Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
J.
I EVOLA
I IMPERIALISMO
II PAGANO
i IL FASCISMO DINNANZI AL
I PERICOLO EURO-CRISTIANO
1111 seguito da un'appendice polemica
sulle
il!
:=
EDIZIONI « ATANOR :+
TODI I ROMA
J. EVOLA
IL FA se I s M o D I NA N z I AL p ERI e o LO
Arte Astratta (Maglione e Strini / Rom a).
EURO-CRISTIANO
La Parole Otscure du Paysage l ntérieur (Cl>llection Dada J Paris).
11 libro della Via e della Virtù di Laotze - Nuova presentazione a
cura di J. Evola (Cara bba / Lanciano_;. CON UNA
Di imminente pubblicazione:
1928
(VI)
Nel pubblicare la presente opera, la Casa Editrice " Ata
nòr" intende testimoniare di quella fede, che già da quasi
quindici anni sostenne la sua attività: fin da quando, del
Fascismo non esistendo ancora nemmeno il nome, alla vigi
i' n t 11' R I �; T -� I. F. T T .: I! .I I! I A 11 J :,. E H f A T .\ lia del/'entrata del!' Italia nella guerra europea, osava affer
mare la missione imperiale di Roma nel mondo; fin da quando,
in un ambiente di mediocrità materialistica, di ideologia de
nwcratica e di falsa religiosità, osava ripwzdere i simboli
del!' antica Sapienza Italica e proclamare il ritorno alla vera
Tradizione nostra - romana, pitagorica, pagana - dichia
rando la supremazia dei valori spirituali, di gerarchia e di
aristocrazia, su qualsiasi altro.
In questa fede la Casa Editrice • Atanòr » si mantenne
e si mantiene, fra difficoltà molteplici e varie, fra una in
comprensione quasi generale, fra diffidenze e subdole calun
nie - ancor oggi, ct'ze il mito di Roma e de/i' Impero ritor
nano, quali simboii e ideali della Rivoluzione Fascista.
Essa perciò non Ila esitato a dar ospitalità a questa
:Jpera di battaglia di f. Evola, le tesi principali della quale,
già apparse su giornali e autorevoli riviste del Fascismo,
hanno suscitato una vasta, aspra e significativa reazione in
quella parte guelfa, in rni non esitiamo a riconoscere il princi
pale ostacolo e pericolo per la resurrezione della Romanità
l!era in una Italia rigenerata.
VI
Il vero liberalismo 36
La gerarchia secondo potenza / La conquista dello Stato. )) 39
L'impossibilità di!!!' autogoverno democratico «
Anlihegelismo. 47
Antimazzinianismo. 50
lnJividuo e umanità � 54
L'ìrrazionalità dell'eguaglianza 58
Dai • cla:1 » all'Impero . 61
Appendice.
fio del l a rgo ·- il soffio Lle!l.'.l TRAD!ZlO"ìE MEDITERRANEA sè, la scienza che co n d uc e alle forze ocClllte che reggono il
a r id estare gli incatenati di Occidente. nostro o rg a ni s mo e s11 cs:;e cr e a dominio, o n de non come
Antifilosofia, antìsentirnento, antiletteratura, �ntire!ìgione ' un rnito ma mmc la più positiva delle re;ilU1, degli uomi ni
- questo è il presupposto. Dire basta, assolutamente basta rin'1scano, quali esseri 11ii1 forti delle leggi corporee e delle
é!gli estetismi e agli idealismi, basta alla sete dell'anima condizioni di spazio e di tempo.
!
creante 'allucin-azione di un Dio da adorare e pregare, ba Allora dei capi, una razza di capi, sarà. Capi invisibili
sia al bisogno che lega insieme gli uomini mendicanti al /
che non discorrono e non si lllnstr:rno, ma; cl!e agiscono
vincolo comune e al reciproco dipender e quella consistenza irresistibilmente e sono c '1 n aci di tutto. Ed allora un ce ntr n
di cui ognuno manca. esisterà in E11ror<1 -- nelJ"Europa senza centro.
Passar al di là, al di sopra di tutto ciò con delle forze E' assolut11111cnte un errore 11orsi il proble!/la della gerar
pure. Alle quali, allora, si porrà dinnanzi un compito, che chia altrimenti che come problema della creazione di capi,
problema tutto individuale e in t eriore . Un:i gerarchia esiste
trascende la � politica•, che trascende la preoccupazione
riuando esi ste un capo e non viceversa.
sociale, che ignora il gesto clamoroso e la risuonanza este
E' assolutamPn1e tflt errore che l'imperio si possa costruire
·
riore, che è tale, che a nulla può più giovare la forza ma
sulla base di fattori economici, militareschi, industriali, ed
teriale vibrata su cose e su persone.
Noi, in Italia, dobbiamo creare nel silenzio, per di s ci anche » ideali•. L'lmperi11111, come secondo la conce zione
irànica e romana, è qualcosa di trascendente, e lo realizza
plina dura, per dominio inflessibile di sè, per serietà e sem
soltanto chi abbia la potenza di trascendere la piccola vita
plicità, noi dobbiamo creare con uno sforzo tenace e alacre
dei piccoli uomini, con i loro appetiti, con i loro gretti or
di individui una élite, in cui riviva la Sapienza : quella
gngli nazionali, con i loro v al ori 11011 valori « e Dei.
virt11s c h e n on si lascia parlare, che sorge nel silenzio er
• •, »
�
sufficien�a, sapienza, aristocrazia, nel fanatismo intransigent
paganità, essa fu portata poi. dai Misteri del bacino medi
terraneo finchè, di contro alla marea giudaico.cristiana fu
e prose lttario fu velen� per la grandezza dell'Impero Ro
mano, e. la causa massima del tramonto dell'Occidente.
Mitlua: Iv:t
ithra, il � Dominatore del Sole•, I'• '
Uccisore del
Toro•, simbolo ·di coloro che, rigenerati nella » Forza
li cris_ti�nesim� -:- si badi - non è ciò che oggi sussiste
forte delle forze•, sono di là dal bene e dal male di là
quale reltg1one cristiana - troncone morto tagliato fuori
dall? sla�cio più profondo. Dopo aver disgregato la com
dal • �
bisogn? �· di là dalla brama, di là dalla• pas ione<,
Due dest1n1, due forze cosmiche irredultibili allora si
pagine d1 Roma, esso fu ciò che, con la Riforma, passò ad palesarono cozzando, per il retaggio dello splendore ro
infettare la razza dei biondi barbari germanici per poi pe
mano.
netrare ancor piu giù, tenace ed invisibile: il cristianesimo
. La tradizione dei Misteri, travolta sul piano più este
?ggt è in �tto �e! liberalismo e nel democratismo europeo e
.
�
rn tutti g t altn bei frutti della rivoluzione francese - fino
,
riore, si ritrasse in una sfera più sottile trasmettendosi di
fiamma in fiamma, di iniziato in iniziato in una catena inin·
ali anarchismo e al bolscevismo; il cristianesimo oggi è in
atto nella struttura stessa della società moderna tipo -- l'an
�
terrot a se pur segreta. Ed oggi torna a nudo qua e là, in
conati �ncor confusi, in esseri - quali Nietzsche, Weinin
glosassone - e altresi nella scienza nel diritto nell'illu
t
sione di potenza della tecnica. In utto ciò si' conserva
ger, M1chelstaedter -· infrantisi sotto il peso di una verità
che, troppo forte per .loro, attende altri che sappia ripren
egu?lmente la volontà livellatrice, la volontà del numero,
l'odio verso la gerarchia, la qualit� e la differenza - e il
�
d�rla e imporla si che di nuovo, dura, fredda, si erga
d111nanz1 al suo avversario, nella grande rivolta - e nella
vincolo collettivo, impersonale, fatto di mutua insufffcienza,
grande loita: quella da cui, di nuovo, dipenderà se l'Oc
proprio alla organizzazione di una razza di schiavi in rivolta .
ctdente si confermi in un tramonto o risorga in una
Ed ancora: preso nella sua radice di » passione • e di
aurora.
orgasmo quale si determinò - col messianismo e il mille-
lmpC"rlnUHDlO Pn1;arao "\ol, ,.11 anHeorop•I
- ara
l'antieuropa è l'anticristianesimo. E l'anticristia11csimo è s1:Jtle? Che mille forze ùrgono nell'oscurità i n a ttesa d i u n
la tradizione mediterranea, classica, paga11a - l a nostra tra· punto d i sbocco?
L'identificazione ddla nostra trad!Zione con la
. .
. .
sintesi p i ù pura e d escl usiva d i tu tto ciò che è spiri tua le. s tes>o, il cristian esimo fu capa ce - ose rà qui riprend ere
E quanto questa superstizione giace ancora in fondo a l l a l a f i a c c o l a deila t r a d i z i o n e medite rranea ?
m e ntalità contem poranea I Noi non vogli amo nè sperar e nè disperare. Pussia:i.:o a_t·
No. Lo spirito v i vente e i m m a n e nte, lo spirito i n atto tendere . • L'idea non h a f re tta " fu detto da Hegel, ne ciò
come sapienza i n i z iatica e potenza, gloria di Re e d i Vin che è sapreb be subire alteraz ione da parte ? i ciò che non è.
I valori, che noi portia mo, sono: che circos tanze
e uo
citori, non lo conobbe l a con t a m i n azione semitica - lo co
nobbe la razza di Roma, la stirp e e l l e n ica, l'Oriente antico. E min i si presentino, per cui essi .possa no, o m � no, passar e
c h i oggi insorge con tro la corru zione cristiana, contro i l male anche ad i fo rm ar e un dato periodo nella conting enza de lle
n
_
e uropeo - quegl i non è u n negatore, ma un affermatore - cose storiche e t em po r a l i - è cosa che, i n vero, non deve in
teressare ta n t o noi, quanto coloro l a cu i v e rità
i l solo che sappia che cosa s i a affermazione. si arresta e
Noi d u nque oggi, a Roma, testimoniamo d ella tradizione cotesta contingenza.
pagana e d i nvochiamo l a restaurazione d e i valori med i ter
ranei i n u n Imperialismo Pagano. La persona d i c h i parla
e d i c h i al tro sia congiunto a lui n e l l 'istessa realtà s p i ri
tua l e - i solati, i m passibili e i n t ransigentemente aristocra
tici in questo mondo di merca n t i , di i n gabbiali e di deviati
- scom pare dinnanzi a questa realtà stessa, che per mezzo
di l oro si rivolge a Colui in cui oggi si riassume il mo
vimento fascista.
Si r i usc i rà a sentire che non si tratta di parole, non
di utopie, non di a strazioni romantiche, ma che è la p i ù
posi tiva e la pi ù possente d e l l e r e altà ch e attende d i es
sere dissotterrata per mezzo di esseri capaci di tu tto, per
mezzo di u n'opera r i s petto a cui tu tto ciò che il fascismo
ha fatto fi nora d iviene n u l la? Che tuttavia, t utto ciò è pos·
2
j. !vOLA, Irnperialismo Pacane
I I. I,e eondlzionl per l'Impero 19
LE CONDIZIONI PER L'IMPERO ma l i ve llata molti tudine - tale è l'errore che sta a l l a loro
base.
E la radice di cotesta perversione procede dalla ri vo
l uzion� cristiana.
Il cristianesimo, col trascendentismo dei suoi pse udo
val ori gravitanti t utti n e l l'attesa di q u e l » Regno «, c h e
,. n o n è d i q uesto mondo "• infranse l a s intesi armoniosa
di spiritualità e di pol iticità, di regalità e di sacerdota l i tà
che i l mondo a ntico conosceva . E l'abbrutimento politi co
moderno n o n è che u n a estrema conseguenza d i q uesta a n
titesi e d i q uesta scissione c reata dal c ristianesimo primi·
t ivo e contessuta n e ll'essenza stessa d e l cristianesimo pri
mitivo.
La decadenza dell'idea politica.
Presa i n sè stessa, n e l suo sotti l e bolscevismo e n e l
suo profondo d isprezzo per ogni cura mondana, l a predi
c; ome un � orpo vi vei!t e non si t i e n e su c h e i n quanto cazione di Gesù poteva con d u rre ad una sola cosa : a ren ·
v1. �la u n a anima a domi narlo - così ogn i orga niz zazio n dere i m poss i b i l e non pure lo stato, ma l a stessa società .
e
soc1al � non a v ente radice in una realtà spirituale Ma al v e n i r meno d i ciò che era la mo l l a ani matrice d i
_ è
� recana ed : str 1 n s eca, i n capace d i manten ersi salda e i d en u n tale i nsegnamento - l'avvento d e l " R egno " - lo sp i ·
tica n e l l a v1ce � da d e l l e var i e forze - e 11011 propria· rito e l'intransigenza d e l l a p ri mi tiva predicazione furono
me nte u n orgamsmo, q uanto piuttos to un composto, un 0(,_ traditi, e come un ,, pis a l l er e e u na» norm al izzazione " volta
gregato. ,..,
a fissare un posto in q u esto mondo a ciò che ,, non è d i
la causa vera della decadenza dell'idea politica nel/' Oc q u esto mondo•, sorse, quale comp romesso i brido fra cri
.
ciden �e c_o�1temporaneo risiede precisamente nel fatto clze i stianita e pagan ità, l a chiesa cattolica.
va/on spmtua lt con cui una volta si compcnetml'a l'ordina Fissiamo senza i n certezza q u esto p u n to : un conto è il
mento sociale sorw venuti meno, senza che ad essi si abbia sa cristianesimo, un altro il cattolicesimo. Il cristianesimo in
put� ancora_ sostituire nulla. I l p roblem a lo si è abbass ato quanto cristianesimo è l'anti impero, l'analogo della rivoluzione
al l i v e l l o d 1 fattori econom ici, i n d ustr iali militélri élll'nti francese di ieri, del bolscevismo e del comunismo di oggi. Il
n i strati vi o, al p i ù , sentime n ta l i - senz � render�i c�nto cristianesimo in quanto è invece chiesa cattolica, non è che
c h e t �1tto questo n o n � che mera mélteria , 11ecessarìél f!n un'ombra della paganità, ombra sommanente contradittoria
chè s1 v u o l e , ma mai_ suff�c i e n te, così poco capace di prn- · perchè si riflette sur un contenuto, sur un sistema di valori o
.
durre u n ord iname nto sociale. sal ? o e razionale, pogg i at o pseudovalori. che è la contradizione della paganità.
s � sè stesso, quanto 11 .
semplic e i n contro d i forze mecca-
11 1 c h e a produrr e un essere v ivente .
/�organicità, esteriorità - questi sono i caratteri (Jom i Cattolicità e roma nità.
n � nt1 delle organn izzazio ni sociali con tempor anee. Che l'alto Il fascis m o al bivio.
s1 a �eterm 1�ato _ dal basso, c h e la l egge e l'ordine anzichè
_ ust1fi cars1_ 1 11
1
� una a ristocrazi a, i n u na d iffe renza di qu.:ili!iì, I n q uesta sua con n aturata contradizione sta la causa d e l
in u n a gerarch ia _ spmtua
_ _ le, d ebbano fondars i sul con tino-enie fall i m e n to d e l l a chiesa cattol i ca, d e l l'impotenza sua ad assu
nodo d i e q u i l i b r io degli i n teressi e conomi ci d i una a�10ni mere d av vero i l retaggio d i ciò c h e i l cristiarn:simo aveva
d istrutto : l'i mperial i tà e l' uni versali tà romana.
Le eoudlzlonl per l' Impero
l 111pt,.· l1df,.1no Pa;.;ano
La c hiesa � atto l i c_a i nfatt i , non è tanto pagana, da abo fatto d i cose dello spirito ; dall'altra u n a rel i gione, c h e si
. disi nteressa della politica, che si riduce, n e l l a chiesa cat
�
l t � e d e tutto t i d ua l i s m o : e cosi d i s t i n g u e , sep ara i l d o m i
_
n 1 0 s p m tuale d al d o m i n i o p o l i t i c o , la cura d e l l e > a n i m e e tolica, ad u n a funzione simbolica, ad u n a specie d i gra n d e
!
d a l l a cura � e l l e ge n i. I n va n o poi si sforza d i ri c o n g i u ngere associazi o n e i nternazionale d i credenti, capace ; soltanto d i
l e due part i . Essa s 1 trova in u n i mpacc i o se n z a u sc i ta. u n o slavato paterna l ismo a base d i ostentate e d i nu t i l i pemure
. � ,
So n o coe re n i i G u e l fi che n o n a m m e t t o n o la po ss i b i l i tà per la salute d e i popoli - i quali vanno ognu n o per conto
d i u n o stato laico a u to n o m o d i n n a n z i alla C h i e s a , c h e vo proprio ..;.... o delle » a n i m e e -
le quali hanno tutte per
.
' d uto il senso i nteriore, v i vente, concreto d e l l a real t à spiri
� l 1 o n o u n a. sussunzione senza residuo de l l A q u i l a a l l a Croce.
_
. tuale.
fu t t a v 1 a , i n q uesto caso, che co s a r e s t e r e b b e a l l a C 1 i e s a
st es s � per p o t�r si c h i a m a re a n cora cristiana, p e r p o t e r ri Nel medio e v o i due poteri cozzavano, conservavano
v e n d i care la d i s c e n d e nza d i col u i c h e i n se g n ò l a r i n u n c i a ancora n n po' d i vital ità, un po' di paganità, l'uno e l 'altro.
l 'essere v a n e l e c u re d e l m o n do e gli uom;ni u g u al i , p e ; Poi venne una fase di rilasciamento e di progressiva se
n.,atura s e r v i. d i_ u r� Dw, . 1. 1 c u i r e g n o n o n è di q u es t a t e r r a ? cessione. S e alla fine l o stato m od erno si rese a uton o m o
!
C_o m e n a n e n e re 1 1 d o m i n i o e l a gèrarcllia s e n o n p a s s a n d o d a l l a chiesa, ciò a ccadde u ni ca mente perchè esso si mate
rializzò de.I tutto, perchè i gnorò che il proble m a politico è
.
Ma n e m m e n o q u e s t a s e c o n d a p o s s i b i l i t à , e c c e t t o r a r i
q u a l e d eve essere i l m o d e l l o ideale di c h i u n q u e voglia evo
la m p e gg ia m e n t i , h a a v u to r i s c o n t ro n e l l a s t o r i a post- ro m a n a .
care Roma d i contro a l d e m ocratismo europeo e al fe dera
E c h e cosa è restato ? D a u n a p a rte u n o st a t o e ss e n z i 3 !
l ismo amt!ri cano. Fatto d i m ediocrità, d i compromesso, d i
i
m e n te l a i co c h e s i esa u r isce n p r o b l e m i e c o no m i c i a m rn i ·
estetismo rituale, d i prudenza, t u t t o i n superficie, s u ssistente
t
n i strat i v i , m i l i taresc h i , ecc. d e c l i n a n d o o g n i c o m p e e n za i n
l n1 p t" ri u l i �1no 1•a�·1 t110
I.e cond h : l o n l p <' r 1· l n1 pero
solta nto per l a sua capa cità di adatt amen to e di assor bime
strut tura i m perso nale e vuot a che non mord e la realt nto Ma .q uando l a prospettiva del Re � no « i ndietreggiò e
à c'1 �
•
non c om � nda le unità polit iche e che d i rigor scomparve, l e forze tesisi nella speranz.a .ncad.de.ro s � sè .st�s
sere t. ndtff erent e ad ogni parti colar e interessee dovr ebb� es se · e da� suo aspetto bolscevico-ind1v1d ual tst1co 11 c r1st1a
nazio nale a
parti r da q ue l l o dell'I talia stess a - l'univ ersal ismo ne � i m o passò a l suo aspetto socialistico. L ecc lesi� , l a comu·
n ?� ci s �rve e non ci basta . Ed è solta nto un tristecatto l l co
'
scism o sfrut ti i n tutto q uel che gli riesc e lad Chie fa Biso na distirwuere
0 nettamente I'• ecclesia «, di cui ora par
ident ificar e i l prop rio i ntere sse con quell o della Chie sa - ma d
liam o , a ciò che poi fu l'organizzazione chiesa� tica cat- ·
sto assol utam ente no. E si sapp ia d'altr a parte che sa, quan
que tolica . Cotesta organ izzazione sorse da u n a successiva paga
l a Chie sa, per fi ? i assa i lonta ni dall'e vang el ica rinun do nizzazione dell'ecclesia nel senso primitivo, di c u i i � u n a
osten ta la sua lat111 ità d i contro ad altre tradi zioni o a mo
cia, certa mi sura !radi l o spirito a favore di u n residu � dt' im pe
vime nti d i color ito intern azion ale, essa o bara, o trad� rialità esteriormente rituale e gerarchica, secondo 1 1 comp ro
stess a. sce sè me'iSo sopra rilevato. I m porta i nvece comprende r � nel. l a . sua
li fascis mo effetti vame nte si trova dinna nzi a quest
: realtà originaria l'ecclesia delle prime co � u n 1. t � cr1st1 � ne
m a : o arrestarsi all impero inteso come una bruta organoizzaz dilem v e n ute su a l cessare dell' infl uenza di retta dt Gesu e a l l . 1m-.
io pallidire del senso d i i m m i nenza del � Regno • . A l!ora n o i
'
r e s e i n a t t o i n u n a re2l tf� po i i t h ::c1. L :-:. fc n:� �� fi i_, ! l ' �.' ('(· � t s i a µ r i C O " ' ' ' ' ; · · ! 1 · e �, :-. c . Pf f': t: i o l'It;d i ;:i. Quasi c u l l a n d o s i n e l
I ra t u t t i ,
m i t i v a . A l l o o go d e l l a f;e rrt L. l i i a <i<t i i ' ;;_ >\ <' i � ! · · ·· '•: : :o o I ;, f d fo r r i c c :'. d G ci c i i 'i n: r e r(; ·p;· r o d i :d o d a l l a C h i e s a , e s s a n o n ha a v u tr)
n1a si sost i t u ì Ia l i b t r 2 <. s s c c i a � l o � 1 c d ... : c r .: d �� n u C ii.i é1 n c l pr._ t i la fon.<\ n c r fa r l a r i v o l m. i o n e n è i n u n s e n so n è n e l l 'a l ! r o .
d a l v i ncolo d c l ! ' a u t o r i t <\ , d i v e n « t i a ' ; :\ J e: ; , \ ;. , , , ,: : ·. k ogn u n o E c o s i d ;t u n a p a r t e i l nialc cl e 1 n oc 1 �t l i c o s i è a n d a to i n fi l
arbi. tro a s è s i c s s o n e i n i e d e s i m o k 1 n p o c h e u gu a l e a c i<; S C Ll :i t r;; n d o s o ! i i l lm n ! e n e l l a s u él c o m p il g i n c p o l i t i c é1 , d a l l ' a l tra
a l t ro . Fu, in altre puroic, il princi�'j io dci/a decadt'nza :ibe p a r t e S l ! S s i s te la g r a n d i csa s 1 1 p c r s t ru t t u ra i n e r t e e p u r éì m t: n ! e
ral-democratlca europea : di c o n ! rn a d og n i for m a i n! p c r i a l e , s i m h o l i c a d e l l a c h i e5a· c a t t o l i c a , e l l e n e o p p r i m e l a r t: a l t à
l a r i v o l u z i o n e p rotest a n t e h a a p e r t o l a v i a a l m o cl u d i u n a n a z i omd e , a c 1 1 i t u t t a v i a s i 1 1 1 :i n ! i e n e a n: b i g u a m e 1 : 1 è e s t ra n e a .
orga n i zz a z i o n e p o g g i a t a n o n !' i.I c ; ; p i , m él s u l l a s o m m a d t:i M a q u e�-. t o s t a t o d i co s e n o n p u ò d ur a r e . S a rà q u e s t i o n e
s i n go l i i n d i v i d u i , d i u n a c•rr;;: u i ::: z a z i o n e v e n i e n te d a l basso d i t e m p o -- m a i p a e s i l a t i n i , e l ' I t a l i a p e r p r i m a , s o n o t e n u t i
e d esa u n> n tcsi i n un l c p; :nne i m p e r s o n a l e , in una r e a l tà p u r a <1 d e c i d e rs i : o e s s i s u b i r 3 n 1? 0 d i f2 t t o i l p r o t e s t a n t e s i m o c o n
m en t e col! c t t i va a u togo v r: rn é\ n t \� s \ e d éi u togi u s t i fi c a n t e s i . l 'orga n i zzarsi s u l t i p o d e l l e soc i e t à a n g l o · s a sson i s c a l Zrt n d o
Q u e s t a ct i re z i o n e li :, .; :-'.> ; r t; i t u r;: p i ci a nL 1 ! t e i p a t s i a nglo v i a v i a l a C h i e s a c o n u n a r e l i g i o n e i m m a n e n t e d e l l a soc i a l i t à ;
sasso n i , e d oggi tende é! i : c l l \ : :; s ::i éi l comµ i m c n : o d i u n a s u a o v v ero s o n o t e n u t i a r e a g i re e a d i m p o r s i c o n u na r i v o l u
» ca t t o l i c i t à « , a n ti t e t i ca a q u c l b c h e fu p r o p r i a é1 H. o m a pa z i o n e n e l l 'altro senso, con c u i m e t te r e i n p i e d i !'a/Ira fo r l l l a
ga n a e che s o p r a v v i sse, i n forma spen t a , n e i l a ( l� i ':.' s;: : c o m e poss i b i i c d i stato q u e l l a te s t i nw n i a t a d a l l ' i m p e r i a l i t à pa
-·-
usare i l termi n e ,. s u peruomo " • tanto esso è d iscreditato e t i a m o l a • s t o r ia e nè l'accetterà il Fa s c i s m o , se non v uole
rettorizzato a l giorno d'oggi ; e d'altra parte non possiamo i
e s s e r e solo p e r r d e r e u n a rivo/11zio11e : co n s tat i a m ? s o l
s perare di essere com presi che da pochi, m i scompresi d a i t a n t o la c o nt a m i n az i o n e e permania mo n e l l a s t essa i n tr a n :
p i ù , q uando ci riferissimo al s e n s o del r i t o d e ll'iniziazione s i g e n z a d i d i s p rez z o , d i d i st a n z a e d i resi stenza c he l e cl � ss1
che in molti stati antichi (ed ancor oggi in qualche orga _ .
aristocrat i che pagane n u tr i v a no per la s u p e r � t 1_z 1 0 n e gal i l e a
nizzazio n e non e uropea, p . e. n e ll'araba) confermava l ' inve p ro pa g a n t e s i fra l a plebe i m periale . La t'.aqi<.tone _a
roma n
stitura del potere poli tico. I n ogni caso teniamo fermo che è /a tradizione pagana, .
e non quella cnstcana o cattolica
q u esta distanza d e i capi n o n è riducibile a nulla nè d i che sia. Conlèstiamo di nuovo, r e c i s a m e n t e , che la c a t
> morale « , nè d i » i d e a l e • , nè d i " rel i gi oso " • n è a qualun
t o l i c i t à possa considera rsi come l 'erede della ro m a n i t à , t a' n t ?
que a ltro valore o non-valore umano, m a consiste, per così è l 'abisso c h e s e p a ra q u es t i d ue mondi d i là d a u n a c o n t i
dice, i n una diversa quantità . di essere ottenuta con una tra n u i tà p u r a mente g eo g ra f i ca . E n � l l a tt o d i s cagl i a r s i contro
"
I .
ln1p••rial1'nno l"n"ano
:u
r i l e v a r e A r t u ro Regh i n i ( Vita Italiana, a g o s t c - s e t t e m b re 1 924) r e nd e r e c o m p l eto, e s p l i c i to, l ' a s se r v i me n to alla C h i esa, s i t�r:
,. i Ges u i t i , s e m pre e s p e r t i n e l d i s t i n g u e r e se fa c o m o d o g a ferm o : q u e s t o i l co m p ro m esso sarà i n ev i t a b i l e n e l la � o l 1 t1 -
a l l a l o ro t e s i , q ua n d o s i t r o v a n d i fro n te a c o rr e n ti e a m o c a c a t t o l i c a p e rc h è l a C h i esa i n t a n to p u ò m a n te n e re i l s u o
v i m e n t i a ve n t i carattere u n i v e r s a l e ed a n t i te t i co a l l a l or o t !
p r e s t i g i o i n e r n a z i o n a l e , i n q u a n to a p p u n t o s i d i c h i a r i d i s i n ta
catto l i c i tà , l i d i c h i a ra n o intenza.zionali e l i c o n d a n n a n o i n d a l l a n a z i o n e i ta l i a n a . Perciò i c a s i s o n o d u e : o l a C h i esa,
n o m e d e l n a z i o n a l i s m o ; v i ce v e rsa p e r f a re accettare i l l or o non r i n u n c i a n d o al d i ri tto terreno, resterà u n reg n o in u n
i n te r n azi o n a l i s m o l o gab e l l a n o p e r u n i ve r s a l i s m o ro m a n o-spe regno, c o m e s e c o n d o l ' i n tr a n s i ge n z a v a t i c a n a ; o v v e ro è t e
c u l a n d o s o p ra i s e n t i m e n t i e s o pra la sem p l i c i t à dei go n z i . n uta a r i d ursi a cl u n a a s traz i o n e s p i r i t u a l e e s c l u s a d a q ua l ·
L'ord i n e d e l g i o r n o B o d rero, a d e s e m p i o , c h e h a t r i o n fa t o s i as i r e g n o e ffe t t i v o , ad u n a u n i v ersa l i tà n o m i n a l e e? in
i n u n o d e i p r i m i C o n s i g l i naz i o n a l i d e l P a r t i to F a s c i s t a , c o rp o r e a c h e r i p re n d e rà l e a n i m e n e l la m i s u r a i n c u i e � s e
dà l 'o s t ra c i s m o a l l a u n i v ersal i tà m a s s o n i ca , d i c h i a r a n d o c h e p osso n o staccare l ' i n te resse s p i ri tu a l e d a l l ' i n t eresse n a z t o
p e r ragi o n i n a z i o n a l i b i s o g n a c o m b a t t e re o g n i i n te r n a z i o n a n a l e : u n i v e rs a l i t à , q u esta, che, c o m e d ic e m m o , è u n o s p e n t ?
l i s m o, e p o n e n e l m e d e s i m o t e m p o a l ri p a r o i l c a t t o l i c e s i m o �
s pe t t r o di contro a q u e l l a s o l a re d e i c o n q u sta tori r o m a 111.
_ .
_
d a u n o s t ra c i s m o a n a l og a m e n te m o t i v a t o i d e n t i fi c a n d o l o Q u a l o ra i n vece, non per a m b i g ue a l ! e t tazi o n 1 , ma d i c h 1 �
c o n l ' u n i ve r s a l i s m o r o m a n o . C o n q u e sto t ru c c o , d i c u i i l rat a rn e n te e s i n ce r a m e n te l a C h i esa i d e n ti ficasse i l p r o p n o
l e m po e l ' a m ara e s p e r i e n z a r e n d eran n o c o n s a p e v o l i g l i i t a d e s t i n o a q u e l l o d e i fig l i d ' I ta l ia, e s s a p e r d e rebbe a utoma
i i a n i e d a n c h e i fas c i s t i n o n a c c e c a t i d a l l a p a s s i o n e d i p a rt e , t i c a m e n te il s u o p r e s t i g i o i n te r n a z i o n a l e . Q u i n d i d !-1 e sole
t g e s u i t i s t a n n o i m p o n e n d o la l o r o p o l i t i c a . . . Se a l la mas p ossi b i l ità, per il fas c i s m o : o ri c o n oscere n e l l a C h iesa u n
so n e r i a si v u o l e r i m p efoverare la sua ori g i n e i n gl e s e , va u n i ve rs a l ismo a n t i n az i o n a l e e a n tifascista a l m e n o c o m e q u e l lo
c o n s i d e rato c h e in u l t i m a a n a l i s i essa r i s a l e p r o p r i o a d i s t i t u z i o m a s s o n i c o , e p r o v v e d e re i n c o n se g u e n z a seco n d o q u e l c h e
.
n i i ta l i c h e c o m e i Collegia Fabrorum e l a S c u o l a P i t a gorica ; s i è detto e c h e s i d i rà ; o v ve r o v ed e re se l a Ch iesa o s a
me n t r e i n ve c e i l c r i s t i a n esi m o è d i o r i g i n e esot i c a n o n r i · il passo a n ti cr i s t i a n o c h e m a i h a osato : i de n t i fi c a rsi a l fa
p o r t a b i l e i n n e s s u n a m a n iera a l l ' I t a l i a , e q u i n d i , i n b a s e a d s ci s m o, p rn c l a mare i l p o p o l o d ' I ta l i a i l p o p o l o e l etto e m a r
u n r i goroso n a z i o n a l i s m o , d o v rebbe essere i l p r i m o a s u · c i a r e a l l a testa d i e s s o p e r l a c o n q u ista d e l m o n d o . Ma sa
b i re l ' o s t ra c i s m o . l\\a c h e v a l e r a g i o n a r e c o n c e r t a g e n t e ? " bene la C h i e sa, q ua n t e p robab i l i tà v i siano perchè q uesta
I l fatto è c h e p i ù c h e ra g i o n a re, b isogna agire. seconda s o l u z i o n e c o n c l u d a ad u n ' u n i ca cosa : a l l o sface l o
Il fascismo p1:est� si deve rendere conto
_
del!a ne�c,�sit� di d t l l a C h i esa e a . q u e l lo d e l l ' I t a l i a s tessa.
. .
procedere allo scwglunento della Compagnia dt Oes11i: a titolo Rag i o n e p e r c u i è da augura rs i c h e i p a l a d 1 11 1 d e l l a
_
di una associazione secreta, illecita, ed internazionale, assai :o tra d i z i o n e c a t to l i c a « r i è s c a n o a p p u n to, un g i o rno, a tras c i
più pericolosa che non la massoneria, e di cui ci sono n o te n a re l a C h i e s a i n u n a a v v e n t u ra d i q u esto g e n e re - se i l
le mire antifasciste che non esiteremo far pubbiiclze nel m o · fas c i s m 0 n o n s i d e c i d e a c a p i re c i ò c h e d e v e c a p i r e , e p
mento più opportuno. p e r ò a d ic h i arare l ' a s s o l u t a i n c o m p a t i b i l i t à f r a i m p e r i a l i s m o
Abb i a m o già m os trato c o m e l ' u n i v er s a l i tà r o m a n a n o n e c a t to l i c i s m o , p r ep a r a n do l e fo rze p e r l a v e ra c o n t r o r.i f o r
possa v e n i re i de n t i fi c a t a a l l 'astratta u n i versa l i t à c a t t o l i ca , m a - p e r l a rest a u ra z i o n e p a g a n a .
n è q u esta a v e r e u n a q u a l u n q u e c o n n e s s i o n e n o n p u r e c o n
u n a trad i z i o n e v e r a m e n t e i m pe r i a l e , m a a n c h e c o n l a s t e s s a
c o s c i e n z a n a z i o n a l e i ta l i a n a . Ricordi ogni italiano e ogni fasci·
sta che il Re d'Italia tuttora è c onsiderato dal Vaticano come
un usurpatore. E di contro a s u b d o l e i s t a n z e ges u i t i che,
o r i e n t a t e p e r u n col p o d i s t a t o fascista, i l c u i c a p o a c c e t tasse
l a consacra z i o n e catto l i ca , onde s u perare il d i ssi d i o del ' 70 e
I / errore df"1noc·1·nt lco 37
III.
l ogia d i un corp o u n o n e l l a s i n tesi t ochè i l l oro b isogn o d i servire e d i d i p en d ere creò nuovi
di u n 'a n i m a. L ' u n i tà i n
c u i con verg e u n � a l e c o r p o a d i ffe e ben p i ù . terri b i l i t i ra n n i : d a u n a p arte il Di o arbitro d e l l a
. _ renz a di quello di un
bru to, e u �1 p n n c 1 p t_ o s u perio re c h predestin azione e d e l l a grazia, dall'al tra l 'oro, I ' » o p i n io n e
e h a fi n e i n s è stess o .
c h e n o n v i v e p e r i biso g1J i d e l corp
o, ma c h e i n vece h a i Ì pubblica ., e i l fet i c i o d e l l a l egge s o c i a l e i mpersonale e d el
corp o_ com e u n o stru men to ; c h e n o moralismo d e l l e naz i o n i protest a n t i .
n è p rodo tto d a l corp o
m � v ! c � vers a, � e ! sens o che l 'a n i m a
è il fi ne, il p ro fo n d d
p n n c 1 p 1 0 orga n i z za tore d e l co-rp o stes
_ so c h e ' s e n z a d i l e i '
s 1 d i sgreg h erebb e ( A r i s to t i l e).
A 11 a l og<t � e n t e n ? i d i re m o c h e i l Cap L a gerar ch i a s econ d o p o t e n z a .
, o, q u a l e port atore
(1el v a_ 1 0,r e� d 1 l 1 berta , non �arà il mero rapp
_ _ resen tante d e l l e !.,. a c o n q u iBta d ello S t a t o .
m �� se ( , e ;:i r_ d e 1� ocra t 1 ca), I l s 1 1 n b o l o
i m pers onale di u n a
m 1 t1 c � a u torga n 1zzaz 1_ o n e d i c u i q u este
s i a n o già capa ci
m a v i cev ersa : l e mass e ricev ereb bero _
preca rio, basato non sulla propri a forza, ma sull'al trui de scatenar e, e poi dirigere , coteste forze, cosa che n � n si p_uò
bolezza e viltà. ottenere di n uovo con una forza purame nte matena le, s1b
. Ma .a que � te . affermazioni bisogna far seguire subito una
sp1egaz
bene con una forza d i persuas ione o di suggest ione.
tone d 1 ciò che noi intendi amo precisa mente per po Ecco dunque che siamo portati ad un P.i ano P.iù sotti le,
ter12a, s.enza d 1. � he nascere bbero di certo degli equivo ci ove l'azione e i l dominio si esercita no mediant e rdee. Idee
che, nei nostn. nguard i, di ragioni di essere non ne avreb- - si badi - non come n ozioni astratte , ma i nvece come
bero nessuna . . idee-forza, come miti (nel senso sorellia.no), cioè co!11 e pr_i n :
. � . cosi prima d i tutto diciamo che potenza per noi non cipi volti a destare e nergie , movime �t1 e c ? rren_tl s;> c1al1
s1gni f1ca affatto forza puramente materiale · e che il domi n i o attraver so le varie suggest ioni morali, emoz1on.all,_ d 1 cr � ·
e l ' i mperio n o n si identifican o affatto con ' l a violenza e l a denza, di tradizion e, ecc. che esse sono capa � 1 d 1 eserc �
sopraffazio ne che s i può esercitare per mezzo di q uesta. tare sulle masse. Ma qui debbono restare fermi due p unti·
Mett ere in chiaro ciò è tanto pi ù necessario, inquantoch è base ; i n primo l uogo, i l Domina tore deve restar.e s1g � ore
molti. operano ad arte cotesta confusione per poter poi ti delle varie idee o » miti •, non deve, credend ovi, sub_1rne
rare fuori la più vietata rettorica ad hominem contro le egli stesso la suggesti one, divenen do u n os.sesso, uno schiavo
,. bestie umane "• I'• homo hominis lupus e, gli " inumani degl i spiriti che ha evocato ; non deve rtc ? noscere ad esse
dominatori i tiranni " • e via dicendo. La violenza è
•, ,.
un qualunq ue valore assoluto - ma deve . 1 nvec � assu_me rle
tropf! O poco. La potenza non è la violenza, i n quanto questa freddam ente come mezzi, come strumen ti fasc1 naton con
espnme uno • star- di- contro « (e, quindi, sullo stesso piano) cui, presso ad una p recisa scienza della psicolog ia d �ll _e
e non uno ,. star-sopra " ; presuppone ndo e prendendo senso folle eserciter à quelle influenze che v uole, desta ndo e diri
e gi ustifi cazione da una resistenza, presup ponendo cioè che gen do l e forze cieche delle collettivi tà associate . li sccond ;>
altre volontà possano resistere, essa accusa, in ultima ana p unto si connette al primo, e consiste nel compre � dere 1 1
li �i, u n lat? di impotenza e u n rapporto estrinsec0, pole lato assoluta mente positivo d i questa nostra att1tud me, che
mico, cont1ngent e, non veramente gerarchico e domi nativo. v a di là sia dalla ideologia della forza pura, sia dall'idea lismo
Non per vi ? lenza si muove un libero corpo nè si vibra l'agile dei > valori degli » i m mortali principi • , ecc .. Che l a forza
«,
parola. Chi veramente puo. non conosce la violenza : non p ur a mente materiale non basti a sè stessa che essa sarà sem
.
• ·
ne ha bisogno, in q uantochè non ha antitesi e si impone pre strument o di idee - q uesto è sem phcemen te u n fatto d a
direttamen te, i nvisibilme nte ed irresistibilm ente in virtù della constatar e. Senonchè , da un p unto d i vista positivo, all'idea
sua interiore, individuale superiorità rispetto a ciò a cui egli non s i può nè si deve dare altro valore fuor di .q � ello che
comanda. le risu lta appunto da questo fatto constatato , c10e valore
Tutto questo, da un punto di vista assoluto. Coi1 il che d i principio suggestiv o, misurato dalle sue . co nseguenz_e
non i ntendiamo negare ogni utilità alla violenza 1 ma sola pratiche. L 'idea - i n altre parole - ha valore. 1 11 quanto agi ·
mente dire che essa non è ancora veramente po tenza : ne· sce e finchè agi sce: non perchè è » buona •, • gi usta •,• vera «,
cessaria là dove si abbiano d i contro delle rigidità prive ecc. · tutto ciò non è che nebbia rispetto alla sua realtà d i idea·
d i vita che non si possono superare se non spezzandol e · forz�. Controlla re i » potenzial i suggestiv i " di cui sono caricate
nec � ssa � ia ancora all'atto di u � a prima, diretta impronta or� le varie idee ' dosarli, combinar li, usarli, scaricarli o sospe n
gan1zzahva nel caos delle vane forze materiali soverchian ti derli, questa è un'arte superiore , i � visibile e t� rri_ b} l e d i do
essa resta tuttavia una fase rudimental e e p rovvisoria. ' m i nio che, resa cosciente, comu11 1ca, come s1 d 1ra, con la
E che sia così, ci si può convincere anche riflettendo m agia. .
che sta bene che alla testa d i forze materiali scatenate e Perciò non possiamo essere d'accordo con correnti estre-
s � fficienteme nte viv� si può venire a capo di molto, se non m iste del fascismo, le quali ritengono che solo l ' azion e (nel
d1 tutto ; ma tuttavia occorre bene che si sappiano prima senso limitato di cui sopra) valga, ed ogni confli tto ed uso
-U l'u1pr1·i»l ls1110 I•agano 13
------------�-�, ----
debbo no venire ilifran ti dall'e rgersi in piedi della realtà pos non s a ra n n o s c e l t e a c.a so : saranno quelle 1 n cui s1 � re d e
sente di un indivi duo super iore. d i ri c o n os c !.' r e u n a m a gg i o r c a pa c ità , quindi, bon gre m a l
gré, u n a superiorità s u g l i altri, c o s i c c h è n o n _ saranno con
s i derati come s e m pl i c i porta voce, ma �1 si su p porra. u n
_
p r i n c i pi o d i a u t o n o m i a , u n a i n i z i a t i v a d 1 l e g 1 s l ? z 1 0 ne .
L'i m p o s s i b i l i t à o
Ecc d u n q u e a p p a r i r e , i n seno al democratismo � un fa! ·
d e l l' a u t o g o v e T n o d em o crat ico
tore a n t i d e m o c r a t i c o , c h e e s s o v a n a me n t e cerca d 1 repri
.
m e r e c o n i p r i n c i p i d c i l " e l e z i o n i s m o e della s a 1� z 1 ? ne P ? P o
l a re . D i c i a m o v a n a m e n t e , µ e r q u e s to : la sup e : 1 on tà dei s u
:
Tornia mo al liberal ismo. p � r i o r i si e s p r i m e , f r a l ' a l t ro , n e l fatto che essi s o n o c � pac 1
Abbia mo rilevat o i l compr omess o che lo domin a nella li i d i sc e rn e r e c i ò c h e è v e r a m e n te v a l o r e , c o � 1 e a n c h e ?1 gc_
sua velleit à di afferm are I' » i m mortal e princi pio della r a r c h i zz a re i v a ri v a l o r i, s o p ra o r d i n él n d o g l i u n i a g l i a l ti i .
bertà. Comp romes so che si trasfor ma poi i n una vera lie
•
O r a i d e t t i p r i n c i pi d e m o c r a t i c i c a p o v o l g o n o_ i n t c � a m_e n t e l a
propri a contra dizion e qu ando, i l proble ma essend o sposta to c o s a , i n q u a n t o c h è r im e t t o n o i l g i u d i z i o . ( s i a n e i r i g u a r d i
dall'in dividu o alla società , a lato di quello di libertà si af· d e l l a e l e z i o n e , s i a n e i r i g u a r d i d e l l a � a nz 1 o r� � ) c h e d c v : d e
ferma un altro > immor tale princip io : il princip io di egua
•
c i d e re c h i è s u p e r i o r e , a l l a m a s s a , c r oè a l l 1 11 s 1 e m e d_1 c o �
glianz a. Come non accorg ersi che se v i è eguagl ianza non l o ro c h e , p e r i p o t e s i , s o n o i ti
m e n o � t a � i u d i c:i : e ,
_
o ti c u i
v i può essere libertà ? Che i l livellam ento delle possib ilità, g i u d i !. i o s i r e s ! r i 1 H�e d i n e c e s s i t fl a 1 v a l o r i 1 1 1 fc_rron . d c l i �
_
l'i dentità dei doveri, il ricono scimen to recipro co rende im v i t a p i ù i 11 1 1 1H : t l i a t :1 . Epp e r ò i 1 1 r e g 1 n � e d e m o c r a t i c o : 1 . PII?_
s t :1 r c c e r t i c h e c 9 l o rn r q u a l i s a p p i a n
_
possib ile la libertà ? Ripetia molo di nuovo : libertà vera vi o p : o s p c t a_r e 1 111 1
t
è solame nte nella gerarc hia, nella differe nza, g l i o r i o r i z z o n t i ( :1 n c ll e s e c h i m e r i c i - i n s e g n i l ' e s p e n e nz il c o -
nella i rredu
1 \ l l! ll i s t a l i n f 1 1 n z i o 11 e d i . 1 1 '\ i l i t ;\ r r a t 1 c a , a v ra n n_o _u n a filia l e
.
cibilità delle qu alità individ ual i ; vi è soltant o là dove i l
proble ma sociale è risolto i n modo d a favorir e i n u pic p r c c m i 1 1 c 1 1 z ;i s t i g l i ;i I t r i . I n 1 1 1 1 t a l e e r ro 1 c - s 1 m l l c a q u e l l o
colo grupp o il più compl eto svilup po delle possib ilitàu nmane, : l i c i t i , d u p o :.i v e r e c o n c e s s o e l l e i c i e c h i d_c ! J b a 1_1 0 . esse; r e
.
sia pure a p rezzo della più gra nde i neguag lianza fra gli ç!; U i d a t i d ;i c o l o ro c h e v e d o n o , c_s i g c s s e c h e s 1 :1 1 1 0 1 1 e c l t 1 il
c
al tri, cosi come second o l ' organi zzazio ne della classic ità pa d L· c i d e r e c h i v c d :.i o m e n o - - 1 n t a l e e r ro re s
t ;i d u n q u e l ;i
gan a ; vi è soltan to dove la glorific azione della Sapien c :.i u s a p r i n c i p a l e c! c l l a d e n u n c i a t a _ù e g r a d a � i ? t J C n � d c rn a d e l l a
o
dell'er oismo sa travol gere i piccol i valori della vita borghezase,e r c ;i l t à p o l i t i c a i n r c a l U1 c c o n o 1 1 1 1 c o a m m _1 11 1 s t ra t 1 � a . .
econo m ica ed indus triale. R e s t a , è v e ro , u n o b b i e z i o n e p: s s 1 b i l c : c h e iJ b e n e s s t:, t C
a
m a t e r i il l e c o n t r o l ! a h i k d a l p o p o l o p u ò e s s 1.: 1-e 1 1 1 1 c o rn p él g n o
46 I . ' e1•rnre d e 111ocrn1h·n
l n1pt-rlnllsn10 Pui;uno
· =-
· - · - ·- - -· -- ·;;,; ; ·- - --
---- ----------·--=--==-
p r e m m o m a i reagi re abbastanza e n er i ca m e n t e I n v e c e i n t a n t o
g .
I' ,, u m a n i t à � . e c c . , a n z i c h è esseri rea l i , s o n o se m p l i c i m e
parl � re d i a u togoverno d e l i e m a s s e è poss i b i l e , i n t a n t o ptiò si tafore, e c h e la r
l o o >) u n i t à e da una parte è semplice
di
l a s c i are a l l a c o l l e t ti v i t à i l d i ri t to elezione e di
sa nz i o n e' i n
m e n t e v e r b a l e , d a l l ' a l tra n o n q ue l l a d i un o rganismo già
cost i t u i t o s e c o n d o u n a raz i o n a l i tà i m ma n e n te, m a q 11el l a ,
q ua n to t u t t o c i ò non s i a v e r o , e v e re' s i <l , i n v e c e , c h e i l » p o p o
i
l o " possa v e n i re c o n s i d e ra t o c o m e u n a s o l a n t e l l i g e m a , come i n vece,
ed
di u n s i s t e m a d i molte forze
equili bra ntesi
individuali u r t a nt e s i
fra l o ro, e p e r c i ò esse n z i al m e n t e d i na m i c a
u n s o l o gra n d � essere, v i ve n t e d i u n a v i t a u n a , p r o p r i a ,
. e d i ns t a b i l e . Questo v o g l i a m o t e n e re b e n pres e n t e n e l l ' u sare
coscie n t e e razwn a l e . Ma q u esto è u n p u ro m i to o t t i m i st i co,
i l term i n e ,, molti e, aggi ungendo al carattere già detto d i
che n ussu n a c o n s i d eraz i o n e soc i a l e o storica pos i t i v a c o n
ferma, e c h e è s t a t o i n ve n tato u n i c a m e n te ei a u a n razza di irrazionalità d e l l a » m assa «, q u e l l o d e l l a s u a n a t u ra p l ù r i m a .
1 "4
c h e i n n es s u n m o d o l a c o s a si trasfo r m i i n u n m a rché d e
Da un tale p u n t o di v i s t a , a n c h e il c o n c e t t o - b a s e de
d u p e s. Ogn i vero i mp e r i a l i s m o d e v e e ssere i n te n s a m e n t e
m oc r a t i c o della c o s i d e t ta > v o l o n t à del p o p o l o « si d i m os t r a
i n c o n s i stente, e d a s o s t i t u.i re c o n q u e l l o d e l l ' e q u i l i b r i o m o
positivo, e p però r i co n os c e r e u n a s o l a realtà : q u e l l a d e l l ' irzdi
m e n t a n e o d e l l e molte v o l o n tà, d e i molti i n d i v i d u i p i ù o m e n o
�
viduo. L'in � e r ? � a rà per u n i n d i � i d u o, p e r u n i n d i v i d u o supe
r iore, p e r l 1 n d 1 v 1 d u o c a p a c e d i d t re : " Lo Stato s o n o i o e e non
a s s o c i a t i : co m e i l getto d i u n a c as cat a , c h e d a l o n t a n o p u ò
r :·ndividuo �arà per l'impero. V i sarà u n a gerarc h i a p e r c h è
s e m b r a re fermo ed i ntero, m a d a v i c i n o r i s u l t a d i u n a i n
v 1 s o n o d e t c a p i , e n o n d e i c a p i perchè v i è u n a gerarch i a .
fi 1 1 i t à d i e l e m e n t i d i v e rs i i n i n c e ss a n t e m o v i m e n t o . E p
La trac c i. a p rofo n d a, i l d o m i n i o orga n i zzatore, l a s c i a to d a
p e rò o g n i d e m ocra t i s m o n o n è c h e u n l i b e ra l i s m o t ra
u n g r u p p o d i c o n q u istatori , d a rà senso a l l a c o s i d e tta " u n i tà
v e s t i to .
n a z i o n a l e e, a l l a c o s i d e t t a » n a z i o n e « e n o n i l m i to d i
S u q u este c o n s i d e ra z i o n i , c o n c l u d e n t i n e l l ' irrealtà d e l
l ' e n t e p o p o l o , d e l l ' e n t e- n a z i o n e , e c c . e n e l l ' a l og i c i l à d e l l a
�
� ttesta a l l a v i ta profo n d a d i q u e l l i , eh n o n n e h a b i sogno
a .1 c u n o . Lo s ta to, l a n a z i. o n e - e anche l a » tradizione e -
rea l t à p l u r i m a a c u i essi co n c r e t a m e n t e s i r i d u c o n o , n o n
sono d e l l e astrazioni ( a l p i ù , d e i compiti), le q ua l i sono so
s i p o t r e b b e m a i i n s i s t e r e t ro p p o . L ' i ll l po r t a n t e è . d i r i l e v a r e
l a m e n te ? e l l a realtà di a l c u n i i n d i v i d u i che s i i m p o n go no,
c h e se e s s e s c a l z a n o c i ò i n c u i p u ò g i u s t i fi c a r s i la d o t tr i n a .
c r e a n o vie dove n o n v t erano v i e , fa n n o u n i tà ciò che n o n
d e m o c r a t i c a d e l l ' o r ga n i z z a z i o n e d a l b a sso q ua l e a u togov e rn o
e ra c h e m o l t e p l i c i t a
àcl po p o l o o della n a z i o 1; e • , e sse s c a l za n o a l t re s i u n a
V e m � t a m e n o 9 u e s t a r e a l t à , q ue s t o l i v e l l o s u periore d i
• • »
fi n z i o n e a n c h e p i ù v i e t :i , d i c u i lll n l t c c o 1 1 ce z i o 1 1 1 c h e s i .
f o r z a , d t v i t a e d 1 l u c e ( i l c u i tras m e t t e rsi p e r é l i te s attra
d i c o n o e si c re d o no a n t i d e ll l o c ra t i c l ! e s o n o t u t t' a l t r o e ll e
v .e r s o l e g e n e r az i o n i , c o n tro i l l i m i te d e l t e m po, c o s t i t u i s c e
s c e v r e . l n t e n d i a rl' o r i f e r i r c i a l l a s u p e r s t i z i o n e e a l l ' i d o l a t r i a
C ! Ò � h e 1 11 s e n s o e m i n e n te e p o s i t i vo è d a d i rs i tradizione) l a
.
per lo • S t a t o • , i n t e n d i a m o r i fe r i r c i a l c o n c e t t o h e g e l i a n o
f u n z i o n e c h e s o p ra v v i v e a sè s t e s sa p e r i nerzia la v uo t a
d i » S t a t o A sso l u t o «, o n d e s i affe r m a c h e c i ò c h e è r e a l e
è l o S ta to, n o n g l i i n d i v i d u i , i q u a l i - q u a l u n q u e e s s i
�
for m a d i u n a � rga _n _izz � z i o n e i m pe ri a l e o n a z i o n a l s e n z a p i ù
.
n u l l a c h e l a g 1 u st 1 flc h 1 , l i cen tro d i u na m o n ar c h i a i l c u i t r o ·
s i a n o, a p a r t i re d a i c a p i - d e b b o n o s p a r i r e d i n n a n z i a l l o
S tato.
�
n o è. v uoto, q u � sta s o p r a v v i venza osses s i v a , c h e p i s i a u t o
n orn t zza e r e a g i s c e c o n tro d i c i ò d i c u i n o n è c h e o m b ra n e l
P o c h i fe n o m e n i o.�·sessi11i c i a p p a i o 1 1 0 di un c a r a t t e re cosi
p r e t e n dere c h e n e s s u n i nd i v i d u o v i s i a a d o m i na r l a e l e i
a berrante q ua n t o q u e s t o , il c u i a s t ra t l i s m o è d i certo a s s a i
r e s t i l a s u p r e m a r e a l t à , c o n q u esta d e g e n e ra z i o n e c o i n c i d e
p e g g i o r e e l l e n o n l 'a s t r a t t i s m o d e m o c r a t i c o . D i fa t t i a b h i a 1110
l a g e n e s i d e l l ' i dea d i ,, S ta to Asso l u t o " • d i » Naz i o n e e e d i
g i à v i s t o c h e n e l l a d e m o c ra z i a i l ,, p o p o l o i n f o nd o è L n a
t u tt e l e a n a l o g he re t t o r i c h e .
«
. � V O L A , Imperialismo />,1gww
oO l hnp r rialisn10 Pagano L' e1·rore dcu1ocratlco 51
dove dello spirito d i Roma essa non h a n u l l a , laddove, e che una ,. terza Roma «, l a Roma mazzi niana, dovrebbe
nella sua natura associazionistica, repubbl icana, a n tigerar assumere come sua profetica missione, è l 'anti-impero, cioè
chica, essa è soltanto u n prodotto d e l l 'anti- Roma - d e l cri l 'i deale d e l l'umanità-realtà-u n ica, come fratellanza di popoli
stianesimo, anzi del protestantesimo. Lo affermiamo decisa uguali, come l'i mpersonale associazionismo d i una federa
m ente : Mazzini non è che l'esponente italiano del protestante z i o ne i n d i pendente antimonarchica, nemica di ogni gerarchia
simo e del male europeo (è significati vo, del resto, che Maz dall'alto, i l l udentesi d i esprimere i n u n a m i tica ., volontà
z i n i ebbe u n a educazione spiccatamente giansenista ) . Coloro del popolo « l a superstizione d i una » volontà d i Dio •. De
che oggi in Italia vogliono l'impero , lo sappiano, e d i ch i a n udate d i tutti gli aspetti mistici cotesta ideologia, fissatel a
rino l ' asso l u ta i ncompatibil ità con l a dottrina e l o spiri t o freddamente scendendo s i n o agli i mpulsi nascosti ed i n coffes
mazzin i a no. sati che le danno anima - e vi troverete la l ogica stessa del
La volontà democra tica di q uesta tendenza ha i n v entata l'anarchismo e del bolscev ismo, con l a stessa i l l usione otti m i
una ,. filosofia della storia •, che già l e considerazioni pre stica circa la razion a l i tà della massa e d e l l a storia ; v i t roverete
cedenti bastano per scalzare . Essa non solo ,, reifica •, ma l'espressione stessa, dist i n ta, i n e q u i vocabile, d i ciò che come
a d d i rittura teo logizza il ,. popolo e : l'ente-popolo d i viene il i d eale del l'> ecclesia • sorse dalla rivolta dei cristiani contro
corpo mistico in cui la stessa d i v i n i tà, tratta dai cieli e d e · l'ideale d i Roma ; e v i troverete perciò, essenzialmente, lo spi
bitamente socializzata, vi vrebbe e si rivelerebbe come n e l rito della Riforma, q u e l l o stesso spi rito d a c u i precedette l'or
s u o i nterprete, secondo una l egge progressiva d i sviluppo ganizzazione moderna, antimperiale, antiaristocratica , antirel i
che è l'evol uzione stessa del l'uma11ità attraverso grandi ci giosa perchè riducente l a religione alla mera soc i a l i tà, anti
c l i riflettenti ognu n o una idea, o ,, rivelazione • , della mente qual itativa, propria a l l e società anglo- sassoni ed americane .
divina. L'i J eale mazziniano i n verità è identico a q u e l prodotto
M i tologizzare, q uesto, a cui non v i è più persona seria che esse nzialmente de mocrati c o e l u ter2no prea nu nciatosi con
oggi debba prestar fede. Noi di chiariamo d i n uovo che l'ente la cosidetta ,. Società delle Nazioni «. I n fatti una confede
popolo è u n a mera astrazion e ; noi, in secon d o l uogo, sulla razion e internazionale presieduta non dalla potenza e dal
base della moderna teoria della conoscenza, contestiamo l a l'individua, splendente rea ltà d i un solo essere supe riore
l egittimità d i considerare l a storia a l trimenti che come sto - l ' i m peratore d e l l a concezione dan tesca che " considera n
ria degli uomin i ; e le sue ,, idee •, altrimenti che come q u e l l e d o le d i verse condizioni del mondo, e l i diversi e necessa r i i
che correnti dom i nanti d i u o m i n i hanno saputo imporre ; uffi c i i ordinan do, abbia del t utto u n i versa le ed irrepugn abile
noi, disebbrati d a og n i all ucinazione aprioristica, diciamo u ffizio d i com a n dare (Conv. I V , 4 ) - sibbene da un po·
«
superstizione il presupposto della legge d e l » progresso « , polo, anzi dal popolo, d a t i ' " um anità •, poichè il popolo elet
e l'idea preconcetta che l a storia i ncorpori u n piano prov to ( quello italiano : popolo eletto ! - altra superstizione teo
vi denziale, cosi che tutto debba dirsi razionale e giustificato logica : noi non conosciamo popo li » eletti " • ma popoli che,
e ciò che viene dopo, pel semplice fatto di venir dopo, sia n è l l a lotta, si creano come superiori), seco ndo Mazzi n i ,
qualcosa d i s u pe riore e debba essere accettato ; ma, sopra· avrebbe u nicamente la mis sione d i n egare s è stesso e di im-
I .. · errore de1no«-rotieo
5t l11tperlal1H1no Pai;ano
antimperiale, anticattic o s 1 ica, oalistica, l i beral- democratica e m o m e n to, si chiede la restaurazione del l egame u niversale
fraternalistica, il c ui vero nome - ripetiamolo - è protestan dell'umanità, che all ora non sarà più u n dato, quasi una na
tesimo. E i due te rmini della pseudosintesi restano due di tura i n cui i singoli s i trovano connessi i m mediatamente, ma
rezioni i ncom unicabili : fra di essi vi è scelta, ma di compro i n vece qualcosa che gli uomini s tessi porranno : spontanea
messi e di composizioni, nessuna. mente con u n atto libero. Il democratismo corrisponderebbe
a que � ta terza fase, i nqu a nto c h è m i r 7 r e ? be ap p unto � ll'ide �
Se il fascismo conserva in sè elementi mazziniani, sappia
d unque purifi carsene, anche se .c on l a parte malata dovesse ta le d i una socialità sulla b ase d 1. u n insH:me d 1 essen uguali,
gliar via anche della carne sana. a utonomi e l i be r i .
E come si deve vietare ai cattolici di i nvocare gesuitica - D i n n a n z i a d una tale ved uta, il p unto pri ncipale della cri
mente la romanità i m periale, cosi lo si deve vietare a n che ai tica è questo : vedere in che co ns i s te � re ci sa m e n_t e I� d i f
mazziniani riconoscendo nella m issione di Roma che essi pro ferenza fra quella soci età, che sarebbe 11 p u nto d 1 a_ rn vo, �
fetizzano la perversione più completa d i ciò che Roma realiz l'altra, che sarebbe soltanto il p unto d 1. partenza d 1 u n s 1 ·
zò, nel campo spirituale e nel campo materiale, nella storia m i t e s v i l u pp o .
del mondo . Il Di Cesarò congi u nge alla ved uta esp o st a 1. 1 concetto
di una legge di individuazion e progressiva . data la q uale la
cosa si presenta però sotto una l u c e molta d ,1�e1: sa. Vu � le u n �
Ind ivi duo e umanità� tale legg e , che i gradi i n fe riori del!a r � a l �à �. 1 d �ff� r e n z 1 �0 dai
g ra d i più alti per i l fatto che net p r i m i l 1 11 d 1 v 1 � u.o S I pu�
Un'altra forma di possibile gi ustificazione, più evoluzioni scin dere i n più parti che conse r va n o la s tessa q ua l 1 t a (le parti
stica che non s toricistica, che può assumere i l democratismo, di un m i nerale , p. e. - e qual cosa di s i m i l e a ccade i n certe
la si può desumere da recenti affermazioni di G . Colonna di specie di p i an t e e nella p a r t� n o �e n e s i ? i _ a n i m a.l i i n f e � �o r i!,
Cesarò. Questa forma ha il v antaggio di poter essere conside mentre n e i secondi ciò non e p1u poss1b1le, po1chè I indi
rata a sè, non sulla base di una i potetica conferma d a parte viduo è una superiore u nità o r g a n i c a che non si lascia p i ù
d i · una " filosofia della storia " ad usum delphini, ma come d i videre senza che e s s o stesso decada e se nza che le sue
una possibile concezione del mondo in gen e rale. Essa è di parti perdano i n teramente i l s i g n i fi ca to v � v o e s p e c i fi c o, la
qualità che avevano in esso. La n atura c 1 mo s t r � r � bb e � n o
certo più coerente, ma appunto per questo è fac i l e rilevare . che va dai s 1 s t e m 1 fi.
q u a n to furiosa mente in essa l' istanza in iziale tenda a capo slancio di i n d i v i d u a z io n e progress iva
volge rsi in quella che anima i n vece i valori di una organiz sici m i nerali sino alla suprema i n d i v iduazione d a ta dalla sem
zazione gerarchica. plicità i n fra n g i b i l e p r o p r i a al l'autoc ? s�ienza u11'. ana.
Secondo questo p unto di vista si sostiene dunque che v i Secondo i l Di Cesarò, è c o n ce p t b l l e t uttav ia u n a f a s e
è una socialità l a quéde, l L1ngi d a l rappresen tare i l punto d i u l te r i o r e d i q uesto p rocesso in c u i l a stessa l e gge d i i n d i
arrivo d i uno sviluppo ideale, n e è i nvece solamente i l pun viduazione progressi v a t e n d e a s u p e r a r e l ' i n d i v i d u o u nl:a n ?
to di partenza. Tale lo s t a d io · riscontrabile a nco ra i n alcuni i n u n a fo r m a p i ù vasta d i associazione, che sarebbe l ' in di
viduo sociale l'u n i tà sociale e spirituale dell'umanità. Un ità
popoli primitivi, dove sembra che i singoli non abbi a n o
una vera coscienza d i sè q u a l i e s s e r i autonomi, ma vivano che d u n q u e � i differenzierebbe d a q u e l l'altra, p r o p r ia a l l a
in seno ad un vero e s s e r e collettivo indistin to, che è la loro socialità primitiva, pu nto d i partenza, per il fatto d i essere
tribù o il loro popolo. il cul mi n e di un p rocesso di i n d i v i d uazione.
Bisognerebbe p a s s a re d i là da cotesto stadio : d i là dal In t utto ciò v'è q uanto basta pe r capo v 1Jlgere la pos .i
l'umanità occorre che si riaffermino gli uomini, quali centri z i o n e democratica . I n che con siste, i n fatti, l 'e sser i n d i v i d uo ?
distinti e coscient i di sè stessi. M a agl i uomini, i n u n terzo Lo si è de tto nel fa tto che lo stato d i sempl ice aggregato
:
quanto più perfette sono l a subord i nazione e i l dominio di fatto che la gerarchia i c u i e l e m en t i s o 1 1 0 or mai l e coscienze,
questo principio superiore . E al lora : cosl come noi vediamo è i m m a t e ri a l e e non può e s s e r e ù i s t i n t a d a nessuna caratter i
che l'unità dei com posti chimici è u n dominio su vari ele s t i c a fisi ca mente v i si h i i e. C o m e L t l e , i l domi natore n o n sa
menti e su forze puramente fisiche (grado inferlore)i e l'unità rebbe d::i paragonar:;i p. e. a d 1 J l l a m a n o c h e volesse farsi p a
vegetale u n dominio su varie unità e l eggi c h imche sotto d ni n a d i t t t o il c o p o s i lJ b e i ; e a l l a stessa un ità organica
u r ,
una l egge su periore che le trascende, e cosi via - in egual del c o r p o che i n u n a s i n t e s i s u p e r i o r e i n c o r p o r e a comprende
modo, am mettendo lo svil uppo di cui sopra di là dall'i n d ivi l a m a 1 1 0 e tuttn i l e s t o r .
ferenza tra i l pu nto di pa rtenza e i l p u n to d i arri v o del pro che vanno d o m i n :i l i s e c u n d \ ) u n o s : c s s rarpoi to sa ranno l e
o
cesso, se q uesto deve essere qualcosa di più che non u n leggi e l e v ol o n t à d e l l e s i n g o ! e c o s c i e n e 1 1r1 1 a 1 1 e .
z
enorme circolo vizioso, tale d ifferenza p u ò consistere sola Con ciò, si badi, non s i v u r1 l e abolire I ' > u o m o � . cioè
mente in ciò : che all'inizio ogni Io i n sè era nulla e iden q u e l la c o s c i e n z a d i l i bertà, d i i m! i v i tl i 1 a l i t à e d i a 1 1 t o J 1 o m i a d e i
tico a tutti gli altri q uale una specie d i medium i n cui cir si ngol i c o n q u i s t a t a d i c o n t r o a l l a p r i m i i i v a , i d i s t i n t a m e
n ,
Unilateralmente v ista, la cosa può forse avere un certo gli uni , fa d i coloro che resistono dai Capi, a cui naturalmente
colorito d i anormal ità, q uasi q uanto nell ' idea di u n a parte e l iberamente le masse si piegano ed obbediscono - fi nchè
di un corpo che si arrogasse il diritto di subordi nare a sè non appaia altri ancora più forte, d i cui i capi primitivi saranno
tutte le rimanenti. Ma q uesto colorito sva ni sce del tutto non p ri mi a riconoscere i l diritto e l a d ignità, senza rancore o i n
appena si d i ffi di dal continu are a chiamare uomo c h i .
• « vidia, ma lealmente, mi l i tarmente. In nessuna concezione come
I , ' er1·01·e dcn1oe1·a.tico
S8 l 11a11ea•i ,.ll•uuo t•oi.;nno
��--....
- - -�
.. -w-
- --
--
- ....
-...
� ., �
a·•
....
·-
- .,;,; - --
- ��--
-· -=·
----
- --.. ....
-... . ....,
.. .-..
.-.-
,__
._...........
.
e dt rec i proca schiavitù d i esseri ciascu no i nsufficienti a sè loro diversit� fondamentale : d e i • mo lti • uguali, asso luta
medesimo. mente uguali, non sarebbero molti, ma uno . Voler l'egua
glianza dei molti è contradizione in termini.
· . Lo vuole, i n sec.ondo l uogo, i l principio di ragion suf
.
f1c1ente, che s1. esprime cosi : Per ogni cosa vi deve essere
L ' irrazion alità d e l l ' egu agli a n z a . una qualche ragione perchè sia quella cosa e non un'altra .
Ora u n essere asso lu tamente uguale ad u n a lt ro sarebbe
� ndo a ciò che si è detto al principio di q uesto ca privo di ragion suffi ciente • : sarebbe una duplicazione af
. Torndietro
•
mento dei capi � i p retend � farlo decidere non dalla qualità, guali, ma debbono anche esserlo, che l a d iseguaglianza è
m a dalla quantlta . (11 maggior nu mero, l a maggioranza del si vera d1. fatto solamente perchè è vera d i diritto, che essa è
stema elezion istico) ; ma l a q uantità può essere u n criterio reale solamente perchè è necessaria.
solameilte nel p resup posto del l'eguaglianza dei singoli che . . Ma porr� la d iseguaglianza vuol d ire trascendere la quan
e guaglia il valore del voto d i c iascuno. ' t1ta, vuol d i re passare nella qualità ; e così ecco che si
Ora I'• i mmortal principio " dell'eguaglianza è ciò che giust_ific � la possibilità _e la necessità della gerarchia, ecco
v i � uò essere di più c �n lestabile. L'inèguaglianza degli uo che 1 cnten. della maggioranza e deila popolarità si d i m o
_
m istiche che si manifestano nei singoli fenomeni e che si speciale gli anziani, per così d ire, li caricassero· della forza
riducono poi ad u n u n ico ,. stato ", al senso di una unica magica del clan, di cui essi erano i detentori. Ed allora i
sostanza fisica e psichica ad u n tempo, da cui tutto ha v ita capi consacrati d i veni vano essi stessi, quali individui v i
e moto : sostanza meravigl iosa e, insieme, paurosa, sacra, venti, i totem ; ed erano venerati come esseri divini, come
che è una specie d i forza magica primordiale, anima della gli in termed iari (pon tifeces) fra il gruppo sociale da essi co
natura, denominata in vario modo (» mana nefs, rouch , " mandato e le potenze del mondo invisibile.
Grande Spi rito k à, pràfia, - ecc.) dalle varie razze, ma d a
•
» "
•
Da questo stadio si enuclea p rogressivamente una forma
esse i n identico modo conce pita . più alta di organizzazione, con la quale entriamo nel campo
Il totem, nella sua forma p i ù originaria, viene conside· storico propriamente detto, nelle grandi ci viltà del bacino
rato come una individuazione d i q uesta forza, e così c0me mediterraneo e dell'Oceano Indiano - negli Imperi. La forma
una specie d i anima diffusa ed immanente del clan, di cui dell'impero nasce là dove un solo indivi duo si i mpadro n ì -
si può dire costituire l a forza d i adesione. sce d i rettamente del totem, e lo i denti fica a sè, così da farne
Ora ciò che ci preme d i rilevare, si è che lo stadio pu q ualcosa di assolutamente indi viduato, strin gente insieme il
ramente totematico è una forma di società democratica, anzi potere mistico e i l potere regale, ponendosi dunque egl i
comunistica, per eccellenza : non vi sono nè capi, nè sudditi stesso come centro di tutta una stirpe. Nei grandi imperi
- tutti i membri del clan vi appaiono uguali in rapporto antichi - che dette scuole sociologiche tenterebbero d i ri
a l totem, il quale resta u n a entità diffusa, non particolar costruire da forme anco ra p i ù antiche d i tipo totematico -
mente individualizzata in nessuno. Ora chi si ricorda ciò n ei grandi i m peri antichi d'Oriente e d'Occidente - Cina,
che abbiamo detto sul carattere comun istico delle comunità I ndia, Persia, e poi la stessa Roma augustea, ed infine, CO·
cri stiane primitive e sull ecclesia •, v i ritrova effettivamente
• ,. me residui, in certi Re d i Francia ed Imperatori russi - la
M n t esiduo o, per meglio d ire, una riviviscenza di tale stato. La persona dell' Imperatore è considerata come una realtà m i
cos idetta presenza mistica del Cristo in esse, e nella stessa stica e possente, temibile e sacra, c h e i ncarnava non d i n o
Ch i esa, a parte le accentuazioni più o meno spiritualistiche e m e , m a di fatto, l a stirpe : in loro la d ignità sovrannaturale
sentimentali, o teologiche, equivale perfettamente a quella e pur immanente come àlone magico, condizionava quella
del totem dei clan primitivi. regale e viceversa. Carichi della mistica v irtù del mana, si
Noi abbiamo detto con i ntenzione precisa : reviviscenza. riteneva che potessero trasmetterla consacrando tutto ciò
E ciò, perchè sta di fatto che nelle popolazioni primitive che toccavano, agendo, per cosl dire, per presenza sulle
lo stato di totemismo diffuso dà luogo, per varie circostanze cose e sulle masse, con una azione che i l Lévy- Briihl pa
su cui q u i non ci fermiamo, ad una forma ulteriore, nella ragona appunto a quella ch iamata catalittica dai chimici.
q uale l'anima mistica della comunità viene assunta da un Noi abbiamo riportato tutto ciò per confermare quanto
gruppo parti colare d i individui distinti dall'età, dall'espe dicemmo a proposito della veduta del Di Cesara, e per
rienza, dalla sapienza o dalla scienza magica. Questo gruppo mettere in ril ievo due punti.
si fa i l portatore dello ,. spirito « del clan, e dispone della Se la sequenza d i forme d'organizzazi one a pa rtire dai
sua potenza m istica per opere varie : di scongiuro, di in vo clan è giustificata, ne segue che il concetto antifascista, so·
cazione, di i ncantesimo, di guarigione e di p rofezia. cialistico, comun istico, democratico, cristiano, dello Stato,
E' assai i m portante rilevare, per noi, che in molte di non è che del passato, non è che un residuo tenace di for
queste comunità passanti lentamente dalla forma mistico me assai primitive superate ; epperò ogni aspirazione orien
comun istica ad una organ izzazione retta da capi, questi capi tata verso d i esso non può venire considerata che come un
non sono tali semplicemente per essere i più ricchi o i più si ntomo di d isfacimento e d i degenerazione. L'ideale demo
forti materialmente : la loro dignità richiedeva, oltre a ciò, cratico-comunista, specialmente se soffuso di cristianesi m o ,
che essi fossero consacrati cioè che con una cerimonia
-
troverebbe infatti nella società d i t i p o totematico d e i popoli
GI I anpcdal i,.1uo l•no;ano
- - - - -�-- - ---- - - · - - - - - - - - - -- - - · - --- -- - -- - -- - ---·- ----·--
IV
n o n c i v il izzati i l suo p i ù pe rfetto riflesso. Ma u n tale sta
dio, di faccia a q uello i m periale, non è che u n lontano pas LE RADICI DEL MALE EUROPEO
sato, un meno di co ntro ad u n più, ed, oggi, l a d i rezione
d e l l ' i n voluzione di contro a q u e l l a del l'affermazione. Esso non
può essere vagheggiato che in momenti d i stanchezza e d i
a bbandono, cioè q u a n d o u n a d a t a epoca e u n dato popolo
non sono più capaci di produrre u n essere superiore in cui
s i i ndividui, si raccolga e si concreti, in una forma tra
sce ndente e posse nte, tutta la tensione e il sistema di oscu
re volontà di u n a rnza. Risulta cioè, d a un'altra via, i l
senso decadente della civiltà europea, e l a maggior dignità
che i l fascismo può rivendicare per i propri i deali imperiali
di contro a tutti gli altri che oggi possono opporglisi.
A nche sul secondo pu nto si è già d etto, a l principio :
esso riguarda il concetto che non l a forza delle armi, non Abbiamo detto che anche fra coloro che oggi si schie
le necessità econom iche, non gli interessi materiali o la supre rano dalla parte d e i valori d i gerarchia, q u asi nessuno si
mazia i n d ustriale possono, da soli, cementare gli elementi di rende conto sino a che profondità il male cristiano a b b i a
u n i m pe ro . Vi deve essere un legame spirituale supe riore e con spinto l e sue radici n e l l a società contemporanea.
creto. Noi certo qui non possiamo e n tr:!re n e l l'àmbito delle Non bisogna farsi i llusion i . Questo male è ormai contes
scienze occulte, ma tuttavia rileviamo che per il primitivo i l suto nella struttura stessa della mentalità occidentale, e molti
mana non è u n a i n venzione, nè una astrazione, nè u n dato d i che n e mmeno in sogno penserebbero d i di rsi crist iani, di
fe de, ma i n vece u n a esperienza c h e egli effettivamente vi ve, fatto l o subiscon o ; cosicchè liberarsene non si p u ò che con
11 11a real tà . Qualcosa d i simile al mana, d'altronde, risuscita u n a n egazione totale, con u n o slancio che ci fac cia vera
ancor oggi in tutti i momenti d i e ntusiasmo colletti vo, in tutti mente d egli esseri nuovi, dovesse anche crollare t u tto ciò
i cosidetti stati di folla d i cui le scuole sociologiche moderne d i cui l'Occi dente trae u n vano orgoglio .
stanno rilevando l'enorme importanza che hanno sulla psi co Noi affermiamo che l a struttura della società occidentale
logia delle masse e q u i n d i ::;ui vari rivolgimenti sociali e è conseguenza del cristianesimo .
storici . Noi affermiamo che l a filosofia e l a scienza positiva occi
Susci tare q u esta forza collettiva imm ateriale eppure reale, d entali sono conseguenze del cristianesi mo.
effettiva, portata da u n popolo, saperla esaltare, avere l a Noi affermiamo che l ' i l l usione d e l l a potenza della tecnica
forza d i assu merla su s è , controllarla e d i rigerla - quest o occidentale è conseguenza del cristianesimo.
è stato i l segreto, spesso istintivamente operato, d i l u tti i Noi affermiamo che n e l l e novissime superstizioni d e l
capi e i dominatori di genti e di nazioni, d i tu tti i costru t » dive n i re « e dell' ,. uman ità « v i v e l o spirito cristiano.
tori d i i m peri ; e i l segreto a l tresi d i q u e l l o strano potere Queste sono l e principali radici della decadenza europea,
suggestivo, ani matore, d i quella effettiva influenz a » per pre che noi adesso considereremo ad una ad una per poi p u n
senza « che riveste t a l i esseri ancor oggi ; potere che non tual mente opporvi i n ostri valori d i restaurazione.
è una rettorica, ma qualcosa d i molto positivo, stare m m o
q uasi per dire : d i materiale, i n cui si rifl e t te a ppunto c i ò
L • oro 1 T o rnare alle c aste.
· c h e nelle a n tiche tradizioni era i l senso dell'aureola d i fuoco
sacro o " gloria celeste " circonfulgente, secondo quanto si
è già de tto, i vi ncitori e gli imperatori.
Simili affe rmazioni, s i n da q uando, al principio, le enun
ciammo sinteticamente, avranno sorpreso d i certo chi s i a
uso ad arrestarsi a l l a superstruttura religiosa o mora l e del p i ù n o m e n è vol to, che sorge dal basso per m utue d i p e n
cristianismo. Ma chi i n vece metta d a parte questo suo denze di bisogni secon d o l a stessa con t i n genza · per c u i
aspetto i n corporeo (con c u i d'altronde c i riserviamo d i li dal cieco cozzare d e g l i atomi s0rgono a caso l e forme d e l l a
q ui dare i n ostri conti p i ù sotto) e scenda a considerare i l materia bruta.
cangiamento reale che l'avvento del cristianesimo determ i n ò Dopo d i che, possiamo passare alla considerazione della
i n seno a l l 'idea sociale e alla visione d e l l a v i ta d e l l a paganità, prima rad i ce della decadenza e uropea, relativa a l danaro
non troverà più tanto strane l e nostre tesi. e al lavoro.
Noi i nsistiamo sopratutto n e l l ' i n dicare nella struttura del- Se noi retrocediamo nel corso dei secoli, spostand oci
1' » ecclesia « il tema n uovo riesumato d a l cristian ismo. Esso, anche, se si crede, ad oriente, ci troviamo d i nnanzi a q uesto
t rasposto dal p i a no m i stico al p i a n o pol itico, dette l uogo fatto sociale fondamenta l e : vediamo che se il signore era
al d e mocratismo. Q uesto è i l punto fondernentale. signore e il servo servo, ciò, in massima, accadeva in via na
Noi abbiamo v isto che l a d iseguaglianza e l a d istanza fra turale per il fatto che il signore era signore, e il servo servo.
gli esseri non è tant o un fatto, q ua n to i nvece un va lore, Questo n o n è u n gi uoco di paro l e . Vog l i amo d i re che i
q ualcosa che deve essere, q ua lcosa che è necessario che sia, v ari rapporti erano d e terminati dalla coscienza e dal rico
quale presupposto per ogni razionale organizzazione deg l i noscimento, spontaneo o provocato, di u n a differe nza di
esseri stessi. Ma t utta l a mora l e cristiana parte i n v ece d a l natura degli esseri. Come abbiamo già detto poco fa, il si·
l ' i deale d i eguagl ianza, p e r l a credenza che t u t t i gli uomi n i gnore era colui che s i i mponeva sia per una potenza, u n a
siano uguali d i nnanzi a D i o e i n rapporto alla l oro cornu n è i n i z i a t i va, u n a capacità d i resistenza, eroismo e generosità
n atura fatta da peccato. La massima, d i fare agli altri ciò - sia per una attitudine ad apprezzare d i forme superiori di
che s i vorrebbe fosse fatto a sè stessi - da cui il kan v ita (sapienza, intellettua lità, arte) - sia, ancor p i ù d i retta
t i a n o : Agisci così che l a massima d e l l a tua con dotta possa
°'
m e n te , per un più ele vato potenziale di forza psichica e
serv i re da principio u n i versa l e di azione» - non è che una suggestiva (mana), per u n a v i r t ù d i animatore e d i evoca
fra le tante che impl i cano i rrepugnabi l rnente il presupposto tore. Din nanzi a l manifestarsi d i q ueste qualità in esseri
dell 'eguaglianza, il criterio della socialità e dell'uniformità per privilegiati, n el l'animo d i coloro che non potevano . o non
il valore, per la trascendenza di un legame collettivo, di sapevano elevarsi s i n o a par teciparne, sorgevano dei sen
q ualcosa che si tiene su per un sistema di relazioni rec i t i menti ormai q uasi del tutto scomparsi n e l l e plebi m o
proche non personalizzato i n nessun capo, così c h e ciascuno, d erne : devozione, rispetto, venerazione, t i more. S u q u esta
pur d i pendendo, n o n vedendo nessuno però sopra d i lui, ab base si giustificava la gerarchia, i n modo organico e di
bia la sensazione d i esser l i bero. retto. Astraendo da ciò che può essere stato proprio a mo
Misticamente, questa è l a l i bertà n e l l 'amore, nell'esser menti di transizione e d i schematismo sociale,o d i u rto gue r
di ciascuno per tutti gli altri. Ma quando l a realtà mistica riero fra un popolo e un altro, si p u ò d i re che l ' i n feriorità
promessa dalle apocal issi svanì pian piano i n u n m i to, gli uo n o n era per v i o l e nza, ma per gi ustizia : l ' i nferiore ricono
m i n i s i ritrovarono con i piedi sulla realtà concreta ; l a sceva sè come tale e n e l dipende re, n e l l'obbedire, n e l c i r
q ua!e tuttavia dal dualismo i nstaurato d a l l a stessa coscienza coscrivere i l proprio orizzonte con i l imiti immanenti a l l e
cristiana fu d estata ad una " a lterità «, ad una bruta · e fa sue possibili tà, trovava effettivamente i l suo equil i b ro n a
tale esteriorità materiale mai prima conosciuta. Ed allora i l turale. E l a consapevolezza c h e i l suo lavoro non fin i va i n
tema stesso del l',, ecclesia "' s i materializzò i n tutt'altri si sè stesso, m a faceva parte d i u n organ !smo c u l m i n a n t e a
g n i ficati, che ci con d ucono precisam e n te alla società e alla sua vol ta i n u n'an ima, i n u n o spirito - l 'eroisno delle ca
c u l tura d i oggi. L'impersonal i tà, l'i norga n icità e l a reci pro" ste guerri ere, l ' i mmanente d i v i n i tà delle caste sapienziali, p e r
cità d e l legarne, materializzandosi, d i v e n n e quella del mec riferirsi all'Oriente indù - moltiplicava e trasformava l u
canismo, quella propria ad una volontà oscura che non ha m i nosa men te questo suo lavoro, g l i d a v a u n sign i fi cato, u n a
l 1nperinllsnao l"a�a1to l,e radic•i del ntale e u rop ..o
v i ta , u n e n tusiasmo. V i vente cosi n e l l a sua vita, l 'i nferiore de mocratico la forza bruta, impersonale, fatta d i mera quan
si s e n t i v a perta n to i n fin i tamente l i bero. t i tatività, d e l danaro, l a realizza.
U n r iflesso di ciò lo s i può ri n v e n i re n e l l e n ostre cam Abbiamo detto : s e n za più Capi. Non ci s i i ll uda, d i
pagne te n u tesi più immuni d a l morbo d e l l a » c i v i l izzazione e; fa tti. Ripetiamo che l a razza dei Signori se n o n è già scom
lo troviamo n e l rispetto natura l e d e i contadini d i n n a n z i a parsa, v i tende, e tutto procede i n u n c rescendo di l i v e l la
a q ualcuno che a n cora detiene degnamente i titoli d i no me nto p rec i p i tato verso l a v i ta più materiale. Le cosidette
b i l tà de lle loro t erre, n e ll'orgoglio e nella gioia d i mostrare • classi superiori " o " d irige n t i " d i oggi n o n sono tali che
l oro i l l av oro, e di ottenere da l oro accettazione di u n omag per i ro n i a : i gra n d i capi d e l l 'organi zzazione fi nanziaria mon
gio e d i un servigio. diale così come i tecnici, gli i n d ustrial i , i fu nzionari, ecc.,
Se d a q uesti orizzonti passiamo a q u e l l i d e l l e m et ropoli n o n rappresentano nulla p i ù c h e quei liberti, che i signori
moderne, ecco, i nvece, che cosa troviamo : u n i ngranaggio d i u n tempo delegavano a l l a razionale u t i l i zzazione dei serv i .
mostruoso retto da u n a forza bruta e d i m personale : il da Uno stesso gi ogo l i accomuna alla immensa, sorda turba
naro, i l capitale. au tomatizzata degli op erai e degli i m p iega t i , e al d i sopra
I vincoli d i d i p e n denza, l u ngi dall'alle ntarsi, si sono ras d i essa non hanno respi ro : schiavi e l i b erti d i rettori d i
sodati. Ma ecco che il signore non è p i ù tale perchè è s i schiavi - e, al d i sopra, nessuno - q u esta è l a terri b i l e
gnore, sibbe n e pe rc h è è u n o che h a piu danaro, perchè è verità dei c i v i l izzati " !
•
u n o che, p u r n o n e levandosi affatto d a l piccolo orizzante d i E come i n teriormente p i ù a ngusta e d ipendente e povera
u n a q ualunque v i ta u mana, domina l e condizioni m ateria l i è l a giornata senza tregua, febbr i c i tante, sat ura d i respon
d i q uesta v i ta stessa ; mediante l e q ua l i gli è a n c h e possi sabilità d e i signori d el l'oro e delle macch i n e , che n o n l a
b i l e di soggiogare o i m pedire chi abbia un respiro i n fi n i g i ornata d i u n u m i l e artigiano, a l t rettanto l o è q u e l l a d e l l e
t a m e n t e p i ù vasto che n o n i l s uo. L a potenza e i l l egame d i a l tre > classi superiori " a cui l 'oro n o n serve che p er mo l
d i pe ndenza, sperso n a lizzandosi e meccanizzandosi, sono di tipl icare morbosamente i bisogn i i n s et e d i • d i s trazione e '
v e n u ti capitale e macc h i ne. E così n o n è u n paradosso : di d i l usso, d i voluttà o d i guadagno u l teriore.
schiavitù vera si può parlare seriamente soltanto oggi, se n e Nessuna tracc i a d i S i gnori, in t u t to ciò. E n e l l 'assenza
p u ò parlare soltanto p resso alla orga n i zzazione economico loro, n essun senso in t u t ta l a pseudo- orga nizzazione. Do
meccanica occidentale l u ngo quella d i rezione d i abbruti mandate un perchè, una giustificazione a i m i l iardi di re
mento, d i cui l a • l i bera « America (è noto che i n Ame clusi fra le macc h i n e e gli uffi c i , d i l à da qualche effi
rica si m isure i l v a lore d i u n uomo dalla q uantità d i doll ari mera ebbrezza con c u i essi cercano d i i m i tare l a corruzione
di cui può d isporre) sta dan doci il m i gl iore esempio . delle • classi superiori e , e n o n a v rete risposta. Ma se s i
E forse dopo u n breve ciclo d i gen erazioni debitame nte r i sale, e n uovamente l o si domanda v i a v i a a gl i organ izza
e scientificamente e ducate a l l e norme del • servizio so tori di i ndustrie, agli i n v en t ori, ai signori del ferro, del car
c i a l e e, il senso de l l 'individualità sarà concel lata del tutto, bone, del petrolio, dei p o p o l i (non abbiamo v i sto che i l
e, con esso, l o stesso residuo d i cosci enza n ecessario per problema p o l i t i co oggi tende a ridursi a q u e l l o economico ?),
sapere a l meno d i essere schiavi ; e sopravverrà forse q ue l l o de l l'oro, egualmente nessuna r isposta. I mezzi per la vita
stato di r i nnovata i nnocenza - differente d a q ue l la del l'Eden hanno dominata la vita, anzi l'hanno ridotta a loro mezzo.
m i tico per il fatto che il lavoro v i regnerà come legge uni E così la grande oscurità pervade le l u c i d e l l e i ll u sioni su
v ersal e e u n i co scopo del l 'esistenza, - d i cui Dostojewskij, perbe de l l'orgoglio occidentale ; oscurità c h e si esp rime i n
ne • Gli Ossessi " , fa parl are C h igalev. : .m m i t o n uovissimo e m ostruoso : q u e l l o - d i cemmo -
Una d i pendenza senza più Capi, una orga n izzazione i nd if d e l lav oro per i l l a vo ro , d e l la voro come scopo i n sè, c o m e
ferente rispetto ad ogn i esigenza q ua l itativa - q uesto ideale valore i n sè stesso e dovere u n i v e r s a l e .
L'i n fi n it à degli u o m i n i s u l l a terra deserta d i l u ce, ridotti
I.e r a d i ci d c l 11a;tle .. u1·opco ,.
-- - ·· - ---·- - - --- - -- - - - -· - - · - - - -- �- - ------ - - - - - - - - ·- -
la gerarchia. Una gerarchia organica, d i retta, effetti va : i n E non vale p roclamare dottrine i n d i v i d ualistiche od an
ciò, p i ù l i bera e più ferrea d i q ualsiasi altra . che relativistic he, q uando già nel modo d i proc lamarl e, � h �
Come non riconoscere, a l l ora, c h e la dottrina oriental e è i l modo concettuale della fi losofia profana, s i éimostn d1
delle caste, anzichè stare indietro, sta ancora in nanzi, e d i aver aderito a detti presu pposti democratici, impe �sona � i ,
molto, n e l corso d e l l a storia d e l l'Occidente ? universalistici, c h e giacciono a l l a base d i q u e l l a f1losof1 �
Il substrato della operosità sana della classe i nferiore stessa. La · via è tutta u n'altra - q u egli stessi presu p p ost i
(shudra) non p i ù anarchizzata dalle ideologie demagogiche, bisognerebbe co111 inciare col contestare, per prima cosa, se
d iretta dagli esperti dello scambio, del traffico, di una or non si v uol com mettere l o s tesso assurdo d i u n imperiali
ganizzazione econo m i co-ind ustria l e semplificata per sempli smo che, al l uogo d i i mporsi pér q uella gerarch i a. dall'a l t? ,
ficato bisogno (vaishya, e qui finisce tutto ciò che può .
d i c u i si è detto, i nvocass e l a propria giustificazi one a l n
dare l'Occidente) ; d i l à dai vaishya, i ksatriya, l a stirpe conoscimento popolare. E q u i c i s i comincerà a d accorgere
guerriera, che nella guerra riconosce i l valore e il fine, e con che nemico si abbia a lottare, quanto s paventosamente
nell'eroismo, nella gloria e n e l trionfo d e l l a q u a l e può ar la stessa ,. cult ura e non solo l a " società e degli Europei,
dere la s uperiore giustificazi one di tutto u n popolo ; di l à sia u n democ ratism � i n atto - e che rinuncia essi debbon o
d a i ksatriya, i brahmafia, l a razza dello spirito e d e l l a Sa chiedere a sè stessi per riconquistare la salute.
pienza, di coloro che ,. vedono e (rshi) e che » possono « e Come il danaro è una realtà d ivenuta indifferente rispetto
che testimoniano d i v ita che noi non siamo d i qu�sta terra alla qual ità degli i n d i v i d u i che lo posseggono, del pa.ri l o
oscura, ma che le nos�re radici si perdono in alto, nello è i l » sapere « degli Euro pei. Diciam o megl i o : obbedt � n te
splendore d e i " cieli < . A l culmine d i tutto, il cakravarti, ad una volontà d i eguag l ianza, a d una insoffere � za a nt1g�
il » Re del Mondo « delle tradizioni i n iziatiche tibetane, im rarchica, e, q u indi, ad una p reoccu pazione soc1allshc . . , ti
�
peratore i n v isibile, l a cui forza è occulta, possente, incon sapere degli Europei ha dovuto necessariamente portarsi s u
dizionat a. q ualcosa, s u cui l 'efficienza d e l l e differenze i ndividua l i e de l l a
condizione, per sapere, d i u n 'attiva d i fferenziazione i n d i v i
duale, sia ridotta ad u n m i n i m o ; e pperò si riferì o all'espe
S cienza co ntro Sapienza,
' rienza fisica, uguale ad u n d i presso per tutti gli uomini in
q u anto sono animali (scienza positiva), o al m ondo dell'astra
Come la potenza, spers@nalizzandosi e socializzandosi, è zione e delle convenzioni verb ali (filosofia e razionalismo).
d i venuta oro, capital e ; del pari la sapienza, spersonalizzan L' esigenz a della socializzazione e dell'universalità del sa
dosi e socializzandosi, è d i venuta > concetto ", » razionalità « pere /J a condotto fatalmente alla sua astrazione, epperò ha
E q uesta è l a second a radice del male europeo. creato uno jato insuperabile fra il sapere stesso e la vita, fra_
Tanto la filosofia, q uanto la scienza positiva occidentale il conoscere e l'essere oltre ch e con ciò che può essere " realta
sono, nella loro essenza, essenzialmente socialistiche, demo metafisica «. E' così che n e l l ' Occi dente i l pensiero, q u a n d o no n
cratiche, antigerarchiche. Esse propongono per > vero e c i ò si riduca ad u n o strumento per trascrivere p i ù o meno con
chè deve essere universalmente riconosciuto, ciò a c u i chic venzionalmente i l lato p i ù -e steri ore, generale e u n i forme d e l l e
chessia, qualunque sia l a v i ta i n cui si lascia v i vere, p u r cose materia l i , non è che u n crea tore d i irrea ltà, d i paro l e
chè abbia u n a certa i struzione, può assentire. E così, come » rei fi cate "' • d i vuot i schem atism i logici, q uando anche n o n
n e l cri tet i o di » maggioranza « del democratismo politico, si risolva in uno sport intel lettuale tanto p i ù rid icolo, p e r
esse p r e su ppongono l 'eguaglianza e dominano sotto il cri q u anto piu fatto i n b u o n a fed e .
terio di q uantità e di n u mero t utto ciò che in q uesto àm Da q u i tutta l' irrealtà dello spirito moderno : scisso d a l l a
b i to p otrebbe essere qualità, irreducibilità di qualità, pri v i v ita, l'uomo oggi è q uasi un'om bra che si agita fra sche � i
l egio d i q ualità. e program m i e soprastru tt u re i n te l l e ttuali im pntenti a d o m i -
7l hnpe1·ialis1no .1•,.,;;a no
I.e ra did dcl n1ale c u 1·01u·o
altro aspetto già ri levato d e l l a decadenza europea e u n s i n mezzo d1 certi processi at t i v i d i trasformazione i n teriore. I!
tomo i n e q u i vocabile della sua inorganicità. proprio di tali esperienze tra sce nde n t i è d i essere dirette
c o nc r et e. ed i nd i v i duali quanto l'esperienza sensibile stessa;
Sul sapere debbono poggiare i card i n i d e l l a gerarchia im
p er i a l e : » Debbono governare i sapienti " fu già detto da
e tu!lav1a d1. cogliere . la realtà fuori dal lato cont i ng en te ,
s c i e n za positiva o speculazione fi l oso fa n t e : coincidendo esso, �1 � 10 � e, ev1d.enza 1 r1 d 1 v 1.d u al e e vivente - i n mere probabi
. .
Tale è, in rapidissim e l i nee, il senso di quella Sapie1;za periore ad uso dell' in feriore perchè i l maggior n umero possa
che costituisce i l cardi n e dell' i nsegnamento metafisico e parteci parne senza smuoversi e cessare di essere i nferiore
della scienza spirituale orientale, e che fu parimenti cono - noi opponiamo i n transigentemente l'attitudine contraria :
sci u ta dall'Occidente, sia nelle antiche scuole m isteriosofi debbono esistere gerarchie nello stesso sapere; debbono esi
che (in cui i l rito dell' i n iziazione operava appunto la tra stere molte verità separate da loro da solchi profondi, va
sformazione della coscienza necessaria per i l • sapere e il « sti, i n valicabili, corrispondenti esattamente a molte qualità
" vedere " metafisico), sia i n. altre correnti più conosciute, ài vita e di potenza, a molte distinte individualità ; deve
quali q uella alessandrina, neoplatonica e pitagorica, sia i n esistere una aristocrazia del sapere e I'» u n iversalità co e
tradizioni ermetiche, gnostiche, teosofiche, illuministiche e municativamente, democraticamente, u niformisticamente in
kabbalistiche che si sono protratte anche nel periodo post tesa deve cessare di essere u n criterio ; e non dobbiamo
cristiano. scendere sino a loro, ma loro sono tenuti ad e levarsi sino
Il p unto da tenere presente è che la scienza sacra e sa a noi dignifi candosi, ascendendo sul serio, a seconda delle
pienziale non essendo, come quella profana, u n conosce• loro possibilità, lungo la gerarchia degli esseri, se v ogliono
re e ma i nvece u n essere, essa non può venire i nsegnata partecipare delle forme superiori e metafisiche , criterio a sè
da Ìibri o u n iversità e trasmessa in parole : per conqui stesse e alle i nferiori e fisiche.
starla occorre trasformarsi, trascendere la vita comune i n Donde risulta anche la libertà, il camp o aperto, il respiro
una � ita superiore. Essa misura esattamente la qualità e la che lascia l a Sapienza. In fondo al sapere socializzato v i è i n
realtà della vita individuale, di cui diviene privilegio inviola vece, e sempre, u n • devi v i è sempre una n ascosta, i ntol
«,
bile, e parte organica, al luogo di essere il concetto e la lerante i m posizione moral istica : ciò che è verità » scientifica «
m,zione che si può fare entrare nella testa come una cosa o • filosofica • deve, i n quanto verità , essere riconosciuta da
i n u n sacco senza che contemporaneamen te i n ciò che si ognuno ; dinnanzi a lei, non è permesso l'atteggiarsi diver
è si sia me � omamente tenuti a trasformarsi ed a smuoversi. samente . Espressione di un despotismo collettivo, essa vuole
Da qui la naturale aristocrazia della Sapienza ; da qui u n a regnare dispoticamente su tutti gli i n di vidui rendendoli tutti
sua decisa non-volgarizzabilit à, non-comunicabilità . Un altro ugual i rispetto a lei - ed appunto sulla base di una tale
• tabù e degli europei è appunto la • comunicabilità " : essi volontà essa si è organizzata, ha costruito l e sue armi, le
ritengono, ad un dipresso, che l'essere intellibigile e l' � sser� sue prove, i l suo metodo, la sua violenza. Nella Sapienza,
parlabile siano la stessa cosa. Non si accorgono che se ctò puo per con tro, l' individuo è disciolto, reintegrato, restituito a
aver senso nei riguardi di astrazioni intel lettuali e di conven sè stesso: ha la sua verità, che esprime esattamente e p ro
zioni sulla base di esperienze - quelle proprie ai sensi fisici fondamente la sua vita, che è un modo particolare di spe
- supposte uguali a d un di presso in tutti, là dove questa uni rimentare e di esprimere la realtà, i l quale non contradice
formità cessa là dove riafferma una differenziazione qualitativa,
. . o d esclude altri modi diversi, che sono egualmente possi
'
la comunicatività discorsiva non può più essere u n criterio. bili r.ella differenziazione su cui si basa la gerarchia della
Fondandosi precisa mente sull'evidenza di esperienze in atto Sapienza.
di là da tutto ciò che è esperienza degli uomini comuni, la E questo basti per quanto riguarda la seconda radice del
Sapienza lascia aperta soltanto una �ia : tentare di p o �tarsi, male europeo e il suo correttivo ; già in questo cenno giu
per mezzo di un atto libero e creativo, a l l o stesso l i v e l l o stificandosi i l principio, che • debbono governare i sapienti «.
di colui che espone l' insegnamento, i n modo da sapere per Nell'ordine della Sapienza la gerarchia del sapere è coe
esperienza ciò che l'altro sa o dice con una parola, che a l s�ensiva alla gerarchia della forza e della superiorità degli
tri menti resterà soltanto parola. Alla social izzazione, sper individui. Il sapere è essere, e l'essere è potere, in ogni
sonalizzazione e concettualizza ziane del sapere, alla inclina senso, onde attrae spontaneamente a sè la dignità dell im '
Di contro a ciò, ripetiamolo, v i è l'Europa tutta, con � positivisti « nei riguardi d i tutto ciò che non è realtà ma
una organizzazione q uasi bimillenaria : v i è, dicemmo, i l re teriale e grossolana.
gno dei professori, degli " i ntellettuali degli occhiali senza
"•
Noi, per co � tro, _fon dandoci su una tradizione ben p i ù
_ ed effettiva
antica d1 quella c h e n o n possa rivendicare l'ere
o cchi, il mondo universitario, colto «, accademico che nel
»
l'arrogarsi il privi legio del sapere e dello spirito testimonia sia Cristian �, e testimoniantesi non per dottrine, m a per fatti
soltanto a che grado abbia potuto spingersi la decadenza ed opere d 1 potenza e d i veggenza, noi affermiamo i nvece
e l'astrazione nel mondo post-cristiano. l a possibi lità e la rea ltà effettiva d i ciò che abbiamo chia
mato Sapienza. Affermiamo cioè che è possibile una cono
scenza al trettanto posi tiva, d i retta, meto d i ca, s p erime n t a l e ,
nel campo metafisico-spiri tuale, quanto q u e ll a che la scienzc:t
C o loro c h e sanno s i sforza d i conquistare nel fisico e che, come q u e s ta 1 è d e l
e c o l o ro che cre d o n o . tutto indipendente da q ualsiasi credenza, morale o fi losofia
degli uom i n i .
M a vi è una usurpazione a ncora maggiore : quella che Sosten iamo perciò c h e i n nome d i q u esta S a p ie nza e d i
compie la religione occidentale nell'accaparrarsi i l dominio c h i d i questa Sapienza possa testimon iare, v a n n o desa u t o
e l a competenza del sacro e del d i vino rati e scalzati quanti, n ell'àmbito delle s u p e rs t i z i o n i rel igiose
per mere aspirazioni dell'» a n i m a "• per d ogmi, tradizioni '.
» « » «,
na per i ncom petenza alla credenza, all'astrazione spenta ed nei nostri riguardi .
arbitraria della filosofia, ovvero alle > es igenze « del senti Ma, compreso ora d i che s i tratti, s i riconferma e si raf
mento e della morale. forza la nostra dichiarazione, che di una gerarchia relicrfosa
D'altra parte il cristianesimo in quanto, tipico fra le v a O n opposizione a gnostica e i n iziatica), ed i n special �10do
rie religioni, si accentra escl usivamene sulla fede e non am d 1. quella cattol i ca, noi imperialisti intr a nsigen t i , non sap
mette u n insegnament o esoterico- i n iziatico d i là dalla rel i piamo che farcene. Ad una organ izzazione materiale a cu i
gione profan a esposta " cattolicamente « alle masse, una eventualmente s i aggiungesse, essa, i n verità, non aggiun
gnosi d i l à dalla superstizione devota, compie la stessa ri gerebbe nulla : essa aggiungerebbe soltanto u n v uoto con
n uncia. Infatti non si crede elle là dove non si sa e si ritiene torno d i v uote forme, i l fantasticare della fede e del sen
di non poter sapere. Onde si ritrova lo stesso agnosticismo dei timento, l'abbruttimento in dogmi contradittori e in simboli
l 1npe1•l "ll"1110 l"a;.ouno
Le radici del mole e u ropeo 81
e riti che non sono suoi e di cui ha perduto il senso ; insom t ! mento, .s i t.rova � s p re ssa in mol tissim e scuole greche ed i ta
m a essa non d arebbe q uella superiore, solare, in potenza te l l c h � , ? a1 p 1 tagonc1 s .i no agli stoici e ai neoplato n i c i . In vece
stimoniant esi, realtà che noi paganame nte i ntendiamo per s p i n e l l att1 � u d 1 11e passiva dei cristiani, n e l l a l oro insoffere nza
rito, m a i n vece u n a assoluta irrealtà, u na rettori ca antiromana per ogn � metodo e per una d isciplina autonoma d e l l ' i n d i v i d uo
e antifascist a di cui purtroppo lo sp irito degli Ita liani porta c_ome v! a ad una ,. gnosi "• ad u n a esperi enza spiri tuale effet
impresse traccie q uasi i ndeleb i l i . t i v a - t n sofferenza celate ma p u r presente sotto l e varie cre
Quando i l fascismo ri uscirà a capir ciò m ettendo u n ter· d � nze s u l l a ,. rivelazione « '. � u .l l a. ,. gr� zia « e sµI lato p ecca .
m i n e a l i ' infezione cattolica insi n uata n e l l e sue fibre giovani .
mmoso che assume og111 m 1z 1ati va d i retta e p recisa poggiata
d a l l ' i n coscienza di u n nazionali smo da ridere, sarà i l prin sul! � �ole forze del l'uomo - in tutto ciò vi sono abbastanza
cipio. temi � 1 a bbandono c h e , congi unti al pathos d e m ocratico ed
e � uahtano, . possono rendere sufficientemente conto della effi
c � e nza d e l cri stianesimo s tesso n e i riguard i del carattere so
Forz a mecc a nica . e p o t e n z a i n d ividuale. .
c i a le, volgarizzato, i norganico, i mpersonale d e l sapere m o ·
demo. .
La terza d e l l e i l l usioni eur opee è l a potenza meccan ica Ma d i là dall'universal ismo, nella scienza moderna i n
che proced e dalle appl i cazioni tecnich e della scienza : ove, p � rtico ! are vi è u � al tro p u n to base c h e procede d a l c r i
per voce concord e, si crede i n v ece d i vedere i l legittim o o r st1anes1 � 0 - vogl iamo riferirci al suo p r e s u ppo sto dualistico.
gogl io, i l trionfo della civilizz azione occide ntale. Nella s � 1 enza modern � I� na � ura, d i fatti, è p e nsata come q u a l
Più che non l e altre afferma zioni, stupirà q uesta : che la cosa d 1 � al tro • -;- d 1 1 n a n 1 111 at � , d i esteri ore, d i compl eta
.
s tessa potenza meccan ica sia un prodott o del cristian esimo � e n te scisso dal! uomo ; e ssa v i e n e assu n t a - o si pensa
Tuttav ia si può giunger e a compre nderla, e forse anche p i ù
d 1 ass u m erla -- come u na realtà a sè, i n d i pend ente d e l t u tto
agevolm ente che n o n l e precede nti. da chi. la conosce e, a n cor più, dal m o n d o spiri tuale d i c h i
Per quel che riguard a il democ ratismo che sta alle base la conosce.
d e l l ' ideale dell'universalità del sapere d'Occid e n te, se nel suo
lato d i esigen za sociali stica e d ugual itaria s i ritrova l o spi
. C? ra i � full ? ciò traspare appunto il tema affe rmato d a l
� nst1anes 1 m o d 1 contro a l l a c i v i ltà paga na · i l tema d u a l istico
rito genera le d e l cristian esimo, dobbia mo ri conosc ere altresi ti tema di opposizione dello spirito a l l a n � tura, il tema d e l l �
degli antece denti già n e l metodo socrati co e in alcuni aspetti t �ascen d enza d e l d i v i n o. I l cristianesimo ha s trappato lo spi
n
d e l s uccess ivo i ntellett ualism o greco. Tuttav ia - associa n to d a q uesto mondo ; e la realtà mondana resa estranea
doci, i n q uesto ordine d i idee, al Nietzsc he - noi possiam o m u ta . esan imat � , esteriore, materi a l e -- a p punto una tal �
ritener e ciò come una anticip azione e un prelud io dello spi realta, cost1_ tui I oggetto della scienza occidentale .
rito cristia no, i n q uantoc hè è nello spirito cristia no che vedia Per con tro, n e l m o ndo pagano la natura era u n a armonia
m o manife starsi nella maniera più travolg ente, concre ta e u n co � p � vi v_e n t� c � m penetrato dallo spirito, trasparente d l
La
i n e q u i vocabi le l' istanza u n iversal istica ed uguali taristic a. d e �_ , d � s 1 g.n .1 �1 cat1, d t simbol
. i ; era u n organ ismo adorabile d i
cultura greca riflette i nvece assai d i più u n con cetto aristo
a c u i g l i artisti cel ebrava n o la bel lezza e gl i i n iziati pe netra
cratico d e l sapere e i motivi princip ali della sua specul vano le l eggi. profo n d e con occhio i n contaminato. I n una
za dei Mister i; e
conness � one organ i ca, essenziale, v i ve n te, l'uomo aveva i l
zione furono tratti appun to dalla Sapien
che i l sapere effettiv o è condiz ionato d a u n pro ·
l a d ottrin a senso d 1 essere ,. u n tu tto nel tutto e , secondo i l d e tto d i Er
d i trasfor mazion e
cesso morale e reale d i " purific azione « e mete.
di sè, presie duto d a u n a i niziativ a i n d i vidual e attiva, e non I I cristianesimo i n franse q u esta s i n tesi, creò un abisso
è, il sapere stesso , un fatto puram ente menta le e tanto meno .
! rag1co. E cosi da una parte lo s p i r i to d i v e n n e I'• al di là "
- passan do ad u n altro aspett o - materi a d i fede o d i sen- 1 1 soprannatura l e, l ' i rreale - donde l a rad ice prima d e l l 'a :
strattismo europeo ; dall'altra l a natura divenne materia, este vero e proprio i n q uesto ordine non si trova nemmeno l'om
riorità chiusa in sè stessa, fenomeno enigmatico - donde l'atti bra : nessun effetto, n el mondo della tec n ica e della mac
tudine che doveva dar l uogo alla scienza profana ( 1 ). E come china, è direttamente d i pendente dall'Io come dalla sua causa,
al sapere interiore, diretto, i ntegrale dato dalla Sapienza si m a fra l'uno e l'altro vi è, come condizione dell'efficacia,
sostitui il sa pere esteriore, inte l lettuale, discorsivo- scienti un sistema di determi nismi e d i l eggi che si conoscono ma
fico - del pari alla con nessi one organica e simpatica del non si comprendono, e che con un puro atto d i fede si ri
l ' uo m o con le forze profonde -della natura, preconizzata dalla tengono costanti ed uniformi. Per ciò che l' individuo è e
magia, si sost itui un ra p porto estrinseco, indiretto, violento : per una potenza individuale diretta, l a tecnica scientifica non
i l rapporto proprio alla tecnica e alla macchina. Ecco dun dice nulla, anzi : in mezzo a l suo sapere di fenomeni ed
q u e i n che modo la rivoluzione c ristiana contiene i l germe alle innumerevoli d iaboliche sue macchine, I ' individi.;o oggi
della stessa meccanizzazione della v i ta moderna. è miserabile ed impotente q uanto mai, sempre più condi
E come essa procede dal dualismo cristiano, nella mac zionato anzichè cond izionale, sempre p i ù inoltrantesi l ungo
china troviamo rifl t�sso altresi i l lato i m personal istico e egua una via in cui la n ecessi tà di volere riducendosi ad un m i
l i tario della scienza che la produce. A l l o stesso modo che n imo, i l senso di sè, i l fuoco irreduci b i l_e dell'enti tà i n d i v i
l'oro è la d i pendenza ridotta a non aver più persona, mec duale va gradatamente spegnendosi i n una stanchezza, i n
ca11izzata ; allo stesso modo che la cultura moderna ha per u n abbandono, i n una degenerazione . .
ideale u n sapere uni versali stico, buono per tutti, inorganico Con le » l eggi « scoperte dalla sua scienza, che per noi
e trasmissib ile come una cosa - del pari col mondo della sono semplici astrazioni statistico-mate matiche, potrà anche
macchina ci troviamo d i nnanzi ad una potenza a ltrettanto i m riuscire a distru ggere o creare un mondo, ma non per que
personale, inorgan ica, basata su automatismi che producono sto il suo ra p porto reale con i vari acca dimenti ne risu lte·
gli stessi effetti con assoluta i n d i fferenza nei riguardi di chi rebbe per nulla cambiato : il fuoco continuerà a _bruciarlo,
agisce. Tutta l immoralità di una tale pote nza, che appartiene delle modificazioni organiche a turbare la sua conscienza, i l
a tutti e a nessuno, che non è valore, che non è gi ustizia, tempo, la passione e l a morte a dominarlo con l a l oro legge
che secondo violenza può fare più potente uno senza che, - i n generale : egli sarà assolutamente lo stesso essere di pri ·
prima, l o renda superiore risulta chiaramente. Però come
- ma, nella stessa contingenza d i prima relativa a quel grado
anche risul ta che ciò è possibile soltanto perchè di un atto nella gerarchia degli esseri, che l'uomo con tutto ciò che è
·
umano rappresenta .
Superare u n tale grado, integrare sè stesso ; realizzare
( I ) Non ci si accusi di unilateralità e di partito preso con I ' in l'azione l iberandola, portandola ad agire non sotto ma sopra
dicarci i v ari dualismi conosciuti anche dal mundo pagano e orie ntale. i determi nismi naturali, non fra fe nomeni ma fra cause d i
Questi dualismi h a n n o un altrn carattere che non q u e l l o cristiano.
Anche Platon e conosceva ! ' » a l tro« - m a questo » altro • era con�ide fenomeni, direttamente, co n l' irresistibilità e i l d iritto proprio
rato come u n non- esse re, come qualcosa d i i n a fferra b i l e e di i l l u a ciò che è superiore, q uesta, invece, è l a via della potenza
sorio, n o n c o m e u n a rea l i à a sè- e l ' idta del l a m ateria la grecità vera, la quale si identifica alla via della stessa Sapienza : chè
non l a conobbe che con il fardo stoicismo. La m aya orie ntale più che
u n dualismo, i n d ica u n senso tale della presenza d e l l o sp i n t o nelle
là dove conoscere signifi ca essere, certezza signi fica potenza.
cose, da far sentire l'aspetto sensibile d i queste come u n velo d i Ma questo compito esige anzi tutto i l superamento del
apparenza i n gannatrice. Le stesse dottrine iràniche conoscev�no s ì dualismo cristiano, la restaurazione della v isione pagana della
due forze cosm i c h e i n lotta, m a c h e appunto p e r questo si t rnvavano natura, di quella concezione vivente, si mbol ica, sapienzia
s u l l o stesso piano e v olgevano a d u n a sintesi d a ta dal predominio le, che di essa ebbero l e antiche civi lizzazioni mediter
finale dell'una s u l l ' altra. La na tura pura, desani mata, puramente ma
teriale e contrapposta a l l ' I o , nacque soltanto quando l o spirito fu esi ranee, l ' i ntero Oriente, i neoplatonici e i pitagorici sino all'ul
liato in un a�soluto • al di l à • , e cioè soltanto dalla m entalità giu timo barlume della tradizione risuscitata dal n ostro umane
(!aico-cri stiana. simo.
lmperln l l 1nno Pngnno
L e radici del mnle e u ropeo
a n izzazi one
Quan � o l'uomo da spettro r i d iverrà u n > essere - che-è e e s u l l a base del l'attu ale stato d i fatto . Data l a mecc
possi bi l i tà si comp enetr ano
.
nsusc1 tera .11 contat to e . l a s i m pa t ia con l e forze profonde della guerr a mode rna, l e sue
ed econo mica delle
. la poten za i ndus triale
della natura e deglt. e n t i , l a magw n o n sarà p i ù u n m i to strett amen te con
di una qua
gra n d i nazio ni, epper ò, q ua n do n o n si dispo nesse
come vorrebbe la superstizion � d i coloro che oggi, n u l la sa� di c u i d icia mo, po
lità diversa di forza, la resta urazi one,
p e n done, n e parlano come d 1 .u n a superstizione superata p i ù astra tta di q u al
. _ trebb e essere n u l l a più che una u topia
d � l l.a loro scienza . ; e st � o n ? sc.e � a q ue .l l a potenza che è g i u
s � 1z1a! c h e è sanzione d t d 1gmta, attributo natura l e d i u n a siasi astra zione .
e l l e fol l e s i è
v � t � 1 � t i; grata a c u i �pparti e n e c o m e q ua l cosa d i v i ve nte, Per c o n tro come , i n ord i n e al d o m i n i o d
' i rrazi onale d e l l a loro psico logia ,
d 1 1 11 d 1 v1 d uale, d1. 1. 11altenabile. posto l'occ hi o sulla n atura
stran a cont1 . 11gen za nel ·
Quel che abbiamo detto in principi o , l o ripetiam o : l'Eu cosi cons tatare 1 a i nostr i giorn i, una
u n a stra n a i n i n ·
ropa h a cre a ! o u n n: on?o che i n tutte l e sue parti costituisce l'urto di brute forze mecc anich e scate nate,
. _ 1rnmed1ablle
. dispr opor zione s i a n e l l e caus e che n e i risu l ·
una a � tltes1 e completa c o n c i ò che fu il mondo tenzi onal i tà e
i n i sem bra che abbia no
t �a � 1.z1onale. Non v i sono compromessi o con cil iazion i pos
. tati (ond e oggi q ua n to m a i gl i uo m
forza , d i cui a loro vol ta, ogni v o l ta
s 1 b 1 l l, l e due concezioni stanno l'una d i con tro a l l 'a ltra se effetti vame nte crea ta u n a a
pa rate d a un a bisso di c u i ogni ponte è i l l usorio. D'� l tra che la e voca no, d iveng ono strum enti) - u n a t � l � . c�r nstat. _
cose e poss 1 b11tta sott1! 1,
parte l a c i v i l izzaz i o n e d'Occiden te, i l mondo cristiano 1 sta zione potre bbe fare vede re molt e vede re.
i comu ni n o n vedo no e non debb ono
procedendo i n modo vertig i n oso verso l e s u e logiche con che a h l i occh di che �i tratt i, non
s � gue � ze, e la conclusione, senza voler essere profeti, non E q u esto acce n n o bast i. Chi non sa
�l non potra nemm eno
s1 f�ra atten dere molto. Coloro che i n tra v v edono q u esta con . cogl ierà il sens o dell'a l l usion e e C ? .
a prob abth ta, fareb be.
c l_u � 1 ? n e e r i. escono a sentirne tutto l 'assurdo e tu tta la tra sorri dern e, come , con molt
g � c1ta, debbono chiedere d u n q u e a sè stessi il coraggio d i
d i r n o a tutto.
L'a ttiv ism o fau stia no
E' tutto u n mondo. Queste considerazi o n i s u l la scienza o «.
e la .macc � i n a � ostra n o assai nettamente fi n d o ve deve s p i n e il .. m o n d o u m a n
gersi l a r i n u n c i a e come, tuttavia, essa s i a n ecessaria i m tame nte, n e l ·
presc i n d i b i le. R i n u n c ia, c h e non è però u n sa l to n e l v � oto. A ll'avv ento della macc h i n a si con nette stret
etta conc ezion e attiv istica , d i ven iristi ca,
L e s tesse . considerazi o n i mostra n o come sia possi bile un l'Occ iden te l a cosid d i tutto ciò
; n tica
_
sistema diverso . di valori, di possi b i l i tà e di conoscenza a l "' faus tiana della v i ta. L'esa l tazio ne roma per meg lio
l a rel igion e o,
! rettan.to completo e totale - u n al tro u o m o e u n a l t ro mo �d o ; che è sforz o, ricer ca, tragi
essio ne
cità
dal
;
Gué non, la supe rstiz ione della
1 q u a l t possono ven ire rievocati d a l l 'ombra e risuscitati non d ire, traen do l 'espr
, come u n cona to
> vita « i n tesa come u n i n coerc i b i l e t e n dere
appena q uesta o ndata d i febbre e d i fol l ia acce n n i a r i trarsi i n perp etua sete e in
che non trova mai sodd isfaz ione ed
d a l l ' Occidente . i form a i n form a , d i
perp etuo d isgus to volg e senz a posa d
Un'ultima considerazione, c h e è b e n e lasciare i n ter m i n i i n i n venz 10ne . ; l'os
p o c o d istinti . L'attuale stato d i cose è t a l e c h e pe nsare a d sens azion e i n sensazion e, di i n venz ione uovo , del re ·
» co n q uista re del n
sess ione del n fare c , del
e ,
u n a restaurazi � n e p o l i tica d e l l ' i mp e ro paga n o, specie par e i l qu arto aspe tto
t e n d o d a l l ' Italia, sulla ba�e d e i mezzi richiesti dalle g uerre cord dell ' i n usita to - tutto ciò costi tuisc gnab i l m e n t�
del � a i e e u rope o : aspe tto che cara tteriz
za i rrepu _
moderne, è p ressochè fol l ia . Lo scacco d e l l a German i a ne le e che at n ostri
la fison omia della c i v i l i zzazi one occid enta
è, forse, una pro va. L' Inghilterra e l 'A m erica ' focolari te . paro ss! stic � .
m i b i l i del pericolo e u ropeo, dovrebbero essere l e prime ad giorn i è giun to vera mente ad un acme
essere stroncate - m a non o ccorre d i certo spendere troppe . A bbia mo già acce nn ato i n che � m do la radic e d 1 q uest_a
d u rre anch essa a l cepp o g1ud a1 -
parole per mostrare che esito avrebbe una s i m i l e avventura perv ersio ne si poss a ricon
ln1per1 .. 11,.1Uo Le a·a dlcl del annlc eu 1·opeo 8t
Pn gnno
co cristian ? · L� spirito del messianismo è il suo spirito, la della verità socializzata, del ,, divenire del sapere «, dell'uni
sua matena originaria. L'allucinazione d i u n altro mondo e versal ismo e dell' i mpersonalismo delle filosofie
d i u n a � oluzio!1e messianica che fugge dal presente, è i l bi· 1 1 1 u l ti ma analisi, tutto ciò conferma e testimonia u n a
sogno d 1 e vasione dei fal liti, dei reietti, dei maledetti, d i c o sola cosa, la stessa cosa : la decadenza, in Occidente, del
loro c h e sono i m pote nti ad assumere e volere la realtà foro ; valore dell'individualità - d i q uel valore su cui esso, i n vece,
è l' i nsufficienza delle a n i m e che soffrono, i l cui essere è de schiamazza con tanta impron titudine. Sl)ltanto le v i te che
siderio e passione, d isperazione. Gradatamente tenace m en te no11 bastano a sè stesse e che scartano da sè stesse, cercano,
covata i n s ? no alla razza semitica, e resa ognor ' p i ù ga gl iarda i n fatti, I ' > altro « : hanno bisogno della società, d i u n sistema
e necessana per q uanto p i ù"tracollava la fortu n a politica del di appoggi reciproci, d i una legge collettiva ; e tendono -
• popolo eletto,, , q uesta oscu ra realtà a v vampò dai bassi non essendo, sono ricerca, i n soddisfazio ne, dipendenza dal
fon di dell' Im pero sotto l a p redi cazione del Galileo e fu i l futuro - sono d i ve n i re . Esse hanno terrore d i ciò che è
m ito p e r l a gran d e rivolta degli sch iavi, p e r l'onda ta frene l'ambiente naturale del l'uomo : del silenzio, della sol itudine,
tica da cui Roma pagana fu sommersa . del tempo vuoto, dell'eterno - ed agiscono, si agitano, vol
E poi, passa � do sopra l a costruzione cattol i ca, spingen gono qua e là senza tregua, d i tutto occupandosi fuor che
dola da parte, d i l a gò, fu la fol l ia m i llen aria ; e q uando la d i sè stesse . Agiscono per sentirsi, per provare che sono :
ch iedendo all'azione e a tu tto ciò che fanno la propna _ con
promessa e l'attesa si d i mostra rono fallaci, e l a meta s i spo
stò re .tro � ed 7 ndo a l i' i n fi � ito, p � rmanen do ed esasperandosi ferma, effett i vamente non agiscono, ma sono ossesse dal
tuttavia 11 bisogno e la d1 speraz1one, restò u n d i ve n i re senza l 'azione.
p i ù alcun fi ne, u n puro tendere, u n grav i tare a v uoto. Tale i l senso dell 'attivismo dei moderni. Non è azione,
La fuga dal questo e il pere n n e sposta rsi dell'altro - ma febbre d i azione. E' i l correre vertigi noso d i coloro che
q u esta angoscia che è i l segreto della v ita moderna e che sono stati sbalzati fuori dall'asse della ruota e la cui corsa
d � s perata mente grida d i essere valore per fuggire l a co� cienza è tanto più folle per q u anto maggiore è l a loro d istanza
d1 sè - è a l t resì i l segreto p i ù profo n do del c ristian esimo dal cen tro. Tanto q uesta corsa, che la dipende nza della
? o p o il fa ll i m e n to della sua escatologi a ; è l a maledizione legge sociale nell'à mbito economico, i n d ustriale, culturale e
i m manente che esso porta con sè e che si estese alle ,genti scientifico sono i nevitabili, fatali i n tutto e per tutto, n e l
che esso corru ppe. l'intero ordine di cose che ess� hanno creato, u n a volta che
Combina ndo i l primo tema che già vedemmo sorge re dal l'individuo si s i a reso esterno a s è stesso, una volta che con
fa l l .1 rnento messianico - i l tema dell' .. ecclesia« d i venuto i l senso della centralità, della stabilità e della sufficienza
legge d i i n te rdipendenza socia le - con questo secondo tema i nteriore abbia perso il senso di ciò che costituisce veramente
sc � tu :e n te .dalla stessa origine, combinando q uesti due te mi i l valore dell'individ ual ità. Il tramonto de ll 'Occidente pro
n � t C l t roviamo dunque dinn anzi alla legge stessa che dc- cede irrepugnabilmente dal tramonto dell'indiv iduo come
1 � 1 n a tutta la cultu ra e la società di o ggi : nel piano i nfe tale.
riore, l'orgasmo i n d ustrial istic:o, i mezzi che d i vengono fi n i Dicemmo, al princi pio, che l'azione oggi non s i sa p i ù
l a mecca n i zzazione, i l sistema dei d e term i n ismi e conomici � c h e cosa sia. Questa è la v e rità . C h i pe rcorresse alcune
materialistici a cui la scie nza batte il ritmo - con nesso al l'ar dottri ne trad izionali indi ane, che altrove a v e m m o occasione
r i vi smo, alla corsa a l successo d i u o m i n i che non vi vono d i esporre, si stu p i rebbe d i certo d i n n anzi a l l 'affe rmazione,
m a sono v issuti - e, a l l i m i te, i n uo v iss i m i, accennati m i t Ì che tu tto ciò che è movi mento, attiv i tà, d iven ire, cangia
del » progresso indefi n ito « sulla base del ,, servizio socia l e « mento è proprio al principio passivo e femi11ile (ç<i kti ) ;
e del lavoro diven uto scopo i n sè stesso e do vere u n iv e r· mentre a l pri ncipio positi vo, maschile, solare (çiva) è d a
sale ; sul piano superiore, l ' insieme d e l l e dottrine faustiane riferirsi l'i mmob i l i tà. E cosi p ur e non s i renderebbe troppo
d iv e ni ristiche, bergso n ia n e d i cui sopra dicemmo e fa bas � conto di che cosa possa signifi care l'altra affermazione,
Imperlall•m10 Pagano Le radici del . male europeo
contenuta in un testo relati vamente p i ù noto - la Bhaga pl ice, di terribile,_ di i rresistibile. Non vi ,è posto, in essa,
vad-gita (IV, 1 8) - che i l Saggio d iscerne l a non-azione per la passione, nè per l'a n t i tesi, n è per lo sforzo e, e a n
�
dell'az i.o n e e l'azi o n e della n o n - azione. cor meno p e r I ' • uman ità • e il • sentimento • . �ar� e da cen
I n � iò n o n s i esprime per nulla q u e l qu ietismo e quel tri assoluti senza odio senza brama e senza p1 eta, da una
n irvamco contem plativismo in cui certi i n colti pensano di calma che � tterrisce ed i m mobilizza, dJ un l i vello di • indif
esaurire l 'Oriente ; m a si esprime i n vece l a consapevo lezza fere nza creatrice • superiore ad ogni opposizione .
d i che cosa sia veramente attività. II concetto è rigo rosa E' i l comando. E' la potenza tem i b i l e dei Cesa ri . E'
m e nte i. d e n tico . a q u e l l o che Aristot i l e espresse parlando l'azione occulta e s.i len ziosa degli Imperatori dell 'Estremo
dei motori i m mobili « : chi è · causa e signore effettivo d e l
»
Oriente, fatale come quella stessa delle forze d i natura, ? e} la
m oto, ·non s i m u o v e egli stesso. E g l i d es ta, coma nda e d i c u i • pu rità • parte cipano. E' ciò che si sente ancora sprigio
rige i l moviment o : f a agire, ma n o n agisce, è i o è n o n è tra narsi dall'immobil ità magica di alcune effigi egizie, dalla
sportat o, non è p reso dall'azione , non è l 'azione sibbene l e n tezza allucinante di alcuni gesti ritua l i . E' i l macchiavel
u :1a supe : iorità i m passibile, calmissi ma, d a cui l 'a � ione pro l ismo nudo 1 verde, in tutta la sua crudezza e la sua in uma
� e d e e . d1pe n d e . Ecco perchè il suo comando, possente ed nità. E' ciò che si scatena quando, come i n Oriente e d an
J n v 1. � 1. b l le, s1. può d i rlo, con Laotze, un ,. agire senza agire • cora nell'alto medio- e vo occidentale, l'uomo ritorna solo,
(w.e 1 - w u-we1). .
Di coutro a l u i , c h i agisce è già u n agito ; uomo presso l ' uomo o contro l 'uomo, vestito della sua sola
clu è p reso dal l'azione, c h i è ebbro d i azione d i » volontà • forza o della sua debolezza, senza scampo, senza l egge . E'
d! ,. forza « n e l l o slancio, n e l l a passione, n e i t•entus iasmo, è ciò che folgora quando - nell'eroismo , nel sacrificio, o nel
già u n o strumento , n o n agisce vera m e n te ma patisce l'azione grande sacri legio -- sorge i n piedi, n e l l'uomo, una forza
e pp erò a ppare � · per dette dottrine - /emina e n egazione p i ù forte del bene e del male, della pietà della paura e della
.
rispetto al modo superiore, trascende nte immobile dei Si- felicità, una forza d in n anzi a cui l'occhio non fissa più nè
gnori d e l moto. '
sè n è altri e nella q uale si ridesta la potenza primordiale
. · Orben e, éiò che oggi viene esa Hato i n Occidente , è prc delle cose e degli elementi .
.
c1sament � q u esta azione n ega tiva, eccentrica , i n feriore : u n a Ciò che I n fisica si chiama dissi pazione d i energia per
spontane ità e b b r a che è i n capace d i dominars i e d i crearsi attrito - ecco ciò che, i n vece, gli Europei chiamano ,. eroi
un centro, che h·a fuori di sè la propria ragione e l a c u i smo • e d i cui, come bamb i n i, si gloriano. Il tormento delle
m o l l a segreta è u n a volontà d i stord i rsi e d i distra rsi. Chia a n i m e dilaniate, i l pathos delle donn icciole impotenti a d o ·
mano dun q_ue positi�o e maschile, ed esaltano, ciò che è af m i narsi, ad imporre a sè stesse i l silenzio e la propria v o
fatto negativo e femm1le. . Ne l l a loro c e c i tà n o n vedono a l tro lontà assoluta, tu tto c i ò viene esaltato i n Occiden te sotto i l
e s i imaginan o che l 'azione i nteriore, l a 'forza segreta che nome d i senso tragico della v i ta • d a q uando il cristiane
»
non crea p i ù macch i ne, banche e società. ma uomini e i d d i i ' simo creò lo squilibrio e i l dualismo nell'anima, la • cattiva
. .
n o n sia azi one, m a rinuncia, astrazion e, perditem po. La coscienza «, i l senso del » peccato «, l'uomo nemico di sè
" forza "• cosi, c i si è ridotti a considera rla come u n sino stesso e violento contro sè stesso .
n i � o . d i v ! olenz a, la volo � tà, a identifica rla sempre d i p i ù E da complicazione nacque complicazion e : l 'azione spari
.
a l i u r n co t i p o d 1 q u e l l a a n i m a l e e m uscolare , d i q ue l l ;i che sotto il piacere del sentimento e dello strazio. La resistenza,
h a � e r presuppo sto u n a antitesi, u n a resistenz a ( i n s è o c i oè l'im potenza, d i v e n n e una condizione per il sen�o d i sè,
fuori) con tr? d i c u i si tende e si sforza. Tension e, l otta, donde i l b i sogno d e l l o sforzo, l'esaltazione romantica d e l l o
sforzo - msus, streb e n , struggle - tal i sono le parole d'or sforzo, l 'anelare, la superstizione che non i l giu ngere è va
d i n e d i cotesto attivism o. l ore, ma i l correre ; non il possesso e il dominio, ma la con
Ma tutto ciò non è azione. q uista dolorosa, l ottante ; non l a realizzazione precisa, n u da,
L'azio ne è q ualcosa di elementare. E ' q ualcosa di sem - compiuta, ma I l • compito i nfin i to • . Il cristianesimo, ne -
110 lnaperl n lb1uo Pagnno I.e r o d l o> l d e l n1nle europeo "'
gando l'armonia classica, il se nso dell'autarchia e del l i mite n ell'azione. Invece i l mondo cristiano non solo non portò
assoluto, i l senso della supe riorità o l i m p i ca , della semplicità l'individuo di là da sè stesso, ma abbassò sino all'uomo i l
dorica, della forza attiva, posi tiva, d ura, i mma nente, ro mana Dio, contaminandolo i n u n a concezione a ntropomorfica e m i
e m e d i terranea, ha dato i nizio ad u n mo1�do d i ossessi e d i serabi le. Il Dio non fu più çiva, il dio terri bile che danza,
i ncatena t i . non fu più il giuoco stel lare e la ca l ma armoniosa oli mpica
Tutto, i n Occid ente, sa di catene, d i sangue e d i tenebre , ed e(metica ; non fu p i ù l a profon dità silente, l ucente e v � r
n u l la d i l i bertà. l i gri d o d i Hbertà, che si sente risuonare tigln osa dell'Uno pitél gorico e neoplatonico nè la � uda purt � à
per ogni dove, non è cl1e u n grido d i prigioni, un ruggito eraclitea del fu oco cosm ico d i vampante n è l a glorta del » Dio
di belve i n catenate, una voce che viene dal basso . I l vo • d egli eserc i t i e e degl i i rànici S i gnori della Luce « , Fu i n ve
•
senza naturale, elementare ed i nalienabile di eletti, o non è. n e, nel suo senso primiti vo. elementare, assoluto. Esseri e
Più la si cerca e vuole, più sfugge, perchè il bisogno le è stirpi ascenderanno lumi nosamente, altri sordame nte preci·
mortale. piteranno. Sorgerà la gerarchia. Sorgerà l'i mpero .
Bisogna arrestarsi : come chi, accorgendosi di correre af Ed allora, la nebbia maledetta del mondo u mano
» •
andassi più adagio ? ,. - e, andando adagio, : " E che ? Se oltre la scienza degli uomini riapparirà la natura, n u da, li- .,
io cessassi d i cammin;ire ? • - e, cessa ndo di camminare : bera. Messo i n contatto con i " riti delle scienze sacre,
«
e E che ? Se i o m i sedessi ? • - e, sedendosi : • E che ? Se all'uomo, cosi rei ntegrato, si schiuderebbero spon taneamente
io mi stendessi per terra, qui, all'ombra ? • - e stenden nuovi occhi, n uove orecchie, n uove audacie. L ' arte ritorne
dosi all'ombra provasse i nfinito ristoro e ricordasse con rebbe simbolica, la scienza magia, la filosofia vita. Tra volta
stupore l'antica febbre di corsa ; in egual modo l'animo dei la legge del d ispotismo collettivo, gli i ndividui cesseranno
moderni, che non conosce tregua, silenzio, nè sosta, va gra di essere parti di macchine, pietre i n catenate nell ' i nafferra
d atamente placato. Bisogna ricondurre gli uomini a sè stessi bile cemento del vincolo sociale, ma macigni contro maci
e costringerli a trovare in sè stessi il loro scopo e il loro gni, valli e vette, forze contro forze senza i n termediari e senza
valore. Che essi i m parino di nuovo il sentirsi soli, senz;i attenuazion i sarebbero gli uomini. E da un essere superiore,
soccorso e senza legge , fin che si destino all'atto dell'asso sarebbe la real tà imperiale : quella che non conosce parti,
luto comando o dell'assoluta obbedienza. Volgendo fredda ma membra, q uella che comprende tutte le attività varia-
mente lo sguardo d'i ntorno, riconoscano che non vi è dove . mente ordinate ed individuate, ma convergenti tu tte i ntorno
andare, che non vi è nulla da chiedere, n ulla da sperare, ad un asse u n i co, asse non solo della forza degli uomi ni,
nulla da temere. Respirino allora, sgravati dal peso, e sia ma a ltresl della forza degl i elementi. Calma, possente, pro
di amore che di odio riconoscano la miseria e la debolezza. fonda sovrana ed occulta regnerebbe ciò che l'Estremo
Nella superiorità degli aristòcrati, nell'alta tenuta di ani Oriente denominò l a Via del Cielo i ntronata nella per
> «
me signo re d i sè stesse, schern iscano la torbida avidità con sona dei loro i mperatori : sorgente di luce inv isibile che
cui gli schiavi si precipitano sul banchetto della vita. Si d igrada fra le gerarchie, trasm utando n ei vari esseri come
determinino in una indifferenza · attiva capace di tutto se in una foresta d i vene viventi, sino a toccare le stesse cose
condo una rin novata Innocenza. Il potere di giuocare la naturali e i n esse stesse produrre gesti d i illuminazioni as-
·
propria vita e di fissare i baratri sorridendo, di dare senza solute e di resurrezioni spirituali.
passione, di agire mettendo al pari il vincere o il perdere, A llora riarderebbe la face assunta da Giuliano Impera
il s uccesso o l'insuccesso - scaturisca da questa stessa su tore. Allora ritornerebbero gli dei di là dalla tenebra del
periorità che fa disporre d i sè come di u na cosa ed in cui mondo cristiano. Tutto tornerebbe a cantare, ad animarsi,
si desta veramente l'esperienza d i u n pri n cipio più forte d i a parlare dal minerale ai " Signori d i Luce ed a l i be
» e: , «,
ogni morte e di ogni corruzione. Il senso della rigidità, rarsi nel rito, nel simbolo, nel sacrificio, nell'eroismo, nel
dello sforzo, del bruto • devi non esista più che . come il
• l'assoluta crudeltà e nell'assol uta generosità, nell'assoluta
ri cordo di u n'assurda mania. Riconoscendo l'illusione di affermazione e nell'assoluta distruzione .
tutte le • evoluzioni di tutti i • piani provvidenziali •, di
e, Di n uovo, noi conduciamo di nnanzi a due mondi, d i
tutti gli .. storicismi riconoscendo tutti gli " scopi • e le
•, c u i non vogliamo atten uare, m a i nvece esasperare l'opposi
" ragioni come dande necessarie soltanto a chi, ancora
• zione. Occorre i l salto, se soluzione ci deve essere . Al punto
bambino, non sa andare da sè, gli uomini cesseranno di in cui siamo, non si deve più sperare i n i nnesti. Niente,
essere m ossi, ma si m uoveranno. Centrali a sè stessi, da sulla base dei valori occidentali, saprebbe salv are questo
loro, uomini e non più spettri, nella differen ziazione delle cadavere che gi uoca ogni giorno con le resurrezioni e che
élites, scaturirà la virtù dei motori immobUi : risorgerà J'azio· scambia i brividi dell'agonia con i brividi della l iberazione.
UI l111perlallsn10 l•ugnno I.e radici ciel nanle europeo
E' l a sostanza stessa che va m utata, dal fondo -- senza d i tendoci come degli i mpote nti sognatori e degli ut_o p i sti i nof�
c h e tutto c i ò c h e p u ò venire dato p e r salvagione sarà con fensivi, tagl iati fuori dalla realtà. Questo <i tl � gg1 a mento c1
tagiato, non salverà ma subirà esso stesso l'identico male. lascia perfetta!11ente freddi, e ci conferm � solt a n to. quanto
Tentativi, come quelli di certe correnti teosofiste anglo· gli uomini oggi abbiano appunto p e rduto t i senso dt ciò che
sassoni e dello stesso movimento del Ohandi, insegnino. sia politica e realtà .
Quel che è certo, è che cosi come stanno le cose nella Purtuttavia si sappia che i brividi di liberazione che c�n
vita d'oggi, non si può far nulla. I n tutti i domini - lo si l'insieme delle nostre dottrine oggi possiamo destare 111
è visto - l'orientamento che affe1:miamo è i ncompatibile q ual c uno, sono più pericolo � i di que� che � on si cre.� a . No �
C\ll sistema attuale - e se la Tradizione deve costituirsi o sappiamo bene ciò che facciamo. I stmbo! t � o � o p 1 u for � 1
ricostituirsi, b isogna che i l mondo si muti radicé\lmente e degli uomi ni. E gli spiriti, una volta che !t s1 _siano e � oca t1 �
che tutto ciò che ha condotto l'Occideme medi terraneo e bisof)'na osare di comprenderli e di domi narli - altnment1
che sta con ducendo l'Oriente stesso aila rov ina, scompaia. essi bconducono i rreparabilme n te a rovina l'i mprudente evo·
Alla costi tuzione sociale economica e industriale moderna, catore. Ciò, per chi, oggi, in questo l u ogo e in quest o mo
va opposta l a restaur a zione delle caste e dell'aristocrazia. mento preciso della storia, rievoca la ro n: anità e, in essa!
Alla scienza positiva, va opposta la Sapienza . Alla religione la trad izione mediterranea. Quanto a not, la cosa non c1
e alla morale, l'iniziazione. Alla tecnica posi tiva, la magia. i nteressa che m e d iocrem e nte . Noi facciamo ciò che dob
Alla visione ,. u mana e , roma 1 i tica, diveniristica della vita, la biamo fare, e n è più nè meno di quel che dobbiamo fare.
visione anti umana, classica, l iberata e freddamente domi
nati va. La realtà metafisica ritorni una presenza, i n luce di
conte mplazione e i n gesto d i assoluta azione.
Le soluzioni, appunto, sono tre. Si sottragga, chi lo può,
a tutta la realtà europea, lasciando questi deviati a sè stessi .
Ovvero attendere la soluzione, accelerando anzi i l ritmo
del progresso fino a far vedere la catastrofe da vicino,
» e
siste nel l'esaltarlo, quale l a sintesi più alta dei valori del lo e nelle Upanishade, l'uomo è consid erato ess.er Dio _ stesso,
spirito - tutto ciò è qualcosa che ci l ascia d i pi etra, con se pure in uno stato di i nconsa � � vol � z� a e dt stord 1mento.
v i nti, come din nanzi a pochi al tri fenomeni, dell'oscura pos fra l o stato di coscienza dell 1de11ttta - che corrtsponde
_
sanza dell'irrazionale sulle anime e sulle menti degl i uomi n i . a ciò che volgarmente si chiama Dio - e lo � tato d � l la co
Nelle sezioni p recedenti abbiamo considerato i l cristia scienza umana la distanza può esser grande ft nchè st vuole,
nesimo più che altro nel riferimento alla struttura sociale e ma tuttavia l'intervallo di separazione viene pensato come
J . EvoLA, Imperialismo Pafano 7
=======:x - VaJ01·J pa�àni e vniol'i crl81lanl
� e n a .10 vog �a ; d i v1r1 1 hcaz1one che l'uomo può compi ere con
alla religione popolare e d evozionale, i riti segreti · dei Mi
1 suoi pro pi 1 m ezzi, senza alcun i n tervento trascendente o '
steri l? resso ai miti, alle cr � denze e ai culti delle masse, un
esotensmo presso a l l 'exotensmo .
come anche si dice, sopran naturale. .
Ora la caratteristica e l'ori gi nal ità del cristianesimo con
. Ciò, i n _ li nea d i pri nci pio. I n linea d i fatto la grandis siste principalmente nell'aver preso, nell'aver isolato ed
s1ma maggi ora nza degli uomini è esclusa d a q uesta che è
l a via dell' � n i ziazione e dello yoga � ma solamente pe ;chè la esaltato come valore esclusivo e verità u n i ca, ciò che era
loro .volonta e. volta altrove, perche, per u n a sorta di ri soltanto la verità degli esseri inferiori delle nostre gerar
n u nc1a trascendentale d iventata a b i tudine i nconscia e ssa chie : è una religione devozionale e profana che si fa sujji
evita di i mporsi e di susci tarsi nelle n ecessarie facoltà'. Qu� ciente a sè stessa e si dichiara la religione universale, la re
ste nature deboli ed esteriori non possono cosi con nettersi l igione per eccellenza, fuori d a l la quale non vi sarebbe che
a_ Dio d i rettamen te, realizza ndolo cioè come uno stato effet traviamento e d errore.
tivo della loro coscienza ; e se pur tuttavia u n a connessione E � so non solo non possiede un insegnamento esoterico,
v i deve essere, essa sarà estri n seca 1 non quella rea l e d i ma d1 ciò mena vanto, con tro ogni i nsegnamento esoterico
retta, identificativa, d e l l ' i n iziato o a n che d e l mistico b ensì n u tre una fon damenta l e av versione, un rancore profondo
q u e l l a ideale e se ntimentale del credente e del devo to . Tal e che non i ndugiò al ricorrere alla violenza, causando l'ap
è l'atteggiar�1e.nto religioso i n senso stretto, cioè l'atteggia parente d isperdersi, e i'effettivo occu ltarsi, della tradizione
mento dua!Lsttco, q u e l l o che al l u ogo di i n ten dere n e l l'uomo dei Misteri nell'Occidente post-cristiano .
e. nel Dio ? ue stati .P ? ssibili di un'unica coscie nza, i r; osta· I n ciò sta la prima delle rad ici i rrazionali del successo
t � zza g uest.1 � u e stati in d u e cose distinte - qui l'uomo, e del cristianesimo : g l i è che esso si rivolse al l e masse e
I� . (nei " cieli e o a ltrove) Dio. A l l a conoscenza d i Dio (gno chiamò l a loro la verità Vèra, costituendola in u n a i ntolle
si t eosofia�
•
_ suben tra a l l ora i l credere in Dio ; a l l 'esperienza ranza e in un disprezzo per tutto ciò che, in q uesto àmbito,
.
_
sp1r1tuale, I l dogma ; a l l o sforzo verso una atti v i tà trascen è proprio a differenziazione e ad aristocrazia ; e capovolgendo
den � e ! la preghiera, i l timore e la devozione ; al senso del l a in conformità tutta l a scala dei valori. La � cattol icità « ,
suff1 � 1enza, q uello dell'insuffi cienza e della d i pendenza di cioè l'u niversal ità, cristiana, è semplicemente un sinonimo
nanzi a l " S ignore Onni potente «, per volgarità. L'odio d e i cristiani primitivi per la Sapien
za, la scie nza e l a mora l e delle classi a l te pagane. h a lo
. Quel che è i m portante rilevare, si è che tanto gli Orien
tali che 1. . Paga n .i , avendo chiara visione della n ecessaria stesso senso d ell'odio bolscevico per gli » i ntellettuali « ; e
d isegua gl ianza d egli esseri, concepivano una rel igione di q uesta i ntolleranza d emagogi ca s i conserva sotto i l dogma
q uesto tipo e la sua inevitabile funzione nell'economia di u n a che identifica la morale su periore con la morale diabolica,
or !:? a n izzazione razionale dell'umanità ; solo c h e essi l a re c he fa diven i re il tipo dell'iniziato e del mago q uello d e l
stri ngevano a l l a massa, vi i ntendevano esp licitamente il suc » ne m ico d i D i o « e a l l e q ua l i tà di sufficienza, d i forza calma
ceda neo ad atto per co loro che ade riscono ai legami del mon e consal-' evole per la real izzazione di sè dà lo stigma d i or
d ? e la cui volontà rispetto il divino è fiacca e dormente. gogl io luciferico, d i tentazione sata nica. E' lo stesso signifi
V1 vedevano, in altre parole, u n > meglio che nulla "• d i là cato, la stessa oscura volon tà, n e l camp0 d e l l o spirito, che
dal q � a l e restava la più a l ta verità, che l'uomo non è di verso nel campo pratico ha creato i l male democratico e i l despo
da Dio, ep però che l a d i v i nificazione, I' " a potheosi " è una tismo collettivo delle società europee.
sua possibil ità effettiva i m manente e i nalienabile. O n de essi, La verità - base del cristianesimo, la sua verità speci
fica è dunque che l'uomo è radica l mente altro da Dio : i n -
Vnlorl pa;:anl " ynlorl crl,.tlnnl 101
160 lmp.-rl lllhnno r.. ., .. no
sono fonda mentalmente i rrazional i ; che i l cristianesimo i n na sarebbe subentrata. E q uesta attitudine, d i cui davvero
s è n o n ebbe alcun i nsegnamento fi losofico, alcuna v isione non si saprebbe dire se m aggiore sia l ' i n genu ità o l a pre·
metafisica e cosmica che potesse giustificare ed i n q aadra re su nzione s i ritrova in fondo ancora oggi in tu tti coloro che,
i l suo conten uto d'ordine m iserame nte morale . Esso parti sulla ba�e d i una fantastica » filosofia della storia «, im
d a poche i magi n i grossolane che chiedevano soltanto l a maginano nelle forme d i cultura ? .anche n.e�le religion�
p;1ssiva adesione della fede, supplendo a q uesta pove rtà precri stiane, delle rivelazi�ni parz�al� o �ddtnt tura deglt
di conoscenza - che tanto nettamente lo d istanzia ciai sistemi stadi elementari preparaton del Cnst1anes1mo.
gran diosi della paganità, come quelli d i u n Plotino, i n I l trucco, i n ogni caso, si sventa con q uesto dile�ma :
c u i meta fisica, logi ca, pratica e mistica, si compen etravano è l 'esser rive lato dal Cristo i l criterio del valore d 1 u n
in una sintesi completa e vivente - supplendo con vani spau dogma -- ovvero è i l suo i m manente val ore che de�iderà
racchi escatologici e l usingh e messiani che, fa tte soltanto i l doversi o meno chiamare r i velazione d i v i na ? S ta d 1 fa tto
per impressionare l e anime deboli. Il resto, lo ha preso un che nel cristianesimo primitivo u n 1 dottri n a non valeva
po' dappertutto : l 'idea del Messia, dai giudei � e dai giu tanto p e r il suo contenuto, q ua n to i n vece pe� i l s�o lato
dei, i noltre un gruppo d i m i ti, che essi si a rrogavano c o me i rrazionale, m istico e sensazionale, di essere » r1ve laz1 011e « ;
assoluta rivelazione fatta direttamente d a Dio al » popolo e che ancor oggi resta opinione ortodossa che » l'es.ser con
el etto e , l a d dove l a critica moderna e i rinvenimenti ar· traria agli i nsegnamenti della Chiesa è il segno ptù certo
clleologici hanno completamente mostrato come tali miti ve della falsità di u n a dottri n a « ,
n issero da tradizioni an cora più an tiche o diverse, quali
l a cananeiana, la sumeriana, la ca ldaica, ecc. ; miti mate·
rializzati ed abbrutiti dalla corpule nta menta l i tà semiti ca, di
cui noi riannodandol i alla Sapienza mediterranea - pos
- n c T i st i a n e§ i m o
siamo i nsegnare i l giusto sign i fi cato che I C'ro non conoscono. quale p e5shnismo e i m m o raH s m o .
L'idea del Cristo m istico paolino essi l'hanno p resa dai
gnostici - e lo stesso schema della sua " passione « , da
g l i O r fici ; la dottrina del Logos, dagl i Stoici e dagli Al es I l presupp osto d ualisticò cristiano , cioè l'irrigidi mento e,
sandrini ; ciò che vi è di meglio n e i loro riti sacramen starem mo per dire, l a spazializzazioae della d istanza fra umano
t a l i e nella l oro dottrina della sal ute, dall'i nsegna mento e divino è solta nto un simbolo dell'insu fficienza della gran
dei M isteri ; i l lato sano, pragmatico, del loro dual ismo, e parte d e g l i uomini rispetto a l l 'aspirazi one a d i v i n i fi c�rsi :
così pure l a loro angelologia, dallo Zoroastresi m o ; e v i a un sintomo, dunque, di pessimis mo. E q uesto pess 1 �111�mo
di cendo. R<i zza d i uomini nati ieri, senza patria e senza
•
i gnavo si d i rompe i ne q ui vocabi l e dalle altre carattens ttche
tradizione (espressione d i Celso), essi hanno avuto tut
«
del cristianesi mo.
tavia l'impudenza, per render conto della non -originalità Sul pessimismo gnoseologico, c ioè sul senso di sfiducia
della loro rivel azione, d i dichiarare, per bocca d i Giustino : ri spetto le p roprie facoltà n e i riguard i . d e l l a conoscenza
> T utto ciò che nei Gentili v i è d i buono, ci appartiene e , dello spiri tuale, si è già detto pa�lando d 1 " ,col?ro .che ere·
Per nasco ndere i l plagio, chiamarono cioè g l i altri plagiari con dano . e d i ,, coloro che sanno 0 1 contro ali a tti tudine gno
" ·
la d i verte nte i n venzione, che tutto ciò che nella p recedente stica e teoso fi ca pagana, i cristiani già a d Eumon i o, per
sapienza conte neva già, e a d i r vero i n fo rma più pura , bocca di Giovan n i Crisosto mo, opponev ano essere la p re
q u e l l a » ri velazion e c h e amavano f a r l oro monopolio
«
tesa del l'uomo d i conoscer e Dio quale è i n sè stesso, " stol
e porre al centro della stori a del mondo, e ra stato preso, tezza evidente pazzia i n escusabi l e «. Così s i pone per pri n
d i rettamente o i n d i re ttamente, dal l e anticipazioni del pro c i pio, e c o n piena i n d ifferenza alle possi bilità v a r i � degli
fetismo ebraico, alle quali, col Cristo e in l oro, la luce pie· esseri, che rispetto a l trascend ente non p uò esservi cono-
1 0-1 ln1p<'rlnll11mo 1•11;i;a110 ,. a lori l'"'l;"lll e wnlorl erl ,. C l a n l 1 0 1>
scenza, ma fede, ossi a adesione i rraziona le a opinioni ed dovranno soste nere che quegli stessi atti, o v irtù, che
i potesi i n verifica bili. possono propiziare la discesa della grazia, procedono essi
E si pone, in connessi one, che l 'oggetto della fede deve stessi da una grazb antecedente, chiamata poi • abituale «.
per tutti coloro che non si abbando nano. E passando dal è già • orgogl i o e , è già presunziOllé di poter qualche C O S a
campo conoscit ivo al c;impo etico, si ritrova lo stesso pes da sè . Lo stesso puro abbandonarsi non può essere ele
simismo a base della dottrina d e l l a grazia e della salvazio ne. vato a princi pio, ma dovrà rimettersi a grilzia, se no S a r à
L'uomo, per il " peccato originale « , è ta lmente i n clinato » l u c iferico • ! Lo stesso resistere a l peccato • sarà esso
•
al male, che per lo scampo è necessar io un i n tervento tra stesso peccato ! Una muta e piatta attesa senza parola e s e n z a
scenden te. La v ittoria dello spirito sulla ,, carne « è resa luce 1 tale è dunque la sola logica conclusione : d i con tro,
possi bile soltanto dalla grazi a - d i ch iara Paolo di Tarsia. la v o lontà d i v i na, arb i tra assoluta. Nessuna r e s p o n s a b i l i t à ,
Non per v irtù propria, ma per i l Cristo l'uomo è riscat poichè ciò i m pl icherebbe u n poter d i re no a Dio, � n no
t � to - • senza d i me, voi nulla potete è detto nel l'Evange lo
•
e ffettivo, si badi, e non q uello che è un caso parttcolare
giovan neo. d i ciò che a Dio pia ce di volere in alcu n i uom i n i , q u asi
Nè
. l'uomo d a per sè può meri tare, cioè aver diritto ' alla entrando in contrad izione con sè stesso. Difatti q uesto no
grazia : q uesto è u n puro dono, e i l con cederla o meno di- effettivo, chi lo vorrebbe ? Il ,, n u l l a perchè d i n u l l a è
«,
zione coerente del cristianesimo . Ma i n che m i s ura la d i nafifà di decadenza è andata affi evolen dosi nei secol i : i l
gnità d i chiunque s i senta uomo e v ivente possa ricon o cristianesimo l ent<ime nte i ncorporò le consuetud i n i popolari
scersi. i n una tale dottrina d a falliti, e volerla come verità, pagane, smussò i punti più spinti ed anti politici del suo
ciò può deciderlo ognu n o da sè ; decidendo d u n q ue da sè primitivo a spetto ascetico-bolscevico, evitò con prudente
anche i l m i rabile » prngresso « che l'avvento di simili con mediocrità le logiche
' conclusi0ni protestanti e gli sfoghi
cezioni ha costituito rispetto a quelle d i coloro che, come m i stici ' divenne u n mi racolo d i assorb i mento e d i ad atta
i seguaci del Buddha, come gl i Eleati, come gli Stoic i e i mento e d i com promesso - e come una tale real tà bor
Neoplatonici, affermavano esser l'uomo sufficiente a sè stesso, ghese e spenta è c i ò che, come cattolic.esi mo, oggi da a �
l ibero, signore responsabile del proprio destino, capace d i cuni i ncoscienti viene gabellato al fascismo q uale > tradi
giungere - non mendicando, n o n > credendo " • non c o n zione romana "
·
tagl iato fuori della civilizzazione, fuori della Sapienza, fuori la » predestinazione « sono i soli aspetti della i nferiorW1
della garanzia concreta d i sopravvivenza che i M ister i ne della morale cristiana. Essa si conferma altresì nei carat
gavano agli uomini comu n i e riservavano al nucleo ristretto teri d i > eudemonismo « e d i efetonomia
» •.
di coloro che si erano fatti degni di i niziazione. La dichia L a morale nostra, p:ig<J na, è autonoma ed antieudemo
razi0ne che la sola fede basta (• Credi, e sarai salvo •) ; n i stica. La morale cristiana è essenzial mente eteronom<J ed
che l a carità è più della sapienza ; che l a verità suprema eudemonistica.
anzichè frutto di ricerca e d i severa disciplina purificatoria Per noi pagani, i l p remio del1a # v i rtù è l a v i rtù stessa .
"•
è .d ono degli i gnari e dei semplici (cosi che - esclama Cioè : l a v i rtù è valore i n sè stessa, e i n sè stessa, fuori
Porfi rio - - ta n to vale cercare con a rdore l'irragionevolezza da qualsiasi interesse o premio e da q ualsiasi attrattiva che
e l ' ignoranza) : che Dio pred i li ge gl i abbietti e i peccatori vie!le dalla sensibilità, v a voluta : in modo p u ro, assol uto,
e pone colui che si p rostra a lui nella d isfatta di tutta la non umano.
propria anima al disopra del giusto consa pevole della sua Del pari, l 'Orie nte conobbe la v i a della l i berazione "
»
rettitudine ; che a coloro che hanno, sarà tolto, e dato a come nis/J kiima karm a, ossia criine azione agita d a per sè
coloro che non hanno - tutto ciò non poteva non costi stessa, con d istacco, con i ndifferenza assol u ta rispetto a l
t u i re u n potente e sottile strumento d i seduzione rispetto successo e a11'insuccesso, al piacere e a l d ol ore, a l l a per
a i valori di aristocrazia e di d ifferenza della paganità. E se d ita e al guadagno. L'azione operata in vista dello stesso
a q uesto si aggiu n ge la voluttà delle anime b isognose che consegui me!lto dei regn i celesti, era considerata i m pu ra e
s i cercano l'una l'altra traspon endo nello s pi rito il motivo posta fuori dalla v i a della pili alta real izzazione .
del sesso, se si aggiu n ge il fascino del peccato che si gusta Per i cristiani , è tutto l'opposto. La v irtù si fa mezzo,
tanto p i ù per q uanto p i ù lo si combatte, e, poi, la divini e non basta a sè stessa. Perchè sia tale, occorre la ca >
ficazione dell'a more e della faci le r i nuncia p ropria a chi d i rità « e il riferimento a Dio. L'apparente dedizione ma
nulla è capace, l'i ncapacità d i im porsi a sè stesso elevata schera u n a istanza egoistica ed u t i l i taristica : è la piccola
a v i rtù - i n tutto questo, per d i rla col Rougier -- v i è p reoccu pazione d i ,, salvare l a propria anima «, è 1'» i n fer
anch e troppo per spiegare, se non per legitti mare o scu n o « e i l » parad iso e i l » gi udizio fi nale •, è l a p rospetti va
•
sare, il trionfo del cristianesi mo. Ma persino q uesta origi- di beatitudine celeste che attrae i falliti di q uesto mondo, sono
I O!li l1nperlnllsn10 Pai;ano tfl9
le tenebrose m inaccie dei profeti che, agendo sulla stessa toro d i Falaride, egli non i m p u t er e bbe ne� s � no ; i n q ues � �
bra ma che lega alle cose terrene, sollecita gli stessi ric »
e q u al s i a s i al tra c o n t i g e n z a , freddam � n te d1st1ngu e_r ebbe c � o
chi • a comprare con la rinuncia una certa garenzia per ogn i che dipende da l u i e ciò che non d i pende da l u i , certo rn
eventualità d'oltretomba. Questo bisogna tenere presente : fo ndo a sè d i una fo rza, che nulla s a p rebbe al � erar �
che la rinuncia cristiana n o n è affatto una ri nuncia pura, e g t t ucci
Quand'a nche eal 0 i sapesse d e l • regno dei cieli •,
non è u na rinuncia o perata perchè i l rinunci are è bene i n d e r e b b e q uesta conoscen za - af!inchè il valore dell .a sua
sè stesso, m a i n vece è u n mercato ove, sulla base d i una azioPe non n e s i a corrotto. I m p a ss ib i le , s i g n o r e del piacere
stessa sete, u n phì vince u n meno : una morale, dunque, e dei dolore, fatio di forza, un tale tipo d i u o mo dinnar.z i . a
che ha tanta a u to n o m i a , quanto una bi lanci a che si abbassi t u t t o l ' a p p a ra t o t e r r o r i s t i c o e f a � c i n a t o_rio d � lle e s c a � o t o g 1 e
dalla parte del peso maggiore ! cristi ane non p o t r e b b e c h e sorndere : 1 11fern1 e p�rad 1s1, nor �
E l a d i pendenza e l'eudemon ismo si confe rmano del resto a v r e b b e r o i n v er o arma a l c u n a su l u i . E l'i mprontit udme dei
già nel fatto che, i n contestabi l mente, l'attesa del " Regno •
Galilei è v e r a m e n t e s e n z a misura q uando, per bocca d t
(se storicamene o i deal mente com preso, non i m porta) è Agostino , non si peritano di chiamar e _ splendidi �izi l e v i r t ù
stata la molla d i tutta l a primitiva prassi cristiana . Ora non d e i p a ga n i appunto percllè pure, s u b l l m e 1� e n t e inumane ,
e
a p pena vi è u n " attendere non ci si m uove, ma si è mossi, Dio, a l l a » carità all'el emosr na del • s u p re m o
•,
non ri ferite a «,
gue, o non consegue - e questo è tutto. Fosse anche nel col pevole,
lui, egli stesso se l a fa r e b b e , M Li e n d o l a mano che ha fai-
110 l n111erlal1"1110 .. agnno V al od 1•oi;; a n l ., wolori el'IHt lun I ...
l ito. Questa forza possen te ed olimpica costrui Roma, pla è bisogno di scaricarsi, abd icazi one suprema perc9rsa da
sn�ò � ·a � i r� a virile dei legionari, dei Cesari, dei magistrat i, brividi di sensual ità.
det grur1st1 ; questa forza elevò silenziosa mente degl i uomin i Per questo che non ci si parli, per carità, del misti
al d i � opra dell'uman o i n u n Socrate, i n u n Pitagora, i n un Par cismo cristiano. In quelle poche volte in cui è davvero mi
m � n1de, i n un Plotino, i n un Seneca, in un Apollonio d i sticismo - per misticismo i ntendendo, secondo l a deriva
T1ana - laddove i cristiani abbassaro no il loro Dio alla pas zione dal termine misterico, una sana, effettiva, attiva rea
sione degli uomini a fine di confermar e e fomentare ciò che i n lizzazione dell'esperienza del divino - esso non si d i ffe
essi v i è d i meno virile, austero e nobile . E tutto questo, renzia dal misticismo di ogni tempo e di ogni l uogo ; ma
da essi è chiamato i l subentrare del regno della ,. grazia e « in quanto esso è misticisrno cristiano, cicè distinto dal l e al
dell' amore al ,. rigido morto mondo della giustizia e della
• e tre forme, pagane, orientali o ,, eretiche ", di misticismo, non è
l egge «, veramente, o soltanto i nperfettamente, misticismo, i nquan
A more ! Questa è u n'altra delle loro contaminaz ioni Essi tochè la caratteristica del cristia nesimo è appunto il prin
har.no falsiffcato e degradato l 'a more facendone un sinonimo cipio devozionale e antimistico, che il Dio, anzichè una
d i abbandono, di altru ismo, d i bisogno, anzichè comprender lo esperie nza possibile del : 'uomo, è u n essere personale sostan -
come una sovrabbond anza d i cui soltanto una persona intera zialmente distinto da lui. Ciò che i l misticismo cristia:10 ha
è capace ; facendone un devi anzichè una libertà . Si veda ben di proprio, è appunto il suo lato sentimentale, » uman � «
chiaro questo punto : v i è u n amore che è segno d i ricchezza, ed erotico nel senso d i cui sopra - i l che è stigma d'111feno
atto puro e libero che dona in una assoluta generosità, perchè rità. Quanto i n proposito scrive il Costa, lo facciamo no
può donare ; e vi è un amore che è bisogno di appoggio, stro : » Quando pur la si ncera fede di alcuni di essi espri
abbandono dell'ani ma, voluttà del senti mento, sete di co me in sopportabi l i versi una anima entusiasta e un desi
m u n i care i n fuga da un isolamento d i cui non si è ca derio rel igi oso, io nego quasi costan temente a costoro i l
paci . Il primo è qualcosa di luminoso e di sovrumano, i l senso del divino. Ritorniamo a quel morboso sentimento re
secondo è una cosa i ntrisa d i passione e d i necessità, del l igioso che, a corto di manifestazioni terrene, si estenua i n
livello di ciò che è donna, e non ancor uomo. Il primo te - sdi l i n q u i menti che n o n hanno nulla di comune con i l senso
stiinonia l'ind i vidualità, il secondo la corrompe. Il pri mo austero d e l l a religione, e quando pur umanizzano per avvi
conferma le differenze, il secondo l e abolisce nel sdilinqui cinarselo nella m i stica della poesia il Cristo, dimenticano,
mento del l'amplesso, dell'altruismo , della comunione delle
• come il sol ito, Iddio. Vuoti di senso divino, passionali ar
anime Il primo è u n dare, una libertà - il secondo è effet
c. dent i e frementi, osse ssionati dalla necessità del cristiano
tivamente un assorb ire, un contaminare e contami narsi. squ i l ibrio dello spirito, essi scattano in manifestazi � n ! mor
Ora se vi è q ualcosa di originale nell 'amore cristiano e, bose che io non so decidermi a sentire come rel1g1ose «.
più specialmente , in quello che si espri me nella conseguente Ed anche quando qualcuno, come Francesco d'Assisi,
� ita associata , nell'arte, nel misticismo cristiano ; se vi è, r i esce a sorpassare l'amore che rifl e t te il sesso o che lega
tn esso, qualcosa che già noi non conoscevamo, è appunto le piccole anime degli piccoli uom i n i , per non d ire delle
l'esaltazione e la d ivinificazione d i quella prima speci e di donne, e ad estendere questo senti mento alle cose tutte,
amore . Esso è, tipi camente, passione umana d i un'anima in abbracciando anticristianamente quella natura che, di con
sufficiente ; è un bisogno di abbracciarsi e d i abbassarsi, di tro al senso d i unità armoniosa dei pagani, era conctpi til
sentirsi nulla i n sè stessi, di stringersi insieme con un tor dai Gal i l e i come nemica, pri ncipio di corruzione, occasione
bido miscuglio di disperazione e di voluttà per la sofferenza di " peccato « ; quando anche si g i u nge a ciò, si giu nge ap
propria ed altrui. Esso, rispetto all'uomo, è molle vischio, pena a quel che, per esempio, nel buddhismo era sempl ice
sottile filtro che avvince e accomuna cancellando il senso mente conosciuto come una introduzione per propiziare l o
della d ignità e dell'isolamento individuale ; rispetto al Dio, spirito a superiori, meta- fisiche real izzazioni. l i d iscepolo del
··� I 111 1u·rln 1 1 .. 1110 p .. �an•i
Valori 11neanl e •·1tlorl cristiani
mente formato ? M a sia anche concesso q uesto : Come Dio sere un giustiziato, un crocifi sso ; non può essere colui che
nella s�a giustizia e nella sua bontà, ha potuto aspettar � a Getsemani i ndugia in sentimental ismi e implora sospirando
tanti _ secoli prima d i i ntervenire per ricondurre a sè i pec che gli sia evitato, se possibile, l'amaro calice ; non può e s
.
caton ? E perchè m quel dato momento, e non in u n altro ? sere · colui che predicando l a fede, a l l a fede viene meno n e l
Nè basta : Che rapporto ragionevole può esservi fra l e sof momento supremo, d isperando n e l Padre ; non p u ò essere
ferenze di Gesù e i delitti dell'umanità ? Come un male chi, i nèapace a persuad ere, sa soltanto suggestion are e mo
- il sacrificio ? el Figlio - aggiunto ad u n male, può can ralizzare con visioni apocalittich e a base di stridore di
cellare q � est: u1t1mo ? Come Dio, onnisciente, poteva igno denti e di pianti, e épater le bourgeois con qualche feno
rare che mv1ando 1_ 1 Figlio suo fra gli uomini lo inviava meno s o pranormale appresso dalla magia degli Egizi ; non
fra malvagi che dovevano macch iarsi di un � uovo e più può essere chi non rispetta gli uomini con la pretesa d i
terri bile delitto uccidendolo ? E se non l o ignorava, perchè esser l u i , o l'irrazional e fede i n l u i , q uella liberazione che
lo ha fatto ? ogni vero uomo deve i n vece conquistar si da sè e a nes
Dio è onnipotente : gli sarebbe bastato di perdonare e di suno permettere che gliela dia ; non può essere chi sente i l
a n n u l lare dire t tamente con un suo verdetto i peccati di b isogno di p roclamars i ad ogni isiante Mèssia e figlio u n ico
coloro che l'avevano offeso, dato anche che ne provasse u n del Supremo, ignorando che la prima ·massim a non d i dei,
q ua lche risenti mento, cosa c h e è i n degna di u n Dio : i l sa ma soltanto di aristòcrat i, è di essere senza ostentazio ne.
cri ficio del Figlio come espiazione per l'u manità presup E per aver netto il senso della differenza , non occorre
porrebbe u n a responsabi l ità di Dio stesso rispetto a qual riferirsi ai tipi mitici dei Semidii pagani - basta riferirsi
cun altro a l disopra di lui, ovvero i l riscatto come una a qualcuno dei loro uomini. Già quanto più luce che non
legge a c u i egli stesso sia tent:to a piega . si - i l che, per · nel Galileo vi è nella figura di Socrate e dello Spudaios
_ ploti niano, che cal m i ed i mpassi bili si fanno incontro alla
tanto, lo nduce ad una caricatura di Dio.
� a Celso vedeva bene la precisa ragione per tutte que morte e alla sciagura, nel chiaro sapere che esse sono nulla
ste mcongruenze : si è che i l • sacrificio per l 'umanità è • rispetto alla fiam m a che arde i n loro, rispetto alle loro
una sempl ice invenzione escogitata a fi ne d i trasvestire lu anime superbam ente domate I E Epitteto, che al padrone che
m inosamente la fine ignominiosa, n u l l 'affatto degna d i un gli torce va i l braccio, sorridend o avvertiva : » Guarda che lo
Dio, d i Gesù ; a fine di far credere, trasformando l a neces romperai e - e, avendolo rotto : • Te l'ho detto : l'hai
sità i n virtù, che questa fine non fu i l risultato di forze, di rotto I • .
contro a cui Gesù si mostrò i mpotente, ma i nvece un disegno ,. Quanto più ,. u mano •, qua n to p i ù vicino a noi, è in·
divino da l u i l iberamente assunto per amore degli uomini. I vece i l Cristo I • - si dirà . Vicino a voi, non a noi. Ripe
cristiani sapevano bene che questa fin e non poteva non ri tiamolo : q uesta è la mentalità cristian a : I' » umano • d i
pugnare ai pagani, non poteva non proibire loro di rico v iene u n valore - non se ne vergogna no, m a lo adulano,
noscere i n Gesù un uomo Dio, tanto gloriosi erano i m i t i se n e gloriano. Epperò I' ,. umanità e del Cristo, che è ciò
i n cui essi erano u s i a ritrarre i l modello i d e a l e dell'uma stesso che ce lo fa respi ngere, in loro divien titolo di su
n i tà. L'espediente dell' " espiazione « , congiunto al sov periorità e motivo di acctttazi one . Nelle loro menti i ntrise
vertimento e al capovolgimento di tutti i valori tradizio di passione , i tipi classici appaiono freddi, i mmobili , senz_a
nali e affermati vi, servi loro per tentare di trarsi d'impaccio . vita, senza ,. i nfin ito • . Ignorano che q uesta fred � ezza si
Ma i l gi uoco non ri usci con i pagani, come non riesce gnifica dominio , fuoco magni ficament e contenut o ; ignorano
con noi. Gesù non è per nulla il tipo di uomo di cui non che questa i mmobili tà è q uella di un moto i nfinito contratto
si può pensarne uno più alto e nobile. Gesù � on è della n e l potere di darsi un l i mite assoluto ; ignoran o che que
razza degli uomini-iddii. sta apparen tte mancanz a di v ita è l'esaltaz ione stessa della
Un uomo- Dio, per noi come per i Romani, non può es· v ita i n una forma trascend ente e i ncorrutti bile.
"alorl paaaul e .,.àJorl cri ..ttaol 1n
Ìt6 Ìmperlall11mo Pajinno
q uanto inconprensibile questo sia), sarebbe stata più credi u n Dio, dalla ,. terra « u n ,. Sole «.
bile, nel > Figlio dell'Uomo c . Tale visione del mondo avevano · i Misteri alla Mithra ·
questo senso della vita fu p ortato dalla tradizione pagan �
. Del pari, la cessazione dell'affermazione non è permessa a .
e _mediterranea e da essa, dt contro all'oscura tragedia del
clti non è capace d i affermazione, nè l'umil tà a chi non co
nosce le altezze, nè l 'amore a chi non conosce la condi Golgota, scaturirono gli i m peri .come gloriose realtà strin
zione delh solitudine e dell'ina ccessibile essere individuale genti insieme immanenza e trascen denza, luce divina e l uce
n è i l perdono a chi non conosca prima l a · forza che s � d i vittoria. E cosi Celso, portando gli Giudei dinnanzi a co
im porre rispetto e giustizia. Non vi siano eq uivoci, su q ue loro che, identificata Roma alla > Prostituta di Babilonia «
sto punto : manca la prova, nel Cristo e nel cristianesimo m inavano l e basi della sua grandezza con una propagand �
perchè tutti i » valori " in proposito anzichè di · là dal � secreta
. ed illecita di diserzione, di astensione d i sovverti-
v1smo, mostrava l'assurdo di riconoscere i l loro ' Messia i n
l'uomo, siano prima, al di qua dell'uomo vero e virile. E i n
q uanto u n tale u o m o è ancora u n avvenire lontano p e r l a Gesù : i l Messia del primo p rofetismo era i l mito glorioso
gran parte d e i mortal i, la predicazione d e l l e cosidette " v i rtù del ,. Signore degli eserciti e atteso affinchè a l l a testa d i u n po
cristiane « non può avere che il sem�o di u n incitamento polo eletto, portasse I' i mpero mistico della giustizia e dello
tilla degenerescenza, che va duramente contrastato . spiri to fra l e genti d i questo mondo.
Lungi dal l'avere i l significato ora indicato, esse poggiano Ma questo ideale di forza e di luce del popolo ebraico
t � tte s � I dualismo, l'incompatibilità , l a reciproca esclusione era d ecaduto col decadere d i q uesto popolo stesso ; d ile
dt ordine naturale e ord i n e sovrannaturale, di immanenza guando l e speranze politiche, esso i n d ietreggiò in astratte
e trascendenza -- sia nella persona del Cristo sia nella forme finché la bruta conti ngenza delle cose rèagi su d i
dottrina in generale . Lo ,. spirito e è trascendenz � , ed è i n esso e lo plasmò perentoriamente trasformandolo n el tipo
compatibile con i valori di q uesto mondo e d e l suo de- opposto dell'• espiatore è e del • salvatore .. secondo i va
lmp.-rl 11 l 1 .. mo P11111" n no
V alori pai:;anl e walorl cristiani 119
a l l e più stri d e n t i c o n t ra d d i zi o n i .
Q � 1 e s t o p roce sso, n o i i n ve c e i n t e n d i a m o fa r l o
, e d es i Q u a n d o i n v e c e i l fasci s m o su perasse i l concetto b orgh � s e
g i a m o c h e s i r i v e d a n o t 1 1 tti i c o n t i , c o n s e v e r i
t à i n fl ess i b i l e , i n d us t r i a l e d e l l ' i m pero ; q u a n d o r i u sc i s s e a l s e n s o effe tt i v o ,
p o n e n rJ o t u t t e l e c a r t e s u l l a t a v o l a e p r e c l u d
e n d osi o g n i trad i zi o n a l e d e l l ' i m peri a l i tà - a l l o r a q u e l l ' a n i m a , c H c u i h a
v i a d i s c ;i m p o e d i c o m promes so. N o n s i t rn t ta d i '
polem iche b i sogno, 1a troverebbe g i à i n sè stesso : a l l o ra o g n i i nfl u � n z �
p i ù o m e n o a n t i c l e ri c a l i , m a d i u n e s a m e s e ri o, .
ogg e t t i v o , su d i esso sarebbe p a ra l i zzata n o n solo, m a sempre p t u s 1
HO '' alorl pni:;nnl e "")ori crh1tln11l tu
------------ --------- --- - --- - -------- ---
farebbe l argo i l senso dell'incompatibilità fra Stato e Chiesa. Questo sia ten uto fermo, i n modo assol uto, senza equi
C i ò , si b a d i , non nel senso delle ideologie demagogiche an voci : che noi n o n siamo dei negatori, m a dei restauratori ;
tic lericali o l aiche, m a nel senso che l'i m pero porrebbe sè che noi distrugf!iamo fissando, e potendo sostitu ire a ciò che
come la vera realtà spirituale e la vera i m m a n e n te, possente cade, form e più alte, più glo,riose, pilÌ viventi. Noi portiamo un
re l i gione, scalzando l e morte gerarchie e le vuote forme de-. sistema di va/ori completo, 'lvta te , p os itivo , s vilupp a to in cor
vozionali della sopravvivenza catt9l ica. rispondenza a tu tte le forme dt:lla civilizzazione contempora
Cosl , se I' • osare e che il fascismo ad ogni istan te esalta nea, come sicura base per poter abbattere, senza · tema del
non è rettorica, ecco un primo compito : i rridere- alla oltra > n u lla • , tutte le negazioni della decadenza europea .
cota nza che non si peritò, dall'alto del Vaticano, d i chia Dal punto d i vista della p rassi, i l fascismo deve sem
mare il Re d'ltdia u n usurpatore, e riaffe rmare i l domi nio pl icemente non tradire sè stesso; cioè volere sino a fondo
compl eto dello Stato sulla Chiesa, che dallo Stato sarà di quei valori di affermazione, di attività, di volontà di potenza,
retta mente control lata e sanzion ata i n ogni sua o rg: rn izza di a n t isent imentalismo e di antirettorismo che lo i m prontano,
zione ; privata di a utorità propria ; esclusa, sopratutto, nel almeno nelle sue parti più pure, e che sono essenzial.-:-. ente
l'ord ine del l'educazione delle a n i me i n un periodo i n cui la anticristiani. Valori, come si è detto, d a esaltare i n una for
volontà non è a n cora f o rmata n è chiara la coscienza ; tol ma superiore i nteriorata e spiritual izzata, li berata dal modo
lerata solo i n via provvisoria, al titolo di centro di u n a c re i nferiore e provvisorio della mera v iolenza e del dominio
denza popolare, fi nchè la rigenerazione degl i spi riti nel senso m ateriale.
mediterra neo e i m periale della vita non si s i a fatta largo E qui vi è · un precursore, u n i n com preso, che attende,
in tutti per mezzo di un'opportuno l avoro pedagogico di nell'ombra : Federico Nietzsche. L'esperie nza nietzschiana
q ualche generazione. non è ancora esa urita, inquan tochè non è nemmeno com i n
Questo, per q uanto riguarda il cattolices i mo , come osta ciata. Esaurita, sarà la caricatura estetico- letteraria o baio
colo p i ù i mmediato, da di stinguer.si tuttavia - sempre i n nettista d i Nietzsche nella persona d i un Corrado Brando,
q u esto ordine pratico - d a l c ristianesimo. I l quale piuttosto di uno Stelio Effrena o di un Gugl ielmo II. Ma i l valore
va identificato al protestantesimo jn atto nella organ izzazio che Nietzsche ha portato eroicamente a prezzo di sofferenze
ne l iberal-democratica angl osassQne. Tale i l pericolo eu ro senza nome, malgrado tutto il suo essere che si rivoltava e
peo, d a l q uale bisogna isolarsi, reagendo spietatamente a cedeva finchè, senza u n lamento, dopo aver dato tutto, crollò,
tutti i ferme nti In ternazionalistici, si nd acal istici, massonici , questo valore che è di là dalla sua filosofia, di l à dalla sua
a n tiari stocrati ci, a ntiromani, socialistici, umanitari, morali • u manità «, d i l à da lui stesso, identico ad un significato co
stici, con cui esso cerca d i insinuarsi in Italia. smico, rifl esso di una forza eòn ica - dell' Ur, il Fuoco ter
Nel ca m po propriamente cultu rale, i l fascismo, per prima ribile delle i n iziazioni magiche - questo valore àttende an
cosa, dovrebbe prom\lovere studi di critica e di storia, non par cora d i essere compreso ed assunto. I n esso sono l 'allarme,
tigiana, ma fredda, chiru rgica, sul l'essenza del cristianesimo, l'appello a l disgusto, al risveglio - e alla grande lotta :
sviluppando ed a ccentuando q ualcosa d i simile all'iniziativa q u ella in cui, come d icemmo, si deciderà i l destino dell'Oc
che in Francia fa cano a Louis Rougier e alla collezione, cid ente - se verso un crepuscolo o verso un'aurora. Il fa
d a lui diretta, dei " Maitres de la p e ns ée antichrétienne« . Con scismo deve cominciare da q u i : iniziando la lenta, tenace
tem poraneamente i l fascismo dov rebbe promuovere studi, c o s t ru z i o n e della razza nuova e prod igiosa .
ri cerche, divulgazioni sopra i l lato spirituale della paganità, Ce ilùc. 2" · � e. � t: 1• q t e, � a ri: ::i)ostata s u i valori paga n i e
sopra la sua visione vera della v ita, passando poi, attra 111cdi lerra nei.
verso person e che lo possano - di certo n o n pi ù per nulla J\ 1 � mito de l Dio-uomo crocifisso che soffre e che ama,
e
che venga dalla » cultura « - a dei contatti effettivi con ciò s.irà o p p o s l ( 1 q u e l l o clc l l ' t 1 0 11 10-Dio c o m e u n essere radiante
che la stessa tradizione mediterranea è , 1 1 e l l ;i s11a nat ura pri l 1 1 c e e p o i 117a, vertice c l i u 1 1 a rC'a l i z z a z i o n c im periale. A l s e n s o
rnigenia e metafisica.
lmperlnll!ln10 Pnf!tnno '' alorl pa11;nnl fl ,·a lori ert .. tlnnl 113
d ua listico e trascendentistico del mon do, quello di una u n i tà razze - ascendono, gl i altri sorda mente preci pitano . Niente di
l ibera e i m manente, chiusa i n sè stessa, 1JJateria di ùom i n io. • i nfi ni to • : rapporti precisi, ord i n e, cosmos, gerarch ia, esseri
Alla razza dei » serv i e dei figli di Dio • sarà opposta quella sol ari e suffi c i e nti, razza di Signori dallo sgu;i rdo l u ngo, te
di esseri l i berati e l iberatori, che nel Dio vedono semplice m i b i l e, lontano, che > Sono da sè stessi e , che non prendono
mente l a più alta delle potenze, a cui l iberamente obbed ire m a danno i n sovrabbondanza d i luce e di potenza, e in v i ta
o contro cui virilmente lotlare, a fronte alta, senza conta d ecisa volgono v erso una i n tensità sem pre p i ù vertigi nosa
m i nazioni d i sen t i m e n t i , di .a bba ndoni, di pregh iere . Al l ungo u n o r d i n e gera rch ico che non vien dal l'alto, ma dallo
senso di d i pendenza e d i bisogno, sarà opposto quello della stesso rapporto d i n a m i co natural e delle nature loro.
sufficienza ; alla volontà d i eguaglianza la volontà d i d iffe » Come sono belle, come sono pure q ueste l i bere forze
renza, di d istanza, di g e r a r c h i é.l , d i aristocrazia ; alla p rom i non an cora macchiate di spirito ! scr isse Nietzsche da g io
•
scuit2 mistico comunistica, la ferma i n divi dual ità ; a l bis o g no vanl', dopo u na ascensione d u rante una tem pesta . N o i non
di a more, d i felicità, di pa ce, d i consolazione, i l dis prez z o d i ciamo : > 11011 an cora • ma : » non più macchiate d i spirito •
eroico per tutto ciò e la l egge della pur a volontà e d e l l a p e r s p i r i to i n t e n d e n d o l ' irreale : la scorza dei sentimenti,
assoluta azione ; alla · concezione provvidenziale, l a c o n c e delle speranze, delle d o t t rin e , fedi e » va l o ri • , d el le sensa
z i o n e tragica onde l'uomo si senta solo con sè stesso fra le z ion i, parole, voluttà ed emozioni degl i uomini. Ma il senso
contingenze d e l l e forze nélturali, s ì che s e egli stesso non è lo stesso. Il mondo va deterso, va rest ituito a l l o stato precri
si fa il sal vatore di sè stesso, nulla mai potr à salvarlo. stiano : allo stato l i be ro, supersaturo, essenziale : i n quello
Cancel lare i l senso del • p ec c a to « 1 ca ncell a r e la • cattiva co stato i n cui la natura non � an cora natura, n è lo spirito s r i
scienza "• p rendere su sè ogni responsabi l i tà, d uramc>nte, rlt o , i n cui non esistono » cose • e non esistono > f o rm e • , ma
sbarrare l a porta ad ogni fuga, fortificare l'i ntimo a n i m o . poteri ; in cui l a vita è una vicenda eroica d i ogni i sta nte,
Non p i ù » frate l li n è » Padri • , ma individui principio e
« fatta di atti, d i si mboli, d i comandi, d i g e s t i magi ci e ritu a l i ,
fi n e a sè stessi, chi usi ciascuno i n sè come dei mond i , i n g ra n d i o n d e d i •suono •, d i lu c e e d i terrore.
d e l l e roccie, d e l l e cime, se n za scampo, v e s t i t i soltanto della Questa è l a n ostra verità, e q u esta è la soglia della gran
loro forza o della l o ro debolezza : ogn u no un posto - u n de liberazione : l a cessazione della fede, la l i berazione del
posto d i combattimento - u n a q ualità, una v i ta, u11a di mondo d a Dio. N e s s u n » ci elo • gra v i te rà p i ì1 sulla terra, nes
gnitA, u n a forza d i s t i n ta , senza pari, i rred ucibile. I m porsi al suna » p rov videnza • , nessu n a » ragi o n e « , nessun • be n e • e
bisogno di • comunicare • e di • comprendersi "• a l la conta > ma l e •, larve d i allucinati, pallide evasion i di pallide a n i m e .
m inazione del v i ncolo fraternalistico , a l l a voluttà dell'amare F i n a l mente -:: o loro che si credono uomini e n o n sanno d i
e del sentirsi amati, del sentirsi uguali cd i ns i e m e - a q u e s t a essere d e gl i dei dormenti, sara n n o lasc iati a sè s t e ss i : tutto,
sott i l e f o rz a di c o rruz i o n e e d i violenza che d isgrega e am i nt o rn o, tornerà l i bero, tutto respirerà, a l l a fi ne. I deboli, crol
morbidisce l'aristocrazia e l'individualità. L'i ncomunicab i l i tà leranno. I forti, s i i m porranno e si ridestera1:no. Scaturirà al
va volu ta, per u n senso d i rispetto assoluto e di no n - c on lora l a » R nza S an ta dei S e n z a Re " degli antichi oracol i gno
taminazione : forze più forti e forze p i ù d ebol i , l'una ac s t i c i, la razza d i � coloro che sono e , degl i Svincolati, degl i
canto all'altra o l'una contro l'altra, l ealme nte, freddamente Sgravati dal peso, degli Esseri re denti e benedetti giusti
ricon osciute, ne l l a disciplina dello spirito intimamente i n fi catori del mondo, S i g nori della n ecessità e della soff e
fi a mm a t o ma esteriormente rigido e temprato come l'acciaio, renza .
contene nte i n magn i fica misura f a smisuratezza dell'infi n i to : Questa è la n ostra verità. Questo è i l • m ito e che noi
m i l i tarmente, come i n u n a i m presa d i guerra, come i n u n paga ni oppon iamo a ll a su perstizhn e ga l i l e a ; e che afferm i a
campo di battagl ia . Uno stato d i giustizia assol uta, i n ter mo oggi al centro d ei valori d e l l a n ostra razza p e r la re
rotto d el lampeggiare d i atti di assol uta gen erosità e d i as st a u razione del!' Im pero i n O c c i d e n t e .
sol uta cru deltà in conflagrazioni in cui gli u n i - uom i n i e
A P P E N DICE P O L E M ICA
mere l a posmone, e rifare tutti 1 conti che gli asserviti alla e a l " Dio • della loro superstizione.
Compa � nia d i Ge � ù.' agitando i l ,. tabi1 « : massoneria, pen Quel che è poi di verte nte, è che per cotesti signori si
.
sano dt avere def1 mttvamente saldato dinn anzi al fascismo è necessariamente massoni non pure q uando si attacchi i l
Già, citando il R egh ini, abbiamo mostrato che J'accus � cattolicesimo, m a non appena s i parli d i in iziazione, di M i
d i società segreta e i nternazionale lanciato contro la mas steri, d i scienza occulta, epperò anche qui si tenta i l solito
S? n eria, rim ? alza a �meno .con uguai forza contro chi ha prin giuoco, q i.;asi che tutto ciò avesse una qualunque relazione
c i palmente aizzato 11 fascismo contro l a massoneria e cioè col campo politico . Non si crederà, ma un certo Catholi »
contro l a a nzidetta Compagnia d i Gesù. E non v i ' è biso cus «, autore, su » Fede e Ragione «, di u n aspro attaco con
gno di essere �hibell ini e pagani per rendersi conto di que tro di noi, q uali • uno dei capi della setta teosofica, uno
sta .cosa, perche a suo tempo già i l » Mezzogiorno "• ,, Vita dei grandi i niziati ai m isteri delle scienze occulte, della ma
ltalrana « e ,. la Tribuna e hanno rinfacciato ai Gesuiti i l gia • , non appena, in certe pratiche ti betane e tantriche da
loro i nternazionalismo antifascista, c o n argomenti e dati d i noi descritte, vede entrare in ballo un » triangolo « , esclama
fatto, che la • Civiltà Cattolica e è stata impotente a ri trionfante : Ecco il simbolo massonico ! Massoneria, dunque,
battere. nell'Oriente arcaico, massoneria nella m isteriosofia greca,
Ma, p i ù che altro, è da rilevare preziosamente che I'> Os nel pitagorismo, nell'ermetismo, e perchè non anche nella . . .
se:vatore Romano "• n ell'annuale resurrezione della ,. Que geometria euclidea ? E perchè non massoni anche quegl i
stione Romana • nel 1 92 7, fortunamente finita con uno imperatori romani che, come si sa, ricevano consacrazione
scacco di parte guelfa, h a d ichiarato testualmente che lo da una iniziazione ?
Stato fascista, nella sua liberalità verso la Chiesa ' anzichè Ma l a verità è q uesta . Le scienze esoteriche e iniziatiche
i � credito, resta i n debito, ,. non ricostruendo che in parte si rifanno ad una tradizione identica (quindi non specifica
cw, che lo Stato massone aveva distrutto «. E questo » Stato mente orientale o occidentale ( 1 )) le origi ni della quale, ri
massone e q uale sarebbe ? E' chiaro : l'Italia del '70 !'Ita petiamolo, si confondono con quelle stesse della storia. At
l i � che, v i ndice dei propri diritti, si i n sediava in R � ma e traverso l'ermetismo, e u n simbolismo i n parte evangelico
dt � orna affermava l'italianità, reintegrando l'antico i n vio (quello della ,, edificazione •), i n parte romano (Collegia Fa
lab1le retaggio della stirpe latina. Donde la logica conse brorum), la tradizione esoterica in una sua forma partico
lare - che peraltro ne lascia possibili e distinti molte a l
�u enza, che lo Stato " non massone « sarebbe quello che tre - è stata assunta d a l l a massoneria, la q uale, s i n o a
i n vece una .tale rein �e g;razione riconoscesse come colpa ed
errore da nparare, undendo, fra l'altro al sangue e alla tutto il periodo anteriore alla Rivoluzione francese, ebbe ca
fede di c h i� n : lla 9 uerra Europea, ca d de per quella p i ù rattere di i stituzione spiritual e , ermetica, affatto 'estrapolitica .
grande Ital1 1, ti c u t centro stesso, i • non massoni " d o Contro una tale massoneria, è cosa da ridere che i l fasci
v �e bbero umilmente alienare i n dono a quell'Ente interna smo sia spinto a combattere, e che su essà possano avere
zwnale che, per sua dichiarazione, è la Chiesa stessa.
Ecco i . conti come stanno . Ogni fascista, riCordandosi di (1) Sembra del resto, da recenti studi e da ciò che p r rsonalmente
essere, pn ma di tutto, italiano, ci risponda : se, q uesto es ci d iceva sir j o h n Wood roffe, uno dei più profo n d i stu d i osi della ma
sendo secondo una logica deduzione dal concetto alluso dal- teria, che l'Oriente stesso debba gli aspetti attivistico-magici della
1'• Osservatore Romano « , il senso d i uno Stato Massone sua tradi zione (A tharva- Veia, Samkhya, Tantra), d i cui più che altro
nel l'ess: re, ovvero nel non essere, massone, debba sentirs i ci potrebbero venire i mputati i riferimenti, ad una influenza non ariana
e pre-ariana, venuta dall'Est e q n i n d i , con grande probabilità, medi
u n traditore � i sè stesso e della propria patria. Questo, e terranea. Il che conferma i l concetto, a noi comuni catoci per altra v i a ,
non altro, è 11 senso della » ricostruzion e • che i Guelfi a ppunto di u n a arcaica tradizione iniziatico-magica mediterranea e
quindi essenzialmente occidentale.
-
tH lmperlallsmo Pagano A.ppendlce ua
aFY- ------· · --- --- -- -- ·
efficienza gli argomenti d i parte messi i n giro fin dal pue opposizione. Per qu esto, an cor più che con tro i l teoso
rile ordine del giorno Bod rero. M a q uando la massone fismo anglo-i nd iano, ci siamo schierati contro l'antropo
ria prese carattere di associazione poli tica, infetta - guar sofia stein eriana e contro le correnti inarti nistiche, tenta
date che caso ! - da ideologie social-cristiane e giacobine, tivi, appunto, d i una cristianizzazio ne del l'occulti smo. I l
essa cominciò a perde re gradual mente i l suo lato i nizia q uale, i n vece, deve rifarsi e mantenersi a l l a sua . origi n e e
tico. E tale essendo q u e l l a contro cui il fascismo si è volto, tradizione prima, pagana, anticristiz na ; a quella trad izione
è ch iaro che i l rife rire a massoneria tutto ciò che è scienza che, come d i cemmo, si mantenne e si mantiene occulta
occu lta per a llarmare i l fascismo e servirsene, è n u l l 'a ltro mente presso all'apparent e trionfo del cristianesim o nel
che un trucco, che noi denu nciamo e d i ffidiamo. mondo moderno, pronta a risorgere non appena l a nebbia
Nell a loro mal afede, o, al meno, n e l l a loro incu l tu ra, i e l a febbre contagiata dalla semi tica Palestina acce nni a
n ostri avversari hanno poi l'aria di ign orare quanti simbol i , ritrarsi. ( 1 )
e d anche formu l e e r i t i , d i carattere primitivamente iniziatico Abbandona re a s è stesso ciò che s i è tagliato fuori dalla
e m isterico, l o stesso cattol icesimo conservi. Persin o l'abor vita, non permetterne i llusorie resu rrezioni. Per q uesto l'in
rita squadra col com passo si ritrova n e l l a figura dei q uat· transigenza della Chiesa d i n n anzi al l 'occul tismo - come an
tro Santi coronati, che fanno bella mostra di sè in Or San che dinnanzi al modernismo e a quanto al tro tenti l'in nesto
m i chele a Firenze. In scienza delle religioni, questo è un di forze nuove -- ci fa molto piacere ; e ogni vero occu l
purn luogo comune . M a d'a ltra parte saremmo piuttosto cu ti sta corrisponde rà con una analoga, moltiplicata i ntransi
riosi d i sapere come è che i cattolici, i quali d i n nanzi al genza.
lato i n iz iatico delle nostre tesi non hanno trovato d i meglio
che ricorrere agli �pauracchi della ,. teosofia e , della • mas
son e ria « e d e l !'• Asia " • diano poi u n regolare > i m prima L a n o stra " orto d os5la • .
tur e ad u n'opera, come q ue l l a del gesui ta G. Bilchmair
( Okkultismus und Seelsorge, Innsbruck 1 926) nella quale, Un a ltro p un to, d a mettere bene in chiaro, è q u e l l o del
dopo aver d i c h L rato che non é più nè serio nè prudente per
l'• ortodossia fascista « . La reazione guelfa, più che d a l l e
l'apologetica cattolica trascurare le correnti occultistiche mo
nostre tesi in sè stesse, è stata provocata dal fatto della
derne, si . afferma che, come reatti vo, il sacerdote cattolico
deve tornare consapevole d e l carattere esoterico (sic) dei
suoi riti e d e i suoi s i mboli {pag . 1 27) ; come è, i n secondo
l uogo, che l a rivista gesuita " Ref?navit " pubbl ica regolar (1) Q11I è i nteressante un riferimento alle recenti ricerche d i
• Fedeli d 'Amore e , Roma,
mente da anni articoli d i u n noto occultista, R. Guénon L. VALLI, ( Dante e i l linguaggio se_[!reto dei
1 928), d a cui risulta l'esistenza i n sospettata d i centri i n i ziatici post
che si sforza appunto d i svelare u n ta l e contenuto esoteric� t e m p lari, i quali n e l l a C h iesa non si peritavano d i scorgere una
e i n iziati � o ; non dicendo poi n u l l a di sacerdoti cattol'ici, Morte.
che a n o i p e rsonalmente sono venuti a chiedere istruzioni La scoperta del l ' appartenenza di Dante a questi centri, cade a
i n ord i n e a d u n m a rgine magico d e l l e loro pratiche. E' evi p u nto nei riguardi di coloro che in Dante, gh i b e l l i n o . h a n n o tentato
d i m o strarci un t i p o d i i m nerial ista • perfettamente conc i l i � to col cat
dente che q u i entra i n giuoco l'evangelico : " non sappia la tolicesi m o • - Quel che il Val l i non ha messo in chiaro, è che l ' o ppo
d estra ciò che fa sin istra "· sizione di quesk correnti contro la Chies a non d i pendeva dalla • cor
D i ciamolo di passaggio : si tratta della sol i ta tattica as ruzione • d i q u esta e dal suo • cl e ro indegno « ; m a invece. dal fatto
sorbitrice che la Chiesa assume ogni volta che si trova d i n che la Chiesa, come m e ra gerarchia di • credenti «, usurpava ed usur
pa i l posto della gerarchia effettiva, iniziatica, sacra e i m periale ad
nanzi a qualche i m portante corrente spirituale c h e essa non · u n temro.
riesce a d a b batte re, ed è l'occultismo che deve rendersi con A�pettiamoc l, ad ogni modo, che anche Dante sia tacciato di . . •
m a n i , e u n sovrano disprezzo del pericolo nei cuori c. Si è il migliore argomento di fronte alla marmaglia comuni
provino, coloro che ci tacciano d i » e retici • , d i mostrare l a stica. La trascuranza di tutto ciò che i n fatto d i critica sto
perfetta conciliaziont: d i q uesta formula (e m i l l e altre, de!lo rico religiosa, filosofica e fi lologica è patri monio d ella cul
stesso spirito, potre m m o citarne), con l a morale cattolica , e tura moderna, q u i è metodica e sorprendente. Per l i mi tarci
special mente con l'evangelico : ,. Se sei battuto sulla guan ad un solo esempio, noi davvero ci siamo chi esti se si
cia destra, porgi l a s i nistra • . E poi parli n o ( 1 ). scherzasse o se si facesse s u l serio quando, s u l ,, Popolo
Del pari, per q u e l che riguarda l e affermazioni i deali, il d'Italia .. , come premessa ovvia, indiscutibile, i ntrinseca
Iatto stesso dell'ospitalità data d a autorevoli periodici del mente evidente nei riguardi della discussione della " Q u e
Regime a i nostri scritti, prova che anche l'esigenza d i una stione Romana •, abbiamo visto ammettere tra n q u i llamente
critica e d i una cultura fascista è presente fra i Capi. Na che " la Ch iesa Cattolica è l a d epositaria d e l l a rivelazione
tura l me nte, il gusto e il metodo cattol ici sarebbero diversi, assoluta di Dio sul l a terra " · Che conseguenze possano se
e cioè usare Il fascismo per i ntrodurre nel campo dello spi guire da simili premesse, ognuno può vedere. Epperò lo
rito e d e l l'ed ucazione q uel l'intolleranza dogmatica e pseudo stesso giorn a l e non esclude la possibilità che, dop0 l'Inse
autoritaria, che, come già lo ricordammo, mai R o m a pagana, gnamento obbligatorio della dottrin a cattol ica nelle scuole
pur cosi i ntransigente in fatto d i civismo, conobbe. Questa, i nferiori , si passi a l l 'insegnamento obbligatorio della teolo
per loro, è l a » tradizione • e l a ,. gerarchia • . gia cattolica in q uelle su periori, e cosi via, fino a rendere
Il m a l e si è, che questa loro ,. moralità • un po' si ri la coscienza italiana ,. perfettamente cattolica «, ci oè perfet
flette n e l l o stile d i un certo giornalismo fascista. Sembra tamente abbrutita. Il bello si è che presso a q ueste dich i a
q uasi che si creda che i n fatto di q u i stioni religiose, cul razioni, si ha la v e l l eità di preten dere c h e la Chiesa debba
tura l i e fi l osofiche, per esser fascisti sia necessaria l'im pur riconoscere l a dignità d e l l o Stato, e i l suo d ebito verso
preparazione congiunta all'ipse d i x i t, alla frase fatta, alla di esso. E' naturale che q ui I'> Osservatore Romano « debba
parola grossa, q uasi nello stesso modo che il manganello sorridere ; e v i a I l a " civitas d e i « d ebitrice e riconoscente
verso la ,. civitas diaboli « I Chi d a l l a via dell'errore passa
a quella della verità, è solo naturale che faccia cosl, e l u i
stesso deve sentirsi d ebitore, invece, verso c h i gli permetta
(1) VI sono stati giornali c�ttollcl, d e l resto, che hanno fatto il la riconciliazione con la verità. L'autonomi a dello Stato, i n
nostro nome a proposito dell'a{faire D'A n n u n zio. O' A n n u n zio, si è
sim ile si t uazione, n o n è , e n o n p u ò essere, c h e q u e l l o d i
detto, è a ltrettant o » oagano • di Evola, e come è che voi fascisti, che
volete far cattolica l'Italia, ne esaltate l'opera, d i cui lo Stato stesso u n mero stru mento, di u n potere puramente e material me n te
cura la riedizione e di cu i i l ministro Fedele con circolare ai Pre · esecutivo sulla base dei dettami dei " d e positari d ella ve
fetti, ai Rettori di Università e ai Capi di Istituto raccomanda la ri t à assol uta « ,
maggior diffusione, essendo dovere di ogni italiano onorare la pro
duzione d el Po eta ? > D u n que ? Non è questo - domandano testual
E l'identico a tteggiamento, l'identico s a l to a p i è pari d i
m e n te i Guelfi- un anacronismo, u n non senso in tempi in cui il t utta la s toria d el dogma, d i t u t t a l a critica biblica e con
governo fascista dimostra tanto rispetto per la morale cattolica ? " c i l i are, di tutta la esegesi e l a scienza comparata d e l l e re
Ma l 'anacronismo lo vedono soltanto gli ingenui - quelli che l igioni (per non parlare di ciò che può risultare, d i n nanzi
pensano che i l fascismo possa essere diverso da quello che è, epperò
rinunciare a quella radice guerrie rii, eroica, antidemocratica, antiu ·
a l l a moderna considerazione gnoseologico - speculativa, nei
manitaria, i mponitrice, per cui anche ora esso n o n esita ad assumere riguardi della categoria religiosa i n g e n era l e ) - con i den
come sua prrmessa l'arditismo epperò esalta in O' Annunzio non tido i n gnllamento in sede d i verità certe i n sè stesse di
l 'esteta imaginifico dell'anteguerra, ma essenz i al m e nte i l soldato e il puri dogmi, v u ot i e piatti , pappagallescamente ripetuti con
disprezzatore d e l la » moralina e dei piccoli uom i n i . Invece di accor
gersi che la condiscendenza per Fi cattolici è semplicemente un 'offa
u n a prosopopea ex tri pode e con u n 'autorità c h e fa sempli
gittata affinchè si stia quieti e non si: d i sturbi, crede sul serio, que cemente cred ito a sè stèssa - n o i l o abbiamo ritrovato
sta gente, di poter dare la scalata al fascismo.
••• Appendlee tae
r?maname nte - non i n nome del pallido fantasma del di • La politica di ,. pace mondiale • , la piccola borghes! zz�� io.ne
rttt_? • o per risibile espansio ne pacifica , colonial e o migra a base d i moralismo cattolico, di » rivendicazio ne dei d1r1tt1 e ,
toria, come vuole i l Crispolt i, ma per superior ità e di di ruralizzazione e conciliazione fra le classi, e il resto, i n
gnità - una stirpe luminos amente e gloriosa mente si espanda c u i i l Crispolti e i pari s u o i vorrebbero, pe � iro � i � forse, ve
su .terre e popoli, come una volontà profond a di org'ln iz dere la rivoluzione fascista, la volontà fascista d 1 i mpero, che
zaz1one. il Crispoltl se la tenga per sè. Noi romani e ghibelli n i non
Ecco che i ntendiam o per • -volontà d i i m pero • : ecco che sappiamo che farcene.
cosa portiam o, noi • eretici «, d innanzi al fascism o chieden .
E domandand oci ancora i l Crispolti se ne ll'ordme mtern �
.
dogli � I sen �o della sua più pura e forte a::. pirazio � e . L' anti volontà di i mpero debba significare sopraffazion e delle class �
romamtà dei nostri avv � rsari è d ichiarata e i m pudente, nella dirigenti sopra la plebe degl i umili, d i cui �non s i curano, d 1
� o � anda stessa del Cnspolt i. Sl : quella pace, che non è contro a c h i , come i c ristiani, si preoccupi i nvece. dell� sal_ut �
1 1 fiore d � l ! a �uerra, d i una conquist a che dà l uogo ad as comune nel ricondurre tutti gli uomini, i disperati e gli affitti,
solu ta unifi cazione e a d assoluta organizz azione, come se ai piedi del Crocifisso (sic), noi rispondiam o : : no � salute,
con � o l a pax p �ofunda di Roma, esaltata d a Virgilio come ma inganno opera chi nasconde i l non-essere d1 chi non è,
colei che corse 11 mondo ,. per dettar leggi di pace ai vinti chi ad altri lo rimette, chi gli fomenta i l chiedere, lo sperare ,
� m orte . alle superbe gen ti • q uella pace contamin ata di l'anelare . Le forze si mettano, nude, d i fronte a forze : da que
111ternaz1 0naltsmo. -
antiroma no, d i ,. diri tto e d i associaz io sto rapporto, le differenze ; dalle d i fferenze . ! � _ gerarchia, � lo_
impero. Capi saranno coloro che possono d1 pt � ! �otto tu �l g_�1
nismo, i m belle utopia della p rotestant e " S dcietà delle Na _
zioni «, q u ella pace, signor Crispolt i, v e la lasciamo e la i r aspetti : che possono più dare, più resistere, p1u 1 m � ors1 . p � u
ridiamo, come cosa da donne e da borghese i m potenza, ,
esaltare ; q uelli che là dove gli aitri cadono, rest� n o m p1ed1 ;
non da uomini - taciamo da fascisti, taciamo da guerrieri. quelli che vedono, dove per altri è tenebra ; quelli che sono ca
E come la guerra non si giustifica , nella nostra concezion e paci d i una assoluta responsabil ità, giusti fi cata nella I oro ste �
in sè stessa, sl con i l valore spi rituale e sacro dell'erois mo ' .
sa persona. Non dobbiamo che ripetere quan !o abbiamo già
cosl I� conquist a e la pax romana, l ungi dal risolvers i i n op � chiaramente detto diffidando i l concetto uni laterale ed ar
pressione e sfruttame nto, è a sua volta mezzo per cui la su tificiale di quel potere, che non si identifichi assol � tame � te
periore forma d i civilizzaz ione, e la stessa Sapienza che può alla superiorità e alla più alta individualità . 11 Cns p ol.t1 �
ir;� d ! are d,� i �� p � , q uali pontifices
- facitorl di ponti fra il gli altri debbono rendersi conto che i l mo � do a cui c1 rt
v1s1 �1le e I 1 11v1s1b1le - della razza dominan te, può espandersi feriamo non è il loro, inquantochè non accettiamo n ulla dello
e umvers almente domina re . stato barbarico del v ivere sociale di oggi . Epperò, quando
�I � ig: Crispolti che ha la presunzio ne di credere di po essi parlano, con lo stesso gergo dei socialisti, d i ,. classi
terci richiama re alla storia, alla storia è lui stesso rimanda to dirigenti e e della loro oppressione, in una qualunque re
per prendere lezione dall'esem pio di Roma, attraverso la cui lazione co'n l'aristocrazia di cui d iciamo (è signi ficativo che
volontà d i impe ro la civilizzaz ione ellenica e i l diritto latino l'identica incomprensio ne, i n altre polemiche contro d i noi,
si trasfuse ed i mpresse sino ai l imiti del mondo conosciu to. l'ha mostrata i l protestante Oangale), sappiano che noi non
� se ci chiedesse d i q uale civiltà oggi u n popolo può farsi li i ntendiamo. ·
11 portatore sulla base di una volontà di conquista fra i po Noi ripetiamo solo questo : /a disuguaglianza esiste e
poli �iv! lizzati euro-a mericani , noi gli risponde remmo i n d ican deve esistere. Chi tende i n qualsiasi modo all'eguagli � nz�.'
dogli d1 n uovo - se pur non sperand o affatto che egli possa a l livellamento ad abbassar le vette a fine che le valli ptu
com p renderli - quei valori metafisic i, quel senso antico e non sappiano d i esser valli - e i l rovesciament ? c � istian �
mediterr aneo d i sè e del mondo, per cui la cosidetta • ci vi dei valori con l'ipocrita premura cattolica verso 1 d1sperat1
l izzazione • moderna appare come la peggiore delle barbarie. e gli abbietti ha soltanto questo senso - tende alla dege-
Ut lmperlell,.1no Pa;-nnn
X'
n �razione sociale. Non vogliamo chiacchiere : ci si prnvi a che questa impudenza da parte di chi vorrebbe dire • ere·
d imostrare formalmente che secondo i l cristianesimo non è tico « il nostro fascismo, non è soltanto il Crispolti a mo
vero che l ' eguaglianza sia voluta come principio, l'affratel strarla : p . es. nella • Difesa del Popolo e di Padova, ci'·
lamento e l'identica sottomissione al Padre che umilia ed ab tando u n nostro passo che addita al fascismo • ù n a gerar
batte i ,. ricchi « e i Sapienti del mondo, come condotta - c h i a di forti con capi e guerrieri eletti fra coloro che san no "
ed allora soltanto si potrà con testare l'affermazione nostra si dichiara il suo pieno contrasto con la fede e la mora! �
•
che tanto scandalo ha destato ; che dinnanzi alla Romanità i l cristiana che si insegna nel catechismo cattolico, i ntrodotto
cristianesimo ha rappresentato l 'a nalogo della rivoluzione come insegname nto obbligatorio nelle scuole comunali dal
francese d i ieri, del comunismo e del bolscevismo di oggi. governa fascista, appunto perchè serva da base all'educa
Per contro, non si equivochi : nella nostra gerarchia i zione nazionale • . Qua nto romana, dunque, quanto virile ed
• supe � iori . "' non " opprimono " nè sfruttano gli » inferiori "•
imperiale possa essere cotesta educazione nazionale con ta·
. . mi nata dalla dottrina dei disertori (S. Sebastiano e legione
giacche cht h a btso�no d i sfruttare e di prendere , lui sarebbe
l'infer.iore ; m a gli i nferiori dipendono dai superiori, perchè teba na), di coloro che si riconoscevano de'l l'esser con Gesù
q uesti sono coloro che si sono determinati in u n esser da sè per l'esser " senza lettere e id ioti « (Fatti degli Apostoli,
I V , 1 3), degli adoratori delle ,. cose spregevoli ed ignob i l i
stes � i - i n q uella virtus romana e stoica d i autarchia, stig
matizzata quale orgoglio luciferico dai cristiani - e ciò che del mondo • (S. Paolo, I Corint. I, 28), lo lasciamo giudi care
n o n è da sè stesso dipende naturalmente . da ciò che è da sè ad ogni lettore spassionato e ad ogni fascista degno d i que
sto nome. L'incompatibilità fra fascismo e cattolicesimo, che
� te � so, i n cui trova appoggio, sicurezza, stabil ità, essere. Chi noi enunciavamo, è dunque i nequivocabil mente confermata
ti fme. degli alti g �adi siano i bassi gradi, anche ciò è inequi
proprio dalle reazioni degli avversari alla nostra enuncia
y oc�btlmente eres �a e perversione. L'inferiore non può essere zione (1) .
ti fi � e del St! pertore - i l centro di preoccupazione dei
Il ridicolo, che i guelfi , dall'ultimo martire cristiano
Capi , come nei quadri social-democratici ; m a viceversa : il
·- - Egilberto .. . M artire, deputato ex· popolare - sino agl i
superiore deve restare a sè, ed essere come tipo e modello
i l fin e dell'inferiore . Deve restare a sè � già dicemmo anato '. anonimi del • Corriere d'Italia "• dell'• Unità Cattolica " ecc.,
.
� rca �e � te � he c �rpo d i b �uto, non di essere spirituo, è quello
1 0 cui I amma sia semplicemente la voce del corpo e per i l
corpo - p e r le caste inferiori, p e r il • popolo " - v i v a ·
i nvece che i l corpo avere q uale mezzo, e sè stessa affer� . (1) Vi è, del resto, qualcosa d i anche p i ù e splicito. Per esempio
a b b i amo l etto d u e articoli in una rivis l a ufficiale della Com pagnia d l
mare in forma di vita e in Interessi trascendenti comuni Ge � u. . (• Razon Y. Fe « , fas e . I e 2 del 1 928J d a l titolo : • La ideologia
.
p
c � �i ! i a� li altri non per » volgarizzazione "• ma er possi po!t11ca det tasc1smo, e es ca!olica ? • . e � la iqeol?gia .social de_! fa
�
scismo •. L , autore pren e d � 1 passi d 1 d 1 scors1 d e i capi del fascismo,
b1llta d 1 elevazione e p artecipazione degli altri stessi.
�
e mostra, s u l l a ase d 1 essi , quale conce tto d i . stato ne si a la l ogica
E u n a volta p recisato cosi ciò che deve essere preci . . .
consegu e n z a . Poi sceg l i e altn passi d a encicliche e sil l ab i pontific i ,
sato, raccogliamo come preziosa la · dichiarazione del Cri � mostr� .che un tale eone.etto di st�to è incompatibile con quello che
spol.ti, che quando il fascismo non propugnasse q uesto per 11 cattol !c1smo può avere m proposito, e cosl l a possibilità di un di
vertimento, per cui il mezzo d iviene fin e ; quando il suo saccordo e persino di un ronflitto futu ro, q u a n d o il tono-bas� sia m a n
badi : > con q uella che è vera, e non raffazzon ata « da noi.
,
'
d 1 ogm vera orgamzzazwne, e l a subordinazione la gerarchia lo Stato·
che i n sè stesso è un valore .
'
Più chi aramente non ci si potrebbe esprimere. E rileviamo
..... lmperlallsn10 Pagano À ppendlee U li
han n o cercato di far cader s u d i noi nei riguardi della no rialismo politico (Stato) e di una rel igiosità astratta e inter
stra evocazione degli ,. esseri l uminosi, possenti, cosmici, nazionale (Chiesa) ; che d ignità inferiore, non superiore, a b
spenti [ e n on spinti, come, con malafede significativa, ci si b i a i l t i p o d i u n o Stato, i l cu i Capo n o n sia t a l e che come
è c i tati] alla passione, a ll'anelare e al bramare, preconiz po rtatore del più a l to grado di individualità e d i spiritual ità
zati dai Misteri •, ricade s u d i loro ; inquantochè con q ue di una ra z z a, spiritua l i tà da testimoniarsi col potere trascen
sto essi vogliono certamente far sapere che l e l oro prefe d ente d i domin are l'i nsieme dei d etermi nismi i nferiori e d el l e
renze e i loro ideali vanno . i nvece verso ,. esseri oscuri, forze avverse i n un'unico organismo vivente, q uasi adom
i mpotenti e terrestri, spinti alla passione, a l l 'ane lare e al b rato d a u n a forza dall 'a l to : onde d i rettamente d a l l'Jmperiuin
bramare • - c o sa c h e del resto rientra perfettamente nei p romani l a sensazione d i presenza d i qua l cosa d i s uperiore,
· ·
etrare
n i s b arbarisq u e triumphavit e ; e traducendo per comodo d i mo che l eggano coloro c h e vogl iono veram ente ·pe n
. prese n tò d i n na nzi a l l e é l i tes ro
q u e l l i c h e n o n capiscono o n o n vogliono capire i l l a t i n o : ciò che il cristia nesimo rap
:
mane • Esiste u n a razza d i uom i n i nata ieri , senza patria nè
• O ra che porto i l p i o d iscepolo di Cristo che mediante l a se
pre d i cazione d e l l a croce trionfò s u i Romani e s u i barbari tradizione, stretti i n l ega contro t u t t e l e istituz ioni religio
ia, n i versa l m e n t e segna ti di
sono v era � e n te trionfa l e e sacra c. L'aver d istrutto l ' i m per� e civili, perseg uitati d a l l a giustiz u
. u r tacent esi gloria d e l l 'esacra zione u n i versal e :
rom a n o v i e n e d u n q u e con s i d erato dai cattolici come u n a i n fa m i a m a p
no
g � oria e u n a benem erenza del . cristianesimo, e i n particolare sono i cristiani... I n r i u n i o n i secrete ed illecite (I ) i n segna
più
d � S. Paol o ; e a schermo ? e l l a rom a n i tà la statua d e l ,. p i o e pratica no l e loro dottrin e. V i si l egano con un i m pegno
m e n to . . p e r cos p i rare contro l e leggi e re
d iscepolo e fu mes�a e s t a I n vetta a l l a colonna del Fi losofo sacro d i u n giura .
p p l izi c h e l i m i
e de l Conquistatore - proprio come oggi l a croce su l Cam s istere p i ù agevo l m ente ai perico l i e ai s u
naccia no. l a loro dottrina viene da una fon te barbar a. I lo ro
pidoglio e i n mezzo a l Colosseo. fi losofi l i
E ' un vecchio trucco, q u e l l o di chi ci h a ritorto (p. es. precetti , in c i ò c h e h a n n o di m e g l i o , i [nostr i)
i rridon o ai [raostr i)
s u • Studtum .
e u n tal sig . G . Gon n e l la, il cui nome espri m e h a n n o insegn ati pri ma d i essi . .. Q u a n d o
. d e l l a plebe d i a ver a c h e fare
fe licemente c h e � �s� i g l i si confacciano p i ù c h e n o n q u e l l e idoli, non capisc ono al pari
... Non vogl iono n è dare, n è ascol
d e l l a romana v .1 n l t ta), c h e l a Roma, contro cui l 'apostolo s i con s i m boli di i d ee eterne
o : · Non
volse, n o n s i g n i ficava c h e i m m ora l i t à , a d u lterio sch iavitù tare ragio n i di c i ò c h e essi hanno adotta to. Dicon
' e l a fede vi sa l verà ; e ancor a : La
(curioso : g l i i m p e ra tori cristiani furo n o · p roprio q u e l l i che pensa te, crede te soltan to,
v i ta è u n m a l e, l a fol l l a un bene •. Quest e,
a��ravaro n o l a schiavitù c h e g l i im peratori pagani avevano sagge zza d i q uesta
i l l i bro
m i t i gato, e . l ' i m poss i b i l ità della Chiesa d i a l i enare i suoi n o n a l tre, sono le parol e testua l i con cui comi ncia
E per mol t i pl icare le c i tazion i, non vi
b � n i .ne !e � e l ' u l t i m a c h e si trovò a possedere degli sch ia di Celso sui cristia ni.
sartbb e che l'imba razzo d e l l a sce l ta.
v i !), po1 J te 1smo, e il resto che s i trova elencato n e l l a let e l a re, a co
t � ra a i Rotn a n i . M a se qu esto signore p u ò chiamare devia Le v e l l eità polem iche d i parte gue lfa p e r v
. eh i l cristia n �simo a sua vol ta h a dato l uogo ano l a trad izio�i e ro mana e lat1 11a p resso
z10ne ·ciò � l oro c h e oggi rievoc
co , l'irred uci b i l e a n tiroma n i tà e a n t i
n e l l e abe �r az1001. s essu a l t gnost iche dei p r i m i seco l i ; a l l e al comp ro messo catto l i
icità ame ·
p ro m 1. sc u 1 ta. o n d e 1. paga n .i l o i n d icavano come l a setta d i latinità d e l tronco cristia no, di cui tuttav ia l a cattol
' , si riduco no d u nq u e a flatus vocis. E
coloro e h � • si chiamano fratel l o e sore l la p e r dare ai l oro rebbe essere l erede
nde ci è p roprio i n compr e•1 s i b i l e come i n u n orga n o
abbraccia m e n ti i l piccante d e l l ' i n cesto e · se l a ,. mora l i tà " d'altro
c h e ,. se
di q u e l l i che, come sembra risultare da Ì l e p i ù rece n t i i n d a v i vo, q uale ,. Regim e Fascista � . s i giu nga a d i re
si riusci sse e d estirp arle ciò che I n essa vi è d i cristia no,
g i n i, furono proprio loro a dar fuoco a Roma s o t t o Nero n e e ndo nella p r i m i
c � e, con cristiano a more, dettero l uogo a l ma ssacro di I p p � l 'uman i t à i n dietre ggere bbe d i secoli , ricade
o, Cicer on e, Caton e, Mar.co Au
Z!a, e a tutte l e varie d istruzioni d i opere d i scienza e d 'arte t i v a barba ri e « . Barba rie Plotin
l ' E l l e d e e via dicen do ? Ma si scherz a ? E c he
pagana, gli piacc i a metterla a l l 'ombra · non cosl faremo n o i r e l io, bJrba rie
D i o stato e
'
d e l l a s p i r i t u a l i tà e d e l l a i n te l l e ttua l i tà pagana, che si ten n e ciò che noi propo rremm o i n sosti tuzio n e s i a i l ,
q uasi a l l a jacob i n a e a l l a hege l iana, e I' ,. uomo ridotto a d
p resente a l centro d e l l'Im pero, s i n o a l l a scuola d i Atene averle tratte , l 'ar -
m a i può
p u r m e n tre se rpeggia va e d i lagava l a marea cristiana. E s Ì un a cosa • - t a l i i dee da d o v e ·
stenessero che i l cattol icisi m o sia il cristianesimo. Ma ciò che precedette , risulta chi aro i l carattere sincretistico d e l l a > pianta
l oro credono è un conto, ciò che d a l l e nozioni p i ù e l e m e n cattol i ca • , cosi che si ritorce contro gli a v ve rsari l 'accusa
t ari d i critica religiosa risulta , è u n aLro . N o i a b b i a m o i n d i · d i sincretism o che fra t e altre, essi hanno lan ciato con tro
il nostro paganesi � o e i l nostro on cetto di • Tradizion e m e
cato q u e l l o c h e è l o spi rito d e l cristianesimo pri mitivo, e l i c
l ascerem o d i re. La tesi d i Charles Maurras è anche · la n o d i terranea e.
-
stra : c h e la Roma pagana abbia creato il cattol icismo i n Che u n tale sincretis mo nostro s i a tutto apparent e, fa cile
q u a nto siste m a d i ord i n e i n opposto a l l ' a narchia cristiana. c i sarebbe d i mostrarlo a chi fosse capace d i segui rci s u l
Con pura fa n tasia m i stifi catrice, a l l o sèopo di sfon dare porte p i a n o d i ciò ch e è verament e metafisic ? e i n i.ziat ! co. � oi, .P e
aperte, il > Corriere d'Italia " e I '• Unità Cattolica • ci h a n n o raltro abbiamo avuto i l torto d i fare, t n artico l i ded1cat1 al
'
fatto d i re che l a Chiesa, n o n i l primo cristianesimo, a b b i a ' gran pubbl ico, troppo riferi mento ad u n tale piano per I�
m i nato Roma. Noi abbiamo i n vece riconosciuto n e l l a Chiesa consuetu d i n e stessa dei nostri studi, i n modo d a p restarci
il tentativo d i ricomporre . l'un i ve rsalità romana ; m a che i n in qualche aspetto a l giuoco d egl i a v v ersari d i n n anzi agli
q uesto tentativo essa s i a stata costretta a pagan izzarsi i n ingenui. Non possiamo q u i sofferma rci, p . es., a m � strare .che
u n a certa m isura, i n e l ementi ritual i , d i istituzion e, . d i ge � çi va, i l db terri b i l e che danza • , colto
a voto dai Guelfi ad
. _
rarch ia e di dottrina c h e in nessun modo si possono riscon uso d i scandalo se è u n d i o orientale , tutta v i a è essenzi a l
trare n e l l e for m e del primo cristi anesimo, q uesto è un fatto m e n te u n si m b �l o d e l l a esperien za me tafisica d e l d i venire
c h e p u ò piacere o m e n o ai cattolici, può esser da essi più cosmico come lo s vol gersi ritmico ed agi l e di u n a l i bera
o m e n o giustifi cato con l o > stori c i s m o • e la ,. p resenza di forza ; esperien za che, netta sua traduzio ne ritual e, equivale
Dio • i n seno alla_ Ch iesa storica, m a che in ogni modo n es perfetta m e n te a quella che sta a base dett.e . dan.ze sacr � : e �
s u n s tud ioso serio di critica rel igiosa e di esegetica pensa d i eroi che greche, come pure d e l l e forme or1g1na : 1 e del � 10 � 1 -
metter d i n u o vo s0tto d i scussione. Che !a tesi sia protest ante sismo 1 n o n n e l l e dege n e razioni dei baccana li che 1 Romam g1 u
o meno, ci i nteressa m e n o mamente e m e n o mamente d e v e s tame nte proscris sero. De l pari, l'esot i c i tà d i M.ithra , v i n 7 it ? re
del » Toro • , scompa re n e l l a faci l e traduz � o n e tn u n o dei s1 �
·
interessare a d ogn i fascista c h e n o n sia u n b u rattino : s e
essa è v e ra, non è certa m e n te i l fatto d i essere protestante boli contenu ti n e l m i to greco-ro mano dt Ercole ; e cosi via.
che l a farà falsa e d a rigettarsi, p e r amor d i. .. " tradizione "• Quel sig . R i n ieri d e Rocch i, nostro critico sur un � rivis '. a
e i n onore d i parte gue l fa ; la qual e è assai comica n e l che ' se intende p u b b l i care artico l i d e l genere, assai m egl io
prete n d ere d a g l i al tri che il suo p u nto d i v ista sia quello a s fare bbe a chiamar si " Galilea e o " Vaticana •, i n vece che
·
soluto, b a s e natura l e e prel i m i n a re d i ogn i d iscussione. ,, Augustea e , quel signore , d i ciamo, prima d i � ratifi care v
di
ebbe
L'imag i n e d e l Martire, che ,. i l seme cristiano è .Ja pian ta » i n estrica b i l e guazzab ugl i o • i l nostro paganes 1 mo, � �
.
cattol i ca e - 1c o n la riserva che esso è un seme che h a d ato fatto bene a studiare di più. L ' > autarch ia • degli Sto1c1 non
egua l m ente l uogo a varie a l tre piante, ciascu n a d e l l e q u a l i è cosa a·n tite tica ma con cordant e con la q u a l i tà stessa degli
·è naturale che tenterà d i rivend icare a sè l ' ortodossia - i m " Eroi e preconi z� ati dai Misteri, e dai M i steri co.� sacrati � p
p l ica �ssa stessa u n • terre n o •, senza i l q ua l e i l seme sa p u nto i n u n a • v i ta che è da sè stessa •, e p però netl 1 m mortalt tà
rebbe semplicemente morto ; terreno: costituito della paga n ità dal cristian esimo d e mocrati camente i n tesa come dote naturale
- dal suoi misteri, dalla sua fil osofia, delle sue istitu· d i ogn i u o m o ; e i l s u o sfo n d o naturale è una meta fi �i � a
zion i - su cui il cristianesi mo fece m a n bass a i n ventando . come q u e l l a dei neoplat onici, s u l l a cui base u n . Po � fm o
poi, come d i ce m m o, con caratteristica i m prontitudi ne, la • d ot e u n Pl utarco e bbero modo appunt o di svelare ti s 1 g n l
t r i n a del p lagio • per gi ustifi ca re q u esti a p porti rispetto alla ficato esoteric o dei m i ti e d e i r i t i i n appare nza p i ù v a r i
p retesa d i essere l 'asso l u ta, esclusiva rivelazione. e d esotici accolti d a l l a bassa romanit à, talvolta ai vertici
E s e si è v isto che i cri stia n i stessi tanto i nsistettero s u l stessi del l'Im pero, se nza che si. m a n i fe.stas.se . com.e c h e sia
carattere antitetico del loro m o n d o rispetto a q u e l l o c h e l i quella repulsi one genera le, che mvece 11 cnst1 an es1 mo d estò.
Imperialismo Pai;ane Appendlee
l i ti d e l mondo moderno, n o n deve nascondere il v uoto i n nale della Chiesa stessa ; ma u n tale prestigio l a Chiesa lo
terno, i l carattere d i cieca adesione e d i passiva automatica detiene solamente sotto l a rigorosa condizione, c h e essa d i
acquiescienza trad izionale degli elementi che la compongono sti ngua i l p roprio i nteresse d a q uello d i q ualsiasi par�ico
e p e r c u i la compagi n e s i tiene i nsieme. Più che a l tro, è una lare n azione. Da q u i il com promesso, ia doppia p arte, ! '� q ui
forza di i n erzia, che tiene oggi in piedi la Chiesa Cattol i ca ; voco senza uscita : n e l frattempo, q u ale prezzo, 1 gesU 1 h cer
e la sua i m m utab i l ità e stabil ità, l ungi dal l'esser segno d i cano d i abbrutire i l p i li possi b i l e la nuova gen e razi o n e a
u n e eternità e d i u n a t rascendenza i n atto n e l l a storia, è base dell'imposizio n e d i u n a e ducazione cattolica e a nt i ro
q ue l l a d e l tronco n i morti tagliatisi fuori dallo svilu ppo. mana.
L'• u n i versalità e sua, oggi, esprime semplicemente l ' u n iver Per contro, da p i ù parti ci s i è detto c h e i l n ? stro •. P?;
salità d i u n .. credere e p i ù comodo d e l l'esaminare, d i un ganesimo e è u n a esperienza i m possib i l e <, ormai assai p 1 u
•
abba ndonars i più comodo dell' " essere e , d i u n adagiarsi esotica rispetto alla coscienza moderna d i quel c h e n o n fosse
preferibile allo svegliarsi e a l sorgere in piedi ; e, inoltre, è la c red enza gal ilea ri spetto a,lla romanità ; che i n particolare
• u n iversale «, l'adesione, perchè n e i moderni, polarizzati al il cri stianesimo permea i rlsci n d i b i l mente la coscienza di q uel
trove, i l problema spi rituale n e l l a loro vita e n e l l a loro con l'Italia d i' cui i l fascismo vuole essere I'• espressione ( 1 ) : •
dotta si è q uasi d e l tutto spento : i l loro essere ,. cattolici e e ch'e ' siamo degli i n gen u i se pensiamo eh.e oggi i n Italia
· o ,. cristian i e si mantiene sempli cemente per il fatto c h e, v i può esser qualcuno che ,. creda • agl i i d d i i roman i , a M i -
oltre u n a osservanza p i ù o meno formale, ciò a lo ro, prati thra, a çiva, e cc. .
camente, non impedisce n u lla, o quasi. Questo è il conte Ma anche q u i vi è, d ecisamente, e q u i voco. Le masse ita
n uto e la portata effettiva d e l l ' • u n i versalità e che la Chiesa l i a n e o e u ropee possoho p u r " credere • al Cristo, e n o n a
Cattolica ha saputo r i v e n d i care al cristian esimo. . . Mithra, a çiva e . v i a dicen do. Ma a c h e cosa ,. credano •
Perciò non contestia m o affatto q u e l c h e l'on. Musso l i n i le masse, a. noi n o n i n te ressa 'prop rio n u l la, i n quantochè come
h a detto, e c h e gli avversari ci rinfacciano per farci appa - una cecità n o n è m igliore d i un'altra, cosi u n • c redere • n o n
rire ,. e retici • n e i confronti d e l fascismo ; ossia c h e se Roma è certa mente m igli ore d i u n altro, e n o i f�cclamo .essenzial :
oggi è a ncora centro di una i d ea u n i versale, essa lo è quale m e n te quistione delle é l i tes, per le q u a l i n o n s1 tratta d 1
R ò ma Cattolica . Senonchè ciò, p i ù c h e d i compiacimento, ,. credere • , ma d i sapere, di potere : d i esser� . Le credenze
ci è: motivo d i tristezza. Ri petiamo i n fatti c h e n ell'astratto popolari sono, e sono state, ad un d i presso d1 a naloga strut
u n i versalismo cattol i co, i n ternazionalistico, i ncorporeo, i n d if t u ra · e chi h a fatto studi in p roposito sa b e n e q u ante cose
ferente rispetto alla molte p l i cità delle volon tà nazionali au l o st'esso passar dal paga nesimo al cristianesim o h a l asciate
tonome, i n n e15su n modo è ricon oscibile l ' u n i versa l ismo pro i ntatte n e l l e usanze e su perstizioni popolari.
prio a Roma antica, e al s i m bolo dan tesco e macchiavel l ico Ma 1 come l'abbiamo mostrato n e l nostro u l ti m o capitolo,
del Sacro I mpero. Ecco perchè n o n noi, m a la storia stessa, e già n ell'opera : ,. L' Uomo come Potenza e, i l fatto s i è che
con testa l'equazion e : Roma = Cattolicesimo ; e per q uesta tanto l a paga n ità q uanto l'Oriente m e n tre ricoposcev a n o la
stessa ra gione u n a stirpe di con quistatori n o n potrà mai ac funzione necessaria delle religi orti popolari, ed avevano la
conte n tarsi della vana parve nza di impero offerto dalla Roma massi ma tolJ eranza per esse, s e nza l a pueril ità d e l l a pree-
catto l i ca di oggi. Se a ben - p i ù alti d esti n i sia o no vocata
la forza p i ù p u ra della rivoluzione fascista, questo al fascismo
stesso l o lasceremo d i re . Ma a d ogn i modo b i sogna tener ( I ) Pur di passagg o, ril � viamo I� _P e! sistenza della » forma m e n
�
presente, nel caso d e l la suaccennata giustifi cazione p ura m e n t i s • d emocratica : d a i capi, concep1t1 : 1 i:i vece che c o m e d�termina:
.
te pratica della politica rel igiosa d e l fascismo, i l c i rcolo vi - tori e conquistato ri, come pure . espresstom della volontà · !1 az10nale, a1
meri » ra npresentanti • del regime parlamentare , n o n � 1 è che u �
zioso senza uscita : u n a tale giustificazione può v e n ire so .
pass 'l . Attraverso la maschera, l'antifascismo dei nostri avversari s1
l 11 mente dalla possibilità d i sfruttare i l prestigio i n ternazio- tradis.ce ad ogni piè sospinto.
••• ln1perlallsmo Pa5a110 A ppendice t li t
m inenza d i nessuna i n particolare, onde ogni i d d i o veniva pero e d i vera roman ità n o n impon � sse l i miti e· p r? vviso·
accolto ; rico noscevano t Httavia u n a dignità superiore ai fi rietà ad una simile tolleranza per dottrine che, come è risultato
l osofi, agli Eroi e agli Imperatori ; i quali a loro volta si d a l l e stesse d ichi arazioni d i parte guelfa, sono i ncompati-
inchi navano d innanzi a l l a Sapienza e a l l a consacrazio ne dei b i l i con gli ideali e l'edu cazione imperiale ( 1 ). .
Misteri. Cosl ripetiamo che n o i contro i l cristianesim o e Oltre che si deve rilevare ciò che si è rilevato già per
i l cattolicesim o non c i scagliamo, che i n quanto essi rappre l'uni versalità cattolica in generale : ossia che se nessuno nega
sentano u n a pessima religione popolare e exoterica, l a quale quanti fra gli Italiani si " dicono • cristiani; bisognerebbe
pur pretende d i essere l ' ultima parola della spiritual ità e però sapere quanti, fra questi, poj l o siano effettivamente ;
rifiuta d i riconoscere l a gerarchia d i quei valori superi ori i n quanti cioè, i l cristianesimo sia u n a real tà v i v e n te, e n o n
che la trascendono e che di fatto essa ha corrotti : quei va abitudine ' e passivo i ngollamento d i dogm i e r i t i , d i cui n c n
lori, in cui siamo tutt'altro che i sol i a vedere la conditio compren dono n ul l a. D'al tra parte è curioso n otare come, i n
sine qua non per la risol uzione della crisi del mondo mo al tre occasioni, d a parte cattolica n o n s i facci a che d e p l o
derno. A t i tolo d i religione popolare - e a questo titolo rare la paganità, l'anti -cristianità dei cost u m i e d e l l a con
soltanto (1) - noi saremmo p u r disposti a tol l e rare i l catto l i dotta nel mondo modern o, d imodochè l'obbiezione si ritor
cismo, secondo l a funzione attri buitagli d a l Maurras, q uando cerebbe, e gli avversari d ovrebbero i n vece concederci che
tuttavia l'esigenza non verso u n ordine puramente torgh ese quest'epoca, p i ù che ogni al tra, è propizia al ritorno del p a
e conservati vo, semi-democr atico, ma verso un ordine di im- ganesimo.
,
I l male si è che q uesto paganesi mo moderno, deplorato
dai cattolici, è tu tto i maginario, al l a stessa m isura di q u e l
(1) Non è affatto superfluo metter bene I n rilievo, che il carattere l'i mpasto d i c0rtuzione e d i abbiezione a cui g � à I' A post ? l o
di :semplice tolleranza per cattolicesifjlo, come per una forma i n fe r i ore
e popolare, si ritrova, se pur in una diversa tormulazione, a base
d e l l e g e n t i a v e v a a m a t o i dentificare R o m a . E t i bello st è
de lla concessione di Giovanni Gentile, già Min istro fasc ista, nei ri che come abbiamo d i mostrato, quale radice , di q uesto pa
guardi dell'insegnam ento religioso. Infatti la forma o ggetti va del l a re gan'esimo moderno si trova, m i racolo (lei . mira : o l i , il �ri
ligione, col dio trascendente e personale, nella dottrina del Gent ile
_
stia nesi mo, l a l ogica conseguenza della n vo l uztone gal t l ea
è considerata come una fase provvisoria, come u n • u n momento dia�
lettrico • necessario si, ma da superarsi ; e da supi>rarsi ilei senso della
i m manenza attuosa, la qua l e si porrà rispetto al mo mento anteriore
come verità di contro ed errore.
(1) Giustam ente a proposito del nostro articolo e reag_endo a l l o
schiamazzare d e i Guelfi Giocch i n o Contri rileva, su • CamlCla Rossa •,
I cattolici, naturalmente, di questa giustificazione nel l ' i nterno del
siste ma de l Gentile non si sono affatto curati ; andando al conc reto,
�
che • sta di fatto che t tto ciò che l a ch iesa è riuscita a rea l i zz a re
attraverso i secoli di b u o n o e di grande, non ha la sua ragione d i
essi sono stati soltanto pronti a carpire l'istruzione cattolica obbli
essrre n e l l e affe r m a z i oni dottrinali del p r i mitivo Cristianesimo, m a
gatoria nelle scuole inf�riori, dopo di che attendono qualsiasi a l tro
semplicemente in q u e i gran d i p r i n c i pi r o m a n i e l a t i n i c h e essa i n
pretesto, teoria o persona che permetta loro di prosrgu i re la scalata. .
parte risuscitò e fece propri c . C h i n o n v e d e! p . es., c h e splendida
Ma, noi, restiamo fermi nell' indicare questo senso dell'attitudine , .
reçltd paf!ana fu quella Chiesa d e l l alto m e d 1 oevo, pe! cm a l? punto
del Gentile rispetto alla rel i gione trascendente e teistica, senso in parte .
oggi u n Berjajew invoca un • ritorno al med10evo • ? C i ò da cui, oltre
coincidente con la tolleranza dei Romani per le superstizioni popo
una p u ra convenienza pratica, . il Fas � ismo può e ssere stato attratto
lari ; in modo da mettere al loro posto le cose e i s i gnificati delle . .
dal Cattol icesimo, è appunto ciò c h e m questo v1 è d1 pagano, non
cose per non far credere agli avversari d i pos�edere un terreno che
di c r istiano m a che tuttavia oggi si è depotenziato i n u na cosa esan
essi non hanno ; cosa che, del resto, anche il Gentile ha comi nciato
gue, d i n a nzi al venir s n delle potenti � rganiz za zioni delle società p ro
a sentire l'esigenza di fare, quando si è accorto - troppo tardi in _ .
testanti anglossassoni . e osi ìl Contn con '!' 1ene .e h� se ti Fascismo
vero ".""" del brutto tiro che la sua concessione, attraverso l'abilità dei . .
vuole davvero rin novare 1 fasti dell'anttco 1 m p er1altsmo non può fare
Gesuiti, gli stava e gli sta per giuocare. Da qui, oltre a D'Annunzio
a mtno di tornare allo spiri t o della roma nità precristiana. • Se l a
e a noi stessi, anche Genti l e presto comincierà ad essere depl orato
potenza e la gr andaza d e l l a Chiesa è tutta latina e romana - egli
dai Guelfi come ,. un anacronismo rispetto allo spirito del vero fa
dice - noi dovremmo superarla ritornando proprio alla trad izione
sciamo •.
romana più viva e operante • .
168 Imperialismo Pagano - Àppendfee
·· x ==z 55
e antimperiale. Tuttavia l a presente considerazione vol gendo Tutto ciò non può avere senso che in una fase u l t.e riore,
I n un ordine piu relativo ed i m mediato che non quella da rispetto alla q uale quella preparatoria non è ancor. pronta.
c u i poteva risultare l a vera natura delle cause del male eu In q uesta fase preparatoria, chiediamo a l fasci smo di essere
ropeo, possiamo restringerci appunto a l cristianesimo stricto semplicemente sè stesso - di mantenere la sua p a rola d'or
sensu, e q ui n d i constatare quanto poco v i sia ormai d i cri l di ne, che è : azione - e non fede, speranza o carità. Que
stiano o d i cattolico sia nella speculazione, che nell' à rte, sto, prima d i t utto . Noi q u i lasciamo Mi thra, lasciamo çiva,
nella morale, n e l l o spirito gen_e rale del mondo moderno ; Plotino e Pitagora, richiamiamo soltanto al d isprezzo roman o
quanto i nvece si comincino a far largo tendenze i m mane n· per tutto ciò che non è concretezza attiva e dominativa, per
tistiche, attivistiche, antisentimental i e anti devozionali - a tutto ciò che è senti menta l i tà, pietà, misticis m o; i l l usa ascesi
'
parte d e i significativi accenni ad espl iciti ritorni a tradizioni - ed anche fi losofia. In q uesto piano - dichiariamo - que
p recristiane e pagane, come nel caso Maurras e Rougier in sto è il valore. E q uesto valore, oggi è realizzabile. E ·se pur
Francia, e del movi mento della Deutschglaubiger Glaubens· q uesto piano chiede u n " mito e , noi ripetiamo, calmi e fred ·
gemeinschaft in Germania - e tacendo i nfine della diffu d i : " Nostro Dio può essere quello aristocratico· dei Romani,
_ sione delle scienze esoteriche e degii stud i orientali perchè il Dio dei patrizi che si prega in piedi e a fronte alta, e che si
in tutto ciò non si t ra tta, nella gran parte dei casi, che d i porta a lla testa delle legioni vittoriose - non i! patrono dei mi
contaminazioni . - serabili e degli afflitti che si implora ai piedi del crocifisso,
Tutto ciò - l o dichiariamo senza riserva - continua nella disfatta di tutto il proprio animo " · Non parliamo agli
a d appartenere a l mondo della decadenza. Purtuttavia, vuole . asserviti al l a Compagnia d i Gesù : parliamo ad ogni fa
u n principio della metafisica tàntrica che • la potenza che scista che sia degno di q u esto nome, e che veramente v i
ha condotto alla caduta è quella stessa a ttraverso cui si può bri alla volontà d i rigenerazione, d i dignità romana, d i po·
conseguire la liberazione •. Dette tendenze già in moto, por lenza, proclamata dal Duce.
tate a l l oro l i mite, i m pongono una soluzione. La soluzi9ne Per ora, q uesto soltanto. Quando la romanità s i comin·
positiva i n cui possono sboccare, capovolgendo la loro pri cerà a d assumerla integralmente e a permearne tutta l a co
m i ti va natura, è appun to costituita dalla resurrezione del sciem:a nazionale, i l terreno sarà pronto per com prendere
senso romano, pagano e mediterraneo dell'uo mo e della v i ta e realizzare ciò che, nella gerarchia dei gradi di l u ce e nel l a
- d a l senso possed u to dai navigatori odisseici, dagli Eroi differenziazione della classi e degli esseri, sta p i ù su : pe(
misterici, dai conq uistatori romani. comprendere e realizzare i l lato sacro, spirituale, iniziatico
Nel fascismo stesso c i è sembrato d i scorgere alcune della Tradizione : per apri re nuovi occh i e nuove orecch ie,
possibili tà appunto su q uesta l i nea. Ta le la ragione, per cui, ed altre m embra d i potenza creare, l à dove non si stendeva
oltre l'opera da noi svolta in sede d i filosofia e d i scienza eso che la tenebra fi tta della » religiosità e , Realismo, scienza,
terica, si è creduto opport u n o che fosse ,, lanciata •, a titolo assoluta concretezza, cruda l uce, in alto come i n basso. Pa·
di p rova, u n a dottrina d e l l' Imperialism o Pagano. Le reazioni - role, sentimenti letteratura, > psicologia « - via. Un nuovo
e i p recipitati richiami da parte _ guelfa provano, più che classicismo. Epoca solare d i u n realismo attivo, d i u n reali
a ltro, che g l i avversari si rendono conto del pericolo, e sen · smo magico, d i u n a assoluta compenetrazione d i fisico e me
tono effettivamente q ueste possibil ità i n seno ai germi pri tafisico, di umano e non-umano.
m i ti vi della rivoluzione fascista. Ma, ripetiamo, fra i l i miti e i sistemi d i riferimento, che
R ivolgendoci al fascismo, al mondo pratico del fascismo, ancora regnano in contrastati, e fra l'allarmato starnazzar di
è di i mportanza essenziale che esso, nelle nostre tesi, per ora ·
oche t utt'al tro che capi toline, i n u t i l e, pericoloso anzi, anti ·
veda ciò che può vedere secondo q uesto punto d i ri ferimento, cipare questi orizzonti. Non potendo com prendere l a fine,
e niente a ltro. Faccia come se noi mai avessimo parlato di nemmeno i l principio, i mmed i ato, realizzabile, potrebbe es
S cienza Sacra, di metafisica, d i lddii m isterici e pag�ni. sere inteso, dai più. Ma tuttavia resta l 'opportu n i tà di u n
1 60 lmperlallNmo Pagano
FINE.
•