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ANTROPOLOGIA

2 A 2
Ci sono appunti fatti l’anno scorso su Drive.
Esame: secondo modulo scelta fra gli argomenti fatti, fare una specie di relazione da presentare in classe. In
alternativa esame orale. Primo modulo orale
Testo per frequentanti:
Modulo 1
§ Antropologia culturale dal locale al globale parti: Introduzione, I, III, IV (Kilani, ed. 2010) trovi delle
pagine sul sito e-learning
§ Environmental anthropology parti: introduzione, parte I capitolo 1 e 2; parte II e parte III (Dove,
Carpenter)
Modulo 2 scelta fra:
§ Antropologia dalla Cina (Malighetti) + The international Handbook of Chinese family (Kwok-bun)
§ L’altra faccia della luna: scritti sul Giappone (Levi-Struss) + Routledge Handbook of Japanese culture
and society (cap. 2 3 5 7 9 12)
§ Medio oriente uno sguardo antropologico (Fabietti) + Everyday life in the Muslim Middle East (Donna
Lee Bowen) parte 1 e 2


Antropos / logos: uomo inteso come esssere umano (non compreso dalle donne) / saper parlare, fare un
suono con significato che passa da persona a persona.
Parlare di Antropologia significa parlare di noi, riflessività: parlare di noi stessi. Si presuppone un obiettivo
difficile: capire il processo di traduzione da suono a senso.
In questo discorso sull’umano noi dobbiamo guardare in modo diverso.

Di cosa si occupa l’antropologia culturale? Lo studio antropologico si occupa di cosa che è diversa da me.
L’antropologia dell’Europa dell’800 cercava la diversità da se lontana da sé (più m allontano più la
popolazione è diversa, cosa non vera perche anche all’interno della loro stessa popolazione c’è diversità però
non lo ritenevano esoticamente interessante). Essa va a cercare le alterita lontane: lingue, religioni, tempo
(andare lontano significava fare un lungo viaggio e diventare diversi da quando si era partiti: tempo di
riflessione e introspezione). Il viaggio e la distanza era un prerequisito a riconoscimento dell’autorità dello
studio.
Il concetto di straneamento nell’800 richiede il fatto che io mi senta diverso dagli altri in un contesto esotico
in cui mi sono ritrovato: sono più fragile, mi metto fuori dalla mia comfort zone straniandomi da quello che
so. Questo disalineamento è fondamentale per rendersi conto che la nostra consapevolezza del mondo viene
meno, questo è una tipica sensazione dell’essere umano.
Il viaggio antropologico acquisiscono senso al momento del ritorno: si prende consapevolezza di chi si è
diventati e di quanto questa alterita è entrata in noi rendendoci diversi da quello che eravamo.
La conoscenza che si riporta indietro è quella del viaggiatore: colui che ha viaggiato è una persona con delle
caratteristica personale, quindi il conoscente svolge un ruolo cruciale (rilevanza della riflessione
introspettiva: l’antropologo osserva il contesto è se stesso, cambiando il suo modo di osservare e quando
ritorna vede il mondo capovolto da come era prima perché guarda il mondo da un’altra prospettiva).

Struttura bifocale della disciplina
Io vs Altro
Qui vs Altrove
Adesso vs Storia ( pensare a se in termini storici significa collocarsi in un mondo più vasto poiché riusciamo a
pensare al passato, viaggiando all’indietro nel tempo)
Natura vs Cultura

A che cosa serve l’antropologia? A interpretare il mondo e se stessi. L’antropologia ottocentesca fa focus sul
viaggiare: cartografia, strumenti per non perdersi, mappare le stelle ecc. con questa conoscenza segue il
desiderio di conquista: questo è il frutto di società che investe sulla scienza (come quella inglese, francese e
spagnola) e che può permettersi di sperimentare e scoprire cose nuove, la scoperta è figlia del benessere
della popolazione e ciò porta dietro anche la colonizzazione. All’interno nella marina c’erano anche
antropologi, la scoperta sta dalla parte della colonizzazione dei territori scoperti. Il dominio e la volontà di
dominio è sempre affiancata alla volontà di interpretazione e scoperta del mondo.

A un certo punto la relazione fra conquista e la scoperta si incrina (vedi difesa dei più poveri, antirazzismo,
inclusività nelle scuole ecc). Ripensamento dell’umane che si nutre del margine economico, sociale, che
riesce ad accrescere il sé.
Quando ci si è inerpicati in queste esplorazioni non si diventa integralisti: dopo aver visto e contemplato la
relatività,non si riesce ad essere integrali, si ripromessa la propria opinione negoziando e discutendo.




Concetto di cultura:




Mappa redatta nell’anno mille, rappresentazione
con Adamo ed Eva e il serpente (simbolo
universale). Questa mappa non ha il nord in alto
ma l’est (dove sorge il sole, a Gerusalemme).
Blu intorno: mare, in mezzo sfocia il mare
mediterraneo (più piccolo con le isole). Poi
troviamo la Spagna e i Pirenei (basso sx), poi
troviamo l’Italia (basso sx) ecc.
Questa è una proiezione su carta di chi viaggiava,
che aveva il potere di suscitare l’immaginazione
di chi viaggerai dopo di lui.








L’ultima mappatura rimane uguale per un migliaio di anni fini agli anni del viaggio di Colombo (mappatura
nel 1515).
Dopo 20 anni dalla prima mappatura dopo le scoperte di Colombo la cartina si amplia notevolmente:


Estensione geografica significa anche...
o Introduzione dell' incognito
o Solo apparente estensione della capacità di conoscere: servono discipline nuove per iniziare a
conoscere in maniera diversa.
o Difficoltà di auto-collocazione dell'umano in questo nuovo cosmo esteso: se il mondo si amplia lo
spazio dell’umano è sempre più piccolo e la sua perfezione di se stesso sfuma, per questo c’è bisogno
di studiare il mondo intorno a noi.

Ne derivano due reazioni culturali opposte:
▶ la somma fiducia nella umana ragione
▶la paura della dimensione di infinito


16 feb
Etnoscienze: capacità scientifiche delle varie etnie. Hanno un valore locale ma anche un valore globale.
Bisogna imparare metaforicamente dalle etnoscienze: la conoscenza di una varietà di modi per relazionarci
con l’ambiente ci porta a modalità diverse per ragionare e avere molti componenti comparativi a nostra
disposizione

Il concetto di cultura:
Per Erodoto i barbari sono quelli che non parlano greco (colui che balbetta)
• Concetto universalistico (Cicerone I sec a.c.): esiste una cultura soltanto, non importa quanti
elementi inserisco nel concetto di cultura poiché ne esiste solo una. Egli parla dal centro del mondo
conosciuto all’epoca.
• Anni avanti in Europa (Germania) abbiamo il concetto di cultura particolaristico (Herder 1744-1803):
le culture sono diverse e speciali, ognuna con il suo meccanismo di funzionamento, conoscerne una
non mi mette nella posizione di poter interpretare le altre automaticamente. È di rilevanza primaria
che si insegni da piccoli ai giovani europei che ci sono i particolarismi, perché serve a capire chi siamo.
• Concetto di cultura Statico e determinato (von Humboldt 1769-1859): una volta che ho capito le
culture e le loro particolarità posso capirla e determinarla.
• Concetto di cultura processuale e mutevole (Geertz 1926-2006): le culture cambiano e si modificano.
Non è vero che quando ho colto una cultura sono a posto, io l’ho colta in quel tempo ma la cultura
continua a cambiare in base a vari fattori, sia Terni alla cultura sia esterni (es. ambiente: ad esempio
gli egizi e il cambio del regime del Nilo).

Citazioni su cosa è la cultura:
o " E' il concetto unitario che include la conoscenza, la credenza, l'arte, la morale, le leggi, ed ogni altra
capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro di una società"
«Primitive Cultures» E.B. Tylor, 1871
Concetto unitario e statico ( von Humboldt)
o "Il sistema di credenze e valori condivisi, costumi, comportamenti e artefatti che i membri di una
società utilizzano per interagire con il proprio ambiente e gli uni con gli altri, e che sono tramandati
attraverso le generazioni mediante l'insegnamento"
«La mente dell'uomo primitivo» F. Boas,1911
Una parte simile sulla cultura unitaria ma notiamo che la tramandazione e l’insegnamento della
cultura divergono dalla definizione di Tylor. Chi insegna mette l’accento sulle tradizioni specifiche
che vengono tramandate nel tempo. Un altro aspetto innovativo è la citazione dell’ambiente: è
importante come ci relaziona all’ambiente circostante.
o "Un sistema di comprensione del mondo ereditato ed espresso in forma simbolica attraverso cui gli
uomini comunicano, perpetuano e sviluppano le proprie conoscenze a proposito delle concezioni e
dei comportamenti della vita"
«Interpretation of Cultures» C. Geertz, 1973
Capisci il mondo che hai conosciuto o hai generato in base ai tuoi artefatti. Gli umani hanno bisogno
di capire il loro mondo, quindi capire un’altra cultura significa elencare le caratteristiche di una certa
cultura ma soprattutto capire il loro modo di capire e interpretare il mondo. Non ci si far a alle
diversità fra culture ma bisogna processare e capire il loro mondo. Il sistema di comprensione del
mondo si eredita e si trasmette. Simbolo: i mondi diversi hanno simbologie diverse e interpretazioni
dello stesso simbolo diverse.

Cosa fa l'antropologia classica?
- Costriusce una sorta di censimento delle culture, cioè delle differenti modalità di esistere dell’umano.
(Rinunciando alla visione ciceroniana)
- Organizza una sorta di collezione ordinata di informazioni sulla varietà delle forme della vita umana. I modi
culturali sono espressioni di modi sociali diversi, una data cultura rappresenta una data società. Attribuendo
una cultura a un determinato territorio.
- Stabilisce relazioni biunivoche (una relazione reciproca) tra caratteri culturali e territori. Cosa che noi ora
non possiamo più fare per un discorso migratorio e coloniale, un membro di una cultura può vivere in territori
diversi.

Lewis Morgan dice che l’evoluzione da uno stadio inferiore a uno superiore ci aiuta a capire anche lo sviluppo
delle culture. Il discorso evoluzionista di Darwin trasportato nell’ambito culturale instaura una gerarchia fra
le culture, tradendo ciò che era una buona idea in ambito biologico. Nel traslare l’evoluzione so biologico
verso le culture viene scritto il libro: La società antica, o ricerche sulla linea del progresso umano dallo stato
selvaggio, attraverso la barbarie, alla civiltà (Morgan). L’evoluzione so in antropologia non si ferma al
censimento, cerca un’organizzazione ma anche introduce delle inevitabili gerarchie. (Scritti in epoca
coloniale)

22 feb

Culture e dimensione comparativa
Osservazione e interpretazione della società contemporanea per comparazione con modelli e strutture
concettuali fornite dalla storia delle osservazioni etnografiche.

Studi di paleogenetica intrecciati con la linguistica: riflettono un imparentsmento di certe radici linguistiche.
Da questo incrocio di analisi viene fuori un doppio percorso: diffusione biologica degli ominidi che spostano
sulla terra che porta a una diffusione linguistica diversa.

Qual è lo strumento che resta valido nell’analisi culturale? Il metodo comparativo, si può procedere per
comparazioni quando si individuano elementi omologhi fra culture. Le culture artiche su comparano in mezzi
di trasporto su ghiaccio e si possono comparare in questo senso fra culture artiche, cosa che non si può
comparare con altre culture.

Si possono comparare le culture tramite
• Parentela: i legami di parentela sono riconoscibili e influiscono sull’ordine sociale e la discendenza
es. noi società padrilineare (cognome dal padre) vs in Spagna si prende entrambi i cognomi
• Religione e simboli
• Politica
• Economia
• Trasformazioni sociali
Culture più sviluppate di società contemporanee:
• Città
• Scienza e tecnica
• Turismo
• Migrazioni

La parentela e discendenza della legge a volte nobilita la legge umana e la radica dentro il tempo rendendola
multidisciplinare. Esempio: l’investimento nelle popolazioni umani è quasi sempre proibito: dal punto di vista
biologico i figli di parenti stretti hanno più possibilità di avere malattie genetiche, la proibizione dell’incesto
ha una base quindi biologica, per evitare appunto malattie (suscita ora un senso di disgusto è altamente
condannabile moralmente). AGGANCIO BIOLOGIA-CULTURA
Il taboo dell’incesto è universale. Eccezioni: famiglie reali ecc, gitani in Andalusia sono quasi tutti sordi poiché
ci si trasmette questo gene.

È più antico il tabù dell’incesto o l’accoppiamento fra consanguinei? Il tabù dell’incesto è più antico, quando
i gruppi erano ristrettì, per necessità gli accoppiamenti erano possibili all’esterno del gruppo.
Il culturale predomina il biologico: storicamente questo conflitto non è esplicito, nel corso della storia, il
conflitto fra la pulsione biologica e il tabù sociale porta la pulsione biologica a soccombere non in modo
esplicito.

Il set di marker di comparazione si amplia con lo sviluppo delle società.

IL FUNZIONALISMO
Prima corrente antropologica articolata nei primi decenni del novecento, identifica come oggetto di studio
alcuni campi sociali. È possibile studiare un gruppo sociale attraverso vari indicatori, si identifica la qualità
degli indicatori che la società applica. Non tutti questi indicatori sono eguali e importanti in ogni società, il
suo nucleo gira intorno a uno o due indicatori (FATTO SOCIALE TOTALE)

Malinowski teorizza il funzionalismo caratterizzato da:
-Studio dei campi sociali più che dei singoli fenomeni
- Rilevanza del parallelismo sociale-biologico
- Interazione funzionale tra i campi sociali: i campi sociali sono strettamente legati gli uni agli altri. Es.
Educazione alla cultura del gruppo tramite trasmissione, l’educazione è un campo sociale che lega
generazioni, luoghi ai saperi, forme dell’ abitare (scuola – casa divisi) un luogo quasi sacro, anche se la forma
della scuola è diversa è significativo il suo ruolo). I campi sociali ch e interagiscono devono essere studiati dal
vivo, è richiesta la presenza dell’ antropologo sul campo. Malinowski applica quindi un modo rivoluzionario
di studiare una cultura. (Stare per la prima volta sul campo)

È un metodo innovativo, l’idea che sia necessaria una permanenza disella dell’altro prologò sul campo è una
novità. Tylor ad esempio non viaggia in prima persona ma si avvale dei racconti di viaggio e delle importazioni
della madre patria di oggetti venerativi (missionari, esploratori ecc).
Con il funzionalismo è richiesto lo spostamento dell’ antropologo. Ci accorgiamo di quanto gli aspetti biologici
influiscano sui tratti culturali (influenza con l’ambiente, parentela ecc). Il campo sociale assume valore in un
contesto che va visto, conosciuto e studiato.


- Un significato culturale ha valore all'interno di uno specifico campo sociale (una scultura in legno prende
valore diverso in conseguenza al contesto in cui è immerso, es. oggetto in un templio vs stesso oggetto in
una scuola; oggetto che rappresenta il corpo di una donna: fertilità del raccolto vs oggetto offensivo)
-Sostanziale autonomia delle culture
-Il principio dell' indirect rule nell'impero coloniale inglese: gli inglesi cercarono di capire il governo in alto nei
territori per influenzarlo e renderlo funzionale al potere coloniale

L’estrapolazione di un oggetto dal contesto provoca fraintendimenti

Autori e Testi:
o Malinowki: *argonauti del Pacifico occidentale: narrazione di viaggio dell’antropologo per una teoria
scientifica della cultura
o Radcliff-Brown: struttura e funzione nelle società primitive: antropologo che si dedica all’Africa,
studia magia e stregoneria (dove troviamo fatti sociali)
*Marinai mitologia greca, viaggio di Giasone alla ricerca del bello d’oro (pelle di pecora adoro), ambientato
nei mari del Mediterrane, si chiamano argonauti perché la nave si chiama Argo: cane di Ulisse ma anche una
Polis.
Malinowski dice che la prima cosa da fare è andare, esperienza sul campo.





23 feb
Il funzionalismo: analogia biologica: studio di un gruppo sociale e dello sviluppo delle proprie spilla che sono
funzionali al sopravvivere in un determinato territorio. Ogni società sviluppa un funzionalismo diverso e
quindi non possiamo trovare una pratica universale delle culture perché ogni popolo ha un fatto sociale totale
che caratterizza un solo gruppo e non altri. Analisi fatte una per volta.
Il comportamento complessivo di un gruppo sociale viene paragonato a un buon funzionamento di un
organismo, la comprensione di un singolo organo non ci fa capire il tutto.
Da questa visione che mette in principio la diversità di ogni gruppo, determina una volontà positiva di
controllo. Malinowski padre del funzionalismo.
Osservazione partecipante: Malinowski dice che bisogna andare su, campo, soli, stranisti e lasciarsi trascinare
dalla sorpresa e farsi accogliere dalle persone del gruppo. “Dobbiamo piantare la tenda al centro del villaggio”
frase archetipica che significa andare al centro e non sottrarsi al ben volere del gruppo che si studia, imparare
la lingua, a non essere offensivo con i costumi locali, e nel frattempo scrivi cosa succede.
Foto: autoscatto di Malinowski che posiziona la macchina fotografica centro la sua tenda. Lui scrive dentro
la sua tenda, le persone intorno a lui fuori dalla tenda. (Tentativo di andare al centro del ‘villaggio’, realizza
però una situazione di assoluto distacco dalla cultura del territorio, questo indica la difficoltà pazzesca
dell’osservazione partecipante detiene).
Cosa fa Malinowski in questa situazione? I gruppi in questo territorio si incontrano tra loro attraverso la
navigazione, questo set di isole è specializzata ognuna nella cura di un particolare aspetto in termini di merci,
conoscenza, artigianato.. alcuni sono perscstori ma non sanno costruire reti, altri si occupano della ceramica
o produzione di cestini, altri costruttori di gioielli, an altre isole educano i saggi per fare i riti. Tutte queste
isole sono collegate perché ci sono alcuni momenti durante l’anno in cui tutta la popolazione si riunisce in
un’isola sola e si fanno grandi scambi (il Kula: lo scambio)
1. Il primo fatto sociale totale che trova in Papua Nuova Guinea è il cerimoniale del Kula: durante gli
scambi non avviene solo lo scambio della merce, il senso dello scambio instaura un allenanza fra
clan, ì cerimoniale del Kula ha anche un significato sociale. Se io non ho nulla da scambiare ma
necessito di qualcosa posso pagarlo con i monili (fatti di conchiglie), più il monile è elaborato è bello
più è alto il suo valore. Disporre di monili elaborati significa essere più ricchi (dimensione estetica).
La scelta di particolari conchiglie o monili avviene per generi: le donne scambiano monili diversi
rispetto agli uomini: durante gli scambi del Kula si progettano anche matrimoni di tipo strategico e
commerciale. Gli elementi dentro questo cerimoniale sono molteplici e non sono di tipo economico.
Malinowski dice che se uno ha capito in senso di questo cerimoniale, si capisce il fatto sociale totale
di questi gruppi.
2. Il fatto sociale totale della società e le caste: ci spostiamo nell’ansia tradizionale.
1° foto colorata: riproduce un ‘carnevale’, la
parodia di questa religione politeista
antropomorfa che la componente musulmana
per prega ai danni della componente indù. La
concomitanza di queste due religioni nello
stesso territorio produce una divisione poiché
i musulmani non fanno parte del ‘corpo di
Brahma. L’acqua è una di vita femmina
dell’induismo, portare la statua di processione
è u rito importantissimo, qui c’è un
ridicolizzamento della cosa. Le due religioni
hanno convissuto negli anni dividendosi i
territori, quasi tutti i musulmani nel
funzionamento sociale indiano sono
storicamente mercanti, anche stanno fuori
della casta, ciò permette loro di arricchirsi e
scalare la classe sociale (che non è la casta alla
quale non si può accedere o spostarsi da una
all’altra).
2° foto: rituale del Sati. Una donna sposata la quale il marito viene a mancare ci si aspettava che si
sacrificasse sul suo rogo (in India i morti vengono cremati). La donna non poteva ereditare i beni o
curarsi dei figli (squilibrio di genere). I, sati è quindi il sacrificio volontario della vedova sul rogo del
marito. Quando arrivano gli inglesi pongono fuori legge questa pratica. La cosa sorprendente è che
le donne vogliono sacrificarsi, non percepiscono se stesse come vittime, la scelta del sati pare
incomprensibile agli inglesi.
Nel caso indiano dal 1700 in poi, i fatti sociali totali che hanno permesso agli amministratori britannici di
trovare alleanze nella colonia si ritrovano nella divisione sociale in caste, un meccanismo di gerarchie a livello
di stratificazione sociale di carattere rigorosamente ereditario che rappresenta una stratificazione economica
dentro la società, sono mobili, non si cambia casta e non ci si sposa fra caste. Il concetto di casta proviene
dall'induismo ed è basato su fondamenti religiosi, le principali sono quattro ulteriormente suddivise al loro
interno. Questa stratificazione della società indiana viene studiata dall'antropologia inglese in maniera molto
accurata al fine di comprendere le caste per migliorare il commercio con il paese in quanto, per esempio, non
tutta la popolazione poteva commerciare, solo la terza classe quella dei Mercanti. Il principio del governo
indiretto applicato in India consiste nell'individuazione della casta più alta, quella braminica, i sacerdoti
responsabili del mantenimento della tradizione religiosa e della sua celebrazione che è anche la meno
numerosa, per utilizzarla come interlocutrice preferenziale dell'impero coloniale, con la quale invece che
contrastare il regime catastale, tradizione di ingiustizia e disuguaglianza sociale, la rinforza stabilendo così
un’alleanza con, appunto, la casta braminica che già di suo è in competizione e in contrasto con il resto della
società indiana. Questo permette quindi agli inglesi di aprire maggiormente la frattura della casta più alta
con il resto della società indiana e quindi lavorando sul conflitto sociale preesistente si assicurano il controllo
dell'India a beneficio inglese. Il vantaggio dal punto di vista dell'elite del luogo colonizzato, il motivo
dell’alleanza con gli inglesi dal punto di vista braminico è l’apprendimento dell’inglese. L’inglese diventa la
lingua dei pochi, lingua grazie alla quale si può viaggiare, e successivamente studiare, in l'Inghilterra. Infatti,
se si vanno a recuperare gli archivi delle Università di Oxford e Cambridge, intorno agli anni del primo
Novecento cominciano ad essere presenti scritti con nomi indiani che sono gli abitanti della periferia
dell'impero, i discendenti delle famiglie delle caste più alte che contribuiscono al mantenimento della
relazione politica e commerciale fra l'India e l'Inghilterra.
Questo principio di governo indiretto, emblematico nel caso indiano, verrà poi applicato anche in Egitto, in
Sudafrica, in Nigeria e in Australia. L’Impero coloniale inglese raggiunge la sua massima espansione all'inizio
della Prima Guerra Mondiale, si estende come vedete dall'attuale Pakistan al Bangladesh, Birmania,
Myanmar, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Sud Africa e Polo Nord. L’impero inglese incontra una varietà
di società con organizzazioni diverse e il loro rapporto con l’impero britannico cambierà in base ai fatti sociali
totali caratteristici della della società e del luogo scelto. Per esempio, con la società nigeriana il rapporto di
governo indiretto che si instaura con l’Inghilterra non sarà lo stesso applicato in India in quanto non presente
il sistema di stratificazione sociale in caste. Il governo inglese coloniale sulla Nigeria sarà durissimo e sfrutterà
un conflitto fra etnie, infatti prima del governo inglese non esisteva un vero e proprio stato della nigeria, la
corona lo ha assemblato unendo le tre diverse principali etnie presenti sul territorio. L'impero coloniale
inglese ha lavorato sul conflitto fra queste per mettere i capi gli uni contro gli altri al fine di instaurare un
potere superiore e un governo indiretto.
Una comunità immaginata talvolta può risultare più appetibile della comunità reale nella quale ci si trova a
vivere. La comunità immaginata, cioè quella cui sentite e volete di sentire di voler appartenere, quella che
viene raccontata come la migliore, che dà accesso a dei mondi più ampi di quello nativo è spesso dettata
dall'immaginario collettivo. La comunità immaginaria applicata al caso coloniale consiste in questo dopo
l’espansione dell’Impero coloniale inglese, è un fenomeno globale che con il linguaggio di oggi possiamo
definire e descrivere come un elemento della globalizzazione. La comunità immaginata quindi è una comunità
reale, posizionata sia nel tempo.
Ora bisogna introdurre una metodologia di ricerca che diventerà quella principale dell'antropologia anche
contemporanea, le osservazioni, osservare e partecipare allo stesso tempo. Per fare conoscenza di altri popoli
è necessario avere informazioni informazioni, tuttavia in passato non erano gli studiosi stessi che viaggiavano
e infatti le relazioni su altri popoli erano basate su chi viaggiava per mestiere per commercio, ragioni religiose
o esplorazioni geografiche che producevano resoconti di viaggio sotto forma di diari, disegni e racconti orali
i quali venivano formulati poi appunto dagli studiosi. Il cambiamento si ha quando si introduce il fatto che
per fare conoscenza e esperienza della
cultura altra bisogna viaggiare, andare di
persona e non basarsi su racconti terzi.
Anche oggi il lavoro sul campo comporta
serve ad osservare e partecipare,
l’osservatore che diventa fotografo e
narratore del posto.
RIGUARDA LA PARTE DELLA CREAZIONE
DELL’INDIA COLONIALE SUI LIBRI
Quale educazione si impartisce nella
colonia?
Le istituzioni educative sono adibite al
perpetrare nel tempo le caratteristiche di
una società. Dare avvio ai processi educativi
diventa una delle prime missioni coloniali,
Prakash ci dice nel suo scritto che per gli
inglesi gli indiani erano ‘unteachable’ ovvero
non potevano imparare. L’istituzione
educativa viene redatta quindi per un ruolo funzionale colonialistico. Cos’è l’educazione coloniale? Vengono
create dall'amministrazione coloniale inglese istituzioni con fine scientifico educativo esplicito dove anche il
soggetto in-appropriatoMpuò apprendere, cioè può ri-organizzare il suo modo di conoscere: in questo modo
rende ancora più controllante il potere inglese sull’India. Di questo ne parlerà anche il filoso francese Focault:
come il modo di pensare impartito da il controllo. Il processo educativo coloniale è mirato al riallineamento
delle categorie del pensiero: gli indiano devono anglicizzarsi.
1. Organizzazione e censimento delle varietà: creazione di categorie distinte
«L'India offre la più ampia varietà di razze e tipi umani, un'offerta generosa e illimitata che deve solo
essere sottoposta a ricerca (equiry)» G.Campbell
2. Ridenominazione delle cose
"Non è raro trovare nomi diversi ad indicare la medesima cosa, e cose diverse indicate con lo stesso
nome. Gli amministratori [coloniali] devono essere in grado di riconoscere con precisione i tipi di grano, e
distinguere i prodotti agricoli (...) in modo da poter amministrare in modo intelligente i propri distretti"
(Documento amministrativo, Econ. Dept. 1874)

Foucault, L'Ordine delle Cose (1973)
"La Storia Naturale (...) non è solo la scoperta di nuovi oggetti o fatti curiosi: si tratta (...) di più complesse
operazioni che includono la possibilità di creare nuove rappresentazioni. Si costituisce così un intero
nuovo dominio che sia allo stesso tempo descrivibile e ordinabile." L’imposizione del nome ha a che fare con
strutture della conoscenza che hanno a che fare con strutture di controllo.

La moneta indiana ha una faccia rappresentante il regno inglese e dall’altro una scritta tradizionale indiana.
L’educazione è possibile nella colonia: dopo l’ammutinamento il regno inglese decide di nominare un vice re
per il controllo dell’india che durerà 100 anni.



1 mar

LO STRUTTURALISMO
Lo strutturalismo: pensiero diverso che nasce con il fine di spiegare le differenze socio-culturali che le
esplorazioni hanno portato in evidenza ma in modo diverso rispetto agli altri (opposto al funzionalismo): non
va a cercare il meccanismo che spiega il gruppo sociale al suo interno, ma va in cerca dei tratti comuni e
unificanti che in modo profondo è basilare accomuna tutte le manifestazioni culturale umano.
Dove si va a cercare L’Unità, la struttura intima basilare che si ritrova all’interno di ogni gruppo? Tramite il
metodo etnografico serve per raggiungere questo fine, ma la postura interpretativa è opposta a quello che
abbiamo visto nelle teorie precedenti.
Elementi minimi e fondativi comuni che analizza lo strutturalismo: linguistica (fonema), analisi del mito
(mitema), struttura della parentela (struttura sociale).

ü I principi teorici dello strutturalismo sono quelli alla base della rivoluzione francese, lo strutturalismo
nasce in Francia e la maggior parte degli strutturalisti sono francofoni. La storia dell’Europa è
caratterizzata da questa dicotomia: monarchia dell’Inghilterra e religione anglicana vs Francia
repubblicana. La rivoluzione francese propugna degli ideali che non sono solo per i francesi,non si
parla solo del popolo francese quando si dice liberté, legalité, fraternité: la rivoluzione francese si
l’one come dei modelli per il mondo propagando dei valori universali contro l’ingiustizia. Un esempio
è l’America che cerca l’indipendenza dall’inghilterra e si appoggia ai valori della rivoluzione francese,
basti pensare alla costituzione americana. In questo modo anche i modi con cui gli umani
organizzano le società sono valori universali: in questo modo anche la struttura della società sarà
organizzata in base a principi universali. La ricerca dentro l’antropologia si aggancia con questa
presunzione di universalità per leggere il mondo che arriva dal successo della rivoluzione.
ü Ricerca di Leggi universali anche per lo studio della cultura: senso di autorevolezza della politica del
mondo derivata dal successo della rivoluzione francese che ha modificato la società francese.
ü Fiducia nel valore della “unità psichica” del genere umano: la connessione fra l’ambito politico
culturale e il resto degli ambiti di una società non sono così scontati. Il modo in cui gli umani
organizzano le loro società, dipende dagli individui ovviamente, una dimensione molto importante è
l’unita psichica del genere umano(Levi-Strauss): non solo gli umani sono uguali dalla nascita, questa
libertà, Levi-Strauss in collaborazione con Freud, dicono che la psiche profonda dell’umanità è la
stessa qualunque parte del mondo tu abiti o chiunque tu sia: abbiamo tutti le stesse pulsioni. A
questo possiamo collegare il mito: l’umano crea una storia irrazionale (L’Unità psichica richiede delle
caratteristiche all’interno del mito, infatti troviamo mitemi comuni in tutto il globo poi sviluppati in
miti diversi) per spiegarsi come la realtà funzioni.

IndoCina: parola inventata dai francesi che include Vietnam, Laos, Cambogia e Tailandia.
Siria e Libano: francofoni (Sapere dove sono questi posti)
Vogliamo andare a cercare nell’epoca contemporanea i lasciti della politica coloniale francese in queste aree
del mondo.

Quale ruolo svolge e quale contesto culturale rende possibile il colonialismo francese (con strategia
aggresiva)?
C’è una contraddizione in tutto ciò: i francesi rivendicano il diritto di libertà ma poi la realizzazione delle
colonie avviene schiacciando le popolazioni che conquistano. Un movente etico di tipo universale francese
viene utilizzato per formare un impero coloniale formato in maniera sanguinaria. Come avviene la
colonizzazione francese? Attraverso queste tre cose:
• Unità amministrative formate sulla base di quelle francesi: amministratori che gestiscono il territorio
e recapitano a chi ha un grado superiore al suo, come ad esempio a Parigi, allo stesso modo viene
scelta una città principale dove gli amministratori francesi conferiscono e portano informazioni da
tutto il paese.
• Unità educative: struttura della scuola, i gradi del percorso scolastico, sono quelli della Francia. Così
si creano delle persone che hanno studiati programmi francesi. L’entrata dentro il tessuto culturale
scolastico è egemonica, in questo modo chi non vive in Francia acquisisce la forma mentis francese.
La struttura della forma educativa resta francese anche negli anni dopo la decolonizzazione
• Coesione territoriale: a differenza del funzionalismo, nel discorso del colonialismo francese bisogna
estendere su tutto il territorio coloniale le unità amministrative e unità educative considerate di tipo
universale plasmandole come la Francia. Es. Africa francofona, Indocina.
A differenza del discorso coloniale inglese: controlla gli stretti per il commercio in giro per le colonie.
Non è così totalizzante come le colonie francesi.

Claude Levi Strauss (1908 -2009)
Museo: luogo della cultura che si trova di solito nel centro dell’amministrazione, mostra quanto è vasto è
bello l’impero nell’epoca coloniale soprattutto. Si raccolgono con enfasi e sfoggio i ritrovati esotici della
periferia coloniale. Levi Strauss è uno dei curatori del museo di Parigi: esposizione della diversità anche se lui
strutturalista cerca le unità psichiche.
Nasce in Belgio da una famiglia ebraica ma va a studiare in Belgio, svolge i primi lavori in Amazzonia dove
torna negli anni trovando il mondo indigeni più degradato (aperto alle spedizioni turistiche,
spettacolarizzazione). Il libro più importante che scrive in auest’epoca è Tristi Tropici. Con la seconda guerra
mondiale lui non torna in Francia e va negli Stati Uniti, viene accolto e passa la seconda guerra mondiale a
New York dove sviluppa un pensiero teorico raffinatissimo: il suo pensiero si sposta sul piano teorico, facendo
diventare il suo lavoro affine a una filosofia. Nel ‘46 torna a Parigi.

Strutturalismo e concezione del tempo: delineata da Levi Strauss per studiare la società. Esistono alcuni
aspetti che rimangono importanti anche se non fanno parte della struttura comune, una di queste è la
concezione del tempo: come le società umane hanno concettualizzato e interiorizzato il rapporto con lo
scorrere del tempo. Levi Strauss dice che il tempo è un processo che deve essere esplicito affinché se ne
capiscano le complicazioni culturalmente rilevanti. Ci sono concezioni del tempo diverse: basti pensare come
scorre il tempo diversamente quando sei da solo ad aspettare il pullman o sei con qualcuno a chiacchierare.
Ci sono certe società che fanno di questo percorso del tempo la cifra distintiva della loro storia: queste
società si chiamano società calde (come la nostra).
1. Lineare, evolutivo: passato ➡ futuro [società storiche: attive, calde]
2. Ciclico, immanente: per un altro gruppo di società il tempo è chiuso e si ripete, si svolge per cicli che
si ripetono sempre uguali non procede. Questo tempo sociale non ha storia (ciò è legato alla scrittura
della storia) e la conoscenza degli eventi della storia vale come metro per collocarci nella storia, la
differenza fra una società più o meno evoluta deriva dalla nostra conoscenza di collocamento della
storia, se non abbiamo questa conoscenza abbiamo un andamento del tempo ciclico perché è ciò che
vedono (ciclo della vita di una persona, ciclo delle stagioni, giorno e notte)
Immanente: passato e presente si ripetono in modo repentino e possiamo vedere il futuro appena
dietro di noi [società primitive: immobili, fredde: come se fossero immobili rispetto a un progresso].
1. Concezione lineare: posso fare analisi di lunga durata, sviluppo e progresso: si può inferire e
visionare ciò che succederà nel futuro guardando al passato. Visione finalistica delle epoche
storiche
2. Concezione ciclica: rappresentazione additiva: la conoscenza della storia di una società tradizione
si aumenta ogni ciclo perché il ciclo resta e pre uguale, vivere più cicli significa essere più anziani,
la soggetta deriva da essere stato partecipe più volte al ciclo degli eventi, questo ha come
conseguenza la reificazione: rendere oggetto, cioè pensare che qualcosa sia fisso. A differenza
della concezione precedente, qui implichiamo la staticità e non il progresso. Visione con futuro
irriconoscibile. Questa concezione è legata al tempo mitico: se la storia non è scritta, non viene
collocata e fermata nel momento e si colloca nel tempo mitico dove le cose sono successe nel
passato ma non vengono fermate, ognuno le colloca dove vuole senza inchiodarle a una data.

COMPITO PER SABATO: LEGGERE DUE SAGGI E PRENDERE LE PARTI DI UNO O DELL’ALTRO. SABATO CI SARÀ
UN DIBATTITO FRA LE DUE PARTI.









5 mar
Lavoro scritto su base volontaria: scrivere un testo su questo dibattito, sarà una delle prove intermedie per
l’esame.

PRUDUZIONE DELLE STORIE MITICHE
Affinché esista il mito bisogna: che un gruppo umano che inventi storie non scritte, che queste storie si
raccontino attraverso le generazioni.
Si riesce a identificare una serie di elementi base comuni a tutte le storie, i mitemi:
v Sostituzione del ruolo del “padre”: giovani generazioni che devono sostituire il ruolo che ha il ‘padre’
v Incesto
v Mancanza di conoscenza: gli eroi del mito non sanno quello che fanno, è una forma di ingenuità
attribuita agli eroi che sono guidati dalla mano del destino
v Autocondanna: l’eroe esce dalla sua ingenuità (crisi, presa di coscienza di quello che è successo)
v Destino della stirpe
Il mito di Edipo e i suoi mitemi:
v Uccisione di Laio (re). Allontana il figlio Edipo per farlo uccidere poiché un indovino gli ha detto che
lo ucciderà.
v Matrimonio con Giocasta (madre) da cui avrà 4 figli
v L’auto-accecamento di Edipo
v L’eredità di Antigone
Conversazione sui miti che ripropongono figure religiose: un esempio è figure buddhiste si ritrova in molti
racconti della religione scintoista. La convivenza di due o più storie mitiche può rispondere a esigenze sociali
diverse.

Intersezioni tra tempo e storia
Come abbiamo visto il tempo nelle società viene concepito in modi diversi (società calde vs fredde)
Queste divisioni così nette sono sempre destinare a vacillare, ovvero ci snob zone grigie. Analizziamo un tipo
di mito che nasce in epoca contemporanea nel 1950 (senza quindi narrazione arcaica) che non riusciamo a
assegnare a una concezione del tempo ciclico o lineare:
I miti del Cargo -> in un arcipelago della Melanesia (a nord est dell’australia) i cui mari sono attraversato dalle
rotte del commercio navale. Vicino a queste isole vediamo queste grandi navi cargo, ovviamente le piccole
isole non sono toccate da queste navi. Le rotte di navigazione osservano un calendario ciclico (stesse navi in
un certo periodo di tempo nell’anno con la stessa rotta). La ripetizione di questi elementi e la sua ritualità nel
tempo sono condireste un elemento “magico”: si riveste di un’auto magica perche pass sempre e non si
ferma mai e non si sa esattamente cosa fa, in questo modo nasce un attesa nello stesso periodo di tempo in
cui passano di solito le navi. Il rito sta nell’attesa del fatto che la prossima nave passerà di nuovo. I culti del
cargo consistono in questi riti dell’attesa in queste isole. La cosa interessante che afferma Kilani è che questo
evento è contemporaneo. Il mito del cargo dice che le navi sono occidentali, ma le merci che trasportano
sono melanesiane e sono furti che in un epoca arcaica sono state rubate ai melanesiani lasciandoli in povertà,
queste navi non vanno da nessuna parte, viaggiano in mare ed è il furto.

Interpretazione dei Miti del Cargo in quattro fasi
A. L'unica concezione del rapporto con Occidente è da punto di vista sottomesso
B. La reinvenzione dell'evento: le navi e le merci sono antiche e melanesiane, rubate dagli Europei
C. B rivela il desidero di ristabilire l'ordine delle cose, di "riappropriarsi" di quanto è stato sottratto
D. C rivela (svela) lo schema mentale dell'antropologo occidentale che attribuisce alla propria merce il
valore di oggetto del desiderio (tutte le merci vengono immaginate come desiderabili e ricche, coloro
che abitano sulle isole essendo poveri guardano alle navi per il desiderio di avere le ricchezze)
8 mar
Primo compito parziale a.a. 2021-22
Comporre un testo di max 2000 caratteri (spazi inclusi)
in cui si riassumono le ragioni di M. Shalins e G. Obeyesekere
- secondo R. Borofsky - in merito alla sorte del Capitano Cook
Illustrare i punti di forza di entrambe le posizioni, se questi vengono individuate, esprimendo una vostra
valutazione del dibatitto e traendone una conclusione motivata. (NON È UN RIASSUNTO)
Bibliografia solo se consulti testi in più
Deadline 21 marzo (nome coglione numero di matricola come titolo e dentro il file)
Upload pdf files su elearning (password comunicata a lezione)
COSA VALE QUESTO COMPITO: chi ha fatto entrambi i compiti (più la presentazione scritto+ power point)
l’esame è fatto, se uno non accetta il voto di uno dei due parziali può rifarlo orale.

ISLAM
Maometto (570-632)
Califfato: nel settimo secondo molteplici etnie, paesaggi, lingue, costumi, territori senza confini con leggi
fluide universalmente condivise senza istituzioni statali rigide, abbiamo la religione islamica e la lingua araba
diventa universale (Corano), si sviluppa uno spontaneo multilinguismo. Appropriazione di questa parola in
senso negativo degli ultimi anni.
Islam come religione inclusiva e universalista: una religione che possono abbracciare tutti e che non divide
la società in caste. Tutti sono figli di questo dio che è accogliente. Questa religione si diffonde con molta
facilità anche grazie al
Corano, era un invito
alla fede e non
un’imposizione. La
diffusione di questa
religione viaggia con la
stessa modalità con
cui viaggia
l’antropologia:
attraverso il
commercio
soprattutto, il
commerciante
interagisce con
continuità e questo
contatto comune
facilità anche
l’interscambio religioso in una maniera convincente e spontanea.
Perché si diffonde in questa epoca? In questi anni c’è assenza di stato nelle aree del medio oriente e nei
territori a nord dell’Africa (diverso dall’Europa: pieno di feudi e regni, il commercio qui è difficile a causa dei
confini delle signorie e dogane da pagare) quindi il commercio qui avviene fluidamente, ciò porta con se
anche la costruzione di una serie di alleanze fra tribù gruppi e califfi che si spostano senza definire confini.

Il califfato prima nell’anno mille, in epoca arcaica, è il momento in cui si realizza un un’unità molto fluida che
contiene tante etnie, caratterizzata da molti paesaggi (manifestazione della creatività divina).

9° secolo: città importante e centro culturale ora è Baghdad, qui nasce la House of Wisdom, scuola di
traduzione (poi distrutta con la guerra per la maggior parte) in questo spazio si compiono le traduzioni.
Traduzioni dal greco, persiano, sanscrito. Qui si sviluppa anche una connessione fra lingue e pensieri diversi,
traduzioni di aristotele e di poesie. La traduzione di ha uno scopo: la competenza linguistica che scaturisce la
traduzione è importante: un traduttore deve conoscere filosofie se le traduce, poesie se le traduce ecc.
Interesse verso il pensiero degli altri: atteggiamento positivo e dell’ascolto multietnico che permette di
imparare e conoscere pensieri diversi. Questo da consapevolezza del patrimonio umano che culture e popoli
diversi hanno prodotto negli anni, questo viene fatto per arricchimento personale e capire gli altri.
Es: Nascita della lingua Urdu (secoli XI – XII)
La scrittura in caratteri arabi della lingua Hindi, principalmente parlata nel Gange, viene trascritta da coloro
che arrivano da Occidente di religione musulmana con il proprio carattere.
Prende le parole dell’Hindi e del Persiano, con la grammatica dal sanscrito (più complicata delle grammatiche,
la grammatica è lo strumento retoricò che aiuta l’efficacia del discorso).
A Baghdad nasce un genere letterario nuovo: importante perché antesignano della scrittura etnografica
(racconto di viaggio). Si comincia a descrivere i viaggi su dei papiri arrotolati che si srlotola man mano che lo
si scrive. Questo genere si arricchisce con il disegno: descrive popolazioni, paesaggi, animali
RAFFIGURANDOLI. Questo genere si chiama Masalik.

Dopo l’anno mille il califfato si trasforma, alcune di queste fratture comprendono l’Islam sunnita e sciita.
Impero Mogul: si sviluppano ad est del bacino dell’indo in un caos testo di riscrittura della lingua in caratteri
arabi. Avviene nel corso di questi secoli questa scissione fra lingua della preghiera e lingua della quotidianità:
le dinastie che su susseguono si distaccano dai savaffidi che darà natalità ai primi imperatori ottomani, cassa
così la connessione fra l’impero Mogul e i savaffidi

Nord-ovest: hindi trascritto in caratteri arabi (le altre sree hindi scritto in hindi)

L’imperatore Akbar è un sovrano che
regna a Delhi nel 16esimo secolo. Come
gestisce Akbar la sua molteplice
appartenenza linguistica/religiosa?
1.Egli si trova a regnare in un periodo in
cui l’impero Mogul si stacca dai Savafidi,
portando una politica di espansione. Il re
Akbar ferma la propria espansione portata
avanti dal suo predecessore, invocando
nella risoluzione dei conflitti la ragione, in
cui la ragione umana è la guida che porta
al di fuori del conflitto.
2.In particolare Akbar fa un’esplicitazione
della multireligiosità del proprio stato e
invita i musulmani a non sentirsi fuori
d’asta e gli indù a convivere con i musulmani.
3.A ognuno è anche concesso di passare alla fede che più gli piace (l’Islam contempla la conversione). Ai fini
di questa costruzione di uguaglianza il re contempla il cambio della fede: questa frase deve essere letta in
modo comparativo con questo evento: nel 1492 avviene la cacciata dei mori della Spagna, l’ultima fortezza
dei mori cade e la Spagna celebra la sua totalità cristiana. Sia i mori (arabi) sia gli ebrei diventato illegittimi e
vengono costretti a convertirsi al cristianesimo. Avviene un processo di conversione forzata per legge.
Il regno di Akbar si rivela molto più laico lasciando la possibilità di scegliere a quale religione appartenere.

Sincretismo di stato: la ragione politica prevale su quella religiosa nel regno del re Akbar, l’impero Mogul ha
bisogno di riduzione di conflittualità fra i suoi componenti perché difficilmente governabile. ‘La religione di
Dio’ (con quale religione vuoi) serve appunto per calmare i conflitti, e la via della razionalità (che illumina la
ragione di stato) ed è cona condizione di multireligiosità che diventa essa stessa una sorta di religione di
fiducia nella ragione umana. La razionalità umana è il tratto unificante di questo stato (la sostituzione del
divino con l’umano che governa lo stato).









Il nuovo calendario di Akbar
C’è la necessità di gestire lo scorrere del
tempo in modo unanime nel regno. Cosa
fa quindi Akbar?
Stabilire un nuovo calendario: atto di
controllo metafisicò, politico e religioso.
È sia simbolico che estremamente
pratico. Akbar fonda un nuovo
calendario che ha il suo 0 nell’anno
1591-1592 (in coronamento di Akbar) e
un millennio dopo l’Egira (fuga di
Maometto dalla Mecca a Medina). Il
calendario si chiamerà Tarikh-ilahi,
comincia con anno zero sul millennio
islamico, tiene insieme il calendario
lunare del popolo islamico (dalle lune dipendono le maree). Il calendario non sopravvive ad Akbar purtroppo.

15 mar
Il medioevo islamico

Cartina del XI secolo, chiamato anche il
secolo dei lumi.
Baghdad è una delle culle del
multiculturalismo.















Parole che descrivono sensazioni o
circostanze dell’incontro fra culture.
Osservazione diretta: osservazione
partecipante.










Un nuovo genere letterario: Al Masalik (XI-XII)
Disegna e scrive su rotoli che descrivono lo spazio.
• Tempo: Presente etnografico (indica uno stallo nel tempo, una società che si immagina fredda)
• Spazio: Relazioni tra centro e periferie del Califfato, racconti di viaggio riferiti al centro di Baghdad,
ci si riferisce alla distanza da Baghdad.
• Oggetto: Islam come Fatto Sociale Totale

Il genere letterario si evolve in una forma che sono dei libri: Al Rihla (se. XII – XVI)
Introduzione di cronologia del racconto di viaggio: collocazione del tempo che lascia indietro il presente
etnografico. Anche le mappe vengono usate con il valore comunicativo e istruttivo. Biforcazione di
trattamento delle tematiche: Alcuni testi diventano più specifici (ronilogici e geografici,facendo nascere la
sociologia antica) altri invece rimangono più narrativi.
Es. The Travels of Ibn Battuta che racconta 30 anni di viaggio di questa persona.

Ibn Khaldun (Tunisi 1332-1406) personaggio molto importante, nei suoi testi troviamo:
• Distinzione tra racconto e Storia
• La Storia come interpretazione: la storia non ha un unico corso, molti possono scrivere lo stesso
episodio in maniera diversa, la verità storica si frammenta
• La Storia come processo causale: produce mutazioni
• Uomo artefice del suo destino: se non c’è una verità unica e storica cosa scegliere di credere è una
scelta del soggetto. La ricostruzione del passato alla quale ci vogliamo iscrivere è fondamentale per
sapere chi siamo.
• Specificazione di generi diversi all’interno dei libri, facendo nascere una sorta di protoantropologia

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