Luogo come fenomeno, insieme di cose concrete, natura geologica, natura antropica,
morfologia e manufatto. Ed è proprio dal titolo di questo saggio che l’autore pone le
basi per un’estesa riflessione sull’origine del luogo. Partendo dal presupposto che ciò
che ci spinge a rintracciare l’essenza di un luogo risale alla tradizione romana, che
per prima lo definisce attraverso caratteri tangibili, portando la popolazione a
sostenere che per vivere e sopravvivere in un luogo determinato sia necessario venire
a patti con il genius del luogo 2.
Per genius si intende il linguaggio intrinseco e soggettivo, uno spirito guardiano 3 ,
una divinità alla quale venivano offerti tributi, un fenomeno tangibile che assumeva
le sembianze di un serpente 4 , poiché legato, per sua natura animale, al suolo.
L'uomo antico viveva il suo ambiente come costituito da caratteri definiti;
riconosceva che è enormemente importante accettare il genius loci in cui si svolge la
sua vita. In passato, la sopravvivenza dipendeva da un buon rapporto con il luogo
sia in senso fisico che mentale.
L’ uomo moderno, ha conferito poi un significato astratto allo spirito, traducendolo
come definizione delle peculiarità geografiche e psichiche di un luogo, che osserva
chi vi entra, scendendo a compromessi con l’umanità per permetterle la vita; non si
tratta più di una dipendenza utilitaristica volta alla sopravvivenza ma di un lavoro
armonioso di entrambe le parti, dove l’uomo, una volta identificatosi con il luogo si
orienta, si muove, articola la propria vita.
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I paesaggi compositi, poiché è innaturale che le categorie precedenti siano date per
assolute, è possibile che alcuni luoghi naturali siano il risultato di un’unione delle
categorie precedentemente citate.
Per Schulz i luoghi creati dall'uomo sono legati alla natura in tre modi principali: per
rendere la struttura naturale più accurata. È chiamata visualizzazione, ed esprime il
fondamento esistenziale che l’uomo ha acquisito costruendo ciò che ha visto; in
secondo luogo, completando la situazione che gli è data, aggiungendo ciò che
manca. Infine deve sintetizzare la sua comprensione della natura, traducendo il
significato vissuto in un altro mezzo allo scopo di liberare quel significato dalla
condizione attuale, facendone un oggetto culturale. Ciò avviene attraverso
l’architettura. Opera umana, che trova la sua forza ed essenza nelle culture
primordiali, dove abitare e costruire era concretizzazione dell’intelligibilità della
natura 10 . Ma l’uomo come costruisce il suo micro universo? Innanzitutto l’esigenza
parte dalle cose naturali e dunque da una concretizzazione di queste. Esempio sono
le piramidi, costruite per rappresentare un paesaggio artificiale, fatto di montagne.
La volontà era quella di visualizzare l’aspetto concreto della terra e infine attraverso
un ipotetico asse verticale, che collegava la terra al cielo, unirsi con il dio Ra.
Il luogo naturale diviene qui scenario del luogo artificiale. Essenza di questo
ambiente è la chiusura, che esprime sia muro, che apertura, che direzione. È una
denominazione influenzata da due aspetti: il grado di chiusura e l’orientamento.
Esiste, come per i luoghi naturali, un categorizzazione dei luoghi artificiali, che
Schulz suddivide in: architettura romantica, prevale l’aspetto emozionale e
irrazionale, dove lo spazio definito è tipologico, nell’urbano si presenta in
agglomerati 11. Ne sono esempi perfetti gli insediamenti delle città medievali 12.
Vi è poi l’architettura cosmica, definita da geometria e regola, è uno spazio che
necessita una chiara visualizzazione e per questo può essere aperto. Questa tipologia
di spazio ordinato e rigoroso può anche estremizzarsi nello spazio labirintico dove la
città islamica ne è esempio perfetto 13 . La terza categoria è l’architettura classica;
definita da elementi concreti, non predomina in essa di un sistema generale, ma
piuttosto il suo spazio è definito come un raggruppamento di luoghi individuali,
descrivibili attraverso il disegno prospettico. È una tipologia architettonica in cui
ogni sua parte, che la compone, condensa il carattere generale dell’insieme
architettonico 14 concludendo con l’ultima categoria: l’architettura composita.
12 insediamenti nord europei, dove l’in uenza classica è meno sentita che in Italia
13 la città islamica consiste in una combinazione di spazio geometrico e di spazio labirintico
14 Norberg-Schultz, Genius Loci: Paesaggio, Ambiente, Architettura, 77
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L’analisi di Schulz si conclude con la dimostrazione del genius loci applicato a tre città esemplari
per l’autore: Praga, Khartoum e Roma.
Praga città dalle cento guglie 15, è collettore di esperienze, estesa in altezza e in profondità, è una
città ancorata alla terra, così articolata da divorare il visitatore, intrinseca di vicoli, torri e
campanili. È una città cosmopolita che racchiude al suo interno molteplici periodi storici, di cui la
città stessa nella sua totalità ne è sintesi esemplare. Spazialmente nel medioevo Praga è stata
de nita da un insediamento in pianura e dal castello situato sulla collina opposta. Questi due
nuclei sono divisi e uniti da un elemento naturale quale il ume, il centro di questo sistema è
rappresentato dal ponte collegamento e unione della città stessa.