Sei sulla pagina 1di 58

Corso

di Geografia – a.a. 2015/2016





Introduzione alla
GEOGRAFIA
Introduzione
La , in quanto scienza dello spazio, si occupa del suo utilizzo da parte
dell uomo.
Il termine sembra essere stato coniato da Eratostene 2200 anni fa
(gea o ghe: terra, graphein: scrivere)

Quesito fondamentale:
perché un fenomeno o gruppi di fenomeni si presentano in certi
luoghi piuttosto che in certi altri?

Definizione: studio della variazione spaziale (perché gli elementi fisici
e culturali differiscono da luogo a luogo sulla superficie terrestre) e
della variazione temporale dei modelli spaziali osservabili


Introduzione
Il contenuto di un area geografica presenta aspetti fisici e
culturali e la geografia mira sempre a indagare entrambi


Introduzione
Evoluzione della disciplina
DETERMINISMO AMBIENTALE – Fine XIX secolo

Consiste nel far derivare direttamente dall’ambiente le differenze sia fisiche


che culturali degli esseri umani

Già gli antichi Greci ipotizzano che le diversità tra i popoli dipendano da fattori
climatici e fisico-geografici

Principale esponente: Friedrich Ratzel (1844-1904)

Rapidamente abbandonato:
1)  Rapporto causa-effetto non dimostrabile scientificamente
2)  Fattori ambientali identici non necessariamente danno pratiche culturali
o comportamenti umani simili
3)  Sospettato di essere un’ideologia travestita da teoria scientifica (per
giustificare il colonialismo)
Evoluzione della disciplina
POSSIBILISMO GEOGRAFICO – Inizio XX secolo

Ogni ambiente naturale offre una gamma di alternative più o meno vasta: in
uno stesso ambiente naturale società e culture possono modellarsi in modi
diversi a seconda delle loro scelte (conoscenze e capacità)

I singoli e le collettività possono usare la loro creatività per reagire alle
condizioni o alle costrizioni di un particolare ambiente naturale

Vidal de La Blache (1845-1918) dà particolare importanza allo studio dei generi
di vita ossia i comportamenti abituali dei gruppi umani (si concretizzano nelle
forme di insediamento e di utilizzazione dello spazio). Possibilismo vidaliano: i
gruppi umani sono liberi di utilizzare le risorse a loro disposizione e, a parità di
risorse, due comunità diverse possono trarre benefici differenti


Evoluzione della disciplina
Geografi
dell Antica Grecia: formalizzarono la disciplina

I geografi del mondo antico idearono meridiani e paralleli,
esaminarono le correlazioni tra clima e latitudine, descrissero
terre e mari conosciuti, studiarono le cause di alcuni mutamenti
morfologici dell ambiente e persino alcuni aspetti di geografia
umana

Accento sia sulla struttura fisica della Terra sia sulla natura e le
attività dei popoli che abitavano le diverse regioni

La geografia moderna trova le sue radici nel moto di indagine


erudita che nel XVII secolo diede origine a molte discipline
accademiche classiche
Evoluzione della disciplina

Alla fine del XVIII secolo, il rapido sviluppo di geologia,
botanica, zoologia e altre scienze naturali consolidò la
ricerca geografica e incrementò la consapevolezza delle
complesse interconnessioni degli elementi nello spazio e fra
i luoghi

Nei tempi più recenti (XIX secolo) la Geografia si è giovata


del rapido sviluppo delle scienze naturali ed umane, del
sempre più ampio utilizzo di censimenti e rilevazioni
statistiche ed infine delle rilevazioni satellitari
Evoluzione della disciplina
Anni
50/ 60: Rivoluzione Quantitativa

A seguito dell imponente sviluppo delle scienze statistiche e
della crescente disponibilità di dati quantitativi (sui fenomeni
naturali, ma anche su quelli antropici), si costituisce nel
mondo anglosassone una nuova branca metodologica, la
geografia quantitativa o Spatial Science

Possibilità di interpretare ogni fatto geografico attraverso una


misurazione espressa quantitativamente nonché di poter
analizzare le correlazioni tra questo e i fenomeni ad esso in
qualche modo connessi per mezzo di opportuni algoritmi
matematici >>> generalizzazioni universali
Evoluzione della disciplina
Tre sono gli assunti fondamentali su cui tale impianto teorico

poggia:
1. Che le procedure metodologiche delle scienze naturali
possono essere adattate direttamente alla geografia umana;
2. i risultati provvisori o finali dell indagine geografica
possono essere formulati nello stesso modo che nelle
scienze naturali;
3. la geografia come scienza sociale ha carattere tecnico che
si suppone privo di qualsiasi implicazione valutativa (King,
1979: 196-7)
Evoluzione della disciplina
Superamento della metodologia classificatoria attraverso la

sempre
più diffusa adozione della modellistica formale >>>
approssimazione fedele del reale e predizione dei fenomeni
geografici

L universalità della metodica quantitativa è messa a dura


prova dalla successiva evoluzione sociale >>> ascesa di
modelli locali

Abbandonata la costruzione di modelli universalistici (=


inadeguati a rappresentare la varietà dei fatti geografici), si
passa all elaborazione di teorizzazioni dall applicabilità
limitata >>> produzione di una conoscenza localizzata,
situata
Evoluzione della disciplina
60/ 70 > movimenti sociali a scala internazionale che hanno
reso sempre più manifesto il divario tra l analisi geografica
concepita in quella fase storica e la realtà sociale,
attraversata da grandi mutamenti, e che hanno pertanto
comportato l irruzione dell elemento società all interno dei
paradigmi scientifici della disciplina

I nuovi fermenti che animano il pensiero geografico si


muovono lungo linee di attenzione soggettive, con il recupero
di quei margini di specificità dell azione sociale – concepita
ora come contestualizzata – che i modelli quantitativi
avevano sistematicamente ridotto al minimo
Evoluzione della disciplina
Due
movimenti principali contrapposti al positivismo
quantitativo:

1) il radicale – di ispirazione marxista con David Harvey


(1973) e Yves Lacoste (1976) >>> accusa la disciplina
mainstream di praticare una scienza al servizio del
sistema costituito, semplicemente descritto e/o spiegato,
senza assumersi la responsabilità sociale di modificarlo
rendendolo più equo. Ciò implica un operazione di revisione
della presunta oggettività della stessa ricerca scientifica a
cui si affianca un grande impegno nel propugnare una
visione alternativa che consenta la trasformazione
dell esistente
Evoluzione della disciplina
2) l umanista – fondato su basi fenomenologiche,
neoidealiste
ed esistenzialiste, che propugnano la
demistificazione di quello che definiscono neopositivismo
e dei suoi strumenti analitici
>>> tentativo di riportare al centro degli interessi della
disciplina i valori e le credenze tipicamente umane ,
leggendo il territorio anche attraverso le espressioni
artistiche e letterarie che lo prendono in qualche modo ad
oggetto (modalità di analisi ritenuta complementare, non
sostitutiva, ad altre informazioni o chiavi interpretative
proprie della geografia positivistica), al fine ultimo di ritrovare
un campo comune per la ricerca che risponda alle esigenze
più profonde della società
Evoluzione della disciplina
Fino
ad allora (anni 60) scopo principe della ricerca
scientifica
era l individuazione di leggi generali che
risultassero applicabili a qualsiasi realtà indagata

Ø nei nuovi indirizzi post-moderni si segue una metodologia


basata sullo studio di singoli casi concreti, con l apertura
alle altre scienze sociali che in qualche modo incrociano le
stesse traiettorie di indagine (la psicologia sociale, la
sociologia, l antropologia) e la sperimentazione di
metodologie qualitative che sfidano apertamente il modello
universale vigente fino a quel momento nelle scienze
Evoluzione della disciplina
Riconoscimento
e assunzione delle variabili culturali
nell esame delle relazioni esistenti tra uomo, società e
spazio – terreno specifico di studio della disciplina e campo
comune alle sue varie sotto-ripartizioni – trova un primo
punto di arrivo in quello che è stato definito il cultural
turn (anni 90)

Ottica più allargata sulla natura e sulla forma delle relazioni


di causazione sottese al manifestarsi di determinati
fenomeni: ciò che noi sperimentiamo oggi, non dipende
esclusivamente da passate o presenti configurazioni di
causalità, ma riflette anche il modo in cui la comunità che
agisce sul territorio immagina il proprio futuro
Evoluzione della disciplina
Accezione
di cultura che informa l interpretazione del
mondo
nella prospettiva del cultural turn :
Essa è fatta allo stesso tempo di pratiche ereditate, know-
how e conoscenze acquisite, ma anche di una progettualità
futura circa le traiettorie di sviluppo da seguire

L individuo, plasmato dalle sue vicende personali e dalle


relazioni sociali che ha stabilito con gli altri membri della
comunità, è il fondamento dell approccio e l oggetto di
studio principe, al pari della cultura, intimamente connessa a
queste esperienze soggettive nonché alle tre connotazioni
basilari degli individui stessi che diventano i pilastri sui cui
poggia la svolta culturale in geografia
Evoluzione della disciplina
3 Condizioni su cui si basa il paradigma:
materialità, storicità e geograficità

Ê  uomini e donne che la geografia studia non sono costrutti astratti,


ma entità concrete inserite in un preciso contesto materiale. Non c è
approccio culturale senza conoscenza della dimensione psicologica e
strumentale della vita degli individui. È questa la condizione di
materialità che è capitale in tutte le analisi post-moderne


Evoluzione della disciplina
Ê  gli uomini che si studiano appartengono ad una società e ad
un epoca particolare; non esistono al di fuori del tempo: non
possono essere compresi se si fa astrazione dagli avvenimenti che
hanno vissuto e dall atmosfera nella quale sono stati immersi.
Questa è la condizione di storicità;

Ê  gli individui sono sempre osservati in un contesto al contempo


materiale e sociale. Non si situano in uno spazio astratto,
indefinito, ma si evolvono in un contesto preciso, localizzato, essi
appartengono ad un luogo (di cui il paesaggio è l espressione
visibile). È la condizione di geograficità che costituisce il terzo
pilastro della corrente post-moderna.


Evoluzione della disciplina
Attraverso il cultural turn la geografia viene implicitamente
richiamata a risvegliare il suo tradizionale interesse per i luoghi per
troppo tempo assopito in favore della ricerca di un oggettività unica
garante della formulazione di leggi universali

Ricostruisce le sue fondamenta metodologiche facendo della


contestualizzazione la lente attraverso cui osservare i fenomeni,
ridando così al territorio, e alle sue caratteristiche di specificità, il
primato che gli spetta nell interpretazione di qualsiasi fatto
geografico


La disciplina
Tre interessi principali:
1. Variazione locale dei fenomeni fisici e umani sulla superficie terrestre
(rapporti tra le società umane e gli ambienti naturali)
2. I sistemi spaziali che collegano i fenomeni fisici e le attività umane di
un area della Terra con quelli di altre aree
3. Analisi regionale (relazioni ecologiche fra uomo e ambiente e i
sistemi spaziali in specifici ambiti ubicativi)

Geografi sistematici: si concentrano su uno o pochi aspetti correlati
dell ambiente fisico o delle popolazioni e società umane

La disciplina
GEOGRAFIA FISICA: rivolge l attenzione al versante fisico del rapporto
uomo-ambiente (forme fisiche della Terra e loro distribuzione, condizioni
atmosferiche e modelli climatici, tipi di vegetazione)

GEOGRAFIA UMANA: Si occupa del rapporto fra esseri umani e spazio e dei
paesaggi antropici che emergono da tale rapporto. I suoi modelli e le sue
analisi spiegano la crescente complessità delle interazioni umane nello spazio
e delle conseguenti problematiche, cercando di indicare le possibili soluzioni

- Visione più ampia dei sistemi economici, sociali e politici in cui viviamo
- Più consapevoli delle prospettive della nostra società in un mondo
interconnesso e competitivo
- Comprensione dei paesaggi umani nelle varie regioni


GEOGRAFIA FISICA: Aree tematiche
GEOGRAFIA UMANA: Aree tematiche
Programma - Da Lupia Palmieri, Parotto
ACCORDI B., LUPIA PALMIERI E. (ultima edizione), Il
globo terrestre e la sua evoluzione, Zanichelli, Bologna

Cap. 5 – La rappresentazione della superficie terrestre


Cap. 8 – I fenomeni vulcanici
Cap. 9 – I fenomeni sismici
Cap. 10 – La Tettonica delle placche: un modello globale
Cap. 12 – L atmosfera terrestre e i fenomeni metereologici
Cap. 13 – Il clima e la biosfera
Cap. 14 – L ambiente marino
Cap. 15 – I ghiacciai e le acque continentali
Cap. 16 – Il modellamento del rilievo terrestre
Programma - Da Fellmann, Getis, Getis
FELLMANN J. D., GETIS A., GETIS J., Geografia umana,
Mc Graw-Hill, Milano, 2007

Cap. 1 – Introduzione: Alcune nozioni di base


Cap. 2 – Le radici e il significato della cultura
Cap. 3 – Interazione spaziale e comportamento spaziale
Cap. 4 – La popolazione: modelli mondiali e tendenze regionali
Cap. 5 – Lingua e religione: mosaici di cultura
Cap. 7 – Mezzi di sussistenza ed economia: attività primarie
Cap. 8 – Mezzi di sussistenza ed economia: dai colletti blu ai
colletti bianchi
Cap. 9 – Modelli di sviluppo e di cambiamento
Cap. 10 – Sistemi urbani e strutture urbane
Cap. 11 – L organizzazione politica dello spazio
Concetti geografici
Spazio vs luogo


SPAZIO: implica l estensione dell area geografica

SPAZIO ASSOLUTO: oggettivamente e fisicamente


definito, ha un estensione misurabile e dei confini
determinabili (es: carte, rapporti areali, distribuzioni)

SPAZIO RELATIVO: è percepibile, ma non sempre


oggettivamente determinabile >>> un prodotto sociale,
mutevole nel tempo in funzione della mutazione delle
attività che in esso si svolgono e delle loro interrelazioni (>
processi socioeconomici)
Concetti geografici
Spazio vs luogo

La
geografia è una scienza spaziale. Si occupa:
- Del comportamento spaziale dei popoli
- Dei rapporti spaziali tra i luoghi
- D ei processi spaziali atti a creare/mantenere tali
comportamenti e rapporti

Aggettivo spaziale > comporta l idea del modo in cui gli


elementi, i fenomeni, i processi sono distribuiti

Spazio del geografo: Terra, l area di superficie occupata o


potenzialmente occupabile dagli esseri umani
Concetti geografici
Spazio vs luogo

LUOGO: fa riferimento agli attributi e ai valori che ciascuno
noi associa ad un area
di

il luogo come concetto storico, inscindibile dal


processo temporale (contrapposto al concetto astratto,
atemporale di spazio) ha una sua forza identitaria che
interviene attivamente nella nostra esistenza individuale
e collettiva: nei processi mentali, linguistici, percettivi,
sensoriali
(Magnaghi, 2001: 64)
Concetti geografici
Spazio vs luogo
Nel concetto di luogo si sono intrecciati tre elementi
importanti: il locale,cioè lo scenario in cui sono costituite le
relazioni sociali (che può essere informale o istituzionale); la
localizzazione, cioè l area geografica comprendente lo
scenario dell interazione sociale definita dai processi sociali
che operano su una scala più ampia; il senso del luogo, cioè
la locale struttura del sentimento. (Agnew, 1991: 32)

Il senso del luogo (sense of place) >>> espressione


utilizzata per evidenziare come i luoghi siano significativi in
quanto punto focale dei sentimenti personali e in quanto
elemento centrale dell’identità dei soggetti che ne fanno
quotidianamente esperienza (Rose, 2001)
Concetti geografici
Spazio vs luogo
Datel e Dingemans (1984: 135) interpretano il sense of

place come the complex bundle of meanings, symbols, and
qualities that a person or group associates (consciously and
unconsciously) with a particular locality or region

Il nostro senso del luogo (=attaccamento a luoghi specifici e al


loro complesso di caratteristiche) è unico per ciascuno di noi

Le caratteristiche e la cultura dei luoghi plasmano la vita, le


opinioni, i comportamenti e gli atteggiamenti di coloro che li
abitano

>>> Ai luoghi sono associati stili di vita, credenze religiose,


comportamenti normativi, convinzioni culturali e aspettative
Concetti geografici
Nozioni di base

-  Il luogo ha un ubicazione, una direzione ed una distanza


in relazione ad altri luoghi
-  Ha una dimensione (grande o piccolo > importanza della
scala)
-  Ha sia una struttura fisica che un contenuto culturale
-  Le caratteristiche del luogo si sviluppano e variano nel

tempo

-  Gli elementi di un luogo sono in correlazione con quelli di
altri luoghi
-  Il contenuto di un luogo è strutturato e spiegabile
-  I luoghi possono essere raggruppati in unità definibili
regioni, in base ai loro tratti comuni e distintivi
Concetti geografici
Ubicazione
Per valutare lo spazio che ci circonda e identificare la nostra
posizione in relazione ad altri elementi o luoghi utilizziamo i
concetti di ubicazione, direzione e distanza

Ubicazione: punto di partenza di qualsiasi movimento o azione


all interno dello spazio nella vita quotidiana

UBICAZIONE
ASSOLUTA: se identifica un luogo in base ad un
sistema preciso e riconosciuto di coordinate (= ubicazione
matematica)

Esistono diversi sistemi per localizzare le posizioni: es. reticolato


cartografico di meridiani e paralleli (identifica ubicazione in
termini di gradi, minuti e secondi di longitudine e latitudine)
Concetti geografici
Ubicazione

Esistono anche altri sistemi di coordinate: es. UTM


(Universal Transverse Mercator), basato su 60 fusi
longitudinali, utilizzato nelle applicazioni del Sistema
Informativo Geografico (GIS)


Ubicazione
assoluta è: unica e indipendente (da qualsiasi
altra caratteristica o osservazione) e assume valore per la
descrizione legale dei luoghi, la misurazione della distanza
tra essi, la ricerca delle direzioni sulla superficie terrestre
Concetti geografici
Ubicazione
UBICAZIONE RELATIVA: esprime l interconnessione e
l interdipendenza spaziale >>> la posizione di un luogo è
valutata in rapporto a quella di altri luoghi o attività, importanti
anche per una valutazione sociale ed economica dell ubicazione
stessa

I geografi distinguono pure tra sito e situazione di un luogo




Il sito è un concetto di ubicazione assoluta, ma è più comprensivo
di una ubicazione matematica in quanto suggerisce qualcosa
sulle caratteristiche e gli attributi fisici e culturali del luogo

La situazione si riferisce alle relazioni esterne del luogo (con altri


luoghi): è perciò un concetto di ubicazione relativa che fa
riferimento agli elementi significativi del luogo
Concetti geografici
Direzione
Direzione: secondo concetto spaziale universalmente noto

DIREZIONE ASSOLUTA: si basa sui punti cardinali che appiano


in modo uniforme e indipendente in tutte le culture, derivando da
fatti della natura > EST/OVEST = sorgere e tramontare del
sole; NORD/SUD = posizione del sole a mezzogiorno e di alcune
stelle fisse nel cielo


DIREZIONE RELATIVA: è relazionale e varia a seconda della
prospettiva. I riferimenti direzionali sono culturalmente fondati e
variabili per ubicazione. Es.: l Asia orientale è per noi Estremo
Oriente, ma il termine è utilizzato anche negli USA, da dove
invece l Asia orientale è più facilmente raggiungibile procedendo
verso ovest
Concetti geografici
Distanza
Distanza: associa l ubicazione e la direzione in un concetto di
uso comune

DISTANZA ASSOLUTA: si riferisce alla separazione spaziale tra


due punti sulla superficie terrestre, è misurata secondo unità
standard convenzionali (es.: chilometri)


DISTANZA RELATIVA: è misurata mediante unità meno

oggettive ma più significative per l individuo per il rapporto
spaziale (es.: distanza in termini di tempo di percorrenza, o di
costo, o di rischio). La valutazione della distanza relativa è
connessa anche ad elementi psicologici >>> uno stesso percorso
può dar luogo a valutazioni diverse a seconda dell individuo e del
momento (giorno o notte, estate o inverno, percorso esplorativo o
abituale)
Concetti geografici
Dimensioni e scala
Un luogo o una sua rappresentazione hanno una grandezza
(dimensione)

Esso può essere rappresentato su una carta secondo una certa


scala, o rapporto di riduzione (indicata di solito anche
graficamente mediante un segmento sul quale è riportata la
distanza effettiva rappresentata sulla carta) >>> rapporto

matematico tra le dimensioni di un area geografica su una carta e
effettive dimensioni dell area sulla superficie terrestre
le

L utilizzo di una scala più o meno grande suggerisce l idea che


un fenomeno può interessare un territorio più o meno vasto, ed
essere conseguentemente studiato su scale diverse: scala
globale, regionale, locale >>> la scala determina il livello di
generalizzazione rappresentato
Caratteristiche fisiche e culturali dei luoghi
Ogni luogo si distingue per attributi fisici (clima, idrografia,
morfologia, ecc.) e culturali >>> i geografi si interessano
all identificazione di queste peculiarità e delle connessioni tra
essi: interfaccia uomo-ambiente

PAESAGGIO NATURALE: caratteristiche fisiche del luogo


(contesto all interno del quale si svolge l azione umana) >

formano, ma non impongono, il modo di vivere degli individui.

Es.: base di risorse fisicamente determinata, modo di utilizzo
culturalmente condizionato

Gli attributi fisici condizionano quelli culturali, soprattutto per


quanto concerne le attività più legate al territorio, ma i secondi, a
loro volta, hanno un impatto sui primi, in un continuo processo di
feedback
Caratteristiche fisiche e culturali dei luoghi
L uomo, occupando un dato luogo, ne altera le condizioni
ambientali > ogni azione umana lascia un impronta sullo spazio

PAESAGGIO CULTURALE: manifestazione dell attività umana

Gli attributi del luogo mutano nel tempo (quelli fisici muterebbero
anche
senza il concorso dei fattori umani, ma molto più
lentamente)

Anche le interconnessioni tra popoli e ambienti non sono statiche


e permanenti, ma soggette a continui cambiamenti

>>> Le caratteristiche attuali dei luoghi sono il risultato di un


cambiamento continuo di partenza
Caratteristiche fisiche e culturali dei luoghi
Concetto di paesaggio: introdotto da von Humboldt, inizio XIX
secolo

Duplice accezione: percezioni soggettive e realtà oggettive

Come nella Convenzione Europea del Paesaggio (2000) >>>



Art.
1: il paesaggio designa una determinata parte di territorio,
così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva
dall azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interazioni

Paesaggio: fa da mediatore tra la realtà visibile e la sua


percezione, tra l estetico e il razionale, tra il sentire-agire
individuale e quello collettivo
Interazioni tra luoghi
I concetti di ubicazione e distanza relativa conducono a una
realtà spaziale fondamentale: i luoghi interagiscono tra loro in
modi strutturati e comprensibili

Per studiare i processi e i modelli di questa interazione spaziale i


geografi aggiungono all ubicazione e alla distanza i concetti di
accessibilità e di connettività


Tobler a tal proposito ha formulato la prima legge della
geografia : ogni cosa è correlata a ogni altra cosa, ma le cose
vicine sono più correlate tra loro di quelle lontane. Si tratta di
una particolare formulazione dell idea di decadimento con la
distanza (distance decay) >>> l interazione tra i luoghi perde di
intensità e frequenza all aumentare della distanza tra di essi
Accessibilità e connettività
Quanto pesa superare l attrito della distanza?

L idea dell accessibilità può essere associata a quella della


connettività, che misura il grado di connessione fra più luoghi e
implica tutti i modi, tangibili e intangibili, in cui i luoghi sono
collegati

Le reti (= schemi di percorsi che collegano i luoghi) determinano


l efficienza di movimento e di collegamento

Le moderne tecnologie di trasmissione delle informazioni hanno


abbattuto le barriere di tempo e di spazio, rendendo spesso
meno necessari gli spostamenti fisici (ma incentivando comunque
i flussi di merci e servizi) e dando origine alla globalizzazione >>>
i livelli di accessibilità cambiano nel tempo
Diffusione spaziale
Tra luoghi collegati esiste inevitabilmente un interscambio

DIFFUSIONE SPAZIALE: processo tramite il quale un idea o un


elemento si diffondono da un centro di origine a punti più distanti,
collegati direttamente o indirettamente

Velocità e estensione della diffusione dipendono da vari fattori:


distanza
dal centro d origine della nuova idea, densità di

popolazione, mezzi di comunicazione, vantaggi offerti
dall innovazione, importanza del nodo di origine

I geografi studiano le dinamiche delle relazioni spaziali:


movimento, connessione e interazione caratterizzano i processi
economici e sociali. Globalizzazione > aumento dell interconnessione
fra società (interazione, accessibilità, connettività, diffusione spaziale)
Distribuzione spaziale
1) Densità
La geografia si fonda sulla convinzione che i fenomeni ricadenti
in un area geografica siano organizzati in modo intellegibile

DISTRIBUZIONE SPAZIALE: disposizione degli elementi sulla


superficie terrestre

Può essere analizzata sulla base di alcuni aspetti comuni:



densità, dispersione, modello di distribuzione

DENSITÀ: Misura, per un territorio, la quantità di un elemento
all interno di una data unità areale. Quando la relazione è
assoluta si parla di densità numerica (Es: densità abitativa). Può
essere utile rapportare gli elementi a uno specifico tipo di area.
Es: La densità fisiologica è la misura del numero di persone per
unità di superficie di terreno coltivabile
Distribuzione spaziale
2) Dispersione
DISPERSIONE (e l opposto CONCENTRAZIONE): termini di
significato opposto che indicano il livello di diffusione di un
fenomeno in un territorio

Non dà informazioni sul numero di elementi, ma su quanto


distanti essi siano

elementi osservati possono essere vicini in termini spaziali e


Gli

quindi concentrarsi in una porzione ristretta di un territorio, e in tal
caso si dicono accentrati o agglomerati. Nel caso contrario si
dicono sparsi o dispersi

Poiché ha a che fare con la distanza tra gli elementi, una


distribuzione potrebbe essere accentrata su una scala di
riferimento e risultare dispersa su un altra
Distribuzione spaziale
3) Modelli di distribuzione

MODELLO (o pattern) DI DISTRIBUZIONE : È la


disposizione geometrica degli oggetti nello spazio. Come la
dispersione fa riferimento alla presenza nello spazio, ma più che
sulla distanza tra gli elementi, pone l accento sulla loro
disposizione

Può essere lineare (es.: città lungo un fiume, case lungo una

strada) o accentrata, quando gli elementi sono concentrati
attorno ad un unico nodo (es.: intorno ad una piazza, lago,
chiesa) o casuale, nel caso di distribuzione irregolare, non
strutturata
Distribuzione spaziale
3) Modelli di distribuzione
Regione
1.  Sulla superficie terrestre non esistono luoghi identici >> non solo
le ubicazioni assolute sono diverse, ma cambia la combinazione
di caratteristiche fisiche e culturali in esse presenti

2.  Sono comunque rilevabili delle somiglianze (= regolarità) spaziali


e sono perciò possibili delle generalizzazioni >> si riconoscono
delle REGIONI

REGIONI: zone della Terra che mostrano elementi significativi di


uniformità interna e di differenza esterna rispetto ai territori
circostanti
Regione
La regione rappresenta per il geografo ciò che è l età (periodi storici) per lo
storico: essa non è prestabilita in natura, ma è un espediente artificiale di
sintesi spaziale che, focalizzando alcuni elementi chiave comuni o
somiglianze, ordina il territorio in modo da permettere uno studio atto a
individuarne caratteristiche, relazioni e dinamiche essenziali

Alla base delle regioni stanno l identificazione e la mappatura di


distribuzioni spaziali >>> la ricorrenza sul territorio delle caratteristiche di
tipo ambientale, umano e organizzativo

Essendo costrutti mentali > criteri diversi attribuiscono la stessa identità


regionale a unità areali diversamente delimitate


Tipi di regione

Le regioni possono essere formali, funzionali o di percezione

Una REGIONE FORMALE o UNIFORME: è caratterizzata da una


sostanziale uniformità di una o più caratteristiche fisiche o culturali o
politiche (ad es.: la Puglia è una regione politica formale,
precisamente delimitata, all interno della quale vigono una legge e
un amministrazione uniformi)


Tipi di regione
La REGIONE FUNZIONALE o NODALE: è un sistema spaziale che opera, sotto
certi aspetti, come una unità dinamica e organizzativa, essendo le sue parti
interdipendenti > Possiede un unità non in termini di contenuto statico, ma di
connettività operativa

Presenta un area centrale in cui le sue caratteristiche peculiari si manifestano


più chiaramente perdendo di intensità verso la periferia

Al variare di intensità ed estensione dell interazione all interno dell area,


variano i confini


Tipi di regione

Segue…
Tipi di regione
La REGIONE PERCETTIVA: meno rigorosamente strutturata, riflette sensazioni
piuttosto che dati oggettivi, ma può influenzare le azioni delle persone che hanno tali
percezioni

Le percezioni circa un area possono essere condivise dagli abitanti di tale territorio

Le aree vernacolari locali che essi individuano esistono nelle loro menti e si riflettono
nei nomi di carattere regionale utilizzati negli scambi commerciali, negli slogan
pubblicitari, ecc. >>> sul senso di identità degli abitanti stessi (Es: Little Italy)

Potrebbero piacerti anche