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ITALIANO FILOSOFIA STORIA LATINO ARTE GRECO INGLESE

FOLLIA Pirandello, Nietzsche Hitler e la Nerone e Van Gogh Apollonio Dr Jekyll and
Enrico IV. Paradosso follia del l’età Gericault Rodio, Mr Hyde
della fede nazionalis imperiale Camille Medea Oscar Wilde
di mo. Monet,
Kierkegaar La Sul letto
d e la concezion di morte
scoperta e dello Munch
dell'inconsc spazio L’incubo
io di Freud, vitale, il di Enrich
cura processo Fusli
dell'isteria. di
Bergson e Norimberg
la a.
creazione.

ARRENDERSI Marx
o PERIRE Foscolo Resistenza Seneca Bacio di Plutarco, Oscar Wilde
Riferimento alla
italiana, Hayez e confronto
concezione
dell'alienazione, seconda la tra Licurgo
Feuerbach ed guerra Fucilazion e Solone
Hegel. (battaglia in
e Goya
Inghilterra e
disfattismo
della
Francia).
Guerra
civile
spagnola.

UMANO Decadentism Umano Bomba Tacito Gauguin Callimaco Dorian Gray


E o troppo atomica con
DIVINO Leopardi umano evoluzion
Evoluzionis ismo
mo S.
Il mondo Agostino
come Seneca,
volontà e De
rappresent Provident
azione, ia
Schopenha
uer.
La vita
religiosa.
Antropologi
a di
Feuerbach.

FEDE Divina Dio è morto Luigi Agostino Gauguin Ellenismo Dorian Gray
Commedia, Feuerbach Sturzo e il ed
Paradiso. Confronto ruolo della individualis
spiritualism Chiesa mo.
oe nella II
Kierkegaar guerra
d mondiale.
+Enciclica
RIVOLTA D’Annunzio Freud, Rivolzione Lucano Quarto Plutarco Massacro di
Hegel, di ottobre, Stato Peterloo
Marx Resistenz GUERNI
a CA

FOLLIA
ITALIANO
Luigi Pirandello compie una grande rivoluzione, soprattutto nel teatro: riesce a mostrare la duplicità comica e
tragica dell’esistenza descrivendo quindi l’apparenza, le contraddizioni e le ambiguità dell’uomo.
Nato nell’odierna Agrigento (Girgenti) studia al liceo di Palermo e decide di iscriversi contemporaneamente alla
facoltà di legge e di lettere nonostante opterà poi per la seconda conseguendo poi la laurea in filologia romanza
nel 1891. L’anno successivo tornò a Roma e si dedicò alla letteratura sostenuto economicamente dal padre. Per
esigenze economiche si concentrò nella pubblicazione si novelle sul “Corriere della Sera” (fondato nel 1876) o
come “Nuova Antologia” (fondata da Spadolini nel 1980) dove uscì il suo romanzo “Il Fu Mattia Pascal” (1904).
Enrico IV è un dramma in 3 atti presentato nel 1922 al Teatro Manzoni (Milano) in cui l’autore ha voluto
concentrarsi sul significato di pazzia, di follia, cercando di spiegare il complesso rapporto tra personaggio e
uomo (finzione e realtà).
TRAMA: Un nobile del primo ‘900 prende parte a una cavalcata in costume nella quale interpretava Enrico IV di
Franconia insieme al suo amore e al suo rivale. In uno scontro con quest’ultimo, Enrico sbatte la testa e pensa
di essere davvero il personaggio interpretato. La sua follia viene assecondata da altri personaggi e dura 12 anni,
al termine della follia immagina che il suo rivale lo abbia fatto apposta per vincere il cuore della donzella per la
quale si stavano sfidando. Decide così di far finta di essere ancora pazzo per non affrontare la triste realtà e
viene visitato dalla donna che ama e soprattutto da uno psichiatra particolarmente interessato che decide di
ricostruire fisicamente la scena per farlo rinsavire. Si ritrova davanti la figlia del rivale e dell’amata e alla fine
colpisce per errore il rivale. Continuerà a fingersi pazzo.

ANALISI: il protagonista non ha nome ma un’identità fittizia ed è vittima sia della follia sia della vergogna e
inadeguatezza. Il personaggio è proiettato nel passato perduto e in un presente che non può vivere. Pirandello
trova sensatezza nella follia, che diviene punto di rottura con la falsità della realtà: se Enrico IV è un alienato
emarginato dalla società, si schiera nelle lunghe fila dei personaggi novecenteschi che si arroccano in altre
dimensioni rispetto alla realtà sensibile e che sono coscienti della loro situazione. Enrico IV è quindi personaggio
del sup tempo. metafora dell’uomo moderno con tutte le sue problematiche.

PENSIERO PIRANDELLIANO: Gli schemi naturalistici assumono contorni paradossali in quanto viene a
mancare il rapporto tra la realtà e la verità. Scrisse anche alcuni testi teorici tra cui l’Umorismo in cui definisce la
caratteristica peculiare della sua opera come “il sentimento del contrario”, cioè la capacità di avvertire la
sofferenza attraverso il contrasto tra ciò che ciascuno è e ciò che rappresenta per gli altri. L’ultimo lavoro teorico
è “Uno, nessuno e centomila”, il cui tema fondamentale è il rapporto fra individuo e collettività. Per stabile tale
relazione, l’individuo ha bisogno di darsi una forma che lo rappresenti stabilmente agli occhi degli altri, fatta di
convinzioni e ruoli ai quali ci adattiamo finchè non ci riconosciamo più.
La vera novità del suo teatro consiste nella rottura del realismo scenico e nella creazione del teatro con il
dramma dei personaggi intesi autonomamente. I personaggi sono pura forma, vivono sempre le stesse vicende
che l’autore assegna in una fissità psicologica fuori dal tempo.
MASCHERE: la maschera permette all’uomo di assumere personalità diverse a seconda delle necessità, esse
sono la frantumazione dell’Io in identità molteplici. Si parla di una “recita del mondo”: l’umanità è un perenne
palcoscenico che comporta una schizofrenia tra l’essere e l’apparire.

Comunque è nato il 28 giugno 1867, se tutto va bene facim l’esame all’anniversario, facit a battuta ca un fa mai
mal. In più potreste fare un resoconto personale tra le maschere di Pirandello e quelle indossate durante la
pandemia.

LATINO
Negli “Annales”, seguito eccellente delle Historiae di Tacito, i libri da XIII-XV (seconda sezione dell’opera: la
prima, dal primo al sesto, narra ciò che è avvenuto prima di Nerva; la seconda, dall’undicesimo al quindicesimo,
narra dell’età imperiale di Nerva) descrivono il progressivo svelarsi della natura malvagia di Nerone (54-66 d.C),
privo di scrupoli. Amato dal popolo, temuto dai cortigiani, istrionico artista e abilissimo uomo politico,
continuamente teso tra un’intelligenza governativa senza pari e una schizofrenia sempre sul punto di
esplodere, il Nerone tacitiano è l’uomo-personaggio amato e odiato da generazioni di lettori. L’ombra
fosca e minacciosa che accompagna il suo agire affiora prepotentemente nell’inconcinnitas di Tacito,
dalla scrittura frammentata e disarmonica, carica di ablativi assoluti e participi congiunti che
condensano l’azione in un’espressione lapidaria dall’intensità drammatica. Celeberrima la scena che
mette in atto, con teatralità tragica e angosciante, il matricidio perpetrato da Nerone ai danni di
Agrippina.
Nerone fu il quinto ed ultimo imperatore della dinastia Giulio-.Claudia, succedendo a soli 17 anni a suo
padre Claudio. Assetato di potere, fece uccidere il suo amico e precettore Seneca (richiesto
nell’educazione del principino dalla stessa Agrippina), ma anche la madre stessa. la prima moglie
Ottavia e si pensa la seconda moglie Poppea. A seguito della morte di Poppea si dice abbia iniziato a
far vestire i suoi schiavi e se stesso con i capi della defunta moglie finchè non prese in matrimonio
Messalina. Ma tra le tante malefatte, quella più nota è l’incendio di Roma del 64 d.C. L’intento. si dice,
sia stato quello di distruggere la sua dimora con un incendio al fine del pretesto per ricostruirla (Domus
Aurea). Il fuoco divampò fino a distruggere case ed edifici creando un immenso vuoto che potesse
permettere di allargare i confini della Domus. Accusò i cristiani, credenti di una nuova religione che si
stava diffondendo in quegli anni ma ancora non ben vista, e vennero uccisi circa 300 di loro (tra cui San
Pietro e San Paolo). Il popolo e la stessa classe dirigente decise di opporsi al suo impero e poco dopo
diventò imperatore Galba, in seguito anche al suicidio dello stesso Nerone per mezzo di un taglio netto
alla gola.

ANNALES: Le fonti dell’opera sono Plinio il Vecchio, Agrippina, Fabio Rustico e Basso, incluse epistole
scambiate tra illustri personaggi dell’epoca. Parte dalla morte di Augusto e conclude con il principato di
Nerone. In primo piano vengono messe le fragilità e la corruzione del principato concentrandosi però
sull’importanza dei personaggi. Lo stesso Ronald Syme, della critica, ci dirà che Tacito è riuscito a
comporre un racconto completo con un ampio spazio per i personaggi anche attraverso la presenza di
numerosi discorsi indiretti. Nell’opera sono importanti il pessimismo (l’avidità dell’uomo per potere e
ricchezze) e il moralismo (cerca di raccontare solo di personaggi storici che non si sono piegati mai alla
violenza).
Nelle opere di Tacito si comprende una certa importanza politica legata all’aspetto etico e morale:
- Dialogus de Oratoribus: per via del principato si è persa la libertas repubblicana ma non
bisogna rimpiangere il passato, bensì accettare le condizioni del presente e trarne il
meglio.
- Historiae: ormai non è più importante quale sia la miglior forma di governo, ma chi sia il più
adatto a ricoprire il ruolo di Principe (riferimento a Machiavelli, esempio di Cesare Borgia).

Cesare Borgia: colui che ha ispirato l’opera de Il Principe di Machiavelli. Figlio di Papa Benedetto VI,
aveva come scopo quello di unificare l’Italia sotto il comando della famiglia Borgia. Machiavelli idealizza
la sua figura ritenendo che abbia eseguito l’esercizio politico al meglio, un esercizio che non deve
rispondere alla morale ma alle leggi del potere. Il duca però si sbagliò nell’affidarsi totalmente alla
buona sorte e non previde le circostanze sfavorevoli che causarono la sua rovina.
Giovenale: anche Giovenale attacca la società del suo tempo criticandola e mettendola in ridicolo.
Proprio nella quarta satira, infatti, attacca ferocemente la corte imperiale anche se non quella
contemporanea del poeta, bensì quella di Domiziano soprannominato come “calvo Nerone”. Si discute
su come cucinare un grosso e gigantesco rombo e l’imperatore convoca il consilium principis per
interrogarlo sulla questione. L’autore ovviamente vuole fare una parodia di quelle che sono le azioni e i
pensieri dei politici del tempo.

FILOSOFIA
Il 3 gennaio 1889 nella vita del filosofo Nietzsche ebbe una notte di conversione in cui si manifestarono
irrimediabilmente tutti i sintomi di follia presentatisi già sporadicamente in precedenza. Da quella notte
inizierà a scrivere solo i “biglietti della pazzia” ad amici, parenti e personaggi illustri.
Si narra che il filosofo abbia provato un’estrema compassione per un cavallo che trainava una carrozza,
poichè era stato colpito dalla frusta del cocchiere.
Già dal 1876 le sue continue emicranie, attacchi di vomito e disturbi alla vista lo avevano costretto a
lasciare il lavoro di insegnante a Basilea, acquistando l’aspetto di un malato inquieto e nervoso, in
perpetuo vagabondaggio. In molti hanno strumentalizzato la sua follia per poter screditare il pensiero
del filosofo arrivando fino alla cruciale domanda: è degenerato per l’analisi affrontata al fine dei suoi
scritti o sono i suoi scritti ed essere il frutto della follia di Nietzsche?
Ci si chiede dunque se i suoi processi mentali, guardare così a fondo nel vuoto, lo abbia tradito.
Citazione: “Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. E quando guardi a
lungo in un abisso, anche l’abisso ti guarda dentro”. -Al di là del bene e del male, capitolo IV, 1886.
In realtà, parte delle opere del filosofo sono state compromesse e contaminate. La sorella di Nietzsche, infatti, ha
avuto un ruolo importante nella vita del filosofo. Proprio prima di morire si trasferì a casa della sorella e del cognato e
successivamente venne a mancare, non prima del cognato, nel 1900 a Weimar. E’ infatti vero che alcuni aforismi
possono prestarsi a interpretazioni reazionarie e proprio per questo la definizione mina prende il suo significato: va a
scardinare l’intero pensiero occidentale.

NIETZSCHE: Il filosofo definisce la propria filosofia come “del ruminare” riferendosi alle interpretazioni
probabilmente dipendenti dai diversi modi di scrivere a seconda del periodo distinguendosi, per esempio, in toni
polemici, mistici profetici o filologi. Sull’ambito politico ci sono diversi pensieri: Ferraris mette in evidenza i
pensieri reazionari e antiegualitari, mentre Montinari in “che cosa ha detto Nietzsche” mostra l’aspetto del
filosofo più vicino all’anarchia e lo delinea come progressista: Dio è morto, infatti, annuncia la fine di ogni sorta
di certezza e tradizione occidentale che si fonda con il pensiero metafisico fin da Socrate.
Nichilismo: Non esistono più i valori fondamentali, la civiltà si fonda sulla menzogna che però va smascherata.
Ci troviamo di fronte a un’umanità priva di certezze che si concretizza nello slancio dell’oltreuomo, che sa
accogliere la drammaticità dell’essere vivente e della realtà per ricercarne la bellezza e coglierne il momento. Il
nichilismo però è una tematica controversa, egli stesso si definisce come il più nichilista d’Europa. Per Nietzsche
il nichilismo è l’accettazione della morte di Dio,la fine dei valori, una vita senza scopo e senza fine. Pensa, però,
che ci si debba distanziare dal nichilismo incompleto, quello della cultura del suo tempo, che camuffa sotto altre
sembianze i valori costituiti. Non si tratta di soccombere al vuoto che la lascia la morte di Dio, ma di accettarlo
superando l’incompletezza creando una nuova visione del mondo con nuovi valori e consensi che solo
l’Oltreuomo può creare.
Oltreuomo: come concetto appare per la prima volta nella “Gaia Scienza”, per reggere la morte di Dio abbiamo
bisogno di un oltreuomo, che diventa divinità. Ci presenta nel Discorso del folle questa immagine, il folle che al
mercato annuncia la morte di Dio tra le risa dei borghesi, positivisti e capitalisti presenti, tornerà poi a girovagare
finchè anche gli altri uomini non saranno Oltreuomini. Fondamentale è l’opera Così parlò Zarathustra, la filosofia
del meriggio, l’ultima grande opera prima della malattia. Zarathustra è il profeta che prima di tutti ha fondato una
morale che ha assunti aspetti metafisici: essendo il primo a commettere l’errore, deve essere il primo ad
accorgersene. Egli ritorna sulla Terra per annunciare l’avvento dell’Oltreuomo (o prevale l’uomo mediocre che
non accetta la fine di Dio o sorge l’alba dell’uomo nuovo). L’Oltreuomo è colui che rimane fedele alla Terra,
esalta il proprio corpo non in un senso Bohemien ma che fa del corpo la propria dimora senza rifugiarsi in
Chiese e Paradisi.
Eterno ritorno: l’eterno ritorno è una concezione mitica del tempo cara ai mesocratici, tutto è destinato a
ritornare nella storia e rompe la concezione e ci parla del destino dell’uomo caratterizzato dalla ripetizione.
L’eterno ritorno è una concezione ciclica di cui si fa carico l’oltreuomo, vive dunque l’attimo al meglio e accoglie
il dionisiaco.
Dionisiaco: Nella Nascita della Tragedia Nietzsche offre una sua concezione della cultura e dell’arte greca.
Questa è un’opera di filologia, di estetica e di filosofia in cui si manifesta la distinzione tra apollineo e dionisiaco.
La tragedia e l’arte greca non sono generate dall’apollineo (rapporto armonico tra le parti, l’equilibrio,
interpretazione tradizionale con l'arte classica). Nietzsche rompe con questa visione poiché alla base della
tragedia vi è il dionisiaco, la forza creatrice e lo slancio vitale dal desiderio che è vità ed è accettazione e
accoglimento del divenire. Nel dionisiaco prevale il dramma della vita che non deve essere colto nell’equilibrio e
nell’armonia (come delle statue greche) ma nel dionisiaco, tentativo di sublimare l’arte nella forma. Distingue la
tragedia attica da quella euripidea (la prima è sofoclea ed eschilea). L’apollineo arriverà poi con Euripide e
dunque si dividerà dal dionisiaco. L’arte è il punto di partenza di Nietzsche per interpretare la filosofia.
La volontà di potenza: in Genealogia della Morale il filosofo ci presenta come è nata la morale menzognera e
apollinea. Agli inizi la morale più seguita era quella dei guerriere, signori, cavalieri, coraggiosi, colui che
accettava dionisiacamente la vita.1 Ma questa morale del dire sì alla vita è andata perduta nel tempo poichè è
per pochi uomini, non tutti riescono a raggiungerla e ha creato negli uomini un sentimento di invidia. Si tratta
dell’elemento che ha suscitato molti reazionari (nazisti).
Dio è morto: è la crisi e la fine di ogni metafisico, la morte delle certezze della tradizione. La scienza è meglio
della metafisica ma non va esaltata. Dattimo pensa che sia una consapevolezza della sua epoca storica,
l’annuncio di “Dio è morto” è un evento epocale, l’epoca di NIetzsche non era pronta alla morte dei valori etici e
religiosi. Lo spirito libero è l'oltreuomo che segue lo spirito dionisiaco. Solo l’uomo coraggioso crede alla morte di
Dio.

CONFRONTI:

1
Giordano Bruno: “Io non fuggo di fronte alla natura, io mi faccio natura”. Filosofo del XVI secolo, naturalismo trascendentale, dopo
aver rifiutato i conforti religiosi e il crocifisso, il 17 Febbraio 1600 viene bruciato vivo in Campo de Fiori.
- Kierkegaard: egli era aperto all’angoscia e ciò vuol dire che oltre all’esistenza si era aperto anche al nulla.
Ereditato da Schopenhauer e da Kierkegaard , il tema del nulla occupa un posto centrale nella riflessione
di Nietzsche che pensa l’essenza del nichilismo consista in una svalutazione della vita e della Terra, cioè
un impulso anti-vitale. L’Occidente ha posto l’essere vero in un presunto e illusorio “aldilà” e ha
considerato questo mondo come un male da cui fuggire. Ciò si è rivelato autodistruttivo. Di fronte al
disincanto del nulla che tutto dissolve, sono possibili due atteggiamenti per Nietzsche: la rassegnazione o
l’esaltazione di quella vitalità che il nichilismo ha sempre mortificato e diventa così opportunità, ovvero
l’occasione per la nascita di un oltreuomo.
- Marx: aveva smascherato l’attitudine della coscienza a nascondere, occultare o capovolgere le dinamiche
effettive che governano il mondo. Convinto che le idee, e in generale le rappresentazioni della coscienza,
fossero ideologie derivanti dall’assetto socio-economico esistente, aveva affermato che le dottrine
giuridiche, politiche e filosofiche non sono che il riflesso della concreta struttura economica della società.
Il sospetto in questione diventa in Nietzsche una vera e propria regola di indagine. In Umano troppo
umano egli enuncia infatti il proprio metodo genealogico: una chimica delle idee dei sentimenti, un’opera
di scomposizione della coscienza dell’Occidente. Si tratta di errori inconsapevoli, di menzogne
consolatorie. (Scuola del Sospetto)
Accostare Marx a Nietzsche è comunque una grande forzatura, poichè il primo ritiene che solo attraverso
il processo fisico razionale si possa fondare una realtà libera dallo sfruttamento.
- Schopenhauer: Nietzsche si distanzia da Schopenhauer perchè ritiene fare fronte al nichilismo, alla
bruttezza della realtà costituita da morte, dolore e sofferenza. In Schopenhauer la volontà è voglia di
vivere, è l’essenza noumenica dell’intero universo, energia cosmica, eterna e cieca, che si concretizza
nel mondo fenomenico. E’ desiderio, cioè dolore per qualcosa di cui di avverte la mancanza, deve essere
sostituita dalla noluntas, unica via che consente la liberazione dal dolore.
In Nietzsche è volontà di potenza, è l’intima essenza dell’essere, che si identifica con la vita stessa,
intesa come forza creatrice, espansiva e autoaffermantesi. E’, talvolta, dominio e sopraffazione e deve
essere affermata nell’oltreuomo e nel suo incondizionato sì alla vita.
- Per NIetzsche la vita è dolore, lotta. Sono possibili due atteggiamenti: 1. quello della rinuncia e della fuga,
atteggiamento che Schopenhauer derivò dalla sua diagnosi sull’essenza della vita; 2. quello
dell’accettazione della vita così com'è, l’atteggiamento dell’oltreuomo.

STORIA
Durante il XX secolo ci furono diversi cambiamenti a livello politico e sociale. Anche nell’Impero russo c’è una
crescita dei nazionalismi, sia quello russo sia quello delle minoranze nazionali. Sin dalla seconda metà del XIX
secolo, il regime zarista aveva avviato una politica di russificazione, che aveva messo la lingua russa come
esclusiva. Il nazionalismo russo si saldava con il panslavismo, un movimento, un movimento che proponeva
l’unificazione di tutte le popolazioni di origine slava in un’unica compagine. La miscela di tensioni sociali e
nazionali favorì l’ulteriore acutizzarsi dell’antisemitismo: soprattutto in Polonia e in Ucraina si verificò una ripresa
dei pogrom, sollevazioni popolari contro le comunità ebraiche. E proprio nell’Impero russo si venne a creare la
leggende del “Complotto ebraico”2.
Le guerre balcaniche3 furono combattute con ferocia, ricorrendo a pulizie etniche, un progetto di eliminazione
violenta delle minoranze (soppresse fisicamente o costrette con la forza ad allontanarsi).

2
Nato anche dalla definizione di “banchieri del mondo” data agli ebrei, si pensava avessero determinati mezzi per poter mettere
sotto il proprio controllo l’intera popolazione.
3
Nella primavera del 1912 la Serbia e la Bulgaria formarono la lega balcanica e in ottobre la Lega aprì il conflitto. Gli ottomani
furono espulsi dal territorio europeo. Scoppiò poi una seconda guerra: la Bulgaria, confidando nella forza del suo esercito, attaccò
la Serbia e la Grecia (poi si inserirono Romania e Turchia) per poter riprendere il terreno perduto. L’Impero turco riconquistò la
Tracia ma la Serbia risultò essere la vincitrice vera perchè si impadronì del Kosovo e di parte della Macedonia (il resto alla Grecia).
Il nazionalismo si diffuse soprattutto in quei paesi poco sviluppati o che non avevano una sorta di unità.
Il nazionalismo italiano affonda le proprie radici nel Risorgimento e nell’inizio della II rivoluzione industriale,
dando vita all’irredentismo4. Per i nazionalisti l’Italia deve avere una sua politica di ricongiungimento e deve
recuperare le terre italiane ancora sotto il dominio straniero.
Con il tempo, però, il nazionalismo italiano diventò fascismo e quello tedesco diventò nazismo. Quest’ultimo è
stato definito come un sistema politico totalitario5, esso voleva la morte di ogni teoria, di ogni pensiero libero. Il
nazismo traeva ispirazione dal fascismo portando però a conseguenze più estreme. Ciò che il leader Adolf Hitler
desiderava era l’eliminazione di tutti nemici o coloro che erano inferiori al popolo ariano.
ADOLF HITLER: il suo primo contatto con il Partito dei Lavoratori Tedeschi, una formazione antisemita e
nazionalista, è nel 1919 e inizia a denunciare già ai tempi l’ingiustizia del Trattato di Versailles.
Nel 1921 cambia il nome al partito rendendolo Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi. Due anni
dopo inizierà a pensare e organizzare il putsch6 di Monaco (putsch della birreria) che consisteva nell’aizzare la
folla, occupare i palazzi del potere e poi marciare su Berlino. Venne arrestato e condannato a 5 anni ma ne
scontò solo uno durante il quale scrisse la sua opera “Mein Kampf” (la mia battaglia) in cui andava
fondamentalmente contro socialisti, comunisti, democratici e così via. In soli 6 mesi i nazisti riescono ad
instaurare una dittatura fondata sui propri principi (Terzo Reich).

Da qui partirebbe poi la seconda guerra mondiale.

ARTE
Vincent van Gogh (1853-1890) è considerato oggi uno dei più grandi artisti di sempre, ma in vita le sue opere (ha
realizzato ben 864 tele) erano poco conosciute e apprezzate. Pare infatti che abbia venduto un solo dipinto.
La “notte stellata” di Vincent van Gogh è uno dei suoi dipinti più famosi al mondo, così come è celebre la sua follia al
confine con la genialità. L’unione di queste due componenti lo portò a dipingere oltre 900 opere, concentrate soprattutto
negli ultimi anni della sua vita. La vita di van Gogh è stata funestata dal malessere psichico. Non si sa ancora con
certezza quale fosse la malattia che lo affliggesse, quel che è certo è che l’artista soffriva di attacchi di panico e
allucinazioni alle quali reagiva con atti di violenza e tentativi di suicidio, seguiti da uno stato di torpore. Il tutto era
aggravato dall’alcool. Van Gogh era infatti un amante dell’assenzio.
Dopo il litigio con Gaguin, le condizioni psichiche dell'artista peggiorarono. Ad Arles, nel maggio 1889 decide di
ricoverarsi nell'ospedale psichiatrico Saint Remy dove comporrà circa 150 dipinti tra cui notte stellata. Da tempo
l'artista voleva dipingere paesaggi notturni. La composizione e tradizionale ma il suo carattere è rivoluzionario.
In primo piano un cipresso osservato dall'alto. Al di là di esso l'occhio guarda il villaggio con le colline. Le case
alcune illuminate si trovano attorno alla piazza. La veduta, che a primo impatto sembra calma, è lo specchio di
un malessere
interiore e di un’inquietudine ribadita dalla pennellata trascinata e sofferta,con un andamento contorto e
vorticoso. I cipressi sembrano animati da una forza interiore che li agita facendoli vibrare come lingue di fuoco.
Le stelle ruotano vorticosamente come se fossero impazzite. L’opera è l’espressione di una tremenda tensione
esistenziale e religiosa insieme. Fu lo stesso artista che di notte, insonne, se ne stava a contemplare le stelle
spinto da un’ terribile bisogno’ di Dio. Alzando gli occhi a quel cielo stellato, dalla finestra a sbarre della sua cella
d’ospedale, Van Gogh arrivò

4
Esaltazione e difesa dei valori nazionali di fronte a una dominazione o a una presenza straniera, fino alla secessione e ribellione.
5
Hannah Arendt: Le origini del totalitarismo, 1951. Testo fondamentale poichè storico e politico con interpretazione filosofica. Cerca
di dare una risposta a quella che è stata l’origine dei due totalitarismi: nazismo e stalinismo. Hannah dice che entrambi sono il
risultato della società di massa. Suddiviso in tre parti: antisemitismo europeo, imperialismo e ricerca del nazismo (crisi
dell’imperialismo), cause del totalitarismo con una ricerca sul binomio terrore-ideologia.
6
Sommossa
dunque all’infinito. L’approdo finale ad auvers-sur-oise Nel 1890 poco dopo essere stato rilasciato parti
pensando che il male fosse dovuto all'aria del sud, si trasferisce non lontano da Parigi con il clima nordico. Si
affida alle cure del medico Paul Gachet. Nonostante le cure del dottore e l'affetto del fratello van Gogh si toglie
la vita il 29 luglio del 1890 sparandosi al cuore. Verrà trovato agonizzante dal fratello.

Con Gericault invece ci troviamo davanti a dei veri e propri ritratti. Ispirato dalle ricerche di un amico psichiatra che
sancivano la follia come una malattia. Si tratta di 10 quadri di alienati, uomini e donne affetti da alterazioni psichiche,
monomanie: invidia, furto, pedofilia, gioco d’azzardo, comando militare. Gli alienati di Gericault appaiono chiusi nel
loro mondo, concentrati sulla loro mania tanto da non volgere mai gli occhi allo spettatore. Nell’ ‘Alienata con
monomania dell’invidia’ l’artista riesce a cogliere i sintomi del delirio nello sguardo arrossato, diffidente, severo e
indagatrice della donna che guarda con malignità coloro che invidia. Da notare il realismo con cui il pittore
rappresenta il volto sfiorito della donna, la pelle cascante e segnata da macchie.

Centro dell’interesse di Munch è l'uomo, il dramma del suo esistere, del hayezsuo essere solo di fronte a tutto ciò che
lo circonda: con i propri conflitti psichici e le proprie paure. Tutto ciò non può essere disgiunto dalla formazione
nordica del pittore, per quanto riguarda sia l’antica tradizione popolare, sia i rapporti con la cultura a lui
contemporanea. L’opera più rappresentativa in questo senso è L’urlo. Il titolo è significativo: non indica qualcosa che
sta accadendo, né un luogo, ma l’espressione interiore attraverso il grido. MUNCH SEGLIE DI DARE FORMA A UN
GRIDO DI DOLORE. Il grido non è l’articolazione logica di un pensiero o di un sentimento; il grido è la reazione
istintiva, l’«urlo originario», primordiale, antico come l’uomo, che esprime un complesso inestricabile di sentimenti, di
paure e di angoscia.

GRECO
Anche nella letteratura greca ci sono diverse figure che hanno dato segni di follia, un esempio ce lo fornisce
Apollonio Rodio con Medea, una figura singolare che ha sicuramente segnato i diversi tratti dell’amore e della
gelosia, se non della vendetta. Nel corso delle Argonautiche, un poema epico di Apollonio Rodio scritto nel III
secolo a.C (se non l’unico poema che ci perviene dall’Età Ellenistica), la figura di Medea subisce un
cambiamento, una metamorfosi, passando dalla fanciulla pudica alla donna pronta a compiere qualsiasi
gesto guidata dalle proprie emozioni. Compie degli atti tremendi e terrificanti come uccidere lo stesso fratello.
Apollonio si dedica molto alla psicologia della principessa, come in un lungo monologo tenuto dalla medesima
in una notte insonne o anche nel sogno pieno di elementi premonitori.
Medea è come un farmacon, veleno e rimedio al tempo stesso.

LE ARGONAUTICHE: poema narrante l’impresa eroica compiuta da Giasone e dai suoi compagni a bordo
della nave Argo. salpando dalla Grecia alla volta della Colchide per riportare alla Grecia il vello d’oro.
Il poema è diviso in quattro libri, nel terzo libro troviamo la figura di Medea che possiede tratti evidenti della
Nausicaa odissiaca.

Abbiamo visto anche in altri autori greci la Medea, come ad esempio in Ovidio che però ne parla in tre opere
diverse: le Heroides, le Metamorfosi e la tragedia omonima (andata perduta). Quella più distintiva è sicuramente
la Medea delle Metamorfosi che oscilla tra ratio e furor, mens e cupido, che riprende, anche se in parte, il
medesimo personaggio presentato da Apollonio Rodio. Medea si dilania tra incertezza, paura, commozione e
compassione.
INGLESE
A sense of craziness can be noticed also in The Strange case of Dr Jekyll and Mr Hyde and the thematic of the
double personality that Stevenson tries to explain, or also in Wilde’s The Picture of Dorian Gray. Both books deal
with a character that goes beyond the barriers of normal to reach their desires, they are ready for everything it
takes for their goals, just like Medea.
In the first books that I mentioned, Dr Jekyll was a respected and noble man, everybody knew him and his
gentle activities for people and his clients. Nobody could ever imagine that his desire for knowledge and
scientific validation could drive him crazy and put him in a strange and extreme situation. Through the
combinations of various medications, he created a solution that could turn him into a different person with a
different aspect and personality.
In a similar way, through the picture, Dorian put himself in a life that never grow old and to make this possible
made himself a person that is ready for anything, even to murder, because he wants to never grow old.
They both had this craziness in their mind that made them come to consequences that can be defined as
extreme and horrible. At the end of both novels, the main characters are guided by craziness.

THE STRANGE CASE OF DR JEKYLL AND MR HYDE: novella by Scottish writer Robert Louis Stevenson,
published in 1886. The notion of the “double” was widely popular in the 19th century, especially in German
literary discussions of the doppelgänger. Stevenson’s tale took on new resonance two years after publication
with the grisly murders perpetrated by Jack the Ripper in 1888, when the psychological phenomenon that
Stevenson explored was invoked to explain a new and specifically urban form of sexual savagery.
THE PICTURE OF DORIAN GRAY: moral fantasy novel by Irish writer Oscar Wilde, published in an early form
in Lippincott’s Monthly Magazine in 1890. The novel, the only one written by Wilde, had six additional chapters
when it was released as a book in 1891. “There is no such thing as a moral or an immoral book,” wrote Wilde.
“Books are well written, or badly written. That is all.” The aphorisms that make up the “Preface” of Wilde’s novel
were his response to those critics who had denounced the immorality and unhealthiness of this story.

POSSIBILI DOCUMENTI BUSTA:


ARRENDERSI O PERIRE7
ITALIANO
Uno dei primi personaggi che non si arrende se non alla morte è proprio Foscolo. Dovette in un primo luogo
allontanato dallo patria, Zacinto o Zante, e privo di fede religiosa fu costretto a vivere in preda ad un infuriare
di passioni. Nella sua vita venne costretto, anche moralmente visto che ci troviamo di fronte ad un esilio
volontario, alla fuga in diversi paesi che non fossero l’italia a causa del dominio austriaco che l’autore non
condivideva. Lo stesso Foscolo si era illuso che Napoleone fosse la soluzione alla situazione italiana, in
seguito però trattato di Campoformio del 1917 che rappresenta il collasso della prima coalizione antifrancese
che cedeva lo stato veneto all’austria. Lo stesso Foscolo lo definirà come “il sacrificio della nostra patria”.
Ultime lettere di Jacopo Ortis espone proprio tutte le illusioni che il poeta aveva creato intorno a Napoleone e
come egli venga totalmente deluso dalle sue decisioni. Le Ultime lettere di Jacopo Ortis è il primo romanzo
epistolare della letteratura italiana ispirato ai Dolori del Giovane Werther di Goethe.

7
Riferimento a “Il sentiero dei nidi di ragno”, Italo Svevo
INGLESE
The character of Dorian Gray at the end of his own novel wants to throw the ax and get back to normality, to
grow old like everyone else. He decides to ruin everything that he worked for, something that he even killed
for. The author of the novel, Oscar Wilde, lived a life based on aestheticism, living in the best way he could
and based on the purpose of pursuing happiness. But both the character and the author understand that
there is a price to be paid for a life of pleasure. The author, in fact, was arrested because of his homosexual
relationship. The book was published in 1891 and sums up Wilde’s aesthetic theories about a life of sensation
and pleasure.

ARTE
Francesco Hayez è stato un pittore italiano. Passato dalla temperie neoclassica a quella
romantica, Hayez è stato un artista innovatore e poliedrico.
L’opera più celebre di Hayez, ‘Il bacio’ (1859) è uno dei dipinti più noti della pittura dell’Ottocento italiano.
Esposto nel 1859 a Milano, il dipinto viene interpretato come l’addio di un giovane patriota all’amata. A tre
mesi dall’ingresso a Milano di Vittorio Emanuele II, futuro re d’Italia, e dell’imperatore Napoleone III che come
alleati avevano vinto la seconda guerra di indipendenza, veniva allestita nell’Accademia di Brera una grande
mostra per celebrare la liberazione della Lombardia dal dominio austriaco. In quell’occasione Hayez presenta
il suo dipinto che diventa il simbolo del romanticismo di stampo patriottico. Potrebbe sembrare una scena
d’amore tra una giovane coppia ma alcuni dettagli rivelano un contenuto politico e patriottico. Il ragazzo,
coperto dal mantello, con il berretto calato sugli occhi e il viso in ombra porta sul fianco un pugnale nella
cintura. La scelta cromatica è altamente simbolica. Accostando infatti l’azzurro, il rosso e il bianco, Hayez
allude alla bandiera della Francia, nazione alleata dell’Italia nella conquista dell’Unità. Hayez realizza altre tre
versioni dell’opera in cui gli elementi cromatici diventano ancora più espliciti.
La quarta e ultima versione era stata inviata all’Esposizione universale di Parigi del 1867. Qui il mantello del
giovane ha un risvolto di un verde brillante e quindi quello che nelle altre versioni era appena accennato
(l’alleanza tra l’Italia e la Francia), qui è ribadito con chiarezza. Il Bacio nasconde un significato di sincero
patriottismo: è il bacio simbolico tra due nazioni rappresentate dai colori delle rispettive bandiere.
L'elemento che fa spostare la cultura dal neoclassicismo al romanticismo è la reazione
all'industrializzazione europea, che tende sempre più a razionalizzare (in tutto il 1700). Questo processo di
reazione ai primi dell'800 è l'elemento fondamentale.
L'antico si comincia ad esaurire, poiché per più di un secolo si era guardato, analizzato razionalmente. Quindi
l'antico ormai rimane solo un fattore formale, perdendo tutti i contenuti innovativi. Alcuni artisti del primo
'800 rivendicano la libertà creativa, l'antico non interessa perché crea regole, l'industrializzazione tende a
meccanizzare l'uomo togliendogli sentimento. Questo artista romantico si sente "genio", talvolta trasgressivo,
ed è consapevole d'essere artista senza compromessi.
Nel Romanticismo ogni artista è svincolato da canoni precisi.
Ci sono dei temi ricorrenti, però i soggetti analizzati dagli artisti si ispirano ad aspetti interiori, non più
estetici; ci sono tematiche legate al sentimento, agli stati d'animo, al compiacimento delle emozioni e delle
passioni.
Un’altra opera importante è il 3 Maggio 1814 di Francisco Goya. Nel 1814 dopo la sconfitta dei francesi, Goya
dipinge uno degli episodi più tragici della resistenza spagnola, il suo maggiore capolavoro, il 3 maggio 1808.
Il 2 maggio del 1808, Gioacchino Murat, generale di Napoleone diede l’ordine di catturare tutti i popolani e i
contadini che si trovavano nelle strade di Madrid per essersi ribellati all’invasione francese. La fucilazione
ebbe luogo all’alba del giorno dopo, il 3 maggio 1808. Il 3 Maggio 1808 è un’opera lontana dalla retorica
patriottica neoclassica, dove gli eroi non mostrano dubbi o cedimenti. Goya vuole rappresentare la paura che
sempre coglie gli uomini di fronte alla morte, anche quando scelgono di lottare per la libertà della patria.
GRECO
Vite parallele è un’opera divisa in coppie (solitamente viene accostato un greco ad un romano) che
rappresentano degli omologhi, ovvero hanno una vita simile. Plutarco cerca di rappresentare uomini con
principi morali, devono essere uomini d’azione con una virtù politica ma cerca anche di esprimere una forte
individualità con passioni, vizi e virtù. Importanti sono l’etos ( carattere) e la praxeis (imprese), le due sono
importanti l’una per l’altra: il primo si manifesta nel secondo e il secondo rivela il primo. Importante è anche la
tuke (sorte) con la mutevolezza della fortuna. Lo scopo era l’inquadramento del personaggio, per questo
l’autore crea un profondo confronto tra Licurgo, legislatore spartano leggendario, e Solone, legislatore
nell’Atene del VI secolo a.C.
Nel 594 a.C Solone aveva messo in atto una riforma che tentava una mediazione tra le richieste popolari e
quelle dei proprietari terrieri, ma la sua riforma non fu apprezzata e fu costretto ad espatriare per 10 anni.
Tornato in patria usò la fama e il rispetto che il tempo e la lontananza gli avevano accordato. Analogamente
Licurgo venne accusato di voler mettere in pericolo Sparta usurpando il trono; Licurgo lasciò la città ma
quando tornò gli venne chiesto di rifondare lo Stato. I due si somigliano anche nei viaggi ma soprattutto
nell’opinione pubblica che prima li criticò e poi se ne pentì.

STORIA
Fino al 1943 l’Italia resta il principale alleato del Reich e come tale partecipa alla guerra di aggressione e
all’occupazione dei territori invasi. Le forza politiche antifasciste (non solo comunisti ma anche socialisti,
democristiani, azionisti e liberali) danno vita, il 9 settembre del 1943, al Comitato di Liberazione Nazionale.
Gran parte degli uomini, deportati nei lager, sarà protagonista della “Resistenza disarmata” dei cosiddetti
internati militari italiani.
In merito alla liberazione e alle azioni dei partigiani è stato realizzato un proclama durante le ultime fasi della
Resistenza italiana e diffuso tramite quotidiani e manifesti. Lo scopo era quello di preparare l'insurrezione
popolare.
La Resistenza durerà ben 20 mesi
ESEMPI DI RESISTENZA ITALIANA:
- 8 settembre 1943: Armistizio di Cassibile, ovvero la resa incondizionata agli alleati.
- 9 settembre 1943: Comitato di Liberazione Nazionale, inizio della Resistenza, Roma;
- 4 giornate di Napoli: tra il 27 e il 30 settembre ‘43. I bombardamenti sulla città erano durissimi da molto
tempo. L’inizio della campagna d’Italia, con lo sbarco Alleato in Sicilia il 9 giugno, la caduta del
fascismo il 25 luglio e la successiva avanzata delle forza Alleate nell’Italia meridionale all’inzio di
settembre avevano indotto esponenti antifascisti a invocare la liberazione della città. Il 27 settembre
circa 400 uomini armati aprirono i combattimenti. Una delle prime lotte si tenne a Vomero. Il primo
ottobre del ‘43 i primi carri armati entrarono nella città ma alla conclusione della stessa giornata il
comando tedesco ordinò la ritirata. La rivolta napoletana avvenne anche e soprattutto contro la
chiamata al servizio obbligatorio dei maschi tra i 18 e i 33 anni, alla quale aderirono soltanto 150 su
30.000. In seguito alla liberazione, però, ci fu l’eccidio di Acerra.
- Importante Liceo Classico Sannazaro e le sue assemblee a seguito dell’armistizio.
- 25 luglio: seduta del Gran Consiglio Fascista, Mussolini dà le dimissioni, poi il 15 settembre riprese la
direzione. Badoglio verrà nominato capo del governo mentre Vittorio Emanuele III stava facendo delle
trattative segrete per uscire dalla guerra e allearsi con gli americani. Infatti, il 3 settembre a Cassibile
venne firmato l’armistizio trasmesso alla radio l’otto settembre. Badoglio e Vittorio scappano lasciando
i militari senza sapere cosa fare non avendo ordini. Gli IMI (Internati Militari Italiani) rifiutarono l’obbligo
nazista di aderire al loro esercito e furono internati nei campi di concentramento. Il 9 settembre si
istituisce il CNL, Comitato Nazionale di Liberazione, gestito dal Partito Comunista, formandosi così le
prime brigate garibaldine con i Gap. Ma il 2 settembre Mussolini viene liberato con l’Operazione
Quercia, successivamente incontrerà Hitler e 9 giorni dopo. il 23 settembre, nasce la Repubblica
Sociale Italiana, o Repubblica di Salò.
- Nasce la linea Gustav che divideva l’Italia in due: a nord il territorio in mano alla Repubblica Sociale
Italiana e alle truppe tedesche, a sud gli Alleati.
- Importanti i fratelli Cervi.

STRAGI DEL 1944:


- Estate-autunno del ‘44: consapevolezza della perdita tedesca
- 24 marzo : fosse Ardeatine
- 6-11 aprile: la Benedicta
- 12 agosto: Sant’Anna di Stazzema, 560 vittime
- 29 settembre- 5 ottobre: Marzabotto, 771 vittime. Le SS circondarono il paese e cominciarono l’eccidio
attraverso la tecnica della terra bruciata. Andavano casa per casa raccogliendo civile e uccidendoli.
- 24-27 aprile: massacro di Vinca, 172 vittime.
- 6 aprile del ‘45: gli Alleati sfondarono la linea gotica
- 21 aprile: entrarono a Bologna, il secondo Corpo Polacco dell'ottava Armata Britannica e la Brigata
Maiella.
- 25 aprile: insorgono Milano, Torino e Genova, giornata simbolo della Liberazione e festa nazionale dal
1949.
Il duce tenterà la fuga ma viene riconosciuto e successivamente fucilato il 28 aprile, sarà poi esposto a testa in giù a
piazzale Loreto. Il 29 aprile verrà abbattuta la Repubblica di Salò.

LATINO
Seneca è stato un personaggio illustre della letteratura e della storia romana. Per tutta la sua vita ha seguito lo
stoicismo e l’epicureismo credendo nell’autarchia (ovvero la felicità raggiunta grazie all’assenza di problemi, diventare
un uomo autosufficiente). Tipico dell’epicureismo era il pensiero secondo il quale non bisogna temere la morte e si deve
vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. Seneca muore il 12 aprile del 65 d.C a causa, proprio come ci racconta Tacito
negli Annales, di un ordine di Nerone poiché accusato di aver partecipato alla congiura dei Pisoni. 8 Ingerì il veleno e
morì accettando il suo destino. A differenza degli italiani non combatté, perì, arrendendosi agli ordini di Nerone.
CONFRONTO CON LA MORTE DI CATONE: anche Catone morì il 12 aprile ma del 46 a.C, anche questo è stato un
suicidio. Catone si pugnala allo stomaco nella notte ma non abbastanza da uccidersi. Invece, cade dal letto
rovesciando un pallottoliere. Morirà poi per le ferite riportate.

FILOSOFIA
Marx ha basato la propria filosofia sulla critica globale verso la civiltà moderna e dello stato liberale. Moderno
per Marx equivaleva alla scissione tra società e stato, una società in cui l’uomo è costretto a vivere due vite:
quella da borghese e quella da cittadino. Ormai la civiltà moderna era caratterizzata da individualismo e
atomismo che creavano la separazione tra il singolo e la società. Lo stato post-rivoluzionario aveva portato a
una società asociale. Per questo Marx rinuncia ai tre principi dello stato liberale. Lo stato era l’incoerenza
poichè il suo ruolo era quello di svolgere una funzione istituzionale dell’interesse pubblico.
8
Seneca si era ormai ritirato a vita privata poiché non condivideva più le decisioni di Nerone. I Pisoni organizzarono una congiura
ma vennero traditi dal liberto Milico.
I tre principi che Marx rifiuta sono: 1. Principio di rappresentanza (per via della scissione), 2. libertà
individuale ( per via dell’atomismo borghese), 3. La proprietà privata.
Marx voleva arrivare a una democrazia moderna con una compenetrazione perfetta tra individuo e comunità
in cui ciascuno è solo un momento dell’intero demos. Ritiene che l’unico modo per una comunità solidale sia
l’eliminazione delle disuguaglianze reali quale la proprietà privata considerata il male dei mali. Propone quindi
il ricorso al suffragio universale e alla rivolta sociale fatta dal proletariato che avrebbe necessitato della prese
di coscienza della propria posizione.
DIVERSO DA HOBBES poiché dice che la società non è solo materia ma struttura e sovrastruttura. 9

POSSIBILI DOCUMENTI BUSTA:

UMANO E DIVINO
ITALIANO
Leopardi ha messo, nella sua poetica, l’uomo a contatto con la natura esprimendo tutti i loro rapporti e come,
rientrando nei suoi limiti da uomo, questi potessero funzionare. Una delle prime opere che possono tornarci in

9
La struttura è lo scheletro economico della società (o anche organismo complessivo), la sovrastruttura è invece un riflesso, ciò
che determina gli aspetti giuridici. politici e culturali.
mente è proprio il Dialogo della Natura e di un Islandese in cui quest’ultimo cerca di ricevere più risposte
possibile dalla natura affinché possa comprendere perché cerca di fare del male agli uomini, secondo il
pessimismo leopardiano. Cerca di comprendere quale sia il suo scopo, quale sia il senso del continuo
accanimento sull’uomo. E’ una delle opere che più fa comprendere all’uomo quanto poco abbia di divinità e
quanto umano sia, una di quelle consapevoleze che spaventano e che ci mettono davanti alla piccolezza che
ci caratterizza.

FILOSOFIA
Un altro autore importante ci parla dell’uomo e di quanto dimostri la propria umanità. (da vedere umano
troppo umano del percorso 1).
Ciò che ci rende anche vicini alla considerazione dell’uomo come tale è sicuramente il darwinismo. La tesi
darwiniana suppone una parentela tra tutte le specie provenienti da antenati comuni del passato. Questo
ragionamento deriva dai caratteri variabili derivanti dai propri genitori e ognuno di noi può dare vita a molti più
individui rispetto a quanti possono vivere nell'ambiente. Quest'ultimo particolare porta a una lotta per
l'esistenza che vede vincitori coloro che risultano più adatti che, riproducendosi, trasmettono questi stessi
caratteri.
Legge di Darwin e la mal interpretazione delle leggi razziali. Darwin dice che le mutazioni avvengono in modo
casuale e ci sono dei micro cambiamenti che hanno il risultato vantaggioso, che permettono all'organismo di
adattarsi.
In biologia Spencer riprende la tesi Lamarckiana secondo cui la funzione crea l'organo e considera la tesi
darwiniana solo un aspetto secondario della prima.
In psicologia, invece, descrive la vita della coscienza come una forma di adattamento. Proprio a questo
riguardo egli afferma che le forme dell'intelletto sono a priori per l'individuo e a posteriori per la specie.
L'evoluzione è graduale e solo allo stadio più avanzato si può pensare che gli uomini convivono seguendo le
regole dell'utilitarismo.
Parte dalla legge dell'evoluzione che si basa sul concetto secondo il quale tutto ha un'origine omogenea,
ovvero la materia. Ogni processo, ogni manifestazione, ha un'origine evoluzionistica. Inizialmente tutto è
omogeneo. Dalla omogeneità verso l'eterogeneità= progresso.
La scienza ci fa progredire nelle conoscenza.

STORIA
Ciò che fa comprendere all’uomo la propria impotenza sono anche le stesse creazioni umane. La scienza e la
tecnologia arrivano dove l’uomo, da solo, non può arrivare. Un esempio ne è la bomba atomica nella seconda
guerra mondiale.
L’attacco atomico alla città giapponese di Hiroshima, insieme a quello su Nagasaki, avvenuto qualche giorno
dopo, è un episodio che ha segnato profondamente la storia. L’ordigno, lanciato dall’Aeronautica militare
americana alle 8.16 del 6 agosto 1945, durante il Secondo Conflitto Mondiale, ha causato la morte di circa
duecentomila persone, per lo più civili. Le implicazioni etiche di tale grave episodio sono state tante, perché
per la prima volta, durante un conflitto bellico, si è utilizzata un’arma di distruzione di massa come la bomba
atomica. Il 90% della città fu rasa al suolo, e le fiamme divorarono in pochissimo tempo la maggior parte degli
edifici presenti.

INGLESE
In Oscar Wilde’s The Picture of Dorian Gray, the main character makes a pact with the Devil, or better called
Faustian pact, in which he trades his soul for a forever youth. There’s a connection with religion but in a bad
way and this is of course bad for the character because the divine elements in the book are navigating a
current contrary to Dorian's lasting happiness. The character just distance himself, due to his choices, from
the divine connection with God and this puts him in a situation where he is nearer with the Devil that guides
his desires making the best of Dorian’s human characteristics.

GRECO
Anche Callimaco si riferisce a un fattore divino o che rientra nel campo religioso per poter parlare dei Telchini.
Callimaco, infatti, aveva un astio nei confronti dei Telchini poiché questi ultimi portano avanti un unico poema
continuo e prediligono la lunghezza e non il valore, completamente opposti a Callimaco. Il poeta ci dice che i
Telchini praticassero la magia cos’ come avessero praticato il malocchio su Rodi, da dove provenivano, e
Zeus decise di punirli facendoli precipitare negli abissi marini. Tra i nomi più importanti abbiamo Posidippo.

LATINO
Il De providentia non tratta invero tutta la complessa materia della provvidenza, ma, come è indicato nel sottotitolo, tratta solo
la questione parziale di come mai in presenza d'un ordine provvidenziale pure i buoni siano affetti da sventure. Stabilito
sommariamente che il mirabile ordine del tutto non può essere casuale ma regolato da una ragione divina, Seneca fa
rientrare anche i fenomeni fisici che sembrano turbarlo in quest'ordine perfetto, che contribuiscono parimenti pur nella loro
apparenza perturbatrice a mantenerlo. Come l'artifex (artista) sa trarre una perfetta opera d'arte da una determinata materia
imperfetta, ed anzi trae a suo vantaggio le caratteristiche imperfette di quella materia, così il sommo artifex divino ha saputo
comporre la perfezione dell'universo dalla materia, la cui condizione non poteva che essere imperfetta. A questa condizione
generale di perfezione che si avvale delle imperfezioni particolari in cui ogni causa dipende da un'altra causa, è concatenata
anche la condizione umana che si estrinseca nel destino d'ogni singolo uomo, per quanto vario e capriccioso possa
sembrare, regolato dalla fortuna. Stolto è dunque volersi inutilmente sottrarre al destino accecati da desideri e passioni
contrarie al suo avverarsi, saggio è invece seguirlo e sostenerlo.

Un’altra figura importante è quella di Sant’Agostino, il quale, oltre alla sua vita personale e le attività che svolge con le sue
decisioni, parla nelle sue opere del rapporto con il divino e della religione. Una delle prime ad essere concentrata sull’aspetto
religioso sono proprio Le Confessioni in cui l’autore confessa, cioè proclama la sua fede in un Dio buono e onnipotente, che
solo è degno di lode da parte dell’uomo peccatore. Agostino testimonia l’inquieta ricerca della verità e della felicità che ha
agitato la sua vita fino alla conversione al cristianesimo.
Sant’ Agostino andava anche contro le eresie, come il donatismo 10 e il pelagianesimo11.

FEDE
ITALIANO
Il paradiso è costituito da nove cieli concentrici, compresi a loro volta dall’Empireo o cielo di pura luce, sede
permanente di Dio. Gli eletti si presentano a Dante nei rispettivi cieli di appartenenza e questi ultimi sono
mossi dalla volontà divina attraverso le gerarchie angeliche, ciascuna delle quali presiede a un cielo. La
velocità del movimento di rotazione è direttamente proporzionale alla vicinanza al Creatore.
STRUTTURA:

10
Sostiene la scissione degli adepti, i puri, dai traditores, accusati di aver consegnato i libri sacri ai persecutori.
11
Sostiene l’inesistenza del peccato originale e quindi la non validità del battesimo.
Dante arriva in Paradiso dopo un lungo viaggio che ha visto la presenza di molti personaggi illustri divisi nelle
varie sezioni dell’Inferno e del Purgatorio. Il viaggio che Dante fa è voluto da Dio affinché possa vedere ciò
che spetta all’uomo in seguito alle sue azioni sulla Terra. In base alle virtù dei personaggi descritti, infatti,
Dante cerca di approfittarne per mettere nella sua opera personaggi realmente vissuti e che possiedono una
certa notorietà.

FILOSOFIA
Kierkegaard si oppose alla filosofia di Hegel partendo dalla rinuncia alle pretese per spiegare la nostra
esistenza o quella del mondo. Mentre nelle opere Aut…Aut o Timore e Tremore, il filosofo parla di stadi
dell’esistenza, in Postilla è espressa l’idea secondo cui qui l’unico rifugio possibile sia quello della fede in Dio.
La sua era una filosofia esistenzialistica, che attraverso un approcci personale voleva raggiungere la fede in
maniera soggettiva. Per Kierkegaard ci sono tre stadi: 1. estetico; 2. etico; 3. religioso.
Nel primo l’esteta non da continuità al rapporto e le persone che lo conoscono hanno una conoscenza
parziale di lui.
Per essere una persona c’è bisogno di essere etici e con i suoi personaggi fa della moralità l’arma principale,
anche se tale perfezione scompare come individuo singolo in quanto parte della collettività. L’angoscia,
comunque, è parte dell’uomo e viene fuori quando il soggetto ha coscienza di sè, vi è la possibilità di peccare
quando siamo liberi di scegliere. La Religione va dunque accettata come scandalo, cioè creatura, che si
rivolge al proprio creatore.

Feuerbach invece vedeva la religione come un’illusione perfezionata in quanto è l’uomo che crea l’idea di Dio
e nel farlo scinde se stesso attraverso l’alienazione, uno stato patologico, dando vita al processo di
oggettivizzazione. La religione si manifesta come antropologia capovolta, un rovesciamento di rapporti di
predicazione (soggetto: uomo, e predicato: infinito). Il dovere morale dell’uomo è l’ateismo che inizia con il
domandarsi sul perché ci sia l’esistenza di Dio e dunque viene a crearsi una duplice coscienza.

- Ricordare in modo importante la citazione “Noi siamo ciò che mangiamo”.


- Ricordare anche che Marx riprenderà Feuerbach ma lo supererà estendendo i suoi concetti al
materialismo storico e analizzando l’uomo dal punto di vista dei bisogni sociali. L’uomo secondo Marx
non è natura, bensì società e dunque l’individuo è tale per via della società in cui vive. Marx pensava
che Feuerbach non fosse stato in grado di cogliere le cause reali che vanno cercate nella tipologia
storica della società. La religione è l’oppio dei popoli, prodotto di ingiustizia sociale ma che si può
eliminare con la rivoluzione. (a questo punto fare riferimento alla lotta in Marx spiegata
precedentemente).

STORIA
Durante la seconda guerra mondiale furono importanti le azioni e l’impegno che la Chiesa espresse nei
confronti della situazione mondiale. In Italia in particolare ricordiamo Don Luigi Sturzo che creò un vero e
proprio partito, chiamato Partito Popolare, generalmente contro i socialisti ma che promuoveva la riforma
agraria, il voto alle donne, la difesa della piccola proprietà. Era per lo più un’impostazione
democratico-cristiana e clerico-conservatrice.
Un’altra significativa questione riguarda il silenzio del Vaticano e di Papa Pio XII di fronte alla shoah:
prevalsero ragioni di realismo politico (non voler interrompere le relazioni con la Germania, il nazismo come
baluardo contro l’Unione Sovietica ecc.).
Importantissimo fu Pio XII che, sotto accusa di antisemitismo, fu invece accostato da testimoni ebrei a delle
attività caritatevoli e umanitarie a salvaguardia e protezione a coloro destinati al terrore dei campi di
sterminio. Ci fu infatti la segreta preparazione di una nuova enciclica Mit brennender Sorge di Pio XI scritta
nel 1937 in cui condannava la prassi e la filosofia del nazismo.

GRECO
Le caratteristiche dell’ellenismo, oltre alla lingua detta coinè dialectos, riguardano soprattutto un sincretismo
religioso: l'unione di due culti o credi che rendeva la religione rivolta all’interiorità, all’individualismo. Un
concetto estremamente importante dell’età ellenistica era proprio l’individualismo che si instaura sempre di
più tra i popoli a causa anche e non solo della perdita della centralità di Atene.

Vi giuro non so che cazzo scrivere.

ARTE
Il post-impressionismo è una tendenza artistica che supera i concetti dell'Impressionismo, conservandone solo alcune
caratteristiche, per scavare più a fondo nella libertà del colore avventurandosi verso strade non ancora percorse. Si
differenzia dall'Impressionismo perché gli artisti effettuavano gli studi del disegno all'interno del proprio studio-atelier.
Caratteristiche comuni ai post-impressionisti furono la tendenza a cercare la solidità dell'immagine, la sicurezza del contorno,
la certezza e la libertà del colore. Particolare tecnica pittorica di questo periodo è il puntinismo.
Gauguin è stato un importante artiste del post-impressionismo che ha rappresentato la religione sotto il suo
punto di vista in due opere soprattutto.
LA VISIONE DOPO IL SERMONE (1888)
Il quadro in origine era stato pensato per l’altare della chiesa di Pont-Aven ma rifiutato, viene poi offerto a una
chiesa vicina. Il dipinto non rappresenta un evento reale ma una visione. Alcune donne bretoni, con gli abiti e
le acconciature tradizionali, uscite dalla messa domenicale, ‘vedono’, come in trance, il combattimento di
Giacobbe con l’angelo. L’episodio, narrato nella Genesi, fa riferimento alla lotta che il patriarca Giacobbe
deve sostenere nella notte con un misterioso angelo, metafora dell’eterna lotta tra il Bene e il Male.
Le FORME E I COLORI sono IRREALI: il prato è rosso fuoco, gli abiti neri contrastano con il bianco dei
cappelli (‘caschi mostruosi’ come li chiama Gauguin alla lettera a Van Gogh). I volti delle donne sembrano
scolpiti nel legno. Contorni spessi e scuri contengono il colore come se fosse smalto fuso, liquido, oppure
vetro tagliato e incastrato nel metallo (CLOISONNÉ, tecnica di decorazione antichissima che ricorda quella
impiegata nelle vetrate medioevali).

IL CRISTO GIALLO (1889)


Il dipinto raffigura delle donne Bretoni nei loro costumi tradizionali inginocchiate ai piedi di uno dei tanti
crocifissi lignei nei quali è facile imbattersi ancora oggi nelle chiese della Bretagna. Le colline sono gialle, gli
alberi dalla chioma fiammeggiante sono di un colore rosso vivo (a suggerire il periodo autunnale) e il Cristo,
con i contorni neri e verdi, è totalmente giallo. L’uguale cromia di Cristo e delle colline sta ad indicare l’intima
essenza religiosa dei Bretoni e l’uguale attaccamento delle donne in preghiera attorno al crocifisso e alla
propria terra. Anche in questo dipinto troviamo, assieme all’antinaturalismo e alla tecnica del ‘cloissonisme’, il
‘sintetismo’. L’opera presenta inoltre una precisa struttura geometrica: il margine di destra del legno della
croce coincide con l’asse della tela, mentre tutte le figure sono a sinistra, comprese tra l’asse e una
diagonale.

RIVOLTA
FILOSOFIA
Freud affronta il conflitto psicologico in termini dualistici fin dai suoi primi scritti, in particolar modo lo
rappresenta attraverso il pensiero di empedocle con i concetti di Eros e Thanatos. Si tratta di due pulsioni: il
primo rappresenta per Freud la pulsione della vita. mentre il secondo quella della distruzione. Qualora
l’autodistruzione diventasse oggetto di malattia, però, Thanatos diviene il nome del conflitto che si crea tra
energia negativa e positiva. L’eterna lotta tra Eros e Thanatos costituisce la forma più profonda
dell’ambivalenza, dell’angoscia e del senso di colpa nell'uomo.
Questi 2 principi, infine, consentono a Freud di estendere la teoria psicoanalitica anche a fenomeni sociali e
culturali.
Freud introduce l’espressione "atto mancato" – nella sua "Psicopatologia della vita quotidiana" (1900) -
per definire tipiche manifestazioni dell’inconscio come i lapsus, gli errori di lettura e di scrittura, l’oblio dei
nomi, la sbadataggine, lo smarrimento di oggetti e simili.
L’atto mancato ha il valore di un sintomo perché rivela l’esistenza di un conflitto tra l’intenzione cosciente e la
pulsione rimossa. Approfittando della riduzione della sorveglianza dell’ Io, la pulsione rimossa riesce ad
esprimersi, alterando il comportamento cosciente.
Così, distrazione, disattenzione, stanchezza e affini sono, di per sé, tutte condizioni che tutt’al più possono
facilitare il verificarsi di un atto mancato, non però produrlo.
L’atto mancato rientra nei meccanismi di "spostamento" e, proprio in quanto soddisfa in modo manifesto un
desiderio inconscio, rispetto a tale soddisfacimento costituisce un atto pienamente riuscito.

Hegel dichiara che non esiste un organismo superiore in grado di regolare i rapporti interstatali e di risolvere i
loro conflitti. In altri termini, non esiste alcun giudice o pretore che possa esaminare le pretese degli stati. Il
solo giudice o arbitro è lo Stato universale, cioè la Storia, la quale ha come suo momento strutturale,la
guerra. Hegel attribuisce alla guerra non solo un carattere di necessità ed inevitabilità ma anche un alto
valore morale,. Infatti come “il movimento dei venti preserva il mare dalla putredine,nella quale sarebbe
ridotto da una quiete durevole”,così la guerra preserva i popoli dalla fossilizzazione alla quale li ridurrebbe
una pace durevole o perpetua. Questa concezione presuppone un divenire storico razionale e necessario in
cui i veri protagonisti sono i popoli,come espressione dell’oggettivazione dello Spirito. Della finalità della storia
gli individui non sono consapevoli, essi sono strumenti dell’agire universale dello Spirito: Hegel definisce
questa dinamica “astuzia della ragione”.

STORIA
Durante il ‘17 la Russia era completamente distrutta. Pietrogrado (San Pietroburgo) era ormai caratterizzata
da scioperi degli operai con la complicità dei soldati mandati sul posto per calmare e controllare la folla che
però non veniva attaccata dal corpo militare. Il 10 Marzo, a tre giorni dall’inizio della degenerazione dello
sciopero, lo zar decide di abdicare in favore di Michele, il fratello, a causa della malattia del figlio. Rasputin,
proprio in questo periodo, fece la sua entrata a corte poiché si credeva potesse aiutare Alessio. Il potere
decisivo comunque venne dato al popolo e ci fu quindi un governo provvisorio formato da cadetti, social
rivoluzionari, menscevichi e socialdemocratici. Questi gruppi di persone erano d’accordo sul continuare la
guerra in corso e sul modernizzare il paese. Lenin, che era stato esiliato in Svizzera, tornò il 3 aprile aiutato
dai tedeschi sul “treno di Lenin” e iniziò a diffondere le tesi di aprile divise in 10 punti. Lenin riteneva che la
Russia fosse matura abbastanza per la rivoluzione e così fu, la rivoluzione partì.
Presto si insedierà il governo di Kerensky che temeva il ritorno dei bolscevichi, poco dopo i soviet
organizzarono la loro insurrezione con l’invasione, il 24 ottobre, di Palazzo d’Inverno. E’ risultato tutto molto
facile in quanto erano appoggiati da tutti. Raggiunsero la pace e la proprietà privata, due concetti
fondamentali per i soviet.

LATINO
Lucano ci parla, nel Bellum Civile, della guerra tra Nerone e Cesare in modo dettagliato tanto da essere
considerato una delle migliori fonti per trattare l’argomento.
Dobbiamo capire che il trapasso dalla Repubblica all’Impero fu un trauma per i Romani e che la
nostalgia per quei tempi di libertà era onnipresente. Si vedeva in Cesare l’innesco del meccanismo di
cambiamento, il responsabile della fine della libertas romana, lui che aveva dato il via alle guerre civili più
sanguinose di Roma. Il soggetto è quindi non solo un fatto storico, la guerra tra Cesare e Pompeo, ma la
ricerca di una causa e di un responsabile alle inquietudini del presente e all’ascesa di imperatori sanguinari
come Nerone.
Non fu uno scontro alla pari. L’uno al declinare degli anni, verso la vecchiaia, infiacchito dal lungo uso della
toga, in tempo di pace aveva disappreso il ruolo di condottiero e, assetato di gloria, molto concedeva alle
masse e si lasciava interamente trascinare dal volubile favore popolare.
In Cesare non c’era solo il nome celebre e la fama di condottiero, ma un valore incapace di stare fermo nello
stesso luogo, la cui unica vergogna era di vincere senza combattere.

GRECO
Anche Plutarco fa una descrizione di Cesare e delle sue azioni. Cesare era di costituzione fisica asciutta, di
carnagione bianca e delicata; subiva frequenti mal di capo e andava soggetto ad attacchi di epilessia: la prima
manifestazione l’ebbe, pare, a Cordova. Eppure non sfruttò la propria debolezza come un pretesto per essere
trattato con riguardo; al contrario, fece del servizio militare una cura della propria debolezza.
Compiendo lunghe marce, consumando pasti frugali, dormendo costantemente a cielo aperto, sottoponendosi ad
ogni genere di disagio, sgominò i suoi malanni e serbò il suo corpo ben difeso dai loro assalti.

E di nuovo non so che cazzo scrivere.

ARTE
QUARTO STATO
Il dipinto nasce dopo che l’artista aveva assistito a una manifestazione di protesta di un gruppo di operai a pazza
Malaspina, l’opera conosce numerose fasi di elaborazione. Dopo uno schizzo preparatorio, noto col titolo Ambasciatori
della fame (1891), nel luglio del 1895 Pelizza inizia una versione su tela, Fiumana e infine, nel 1902, presenta alla
Quadriennale di Torino la versione portata a termine dopo tre anni di lavoro*. Viene rappresentata la classe operaia
mentre marcia unita in segno di protesta per ottenere condizioni e un salario più equi. L’autore stesso spiega come il
quadro voglia ’simboleggiare le più grandi conquiste che i lavoratori vanno facendo tuttodì nel mondo attuale’. L’opera
rappresenta le trasformazioni sociali del tempo: la nascita della dottrina marxista e del socialismo,
La tecnica divisionista (puntini precisi e filettature) raggiunge effetti mirabili attraverso il contrasto dei caldi toni ocra
rosato del terreno con quelli verdi, rossi e blu delle figure. Nello stesso tempo, la composizione presenta solidità,
equilibrio e armonia.

GUERNICA
È l’opera che meglio di ogni altra testimonia la partecipazione appassionata di Picasso alla sofferenza umana e il
suo furente giudizio morale sulla violenza sanguinaria. La grande tela fu ispirata al tragico bombardamento
(26/04/’37) dell’omonima cittadina basca durante la guerra civile spagnola (1936-1939) ad opera dell’aviazione
nazi-fascista per appoggiare l’armata franchista. L’attacco avviene in pieno giorno (uno dei primi bombardamenti
che colpisce la popolazione civile per giungere a un bersaglio militare), per di più in un giorno di mercato, un vero
massacro di civili, soprattutto donne e bambini. La popolazione cerca rifugio nelle campagne ma i
cacciabombardieri non lasciano scampo, continuano a lanciare bombe ogni venti minuti per la durata di tre ore. Il
centro della città è devastato e in fiamme, le case sventrate. I morti sono 1600 i feriti 889. Come Goya nella
“Fucilazione del 3 maggio 1808” anche Picasso si schiera dalla parte degli oppressi perché “davanti a un conflitto
che mette in gioco i più alti valori dell’umanità, gli artisti non possono e non devono restare indifferenti”.

Attivo nell'antifascismo sardo, nel 1943 s'iscrisse al Partito Comunista. Nel dopoguerra fu tra i principali artefici della
ricostituzione della sua organizzazione giovanile, la FGCI, che guidò fino al 1956. Nel 1962 entrò nella segreteria del PCI e
divenne responsabile della sezione esteri. Eletto segretario generale del partito nel 1972, mantenne tale ruolo fino alla
prematura scomparsa dodici anni dopo, a seguito di un ictus che lo colpì durante un comizio.
Svolse un ruolo di grande importanza nel movimento comunista internazionale con l'avvio di un processo di distanziamento
dall'Unione Sovietica e l'elaborazione di un modello alternativo che prese il nome di eurocomunismo. Nello scenario
nazionale, teorizzò e tentò di realizzare, collaborando con Aldo Moro, il compromesso storico. È ricordato inoltre per aver
sollevato la questione morale relativamente alle modalità di gestione del potere da parte dei partiti politici italiani.

ELENCO SINTESI DA STAMPARE E STUDIARE:


- Prima e seconda guerra mondiale
- Guerra Fredda
- Crisi del ‘29
- il ‘68, pag 561-565
- Questione irlandese, pag 571-573
- Jugoslavia, pag 679-683

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