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Capitolo 1 Le categorie geografiche nel contesto della globalizzazione delleconomia.

In fase preliminare si pu affermare che i caratteri di costruttivit e di operativit nei confronti delle scelte economiche sono ben visibili gi nella genesi della disciplina che si fa risalire al XIX secolo. Nata quale ramo della statistica descrittiva dei fenomeni economici, la geografia economica si afferma successivamente come conoscitiva e scientifica. Massi nel !"! ha affermato che la geografia economica # scien$a di analisi nello studio dei microspa$i, ma persegue la sintesi nello studio dei macrospa$i. %e la geografia economica, secondo &oschi, # la scien$a che ha per oggetto i fenomeni economici in quanto differen$iati e distribuiti sulla superficie terreste e in quanto si coordinano nell'insieme del mondo economico, assumono rilievo la distribu$ione dei bisogni, delle risorse e il tramite spa$iale. In tale defini$ione si ritrovano le interconnessioni e i rapporti tra la geografia economica e le altre geografie contiene un carattere di professionalit che discende da quelli che sono i compito del geografo economico. (a defini$ione di geografia economica ha insiti nella propria enuncia$ione i due principali metodi di indagine, che non si escludono a vicenda, bens) interagiscono* -metodo induttivo: # l'osserva$ione dei fenomeni, della loro distribu$ione e delle loro dinamiche evolutive per giungere alla formula$ione di ipotesi generali+ -metodo deduttivo: # il metodo che si fonda su ipotesi generali e, verificandole nella loro reale manifesta$ione, perviene all'individua$ione dei fenomeni. (e linee fondamentali che hanno guidato il pensiero geografico,economico sono state* , Il determinismo -di .arl /itter e 0riedrich /at$el1, quale teoria che attribuisce predominan$a assoluta ai fattori fisico,naturali attivit economiche e interrela$ioni tra ambiente e uomo sarebbero fortemente regolate da determinanti di ordine ecologico, - Il possibilismo -di 2aul 3idal de la 4lache1, quale paradigma che riconosce all'uomo la possibilit di trasforma$ione dell'ambiente+ convin$ione che l'ambiente offra delle opportunit che pero' saranno tradotte in effettive solaente dall'a$ione dell'uomo. - Il volontarismo, quale teoria che riconosce la predominan$a assoluta dell'a$ione umana. 5omo al centro dell'atten$ione e ambiente come condi$ionamenti da superare. In tale ottica si affermano le nuove ideologie del pensiero socio,politico, come la lettura mar6iana dei fenomeni e l'afferma$ione di una logica di tipo deduttivo, che si riflettono nelle indagini geografico, economiche, che saranno le fondamenta del metodo quantitativo, cio# dell'utili$$a$ione di modelli spa$iali per l'interpreta$ione geografica. - La teoria generale dei sistemi , quale studio delle rela$ioni che intercorrono tra gli elementi del sistema -complesso di strutture interagenti tra di loro, mosse da uno stesso processo1, e tra questi e l'ambiente esterno. In questa teoria vige il principio del feed,bac7 , secondo il quale il mutamento di qualsiasi elemento

del sistema va a ripercuotersi su tutti gli altri, provocando una serie di rea$ione e retroa$ioni.

Loggetto e il luogo.
I fenomeni economici costituiscono l'ambito di indagine della geografia economica -e non solo1, esaminati nell'ottica della loro distribu$ione sulla superficie terrestre+ delle dinamiche dei processi di locali$$a$ione+ delle loro modifica$ione e del modellamento della superficie terrestre. Nell'attuale ottica della conce$ione sistemica, secondo la quale l'intero pianeta -il geosistema1 ingloba sia il sistema ecologico sia il sistema socio,economico, i fatti economici devono essere investigati nelle loro forti interrela$ioni con gli altri componenti del sistema stesso. Lunit elementare reale della geografia economica il luogo. Il termine luogo indica la porzione della superficie terrestre i cui caratteri geografici si vogliono descrivere. In genere, al suo interno # implicita la dimensione piccola di por$ione di superficie terrestre* il luogo costituisce infatti l'unit elementare di una regione, individuata come un insieme di luoghi contigui.

&ra i termini derivati da luogo troviamo* -localizzazione, cio# il processo con il quale si colloca qualcosa su un punto della superficie terrestre+ -localismo, cio# il riconoscimento e la valori$$a$ione di specificit locali. Il localismo # inteso come sistema locale e intende sottolineare nell'attuale fase di sviluppo economico la rilevan$a delle piccole e medie dimensioni produttive e la loro influen$abilit da fattori fortemente particolari che spesso si traducono anche in una discreta capacit di modificare gli input dominanti a livello di grandi aree geografico,economiche. Il luogo la base, cio lunit elementare anche per lo spazio e il territorio .

Lo spazio e il territorio.
Lo spazio unentit illimitata e indefinita, dotata o no di determinate propriet geometriche, nella quale sono situati oggetti reali. 5n significato molto pi8 realistico si affida all'organi$$a$ione naturale dello spa$io, trasformata dall'uomo in spa$io umani$$ato, il quale costituisce il vero oggetto primario di investiga$ione della geografia economica. Il territorio implica un concetto profondo di area nella quale uno stato # in grado di esercitare la propria sovranit, con tutte le implica$ioni sulle forme di riconoscimento interno e interna$ionale di tale potere+ in realt, quando ci si riferisce al territorio si assegna rilievo ai singoli elementi e strutture che lo compongono, in rela$ione agli obiettivi della ricerca e alla scala di dettaglio con cui si vuole condurre l'indagine. Nei contributi pi8 recenti, si riconosce nel territorio un complesso di rapporti non solo orizzontali, ma anche verticali, che si interconnettono tra gli individui e lecosistema naturali, tra i luoghi e la cultura che in essi si esprime. ('area diversamente strutturata a seconda delle specificit naturali e dei vari sistemi di organi$$a$ione socio economica oltre che delle singole stratifica$ioni di esperien$e storiche, assume una propria fisionomia in rela$ione alla comunit di persone insediate.

Il possibilismo ha affermato il paradigma citt,campagna, il quale indica il complesso dei rapporti tra aree urbane e aree rurali. ('afferma$ione delle attivit industriali con l'accentuarsi e il diffondersi delle fome di urbani$$a$ione accompagnate dall'esodo dalle campagne, ha comportato l'instaurarsi di un insieme di rela$ioni tra comunit e territorio ancora pi8 complesso e forse dipendente in una qualche misura dalla volont delle comunit economicamente pi8 forti esprimenti il prevalere del settore secondario. %uccessivamente, questo paradigma # stato sostituito con il paradigma citt,regione, inteso quale area in cui le attivit socio economiche fanno capo ai centri urbani e che descrive il complesso dei rapporti che si instaurano tra centri urbani.

La regione e il sistema.
Nel linguaggio comune si fa riferimento, spesso, alla regione con molte imprecisioni, definendo la stessa secondo caratteri riferiti a delimita$ioni amministrative. 3allega definisce la regione come un sistema spa$iale in quanto composto da elementi fisici e umani, interconnessi, mossi da un processo e condotti spontaneamente o volontariamente verso un traguardo+ aperto in quanto protagonista di rela$ioni esterne . %i pu dire che la regione il risultato di un processo definito regionalizzazione, con il quale si indica il modo con cui si organi$$ano effettivamente su un determinato territorio i flussi di beni e di persone, le reti infrastrutturali in un rapporto di intera$ione con gli ecosistemi naturali* # quindi il processo che conduce all'individua$ione della regione. I processi di regionali$$a$ione hanno dato origine alla* 1. !egione naturale, ascritta a una fase di predominio del pensiero deterministico, # il risultato di processi di regionali$$a$ione scanditi dalle condi$ioni naturali e integrati, poi, con le implica$ioni storiche e con la riparti$ione amministrativa. Nella toponomastica attuale se ne possono trovare tracce significative. ". !egione omogenea* ha per fondamento il possibilismo, prende le mosse da quella naturale ma se ne discosta per alcune peculiarit. 3iene definita tale in quanto sono omogenee le tipologie dei flussi, delle reti e dei sistemi insediativi della regione. Il carattere prevalente # quello della staticit nell'organi$$a$ione delle attivit umane. 9mergono due caratteri fondamentali da questa regione* Il genere di vita, che # l'insieme delle pratiche economiche e sociali e dei comportamenti territoriali che tendono a permanere immutati nel tempo+

Il paesaggio, che # l'insieme delle fatte$$e visibili e sensibili che caratteri$$ano i luoghi.
#. !egione funzionale, # basata sull'idea del volontarismo. .ostituisce una costru$ione nella quale l'intera$ione citt,citt supera completamente quella di citt,campagna, che non scompare ma assume un ruolo complementare. %i afferma con la nascita e lo sviluppo delle attivit industriali che a loro volta provocano una

espansione delle attivit ter$iarie complementari. 3eloci$$a$ione dei flussi di beni e di persone tramite una vera e propria rivolu$ione dei trasporti. 0ondamentali sono i concetti di* Gravitazione, che # la base dei fenomeni di polari$$a$ione e tende a spiegare i fenomeni di intera$ione fra pi8 centri, dei quali uno # costituito dal polo+

Polarizzazione, che # il fondamento della regione fun$ionale. :uesta infatti si # affermata con il graduale spostamento di interesse verso lo studio dell'articola$ione spa$iale dei processi economici. Nella regione polari$$ata si individuano quei poli che esercitano una for$a di attra$ione maggiore degli altri e sui quali gravitano una serie di processi socio,economici, provenienti appunto, dall'area di gravita$ione. (a gravita$ione verso il polo economico si determina perch; il suo centro # in grado di produrre una quantit superiore di fun$ioni ai residenti.
$. !egione sistemica: segna la fase di evolu$ione della regione fun$ionale leata alla stessa evolu$ione dei processi reali, in cui la ter$iari$$a$ione ha avuto un ruolo fondamentale. il 3allega precisa che definire la regione come sistema, implicitamente sposta l'atten$ione da ci che # mero risultato, la regione, al processo che l'ha generato, la regionali$$a$ione. I sistemi territoriali indicano unit territoriali complesse, la cui costitu$ione # di rilevan$a strategica ai fini dello sviluppo economico e sociale delle popola$ioni. (a loro evolu$ione poggia su una persistente atten$ione alla trasforma$ione delle strutture produttive e sociali che tende a raffor$are le intera$ioni e la coesione delle for$e interne* in altri termini, il processo di territorializzazione, cio# il processo di trasforma$ione e di identifica$ione delle strutture economiche e sociali che raffor$ano la coesione, # contemporaneamente causa e effetto dei processi di struttura$ione del territorio, che dipendono dagli obiettivi, dalle a$ioni e dalle sinergie delle componenti economiche e sociali. &uttavia, si deve ricordare che sono possibili anche percorsi inversi, definiti di deterritoriali$$a$ione, che si possono verificare qualora venga meno la coesione tra le diverse for$e del sistema territoriale, che perdono l'originaria capacit di aggrega$ione e di organi$$a$ione, sia per cause interne che per eventi esterni. 2er esempio, la globali$$a$ione dell'economia va modificando il ruolo e il peso dei molti sistemi territoriali, che si legano in meta sistemi, cos) come vanno cambiando i comportamenti degli stati, sempre pi8 orientati a nuove forme di aggrega$ione sociale e economica. Il processo di globali$$a$ione della produ$ione e del mercato ha determinato una forte spinta alla competi$ione. (a ricerca di nuove quote di mercato per compensare quelle perdute # la motiva$ione che predomina nelle strategie di molte a$iende in 2aesi come 9uropa, 5sa, /ussia e <iappone per fronteggiare l'avvento di .ina e India. (a capacit competitiva, ossia quella crescita elevata e sostenuta da produttivit richiesta dall'59 per fronteggiare la competi$ione interna$ionale, si sviluppa sia nell'ambito delle impresa, che in interventi come adeguamenti strutturali, ricerca e innova$ione, tecnologie dell'informa$ioni= la geografia entra a pieno titolo negli elementi costitutivi della capacit competitiva di un paese.

&ra i principali indicatori della capacit competitiva troviamo* ,la competitivit, quale la capacit di aumentare il livello gerarchico alla scala mondiale+ ,la vulnerabilit, quali i diversi livelli di rischio -tecnologico, organi$$ativo e territoriale1 che deprimono la capacit competitiva di un 2aese.

Capitolo " %eografia delle attivit agricole e delleconomia rurale.


(e attivit agricole, denominate settore primario, in quanto le prime a manifestarsi e a essere organi$$ate, sono presenti e diffuse in tutta la parte abitabile della &erra. Il nucleo dellindagine geografico-economica concernente queste attivit risiede nello studio dello sviluppo del settore agricolo, inteso quale soggetto che agisce nellorganizzazione dello spazio, e nella consapevolezza della necessit di soluzione di talune emergenze. .on riferimento alla globali$$a$ione, particolare atten$ione si rivolge al rapporto globale>locale, che indica il ruolo che l'economia rurale svolge nella promo$ione e nell'afferma$ione di nuove forme produttive e nell'incremento dei volumi di beni di origine agricola, come i prodotti ?@2 -denomina$ione di origine controllata1, marchio attribuito agli alimenti le cui caratteristiche qualitative sono dipendenti dal territorio in cui sono prodotti, e I<2 -indica$ione geografica protetta1, marchio attribuito ai prodotti agricoli e alimentari di qualit, la cui produ$ione avviene in un'area geografica determinata. Nonostante le grandi trasforma$ioni economiche che pongono al centro dell'atten$ione altri comparti produttivi, lagricoltura continua a rappresentare un importante campo di indagine geografica. Nelle connessioni tra agricoltura e organi$$a$ione del territorio, # importante chiarire che esiste un passaggio da unorganizzazione dello spazio agricolo -estensione di luoghi, attraversato da flussi materiali e immateriali dove # prevalente l'uso agricolo del suolo1 a unorganizzazione del territorio, sul quale l'agricoltura interagisce con gli altri settori economici. Nello studio dell'organi$$a$ione dello spa$io agricolo si # passato dall'afferma$ione della preminen$a dei condi$ionamenti naturali -determinismo1, alla centralit del paradigma citt, campagna, proprio del possibilismo vidaliano, per passare poi dalla fase del volontarismo in cui, con la crescito e lo sviluppo dell'urbani$$a$ione e dell'industriali$$a$ione, l'agricoltura ha visto ridursi sensibilmente il proprio peso. Il passaggio alla fase di visione sistemica dell'organi$$a$ione del territorio ha visto riaffermarsi l'agricoltura come un fattore importante di crescita nel paradigma socio,economico attuale.

Il settore agricolo deve pero' in ogni caso dare risposta alla necessit di garantire l'alimenta$ione* ci pu essere fatto attraverso nuove forme di organi$$a$ione della produ$ione -vd. organismi geneticamente modificati @<M1, pi8 capitali o me$$i tecnologici.

&attori determinanti per lattivit primaria


2er far fronte all'obiettivo minimo di garantire la sopravviven$a, le attivit agricole si basano sullo sfruttamento di risorse in modo da produrre la quantit di cibo sufficiente alle richieste di alimenta$ione degli individui, ripetute per l'intero arco di vita. 2oich; ogni singolo individuo, per poter sopravvivere, deve poter contare su una combina$ione di principi alimentari, resta inteso che # su tali combina$ioni che si deve organi$$are la loro produ$ione e la loro distribu$ione # stata proprio la disponibilit di beni prodotti dal settore primario ad aver consentito alla popola$ione mondiale di aumentare in numero. (e forti interdipenden$e tra attivit agricole, hanno agito insieme agli altri comparti produttivi, nel creare i sistemi economici attuali. 5mberto &oschi ha individuato i fattori condi$ionanti l'attivit agricola dividendoli in* - 'sterni, che agiscono all'esterno del processo produttivo e fanno parte delle risorse naturali, quali il clima, il suolo, le condi$ioni biosferiche -connessioni tra animali e vegetali1+ - Interni, che sono fortemente influen$ati dall'attivit dell'uomo, quali la conquista delle terre, l'irriga$ione, gli strumenti di lavora$ione del suolo. Paterson ha individuato, invece, due condizionamenti - I fattori naturali,cio il condizionamento alle attivit agricole operato dagli elementi fisiconaturali, quali la temperatura, lumidit, il rilievo e il suolo! - La remora socio-economica, cio il condizionamento operato dalluomo e dalle comunit umane nellorganizzazione sociale e produttiva, quale lignoranza e i pregiudizi. In entrambe le interpreta$ioni emerge il ruolo congiunto con le scelte operate dalla comunit, delle risorse fisico,naturali 9' nella sostitu$ione del capitale, rappresentato anche dai fertili$$anti, al lavoro nella combina$ione dei fattori produttivi che si esprime l'incremento della quantit di beni ottenuti e la ridu$ione>elimina$ione delle carestie. non bisogna trascurare pero' l'impatto che questi strumenti posso avere sul degrado delle risorse naturali, rinnovabili o non rinnovabili che siano.

I modelli spaziali di von thunen e sinclair


(e forme di utili$$o del suolo agricolo vengono studiate da due modelli* , Modello teorico,deduttivo di 3on &hunen, costruito sulla base dell'ipotesi di un'agricoltura gi

trasformata, indiri$$andosi prevalentemente veros il mercato. Il suo presupposto # l'individua$ione di scelte ra$ionali da parte di operatori che destinano i loro prodotti a citt, superando la fase di un'agricoltura tradi$ionale, indiri$$ata all'autoconsumo. Il modello ha alcune ipotesi di parten$a restrittive rispetto alla realt e fondate su scelte economicamente ra$ionali da parte dei coltivatori in uno spa$io indifferen$iato* , , , esistenza di uno stato isolato, dominato da una grande citt ricevente dei prodotti agricoli tale citt si trova in una pianura indifferenziata, dove non esistono difformit di fertilit dei suoli e gli spostamenti sono facili! gli agricoltori hanno come atteggiamento razionale la massimizzazione del profitto.

/2 A / - p B c 1 B /dt /2 A rendita di posi$ione per unit di superficie / A resa unitaria p A pre$$o di mercato per unit di prodotto c A costo di produ$ione per unit di prodotto t A tariffa di trasporto per unit di distan$a d A distan$a dal mercato 2er ogni prodotto agricolo si avr* , , , , un pre$$o specifico di mercato dipendente dalla domandaCofferta del bene stesso. 5n costo di trasporto variabile a seconda del tipo di prodotto, ma crescente solo in rela$ione alla distan$a tra produ$ione e vendita in citt 5n costo di produ$ione costante nello spa$io 5na determinata resa per unit di superficie

Le critiche al modello vanno a colpire particolarmente la restrittivit delle ipotesi alla base dello stesso, e alla verosimiglian$a tra risultati ottenuti e con il modello e i casi reali. .on riguardo al modello, # stato criticato l'inserimento della produ$ione di legname nella seconda fascia partendo dalla citt, dimenticando per gli usi e i pre$$i di tale bene nel periodo in cui # stato formulato il modello+ inoltre, condi$ione necessaria affinch; il modello fun$ioni # che ogni curva di rendita abbia una penden$a negativa e contemporaneamente intercetti l'asse delle ordinate in un punto pi8 elevato. , (odello di )inclair, il quale ipoti$$a un andamento del valore agricolo del suolo speculare rispetto a quello della rendita di von &hunen -che si identifica con l'andamento del valore del presso del suolo agricolo1 e cio# pi8 basso vicino al centro urbano.

.on il passare del tempo, si ci # spostati da una geografia rurale, ponendo atten$ione al carattere morfologico e territoriale delle aree agricole, a una geografia agraria, ponendo atten$ione al carattere economico o giuridico delle attivit agricole, a una geografia agricola, ponendo atten$ione alla globalit degli aspetti delle attivit agricole. Nel settore primario sono i fattori di produ$ione -terra, capitale e lavoro1 a determinare le forme e i caratteri dei sub sistemi, quali lagricoltura contadina e lagricoltura capitalistica entrambe si differen$iano per la sostitu$ione del capitale al lavoro, per le forme di condu$ione, per l'estensione delle a$iende. Il settore agricolo # presente e agisce in tutte le economie mondiali, seppure con caratteristiche e ruoli molto difformi tra loro. .i obbliga a indagare sua un grande sia su piccola scala+ ad es. nelle economie dei 2aesi ad alto reddito, il numero degli addetti al settore primario sul totale sia D molto inferiore rispetto a quello del secondario e del ter$iario. (o stesso 2I( incide per un E"D dei 2aesi a basso reddito e per un ED per quelli ad alto reddito. (e importa$ioni, nel EFFG, incidono per un H,"GD nei 2aesi a basso reddito e per un H,GID in quelli ad alto reddito+ le esporta$ioni, invece, incidono per un !.JGD nei 2aesi a basso reddito e per un H,F"D in quelli ad alto reddito. &ale contrapposi$ione # ancora piu evidente nell'esame del livello raggiunto dalla produ$ione totale di alimenti delle agricolture dei paesi a economia avan$ata. 2er la produ$ione dei cereali la produttivit per ettaro # nettamente difforme. I paesi ad alto reddito conseguono rese in qualche caso doppie o quasi doppie rispetto a quelle imputabili ai paesi a basso medio reddito. poiche i luoghi di produ$ione non coincidono con i luoghi di consumo, se non altro nelle quantit richieste, sono significative le dimensioni delle esporta$ioni di alimenti. (a produ$ione di alimenti pu contare su una superficie agricola pari al I",F D della superficie totale. Nei contesti delle economie avan$ate, vi # uno scarso peso della superficie agricola ma un alta quota di superficie arabile e a colture permanenti. (a sostan$iale stabilit della consisten$a delle superfici per uso agricolo # dovuta ad una soddisfacente espansione delle produ$ioni, in considera$ioni delle molteplici bonifiche -a$ioni volontarie tese alla conquista di spa$io utile per le attivit agricole1. ?ue elementi fanno riflettere sul grado di sviluppo delle economie agricole* -il consumo di fertilizzanti: -la meccanizzazione, cio# l'introdu$ione di me$$i meccanici nel lavoro agricolo in sostitu$ione di strumenti tradi$ionali. (e interconnessioni tra il settore primario, secondario e ter$iario constatano e sottolineano la stratta interdipenden$a tra i vari comparti della produ$ione+ # infatti difficoltoso scindere il lavoro strettamente agricolo da quello impiegato per la conserva$ione o una prima lavora$ione dei prodotti,

definibili come industria, cos) come da quello attinente alla promo$ione sul mercato, definibile come ter$iario. Inoltre nel settore primario vi # compresa non solo l'attivit agricola, ma anche la caccia, la pesca, l'attivit mineraria. %ono avvenute notevoli trasforma$ioni che hanno portato a modificare i fattori interni ed esterni, definiti dal &oschi, con una conseguente caratteri$$a$ione delle a$iende che si avvicina alla tipologia industriale la stessa organi$$a$ione del lavoro # simile a quella tipica dell'industria e tutto ci si basa sul processo decisorio che tende a lasciare spa$i soltanto residuali e marginali ad agricolture che, per organi$$a$ione e modi di condu$ione, sono definibili come familiari. 2ermangono tuttavia alcuni caratteri tipici del comparto agricolo tradi$ionale e da questo si creano forme d'interdipenden$a tra agricoltura e settore primario o secondario, come l'integra$ione e intera$ione, la complementarit, la competitivit, la conflittualit, la repulsione, la neutralit e l'estraneit. (a forma pi8 compiuta d'interdipenden$a, che assume il carattere di dipenden$a del primario nei confronti del secondario e del ter$iario, pu essere rappresentata dal livello che i vari sistemi agricoli hanno raggiunto in fun$ione della quota di produ$ione che pu contare gi su contratti di acquisto da parte dell'industria. &ale forma d'interdipenden$a pu dare una misura soltanto della presen$a dell'industria che si avvale quale materia prima -input industriale1 dei prodotti agricoli -output agricolo1. (e forme di complementarit sono quelle che si fondano sul lavoro part,time e in generale sull'integra$ione dei redditi conseguiti contemporaneamente nei diversi settori. %i possono individuare rapporti di fri$ione, competitivit e conflittualit che # possibile ricondurre a forme di concorren$ialit per l'impiego della manodopera, soprattutto per l'uso dei suoli. In particolare, costru$ioni di infrastrutture e urbani$$a$ione, che modificano profondamente le rendite fondiarie, sono elementi di polemica. (e interdipenden$e tra settore agricolo e industriale e agricolo e altri omparti produttivi hann modificato e prodotto consegue$e importanti nell'organi$$a$ione e gestione del territorio.

!iforma agraria e rural planning


2er sopperire ai forti condi$ionamenti derivanti da fattori sia socio,economici sia di origine fisico, naturale, si sono succeduti nel trascorrere del tempo taluni interventi che sono definiti *riforma agraria+. <eneralmente la riforma ha agito sulla spinta di una forte distorsione tra domanda e offerta di lavoro agricolo, come ad es. le riforme del K!FF, il sui scopo era di adeguare l'organi$$a$ione produttiva del settore primario a un'offerta di lavoro agricolo estremamente eccedentaria. (a riforma agraria, in generale, agisce sull'individua$ione della dimensione a$iendale giudicata ottimale in quel momento e nel luogo in cui viene attuata e pu prevedere l'accorpamento nel caso di parcelle produttive troppo piccole e frammentate, o la suddivisione delle stesse nel caso di appe$$amenti troppo estesi. In alcuni casi, pu prevedere il passaggio della propriet da forme

individuali a forme collettive o addirittura il contratto agrario. :ualunque sia il tipo e qualunque siano gli esiti attesi della riforma agraria, al di l dei necessari miglioramenti nella capacit produttiva che essa vorrebbe garantire, c'# sempre l'alta considera$ione da parte degli agricoltori nei confronti della propriet dei terreni, che # considerata uno status sLmbol. (e riforme agrarie, intervenendo in aree dalle esigen$e specifiche, incidono sui paesaggi agrari e sull'organi$$a$ione produttiva del settore. Mllo stesso modo incide la rural planning, cio# il complesso di attivit di pianifica$ione per conseguire specifici scopi nell'ambiente rurale, la quale ha sostituito la riforma agraria. Inoltre occorre distinguere la rural planning, i cui obiettivi sono il mantenimento e il miglioramento degli standard di vita rurale nelle aree pi8 remote e il controllo e la gestione dell'urbani$$a$ione nelle aree perturbane, dalla pianifica$ione agricola,i cui obiettivi sono la pianifica$ione degli insediamenti, le attivit ricreative rurali per la popola$ione urbana e il controllo del loro uso, la gestione e la conserva$ione del paesaggio rurale. Nei 2aesi a pi8 elevato reddito il tema della sicure$$a alimentare # affrontato in termini di qualit dei prodotti, tanti che ne sono corollari l'etichettatura, l'elenca$ione degli ingredienti, la scaden$a, gli eventuali additivi adoperati al fine di rendere disponibile per ogni singolo individuo l'accesso e l'uso della quantit e qualit di principi nutritivi essen$iali per la propria esisten$a. Nei paesi in via di sviluppo, ci non pu essere fatto in quanto # essen$iale porre atten$ione alle cause e alle possibili solu$ioni di sottoalimenta$ione e di fame tutto questo si ha perch; il sottosviluppo si manifesta essen$ialmente con redditi procapite bassi, forti diseguaglian$e sociali e scarsa disponibilit d'acquisti, e la solu$ione non pu essere vista quindi nell'importa$ione di alimenti. .oncorrono ad aggravare il problema alcune condi$ioni generalmente sfavorevoli* la contra$ione dello spa$io utile per l'agricoltura, anche in conseguen$a dell'urbani$$a$ione, la desertifica$ione+ la sostitu$ione di talune colture atte all'alimenta$ione con altre finali$$ate ad alri usi, prettamente energetici.

Lagricoltura e le multinazionali alimentari


.onsiderare le multina$ionali del settore alimentare, pu agevolare la comprensione delle ricadute sia direttamente sulla forma$ione dei pre$$i e sulla sicure$$a alimentare, sia sulle nuove frontiere dell'ottenimento dei prodotti. Importante da considerare # il ruolo preponderante e crescente delle imprese multina$ionali -N9%&(9', 5NI(939/, Mc?@NM(?'s1, operanti nel settore primario, che effettuano investimenti diretti all'estero -I?91. :ueste hanno una capacit di controllo che varia dal FD al EGD del capitale dell'impresa operante all'estero e hanno un numero minimo di filiali all'estero al fine di raggiungere il profitto globale e non locale. (e multina$ionali operanti nel settore agricolo, per loro natura, si espandono seguendo logiche di integrazione orizzontale, vale a dire produ$ioni identiche rispetto al 2aese d'origine, integrazione verticale+ allorch; ci si avvale della stessa filiera, dalla produ$ione di me$$i tecnici fino all'industria di trasforma$ione+ diversificazione delle attivit nei vari mercati, che si misura con la speciali$$a$ione in singoli settori e che deve tener conto delle specificit dei singoli mercati.

Il processo di penetra$ione delle imprese multina$ionali nel settore agricolo si sta sviluppando anche sotto forme diverse, per esempio con allean$e strategiche, accordi di coopera$ione e altro. 9' necessario distinguere le multinazionali agroalimentari che operano in agricoltura, i cui I?9 in entrata nel EFF erano pari a F,JED e I?9 in uscita F,EJD e le multinazionali dellindustria alimentare, i cui I?9 in entrata erano pari a E,JFD e I?9 in uscita I,FID. Laccesso alle risorse idriche e lirrigazione (e risorse idriche sono scarse, tanto da far ipoti$$are che possono rappresentare un possibile elemento di fri$ione tra i vari 2aesi e le varie comunit. M livello mondiale, all'agricoltura # destinato il "FD dei consumi idrici totali, mentre l'industria ne assorbe il EFD e i consumi civili appena il FD. (a nuova agricoltura richiede una crescente quantit di una risorsa ormai scarsa, tanto da dover ricorrere a moderne tecniche produttive, come l'irriga$ione, che sfrutta le acque superficiali o sotterranee. -ersertificazione Mlla progressiva espansione dello spa$io utile e alla messa a coltura delle terre marginali si contrappone la desertifica$ione, cio# la progressiva espansione dei deserti a seguito di fattori naturali -varia$ioni climatiche1 e fattori antropici -deforesta$ione, eccessivo sfruttamento dei pascoli=1+ inoltre # da aggiungere l'urbani$$a$ione che si presenta sia nei paesi a economia arretrata che in quelli a economia avan$ata. Mgli ini$i degli anni novanta il fenomeno continuava a investire vaste aree del pianeta in modo particolare alcune aride, semiaride e subumide che coinvolgevano in particolare popola$ioni con alto livello di povert e instabilit politica, a dimostra$ione delle strette interconnessioni tra sistemi socio,economici e fenomeni che a un'analisi superficiale possono sembrare legati maggiormente a cause naturali. Mttualmente la desertifica$ione interessa le aree di oltre FF 2aesi, mentre si calcola che nelle $one aride # minacciata circa il "FD dell'intera superficie* si stima che ogni anno si perdono a causa di questo fenomeno circa H milioni di ettari, specialmente in Mfrica, in Msia e il %ud Italia. La .uestione ambientale Mccanto a forme di inquinamento correlate all'industriali$$a$ione, non sono di minor impatto quelle dovute alle dinamiche delle produ$ioni agricole. ('uso di prodotti chimici utili per la lotta ai parassiti e per la produ$ione di concimi e fertili$$anti hanno avuto e hanno ripercussioni sulle risorse dell'ecosistema naturale* dall'inquinamento dell'acqua a quello del suo e dell'aria. In tale ottica sono da distinguere due grandi categorie* 1. Le agricolture non sostenibili: - Con ripercussioni in situ sono queste le agricolture che presentano forti impatti sul suolo, come erosione, desertificazione" - Con ripercussioni in situ e ex situ si tratta di sistemi agricoli che producono impatti sulla risorsa acqua, quali la riduzione delle falde acquifere"

(e ripercussioni anche economiche, saranno diverse a seconda del livello economico delle aree in cui agiscono tali agricolture. E. Le agricolture sostenibili -o alternative1, tutte quelle in cui la gestione tiene conto della necessit di risparmio delle risorse rinnovabili -acqua1 e non rinnovabili -suolo1, della preferen$a verso l'utili$$a$ione in quantit non elevate di fitofarmaci e fertili$$anti chimici, delle pratiche di risparmio energetico. In generale la sostenibilit agricola presuppone il riutili$$o degli scarti di produ$ione

Capitolo # %eografia dellenergia e delle altre materie prime minerali.


Il processo di industriali$$a$ione, bruscamente interrotto dalla %econda <uerra Mondiale, # ripreso negli anni KGF,KHF con ritmi di crescita esponen$iale in un numero crescente di 2aesi, come gli 5%M o l'Inghilterra, la 0rancia, l'Italia e il <iappone che prima si sono sottoposti ad un processo di ricostru$ione post,bellico e successivamente alla crescita economica. ?opo gli anni 'HF, l'atten$ione si # rivolta alla valuta$ione delle risorse naturali, circa le materie prime e le fonti d'energia, ritenute scarse, finite e quindi non rinnovabili. (o stato generale delle disponibilit elle risorse provate e immediatamente disponibili, cio# delle riserve, e la scoperta di nuovi giacimenti, hanno generato un clima di grande fiducia dell'industria mineraria e di conseguen$a anche di tutte le attivit di trasforma$ione industriale dei paesi occidentali, e anche dell'area comunista, .ina compresa. &utta la letteratura speciali$$ata manifestava un grande ottimismo sulle disponibilit future di materie prime e soprattutto di combustibili fossili. In particolare, soprattutto per il petrolio, incominciavano a delinearsi prospettive meno rassicuranti sia per l'entit delle risorse sia per le implica$ioni geopolitiche inerenti le regioni pi8 dotate vi era infatti un'asimmetria tra le aree pi8 produttive e quelle consumatrici. 2er questi motivi, combustibili fossili e materie prime sono oggetto di scontri politici e bellici. .on la progressiva industriali$$a$ione della /epubblica 2opolare .inese, dell'India e degli stati dell'9st Msiatico, si sono sviluppate politiche di coopera$ione, da parte della prima, che offrono grandi opere strutturali contro materie prime. Nei 2aesi gi sviluppati, l'aumento dei consumi e delle fonti d'energia, riguarda prevalentemente il ter$iario+ nei 2aesi emergenti, invece, # in pieno corso la fase dell'industriali$$a$ione, con processi chiamati 9nergL intensive, con consumi intensivi sia di fonti d'energia sia di materie prime da destinare alle industrie di base -metallurgia, petrolchimica, cantieristica1 che secondo il principio della divisione interna$ionale del lavoro, divenute obsolete nei paesi sviluppati, si sono traferite in quelli emergenti. 2ertanto, l'enorme consisten$a della domanda delle fonti d'energia e delle altre materie prime

minerali impiegate sta ridando attualit nel sistema d'informa$ione mondiale sulla durata delle risorse, sia a livello scientifico che divulgativo. (a prima fondamentale constata$ione che si pu fare # che l'intero processo d'informa$ione # afflitto da due condi$ionamenti necessari* . Il primo, di carattere strettamente politici, riguarda la strumentali$$a$ione che le informa$ioni subiscono a causa dei rapporti di for$a esistenti nella contratta$ione interna$ionale, al fine di consolidare uno status quo di posi$ione dominante nel rapporto di scambio+ E. Il secondo riguarda elementi oggettivi di carattere tecnico che hanno impedito la formula$ione di criteri univoci ,non solo nei confronti di una valuta$ione globale, ma anche di quelli inerenti le singole materie prime minerali. !isorsa # la quantit di minerale presente in un territorio conosciuto, la cui concentra$ione di materiale utile # maggiore rispetto al valore medio della distribu$ione dello stesso nella litosfera e negli oceani+ !iserva # la parte di risorsa utili$$abile alle condi$ioni economico,tecniche attuali. (a valuta$ione e la identifica$ione quantitativa delle disponibilt # una variabile dipendente da elementi di valuta$ione oggettivi, ma in misura considerevole anche da elementi soggettivi derivanti da interessi di parte non sempre facilmente identificabili. (a trasforma$ione delle risorse in riserve dipende da una progressiva qualifica$ione delle risorse, attraverso dei parametri tecnici e economici, inerenti all'estra$ione e alla commerciali$$a$ione.

La valutazione sintetica delle risorse e delle riserve


Il processo completo di classifica$ione di una risorsa # un'opera$ione molto complessa, che si svolge con valuta$ioni, sulla consisten$a geologica e sulla possibile utili$$a$ione delle risorse , che si intersecano tra loro e che si riassumono in quattro livelli*

1. Individuazione delle risorse globali: gi a partire dagli anni 'HF, si ci # preoccupati circa
il possibile esaurimento delle fonti d'energia, giustificato da un consumo esponen$iale del petrolio e di alcune altre materie prime minerali come il rame lo $inco e lo stagno. :uesto livello pu essere ottenuto facendo riferimento a alcune conce$ioni* , Concezione ottimistica, di Nimmermann, per il quale non c'# alcun limite alle risorse, in quanto qualsiasi minerale pu diventarlo, ci derivava soprattutto dal periodo storico, anni GF e HF, in cui il consumo delle risorse era relativamente basso e ci si affidava a una crescente tecnologia di estra$ione mineraria+ , Concezione geologica, secondo la quale le risorse globali vengono indicate in rela$ione alla loro disponibilit geologica, espressa in termini di giacimenti, cio# di aree in cui si individua una concentra$ioni di minerale utile maggiore rispetto al valore medio della distribu$ione dello stesso nella litosfera e negli oceani+ - Concezione economico-geologica dell'Mssocia$ione degli Ingegneri Minerari Metallurgici della /epubblica 0ederale di <ermania, per cui le risorse globali partono da una conce$ione geologica, ma vengono poi delineate in base a considera$ioni economiche anche se puramente indicative, secondo aumenti futuri di costo prevedibili.

(atrice dei criteri di valutazione delle risorse minerarie dello 5.%.<eological %urbeL* le risorse globali sono definite da una matrice la cui estensione varia in rela$ione a* ,un grado di attendibilit geologica+ ,un grado di fattibilit economica, cio# alla praticabilit dello sfruttamento attuale e futuro delle risorse.

". /ttendibilit geologica, riferibili alle risorse globali delimitate nel primo livello e basato sui
valori di profondit, spessore, estensione degli strati. I gradi di accurate$$a delle informa$ioni geologiche circa quelle caratteristiche possono essere certi, se le stime sono comprese tra il !F, FFD, incerti tra F,IFD, aleatori tra F, FD.

#. &attibilit economica, riferita alle condi$ioni economiche, istitu$ionali e tecnologiche in


atto al momento della classifica$ione e espressa in termini di profitto le valuta$ioni economiche risentono molto della stabilit o instabilit del mercato. In sede interna$ionale, dato le difficolt di unificare gli schemi di classifica$ione, le valuta$ioni monetarie vengono sostituite da valori fisici, come la profondit, lo spessore degli strati, le impurit e simili, che lasciano supporre un diverso andamento dei costi. $. %rado di recupero, espresso in percentuale della misura accertata in un dato giacimento del minerale effettivamente estrai#ile. &ale percentuale # sempre inferiore al FFD a causa delle perdite ordinarie legate alle caratteristiche organolettiche e a causa di una generale impossi#ilit di trovare tecnologie idonee al recupero integrale della risorsa.

Il potenziale delle risorse denergia tradizionali


?urante gli anni HF e "F molti paesi compresa l'italia raggiunsero un livello di dipenden$a petrolifera altissima oltre il "FD. %i attu quindi una politica di diversifica$ione delle fonti e dei luoghi di approvvigionamento per ragioni politiche. Il successo di tale politica comport una rivaluta$ione di altre fonti fossili tradi$ionali. I carbon fossili. %ono i combustibili estratti dalla &erra in miniere sotterranee o a cielo aperto derivanti dalla fossili$$a$ione di vegetali+ sono presenti soprattutto nei bacini sedimentari continentali. .aratteristiche. , Il potere calorifico dei carboni dipende dalla percentuale di presen$a del carbonio che # di circa il HFD per la torba+ tra il HF,!FD per il carbone sub,bitumisoso+ il !FD per il bituminoso+ il !GD per l'antracite. I giacimenti di carbone si identificano in base a spessore, estensione e profondit .

, In base alla profondit , si hanno: $ giacimenti sotterranei, che si suddividono in sfruttabili a parete continua longOall mining -dove si estrae il minerale, creando delle gallerie che venuto meno il carbone possono crollare estra$ione pericolosa e costosa1 e a parete a pilastro o /oom and pillar* quando la profondit non # eccessiva e gli strati sono molto spessi e con sviluppo ori$$ontale, lo strato carbonifero viene sfruttato modellando le gallerie d'estra$ione, intorno a un altro strato di carbone che funge da sostengo+ si estrae oltre il HFD, mentre per il longOall mining si raggiunge il GFD, con elevata crea$ione di detriti e elevati rischi per i minatori. P giacimenti a cielo aperto, che consentono metodi molto simili a quelli delle cave. 5no o pi8 strati sono ubicati in superficie oppure a una profondit massima di FF mt raggiungibile con una ma6i escavatrice. 5na volta pronto per l'uso, il carbone fossile si suddivide in alcune categorie fondamentali* -car#one termico o da vapore, usato negli impianti termini+ -car#one da co%e o metallurgico, impiegato nell'industria siderurgica per creare circa i due ter$i della produ$ione mondiale d'acciaio. ?alla crisi petrolifera degli anni HF il carbone # stato rivalutato come fonte energetica e oggi, i carbon fossili contribuiscono al EGD del bilancio energetico mondiale e al JFD della produ$ione totale di elettricit. 2ertanto il carbone, pur essendo una risorsa non rinnovabile, # la fonte d'energia fossile che al momento ha i pi8 elevati tassi d'espansione, oltre ad essere la pi8 abbondante e ad essere distribuita in quantit notevoli in circa JF 2aesi. In base ai ritmi di sfruttamento attuale si stima che le riserve accertate saranno in grado di assicurare una durata di circa GF anni. Il primo 2aese produttore # la .ina con circa E,! mld di tonnellate annue, ma nella graduatoria mondiale sono scomparti 0rancia, <ran 4retagna, 4elgio, dove # problematica l'estra$ione. Il paese con pi8 riserve di carbone sono gli %tati 5niti con circa JGF mld di tonnellate anche di qualit, secondo posto russia, ter$o cina, quarto australia. Nel tempo, gra$ie alle nuove tecnologie, i carboni fossili stanno dimostrando una grande flessibilit per essere manipolati e trasformati in combustibili liquidi e gassosi. Il petrolio. Il petrolio # la base fondamentale dell'economia in tutti i 2aesi del mondo. (a sua presen$a # essen$iale per le industrie delle chimica di base dai concimi arificiali fino alla cosmetica. :uesta rilevan$a nel sistema energetico mondiale e una marcata asimmetria geografica tra luoghi d produ$ione e luoghi del consumo conferiscono al petrolio una centralit geopolitica unica nell'intero settore delle materie prime. Il Medio @riente # la regione che possiede oltre i due ter$i delle riserve estraibili mondiali e, ultimamente, tende a espandersi ai ritrovamenti nell'Msia centrale. ?a un punto di vista geomorfologico, il petrolio presenta una gamma di tipologie, dovuta alla profondit e alla giacitura dei giacimenti e, all'interno degli stessi, a una posi$iona tura delle sacche

o una diversa complementariet delle rocce madri e delle rocce maga$$ino. .'# poi presen$a di acqua e gas che contribuiscono sull'economicit di tutte le fasi che vanno dalla ricerca, agli accertamenti fino al'estra$ione. %ono tutti dei parametri che influiscono sulla stima delle risorse e delle riserve ma che prestano il fianco a manipola$ione che alla fine influen$ano anche le fasi delle contratta$ioni dei pre$$i. In linea con gli organismi interna$ionali, si far riferimento al petrolio conven$ionale che esclude il gre$$o estraibile dai carboni, dagli scisti bituminosi e altre forma$ioni geologiche, dalle quali provengono i petroli definiti pesanti. Nella met del XIX secondo, in 2ennsLlvania, si # cominciato a perforare il suolo e a avviare uno sfruttamento industriale del petrolio. Il suo stato liquido, affiancato dalla sua massima agibilit nella terraferma e nel mare, ha permesso il trasporto per lunghissime distan$e. Il suo elevato potere calorico lo ha reso altamente competitivo con le altre fonti d'energia, con le quali spesso interagisce, come nel caso degli impianti termoelettrici polivalenti. %in dagli anni 'HF, la sua durata probabile era cautamente calcolata in anni, con la formula /iserve > 2rodu$ione Mnnua, ma, oggi, il Q9. -Qorld 9nergL .ouncil1 ritiene che, con la sua quota nel bilancio energetico mondiale pari al I"D, si prevede che il primato del petrolio sulle altre fonti durer per qualche altro decennio. Negli %tati 5niti il valore delle risorse # molto simile al valore delle riserve pari al HGD e sarebbe stato molto superiore se non si fosse ricorso a massicce importa$ioni dal medio oriente che dopo pi8 di trenta anni hanno intaccato le loro riserve per solamente un quarto. Il HED delle riserve sono ubicate nei 2aesi del Medio @riente+ il ID nell'Mmerica del Nord e del %ud+ il GD in Mfrica e il restante FD nella 0edera$ione /ussa. Nel EFFR la quantit di petrolio estratta # pari a GF miliardi di greggio, di cui la met # stata estratta negli ultimi vent'anni. :uesta forte espansione ha anche contribuito all'evolu$ione del trasporto marittimo, che ha indiri$$ato tutta la cantieristica mondiale. (e petroliere sono aumentate in dimensioni e sta$$a raggiungendo capacit di trasporto con le 5(.. -ultra large crude carrier1 di oltre JFFFFF tonnellate di petrolio. /ecentemente, il pre$$o del petrolio ha subito pesanti impennate, quando oltre alle specula$ioni di routine, gli # stato attribuito anche il ruolo di bene rifugio. (e produ$ioni pi8 elevate riguardano il Medio @riente e in particolare l'Mrabia %audita, poi gli %tati 5niti e la 0edera$ione /ussa. Nuove aree petrolifere, come la (ibia, l'Mlgeria, la Nigeria, l'9gitto, il %udan e la <uinea equatoriale, sono emerse nell'Mfrica. Il gas naturale. Il gas naturale, prodotto dalla decomposi$ione in assen$a di ossigeno, di materiale organico, per decenni # stato considerato la fonte energetica nobile, ma ora # impiegato in maniera pi8 corrente, come per esempio nelle centrali termoelettriche e per il riscaldamento domestico il gas naturale sar uno dei combustibili fossili che si prevede contribuir nella misura dell'RID agli incrementi dei consumi d'energia fino al EFIF. Il gas naturale occupa il ter$o posto dopo il petrolio e il carbone, contribuendo alla domanda mondiale annua per il EI,GD.

&ra l'altro, si sono sviluppate le tecnologie per il suo trasporto. (a liquefa$ione, i gasdotti a grande pressione, la loro possibilit di percorsi sottomarini hanno enormemente allargato le sue poten$iali di mobilit. %in dal !RF le riserve di gas naturale sono cresciute con una media del I,JD annuo gra$ie a nuove scoperte. (a domanda # in espansione ovunque, estendendosi in Msia, Mfrica, Mmerica (atina, soprattutto in quei 2aesi che registrano una forte crescita economica+ in aumento # anche la domanda non solo come combustibile, ma anche come materia prima per la produ$ione di fertili$$anti. %econdo l'andamento della domanda corrente la durata probabile # stata stimata in IF anni. (e riserve sono concentrate, con il "ID di quelle totali in due aree il Medio @riente e la 0edera$ione /ussa, seguono il .anada, gli %tati 5niti al HS posto. (a produ$ione di gas naturale, in questi ultimi anni sta aumentando un po' dappertutto* per l'europa si segnala soprattutto la norvegia, ma anche l'italia gra$ie ai nuovi rigassificatori e al trasporto marittimo con metaniere. Il primo produttore mondiale # la federa$ione /ussa con HJF milioni di metri cubi l'anno, superando gli %tati 5niti. (a crescita produttiva del gas naturale # in competi$ione con il mercato del carbone soprattutto nelle centrali termoelettriche dove contribuisce in maniera diretta all'abbattimento dei gas a effetto serra. Lenergia idroelettrica. ('energia idroelettrica, prodotta da un corso d'acqua in presen$a di un dislivello, # stata inserita tra le fonti tradi$ionali in quanto, pur essendo rinnovabile e aver contribuito alla crescita industriale e civile di molti %tati, in modi 2aesi sono stati raggiunti tetti massimi di producibilit. %i tratta di un argometo molto complesso in quanto i sistemi di sbarramento pongono seri problemi agli habitat naturali. ('Italia deve molto all'estensione della rete fluviale alpina. ?islivelli e masse idriche hanno reso disponibili dei poten$iali idrogravita$ionali sfruttati con sbarramenti e turbine. Il primato industriale acquisito dall'Italia settentrionale # strettamente legato all'energia idroelettrica ricavata dalle acque dei suoi fiumi a regime perenne. ('idroelettricit svolte una fun$ione strategica per la sua duttilit nel coprire le punti di domanda giornaliere+ infatti, # sufficiente aprire il flusso dell'acqua e l'energia ottenuta tramite il passaggio nelle turbine pu subito essere immessa nella rete. (a produ$ione di idroelettricit pi8 grande del mondo spetta alla .ina, che contribuisce alla produ$ione di elettricit nella misura del HD, seguono .anada, 0rancia, Italia, Norvegia, 0edera$ione /ussa, %tati 5niti. Lenergia elettronucleare e luranio. ('energia nucleare, definita anche nucleotermoelettrica, # il tipo di energia termica che permette di produrre elettricit gra$ie al vapore, proveniente dalla fissione degli atomi d'uranio EIG, in acqua pesante, bombardati da neutroni. 9' stata protagonista di tre distinte fasi* 1. /nni 01. (a prospettiva era quella di un'energia pulita e praticamente inesauribile, data anche l'opportunit ventilata di una rigenera$ione delle scorie della combustione+ costi molto superiori a quelli sostenuti dalle altre fonti. ". /nni 21 Mlcuni piccoli incidenti, nel /egno 5nito e negli %tati 5niti, hanno creato terreno fertile

per la nascita di un movimento antinucleare, raffor$atosi dopo la strage di .hernobLl dl EH aprile RH -in Italia una moratoria attraverso un referendum1 o ignorato da altri paesi come la 0rancia che . #. 3&ase attuale4 T caratteri$$ata da un rinascente interesse per l'energia nucleare come fonte pulita, abbondante e economicamente competitiva rispetto ai combustibili fossili. In linea generale, si pu affermare che l'attuale produ$ione d'uranio # inferiore alla domanda, anche se # sfruttato commercialmente in ! 2aesi, di cui almeno la met ne produce quantit appre$$abili che stanno considerando di riaprie le loro miniere. ('uranio, estratto sia a cielo aperto che sotterraneo, # prodotto in combina$ione o come accessorio alla produ$ione del rame e dell'oro. In linea teoria, l'uranio e i suoi minerali sembrano illimitati in termini di risorse, in quanto presenti anche nel mare. Il .anada # il pi8 grande produttore d'uranio mondiale e ne destina l'RGD all'esporta$ione, mentre l'Mustralia assume il ter$o posto. Mll'ini$io del EFFR nel mondo erano attivi JIG reattori nucleari per una poten$a installata di IH" gO pari al HD di tutta l'elettricit mondiale. Il nucleare non produce emissioni che danneggiano la qualit dell'area, non contribuisce all'acidit delle piogge e # estraneo al cambiamento climatico. Mnche se esistono emissioni, sono talmente minime che, considerando l'intero ciclo di vita di una centrale nucleare, hanno una ricaduta sull'ambiente quasi irrilevante rispetto a quella di un impianto termoelettrico, pur di ultima genera$ione. %econdo questa tesi ottimista, dopo l'incidente di .hernobLl, le tecniche di sicure$$a sviluppate hanno tenuto per due decenni fino all'incidente nella centrale nucleare di 0u7ushima, classificato " nella classe di pericolosit IN9% come cernobLl. %i tratta di confronti opinabili, in quanto se il rischio nucleare # di tipo spiccatamente aleatorio, rimane comunque possibile, e la sua portata pu essere catastrofica e di riflesso immediato, il rischio legato al termoelettrico, che # invece continuativo e cumulabile in un degrado climatico pervasivo e turbatore di cicli naturali di lungo periodo. ?opo queste premesse, esiste sul nucleare una divisione nell'opinione pubblica mondiale. In 9uropa, per esempio, mentre in alcuni 2aesi il governo ha fatto una scelta netta a favore, in altri si va avanti con esita$ione e in alcuni altri si # nettamente contrari. I pessimisti del nucleare non fanno soltanto riferimento ai rischi di incidenti, ma danno grande rilievo al problema dello smaltimento dei residui radioattivi della combustione, per il quale esistono due alternative* &. La prima consiste nel riprocessare i residui per estrarre i minerali riutilizza#ili di uranio e plutonio o depositarli per un futuro riciclaggio! '. La seconda consiste nel considerare i residui come rifiuti che, introdotti in appositi contenitori, dovre##ero essere stoccati in luoghi di massima sicurezza. Il continente pi8 dotato di impianti di genera$ione # l'9uropa, compresa la 0edera$ione /ussa, con EFJ centrali. In 9uropa spicca la 0rancia, con G! centrali, HD della produ$ione+ "!D della produ$ione di elettricit na$ionale. %eguono <ermania, /egno 5nito, <iappone, %tati 5niti, Mmerica (atina= Le energie alternative e il risparmio energetico. Il !"E e il !"I segnano l'ini$io di una rivolu$ione sull'atteggiamento della comunit interna$ionale nei confronti non solo delle risorse energetiche, ma di tutte quelle naturali. , Nel !"E, un gruppo di studiosi, guidati da 2eccei, produssero un modello dell'ecosistema mondo+ , Nel !"Im fu dichiarato dai 2aesi produttori del Medio @riente, l'embargo petrolifero a tutti i 2aesi geopoliticamente riferibili allo schieramento occidentale.

Il petrolio, quindi, # divenuto il protagonista degli approvvigionamenti e dei consumi d'energia, ma anche di quello su tutte le risorse minerarie. 2er l'approvvigionamento e l'impiego, oltre al tema dell'esaurimento, incombe quello della sicure$$a delle forniture e della lievita$ione dei pre$$i, ma anche il coinvolgimento nell'inquinamento e nell'effetto serra. ('entusiasmo dei sostenitori di profonde riforme del sistema energetico mondiale ha indotto una commistione tra il termine* ,fonte energetica alternativa, cio# che pu sostituire una o pi8 fonti tradi$ionali per necessit e per convenien$a economica+ ,fonte energetica rinnovabile, cio# che non si esaurisce dopo la sua trasforma$ione e il suo consumo. In questo periodo l'enfasi maggiore sulle fonti alternative # dovuta al loro ruolo di ridu$ione di anidride carbonica e degli altri gas a effetto serra e alla possibilit di limitare la dipenden$a dalle importa$ioni di fonti fossili. Il risparmio energetico contribuisce in maniera rilevante, alla ridu$ione di emissioni di anidride carbonica e alla ridu$ione di quantit d'energia impiegata per unit di 2I( prodotto, a pre$$i costanti. Il solare. Il solare, cio# la fonte energetica fornita dal %ole, costituisce la fonte energetica per eccellen$a. ('energia che il sole fornisce costantemente # diecimila volte superiore a tutta l'energia usata, ma ancora non riesce a essere sfruttata in maniera adeguata. Nel suo complesso l'energia solare # la pi8 abbondante nel suo intervento diretto -radia$ione solare1 ed indiretto-vento, biomassa, idraulica=1. .ome fonte alternativa e rinnovabile, si considerer soltanto la radia$ione solare. ('energia solare che raggiunge la &erra # pari solo al HFD, mentre il resto # riflesso nello spa$io o trattenuta dell'atmosfera. %econdo l'opinione pubblica mondiale e le istitu$ioni na$ionali e interna$ionali, la radia$ione solare, nel lungo periodo, diventer la fonte primaria. ('uso dell'energia solare non # limitata soltanto ai 2aesi pi8 soleggiati. Il solare inotre # la grande prospettiva di molti paesi in via di sviluppo che gi adesso soffrono per la totale assen$a o il difficile accesso alle fonti tradi$ionali. :uesta energia sta conoscendo ulteriori applica$ioni* - 5ermico (a tecnologia per l'utili$$o termico dell'energia solare ha raggiunto uno stadio di maturit e affidabilit abbastan$a buono* gli impianti captano la radia$ione solare per me$$o di uno o pi8 collettori che trasferiscono l'energia termica a un fluido vettore, in fun$ione della temperatura da raggiungere+ ('innova$ione e lo sviluppo tecnologico nel settore hanno consentito nell'ultimo decennio un aumento del rendimneto dei pannelli solari di circa il IFD. In italia la crescita # costante gra$ie agli incentivi fiscali anche se, paradossalmente inferiore rispetto a paesi pi8 freddi dell'europa del nord. - Il solare termodinamico gra$ie anche al csp -concentration solar poOer1 potrebbe essere in grado di soddisfare fino al "D dei fabbisogni energetici mondiali entro il EFIF e un quarto entro il EFGF* attraverso gli impianti # possibile sfruttare l'energia termica del sole con gli specchi ustori di Mrchimede, cio# ampi specchi piani o parabolici che concentrano i raggi solari in un punto nei quali si trovano dei tubi dove scorre un fluido termovettore al fine di trasformare l'energia termica in vapore che mette in fun$ione delle turbine, come nelle centrali termoelettriche. - Il sistema fotovoltaico # costituito da uno o pi8 moduli e da un regolatore di carica, per trasformare la radia$ione in energia elettrica proprio nei luoghi in cui essa # necessaria e nella

quantit vicina all'effettiva domanda. 9ssi danno l'enorme vantaggio di non dover pagare la bolletta al proprio gestore, ricevendo an$i un compenso dallo stesso gestore. La torba. (a torba # lo stadio ini$iale della forma$ione del carbone, in depositi di materiali vegetali e acqua. 9' quasi scomparsa dai computi energetici degli organismi interna$ionali, sebbene sia comunque una variet di carbone. 9' inserita informalmente nelle stime delle biomasse. 3iene considerata una fonte rinnovabile molto lenta. La biomassa. (a biomassa # il complesso di materiali vegetali impiegati per la produ$ione di energia. (a 0inlandia # un paese che ci ricorre da parecchi anni, dove gli scarti industriali della lavora$ione del legno e della carta sono destinati alle centrali termoelettriche. 2roducono dei vantaggi per le imprese di questo settore in quanto evitano di dover stoccare gli scarti o pagare per il loro smaltimento. %ebbene cio', dovuto alla combustione, si genera qualche problema per l'ambiente connesso alle emissioni di ossidi di a$oto e di $olfo.

Il biocombustibile. Il biocombustibile # un propellente ottenuto in modo indiretto da alcune forma$ioni vegetali che sono anche commestibili soprattutto cereali. :uesto, al contrario dei derivati del petrolio, rilasciano nell'ambiente quantit di carbonio, pari a quelle assimilate dalla pianta nel suo ciclo vitale, e bassissime quantit di $olfo e a$oto. Nel EFFH si # assistito a un forte impiego su vasta scala dei biocombustibili, dovuto principalmente all'inaudito incremento del pre$$o del petrolio. .risi politiche si sono manifestate nel sud est asiatico dove l'aumento dei pre$$i dei cerali e una loro minor disponibilit hanno provocato solleva$ioni popolari. (a trasforma$ione degli utili$$i dei campi agricoli, dall'alimenta$ione ai trasporti, ha modificati sensibilmente l'agricoltura di molti paesi, che hanno ini$iato a produrre canna da $ucchero, mais e cereali. Il biodisel # l'altro importante biocombustibile che veniva prodotto da oli vegetali, grassi animali e grasso per esterifica$ione. Il principale produttore # la <ermania. Il geotermico. Lenergia geotermica lenergia generata da acque surriscaldate provenienti dal sottosuolo in presenza di fenomeni vulcanici. %i tratta di una fonte in grande espansione, con incrementi annuali che variano dal I al "D. 2er quanto riguarda la produ$ione di elettricit, il primato spetta agli %tati 5niti+ seguono le 0ilippine, il Messico, l'Indonesia e l'italia. 2er quest'ultima gli impianti pi8 importanti si trovano in toscana, negli impianti situati a larderello. Leolico.

('energia eolica # l'energia che si genera dalla for$a del vento secondo un minimo di costan$a nella velocit. I venti costituiscono la pi8 importante attivit dell'atmosfera in base a sollecita$ioni che provengono dal calore del sole, dalla rota$ione terrestre, dagli effetti delle temperature degli oceani e delle calotte polari. (e $one pi8 ventose della &erra si trovano nelle regioni costiere dell'9uropa, delle Mmeriche, dell'Mfrica e dell'@ceania. (e risorse totali ottenibili dal moto dei venti sono stimate in circa milione di giga Oatt per tutta la superficie terrestre. %time ottimistiche valutano che l'eolico in terra e oltre mare potrebbero far fronte all'intero fabbisogno di elettricit dell'59+ proprio per questo, la stessa 59 ha previsto per il EF F di aumentare di H volte la poten$a installata. (a <ermania # al primo posto al mondo per la capacit installata. ('energia eolica # stata installata sia nei 2aesi sviluppati che in via di sviluppo, per la rapidit che consente nella locali$$a$ione degli impianti e nella sostitu$ione del diesel. (a loro produttivit dipende dall'alte$$a della torre e dal diametro del rotore+ all'alte$$a # dovuta anche la maggiore velocit del vento e quindi la quantit di energia producibile. <li impianti eolici vengono generalmente raggruppati nella forma di fattorie del vento con un minimo di F macchine ciascuna e un massimo di FF macchine. 2er un macchina media, il periodo di ammortamento dei costi ini$iali non supera i sei mesi, ma l'inquinamento atmosferico # nullo+ per sussistono due aspetti negativi* il rumore e l'impatto estetico sul paesaggio. Il mare: le maree, il moto ondoso e le escursioni termiche. (a marea # la varia$ione di livello giornaliera di grandi masse d'acqua, quali gli oceani e i mari, generata dall'intera$ione della gravit terrestre e quella lunare. Nel fenomeno delle maree si creano forti flussi di energia cinetica. 2er sfruttare l'energia delle maree esistono due metodi: 1. Il primo consiste nello sfruttare il ciclo, trattenendolo nelle sue fasi* si costruiscono ampi sbarramenti, dove il dislivello medio tra bassa e alta marea # di Fm+ ". Il secondo # quello di incanalare i flussi in condotte in modo che agiscano su delle pale, in modo simile a quanto avviene nell'eolico+ (fruttare le escursioni termiche degli oceani )*+,-1* si tratta di convertire in fonte d'energia rinnovabile il divario di temperatura tre le acque superficiali tropicale, e subtropicali, e le acque di profondit, circa FFFm, provenienti dalle regioni polari. In base alla posi$ione dei flussi di acqua calda e fredda, gli impianti possono essere locali$$ati a terra, fluttuanti e con forme combinate.

Il risparmio energetico.
Nel !!E, a /io de Uaneiro, sono state messe le basi per il 2rotocollo di VLoto, nel quale # richiesto ai 2aesi partecipanti di attribuire un ruolo fondamentale all'efficien$a e quindi al risparmio energetico, cio# la ra$ionali$$a$ione dell'uso dell'energia per ottenere con la medesima entit di energia una quantit maggiore di 2I(. %econdo l'I9M, nei prossimi decenni l'efficien$a energetica potrebbe abbattere il HGD delle emissioni legate alla gestione integrale delle fondi d'energia. <li investimenti nelle tecnologie

idonee hanno raggiunto ,H miliardi di dollari nel EFF" e comportano non solo una ridu$ione delle emissioni, ma anche una ridu$ione dei costi unitari delle varie fonti. Mmerica settentrionale e 59 sono coloro che reali$$ano le performances migliori. ('intensit energetica, misura del risparmio, # il rapporto tra il consumo di energia e il 2I( e dipende da mutamenti strutturali dei sistemi economici na$ionali+ invece, l'efficien$a energetica # la capacit di nuove tecnologie di ridurre l'intensit energetica. <i alla fine degli anni HF sono comparsi i termini energ6 saving e energ6 intensive, riferiti maggiormente al settore industriale o a suoi comparti. In quegli anni l'intero settore industriale dell'italia come di altri paesi era energL intensive e andava a influire pesantemente sull'intensit energetica dell'italia. ('aumento del costo dell'energia e delle materie prime energetiche, ha comportato un ridimensionamento dell'intensit energetica, aumentando l'efficien$a e il risparmio energetico. Il mercato dellenergia: valenze geoeconomiche e geopolitiche. Il consumo d'energia # un elemento geoeconomico complesso e fondamentale per gli attuali equilibri geopolitici mondiali per quanto riguarda i temi dell'economia, della politica interna$ionale e dell'ambiente + la sua dinamica ha un andamento che segue l'evolu$ione economica e sociale di un 2aese, restando agganciata al tradi$ionale parametro del 2I( in un 2aese arretrato, il consumo d'energia # molto basso, proprio come il suo 2I(, salvo quei paesi in cui esiste una consistente attivit mineraria gestita da multina$ionali che hanno introdotto impianti in quel paese per sfruttare l'estra$ione mineraria. In termini analitici, il consumo di energia # la variabile -L1 che ha un rapporto di dipenden$a con quella del 2I( che si assume come variabili indipendente+ la fun$ione per non # del tipo perfettamente lineare. Il consumo denergia pu. essere influenzato ,dalle crisi economiche,finan$iarie che possono ridurre i consumi a causa di un ristagno dell'economia e dell'industria. ,dalle differen$e, tra 2aesi, dei valori medi delle temperature+ ,dalla composi$ione per fonti, che ha delineato due diversi periodi* . prima degli anni '"F, il petrolio ha quasi superato l'aliquota del "FD nei bilanci energetici di alcuni 2aesi, come l'Italia in alcuni 2aesi si sono intraprese delle politiche energetiche tese a far diminuire la dipenden$a del petrolio importato. E. dopo gli anni RF, prima i consumi d'energia cominciano a crescere, ancora in maniera meno che propor$ionale al crescere del 2I(+ successivamente, quando si verifica il ta7e off -decollo1 i consumi d'energia sono cresciuti in maniera pi8 che propor$ionale al 2I( reale. Il motivo # che in quella fase il sistema produttivo # caratteri$$ato da settori primari 9nergL intensive, cio# a alto consumo d'energia per unit di 2I(.

I flussi import e7port


(e fonti d'energia a livello primario danno luogo ai flussi import e6port, in termini di peso e di valore, pi8 importanti del mondo. Il flusso import e6port # una fun$ione essen$iale del sistema economico e in particolare per il sistema energetico* tra le fonti tradi$ionali, il protagonista # il petrolio, con EFFFmilioni di tonnellate di esporta$ioni nel EFFR e una forte asimmetria tra paesi produttori e paesi utili$$atori. (a federa$ione russa, insieme ai paesi arabi ha fortemente aumentato

l'esporta$ione di petrolio e la sua produ$ione. Negli anni '!F, per, il nuovo grande protagonista # il gas naturale, in quanto il suo trasporto # divenuto un elemento strategico per la 0edera$ione /ussa -primo produttore al mondo1, dal quale dipende una notevole quota del consumo dell'59. 3a rilevato che l'impiego del gas naturale aumenta l'efficien$a energetica e fa diminuire le emissioni di anidride carbonica. 2er quanto riguarda le importa$ioni, si eviden$iano le richieste del <iappone, degli %tati 5niti, dell'Italia, per l'uso nelle centrali termoelettriche. Mnche il carbone fossile # oggetto di rilevanti flussi import e6port, poich; dopo le crisi petrolifere e il relativo aumento dei pre$$i degli idrocarburi ha beneficiato di un revival che sembrava impossibile. Il carbone, quello da vapore, si # reso ancora fortemente competitivo. ('australia, sebbene la remota distan$a dai principali centri di consumo, # il primo esportatore al mondo, tra gli importatori prevale il giappone.

La logistica
('esigen$e di trasporto sono aumentate prima a livello locale, poi a livello na$ionale e interna$ionale. carbone 2artendo dal carbone, il suo trasporto terrestre ha comportato l'allestimento di unit train, cio# treni merci dedicati, con parten$a dalla bocca di miniera. 2er i trasporti marittimi i bul7 carriers -porta rinfuse1 hanno subito degli aumenti di sta$$a sull'onda delle importa$ioni di carbone d'oltremare che sono diventate competitive nei porti europei gi dagli anni %essanta. I costi del carbone comunitario sono cresciuti e si # ritenuto di chiudere quasi totalmente i giacimenti che erano stati tenuti aperti con sovven$ioni della .omunit 9uropea. ?ata l'organi$$a$ione cantieristica in generale, con l'aumento delle importa$ioni del carbone, anch da parte del giappone, il principio delle economie di scala ha comportato un aumento della sta$$a lorda media di tutte le portarinfuse. 8etrolio &uttavia # con il trasporto del petrolio che ini$ia una vera rivolu$ione nei trasporti marittimi, che seguivano la rotta del .anale di %ue$, chiuso dopo il secondo conflitto arabo, israeliano la rotta alternativa prevedeva la circumnaviga$ione dell'Mfrica e quindi un aumento esponen$iale della portata delle petroliere, attraverso le superpetroliere che hanno come limite minimo le EFFFFF tonnellate di sta$$a lorda raggiungendo le GFFFFF tonnellate per le 5(..s. (a riapertura del .anale di %ue$ ha comportato una graduale ridu$ione delle sta$$e lorde. ('altro grande me$$o di trasporto del petrolio e del gas naturale per via terrestre # rispettivamente l'oleodotto e il gasdotto che costituiscono delle reti na$ionali e interna$ionali -il primato spetta agli %tati 5niti1. (a via marittima prevale nel trasporto di idrocarburi -petrolio e gas1. Il gas trasportato via pipeline proviene prevalentemente da giacimenti terrestri di gas metano. (e metaniere per il trasporto marittimo del lng -liquefied natural gas1 hanno incrementato il trasporto marittimo per gli idrocarburi. In italia sono presenti pi8 rigassificatori, che hanno il compito di rigassificare il gas liquido trasportato dalle metaniere. 9' importante la strategia delle pipeline e la complessit delle rela$ioni interna$ionali, in quanto formano tratte che attraversano vari %tati.

Le materie prime minerali.


?opo la macchina a vapore e il motore a scoppio, l'energia elettrica e il suo ampio utili$$o hanno causato un'evolu$ione tecnologica che ha ridotto la manodopera+ l'inven$ione del chip da computer ha facilitato la crea$ione di nuovi prodotti. Nella met degli anni '"F, si # parlato di una seconda rivolu$ione industriale, nella quale si andavano affermando l'elettronica, la miniaturi$$a$ione= M questo si # accompagnato un processo di sostitu$ione di alcune componenti con altre materie prime spesso meno costose. :uesti processi sostitutivi sono stati formali$$ati con il modello del ciclo vitale della materia prima e hanno riguardato metalli come il ferro, il rame e il piombo. ?iverso # il caso dei minerali rari che incidono sui costi e sul valore aggiunto di un prodotto, necessari a creare prodotti molto sofisticati. Inoltre, negli strumenti della comunica$ione, vengono sempre pi8 spesso impiegati minerali rari come il nichel, il litio, l'argento e l'oro. ?urante tutto il XX secolo, esperimenti e inven$ioni sono intervenute nella metallurgia, con prodotti sempre pi8 puri* soprattutto le leghe si rivelano sempre pi8 resistenti alla tra$ione, all'erosione, all'abrasione e alle alte temperature. &utto questo complesso di innova$ioni ha comportato un aumento della produ$ione industriale i cui residui solidi, liquidi e gassosi hanno provocato l'emersione e la rapida crescita dell'inquinamento e della compromissione ambientale. In generale comunque si pu affermare che per le materie prime minerali, almeno in questi anni e prescindendo dai pre$$i, le aree di approvvigionamento non creano problemi geopolitici come avviene per il petrolio e il gas naturale. (e principali risorse delle materie prime minerali sono i minerali metalliferi, come l'alluminio, il ferro, il rame, il piombo e il nic7el abbastan$a concentrati in tanti 2aesi. Mltri invece possiedono una dota$ione monoculturale, cio# l'attivit economica o il settore produttivo di un unico tipo di risorsa, come in .ile, in India, in 2er8. &utti i flussi di produ$ione e lavora$ioni di materie prime minerali sono in aumento ma con trend, fatta salva la .ina, di tipo lineare. &ale trend # comunque problematico per la compromissione ambientale* il loro massiccio impiego non ha comunque migliorato le condi$ioni di vita della popola$ione dei territori pi8 poveri.

Capitolo $ %eografia dellindustria.


I beni dei quali spesso conosciamo il marchio e il luogo di produ$ione sono a nostra disposi$ione gra$ie all'industria e al suo intreccio dei rapporti tecnico,fun$ionali, che si distinguono in* - 9erticali, ossia processi produttivi legati in successione, che consentono la graduale trasforma$ione delle materie prime nel prodotto finito+ - Laterali, ossia processi produttivi distinti e destinati a convergere in un'industria di assemblaggio+ - -i servizio, ossia l'utili$$o di processi produttivi o di servi$i, organi$$ati da altri operatori, presenti in una determinata area. ('industria si avvale non soltanto dei tradi$ionali fattori della produ$ione, ma anche delle attivit svolte da altre imprese che operano nei tre settori dell'economia e tende a sua volta a generare un complesso eterogeneo di attivit materiali e immateriali, produttive o di servi$io.

('industriali$$a$ione si configura come un fenomeno complesso e dinamico, in gradi di coinvolgere nel suo processo evolutivo tutte le imprese interconnesse. .on l'avvento e l'evolu$ione dei processi di industriali$$a$ione, si organi$$a un nuovo modello di produ$ione e si affermano nuove forme di utili$$a$ione dello spa$io geografico. (e trasforma$ioni economiche si trasferiscono sul tessuto territoriale, dapprima con imponenti concentra$ioni industriali, successivamente con una diffusione spa$iale delle attivit produttive che infittisce le rela$ioni economiche avviate dalle imprese. (a complessa articola$ione del settore industriale e le sue incessanti trasforma$ioni richiedono una preliminare classifica$ione merceologica* si hanno cos)* , Industrie estrattive delle materie prime minerarie e energetiche+ , Industrie manifatturiere in senso stretto, che trasformano i fattori produttivi in beni di consumo, di consumo durevole e strumentali+ , Industrie delle costru$ioni, volte all'edifica$ione dei manufatti+ , Industrie energetiche, dedicate alla trasforma$ione e alla distribu$ione delle fondi di energia. :ueste attivit industriali hanno costantemente migliorato e modificato prodotti e processi, determinando la nascita e la diffusione di nuove industrie e filiere, e contribuito, anche su scala globale, a nuove forme di organi$$a$ione territoriale. Levoluzione del settore industriale Importanti trasforma$ioni economiche, tecniche e sociali hanno dato origine alla nascita e all'evolu$ione dell'industria. M oggi, si possono distinguere in tre fasi rivolu$ionarie* 1. La prima rivoluzione industriale, ini$iata in Inghilterra, gra$ie all'inven$ione della macchina a vapore da parte di Uames Qatt - "RI1, imprime un rapido sviluppo all'estra$ione del carbone, che sostituisce la legna, contribuendo alla diffusione di miniere, in 9uropa occidentale, %tati 5niti e /ussia europea. Ne beneficia la siderurgia, che si locali$$a nelle aree di estra$ione del carbone e del ferro+ nuovo vigore viene dato al comparto tessile che finisce per raffor$are le agglomera$ioni industriali gi presenti. %i afferma una nuova organi$$a$ione del lavoro che sostituisce il modello artigianale preesistente, basata su fabbriche che richiedono consistenti quantit di manodopera a bassa qualifica$ione si mobilitano flussi migratori che svuotano le campagne e cercano opportunit in citt+ 2. Con la seconda rivoluzione industriale, alla fine del XIX secolo, il cambiamento delle fondi di rifornimento energetico -il carbone viene sostituito dall'idroelettricit e dal petrolio1 favorisce la nascita e la diffusione di nuove industrie, che tendono a locali$$arsi in prossimit dei mercati si consumo e dei porti. .on l'inven$ione del motore a scoppio, prende avvio anche la produ$ione automobilistica, destinata a incidere profondamente sui destini industriali mondiali. Infatti, dall'industria automobilistica, derivano nuovi modelli di organi$$a$ione a$iendale, dalla standardi$$a$ione e fabbrica$ione in seria alla disintegra$ione del processo produttivo. 3.Terza rivoluzione industriale Negli anni che concludono il XX secolo, la ter$a rivolu$ione

industriale si caratteri$$a per un ponderoso impiego di tecnologie che rinnovato tutto il sistema industriale* microelettronica, informatica, telecomunica$ioni digitali=(a centralit del cambiamento di paradigma spetta alla ricerca e sviluppo che permette la trasforma$ione degli assetti produttivi alla scala globale e che apre la pista per futuri traguardi economici e sociali. :uesta rivolu$ione cambia il fun$ionamento e la struttura delle imprese, che divengono sempre pi8 sensibili all'applica$ione del 7noO,hoO nei loro processi a$iendali, quale risorsa strategica indispensabile per gestire la complessit del mercato mondiale e mantenere elevati livelli di competitivit. Il rinnovamento tecnologico diminuisce la quantit di occupati industriali, modifica le caratteristiche degli addetti e dei contratti, afferma una flessibilit del lavoro diversa. (e industrie per gestire una competi$ione interna$ionale sen$a precedenti, ricercano nuovi spa$i di produ$ione e di mercato e anche per loro la flessibilit diviene un obiettivo primario, che modifica i pregressi e consolidati sistemi di rela$ioni economiche.

Il ruolo determinante dellinnovazione


5n ruolo determinante per l'industria # data dalle inven$ioni e dalle innova$ioni. ('inven$ione, come frutto dell'immagina$ione e della riflessione umana, deve essere sviluppata al fine di dare luogo alla scoperta di nuovi prodotto o processi produttivi, che costituiscono le innova$ioni. %econdo %humpeter, il processo innovativo # il fattore scatenante della crescita economica e dell'instabilit ciclica del sistema economico, in quanto il trasferimento delle attivit innovative dovr attraversare quattro fasi* prosperit, recessione, depressione e ripresa. (e innova$ioni possono essere distinte in* - Radicali, ossia fenomeni discontinui che si diffondono nel sistema economico con un lungo ciclo+ - ncrementali, ossia fenomeni continui, diretti al miglioramento del prodotto e del processo+ - Tecnologic!e, in grado di incidere trasversalmente sull'intera organi$$a$ione economica e sociale.

2er comprendere il ruolo delle innova$ioni produttive # bene utili$$are lo schema del ciclo di vita dei prodotti, di 3ernon, che # costituito da quattro fasi* 1. "ase iniziale, che richiede elevati input progettuali, scientifici e tecniche che provengono anche da economie esterne all'impresa con un impiego di capitale contenuto+ 2. "ase di sviluppo, che richiede sia grandi capacit manageriali per pianificare e organi$$are la nuova fase produttiva e il conseguente mercato di vendita, sia grandi investimenti per avviare le produ$ioni+ 3. "ase di maturit#, ossia la produ$ione in serie e si caratteri$$a per la stabilit della tecnologie e per la standardi$$a$ione della produ$ione, quets afase continua a richiedere capitali ma pu essere utili$$ata manodopera meno speciali$$ata. $. "ase di declino o o%solescenza. Il prodotto diviene obsoleto e non pi8 idoneo a soddisfare un bisogno, in quanto l'evolu$ione tecnologica impone beni nuovi e pi8 evoluti. (e prime due fasi si sviluppano nei 2aesi che presentano un pi8 avan$ato sistema economico, dove sono pi8 forti le intera$ioni tra industrie, strutture di ricerca, istitu$ioni finan$iarie, offerta di lavoro qualificato e modelli di consumi evoluti, mentre nella ter$a fase, di maturit, e dell'ampia diffusione

del prodotto che ne anticipa il progressivo declino, la produ$ione necessita di abbondante manodopera non speciali$$at. ?i conseguen$a la strategia a$iendale orienta il decentramento della produ$ione verso aree e paesi non ancora industriali$$ati. 2eraltro le imprese esternali$$ando il processo di maturit del prodotto avviano una diffusione territoriale del modello industriale destinato a favorire lo sviluppo della regione. ('impresa innovatrice, che intende mantenere il suo posi$ionamento nel mercato dovr continuamente accompagnare le fasi che caratteri$$ano il ciclo di vita del prodotto con nuovi prodotti.

Le logiche della localizzazione industriale


M partire dal !F!, con la teoria economica della locali$$a$ione elaborata da Mlfred Qeber, si avvia una serie di analisi e interpreta$ioni sulle logiche di locali$$a$ione delle industrie. @ccorre ricordare che l'economia a$iendale si occupa dei fattori economici e finan$iari in gioco e concentra la sua atten$ione sulla compara$ione dei costi e dei ricavi relativi alla gestione di una singola a$ienda per il raggiungimento del brea7 even point, ossia l'interse$ione in un diagramma cartesiano, di due flussi finan$iari, in complesso dei costi e il complesso dei ricavi. I modelli interpretativi sulla scelta ottimale della locali$$a$ione industriale poggiano sulla priorit assegnata ai seguenti obiettivi* - /inimizzare i costi di trasporto! - 0isporre di un ampio #acino di manodopera! - 1sufruire di economie esterne! - Incrementare i margini di profitto. (a minimi$$a$ione dei costi di produ$ione richiede un'attenta analisi sulle caratteristiche della produ$ione e sui fattori necessari e quindi sulla loro disponibilit e pre$$o. Qeber si focali$$a sui costi di trasporto. (a presen$a di uno o pi8 impianti industriali interconnessi poteva costituire un importante fattore di attra$ione per le future locali$$a$ioni, in quanto si configura un risparmio di agglomerazione infatti, le economie esterne di scala o di agglomera$ione si potevano reali$$are gra$ie all'immediata disponibilit di infrastrutture quali vie di comunica$ione e trasporti, acqua energia e manodopera+ alla possibilit di avviare rela$ioni fun$ionali tra imprese operanti nello stesso segmento produttivo+ allo scambio e diffusione di informa$ioni e innova$ioni* all'appre$$amento delle produ$ioni da parte del mercato. Nella seconda fase dell'industriali$$a$ione le economie di agglomera$ione diventano economie di urbani$$a$ione, in quanto lo sviluppo delle nuove e diverse imprese manifatturiere privilegia i luoghi di mercato. .on lo sviluppo industriale si assiste a una progressiva perdita di importan$a dei condi$ionamenti imposti dai costi di produ$ione e una costante atten$ione alla massimi$$a$ione delle vendite. Il processo di urbani$$a$ione alimenta e viene alimentato dal tessuto produttivo sempre pi8 diversificato e da una serie di servi$i. ?i converso, l'eccessiva concentra$ione di attivit e di risorse tende a far diminuire le originarie economie esterne, tanto da trasformarle in diseconomie di agglomera$ione e di urbani$$a$ione. (e imprese industriali si vedono costrette allora a invertire la rotta e in tal senso si osservano tre diversi orientamenti* &. il primo orientamento di rilocalizzazione, mosso prevalentemente dall'aumento del costo del

suolo urbano e dalla congestione dei trasporti, spinge le imprese a abbandonare il precedente sito industriale, a favore di un'ubica$ione nelle aree periferiche delle grandi concentra$ioni urbane. %i possono, infatti, rilocali$$are gli impianti in centri urbani di minore dimensione o in aree marginali non urbani$$ate, superando anche confini na$ionali e continentali, perseguendo una ridu$ione dei costi a$iendali e una conquista di nuovi mercati+ E. Il secondo orientamento interessa le imprese di grandi dimensioni, che decidono la deverticalizzazione del processo produttivo, attraverso la scomposi$ione dei suoi segmenti. ('analisi dei costi a$iendali si trasferisce sui cicli di produ$ione pi8 costosi e pi8 banali che possono essere gestiti da altre imprese di piccola e media dimensione anche locali$$ate in aree geografiche diverse. :ueste a$iende forniranno le produ$ioni necessarie e segmentate alla grande impresa, che dovr procedere al successivo assemblaggio. %i verifica il graduale abbandono del modello di organi$$a$ione fordista -sistema di accumula$ione che poggia sulla crescita reciproca di produ$ione e di consumo1 per spostare verso logiche Wust in time. %i riferisce a una divisione del lavoro fortemente speciali$$ata e differen$iata, con una produ$ione orientata all'offerta di massa di beni in serie poco costosi1 per pervenire ad un modello di organi$$a$ione post,fordista-che indica i sistemi di produ$ione flessibile che sfruttano specifici segmenti o nicchie di mercato1+ I. Il ter$o orientamento, ossia la formazione di sistemi industriali periferici, si pu verificare come un processo autonomo di sviluppo, determinato dal livello di intera$ioni raggiunte dal contesto sociale, economico e territoriale. -disretti industriali nel nord est italia1 Il pensiero di :mberto 5oschi 5mberto &oschi nel !HF sottolineava che tutti i fattori geografici agiscono economicamente sul processo di locali$$a$ione in quanto elevano o deprimono i costi di produ$ione, i pre$$i e i profitti+ analogamente, tutti i fattori economici, come costi e ricavi, agiscono in fun$ione geografica, orientando con la loro distribu$ione spa$iale ogni successiva locali$$a$ione. Nel contributo proposto da &oschi, i fattori vengono distinti in* -influenti, che orientano le scelte delle imprese condi$ioni fisiche e naturali+ condi$ioni demografiche+ condi$ioni storiche+ condi$ioni topografiche dei fattori produttivi+ condi$ioni tecnico,ingegneristiche degli stabilimenti+ leggi proprie dei processi di locali$$a$ione+ -essenziali, che determinano le scelte delle imprese fattori tecnici+ fattori paratecnici+ fattori politici. Il ragionamento di &oschi permette di comprendere che, in ogni contesto temporale e spa$iale, uno o pi8 dei fattori richiamati possono assumere un nuovo o un rinnovato ruolo prioritario per l'impresa con l'evolu$ione degli stessi nei diversi periodi storici, e nei diversi luoghi geografici.

Limpresa e il territorio
('impresa # differen$iata per attivit economica, per struttura organi$$ativa e per comportamento spa$iale. .iascuna impresa, in virt8 delle rela$ioni che sviluppa, influen$a e determina il comportamento del sistema imprenditoriale.(a dimensione delle industrie # in grado di modificare non soltanto il sistema economico na$ionale e interna$ionale ma di incidere sul sistema sociale. ('afferma$ione dell'industria coincide di fatto con la nascita dell'impresa, ossia di un nuovo

modello di produ$ione che organi$$a i diversi fattori per perseguire peculiari obiettivi, di prevalen$a economici ma anche sociali. ('organi$$a$ione # l'imprenditore, che deve preliminarmente scegliere quale dimensione dare all'impresa. Il problema della dimensione, ossia della quantit di input e output del ciclo produttivo, assume un ruolo prioritario anche nel processo di ubica$ione. (a dimensione dell'impresa viene considerata in base al* ,numero di occupati+ ,parametro economico in grado di rappresentare la portata delle attivit svolte -fatturato e bilancio annuo1. (i definiscono microimprese, quelle che occupano meno di &2 persone e con un fatturato o #ilancio annuo inferiore a ' milioni di euro! si definiscono piccole imprese, quelle che occupano meno di 32 persone con un fatturato o #ilancio annuo inferiore a &2 milioni di euro! si definiscono medie imprese, quelle che occupano meno di '32 persone e con fatturato annuo che non supera i 32 milioni o #ilancio annuo inferiore a 45 milioni di euro. (a dimensione a$iendale si modifica nel tempo, sia per la crescita interna -conquista di nuovi mercati1 sia per la crescita esterna -acquisi$ione di altre imprese1. Le grandi imprese sono imprese che orientano il comportamento delle altre a$iende, del mercato e dei diversi 2aesi. Nelle prime due fasi di industriali$$a$ione c'# sata dapprima la volotn di creare imprese monoprodotto, mentre poi successivamente diversificate. (a diversifica$ione nasce da regole antitrust o da motivi economici, in particolare per ripartire il rischio d'impresa. Le multinazionali sono a$iende che si caratteri$$ano per l'intensit degli investimenti diretti all'estero, ove locali$$ano nuove attivit produttive o acquisiscono alcune delle attivit presenti. :ueste hanno perseguito una strategia sistematica di espansione interna$ionale che si esprime non soltanto nell'organi$$a$ione di impianti di produ$ione e di reti di distribu$ione in pi8 2aesi del globo, ma soprattutto nella gestione integrata delle attivit na$ionali e estere. %i possono individuare i principali orientamenti strategici e territoriali delle imprese multina$ionali come* , ?isporre delle materie prime strategiche per lo sviluppo industriale domestico e conquistare nuovi mercati interna$ionali, privilegiando le aree geografiche dei 2aesi meno sviluppati che non avevano le risorse necessarie per lo sfruttamento diretto delle loro risorse -africa e medioriente1 , 5tili$$are abbondante for$a lavoro a basso costo per segmenti produttivi standardi$$ati+ , 2enetrare nei 2aesi evoluti, con elevata propensione al consumo. , Intessere alla scala globale una fitta rete di accordi industriali, commerciali, finan$iari e strategici con altre imprese delle varie regioni del mondo. :uesto orientamento definisce globale l'attuale genera$ione di imprese multina$ionali. I distretti industriali, invece, sono, secondo la normativa italiana, delle aree territoriali locali caratteri$$ate da elevata concentra$ione di piccole imprese, con particolare riferimento al rapporto tra la presen$a delle imprese e la popola$ione residente nonch; alla speciali$$a$ione produttive dell'insieme delle imprese. 2er 2ierre <eorge, lo spa$io industriale -parte dello spa$io geografico, che si trasforma e viene trasformato nel tempo dai processi di territoriali$$a$ione1 # insieme concentrato e universale, discontinuo e organi$$ato in fasci di rela$ioni. I diversi percorsi di industriali$$a$ione hanno consentito di individuare sei tipologie* . Mree industriali metropolitane+

E. /egioni industriali consolidate+ I. /egioni manifatturiere in declino+ J. Mree tecnologiche+ G. /egioni periferiche in via di sviluppo+ H. /egioni periferiche sotto sviluppate 2er misurare il processo di sviluppo e di diffusione delle industrie vengono in genere utili$$ati come indicatori la produ$ione energetica e il consumo+ la produ$ione manifatturiera e il valore aggiunto+ il numero di occupati e la loro inciden$a. (e nuove locali$$a$ioni industriali delle grandi imprese hanno cercato di minimi$$are il costo del lavoro, determinando una divisione interna$ionale del lavoro -risultato della globali$$a$ione della produ$ione che si manifesta con la diffusione dell'industriali$$a$ione in numerosi 2aesi e con l'approvvigionamento globale1, che ha innervato il processo di interna$ionali$$a $io. ('impresa rete # la nuova configura$ione per le rela$ioni tecnico,fun$ionali delle imprese, cioe' una gamma di imprese interdipendenti, colegate in diverse forme contrattuali, che operano in forma dipendente o autonoma alla reali$$a$ione del progetto,prodotto.

Capitolo 0 %eografia del terziario


Il settore terziario lofferta di servizi, con elevato contenuto di immaterialit, destinata alla popolazione e agli altri attori economici. Il riferimento all'immaterialit tratta di una presta$ione che, sebbene consenta di collegare i diversi segmenti di produ$ione materiale di un bene a differen$i fruitori, pu essere rivolta sia a migliorare l'attivit umana che a favorire l'organi$$a$ione economica e lo sviluppo complessivo del 2aese. In tal senso, l'attivit di servi$io pu riferirsi a un bene immateriale come l'istru$ione, che innal$a il livello di vita della popola$ione, oppure a un bene materiale, come un semilavorato, che per essere utili$$ato deve necessariamente essere trasferito da un luogo di produ$ione al luogo di consumo. Il ter$iario # presente in ogni contesto territoriale, ma si differen$ia per quantit e qualit di servi$i che possono essere svolti da imprese private, istitu$ioni pubbliche e professionisti. Il processo di espansione del ter$iario modifica e struttura il tessuto territoriale, in particolare sele$ionando e raffor$ando alcune trame urbane. (a ter$iari$$a$ione dell'economia # un fenomeno diffuso, in quanto presente in tutti i 2aesi del mondo, ma non uniforme per la diversit dei caratteri strutturali e spa$iali che lo contraddistinguono. Le classificazioni del terziario sono -merceologica, dove le attivit vengono raggruppate in rela$ione all'oggetto del servi$io e si distinguono in* &rasporti e comunica$ioni -trasporto di merci, persone e informa$ioni1+ .ommercio -ingrosso, dettaglio, alberghi1

.redito e assicura$ioni -sistema bancario e assicurativo1+ %ervi$i per le imprese -di tipo finan$iario, organi$$ativo, commerciale e tecnico1+ %ervi$i collettivi di interesse pubblico -istru$ione, sanit, sport=1+ 2ubblica amministra$ione -uffici pubblici del governo centrale e degli altri enti locali. -funzionale, dove le attivit vengono raggruppate distinguendo il destinatario finale del servi$io* &ervizi alle famiglie, destinati al consumo finale come il commercio al dettaglio. (a dimensione demografica e il reddito prodotto e disponibile determinano la quantit e qualit dei consumi delle famiglie e di conseguen$a orientano la locali$$a$ione delle attivit ter$iarie si forma cos) una struttura piramidale dei servi$i, cio# la forma che rappresenta la diffusione dei servi$i in base alle diverse peculiarit di utili$$o. &ervizi per la collettivit#, gestiti dallo %tato per consentire la crescita del 2aese. (e attivit pubbliche si devono distinguere in quelle amministrative e quelle di interesse collettivo. ('orientamento spa$iale del ter$iario pubblico devo seguire la distribu$ione della popola$ione al fine di garantire l'accessibilit ai servi$i che possono essere obbligatori -forma$ione scolastica1 oppure liberamente scelti -forma$ione universitaria1.

&ervizi per le imprese, che vengono ripartite in cinque gruppi* &. Il terziario per il terziario, dove si collocano tutte quelle fun$ioni destinate a supportare l'organi$$a$ione dei servi$i alle famiglie+ segue l'orientamento territoriale del ter$iario alle famiglie, e quindi segue la distribu$ione della popola$ione e il suo reddito. '. Il terziario alla produzione e alla distri#uzione, che offre servi$i di puli$ia e di ristoro a$iendale, attivit di analisi chimiche e merceologiche=l'orientamento territoriale tende a seguire la distribu$ione spa$iale delle industrie cui vengono offerti servi$i esternali$$ati per il ter$iario. 5. Il terziario per la gestione amministrative e finanziaria, costituito da servi$i continui di vigilan$a, elabora$ione dati, consulen$a+ come per il ter$iario alla produ$ione, la locali$$a$ione segue la distribu$ione territoriale dei destinatari a cui offrono i servi$i. 4. Il terziario decisionale, costituito da attivit prevalentemente finan$iarie che orientano il potere economico e politico del 2aese, e si distribuiscono in concentra$ioni nelle citt pi8 importanti del mondo, 3. Il terziario di ricerca e sviluppo, sviluppatosi per innovare i processi produttivi -scegliendo gli addensamenti produttivi e le aree di speciali$$a$ione industriale1 o per innovare i prodotto, le principali aree metropolitane. 'ttivit# quaternarie, ossia attivit di comando, decisione, pianifica$ione e orientamento politico e culturale, che vengono espresse dal governo politico e dalle grandi imprese industriali alle diverse scale geografiche di riferimento.
Il ter$iario pubblico # l'insieme delle attivit di servi$io svolte dallo stato e dalle istitu$ioni pubbliche per innal$are lo sviluppo sociale ed economico del 2aese. (o stato tende quindi a distribuirle territorialmente, aumentando le strutture di servi$io e diversificandole per peculiarit

fun$ionali. 9' evidente come l'espansione del ter$iario pubblico sia correlata ai livelli di sviluppo raggiunti dal paese in quanto dalla finan$a pubblica disponibile deriva la quantit e variet dei servi$i messi a disposi$ione della collettivit. Il ter$iario privato # costituito da una serie di attivit di servi$io destinate al mercato, svolte da imprese e professionisti privati. (a sua distribu$ione territorial dipende dalla dimensione quantitativa del poten$iale mercato e dalla sua capacit di spesa. Inoltre il pre$$o del servi$io erogato dai privati segue i parametri a$iendali al contrario del ter$iario pubblico.

%li orientamenti territoriali delle attivit terziarie


(a locali$$a$ione delle attivit ter$iarie segue la distribu$ione spa$iale della popola$ione e delle imprese e contribuisce a rendere sempre pi8 complesso il tessuto territoriale lo sviluppo sociale e economico si riflette sullo spa$io geografico, che viene strutturato per consentire lo svolgimento delle fun$ioni insediative e produttive, dando origine o raffor$ando la citt, che tende a attrarre e a diffondere intensi flussi di risorse materiali e immateriali. Il passaggio dall'economia rurale all'economia industriale e ter$iaria ha di fatto orientato e raffor$ato i processi di urbani$$a$ione. ('orientamento territoriale del ter$iario tende a replicare quello industriale, che viene sostituito dalla gamma di attivit di supporto alle imprese. Il processo di ter$iari$$a$ione non si sviluppa soltanto nei contesti urbani, ma tende a diffondersi anche laddove siano ancora prevalenti altre attivit, si agricole che industriali. (a separa$ione tra ter$iario e secondario # ormai molto sottile e i legami che si instaurano tra i diversi comparti finiscono per indebolire la limita$ione tra i due settori, che sembrano viceversa rappresentare un continuum di fun$ioni economiche. (a rappresenta$ione cartografica utili$$a un utile strumento interpretativo elaborato da Mttilio .elant negli anni @ttanta* la matrice delle compresenze, che # una tabella a doppia entrata dove vengono ordinati i servi$i per livello gerarchico -nelle colonne1 e i comuni -nelle righe1 per dimensione demografica, al fine di verificare i livelli di ter$iari$$a$ione raggiunti nell'area geografica di riferimento. Nella matrice si trovano delle anomalie, definite rumore della matrice* sono servi$i non allineati alla dimensione demografica del contesto urbano, che dipendono dalla peculiarit del comune che svolge della attivit speciali$$ate in un comparto o dalla contiguit spa$iale che diffonde nei comuni limitrofi attivit di pi8 elevato livello gerarchico.

I trasporti e le comunicazioni
Il sistema dei trasporti ha consentito e sostenuto la crescita e lo sviluppo di tutti i sistemi economici e sociali. Il trasporto ha dovuto sostenere lo sviluppo economico e sociale dei 2aesi, superando i vincoli frapposto dall'ambiente naturale e dalla distan$a geografica dei luoghi+ modificando strutture e me$$i+ aumentando e diversificando le direttrici di flusso. In particolare, la distan$a geografica tra le diverse localit, misurabile geometricamente in una retta, si # di fatto declinata in distanza itineraria )percorso tra luoghi per tipo di trasporto6 e in distanza economica )misura della distanza tra luoghi, che si esprime moltiplicando il costo unitario di trasporto per tipo di trasporto con la distanza itineraria e dividendolo per la velocit di circolazione del vettore utilizzato6. Nel !JR, 9dgard Xoover ha posto l'atten$ione sul peso delle opera$ioni di carico e di scarico, che

potevano susseguirsi nei casi di cambiamento nelle modalit di trasporto, generando dei costi fissi ben pi8 rilevanti del costo variabile di percorren$a che tendeva a crescere in maniera meno che propor$ionale rispetto all'aumentare della distan$a. :uesta composi$ione dei costi definisce tre livelli di convenien$a* 1. &ulle distanze %revi, il trasporto meno costoso ( quello stradale) 2. &ulle distanze intermedie ( il ferroviario) 3. &ulle lung!e distanze, il trasporto pi* conveniente ( quello marittimo. Il sistema dei trasporti si articola in settori, che a sua volta genereranno un servi$io ampiamente differen$iato, in virt8 delle rela$ioni tecniche e fun$ionali che intercorrono tra i tre elementi essen$iali* il percorso, i punti di accesso, il veicolo. (a classifica$ione prevalente poggia sul tipo di percorso e quindi sul vettore utili$$ato e distingue i trasporti in* , %tradali* strade statali, provinciali, comunali, private= , %u rotaie* reti ferroviarie= , Marittimi, dove i porti rappresentano i terminali e punti di accesso prestabiliti+ , Mcque interne* fiumi, canali, laghi= , Merei+ , 3ia fune+ , 2er condotta, sia sotterranea che sottomarina, dedicati al trasporto di particolari prodotti liquidi. (o sviluppo di questi settori # stato condi$ionato non solo dalla diversa configura$ione dei 2aesi, ma anche dalle variegate forme di organi$$a$ione economica e sociale, in grado di stimolare o di assorbire i processi di innova$ione tecnologica che hanno interessato sia le varie tipologie di me$$i di trasporto, sia i pi8 complessi processi di infrastruttura$ione della rete dei trasporti e dei suoi terminali. (a rete dei trasporti # un misuratore delle rela$ioni tra aree geografiche diverse che poggiano su* - Complementariet#+ l'intera$ione spa$iale si reali$$a attraverso il sistema delle comunica$ioni perch; si scambiano risorse tra le diverse aree geografiche+ - Convenienze alternative+ l'interscambio e l'intera$ione tra due aree sono possibili soltanto se non vi sono convenien$a alternative, offerte da altre aree+ - Contenimento della distanza economica, altrimenti l'intera$ione possibile tra due aree provocher la sostitu$ione del prodotto+ - Complessit# dei fattori generatori di interscam%io. Nell'ambito dei trasporti, particolare rilievo assumono i nodi, cio# luoghi urbani collegati e interconnessi che, nell'ambito di un'area geografica, presentano i pi8 elevati livelli di accessibilit. 5n nodo che di fatto costituisce il principale punto di entrata o di uscita di una regione prende il nome di gateOaL. %ia i gateOaL portuali che quelli interni assumoni modelli organi$$ativi omogenei, detti di containeri$$a$ione, gra$ie all'uniti$$a$ione dei traporti. .i comporta una notevole ridu$ione delle cosiddette rotture di carico che incidono sui costi del trasporto. (e intera$ioni spa$iali inoltre non si possono racchiudere soltanto nel mero ambito della circola$ione di persone e merci, ma si sono progressivamente estese alla comunica$ione e alla informa$ione. (e innova$ioni che si sono avute in questi ultimi due settore hanno completamente trasformato la natura degli scambi dell'informa$ione.

(e grandi trasforma$ioni del sistema dei trasporti e delle comunica$ioni hanno consentito non soltanto l'evolu$ione dell'economia nei diversi 2aesi del mondo, ma anche il raffor$amento del ruolo svolto dal commercio interna$ionale. 9' necessario distinguere tra le varie categorie merceologiche quelle che presentano pi8 elevati contenuti di high tech, come aerei, rispetto alle categorie a basso contenuto tecnologico. (a distin$ione incide soprattutto sul ruolo svolto dal 2aese. :ualora le esporta$ioni si svolgano con prodotti tradi$ionali, a basso contenuto tecnologico, l'inserimento nel commercio interna$ionale di nuovi 2aesi produttori determina la ridu$ione delle quote di mercato interna$ionale e quindi la perdita di posi$ionamento del 2aese+ viceversa esporta$ioni a alta tecnologia o a alto contenuto innovativo non possono che raffor$are il ruolo e la posi$ione interna$ionale. ('intensifica$ione del commercio interna$ionale si # avvalsa del sistema bacario e finan$iario, che si # speciali$$ato per sostenere sia gli scambi interna$ionali che la domanda di finan$iamento di opera$ioni al'ester, trainata in particolare dalle esigen$e delle imprese multina$ionali.

Il turismo
&ra i servi$i dedicati alle persone si impone il turismo* il carattere fondamentale che caratteri$$a il turista poggia sullo spostamento da un luogo all'altro e sul pernottamento, ossia sulla frui$ione di peculiari strutture ricettive. %otto il profilo economico, il turista # un consumatore particolare, in quanto spende il suo reddito personale in aree diverse rispetto a quelle in cui lo ha prodotto. Il turismo, quindi, si configura come un fenomeno di circola$ione, liberamente scelto, di persone e di redditi fra luoghi diversi e su distan$e pi8 o meno grandi. Il suo carattere spa$iale # evidente e si esprime in forme visibili sullo spa$io geografico, ove si creano rela$ioni e interdipenden$e fra gli elementi del sistema territoriali interessato. Il primo schema interpretativo del turismo si deve attribuire a 5mberto &oschi del !J". Il fenomeno turistico viene distinto in tre diversi aspetti* 1. ,omento attivo, dove si prendono in considera$ione i principali fattori che orientano la domanda turistica nella scelta della destina$ione, del relativo periodo di soggiorno e della forma organi$$ativa. Il turismo proprio # costituito dal turismo religioso, culturale, d'arte= il turismo improprio # determinato, invece, da motivi di salute, di lavoro= 2. ,omento della circolazione, dove il turista si sposta dal luogo di residen$a verso la meta prescelta, attraverso diverse modalit di circola$ione turistica, con o sen$a soste intermedie, con o sen$a spese lungo l'itinerario. 3. ,omento passivo , dove l'atten$ione viene focali$$ata sull'offerta turistica, cio# sulla capacit del luogo di accogliere e intrattenere il turista. (e destina$ioni turistiche necessitano di insediamenti stabili e adeguate strutture ricettive per poter attrarre flussi turistici.

In rela$ione alle dimensioni crescenti delle strutture disponibili si possono distinguere i centri turistici in* , %ta$ioni turistiche, rappresentate da a$iende di cura, soggiorno e turismo+ , (ocalit turistiche, ossia pluralit di strutture turistiche di dimensione modesta+ , Nuclei turistici, come i villaggi vacan$a. I centri turistici possono essere inoltre*

, Monofun$ionali o polifun$ionali, in rela$ione alla presen$a di uno o pi8 motivi di attra$ione+ , Monostagionali o bistagionali, in rela$ione alla distribu$ione dei turisti nel corso dell'anno+ , Mlberghieri o e6tra,alberghieri, in rela$ione alla prevalen$a delle strutture alberghiere sul sistema ricettivo complessivo. I centri turistici devono ampliare la gamma delle opportunit ricreative, anticipando i bisogno dei turisti e in tal senso necessitano del sostegno del sistema territoriale cui insistono. (e regioni turistiche ricettive sono caratteri$$ate da un insieme di luoghi contigui legati insieme da rela$ioni formali, basate sulle connota$ioni del paesaggio, che si differen$iano rispetto alle aree circostanti. Il sistema turistico locale si raggiunge, invece, se aumentano i livelli di integra$ione e coopera$ione tra imprese, istitu$ioni e popola$ione locale.

Capitolo ; %eografia del lavoro


Nel corso del EFFR si sono manifestati preoccupanti segni di una crisi finan$iaria sen$a precedenti. Il tema del lavoro diviene, ancora una volta, centrale* # cronaca attuale, infatti, la perdita di posti di lavoro in rami strategici della produ$ione industriale negli 5%M -automobilistico1 + mentre in Italia, soprattutto nelle piccole e medie imprese, ritenute prima dell'attuale crisi, il fulcro dell'economia na$ionale. .on la crisi, si # preso coscien$a non solo dell'attuale distribu$ione del lavoro a livello interna$ionale, ma anche della mobilit del lavoro, intesa a livello settoriale, di categorie professionali e considerata causa delle migra$ioni interne e interna$ionali. (a mobilit, ossia la capacit e la propensione a muoversi e spostarsi, dipende da numero fattori, primo fra tutti la natura del mercato del lavoro e si esprime nella territoriali$$a$ione del fattore lavoro. Il lavoro, con le sue caratteristiche attuali ha il proprio fondamento nella rivolu$ione industriale fin ad allora era impossibile scindere il fattore lavoro dai singoli comparti economici tra i quali spiccava quello primario. &utti i molteplici aspetti della correla$ione tra lavoro e afferma$ione della rivolu$ione industriale dipendono dalla concentra$ione di numerose unit produttive cui corrisponde una concentra$ione spa$iale di numerosi soggetti di lavoro -manodopera1 in uno spa$io definito, sostan$ialmente scarso. .i comporter una concentra$ione abitativa molto elevata, che sfocia nel bisogno di organi$$a$ione degli spa$i urbani. .on la rivolu$ione, il lavoro perde in parte la peculiarit di immobilit e tende a divenire pi8 mobile, fino a sfociare nel pendolarismo -spostamento giornaliero e con regolarit tra il luogo di residen$a e il luogo di lavoro1+ ed # con ci, che contribuisce a una diffusione di nuove forme economiche.

Il mercato del lavoro e le sue emergenze


Il lavoro # un fattore della produ$ione e quindi # stato studiato tenendo conto sia della sua locali$$a$ione, sia delle sue caratteristiche quale merce, al pari degli altri fattori, primi fra tutti la terra e il capitale. 2er sua natura, per, non pu essere definito merce, dal momento che # costituito da individui e ha quindi dignit umana.

Nello specifico, il lavoro # un fattore di produ$ione vivo, radicato nell'esisten$a umana, e non un semplice input+ il lavoratore # portatore di uno spessore culturale che no gli deriva solo dal luogo della produ$ione, ma pi8 in generale dal suo ambiente il lavoro # una pseudo,merce, che diventa merce mediante l'offerta ai datori di lavoro. /ispetto alle risorse di materie prime il lavoro # un fattore di produ$ione pi8 uniformemente distribuito sul territorio. -omanda e offerta di lavoro Il mercato # il luogo fisico o concettuale dove si incontrano domanda e offerta, dalle quali scaturisce il pre$$o. Nel caso del lavoro, la domanda # rappresentata dalle qualit e quantit di attivit lavorativa richiesta dalle strutture economiche nel loro complesso e su tutte le scale territoriali+ lofferta # rappresentata dalla quantit e qualit di lavoro che i lavoratori intendono soddisfare+ il prezzo # rappresentato dal salario. <li scambi tra domanda e offerta riguardano l'attivit lavorativa, espressa in ore di lavoro o in numero di lavoratori. ?al punto di vista puramente statistico, la domanda # rappresentata dal volume dell'occupa$ione effettiva nei vari settori economici+ l'offerta # costituita dall'insieme delle for$e lavoro - persone occupate e disoccupate in cerca di lavoro1+ il pre$$o medio # il livello di salario monetario corrisposto nei vari settori che compongono il sistema economico. 5no dei problemi cruciali per i sistemi economici # quello della disoccupa$ione che pu essere volontaria o involontaria. La disoccupazione volontaria # la quota di for$e di lavoro che ritengono di non essere interessati al livello di salario determinato sul mercato e>o alle condi$ioni di produttivit richieste dallo stesso. La disoccupazione involontaria # la quota di for$e lavoro che non trova occupa$ione a causa di crisi economiche. In generale, di recente si imputano la consisten$a e la persisten$a della disoccupa$ione alla rigidit della domanda e dellofferta di lavoro da qui ne discende l'auspicio di una maggiore flessi%ilit# che # la rea$ione alla varia$ione della domanda, che si esprime anche in forme di adattamento. 2er rigidit del mercato , cio# il rimanere invariato del salario al modificarsi della domanda e dell'offerta, si intende, per esempio, la rigidit salariale che avrebbe impedito il riassorbimento della disoccupa$ione o che sarebbero una conseguen$a delle imperfe$ioni del mercato. 2er quel che riguarda il mercato del lavoro italiano, .apparucci sinteti$$a gli elementi di rigidit in* , Ingente peso di contributi sociali che gravano sul costo del lavoro+ , /ilevanti costi di turnover -costi di assun$ione, ad es.1+ , Normative contrattuali che limitano l'impiego discre$ionale del lavoro+ , 0orme di prote$ione sociale+ , Minimi salariali relativamente elevati+ , %carsa variabilit del salario nel tempo e nello spa$io. ('ipotetica flessibilit dovrebbe essere compatibile con la crescita economica, occupa$ionale e della produttivit media, che permetta di avere un certo grado di competitivit sui mercati interna$ionali. &utto questo dovrebbe essere fatto nell'ottica della legalit, mentre sappiamo che esiste un sommerso che modifica in maniera significativa il mercato del lavoro. Il lavoro e lintervento di natura pubblica ('obiettivo per qualsiasi sistema economico non pu limitarsi alla mera piena occupa$ione -condi$ione per la quale ogni singolo individuo # occupato1, ma deve prevedere di tenere presente

che, essendo il lavoro uno dei fattori basilari della produ$ione, # necessario essere consapevoli che qualsiasi decisione di politica economica produce effetti sul mercato del lavoro. ('intervento di natura pubblica pu essere indiretto -da non apparire immediatamente1 o esplicito -con l'evidente intento di influire su domanda e offerta1. <li interventi sul mercato di lavoro possono essere* - .olitic!e dell/occupazione+ strumenti di carattere macroeconomico, tendenti ad agire sulle grande$$e aggregate dell'economia e quindi sul livello di occupa$ione+ - .olitic!e del lavoro+ interventi di tipo microeconomico, tendenti ad agire su specifici segmenti di for$a lavoro e, quindi, prevalentemente sulla composi$ione dell'occupa$ione+ - .olitic!e di sviluppo* strategie di sviluppo di sistemi produttivi integrati a livello locale per favorire indirettamente la crescita dell'occupa$ione+ sono previste in modo particolare per le aree in ritardo economico, specificatamente nelle economie duali, dove coesistono aree sviluppate e aree in ritardo di sviluppo. - .olitic!e di reddito+ controllo dei redditi da lavoro e da capitale, per il contenimento dell'infla$ione e la crescita dell'occupa$ione. (e politiche del lavoro di natura pubblica in ogni caso non possono essere esaminate solamente a livello locale o na$ionale, in quanto la crisi dell'economia nella fase attuale della nostra societ, # globale. (e peculiarit del quadro italiano sono* - Le disparit# generazionali, che vedono fortemente penali$$ati i giovani nei confronti delle classi di et pi8 mature+ - Le disparit# di genere, cio# forti asimmetrie tra occupati, che vedono le donne rappresentare una quota ancora marginale del mercato del lavoro, nonostante via sia un trend positivo in questo senso. In Italia vi # una forte difficolt nell'entrata nel mondo del lavoro si sono sviluppati contratti di lavoro come il part,time, il co.co.co., il co.co.pro, che sono indiri$$ati a garantire una maggiore flessibilit nel mercato del lavoro. -scheda cassa integra$ione guadagni1

Le territorializzazione del fattore lavoro


Nella teoria economica neoclassica, il mercato del lavoro # trattato come un qualsiasi altro fattore, la cui locali$$a$ione # strettamente legata al pre$$o, mentre # trascurato il contesto sociale, che invece appare decisivo. Il fattore lavoro # spa$ialmente differen$iato, proprio in conseguen$a del fatto che # espressione di esperien$e di varia natura e di valori culturali, strettamente legati all'ambiente. (e stesse strutture produttive domandano non solo quantit di lavoro, ma spesso qualit, intesa quale speciali$$a$ione, strettamente legata a luoghi e regioni. M comportamenti soggettivi nei confronti del lavoro, interagiscono fattori sociali, che sono insieme causa ed effetto di rela$ioni politiche e sociali filtrate attraverso codici culturali propri dell'ambiente del lavoratore. I fenomeni di conflitto, di coopera$ione o di altro che ne derivano conducono a considerare il lavoro come un fattore che # espressione del territorio. %ia per quanto riguarda il tasso di attivit per regione che per il tasso di occupa$ione e di disoccupa$ione, esiste una forte dicotomia tra le regioni del .entro,Nord e quelle del Me$$ogiorno,

Isole. La mobilit dellofferta di lavoro %ebbene per tradi$ione si pensi che l'offerta del lavoro abbia una scarsa mobilit, dovuta essen$ialmente alle consuetudini lavorative e ai luoghi di residen$a, la storia ci mostra al contrario una discreta propensione alla mobilit, variamente aggettivata. (a mobilit pu essere considerata* - 'll/interno della struttura stessa dell/offerta di lavoro pu essere ricondotta a spostamenti tra i diversi settori economici richiedenti lavoro o spostamenti tra le categorie professionali+ - 0uale spostamento da un/area a un/altra si tratta di spostamenti rappresentati da migra$ioni su diversa scala territoriale, dalle singole circoscri$ioni amministrative, ai singoli 2aesi, al contesto interna$ionale. ?al punto di vista temporale possono essere spostamenti temporanei o permanenti. (a mobilit dell'offerta contribuisce a originare, trasformare, complessificare l'insieme dell'organi$$a$ione territoriale, con nuove forme di insediamento, di espansione o di ridimensionamento delle strutture abitative, dei centri abitati e delle infrastrutture. Non vanno inoltre trascurate le conseguen$e di ordine psicologico derivanti dalla mobilit del fattore lavoro. (a domanda e l'offerta di lavoro si confrontano con le molteplici specificit e speciali$$a$ioni, e nelle diverse aree, adeguandosi l'una all'altra e dando luogo anche a cambiamenti temporali e strutturali. 5na delle manifesta$ioni pi8 importanti di tal adeguanto tra domanda e offerta sono gli spostamenti intersettoriali, cio# il passaggio della manodopera da un settore all'altro dell'attivit economica -per esempio dall'agricoltura all'industria questo passaggio # stato fondamentalmente agevolato dalla possibilit di percepire un salario pi8 elevato, meno stagionale e meno precario che non quello agricolo1. &ali spostamenti non hanno, per, ricadute soltanto positive. Infatti, non tutti i lavoratori sono in grado di effettuare un passaggio da un settore a un altro che richieda un pi8 elevato grado di speciali$$a$ione. ?a non trascurare sono gli aspetti psicologici e sociali di tali spostamenti, da un tipo di lavoro prettamente stagionale a uno industriale determinato dalla catena di montaggio in primis. .io' richiede sen$a dubbio una forte e radicale adattabilit a nuove e completamente differenti condi$ioni di lavoro. %li spostamenti tra categorie professionali sono il passaggio da una categoria all'altra degli occupati da lavoratori dipendenti a indipendenti. -per esempio da operaio a imprenditori1. Inoltre si individuano nuove categorie, tra gli indipendenti, per esempio le figure dei co.co.co. e dei prestatori d'opera occasionale, introdotte dagli interventi di politiche del lavoro in merito alla flessibilit. %postamenti intersettoriali e tra categorie professionali interagiscono, sono influen$ati e a loro volta influen$ano la mobilit del lavoro territoriale, che si esprime sotto forma di spostamenti di popola$ione da campagna a citt, da aree poco sviluppate ad aree di consolidato sviluppo economico. <li spostamenti assumono sovente un aspetto globale dando luogo alle migra$ioni interna$ionali. Le migrazioni internazionali sono gli spostamenti di individui da uno %tato all'altro e dipendono

da un mercato del lavoro fortemente interrelato alle economie delle singole aree+ si possono cos) interpretare come la risposta dell'offerta -lavoratori1, che # disposta alla mobilit rispetto alla domanda -organi$$a$ione della produ$ione1. %econdo %imoncelli, i caratteri distintivi delle migra$ioni interna$ionali si possono distinguere in rela$ione* - 'lla durata, in temporanee o permanenti+ - 'lla composizione, in di singoli individuo o di interi nuclei familiari+ , 'll/am%ito territoriale, in intracontinentali -minore distan$a1 e intercontinentali+ - 'lle qualit# lavorative dell/emigrante, se pi8 o meno speciali$$ato+ - 'lle modalit#, in migra$ioni volontarie individuali, pianificate o programmate, legali, clandestine. (e aree di destina$ione -@ccidente+ 2aesi del 3icino @riente ricchi di risorse petrolifere, 2aesi industriali$$ati dell'9st asiatico1 sono quelle in cui pi8 elevato # il livello di reddito, maggiori sono le opportunit di occupa$ione, e che le aree di provenien$a sono quelle in cui il reddito # basso, scarseggia il lavoro, il sistema produttivo non # ancora sviluppato. (e migra$ioni sono alimentate non dai pi8 poveri del globo, piuttosto da coloro che non si accontentano del lavoro del luogo di residen$a e che hanno conoscen$a dell'esisten$a di opportunit migliori fuori del proprio 2aese. &ra i fattori che influiscono nella scelta dell'area di destina$ione troviamo le affinit di ordine culturale, affinit linguistiche, motiva$ioni storico,politiche+ prossimit geografica. I flussi migratori interna$ionali subiscono forti accelera$ioni e forti frenate a seconda dell'andamento dell'economia nelle varie aree del mondo, che si ripercuote inevitabilmente sul mercato interna$ionale del lavoro.

Capitolo < %eografia delle complessit urbane


:uando si parla di citt generalmente si intende qualcosa che non sia campagna, e pertanto il villaggio, il borgo e la borgata sostan$ialmente sono considerati campagna. &uttavia le aree suburbane e rururbane - non ancora pienamente coperte dall'edificato e in cui sono presenti segni attivi di agricoltura1 non sono pi8 considerate campagna. (a soglia tra citt e campagna deve essere trovata nella densit dell'edificato o della popola$ione residente. ('aggrega$ione di pi8 soggetti all'interno di un territorio ristretto, quale quello urbano, da' vita a quelle che oggi chiameremmo economie di agglomera$ione dette anche economie urbane. (a condivisione dello spa$io insediativo diventa un elemento di raffor$amento della comunit che viene a crearsi, in quanto si ottengono dei vantaggi che non si avrebbero se si restasse isolati, rendendo maggiormente produttive talune attivit economiche. (e prime citt risalgono a GFFF anni fa, in mesopotamia e lungo la valle del nilo, non a caso vicino a importanti corsi d'acqua, fondamentali non solo per l'irriga$ione, ma anche per i commerci tra la costa e le acque interne. &uttavia bisogna aspettare la rivolu$ione industriale per osservare una vera e propria rivolu$ione urbana, con londra che divent la prima vera metropoli dell'era contemporanea.

Il fenomeno urbano deve essere letto attraverso i suoi legami con il territorio. %econdo 5mberto &oschi negli anni IF, c'# una doppia defini$ione di citt, presa singolarmente e prese come unit di una distribu$ione, si pu parlare infatti di poleogeografia, cio# una geografia della citt, che si occupa della morfologia urbana e di una geografia delle citt che consiste nello studio della distribu$ione delle unit urbane nei rapporti di interdipenden$a con l'ambiente geografico naturale e umano. Nel corso degli anni GF il fun$ionalismo diventa un punto di riferimento obbligato per chi si occupa non solo di geografia urbana, ma di tutti i fenomeni che mettono in atto rela$ioni ori$$ontali tra gli elementi di un territorio. :uesto porter alla defini$ione di citt come luogo in cui si creano for$e in grado di generare e attrarre flussi da e verso gli altri centri. 2er misurare l'estensione di tali fenomeni si fa riferimento a modelli teorici ed analisi empiriche in grado di ricostruire i campi di for$a in gioco. .on tali analisi si tenta di delineare i confini entro i quali la citt serve a s; stessa e i confini entro i quali entra in rela$ione con i centri minori o altre citt. (a citt sar quindi suddivisa in* , , :mland: corrisponde all'area dei pendolari cio# quell'area all'interno della quale # possibile misurare gli spostamenti giornalieri per motivi di lavoro o studio. =interland: generalmente pi8 ampio dell'umland, l'hinterland # l'area degli spostamenti pendolari saltuari verso il centro urbano pi8 importante che si innescano per acquistare beni o utili$$are servi$i non reperibili nei centri minori. 3iene usato sesso per delineare la cintura di centri che fungono da aree residen$iali per i lavoratori che si recano giornalmente presso il centro pi8 importante, ma che svolgono anche fun$ioni produttive o commerciali decentrate dal centro urbano. /rea di influenza: # la distan$a massima che raggiunge la capacit di attra$ione di una citt ed # pi8 sfumata nell'estensione rispetto alle prime due.

(a citt sviluppa i suoi rapporti fun$ionali sino a formar una vera e propria citt,rete integrando all'interno di essa confini esterni alla citt, attingendo al territorio che la circonda. 5n'integra$ione ce non esclude una successiva inclusione di tali aree mediante il fenomeno della conur#azione cio' della saldatura di citt e centri minori, diventando dapprima una citt sistema e successivamente una metropoli, per poi sfociare ingrandendosi sempre di pi8 in megalopoli. Mnche se non si giunge alla megalopoli un centro di maggiore importan$a potr essere riconosciuto come regione urbana o come area metropolitana. (a citt, pur lontana dalle metropoli e aree metropolitane, e pur potendo assolvere autonomamente alla maggior parte delle fun$ioni, non resta isolata, ma tocca altre citt per completarle. %i parla quindi una rete di citt, integrando le proprie fun$ioni per giungere a sistemi di citt. Le economie urbane I processi di crescita urbana sono determinati da processi economici e sociali di causa$ione circolare e cumulativa, ossia il meccanismo centripeto di attra$ione di flussi materiali e immateriali, che creano una concentra$ione di produ$ione,consumi tale da attrarre altri investimenti e quindi altri processi produttivi, con una crescita continua. .i che determina vantaggi nella concentra$ione delle attivit economiche e che porta alla crescita della citt sono particolari economie di

agglomerazione che nel caso delle citt prendono il nome di economie urbane. :ueste sono particolari economie di scala per le quali solo raggiungendo una dimensione urbana adeguata si ottiene il massimo dell'efficien$a. (a citt e la regione urbana in questo modo funge da serbatoio di manodopera nelle attivit commerciali, industriali e di servi$io, ma # anche il luogo in cui # possibile avere un'elevata domanda di beni e servi$i provenienti dalla citt stessa e dalle aree circostanti, e per le citt globali, anche da migliaia di 7m. &uttavia le economie di agglomera$ione, possono anche dar vita a rendimenti decrescenti, che conducono a una ridu$ione delle economie di scala prodotte dall'agglomera$ione, divenendo diseconomie di agglomerazione 1mancan$a di adeguate politiche urbane che conducono a traffico, congestione dei trasporti e delle comunica$ioni, aumento criminalit ecc..1. Il ciclo di vita delle citt e le trasformazioni urbane (e citt si trasformano continuamente. Molte di queste notano una circolarit dei processi di cambiamento e di crescita delle citt e parlano di ciclo di vita della citt stessa. Il ciclo di vita # composto di J fasi* -:rbanizzazione: # un processo continuo che consiste nell'espansione della citt soprattutto nell'area centrale, che vede crescere il numero degli abitanti, a danno delle popola$ioni rurali. -)uburbanizzazione: si presenta come un fenomeno di decentramento della popola$ione residente nella fasce periferiche della citt e si manifesta attraverso un incremento della popola$ione in tali aree. 9' un fenomeno favorito dal miglioramento dei trasporti e determinato dalla ricerca di costi pi8 bassi per gli appartamenti, ma anche dal desiderio di sfuggire ad altri aspetti negativi che caratteri$$ano il centro urbano quali la congestione, la decaden$a di alcuni quartieri e la criminalit. -Controurbanizzazione: il decentramento porta inoltre alla crescita dei centri urbani di minori dimensioni in prossimit del centro urbano maggiore. (a perdita di popola$ione del centro urbano maggiore # spesso riconducibile a una rinfun$ionali$$a$ione della citt, in cui i centri residen$iali si spostano all'esterno o nella periferia della citt per lasciare al centro le attivit di servi$io. In alcuni casi il centro della citt o core area diviene quasi area esclusiva per le attivit di servi$io. Mltre volte il processo di controurbani$$a$ione porta alla vera e propria crea$ione di neO toOn attorno al centro urbano maggiore. -caso londinese1 -!iurbanizzazione: si ritorna a un processo di urbani$$a$ione della citt, spesso accompagnato dal fenomeno di gentrification ossia di una riqualifica$ione della composi$ione abitativa di un quartiere della citt . -esempio, quartiere di harlem neO Lor71

Le funzioni urbane
(a fun$ione di una citt # la fun$ione che la citt assume all'interno di un territorio e che giustifica la sua nascita. 4isogna distinguere tra* , &unzioni urbane: sono tutte quelle che la citt mette in atto al fine di servire il centro urbano stesso o i centri urbani che hanno un rapporto fun$ionale con tale centro. -produttive, residen$iali, amministrative, sociali, commerciali, finan$iarie, turistiche1

)pecializzazione funzionale: # la fun$ione urbana prevalente, quella per cui la citt si distingue e che pu essere all'origine della forma$ione della citt stessa. -es.. citt portuale, turistica, industriale1. (a speciali$$a$ione fun$ionale pu essere misurata con quello che viene chiamato indice del surplus di occupazione. 5n centro risulta speciali$$ato se l'occupa$ione di un determinato settore del centro urbano, supera il valore atteso dell'occupa$ione di quel settore a livello na$ionale.

(e citt moderne prendono vita da una profonda speciali$$a$ione delle aree che porta a una successiva complessifica$ione delle fun$ioni, fino a condurle a divenire localit# centrali -sono quelle citt che offrono beni e servi$i ai centri circostanti, che dipendono da esse1.

Larmatura urbana
('armatura urbana # un sistema di reti. 5na rete # un sistema di citt che d vita a flussi di persone, merci e informa$ioni. 2roprio perch; si tratta di sistemi tali reti si sovrappongono tra loro pur appartenendo a diversi ambiti e diversi livelli. 9sistono tre livelli di rete* , .rimo livello+ appartiene alla rete urbana, alla sua organi$$a$ione e gestione, che # rappresentata dalle rela$ioni che si instaurano tra i centri urbani, di dimensioni diverse con fun$ioni diverse. &econdo livello+ la rete di primo livello # determinata dalla presen$a all'interno della stessa, di una rete di secondo livello, formata a sua volta da tre reti o Produzione riguarda le imprese e le loro reti logistiche che si creano da e verso l'impresa stessa. o -onsumo riguarda la distribu$ione commerciale, dagli ipermercati al nego$io al dettaglio con i servi$i connessi. o Personale riguarda l'individuo e la sua vita d'ogni giorno. Ne fanno parti i servi$i alle famiglie, ma la rete # personale e ogni individuo ha la propria rete che dipende dalle proprie esigen$e. -scuola, lavoro, svago1 , Terzo livello+ riguarda la rete delle infrastrutture tecniche, cio# le reti di trasporto -strade, ferrovie1 e quelle di comunica$ione -telefono, internet1.

Mll'interno della rete, agiscono dei rapporti di for$a che possono essere di tipo* , Rete polarizzata+ # un'armatura urbana in cui un solo centro urbano di grosse dimensioni catali$$a gli altri centri urbani, dovuto principalmente dalla presen$a di un'elevata quantit di servi$i, dai pi8 banali ai pi8 rari all'interno del centro urbano. -9s.. parigi, roma antica con le strade consolari1

Rete gerarc!ica+ per rete gerarchica intendiamo una distribu$ione ordinata di centri urbani in cui ogni centro assume un certo numero di fun$ioni urbane e serve un'area di dimensioni propor$ionali ai servi$i offerti. I centri che offrono servi$i pi8 banali sono pi8 numerosi di quelli che offrono servi$i pi8 rari e vi # un solo centro -la localit centrale1 che offre i servi$i e i beni pi8 rari alla regione, la cui estensione dipende dalla portata di questi beni. Rete complementare+ # una rete urbana caratteri$$ata dalla presen$a di centri di uguale livello gerarchico. In tale contesto, non c'# la prevalen$a di un centro sugli altri e, nel caso di perfetta complementariet, si # in presen$a di una speciali$$a$ione fun$ionale di ognuno dei centri. In tal modo si attuano delle economie di scala e di agglomera$ione, proprio come succede con i distretti industriali marshalliani. -es. rete urbana complementare, pianura padana1.

Il modello Christaller-Losch
Qalter .hristaller nel !II afferma che i fattori economici sono decisivi per l'esisten$a delle citt. 9ssi creano rapporti tra centri di taglia e di importan$a differente che, a causa di tale intera$ione, si distribuiscono in maniera diversificata sul territorio. In base quindi alla maggiore o minore quantit di servi$i messi a disposi$ione si stabilisce una gerarchia in cui il centro pi8 importante # la cosiddetta localit centrale che offre beni e servi$i centrali alle localit complementari. Il modello # inserito all'interno di uno spa$io perfettamente pianeggiante e percorribile sen$a ostacoli di alcun genere e in alcun modo possibile in tutte le dire$ioni. 9' all'interno di questo spa$io disegnata una armatura urbana costituita da una localit centrale che serve sei localit complementari, che a loro volta servono altre H localit di livello inferiore. .i si ripete per " livelli gerarchici. @gni localit avr una sua area di mercato. :uesto # ben definito da (osch che ideali$$a il mercato attraverso il cono della domanda in un diagramma cartesiano dove l'origine degli assi # il centro urbano sull'ascisse c'# la distan$a e sulle ordinate la domanda di beni e servi$i, quest'ultima diminuisce a mano a mano che ci si allontana dall'origine degli assi, in quanto sulla distan$a incidono i costi di trasporto che, una all'aumentare della distan$a dal centro urbano riducono la convenien$a a recarsi presso quella localit per acquistare beni o servi$i, ci determina la portata del bene o servi$io. .hi si trover fuori dalla portata del bene o servi$io per quella specifica localit, si trover all'interno di un'altra portata per un'altra localit, a indicare che vi # un continuum di localit e aree di mercato con diversi centri urbani. (a dimensione del mercato e quindi la centralit di una citt, dipende dalla sua dimensione demografica. Il concetto di soglia, come area di mercato minima di clienti che acquistano il servi$io o bene, e la portata massima sono i due concetti alla base della centralit del centro, in quanto se la soglia # maggiore della portata massima del centro, il servi$io o bene verr venduto in un centro gerarchicamente superiore. -metodo dei telefoni regione citt per misurare la centralit1 Il modello di .hristaller, # stato creato in matrice neoclassica, basata sull'equilibrio tra domanda e offerta di beni e servi$i, tuttavia # noto che a prevalere # lo squilibrio, determinato da particolari fenomeni che portano una localit a crescere pi8 che propor$ionalmente rispetto ad altre. Inoltre christaller, nel suo modello non poteva considerare la seguente ter$iari$$a$ione dell'economia, e la modificata portata dei servi$i che sono diventati da locali a globali.

Le vie di trasporto e la formazione dellarmatura urbana (o studio delle vie di trasporto consente di comprendere meglio la struttura e la genesi dell'armatura urbana stessa. ('armatura urbana # l'insieme dei centri urbani all'interno di una regione. %e da una parte sono i centri abitati a creare la necessit di linee di trasporto, le stesse spingono i centri abitati a crescere o pongono le condi$ioni perch; possano sorgere nuovi centri. (e vie di trasporto sono uno dei modi per contenere la fri$ione della distan$a, che si # affievolita con l'evolu$ione delle vie di comunica$ione, ma che non # stata mai annullata, in quanto i flussi materiali sono in continua crescita.

(a crea$ione e il miglioramento delle vie di trasporto portano a un ridimensionamento della distanza economica, che si esprime moltiplicando il costo unitario del trasporto con la distanza itineraria, dividendo per la velocit di percorrenza del vettore utilizzato. :uesto ha ridotto i tempi di trasporto e ha contribuito a ridurre i costi. Il modello che cerca di spiegare l'evolu$ione dell'armatura urbana, # un modello dal %asso ela#orato da 7aggett nel &893, in cui in fasi successive, vengono a formarsi dei centri sempre pi8 di numero ridotto ma sempre pi8 connessi alle vie di trasporto e altri centri complementari staccati dalle principali linee di trasporto. &ale modello di evolu$ione omogenea, spiega solo l'evolu$ione dell'armatura nei paesi industriali$$ati con un processo di crescita economica graduale. Nel modello di sviluppo dall/alto utili$$abile per paesi e6,coloniali, l'armatura urbana non nasce dalla struttura delle localit presenti gi all'interno del paese, ma nasce dall'esigen$a commerciale dei paesi coloni$$atori. Il modello che tenta di spiegare lo sviluppo urbano in questi paesi # il modello di Taaffe, ,orril e 2ould in cui ad esempio in brasile, c'# una penetra$ione verso l'interno con la crea$ione di centri di commercio interni, che sviluppano in fasi, fino a divenire completamente collegati i centri costieri, interni e i centri pi8 importanti. l modello di 3ance invece spiega lo sviluppo della rete urbana nei paesi coloni$$atori e nei paesi coloniali, legato al flusso di merci e persone che si stabilisce tra di essi.

La logistica, lintermodalit e i costi di trasporto I costi di trasporto influen$ano la locali$$a$ione dei servi$i e la distribu$ione dei beni. I costi totali di trasporto hanno una triplice componente* , , , Costi fissi : sono quelli legato alla costru$ione della via di traporto o ai costi di ammortamento del me$$o di trasporto Costi variabili: sono soprattutto i costi del carburante e della manodopera, crescono col crescere della distan$a da percorrere o col tempo di percorren$a Costi di terminale: sono quelli relativi al carico e allo scarico del prodotto dal me$$o di trasporto

M partire soprattutto dalla met del XX secolo, sono state messe a punto modalit di trasporto in grado di abbassare i costi unitari di trasporto e ridurre la fri$ione della distan$a. -navi pi8 grandi, centri intermodali, trasporto combinato= ecc..1. 5n modello di riferimento per il trasporto # il modello di Xoover del !JR. %econdo questo modello, ogni me$$o di trasporto ha costi fissi, costi di terminale e costi variabili diversi, per cui ogni modalit di trasporto viene scelta in base a tali costi fissi>terminale e sulla distan$a da percorrere. -grafico* ordinate costi, ascisse distan$a di percorren$a1 , , , Trasporto su strada+ ha bassi costi fissi e di terminale, ma costi variabili molto alti, per cui risulta essere conveniente per le brevi distan$e. Trasporto ferroviario+ costi di terminale e costi fissi pi8 alti, ma costi variabili pi8 bassi del trasporto su strada. Trasporto navale+ le economie di scala ottenute gra$ie a una maggiore quantit di beni trasportati abbassano notevolmente i costi unitari, per cui questa modalit risulta conveniente per i trasporti sulla lunga distan$a, nonostante i costi fissi e di terminale elevati.

La Citt
(a citt assume forme diversificate che derivano da una molteplicit di fattori* pianifica$ioni a scopo di difesa, riparo dagli eventi atmosferici, spontanei adattamenti alle condi$ioni fisico naturali del sito e delle vie di trasporto. M partire dall'osserva$ione dei centri urbani e della loro morfologia )la forma della citt individuata attraverso la sua pianta6, si possono individuare dei tipi generali di piante della citt* , rregolare 1medievale4+ in 9uropa appartiene allo sviluppo medievale. &ale irregolarit della maglia, per non toglie che la citt medievale abbia comunque caratteristiche di regolarit simili per tutte consistenti in cinta muraria, castello, cattedrale, pia$$a, su cui tutte le strade convergevano. ' scacc!iera+ tipica della citt romana e utili$$ata per la gran parte delle nuove citt che i /omani operavano all'interno dell'impero. ?i forma quadrata era formata con strade di orientamento nord sud -cardine1 e orientamento est ovest -decumano1. Mlle due strade principali nord sud e est ovest corrispondevano le J porte della citt. (a scacchiera viene riutili$$ata in era ottocentesca.

.ianta radiale+ si diffonde soprattutto nella citt di fonda$ione rinascimentale e barocca come segno d'elegan$a. .e ne sono pochi esempi di solu$ioni urbanistiche di questo tipo, uno di questi # la place de l'9toile a 2arigi, da cui si dipartono a raggiera dodici avenues.

Citt# lineari+ sono quelle che si formano lungo le vie di trasporto. %i tratta di citt che si avvicinano alle strade di maggiore importan$a disponendosi lungo il loro percorso per sfruttare il vantaggio di posi$ione.

La rendita urbana Il valore del suolo urbano o rendita urbana assume un andamento decrescente dal centro della citt verso la periferia. &ale andamento decrescente # determinato dal fatto che la posi$ione centrale di una citt -central business district, .4?1 # generalmente quella pi8 ambita dalle attivit di servi$io e commerciali, che necessitano di visibilit e pertanto sono disposte a pagare un pre$$o pi8 alto di altre attivit per locali$$arsi al centro. .i vale finch# non sussistono diseconomie di agglomera$ione che possono spingere le attivit a delocali$$are. Il modello che # possibile utili$$are per spiegare tale fenomeno # il modello della rendita di posizione di 3on T!unen. (a rendita urbana si comporta come la rendita agricola solo che al posto dei costi di trasporto vi # la centralit come fenomeno principale che determina la locali$$a$ione. (e diverse attivit si locali$$eranno in base alla loro esigen$a di essere in posi$ione pi8 o meno centrale e in base ai costi che sono in grado di sopportare. %i creer quindi un paesaggio fatto a anelli concentrici, in cui ogni anello conterr un'attivit o una fun$ione. Il mercato delle aree urbane avr una diversa elasticit della domanda. Nelle aree centrali la domanda # rigida e un miglioramento dei trasporti ne riduce la rigidit, viceversa nelle aree periferiche. 9cce$ioni a tale modello riguardano le diseconomie di agglomera$ione al centro, degrado sociale del centro urbano. Inoltre aree periferiche che si instaurano lungo le vie di trasporto principali possono assumere valori simili a quelle del centro urbano, in quanto si ottengono dei vantaggi di posi$ione. (a crea$ione di insediamenti periferici pu inoltre seguire logiche speculative dal momento che l'aumento demografico, pu condurre a un aumento del valore delle aree periferiche. Le aree funzionali allinterno della citt Mll'interno di un centro urbano si susseguono concentricamente delle aree fun$ionali. Il modello utili$$ato per spiegare tale successione di aree # il modello di 5urgess. Il modello si basa sull'osserva$ione dal punto di vista sociologico dell'organi$$a$ione della citt, letta attraverso il paradigma ecologico. Il modello presenta questa successione ad anelli* , .ore business district E, Nona industriale I, Nona residen$iale operaia J, Nona residen$iale G, Nona dei lavoratori pendolari

&uttavia questo modello, come altri -settori radiali di hoLt1 hanno una schemati$$a$ione a volte troppo rigida che poco ha a che fare con una organi$$a$ione della citt. &uttavia il modello a mosaico di ullmann e harris, propone una diversa organi$$a$ione che nasce da agglomera$ione per le fun$ioni che traggono vantaggi dalla reciproca vicinan$a. 3iene quindi a formarsi una morfologia non schemati$$ata diversa per ogni citt ma che segue lo schema logico di una locali$$a$ione per costi rendita urbana e per importan$a di centrali$$a$ione.

Capitolo 2 -iseguaglianze territoriali e politiche di sviluppo


Mttraverso l'eviden$a delle differen$ia$ioni e degli squilibri nel genere di vita delle popola$ioni, a cui si # ini$iato a dar peso dagli anni GF, si cominciava a riflettere sulle teorie e sui metodi della crescita economica e si avviava un'intensa attivit di sperimenta$ione di strategie di sviluppo, in grado di modificare i divari territoriali. La crescita economica # il processo regolare di accrescimento della capacit produttiva di un sistema economico e poggia su tre principali elementi* . Laccumulazione di capitale che include tutti i nuovi investimenti in attre$$ature e risorse umane+ E. La crescita della popolazione da cui discende la for$a lavoro+ I. Il progresso tecnologico. 2er %imon Vu$nets premio nobel dell'economia, la crescita economica di un 2aese # lincremento a lungo termine della capacit di fornire alla popolazione una variet sempre pi: ampia di #eni economici, capacit #asata sul progresso tecnologico e sui cam#iamenti istituzionali e ideologici che la crescita richiede. ('analisi condotta sulla crescita storica del reddito na$ionale dei 2aesi sviluppati gli consente di individuare sei caratteristiche comuni* . 9levati tassi di crescita del prodotto pro,capite e della popola$ione+ E. 9levati tassi di incremento della produttivit totale dei fattori+ I. 9levati tassi di trasforma$ione strutturale dell'economia+ J. 9levati tassi di cambiamento sociale e ideologico+ G. &enden$a a estendere il raggio della propria a$ione al resto del mondo, in cerca di mercati e materie prime+ H. (imita$ione di tale crescita economica ad appena >I della popola$ione mondiale. (e prime due caratteristiche costituiscono le variabili economiche aggregate, la ter$a e la quarta rappresentano le variabili di trasforma$ione strutturale, mentre la quinta e la sesta sono fattori attinenti alla diffusione interna$ionale della crescita. 6ello sviluppo economico invece non assume rilievo soltanto la disponibilit di beni e servi$i valutabile in termini di crescita economica, ma si aggiungono dei parametri qualitativi che sono strettamente determinati dal sistema culturale presente nello specifico ambito territoriale di riferimento. Il concetto di sviluppo # quindi mutevole nel tempo e nello spa$io, non soltanto per la

naturale propensione al miglioramento dei livelli di vita della popola$ione, ma anche in rela$ione alla diversa atten$ione delle societ verso il conseguimento di nuovi parametri qualitativi. Il progresso # l'acquisi$ione da parte dell'umanit di forme di vita migliori e pi8 complesse, in quanto associate all'ampliamento del sapere scientifico e al perfe$ionamento della tecnica. (a complessit dello sviluppo economico mette in rela$ione* - Le risorse esplicite o palesi, che rappresentano le categorie logiche dell'economia -sono la base per lo sviluppo1+ - Le risorse implicite o occulte, che rappresentano le variabili e6traeconomiche dello sviluppo -popola$ione e rela$ioni stabilite con il territorio di appartenen$a1. (e variabili economiche, politiche, sociali e geografiche che governano l'omologa$ione -o unifica$ione dello spa$io1 e la differen$ia$ione -o frammenta$ione dello spa$io1 sono state descritte nel sistema socio,spa$iale da Mntonio .unha. Mlla base c'# <aia, il nostro sistema terrestre, che ha subito le continue trasforma$ioni della presen$a umana. Ml di sopra, il sistema economico sostiene e viene sostenuto dalle forme culturali che dominano nei diversi territori. Molto potenti sono le rela$ioni che legano insieme cultura, economia e politica. Inoltre, troviamo il sistema fisico, che nell'era della globali$$a$ione venne sostituito dal mercato.

Le principali interpretazioni dello sviluppo e dei divari


Numerosi sono stati i contributi teorici per individuare le cause che avevano determinato l'arretrate$$a di un territorio e quindi il suo mancato sviluppo. I principali studi devono essere attribuiti a* - 8errou7 <li elementi principali del suo ragionamento poggiano sull'individua$ione delle possibili caratteri$$a$ioni dello spazio economico -campo di a$ione dei soggetti economici che innescano meccanismi di sviluppo squilibrato1, che era distinto dallo spazio geonomico o banale -spa$io geografico distinto per caratteristiche fisiche e di popola$ione1 'i contenuti meramente geografici dello spazio geonomico, privilegia l/analisi dello spazio economico. I diversi elementi che caratteri$$ano i due tipi di spa$io possono dar luogo a quattro combina$ioni* &. (pazio economico contraddistinto da potenti campi di forze che agisce su uno spazio #anale dotato di alta intensit di elementi geonomici regioni pi8 sviluppate del globo+ E. (pazio economico contraddistinto da de#oli campi di forze che agisce su uno spazio #anale dotato di #assa intensit di elementi geonomici regioni marginali del globo per economia e popolamento+

5. (pazio economico contraddistinto da potenti campi di forze che agisce su uno spazio #anale dotato di modesta intensit di elementi geonomici regioni con ampie possibilit di sviluppo, ma bassa inciden$a demografica+ 4. (pazio economico contraddistinto da de#oli campi di forze che agisce su uno spazio #anale dotato di alta intensit di elementi geonomici regioni pi8 arretrate del mondo. In queste regioni, per migliorare la situa$ione # bene avviare un polo di sviluppo -intervento esogeno di locali$$are una industria di grande dimensione in un'area periferica, al fine di innescare i meccanismi di sviluppo. , =irschman. @sserva gli effetti della locali$$a$ione del polo di sviluppo proposto da 2errou6, in un'area arretrata. (ui nota che il polo di sviluppo avvia un processo moltiplicatore di tipo cumulativo, generatore di nuove opportunit sia dal lato della domanda di beni e servi$i sia dal lato dell'offerta. - (6rdal. (e critiche al modello di polo di sviluppo come solu$ione delle diseguaglian$e economiche provengono da MLrdal. 9gli propone il modello della causazione circolare e cumulativa, che focali$$a l'atten$ione sui possibili effetti di sperequa$ione economica conseguenti a una polari$$a$ione delle attivit industriali. :uesto modello provocher una concentra$ione di attivit economiche, che tender ad alimentarsi, per la sua capacit di generare economie esterne, in grado di richiamare nuove imprese, di offrire opportunit occupa$ionali e quindi una nuova domanda di beni e servi$i, che potr essere soddisfatta da nuove imprese. &ale processo viene spiegato attraverso due effetti* 1. 'ffetto di riflusso, ossia il trasferimento di capitale e di altri fattori produttivi verso il nuovo polo di sviluppo+ ". 'ffetto di diffusione dello sviluppo, quando il surplus disponibile nell'area centrale avvia for$e centrifughe, che vanno a innescare processi cumulativi in altre aree, precedentemente periferiche. &uttavia sen$a interventi correttivi adeguati, la diversa intensit dei due effetti non potr che favorire l'effetto di riflusso con un aumento della sperequa$ione e degli squilibri nella regione. %li stadi temporali dello sviluppo Nel !HF, /ostoO, e successivamente 0ourasti;, riflett; sulle diverse fasi del processo di sviluppo* , %tadio preparatorio del decollo -pre,ta7e,off1+ , %tadio del decollo -ta7e,off1+ , %tadio della maturit e dei grandi consumi di massa. 9ntrambi gli autori prendono in esame l'evolu$ione economica dei 2aesi dell'9uropa occidentale e dell'Mmerica settentrionale, a partire dal "RF.

Nelle societ tradi$ionali prevale l'attivit agricola, mentre modesta # la quota di occupa$ione nelle attivit di trasforma$ione e di commerciali$$a$ione. In seguito, l'avvio e l'afferma$ione dell'attivit industriale hanno trasformato la struttura produttiva, con un trasferimento degli addetti dall'agricoltura al secondario e al ter$iario. :uesta modifica ha avviato il processo di trasferimento della popola$ione, dalle campagne alle citt, determinando una poderosa trasforma$ione territoriale.

&iedmann nel 1>;$ fu colui che per la prima volta ha postulato le fasi dello sviluppo* &. "ase preindustriale, che presenta i diversi centri urbani, i quali svolgono una fun$ione dominante esclusivamente sui territori circostanti, ancora dediti all'economia primaria -staticit dello sviluppo1+ 2. "ase dell/industrializzazione incipiente, che sottolinea il predominio di un centro, il quale # in grado di attrarre opportunit economiche rispetto al territorio circostante+ avvio dello sviluppo squilibrato tra centro e periferia. 3. "ase di maturit# industriale, che si reali$$a quando la periferia si scompone e al suo interno si sviluppano altri centri di crescita strategica che di fatto frenano la predominan$a dell'unico centro+ $. "ase dell/integrazione spaziale, che mette in eviden$a l'integra$ione economico,spa$iale di un'economia. Il ragionamento poggia sulla trasforma$ione dell'organi$$a$ione spa$iale che deriva dall'evolu$ione delle interrela$ioni fra i centri urbani e le aree circostanti. (o spa$io economico viene distinto in quattro tipologie* . 5n centro urbano,industriale, che concentra risorse materiali e immateriali+ E. (e aree periferiche, economicamente dipendenti dal centro+ I. (e regioni di frontiera, utili$$ate per lo sfruttamento delle risorse rinvenute che originano fenomeni di immigra$ione+ J. (e aree periferiche o aree transa$ionali a tenden$a discendete, contraddistinte da declino economico e emigra$ione. (e principali critiche al modello elaborato da 0riedmann si possono sinteti$$are in una visione prevalentemente esogena dello sviluppo. In seguito a queste critiche, l'autore propone la teoria generale dello sviluppo polari$$ato, dove cerca di anali$$are le complesse dinamiche tra centro e periferia. Lapproccio mar7ista allo sviluppo. (a principale caratteristica delle teorie mar6iste # legata alla priorit data ai rapporti sociali interna$ionali, che determinano su varie scale geografiche condi$ioni di ineguaglian$a. (a diversit dei processi di sviluppo nei vari paesi viene interpretata come manifesta$ione spa$iale dei diversi processi sociali -economici, politici ed economici1

:uesto approccio parte dall'analisi del capitalismo, che ha esteso e raffor$ato la sua influen$a tramite la coloni$$a$ione e il costante ampliamento dei mercati, inducendo alla trasforma$ione delle societ che diventano sempre pi8 fun$ionali a un'ulteriore afferma$ione del capitalismo stesso. ?a tale paradigma, discende una visione dello sviluppo in cui la dipenden$a delle aree periferiche da quelle centrali si raffor$a sempre di pi8. 2er spiegare i meccanismi che alimentano tale processo, la teoria dello scambio ineguale viene contrapposto alla legge dei vantaggi comparati. teoria dello scambio ineguale # il divario tra i pre$$i di scambio che tende ad avvantaggiare il 2aese esportatore di manufatti rispetto al 2aese esportatore di materie prime+ legge dei vantaggi comparati # il risultato positivo che conseguono due 2aesi nel commercio interna$ionale, in quanto le reciproche speciali$$a$ioni consentono di disporre di beni a pre$$i pi8 bassi. @gni paese tende ad esportare quei beni che produce a costi inferiori rispetto al paese importatore, quando pero' aumentano i paesi e si infittiscono i flussi commerciali, si osserva la graduale elimina$ione del vantaggio comparato nei paesi arretrati in quanto sono tutti costretti a competere per l'esporta$ione di materie prime, danneggiandosi l'un l'altro e andando a raffor$are i paesi sviluppati importatori che dalla concorren$a ci guadagnano degli esportatori. Il sistema mondiale dell'economia capitalista # stato anali$$ato da ?allerstein, che sottolinea come gli scambi interna$ionali abbiano dato origine a un sistema,mondo caratteri$$ato da una forte gerarchia. In particolare, si distinguono tre dimensioni areali* . Il centro, ossia i 2aesi e le economie che costituiscono il motore del processo di accumula$ione del capitalismo+ E. (a semiperiferia, ossia le aree di pi8 recente industriali$$a$ione e le regioni agricole inserite saldamente nei circuiti interna$ionali commerciali+ I. (a periferia, regioni economicamente arretrate, che dispongono di fattori produttivi a basso costo. (e trasforma$ioni temporali e spa$iali delle rela$ioni economiche e politico,sociali modellano lo spa$io geografico, determinando profonde o transa$ioni differen$ia$ioni. Le caratteristiche fondamentali del sottosviluppo (acoste nel suo volume geografia del sottosviluppo ha elencato J caratteristiche fondamentali che contraddistinguono un 2aese sottosviluppato, tra cui caren$e alimentari, deficit culturale e sanitario, industriali$$a$ione minima o incompleta= Mi primi posti ci sono le difficolt maggiori per la popola$ione, sono infatti le difficolt di sopravvivere che orientano tutte le attivit produttive e le forme di insediamento. Il prodotto na$ionale lordo -2N(1 # uno degli elementi di valuta$ione del sottosviluppo. Mttraverso la misura$ione del reddito prodotto, si # cercato di rappresentare le regioni del sottosviluppo e di verificare, nel tempo, i possibili cambiamenti dei singoli 2aesi nelle posi$ioni interna$ionali di sviluppo. M met degli anni 'GF, il mondo era diviso in* , 2rimo mondo -2aesi a economia capitalistica1+ , %econdo mondo -2aesi a economia pianificata1+ , &er$o mondo -tutte le regioni arretrate1.

In seguito i paesi del ter$o mondo vengono classificati in* , 2aesi meno sviluppati+ , 2aesi in via di sviluppo. In ogni caso le classifica$ioni possono variare in base all'istituto che effettua la classifica$ione.

%li orientamenti dello sviluppo


(e politiche di sviluppo si sono mosse lungo quattro linee di pensiero* della modernizzazione, della dipendenza, dello sviluppo alternativo, delle necessit primarie. Negli anni GF,HF, il paradigma della modernizzazione sosteneva la necessit e l'urgen$a di favorire lo sviluppo con l'abbandono dei valori tradi$ionali, mediante l'industriali$$a$ione e la relativa crescita economica. ('assen$a dei necessari fattori di produ$ione, in particolare capitale e tecnologia, rendeva indispensabile la presen$a di un investitore straniero, in grado di individuare su quali settori concentrare la produ$ione. (e possibili intese venivano di fatto orientate dai pregressi rapporti di coloni$$a$ione o vicinan$a geografica, che pero' potevano anche provocare insidiosi elementi di conflittualit. (a neo,coloni$$a$ione # la persisten$a di rela$ioni di dipenden$a economica e sociale che legano ancora un 2aese indipendente al 2aese straniero che lo aveva precedentemente coloni$$ato. Mlla fine degli anni 'HF e ai primi dei '"F, la teoria della dipendenza si contrapponeva al paradigma della moderni$$a$ione. Il ragionamento poggiava sull'origine del sottosviluppo, causato dal mercantilismo e dal colonialismo. (e regioni del 2rimo mondo avevano orientato i destini dei paesi del &er$o mondo per innal$are quelle produ$ioni di materie prime agricole e minerarie necessarie per incrementare i livelli di sviluppo dell'@ccidente. Mttraverso il commercio interna$ionale, i 2aesi sottosviluppati dipendevano dai 2aesi avan$ati per ingenti quantit di trasferimenti in termini di investimenti, prestiti, informa$ioni, tecnologie. Inoltre, i 2aesi sottosviluppati dovevano trasferire valuta sia per compensare i differen$iali dei pre$$i di scambio sia per restituire i debiti contratti. Inoltre c'era anche un drenaggio di risorse umane e di capitali, sen$a i quali un territorio # inibito nel suo sviluppo. Negli anni '"F, si affermavano la teoria dello sviluppo alternativo e la teoria delle necessit primarie. .on lo sviluppo alternativo si voleva sottolineare che i grandi investimenti in tecnologie e industrie non erano in grado di veicolare le trasforma$ioni necessarie, perch; lontane dai bisogni e dai livelli di conoscen$a della popola$ione locale si doveva porre l'atten$ione su interventi in grado educare la popola$ione ad autogestire il progetto di sviluppo. 9' infatti sviluppo alternativo considerare prioritario intervento di sviluppo teso a soddisfare i bisogni reali della popola$ione nel suo contesto territoriale. 2er la teoria delle necessit# primarie , sempre negli anni "F era necessario intervenire immediatamente per eliminare le cause prime della povert -fame, sete, poca sanit=1. ('aspetto fondamentale che caratteri$$a queste due teorie rispetto alle precedenti # la visione dal basso dello sviluppo, ossia una visione che parte dalle condi$ioni reali di vita della popola$ione e dal contesto tradi$ionale di riferimento, che aiutato e rispettato pu consentire un graduale cambiamento. Indipendentemente dalle forme istitu$ionali dei 2aesi arretrati, ogni intervento deve

essere concordato con il governo locale. 2er migliorare la situa$ione, sono state attuate grandi opere che hanno richiesto progetta$ioni e investimenti dall'estero, ma dall'interno hanno ricevuto grandi quantit di manodopera.

Capitolo > @uestione ambientale e sostenibilit


(a ?ichiara$ione del Millennio mirava a riaffermare gli scopi dell'@N5 all'ini$io del nuovo millennio e a definire obiettivi finali$$ati alla gestione sostenibile delle risorse e alla solu$ione dei problemi legati allo sviluppo. :uesto deve tener presente che il sistema terra # composto da* , %istema naturale, che fornisce le risorse acqua, cibo=1+ , %istema socio,economico, che traduce, spesso, queste risorse in scarti. Mll'interno di questo sistema, la distribu$ione dei fattori della produ$ione concorrono a creare vari tenori di vita diversi. 2er riequilibrare i rapporti di questi sistemi, bisognerebbe pensare in termini di co,evolu$ione tra ambiente, economia e societ. (o sviluppo sostenibile # il rapporto equilibrato tra sistema socio,economico e sistema ambientale. %i tratta di un tipo di sviluppo che soddisfa i bisogni del presente sen$a compromettere la capacit delle genera$ioni future di soddisfare i propri. :uesto rapporto equilibrato pu esser raggiunto anche tramite la capacit di carico, cio# la quantit di biomassa che pu essere sostenuta all'interno di un sistema e che non deve essere superata ci viene misurata dall'impronta ecologica, cio# la misura dei consumi individuali espressa in ettari di territorio. Malthus ha affermato che # in atto uno squilibrio tra risorse alimentari e popola$ione, poich# la produ$ione di alimenti cresce nel tempo in progressione aritmetica, mentre la popola$ione in progressione geometrica - non considera per l'aumento dovuto alle tecnologie1 la solu$ione consiste o nell'aumento della produ$ione di alimenti o nella diminu$ione della pressione della popola$ione. Xubbert ha dimostrato che vi sono dei limiti fisici alle risorse, affermando che la produ$ione mondiale di petrolio avrebbe avuto un picco intorno all'anno EFFF, per poi calare nei successivi FF anni -come effettivamente # in corso1. 4oulding affronta il problema delle risorse considerando la teoria dei sistemi. 9sistono tre sistemi* . Mperto* hanno scambi di materia e energia con l'esterno+ E. Isolato* non hanno scambi+ I. .hiuso* hanno scambi sono all'interno. 2aragona la terra a una navicella spa$iale, dove gli occupanti hanno a disposi$ione una limitata quantit di cibo e ossigeno che devo utili$$are. (ui stesso introduce il concetto di entropia, cio# la misura del disordine in un sistema o la misura dell'energia non pi8 utili$$abile all'interno di un sistema, non perch; venga distrutta, ma perch; viene convertita in energia a bassa utilit.

(a crescita economica, misurata generalmente attraverso il 2I(, # un indicatore di quantit -di cambiamento1, mentre lo sviluppo # un indicatore di qualit di cambiamento, che include il benessere, la crescita del reddito, delle condi$ioni di salute, di stru$ione. Xardin, relativamente allo squilibrio tra risorse e popola$ione, afferma che la tragedia dei beni di propriet comune, quali i beni ambientali, sta nel fatto che potendo essere accessibili a tutti sen$a pagare un pre$$o, sono sfruttati oltre i limiti secondo lui # necessario dotare di un pre$$o l'ambiente, attraverso politiche di comando e controllo -affidate all'economia ambitale1, in modo da rendere pi8 oneroso inquinare e spingere verso a$ioni compatibili con l'ambiente. Il club di /oma tenta di rispondere alla questione se il processo di crescita in atto sia o no compatibile con lo sviluppo umano e sociale e se sia sostenibile, mettendo in rela$ione varie variabili che non soddisfano molti. Il risultato a cui si arriver sar un improvviso declino del livello della popola$ione e del sistema industriale, a meno che non si riuscir a trovare nuovi risorse o nuove tecnologie. &ra coloro che sostengono che vi sono dei limiti biofisici alla crescita perpetua e che la crescita economica non # sinonimo di sviluppo, vi # ?alL, che parlando di economia ecologica, sostituisce il 2I( con ('I%9Q, cio# un sistema di contabilit alternativo in grado di escludere dal calcolo del 2I( le voci che sono delle perdite dal punto di vista della sostenibilit e dell'ambiente. Il concetto di sviluppo sostenibile si sostan$ia con la .ommissione 4rundtland, la quale chiarisce che soddisfare i bisogni significa assicurare ai poveri la loro parte di risorse per sostenere la crescita. Inoltre si afferma l'equit sociale, cio# l'eguaglian$a che scaturisce anche da una pi8 giusta distribu$ione delle risorse tra genera$ioni presenti e future. Il raggiungimento e il mantenimento della sostenibilit # ottenuto mediante la conserva$ione del capitale naturale prima e dopo dei processi di produ$ione e di trasforma$ione. (a sostenibilit pu essere descritta da due modi di interpretarla diversi* , 2ensiero ?ebole* il fallimento del mercato nel campo ambientale esiste e deriva da solu$ioni all'interno del mercato, come i pre$$i,ombra+ inoltre il capitale naturale costante # ottenuto con il capitale prodotto dall'uomo. 2olitiche Oin,Oin sono politiche che tendono a risolvere i problemi ambientali attraverso la solu$ione dei problemi di sviluppo economico. , 2ensiero 0orte* il sistema ambientale non deve essere modificato si deve puntare su fonti di energia rinnovabili, sul riciclo= (a sostenibilit viene raggiunta attraverso il mantenimento del throughout da parte dell'ecosistema, cio# non deve essere indebolita la capacit dell'ecosistema di sostenere l'entropia dei flussi fisici di materia e energia. 2olitiche eco,eco sono politiche che mettono sullo stesso piano il livello economico e quello ecologico. (a curva ambientale di Vu$nets # la rappresenta$ione della rela$ione tra reddito pro,capite e impatto ambientale, in cui quest'ultimo aumenta nelle prime fasi di crescita economica e cala nelle fasi pi8 mature. Il passaggio delle politiche dall'ambito globale a quello locale avviene mediante politiche bottom, up, dal basso verso l'alto che coinvolge le for$e locali. (e forme di multilevel governance invece coinvolgono un elevato numero di soggetti e di portatori di interesse. 5n esempio di passaggio globale locale # fornito da Mgenda E , cio# un documento

programmatico del !!E sulle strategie da applicare per raggiungere la sostenibilit nel XXI. ('Mgenda E (ocale prevede che le autorit locali dialoghino con i cittadini, le organi$$a$ioni locali e le imprese private, creando un consenso in modo da ottenere informa$ioni per una migliore strategia e maggiore consapevole$$a in merito al raggiungimento dello sviluppo sostenibile. (e politiche ambientali e le politiche a$iendali appaiono essere in perenne opposi$ione. %econdo uno schema di classifica$ione basato sulle capacit manageriale delle imprese di affrontare l'adeguamento alle disposi$ioni in materia ambientale, l'atteggiamento pi8 frequente # quello di tipo adattivo, dove l'impresa sceglie di uniformarsi alla legisla$ione ambientale vigente. %empre pi8 spesso per si assiste ad un atteggiamento reattivo, cio# l'adesione volontaria delle imprese a politiche di gestione ambientale, legate ai prodotti eco,compatibili e a incentiva$ioni per le imprese. 5na classifica$ione complementare a quella di tipo manageriale # quella legata al livello di innova$ione dei processi e dei prodotti che permette di suddivide le imprese in* , .ompatibili, cio# quelle che diminuiscono l'impatto ambientale utili$$ando sistema di abbattimento delle emissioni+ , %ostenibili, cio# quelle che abbattono l'impatto ambientale adottando tecnologie pulite, innovando i processi produttivi e i prodotti. Il riscaldamento globale # l'innal$amento della temperatura media della terra causata da attivit umane attraverso l'emissione di gas serra -anidride carbonica, metano, protossido di a$oto1 che intrappolano l'energia solare nell'atmosfera, o da a$ioni -come la deforesta$ione1 che impediscono l'assorbimento naturale di tali gas. ('effetto serra # un fenomeno naturale sen$a il quale sulla terra si avrebbero forti escursioni termice tra giorno e notte. 9' il trattenimento della radia$ione solare all'interno dell'atmosfera, prodotto da alcuni gas, come l'anidride carbonica. Il problema del riscaldamento globale # stato portato avanti dall'I2.., che ha il ruolo di fornire ampie, oggettive, aperte e trasparenti basi scientifiche sul rischio del cambiamento climatico indotto sall'uomo sui suoi poten$iali impatti e sulle scelte di mitiga$ione di questi ultimi. %econdo alcuni suoi documento, a temperatura della superficie terrestre # aumentata tra F,H B F,R S. durante il XX secolo. <li effetti del riscaldamento globale sono* , ?iretti, come lo scioglimento dei ghiacci nelle calotte polari e l'innal$amento del livello dei mari+ , Indiretti, come la migra$ione dio uccelli, la salinit nelle acque marine.

Capitolo 11 8ianificare il territorio


(a politica del territorio # un complesso di attivit riguardanti l'utili$$a$ione de l'organi$$a$ione delle risorse del territorio e delle forme di insediamento. (a politica del territorio non # cosa moderna ma nasce gi nelle antiche civilt e nella stessa /oma antica. (a politica del territorio # espressione della coesione e dell'efficien$a economica e sociale del sistema economico e sociale.

('organi$$a$ione del territorio # un complesso di a$ioni di una collettivit volte a utili$$are in modo ra$ionale il territorio di sua pertinen$a. 9ssa, cos) come la politica del territorio, # scandita anche dall'afferma$ione di una conce$ione dottrinale che pu essere naturalismo della regione naturale, possi#ilismo della regione , volontarismo della regione fun$ionale, e analisi sistemica che permette di studiare l'organi$$a$ione del territorio con un'atten$ione pi8 ragionata nei confronti dell'ecosistema naturale. -efinizione di pianificazione del territorio (a pianifica$ione del territorio # un insieme di a$ioni che sono predisposte per raggiungere gli obiettivi di una organi$$a$ione e gestione del territorio, in cui # implicito l'impegno da parte di autorit private e pubbliche. (a pianifica$ione deve far parte di un sistema aggregato di pi8 enti pianificatori che hanno il compito di agire sull'intero territorio disaggregato in un approccio sistemico. (a pianifica$ione, nelle forme e con le atten$ioni che sono alla base dei suoi compiti, si afferma a grandi linee nelle economie industriali$$ate o che si avviano all'industriali$$a$ione, tra la fine del XIX secolo e l'ini$io del XX secolo, in conseguen$a della trasforma$ione significativa degli assetti urbani. <li interventi non sono pi8 rivolti solo all'interno delle citt, ma all'intera$ione tra citt e territori circostanti. %i produce quindi un cambiamento nella pianificazione urbana, che non # pi8 solamente mirata all'intervento sull'uso del suolo urbano, ma deve tener conto delle fun$ioni economiche tipiche della citt e del collegamento tra queste e quelle dell'intorno urbano. La pianificazione rurale invece # mirata all'intervento sull'uso del suolo e a salvaguardare l'ambiente rurale. (a prote$ione dell'ambiente naturale pero' va spesso in conflitto con l'obiettivo di sviluppo della produ$ione agricola e della crea$ione di occupa$ione, che sarebbero invece obiettivi maggiormente inerenti alla pianifica$ione agricola piuttosto che rurale. La localizzazione industriale # un aspetto di fondamentale importan$a nella pianifica$ione territoriale, sia nel caso in cui le a$ioni siano dirette alla locali$$a$ione di impianti in aree che ne sono sprovviste, sia nel caso in cui siano dirette al recupero economico di are in cui si # prodotto o si sta producendo un declino. La strategia spaziale si estrinseca attraverso la scelta stessa della dimensione territoriale e delle strutture idonee delle aree verso cui dirigere gli interventi di pianifica$ione. (e scale della pianifica$ione possono essere diverse a seconda della dimensione spaziale della stessa , , , 2ianifica$ione na$ionale 2ianifica$ione regionale 2ianifica$ione locale

La pianificazione e lambiente .on l'affermarsi delle produ$ioni industriali basate sull'uso intensivo delle risorse naturali, con la continua e massiccia richiesta di risorse gi conosciute e di nuove risorse hanno comportato un'erosione dello spa$io anche in aree considerate uniche dal punto di vista ambientale. %i ini$i quindi la costitu$ione dei primi parchi naturali, -nel caso italiano ammontano a quasi il GD del territorio1 che # stato un esempio di pianifica$ione ambientale, tesi a tutelare un'area specifica,

limitando o interrompendo le attivit economiche e le trasforma$ioni del paesaggio in quella determinata area. 9' innegabile quindi la necessit di un'a$ione pianificatoria e programmatica dei sistemi territoriali pi8 attenta all'individua$ione delle condi$ioni ecologiche e non solo di quelle economiche. 9alutazione dImpatto /mbientale 39I/4 (a 3IM, valuta$ione d'Impatto Mmbientale, # una procedura di tipo tecnico la quale costituisce strumento per individuare, descrivere, ma soprattutto valutare gli effetti sull'ambiente e sul territorio di locali$$a$ioni di strutture e infrastrutture e>o di attua$ione di progetti. (o scopo # quello di eliminare o minimi$$are gli impatti che dovessero essere valutati negativamente per l'ambiente stesso. ('analisi del 3IM # pi8 duttile e flessibile soprattutto rispetto all'analisi costi benefici, poich; prevede oltre alla monetari$$a$ione, una analisi delle componenti sociali interessate. I progetti interessati dal via possono essere sottoposti obbligatoriamente a valuta$ione o discre$ionalmente. (a 3IM prevede tre momenti di indagine* 1 identifica$ione dell'impatto= E1 elabora$ione delle strategie= I1 valuta$ione delle alternative= che pu comprendere anche la non reali$$a$ione del progetto. (a 3IM ha sostituito* , l'analisi costi %enefici, che presentava degli inconvenienti in quanto moneti$$ava le conseguen$e determinate dalla costitu$ione di una determinata opera, e non considerava in modo adeguato i benefici che potevano essere molto dila$ionati ne tempo. -la redazione di %ilanci ecologici territoriali, in cui vengono valutate e quantificate le emissioni inquinanti ed i consumi di risorse della regione presa in esame, allo scopo di verificarne il grado rispetto al carico ambientale sostenibile. 9alutazione /mbientale )trategica 39/)4 (a 3M% ha il compito di permettere di individuare quali siano gli obiettivi strategici da raggiungere, e gli strumenti e i modi per raggiungerli, con l'assisten$a dei governi locali. .ianificazioni di tipo top do7n + # la pianifica$ione dall'alto verso il basso, inteso come gerarchia di territori .ianificazioni di tipo %ottom up+ # la pianifica$ione dal basso verso l'alto, inteso come gerarchia di territori Le esperienze di pianificazione regionale *L;<0; - =andstad 7olland definita anello urbano con il cuore verde, quest'area racchiude le principali citt con fun$ioni di livello interna$ionale e na$ionale in @landa. Mmsterdam, centro culturale e finan$iario, /otterdam principale porto d'europa, ('MWa, capitale, 5trecht, centro fornitore di servi$i di rango na$ionale. Piano 0elta era un piano che tendeva alla sistema$ione dei tre grandi fiumi dei 2aesi bassi, in cui era previsto un ermetico sbarramento dei bracci del delta.

<9/MMNIM B >acino della =uhr # un'area di oltre JFFF 7mE caratteri$$ata dalla presen$a di risorse carbonifere che hanno permesso l'affermarsi dell'industria carbonifera in europa a partire dal XIX secolo, ha subito numerose pianifica$ioni maggiormente di tipo industriale in quanto nell'area di influen$a del settore carbonifero si sono agglomerati servi$i di trasporto apposito, e numerose imprese carbonifere con imprese di servi$i correlate. 5%M B pianificazioni sui #acini idrografici della +ennesee ?alle@ authorit@ ha costituito a partire dagli anni IF del novecento un'esperien$a pianificatoria indiri$$ata allo sviluppo di aree arretrate, sulla scia della dottrina 7eLnesiana. 9ssa era basata sostan$ialmente allo sviluppo delle risorse idriche, con speciale atten$ione alla pianifica$ione pi8 ampia dei bacini fluviali. </MN 4/9&M<NM B <eA +oAn # la crea$ione di nuove citt pianificate per decongestionare le citt pi8 grandi. Mvevano uno schema di modello urbanistico con linee ben precise basato su un centro amministrativo e commerciale, circondato da quartieri residen$iali con parchi e aree agricole e villette a schiera con giardino. 0/MN.IM B Le villes nuovelles sulla scia delle neO toOn britanniche. .on esse si intendeva rispondere alla necessit di liberare spa$i interni alla citt di parigi, con uno spostamento della popola$ione verso l'esterno. Il piano prevedeva la nascita di R citt satelliti con una distan$a di G, IG 7m dal centro, con lo scopo di migliorare l'integra$ione tra residen$a, attivit ricreativa, servi$i, lavoro e qualit dell'ambiente.

Capitolo 11 Cartografare la complessit


(a cartografia tematica # la rappresenta$ione dei fenomeni fisici e socio,economici presenti nel territorio. :uesta ha un forte legame co la geografia economica. Nello studio della rappresenta$ione e interpreta$ione dei fenomeni territoriali e della loro complessit, si # passati da una reali$$a$ione manuale di carte, tutto sommato semplici in cui i fenomeni venivano semplicemente rappresentati, alla reali$$a$ione di analisi effettuate attraverso carte che # ci che chiamiamo analisi spaziale . :uest'ultimo passaggio # stato reso agevole dalla comparsa della cartografia automatica, reali$$ata con specifici programmi informatici utili$$ati nella crea$ione dei <I% -geographic information sLstem1 o sistemi informativi geografici. 2er l'analisi dei fenomeni territoriali attraverso i gis si va spesso ad attingere a risorse matematico statistiche. 2rima dell'avvento dei <I%, affinch# le carte fun$ionassero davvero come strumento di ricerca e non come prodotto della ricerca si aveva bisogno di grandi sfor$i che implicavano un impegno elevato e congiunto di molti soggetti. I <I% hanno reso possibile la gestione tecnica autonoma del dato statistico e del dato cartografico. La cartografia tematica (a carta # una rappresenta$ione ridotta approssimata e simbolica della realt, che attraverso l'uso di proiezioni geografic!e , viene riportata su una carta una por$ione superficiale terrestre. (a carta tematica # invece una rappresenta$ione cartografica di uno o pi8 fenomeni, diversamente distribuiti

in una regione o su un territorio -conforma$ione geologica, clima, popola$ione, precipita$ioni, comunica$ioni1

(e carte tematiche in base ai dati rappresentati si distinguono in* , , .arte tematiche che rappresentano fatti concreti o carte di posi$ione .arte tematiche che si fondano su dati astratti, derivati da medie o da altri rapporti e riferite ad aree nelle quali manca un'immediata corrisponden$a tra simboli e fenomeni rappresentati.

In base alla temporaneit del fenomeno* , , .arte statiche che sono la rappresenta$ione di uno stato+ .arte dinamiche che sono rappresenta$ioni dell'evolu$ione temporale di un fenomeno.

Ci8 c!e ci interessa studiare ( la rappresentazione dei fenomeni su diverse carte definite in %ase al tipo di dati utilizzati+ Carte per punti : sono utili$$ate nella rappresenta$ione di fenomeni discreti, cio# quei fenomeni non continui sul territorio, ai quali # possibile associare una posi$ione nello spa$io. I punti utili$$ati possono avere valore singolo o di aggrega$ione. I simboli utili$$ati sono pittogrammi, ideogrammi, simboli, segni conven$ionali e simboli propor$ionali. 2ur potendo utili$$are un gran numero di figure, una maggiore precisione # data dall'utili$$o di figure geometriche come cerchi, quadrati e triangoli che possono essere anche propor$ionati facilmente al valore del punto. &rasformando i singoli elementi del fenomeno in punti # possibile desumere oltre alla struttura -modo di disporsi degli individui gli uni rispetto gli altri1 , anche la densit - rapporto tra il numero di individui e l'area presa in considera$ione1 e la dispersione -posi$ione degli individui rispetto all'area considerata dApopol.>superf 1. Carte per linee: attraverso di queste vengono rappresentati fenomeni lineari -strade, corsi d'acqua, ferrovie, linee elettriche1 . .i che interessa non # la rappresenta$ione delle linea in s; stessa, ma le connessioni di questa, della quantit di flussi che si generano tra questi elementi, della dire$ione dei flussi. (a linea pu essere impiegata per sinteti$$are la struttura di una rete di trasporto o di comunica$ione, come nel caso in cui si voglia mostrare la composi$ione della rete ferroviaria o le destina$ioni di una compagnia aerea. In quest'ultimo casi si utili$$a il grafo. Il grafo serve a valutare maggiormente la qualit di una rete -trasporti, comunica$ioni1, trascurandone la lunghe$$a .Il grafo # una figura geometrica composta da nodi e arc!i con la quale # possibile rappresentare una rete e studiarne la sua qualit. 9sso misura anche la connettivit -qualit dei legami di un nodo con un altro nodo1 e l'accessi#ilit - possibilit maggiore o minore di un nodo di essere raggiunto dagli altri nodi del grafo1. 5n grafo # perfettamente connesso e accessibile quando tutti i vertici sono legati tra loro. 2er le vie di trasporto si utili$$a solitamente il grafo ad albero, mentre per le comunica$ioni il grafo polari$$ato. 2er misurare la lunghezza del percorso # possibile farlo

dividendo l'accessibilit del nodo per il numero dei vertici totali del grafo. Mttraverso l'uso delle linee # anche possibile rappresentare l'intensit dei flussi di persone o di beni tra una localit e un'altra e ed # possibile cartografare tale flussi attraverso un arco di spessore propor$ionato al flusso stesso. Mltra misura$ione # quella della quantit di flussi fra un nodo e tutti gli altri nodi, ma per compiere questo tipo di misura$ione pero', si deve costruire un grafo a circuiti e una matrice origine destina$ione. Mttraverso questa # possibile valutare qual # il centro che attrae maggiormente i flussi provenienti dagli altri centri, cio# il centro di attra$ione Carte per aree* le carte per aree sono utili$$ate per rappresentare fenomeni che # possibile circoscrivere o misurare all'interno delle aree. 2ossono essere di due tipi* carte di posizione collocano sulla carta un fenomeno ubicato in un'area precisa che sar di dimensione e di forma dell'estensione del fenomeno che si va a rilevare. carte a mosaico sono derivate da rapporti tra il fenomeno da descrivere e l'area considerata, oppure da medie di valori contenuti nell'area stessa. -es.. resa agricola di una superficie1 . Nelle carta a mosaico o coroplete, vengono utili$$ate delle classi di valori, non superiore a R o F, che raggruppano pi8 valori. 2ossono essere utili$$ate ad esempio per eviden$iare la densit di una determinata $ona. Carte per superfici : rappresentano le superfici topografiche, che si riferiscono alla morfologia del territorio. .on queste possono essere rappresentati fenomeni morfologici, metereologici, e anche economici -costi di trasporto1. :ueste carte legano fra loro fenomeni continui che vengono rappresentati con piani quotati, attraverso le curve d livello o isoipse. (e curve di livello sono il luogo geometrico, cio# l'insieme dei punti con una determinata quota. ('equidistan$a, # il dislivello tra una isolinea e un'altra.

La cartografia automatica e i sistemi informativi geografici


(a cartografia automatica deriva tutte le sue fun$ioni dall'apparato tecnico e teorico della cartografia e della cartografia tematica in particolare, per sfociare nei .MM -computer aided mapping1 che sono programmi cartografici che utili$$ano dati cartografici e dati attributo. -quest'ultimi sono dati numerici o alfanumerici univochi che identificano i dati cartografici, racchiusi in un database1 . I dati possono essere dati /M%&9/, cio# immagini digitali composte da pi6el, o dati 39&&@/IM(I, cio# immagini digitali i cui elementi sono ottenuti utili$$ando coppie di coordinate cartesiane. 3i sono molti programmi di cartografia automatica, tra cui ricordiamo il </M%% -geographic resources analLsis support sLstem1. IL %I) Il <I% -sistema informativo geografico1 # un sistema di softOare, hardOare, dati e persone che raccolgono, registrano, anali$$ano, e distribuiscono informa$ioni sulle aree del pianeta. ('attivit del <I% pu essere suddivisa in quattro momenti* 1 -escrizione+ serve a eviden$iare i caratteri variabili, cio# a mostrare le dinamiche che si sviluppano sull'ecumene.

E1 &piegazione* # la fase interpretativa, in cui i <I% forniscono una visuali$$a$ione, anche dinamica. I1 .redizione+ # la fase in cui vengono predetti determinati fenomeni, che possono essere di natura metereologica, o anche economica -geomar7eting1. J1 2iudizio+ il <I% diventa un sistema di supporto alle decisioni di tipo spa$iale. <ra$ie all'elevata quantit di informa$ioni che il <I% mette a disposi$ione, il giudi$io e le decisioni che devono essere prese, diventano pi8 agevoli. IL %eomarAeting Il geomar7eting # uno strumento di supporto alle decisioni a$iendali, che permette di effettuare scelte corrette, in campi economici spa$iali, tra cui la locali$$a$ione delle imprese e la distribu$ione dei prodotti. (a variabile di riferimento pi8 importante # il costo di trasporto, che ha contribuito molto alla distribu$ione di prodotti sul territorio, da parte del mar7eting. (a variabile territoriale diventa quindi fondamentale per le decisioni di mar7eting mi6 -nella distribu$ione e nella comunica$ione1 e retailing mi6 -nelle gestione delle vendite1. 2u fornire informa$ioni riguardo la locali$$a$ione dei clienti e dei concorrenti, del bacino di uten$a reale e poten$iale, le direttrici dei flussi di acquisto e di vendita.

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