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Humbolt: noto per i suoi viaggi di esplorazione, si era formato allo studio delle
scienze naturale. Nella sua opera principale Kosmos introduce per la prima
volta anche temi di geografia umana gettando le basi della metodologia
geografica moderna: indagine sul territorio, la ricerca delle leggi che regolano la
distribuzione spaziale dei fenomeni lapplicazione dei principi di casualit e di
correlazione.
b. Ritter: propugna una geografia scientifica fondata sulla storia. La sua
attenzione attratta dalle relazioni che legano lambiente alla vita delluomo.
Nella sua opera fondamentale Erdkunde analizza lo sviluppo storico dei popoli
nel quadro delle condizioni fisiche scoprendo quanto luomo e lambiente
naturale abbiano nel tempo reciprocamente interferito.
Una pi profonda e incisiva impronta alla geografia umana data da Ratzel il
quale pone le basi per la prima formulazione sistematica della disciplina. Ratzel
pubblica lAntropogeographie e vi affronta lo studio del rapporto tra uomo e
ambiente, la distribuzione e le migrazioni dei popoli lorganizzazione economica..
con Ratzel la geografia umana prende corpo. Fondamentale per la geografia
limpatto della neonata biologia evoluzionista . Lopera di Darwin pubblicata nel
1859. Lidea che luomo e la natura abbiano sperimentato una lunga storia e siano
il prodotto di uno sviluppo spontaneo e autonomo costituisce una idea
rivoluzionaria. Pochi anni pi tardi nel 1866 Haeckel fonda una nuova disciplina:
lecologia, cio la scienza che studia le relazioni che intercorrono tra ambiente ed
esseri viventi. Questi nuovi sviluppi della storia naturale producono effetti sui
geografi del tempo indotti ora a concentrare le ricerche sulle relazioni tra
lambiente fisico e luomo in senso unidirezionale; si apre cos la strada a una
spiegazione evoluzionistica anche della distribuzione e delle differenze tra le
comunit umane. Secono questo approccio che prende il nome di determinismo
fisico o ambientalismo linfluenza dellambiente si applica anche alle societ umane
che sarebbero il prodotto finale delladattamento alle diverse condizioni imposte
dalla natura. Il determinismo ambientale applicato sopratutto alle societ
primitive tra le quali pi facilmente si trovano esempi e conferme delle reazioni agli
stimoli dellambiente. Un altro settore esplorato da Ratzel quello della geografia
politica. Loggetto geografico in questo caso lo stato visto in chiave organicistica
e evoluzionistica. Lampliarsi e il restringersi della superficie territoriale sono visti
come indicatori di sviluppo e di regresso di un popolo. In questo assunto ci sono le
premesse per quel concetto di spazio vitale che diventer la struttura portante
della geopolitica tedesca.
In Francia e nei paesi anglosassoni gli ultimi decenni dellottocento e i primi del
novecento sono contrassegnati da una crisi delle concezioni positivistiche e nello
sviluppo di correnti filosofiche neoidealiste. In questo clima culturale anche la
geografia attraversa un travaglio critico che favorisce una reazione alle rigide
interpretazioni deterministiche. Si deve a Vidal De La Blanche lintroduzione di una
visione storica dei fatti geografici. Secondo questa nuova concezione chiamata
possibilismo non pi solo lambiente a determinare il comportamento umana ma
luomo stesso che come oni altro fattore geografico interviene continuamente sul
hanno eguali nel passato e per la prima volta si ci resi conti dei pericoli di queste
azioni e delle loro retroazioni. Quando nella met del 900 divennero evidenti gli effetti
delle alterazioni ambientali i geografi rivolsero la loro attenzione alle strutture che
sorgono sul territorio per effetto dellespansione delle industrie, delle citt e delle
relazioni economiche internazionali. Il rapporto tra societ ed ambiente sempre stato
al centro della geografia tradizionale. La geografia positiva descrive il comportamento
umano e ambiente attraverso il binomio causa-effetto, in funzione del paradigma della
meccanica razionale ereditato dal metodo cartesiano. Ma il determinismo fisico o
ambientalismo non sfiora alcun tema dalle implicazioni ambientali delle attivit
umane. Unimportante eccezione costituita da George Marsh un grande ecologo ante
litteram. La sua opera Man and Nature del 1864 precorreva le teorie odierne e tuttora
stupisce per la sua attualit. Molte delle problematiche ambientali odierne erano gi
bene note allepoca eppure lecologismo umanistico della geografia possibilista non fu
capoce di mettere a fuoco lattenzione sulle alterazioni dellambiente provocate dalla
societ paleoindustriale prima e neoindustriale poi. Solo di recente lecologia stata
recuperata in geografia. Ed uno dei suoi punti cardine.
La rappresentazione dello spazio: la cartografia
Breve storia della cartografia
Evo Antico e Medioevo
Lesigenza di rappresentare in piano la disposizione dei luoghi e degli elementi
topografici della superficie terrestre ha accompagnato i primordi della civilizzazione.
Fin dai tempi pi remoti i documenti cartografici hanno risposto a due esigenze
diverse: la raffigurazione del mondo e di territori lontani, la rappresentazione
dellambito territoriale pi ristretto in cui quotidianamente si vive. Nel primo caso la
carta riflette il livello di conoscenze geografiche acquisite dalla comunit ed esprime la
filosofia del mondo elaborata dalla societ. Nel secondo caso la carta risponde a
funzioni pratiche. Un esempio della prima di queste esigenze gi rintracciabile in
reperti della civilt mesopotamica che ha lasciato alcuni delle pi antiche
testimonianze cartografiche incise su tavolette di argilla. Incisi sempre su tavolette di
argilla troviamo anche esempi collegati alla seconda esigenza: si tratta di mappe
egiziane riportanti la suddivisione dei campi e lindicazione dei rispettivi proprietari, e
la planimetria della citt di Nippur risalente a 1500 anni ac. Per lo stesso scopo altri
popoli si sono serviti dei pi svariati materiali. La civilt dellantica Grecia rappresenta
un periodo fondamentale per levoluzione della cartografia, in quanto fertile di
elaborazioni filosofiche e applicazioni matematico astronomiche, di viaggi e scoperte
che allargarono notevolmente i confini del mondo conosciuto. Alla fine del quarto
secolo ac le osservazioni dei corpi celesti condussero a dedurre che la terra avesse la
forma simile a una sfera. Gli antici greci percepivano il modno diviso in tre parti:
Europa, Asia, Africa. Gli esploratori si erano spinti fino alle coste del Mar Caspio e
conoscevano bene il Mediterraneo. Lidea di tre continenti separati sopravvisse a
lungo e venne trasmessa intatta ai Romani a da loro ai monaci medievali. Nelle prime
carte disegnate dai Greci tra cui quelle di Anassimandro di Mileto e di Ecateo la terra
prendeva la figura di un cerchio in cui un anello periferico di acque loceano
circondava le terre emerse. La necessit di determinare la posizione delle localit
rispetto a un sistema prefissato trov la sua prima applicazione nella cartografia di
Dicearco da Messina che disegn una carta in cui compariva un asse di riferimento in
senso est-ovest che toccava alcuni luoghi posti alla stessa latitudine. Eratostene
filosofo matematico e geografo vissuto nel terzo secolo ac perfezion questo sistema
arricchendolo di diverse rette ortogonali poste a distanze ortogonali coincidenti coi
paralleli e i meridiani che passavano per alcune localit aventi posizione nota. Tali
linee servivano a fissare la posizione degli altri luoghi a seconda delle distanze dai
punti noti e costituivano un vero e proprio reticolo geografico di riferimento. In epoca
romana il sapere cartografico e geografico fu indirizzato alle esigenze pratiche. A
questi fini rispondevano gli itineraria picta vere e proprie carte stradali di cui abbiamo
un celebre esempio nella Tabula peutingeriana. Claudio Tolomeo considerato il pi
grande geografo dellantichit. Attivo nel secondo secolo fu autore di una raccolta di
carte di tutto il mondo allora noto. Della cartografica tolemaica fa parte anche un
planisfero che reca hai margini la graduazione dei meridiani e dei paralleli e che indica
il reticolo geografico. Le carte di Tolomeo erano molto particolareggiate e si
estendevano per unarea geografica assai vasta ma presentavano alcuni errori che
avrebbero avuto pesanti conseguenze nella cartografia successiva. Nel mondo
medievale la cartografia segu il declino della cultura romana e riprese solo dopo
alcuni secoli grazie lopera dei monaci. Le carte medievali anteriori al trecento si
trovano inserite in codici contenenti opere di scrittori latini o in scritti teologici e
religiosi: il loro scopo era quello di dare una raffigurazione alle terre e ai mari il pi
possibile aderente alle sacre scritture. Il risultato su la stesura delle carte dette T in O.
Le carte erano orientate con lest verso lalto nella direzione dove si supponeva si
trovasse leden e il tratto verticale della t era rappresentato dal Mediterraneo mentre
quello orizzontale era individuato con la direttrice del fiume Don assunto come confine
tra Europa e Asia.
Carte nautiche e nascita della cartografia scientifica.
Ai primi del trecento comparve in Italia un tipo di carta particolare: le carte nautiche.
Erano carte disegnate su pergamena e riproducevano una linea di costa
accompagnata da una fitta nomenclatura di porti approdi e punti caratteristici. Per
favorire la navigazione e luso della bussola da poco introdotta in Europa le carte
nautiche riportavano tutta una serie di rette irradiatesi da un solo punto che
rappresentavano le direzioni della rosa dei venti. Queste carte sono talvolta chiamate
erroneamente portolani dal nome delle descrizioni della costa che riportavano dati
sulle distanze tra i vari porti e sulle direzioni delle rotte di navigazione. La riscoperta
della cartografia tolemaica nel quattordicesimo secolo ritorn a dare un fondamento
scientifico e matematico alla cartografia con luso di un reticolato geometrico
disegnato in base a proiezioni assai semplici. Lepoca della grandi scoperte
geografiche gett le basi per la formazione ella cartografia moderna. Il cinquecento fu
il secolo doro della cartografia e la produzione divenne oggetto di commercio
internazionale. Si cominciarono ad effettuare rilevamenti topografici regolari per
incarico di autorit pubbliche. Il geografo Mercatore concep per primo la realizzazione
delle carte di tutto il mondo raccolte in un atlante. Famoso fu il suo planisfero costruito
nel 1569 in base ad una nuova proiezione da lui stesso ideata e che da lui ha preso il
nome. La nascita della cartografia moderna procedette di pari passo con una pi
esatta definizione della forma e della dimensione della terra. Determinazioni
astronomiche delle coordinate geografiche ed estese triangolazioni diedero vita nel
settecento alla cartografia geodetica. Questi progressi trovarono il loro pieno sviluppo
nellottocento. Nellultimo secolo la cartografia ha presentato ulteriori innovazioni delle
quali
le
pi
importanti
sono
il
rilevamento
aerofotogrammetrico e col telerilevamento.
topografico
col
metodo
Le carte geografiche
Definizione e scala
La carta geografica una rappresentazione grafica della superficie terrestre in piano,
ridotta, approssimata e simbolica. La carta ridotta rispetto alla realt per evidenti
motivi di grandezza; approssimata per limpossibilit di rappresentare su un piano la
superficie curva senza incorrere in deformazioni pi o meno grandi; simbolica in
quanto vi si fa uso di numerosi segni convenzionali. Queste tre caratteristiche danno
origine ad altrettanti elementi fondamentali delle carte geografiche: la scala, le
proiezioni e il simbolismo. Per rappresentare una qualsiasi regione della terra sua una
carta occorre ridurne le proporzioni. La scala numerica esprime il rapporto tra la
distanza sulla carta e la corrispondente distanza sulla superficie terrestre. La scala
numerica spesso accompagnata o sostituita da un segmento graduato: scala grafica,
lungo alcuni centimetri suddiviso in trattini con indicata le corrispondenti lunghezze
reali. Poich la scala un rapporto quanto pi grande il denominatore tanto pi
piccolo il valore della frazione quindi della scala e tanto pi esteso il territorio
rappresentato. Pertanto nel linguaggio geografico si parla di piccola o piccolissima
scala in riferimento a mappamondi e planisferi, mentre con espressioni come grande o
grandissima scala si ci riferisce alle carte topografiche. In base alla scala le carte
vengono classificate in vario modo.
a. Piante e mappe: le carte con scala 1:10000 ovvero a grandissima scala sono
usate per rappresentare citt, piante, o aree rurali, mappe. Riportano anche i
pi piccoli dettagli.
b. Carte topografiche: dal greco topos: luogo. Sono carte con scala compresa tra
1:10000 e 1: 200000. Consentono una rappresentazione particolareggiata di
aree ridotte con grande ricchezza di dettagli. In questa categoria rientrano le
carte topografiche realizzate dallIstituto Geografico Militare.
c. Carte corografiche o regionali: dal greco chora: regione. Hanno scala media tra
1: 200000 e 1: 1.000.000. coprono una superficie piuttosto vasta per esempio
una regione o uno stato dalle dimensioni contenute.
d. Carte generali o geografiche in senso stretto: le carte con scala inferiore a 1:
1.000.000 possono rappresentare vaste superfici. Sono queste le tipiche carte
degli atlanti.
e. Mappamondi o planisferi: con scala piccolissima, generalmente inferiore a 1: 30
milioni, rappresentano l0intera superficie terrestre su un piano.
Il passaggio da una scala a unaltra non implica solo un semplice ingrandimento o
rimpicciolimento. La ricchezza di particolari di una carta dipende dalla scala e dalla
finezza del disegno la quale subordinata alluso a cui destinata.
Le proiezioni geografiche
Il modo matematicamente pi esatto di rappresentare in scala la superficie
terrestre o parti di essa certamente quello di utilizzare un globo. Ma un globo ha
cui sono semplici punti. I meridiani sono cerchi immaginari che passano per i poli e
sono perpendicolari allequatore nonch tutti uguali fra loro. Nelluso pratico ciascun
meridiano un semicerchio a da luogo a delle linee di direzione nord-sud. I meridiani
sono tutti uguali tra loro e sono numerati a partire da quello che passa per
losservatorio astronomico di Greenwich. Tutti i punti situati su uno stesso meridiano
sono caratterizzati dallavere la medesima ora astronomica. Il reticolo geografico
permette di assegnare a ciascun punto della tessa le rispettive coordinate geografiche
denominate latitudine e longitudine. Si tratta di coordinate angolari che vengono
espresse in gradi, primi e secondi. La latitudine la distanza angolare di un punto
dallequatore e si misura lungo larco di meridiano che passa per il punto dato. Per
individuare la latitudine basta misurare laltezza angolare della Stella Polare rispetto
allorizzonte. La longitudine la distanza angolare di un punto dal meridiano
fondamentale, misurata lungo larco di parallelo che passa per il punto stesso.
Rappresentazioni cartografiche
La carta topografica.
Le operazioni necessarie per costruire una carta topografica sono lunghe e complesse
e sono degli specialisti ad occuparsi della preparazione. Attualmente la tecnica
topografica ha raggiunto notevole precisione e semplificazione grazie alluso di
fotografie aeree o da satellite. La copertura cartografica dellItalia fu avviata dopo
lUnit a cura dellI.G.M.. elemento fondamentale la carta geografica dellintero
territorio nazionale in scala 1: 100.000. per realizzarla lItalia stata suddivisa in 278
fogli contrassegnati da un numero progressivo e dal nome delloggetto geografico pi
rilevante. La scala non per sufficiente per molte ricerche di dettaglio perci ciascun
foglio stato ulteriormente suddiviso in 4 quadranti a scala 1: 50.000 e ciascun
quadrante in 4 tavolette con scala 1: 25.000. le tavolette sono indicate oltre che dal
numero del foglio e del quadrante corrispondente con lindicazione dei punti cardinali
e del nome della localit principale. Per rappresentare i vari oggetti geografici la carta
ricorre ad una serie di segni convenzionali di cui viene data spiegazione nella legenda
ai margini della carta.
Foto aeree e telerilevamento.
Linvenzione della mongolfiera ha offerto alluomo la possibilit di vedere dallalto
porzioni sempre pi estese di territorio. con la prima guerra mondiale che la
aerofotogrammetria ovvero la compilazione di carte mediante linterpretazione di
fotografie scattate dallalto trova la sua sistematica applicazione e sostituisce le
tradizionali operazioni di triangolazione del terreno e della levata topografica. Con
queste operazioni loperatore misurava le distanze e le altezze dei punti contenuti in
ogni triangolo in cui era suddiviso il territorio e ne trasportava sulla carta gli elementi
mediante simboli. Oggi i cosiddetti rilievi aerofotogrammetrici sono sottoposti al
procedimento di restituizione che ha lo scopo di tradurre le informazioni contenute
nella fotografia aerea e di consentire di disegnare una minuta carta. Con opportuni
procedimenti di foto interpretazione si possono cos desumere informazioni circa luso
del suolo, lo stato della vegetazione, lesistenza di antiche strutture Al rilevamento
aereo si aggiunto il telerilevamento mediante satelliti artificiali. Posti in unorbita
sincronizzata con la rotazione terrestre in modo da godere sempre di una illuminazione
uniforme della superficie da fotografare, dotati di sensori.
indicare lareale quello di tracciare una linea limite dellarea. Ma il pi delle volte le
campiture sono evidenziate e differenziate per mezzo di colore e tratteggi. Sia i colori
che i tratteggi sono scelti in modo da richiamare il fenomeno rappresentato. Nelle aree
in cui due situazioni si mescolano si ricorre ad artifizi. Le carte tematiche quantitative
sono quelle che rappresentano la distribuzione di una variabile quantitativa assoluta o
relativa. Per i fenomeni che hanno una distribuzione per punti si utilizza un segno
cartografico puntiforme. In questo caso non si coglie dalla carta lesatto valore
quantitativo del fenomeno ma solo il suo ordine di grandezza. Per i fenomeni di flusso
si utilizza un nastro di larghezza proporzionata allintensit del fenomeno. La
rappresentazione di fenomeni quantitativi aventi estensione areale continua pu
essere effettuata mediante un sistema di punti. La carta che ne risulta molto efficace
perch lascia intuire leffettiva localizzazione e le zone di addensamento. Un altro
sistema molto pratico e molto utilizzato il cartogramma soprattutto quando i dati
disponibili si riferiscono a unit amministrative. Il cartogramma a mosaico costituito
da una carta di fondo che riporta i confini amministrativi o politici della regione in
esame. A ciascuna unit amministrativa attribuito un colore o un tratteggio in base
alla classe di intensit che il fenomeno rappresentato assume in quellarea. Il
cartogramma a mosaico non si addice a rappresentare valori assoluti ma classi di
ampiezza. Un limite deriva dal fatto che si assegna a tutta lunit amministrativa un
valore medio che pu anche discordare con lintensit del fenomeno nelle singole
parti. Un altro metodo molto efficace per rappresentare i fenomeni quantitativi
quello di tracciare una carta delle isolinee cio delle linee che uniscono i punti in cui si
ha lo stesso valore del fenomeno preso in considerazione. Le isoipse ne sono un caso
particolare. Anche le profondit marine sono rappresentate da isolinee che sono
chiamate isobate.
Diagrammi e istogrammi.
Esistono altri mezzi di rappresentazione grafica dei fenomeni che sono utilizzati da
discipline come la statistica, leconomia la demografia. Sono strumenti di grande
efficacia perch permettono di prendere visione immediata dellandamento di un
fenomeno nel tempo nello spazio o rispetto ad altre variabili. Per rappresentare le
variazioni di un fenomeno nel tempo il metodo pi semplice quello del diagramma
cartesiano. Sullasse delle ascisse normalmente indicato il tempo mentre sullasse
delle ordinate indicata lintensit del fenomeno. Il diagramma risulta essere una
linea spezzata formata da tanti segmenti a diversa inclinazione: quanto pi forte
linclinazione tanto pi elevato lincremento. Allo stesso scopo si possono utilizzare
anche gli istogrammi a colonne, dove sono allineate tante colonnine di uguale
larghezza ma di altezza proporzionale ai valori da rappresentare. Ogni colonna pu a
sua volta essere suddivisa in parti distinte proporzionali alle componenti dei
fenomeno. Un particolare tipo di istogramma costituito dalle piramidi delle et
utilizzate per rappresentare la struttura per sesso e per et della popolazione. Esse
differiscono da un normale istogramma solo per la loro inclinazione e per la presenza
di due diagrammi affiancati. Per raffigurare la ripartizione di un fenomeno in un dato
momento sono efficaci gli aerogrammi che possono avere varie forme generalmente
forme geometriche piane la cui superficie proporzionale allintensit del fenomeno
nei vari luoghi. Un aerogramma di facile comprensione lideogramma. Un particolare
tipo di aerogramma costituito dal diagramma circolare detto a torta la cui superficie