEL MITO DELLO STATO BORGHESE, perché permette di concepire LA NAZIONE COME UN CORPO
ESISTENE DI PER SÉ E SVINCOLATO DALL’ESISTENZA DI UAN STRUTTURA STATALE, e lo stato-
nazione come naturale coincidenza delle due dimensioni, ma non voluta da una decisione politica
Ora i luoghi vengono pensati come INVARIANTI E COESISTENTI in uno spazio che presenta ovunque le
stesse proprietà generali
EFFETTO SPECIALE DELLO SPAZIO GEOGRAFICO
Spazio geografico = insieme di operazioni logiche che la nostra mente compie per dare un ordine agli
oggetti che percepiamo sulla superficie della Terra. Tali oggetti esistono INDIPENDENTEMENTE dalle
nostre operazioni soggettive.
1° effetto speciale: visione dello spazio come oggettivo e naturale > supporto a un modo mitico-
ideologico di concepire lo spazio è in esso diventa implicita la visione del mondo elementare e
popolare che vede rispecchiato nella realtà l’ordine SOCIALE (imposto invece “artificialmente” nella
realtà)
2° effetto speciale: far apparire come PROPRIETA’ DELLE COSE ciò che invece attiene alla loro
organizzazione sociale (es. strutture gerarchiche dello spazio)
L’ESPERTO DI GEOPOLITICA
Figura resa possibile dal processo di spazializzazione della politica e dalla visione esterna del mondo
che esso aveva prodotto
= la spazializzazione della politica è ciò che permette di identificare l’opposizione tra ciò che è
nazionale e ciò che è internazionale, e quindi CIO’ CHE È AMICO E CIO’ CHE È NEMICO
La logica spaziale razionale è giustificata dalla continua esigenza di mettere in ordine il disordine,
una continua opera di normalizzazione che dà origine ai conflitti
Colui che sta FUORI dalla carta ha il potere di spostare le linee a suo piacimento, è colui che
ha il potere sullo spazio che noi concepiamo come immobile.
LO SCOPO DELLA GEOGRAFIA CRITICA È QUELLO DI PRODURRE UN MONDO CHE NON SI LASCI
RIDURRE ALLE GEOMETRIE DELLO SPAZIO CARTOGRAFICO
LA CARTA E IL SOGNO
È importante soffermarsi sullo studio del discorso cartografico perché:
1. i rapporti tra spazio e politica sono spesso stati supportati dall’uso di carte
2. la logica geometrica sottesa alla produzione delle carte ci ha abituati a pensare al mondo in
un certo modo
Scopo della geografia critica = liberare dalla tentazione di far coincidere carta e geografia à
tentazione che deriva da una certa educazione!
IL DISCORSO CARTOGRAFICO
TUTTE LE CARTE SONO IL PRODOTTO CULTURALE, POLITICO E SOCIALE DEL CONTESTO CHE LE
REALIZZA è la loro comprensione e interpretazione non possono essere svincolate da tale contesto
Idea sottesa alla produzione di una carta = possibilità di riduzione della realtà a un piano attraverso
l’osservazione sistematica e la misurazione precisa
Un esempio del fatto che i fattori geopolitici penetrano nella rappresentazione cartografica è
dato dalla rappresentazione eurocentrica della mappa planisferica, a tal punto da rendere
inusuali altre rappresentazioni impostate e centrate su un meridiano diverso da quello di
Greenwich, anch’esso convenzionalmente preso a punto di riferimento
Un altro esempio è dato dall’insieme di simboli che il lettore di una carta deve conoscere per
poterla leggere e interpretare: tali simboli sono stabiliti convenzionalmente e ad essi sono
associati significati, risultato di un processo politico-sociale
LA DECOSTRUZIONE DELLA CARTA
Necessità di mettere in discussione la presunta autonomia della carta come modello di rappresentazione
fede nella scientificità delle carte e fiducia nella possibilità di raggiungere una rappresentazione
sempre più corretta e precisa della realtà attraverso l’applicazione di principi scientifici
LE CARTE CI PARLANO TANTO ATTRAVERSO CIO’ CHE INCLUDONO QUANTO ATTRAVERSO QUELLO CHE
LASCIANO FUORI
1. potere esterno: usato per ottenere maggiore influenza, coincide con quell’effetto speciale che ci fa
percepire la realtà in maniera distorta in quanto semplificata in una rappresentazione non realistica
2. potere interno: potere disciplinante del mondo attraverso una specifica modalità descrittiva
Effetti ottenuti dalla rappresentazione cartografica
tendenza a normalizzare la varietà dei territori
produzione di un particolare ordine del mondo
ruolo fondamentale nel far apparire naturale l’ordine imposto
es. il confine = matrice spaziale geometrica costruita e legittimata soltanto in virtù della costruzione
cartografica
evidente potenzialità di controllo in chi detiene la facoltà di mettere mano alle mappe à le carte
sono una tecnologia di potere a tutti gli effetti
DISCORSO, POLITICA, GEOGRAFIA
LO SPAZIO DELLA POLITICA
Visione tradizionale: Visione recente:
a. POLITICA FORMALE = ambito che riguarda il a. POLITICA INFORMALE: riguarda il modo in
funzionamento dei vari sistemi di governo, cui si formano alleanze, si esercita il potere,
delle istituzioni e delle loro procedure à sfera si influenzano processi sociali e culturali, si
della vita pubblica sostanzialmente separata proteggono determinati interessi à visione
dal resto, al quale la maggior parte della secondo cui la politica penetra la vita di tutti
gente partecipa in misura molto limitata i giorni ad ogni livello ed è da considerarsi
b. SCIENZA GEOGRAFICA: sfera distinta da parte di tutte le relazioni sociali
quella politica, con il compito di fornire a
questa le informazioni utili e necessarie a
decidere in quanto disciplina oggettiva e
distaccata à per questo la geografia politica
si è occupata a lungo e quasi esclusivamente
degli spazi della politica e dei comportamenti
spaziali dello Stato
POTERE E SAPERE
FOUCAULT
“tutta la politica riguarda essenzialmente l’esercizio del potere”
Osserva la differenza tra la modalità di applicazione del potere in epoca premoderna e in epoca moderna
EPOCA PREMODERNA: esercizio del potere portato EPOCA MODERNA: esercizio del potere
avanti in maniera molto visibile (teatralizzazione) tendenzialmente mimetico, privato di evidenza e della
necessità di apparire (Société disciplinaire)
1. Componente materiale > riguarda gli elementi tangibili dell’organizzazione della nostra vita
2. Componente discorsiva > riguarda elementi quali il linguaggio, le idee, le interpretazioni, la
simbologia
La distinzione tra loro rappresenta tuttavia un artificio retorico in quanto in realtà esse sono
interdipendenti
Le pratiche materiali hanno senso in quanto composte anche da una dimensione discorsiva,
dal momento che sono pervase da un qualche significato*
Il discorso si produce materialmente in quanto si esprime necessariamente attraverso una
dimensione materiale
*FOUCAULT
Il significato del linguaggio e delle azioni deve essere sempre pensato in rapporto al contesto in cui viene
pronunciato, se si vuole comprenderne il vero significato à dipende da:
- Chi lo pronuncia
- Come lo pronuncia
- In che contesto lo pronuncia
- In che modo ciò che è pronunciato si colloca rispetto alla formazione discorsiva, o discorso (= insieme
preesistente di affermazioni, simboli e interpretazioni)
DRIVER
Sostiene che Foucault si sia interessato del funzionamento spaziale della politica perché aveva compreso
l’importanza del controllo dello spazio da parte del potere come strumento strategico per la costruzione e la
dominazione della vita sociale, economica e politica
A partire dagli anni Ottanta, si è verificata una rivoluzione nello studio dei rapporti tra geografia e
potere che ha portato alla nascita della GEOGRAFIA CRITICA è contesta la possibilità di
rappresentare il mondo così com’è, ovvero la pretesa che le rappresentazioni del mondo possano
coincidere con la realtà.
Non si contesta l’esistenza della realtà, ma la fede cieca nella possibilità di rappresentarla.
La razionalità che nel mondo moderno ha potuto produrre le carte geografiche, per farlo si è
fondata necessariamente sulla certezza che il mondo potesse essere ridotto a una
raffigurazione (cfr. Farinellià certezza del rappresentare)
Si definisce in politica “realismo” la coincidenza tra un modo di rappresentare e ciò che in una
determinata società si ritiene sia la realtà à è necessario celare e negare la propria specificità
storica e culturale (legata al contesto in cui è nato) per mantenersi credibilmente neutrale è Questa
conversione dal culturale al naturale è chiamata il mito (Barthes)**.
La scrittura è parte della trasmissione della forma di conoscenza funzionale a una costruzione sociale
à non è uno specchio del mondo, non descrive il mondo ma NE CREA UNA VERSIONE
Il TESTO: varietà di prodotti
culturali che comportano la
riscrittura di ciò che è stato
appreso à regala fissità e 2. RICERCHE DIRETTE AD ESPLORARE I RAPPORTI TRA
concretezza a molti aspetti CONOSCENZA E POTERE
della vita sociale Foucault: associazione tra discorso e istituzione che lo pronuncia =
(es. legittimazione del discorso è il potere dei discorsi non risiede nelle
dipi idee, ma nella base materiale delle istituzioni che promuovono i
nti, discorsi
map **Il potere viene reso invisibile dai discorsi perché essi possono
pe, rendere naturali alcuni aspetti della realtà, cioè richiamandosi al
pae senso comune fanno in modo di essere percepiti come logici e
sag lineari
gi)
***SAID IN “ORIENTALISM”
La stessa concezione di “oriente” deriva da un’impostazione eurocentrica del mondo planisferico
PRO à Driver: cita l’opera di S. come esempio del contributo che la geografia ha saputo dare
GEOPOLITICA CRITICA
SAPERE CRITICO E GEOPOLITICA
Rilettura post strutturalista della geopolitica, filone di pensiero affermatosi nei primi anni Novanta
nella Geografia angloamericana ispirato in gran parte al pensiero di Foucault e Derrida
Assegnazione del primato all’analisi critica del problema della conoscenza e dei suoi rapporti con la
politica
Presupposto della geopolitica critica: constatazione che le geografie della politica mondiale
NON sono il riflesso immutabile e inevitabile di una situazione oggettiva à sono il prodotto
del lavoro degli statisti, culturalmente e politicamente sostenuto da discorsi
Tutte le geoscritture sono espressioni di una determinata realtà politica à produce
inevitabilmente effetti di natura politica
Metodo adottato:
CAMPBELL
Gli Stati sono GEOGRAFIA, STATO,
incessantemente costituiti
dalle loro stesse NAZIONE
performance rispetto a un
esterno, in opposizione al SPAZIO GEOGRAFICO E STATO TERRITORIALE
quale essi si definiscono e
Stato nazione = esito della spazializzazione della politica attraverso
possono considerarsi una
la griglia dello spazio geografico
identità
La carta è lo strumento che trasforma i luoghi in spazi, ma che ne
La politica estera
parla ancora come fossero luoghi à la nazione è il substrato
rappresenta un
ideologico che trasforma lo spazio funzionale in spazio ideale
continuo tentativo
di costruire ciò che è STATO = esito di una serie di processi storici, sociali e politici
straniero, di relativamente recenti à che tuttavia dal momento che è parte di
immaginare cioè un mondo che diamo per scontato è molto difficile considerare
un’identità nella sua natura di prodotto, finendo per considerarlo invece alla
straniera rispetto stregua delle caratteristiche fisiche del territorio, e cioè come
alla quale il Sé dato, proprietà stessa del luogo
domestico appare
un luogo sicuro e
ordinato. La politica
STORIA DELLA FORMA DI GOVERNO DELLO STATO
estera consiste TERRITORIALE
nell’incessante
costituzione di un
confine che
produce una serie
di performance di
tipo politico per
avallare la propria
natura.
Corollari della
3. Lo stato nasce in Europa nel Seicento come modello geografico ideale di organizzazione
politica e come modello alternativo di organizzazione socioeconomica rispetto a quello
imperiale, sebbene con tempi e modalità diversi a seconda dei casi
La crescita delle compagini statali è stata più rapida laddove erano meno resistenti le
strutture delle città stato (cfr. Germania e Italia, stati nazionali solo dall’Ottocento)
Tale tentativo troverà compimento nella forma statale = prima forma di governo che vanta
l’esercizio del proprio potere (militare e non) in maniera omogenea su un insieme
territoriale unificato e segnato da chiari confini
Lo stato territoriale rappresenta una possibile soluzione alla mancanza di un ordine sulla scena
politica ma anche dal punto di vista della sicurezza militare à la rivoluzione prodotta dalle armi da
fuoco rende le mura della città obsolete come sistema protettivo e rende necessaria una base
territoriale solida e compatta, emancipata dalle forme di governo di carattere personale che si
erano diffuse in età medievale
Nascita dello stato territoriale concomitante alla nascita e all’affermazione dell’economia capitalista
a livello globale à cambiamenti politici e militari accompagnati/prodotti da dinamiche di natura
economica, principalmente rivalità commerciali tra potenze europee
Tre chiavi di lettura del rapporto tra spazio geografico e stato territoriale:
1. Problema dei modi della rappresentazione geografica fondamentale in un territorio che deve
trasformarsi in funzione delle nuove esigenze economico-militari à la misura dello spazio
geografico consente di ridurre la complessità del territorio e dei suoi processi alle
coordinate del modello adottato
UNA RAPPRESENTAZIONE ADEGUATA GUIDA LE DECISIONI OPERATIVE SULLA CARTA
2. Il territorio che si fa carta diventa il vero terreno della politica, si mostra come l’unico spazio
possibile, normalizza le proprie geometrie e le fa coincidere solo con l’interesse dello Stato
La razionalizzazione del territorio permette di ragionare di spazi e luoghi come
separati dalla realtà e dalle persone che ci vivono
3. Lo spazio geografico della carta promuove una visione del pianeta che lo immagina diviso come
un mosaico composto da tanti tasselli, ciascuno dei quali caratterizzato da un certo grado di
omogeneità interna. Una rappresentazione tale non lascia spazio a un’altra partizione à
presenta il mondo come l’unico possibile à permette allo stato territoriale:
a. Di presentare l’ordine del mondo come “dato” e quindi immutabile, come fosse sempre
esistito
b. Di ridurre il mondo a misura delle proprie geometrie, di universalizzare la visione europea del
pianeta à crea il presupposto per la sua conquista
In un primo momento, la sovranità è un dato di fatto, un attributo del sovrano garantito dalla
legittimità che gli proveniva dall’investitura di ordine divino.
Con le rivoluzioni francese e americana, avvengono cambiamenti epocali nel modo stesso in cui il
principio di sovranità viene presentato e rappresentato
Conseguenza:
1. il POPOLO è il nuovo detentore e la nuova fonte della sovranità, investito dell’unica vera
forma di legittimazione dello Stato
La LEGITTIMITÀ dello stato non più scontata! Necessaria una costante CONFERMA, garantita
a) dall’elaborazione di un meccanismo di disciplina politica e militare che rappresenti la
presenza del controllo statale, comprendente:
Leva militare
Presenza di postazioni militari distribuite in maniera
selettiva ma capillare
Rete di istituzioni che penetrano tutti gli ambiti della
vita
b) Dall’elaborazione di un apparato ideologico capace di mobilitare e alimentare il supporto dei
cittadini nei confronti dello stato à nazionalismo, ideale in grado di unire in modo
indissolubile il popolo
Le due rivoluzioni borghesi hanno portato a legittimare un discorso sulla nazione, contribuendo al
passaggio da stato territoriale di XVI-XVII secolo a stato nazione di secolo XVIII-XIX secolo
2. lo STATO è tutore del popolo in quanto garante dei diritti dei propri cittadini (non
paternalismo tipico del monarca verso i sudditi)
Es. nascita del welfare state come espressione della preoccupazione dello Stato verso i cittadini
e anche garante del funzionamento della società, facendo in modo di impedire che si
presentino occasioni di frattura o di collasso dell’ordine sociale
- tribunali
- organismi di sorveglianza
- polizia
LA POTENZA DELLO STATO GLI PROVIENE PROBABILMENTE DALLA FUSIONE TRA DIMENSIONE
POLITICA, ECONOMICA, SOCIALE, E NAZIONALE
Dalla lingua?
Dalla religione?
Dalla comune origine?
Smith: “nessun’altra visione ha mai impresso il suo marchio in maniera così pervadente e incisiva sulla
mappa del mondo e sul nostro senso di appartenenza”
successo tale del termine nazione da averlo trasformato in un sinonimo di stato, in parte
dovuto al suo uso come abbreviazione della parola stato nazionale, con il suo conseguente
uso improprio
Connor: “il termine stato-nazione nasce allo scopo di metter in luce la differenza tra stato e
nazione. Nasce dal tentativo di descrivere un’unità territoriale politico-amministrativa i cui
confini coincidono con la distribuzione di un gruppo nazionale”
Assunti su cui si basa la visione del mondo creata dal successo dello stato-nazione:
Idea che la nazione possa essere considerata una costruzione sociale e politica caratterizzata da una
specifica storia à concepiscono le nazioni come comunità immaginate e fondate sull’invenzione di
una tradizione nazionale
Rifiuto dell’idea che esista nelle persone una sorta di legame nazionale di tipo aprioristico e naturale
Il fatto che la categoria di nazione venga percepita come qualcosa di esistente di per sé, come se
fosse una proprietà naturale, è dato dal fatto che si tratta di un prodotto di una cultura alta,
standardizzata, omogenea e promossa a livello centrale, nel quale la popolazione
volontariamente sei riconosce, in quanto unica unità di riferimento
COMUNITA’ IMMAGINATE
Esiste una fondamentale contraddizione nel concetto di nazione, dal momento che l’idea in sé non
trova reale applicazione nei fatti (es. esistono stati diversi abitati da parlanti della stessa lingua e stati
che contengono allo stesso tempo comunità parlanti lingue diverse), che rende difficile comprende
come sia possibile che tale concetto si sia affermato con la forza di cui ora gode nell’immaginario
collettivo internazionale, e che sia percepito come un modo di percepire l’appartenenza alla
comunità come qualcosa di congenito, sebbene non ci sia nulla di scontato né di dato nel senso di
partecipazione collettiva che caratterizza le comunità nazionali
ANDERSON
1. che
“ciò Uno dei fattori
permette che hanno
la propria permesso
percezione lo sviluppo
di membri dell’idea
di uno di nazione
stesso gruppo è la èconvinzione
la DISGREGAZIONE DELLE VISIONI
stessa di esserne parte,
UNIVERSALISTE
più che PRODOTTE
una caratteristica E ADOTTATE
effettivamente DALLE
posseduta daCOMUNITÀ RELIGIOSE
tutti i membri e capaci diche nelle epoche
trasmettere loroprecedenti
il senso di
avevano avuto un ruolo culturale e politicocomunione”
di spicco e sostanzialmente egemonico à in Europa la nascita
del nazionalismo è contestuale alla crisi delle concezioni religiose del mondo, come se l’uomo dell’età
Per questo
moderna si riferisce
abbia sentitoalle nazionidi
il bisogno come comunità
sviluppare immaginate,
un ideale capacedal momentolache
di sostituire l’elemento
visione di collante
del mondo che la
è rappresentato
religione solamente
gli proponeva da quali
e nelle un ideale
non sicomune
riconosceva più
LA NAZIONE EMERGE COME UNA SORTA DI RELIGIONE SECOLARE, DANDO VOCE AL BISOGNO
“tutte le comunità di dimensione maggiore a quelle dei villaggi primordiali sono sostanzialmente comunità
UMANO
immaginate. DI CONTINUITÀ
Le varie comunità sonoRISPETTO AL PASSATO,
tutte in qualche UNENDO
modo, quindi, IDEALMENTE
artificiali, e pertanto ilPASSATO
criterio da adottare per
IMMEMORABILE E FUTURO SENZA LIMITI
NAZIONALISMO BANALE E
SPAZIALIZZAZIONE DELLA MEMORIA
ANDERSO
SPAZIALIZZAZIONE DELLA MEMORIA
N Processo che affonda le sue radici nell’invenzione della tradizione =
tentativo di rispondere alla necessità per cui alla base dell’idea di
NAZIONALISMO
nazione deve essere postulata l’esistenza di un comune passato
BANALE
glorioso e condiviso, fondata su
= miriade di situazioni nelle
quali la nazione viene - La permanenza storica di un popolo in un determinato
sbandierata nel corso di territorio (spazio)
una normale giornata - La continuità storica del popolo (tempo)
E’ importante sottolineare però che questi processi non avvengono mai senza essere accompagnati
da una qualche forma di contestazione